XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti dell'utilizzo dell'uranio impoverito

Resoconto stenografico



Seduta n. 18 di Mercoledì 6 aprile 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Scanu Gian Piero , Presidente ... 3 

Audizione del Direttore generale della Direzione generale di commissariato e di servizi generali (COMMISERVIZI) del Ministero della Difesa, dottoressa Enrica Preti:
Scanu Gian Piero , Presidente ... 3 ,
Preti Enrica , Direttore generale della Direzione generale di commissariato e di servizi generali (COMMISERVIZI) ... 3 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5 ,
Preti Enrica , Direttore generale della direzione generale di Commissariato e di servizi generali (COMMISERVIZI) del Ministero della Difesa ... 5 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5 ,
Preti Enrica , Direttore generale della direzione generale di Commissariato e di servizi generali (COMMISERVIZI) del Ministero della Difesa ... 5 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5 ,
Preti Enrica , Direttore generale della direzione generale di Commissariato e di servizi generali (COMMISERVIZI) del Ministero della Difesa ... 5 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 5 ,
Catalano Ivan (Misto)  ... 5 ,
Grillo Giulia (M5S)  ... 6 ,
Cova Paolo (PD)  ... 6 ,
Boldrini Paola (PD)  ... 6 ,
Carrozza Maria Chiara (PD)  ... 7 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 7 ,
Catalano Ivan (Misto)  ... 7 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 7 ,
Carrozza Maria Chiara (PD)  ... 7 ,
Rizzo Gianluca (M5S)  ... 7 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 8 ,
Preti Enrica , Direttore generale della direzione generale di Commissariato e di servizi generali (COMMISERVIZI) del Ministero della Difesa ... 8 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 9 ,
Catalano Ivan (Misto)  ... 9 ,
Capelli Roberto (DeS-CD)  ... 9 ,
Carrozza Maria Chiara (PD)  ... 10 ,
Rizzo Gianluca (M5S)  ... 10 ,
Zardini Diego (PD)  ... 10 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 10 ,
Preti Enrica , Direttore generale della direzione generale di Commissariato e di servizi generali (COMMISERVIZI) del Ministero della Difesa ... 11 ,
Scanu Gian Piero , Presidente ... 11

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
GIAN PIERO SCANU

  La seduta comincia alle 8.35.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

Audizione del Direttore generale della Direzione generale di commissariato e di servizi generali (COMMISERVIZI) del Ministero della difesa, dottoressa Enrica Preti.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno della seduta odierna reca l'audizione del Direttore generale della Direzione generale di commissariato e di servizi generali (COMMISERVIZI) del Ministero della difesa, dottoressa Enrica Preti.
  Do il buongiorno alla dottoressa Preti, che è accompagnata dal dottor Emanuele Coletti. La dottoressa nostra ospite ha avuto la cortesia di portarci il testo della relazione che leggerà ed era, quindi, opportuno che venisse distribuita.
  Ricordo che la seduta odierna si svolge nelle forme della libera audizione e che, ove necessario, i lavori potranno proseguire in forma segreta.
  Nella precedente legislatura il Direttore generale di COMMISERVIZI fu audito dalla Commissione di inchiesta nella seduta del 26 settembre 2012. Sarebbe particolarmente importante in questa sede che la dottoressa Preti fornisse a questa Commissione, oltre ad un quadro generale dell'attività della Direzione, anche un contributo di aggiornamento rispetto alla situazione descritta nel 2012, in modo da consentire ai commissari di individuare eventuali lacune della normativa esistente o miglioramenti da apportare al sistema assicurativo previsto in favore dell'amministrazione della difesa.
  Do quindi la parola alla dottoressa Preti, che ringrazio ancora per la presenza, affinché svolga la sua relazione.

  ENRICA PRETI, Direttore generale della Direzione generale di commissariato e di servizi generali (COMMISERVIZI). Grazie, presidente. Buongiorno a lei e buongiorno a tutti.
  Il breve promemoria di cui avete copia è una sintetica esposizione dei profili di competenza della Direzione ritenuti di interesse di questa Commissione. Ne dó lettura e al termine rimarrò a disposizione della Commissione.
  La Direzione generale di commissariato e di servizi generali provvede alla redazione del contratto assicurativo ai sensi della legge n. 301/1982, che concerne «Norme a tutela del personale militare in servizio per conto dell'ONU in zone di intervento», in favore delle seguenti categorie di personale: il personale militare italiano, i corpi militarmente organizzati e il personale civile, purché contingentato dall'amministrazione della Difesa, impegnati in terra o in mare ovunque nel mondo per le missioni in zone di intervento fuori area; gli equipaggi di volo delle Forze armate italiane e il personale della Difesa, trasportato da e per le zone di intervento, impiegati in missioni aree nonché per il periodo temporale di permanenza sul territorio oggetto di missione.
  La polizza è operante anche per gli eventuali impegni delle Forze armate italiane Pag. 4 in località limitrofe alle zone oggetto di missione o di semplice transito o per eventuali future missioni, anche di guerra, in ogni parte del mondo e copre i rischi di morte e di invalidità permanente, così come previsto dall'articolo 13 della legge n. 836/1973.
  Per eventuali future missioni, anche di guerra – apro una parentesi –, vuol dire che la società con cui viene stipulata la polizza, qualora il Governo dovesse mandare in ulteriori missioni i nostri militari e i destinatari della polizza stessa, si impegna, allo stesso prezzo, anche per le missioni che dovranno essere dichiarate.
  La polizza copre gli infortuni che gli assicurati possono subire nell'espletamento diretto e indiretto delle attività di missione ed a causa di qualunque evento violento ed esterno fortuito e non, anche se non espressamente contemplato. La garanzia è estesa agli infortuni che siano conseguenza diretta dell'uso delle armi di distruzione di massa (nucleari, biologiche e chimiche) da parte di soggetti non ricompresi nel novero degli assicurati. È, dunque, una polizza infortuni a tutti gli effetti.
  Ogni uomo impegnato in missioni fuori area è assicurato, così come previsto dall'articolo 10 della legge n. 417/1978, per un importo pari a dieci volte la retribuzione annua lorda, calcolato sulla base del grado ricoperto al momento del sinistro. Il limite massimo di risarcimento a persona è di 1,5 milioni di euro, ad eccezione di coloro i quali hanno un salario annuo lordo superiore a 150.000 euro. Il massimale assicurativo minimo, invece, va ragguagliato al trattamento economico del grado di sergente maggiore e gradi corrispondenti, ai sensi del combinato disposto di alcune norme e cioè l'articolo 2, comma 1 del decreto-legge n. 215/2011, l'articolo 3, comma 9 della legge n. 198/2009 e l'articolo 3, comma 1 del decreto-legge n. 451/2001. Sono tutte norme di proroga e autorizzazione delle missioni fuori area.
  È previsto inoltre, a carico della compagnia assicuratrice, il rimborso agli assicurati del costo delle cure mediche sostenute entro 180 giorni dall'infortunio risarcibile, fino a concorrenza di 10.000 euro per sinistro.
  A seguito del tragico attentato di Nassiriya, nei contratti stipulati annualmente è stata inserita un'apposita clausola in base alla quale, in caso di morte, la società assicuratrice mette a disposizione degli eredi, entro 10 giorni dal decesso, un anticipo di indennizzo pari a 100.000 euro.
  Sempre al fine di venire incontro ai soldati vittime di gravi menomazioni, è stata inserita un'altra apposita clausola contrattuale, in base alla quale, qualora la quantificazione dell'invalidità permanente fosse in tutta evidenza di grado superiore al 20 per cento, la società assicuratrice mette a disposizione, entro 20 giorni dall'infortunio, un anticipo sull'indennizzo di importo pari a 25.000 euro.
  In caso di invalidità permanente, la compagnia assicuratrice liquiderà l'eventuale indennizzo calcolato sulla base della somma assicurata per l'invalidità permanente assoluta, rapportata alla percentuale di invalidità riconosciuta. Per l'invalidità permanente valgono le percentuali e le disposizioni previste dalle tabelle INAIL, di cui al D.P.R. n. 1124/1965 e successive modifiche.
  Le condizioni assicurative prevedono un limite massimo di risarcimento per evento – il cosiddetto «evento catastrofale» – pari a 65 milioni di euro, che si riduce a 10 milioni di euro per evento limitatamente alla garanzia nucleare, biologica e chimica.
  La società assicuratrice viene individuata a seguito di una gara ad evidenza pubblica in ambito dell'Unione europea o secondo le procedure previste dal codice dei contratti. I contratti hanno generalmente durata annuale e comunque viene garantita la copertura assicurativa senza soluzione di continuità.
  Per il 2016 la Direzione generale ha stipulato il contratto n. 568 del dicembre 2015 con la società Cattolica Assicurazione, in coassicurazione con i Lloyd's (Sindacato Leader Catlin) per il periodo gennaio-dicembre 2016 e per un importo presunto di 6 milioni di euro. La polizza assicurativa rientra nella categoria di contratto a favore di terzi e pertanto viene stipulata tra l'amministrazione della Difesa e la società assicuratrice Pag. 5 in favore dei singoli uomini impegnati in tutte le missioni in zone di intervento fuori area.
  L'ente committente è il Comando operativo interforze, il quale provvede a fornire alla compagnia assicuratrice il riepilogo della forza presente nei diversi teatri ai fini della determinazione del premio da corrispondere.
  Nell'ambito degli interventi assistenziali previsti dalla normativa vigente si segnala, infine, che tutti i dipendenti che subiscono un infortunio in servizio possono usufruire dei benefici previsti dall'equo indennizzo. Da tali benefici di carattere economico, ai sensi dell'articolo 50 del D.P.R. n. 686/1957, quanto eventualmente percepito in virtù di assicurazioni a carico dello Stato va comunque sempre dedotto.
  Questo è quanto ho ritenuto di sottoporre, pensando all'interesse della Commissione. Sono a disposizione per qualsiasi richiesta e domanda che codesta Commissione vorrà rivolgermi.

  PRESIDENTE. Grazie. Mi permetto di farle osservare un refuso. Nella seconda pagina si parla di missione di guerra, ma lei sa che il nostro Paese ripudia la guerra. Almeno nella nomenclatura dobbiamo stare attenti.
  Sono missioni di pace, svolte in Paesi stranieri.

  ENRICA PRETI, Direttore generale della direzione generale di Commissariato e di servizi generali (COMMISERVIZI) del Ministero della Difesa. Ritengo, presidente, che non sia un refuso. Il contratto di assicurazione si cautela per eventuali future missioni, anche di guerra.
  Mi deve consentire di controllare perché, come ripeto, ritengo che non sia un refuso, ma che il contratto prefiguri un'eventualità di questo genere, per la quale la società si impegna.

  PRESIDENTE. Dottoressa, ho parlato di refuso per una ragione di cortesia nei suoi confronti. Un refuso possiamo permettercelo tutti. Sarebbe molto grave se, come Governo italiano, avessimo sottoscritto un contratto italiano in cui si parla di guerra.
  La Commissione la invita, cortesemente, a voler approfondire questo aspetto, come peraltro spontaneamente si stava disponendo a fare, perché la parola «guerra» è stata esplicitata in maniera efficace nella nostra Costituzione, laddove è stato scritto che l'Italia ripudia la guerra. Una cosa che si ripudia non merita ospitalità in una relazione e tanto meno in un contratto con privati, che in questo caso sono gli assicuratori.
  Siamo sicuri che lei provvederà subito.

  ENRICA PRETI, Direttore generale della direzione generale di Commissariato e di servizi generali (COMMISERVIZI) del Ministero della Difesa. Prendo atto della sua raccomandazione, presidente, che non mancherà di essere oggetto di esame, anche se confermo – il dirigente ha controllato – quanto ho già detto circa la polizza.

  PRESIDENTE. Noi confermiamo che la polizza va rettificata.

  ENRICA PRETI, Direttore generale della direzione generale di Commissariato e di servizi generali (COMMISERVIZI) del Ministero della Difesa. Prendo atto e non mancherò di provvedere.

  PRESIDENTE. Grazie, dottoressa.
  Do ora la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  IVAN CATALANO. Trovo interessante la relazione, ma vorrei sapere se può dettagliarci meglio la condizione di infortunio. Può rientrare in essa qualcosa di inerente al tema della nostra Commissione oppure da questa polizza sono esclusi i danni da uranio impoverito e vaccini?
  Dato che, in base a quanto ci hanno riportato i suoi colleghi della Difesa nelle precedenti audizioni, i casi non sono molti e, secondo alcuni, sarebbero addirittura irrilevanti statisticamente, perché non inserirli nelle polizze così da coprire anche eventuali danni non derivanti da infortunio Pag. 6? Visto che si prevedono tutte le possibili cause di malattia o infortunio sul lavoro, inserire nella polizza anche le condizioni di cui si occupa la nostra Commissione eliminerebbe vari problemi dal punto di vista risarcitorio e permetterebbe di tutelare il militare anche per altre cause di malattia dovute all'attività in missione oppure nelle operazioni militari.
  Per concludere mi collego all'intervento del presidente sulle missioni di guerra. Dato che non sono contemplate dalla nostra Costituzione, è inutile chiedere alle assicurazioni un preventivo per qualcosa che non si verificherà mai. Serve solo a fare aumentare il costo della polizza. Mi auguro che nella rettifica il prezzo verrà abbassato.
  Per qualcosa che non contempliamo, è inutile chiedere una copertura risarcitoria.

  GIULIA GRILLO. Direttore, io vorrei capire meglio la funzione del commissariato.
  Voi esternalizzate, se ho ben capito, il servizio assicurativo a una compagnia assicuratrice, che annualmente potete confermare o cambiare. Adesso il contratto è con Cattolica Assicurazione. Vorrei avere qualche informazione in più innanzitutto sulla composizione del commissariato, sul numero di dipendenti e di persone che vi lavorano.
  Inoltre, vorrei sapere quanto avete speso in questi anni per le assicurazioni, magari con qualche dato circa il costo dei contratti assicurativi, e quali sono stati i costi sostenuti dall'assicurazione. Penso che siano dati in vostro possesso. Vorrei avere l'indicazione degli infortuni che sono stati liquidati e possibilmente delle cause e del loro ammontare, così da avere un quadro generale per lo meno degli ultimi cinque anni. Vorrei sapere anche da quale capitolo del bilancio del Ministero della difesa acquisite le risorse per pagare le assicurazioni.
  Ho invece una sola domanda sulla relazione che ci ha esposto. Nella prima pagina del promemoria si parla di personale militare italiano, corpi militarmente organizzati e personale civile, purché contingentato da questa amministrazione.
  Che cosa intende dire esattamente?

  PAOLO COVA. Ringrazio la direttrice. Vorrei alcune informazioni per capire meglio come funziona il meccanismo perché quando si ha a che fare con le assicurazioni è sempre un guaio.
  Gli indennizzi riguardano gli infortuni, ma mi sembra di aver percepito durante queste audizioni – in alcuni casi è stato anche detto – che i militari non sempre subiscono infortuni diretti. Il fatto, ad esempio, di entrare in un carro armato, le esplosioni, il calore, la liberazione delle nanoparticelle creano una situazione tale da provocare danni alla salute.
  Conoscendo le assicurazioni, questo è o non è un infortunio? Come viene gestito il caso in cui un militare non subisce un danno biologico diretto o qualcosa di visibile che lo penalizza immediatamente, ma patisce un danno nell'arco del tempo? Viene indennizzato o non viene indennizzato, benché sia la conseguenza di una situazione che ha vissuto?
  Vorrei capire meglio questa situazione.

  PAOLA BOLDRINI. Anch'io ringrazio la dottoressa Preti della esposizione molto chiara e vorrei fare qualche approfondimento.
  Innanzitutto, si parla di infortunio e plaudo al fatto che, entro dieci giorni dal decesso o per altre eventualità gravi, è previsto un anticipo dell'indennizzo. Si viene incontro alla persona che ha subito un danno e fa piacere vedere che si riconosce la necessità di intervenire subito. Oltre all'anticipo, che viene pagato in tempi abbastanza brevi, vorrei però capire dopo quanto tempo viene conclusa la pratica. L'anticipo va bene ma, se per la definizione della pratica i tempi si allungano, potrebbero sorgere problemi.
  Sappiamo che, in caso di infortunio, c'è una prassi da seguire per riconoscere il grado e la tipologia dell'invalidità. Vorrei sapere, al proposito, come siete organizzati, con quali organismi di carattere sanitario gestite le visite e come avviene il riconoscimento ufficiale dell'invalidità. Pag. 7
  Posto che utilizzate le tabelle INAIL, vorrei sapere come si comporta la vostra Direzione.

  MARIA CHIARA CARROZZA. Ringrazio la dottoressa per la chiarezza. È abbastanza chiaro come si svolga la contrattazione della polizza, ma vorrei porre alcune domande.
  La prima riguarda l'indennizzo. Vorrei chiederle come si pone questo indennizzo in relazione alle spese mediche di cura e all'assistenza di cui il militare ha bisogno. Chi offre questa assistenza? È un indennizzo oltre l'assistenza medica o serve a trovare assistenza medica per la riabilitazione?
  Con riguardo alle cosiddette «menomazioni», ho visto che si utilizzano le tabelle INAIL e quindi non esistono protocolli legati alla specificità della missione. INAIL utilizza tabelle legate agli infortuni sul lavoro, ma le Forze armate e le forze di polizia sono escluse dall'assicurazione tradizionale sul lavoro perché hanno un regime a parte, relativo proprio alla loro specificità. Qui è scritto espressamente che per valutare le menomazioni e le percentuali di invalidità si utilizzano le tabelle INAIL, che però non sono adatte a questo specifico problema. Vorrei sapere se si sta facendo qualcosa al riguardo.
  Non ho poi ben capito la questione di Nassiriya. Poiché la mia zona è stata colpita da alcune morti nell'incidente di Nassiriya e ho vissuto da vicino la vicenda, vorrei capire perché dopo Nassiriya è stata cambiata la polizza.
  Infine, vorrei chiederle se la polizza è unica e copre automaticamente tutti quelli che partono oppure se ogni missione ha la propria. È una polizza che dipende dalla gravità della situazione e dal livello di esposizione o è generale?

  PRESIDENTE. Il collega Catalano ha chiesto di integrare il proprio intervento.

  IVAN CATALANO. Vorrei prima ascoltare le risposte, presidente.

  PRESIDENTE. D'accordo.
  Dottoressa Preti, anche sulla spinta di ciò che ha appena detto la collega Carrozza, leggo a pagina 3 che «è previsto, inoltre, a carico della compagnia assicuratrice, il rimborso agli assicurati del costo delle cure mediche sostenute entro 180 giorni dall'infortunio risarcibile, fino a concorrenza di 10.000 euro per sinistro».
  Se qualcuno avesse bisogno di essere curato oltre i 180 giorni e avesse bisogno di sostenere spese ben oltre i 10.000 euro, chi provvede?

  MARIA CHIARA CARROZZA. Chiedo scusa, presidente, vorrei integrare il mio intervento per spiegare meglio e facilitare la risposta.
  Le mie domande traggono origine dalla mia esperienza del sistema previsto per i veterani negli Stati Uniti. Mi sono, infatti, occupata delle protesi per i veterani di alcune campagne militari degli Stati Uniti. I loro infortuni non si possono classificare nello stesso modo dei tradizionali infortuni dei protesizzati perché, insieme all'amputazione, per esempio, ci sono ustioni e altre conseguenze patologiche che si cronicizzano e superano i 180 giorni.
  Non sono né permanenti né acute. Sono malattie croniche che si possono risolvere, ma che necessitano di un intervento specifico, come è nel caso delle conseguenze dell'esposizione all'uranio impoverito.

  GIANLUCA RIZZO. Ringrazio la dottoressa Preti. Prendo spunto dalla nota iniziale del presidente Scanu sulla parola «guerra». Se è possibile, vorremmo avere copia del contratto per poterlo visionare.
  Le chiedo poi se sia stato mai indennizzato qualcuno per malattie dovute ad amianto o radon.
  A pagina 4 della relazione, laddove si parla della durata annuale dei contratti, si dice che viene garantita la copertura assicurativa senza alcuna soluzione di continuità. Faccio una riflessione sull'ultimo decreto relativo alle missioni, che è scaduto il 31 dicembre 2015.
  Come avviene la copertura assicurativa in tal caso?

Pag. 8

  PRESIDENTE. Do ora la parola alla dottoressa Preti per la replica a questo primo giro di domande.

  ENRICA PRETI, Direttore generale della direzione generale di Commissariato e di servizi generali (COMMISERVIZI) del Ministero della Difesa. Insieme al dottor Coletti, ho segnato tutte le domande, alle quali mi riservo di rispondere compiutamente per iscritto sia per una risposta più accurata di quella che posso dare nell'immediato sia per completezza e certezza della risposta stessa.
  Posso solamente dire, a braccio, alcune cose di ordine generale, che peraltro sono convinta non sfuggano alla Direzione. La polizza è una polizza infortuni, per cui le eventuali malattie dovute, ad esempio, all'amianto non sono indennizzate. Questa polizza è legata ad eventi e traumi esterni per persone in teatro di missione. La malattia che dovesse insorgere nel nostro personale, ad esempio per l'amianto, citato da qualcuno degli onorevoli presenti, trova risarcimento nella normativa ad hoc e cioè nell'articolo 603 del codice dell'ordinamento militare, decreto legislativo n. 66/2010.
  Abbiamo una normativa ad hoc per il tipo di malattia che dà luogo a risarcimenti e quant'altro. Mi riferisco all'audizione della collega, dottoressa Paolotti, Direttore della Direzione generale della previdenza militare e della leva (PREVIMIL). Sfugge alla competenza della nostra Direzione che, come ho detto, si limita a fare un contratto di assicurazione con polizza infortuni. Come ripeto, anche questo sarà oggetto di risposta più analitica da parte mia per iscritto.
  Mi è stato chiesto com'è articolata la Direzione di commissariato. Abbiamo un organico di circa 300 persone e siamo articolati in due reparti. Il secondo reparto, di cui il dottor Coletti è il capo, ha all'interno la divisione che presiede alle gare e stipula il contratto di assicurazione. Abbiamo due reparti, un Ufficio spese generali, nazionali ed estere, e un Ufficio generale di coordinamento tecnico, il quale a sua volta coordina due uffici sul territorio, a Firenze e a Napoli, che presiedono all'esecuzione contrattuale. È una direzione che provvede in materia di contratti di fornitura e servizi, escluso tutto quello che riguarda gli armamenti. Per commissariato e servizi si intendono le assicurazioni e i trasporti.
  Mi è stato chiesto a quanto ammontino le spese della polizza. Le spese variano a seconda della presenza degli uomini in missione, che non possiamo conoscere a priori. È il Comando operativo di vertice interforze (COI) ogni mese a fornire il numero dei giorni di presenza del personale all'assicurazione per potere sviluppare il premio. Mi è stato altresì chiesto di conoscere i costi per l'amministrazione almeno negli ultimi cinque anni e sarà mia cura fornire una tabella con tutti i dati in relazione al numero dei sinistri e alla spesa relativa.
  Per quello che riguarda le categorie del personale in favore delle quali è stipulata la polizza, mi è stato chiesto un chiarimento sui corpi militarmente organizzati, in relazione ai quali è da intendersi il Corpo delle infermiere della Croce Rossa Italiana, contingentate dall'amministrazione della Difesa. Nel contratto c'è un allegato in cui vengono individuate una per una le missioni per le quali il personale viene inviato. L'assicurazione sa quali sono le missioni che in un dato momento vedono il nostro personale fuori e per le quali si può, quindi, attivare la polizza assicurativa. Come ripeto, per ogni domanda sarà mia cura fornire una risposta scritta.
  Mi si è anche chiesto entro quanto tempo si concludano le pratiche, al di là della possibilità di anticipo nei casi di morte e di invalidità grave, ictu oculi evidente. La polizza prevede che la società assicuratrice provveda al pagamento dell'indennizzo entro 60 giorni dall'evento, cioè dallo scoppio dell'infortunio, o dalla definizione dell'invalidità. Anche per questo fornirò per iscritto maggiori chiarimenti, dal momento che la società assicuratrice fa una proposta all'infortunato, che deve essere poi accolta.
  In maniera molto sintetica posso dire che l'anticipo è stato previsto dopo Nassiriya proprio per la gravità del fatto, affinché nell'immediato la famiglia del deceduto avesse la possibilità di provvedere alle prime Pag. 9necessità. Si è voluto dare un segnale, oltre che economico, morale, di attenzione nei confronti degli eredi oppure dell'invalido. Prima non c'era. Dopo questo tragico evento l'amministrazione della Difesa ha sviluppato questa sensibilità in progresso. È stata, quindi, introdotta nel contratto questa clausola di anticipo, non fosse altro per una forma di solidarietà e vicinanza, non solo economica, dell'amministrazione.
  Il contratto è unico e non viene fatto per ogni missione. Come ho detto poc'anzi, le missioni sono elencate una per una in un allegato, per il quale la società assicuratrice si impegna a provvedere, fermo restando che, qualora il Governo decida un'ulteriore missione durante la durata del contratto, la società è impegnata a coprire anche questa, pur mancando nell'allegato.
  La somma che viene liquidata entro 180 giorni per le cure mediche è in più e oltre l'indennizzo di cui la polizza assicurativa si fa carico. Le spese mediche, nel limite che vi ho detto, si sommano come ristoro economico, all'indennizzo del contratto, di cui eventualmente sarà mia cura fornirvi copia.
  Mi è stato anche chiesto un chiarimento sulla durata del contratto e sul capitolo dal quale la copertura finanziaria è assicurata. Il dottor Coletti mi ha segnalato che il numero del capitolo su cui si impegna la spesa è il 13.46 del bilancio. Come ripeto, la copertura è assicurata senza soluzione di continuità perché il decreto-legge che autorizza la proroga delle missioni prevede esattamente questo. Non possiamo ipotizzare che a dicembre scada un contratto e che per l'anno successivo si stipuli un contratto, con decorrenza, ad esempio, da marzo, che lasci i nostri soldati fuori area senza copertura per due mesi.
  Spero di aver dato un minimo di risposta alla Commissione. Sarà mia cura, presidente, farvi pervenire risposte analitiche e più ponderate di queste date a braccio.

  PRESIDENTE. Grazie.
  Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per un ulteriore giro di domande.

  IVAN CATALANO. Quando ci porterà il contratto assicurativo, potrebbe anche farci avere l'analisi di rischio redatta dall'assicurazione?
  Volevo chiederle, inoltre, se può domandare alle due compagnie assicuratrici di presentare un'analisi di rischio connessa alle questioni poste oggi dal collega Cova e da me in merito alle gravi malattie che il personale militare può contrarre nel corso di operazioni militari o del lavoro prestato nei luoghi di missione o nei poligoni di tiro, alla profilassi vaccinale e a tutti quei temi di cui la nostra Commissioni si occupa. Saremmo così in grado di sapere cosa pensino le assicurazioni del rischio connesso a questi fattori per i militari e avremmo un documento che potrà tornarci utile nella nostra attività di Commissione, posto che l'assicurazione non ci neghi questa analisi.
  Se ce la negasse, vorremmo sapere perché.

  ROBERTO CAPELLI. Sto cercando di inquadrare il vostro ruolo e i contratti assicurativi nell'ambito del nostro mandato in questa Commissione. Un altro collega chiedeva se abbiate mai liquidato infortuni derivanti da uranio impoverito o vaccini, ma dalle sue risposte mi sembra di capire che voi coprite i danni derivanti da eventi violenti e traumatici.
  Non rientra, pertanto, in questa copertura assicurativa quanto causato dalla partecipazione a missioni o quant'altro, bensì solo quanto causato da eventi quasi di tipo bellico. Soprattutto, non rientra in questa assicurazione la copertura di eventuali danni e patologie derivanti dalla partecipazione a esercitazioni militari. Parlo, quindi, dei poligoni. È sempre utile capire come funzionano queste cose, ma mi pare che non siano di interesse specifico di questa Commissione con riferimento al mandato ricevuto.
  La risposta – ammesso che possa darcela in questo momento – alla domanda se avete liquidato o meno infortuni collegabili al contatto con uranio impoverito, amianto eccetera potrebbe esaurire tutto ciò che le è stato chiesto nell'interesse di questa Commissione. Pag. 10
  Ho un'ultima curiosità. Noi rinnoviamo decreti di partecipazione alle missioni non a scadenza annuale, ma abbiamo un contratto annuale onnicomprensivo, come giustamente ha detto, del valore di 6 milioni di euro.
  Cosa succederebbe se non dovessimo rinnovare un decreto semestrale di partecipazione alle missioni?

  MARIA CHIARA CARROZZA. La mia considerazione può aiutare a spiegare la domanda. Io non sono una giurista. Sono una scienziata tecnologa. Dal mio punto di vista, però, il problema sta nella definizione stessa di danno da armi. Queste polizze sembrano pensate per armi che venivano utilizzate duecento anni fa e che producevano l'evento traumatico violento, come una mano tagliata in duello.
  Il problema è che le armi hanno subito una certa evoluzione. Per quella che è la mia esperienza con la riabilitazione e i dispositivi per la riabilitazione, la tipologia di armi che viene utilizzata adesso, anche quella che utilizza uranio impoverito, offende non solo nel momento in cui avviene l'esplosione, ma anche nel tempo. È il concetto stesso di indennizzo per infortunio che deve essere aggiornato.
  Le armi utilizzate oggi possono essere all'uranio, ma possono essere anche armi chimiche. Anche se non si deve dire, sappiamo che sono state usate. Ci sono anche altre tipologie di armi, che addirittura esplodono provocando amputazioni e ustioni o che esplodono e liberano nanoparticelle e masse che vengono inalate provocando tumori.
  Noi non ci occupiamo solo dell'analisi di quanto è accaduto in passato. Per lasciare qualcosa di positivo per il futuro è molto importante capire che questo tipo di assicurazioni deve essere aggiornato sulla base degli eventi che possono accadere e colpire i nostri militari.
  Questo era il senso della mia domanda.

  GIANLUCA RIZZO. Ho una rapida domanda. Come vengono informati i militari dell'esistenza di queste polizze assicurative?

  DIEGO ZARDINI. Ringrazio la dottoressa. Ascoltando gli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto, mi pare che l'esigenza sia quella di valutare la possibilità di avere una polizza assicurativa con queste modalità di applicazione ed attuazione anche per le malattie professionali.
  Prima diceva bene l'onorevole Carrozza. Una delle soluzioni più semplici e immediate, anche sul piano legislativo, sarebbe avere una polizza assicurativa per le malattie professionali che preveda lo stesso semplice meccanismo degli infortuni.
  In tal modo penso che sarebbe coperto il 100 per cento dei danni che subiscono, con diverse modalità e tempistiche, i nostri militari in missione.

  PRESIDENTE. Come hanno potuto vedere, i colleghi hanno posto questioni estremamente importanti. Sono sicuro che non vi sia sfuggito il bisogno comune e condiviso di creare, per il futuro, condizioni diverse rispetto a quelle attuali. Non è partito preso. Seppure esplicitato in maniera eccellente dalla sua cortesia, risulta evidente una certa farraginosità dell'impianto complessivo, non da mettere in relazione alla corretta esecuzione dei termini dell'assicurazione.
  Non sto azzardando un giudizio sul vostro lavoro. Sto liberamente considerando ciò che mi pare sia emerso e cioè una non adeguata rispondenza alla molteplicità dei bisogni attuali. Mi pare che i riferimenti fatti dai colleghi abbiano evidenziato questo. Visto che avrà la cortesia di ritornare tra qualche settimana per consegnare direttamente le risposte alle domande che sono state formulate, vorrei pregarla, se possibile, di consegnare a questa Commissione una sorta di studio di benchmarking su ciò che viene fatto in condizioni analoghe in altri Paesi, ad esempio con riferimento al tipo di assistenza che ricevono i militari degli altri Paesi e al tipo di copertura che hanno.
  Le vorrei porre alcune ulteriori domande. Mutuando la considerazione svolta dal collega Capelli, che cosa è previsto per le esercitazioni?
  Esiste un'eventuale casistica che possa risultare interessante e che discenda dal Pag. 11respingimento di domande presentate da militari che ritengano di aver avuto diritto al riconoscimento dei benefici? Quanto incide questa percentuale?
  Chi stabilisce effettivamente quando rinvengano o meno le condizioni per il riconoscimento di questi benefici? Da chi è composto, eventualmente, l'organismo deputato a questo tipo di attività?
  Infine, ci sono direttive e indicazioni che il Ministero della difesa ha fornito alle assicurazioni all'atto della predisposizione del capitolato in base al quale viene poi richiesta l'offerta?
  Do la parola alla dottoressa Preti per una replica finale.

  ENRICA PRETI, Direttore generale della direzione generale di Commissariato e di servizi generali (COMMISERVIZI) del Ministero della Difesa. Per quest'ultima parte di domande, devo dire da subito che non sono di competenza della mia Direzione. Mi riservo, da una parte, di farmi portavoce e interprete e, dall'altra, di non garantire la risposta. Nel caso delle analisi di rischio delle assicurazioni, non so se vorranno fornirmele. La possibilità di fare polizze assicurative analoghe per le malattie professionali probabilmente non troverà risposta perché non è un operatore di diritto dell'amministrazione che può prendere questa decisione, che è una decisione «politica».
  La direzione è l'amministrazione. Si limita, come operatore di diritto, a porre in essere le norme.

  PRESIDENTE. È anche una risposta dirci, quando tornerà, che non è sua competenza.
  Ringrazio tutti gli intervenuti e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9,25.

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