XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro

Resoconto stenografico



Seduta n. 165 di Giovedì 22 febbraio 2018

INDICE

Comunicazioni del presidente:
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 2 

Sulla pubblicità dei lavori:
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 4 

Deliberazione sulla pubblicità degli atti e dei documenti formati o acquisiti dalla Commissione:
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 4 
Giovanardi Carlo  ... 6 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 6 
Giovanardi Carlo  ... 6 
Liuzzi Pietro  ... 6 
Bolognesi Paolo (PD)  ... 7 
Grassi Gero (PD)  ... 8 
Fioroni Giuseppe , Presidente ... 8 

ALLEGATO 1: Deliberazione sulla pubblicità di atti e documenti formati o acquisiti dalla Commissione ... 9 

ALLEGATO 2: Elenco di documenti riservati e di documenti segreti che saranno declassificati e resi liberi o, ove necessario, duplicati e resi disponibili come documenti liberi, previa obliterazioni dei dati personali sensibili ... 11

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
GIUSEPPE FIORONI

  La seduta comincia alle 11.55.

Comunicazioni del presidente.

  PRESIDENTE. Comunico che:

   il 17 gennaio 2018 la dottoressa Tintisona ha depositato tre note, riservate: una relativa alla classificazione di alcuni atti riguardanti Rita Algranati; una, con allegata documentazione, riservata, relativa a Chiara Barillà (suor Teresilla) e a Guido Di Giambattista; una, con allegata documentazione, riservata, relativa ad Alessio Casimirri, Chiara Barillà ed Edoardo Almagià;

   il 19 gennaio 2018 Paolo Cucchiarelli ha richiesto copia della relazione del RIS dei Carabinieri di Roma relativa alle prove tecniche svolte in uno stabile di via Montalcini. Poiché si tratta di un documento libero, si è provveduto all'invio;

   nella stessa data il generale Scriccia ha depositato una nota, riservata, sulle operazioni compiute presso l'AISE al fine di acquisire documentazione su Edoardo Almagià, Guido Di Giambattista, Ezzedine Lahderi;

   il 22 gennaio 2018 il direttore dell'AISI ha trasmesso una nota, segreta, relativa ai nastri contenenti le conversazioni intercettate tra due brigatisti reclusi all'Asinara;

   il 23 gennaio 2018 l'AISE ha trasmesso tre raccolte di documentazione, segrete: una relativa a Rita Algranati, una relativa alla cosiddetta «Gladio nera» e una relativa alla vicenda Toni/De Palo e ai rapporti dei Servizi italiani con le organizzazioni palestinesi;

   nella stessa data il dottor Donadio ha depositato una nota, riservata, con allegato un articolo di stampa di Paolo Guzzanti del 19 maggio 1978, relativo a ipotesi a suo tempo formulate sulle rivelazioni che Moro avrebbe potuto fare ai brigatisti;

   il 25 gennaio 2018 il Comandante generale della Guardia di finanza ha trasmesso una raccolta di documentazione, riservata, relativa ad alcuni stabili di Roma, già oggetto di indagine. I documenti saranno trasmessi alla Procura di Roma in quanto connessi con il filone di indagine relativo ad uno stabile di via Massimi, già oggetto di trasmissione;

   nella stessa data il dottor Salvini ha depositato una raccolta, riservata, di documentazione del Nucleo informativo Carabinieri di Milano, relativa all'omicidio Tobagi e alle fonti informative dei Carabinieri;

   nella stessa data è stata acquisita una nota, riservata, del colonnello Pinnelli relativa alla ricerca di documentazione del disciolto Ufficio per il coordinamento e la cooperazione nella lotta al terrorismo;

   nella stessa data, l'AISI ha trasmesso una raccolta di documenti, segreti, relativi a persone in relazione ad uno stabile di via Massimi, a Roma;

   il 26 gennaio 2018 il generale Scriccia ha depositato una nota, riservata, relativa alla cosiddetta «operazione Canepa» del SISDE;

   il 29 gennaio 2018 sono stati acquisiti i verbali, riservati, di cinque escussioni svolte dal dottor Mastelloni nel dicembre 2017;

Pag. 3

   nella stessa data la dottoressa Tintisona ha depositato una raccolta, riservata, di documentazione di Polizia relativa a Rino Proietti, a suo tempo coinvolto nella vicenda della tipografia di via Pio Foà;

   il 31 gennaio 2018 l'AISE ha trasmesso tre raccolte, segrete, di documentazione relativa, rispettivamente, a Edoardo Almagià, Guido Di Giambattista, Ezzedine Lahderi;

   il 1o febbraio 2018 l'onorevole Bolognesi ha depositato una relazione, di libera consultazione, su «Gli elenchi di Gladio e il covo di via Monte Nevoso», di cui è stata poi depositata una ulteriore versione con correzioni il 5 febbraio 2018;

   il 5 febbraio 2018 il generale Scriccia ha depositato una nota, di libera consultazione, relativa all'omicidio Tobagi;

   il 12 febbraio 2018 il Procuratore generale di Genova, Valeria Fazio, ha trasmesso due documenti, riservati, relativi alla vicenda di via Fracchia: la copia del fascicolo dei rilievi fotografici eseguiti da personale della Legione Carabinieri di Genova il 28 marzo 1980 e una nota del direttore della Sezione di Medicina legale dell'Università di Genova che dichiara che il predetto materiale è stato reperito nella biblioteca della citata Sezione;

   il 15 febbraio 2018 l'AISI ha trasmesso un documento, segreto, relativo a Marta Petrusewicz;

   il 16 febbraio 2018 il colonnello Pinnelli ha depositato una nota, segreta, del Comando provinciale dei Carabinieri di Roma, relativa al cartellino fotosegnaletico intestato ad Alessio Casimirri. Il documento sarà trasmesso alla Procura di Roma;

   il 21 febbraio 2018 il sovrintendente Marratzu ha depositato una raccolta, di libera consultazione, di documentazione giornalistica sulla vicenda Moro;

   nella stessa data è pervenuta una missiva, segnalata dal senatore Gotor, che è stata acquisita come segreta e che sarà trasmessa alla Procura di Roma;

   nella stessa data l'onorevole Bolognesi ha inviato una relazione, di libera consultazione, relativa all'analisi di esiti di indagine della Commissione relativi alla società Osa Arpa SpA;

   nella stessa data il tenente colonnello Giraudo ha trasmesso 41 verbali, segreti, prevalentemente di escussione, nella maggior parte dei casi già oggetto di trasmissione nei mesi precedenti. Tutta la documentazione sarà trasmessa alla Procura della Repubblica di Roma;

   nella stessa data è pervenuta una nota, segreta, del dottor Salvini, relativa a un colloquio informale avuto con una persona al corrente dei fatti.

   Comunico, inoltre:

   di aver inviato al Presidente del Consiglio dei ministri, il 1° febbraio 2018, una lettera con cui si richiede di valutare la possibile declassifica di tutti o alcuni dei 195 documenti relativi ai rapporti tra Italia e Medio Oriente a suo tempo messi a disposizione dall'AISE per la consultazione da parte dei membri della Commissione;

   che il 2 febbraio 2018 l'avvocato Francesco Romeo ha richiesto di estrarre copia di tutta la documentazione acquisita dalla Commissione su Alessandro Marini e sulle vicende che lo riguardano in relazione al sequestro Moro. Poiché la richiesta si riferisce a documentazione in parte segreta, saranno trasmessi i soli documenti liberi che hanno come oggetto nella schedatura d'archivio Alessandro Marini;

   che il 5 febbraio 2018 il dottor Eugenio Spina, dirigente della Polizia di Stato, ha inviato l'elenco dei reperti che la Polizia ha nel tempo acquisito e tenuto a disposizione della Commissione, chiedendo fino a quale termine debbano rimanere a disposizione. Alla luce del prossimo termine della Commissione, si è indicato come termine il 20 marzo 2018;

   che l'8 febbraio 2018 il sovrintendente dell'Archivio storico della Camera ha trasmesso una nota dell'AISI con la quale quell'Agenzia comunica l'avvenuta Pag. 4declassifica di un documento già trasmesso alla Commissione;

   che il 20 febbraio 2018 Philip Willan ha richiesto una serie di documenti relativi al processo Pellizzaro-Iannone, a padre Morlion e a Tony Chichiarelli. Come di consueto, gli saranno trasmessi i soli documenti liberi;

   che nella stessa data Gianluca Cordovani ha richiesto di poter disporre dei documenti relativi alle indagini compiute dalla Commissione sulla vicenda Chichiarelli. Anche in questo caso, si darà corso alla richiesta, limitatamente ai documenti liberi.

   Comunico, altresì, che nella riunione odierna l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha convenuto di:

   declassificare (salvo eventuali riferimenti a dati personali o sensibili), ove si concordi, le parti segrete dei seguenti resoconti stenografici: 18 febbraio 2015; 3 marzo 2016; 27 aprile 2016 (entrambe le sedute); 19 giugno 2017; 26 giugno 2017, limitatamente alla seconda delle due parti segrete. I resoconti stenografici di tali sedute verranno ripubblicati includendovi le parti desecretate;

   provvedere alla liquidazione delle somme richieste dal dottor Allegrini per le spese di viaggio attinenti a missioni svolte per conto della Commissione.

   Comunico, infine, che, nell'ambito dell'esame dei documenti ai fini della declassifica della quale ho parlato nella seduta del 17 gennaio scorso, sono stati individuati 94 documenti riservati e 38 documenti segreti per i quali non si rilevano motivi ostativi alla declassifica. Di questi, 9 (6 riservati e 3 segreti) sono stati già duplicati e resi disponibili come documenti liberi, previa obliterazione dei dati personali o sensibili. I restanti 88 riservati e 35 segreti saranno declassificati a liberi o, ove necessario, duplicati e resi disponibili come documenti liberi, previa obliterazione dei dati personali sensibili. L'elenco dei documenti – contenuto nella tabella in distribuzione, che è da considerare riservata ai componenti della Commissione – sarà pubblicato in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori sarà assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

Deliberazione sulla pubblicità degli atti e dei documenti formati o acquisiti dalla Commissione.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la votazione della deliberazione sulla pubblicità degli atti e dei documenti formati o acquisiti dalla Commissione.
  Comunico che l'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione svoltasi poco fa ha convenuto sul testo della deliberazione in oggetto, che è stato distribuito e che leggo.
  «La Commissione stabilisce di rendere pubblici i documenti formati o acquisiti dalla Commissione entro la data dello scioglimento delle Camere e comunque ad essa inviati fino alla data di cessazione dell'attività della Commissione, ad eccezione di: 1) atti e documenti attinenti a procedimenti giudiziari nella fase delle indagini, qualora permangano le ragioni della segretezza, in relazione allo stato del procedimento; 2) atti formalmente classificati (da riservati in su) dall'autorità amministrativa o di Governo che li ha trasmessi e la cui classificazione non sia stata modificata dall'autorità predetta entro 60 giorni dalla comunicazione inviata a tal fine; 3) atti su cui la Commissione ha posto il segreto funzionale; 4) documenti anonimi o apocrifi; 5) atti provenienti da privati (persone fisiche, persone giuridiche ed enti di fatto) che abbiano fatto richiesta di uso riservato; 6) documenti il cui contenuto non è direttamente connesso all'oggetto dell'inchiesta.
  Sono altresì pubblici i resoconti stenografici delle sedute della Commissione e delle riunioni svolte da delegazioni della Pag. 5Commissione nel corso di missioni, con esclusione di quelle (o delle parti di quelle) sottoposte a regime di segretezza o recanti audizioni o interventi di soggetti che abbiano formulato la richiesta, a suo tempo espressa e accolta dalla Commissione, di uso riservato.
  La pubblicità degli atti formati dall'autorità giudiziaria, da organi di polizia giudiziaria, da autorità amministrative o di Governo sarà preceduta in ogni caso da una verifica sull'esistenza e sul permanere di eventuali vincoli di segretezza o ragioni di riservatezza.
  La Commissione stabilisce di mantenere segreti i processi verbali delle sedute della Commissione e delle riunioni dell'Ufficio di presidenza.
  La Commissione stabilisce che gli atti per i quali si sia accertato il permanere del vincolo di segretezza o di riservatezza resteranno assoggettati al proprio regime di classificazione per anni venti, decorrenti dalla data di cessazione dell'attività della Commissione (cioè dal giorno antecedente a quello della prima riunione delle Camere della XVIII legislatura), salvo che la normativa vigente non preveda limiti ulteriori.
  Si dà mandato agli uffici di segreteria della Commissione di custodire gli atti e i documenti formati o acquisiti e di provvedere al loro versamento – in forma cartacea e digitale – all'Archivio storico della Camera dei deputati, compresi quelli che pervenissero a decorrere dalla data della presente delibera fino al giorno antecedente a quello della prima riunione delle Camere della XVIII legislatura.
  La Commissione stabilisce inoltre che la documentazione pervenuta oltre tale termine sia restituita al mittente.
  Le sopradette attività dovranno essere svolte nel rispetto del regime degli atti entro e non oltre il 31 dicembre 2018.
  Allo scopo di rendere la documentazione fruibile nei tempi più brevi, la Commissione dispone di trasferire la documentazione all'Archivio storico della Camera con versamenti parziali, iniziando da atti e documenti classificati come liberi.
  Per l'attuazione di quanto stabilito nella presente deliberazione collaboreranno con la segreteria della Commissione, a supporto di tale attività, il generale nella riserva dell'Arma dei Carabinieri Paolo Scriccia, il primo dirigente della Polizia di Stato Laura Tintisona, il colonnello dell'Arma dei Carabinieri Leonardo Pinnelli, il colonnello della Guardia di finanza Paolo Occhipinti, l'assistente capo della Polizia di Stato Luca Benni, il dottor Angelo Allegrini.
  Collaboreranno inoltre con la segreteria della Commissione, a supporto di tale attività, il maresciallo aiutante Andrea Casertano, il maresciallo aiutante Bonifacio Stoduto, il maresciallo aiutante Giovanni Maceroni e il maresciallo capo Fulvio Cicalese.
  Tutti gli altri incarichi di collaborazione decadono a far data dall'approvazione della presente deliberazione».
  Consentitemi di ringraziare tutti i collaboratori della Commissione. La nostra Commissione ha avuto solo collaboratori a titolo gratuito, quindi a loro va il nostro ringraziamento.
  Pongo in votazione la deliberazione.

  Chi è a favore alzi la mano.

  È approvata all'unanimità.

  La deliberazione approvata sarà pubblicata in allegato al resoconto della seduta odierna.
  La Commissione, se ce ne saranno le condizioni, potrà ancora riunirsi in un'ultima seduta.
  Desidero, comunque, sin d'ora ringraziare tutti i colleghi, i collaboratori e i consulenti. Credo che, pur nella limitatezza delle risorse a disposizione, la Commissione abbia fatto un buon lavoro, che ha del resto trovato un importante riscontro nella discussione delle relazioni presso le Assemblee di Camera e Senato.
  Riprendere il filo della vicenda Moro a quasi quarant'anni di distanza dagli eventi non era un compito facile, anche perché l'inchiesta non è stata certo supportata dai mezzi di comunicazione. Nonostante le difficoltà, credo però che diversi elementi nuovi e per nulla secondari siano emersi e abbiano creato le condizioni per superare diverse verità di comodo, cristallizzatesi sia Pag. 6in sede giudiziaria che in sede politico-culturale.

  CARLO GIOVANARDI. Io mi scuso per il ritardo, ma avevo visto l'orario della prima convocazione, che era per le 12.30, e non ho poi notato il messaggio che comunicava l'anticipo dell'orario.

  PRESIDENTE. Ho dato una comunicazione, poco fa, che adesso ripeto per lei, senatore Giovanardi, poiché è di suo interesse. Ho informato, infatti, di aver inviato il 1° febbraio 2018 al Presidente del Consiglio dei ministri una lettera, con cui ho chiesto di valutare la possibile declassifica di tutti o alcuni dei 195 documenti relativi ai rapporti tra Italia e Medio Oriente a suo tempo messi a disposizione dall'AISE per la consultazione da parte dei membri della Commissione. Preciso che la nota costituisce un sollecito a rispondere, perché la stessa questione era stata posta da me al Presidente del Consiglio con lettera del 21 dicembre 2016, tuttora in attesa di risposta.

  CARLO GIOVANARDI. Vorrei solo che rimanesse a verbale una protesta per il fatto che, nell'ambito dei rapporti tra Parlamento ed Esecutivo (ho fatto per cinque anni il Ministro dei rapporti con il Parlamento e credo di avere un'idea di questi rapporti), il Presidente del Consiglio, che prima è stato Ministro degli affari esteri e che ha la responsabilità per il regime degli atti dei Servizi, non abbia avuto la sensibilità di presentarsi in audizione presso la nostra Commissione d'inchiesta. Ciò sostanzialmente – questo è il mio punto di vista – dequalifica l'attività della Commissione stessa.
  I nodi più importanti e decisivi su quegli avvenimenti sono stati fatti emergere dalla Commissione anche con audizioni di carattere internazionale come quella del palestinese Bassam Abu Sharif, e l'audizione del Presidente del Consiglio sarebbe stata un'occasione straordinaria per una verifica con l'Esecutivo di tutti gli atti che io, come i colleghi che li hanno letti, ho potuto portare all'attenzione della Commissione ma che rimarranno secretati. Sono pagine inedite e di straordinaria importanza per capire cosa è successo in quegli anni, non sono state oggetto di discussione pubblica, non sono a disposizione degli storici, né la questione della loro declassifica ha avuto una risposta esauriente da parte del Presidente del Consiglio, che non si è presentato in Commissione.
  Voglio lasciare agli atti un elogio per il lavoro della Commissione, ma desidero esprimere la totale insoddisfazione per come obbligatoriamente si sono conclusi i lavori. Non voglio sottacerlo, voglio dire anzi che la considero una cosa di una gravità inaudita e un precedente inaudito per ogni Commissione d'inchiesta. Una Commissione d'inchiesta che dura anni non riesce ad avere come interlocutore il Governo, che addirittura si rifiuta di partecipare accampando una scusa abbastanza puerile, perché in almeno un'occasione il Governo era presente nella figura del Presidente del Consiglio nell'aula vicina (quella della Commissione antimafia) e le due Commissioni erano convocate nella stessa giornata, quindi bastava che passasse da questa parte.
  Evidentemente c'è stata la pervicace volontà, dopo decenni e decenni, di far sì che pagine della storia italiana non vengano chiarite. Non c'è una volontà di collaborazione tra le istituzioni. Prendo atto che in tutti gli anniversari di trent'anni, cinquant'anni o quarant'anni da questi avvenimenti c'è il solito rituale appello delle alte cariche dello Stato (il Presidente della Repubblica, i Presidenti della Camera e del Senato) a fare verità; viene detto che la verità viene prima di tutto, che le istituzioni si daranno da fare al massimo delle loro competenze per arrivare alla verità, ma poi quando si arriva al dunque, nei luoghi preposti come una Commissione d'inchiesta parlamentare, quella collaborazione viene meno.
  Vorrei che questo rimanesse a verbale, presidente.

  PIETRO LIUZZI. Vorrei aggiungere, presidente, ai suoi ringraziamenti ai collaboratori che ci hanno assistito in maniera assidua e con grande zelo nei tre anni e mezzo di durata della Commissione quelli Pag. 7miei personali e della parte politica che rappresento.
  Il senatore Giovanardi ci dà l'occasione per un'ulteriore considerazione generale su una lacuna nel procedimento, riguardo alla necessità di rendere partecipe l'altro ramo del Parlamento dell'esito della relazione che abbiamo approvato qui in Commissione. Sappiamo che la Camera dei deputati se ne è occupata, però non se ne è occupato il Senato della Repubblica, probabilmente per una congerie di situazioni che riguardano anche l'abbrivio verso la fine della legislatura, che in tutti i casi avrebbe potuto comunque consentire di convocarci anche durante le vacanze di Natale, affinché questa relazione finale fosse portata a conoscenza del Senato nel dibattito parlamentare.
  Il sospetto è che tutto questo sia stato volutamente indirizzato affinché i contenuti della relazione fossero poco evidenti e non avessero la necessaria pubblicità. Mi riferisco non a una pubblicità per favorire polemiche che, ovviamente, a distanza di così tanto tempo, non avrebbero senso, quanto invece a un atto forte e democratico, in modo che il Senato fosse messo nelle condizioni di esercitare una serie di funzioni quali il controllo, il merito, la conoscenza. Questo malauguratamente è accaduto e costituisce una macchia di questa XVII legislatura che purtroppo non ci rende soddisfatti, perché al lavoro assiduo, proficuo, complesso e difficile che la Commissione ha portato avanti non ha corrisposto quell'atto del Senato, che avrebbe suggellato la validità del metodo democratico che è alla base dell'esistenza stessa della Commissione.
  Con queste considerazioni ringrazio lei, l'Ufficio di presidenza e tutti coloro che hanno consentito di portare a termine questa fase cruciale. Sappiamo come questa Commissione, sebbene oscurata dai mezzi di comunicazione, abbia avuto una certa importanza (forse ce lo diranno le cronache e, auspico, anche la storia), perché è del tutto viva e attiva una macchia grigia sulla questione Moro, tanto che rigurgiti citati dalla stampa di ieri hanno imbrattato e creato un vulnus a un simbolo dell'oggetto di questa Commissione.

  PAOLO BOLOGNESI. Vorrei dire questo: a seguito di una mia richiesta di documentazione sulla «Gladio nera» o Nuclei di difesa dello Stato, l'AISE ha mandato documentazione segreta, classificata nell'archivio della Commissione come documento 1233/1, che io ho visionato. Dalla visione di questi documenti si evince che essi servono probabilmente per nascondere la vera struttura sottostante dei Nuclei di difesa dello Stato o «Gladio nera», anche perché quella struttura era stata descritta ampiamente a suo tempo da Spiazzi e poi da Inzerilli quando è stato audito presso di noi.
  Informo che, come ho già annunciato in Ufficio di presidenza, manderò una lettera, chiedendo che questo comportamento venga evidenziato dalla Commissione alla Procura della Repubblica di Roma, proprio perché ravviso una possibilità di depistaggio nei confronti della Commissione per quanto riguarda l'affrontare o non affrontare questo problema fino in fondo, con tutta la documentazione che un servizio segreto avrebbe dovuto mandare alla Commissione.
  Tra l'altro, ho presentato due relazioni. La prima è sulla documentazione relativa al covo di via Monte Nevoso e sugli elenchi di membri della Gladio che mancano nei documenti ufficiali di questa struttura, e credo che questo potrebbe essere uno di quei discorsi che fanno il paio con la documentazione che ci hanno mandato. Credo che questa protervia nel voler nascondere e non dare le informazioni corrette su questo sia assolutamente da stigmatizzare.
  Per quanto riguarda l'agenda di Senzani e il Centro di studi americani ho presentato un'altra relazione in merito all'organizzazione societaria dell'Osa Arpa SpA e alla sua struttura interna, e debbo dire che la collaborazione da parte degli organismi che avrebbero dovuto aiutarci a fare un'analisi completa di queste cose è stata veramente scarsa; questo comportamento non ha aiutato sicuramente a fare in modo che la Commissione accendesse un faro completo su quella società. Pag. 8
  Chiedo che, se possibile, che queste due relazioni vengano messe a verbale e che abbiano la massima divulgazione, perché ritengo che siano punti importanti anche per il futuro.

  GERO GRASSI. Presidente, voglio ringraziare lei, tutti i componenti della Commissione e anche i consulenti che hanno collaborato. Credo che il clima nella Commissione sia stato fortemente positivo, al di là delle appartenenze politiche.
  Io che, però, ho vissuto tutta la vicenda della Commissione, dal concepimento a oggi, devo dire anche, con un tantino di amarezza, che, a fronte dell'impegno che la Commissione ha messo – non per giustificare la sua esistenza, ma per dare risposta a una legge dello Stato che aveva sancito che la verità sul caso Moro non c'era e che bisognava cercare di andare avanti – il risultato finale raggiunto abbia dato ragione alla Commissione e torto a quanti, anche in quest'aula, nelle audizioni, si erano divertiti a sminuire la funzione della Commissione, dicendo che la verità era nota da trentanove anni.
  L'amarezza deriva dal fatto che (lo voglio dire qui pubblicamente) il potere – intendendo per tale quello politico, quello giudiziario, quello culturale, quello militare – non ha corrisposto in termini di grande collaborazione, fatte le dovute eccezioni. Rispetto alle note e ricorrenti affermazioni di bisogno di verità, il tentativo – mal riuscito, perché la Commissione è andata avanti lo stesso – è stato ancora una volta quello di quieta non movere, perché evidentemente al potere, in senso diffuso, dà fastidio che vengano fuori verità rimaste nascoste per tanti anni. Credo che questo non faccia bene alla Repubblica, allo Stato italiano e al popolo perché, come diceva Moro, la verità è rivoluzionaria e ci aiuta a essere coraggiosi; ma Sciascia diceva anche che fino a quando il Paese non avrà fatto i conti con il rapimento e l'omicidio di Aldo Moro, non avrà futuro.
  Non dispero che in seguito si possa dare anche in altri luoghi un contributo ulteriore per raggiungere il massimo della verità possibile, ma mi dolgo che organi dello Stato abbiano fatto finta che questo fosse un lavoro privato di alcuni parlamentari, che nel «dopo Camera» venivano qui a svolgere un'attività privatistica.

  PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, io ringrazio ancora tutti i consulenti, i collaboratori e i membri della Commissione per il lavoro svolto.
  Credo di aver espresso anche a nome vostro ieri una forte condanna perché a quarant'anni dall'uccisione degli uomini della scorta e dal rapimento di Aldo Moro non si sia trovato di meglio da fare che imbrattare via Fani con svastiche e scritte provocatorie.
  Credo che ciò la dica lunga su quanto sia complicato in questo Paese fare i conti con la storia. Quando viene meno una cultura diffusa di reciproco rispetto di valori, di ideali e di comune sentire, purtroppo la violenza riappare, e i violenti e gli stolti sono sempre abbondanti. Che abbiano scelto via Fani per farlo, forse ancora una volta ci racconta come il sacrificio di quegli uomini e di Moro abbia avuto un ruolo importante per la costruzione della nostra Repubblica.
  Dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 12.20.

Pag. 9

ALLEGATO 1

Deliberazione sulla pubblicità di atti e documenti formati o acquisiti dalla Commissione.

  La Commissione stabilisce di rendere pubblici i documenti formati o acquisiti dalla Commissione entro la data dello scioglimento delle Camere e comunque ad essa inviati fino alla data di cessazione dell'attività della Commissione, ad eccezione di:

   1) atti e documenti attinenti a procedimenti giudiziari nella fase delle indagini, qualora permangano le ragioni della segretezza, in relazione allo stato del procedimento;

   2) atti formalmente classificati (da riservati in su) dall'autorità amministrativa o di Governo che li ha trasmessi e la cui classificazione non sia stata modificata dall'autorità predetta entro 60 giorni dalla comunicazione inviata a tal fine;

   3) atti su cui la Commissione ha posto il segreto funzionale;

   4) documenti anonimi o apocrifi;

   5) atti provenienti da privati (persone fisiche, persone giuridiche ed enti di fatto) che abbiano fatto richiesta di uso riservato;

   6) documenti il cui contenuto non è direttamente connesso all'oggetto dell'inchiesta.

Sono altresì pubblici i resoconti stenografici delle sedute della Commissione e delle riunioni svolte da delegazioni della Commissione nel corso di missioni, con esclusione di quelle (o delle parti di quelle) sottoposte a regime di segretezza o recanti audizioni o interventi di soggetti che abbiano formulato la richiesta, a suo tempo espressa e accolta dalla Commissione, di uso riservato.
La pubblicità degli atti formati dall'autorità giudiziaria, da organi di polizia giudiziaria, da autorità amministrative o di Governo sarà preceduta in ogni caso da una verifica sull'esistenza o sul permanere di eventuali vincoli di segretezza o ragioni di riservatezza.
La Commissione stabilisce di mantenere segreti i processi verbali delle sedute della Commissione e delle riunioni dell'Ufficio di presidenza.
La Commissione stabilisce che gli atti per i quali si sia accertato il permanere del vincolo di segretezza o di riservatezza resteranno assoggettati al proprio regime di classificazione per anni venti, decorrenti dalla data di cessazione dell'attività della Commissione (cioè dal giorno antecedente a quello della prima riunione delle Camere della XVIII legislatura), salvo che la normativa vigente non preveda limiti ulteriori.
Si dà mandato agli Uffici di segreteria della Commissione di custodire gli atti e i documenti formati o acquisiti e di provvedere al loro versamento – in forma cartacea e digitale – all'Archivio storico della Camera dei deputati, compresi quelli che pervenissero a decorrere dalla data della presente delibera e fino al giorno antecedente quello della prima riunione delle Camere della XVIII legislatura.
La Commissione stabilisce inoltre che la documentazione pervenuta oltre tale termine sia restituita al mittente.
Le sopradette attività dovranno essere svolte nel rispetto del regime degli atti entro e non oltre il 31 dicembre 2018.
Allo scopo di rendere la documentazione fruibile nei tempi più brevi, la Commissione dispone di trasferire la documentazione all'Archivio storico della Camera con versamenti parziali, iniziando da atti e documenti classificati come «liberi».
Per l'attuazione di quanto stabilito nella presente deliberazione collaboreranno con la segreteria della Commissione, a supporto di tale attività, il generale nella riserva dell'Arma dei Carabinieri Paolo Scriccia, il primo dirigente della Polizia di Stato Laura Tintisona, il colonnello dell'Arma dei Carabinieri Leonardo Pinnelli, il colonnello della Guardia di finanza Paolo Occhipinti, l'assistente capo della Polizia di Stato Luca Benni, il dottor Angelo Allegrini. Pag. 10
Collaboreranno inoltre con la segreteria della Commissione, a supporto di tale attività, il maresciallo aiutante Andrea Casertano, il maresciallo aiutante Bonifacio Stoduto, il maresciallo aiutante Giovanni Maceroni e il maresciallo capo Fulvio Cicalese.
Tutti gli altri incarichi di collaborazione decadono a far data dall'approvazione della presente deliberazione.

Pag. 11

ALLEGATO 2

Elenco di documenti riservati e di documenti segreti che saranno declassificati e resi liberi o, ove necessario, duplicati e resi disponibili come documenti liberi, previa obliterazioni dei dati personali sensibili

  Documenti riservati

  24/0

  24/1

  24/2

  24/3

  28/0

  28/1

  29/1

  29/2

  56/1*

  56/3

  66/2

  66/3

  66/4

  66/5

  66/6

  66/7

  66/8

  66/9

  66/10

  66/11

  93/1

  150/0

  150/1

  155/1*

  204/0

  204/1

  226/1

  336/1

  376/4

  450/1

  470/1

  491/0

  491/1

  491/2

  491/3

  491/4

  504/1

  504/2

  513/1

  513/2

  514/1

  514/2

  523/1

  524/1

  524/2

  524/3

  554/1

  572/1

  572/2

  573/1

  597/1

  603/1

  622/0

  622/1

  735/1

  735/2

  741/1

  745/1*

  758/1

  772/1

  779/1

  799/0

  799/1

  799/2

  799/3

  800/1

  817/1

  818/1

  819/1*

  820/1*

  828/1

  862/1

  865/1

  865/2

  879/1

  927/1

  948/1

  964/1

  974/1

  979/1*

  1014/1

  1014/3

  1018/1

  1039/1

  1042/1

  1043/1

  1085/1

  1085/2

  1088/1

  1088/2

  1100/1

  1162/1

  1181/1

  1201/1

Pag. 12

  Documenti segreti

  19/2

  22/1

  35/1

  37/2

  38/1

  42/1

  55/1*

  60/1

  60/2

  61/1

  83/1

  86/1

  100/1

  100/2

  106/1

  109/1

  110/1

  116/1

  117/1

  119/1

  128/1

  132/1

  137/1

  143/1

  149/3

  154/1

  154/2

  154/3

  154/4

  156/3

  177/1

  216/1

  243/3

  255/0

  255/1

  255/2*

  255/3*

  308/1

  * Documento già duplicato e reso disponibile come documento libero, previa obliterazione dei dati personali o sensibili, come annunciato in precedenti sedute.