XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione, della pirateria in campo commerciale e del commercio abusivo

Resoconto stenografico



Seduta n. 47 di Giovedì 17 marzo 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Catania Mario , Presidente ... 3 

Audizioni in materia di contrasto della contraffazione via web e in sede internazionale. Audizione del comandante del comando Carabinieri tutela della salute, Claudio Vincelli:
Catania Mario , Presidente ... 3 ,
Vincelli Claudio , Comandante del comando Carabinieri tutela della salute ... 3 ,
Catania Mario , Presidente ... 7 ,
Garofalo Vincenzo (AP)  ... 7 ,
Cenni Susanna (PD)  ... 8 ,
Gallinella Filippo (M5S)  ... 8 ,
Mongiello Colomba (PD)  ... 8 ,
Catania Mario , Presidente ... 9 ,
Vincelli Claudio , Comandante del comando Carabinieri tutela della salute ... 9 ,
Catania Mario , Presidente ... 10 

ALLEGATO: Documentazione presentata dal comandante Vincelli ... 11

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà- Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Area Popolare (NCD-UDC): (AP);
Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà: SI-SEL;
Scelta Civica per l'Italia: (SCpI);
Lega Nord e Autonomie - Lega dei Popoli - Noi con Salvini: (LNA);
Democrazia Solidale-Centro Democratico: (DeS-CD);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA-MAIE-Movimento Associativo italiani all'Estero: Misto-ALA-MAIE;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI;
Misto-Alternativa Libera-Possibile: Misto-AL-P;
Misto-Conservatori e Riformisti: Misto-CR;
Misto-USEI (Unione Sudamericana Emigrati Italiani): Misto-USEI.

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
MARIO CATANIA

  La seduta comincia alle 8.40.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.

(Così rimane stabilito).

Audizioni in materia di contrasto della contraffazione via web e in sede internazionale. Audizione del comandante del comando Carabinieri tutela della salute, Claudio Vincelli.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del comandante del comando Carabinieri per la tutela della salute, generale Claudio Vincelli.
  Sono altresì presenti il maggiore Marco Datti, capoufficio comando Carabinieri per la tutela della salute, e il maggiore Pasqualino Clemente, caposezione operazioni comando Carabinieri per la tutela della salute.
  Do la parola al comandante Vincelli per lo svolgimento della sua relazione.

  CLAUDIO VINCELLI, Comandante del comando Carabinieri tutela della salute. Grazie,
  presidente. Buongiorno a tutti i componenti della Commissione. È un onore essere presente qui oggi per illustrare i compiti e le attività che svolgono quotidianamente i Carabinieri dei NAS. Grazie per l'attenzione che ci è stata riservata.
  La struttura specializzata dell'Arma dei Carabinieri che prende il nome di comando Carabinieri per la tutela della salute si avvale di tre comandi-gruppo sul territorio nazionale e di 38 nuclei territoriali NAS. Sono stati istituiti nel 1962 e, in base al decreto ministeriale del 26 febbraio 2008, hanno quattro grosse aree di intervento: alimentare, sanitaria, luoghi di lavoro e chimica.
  I Carabinieri del NAS sono una peculiarità nazionale italiana, perché all'estero non si rinviene un'analoga struttura, dove nello stesso contesto organizzativo convivono una polizia di prevenzione e una polizia di repressione.
  Come mi sarà possibile illustrare, grazie all'opportunità che mi è stata data, riportando alcune delle attività più significative svolte in ambito nazionale e in qualche caso internazionale, si vedrà come dall'aspetto squisitamente preventivo, sulla base di attività sistematicamente organizzate e programmate di concerto con il Ministero della salute, data la situazione del terreno e i contesti in cui si svolgono, queste attività preventive possono tranquillamente evolvere in attività di polizia giudiziaria e, quindi, dare il giusto completamento a quell'azione di prevenzione.
  Il comando tutela della salute è inserito anche in contesti internazionali, soprattutto europei, e, quindi, partecipa alla policy cycle, direttamente in sinergia con Europol. Opera con Interpol per quanto riguarda progetti Pangea per il settore farmaceutico e Opson per quello alimentare. Inoltre, è in contatto con il Food law enforcement practitioners, foro permanente per la cooperazione tra le istituzioni dei Pag. 4Paesi dell'Unione europea e dello spazio economico europeo deputate alla vigilanza del comparto degli alimenti e delle bevande.
  Ho fatto cenno solo a questi organismi, perché mi sembra il contesto adatto alla riunione odierna.
  Peraltro, siamo impegnati con l'Istituto italo-latinoamericano per la realizzazione di attività di cooperazione in America latina in tema di sicurezza e salubrità degli alimenti, attività didattiche e cooperazione internazionale. Fra meno di una settimana partirà una missione con ufficiali del comando per la tutela della salute e funzionari del Ministero della salute, per un'attività didattica proprio a favore delle forze di polizia e degli organismi dell'Ecuador che hanno richiesto espressamente questa collaborazione.
  Per quanto riguarda le attività istituzionali in ambito nazionale, il comando Carabinieri per la tutela della salute è preposto alle attività di controllo e di sicurezza su tutta la filiera alimentare, tra gli altri compiti a cui accennavo in maniera molto sintetica all'inizio. Naturalmente il settore agroalimentare è il settore per eccellenza, che vede impegnati fortemente tutti i 38 nuclei dipendenti.
  Le strategie adottate riguardano tutta la filiera agroalimentare, dalla produzione alla trasformazione, dallo stoccaggio alla commercializzazione.
  Siamo agevolati da un quadro legislativo ed europeo particolarmente complesso e adeguato alle esigenze. Faccio riferimento al Pacchetto igiene, che nasce con il regolamento del 2002, e ai successivi provvedimenti che sono stati emanati in ambito Unione europea e recepiti dal nostro Governo.
  Nel contesto europeo, che è particolarmente importante, il comando per la tutela della salute si è inserito anche in occasione del semestre europeo, proponendosi per la definizione di un documento politico-strategico denominato «Conclusioni del Consiglio d'Europa sul ruolo della cooperazione di polizia in materia di crimine alimentare».
  Tale documento, in stretta sintesi, mira a rendere partecipi i vari Stati europei dell'importanza della frode alimentare, che può creare criticità nelle attività commerciali tra i diversi Paesi.
  Questo accordo è servito soprattutto a stabilire immediati rapporti con le altre forze di polizia europee, per poter lavorare in immediata sinergia. Faccio riferimento solo a tre interventi.
  Tra il 2014 e il 2015, per esempio, c'è stata l'operazione Moët & Chandon, durante la quale, in collaborazione, la Gendarmeria francese e i Carabinieri sono riusciti a individuare nell'area napoletana la produzione di spumante falso. Addirittura le etichette erano completamente alterate.
  Tra il 2013 e il 2014 vi è stata un'importante operazione, chiamata «Oxygen fish», che ha visto la compartecipazione della Guardia civil spagnola e dei NAS, per l'individuazione della commercializzazione tra Spagna e Italia di prodotti ittici in avanzato stato di alterazione (per non dire altro) e rigenerati con opportune attività chimiche.
  Inoltre, è in corso un'attività investigativa denominata «Spremuta d'oro» su olio adulterato italiano che viene commercializzato in Germania. È in atto un'attività investigativa e ci sono stretti contatti tra le rispettive autorità giudiziarie tedesca e italiana, con il contributo importante di Eurojust.
  Questi rapporti di collaborazione hanno dato vita a una serie di attività in corso in tema di integratori alimentari, prodotti fitosanitari e contraffazione dei siti web. Ci sono piattaforme di e-learning per le attività di addestramento tra le varie forze interessate in modo particolare al contrasto della frode alimentare. Si stanno addirittura condividendo delle iniziative per la realizzazione di un museo del falso alimentare, con l'individuazione e l'acquisizione di prodotti che riguardano soprattutto il falso made in Italy.
  Per quanto concerne la normativa nazionale, il panorama legislativo ci agevola moltissimo. In modo particolare ci agevola la legge n. 9 del 2013, la cosiddetta «Salva olio», che dà ai reparti impegnati nelle Pag. 5attività di prevenzione e soprattutto nelle attività repressive gli strumenti idonei per portare avanti le indagini.
  Uno strumento in fieri è la cosiddetta «legge Caselli», che riguarda le nuove norme in materia di reati agroalimentari. Anche il comando generale è stato cointeressato ad assistere e a supportare, per gli aspetti di squisita competenza operativa, l'impianto di questo testo normativo, che riteniamo possa contribuire ulteriormente a dare gli strumenti per poter contrastare i fenomeni sui quali noi stiamo operando.
  Per passare subito alla fase operativa, mi permetto di darvi alcuni riferimenti. Per quanto riguarda, per esempio, il settore dell'olio, nel quadro delle iniziative cui facevo riferimento prima, per evitare che le attività in alcuni settori, se non quasi tutti i settori di nostro interesse, siano affidate all'autonomia singola, sistematicamente, in 20-25 giorni, vengono fissate delle attività mirate su alcuni settori.
  Nel mese di novembre una mirata attività riguardante la filiera dell'olio, in seguito a 1.150 ispezioni, ha prodotto: il sequestro di 325.000 chili di olio e di 68.000 chili di olive, la contestazione di 26 infrazioni penali e di 295 infrazioni amministrative, la denuncia di 22 persone alle competenti autorità giudiziarie, il deferimento di 179 persone all'autorità amministrativa, la chiusura e il sequestro di dieci strutture di produzione e imbottigliamento di olio per carenze autorizzative.
  Quando parlo di sequestro, faccio riferimento ai beni materiali e anche agli immobili dove le aziende di produzione avevano una sede o quantomeno un deposito. Il valore di questi beni mobili e immobili è di circa 9 milioni.
  Anche in questo caso, vi sono state varie attività sviluppate tra il 2014 e il 2015. Ne cito qualcuna. Nel marzo 2016 il NAS di Napoli ha denunciato all'autorità giudiziaria il titolare di una rivendita di generi alimentari e un rappresentante, per aver commercializzato e posto in vendita olio extravergine di oliva con il marchio contraffatto di una nota azienda olearia. Sono state sequestrate 21 confezioni.
  A Latina, nel febbraio scorso si è proceduto al sequestro di 1.440 contenitori di olio e di 3.500 etichette riportanti «olio extravergine di oliva». Il prodotto realmente contenuto non era certamente olio extravergine di oliva.
  Anche per quanto concerne latte e derivati, sono state sviluppate delle attività sistematiche sul territorio. In modo particolare, nel luglio 2015 è stata svolta un'attività dedicata al controllo della produzione di mozzarella di bufala e mozzarella di bufala campana. Sono stati interessati in modo particolare i NAS di Roma, Latina, Napoli, Caserta e Salerno, i quali hanno verificato la rispondenza al disciplinare di produzione.
  Complessivamente sono state eseguite, nell'arco di 20-30 giorni, 646 ispezioni. Sono state sequestrate 5 tonnellate di mozzarelle di bufala e caglio, nonché 100 litri di latte di bufala congelato, poiché in cattivo stato di conservazione. Sono state segnalate 71 persone alle competenti autorità amministrative e sette alle autorità giudiziarie. Sono state chiuse sette strutture per carenze igienico-strutturali e per violazioni di norme ambientali.
  Per quel che concerne il settore dei prodotti ittici, un'analoga attività, tra novembre e dicembre 2015, ha consentito l'esecuzione di 931 ispezioni, il sequestro di 16.000 chili di prodotti ittici, la contestazione di 51 infrazioni penali, la denuncia di 29 persone, il deferimento di 189 e la chiusura di tre strutture.
  Mi scuso se sorvolo su ulteriori operazioni singole, che sono contenute nel documento che ci riserviamo di trasmettere, in modo da dare un panorama più dettagliato. È chiaro che il tempo ci porta a essere particolarmente sintetici questa mattina.
  Anche per il settore della panificazione si è data esecuzione in ambito nazionale a un servizio analogo, con 833 ispezioni, il sequestro di 40.000 chili di pane e prodotti da forno. Sono state contestate 24 infrazioni penali e 554 infrazioni amministrative. Sono state segnalate 393 persone, di cui 21 all'autorità giudiziaria e 372 all'autorità amministrativa. Sono state chiuse o Pag. 6sequestrate 41 strutture, tra panifici e depositi alimentari, il cui valore complessivo è di 104 milioni.
  Per quanto riguarda il settore ortofrutticolo, ritengo possa essere utile ricordare la recente operazione svolta dai NAS di Milano, denominata Onlus selvaggia. In stretta sintesi, erano prodotti agricoli che ufficialmente venivano ceduti a una onlus per la distribuzione agli indigenti, ma invece venivano reimmessi, attraverso un circuito particolarmente articolato e complesso, sul mercato sia nazionale che estero. Chi conferiva riceveva gli incentivi dell'Unione europea e chi riceveva i prodotti li distraeva per altro scopo.
  Analoghe iniziative, coordinate dal comando per la tutela della salute, sempre d'intesa con il Ministero della salute, sono state realizzate nel settore vini e alcolici.
  Nel settore delle conserve alimentari, soprattutto nella fase tra agosto e settembre, una mirata attività, che ha comportato 821 ispezioni, ha visto il sequestro di 2.000 tonnellate di conserve alimentari, tra cui passata e concentrato di pomodoro nonché confetture di frutta e vegetali, trovate in cattivo stato di conservazione e detenute in assenza di documentazione attestante la provenienza, in locali privi di qualsiasi requisito igienico-strutturale.
  Sono state contestate nella circostanza 41 infrazioni penali e 229 infrazioni amministrative. Sono state segnalate 183 persone, di cui 19 all'autorità giudiziaria e 164 all'autorità amministrativa. Nel corso delle ispezioni sono state chiuse e sequestrate 18 strutture, tra stabilimenti di trasformazione e depositi. Il valore complessivo degli immobili e dei materiali sottoposti a sequestro ammonta a circa 11,5 milioni.
  Anche il settore dell'alimentazione etnica ha visto una particolare attenzione, soprattutto agli inizi di quest'anno. Nel febbraio 2016 sono stati ispezionati 508 ristoranti e depositi, chiuse tredici attività, segnalate 37 persone all'autorità giudiziaria e ben 303 alle autorità amministrative. Sono stati sequestrati 29 chili di alimenti di varia natura.
  Queste attività hanno riguardato varie parti del territorio nazionale, senza particolari distinzioni tra Centro, Nord e Sud, per essere equilibrati sugli attori di queste attività illegali.
  Inoltre, sono stati sviluppati servizi mirati anche nelle grosse aree metropolitane. Da ultimo, per esempio, abbiamo avviato un servizio nell'area cerignolana per il controllo a carattere massivo di vari settori commerciali e agroalimentari, ma anche di ospedali e scuole, per la verifica dei catering e delle mense presso queste grosse strutture.
  È in atto anche un'attività programmata di controllo dei canili e degli allevamenti degli animali da affezione. Anche in questo settore, tra Potenza, Caserta e Catania, sono stati eseguiti dei sequestri, perché le strutture non erano tenute in modo opportuno.
  Presidente, col suo permesso, accingendomi a completare il mio intervento, vorrei fare un cenno alla sintesi dei risultati del triennio 2013-2015. Complessivamente, su 115.699 controlli, sono state rilevate 38.007 non conformità (circa il 33 per cento).
  Oggetto della non conformità sono frodi in commercio, adulterazione e contraffazione di alimenti, igiene degli alimenti, che naturalmente hanno una valenza penale, ma anche etichettatura, tracciabilità e carenze igienico-infrastrutturali.
  Per quanto concerne le sanzioni penali, che nel 2013-2015 sono state ben 9.198, il 19 per cento ha riguardato reati di frode in commercio, il 6 per cento l'adulterazione e la contraffazione, il 23 per cento l'igiene degli alimenti. Delle sanzioni amministrative, che sono state in totale 52.174, il 9 per cento ha riguardato l'etichettatura e la tracciabilità degli alimenti e il 66 per cento le carenze igienico-infrastrutturali.
  Volendo fare un parallelo con i primi mesi del corrente anno, i controlli sono stati 5.494 e le non conformità 2.064. In pratica, già da questi primi mesi si rileva un 38 per cento di non conformità, a fronte del 33 per cento, naturalmente in proporzione, del triennio precedente.
  Per quanto riguarda le singole fattispecie, la frode in commercio è già al 22 per cento, sensibilmente superiore al 19 per cento del triennio a cui facevo riferimento. Pag. 7Per l'adulterazione siamo al 7 per cento rispetto al 6 per cento del triennio precedente. L'igiene degli alimenti è al 28 per cento, a fronte del 23 per cento rilevato nel triennio precedente. Anche per le etichettature e le carenze igienico-strutturali si notano sensibili incrementi.
  Nella sostanza, l'attività sviluppata sul territorio fa man mano acquisire maggiore esperienza ai nostri reparti, maggiore conoscenza del territorio e, quindi, anche una maggiore qualificazione dell'intervento mirato nei confronti di coloro che si pongono sul terreno dell'illegalità.
  Nel triennio a cui facevo riferimento, in realtà, la situazione appariva un po' confortante, nel senso che il confronto nei tre anni faceva evidenziare che, pur essendoci un incremento del numero dei controlli, si assisteva a un tendenziale decremento delle irregolarità.
  Il riferimento a quest'anno vuole significare l'attenzione particolare che la specialità sta dedicando al settore dell'agroalimentare, come agli altri settori di nostra competenza.

  PRESIDENTE. Ringrazio il generale di tutto cuore. Il ringraziamento ovviamente va esteso a tutto il personale del comando.
  Il generale ha sintetizzato un'attività sterminata, che troverete in parte ripresa nella relazione molto dettagliata. Non c'era tempo per esaminarla tutta, ma gli atti rimangono a disposizione. Vi segnalo anche il corredo di tabelle e di dati che ci sono nella parte finale della relazione, che, a mio parere, sono sicuramente molto utili per il lavoro che stiamo svolgendo.
  Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  VINCENZO GAROFALO. Innanzitutto, desidero ringraziare il generale Vincelli per l'interessantissima occasione che ci ha fornito di avere un quadro dell'attività del nucleo che lui dirige. Oggi non possiamo che prendere atto ulteriormente della sua competenza, che conoscevamo, dopo questa relazione molto chiara e molto vicina alle nostre esigenze di lavoro.
  Vorrei soffermarmi su alcune considerazioni. In primo luogo, vorrei sapere se il vostro nucleo opera anche un'attenta osservazione nel settore del web. Come lei ha affermato alla fine del suo intervento, purtroppo c'è una crescita del fenomeno della contraffazione e della pirateria. Noi rileviamo un aumento generico del 5 per cento, equidistribuito indifferentemente nei vari ambiti.
  Siccome noi siamo abbastanza preoccupati e una delle attività importanti che questa Commissione svolge è quella di analizzare quest'enorme ambito che è la commercializzazione via web di tutto quello che genera profitto, vorrei capire in che modo la vostra attività si è sviluppata in quel settore, perché nella sua relazione non ho colto particolari informazioni.
  Voi fate un grandissimo lavoro investigativo e soprattutto di repressione. Vorrei sapere cosa ci suggerirebbe per far crescere invece l'attività preventiva, ovvero per prevenire quello che alla fine diventa un lavoro enorme, vista la crescita del fenomeno, che ha già generato parecchi danni: lavoro nero, circolazione illegale di denaro, danni ad aziende serie, che subiscono una concorrenza sleale. Sono tutte cose che noi abbiamo illustrato ampiamente in Aula in occasione della nostra prima relazione.
  In ultimo, vorrei riferirmi esattamente ai nostri ambiti prevalenti. Nella tabella che c'è a pagina 47, ho visto che, sul totale delle sanzioni da voi applicate nel triennio 2013-2015, il 6 per cento riguarda l'alterazione e contraffazione degli alimenti, che rientra negli ambiti di questa Commissione, e il 9 per cento l'etichettatura e tracciabilità degli alimenti.
  In base a ciò che ho capito dalla relazione, questo è dovuto al fatto che la vostra attività si concentra molto sul fenomeno repressivo. Voi lavorate moltissimo per rilevare l'illecito già presente. Torno alla domanda di prima. A noi interesserebbe molto la vostra esperienza, dal punto di vista di come noi possiamo intervenire con strumenti, non solo legislativi. Attraverso una legislazione, possiamo immettere nel nostro ordinamento sistemi di prevenzione, anche tecnologici, per evitare che si possa Pag. 8promuovere la produzione di prodotti adulterati e nello stesso tempo con una tracciabilità dubbia.
  Per esempio, in che modo vedete il tema della tracciabilità come sistema di prevenzione?

  SUSANNA CENNI. Anch'io innanzitutto voglio ringraziare il comandante per la relazione, ma soprattutto per il lavoro che sul territorio nazionale viene svolto dai NAS.
  Ho alcune domande. Anch'io vorrei qualche approfondimento rispetto al web. Vorrei sapere se, nell'ambito delle vostre indagini, voi avete visto questa evoluzione di cui tutti stanno parlando rispetto al mercato della contraffazione attraverso la rete e, nel caso, come intervenite, con quali collaborazioni eccetera.
  La seconda considerazione che mi sento di avanzare è questa. All'inizio della sua relazione lei ha fatto uno specifico riferimento alle collaborazioni con Europol, Interpol eccetera. Sappiamo che molto spesso prodotti contraffatti o quantomeno che violano le norme sull'etichettatura giungono attraverso le frontiere internazionali oppure attraverso il mercato europeo.
  Lei ha fatto riferimento anche ad alcune norme particolarmente utili per il lavoro dei NAS, per esempio la legge Salva olio. Noi sappiamo che a livello comunitario il quadro normativo in questa materia non è omogeneo, anzi scelte molto forti che abbiamo compiuto nelle nostre assemblee legislative di fatto hanno trovato e continuano a trovare in quella sede qualche ostacolo. Vorrei capire come riuscite a lavorare bene con questo quadro normativo non omogeneo.
  Anche in questi giorni noi abbiamo avuto un sequestro in Toscana di grossi volumi di alimenti che presentavano al loro interno materie prime, provenienti dalla Cina, illegali nel nostro Paese. Dopo indagini accurate, siamo arrivati a questo sequestro. Sono molte le notizie che si hanno di sequestri di questa natura, in parte operati da voi e in parte dalla Guardia di finanza.
  Vorrei sapere se lei si è fatto un'idea, nell'ambito dell'esperienza dei NAS, della rete che c'è dietro a questa attività criminale. È tutta allocabile nell'attività meramente legata alla contraffazione? Ci sono forme di connessione con la criminalità organizzata? Ci sono forme di specializzazione, come qualche procura ci ha riferito qui in audizione, che si dividono comparti della «filiera criminale»? Vorrei sapere quale idea lei si è fatto, anche alla luce delle numerose indagini che avete svolto, dei sequestri e quant'altro.

  FILIPPO GALLINELLA. Grazie, generale. Ho una curiosità. Immagino che durante l'anno facciate diversi controlli ispettivi. Vorrei sapere se c'è uno scadenzario. Per esempio, nel periodo di molitura delle olive si controllano sicuramente i frantoi. Operate anche su denunce dei singoli, oppure nel vostro sistema vi è un'analisi del rischio che vi indica di andare a controllare una zona piuttosto che un'altra?
  Per quanto riguarda il web, mi associo alle richieste già fatte. Immagino che, visto che siete alle dipendenze del Ministero della salute, l'occhio più attento sia sul farmaco. Vorrei questo chiarimento.

  COLOMBA MONGIELLO. Non ritorno sulle osservazioni dei miei colleghi. Ovviamente il web è un tema nuovo, molto interessante, in grande ascesa e, quindi, appetibile, non solo per gli operatori, ma anche per qualche agropirata. Vorrei capire come vi state muovendo su questo sistema informatico.
  Rispetto al food crime, mi ha interessato la parte iniziale della sua relazione, quando lei ha affermato che giustamente dobbiamo inserire il food crime a livello internazionale, perché ci sono fattispecie di reato che non possono essere assimilabili solo ed esclusivamente a contestazioni amministrative.
  Le chiedo se il quadro sanzionatorio che noi abbiamo introdotto in Italia per alcune filiere è resistente, oppure ritenete che dovremmo rivederlo anche alla luce dei nuovi crimini.
  Ovviamente voi intervenite sull'aspetto sanitario e, quindi, anche sullo stato degli alimenti. Io la ringrazio per il lavoro splendido Pag. 9 che ci ha lasciato stamattina, che ovviamente sarà oggetto di riflessione. Nella tabella riassuntiva spiccano i casi di adulterazione e di carenze igienico-sanitarie, che sono il vostro primo approccio. Riuscite a interagire anche con altri sistemi? Per esempio, nel caso di grano contaminato in arrivo nei porti, riuscite a intervenire?

  PRESIDENTE. Do la parola al generale Vincelli per la replica.

  CLAUDIO VINCELLI, Comandante del comando Carabinieri tutela della salute. Grazie per le domande, che chiaramente denotano, indirettamente e direttamente per alcuni aspetti, l'apprezzamento per il lavoro eseguito.
  Per quanto concerne il web, obiettivamente per i farmaci c'è un sistema più organizzato e metodico, perché cooperano e interagiscono il Ministero della salute, AIFA e naturalmente le forze di polizia, in primis il comando Carabinieri per la tutela della salute. Ci sono dei meccanismi che consentono, anche attraverso un sistema di monitoraggio dei farmaci, un intervento funzionale e mirato.
  È chiaro che il web offre una gamma variegata di campi d'azione. Si va dai prodotti agroalimentari ai prodotti di vario tipo. Forse in primis ci sono i farmaci, perché attualmente rappresentano un grosso business per quelle strutture criminali o illegali che vogliono fare affari con questo prodotto.
  Noi ci stiamo muovendo su tutti i campi. Indubbiamente, nell'ambito del farmaco, come dicevo poc'anzi, siamo inseriti in un contesto organizzato.
  Per quanto riguarda il web, come uffici e come singoli NAS noi sviluppiamo attività di controllo e interveniamo su attivazione dei singoli o per ciò che il nostro personale riesce direttamente a rilevare.
  Chiaramente anche sul web sono in corso ulteriori iniziative, ma non mi dilungo sulle attività concettuali e organizzative che stiamo sviluppando nel nostro ambito.
  Per quanto concerne gli aspetti di interrelazione con gli altri Stati e, quindi, con le altre forze di polizia, nella relazione, onorevole, ho fatto cenno che in alcune circostanze diventa un po' complesso – non diciamo «difficile» – interagire con strutture che non hanno le nostre stesse caratteristiche di forza di polizia. Quando dobbiamo interagire, sulla base di un'attività investigativa, con strutture amministrative, che peraltro nei loro Stati non hanno le stesse fattispecie previste dal diritto penale, diventa particolarmente complesso lavorare.
  Tuttavia, debbo dire che per quanto ci riguarda l'attenzione e l'attivazione da parte di queste strutture organizzative dei vari Stati ci consentono un costante rapporto e, quindi, di poterci muovere conseguentemente.
  Laddove il comportamento da parte di soggetti internazionali oltrepassa la frontiera italiana, noi ci regoliamo in base alle nostre norme penali o amministrative, a seconda dei casi.
  A mio avviso, il complesso normativo nazionale, con gli ultimi provvedimenti e con il progetto sull'agroalimentare che è all'attenzione del Governo e a cui facevo cenno prima, ci consente attualmente di poter lavorare.
  Il numero e la variegata tipologia di fattispecie che si sono concretizzate, che sono state perseguite e che trovano sintesi nel nostro documento dimostrano come ci siamo mossi un po' su tutti i campi, sia con attività di carattere amministrativo sia con attività di carattere penale. Conseguentemente, ci muoviamo su questo tema sia in ambito amministrativo sia in ambito penale.
  Per quanto concerne le percentuali a cui si faceva riferimento poc'anzi, chiaramente queste scaturiscono dall'attività che sviluppiamo presso le aziende o presso privati. Quando il nostro personale interviene, non lo fa esclusivamente per verificare se c'è un'inosservanza delle etichette o un altro tipo di irregolarità. Si opera a tutto campo. Innanzitutto, si va a verificare chi è il soggetto che gestisce o è attore di un'attività commerciale e come si inserisce nella filiera. Gli approfondimenti sono volti anche Pag. 10 a verificare eventuali collegamenti legali e illegali.
  Oggi forse avrei dovuto far cenno anche a delle operazioni di polizia giudiziaria sviluppate dal ROS, che hanno visto attività d'indagine svolte in Sicilia, in Campania, in Calabria e in Puglia, dove famiglie mafiose sono state messe di fronte alle loro responsabilità, perché interessate direttamente o indirettamente a filiere commerciali dell'agroalimentare.
  Faccio un esempio. Per quanto riguarda la camorra, ci sono state le operazioni Sud pontino 1 e 2, che hanno visto interessati i clan Mallardo, Sacco e Licciardi.
  Per quanto concerne la Sicilia, ci sono state l'operazione Iblis nel 2010 e l'operazione Caronte nel 2014, che hanno visto attività investigative sviluppate contro costoro.
  Rispondo alla domanda riferita ai prodotti che vengono dall'estero. Io sono convinto che nulla approdi in Italia per caso. Nella nostra relazione abbiamo riferito di alcune puntuali attività sviluppate, che chiaramente sono state precedute da attività informative sul territorio, a seguito delle quali sono stati rinvenuti prodotti provenienti dalla Cina.
  Parlo della Cina, ma ci sono anche altri Paesi da cui arrivano prodotti che si rivelano non conformi alla normativa europea e a quella italiana.
  Personalmente, sono convinto che ci siano più organizzazioni interessate a queste attività commerciali. Ci stiamo muovendo per qualificare ulteriormente l'attività di controllo in questo settore.
  Infatti, ho volutamente inserito nella relazione alcune attività sviluppate su ristoranti etnici. Leggendo, ci si accorge che il tipo di illecito o di irregolarità rilevato è poca cosa, ma indubbiamente è opportuno che quell'attenzione a cui loro facevano riferimento venga ulteriormente qualificata, per implementare e incrementare l'attività di prevenzione.

  PRESIDENTE. Lei è stato molto puntuale e molto esauriente. Non è escluso comunque che ci si debba sentire ulteriormente. Nel ringraziare il Generale Vincelli, dichiaro conclusa l'audizione e dispongo che la documentazione presentata sia allegata al resoconto stenografico della seduta odierna.

  La seduta termina alle 9.25.

ALLEGATO

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