XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione

Resoconto stenografico



Seduta n. 48 di Martedì 25 luglio 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Coppola Paolo , Presidente ... 2 

Audizione del direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania, Antonio Oddati:
Coppola Paolo , Presidente ... 2 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 2 
Coppola Paolo , Presidente ... 4 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 4 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 4 
Coppola Paolo , Presidente ... 5 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 5 
Coppola Paolo , Presidente ... 5 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 5 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 5 
Coppola Paolo , Presidente ... 5 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 5 
Coppola Paolo , Presidente ... 5 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 5 
Coppola Paolo , Presidente ... 5 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 5 
Coppola Paolo , Presidente ... 5 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 5 
Coppola Paolo , Presidente ... 5 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 5 
Coppola Paolo , Presidente ... 5 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 6 
Coppola Paolo , Presidente ... 6 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 6 
Coppola Paolo , Presidente ... 6 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 6 
Coppola Paolo , Presidente ... 6 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 6 
Coppola Paolo , Presidente ... 6 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 6 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 6 
Coppola Paolo , Presidente ... 7 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 7 
Coppola Paolo , Presidente ... 7 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 7 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 7 
Coppola Paolo , Presidente ... 7 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 7 
Coppola Paolo , Presidente ... 7 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 7 
Coppola Paolo , Presidente ... 8 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 8 
Coppola Paolo , Presidente ... 8 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 8 
Coppola Paolo , Presidente ... 8 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 8 
Coppola Paolo , Presidente ... 8 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 8 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 8 
Coppola Paolo , Presidente ... 8 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 8 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 8 
Coppola Paolo , Presidente ... 8 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 9 
Coppola Paolo , Presidente ... 9 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 9 
Coppola Paolo , Presidente ... 9 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 9 
Coppola Paolo , Presidente ... 9 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 9 
Coppola Paolo , Presidente ... 9 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 9 
Coppola Paolo , Presidente ... 10 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 10 
Coppola Paolo , Presidente ... 10 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 10 
Coppola Paolo , Presidente ... 11 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 11 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 11 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 11 
Coppola Paolo , Presidente ... 11 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 11 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 11 
Coppola Paolo , Presidente ... 11 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 11 
Coppola Paolo , Presidente ... 11 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 11 
Coppola Paolo , Presidente ... 11 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 11 
Coppola Paolo , Presidente ... 11 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 12 
Coppola Paolo , Presidente ... 12 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 12 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 12 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 12 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 12 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 12 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 12 
Coppola Paolo , Presidente ... 12 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 12 
Coppola Paolo , Presidente ... 12 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 12 
Coppola Paolo , Presidente ... 12 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 13 
Coppola Paolo , Presidente ... 13 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 13 
Coppola Paolo , Presidente ... 13 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 13 
Coppola Paolo , Presidente ... 13 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 13 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 14 
Coppola Paolo , Presidente ... 14 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 14 
Coppola Paolo , Presidente ... 14 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 14 
Coppola Paolo , Presidente ... 14 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 14 
Coppola Paolo , Presidente ... 14 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 14 
Coppola Paolo , Presidente ... 14 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 15 
Coppola Paolo , Presidente ... 15 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 15 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 15 
Coppola Paolo , Presidente ... 15 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 15 
Coppola Paolo , Presidente ... 15 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 15 
Coppola Paolo , Presidente ... 15 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 15 
Coppola Paolo , Presidente ... 15 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 15 
Coppola Paolo , Presidente ... 15 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 15 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 15 
Coppola Paolo , Presidente ... 16 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 16 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 16 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 16 
Coppola Paolo , Presidente ... 16 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 16 
Coppola Paolo , Presidente ... 16 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 16 
Coppola Paolo , Presidente ... 16 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 16 
Coppola Paolo , Presidente ... 16 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 16 
Coppola Paolo , Presidente ... 16 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 17 
Coppola Paolo , Presidente ... 17 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 17 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 17 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 17 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 17 
Coppola Paolo , Presidente ... 17 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 17 
Coppola Paolo , Presidente ... 17 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 17 
Coppola Paolo , Presidente ... 17 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 17 
Coppola Paolo , Presidente ... 17 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 18 
Coppola Paolo , Presidente ... 18 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 18 
Coppola Paolo , Presidente ... 18 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 18 
Coppola Paolo , Presidente ... 18 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 18 
Coppola Paolo , Presidente ... 18 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 18 
Coppola Paolo , Presidente ... 18 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 18 
Coppola Paolo , Presidente ... 18 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 18 
Coppola Paolo , Presidente ... 18 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 18 
Coppola Paolo , Presidente ... 19 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 19 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 19 
Coppola Paolo , Presidente ... 19 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 19 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 19 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 19 
Coppola Paolo , Presidente ... 19 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 19 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 19 
Coppola Paolo , Presidente ... 20 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 20 
Oddati Antonio , direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania ... 20 
Coppola Paolo , Presidente ... 20 
Merola Vito , vicario del direttore generale ... 20 
Coppola Paolo , Presidente ... 20

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
PAOLO COPPOLA

  La seduta comincia alle 10.45.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso e diretta streaming sperimentale sulla web-tv della Camera dei deputati.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania, Antonio Oddati.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del direttore generale per l'Università, la Ricerca e l'Innovazione della Regione Campania, Antonio Oddati, accompagnato dall'ingegner Vito Merola, vicario del direttore generale, che ringrazio per la presenza.
  Avverto i nostri ospiti che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, facendone espressa e motivata richiesta, in particolare in presenza di fatti illeciti sui quali siano in corso indagini tuttora coperte da segreto, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
  Si tratta di un'audizione di natura prettamente conoscitiva, per la quale chiedo al dottor Oddati di fornire un quadro esplicativo quanto più ampio possibile dell'impiego dei fondi degli Accordi Programma Quadro e dei motivi degli oltre 38 milioni di euro di residui, oltre che dell'adozione del Codice dell'Amministrazione Digitale nella Regione Campania.
  Ricordo ai commissari che, con decreto del Presidente della Giunta n. 205 del 15 maggio 2017, il dottor Oddati è stato nominato responsabile della transizione alla modalità digitale della Regione Campania. Antonio Oddati è direttore generale per l'Università, la ricerca e l'innovazione dal 1° novembre 2013. Le competenze della direzione generale sono stabilite dall'articolo 22 del regolamento regionale n. 12 del 2011.
  Cedo dunque la parola ad Antonio Oddati per lo svolgimento della relazione introduttiva, al termine della quale seguiranno eventuali domande o richieste di chiarimento da parte dei commissari.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Siamo qui a rappresentare in funzione tecnica la Regione Campania con l'indicazione che il presidente De Luca – purtroppo oggi a Roma, al Ministero dell'economia e delle finanze, per questioni collegate alla sanità – giudica quest'argomento di natura strategica. Che cosa voglio dire subito? Voglio assolutamente affermare che noi abbiamo la consapevolezza che, a partire da questo nuovo ciclo di programmazione, ci troviamo in una condizione di ritardo. Sino a oggi, sostanzialmente, la Regione Campania – lo dico con la necessaria autocritica – ha giocato un doppio ruolo, io oserei dire di rallentamento, dalla parte di se stessa, e soprattutto direi nei confronti della pubblica amministrazione della Regione Campania. Che cosa intendo dire? Intendo dire che, nel primo caso, abbiamo, per anni, Pag. 3messo in campo risorse strutturali e non, e quando dico «non» penso specialmente alle spese di esercizio, evidentemente, che si sono moltiplicate. Ogni struttura, infatti – stiamo parlando di una Regione con 6,5 milioni di abitanti, venti uffici, venti direzioni, 5 mila dipendenti, articolazioni direzionali autonome – ha ritenuto, e non uso il termine «digitale» volutamente, di porsi il problema delle tecnologie abilitanti, come le definisce l'Unione europea nel lessico che ha a che fare con questa partita. Si è pensato, invece, a informatizzare, che significa interpretare i processi e le tecnologie come luogo per meglio depositare gli atti e per meglio poterli trattare (archiviazione e trattamenti). Questo ha determinato addirittura una moltiplicazione della spesa. Non sarebbe il caso, ma consentitemi di utilizzare un'immagine più efficace: è come se io decidessi, presidente – mi perdoni – di invitarla a cena, e però poi questa sera non facessi solo la spesa, ma comprassi due volte il tavolo, due volte la batteria di pentole per cucinare, due volte le tovaglie e via dicendo. Questo è quello che è successo. Questo è quello da cui partiamo.
  Al tempo stesso, che cosa è accaduto sul versante della pubblica amministrazione? È accaduto che abbiamo fatto i bandi. Il mio ceto professionale – io sono un burocrate – è ammalato di «bandinite» acuta, che poi diventa cronica: anziché avere il coraggio di sottoscrivere un rapporto con gli attuatori e beneficiari di natura negoziale, specialmente quando si tratta di pubblica amministrazione – tra l'altro, il nuovo codice degli appalti ci dice questo in maniera ancora più forte e definita – abbiamo fatto i classici bandi, e i comuni addirittura fanno a gara tra loro. Ogni comune, quindi, si è comprato la sua piccola piattaforma, il suo piccolo strumentino, e quindi noi abbiamo anche spinto l'amministrazione locale nello stesso gorgo – fatemi utilizzare quest'immagine – nel quale già eravamo noi: piccole software house, con tutto il rispetto, per il mercato, che ovviamente in questo modo reggevano, in un sistema di polverizzazione. Leggendo, e come leggeremo nelle domande che vorrete farci, gli item del questionario senza questa premessa, si coglierebbe una difficoltà. Mi permetto di dire – anche in questo caso, consentitemi un linguaggio più diretto – che la Regione Campania in questo momento sta sul pezzo. Che cosa significa? Lo dico così, perché nel parlare di ogni giorno significa avere consapevolezza, per questo non era formale quando dicevo che il presidente della giunta regionale della Campania su questo investe molto: la direzione che qui rappresentiamo io e l'ingegnere Merola ha deciso, e sono atti in corso – in questo momento, si è modificato il regolamento siccome il nostro è delegificato – che la parte di regolamento va in consiglio per essere approvata nei 45 giorni, o 60 a seconda della rilevanza, e poi c'è tutta la parte ordinamentale che definisce la giunta. In questa fase, il consiglio ci deve restituire il suo parere sul nostro regolamento. Che cosa dice il regolamento in termini di novità? Che la direzione che pro tempore dirigo diventa l’advisor tecnologico istituzionale. Credo di essere stato molto chiaro – non sto cercando dita dietro cui nascondere la Regione Campania – e tengo a dire, presidente, che i numeri e i disagi che troverete nelle risposte oggettive agli item hanno a che fare con quest'approccio. Che cosa significa advisor tecnologico? Cito un esempio banalissimo. Noi abbiamo, da un lato, il problema di intervenire sul 118, e soprattutto sulla telemedicina. Di questo sta parlando in questo momento il presidente da un'altra parte, sempre qui nella capitale. Dall'altro lato, abbiamo la necessità – c'è anche nei vostri item – di mettere in campo un sistema di teleconferenza. Mi dite a chi riferisce la strutturazione, la digitalizzazione di un processo di questa natura per la telemedicina e per la teleconferenza? Il tema è certamente di fare economia di scala, ma sicuramente di avere sistemi che tra loro abbiano un'interrelazione anche in termini... Qui arriviamo all'altra questione, e veramente mi avvio alla conclusione, presidente, perché qualche chiaro nello scuro pure c'è: abbiamo messo in campo un sistema che ci sta facendo lavorare molto bene sugli open data. Abbiamo un sistema, che porta il Pag. 4nome di iTER (informazioni territoriali), che ha vinto l'anno scorso il premio dell'agenda digitale 2016, relativo appunto al sistema di georeferenziazione. Non lo abbiamo indicato – ce ne siamo dimenticati, perdonateci – ma del sistema è stato chiesto il riuso nell'ambito del bando del riuso dalla Toscana. La povera Campania in qualche modo mette in campo strumentazioni che possono essere ritenute utili oltre il proprio confine. Anche alcuni comuni della Sardegna si stanno avviando nella stessa direzione. Di che cosa si tratta? Si tratta di una strumentazione importante. Proprio quest'oggi, ho sottoscritto un atto con la Finanza per la «terra dei fuochi», la cui vicenda è affrontata con questa struttura. Badate, stiamo mettendo in campo una ricognizione anche lì. Immaginate quante videocamere ci sono sul territorio della Regione. Sono state fatte con i soliti bandi, dopodiché non c'è un luogo in cui «chi vede che cosa». Come questo dato, che può essere un dato sensoriale, un sensore, un dato d'immagine o di altra natura, tutto questo... Abbiamo fatto una ricognizione complessiva. Con SMA, la nostra agenzia in house che appunto si occupa di ambiente, stiamo costruendo un sistema nella logica dell’advisor, un sistema che in questo caso vede coinvolte procure e forze dell'ordine e via dicendo, cioè a dire tutte le agenzie che insistono per la prevenzione, per il controllo e per gli interventi sulla «terra dei fuochi». Sostanzialmente, ripeto, e concludo, abbiamo in particolare già momenti importanti – lo diremo adesso – e SPID ricoprirà il ruolo di intermediario tecnologico per tutta l'amministrazione pubblica, e quindi anche per quella campana. Ci sono altri aspetti, ma credo che su questo vorrete avere informazioni che, con l'ingegnere Merola, sicuramente dovremo dare.

  PRESIDENTE. La ringraziamo. Il dottor Samaritani, in una recente audizione sugli Accordi di Programma Quadro, ci ha portato un prospetto delle varie regioni che hanno residui appunto sugli Accordi di Programma Quadro, in alcuni casi su progetti che hanno un'anzianità di più di sette anni, in altri anche più di dieci: la Regione Campania è la seconda in graduatoria, nel senso che ha circa 38,5 milioni di euro di residui. In alcuni casi, parte di questi residui sono relativi a progetti che, invece, risultano completati al 100 per cento. In particolare, dalla tabella che ci è stata fornita, ben più di 10 milioni di euro, 12 milioni di euro di residui, fanno riferimento a progetti che risultano completamente terminati. Qual è il motivo di questi residui?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Vorrei ricordare – probabilmente, manca a voi o a noi una serie di informazioni – che siamo andati in sede di MEF, allorquando avevamo necessità di ricostruire tutto il percorso per il «patto per il sud» e tutte le forme di finanziamento di natura strutturale o nazionale, a chiudere le partite degli accordi quadro con i residui, tanto che il mio predecessore è venuto qui a riconoscere che... Che cosa è successo? Su una serie di attività – vi faccio un esempio tra un momento – si sono scelte le linee di finanziamento del FESR, relative per esempio al SIAR, 12 milioni, che – guarda caso – probabilmente potrebbero coincidere col residuo di cui parlate. A quanto consta a me, però, dopodiché accerterò e vi farò avere dall'autorità di gestione le indicazioni – non abbiamo avuto prima questo dato, ma sto andando a memoria, il mio futuro è alle spalle, e l'esperienza in Regione Campania mi consente di darvi l'informazione a voce, ma la riconfermeremo – so per certo che abbiamo chiuso tutte le partite (diversamente, il MEF non ci avrebbe messo in campo nuove risorse), andando a rimettere. Nel corso degli anni, avevamo utilizzato le diverse fonti. C'è stato un momento in cui, in particolare, quello che prima si chiamava PAC è diventato lo strumento attraverso cui completare molta parte del 2007-2013, che ovviamente era angusto. Questa è la situazione che abbiamo messo in campo. Sarò in grado, al mio rientro, di farvi avere su questo dei dati più definiti.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Se fosse possibile condividere quest'elenco, Pag. 5 potremo rispondere in maniera puntuale.

  PRESIDENTE. Certamente. È sul sito, è pubblico, ma comunque ve lo mandiamo.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Al di là del fatto che sia sul sito, pubblico, talvolta la comunicazione con AgID soffre di problemi di cooperazione.

  PRESIDENTE. A voi risultano progetti su Accordi di Programma Quadro (APQ) ancora non conclusi o no? Nella vostra direzione.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Alla nostra direzione risulta che quello che doveva esserlo, è stato concluso, altrimenti non avremmo potuto andare avanti. Abbiamo un APQ importantissimo sulla ricerca, quello che riguarda Bagnoli, di cui sono io responsabile e che presenta anche degli aspetti relativi a Città della Scienza. Abbiamo chiuso adesso Corporea, che, come sapete, è un museo del corpo, secondo in Europa dopo quello di Berlino, che ha, a sua volta, una serie di collegamenti con le scuole, con l'università... Questo sarebbe stato possibile mettendo in campo... se avessimo chiuso il sistema.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Sicuramente, ci sono progetti che abbiamo chiuso, di cui abbiamo trasmesso ad AgID tutta la documentazione richiesta e su cui poi non abbiamo avuto riscontro.

  PRESIDENTE. Ci sa dire quali sono questi progetti?

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Sicuramente, c'è qualcosa riferito alla sanità elettronica. Vado a braccio, perché non sono progetti che ho seguìto direttamente. Con un elenco puntuale potremo darvi risposte puntuali. Un paio di progetti riguardano i Centri Servizi Territoriali (CST), azioni promosse in APQ con AgID, quando ancora non era AgID.

  PRESIDENTE. Sui Centri Servizi Territoriali, dalla tabella di AgID ci risulta un completamento del 99,90 per cento, quindi sostanzialmente terminati, ma dei residui per 4 milioni di euro.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Per quel che riguarda i Centri Servizi Territoriali, stiamo ancora attendendo. È un'azione da fare insieme e c'erano da fare delle verifiche sul posto, on site, con i referenti di AgID: siamo ancora in attesa, nello specifico, di avere le indicazioni. Siamo «pronti». Tra l'altro, un paio di questi CST sono nati e, nel frattempo, hanno anche chiuso. Da questo punto di vista, soffriamo di determinati ritardi. Ripeto, però, che in funzione di un elenco puntuale, che se possibile chiediamo di condividere, daremo risposte puntuali.

  PRESIDENTE. Va bene. Rimanderemo l'approfondimento di questa parte.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Rischieremmo di dare indicazioni non puntuali. Avendo l'elenco, invece, ingaggeremo i diretti referenti.

  PRESIDENTE. Comunque, Lei ci dice che i Centri Servizi Territoriali ormai non esistono più.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. No, buona parte continua a esistere.
  Uno dei Centri Servizi Territoriali, pur nascendo, non si è mai sviluppato del tutto; per un altro, che io sappia, c'è una procedura di chiusura.

  PRESIDENTE. Per quanto riguarda, invece, la sanità...

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Stiamo parlando, però, come diceva Lei, di azioni attuate una decina di anni fa.

  PRESIDENTE. Scopo della Commissione è, appunto, anche cercare di capire qual è stato l'impatto di quei fondi pubblici.

Pag. 6

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Come diceva poc'anzi il direttore generale, il tema è proprio quello: laddove l'azione si è estrinsecata in un finanziare senza un accompagnamento, per cui dovevano servire i CST, nel momento in cui si sono esauriti i finanziamenti, è venuta meno la capacità da parte dei CST di fare massa critica. Questa è stata la grande difficoltà, che poi ci ha posto di fronte a un cambio di strategia.

  PRESIDENTE. Va bene. Vi manderemo la tabella dell'AgID. Vi chiediamo di risponderci puntualmente, sia sui motivi dei residui, sia sull'impatto che hanno avuto questi progetti.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Assolutamente. Va benissimo.

  PRESIDENTE. Alcuni ci risultano tuttora non conclusi.
  Per quanto riguarda lo stato di attuazione del CAD, l'articolo 5 del CAD obbliga le pubbliche amministrazioni ad accettare qualsiasi pagamento tramite la piattaforma PagoPA: qual è lo stato di attuazione di quest'articolo? Quanti servizi ancora non permettono il pagamento? Quando è prevista l'attivazione? Esiste uno stanziamento di bilancio? Esiste un obiettivo specifico nel piano delle performance?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Ci sono circa dieci tipologie di pagamenti verso la Regione Campania attualmente attive con modalità PagoPA; quella per il pagamento di tasse auto rappresenta circa il 91 per cento del totale delle transazioni. Questi sono dati 2014. I restanti saranno attivati progressivamente a seguito dell'adesione alla piattaforma PagoPA, sottoscritta il 30 giugno 2016, per la quale si sta procedendo all'accreditamento della piattaforma secondo le disposizioni AgID.
  La piattaforma utilizzata dalla Regione Campania è presa in riuso dalla Regione Veneto, MyPay e MyPivot. Premesso che l'attivazione è strettamente correlata alla chiusura con esito positivo delle operazioni di accreditamento e del test di sistema, si prevede di attivare la piattaforma nei prossimi mesi, e comunque entro quest'anno, entro il 31 dicembre 2017. Inoltre, la piattaforma regionale dei pagamenti elettronici della Regione Campania sarà on line, sul cloud, avvalendosi della convenzione SPC Lotto 1, e l'assistenza ordinaria sarà coperta con budget già stanziato allo scopo.
  Nel piano della performance si trova l'obiettivo codificato con OBSA 2.3, consentire l'accesso dei servizi abilitanti alla pubblica amministrazione locale, dove, tra le piattaforme abilitanti, è stata elencata, tra le altre, anche PagoPA.

  PRESIDENTE. Questo è un obiettivo di performance di quale direzione?

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Della direzione generale...

  PRESIDENTE. Con quale indicatore di risultato?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Qual è l'indicatore?

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Il numero di pubbliche amministrazioni collegate al cloud regionale. La pubblica amministrazione locale accede ai servizi in cloud. Si tratta dell'accesso ai servizi pubblici alla pubblica amministrazione locale erogati dalla Regione Campania, quindi l'indicatore è riferito al numero di enti che accederanno a questi servizi. Oltretutto, sono ascrivibili a questi servizi in prima battuta i cosiddetti servizi abilitanti, le piattaforme abilitanti, quindi stiamo parlando di PagoPA e di SPID, anche per la domanda successiva.
  Vorrei giusto aggiungere che, da un lato, come nodo dei pagamenti ci stiamo accreditando nei confronti del nodo centrale. Insieme alla Regione Puglia e alla Provincia autonoma di Trento, abbiamo creato un gruppo di regioni con un riuso evoluto, non del tipo «lo prendo e lo sviluppo in autonomo». Lo sviluppo condiviso crea un tavolo Pag. 7 in cui le evoluzioni vengono condivise e cofinanziate, nel senso che ciascun partner compartecipa allo sviluppo e lo mette a disposizione degli altri, questo nell'ottica della razionalizzazione e ottimizzazione. È stato creato, quindi, proprio un tavolo, che si chiama SPAC (Sviluppo Partecipato, Aperto e Condiviso), che riguarda la piattaforma MyPay. Stiamo accreditando. Siamo nelle fasi di bonifiche.

  PRESIDENTE. Scusi, le regioni che fanno parte sono: Campania...?

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Sono: il Veneto come capofila, la Regione Campania, la Provincia autonoma di Trento, la Città metropolitana di Roma, la Regione Puglia. È interessata anche la Regione Lombardia.

  PRESIDENTE. Benissimo, grazie.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. In aggiunta a ciò, metteremo il servizio in cloud, aderendo al Lotto SPC, perché l'obiettivo, così come definito anche a livello politico con un'apposita delibera di giunta, è che la Regione Campania svolga il ruolo di intermediario tecnologico per il territorio, questo nella logica anche dell'indicatore dell'obiettivo strategico. Offriremo un servizio alla pubblica amministrazione nel momento in cui il servizio è in cloud e sarà disponibile alle pubbliche amministrazioni.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Consentitemi di banalizzare. Immaginate un comune come quello di Romagnano al Monte, 500 abitanti, in fondo al Cilento: quante fatture lavorerà questo comune in un anno? Ne lavorerà 30, 35, 40? Immaginate che debba avere il suo nodo? È evidente che per tutti i sistemi, ma anche per le università, per il sistema della ricerca, per i sistemi... Diremo più avanti, quando parleremo di SURF (Sistema Unico Regionale dei Fondi), cioè a dire di questo strumento che mette insieme e fa da controllo di tutte le spese strutturali, che questo significa avere anche un controllo dell'andamento delle entrate e spese.

  PRESIDENTE. Relativamente a questo tavolo di coordinamento, esiste un ruolo di AgID o del team digitale di Piacentini?

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Più di AgID, in questo momento. Sulla condivisione delle piattaforme ci sono più tavoli, e AgID partecipa a tutti. C'è il gruppo Veneto-Puglia-Campania per la parte dei pagamenti elettronici riguardo l'utilizzo della piattaforma MyPay; ci sono Toscana, Marche e Sardegna – vado a memoria – sempre per il riuso della piattaforma dei pagamenti elettronici messa a disposizione dalla Regione Toscana, piattaforma che si chiama IRIS (Institutional Research Information System).
  C'è un ruolo di aggregazione partito spontaneamente da un gruppo di regioni che si sono aggregate e c'è un ruolo di regia o di governo di coadiuvo alle azioni, anche di accreditamento, da parte di AgID. Le faccio un esempio. Il processo di accreditamento, essendo la stessa piattaforma ed essendo già stata messa in atto dalla Regione Veneto, per gli altri enti partecipanti è diventato più semplice, perché una parte dei test era già stata fatta con la stessa piattaforma in precedenti casi dalla Regione Veneto. Il percorso di accreditamento, in questo caso, si facilita, l'ente diventa più rapido. Il ruolo di AgID, in questa fase, è comunque di coordinamento. Adesso mi pare che non sia più in servizio, ma il coordinamento del tavolo era della dottoressa Maria Pia Giovannini.

  PRESIDENTE. Secondo l'articolo 5-bis del Codice, la presentazione di istanze e dichiarazioni dati e lo scambio di informazioni e documenti tra imprese e pubblica amministrazione avviene esclusivamente utilizzando le tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Qual è lo stato di attuazione?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Pag. 8Regione Campania. Per quanto riguarda il SURAP, lo Sportello Unico Regionale per le Attività Produttive, il flusso informativo e documentale avviene esclusivamente via PEC. Nessun procedimento in capo a SURAP prevede lo scambio di documenti cartacei. Inoltre, nel piano delle performance 2017, la questione posta più avanti, esiste l'obiettivo codificato come 500200 OBST, consolidare e sviluppare il SURAP. Ovviamente, in questo caso, la direzione generale è quella per le attività produttive, l'equivalente del Mise a livello regionale. Altro obiettivo è 600600 OBST 2, completa dematerializzazione delle procedure di gara.

  PRESIDENTE. A parte, appunto, lo Sportello Unico per le Attività Produttive...

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Che è in via di realizzazione, non è ancora esistente.

  PRESIDENTE. Attualmente, quindi, esistono ancora dei casi in cui i documenti non vengono...? Nei rapporti tra imprese e pubblica amministrazione c'è lo scambio di documenti...?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Se si tratta di bandi, come vedremo anche più avanti, è tutto digitalizzato. Dall'altro lato, come vedremo sempre più avanti, esistono comunque altre piattaforme di dialogo digitale tra la Regione Campania e le imprese: il SIM, Sistema Integrato di Monitoraggio bandi ed avvisi, che consente la partecipazione a bandi e procedure dell'OT 1 del PON FESR 2014-2020; il SID, Sistema Informativo Dipartimentale, utilizzato allo stesso scopo del precedente.

  PRESIDENTE. Attualmente, un imprenditore della Regione Campania che debba avere rapporti con la Regione può evitare di utilizzare la carta o in alcuni casi è ancora costretto a farvi ricorso?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. È ancora in uso.

  PRESIDENTE. È ancora costretto, in alcuni casi, a usare la carta.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Sì.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Trattandosi, però, di azioni in capo a diversi uffici, ciascun ufficio adotta una propria procedura. Nell'ambito del SURAP, stiamo parlando di una procedura attuata dalla direzione generale attività produttive per l'attuazione delle azioni e per fare anche il coordinamento dei SUAP dei comuni. Gli ultimi casi, il SIM e il SID, riguardano invece un'azione in capo alla direzione generale ricerca e innovazione, che si occupa anche degli incentivi per la ricerca alle imprese, e in quel caso le procedure sono del tutto automatizzate attraverso questi sistemi.

  PRESIDENTE. In virtù della recente nomina, però, il dottor Oddati è responsabile della transizione alla modalità digitale dell'intera amministrazione, e quindi la dematerializzazione di tutti i processi è di sua responsabilità.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Come Le dicevo, sostanzialmente la direzione imboccata è questa. Per questo motivo stiamo anche intervenendo sull'organizzazione. Il piano delle performance ha costretto a intervenire sull'organizzazione, come Le dicevo in premessa, al fine di ricondurre al coordinamento, non alla responsabilità, tutto il sistema che va verso la digitalizzazione.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Siamo consapevoli della parziale polverizzazione,
  e stiamo lavorando per mettere in unicità le azioni, così come prevedono la legge e gli obiettivi. Chiaramente, è un work in progress.

  PRESIDENTE. Questo work in progress è un obiettivo temporale che va...?

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  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Alla fine del ciclo di programmazione. Oltretutto, il piano delle performance è, per sua natura, parallelo del DEFR, quindi della strategia di investimento per la realizzazione del programma. Siccome questa è una linea di realizzazione del programma, noi la collochiamo dentro questo ciclo di programmazione e dentro questa legislatura. All'interno del PON FESR 2014-2020, è stato attivato l'obiettivo specifico 2.2, digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione dei servizi digitali pienamente interoperabili. Lo stanziamento è di 29 milioni di euro. Capite bene che io sono il responsabile dell'obiettivo specifico, e sono, come Lei ricordava, responsabile della transizione; dall'altro lato, abbiamo radicalmente modificato anche l'organizzazione. Uno dei difetti che la Commissione ha sempre contestato alla nostra Regione – sto esagerando a parlar male di noi – è che molte volte l'organizzazione tecnica e amministrativa, quindi la macchina, in nessun modo camminava con il sistema, come anche i semplici manuali di attuazione di messa in campo di risorse pretendono. Noi riteniamo, in questa fase, e quindi in questa legislatura, in questo ciclo di programmazione, che stiamo riconducendo a quanto previsto anche da questo punto di vista. Ci vuole la testa, ma ci vogliono le gambe, e la testa e le gambe devono far parte dello stesso corpo, non di corpi diversi. Perdonatemi l'immagine, ma credo che sia efficace.

  PRESIDENTE. L'articolo 7, comma 3, prevede che per i servizi in rete le pubbliche amministrazioni rilevino la soddisfazione degli utenti, che pubblichino i risultati e le statistiche di utilizzo sui loro siti. Questo avviene per quanto riguarda i servizi...?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Attualmente, è monitorata periodicamente la customer satisfaction interna rispetto ai servizi digitali. Sto parlando dei clienti interni, che pure dal nostro punto di vista è una questione. L'interazione dei cittadini e delle imprese relativa al feedback sui servizi erogati è ricondotta a un sistema, oramai molto consolidato, che è quello dell'URP regionale, che lavora direttamente con noi da questo punto di vista e fa periodiche definizione di customer satisfaction per tutti i servizi.

  PRESIDENTE. Non c'è, quindi, possibilità di esprimere la soddisfazione sul servizio on line?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Diciamo di no.

  PRESIDENTE. C'è solo una rilevazione generale. Vengono pubblicate le statistiche di utilizzo dei servizi?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Questa della comunicazione è una delle questioni su cui dobbiamo lavorare.

  PRESIDENTE. Gli organi di governo, nell'emanazione delle direttive generali per l'attività amministrativa, e le pubbliche amministrazioni, nel piano delle performance, dettano disposizioni per l'attuazione del CAD. Abbiamo già sentito che in alcuni casi ci sono obiettivi relativi...

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Trasversali a tutte le strutture: azioni legate agli obiettivi trasparenza, nel piano delle performance. Si trova ripetuto per ogni direzione generale l'obiettivo OBSTTRA 1.1.1, pubblicazione nella sezione amministrazione trasparente del sito istituzionale dell'ente dei dati della struttura completi e in formato aperto, che potrebbe soddisfare la richiesta all'articolo 54, comma 1, del CAD.
  Ci sono poi azioni legate alla piattaforma iTER, di cui parlavo poc'anzi, cloud pubblico geografico, in materia di dati aperti. Nel piano delle performance si trova il punto 501000 OBST A2.2, potenziare e Pag. 10avviare il sistema di gestione georeferenziato per gli open data e business intelligence, che potrebbe soddisfare le richieste dell'articolo 52, comma 1, del CAD. Nell'implementazione del SIAR, Sistema Integrato degli Applicativi Regionali, nel piano delle performance, si trova l'obiettivo BO 1.1.1, censire i processi e i procedimenti. È stato condotto un profondo assessment che ha riguardato tutte... Abbiamo fatto, quindi, questo lavoro, sviluppare il sistema informativo unico gestionali fondi SURF. Questi obiettivi potrebbero soddisfare le richieste dall'articolo 12, comma 5, del CAD. Ancora, abbiamo il 2.3, gestione efficace dei processi di data governance relativi al cambiamento dei procedimenti e dei sistemi informativi del personale previsti nel SIAR.
  Io svolgo, spero transitoriamente, anche le funzioni di responsabile delle risorse umane della Regione Campania, e stiamo lavorando insieme alla direzione ricerca. Oramai, può apparire una banalità, ma il funzionario che, per motivi di lavoro o per mobilità, si trasferisce da un posto a un altro, porta con sé la propria postazione. Ripeto che è scuola elementare, lo capisco, ma per noi significa creare una dimensione di rapporto tra chi agisce al proprio desk... Voglio darvi un altro elemento, che anticiperà alcune questioni che ci porrete tra un momento. Tutto il sistema di trasmissione audio, video e dati media di qualunque natura era in capo a un'altra direzione: con questa riforma torna in capo a noi, e questo significherà consentire che ogni operatore potrà lavorare, attraverso i suoi strumenti – su questo stiamo andando con grande celerità – e avere un'identità che gli consente da qualunque punto di agire col suo desk, col suo sistema, con le sue chiavi d'accesso.
  Quanto agli altri servizi di cui parlavamo, ma siamo sempre agli obiettivi di performance – non vi annoio con i numeri, ma vi dico quali sono – si tratta di: consolidare e sviluppare il SURAP; completare il sistema informativo sociale; creare il nuovo sistema informativo capace di rendere visibile, tracciabile e fruibile l'intera offerta formativa della Regione Campania; implementare l'utilizzo delle procedure telematiche nell'ambito dell'attività giudiziale e stragiudiziale; completare la dematerializzazione delle procedure di gara, su cui siamo abbastanza avanti.

  PRESIDENTE. Secondo il comma 2 dell'articolo 12, le pubbliche amministrazioni utilizzano, nei rapporti interni e con le altre pubbliche amministrazioni, le tecnologie dell'informazione. Qual è, da 0 a 100, il livello di dematerializzazione delle comunicazioni all'interno della Regione Campania?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Delle comunicazioni all'interno?

  PRESIDENTE. Sì, tra un ufficio e l'altro i documenti viaggiano in formato cartaceo o digitale?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Voglio darvi un'indicazione. Dalla metà degli anni Duemila, non firmo più, non scrivo più una delibera cartacea. Abbiamo un sistema, che adesso viene inglobato nel SIR, che si chiama DDD (Decreti Delibere Determine), per cui io firmo digitalmente. Il mio funzionario, sulla base della legge n. 241 del 1990, il responsabile del procedimento, implementa l'atto, il dirigente responsabile del percorso lo approva e io lo sottoscrivo in quanto direttore di struttura. A fianco c'è una situazione documentale per cui – immaginate che ho due direzioni in questo momento e ho tanti dirigenti – la sera ho l'abitudine di andarmi a vedere tutto il protocollato. Questo significa che, sostanzialmente, ciò che è protocollato è digitalizzato e mi consente, a sera, di capire che cosa è successo nelle mie direzioni durante le attività. Ovviamente, qual è lo scuro? Con il SIAR e il SIC, il Sistema Informativo Contabile, siccome questo ci dà molta sicurezza, che cosa succede? Facendo io un decreto di spesa, il bilancio voleva ancora il cartaceo. Stiamo facendo adesso un lavoro anche culturale – perché no? – ma culturale organizzativo.

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  PRESIDENTE. Dovete far presente al bilancio che la legge, però, dice un'altra cosa. Anche se loro non sono sicuri, devono sottostare alla legge, come tutti gli altri.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Non c'è dubbio su questo.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Nel caso del bilancio, è un di più. A prescindere dal flusso elettronico del dato, e quindi dal passaggio dell'atto (una liquidazione, un impegno), secondo il bilancio, se si fornisce anche il cartaceo, loro impilano le carte in un elenco e riescono a governare e a gestire prima il processo. Era solo una facility...

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Stiamo usando l'imperfetto.

  PRESIDENTE. È una facility che, però, pagano i cittadini.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Assolutamente.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Presidente, avrei potuto non raccontarglielo. Ci meritiamo il suo giudizio, evidentemente, ma se gliel'ho raccontato...

  PRESIDENTE. Io non do nessun giudizio. Non è mio compito dare giudizi. Il mio compito è quello di capire qual è lo stato di attuazione.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Certo, ma ho voluto raccontarglielo proprio per darle il senso del nostro work in progress. Non le stiamo raccontando quello che non è. Le stiamo raccontando quello che è, insieme alle difficoltà, che credo trovino tutti i colleghi di una struttura... Speriamo di uscire subito da questa condizione nella quale ci troviamo. Pensi che la media dell'età dei dipendenti della Regione Campania è di 57 anni. Siamo convinti di poter ripartire, con un turnover. Ci sono le condizioni, siamo rientrati dallo sforamento del patto, quindi siamo stati virtuosi anche da questo punto di vista. C'è bisogno anche di questo. Le segnalavo, più che una difficoltà, che non è una difficoltà, una condizione, che forse travalica anche i confini della nostra Regione.

  PRESIDENTE. Certamente. Siamo consapevoli dei problemi, ma siamo altrettanto consapevoli che la legge va rispettata.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Non vi è dubbio su questo.

  PRESIDENTE. L'articolo 13 prevede la formazione informatica dei dipendenti pubblici: quali sono le politiche di formazione finalizzate alla conoscenza e all'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione attuate negli ultimi cinque anni?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Abbiamo fatto un lavoro importante, nell'ultimo periodo, ossia la ridefinizione dei profili professionali finalizzata al bilancio delle competenze e all'erogazione della formazione. Debbo dire che è stato un lavoro molto interessante. Abbiamo costruito su due livelli: da una parte, con l'autovalutazione, cioè abbiamo chiesto a ogni dipendente che cosa pensa di fare, quale profilo definisce o come interpreta il profilo che formalmente l'amministrazione gli affida col salario che gli riconosce; dall'altro lato, abbiamo chiesto al suo dirigente se e in che misura corrispondesse quello che descriveva di sé a quello che realmente metteva in campo, dal punto di vista del dirigente. Sono comunque due punti di vista, non c'è una verità da un lato o dall'altra.

  PRESIDENTE. E questo, comunque, per tutte le competenze?

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  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Per tutte le competenze.

  PRESIDENTE. Non solo quelle digitali.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. No, no, per tutte le competenze.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Indicava i suoi punti di forza e le sue lacune. La domanda valeva per l'uno e per l'altro, per individuare dei percorsi di crescita professionale.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Su quello abbiamo schedulato giornate di formazione. Quel bisogno che veniva espresso ha riguardato... Questa schedulazione ci sta consentendo di mettere in campo, in questo momento – vi dirò poi quello che abbiamo già fatto – un sistema di formazione mirato per gruppi, che hanno anche denunciato i loro limiti. Abbiamo già messo in campo, invece, la formazione sulla struttura di cui le parlavo prima, il DDD, e l'altra sul protocollo web, dove abbiamo avuto complessivamente circa un migliaio di discenti, per numero di giornate pari a un centinaio.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Per giornate, intendiamo la durata di sei ore.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Ci sono poi le attività formative rivolte all'uso di iTER Campania, il cloud pubblico di cui Le parlavo. Sostanzialmente, abbiamo ragionato sul nuovo sistema unificato di gestione dei fondi, sul SURF. Anche su quello è stato messo in campo un percorso. Sono tutti percorsi legati ai nuovi sistemi che mettiamo in campo. Adesso, il passaggio che bisogna fare è quello più complessivo per l'uso e la trasformazione. La digitalizzazione ibrida, il modo di lavorare, non è più solo supporto. Ibridando il modo di lavorare, c'è bisogno di una formazione che ripensi anche la propria organizzazione del lavoro.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Al di là della formazione IT, poiché l'IT rappresenta uno strumento, è in corso anche una formazione a una decina di unità di personale sulla ISO 27001 e sulla ISO 22301, che intervengono proprio sull'organizzazione, quindi sulla parte alta delle azioni, su tutto ciò che presuppone lo sviluppo delle azioni.

  PRESIDENTE. L'articolo 15 prevede che le pubbliche amministrazioni tengano conto dei risparmi, dei costi e delle economie derivanti da progetti di investimento in materia di innovazione e tecnologia e che debbano, ogni anno, quantificarne i risparmi. Quali sono stati questi risparmi quantificati ogni anno, negli ultimi cinque anni?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Se avessimo avuto, già da cinque anni, la gestione centralizzata che in questo momento stiamo mettendo in campo, avrei saputo rispondere alla Sua domanda. Manca una gestione di questa natura. Con la nuova programmazione e in vista di quanto previsto dal piano triennale, saranno avviate azioni per la razionalizzazione della spesa e la quantificazione dei risparmi derivanti, per il loro successivo utilizzo e per gli investimenti.

  PRESIDENTE. Negli ultimi cinque anni, quindi, non c'è stata questa...?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Non sappiamo dire se ci sia stata, ma non crediamo possa esserci stata.

  PRESIDENTE. A vostra conoscenza, l'articolo 15 non è stato applicato.

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  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Anche a causa della parcellizzazione delle azioni. Ciascuna direzione generale era autonoma nello sviluppo e nell'attuazione di determinate azioni. Non c'è stata la possibilità di centralizzare la spesa, se non poi passando attraverso la direzione generale risorse finanziarie e facendo una verifica delle categorie di spesa, per esempio in base alla codifica SIOPE.

  PRESIDENTE. Sì, ma l'articolo 15, comma 2-ter, diceva chiaramente che la pubblica amministrazione ogni anno doveva comunicare questo dato. Il fatto che ci fosse parcellizzazione voleva dire semplicemente che doveva esserci un'organizzazione per una raccolta di informazioni eventuale. Di fatto, la legge diceva questo. Se non c'è stata la comunicazione, la legge non è stata rispettata.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Dal confronto che abbiamo avuto anche con altri enti regionali in tema di predisposizione del piano triennale per l'informatica della pubblica amministrazione, ci siamo resi conto che la difficoltà di riuscire a individuare queste economie negli anni e per ogni anno è comunque comune. Anche le altre regioni, nel momento in cui si doveva condividere con AgID la pianificazione degli investimenti, si sono rese conto anche proprio della difficoltà di riuscire a risalire alla spesa. Almeno, dal confronto che ho avuto con le altre regioni, non è un problema della Regione Campania. Dalla mia esperienza, posso dire che è un problema abbastanza comune. Non so se, nel confronto che questa Commissione ha avuto con i ministeri, sia emerso questo deficit. Penso che sia un problema abbastanza generalizzato, questo.

  PRESIDENTE. Finora, non abbiamo trovato nemmeno uno che abbia applicato quest'articolo specifico negli ultimi anni.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. La mia esperienza...

  PRESIDENTE. È coerente con i risultati della Commissione, fino adesso. Secondo l'articolo 17, comma 1, lettera e), l'ufficio responsabile della transizione al digitale ha compiti di analisi periodica della coerenza tra l'organizzazione e l'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione e, per la lettera f), ha compiti di cooperare alla revisione della riorganizzazione dell'amministrazione. Ci sono state, negli ultimi cinque anni, azioni svolte in coerenza con queste due lettere?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Va detto subito che negli ultimi cinque anni ci sono stati degli interventi che hanno pensato alla reingegnerizzazione dei processi. Questo non allude, ma si riferisce alla necessità della riorganizzazione. La filosofia di SIAR – questo è un affidamento del 2013 – è, sostanzialmente, quella di immaginare un sistema consolidato e, al tempo stesso, interoperante, integrato, di tutta l'attività, e quindi la digitalizzazione del sistema. Facevo già riferimento prima all’assessment che è stato fatto in questi anni dalle aziende che hanno vinto l'appalto, ovviamente insieme alle nostre risorse umane. Da quando, invece, è stato istituito il responsabile della transizione al digitale, abbiamo già attivato, anche per le sue esperienze personali di valutatore, un sistema di valutazione. Abbiamo individuato ex ante quali sono, più che i risultati, gli impatti – parliamo di impatti, non di risultati specifici – che intendiamo raggiungere entro il 2020. E immaginiamo, ogni sei mesi, nella scansione che la norma prevede, delle valutazioni in itinere che possano diventare intermedie. I valutatori sanno che la valutazione intermedia è un ripensare la valutazione ex ante. Questo è il lavoro che abbiamo messo in campo in termini di monitoraggio.
  Dall'altro lato, facevo riferimento alla riforma della macchina. Bisogna riconoscere che non è che sono arrivati questi che amministrano oggi, e, come dice Crozza, abbiamo fatto la Regione Campania. La riforma della macchina è avvenuta nel 2013 e in questa legislatura sta avendo un orientamento verso le esigenze. Questo – lo dico da capo delle risorse umane – ha a che fare anche con la pesatura delle strutture amministrative. Pag. 14 Sappiate che le responsabilità delle strutture e degli uffici responsabili dei sistemi informativi sono ritenute, in questo triennio 2017-2019, più pesanti, proprio perché sono quelle strategiche rispetto alla trasformazione della struttura.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Il ritorno della componente rete comunicazione di queste competenze, attualmente in capo alle cosiddette risorse strumentali, in seno alla direzione generale innovazione, in una rivisitazione del disegno di un paio di anni fa, di un anno fa, porta proprio in seno l'obiettivo di riunificare determinate tematiche. Se parliamo di unified communication, e quindi di integrazione di tutti i media e di tutte le attività lavorative, in capo a un cavo che porti tutto, si deve necessariamente far capo a un solo soggetto responsabile. Questa è una delle azioni immediate. Non più tardi di un mese fa, una delibera di giunta ha stabilito che le competenze su questo tema si spostassero dalla direzione generale risorse strumentali, che si occupa poi del funzionamento ordinario della macchina Regione Campania, a una direzione generale più strategica, quella dell'università, ricerca e innovazione. C'è, inoltre, il tema della...

  PRESIDENTE. Scusi, c'è il tema...?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Ci arriviamo.

  PRESIDENTE. Secondo l'articolo 40, comma 1, le pubbliche amministrazioni formano gli originali dei propri documenti con mezzi informatici: questa norma è rispettata o esistono originali in formati...?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Tutti i contratti e gli atti dell'amministrazione, degli uffici regionali, vengono formati nativamente in formato digitale, col sistema informatico DDD, di cui Le parlavo prima, la cui gestione viene garantita da stanziamenti annuali a valere su fondi ordinari. Questi ultimi sono gestiti, inoltre, su una piattaforma dedicata, che ne cura l'intero ciclo di vita. In via sperimentale, in alcuni uffici è stata attivata la possibilità di gestire in modalità digitale l'intero ciclo di vita anche delle circolari e delle note interne. Con il SIAR questo andrà a regime. Nel piano delle performance si trova l'obiettivo codificato che abbiamo già citato, gestione documenti, con l'indicatore «gestione digitale della documentazione».

  PRESIDENTE. La pubblica amministrazione, secondo l'articolo 41, raccoglie in un fascicolo gli atti del procedimento e comunica agli interessati le modalità per esercitare i diritti di cui alla legge n. 241 del 1990. Il fascicolo deve poter essere direttamente consultato e alimentato da tutte le pubbliche amministrazioni coinvolte nel procedimento, reca l'indicazione del titolare del procedimento, del responsabile, dell'oggetto e dell'elenco dei documenti, ed è costituito per garantire l'esercizio della legge n. 241 del 1990 per via telematica. Quest'articolo è rispettato?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Sostanzialmente sì, ma ci facciamo aiutare dalle PEC.

  PRESIDENTE. L'accesso, quindi, è possibile tramite PEC, da parte del cittadino.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Attraverso il sistema SID, però, il Sistema Informativo Dipartimentale, che avevo già citato, e il sistema di monitoraggio bandi e avvisi, si ha la possibilità di accesso diretto, che è quella a cui tendiamo per tutto il sistema. Tra l'altro, open data, trattamento dei dati e quest'iter ce lo consentono. Siamo in questa fase di transizione: laddove non raggiungiamo l'obiettivo direttamente con i due sistemi, abbiamo le PEC, ma la tendenza è quella che le ho descritto.

  PRESIDENTE. Le comunicazioni tra le pubbliche amministrazioni avvengono per Pag. 15posta elettronica o cooperazione applicativa. In ogni caso, è esclusa la trasmissione di documenti a mezzo fax. Le pubbliche amministrazioni utilizzano la posta elettronica o altri strumenti informatici per comunicare con i dipendenti. Se le comunicazioni avvengono in modo diverso da posta elettronica o cooperazione applicativa, sussiste la responsabilità dirigenziale e disciplinare, tutto questo secondo l'articolo 47. Qual è lo stato di applicazione di quest'articolo? Esiste ancora l'utilizzo del fax all'interno della Regione?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. La ricezione di fax è ancora possibile per il tramite di una casella di posta virtuale, ma le comunicazioni devono essere tracciate ai fini certificativi, e sono effettuate per il tramite delle PEC assegnate agli uffici. Le comunicazioni di altro tipo avvengono via e-mail.

  PRESIDENTE. Negli ultimi dieci anni sono state comminate sanzioni disciplinari ai sensi dell'articolo 1-bis? A vostra conoscenza, negli ultimi dieci anni ci sono stati dirigenti che non hanno applicato l'articolo 47, quindi hanno utilizzato per la trasmissione di documenti il modo analogico, e quindi, in ottemperanza alla norma, sono stati sanzionati disciplinarmente?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Non glielo so dire.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Sono due domande diverse. Un conto è la sanzione, altro conto è se tutti...

  PRESIDENTE. È il comportamento.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. A entrambe le domande non sappiamo, non abbiamo gli elementi per rispondere. Sicuramente, non possiamo entrare nel merito dell'azione di tutti i dirigenti per sapere se tutti i dirigenti, nell'ambito dei propri uffici e delle proprie responsabilità, abbiano fatto in modo di rispettare la legge.

  PRESIDENTE. Attualmente, è rispettata?

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Attualmente, tutti usano e devono usare i sistemi elettronici e le piattaforme e i sistemi dati a tutti gli uffici. La nostra esperienza è che non accettiamo comunicazioni che arrivino in formato cartaceo.

  PRESIDENTE. Voi come direzione o voi come Regione?

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Come direzione.

  PRESIDENTE. La Commissione è interessata all'intera macchina amministrativa.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Come amministrazione, non c'è più una comunicazione... Abbiamo, tra l'altro, l'abitudine, nelle direzioni e tra direzioni, di costruire cartelle condivise, ma questo era possibile ancor prima di questa legislatura. Da questo punto di vista, credo possiamo sostenere – questa volta parlo un po’ meglio della mia Regione – che sia anche nella nostra cultura: è difficile che qualcuno ci invii... I fax non funzionano più, se non in ricezione, per un cittadino che volesse mandarne.

  PRESIDENTE. Sostanzialmente, le spese postali ormai sono state azzerate.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Credo che siano totalmente ridotte. Su questo non c'è dubbio.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. I fax sono stati proprio soppressi. Viene mandata un’e-mail a un indirizzo di posta elettronica virtuale, e poi questa attraverso la stampante... È un numero che aggancia un indirizzo di posta virtuale. Da questo punto di vista, non possiamo «impedire Pag. 16» a qualcuno di inviare un documento attraverso un fax, ma viene comunque poi veicolato attraverso un sistema digitale.

  PRESIDENTE. Non potete impedirlo ai cittadini, ma la legge lo impedisce sia per le imprese sia per le pubbliche amministrazioni.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Questo è fuori dubbio.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Certo, questo è fuori dubbio. Noi stiamo parlando del cittadino che potrebbe ancora voler utilizzare...

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. O portare l'istanza cartacea.

  PRESIDENTE. Certamente. Qualunque dato trattato dalla pubblica amministrazione è reso disponibile alle altre pubbliche amministrazioni, per i compiti istituzionali, senza oneri. Qual è lo stato di attuazione dell'articolo 50, comma 2? In particolare, esistono costi sostenuti dalla Regione Campania per accesso a banche dati di proprietà di altre amministrazioni? Viceversa, esistono entrate per la Regione Campania derivanti dal servizio di accesso a banche dati messe a disposizione dalla Regione?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Esistono svariate banche dati regionali: Carta tecnica regionale del Geoportale, VIA-VAS per la gestione delle valutazioni di impatto ambientale in uso presso la direzione generale ambiente. Sono accessibili da altre pubbliche amministrazioni senza costi aggiuntivi. Quanto ad altre informazioni, al momento non siamo in grado di quantificare.

  PRESIDENTE. A vostra conoscenza, quindi, non esistono né entrate relative all'accesso a banche dati né costi sostenuti per l'accesso ad altre banche dati.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. A nostra conoscenza, non ci sono entrate per l'accesso a banche dati da parte di altre pubbliche amministrazioni. Dal confronto che abbiamo avuto con gli altri uffici, e abbiamo qui fatto un paio di esempi, l'accesso ad altre pubbliche amministrazioni è dato gratuitamente. Per quel che riguarda le spese da sostenere, nel caso della Carta tecnica regionale per il Geoportale, c'è un acquisto, di cui in questo momento non riesco a quantificare il costo, per le fotogrammetrie aeree aggiornate. So, però, che in questo caso loro utilizzano anche il servizio messo a disposizione dal Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali, che rende disponibili queste fotogrammetrie, ma con una periodicità più larga, più lunga: laddove si vogliano delle periodicità più strette, più ridotte, mi pare che provvedano poi ad acquistarle, suppongo da privati, non da altre pubbliche amministrazioni.

  PRESIDENTE. Le fotogrammetrie che arrivano dal Ministero, quindi.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Quelle che arrivano dal Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali sono date a titolo gratuito.

  PRESIDENTE. Le attività volte a garantire l'accesso telematico e il riutilizzo dei dati della pubblica amministrazione rientrano tra i parametri di valutazione delle performance, e mi pare che ci abbiate già illustrato i vari obiettivi.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Sì, pubblicazione nella sezione amministrazione, obiettivo trasparenza.

  PRESIDENTE. La successiva domanda, infatti, è relativa allo stato di attuazione dell'articolo 54, che disciplina appunto le informazioni che devono essere presenti sui siti della pubblica amministrazione, in particolare l'articolo 35 del decreto legislativo n. 33 del 2013, che prevede l'elenco dei Pag. 17procedimenti amministrativi con una serie di informazioni. D'interesse della Commissione è, relativamente ai procedimenti amministrativi, l'esistenza delle informazioni relative all'indirizzo on line del servizio corrispondente e...

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Dell'operatore che se ne occupa.

  PRESIDENTE. Sì. In mancanza del servizio on line, i tempi di attuazione della messa a disposizione del servizio on line.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Esiste un'area del portale regionale in cui sono riportati. È stato fatto addirittura – è una delle cose che saranno poste in relazione – l’«elenco dei prodotti», e i prodotti della giunta regionale sono i procedimenti. Sono in corso di censimento sia procedimenti sia endoprocedimenti, ovviamente, procedimenti che interessano altre pubbliche amministrazioni. Tutto questo in parte già è, cioè il lavoro è un work in progress. In parte, già è, quindi trovate sul sito della Regione dei dati, ed è riportata la lista di questa parte di procedimenti amministrativi, che sarà completata – è un lavoro che si sta mettendo in campo – con le informazioni che riguardano ognuno dei procedimenti, l'indirizzo on line e i tempi di realizzazione e così via. Per tutto questo, c'è la sezione «Come fare per» del portale regionale, che aiuta a fare in modo che il cittadino sappia entrare nel processo.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Chiaramente, è un work in progress, quindi c'è una lista di procedimenti, ed è qualcosa che si sta continuando ad accrescere, ad aumentare.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Con l’assessment dall'altro lato.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Anche a fronte di quest'attività di assessment in corso sulla parte in corso di attuazione. Comunque, esiste la sezione, anche con una lista di procedimenti.

  PRESIDENTE. Che sono in formato open data, ma nella parte relativa agli indirizzi dei servizi on line spesso ci sono indirizzi estremamente generici, come www.regione.campania.it, e probabilmente non è la migliore interpretazione dello spirito della norma.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Dobbiamo analizzare per bene poi tutti gli item presenti, ma ci si sta lavorando.

  PRESIDENTE. Le pubbliche amministrazioni consentono l'accesso ai servizi che richiedono identificazione mediante Sistema Pubblico di Identità Digitale: qual è lo stato di attuazione?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Si è appena concluso un progetto che riguarda la piattaforma di identity management, che prevede l'integrazione con il sistema SPID, già testata con cinque degli IdP accreditati da AgID. Si sta procedendo all'adesione alla piattaforma SPID secondo le disposizioni di AgID. Lo avevamo già accennato prima.

  PRESIDENTE. In questo momento, quanti servizi sono compatibili con l'identificazione tramite SPID?

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Atteso che siamo ancora in fase di accreditamento e non abbiamo l'accreditamento con tutti e sette gli IdP, ma per cinque, per il momento abbiamo agganciato in via sperimentale a due servizi...

  PRESIDENTE. Scusi, chiedo un chiarimento: perché dovete accreditare tutti gli identity provider?

Pag. 18

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Per dare modo al cittadino di scegliere, laddove avesse...

  PRESIDENTE. Il sistema non è federato? Non basta accreditarne uno perché tutti gli altri lo siano automaticamente?

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Bella domanda. Che io sappia, non è così. Noi reiteriamo la procedura per ogni IdP, cioè testiamo...

  PRESIDENTE. Se ci fossero mille identity provider, bisognerebbe fare l'accreditamento per tutti?

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Non l'accreditamento. Facciamo un test per verificare, con una credenziale di prova, se funziona prima di mettere...

  PRESIDENTE. Ho capito. Non sono tutti uguali. Nel momento in cui funziona con uno...

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Inizialmente, abbiamo verificato che non sono tutti uguali. Stiamo parlando di un anno fa. Adesso, è molto rapido. Abbiamo un manuale per rendere più operativo e rapido il processo di test. Nel caso degli IdP non è un accreditamento, ma una fase di test, che poi ci consente di inserire anche quell’item, quell'IdP nella lista, a discesa, che poi verrà messa a disposizione degli utenti.

  PRESIDENTE. Questo, secondo le indicazioni di AgID?

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. È un'azione che stiamo facendo insieme ad AgID. Abbiamo cominciato a fare i primi test, che risalgono a febbraio dell'anno scorso, più che con la loro supervisione, con il loro coordinamento. Ripeto che le comunicazioni sono standard, il protocollo è standard, ma per sicurezza facciamo comunque un test.

  PRESIDENTE. È un sovraccarico, quindi, per voi avere più di un identity provider.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Non è un sovraccarico. Vorremmo avere la sicurezza che, nel momento in cui aggiungiamo un nuovo identity provider, non ci sia un disservizio per il cittadino che prova ad accedere. Facciamo il test, perché è giusto farlo, proprio nell'ottica di garantire il servizio finale al cittadino. Proprio in funzione di questo, abbiamo creato una sorta di vademecum interno per verificare tutte le fasi di test finalizzate poi all'integrazione dell’identity provider.
  Le dicevo che abbiamo agganciato SPID a due servizi on line, che verranno, di qui a poco, messi a disposizione, che attualmente sono in fase sperimentale. La logica è quella di mettere a disposizione servizi informatici pubblici. Uno è iTER, di cui abbiamo già parlato abbondantemente. L'altro è Sismica, il servizio che gli uffici del Genio civile mettono a disposizione dei professionisti per le pratiche di rischio sismico degli edifici. È un servizio ascrivibile tra quelli on line, cui un professionista deve accedere, avviare una pratica e depositare della documentazione.

  PRESIDENTE. Per la sanità regionale, per esempio, non esistono servizi on line?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Che significa?

  PRESIDENTE. Ad esempio, la prenotazione delle visite, la possibilità di...

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Sulla sanità regionale adesso dobbiamo reintervenire, perché anche in questo caso avevamo una sorta di strano nodo con i CUP delle diverse ASL. Adesso, stiamo intervenendo su questo per fare quest'operazione che Le raccontavo in premessa. Ci sono, però, le prenotazioni on line, gli accessi on line, in maniera «maculata»: sicuramente, li avrà all'ASL di Salerno, che da questo punto di vista è più Pag. 19avanti, a quella di Caserta lo stesso, a quella di Napoli un po’ meno. Adesso, stiamo facendo questo lavoro, ma l'accesso c'è con una serie di sistemi. Ho dovuto fare un esame, l'altro giorno, e mi è stato trasmesso in digitale.

  PRESIDENTE. Questi, però, non sono accessibili tramite SPID?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Non glielo so dire.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Essendo azioni a titolarità delle ASL, non abbiamo in questo momento la risposta. Nell'ottica dell'azione di rivisitazione e reintegrazione dei servizi, ci dovremo occupare anche di questo. Attualmente, però, tutto quello che riguarda la gestione sanitaria ha la titolarità delle ASL e delle aziende ospedaliere.

  PRESIDENTE. I sistemi informativi e i servizi non vengono gestiti, quindi, dalla Regione?

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. No.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Fino a oggi non era così.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. La logica è di arrivare il più possibile quanto meno a una federazione dei servizi, e quindi a un'integrazione per lo meno dei layer iniziali sulla parte di front end, quindi accedere, come diceva Lei, in quest'ottica: così come per i pagamenti elettronici e SPID, ricopriremo il ruolo di intermediario tecnologico, in maniera che gli investimenti che stiamo facendo in quest'ottica e il fatto di testare gli IdP sia di garanzia e venga utilizzata anche dagli altri. Anche la piattaforma SPID, il servizio SPID verrà messo sul cloud proprio per garantire una funzionalità e una disponibilità alle altre pubbliche amministrazioni del territorio, sanità compresa.

  PRESIDENTE. L'ultima domanda che vi abbiamo inviato è relativa al riuso delle soluzioni cui ci avete già accennato. Le pubbliche amministrazioni titolari di software realizzato su specifiche indicazioni hanno l'obbligo di rendere disponibile il codice sorgente completo della documentazione in uso gratuito alle pubbliche amministrazioni e ad altri soggetti giuridici, con licenza aperta. Qual è lo stato di attuazione dell'articolo 69? In particolare, quante soluzioni sono state realizzate su specifica indicazione della Regione Campania, e quindi messe a riuso? Quante, invece, sono state...?

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Tenete conto che abbiamo istituito già da un po’ di anni la bacheca regionale del riuso, attraverso la quale è possibile prendere visione del software messo al riuso dagli enti pubblici campani. Nell'ambito dei contratti e dei progetti che prevedono un'attività di sviluppo software, la Regione Campania presidia la riusabilità di quanto sviluppato. Seppur non pubblicato in bacheca, il software è disponibile per il riuso. Il software della porta di dominio, ad esempio, è preso in riuso da circa 80 amministrazioni del territorio campano. Nella bacheca di riuso sono attualmente presenti undici software al riuso provenienti da diversi progetti in capo ad amministrazioni del territorio campano.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Nell'ambito del recente PON GOV dell'Agenzia per la coesione, abbiamo aderito, mettendo a disposizione la piattaforma iTER del cloud pubblico geografico. C'è uno dei progetti che è stato messo tra i candidati del PON GOV, che riguarda iTER, vede la Regione Toscana come Regione capofila, la Regione Campania come ente cedente, la Regione Molise come ente riusante, anche un comune della Campania che si chiama Torella dei Lombardi. Questa Pag. 20è un'altra forma di riuso di software. È uno degli ultimi sistemi che abbiamo realizzato.

  PRESIDENTE. Io non ho altre domande. Nessun altro chiedendo di intervenire, chiedo al dottor Oddati se ha documentazione, in formato digitale, da consegnare alla Commissione.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Ve la consegniamo.

  ANTONIO ODDATI, direttore generale per l'Università, Ricerca e Innovazione della Regione Campania. Aggiungendo anche la parte che ci avevate richiesto.

  PRESIDENTE. Attendiamo da voi la documentazione, immagino relativa alle risposte alle domande di oggi.

  VITO MEROLA, vicario del direttore generale. Non solo. Integreremo anche con le risposte sull'APQ, cui in questo momento non abbiamo potuto rispondere.

  PRESIDENTE. Benissimo. Vi mandiamo la tabella di AgID con evidenza delle cifre dei residui. Aspettiamo la vostra risposta. Immagino che il regime sia pubblico, cioè non siano documenti riservati e possiamo pubblicarli sul sito della Commissione. Ringrazio il dottor Oddati e tutti gli intervenuti e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 12.05.