Sulla pubblicità dei lavori:
Scanu Gian Piero , Presidente ... 3
Esame testimoniale del militare Vittorio Lentini:
Scanu Gian Piero , Presidente ... 3
Lentini Vittorio , Militare ... 3
Scanu Gian Piero , Presidente ... 3
Lentini Vittorio , Militare ... 3
Scanu Gian Piero , Presidente ... 4
Lentini Vittorio , Militare ... 4
Scanu Gian Piero , Presidente ... 4
Lentini Vittorio , Militare ... 4
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5
Lentini Vittorio , Militare ... 5
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5
Lentini Vittorio , Militare ... 5
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5
Lentini Vittorio , Militare ... 5
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5
Lentini Vittorio , Militare ... 5
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5
Lentini Vittorio , Militare ... 5
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5
Lentini Vittorio , Militare ... 5
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5
Lentini Vittorio , Militare ... 5
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5
Lentini Vittorio , Militare ... 5
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5
Lentini Vittorio , Militare ... 5
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5
Pili Mauro (Misto) ... 5
Lentini Vittorio , Militare ... 6
Pili Mauro (Misto) ... 6
Scanu Gian Piero , Presidente ... 6
Lentini Vittorio , Militare ... 6
Scanu Gian Piero , Presidente ... 6
Lentini Vittorio , Militare ... 6
Scanu Gian Piero , Presidente ... 6
Lentini Vittorio , Militare ... 6
Scanu Gian Piero , Presidente ... 6
Lentini Vittorio , Militare ... 6
Scanu Gian Piero , Presidente ... 6
Lentini Vittorio , Militare ... 6
Scanu Gian Piero , Presidente ... 6
Lentini Vittorio , Militare ... 6
Scanu Gian Piero , Presidente ... 6
Pili Mauro (Misto) ... 6
Lentini Vittorio , Militare ... 6
Pili Mauro (Misto) ... 6
Lentini Vittorio , Militare ... 6
Scanu Gian Piero , Presidente ... 6
Lentini Vittorio , Militare ... 6
Pili Mauro (Misto) ... 6
Lentini Vittorio , Militare ... 6
Scanu Gian Piero , Presidente ... 6
Lentini Vittorio , Militare ... 7
Scanu Gian Piero , Presidente ... 7
Pili Mauro (Misto) ... 7
Lentini Vittorio , Militare ... 7
Pili Mauro (Misto) ... 7
Lentini Vittorio , Militare ... 7
Pili Mauro (Misto) ... 7
Lentini Vittorio , Militare ... 7
Pili Mauro (Misto) ... 7
Lentini Vittorio , Militare ... 7
Pili Mauro (Misto) ... 7
Lentini Vittorio , Militare ... 7
Scanu Gian Piero , Presidente ... 7
Lentini Vittorio , Militare ... 7
Scanu Gian Piero , Presidente ... 7
Lentini Vittorio , Militare ... 7
Scanu Gian Piero , Presidente ... 7
Rizzo Gianluca (M5S) ... 7
Lentini Vittorio , Militare ... 7
Rizzo Gianluca (M5S) ... 7
Lentini Vittorio , Militare ... 7
Rizzo Gianluca (M5S) ... 8
Lentini Vittorio , Militare ... 8
Scanu Gian Piero , Presidente ... 8
Lentini Vittorio , Militare ... 8
Scanu Gian Piero , Presidente ... 8
Lentini Vittorio , Militare ... 8
Cova Paolo (PD) ... 8
Lentini Vittorio , Militare ... 8
Cova Paolo (PD) ... 8
Lentini Vittorio , Militare ... 8
Cova Paolo (PD) ... 8
Lentini Vittorio , Militare ... 8
Cova Paolo (PD) ... 8
Lentini Vittorio , Militare ... 8
Cova Paolo (PD) ... 8
Lentini Vittorio , Militare ... 8
Cova Paolo (PD) ... 8
Lentini Vittorio , Militare ... 8
Duranti Donatella (MDP) ... 8
Lentini Vittorio , Militare ... 9
Scanu Gian Piero , Presidente ... 9
Lentini Vittorio , Militare ... 9
Scanu Gian Piero , Presidente ... 9
Lentini Vittorio , Militare ... 9
Cova Paolo (PD) ... 9
Lentini Vittorio , Militare ... 9
Cova Paolo (PD) ... 9
Scanu Gian Piero , Presidente ... 9
Pili Mauro (Misto) ... 9
Scanu Gian Piero , Presidente ... 9
Lentini Vittorio , Militare ... 9
Scanu Gian Piero , Presidente ... 9
Lentini Vittorio , Militare ... 10
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10
Lentini Vittorio , Militare ... 10
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10
Lentini Vittorio , Militare ... 10
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Lentini Vittorio , Militare ... 10
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10
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Scanu Gian Piero , Presidente ... 10
Lentini Vittorio , Militare ... 10
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10
Lentini Vittorio , Militare ... 10
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10
Lentini Vittorio , Militare ... 10
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10
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Scanu Gian Piero , Presidente ... 10
Lentini Vittorio , Militare ... 10
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10
Lentini Vittorio , Militare ... 10
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10
Lentini Vittorio , Militare ... 10
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10
Lentini Vittorio , Militare ... 10
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10
Lentini Vittorio , Militare ... 10
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10
Lentini Vittorio , Militare ... 10
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11
Lentini Vittorio , Militare ... 11
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11
Lentini Vittorio , Militare ... 11
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11
Lentini Vittorio , Militare ... 11
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11
Lentini Vittorio , Militare ... 11
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11
Lentini Vittorio , Militare ... 11
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11
Lentini Vittorio , Militare ... 11
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11
Lentini Vittorio , Militare ... 11
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11
Lentini Vittorio , Militare ... 11
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11
Lentini Vittorio , Militare ... 11
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11
Lentini Vittorio , Militare ... 11
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11
Lentini Vittorio , Militare ... 11
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11
Lentini Vittorio , Militare ... 11
Scanu Gian Piero , Presidente ... 12
Lentini Vittorio , Militare ... 12
Scanu Gian Piero , Presidente ... 12
Lentini Vittorio , Militare ... 12
Scanu Gian Piero , Presidente ... 12
Lentini Vittorio , Militare ... 12
Scanu Gian Piero , Presidente ... 12
Lentini Vittorio , Militare ... 12
Pili Mauro (Misto) ... 12
Lentini Vittorio , Militare ... 12
Pili Mauro (Misto) ... 12
Lentini Vittorio , Militare ... 12
Scanu Gian Piero , Presidente ... 12
Lentini Vittorio , Militare ... 12
Scanu Gian Piero , Presidente ... 12
Lentini Vittorio , Militare ... 12
Pili Mauro (Misto) ... 12
Lentini Vittorio , Militare ... 12
Pili Mauro (Misto) ... 12
Lentini Vittorio , Militare ... 12
Pili Mauro (Misto) ... 12
Lentini Vittorio , Militare ... 12
Pili Mauro (Misto) ... 12
Lentini Vittorio , Militare ... 12
Pili Mauro (Misto) ... 12
Lentini Vittorio , Militare ... 12
Pili Mauro (Misto) ... 12
Lentini Vittorio , Militare ... 12
Pili Mauro (Misto) ... 13
Scanu Gian Piero , Presidente ... 13
Lentini Vittorio , Militare ... 13
Scanu Gian Piero , Presidente ... 13
Lentini Vittorio , Militare ... 13
Scanu Gian Piero , Presidente ... 13
Lentini Vittorio , Militare ... 13
Scanu Gian Piero , Presidente ... 13
Lentini Vittorio , Militare ... 13
Scanu Gian Piero , Presidente ... 13
Lentini Vittorio , Militare ... 13
Scanu Gian Piero , Presidente ... 13
Lentini Vittorio , Militare ... 13
Scanu Gian Piero , Presidente ... 13
Lentini Vittorio , Militare ... 13
Scanu Gian Piero , Presidente ... 13
Lentini Vittorio , Militare ... 13
Scanu Gian Piero , Presidente ... 13
Rizzo Gianluca (M5S) ... 13
Lentini Vittorio , Militare ... 13
Scanu Gian Piero , Presidente ... 13
Lentini Vittorio , Militare ... 13
Scanu Gian Piero , Presidente ... 13
Lentini Vittorio , Militare ... 13
Scanu Gian Piero , Presidente ... 14
Lentini Vittorio , Militare ... 14
Scanu Gian Piero , Presidente ... 14
Lentini Vittorio , Militare ... 14
Scanu Gian Piero , Presidente ... 14
Lentini Vittorio , Militare ... 14
Scanu Gian Piero , Presidente ... 14
Lentini Vittorio , Militare ... 14
Scanu Gian Piero , Presidente ... 14
Lentini Vittorio , Militare ... 14
Scanu Gian Piero , Presidente ... 14
Lentini Vittorio , Militare ... 14
Scanu Gian Piero , Presidente ... 14
Lentini Vittorio , Militare ... 14
Scanu Gian Piero , Presidente ... 14
Lentini Vittorio , Militare ... 14
Scanu Gian Piero , Presidente ... 14
Lentini Vittorio , Militare ... 14
Scanu Gian Piero , Presidente ... 14
Lentini Vittorio , Militare ... 14
Scanu Gian Piero , Presidente ... 14
Lentini Vittorio , Militare ... 14
Scanu Gian Piero , Presidente ... 14
Lentini Vittorio , Militare ... 15
Scanu Gian Piero , Presidente ... 15
Lentini Vittorio , Militare ... 15
Scanu Gian Piero , Presidente ... 15
Lentini Vittorio , Militare ... 15
Scanu Gian Piero , Presidente ... 15
Lentini Vittorio , Militare ... 15
Scanu Gian Piero , Presidente ... 15
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
GIAN PIERO SCANU
La seduta comincia alle 8.35.
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante trasmissione diretta attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso e diretta streaming e sperimentale sulla Web-tv della Camera dei deputati.
Non essendovi obiezioni, ne dispongo l'attivazione.
Esame testimoniale del militare
Vittorio Lentini.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'esame testimoniale del militare Vittorio Lentini, che saluto a nome di tutta la Commissione e ringrazio per la sua presenza.
Ricordo che la Commissione, in adempimento dei propri compiti, così come fissati dall'articolo 1 della delibera della Camera dei deputati istitutiva della medesima del 30 giugno 2015, ha deliberato di procedere ai sensi degli articoli 13, comma 1, e 15, commi 1 e 2, del proprio regolamento interno, all'audizione di Vittorio Lentini in qualità di persona informata dei fatti ai fini dello svolgimento dell'inchiesta.
Allo scopo di consentire alla Commissione di valutare l'applicabilità delle garanzie che per disposizioni regolamentari e per prassi costante vengono riconosciute ai soggetti indagati che compaiono in audizione, la prego cortesemente di voler confermare che non le risulta di essere sottoposto a indagini in procedimenti connessi all'oggetto dell'inchiesta parlamentare.
VITTORIO LENTINI, Militare. No, non mi risulta.
PRESIDENTE. Non le risulta. Bene, ci fa piacere.
Prima di formulare alcune domande, ricordo che, ove necessario e se la Commissione lo ritenesse utile, i lavori potrebbero proseguire in forma segreta.
Signor Lentini, le rinnovo il benvenuto, la ringrazio a nome della Commissione per la sua presenza e vorrei, gentilmente, che in maniera sintetica si presentasse meglio alla Commissione, oltre che declinando le sue generalità, anche dandoci conto del suo attuale lavoro e del ruolo che svolge all'interno del suo posto di lavoro.
VITTORIO LENTINI, Militare. Buongiorno a tutti. Buongiorno a lei, signor presidente. Scusate un po’ l'emozione.
Voglio presentarmi. Io sono il dipendente civile Lentini Vittorio, ex caporal maggiore capo scelto dell'Esercito italiano.
Se mi trovo qui, è perché ho avuto modo di capire che questa Commissione sta un po’ scomoda ai vertici della Difesa, evidentemente perché state operando bene affinché venga fatta luce e vengano riconosciuti i diritti e i benefìci alle famiglie dei militari purtroppo deceduti e ai numerosi militari ammalati.
Voglio incominciare dal lontano 1996 a raccontarvi un po’ qual è stata la mia esperienza di vita militare.
Proprio a settembre del 1996, nel poligono di tiro per armi pesanti in Sardegna, a Campo Teulada, noi che eravamo esploratori su blindo Centauro non sparavamo solo colpi da addestramento, ma anche Pag. 4colpi da guerra, i cosiddetti colpi anticarro. Questi colpi erano gli ESc, gli APDS, i WP, come da foto, che vi faccio vedere, signor presidente.
PRESIDENTE. Adesso, gentilmente, illustri, perché immagino che ci siano delle domande che le verranno poste. Magari in quel mondo esibirà anche le foto. Continui a leggere, grazie.
VITTORIO LENTINI, Militare. Mi sono scritto un po’ le cose per non tralasciare nulla.
PRESIDENTE. Ha fatto molto bene.
VITTORIO LENTINI, Militare. In poche parole, dopo fatti questi addestramenti in Sardegna, ci venivano iniettati i vaccini a raffica – penso che sia ben nota la situazione – per poi essere immessi nei teatri operativi.
Io ho partecipato a numerose missioni nei Balcani. Per l'esattezza, ho svolto due missioni in Bosnia, una missione in Macedonia e cinque missioni all'estero, in Kosovo.
In Bosnia alloggiavamo nel cuore di Sarajevo, nella caserma Tito Barracks. Una parte di questa caserma era delimitata, perché erano evidenti le devastazioni da bombardamenti.
In Macedonia, a Skopje, si dormiva in ex hangar.
Poi fummo impiegati sul confine tra Macedonia e Kosovo per circa dieci giorni, perché eravamo stati informati che i carri serbi volevano entrare in Macedonia.
Lì si mangiava razione K e ci si lavava con i Fresh & Clean, e si dormiva quando si poteva dormire, quell'oretta un po’ nel carro armato.
Finiti i bombardamenti in Kosovo, siamo entrati come truppe terrestri, un viaggio di minimo venti ore sia per la distanza da percorrere da Skopje, in Macedonia, a Peć, in Kosovo, sia per i numerosi mezzi, che eravamo incolonnati.
Nel territorio kosovaro vi erano evidenti sul territorio numerosi crateri provocati da bombardamenti, carcasse di animali morti, carri bombardati eccetera. La maschera NBC in dotazione l'avevamo, ma i filtri risultavano essere scaduti.
Insomma, signor presidente, nelle numerose missioni che ho svolto fuori area non eravamo mai informati sui rischi da uranio impoverito, anzi non se ne parlava proprio.
Poi vorrei aggiungere che in Italia tra luglio e agosto 2008 ho partecipato all'operazione «Strade pulite» nella cosiddetta Terra dei fuochi.
Lì si entrava e si usciva da una discarica, dove potete immaginare qual era l'odore essendo su enormi cataste di spazzatura. Lì, all'incontrario, gli indumenti di protezione ci erano stati consegnati, ma era una semplice tuta bianca da imbianchino e una semplice mascherina monouso, che a mio avviso servivano ben poco per il luogo dove ci si trovava.
Signor presidente, il 25 marzo 2013 mi viene diagnosticato un carcinoma duttale invasivo di terzo grado alla mammella e sette linfonodi metastatici positivi sotto l'ascella sinistra. Sono stato operato, sono stato trattato successivamente con quattro cicli di chemioterapia e 28 sedute di radioterapia, e attualmente sono in trattamento con terapia ormonale.
A tal proposito, voglio leggervi che cosa ha scritto il chirurgo che mi ha operato: «Il carcinoma della mammella, seppure in aumento, rimane una neoplasia rara, soprattutto nell'età giovane come quella del signor Lentini. È più spesso legata a fattori genetici o ereditari» non riscontrati nel mio caso. «Si ritiene pertanto possibile un mezzo di causa-effetto tra l'attività del signor Lentini, militare di professione con esperienza in scenari da guerra per un periodo almeno di tre anni, e la neoplasia da cui è stato colpito».
Entro i sei mesi previsti, inoltro la domanda per causa di servizio, cosa assurda perché un militare malato, oltre a pensare a curarsi, deve pensare a inoltrare la domanda di causa di servizio entro i sei mesi, altrimenti scadono i termini.
Mi viene risposto che la mia patologia non è dipendente da causa di servizio e sì al passaggio a ruoli civili. Non ho potuto Pag. 5neanche rifiutare il passaggio ai ruoli civili. Essendo con una famiglia, una moglie a carico e due figli a carico, sapevo bene il rischio che correvo, sapevo bene che non potevo affrontare la situazione, e quindi ho dovuto, per forze di cause, accettare i ruoli civili.
Spero che questa mia testimonianza non serva per ripercussioni su di me, ma spero che serva a voi della Commissione per continuare il vostro lavoro. Ho finito, signor presidente.
PRESIDENTE. Intanto, la ringrazio per essere voluto intervenire ai lavori di questa Commissione sotto forma di esame testimoniale, la cui cosa di per se stessa è da apprezzare, e non poco, e anche per il contributo che ci ha dato. Se non le dispiace, le chiederei di poter acquisire i suoi manoscritti, oltre che gli altri documenti – magari per adesso li tenga – qualora le dovesse essere chiesto di mostrare, come ci diceva prima, delle foto.
Prima di aprire la serie delle domande, le vorrei porre qualche quesito molto semplice.
Attualmente, dove lavora?
VITTORIO LENTINI, Militare. Io lavoro al Comando militare Esercito Calabria.
PRESIDENTE. In quanto dipendente civile, di che cosa si occupa?
VITTORIO LENTINI, Militare. Ora mi occupo di amministrazione del protocollo informatico.
PRESIDENTE. Bene.
Lei si è ammalato, o meglio i primi sintomi della malattia li ha potuti registrare nel 2013: entro i sei mesi canonici ha presentato richiesta perché le venisse riconosciuta la causa di servizio.
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì.
PRESIDENTE. Il diniego di cui ha parlato è arrivato formalmente? L'amministrazione le ha formalmente rigettato la domanda?
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì, sì. Mi è arrivato per iscritto.
PRESIDENTE. In questo rigetto c'era scritto che la sua patologia certamente non era stata acquisita in ragione del lavoro che lei aveva svolto.
VITTORIO LENTINI, Militare. Perfetto.
PRESIDENTE. In questi termini. Nonostante lei avesse allegato il certificato medico di cui ci ha parlato?
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì, il certificato medico del chirurgo.
PRESIDENTE. Il quale chirurgo – lo voglio ricordare – le avrebbe detto che...
VITTORIO LENTINI, Militare. Che lavoro facevo, mi ha chiesto.
PRESIDENTE. Sì, ma mi pare di ricordare che le abbia detto che quel tipo di patologia, ancorché in aumento, è una patologia rara.
VITTORIO LENTINI, Militare. Negli uomini.
PRESIDENTE. Negli uomini, e che si sviluppa per ragioni genetiche ereditarie, ma che era stato accertato che non era il suo caso, per cui si sarebbe potuto o dovuto forse ritenere collegata la sua patologia al lavoro che aveva svolto. Ho ricostruito bene?
VITTORIO LENTINI, Militare. Benissimo, presidente.
PRESIDENTE. Grazie.
Do ora la parola agli onorevoli colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.
MAURO PILI. Ringrazio l'audito.
Vorrei conoscere qualche dettaglio in più sul tipo di armi e armamenti utilizzati in quelle che lei ha chiamato esercitazioni di guerra nei poligoni sardi e se questi sono riconducibili al poligono di Teulada.
VITTORIO LENTINI, Militare. Teulada, sì.
MAURO PILI. Vorrei capire se è anche a conoscenza della tipologia di proiettili utilizzati in quel tipo di esercitazioni.
PRESIDENTE. Chiedo scusa, non che il collega Pili ne abbia bisogno, ma anch'io, come tutti i colleghi, ho puntato la mia attenzione su questa dichiarazione. Se non ho capito male, lei ci ha detto che a Capo Teulada, non Campo Teulada...
VITTORIO LENTINI, Militare. Capo Teulada. È un po’ l'emozione, presidente.
PRESIDENTE. Non fa niente. Si immagini che fosse tutto lì. A Capo Teulada non solo si sparava in bianco – mi pare che si dica così quando vengono utilizzati i proiettili...
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì, così.
PRESIDENTE. Lei ha sparato, però, o comunque ha piena contezza del fatto che si utilizzassero proprio dei proiettili veri e propri.
VITTORIO LENTINI, Militare. Proiettili veri e propri anticarro.
PRESIDENTE. Mi pare fosse questa la domanda del collega Pili. Giusto, collega? Ci spiega, per favore? Ci parli di questo. Ci racconti anche meglio, se lo ricorda, della tipologia dei proiettili che venivano utilizzati.
VITTORIO LENTINI, Militare. La tipologia di proiettili, come ho detto prima, erano i colpi 105 e 52, perché la blindo Centauro aveva un cannone da 105 e 52. Proprio per testare queste blindo Centauro, venivano testate con proiettili da guerra, e questi proiettili da guerra venivano sparati verso l'isola interdetta.
PRESIDENTE. Purtroppo, ne abbiamo notizia. La penisola interdetta.
VITTORIO LENTINI, Militare. La penisola.
PRESIDENTE. Non la voglio correggere, ma siccome queste cose devono far parte dei verbali, è bene che le definiamo. Per testare questi mezzi, sparavate dei proiettili veri...
VITTORIO LENTINI, Militare. Verso l'isola interdetta.
PRESIDENTE. Esattamente. Continui, se ci vuol dire altro. Questo veniva fatto...
MAURO PILI. Ho chiesto, Presidente, se possibile, di identificare il tipo di proiettili che venivano utilizzati e se avevate percezione – sono più esplicito – che questi proiettili potessero contenere o uranio o torio.
VITTORIO LENTINI, Militare. Se questi proiettili potevano contenere uranio, questo non lo so. So che erano proiettili da guerra. In particolar modo, c'era un proiettile che veniva chiamato WP, che in inglese vuol dire più o meno white phosphorus, che erano i cosiddetti colpi incendiari, che erano al fosforo.
MAURO PILI. Fosforo bianco.
VITTORIO LENTINI, Militare. Questo tipo di proiettili erano al fosforo. Gli altri non lo so.
PRESIDENTE. Scusi, quando colpiva il bersaglio, che cosa provocava? Un incendio?
VITTORIO LENTINI, Militare. Un incendio, sì. Si incendiava.
MAURO PILI. E questo si sparava verso la penisola interdetta?
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì.
PRESIDENTE. Di quale anno stiamo parlando?
Pag. 7VITTORIO LENTINI, Militare. Stiamo parlando del 1996, di settembre 1996.
PRESIDENTE. Settembre 1996.
MAURO PILI. Avete utilizzato anche i missili Milan, che lei ricordi?
VITTORIO LENTINI, Militare. Io no. Io non ho mai utilizzato missili Milan, ma altri militari so che sparavano, si esercitavano lì in Sardegna con missili Milan.
MAURO PILI. Ci può spiegare come venivano utilizzati questi proiettili al fosforo? Lei stava davanti a quale strumento; che tipo di equipaggiamento aveva quando venivano sparati questi missili in partenza; qualcuno andava nella penisola interdetta a recuperare gli eventuali residuati bellici di questo missile al fosforo?
VITTORIO LENTINI, Militare. Se qualcuno andava a recuperare i residui, non lo so, perché non faceva parte del mio reparto questo lavoro.
L'equipaggiamento che avevamo in dotazione era la tuta da carro armato, che era una tuta ignifuga, e il caschetto kevlar con cuffie e microfono.
MAURO PILI. Maschere?
VITTORIO LENTINI, Militare. Maschere no.
MAURO PILI. Quando veniva esploso questo proiettile, voi avevate la percezione che qualcosa restasse anche sul versante di tiro colpi, di lancio colpi?
VITTORIO LENTINI, Militare. Di solito, quando si sparava con la blindo Centauro, quando il bossolo ritornava indietro e si apriva la culatta, potete immaginare un po’ quali erano gli odori e...
MAURO PILI. Ce li descriva, perché noi non riusciamo, o io perlomeno non riesco a immaginarli. Ci può descrivere qual era l'effetto verso chi spara?
VITTORIO LENTINI, Militare. L'effetto verso chi spara era che, una volta che il colpo partiva, doveva uscire il bossolo, quindi si apriva culatta, e comunque c'erano nell'abitacolo della torretta, della blindo Centauro, rimaneva una parte dei fiumi, cioè si inalava una parte dei fumi di questi proiettili sparati.
PRESIDENTE. Chiedo scusa, scusi collega. Avevate una tutta ignifuga: lei ricorda che tipo di materiale era stato usato per rendere ignifuga la tuta?
VITTORIO LENTINI, Militare. No, questo non lo so, signor presidente.
PRESIDENTE. Non è stato usato l'amianto? Non lo sa, questo?
VITTORIO LENTINI, Militare. Questo non lo so. Posso solo dire che chi lavora sui carrarmati indossa la tuta ignifuga.
PRESIDENTE. Ignifuga.
Facciamo parlare adesso – poi torniamo eventualmente da lei – il collega Rizzo.
GIANLUCA RIZZO. Grazie, signor Lentini, per il racconto della sua esperienza, tra l'altro anche molto ampia.
Anch'io sono rimasto colpito dal racconto di quel 1996, periodo in cui lei si trovava a Capo Teulada.
In aggiunta alla domanda del collega che mi ha preceduto, vorrei chiederle: che lei sappia, anche gli altri Paesi alleati NATO usavano proiettili a pieno potenziale, cioè proiettili da guerra?
VITTORIO LENTINI, Militare. Guardi, io questo non lo so, però so che anche altri Paesi della NATO, come gli aerei americani, andavano lì ad addestrarsi.
GIANLUCA RIZZO. Ricorda che tipologia di aereo?
VITTORIO LENTINI, Militare. No.
Pag. 8GIANLUCA RIZZO. Se erano aerei anticarro.
VITTORIO LENTINI, Militare. Più che aerei, mi sembravano elicotteri. Mi sa che si parlava di elicotteri.
PRESIDENTE. Che sparavano aria terra.
VITTORIO LENTINI, Militare. A terra, sì.
PRESIDENTE. E sparavano roba seria, quindi, proiettili veri.
VITTORIO LENTINI, Militare. Penso di sì.
PAOLO COVA. Grazie all'audito.
Avrei da fare qualche domanda, un paio di domande.
La prima è, perché a me non è chiaro: quando sparavate, sparavate un colpo e poi basta o colpi in successione, e con che successione di colpi?
VITTORIO LENTINI, Militare. Si sparava... C'erano due fasi.
PAOLO COVA. Sì.
VITTORIO LENTINI, Militare. Una fase era che la blindo Centauro stava ferma, vuoi perché magari arrivava nuova al reparto, e quindi quando arrivava questa blindo Centauro nuova al reparto, stava ferma e si sparava verso l'isola, tipo che venivano sparati o testati 3-4 tipi di munizionamento da guerra.
In altri casi, invece, c'era tipo l'assalto di squadra, si sparava in movimento, e lì venivano usati i colpi da addestramento.
PAOLO COVA. C'erano, quindi, due fasi completamente diverse.
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì, due fasi completamente diverse.
PAOLO COVA. Okay. L'altra cosa che le chiedo è: nella selezione che viene fatta per mandare le persone in missione lei ha detto che è andato più volte...
VITTORIO LENTINI, Militare. Più volte, otto missioni all'estero. Per ogni missione, era un periodo di minimo cinque mesi, sei mesi. Addirittura, nell'anno in cui ho fatto l'entrata in Kosovo, ho fatto undici mesi all'estero e un mese in Italia.
PAOLO COVA. In questa selezione, ad esempio, eravate allenati, preparati, anche fisicamente, sportivamente, o veniva fatto a caso e non c'era una vera e propria selezione, cioè chiunque di quel reparto andava, anche chi non correva due minuti di corsa, o dovevate tutti avere una certa preparazione?
VITTORIO LENTINI, Militare. No, qui stiamo parlando dell'inizio della mia carriera militare, e per entrare eravamo preparati. Per entrare, sicuramente venivamo selezionati, dovevamo avere una certa preparazione fisica.
PAOLO COVA. Questo c'era, veniva fatto.
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì.
DONATELLA DURANTI. Voglio ringraziare anch'io il signor Lentini per la sua testimonianza.
Voglio provare a rassicurarla anche a nome di tutta la Commissione. Mi auguro che lei non abbia ripercussioni, ma dico che noi siamo qui. Tenga conto, nel caso in cui dovesse avere ripercussioni, che noi siamo qui, pronti a difenderla, soprattutto perché sta rendendo un favore non solo a se stesso e ai suoi colleghi, ma soprattutto al Paese. Questo era giusto per rassicurarla.
Le vorrei chiedere poi se ha notizie di suoi colleghi che sono stati impiegati nello stesso periodo, nelle stesse zone, sia in Italia, sia in missioni fuori area, quindi se ha notizie di suoi colleghi che hanno avuto gli stessi problemi di salute.
Il collega Cova prima le ha chiesto se venivate preparati anche per le missioni fuori area. Vorrei capire al ritorno dalle Pag. 9missioni fuori area a che tipo di controlli e di accertamenti venivate sottoposti.
Infine, ho una considerazione. Al di là della diagnosi che le è stata fatta dal medico e di cui lei ci ha parlato, credo che lei sia stato impiegato nelle zone peggiori dal punto di vista della salvaguardia della salute. Noi abbiamo contezza dei rischi per la salute nei teatri della Bosnia, del Kosovo, teatri ai quali lei ha partecipato, della Terra dei fuochi e dei poligoni di tiro. È davvero grave e inspiegabile come mai lei non abbia potuto accedere al riconoscimento della causa di servizio.
Tuttavia, nel rassicurarla nuovamente, vorrei capire al ritorno, soprattutto dalle missioni internazionali, a quali accertamenti eravate sottoposti e se, appunto, sa di suoi colleghi che hanno avuto gli stessi problemi di salute.
VITTORIO LENTINI, Militare. Certo, conosco parecchi colleghi miei che hanno avuto patologie gravi come me. La maggior parte di questi amici miei hanno avuto quasi la patologia più importante che... non più importante, più frequente che c'è stata, il tumore alla tiroide.
Al ritorno dalla missione, sì, venivano fatti i controlli, tipo veniva fatto il tine test per vedere se c'erano tubercolosi, e venivano fatte una parte, e non capisco perché non tutte... Il dottore della caserma ci segnava una parte degli esami del protocollo Mandelli, ci davano una lista, dove lì erano elencati tutti gli esami del protocollo Mandelli, però le crocette non è che erano messe su tutti gli esami che il protocollo Mandelli elencava, erano messe solo su una parte.
PRESIDENTE. Chiaro. Molto chiaro.
Vorrei chiederle adesso io qualcosa.
Quando svolgeva le missioni all'estero, ritiene di essersi mai trovato in una condizione di esposizione all'amianto?
VITTORIO LENTINI, Militare. All'amianto, sì. Penso proprio di sì, perché tipo c'era una fabbrica lì a Peć dove noi tenevamo parcheggiati i nostri mezzi, dove vi era la presenza di amianto o si notava tipo quelle fibre di vetro, quella lana di vetro, o c'erano messi da parte scarti di fabbriche, queste cose qua.
PRESIDENTE. Non avevate nessun tipo di protezione quando eravate lì, nei teatri all'estero? Che tipo di protezione vi capitava di avere?
VITTORIO LENTINI, Militare. Protezioni come ho già detto prima. La maschera NBC l'avevamo, ma era solo attaccata alla gamba. Ce l'avevamo al seguito. Ed era ben evidente che c'era pure il filtro, ed era ben evidente che era scaduto il filtro che si trovava all'interno.
PAOLO COVA. So che non è una domanda facile, ma se riesce o se ha informazioni... Ha appena detto che altri suoi colleghi hanno avuto delle patologie: ha presenti, se lo sa – non è facile – di suoi colleghi di quel periodo che hanno avuto patologie simili alla sua?
VITTORIO LENTINI, Militare. Non conosco miei colleghi che hanno avuto la patologia simile alla mia.
PAOLO COVA. Okay, grazie.
PRESIDENTE. Signor Lentini, continuiamo. Le vorrei chiedere qualcosa.
Siamo a Capo Teulada, giusto?
MAURO PILI. Presidente, chiedo scusa, se nel frattempo che lei fa la domanda, noi potessimo magari vedere le fotografie, potremmo magari implementare...
PRESIDENTE. In attesa che ci vengano consegnate le fotocopie con le foto che ha chiesto il collega Pili, siamo a Capo Teulada, giusto?
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì.
PRESIDENTE. Lei svolge la sua attività a bordo di un cingolato?
Pag. 10VITTORIO LENTINI, Militare. No, ruotato. La blindo armata Centauro è un carrarmato ruotato con otto ruote.
PRESIDENTE. Ho capito.
Più nello specifico, qual era il suo compito a bordo di questo carro armato?
VITTORIO LENTINI, Militare. Il mio compito era proprio di fare il servente. Io ero colui che infilavo il corpo dentro e poi prendevo il bossolo. Una volta che il bossolo tornava, lo prendevo e lo mettevo da parte.
PRESIDENTE. La nostra non è una curiosità infantile. Abbiamo bisogno proprio di capire anche un po’ la meccanica, e quindi debbo riprendere una domanda che le ha posto anche il collega Cova.
In una giornata di esercitazioni, lei in quanto servente...
VITTORIO LENTINI, Militare. Servente.
PRESIDENTE. Ricorda quanti colpi venissero sparati dal suo carrarmato?
VITTORIO LENTINI, Militare. Un totale di una ventina, penso.
PRESIDENTE. Non, quindi, un colpo. Praticamente, doveva inserire...
VITTORIO LENTINI, Militare. Inserire.
PRESIDENTE. Questo proiettile.
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì. Era l'incarico di servente proprio...
PRESIDENTE. Esplodeva. Nel momento in cui veniva espulso, si creavano i fumi, come ci ha detto.
VITTORIO LENTINI, Militare. Certo, all'interno dell'abitacolo.
PRESIDENTE. Quanti eravate nell'abitacolo?
VITTORIO LENTINI, Militare. Nell'abitacolo eravamo tre: il pilota si trovava a parte, si trovava in uno scafo a parte.
PRESIDENTE. Lei prendeva in pieno i fumi e poi doveva materialmente prendere il bossolo. Lo possiamo chiamare così?
VITTORIO LENTINI, Militare. Il bossolo, sì, certo.
PRESIDENTE. Il bossolo appena esploso.
VITTORIO LENTINI, Militare. Appena esploso non si poteva toccare, perché era troppo caldo, ma se l'addestramento continuava, in quel posto lì, nel vano bossoli, prima o poi ne dovevi togliere, altrimenti poi più di 4-5 non entravano là dentro, quindi poi...
PRESIDENTE. Comunque, lei ne poteva sistemare anche fino a cinque di questi bossoli grossi, giusto?
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì.
PRESIDENTE. Ho capito.
Anche lì, che tipo di equipaggiamento avevate? Avevate l'ignifuga?
VITTORIO LENTINI, Militare. La tuta ignifuga.
PRESIDENTE. Sì.
VITTORIO LENTINI, Militare. Il caschetto kevlar con le cuffie e il microfono, perché tutto l'equipaggio era collegato.
PRESIDENTE. Sì.
E per la respirazione che cosa avevate?
VITTORIO LENTINI, Militare. Niente.
PRESIDENTE. Non avevate niente.
VITTORIO LENTINI, Militare. Poi, io, che ero servente, avevo in dotazione dei guanti che erano fatti di un materiale tipo come la tuta ignifuga per far sì che non Pag. 11prendevo ustioni alle mani se andavo a toccare questi bossoli appena usciti.
PRESIDENTE. Mi pare di capire – perdoni se non sono adeguatamente informato – che, dopo un certo numero di esplosioni, l'abitacolo avesse un livello di inquinamento anche notevole o c'era qualche impianto...
VITTORIO LENTINI, Militare. C'era l'impianto di evacuazione fumi, che veniva azionato per far uscire fuori questi fumi a un certo punto.
PRESIDENTE. Soltanto nella fase iniziale...
VITTORIO LENTINI, Militare. Nella fase iniziale, sì.
PRESIDENTE. Poi pian piano venivano smaltiti da quest'impianto.
VITTORIO LENTINI, Militare. Smaltiti.
PRESIDENTE. Un'altra domanda.
Lei ci ha detto che quando è stato in Kosovo, praticamente il sito sul quale insisteva il «contingente italiano» presso cui lei operava era esposto a un ambiente insalubre.
VITTORIO LENTINI, Militare. Sempre insalubre.
PRESIDENTE. Sempre insalubre.
Non è che voi come soldati italiani foste in un posto... naturalmente, per chi...
VITTORIO LENTINI, Militare. Guardi, signor presidente, da questo punto di vista mi ritengo sfortunato, perché ho partecipato sempre alle prime missioni in questi teatri operativi, sia in Bosnia sia in Kosovo, e lei può immaginare quando arrivavamo che dovevamo presidiare la zona che poi diventava la nostra base: ci dovevamo mettere a ripulire e a sistemare la situazione alloggiativa.
PRESIDENTE. E non si trattava, naturalmente, di un bel prato d'erba.
VITTORIO LENTINI, Militare. Non si trattava proprio di un bel prato d'erba.
Addirittura, a Dečani, dove sono stato la seconda volta in Kosovo, quando abbiamo presidiato questo sito, ancora erano evidenti sui muri tracce di sangue.
PRESIDENTE. Quando è stato in Campania, per le cosiddette «Strade pulite»...
VITTORIO LENTINI, Militare. Operazione «Strade pulite».
PRESIDENTE. Quanto tempo è rimasto?
VITTORIO LENTINI, Militare. Sono rimasto dai primi di luglio fino intorno al 20 agosto.
PRESIDENTE. Naturalmente, non deve essere stato per niente gradevole lavorare.
VITTORIO LENTINI, Militare. Per niente.
PRESIDENTE. Avevate lì delle protezioni o...
VITTORIO LENTINI, Militare. Come ho già detto, la protezione che avevamo lì era la semplice tuta bianca da imbianchino e una semplice mascherina, di quelle normali bianche.
PRESIDENTE. Anche quando era più intenso il lavoro e maggiore l'esposizione, immagino che ci fossero fumi, a parte gli odori.
VITTORIO LENTINI, Militare. Odori e fumi.
PRESIDENTE. Voi avevate questa roba da imbianchino e la mascherina.
VITTORIO LENTINI, Militare. Quella normale.
Pag. 12PRESIDENTE. Quella che indossano anche per strada.
VITTORIO LENTINI, Militare. Per strada. Quelle che si vedono normalmente in giro.
PRESIDENTE. Ho capito.
Senta, ha mai assistito a dei brillamenti?
VITTORIO LENTINI, Militare. Brillamenti no, signor presidente.
PRESIDENTE. Brillamenti, no.
I bossoli – torniamo a Capo Teulada – una volta esplosi, dove venivano sistemati?
VITTORIO LENTINI, Militare. Venivano sistemati nella cosiddetta santabarbara, cioè il bossolo veniva messo al posto di dove era uscito il colpo.
PRESIDENTE. È uscito pieno ed è tornato vuoto.
VITTORIO LENTINI, Militare. È tornato vuoto.
MAURO PILI. Ricapitolando, lei ha parlato, rispondendo al presidente, di venti colpi al giorno.
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì.
MAURO PILI. Questi venti colpi sono riconducibili anche ai proiettili al fosforo bianco?
VITTORIO LENTINI, Militare. Per quanto riguarda il fosforo, vi posso dire che una tipologia di questi colpi era WP, la denominazione in inglese per white phoshorus. Non so se era fosforo bianco. Purtroppo, non conosco di che tipo di materiale erano fatti.
PRESIDENTE. Producevano delle fiammate?
VITTORIO LENTINI, Militare. Erano i cosiddetti colpi incendiari. Quando raggiungevano l'obiettivo, si vedeva l'enorme incandescenza.
PRESIDENTE. L'obiettivo in genere era la penisola interdetta.
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì.
MAURO PILI. Di questi colpi, quanti al giorno venivano sparati?
VITTORIO LENTINI, Militare. Per ogni tipologia, ne venivano sparati uno o due. Il resto dei colpi erano quelli normali di addestramento che si facevano, tipo l'assalto di squadra, che veniva fatto in movimento. Erano minimo quattro blindo Centauro che sparavano a scacchi.
MAURO PILI. Di questi proiettili al fosforo, quindi, se ne sparavano al giorno uno o due.
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì. Due o tre, dipende.
MAURO PILI. Dentro l'abitacolo c'erano tutti i venti colpi della giornata?
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì.
MAURO PILI. Durante l'esercitazione, i bossoli venivano scaricati da qualche parte o si accumulavano dentro l'abitacolo?
VITTORIO LENTINI, Militare. Si accumulavano dentro l'abitacolo e venivano scaricati alla fine dell'esercitazione.
MAURO PILI. Nella santabarbara.
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì.
MAURO PILI. Da dove evinceva che si trattava di questi colpi WP? Era scritto sul proiettile?
VITTORIO LENTINI, Militare. Era scritto sul proiettile la tipologia di colpo. Su ogni proiettile era scritto la tipologia di proiettile che era.
Pag. 13MAURO PILI. Va bene.
PRESIDENTE. Lei mi ha mostrato delle foto, che ancora mi pare non ci siano state consegnate. Le stanno facendo.
Siccome io non conosco bene queste cose, sono rimasto un po’ impressionato, perché erano proiettili molto grandi, giusto?
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì, da 105 e 52.
PRESIDENTE. Che cosa vuol dire 105? Il calibro?
VITTORIO LENTINI, Militare. Il calibro, 105.
PRESIDENTE. In termini di peso, a che cosa può corrispondere?
VITTORIO LENTINI, Militare. A 30-35 chili a proiettile.
PRESIDENTE. A 30-35 chili a proiettile. Stiamo parlando, quindi, di cose serie.
VITTORIO LENTINI, Militare. Cose serie, certo.
PRESIDENTE. Direi di attendere, se i colleghi sono d'accordo, che ci vengano consegnate le foto.
Nel frattempo, il collega Rizzo...
VITTORIO LENTINI, Militare. Vorrei aggiungere una cosa, signor presidente.
PRESIDENTE. Prego.
VITTORIO LENTINI, Militare. Mi era saltata.
Con me ho portato pure il rapporto della nanodiagnostics, la quale dice che nella parte del tumore che ho mandato a esaminare ci sono tutti questi metalli pesanti, e vado a dire quali metalli pesanti sono stati trovati: ferro, carbonio, cromo, ossigeno, zolfo, azoto, calcio. Qua ci sono parecchi specchi illustrativi dell'analizzazione della parte del mio tumore, dove dice che c'erano parecchi metalli pesanti.
Le conclusioni della dottoressa Gatti sono: «Un campione della mammella affetto da un processo canceroso ha evidenziato la presenza di polveri micro- e nano-dimensionate, cioè corpi estranei all'organismo, evidentemente non appartenenti al tessuto mammario del paziente».
PRESIDENTE. Avrebbe, evidentemente, inalato nanoparticelle.
VITTORIO LENTINI, Militare. Nanoparticelle.
PRESIDENTE. Purtroppo, non è la prima volta che lo sentiamo.
VITTORIO LENTINI, Militare. Purtroppo. Vorrei, però, aggiungere un'altra cosa.
In confronto a tanti miei colleghi deceduti, mi ritengo una persona fortunata, perché sono ancora qui a poterlo raccontare. Magari il Signore ha voluto che me ne accorgessi in tempo.
PRESIDENTE. Lei è proprio una bella persona.
GIANLUCA RIZZO. Vorrei sapere a quale reggimento era assegnato.
VITTORIO LENTINI, Militare. Al 19° reggimento «Cavalleggeri Guide» di Salerno.
PRESIDENTE. La vicepresidente molto efficacemente poco fa le ha dato una giusta rassicurazione, giusta e opportuna, perché è doloroso sentirsi dire «speriamo che non mi facciano del male».
VITTORIO LENTINI, Militare. Speriamo.
PRESIDENTE. È anche assurdo che questo timore esista.
VITTORIO LENTINI, Militare. Assurdo, certo.
Pag. 14 PRESIDENTE. Io intendo confermarle ciò che già molto efficacemente ha detto la vicepresidente. Ritengo che debba continuare a svolgere la sua attività e il suo lavoro e, quando lo dovesse ritenere, anche il suo servizio civile in sedi importanti come questa, senza avere nessun tipo di timore. Grazie a Dio, per quanto poco normale sia questo nostro Paese, ancora un livello di libertà di pensiero e di democrazia esiste.
Lei ha presentato un ricorso al rigetto che è stato deciso a seguito della sua domanda.
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì, di non dipendenza da causa di servizio. Ho presentato ricorso.
PRESIDENTE. Quanto tempo fa?
VITTORIO LENTINI, Militare. Ho presentato ricorso due anni fa, più o meno.
PRESIDENTE. Quando le è stato proposto lo spostamento dal ruolo militare al ruolo civile – non le voglio assolutamente estorcere...
VITTORIO LENTINI, Militare. A tal proposito, vorrei dire una cosa che mi era sfuggita.
La batosta più grande non è stata tanto quella di quando mi hanno diagnosticato che avevo un carcinoma duttale invasivo, ma è stata proprio quando mi è stato detto che mi dovevo levare la divisa.
PRESIDENTE. Ci racconti.
VITTORIO LENTINI, Militare. Che dovevo passare nei ruoli civili.
PRESIDENTE. Perché, ovviamente, per lei questo è stato...
VITTORIO LENTINI, Militare. Certo, perché alla divisa tenevo, credevo in quello che facevo.
PRESIDENTE. Ci vuole ricordare, per piacere, quante missioni all'estero ha fatto?
VITTORIO LENTINI, Militare. Otto missioni all'estero. Ogni missione durava per un periodo minimo di cinque mesi.
PRESIDENTE. Ha fatto, quindi, almeno quaranta mesi all'estero?
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì.
PRESIDENTE. Quaranta mesi sono tre anni e mezzo all'estero.
VITTORIO LENTINI, Militare. Tre anni e mezzo all'estero.
PRESIDENTE. La mia domanda aveva un'altra natura, era un po’ più delicata.
Una volta che l'hanno sistemata – si fa per dire a fare...
VITTORIO LENTINI, Militare. Il dipendente civile?
PRESIDENTE. Sì, il dipendente civile. Segue il protocollo informatico, ha detto, vero?
VITTORIO LENTINI, Militare. Sì.
PRESIDENTE. Che cosa le è stato detto, «Questo è un riconoscimento per quello che hai fatto», o lei l'ha vissuto come un parcheggio della serie «Non ci rompere più le scatole»?
VITTORIO LENTINI, Militare. No, questo no, signor presidente.
L'amministratore del protocollo informatico lì al CM Calabria lo facevo già da militare, e comunque ho continuato a fare quello che facevo.
Fortunatamente – vorrei aggiungere una cosa – sono rimasto anche da dipendente civile al CM Calabria, cioè non ho vissuto neanche il rischio che mi potevano allontanare da casa.
PRESIDENTE. Che idea si è fatto circa il motivo vero per il quale le è stato chiesto di lasciare la divisa?
Pag. 15VITTORIO LENTINI, Militare. L'idea che mi sono fatto è che, comunque, come diceva lei, magari rimanendo in divisa, ero un numero per il Ministero della difesa, e passare nei ruoli civili magari era come una situazione di parcheggio o accantonamento, quasi per dire: «Mettiamolo da parte, facciamolo stare lì da parte nei ruoli civili».
PRESIDENTE. Se si dovesse ammalare, sarebbe un civile ammalato, non un militare ammalato?
VITTORIO LENTINI, Militare. Un civile ammalato, certo.
PRESIDENTE. Lei ha spiegato meglio quello che io non sono riuscito a dire.
Stiamo per concludere. Ci sono altre domande?
Signor Lentini, noi la ringraziamo tanto.
VITTORIO LENTINI, Militare. Grazie a voi, signor presidente.
PRESIDENTE. Lei ci ha dato uno splendido esempio di sensibilità, di attaccamento al dovere, di amore per la patria. Ha reso un grande servizio a questa Commissione, perché ci ha permesso di puntare il faro laddove finora non ci era stato consentito. Ci ha portato delle informazioni, con le sue dichiarazioni, grazie alle quali potremo fare meglio il nostro lavoro.
Speriamo che lei possa avere l'opportunità di dimostrare – questo non dipenderà, purtroppo per lei, dai dati oggettivi, ma dal tipo di attenzione che le sarà riservata – che non è dovuto a nessuno dei suoi avi il male col quale purtroppo ancora si deve dibattere e misurare, ma, come ci pare di capire, dovuto al tipo di servizio che ha reso per il nostro Paese. Grazie di cuore.
Mi permetta di salutarla come salutiamo noi in Sardegna: a chent'annos, che vuol dire a cent'anni.
VITTORIO LENTINI, Militare. Grazie. Grazie a tutti voi. Grazie veramente per quello che fate. Speriamo che venga fatta luce sui numerosi militari morti e ammalati come me.
PRESIDENTE. Grazie.
Prima di togliere la seduta, vi ricordo che faremo un veloce Ufficio di presidenza, per cui vi prego di trattenervi. Grazie ancora.
Dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 9.35.