XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti dell'utilizzo dell'uranio impoverito

Resoconto stenografico



Seduta n. 2 di Giovedì 28 gennaio 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Scanu Gian Piero , Presidente ... 3 

Comunicazioni del presidente:
Scanu Gian Piero , Presidente ... 3 
Cirielli Edmondo (FdI-AN)  ... 7 
Scanu Gian Piero , Presidente ... 7

Testo del resoconto stenografico
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PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIAN PIERO SCANU

  La seduta comincia alle 8.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Comunicazioni del presidente.

  PRESIDENTE. Onorevoli e cari colleghi, oggi apriamo un lavoro di inchiesta su temi molto importanti e delicati.
  Sento la responsabilità e l'impegno che i lavori di questa Commissione possano dire una parola definitiva, avanzando proposte finalmente risolutive. In ragione di questo, credo di potermi dichiarare convinto della piena condivisione da parte vostra di questi sentimenti.
  Il Parlamento si è già impegnato tre volte su queste questioni: dal 2006 al 2008, con la Commissione presieduta dalla senatrice Lidia Brisca Menapace, e nella scorsa legislatura con una Commissione presieduta dal senatore Rosario Giorgio Costa. Sono stati presi impegni importanti e, tuttavia, non esaustivi.
  Credo che mettere un punto fermo su queste vicende sia un dovere non solo istituzionale ma anche morale, poiché sono in gioco la salute delle persone e la salvaguardia dell'ambiente, due beni imprescindibili, tutelati anche dalla nostra Costituzione. Ciò lo dobbiamo ai malati e alle loro famiglie, non di meno alle popolazioni civili che vivono in prossimità di aree contaminate o presunte tali. A tutte queste persone e a quelle che verranno dobbiamo restituire e dare fiducia nelle istituzioni nonché concrete garanzie che ripercorreremo i loro drammi senza tralasciare nulla, avendo ben chiaro l'obiettivo che certe situazioni non debbano più ripetersi.
  Guardiamo all'amministrazione della Difesa non come a una controparte, ma come a un prezioso alleato nella nostra battaglia per fare luce sulle criticità emerse e per garantire agli uomini e alle donne con le stellette condizioni di assoluta sicurezza nelle attività che sono chiamati a svolgere nell'interesse del Paese.
  Tornando ai nostri lavori parlamentari, la delibera del 30 giugno 2015, che è l'atto istitutivo della nostra Commissione, prevede al comma 2 dell'articolo 1 che la nostra attività sia fondata sulle conclusioni delle Commissioni precedenti. Possiamo quindi assumere quelle deliberazioni come presupposto della nostra attività inquirente.
  A questo proposito, ritengo sia doveroso ricordare che la Commissione Costa ha approvato una relazione intermedia nella quale sono state assunte decisioni, accolte anche dal Governo, riguardanti la situazione dei poligoni e le misure, non più procrastinabili, da prendere per ridurre l'impatto ambientale delle attività svolte e per procedere con le dovute operazioni di bonifica. Propongo alla Commissione un'attività di monitoraggio sullo stato di attuazione delle iniziative annunciate o già avviate al termine della passata legislatura e sul recepimento, da parte delle amministrazioni competenti, delle indicazioni formulate dalla Commissione.Pag. 4
  In particolare, ritengo necessario richiedere fin d'ora al Ministero della difesa un quadro aggiornato sulle condizioni di salute del personale militare, facendo riferimento al numero di coloro che hanno avanzato richiesta di riconoscimento di una patologia contratta per cause di servizio o dipendente da particolari situazioni di servizio, al numero di coloro che hanno chiesto un risarcimento e la natura nonché l'entità dello stesso, al numero di coloro che hanno ottenuto un risarcimento, specificandone la natura e l'entità, infine al numero di coloro che hanno in corso un contenzioso giurisdizionale con l'amministrazione per le stesse ragioni.
  Sui casi di malattia e di morte del personale militare, chi ci ha preceduto nelle attività di inchiesta parlamentare ha già avuto modo di sottolineare la necessità di adottare il principio di precauzione come criterio guida nella gestione di tutta la problematica dell'esposizione agli agenti patogeni. In particolare, la Commissione chiedeva che fossero «evitate e inibite quelle attività che comportino il verificarsi di situazioni di rischio di natura chimica, fisica o biologica, non controllabili con misure di contenimento ovvero non suscettibili di poter essere contenute o rapidamente risanate per quanto riguarda l'impatto ambientale, le implicazioni sulla catena alimentare, gli effetti di esposizione sull'uomo, ma anche con l'impiego di mezzi di protezione individuale». Ugualmente si chiedeva che non fossero effettuate operazioni senza l'impiego delle procedure per la sicurezza.
  Il principio di precauzione, auspicato dalla Commissione, si basa sul concetto di «multifattorialità», già definito nella relazione intermedia sulla situazione dei poligoni di tiro del 30 maggio 2012 e che prevede che alle teorie «monodeterministiche» sia sostituita, in linea con le più accreditate evidenze scientifiche, una visione multifattoriale e multicausale delle patologie denunciate, assumendo che le diverse determinanti segnalate possano ciascuna rappresentare un fattore di rischio per le diverse patologie.
  Sia chiaro che questo approccio non intende assolutamente mettere in secondo piano il rischio dell'esposizione all'uranio impoverito, ma tiene conto del fatto che una generale sottovalutazione delle problematiche della prevenzione e protezione del lavoratore soldato in ambito militare abbia o possa avere moltiplicato i fattori di rischio riconducibili all'esposizione ad altri, vari agenti patogeni.
  Da qui la raccomandazione perché si proceda alla predisposizione di un piano nazionale per la verifica dell'efficacia e dell'efficienza del sistema di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell'amministrazione della Difesa, con particolare riferimento all'adeguatezza e completezza della valutazione dei rischi per la salute.
  La normativa emanata nel marzo 2010 in materia di sicurezza nelle Forze armate dispone che, al fine di tutelare le informazioni di cui è vietata la divulgazione nell'interesse della sicurezza nazionale, il servizio di prevenzione e protezione sia costituito esclusivamente dal personale militare o civile dell'amministrazione della Difesa. Questo passaggio è già stato oggetto della relazione conclusiva dell'indagine condotta al Senato, che ha messo in evidenza come un simile assetto mini l'indispensabile autonomia e terzietà delle funzioni di vigilanza, considerata la possibile e frequente subordinazione gerarchica dell'organo vigilante rispetto al soggetto vigilato.
  La nostra Commissione dovrà, a mio avviso, andare anche oltre, individuando un soggetto terzo che, per competenza e autorevolezza, possa farsi carico delle attività di prevenzione del rischio, diagnosi e cura delle patologie correlate all'attività di servizio nonché della concessione dei benefici spettanti di natura previdenziale o risarcitoria.
  La concessione di tali benefici risulta oggi segnata da un esteso contenzioso e registra una diversità di indirizzo tra gli atti dell'amministrazione, vincolata all'accertamento del nesso causale non facilmente accertabile, e le decisioni della magistratura, che ha quasi sempre riconosciuto le ragioni dei ricorrenti. Sono Pag. 5convinto che l'inchiesta dovrà mettere a punto una radicale trasformazione dei procedimenti per l'attribuzione dei benefici, che dovranno essere concessi in base ad un'effettiva applicazione del criterio probabilistico e ispirandosi al principio dell'assimilazione della posizione del lavoratore in divisa rispetto a quello civile.
  Entrando nel merito delle attività sviluppate nel corso della passata legislatura, segnalo l'avvio di uno studio, condotto congiuntamente dall'Osservatorio epidemiologico militare e dall'Istituto superiore di sanità, per calcolare il dato di mortalità effettivo nonché la morbosità. Bisogna conoscere i risultati e decidere insieme come continuare a coinvolgere nei nostri lavori l'Istituto superiore di sanità e la stessa sanità militare.
  Sul tema delle vaccinazioni, durante la XVI legislatura, la Commissione si è occupata esclusivamente delle modalità di somministrazione, essendo pervenute documentate segnalazioni circa la mancata osservanza di alcuni protocolli. Per questo, quella stessa Commissione ha sollecitato l'amministrazione della Difesa a riesaminare l'intero processo e le procedure poste alla base delle attività vaccinali in ambito militare. Anche in questo caso, colleghi, sarà nostro compito accertare se tali indicazioni siano effettivamente state recepite.
  Per quanto riguarda, infine, i poligoni di tiro, ritengo innanzitutto necessario che la Commissione renda pienamente esigibili, agendo sugli interlocutori istituzionali propri, almeno le risorse a suo tempo stanziate, pari a 25 milioni di euro annui nell'arco di un triennio, destinate alla bonifica dei siti inquinati all'interno dei poligoni, fornendo immediatamente alla nostra Commissione lo stato di avanzamento dei lavori intrapresi e la tempistica di quelli eventualmente programmati.
  È necessario anche acquisire una informativa sull'esito dell'inchiesta epidemiologica per l'area di Salto di Quirra condotta congiuntamente dalla regione Sardegna e dall'Istituto superiore di sanità. Potrebbe essere utile accertare anche quali impegni siano stati assunti dal Ministero della difesa in tema di tutela ambientale e di sicurezza.
  Soprattutto, occorre riprendere in mano il programma tracciato nella relazione intermedia sui poligoni di tiro, che fu fatta propria dalla relazione conclusiva, dando continuità alle proposte e alle indicazioni formulate in quella sede, che possono essere così sintetizzate: ripensare il ruolo e la funzione strategica di un sistema progettato e attuato oltre cinquant'anni fa in un contesto geopolitico del tutto diverso da quello attuale e, alla luce della generale esigenza di snellimento e razionalizzazione degli apparati pubblici, procedere al ridimensionamento delle servitù militari in Sardegna, anche mediante la progressiva riduzione dei poligoni di Capo Frasca e di Capo Teulada e la concentrazione di tutte le attività sostenibili nel poligono interforze di Salto di Quirra, con le modalità di sicurezza indicate nella stessa relazione conclusiva; potenziare, soprattutto con riferimento ai poligoni, le funzioni centrali di indirizzo, coordinamento e programmazione presso l'amministrazione della Difesa rivolte a rafforzare le attività finalizzate a una completa e aggiornata valutazione dei rischi e a rendere più efficienti i servizi di prevenzione e protezione, eventualmente anche attraverso la formulazione da parte del Ministero della difesa di un piano nazionale di intervento; assicurare, anche attraverso il coordinamento con le altre amministrazioni, con le regioni e con gli enti locali, il pieno mantenimento dei livelli occupazionali presenti nelle aree e nelle zone limitrofe ai poligoni interessati da forme di riconversione e ristrutturazione.
  All'avvio dei nostri lavori intendo proporvi, cari colleghi, un impegno programmatico anche per quanto riguarda lo sviluppo temporale delle attività inquirenti che condurremo insieme. È per questo motivo che nella riunione dell'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, svoltasi ieri, ho avuto modo di illustrare un progetto di lavoro, da offrire alla valutazione della Commissione, da Pag. 6sviluppare secondo alcune direttrici strategiche su cui, nell'incontro di ieri, ho avuto il piacere di acquisire il consenso di tutti i gruppi presenti.
  In primo luogo, in aderenza a quanto previsto dalla delibera istitutiva e dal regolamento interno della Commissione, occorre prevedere sin d'ora la presentazione all'Assemblea della Camera di una relazione intermedia entro il mese di giugno ovvero entro sei mesi dall'inizio dell'attività della Commissione. In questo lasso di tempo i lavori della Commissione dovrebbero pertanto essere calibrati in funzione dei seguenti obiettivi.
  Il primo è l'acquisizione degli elementi conoscitivi necessari a raccordare tematicamente l'avvio dei lavori della Commissione attuale con la relazione finale della Commissione costituita nella XVI legislatura, in particolare per quanto riguarda l'aggiornamento e l'analisi tecnica del quadro normativo e giurisprudenziale sul tema degli indennizzi dei militari.
  Il secondo è il monitoraggio ad ampio spettro sullo stato di attuazione di iniziative annunciate o già avviate al termine della passata legislatura e sul recepimento, da parte delle amministrazioni competenti, delle indicazioni formulate dalla Commissione predetta.
  Il terzo è l'elaborazione delle necessarie conclusioni, anche alla luce di una ridefinizione di analisi e di obiettivi messi a punto nella passata legislatura, e traduzione delle stesse conclusioni in una proposta di dettato normativo da allegare alla relazione intermedia.
  In sede di esame in Assemblea della relazione intermedia presentata dalla Commissione, per la cui calendarizzazione in Aula chiedo già da ora preventivamente il sostegno di tutti i gruppi, sarà interesse comune – io ritengo – presentare un atto di indirizzo che impegni il Governo ad assumere tutte le iniziative volte a dare attuazione alle proposte, anche normative, contenute nella relazione medesima.
  Contestualmente la Commissione, dopo aver dato adeguata pubblicità alle conclusioni presentate in Assemblea e alla risoluzione – ci auguriamo – approvata in quella sede, farà il punto sul prosieguo dei propri lavori valutando la posizione assunta dal Governo in Parlamento e successivamente dalle amministrazioni interessate rispetto alle proposte formulate nella relazione. Sulla base di questa valutazione, la presidenza si farà carico di presentare, auspicabilmente con il consenso di tutti i gruppi, un programma di lavoro da attuare dopo la pausa estiva dei lavori della Commissione e volto a dare contenuto concreto alle risultanze della prima parte di attività.
  Nella medesima riunione di ieri, l'ufficio di presidenza ha convenuto di procedere in primissima battuta allo svolgimento di alcune audizioni di natura prevalentemente conoscitiva, tali da consentire a tutti i commissari di disporre di un approccio immediato e pragmatico alla materia oggetto dell'inchiesta. Le audizioni così individuate riguarderanno i seguenti soggetti: generale Carlo Magrassi, Segretario generale del Ministero della difesa; Direzione generale della previdenza militare e della leva; professor Giorgio Trenta, presidente dell'Associazione italiana di radioprotezione medica; Osservatorio permanente e Centro studi per il personale delle Forze armate e di polizia; Associazione nazionale assistenza alle vittime arruolate nelle Forze armate e alle famiglie dei caduti; infine, Coordinamento nazionale danneggiati da vaccino.
  La Commissione procederà ad acquisire contestualmente un'analisi tecnica della normativa sottostante all'oggetto dell'inchiesta, nonché una sintesi ragionata dell'evoluzione giurisprudenziale sul tema degli indennizzi ai militari affetti da patologie connesse gli agenti patogeni oggetto dell'inchiesta.
  A tal fine, un fondamentale contributo tecnico, soprattutto per quanto attiene al versante giurisprudenziale, sono sicuro che sarà adeguatamente fornito dai magistrati consulenti della Commissione, all'interno dei quali la presidenza avrà cura di individuare opportunamente il profilo più idoneo allo scopo.
  Dopo aver dato conto delle linee programmatiche del programma di audizioni Pag. 7da me illustrate nella riunione di ieri, comunico che, nella medesima riunione, l'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi ha approvato la deliberazione sul regime di divulgazione degli atti e dei documenti acquisiti o prodotti dalla Commissione.
  Ho altresì deliberato che la Commissione si avvalga della collaborazione dei militari del nucleo speciale della Guardia di finanza presso le Commissioni parlamentari d'inchiesta, nelle persone del luogotenente Francesco Guarino, del vicebrigadiere Giuseppe Spadaro, del maresciallo Samuel Limongelli, che saranno addetti prevalentemente alla gestione e alla tenuta dell'archivio.
  Comunico che è stato inoltre deliberato l'affidamento di incarichi di consulenza a tempo parziale non retribuiti ai seguenti esperti: Armando Benedetti, Chiara Cantaluppi, Domenico Della Porta, Gavino Faa, Giuseppe Mastrangelo, Paride Minervini, Franco Nobile, Carlo Riccardo Rossi, Ester Rotoli, Sandro Sandri, Valerio Augusto Strinati, Fernando Termentini, Corrado Tinè, Massimo Zucchetti.
  Comunico, infine, che nella riunione del 20 gennaio l'ufficio di presidenza integrato ha deliberato l'affidamento di ulteriori incarichi di consulenza a tempo parziale e non retribuiti ai magistrati in quiescenza Raffaele Guariniello, Giovanni Francesco Izzo e Mauro Mura.
  Tutto ciò, cari colleghi, è l'oggetto delle mie comunicazioni, sulle quali ho il piacere di dichiarare aperto il dibattito.

  EDMONDO CIRIELLI. Ho già condiviso in ufficio di presidenza le decisioni di cui ci ha informato, presidente, e quindi confermo il pieno sostegno all'azione della presidenza perché il tema è particolarmente delicato. A questo proposito, l'unica cosa che mi preme sottolineare, sapendo di fare cosa ampiamente condivisa, è la necessità di svolgere un lavoro intenso e rapido.
  Nel solo mese di gennaio, che non è ancora trascorso, nella mia provincia, dove è collocata un'importante struttura militare, sono morti di tumore tre ragazzi. Mi riferisco a Giovanni Passeri di 41 anni, Gennaro Di Domenico di 38 e Stefania Stellaccio di 31.
  Conosciamo la polemica e la diatriba sull'eventuale nesso eziologico e quant'altro, ma la diffusione quantitativa è impressionante, anche per la giovane fascia d'età. Credo che sia già una risposta particolarmente toccante, anche conoscendo la sua sensibilità.
  Credo che dovremo essere forti, incisivi e rapidi per quanto possibile. Oggettivamente l'incidenza in questa fascia d'età, statisticamente così anomala, rappresenta un fatto su cui dobbiamo cercare di andare a fondo per il futuro.

  PRESIDENTE. Grazie, collega Cirielli.
  Sono assolutamente d'accordo. Il tempo non è una variabile indipendente e la stessa impostazione temporale che io vi sto proponendo fa del tempo, per l'appunto, l'elemento di maggiore forza non solo per l'attività di inchiesta, ma particolarmente per la funzione di sollecitazione e di stimolo che ci riserviamo di svolgere a beneficio del Parlamento e del Governo.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, ringrazio i presenti e dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 9.