XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti

Resoconto stenografico



Seduta n. 56 di Mercoledì 9 settembre 2015
Bozza non corretta

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Bratti Alessandro , Presidente ... 2 

Audizione del commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania, Mario De Biase:
Bratti Alessandro , Presidente ... 2 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 3 
Bratti Alessandro , Presidente ... 5 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 5 
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 8 
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 8 
Bratti Alessandro , Presidente ... 9 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 10 
Puppato Laura  ... 11 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 11 
Puppato Laura  ... 11 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 11 
Puppato Laura  ... 11 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 11 
Bratti Alessandro , Presidente ... 14 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 14 
Bratti Alessandro , Presidente ... 16 
Puppato Laura  ... 17 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 17 
Palma Giovanna (PD)  ... 17 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 17 
Puppato Laura  ... 17 
Bratti Alessandro , Presidente ... 17 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 17 
Bratti Alessandro , Presidente ... 17 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 17 
Nugnes Paola  ... 21 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 21 
Nugnes Paola  ... 21 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 21 
Nugnes Paola  ... 21 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 21 
Bratti Alessandro , Presidente ... 22 
Rostan Michela (PD)  ... 23 
Nugnes Paola  ... 23 
Palma Giovanna (PD)  ... 24 
Puppato Laura  ... 25 
Bratti Alessandro , Presidente ... 27 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 28 
Bratti Alessandro , Presidente ... 32 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 32 
Bratti Alessandro , Presidente ... 32 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 33 
Pepe Bartolomeo  ... 37 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 37 
Pepe Bartolomeo  ... 37 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 37 
Nugnes Paola  ... 37 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 38 
Castiello Giuseppina (FI-PdL)  ... 38 
Bratti Alessandro , Presidente ... 39 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 39 
Pepe Bartolomeo  ... 40 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 40 
Nugnes Paola  ... 41 
De Biase Mario , Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania ... 41 
Bratti Alessandro , Presidente ... 42 

Comunicazioni del presidente:
Bratti Alessandro , Presidente ... 42

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALESSANDRO BRATTI

  La seduta comincia alle 14.05.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania, Mario De Biase.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania, Mario De Biase, che ringrazio per la sua presenza. È un frequentatore di questa Commissione, perché anche nella scorsa legislatura ci siamo sentiti diverse volte.
  Ricordo che la Commissione si occupa di illeciti ambientali relativi al ciclo dei rifiuti, ma anche dei reati contro la pubblica amministrazione e dei reati associativi connessi al ciclo dei rifiuti e a quello delle bonifiche.
  L'audizione odierna rientra nell'ambito dell'approfondimento in corso di svolgimento sulla regione Campania. Quest'anno si festeggia il ventennale della Commissione e l'unica Pag. 3costante che troviamo in tutte le Commissioni, purtroppo, è proprio la regione Campania, con le sue problematiche.
  Avverto il nostro ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterrà opportuno, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata nella parte finale della seduta.
  Io cederei la parola al dottor De Biase per lo svolgimento della sua relazione, chiedendogli ovviamente di fare il quadro della situazione in essere, rispetto alla discarica Resit soprattutto, ma non solo. Di tutte le situazioni che lei segue gli chiederei di descriverci lo stato dell'arte, come stanno andando avanti i lavori e quali sono le problematiche che ha evidenziato.
  Peraltro, al di là del lavoro di denuncia che noi facciamo, noi proviamo anche a dare un contributo, se ce n’è bisogno, per poter accelerare a volte alcuni processi che magari si fermano nei meandri dell'amministrazione pubblica al fine di agevolare la soluzione di alcuni problemi.
  Nel ringraziare nuovamente il Commissario De Biase, gli cederei la parola.

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. Grazie e buongiorno a tutti. Io ho mandato ieri pomeriggio un aggiornamento della relazione che mi era stata chiesta all'atto della convocazione. È, dunque, agli atti della Commissione un aggiornamento a ieri delle attività che io svolgo.
  Provo ad andare a volo d'uccello e a richiamare le tematiche principali. Ne ho anche con me un'altra copia cartacea già stampata, se non si fosse fatto in tempo a fare le copie. La convocazione, tra l'altro, mi è arrivata nel pieno di Pag. 4una tematica – chiamiamola così – un po’ particolare, che ci ha attraversato durante il mese di luglio e che ha riguardato gli incendi.
  Per chi non conosce l'area, io ho la competenza specifica sulla cosiddetta area vasta di Giugliano, oltre che di Castel Volturno. Essa comprende un'area di 220 ettari di discariche, anche se io mi sono allargato ai 2.000 ettari intorno all'area vasta per capire bene gli effetti e le ricadute di quei 200 ettari sul contorno.
  Sui 220 ettari insistono la famigerata Resit, ma anche la Novambiente di Vassallo, Ampliamento Masseria del Pozzo-Schiavi, Eredi Giuliani, Cava Giuliani e Ponte Riccio, oltre all'area agricola di San Giuseppiello, su cui vorrei dire qualcosa di particolare. Questi sono gli oggetti.
  Su quest'area noi abbiamo attuato in questi anni la caratterizzazione totale. Manca l'ultimo pezzetto dell'area di competenza di proprietà FIBE, perché forse per la prima volta nella storia di quell'impresa io l'ho costretta a risarcirmi i costi che sta determinando, il che è un piccolo motivo di orgoglio.
  Parlo di FIBE, di Impregilo. Sui suoi siti mi servono i risultati finali. Abbiamo quasi completato l'analisi del fondo dell'acqua per avere il modello di flusso sotterraneo degli inquinanti, che è uno degli elementi fondamentali per capire poi come affrontare anche tutta la tematica della falda.
  Oltre a tutte le caratterizzazioni abbiamo fatto l'analisi di tutti i terreni intorno, nonché l'analisi e il monitoraggio dei pozzi, di cui siamo alla terza campagna.
  Abbiamo fatto con l'Istituto superiore di sanità anche il monitoraggio dei prodotti, ossia frutta, verdura, sottoserra, foglie larghe e foglie strette. Nel pieno della bolgia mediatica della Terra dei fuochi devo rilevare che io ero l'unico che andasse dicendo che non mi risultavano trasmigrazioni di Pag. 5contaminanti dall'acqua contaminata ai prodotti. Ovviamente, oltre a essere additato come negazionista e collaboratore non so di chi, il magistrato mi ha anche confessato che aveva attivato un'indagine con i NAS per dimostrare la mia collusione a non so cosa. Ha avuto la bontà di venirmi a dire pubblicamente che era tranquillo.
  Apro una piccola parentesi non indifferente. Il mio soggetto attuatore è Sogesid, ragion per cui io non posso fare quasi niente – ma mi sono inventato qualcosa – senza il soggetto attuatore. Non vi nascondo che la battaglia quotidiana è anche con i tempi di Sogesid. Abbiamo, quindi, fatto i primi progetti, quelli più rilevanti e prioritari, ovviamente, per Resit, per Novambiente e per Ampliamento Masseria del Pozzo-Schiavi.

  PRESIDENTE. Mi scusi, commissario, il dispositivo legislativo che dà a Sogesid il compito di soggetto attuatore cos’è, un'OPCM ?

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. Sì, è un OPCM, poi confermato nel Milleproroghe. Da due anni a questa parte c’è la legge n. 6, la cosiddetta legge Terra dei fuochi, che, all'articolo 5, comma 5, semplicemente proroga e, quindi, non mi mette in condizione di cambiare niente. Scado a dicembre.
  Abbiamo fatto, quindi, tutte le procedure con Sogesid per i progetti e, dopo lungo tergiversare, sono state selezionate le ditte per l'affidamento di Resit, Novambiente e Ampliamento-Schiavi.
  Su Resit abbiamo fatto un meticoloso lavoro con la ditta aggiudicataria, che era un'ATI, la Tre Erre-Italrecuperi, per Pag. 6arrivare al progetto esecutivo vero di dettaglio. Sarà un vezzo di altri incarichi, ma per me i progetti esecutivi devono essere esecutivi veri.
  Abbiamo avuto molto da lavorare su questo fronte. Ci eravamo inventate le cosiddette analisi di dettaglio propedeutiche alla progettazione esecutiva. Uno dei punti centrali, anche nel dibattimento penale presso la V Sezione della Corte d'Assise, è il fondo discarica, in relazione alle profondità vere delle discariche, alla presenza o meno di telo e, ovviamente, anche un po’ alla conformazione dei rifiuti, ivi compresi l'estensione e i confini veri delle discariche. Anche questo era un dato non acquisito.
  Nelle cosiddette indagini propedeutiche noi abbiamo fatto un accatastamento e una selezione di tutti i beni ex Cipriano Chianese, oggi con l'amministratrice giudiziaria dei beni sequestrati alla camorra. Sul vecchio elenco della DDA abbiamo provveduto a catalogare tali beni, a selezionarli e ad accatastarli vicino alla palazzina uffici della Resit. I beni del consorzio siamo riusciti a trasferirli presso i capannoni del consorzio e via elencando.
  C’è la cosiddetta X, che suscita ogni volta la rabbia del magistrato, perché tutti la chiamiamo X, ma è solo un pezzo di quella che noi chiamiamo X. Poi ci sono la seconda categoria, la prima categoria, l'ampliamento, l’ante 1978, il post 1979. Ci sono cinque o sei buchi diversi nella cosiddetta X, per capirci. Per economia si parla di X e Z, ma con X si intende un po’ altro.
  Tutti noi avevamo un dubbio non sciolto dalla cosiddetta perizia Balestri, CTU della procura, da cui nascono poi il processo e l'indagine. Erano presenti quattro capannoni, in Pag. 7realtà tettoie, ma accatastati come capannoni D4 da Cipriano Chianese. Il dubbio era che anche i capannoni insistessero su discariche.
  Previa una perizia di pericolosità per i lavori che stavamo facendo, siamo riusciti a ottenere, con la collaborazione del presidente della Corte d'Assise, l'autorizzazione allo smantellamento per l'eventuale ricollocazione. Abbiamo, quindi, smantellato e accatastato i capannoni. Sotto c'erano i rifiuti, ragion per cui non saranno più rimontati.
  Ovviamente, questo è un dato, come possiamo vedere e come potete capire tutti voi, essenziale anche per la messa in sicurezza, perché non si poteva procedere a un progetto di messa in sicurezza su un'area che non era la totalità dell'area delle discariche.
  Per le caratterizzazioni abbiamo bucato tutto il corpo dei rifiuti nei punti che ritenevamo più significativi e abbiamo certificato laddove c'era una parvenza di telo, laddove non c'era proprio, laddove c'era un telo di serra o di questo tipo. Eravamo arrivati anche all'analisi del sottorifiuti. Avevamo chiesto di avere un carotaggio di un metro e mezzo o due sotto il livello dei rifiuti, anche con una procedura molto complicata, a proposito dell'Italia, con l'ARPA. Il dubbio era che potessi essere io la causa dell'inquinamento della falda perché stavo puntando a bucare. Pertanto, abbiamo attuato tutte le procedure tecniche per provare a scongiurare questo rischio.
  Siamo arrivati a novembre, quando è stato firmato il contratto ed è stata avviata anche l'attività. Erano in fase esecutiva alcuni ordini. Noi dovevamo fare solo l'apertura cantiere, con un piccolo problemino che si era creato in quel periodo, ossia nel mese di novembre dell'anno scorso, per l'intercalibrazione tra il laboratorio dell'impresa e l'ARPAC. Mentre tutte le analisi e tutte le caratterizzazioni io ho preteso Pag. 8di farle con ARPAC e non con laboratori privati del territorio, in quel caso, essendo queste a costo dell'impresa, abbiamo attivato la procedura delle intercalibrazioni.

  PRESIDENTE. Questo riguarda specificatamente l'area Resit ?

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. No, tutte le mie attività le ho fatte con ARPAC.

  PRESIDENTE. No, stavo chiedendo se questa descrizione che sta facendo in maniera analitica riguarda l'area Resit.

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. Sì, sto parlando di Resit. Quindi, per Natale l'obiettivo era di aprire il cantiere in pompa magna e anche di darlo come un primo risultato. Ai primi di dicembre leggiamo sui giornali la vicenda di Mafia Capitale e scopro che tra le centinaia di nomi che sono usciti sui giornali c'era un certo dottor Lausi, del Consiglio di amministrazione della Tre Erre. Ovviamente, io avevo già tutte le certificazioni antimafia, perché avevo preteso di non proseguire in assenza, ma di averle materialmente.
  In quel caso, quindi, nel pieno della bolgia di Mafia Capitale, si era subito attivata la camorra, la mafia, la malavita, che prima ci ha avvelenato e adesso si candida alle bonifiche. Questo era il leitmotiv.
  Pertanto, mal me ne invoglia, ho chiesto aiuto al dottor Cantone. Gli ho inviato una lettera, chiedendogli, anche nella qualità di cittadino di Giugliano, una mano per capire che cosa bisognasse fare. L'Autorità si è attivata e tra Natale e Pag. 9Capodanno e ha prelevato tutte le carte della gare e tutti gli atti di gara presso la Sogesid. A fine aprile ci ha risposto, non più a me, ma ormai a Sogesid, «valuti la stazione appaltante il provvedimento di autotutela».
  Ovviamente, Sogesid non se l’è fatto dire due volte ed è andata alla revoca della gara. C’è stato il ricorso al TAR Lazio, che si è dichiarato incompetente e ha rimandato al TAR Campania. Il 30 luglio il TAR Campania si è dichiarato incompetente e ha demandato al giudice civile.
  Ad agosto la Sogesid riscrive a Cantone di far sapere come si può procedere, ma ad oggi non c’è risposta. Una delle ipotesi è di andare a una sorta di interpello, in relazione alla white list, ma l'unico assillato quotidianamente per poter, invece, aprire il cantiere sembro essere io, con la mia struttura. Per il resto si tratta di mettere le carte a posto. Questa è Resit.
  Passiamo a Novambiente, affidata alla Tre Erre, non in ATI, non con Italrecuperi. Ovviamente, Sogesid revoca la gara anche per Novambiente, per assonanza. Il ricorso stavolta è direttamente al TAR Campania. Nella stessa seduta del 30 luglio il TAR Campania accoglie la sospensiva, ma limitatamente alla rilettura da parte di Sogesid di alcuni atti, e rinvia in merito al 18 novembre.
  Ad oggi credo che Sogesid abbia già riletto le proprie carte e abbia confermato la decisione. Dovrebbe chiedere in questi giorni al TAR se ritiene di accelerare l'udienza del 18 novembre al prima possibile.
  Passiamo a Masseria del Pozzo-Schiavi, gara affidata a Semataf, con uno studio di ingegneria di Bari. La Semataf è lucana. Il 20 agosto...

  PRESIDENTE. La stazione appaltante è sempre Sogesid ?

Pag. 10

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. È sempre Sogesid. È solo ed esclusivamente Sogesid. Questo faceva parte della premessa.
  Il 20 agosto è stato firmato il contratto. Tre giorni fa il RUP di Sogesid scrive a Semataf per dire di avviare la procedura della progettazione esecutiva, ovviamente previe le indagini propedeutiche, anche qui. L'approvazione proviene da una Conferenza di servizi indetta con un procedimento endoprocedimentale dal RUP, perché mi sono rifiutato di convocarla io. In quella Conferenza di servizi io ho presentato tre pagine di osservazioni e integrazioni.
  Anche su quell'area chiederò approfondimenti, anche se non come per Resit, perché è una situazione più tranquilla. Si tratta di una discarica gestita dal consorzio pubblico, ma c’è un pezzo di confine con Novambiente che il pentito collaboratore Gaetano Vassallo dichiara essere stato di suo sversamento, come competenza. Egli ha, quindi, sversato, come Novambiente, anche lì i fanghi dell'ACNA di Cengio e i rifiuti speciali.
  Poi il terremo è stato lasciato al consorzio, il quale dichiara – ma ha fatto finta – di mettere un telo e sopra ha scaricato i rifiuti solidi urbani. Visto che i dipendenti del consorzio erano quelli che lui aveva passato al consorzio, dove ha molti amici e parenti suoi, di notte Vassallo continuava a scaricare. Questa è la dichiarazione di Vassallo.
  Al di là delle dichiarazioni, io ho il dovere di sapere e di capire, anche per regolare la messa in sicurezza specifica su quel pezzo. Magari gli altri 9 ettari sono tranquilli, ma su quello ho bisogno di capire. Siamo nella fase di indicare a Semataf di procedere velocemente.

Pag. 11

  LAURA PUPPATO. Solo per capire, nella Masseria del Pozzo-Schiavi le caratterizzazioni non sono state fatte ?

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. No, sono state fatte tutte.

  LAURA PUPPATO. Non avevo capito.

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. Non l'ho detto all'inizio, perché l'intervento risale a due o tre anni fa. Le caratterizzazioni noi le abbiamo attuate totalmente.

  LAURA PUPPATO. Sapete, dunque, che cosa contiene.

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. Il Piano di caratterizzazione che io ho attuato è un Piano approvato nel 2008 al Ministero dell'ambiente. Quando sono arrivato io, ho trovato quel Piano. La fortuna è che l'ho diviso in quattro stralci, proprio per risolvere anche il problema con FIBE, per tenerlo separato dal resto.
  Il Piano di caratterizzazione predisposto dal Ministero dell'ambiente che io ho attuato proprio nel corpo rifiuti analizzava poco. C'era l'obbligo vigente all'epoca, per esempio, di non andare a fondo, perché si poteva bucare il telo. Si tratta di quella situazione che vi ho raccontato, che invece ho dovuto fare per Resit.
  Il grosso delle caratterizzazioni è nei limiti esterni delle discariche per vedere la tracimazione di percolato, la contaminazione del suolo, i fondi, la falda acquifera. Poi sono stati fatti molti topsoil. Il carotaggio totale del rifiuto nelle discariche, Pag. 12però, era vietato. Lo sto attuando io perché voglio capire bene le profondità, proprio perché uno dei temi anche del dibattito processuale penale riguarda le profondità, non tanto per Masseria del Pozzo-Schiavi, quanto per le altre zone.
  Per esempio, Novambiente nessuno sa quanto sia profonda. Si presume, ma mai nessuno ha verificato, perché Novambiente è un po’ diversa anche morfologicamente dalle altre zone. Lì Gaetano Vassallo non si è fermato ai primi metri, ma ha continuato ad abbancare in altezza. È arrivato a 28 metri in altezza e probabilmente ce ne sono altrettanti in profondità. Questa è l'idea, ma devo verificare, perché non si sa.
  Di Masseria di Pozzo-Schiavi si sa, abbiamo le carte, il consorzio ci ha fornito tutto. Tuttavia, proprio perché ho questa opportunità, prima di iniziare i lavori, buco anche lì. Non faccio i 18 buchi della Resit, ne faccio 3 su tutti i 6 ettari, ma sugli altri due, dove c’è il dubbio di Vassallo, ne faccio 4 solo lì, per capire.
  Passo velocemente a San Giuseppiello. San Giuseppiello è un terreno agricolo della famiglia Vassallo, dei fratelli Nicola e Cesario del pentito Gaetano, metà frutteto e metà incolto. I terreni sono tutti, ovviamente, sotto sequestro e soggetti alle procedure.
  Il collaboratore di giustizia dichiara di aver sversato lì i liquami speciali pericolosi con le autocisterne. Si faceva la trincea e si sversavano queste cisterne di liquami. La caratterizzazione ci ha dato conferma di questi dati, ma si trattava di rifiuti liquidi.
  Quindi, con l'Università agraria di Portici, noi abbiamo avviato lì un progetto sperimentale pilota di recupero ambientale di un terreno agricolo a uso agricolo. Ho evitato di chiamarlo «bonifica», altrimenti incappo in tutte le procedure del decreto n. 152, ma il ripristino ambientale di un terreno Pag. 13agricolo per me consiste nel riportare alla salubrità agricola un fondo che era agricolo. Diversamente, le varie ipotesi ingegneristiche di bonifica prevedono cose pazzesche. Ho avuto vari studi di fattibilità a partire da quello che dice di trasportare fino a 12 metri di profondità tutto il terreno e portarlo non so dove, follie di questo tipo.
  Poiché, invece, con l'Università agraria di Portici e con il professor Fagnano abbiamo avuto una buona valutazione della caratterizzazione sui contaminanti, che si trovano al 90 per cento nel primo metro e mezzo, e anche sul tipo di contaminanti che abbiamo trovato nel terreno, tra cui qualche IPA e un po’ di cromo, faremo l'analisi della biodisponibilità di tutti i metalli pesanti in quel suolo. L'ipotesi è di avere un ripristino ambientale con bioremediation e fitodepurazione, selezionando direttamente gli enzimi e i batteri di quel suolo, coltivandoli in laboratorio e reimmettendoli, usando il pioppeto per l'estrazione e il monitoraggio dell'assorbimento dei metalli pesanti, sia sulle radici, sia sulla corteccia, sulle foglie e sul tronco.
  Questo è un progetto che è partito in questi giorni, senza Sogesid, come capite, perché si tratta di un progetto sperimentale, di ricerca. Io ho avuto anche la diffida di Sogesid, che mi citava per i danni e mi denunciava perché le stavo togliendo un lavoro. Nella legge n. 6, però, è prevista proprio questa tecnica e quest'attività. Si dice nella legge n. 6 che il Commissario De Biase può avvalersi di istituti scientifici del posto e io mi sto avvalendo di un istituto scientifico del posto per farla. È un'attività che è partita in questi giorni.
  C’è un'altra attività che è partita sempre senza Sogesid. Fatto il monitoraggio dell'acqua, della terra, dei suoli, della frutta e dei prodotti, nel dibattito più recente la cosa su cui pare che si stia convenendo è che probabilmente la causa Pag. 14maggiore del danno alla salute, che è sempre l'obiettivo prioritario da preservare, potrebbe essere l'aria, ma un monitoraggio serio sull'aria non è mai stato fatto.
  Pertanto, mi sono imbarcato col CNR ISAFoM di Ercolano ad attuare un progetto di monitoraggio e misurazione dell'aria sopra le discariche e nell'intorno delle discariche e delle emissioni. Ho scoperto, tra l'altro, che il CNR aveva in dotazione presso l'aeroporto di Pontecagnano due aerei, abbandonati, attrezzati per la misurazione dell'aria sopra. Stiamo facendo, quindi, la valutazione dell'aria sopra e sotto con postazione mobile e centraline fisse nelle discariche.
  Ieri – ve l'ho trasmesso – mi è stato consegnato il primo rapporto di questi due mesi di attività. C’è una fortissima emissione di metano, ovviamente. Si calcolano mille metri cubi in questi orari. Equivarrebbero quasi al fabbisogno energetico di 4.000 famiglie per un anno in tre mesi. C’è poi anidride carbonica per 5.500 metri cubi. Per capirci, perché ho sempre bisogno di vulgate per provare a capire, si tratta di 1.600 macchine in ciclo urbano fisse permanentemente accese su quell'area.
  Ovviamente, sia il metano, sia l'anidride carbonica non sono direttamente dannosi per la salute umana, anche se sono dannosi per l'ambiente, per l'effetto serra, per il buco dell'ozono e per il dispendio energetico.

  PRESIDENTE. Per riepilogare, facendo questo lavoro di monitoraggio sopra l'area della discarica, escono metano e anidride carbonica, al momento.

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. No, questo è il grosso che abbiamo misurato, ma anidride carbonica e metano sono vettori, che portano con sé altro. Portano con sé toluene, xilene e tutta la famiglia dei Pag. 15COV, i composti organici volatili, sia del carbonio, sia di altro. Le concentrazioni più forti che abbiamo trovato sono di toluene e xilene. Gli altri composti li ho messi in tabelle e ve li ho trasmessi.
  Ciò che noi misuriamo con gli aerei e con il CNR sono i metalli pesanti nell'aria. Sempre gratis, con l'agraria di Portici, abbiamo messo due mesi fa delle palle – così le chiamo io – ossia degli agglomerati di licheni e muschi. Si tratta di un progetto sperimentale, anche quello internazionale. Io ho messo a disposizione i siti per la cattura delle polveri sottili, dei metalli pesanti e delle diossine. Le prime palle sono state ritirate l'altro ieri, ma i risultati li avrò fra un mese e mezzo o due, non prima.
  I due progetti in corso su cui stiamo lavorando sono, dunque, quello su San Giuseppiello, per il ripristino ambientale del terreno, e il progetto sull'area vasta, nonché le ricadute di questi contaminanti che arrivano dalle discariche.
  Il 25 giugno c’è stato il grande incendio della Resit. Fortuna ha voluto che proprio in quelle ore il nostro aereo volasse su quell'area e, quindi, abbiamo la foto di due ore prima dell'incendio. Dopodiché io ho chiesto e ottenuto di fare il volo il giorno dopo per vedere gli effetti ancora presenti nell'area.
  Con il modello matematico di dispersione abbiamo visto che il grosso delle diossine sviluppatesi in quell'incendio è caduto a quattro chilometri di distanza dalla Resit, verso Lago Patria e il mare. Lì con l'ARPAC abbiamo considerato se si potesse andare a fare anche un prelievo e un'analisi delle ricadute delle diossine al suolo, anche se poi non si potrà dire quelle diossine siano state prodotte da quell'incendio. Con quest'attività, per esempio, noi abbiamo certificato nove incendi in questi tre mesi in quell'area intorno alla Resit, oltre al grande incendio.Pag. 16
  L'ultima cosa che voglio dire – poi aspetto domande, se ritenete – è che il fenomeno è partito dal famoso mese di luglio, e che prima della Resit si era incendiata Novambiente. Poi si è incendiata la Resit, ossia la X, per capirci, poi il terreno di Vassallo, poi Masseria del Pozzo-Schiavi. Quindi, la totalità dei miei siti di competenza, tutte aree sotto sequestro, è andata bruciata.
  Ovviamente, io ho delle considerazioni da fare, e le ho fatte. Le ho rese per iscritto ai carabinieri. Sono stato ascoltato dal magistrato di Napoli Nord, che ha attivato l'inchiesta. Ho dotato anche voi, la Commissione, di alcune foto dei singoli incendi, perché alcune foto per me parlano chiaro.

  PRESIDENTE. Poi le saranno fatte domande, ma, visto che mi sembra che la natura episodica dell'incendio sia quasi da escludere, perché ce n’è stata una serie notevole, vorrei capire le motivazioni, sempre secondo la sua idea, ovviamente.
  Peraltro, a un certo momento è emerso che era bruciata, soprattutto nell'area Resit, della documentazione importante, che tale area aveva al suo interno, che riguardava probabilmente il carico e lo scarico, l'annotazione dei registri. Mi chiedo come mai, vista la delicatezza – inizio da qui, poi credo che ci siano diverse domande – del materiale, essendoci indagini in corso e una discussione sulla provenienza di determinate sostanze dannose, quel materiale sia rimasto lì dentro e non sia andato da un'altra parte ?
  Adesso tutti noi giochiamo a fare gli investigatori in questa Commissione, ma la prima domanda che viene in mente a un dilettante lettore di gialli è perché abbiano lasciato tutto quel materiale lì dentro. Si tratta di documenti di una certa importanza e ci sono dei processi in corso. Bisogna capire da dove viene questo materiale, che poi peraltro viene incendiato.
  Inizio da qui. Poi, ripeto, darò ai colleghi la parola.

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  LAURA PUPPATO. Vorrei solo mettere in piedi una domanda ancora più diretta, presidente, se posso. È stato previsto per il futuro almeno una custodia di questi siti, alla luce di quanto accaduto ?

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. I siti della Resit, sia la X, sia la Z, sono presidiati h24 dai dipendenti del consorzio di bacino.

  GIOVANNA PALMA. È ancora peggio.

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. Forse poi, se vogliamo andare alla seduta riservata, potrò dire qualche cosa.

  LAURA PUPPATO. Decida lei.

  PRESIDENTE. No, decidiamo noi. Lui chiede e noi decidiamo. Tutto ciò che può essere detto in seduta pubblica è materiale che noi possiamo usare per il nostro lavoro.

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. Presidente, non la chiedo. Teniamolo in pubblica.

  PRESIDENTE. Ho una certa esperienza. Se poi ci sono delle situazioni che, proprio perché oggetto di indagini particolari, devono essere riservate, ne parliamo alla fine.

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Pag. 18Campania. Per quanto è nelle mie competenze, non c’è niente di segreto. Può esserci qualche considerazione, ma basta risparmiarsele e risolviamo.
  Passiamo ai FIR. Io ho detto che nell'inventario della DDA che mi è stato consegnato, su cui è basato tutto il lavoro che abbiamo fatto, è compresa la palazzina uffici. La palazzina uffici era costituita dalla pesa esterna, dalla tettoia, dalla sedia a sdraio e dal forno di Cipriano Chianese. Erano tre stanze ormai in disuso. Al piano primo c'erano ex uffici contenenti suppellettili varie, ma l'area è in abbandono.
  L'unica cosa vera era che nella stanza centrale fra le tre che stavano al piano terra c'erano dei formulari, dei FIR, che io ho trovato nelle condizioni che vi ho trasmesso, ossia buttati alla rinfusa, compresi i vecchi tabulati, che erano quelli che si usavano con le stampanti di una volta a ciclo continuo, che si erano srotolati per terra.
  Quando ci è stata data l'autorizzazione dalla Corte d'Assise – dal collegio, non dalla presidenza della V Sezione – indicante quello che potevo portare, quello che potevo smaltire, quello che potevo consegnare alla curatrice dei beni da vendere mi era stato scritto esplicitamente di non toccare i FIR.
  Poiché io sono uno che non sta in ufficio, ma che sta in genere sul cantiere, per fortuna, mi è capitato una mattina che ero lì di vedere tutti questi FIR fuori dalla stanza belli, incellofanati e impacchettati sulla pedana, pronti per essere trasportati. Chiesi spiegazioni e mi dissero: «Noi pensavamo che fossero i beni del consorzio e che anche questi dovessero andare a Nola», dove venivano portati tutti i beni. Risposi: «No, questi sono i FIR e vanno assolutamente mantenuti nelle condizioni che vedete in foto». Pertanto, sistemati, incellofanati e impermeabilizzati sono stati riposizionati all'interno Pag. 19della stanza centrale della palazzina, ivi compreso il computer con l’hard disk, che pure faceva parte dello stesso ordine.
  Il comandante dei carabinieri della stazione di Giugliano ha dovuto fare anche una relazione per stabilire se si potesse ventilare da parte mia l'ipotesi che stessi trafugando i FIR. È uno con cui ci sentiamo quotidianamente, il quale ha scritto che, anzi, io li avevo sistemati. Me la sono cavata un'altra volta.
  Quando c’è stato l'incendio, per capirci, se avete la bontà di guardare un po’ le foto, noterete che la palazzina uffici è al centro della discarica X, in un piazzale di cemento. Tra la discarica e la palazzina ci sono metri di separazione.
  Dietro la palazzina erano accatastati tubi e teli HDPE e PVC. I vecchi tubi erano in grandi quantità. Ne avevamo stimate 10 tonnellate. In più c'erano due carrelloni, un container e schifezze varie che avevamo lì accantonate, ma che facevano parte dell'inventario.
  Davanti, invece, ci sono ancora tutti i capannoni smontati e assemblati, perché all'epoca si sarebbe potuta paventare un'eventuale ricostruzione, se Cipriano Chianese ci avesse chiesto i danni. Stanno lì ammonticchiati per essere venduti come ferro vecchio.
  Di lato sulla pesa c'erano un escavatore e una pala meccanica di valore, una delle più grosse pale meccaniche dell'epoca.
  La Resit si è incendiata totalmente, al 100 per cento, per quanto riguarda la X. Si tratta di 4,5 ettari. Già questo paventerebbe diversi punti di attacco. Da un solo punto non si incendia totalmente nel giro di un'ora. La cosa che suscita perplessità e dubbi è che la palazzina, che è isolata da piazzole di cemento, si è totalmente bruciata, a partire dai tubi HDPE, che sono tubi molto spessi. I tubi HDPE posizionati nella Pag. 20discarica sono stati attraversati dal fuoco e non ne hanno risentito proprio. Stanno lì, integri. Per incendiare quel tubo c’è voluta una miccia consistente.
  La pala meccanica si è bruciata solo nell'interno cabina. Sembrerebbe un po’ strano. Sulla cabina internamente si è bruciata, anche se è affianco di tutto questo. Di lato si vede la pala meccanica integra, non annerita.
  Lungo le scarpate di confine tra la piazzola e la palazzina l'erbetta è rimasta secca e non bruciata, ragion per cui il fuoco non è passato dalla discarica alla palazzina.
  Le tre stanze della palazzina fuori dalle quali si è sviluppato l'incendio, con altissimo calore, perché era tutto in HDPE e PEAD, sono integre. Nella prima stanza ci sono la gomma di un camion appoggiata alla finestra e una lattina di plastica vicina. È tutto integro. Si è sciolta la finestra, ma è tutto integro.
  Nella terza stanza c’è una scrivania con dei fogli di carta sopra, integri. Si sono bruciate la porta e la finestra, si è sciolto l'infisso, ma è tutto integro, dal foglio di carta, alla plastica, alla lattina. Guarda caso, la palazzina centrale, dove c'erano i FIR e il computer al centro della stanza, è andata completamente distrutta.
  Quali sono le cause ? Io non lo so. Ovviamente, c’è un magistrato e ci sono i carabinieri. Sui FIR la domanda che faceva il presidente qui, stranamente, l'ha fatta anche il PM: perché stanno ancora lì ? Lo chiedeva a me ? Io incautamente stavo per toglierli e lui mi stava per denunciare. Probabilmente sono FIR anche post, nel senso che sono i FIR di quando l'area è stata consegnata al commissariato, non sono quelli ante 2004. Si spera che non ci siano documenti precedenti. Balestri quei documenti li ha visti, ma li ha lasciati lì. Non so perché. La Corte d'Assise mi ha ordinato di non muoverli.

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  PAOLA NUGNES. Mi perdoni, chi aveva detto di non toccarli e di lasciarli lì ?

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. Il presidente della Corte d'Assise, perché era un materiale che andava custodito lì. Non potevo toccarlo.
  La pala meccanica – questa è un'altra cosa un po’ strana – è l'unico pezzo di valore. C'era stato, credo, un primo annuncio da parte della curatrice dei beni sequestrati, che però aveva sbagliato le ore di lavorazione. Ne aveva messe migliaia e migliaia, mentre erano molte meno. Probabilmente si rifarà l'avviso, ma si venderà a ferrovecchio e non per il valore. Può essere l'affronto alla vecchia proprietà. Non lo so.
  L'altra cosa strana che io ho denunciato e reso agli organi inquirenti...

  PAOLA NUGNES. Commissario, lei ci sta facendo nel frattempo l'onore di farci tutte le sue considerazioni ?

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. Lo sto facendo.

  PAOLA NUGNES. Tutte, voglio dire. Lei ha detto che si sarebbe trattenuto.

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. Lei mi conosce. Peraltro, se mi stuzzica...
  Quanto alla Z, dopo che c'erano stati tutti gli altri incendi, la mattina io stavo per andare alla Gesen, dove ho posto una sede operativa delle discariche, avendone occupato alcuni uffici che erano abbandonati, quando ho visto una colonna di Pag. 22fumo. Abbiamo capito che eravamo noi e siamo andati di corsa. Stava bruciando la Z dal lato di dietro. Non c'era nessuno. Non c'erano i guardiani, non c'era niente.
  Ho allertato immediatamente sia il prefetto Cafagna, sia i vigili del fuoco. Dopo poco è arrivata la polizia, poi sono arrivati i vigili del fuoco. Nel mentre noi avevamo fatto tutte le foto che vi ho fornito. Dopo una mezz'oretta arriva il guardiano e, prima di salutarmi e scendere dalla macchina, ha detto: «È partito da fuori». Da fuori dove ?
  Troverete nelle foto il tentativo di incendiare l'erbetta lungo il perimetro del muretto, col fuoco che si è spento varie volte, perché è bruciato e si è spento più volte. Il muro è alto due metri. Il fuoco non è andato dentro, perché non è riuscito neanche a bruciare la parte fuori. Io sono riuscito a fotografare il focolaio, il braciere di partenza degli incendi che era un cumulo di tubi di plastica. Quindi, è scientemente voluto che l'incendio partisse da lì.

  PRESIDENTE. Lo voglio dire anche a conoscenza della Commissione: quando è successo il primo incendio, noi abbiamo fatto una richiesta al comando dei Carabinieri per sapere se ci fosse una natura dolosa o un dubbio. La risposta è stata – l'abbiamo, credo, anche per iscritto – che si trattava di un incendio spontaneo dovuto all'erba esterna.
  Vi dico questo perché noi ci siamo cautelati, come Commissione, chiedendo che cosa stesse succedendo. In realtà, stando alle cose che ci vengono dette oggi, pare che non sia proprio così. Poi lo chiariremo anche con gli organi inquirenti, quando andremo giù, con i magistrati, per capire bene il fenomeno.
  Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

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  MICHELA ROSTAN. La mia domanda è molto diretta. Io chiedo al commissario, anche alla luce del lavoro che ha svolto in questo arco temporale così lungo, se effettivamente crede che ci sia una possibilità di recupero di quest'area vasta.
  Lo dico alla luce di una preoccupazione anche di chi vive in questi paesi. Noi abbiamo assistito a un aumento esponenziale dei roghi in questo periodo, un periodo anche particolarmente scomodo per i cittadini stessi. Abbiamo assistito, tra l'altro, a un aumento dei roghi anche in concomitanza dell'insediamento di una nuova amministrazione comunale, il che non ha lasciato del tutto indifferenti.
  Probabilmente il presidio di alcune aree e di alcune zone non dovrebbe essere affidato ai dipendenti dei consorzi, soprattutto alla luce di una considerazione e di una riflessione che riguarda la giustizia della nostra area, che è affidata al tribunale di Napoli Nord, che noi sappiamo essere in grosso affanno. Le nostre sollecitazioni anche al Ministero della giustizia sono continue e costanti. Io credo che l'insieme di tutti questi elementi probabilmente rischi di aumentare la preoccupazione di chi ci vive e di vanificare il lavoro che è stato fatto in questi anni.

  PAOLA NUGNES. Riguardo alla questione specifica che è stata trattata adesso io volevo mettere a fuoco una considerazione che può essere nostra e non della procura. Cosa potevano contenere questi documenti di tanto importante da dover essere incendiati ? Oppure mi chiedo se non si tratti piuttosto di azioni legate a considerazioni sugli appalti della bonifica.
  Io credo che nulla di quello che c'era in quei documenti non fosse già noto alla procura. Questi incendi, tra l'altro, mi sembra siano tutti successivi al fermo degli appalti. È un ragionamento tra di noi, non ci sono inquirenti in questo Pag. 24momento. Quindi, questi incendi potrebbero essere dei rallentamenti. Lo sto suggerendo a lei e vorrei conoscere da lei il suo ragionamento. Il suo mandato finirà a fine anno e c'era l'intenzione di dare inizio ai lavori per Natale scorso, ma questo non avverrà più, naturalmente, neanche per il prossimo Natale. Quindi, questo ulteriore rallentamento può essere una prova di forza della camorra, anche alla luce del fatto che c’è questa banca dati della prefettura in cui su 260 ditte che sono state attenzionate e che potrebbero essere interessate ai lavori di bonifica ben 60 sono soggette ad approfondimento. Una ditta su quattro è a rischio. Siamo in una situazione effettivamente molto grave.
  Personalmente, come la collega, sono molto preoccupata dalla possibilità che si possa procedere in un'altra maniera. Con riferimento al fatto che la Sogesid sia stata appaltante di tutti questi lavori e che, per quanto riguarda due appalti affidatile, non sia stata abbastanza attenta, lei ritiene che ci sia qualche manchevolezza nella gestione ? Cosa succederà quando finirà il suo mandato ?

  GIOVANNA PALMA. Io ho poche considerazioni. Innanzitutto vorrei ringraziare il commissario per l'egregio lavoro che fa sul territorio. Solo stamattina vorrei ricordare a tutti i miei colleghi che è stato ferito di striscio un ragazzo all'occhio per un colpo di pistola vagante. Si tratta di un comune difficile, in un territorio con un'alta densità di criminalità, dove il commissario sta svolgendo un lavoro straordinario.
  Vorrei condividere in toto l'intervento che mi ha preceduto della collega Rostan. Io sono fiduciosa nell'opera della magistratura, ma, guarda caso, dopo che c’è stato un cambio dell'amministrazione locale, con tutte le difficoltà che conosciamo, all'improvviso nel giro di dieci giorni ci sono stati ben otto roghi. Questa è una situazione che lascia molto riflettere.Pag. 25
  Infine, ci sono il tema della custodia, la questione di questa burocrazia infinita e le mani legate del Commissario De Biase. Tutte le volte in cui ci siamo incontrati, anche privatamente, lui mi ha manifestato le difficoltà oggettive quotidiane che vive da solo. Non dico che non riesce effettivamente a raggiungere gli obiettivi, perché buona parte li ha raggiunti. Sappiamo come sono andate le cose anche sulla questione dei soldi – mi riferisco a quanto diceva la collega Nugnes – e dei lavori che sono stati poi bloccati dal giudice Cantone, che è del nostro stesso comune. Noi le difficoltà le viviamo e per questo motivo vorremmo ancora di più la presenza non solo della nostra Commissione, ma anche dello Stato per poter risolvere queste difficoltà oggettive.
  La ringrazio ancora, dottore, per l'enorme lavoro che sta facendo.

  LAURA PUPPATO. Anch'io mi associo a quanto già detto dalle colleghe e anche al ringraziamento alla sua tenacia e alla correttezza con la quale lei cerca di svolgere un lavoro difficilissimo.
  Io vorrei capire una cosa, entrando nel merito delle questioni che lei ha dichiarato e ragionando delle persone di cui dovremmo fidarci perché di loro ci avvaliamo per la realizzazione delle bonifiche o per la messa in sicurezza di un'intera area territoriale attraverso le varie procedure che lei ha indicato.
  Partendo dall'ultimo fatto, ossia dagli incendi, vorrei capire se sono state avanzate diffide o comunicazioni ai dipendenti del consorzio che avrebbero dovuto essere presenti e, quindi, garantire, immagino anche con estintori eventualmente pronti, laddove ve ne fosse stata necessità, un intervento nel caso in cui avessero avuto modo di vedere, per esempio, sorgere una piccola fiamma o un incendio iniziale.Pag. 26
  Lei ha verificato l'assenza di questo personale, alla luce del fatto che mezzora dopo, come lei ha dichiarato parlando della sua presenza in cantiere, è arrivato il custode, che avrebbe invece dovuto essere lì, il quale non aveva attivato i vigili del fuoco per risolvere l'incendio e si è premurato anche di giustificare questa situazione in modo del tutto inattendibile e indegno.
  È evidente che tutto questo non può passare sotto silenzio. È pur vero che queste possono essere «pedine» – lo dico io, non lo dice lei, così me ne assumo la responsabilità – ma è altrettanto vero che ciascuno deve fare il suo ruolo e che chi non è in grado di farlo è bene che si dimetta.
  Non è pensabile che si debba assistere a situazioni di questo genere. Qui non abbiamo solo un'assenza dal lavoro, questo è chiaro a tutti. Abbiamo un'assenza da un ruolo, che è quello di custode, il che è molto più grave. Assentarsi dal lavoro può essere comprensibile, ma assentarsi da questo ruolo vuol dire mettere a repentaglio l'obiettivo stesso della funzione che si ha.
  Vorrei capire che cosa si è attivato intorno a queste figure ed eventualmente chiedere che la nostra Commissione possa attivare dei canali per chiedere un'informativa specifica al procuratore o a chi sta gestendo in questo momento la tematica degli incendi e, mi pare, i reati connessi. Questo non è evidentemente un incendio di carattere spontaneo, né gli incendi ripetuti che si sono verificati, per le motivazioni e per la natura che lei ha ben descritto, possono essere ritenuti incendi del tutto casuali e fortuiti. Tutto questo porta a pensare che lì debba esserci un'attenzione particolare non solo della nostra Commissione, ma anche dell'intero gruppo che si occupa del tema Campania, della Terra dei fuochi e delle bonifiche.Pag. 27
  Volevo chiederle qualcosa poi in relazione al tema Sogesid. Lei, in maniera delicata, ha comunque accennato al fatto che più volte ha dovuto sollecitare questa società per l'attivazione che avrebbe dovuto svolgere, al punto tale da decidere, per esempio relativamente al San Giuseppiello, di procedere con un sistema di diverso rispetto alla caratterizzazione e alle bonifiche, magari anche più economico e anche di migliore qualità finale – gliene siamo grati doppiamente –, escludendo la Sogesid.
  Anche in questo caso – mi scusi se sollevo una relazione che non ci starebbe, ma anche in questo caso me ne assumo la responsabilità – queste mi sembrano due facce della stessa medaglia, ossia inefficienza, inettitudine, menefreghismo e aspetti correlati con la scarsa capacità di comprendere la rilevanza dei vari ruoli. Poiché di questo abbiamo già parlato anche per altri siti in Italia, anche in questo caso valuteremo, presidente, come Commissione, che cosa chiedere eventualmente al ministero sul tema.
  Le domande implicite al commissario finora sono due. Quanto alla terza, volevo chiederle in relazione alla qualità dell'aria, che è stata determinata evidentemente come un'aria piuttosto pesante, per non dire tossico-nociva, quali sono le soluzioni che eventualmente, anche attraverso il CNR, avete pensato di adottare o penserete di adottare.

  PRESIDENTE. Vorrei sapere se, alla luce del cambio di amministrazione di Sogesid, c’è stato anche un cambio di atteggiamento rispetto al passato.
  Inoltre, vorrei sapere, se è a sua conoscenza, qualcosa sulla gara bloccata per la presenza del dottor Lausi. Il fatto che ci fosse un personaggio di un Consiglio di amministrazione Pag. 28coinvolto ha poi fatto sì che l'Autorità del giudice Cantone spiegasse le motivazioni e la gravità per poter bloccare un appalto di questo genere ?
  La questione che ci si pone sempre in queste situazioni è quella di bloccare l'appalto, ma anche risolvere il problema. Non si può tener ferma sei, sette, otto, dieci mesi o un anno o due, se va bene, una procedura. Lì occorre fare una bonifica, altrimenti ci troveremo fra tre anni, quando verrà sbloccata la questione, a dover rifare la caratterizzazione, perché poi la caratterizzazione diventa troppo vecchia. Diventa un processo che non finisce mai.
  È chiaro che è sempre difficile muoversi tra il rispetto della legalità e l'efficienza della struttura per poter risolvere un problema, ma io credo che questo sia un caso particolare, visto che attorno sono state costruite a volte anche argomentazioni probabilmente non vere.
  Nella premessa lei ha parlato anche della questione, a volte enfatizzata, dei prodotti agricoli. Dalle risultanze che ci sono essa si è dimostrata molto meno importante di quello che si temeva. Si tratta di capire – le chiedo il suo parere, perché non dipende da lei, chiaramente – il processo di accelerazione o di risoluzione che bisogna mettere in atto di fronte anche a problematiche di questo genere.

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. Proverò a essere schematico e sintetico il più possibile, poi magari ritornerò su qualcosa. Seguo l'ordine delle questioni poste.
  Parto dai vigili del fuoco sul primo incendio della Resit. È vero, nelle prime ore l'avevano catalogato come incendio occasionale. Poi, poiché io ho fatto queste mie considerazioni che sinteticamente ho esposto a voi, con foto consistenti, e le Pag. 29ho fatte sia alla polizia, sia ai carabinieri, dicendo all'una che l'avevo detto agli altri, questo ha fatto in modo che si siano attivati. Abbiano chiesto all'ingegnere dei vigili del fuoco un supplemento di indagine e una nuova verifica, di cui non conosco gli esiti. La prima dichiarazione comunque è stata smontata. Il fatto che io sia stato chiamato poi anche dal magistrato a fare le mie considerazioni, come mi state chiedendo voi, su cosa che ho fatto, dimostra, credo, che è in corso un'attività di indagine.
  Per quello che penso io, non bisogna ideologizzare e generalizzare. Come sempre nei casi della vita, bisogna provare a distinguere e ad avere capacità di distinzione. La somma vale, ma provando a capire. Io credo che siano cose diverse.
  Tra Masseria del Pozzo e Novambiente insiste a fianco il campo Rom di Masseria del Pozzo. È quotidiana attività di alcuni ospiti di quel campo ricavare metalli e rame, in modo particolare da varie attività illecite.
  A fianco al campo Rom di Masseria del Pozzo c’è quello che noi chiamiamo un braciere naturale, ossia una conca ampia di terra in cui si posizionano pneumatici e due o tre volte la settimana si mettono sopra le carcasse di frigoriferi, nonché materiali vari, si bruciano e se ne ricava il metallo. È un'attività nota, sotto gli occhi di tutti. Sono cose che ho detto, così come sto dicendo qui, con più particolari, anche a carabinieri, polizia e a chiunque me lo chieda, tra cui le televisioni e i giornali.
  Tra Novambiente e Masseria del Pozzo, proprio nel canale di separazione tra le due discariche, c’è un'attività di auto rubate che possono, in qualche caso, servire prima come auto e poi venire smontate e bruciate. Bruciare lì materiali vari, comprese le macchine, attiva anche l'incendio della discarica. Non c’è altro motivo.Pag. 30
  Il caso Resit è diverso. Resit X è diverso, perché tra l'altro, è l'unica discarica chiusa con un cancello – mi riferisco sia alla X, sia alla Z – con guardiani h24, che erano gli ex dipendenti Cipriano Chianese. L'ho detto prima, non mi fate essere più espliciti. Le mie dichiarazioni hanno fatto sì che i carabinieri di Giugliano abbiano denunciato quel dipendente. Non so che altre attività stia facendo il magistrato, che pure è ben informato.
  È vero che tra giugno e luglio, ma poi anche ad agosto, in modo particolare su Giugliano, si è attivata una tendenza inversa sui fuochi e sugli incendi. Ho detto prima che solo sulla mia attività per misurare l'area delle discariche noi abbiamo certificato otto incendi. Diversamente dal trend generale – Cafagna racconta bene che c’è un calo netto di incendi dall'anno scorso a quest'anno – su Giugliano, invece, c’è stato un aumento, anche a valle dell'elezione della nuova amministrazione comunale. Che significhi politicamente questo io non lo so, ovviamente, ma è un dato di fatto.
  L'area come si recupera e, nella domanda più generale, si recupererà mai ? Con riferimento all'area di cui vi ho raccontato prima, il mio compito, il mio range, è quello di avere le emissioni da quelle discariche, tant’è che andiamo anche a dei timbri isotopici. Pertanto, noi saremo in grado di indicare il biogas che proviene dalla X e il biogas che viene da Novambiente, non tutto il resto. Quello si elimina con la messa in sicurezza. Si recupera con la messa in sicurezza, quando si farà e quando si riuscirà a fare.
  Ho dimenticato di dire un'altra cosa, che è molto interessante per me, ma a cui credo che anche l'onorevole Palma forse potrà essere interessata. Cito lei perché sul territorio si è resa artefice del finanziamento di un progetto di estensione Pag. 31della rete irrigua. Lì, grazie alla mia attività, sono stati chiusi e sigillati tutti i pozzi dell'area e interdetta tutta l'acqua.
  Il problema dell'irrigazione è un problema serio per l'economia della zona, ma anche per il suo presidio. Non dimentichiamo mai che il coltivatore contadino e imprenditore agricolo è il primo tutelatore delle aree. Appena si abbandona un terreno, diventa una discarica. Sarà l'effetto vetro rotto, ma appena si abbandona, succede questo.
  Nel progetto per San Giuseppiello io ho messo anche il modulo per l'acqua. Sinteticamente, la contaminazione della falda in quell'area è sostanzialmente derivante da composti organici volatili, che sono pesanti e, quindi, restano in falda sotto. Estraendo l'acqua, con un altro progetto sperimentale, noi estraiamo questi COV con un processo di air stripping, cioè di sbattimento. Con l'irrigazione da nebulizzazione, non a gocce, facciamo decomporre questi COV e, quindi, possiamo avere acqua buona da verificare con un procedimento abbastanza semplice, ottenendo così due risultati. Questo è un primo pezzo di bonifica di quell'area da quei contaminanti che resterebbero per sempre lì sotto.
  Il problema, oltre al cuneo salino che sta arrivando dal mare verso l'entroterra, consiste anche nell'innalzamento della falda. Anche la chiusura di queste centinaia di pozzi che abbiamo causato sta visibilmente aumentando la falda verso la fascia costiera, laddove cominciano a esserci scantinati allagati. Bisogna trovare il modo per emungere da quell'acqua di falda, sia per bonificarla, sia per abbassare la falda.
  Questo è un progetto che, poiché è sperimentale e di ricerca, costa 100.000 euro. Se funziona con 50.000 euro, si realizza. Può trattarsi per un proprietario terriero di un pozzo un po’ più ampio o per dei contadini che si mettono insieme di un investimento abbastanza irrilevante. Così si può risolvere Pag. 32il problema dell'irrigazione per loro e il problema dell'inquinamento ambientale per noi tutti. Avevo dimenticato questa questione, che mi sembra importante.
  Passo agli incendi per le ditte e le bonifiche. Non vedo il nesso, onestamente. I progetti sono quelli, le gare sono quelle. Il problema è che si rallenta, ma non c'entrano i fuochi. Il fatto che si siano bruciati non mi rallenta la procedura. C’è solo un problema forse su Masseria del Pozzo-Schiavi, che consta di 10 ettari, di cui un pezzo era già con il telo di copertura. Uno di questi incendi ha danneggiato un pezzo di telo su un'area. Si tratta di pochissima cosa che va in aumento, ma che c'entra ? Non penso che la Semataf sia andata a bruciare perché voleva mettere un po’ di telo in più, onestamente. Non vedo il nesso.
  L'interrogativo è diverso quando si brucia San Giuseppiello, che è un terreno. È l'unico pezzo mancante dei siti posti a sequestro. Di conseguenza, scatta ovviamente qualche interrogativo, ma non c'entrano le ragioni economiche, le imprese, i soldi, gli appalti. C'entra un po’ di più il messaggio d'onore. Per capirci, «tu le mie cose non te le vendi», con riferimento alla pala meccanica. «Nel mio terreno ci vuoi fare gli enzimi, i batteri e i pioppi ?» Questo mi bloccherà ? No, fino a quando ci sono io no, anzi.

  PRESIDENTE. Invece, nei confronti della Resit ? Se il tema della Resit è che quel materiale è materiale noto...

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. Ferraglia.

  PRESIDENTE. No, parlavo della documentazione, che non ha un'importanza dal punto di vista documentale. Qual è il motivo ? Anche quello era un segnale che si voleva dare per... ?

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  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. Questi dipendenti, che avranno anche tutte le loro ragioni – ho sentito qui delle considerazioni – qualsiasi cosa gli vai a dire, la prima cosa che rispondono è che loro stanno da ventiquattro mesi senza stipendio. Tuttavia, sono anche persone ignoranti, persone che non hanno neanche la capacità di leggere bene. Poiché quella catasta di FIR era stata anche oggetto di attenzione, magari per loro era diventata una sorta di fatto importante, di simbolo e hanno deciso di bruciarla.
  Altra cosa è la pala. Per me, in tutta questa vicenda di dieci incendi, quello è l'unico che può avere un qualche mandante e una qualche ragione, perché la pala è l'unico bene vero che si è evitato che andasse sul mercato con l'Agenzia dei beni sequestrati alla camorra. Questa è la verità.
  Con riguardo alla ditte, noi abbiamo fatto quattro o cinque di queste gare. Vi devo dire che nella preselezione abbiamo intorno alle 20-25 imprese. Dopo l'obbligo di presenziare e di farle camminare fisicamente con la forza nelle discariche a piedi per far loro vedere di che cosa si tratta, alla fine non ne sono rimaste mai più di 9 o 10.
  La cosa che un po’ suscita perplessità è che, ovviamente, sono sempre le stesse ditte. In una gara ce n’è una in meno e nell'altra ce n’è una in più, ma i nomi, i soggetti e le cordate sono sempre gli stessi. Eppure io ho preteso l'avviso sui giornali, conferenze stampa, la pubblicazione sulla Gazzetta europea, sul Bollettino ufficiale della Campania, sulla Gazzetta Ufficiale, in televisione, ma le ditte restano quelle.
  Quanto alle white list, bene la tre Erre e Italrecuperi non avevano niente. Non so chi di voi ha detto che la Sogesid non ha verificato bene le imprese. Questo non è vero. Avevamo l'antimafia, avevamo tutto, avevamo la certificazione perfetta.Pag. 34
  Poi c’è stata una questione un po’ più delicata, relativa a Cantone. Lausi era nel Consiglio di amministrazione della Tre Erre. Che Lausi sia indagato noi lo scopriamo ai primi di dicembre. Prima era una persona eccelsa. Ancora oggi Lausi è amministratore con poteri a L'Espresso, alla Marco Polo, all'Axsoa, è presidente del Circolo vaticano, è curatore giudiziario per la procura di Roma dei beni ex Margherita Lusi e di centinaia di procedimenti. La Tre Erre, in cui era membro del Consiglio d'amministrazione senza alcun potere e senza alcuna deroga, invece, è un problema. Va bene.
  L'altra cosa è che la certificazione della SOA della Tre Erre è stata data dall'Axsoa, in cui Lausi era amministratore giudiziario. La Tre Erre eccepisce che la SOA l'aveva prima che Lausi fosse stato nominato. Sulla Tre Erre mi pare che non ci sia altro.
  Su Italrecuperi, sull'ATI, c’è, invece, il problema di moralità dell'impresa, che viene eccepita, perché è l'unico motivo per cui si recede. Si parla di reati ambientali. Va bene, andiamo a vedere. Nel 1997 la Italrecuperi ha avuto una multa di 3 milioni di lire perché la sera aveva lasciato i camion carichi di rifiuti sul piazzale dell'impresa. Questo è il reato.
  Si dice che sia coinvolta nell'indagine Cantone nella bonifica di Bagnoli, che è un titolo di per sé eclatante. Uno alza le mani. Se si va a verificare, però, di vede che nella richiesta di rinvio c'era il nome della Tre Erre. Nel rinvio non c’è più. È stato tolto per inconsistenza, ma questo non si dice. Si dice che è coinvolta nell'indagine di Bagnoli.
  Dopodiché – non voglio andare oltre il mio ruolo, ma il presidente poneva il tema alla fine – su queste vicende si fa bella figura, certo, si prendono gli applausi. Quando vado in giro a dire che io o altri abbiamo cacciato le imprese colluse, Pag. 35mafiose, del malaffare che volevano fare le bonifiche, applaudono tutti. Il primo che si alza, però, dice: «E poi ?» Pare che il problema resti solo a me. Stiamo a questo punto.
  Vorrei sottolineare alla vostra attenzione anche il prossimo tema. C’è stato il triennio di Terra dei fuochi. Ci sono stati i giornalisti. C’è stato quel criminale di Schiavone che faceva anche col ditino «quel De Biase». C’è stata la forestale, che ha provato a difendere il proprio Corpo, ma che è andata bucherellando in giro e ha fatto vari buchi. Quei buchi stanno lì adesso, come buchi. C’è qualcuno che sta pensando a che cosa bisogna fare lì ? Non era forse meglio se rimanevano coperti, se devono stare così ? San Giuseppiello avrebbe l'ardire anche di avere un modello per quei buchi lì.
  Sulla Sogesid vi ho allegato la documentazione. Non dico molto, ma provocatoriamente vi riferisco che chi avrà la bontà, il tempo, la voglia e la curiosità di guardare tra le carte che vi ho mandato, troverà una vicenda ultima. Il 25 giugno c’è l'incendio della Resit. Il 26 noi siamo sul posto, fotografiamo e io certifico che si sono attivate una decina di fumarole.
  Negli anni passati la Resit era stata interessata da fumarole permanenti. Che cosa sono ? Si tratta di un fuoco perenne che stava proprio nell'angolo sulla strada e che bruciava le ecoballe che erano state posizionate sopra i rifiuti speciali. Erano l'emblema della Resit. Qualsiasi telecamera arrivasse da tutto il mondo andava a fotografare le fumarole della Resit.
  Io ho tolto lo sfizio ai comitati e alle televisioni e, come anticipo del progetto di messa in sicurezza della Resit – ero riuscito a inventarmi anche questo – ho fatto lo spegnimento di quelle fumarole tre anni fa con anidride carbonica ad alta pressione. Siamo riusciti a spegnerle.
  Adesso il 26 giugno scopro che c’è la riattivazione, grazie all'incendio, di una decina di queste fumarole, che allo stato Pag. 36sono tutte superficiali, ma che ogni giorno che passa provano a scendere. Quindi, comincia la mia lunga trafila con il soggetto attuatore, cui chiedo di intervenire prima che queste diventino fumarole per le quali occorrono 40.000 euro, come l'altra volta, per spegnerle. Qui bastano una pala e un camion di terra, di argilla, per spegnerle.
  Sono allegate 30 mie sollecitazioni. Siamo ad oggi al 9 settembre e la Sogesid mi ha risposto quattro volte: «Perché non facciamo un tavolo ?» Un tavolo con chi ? Un tavolo per dire cosa ? Bisogna decidere di avere una pala e un camion di argilla e risolvere il problema delle fumarole. Questo intervento costa 3-4.000 euro, non 2 milioni, 3 milioni o 10 milioni.
  Per l'area di mia competenza le soluzioni sono i capping e la messa in sicurezza. Risolta la captazione del biogas, l'estrazione del percolato e il governo delle emissioni, non ci sarà più questa fonte di contaminazione dell'aria. Poi da altre parti ci sono altre vicende.
  C’è stata modifica tra Assenza e Staderini ? Ho tradotto la sua domanda. Non molta, nel senso che Staderini è uno più navigato. Oggi, appena vi lascio, ho l'appuntamento con lui, perché da due mesi sto provando a sollecitare di fare un punto vero. Ci vado dopo che vi lascio.
  Allo stato, da quello che vedo io, la loro idea, su cui stanno lavorando, è quella di diventare una stazione di studi di fattibilità. Stazione appaltante non è mestiere. Il povero geometra di cantiere, Caporale, che sta lì, poveruomo, ha la responsabilità di tutti i cantieri che hanno aperto in Campania, tra tutte le compensazioni, ma la direzione lavori e il RUP sono a Roma e non hanno voglia di venire. Io mi faccio le mie risate quando arriva l'inviato di Sogesid sul cantiere. Arriva con le scarpine belle, pulite, lucide e mi chiede di andare in Pag. 37discarica. Poi, però, si lamenta che gli distruggo le scarpe. Ti distruggi le scarpe, così capisci che cos’è una discarica. Non so se è chiaro. È un po’ di folclore.

  BARTOLOMEO PEPE. Innanzitutto vorrei complimentarmi per l'ottimo lavoro che sta svolgendo. Devo dire che mi era giunta voce tramite l'agraria di Portici – con Fagnano abbiamo degli ottimi rapporti – che le cose, anche se in via sperimentale, stanno funzionando. È un punto d'orgoglio che sempre dalla Campania comincino a esserci delle novità.
  Io ho una domanda. Stacchiamo un po’. Mi ha colpito molto sentirle dire che non c’è trasmigrazione fra la falda inquinata e le verdure. La prima domanda è se sia stato fatto tutto il quadro degli inquinanti, sia organici, sia inorganici ?

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. Sì.

  BARTOLOMEO PEPE. Perfetto. Quindi, si presume che l'inquinamento sia dovuto al fallout di ricaduta delle vie aeree tramite il metano. È avvenuto per ricaduta, se non c’è l'inquinante. Se non abbiamo gli inquinanti in agricoltura, quindi, le bonifiche possiamo anche non farle, perché non esiste problema.

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. È cattivella questa domanda, perché c’è un problema ambientale.

  PAOLA NUGNES. Io ho una considerazione e due domande. Per quanto riguarda la Tre Erre, quella segnalazione fu un inizio di approfondimento, da quello che mi è risultato. Pag. 38Innanzitutto c’è un altro soggetto che faceva parte del Consiglio d'amministrazione fino al 2011, un certo Mancini, che faceva parte anche di Mafia Capitale, ma la cosa che più sembra abbia destato sospetto è il massimo ribasso, che è arrivato al 50 per cento.
  Quindi, lei non me lo riconferma. Va bene. Questo in qualche maniera, ci rassicura, più che altro.
  Per quanto riguarda la bioremediation di San Giuseppiello, potrebbe essere un modello anche per la messa in sicurezza degli altri settori o è un caso particolare ? Con la legge n. 6, tramite questa progettazione che è partita con la facoltà di agraria in modo interdisciplinare, con cui stiamo avendo effettivamente risultati apprezzabili, lei vede una via di soluzione per uscire dai grandi appalti per le bonifiche anche di quest'area così complessa ?
  Tempo fa lei disse che era necessario creare una rete irrigua di supporto e bloccare tutti i pozzi, come è stato fatto. Questo è stato realizzato ? Non ancora.

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. Siamo in Italia.

  GIUSEPPINA CASTIELLO. Sarò velocissima. Non faccio considerazioni, anche perché rispetto a Giugliano credo sia tutto abbastanza chiaro. Anch'io ringrazio il Commissario De Biase per il lavoro che svolge. Mi chiedevo, però – è la domanda che volevo fare – rispetto alla vigilanza, a un presidio della discarica dell'ex Resit da chi è presidiata adesso ? Non si sa. Perfetto.
  Rispetto, invece, alla questione, cui lei accennava poco fa, dei campi nomadi, le faccio questo passaggio, che purtroppo riguarda la terra nella quale vivo, Caivano. Noi abbiamo un Pag. 39campo nomadi laddove quotidianamente, come lei ha già detto prima – questo avviene non solo a Giugliano, ma anche a Caivano e dovunque ci siano campi nomadi – abbiamo il problema dei roghi tossici. Quotidianamente, sotto gli occhi di tutti e, quindi, anche delle forze dell'ordine, succede quello che conosciamo, ossia smaltimento, copertoni, il metano da ricavare e non solo, anche perché questi vengano pagati da qualcuno. Ci sono aziende in nero.
  Tutto questo noi l'abbiamo già posto come problema, non solo adesso, in questa legislatura, ma anche in quella precedente. Non riusciamo a comprendere, considerato il fenomeno che è emerso ed è venuto fuori, come sia possibile che non si riescano a presidiare questi campi e che non si riesca, anche attraverso la legge, a cercare di arginare questo problema.
  Le volevo chiedere in privato, ma lo faccio anche qui, che cosa si sta facendo rispetto a questo problema, che è sotto gli occhi di tutti, ma che quotidianamente fa in modo che si producano roghi tossici che inquinano l'ambiente e i cittadini mentre nulla di nuovo accade.

  PRESIDENTE. Do la parola al Commissario De Biase per la replica. Ha 5 minuti.

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. Non di più. I prodotti, ripeto per l'ennesima volta, sono indenni. Non è, allo stato, certificata la trasmigrazione dei contaminanti presenti in falda di irrigazione ai prodotti. Esiste il problema che, ovviamente, c’è qualche diossina sui prodotti a foglia larga, ma le diossine derivano dagli incendi e dai fuochi. Ovviamente, basta lavarli e pulirli. L'allarme che c’è stato due o tre anni fa sulle produzioni ormai credo sia fatto salvo.Pag. 40
  Alla domanda cattivella per cui, se non c’è contaminazione dei prodotti, non c’è bisogno neanche delle bonifiche, rispondo di no. Le bonifiche non si fanno perché si inquinano i prodotti, ma perché si mina complessivamente la salute.

  BARTOLOMEO PEPE. Rimanendo sul pezzo, chiedo scusa, ma se i pozzi sono stati chiusi, con che si irriga ?

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. Chi ha avuto il pozzo non può irrigare. Se è servito dalla condotta forzata del Consorzio di bacino destra di Volturno, va bene. Esiste, però, un problema, ossia che il Consorzio eroga acqua solo in estate. Per esempio, le serre in inverno non ce l'hanno. C’è tutta una discussione che stavamo affrontando anche con il consorzio. Poi c’è stato il finanziamento al Ministero dell'agricoltura di un pezzo di estensione del consorzio anche sull'area oggi non servita dal consorzio, ma con i tempi della progettazione, degli appalti, della gara...
  Per questo motivo io ho provato a dire che forse – sperimentiamola a San Giuseppiello – esiste una soluzione molto più rapida, più semplice e anche piuttosto economica, che è quella dell’air stripping, laddove la contaminazione è solo da COV. Se c’è altro, con l’air stripping non si risolve.
  Chiudo la parentesi, ma, come ha ricordato il presidente all'inizio, nella vecchia Commissione ambiente una delle cose che noi avevamo posto, e che è stata inserita come priorità nella legge n. 6, era di avere il regolamento per l'acqua di falda, che ancora non abbiamo. C’è anche qualche magistrato a Caivano e da quelle parti che ha sequestrato pozzi e terreni di pertinenza per la presenza di manganese e al quale magari neanche l'acqua minerale andava bene, ma voleva l'acqua distillata dai pozzi. Tuttavia, a norma di legge è così e, quindi, Pag. 41probabilmente c’è bisogno del regolamento delle acque.
  Allo stesso modo c’è bisogno del regolamento per la qualità dei suoli. È inutile dire che il suolo è contaminato da qualcosa. Occorre sapere che è contaminato, ma anche quanto è biodisponibile, perché, se il contaminante è inerte, resta lì vita natural durante e non crea danni a nessuno. Questo esula un po’ dalle mie competenze, però.

  PAOLA NUGNES. La facoltà di Napoli sta creando un modello. Da una difficoltà sta nascendo un modello di studio.

  MARIO DE BIASE, Commissario governativo per la bonifica del territorio nelle aree di Giugliano e Castel Volturno in Campania. Siamo in via sperimentale. Può questo essere il modello ? Sì, ma per cosa ? Le discariche sono discariche e vanno trattate da discariche. Vanno messe in sicurezza, con le procedure classiche, col governo del biogas e del percolato, il capping e tutto il resto.
  Per i suoli contaminanti il modello può essere San Giuseppiello. Sì, mi candido a questo, ossia a dire che questo è il modello che vi offro e vi propongo. Per tutti i siti che la forestale è andata in giro a pulire e a scavare laddove la contaminazione è nel primo metro, o nei primi due metri al massimo, questa può essere la soluzione.
  Quanto al ribasso, abbiamo di altro assai peggiore. Ordinariamente oggi su queste gare fatte con i preziari pubblici un ribasso intorno al 45 per cento è un ribasso normale. Faccio anche una notazione che forse a volte si dimentica, ossia che in questo caso chi partecipa sa che i soldi li prende immediatamente. Io ho la contabilità speciale e i soldi in cassa. È addirittura mio interesse pagare il più presto possibile, una situazione diversa nella pubblica amministrazione in genere, laddove le imprese, per recuperare soldi, aspettano anni. Pag. 42Invece, con me sanno che sono pagati immediatamente. Il 45 per cento di ribasso, 44 della Resit, è quindi normale.
  Ovviamente, comincio anch'io a incavolarmi quando mi si dice, proprio in questi giorni, che una delle gare su Castel Volturno, a proposito di Staderini, è scaduta il 19 gennaio ed è stata affidata l'altro ieri. Vi sembra un tempo normale ? A me no. Poi mi si dice – ma questo non me l'ha ancora scritto – che è stata affidata con il 65 per cento di ribasso.

  PRESIDENTE. Noi ringraziamo il commissario. Sicuramente avremo necessità di fare qualche altro approfondimento. Noi faremo prossimamente tre missioni: una a Caserta e due a Napoli, ragion per cui in caso di bisogno, la disturberemo. Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta, sospesa alle 15.45, riprende alle 16.

Comunicazioni del presidente.

  PRESIDENTE. Comunico che, secondo quanto stabilito dall'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione appena svoltasi, una delegazione della Commissione effettuerà una missione a Rimini dal 5 al 6 novembre 2015 e una missione di studio in Spagna dal 23 al 27 novembre 2015. Dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 16.05.