XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti

Resoconto stenografico



Seduta n. 40 di Mercoledì 20 maggio 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Bratti Alessandro , Presidente ... 3 

Audizione del comandante della polizia municipale di Siculiana, Giuseppe Callea:
Bratti Alessandro , Presidente ... 3 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 3 
Bratti Alessandro , Presidente ... 4 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 4 
Bratti Alessandro , Presidente ... 4 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 4 
Bratti Alessandro , Presidente ... 5 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 5 
Bratti Alessandro , Presidente ... 5 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 5 
Bratti Alessandro , Presidente ... 5 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 5 
Bratti Alessandro , Presidente ... 5 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 5 
Bratti Alessandro , Presidente ... 5 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 5 
Sollo Pasquale  ... 5 
Bratti Alessandro , Presidente ... 5 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 5 
Bratti Alessandro , Presidente ... 5 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 5 6 
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 6 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 6 
Bratti Alessandro , Presidente ... 6 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 6 
Bratti Alessandro , Presidente ... 6 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 6 
Bratti Alessandro , Presidente ... 7 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 7 
Bratti Alessandro , Presidente ... 7 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 7 
Bratti Alessandro , Presidente ... 7 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 7 
Bratti Alessandro , Presidente ... 7 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 7 
Bratti Alessandro , Presidente ... 7 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 7 
Bratti Alessandro , Presidente ... 7 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 8 
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 8 
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 8 
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 
Sollo Pasquale  ... 8 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 8 
Sollo Pasquale  ... 8 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 8 
Bianchi Dorina (AP)  ... 8 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 9 
Bianchi Dorina (AP)  ... 9 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 9 
Bianchi Dorina (AP)  ... 9 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 9 
Bianchi Dorina (AP)  ... 9 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 9 
Bianchi Dorina (AP)  ... 9 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 9 
Bianchi Dorina (AP)  ... 9 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 9 
Bratti Alessandro , Presidente ... 10 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 10 
Bratti Alessandro , Presidente ... 10 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 10 
Bratti Alessandro , Presidente ... 10 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 10 
Bratti Alessandro , Presidente ... 10 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 10 
Bianchi Dorina (AP)  ... 10 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 10 
Nugnes Paola  ... 10 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 10 
Nugnes Paola  ... 11 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 11 
Nugnes Paola  ... 11 
Bratti Alessandro , Presidente ... 11 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 11 
Bratti Alessandro , Presidente ... 11 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 11 
Bratti Alessandro , Presidente ... 12 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 12 
Bratti Alessandro , Presidente ... 12 
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 12 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 12 
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 12 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 12 
Sollo Pasquale  ... 12 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 13 
Sollo Pasquale  ... 13 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 13 
Sollo Pasquale  ... 13 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 13 
Sollo Pasquale  ... 13 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 13 
Arrigoni Paolo  ... 13 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 13 
Arrigoni Paolo  ... 13 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 13 
Arrigoni Paolo  ... 14 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 14 
Bratti Alessandro , Presidente ... 14 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 14 
Arrigoni Paolo  ... 14 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 14 
Bratti Alessandro , Presidente ... 14 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 14 
Bratti Alessandro , Presidente ... 14 
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 14 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 14 
Compagnone Giuseppe  ... 14 
Bratti Alessandro , Presidente ... 14 
Compagnone Giuseppe  ... 14 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 14 
Bratti Alessandro , Presidente ... 14 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 14 
Bratti Alessandro , Presidente ... 14 
Compagnone Giuseppe  ... 14 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 15 
Bratti Alessandro , Presidente ... 15 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 15 
Bianchi Dorina (AP)  ... 15 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 15 
Bianchi Dorina (AP)  ... 15 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 15 
Bianchi Dorina (AP)  ... 15 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 15 
Bianchi Dorina (AP)  ... 15 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 15 
Bratti Alessandro , Presidente ... 15 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 15 
Bratti Alessandro , Presidente ... 15 
Sollo Pasquale  ... 16 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 16 
Bratti Alessandro , Presidente ... 16 
Callea Giuseppe , Comandante della polizia municipale di Siculiana ... 16 
Bratti Alessandro , Presidente ... 16 

Audizione di Salvatore Petrotto, in qualità di ex sindaco del comune di Racalmuto:
Bratti Alessandro , Presidente ... 16 
Petrotto Salvatore , Ex sindaco del comune di Racalmuto ... 16 
Bianchi Dorina (AP)  ... 17 
Petrotto Salvatore , Ex sindaco del comune di Racalmuto ... 17 
Bianchi Dorina (AP)  ... 17 
Bratti Alessandro , Presidente ... 17 
Petrotto Salvatore , Ex sindaco del comune di Racalmuto ... 17 
Bratti Alessandro , Presidente ... 17 
Petrotto Salvatore , Ex sindaco del comune di Racalmuto ... 17 
Bratti Alessandro , Presidente ... 17 
Petrotto Salvatore , Ex sindaco del comune di Racalmuto ... 17 
Bratti Alessandro , Presidente ... 17 
Petrotto Salvatore , Ex sindaco del comune di Racalmuto ... 18 
Bratti Alessandro , Presidente ... 18 
Petrotto Salvatore , Ex sindaco del comune di Racalmuto ... 18 
Bratti Alessandro , Presidente ... 18 
Petrotto Salvatore , Ex sindaco del comune di Racalmuto ... 18 
Bratti Alessandro , Presidente ... 18 
Petrotto Salvatore , Ex sindaco del comune di Racalmuto ... 18 
Bratti Alessandro , Presidente ... 18 
Petrotto Salvatore , Ex sindaco del comune di Racalmuto ... 18 
Bratti Alessandro , Presidente ... 19 
Petrotto Salvatore , Ex sindaco del comune di Racalmuto ... 19 
Bratti Alessandro , Presidente ... 19 
Petrotto Salvatore , Ex sindaco del comune di Racalmuto ... 19 
Bratti Alessandro , Presidente ... 19 
Petrotto Salvatore , Ex sindaco del comune di Racalmuto ... 19 
Bratti Alessandro , Presidente ... 19 
Petrotto Salvatore , Ex sindaco del comune di Racalmuto ... 19 
Compagnone Giuseppe  ... 19 
Petrotto Salvatore , Ex sindaco del comune di Racalmuto ... 19 
Bratti Alessandro , Presidente ... 20 

Comunicazioni del Presidente:
Bratti Alessandro , Presidente ... 20 

Seguito dell'audizione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti:
Bratti Alessandro , Presidente ... 20 
Galletti Gian Luca , Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ... 21 
Nugnes Paola  ... 21 
Bratti Alessandro , Presidente ... 21 
Nugnes Paola  ... 21 
Bratti Alessandro , Presidente ... 21 
Galletti Gian Luca , Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ... 21 
Nugnes Paola  ... 21 
Galletti Gian Luca , Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ... 21 
Bratti Alessandro , Presidente ... 21 
Galletti Gian Luca , Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ... 21 
Bratti Alessandro , Presidente ... 22 
Arrigoni Paolo  ... 22 
Galletti Gian Luca , Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ... 22 
Bratti Alessandro , Presidente ... 24 
Nugnes Paola  ... 25 
Bratti Alessandro , Presidente ... 25 
Nugnes Paola  ... 25 
Bratti Alessandro , Presidente ... 25 
Nugnes Paola  ... 25 
Bratti Alessandro , Presidente ... 25 
Nugnes Paola  ... 25 
Arrigoni Paolo  ... 25 
Bratti Alessandro , Presidente ... 26 
Galletti Gian Luca , Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ... 26 
Nugnes Paola  ... 27 
Galletti Gian Luca , Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ... 27 
Nugnes Paola  ... 27 
Galletti Gian Luca , Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ... 27 
Nugnes Paola  ... 27 
Bratti Alessandro , Presidente ... 27 
Galletti Gian Luca , Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ... 27 
Carrescia Piergiorgio (PD)  ... 28 
Galletti Gian Luca , Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ... 28 
Carrescia Piergiorgio (PD)  ... 28 
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 29 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 29 
Bratti Alessandro , Presidente ... 29 
Galletti Gian Luca , Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ... 30 
Bratti Alessandro , Presidente ... 30 
Galletti Gian Luca , Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ... 30 
Bratti Alessandro , Presidente ... 30 
Galletti Gian Luca , Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ... 30 
Bratti Alessandro , Presidente ... 30 
Galletti Gian Luca , Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ... 30 
Bratti Alessandro , Presidente ... 31 
Galletti Gian Luca , Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ... 31 
Bratti Alessandro , Presidente ... 31 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 31 
Galletti Gian Luca , Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ... 31 
Bratti Alessandro , Presidente ... 32

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALESSANDRO BRATTI

  La seduta comincia alle 14.05.
  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del comandante della polizia municipale di Siculiana, Giuseppe Callea.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del comandante della polizia municipale di Siculiana, Giuseppe Callea, che ringrazio per la sua presenza. L'audizione odierna, che è stata richiesta dall'interessato, rientra nell'ambito dell'approfondimento territoriale sulla Sicilia, in particolare sulle vicende riguardanti la discarica di Siculiana.
  Come lei saprà, la Commissione si occupa di illeciti ambientali relativi al ciclo dei rifiuti, ma anche dei reati contro la pubblica amministrazione e dei reati associativi connessi al ciclo dei rifiuti.
  Avverto il nostro ospite evidente della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterrà opportuno, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
  Prima di cederle la parola, devo chiederle se attualmente abbia procedimenti giudiziari in corso perché, se dovesse avere procedimenti giudiziari in corso, visto che noi abbiamo gli stessi poteri della magistratura, potrebbe avvalersi della presenza di un avvocato.
  In secondo luogo, vorrei tentare di darle il perimetro della nostra discussione, perché attorno ad alcune vicende si sono sviluppate tante discussioni, ci sono i procedimenti giudiziari che hanno avuto i loro esiti, a noi interessa conoscere quello che lei ha da dire e ritiene di apportare come elemento di conoscenza rispetto alle vicende di cui noi ci occupiamo.
  Cedo quindi la parola al dottor Callea per lo svolgimento della sua relazione introduttiva, al termine della quale i commissari potranno rivolgerle delle domande.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Grazie, presidente, ringrazio lei e tutti i commissari per avermi ospitato oggi dietro mia richiesta, perché leggendo anche quello che si era scritto sulla discarica di Siculiana, sul comune di Siculiana e principalmente sul mio operato ho voluto chiedere di essere ascoltato.
  Non ho procedimenti penali in corso, sono tutti chiusi da ben tre anni, già passati in giudicato da tre anni fino all'ultima sentenza. Io non ho fatto ricorso in Cassazione, ma altri del mio stesso filone, come il sindaco ed altri, sono arrivati in Cassazione ma soltanto per l'appello che riguardava il proscioglimento, che è stato rinviato ad un nuovo procuratore per procedere di nuovo.Pag. 4
  La sentenza era stata troppo motivata in quanto io all'epoca avevo chiesto l'abbreviato e sic et simpliciter immediatamente sono stato assolto, mentre il sindaco, l'ingegnere capo e l'altro geometra addetto alla discarica hanno scelto il rito ordinario e quindi la formula era diversa, però magari il giudice ha fatto la mia sentenza per gli stessi capi di imputazione, si è allungato un po’ e la legge italiana sostiene che non bisogna entrare nel merito per quanto riguarda i proscioglimenti. Dopo di ciò non ci sono più pendenze sul mio conto, sono stato reintegrato perché nel frattempo mi avevano, non sospeso dal servizio, ma spostato in un altro ufficio.
  Dopo un anno e mezzo o due, quando la sentenza è diventata irrevocabile, sono stato reintegrato al mio posto di comandante, perché i comandanti dei piccoli comuni non sono incaricati dal sindaco, ma vincono i concorsi come nelle altre pubbliche amministrazioni.
  In merito alla discarica di Siculiana è successa una cosa brutta sia per me, sia per gli amministratori in quel tempo in carica, sia per la cittadinanza tutta, perché siamo stati tacciati di mafiosità, il Consiglio comunale è stato sciolto con pochissimi indizi, quali aver avuto un consigliere comunale da un mese o due, perché le pressioni che l'impresa Catanzaro sosteneva erano già nel tempo passate.
  Successivamente, sempre in periodi in cui la ditta era sottoposta a procedimento di taglieggiamento, un ragazzo si è fidanzato e poi sposato con la figlia di una mia sorella ed è stato incriminato in quel frangente, pertanto hanno creato una situazione...

  PRESIDENTE. Chi è questo ragazzo ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Un ragazzo che era stato imputato nell'Operazione Marna, che è stato arrestato insieme ad altri e pertanto tra la vicenda di questo ragazzo e qualche altra dichiarazione hanno potuto sciogliere il Consiglio per infiltrazioni.
  La Commissione d'accesso agli atti, nominata dal prefetto per verificare se ci fossero abusi, appalti dati illecitamente, collusione per esempio, in merito non ha scritto nulla, ma ha riferito soltanto i capi di imputazione che c'erano su di me, sul sindaco e su qualche altro ragazzo arrestato. L'amministrazione non ha trovato agganci tra mafia e politica.

  PRESIDENTE. Lì siete stati prosciolti, quindi riabilitati a tutto tondo.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Si, però tenevo a precisare che anche poco fa ho incontrato dei colleghi della DIA, che hanno ricordato come il comune di Siculiana sia stato sciolto per mafia.
  Mi sono interessato alla discarica da sempre, da quando è stata realizzata nel 1992-1994 entrando in servizio nel 1995. Sin da allora c’è un atto a firma del sindaco con un'ordinanza di apertura di quella discarica inviata a tutti gli organi competenti, dallo Stato alla Regione e alla Provincia e alla polizia municipale, affinché la discarica fosse alle nostre attenzioni.
  All'inizio si è realizzato un primo modulo, in cui la ditta lavorava senza alcun problema, non riusciva ad avere profitti perché erano soltanto tre Comuni che scaricavano all'interno della discarica, che era una discarica sub comprensoriale tra Siculiana, Montallegra e Cattolica Eraclea, non c'erano grossi flussi di movimentazione.
  Quando cominciarono a chiudere tutte le altre discariche autorizzate ex articolo 12 della legge n. 915 incominciò ad esserci un flusso maggiore e più gente che lavorava all'interno, e comunque fino al 2000 non c'erano grossi problemi tra la ditta e l'amministrazione.
  I problemi sono sorti quando si iniziarono gli adattamenti. L'adattamento della discarica fu affidato alla stessa ditta, prima il percolato veniva smaltito all'interno della stessa discarica perché veniva reimmesso nelle vasche fin quando evapora e successivamente veniva smaltito fuori, a Gioia Tauro, con costi enormi per la pubblica amministrazione, il Comune in Pag. 5primis che doveva pagarli subito per poi recuperarli successivamente con gli altri comuni.

  PRESIDENTE. Lo smaltimento del percolato nel contratto con l'azienda era a carico del comune ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Sì, era a carico del comune, ma sempre nelle spese di gestione che il comune doveva calcolare per tutti gli altri competitori.

  PRESIDENTE. Non era però a carico del gestore ? A sua memoria, il primo contratto tra il privato e l'amministrazione comunale era un incarico che era stato conferito tramite una gara pubblica o era stata data una gestione diversa ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Sono le stesse domande che lei ha fatto ad altri, le rispondo subito. All'inizio c’è stata una gara pubblica, una licitazione privata e ha partecipato soltanto la ditta Catanzaro in ATI con la De Bartolomeis, hanno vinto la gara e hanno iniziato la realizzazione della discarica. Il progetto prevedeva anche che chi costruiva la discarica la gestisse per cinque anni, dal 1995 al 2000.

  PRESIDENTE. Lì era compresa anche la gestione del percolato ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. No, il percolato è subentrato successivamente, perché prima non veniva smaltito fuori, ma veniva smaltito all'interno della discarica. Dal 2002 con una legge nuova (non ricordo quale) che imponeva lo smaltimento realizzato diversamente, sono state previste le vasche di recupero per poi smaltirlo in centri specializzati come rifiuti speciali.
  Da quel momento in poi l'amministrazione, che prima aveva stanziato 2-300.000 euro, l'anno successivo ha dovuto pagare 1,5-2 milioni di euro.

  PRESIDENTE. Dal 2000 in poi che tipo di contratto c'era ? Una volta scaduta la tempistica del contratto, la ditta privata ha continuato a lavorare senza alcun contratto...

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Senza alcun contratto.

  PRESIDENTE. Chi la pagava ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Il Comune, andava avanti sempre con quel contratto.

  PASQUALE SOLLO. In deroga.

  PRESIDENTE. Anche se in deroga, ci sarà stato un contratto formale, una delibera. In condizioni normali viene fatto un contratto in deroga attraverso una delibera dell'amministrazione. La mia domanda era se ci fosse un atto formale che faceva sì che ci fosse un contratto in deroga con una delibera di Giunta, come può capitare, o una determina del dirigente...

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Soltanto un affidamento per quando riguardava il percolato, perché operando all'interno veniva a costare di meno. Le motivazioni erano queste, ma si trattava di un affidamento diretto, senza gara d'appalto.

  PRESIDENTE. Non è una questione di lana caprina: dal 2000 in poi c’è stato un atto formale dell'amministrazione comunale che permetteva al gestore di andare avanti oppure si è andato avanti così ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Si è andati avanti perché poi subentrò l'emergenza.

   PRESIDENTE. Dopo, con l'emergenza è subentrato un atto formale, però tra la fine del contratto normale e l’ inizio dell'emergenza, la gestione è rimasta al privato senza nessun tipo di contratto ?

Pag. 6

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Non le saprei dire di preciso, ma mi sembra...

  STEFANO VIGNAROLI. Anche a Roma è stato così.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Comunque il gestore lamentava che non ci fosse né contratto né le tariffe approvate, però io dell'ambito amministrativo non mi sono interessato più di tanto: andavo a constatare e relazionare quello che vedevo e basta.

  PRESIDENTE. Lei capisce che in uno stato di diritto non è che uno viene a casa mia e lavora senza avere un pezzo di carta che dichiari che può farlo. Poi può farlo bene o male, e giustamente chi controlla valuta questo, ma chi controlla dovrebbe anche sapere se è autorizzato a fare quell'attività, perché, se uno non ha un contratto, non è autorizzato a fare alcuna attività. È necessario un atto formale del concedente a chi viene concesso.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Come polizia municipale non ci siamo mai interessati di controllare se ci fosse un contratto in essere, c'era un ufficio tecnico deputato a trattare con la ditta, a creare le condizioni per poter lavorare, ma di preciso non so se avesse un contratto fatto con il dirigente.
  Mi risulta anche che il dirigente è stato denunciato civilmente dalla ditta perché gli ha fatto fare dei lavori che poi non poteva pagare perché era in assenza di contratto, cosa che abbiamo agli atti.
  All'interno dalla discarica le diatribe tra l'amministrazione e il gestore erano forti, non so il motivo ma l'amministrazione pretendeva che lui pagasse anche quello che portava in discarica. Ad Agrigento aveva infatti una discarica di pretrattamento rifiuti e conferiva presso la nostra discarica i sovvalli. Per quella faccenda di abbancare i propri rifiuti ha avuto dei problemi con l'amministrazione, perché voleva pagare di meno, non voleva pagare la quota giusta, e sono sorte decine e decine di contenziosi già dal 2002 con il comune.
  Purtroppo nei piccoli centri siamo solo una decina a capire qualcosa, il resto è buio. Il sindaco aveva i suoi avvocati, ma non era difeso in maniera tale da sopportare l'offensiva dell'impresa. Questo è un dato oggettivo perché, se andavamo a fare un controllo, immediatamente ci scriveva il suo avvocato dichiarando questo controllo illegittimo e pretendendo spiegazioni.

  PRESIDENTE. Questo rientra in una dinamica di conflittualità che si verifica quando c’è il contenzioso, quindi c’è stata una serie di vicende giudiziarie successive.
  Adesso abbiamo più o meno capito la storia, ma ci interessava sapere se lei avesse qualche elemento ulteriore di interesse. Rispetto a quelle vicende ci sono state delle sentenze, siete state riabilitati, c’è ancora un problema amministrativo in corso tra il Comune, l'azienda che gestisce, la Regione, che ci ha segnalato la Commissione Marino dicendo che quelle autorizzazioni probabilmente devono essere riviste, quindi c’è tutta una situazione di contenzioso.
  Ci interessava capire da lei, visto che ci ha chiesto l'audizione, se abbia qualche elemento aggiuntivo da darci.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Per quanto riguarda la gestione della discarica, bene o male veniva gestita con i mezzi che c'erano e quando il gestore si infastidiva perché controllavamo i mezzi era perché in base al contratto di gestione avrebbe dovuto tenere lì 4-5 mezzi sempre a disposizione per la gestione, cosa che a volte faceva, mentre altre li impiegava per fare altre cose.
  In quegli anni aveva infatti cinque lavori in corso, ossia l'adattamento delle vecchie vasche V1 e V2, la gestione del percolato, l'ampliamento di una nuova discarica, l'adattamento di quelle vecchie ed era anche conferitore, cioè cinque cose in un soggetto.

Pag. 7

  PRESIDENTE: In questo caso aveva la gestione del percolato, che però gli pagava il Comune.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Certo, in quel periodo la discarica era comunale, lui era sempre il gestore, gli è stato affidato il compito di gestire il percolato, ma il Comune ha liquidato in due anni 2.300.000 euro.
  Lo ricordo perché quel processo è impresso sulla mia pelle. Anche altri si sono permessi di dire che la polizia municipale non aveva le competenze per controllare il percolato (l'ha detto chi avrebbe dovuto leggere i nostri rapporti), perché quando noi facevamo il sopralluogo per il prelievo del percolato ci limitavamo ad arrivare in discarica prima che arrivasse il camion per il trasporto, quindi alle 6.00 eravamo già in servizio per arrivare alle 6.39, il camion arrivava alle 6.50, quindi si identificava l'autista e il mezzo, si pesava vuoto, si vedeva riempire, si ripesava, si riempiva il formulario e si faceva rapporto.
  Questo era il nostro lavoro, non analizzavamo il percolato perché non ci siamo mai investiti di funzioni di polizia giudiziaria servendoci anche dell'ARPA o dagli altri, perché l'ARPA ogni sei mesi faceva qualche rilievo del genere.
  Questa era dunque la nostra incompetenza, ma non si sono letti nemmeno un verbale di quello che facevamo all'interno della discarica, controllando i fornitori, l'eventuale presenza di subappalti, e scriveva a noi per saperlo.
  Si è letto l'ordine di servizio del sindaco, in cui diceva al comandante e al dirigente dell'ufficio tecnico di acquisire tutti gli abbancamenti che si sono succeduti da quando la vasca ha iniziato a funzionare fino adesso.
  La vasca V2 cominciò a funzionare a novembre del 2004 e a giugno del 2005 siamo andati ma nessuno ha saputo dirci niente. Il Comune ha lamentato che da 7 mesi non aveva una fattura per cominciare a scrivere agli altri sindaci per pagare qualcosa.

  PRESIDENTE. Il sindaco di Siculiana è sempre stato quello dal 2001 ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. È stato sindaco dal 2001 allo scioglimento.

  PRESIDENTE. Prima del 2001 c'era un altro sindaco ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Sì, c'era un altro sindaco.

  PRESIDENTE. Quindi l'attività è iniziata con un altro sindaco.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. La discarica è iniziata con il Sindaco Tuttolomondo, che è morto da un paio di mesi, poi abbiamo avuto un altro Sindaco e poi il dottor Sinaguglia.

  PRESIDENTE. Quindi tre sindaci hanno avuto a che fare con la gestione...

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Si, certo, e ancor prima forse qualche altro. All'inizio c'era ancora qualcosa, ma il primo affidamento è stato realizzato da Tuttolomondo.
  Quando andavamo a chiedere queste cose per lui era un fastidio, anche perché non mi facevo intimorire dai suoi operai che chiedevano chi fossi e chi mi mandasse, ma ribattevo che sapevano benissimo chi fossi.
  Ci facevamo dare i documenti di tutti, li identificavamo per vedere chi lavorava in discarica, come ora fanno le forze di polizia che si stanno attrezzando per combattere la mafia, mentre io già lo facevo dieci anni fa quando chiedevo se quel trattore...

  PRESIDENTE. Voi avevate mai segnalato situazioni sospette ?

Pag. 8

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Noi l'abbiamo segnalato al sindaco.

  PRESIDENTE. Le risulta che siano state segnalate alla magistratura ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Alla magistratura non lo so, però ho comunicato che il 4 luglio del 2004-2005 nel corso di un servizio abbiamo visto che una vasca è stata svuotata diversamente, giunta a un certo punto la vasca si è inabissata.

  PRESIDENTE. Al di là degli aspetti tecnici che potevano presentare delle problematiche, giustamente lei ha detto che facevate i controlli amministrativi, guardavate i personaggi che venivano dentro, il trattore che portava rifiuti. Avete mai individuato personaggi particolari, visto che siete in realtà piccole dove ci si conosce tutti ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Persone di un certo tipo no.

  PRESIDENTE. Qualcuno appartenente a un'impresa collegata a una famiglia particolare ?

   GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. No, da quando incominciò questo tipo di controllo no, ma per questo tipo di controllo l'impresa si è infastidita e si è accanita contro di me e di chi operava con me. Questo è successo dopo quel mio rapporto, quando c’è stato questo sbancamento ulteriore non conforme, per cui è intervenuto anche l'ufficio tecnico.
  Di questo si infastidì profondamente, tanto che cominciarono ad arrivare denunce nei miei confronti: Callea lavora senza cognizione di causa, Callea si reca lì senza poterci andare, tutte denunce formalizzate presso la magistratura, che poi acquisendo gli atti nel corso del tempo non mi ha voluto nemmeno sentire. Quando mi è arrivata la prima notifica di prosecuzione dell'indagine ho chiesto inutilmente di essere sentito, hanno sentito gli altri, probabilmente stavano archiviando queste denunzie campate in aria, ma è subentrato il discorso della mafia...

  PRESIDENTE. Voi sapevate che la ditta era sottoposta a estorsioni ?

   GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Assolutamente no.

  PASQUALE SOLLO. Lei come comandante della polizia municipale aveva come sua competenza soltanto il controllo o il Servizio ecologia era affidato comunque alla sua competenza o c'era un alto dirigente incaricato ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. C'era il dirigente dell'ufficio tecnico e specificatamente c'era un RUP per quando riguarda la discarica.

  PASQUALE SOLLO. Quindi a lei era affidato esclusivamente il controllo.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. A volte li supportavamo, ma non potevamo verificare come funzionasse all'interno la discarica, perché con noi c'erano sempre i tecnici.
  Ero arrivato alla procura di Agrigento che stava archiviando la cosa, ma poi arrivò la DDA a occuparsi della mafia che aveva estorto i Catanzaro. Bisogna sottolineare che in quel processo, quando Catanzaro viene escusso presso la procura di Agrigento dichiara di frequentare la Squadra mobile sin dal 2004, di non aver più pagato il pizzo dal 2005, ma nel 2004 già pagava il pizzo e poteva anche denunciarlo alla Squadra mobile, non denunciare me...

  DORINA BIANCHI. Io volevo approfittare del fatto che lei è capitano dei vigili urbani da molti decenni nel suo comune per capire se secondo lei sia esistito un condizionamento mafioso nel suo comune Pag. 9e se ci fossero rapporti di parentela tra amministratori e soggetti vicini alla mafia o mafiosi.
  Volevo approfittare della sua presenza non soltanto per parlare della discarica Catanzaro, perché quando siamo venuti in Sicilia e anche nelle nostre audizioni abbiamo concentrato la nostra attenzione prevalentemente su questo, ma nel suo comune esistono altre due discariche. Una è quella dei fratelli Sodano, che sono stati arrestati proprio in relazione alla discarica, quindi volevo capire se lei abbia avviato delle indagini o accertamenti per quanto riguarda questo tipo di discarica e se la discarica abbia necessità di avere interventi di bonifica o questi siano in atto.
  La seconda discarica nel suo comune è quella di Scalilli, che peraltro è stata oggetto di condanna anche da parte dell'Unione europea. Vorrei capire se ci siano stati da parte sua o del comune dei controlli su questa discarica soprattutto dopo la condanna dell'Unione europea, che ha accertato la natura abusiva e quindi inquinante di questa discarica, e se ci siano state irregolarità sulla gestione della raccolta differenziata.
  In questo modo potremo avere una visione che va oltre la discarica dei Catanzaro, di cui ci siamo fatti un'idea, mentre su queste cose nutro ancora qualche dubbio.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. La discarica di contrada Scalilli è chiusa dal 1990, non è più discarica, è chiusa da 25 anni, è stata recintata e messa in sicurezza. Occorreva fare un progetto per la bonifica, che con tutte queste vicende che ha avuto il comune, tra lo scioglimento e i continui problemi con la ditta Catanzaro perché il comune è stato per 3-4 anni offuscato dai controlli...

  DORINA BIANCHI. Ma lei è andato a fare dei controlli su queste altre discariche o avete concentrato i controlli solo sulla Catanzaro ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Sulla Scalilli andiamo ogni tanto a controllare perché è una strada che porta in una parte paesaggistica e vediamo che c’è la recinzione, c’è tutto.

  DORINA BIANCHI. Potete avere i verbali ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Non li abbiamo perché verbalizziamo se occorre.

  DORINA BIANCHI. Questa è una discarica che è stata condannata dalla UE, quindi qualcosa che non andava ci doveva essere !

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Forse perché non è stata bonificata, è stata condannata perché non abbiamo fatto il progetto per bonificarla, ma non perché inquina. Siamo ancora in ritardo per la bonifica. L'ufficio tecnico avrà comunque le gare d'appalto e gli affidamenti per la recinzione e per il resto,

  DORINA BIANCHI. E sulla Sodano ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Sulla Sodano ho appreso dai giornali che ha avuto l'autorizzazione per la realizzazione di una discarica di inerti a Siculiana e che poi gliel'hanno sospesa perché uno di loro non aveva il certificato di prevenzione antimafia.

  DORINA BIANCHI. Qualcuno di voi ha fatto dei controlli per verificare se nella discarica fosse tutto a posto ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. La discarica non ha nemmeno iniziato a funzionare, era in fase di realizzazione, hanno dato le concessioni che poi hanno subito revocato. Hanno iniziato soltanto un po’ di Pag. 10movimentazione terra e hanno recintato. Subito dopo è arrivato il decreto di sospensione.
  Bisogna comunque precisare che il soggetto che ha rilasciato l'autorizzazione ed è stato arrestato ha partecipato alla Conferenza di servizi anche per la realizzazione della discarica di Siculiana.

  PRESIDENTE. In che senso ha partecipato alla Conferenza di servizi ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Era un funzionario regionale che ha partecipato all'ultima Conferenza di servizi per quanto riguarda l'AIA del 2007, quella incriminata.

  PRESIDENTE. In quanto funzionario della regione, oltre ad aver firmato l'autorizzazione per la discarica che diceva l'onorevole Bianchi, era anche presente alla Conferenza dei servizi...

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. No, la presiedeva.

  PRESIDENTE. Come si chiama ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Giancarlo Cannova.

  PRESIDENTE. Il famoso Cannova...

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Durante i controlli che facevamo abbiamo appreso che per quanto riguarda i controlli fatti dal NOE presso la discarica, quella di Catanzaro, i responsabili sono stati denunciati per truffa per aver avuto un'autorizzazione falsa. Tra gli imputati odierni, che sono attualmente ancora imputati perché non è stata archiviata, c’è il presidente della provincia, un Catanzaro, un Cannova e un altro funzionario della provincia. Questa è un'indagine ancora in corso.

  DORINA BIANCHI. Se non ho capito male, la discarica Sodano non ha mai funzionato, quindi non ha bisogno di messa in sicurezza, né di interventi di bonifica.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Non è mai iniziata. Quella di Scalilli invece ha bisogno della bonifica in base alle nuove norme comunitarie per cui siamo stati multati, ma non ci sono stati amministratori in grado di portare avanti il progetto e farlo finanziare.

  PAOLA NUGNES. Vorrei avere un quadro più chiaro, perché leggo che dal 2004 i sopralluoghi, che sono stati frequenti da parte sia dell'autorità comunale che della polizia, hanno addirittura infastidito la Catanzaro, ma non mi sembra che in tutti questi controlli siano emerse irregolarità sostanziali e non mi sembra chiara la situazione delle autorizzazioni e dei contratti.
  Mi perdoni, quindi, ma mi chiedo cosa si andasse a verificare da un punto di vista amministrativo in quei sopralluoghi e per quale motivo siete rimasti sorpresi dell'archiviazione della procura di Agrigento laddove dal 2004 ad oggi non mi sembra che abbiate rilevato delle grandi irregolarità.
  Forse non ho capito qualcosa, però se lei potesse rendermi più chiaro questo quadro le sarei grata. Noi cittadini ci lamentiamo che ci sono pochi controlli, ma i controlli ci sono stati al punto che sono stati lamentati come eccessivi; sono sicura che non sono stati eccessivi (l'ho anche verificato alla procura di Palermo), però, visto che abbiamo controllato tanto e che dal 2004 abbiamo controllato sempre, in maniera continuativa, cosa è emerso di tanto rilevante o quali sono le autorizzazioni di questa ditta, quali sono le irregolarità che sono emerse e che saranno sicuramente alla sua evidenza, visto che trova strana l'archiviazione della procura di Agrigento ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. In merito Pag. 11a cosa trovo strana l'archiviazione della procura di Agrigento ?

  PAOLA NUGNES. L'ho letto in un articolo di giornale, quindi potrei sbagliarmi, se lei dice che non è così. La proposta di archiviazione della procura di Agrigento sulla procedura a carico della Catanzaro ha sollevato le sue perplessità. Se questo non risulta vero, ce lo dirà chiaramente.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Io non ho detto che di essere perplesso perché è stata archiviata, c’è stata una proposta di archiviazione, come ho appreso dai giornali, ma non so se sia stata archiviata o meno. Ho detto che c’è un processo in corso...

  PAOLA NUGNES. Io voglio soltanto cercare di capire con le mie limitate possibilità, quindi mi perdoni, non volevo essere aggressiva nei suoi confronti però ho letto che nella proposta di archiviazione erano state sollevate perplessità. Se lei mi dice che è stato riportato male nell'articolo, ne prendo atto, quindi a lei non risulta che questa proposta di archiviazione sia anomala.

  PRESIDENTE. Mi scusi se faccio un'interpretazione e non me ne voglia la collega. Lei dice che avete fatto un sacco di controlli, che non avete mai trovato nulla di anomalo, c’è un articolo di giornale probabilmente locale che riporta delle sue dichiarazioni in cui lei esprime una perplessità sul fatto che la procura abbia archiviato.

   GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Al giornale non ho mai dichiarato nulla in merito a queste vicende della ditta Catanzaro.

  PRESIDENTE. Però approfondiamo la questione, perché ci interessa capire se nel corso di tutti questi controlli abbiate rilevato pesanti anomalie, degne di essere segnalate.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Assolutamente, oltre quell'ulteriore sbancamento che ho segnalato non ci sono state situazioni gravi.
  In merito ai controlli che erano frequenti e repentini, come ho detto poco fa Catanzaro gestiva cinque attività all'interno, quindi ci si andava per controllare i suoi mezzi, i suoi abbancamenti, per il percolato, l'adattamento delle discariche perché anche lui con i verbali che facevamo insieme all'ufficio tecnico riusciva ad avere i pagamenti giusti.
  Non erano molti per le cinque attività che poneva in essere, perché un giorno ci si andava per il percolato, un altro giorno ci andava l'ufficio tecnico per vedere quello che facevano per quanto riguarda l'adattamento... questo fino al 2006-2007.

  PRESIDENTE. Il tema è che c’è stato un inasprimento dei rapporti tra l'azienda e il comune che ha portato a una serie di contenziosi, probabilmente più di carattere amministrativo, perché magari non si concordava sulla tariffa.
  Questo inasprimento ha portato il gestore a fare una serie di denunce, probabilmente paventando anche pressioni indebite, procedimento penale finito in niente, ma nel contempo al gestore non sono mai stati rilevate situazioni anomale a parte questa vasca, perché non avete mai riscontrato, nonostante i numerosissimi controlli, delle situazioni tecniche meritevoli di essere segnalate alla procura. Sta in piedi questo riassunto ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Questo riassunto sta assolutamente in piedi. Il problema di fondo è che c'erano molti contenziosi con la ditta, che facevano inasprire i rapporti tra noi e loro perché andavamo a fare frequenti controlli semplici e puntuali per quanto riguardava il percolato perché il sindaco voleva saperlo, anche lui stesso ci mandava i fax per informarci che in tale giorno avrebbe effettuato il prelievo e noi andavamo.
  L'altro aspetto è che durante i controlli avevo molta più attenzione del tecnico nel Pag. 12controllare, perché avevo notificato al Catanzaro una prosecuzione di indagine perché sia la sua che altre imprese avevano abbancato rifiuti speciali all'interno.
  Probabilmente poi sarà caducato dalla nuova legge che avrà assimilato determinati rifiuti o altro, però c'era un'attenzione particolare a questi fatti.

  PRESIDENTE. Questo particolare si è tradotto nell'accertamento di illeciti ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. No, era in merito alla gestione, tanto che un pomeriggio, verso le 16.30-17.00, ci siamo recati lì con un vigile, è venuto subito il titolare, Lorenzo, e abbiamo cominciato a sentire una puzza strana e quando abbiamo chiesto spiegazioni ci ha risposto che si spegneva una torcia che brucia del biogas e dà luogo all'esalazione. Quando ho chiesto perché si spegnesse, mi ha detto che non capivo niente perché si spegneva alle 17.00 in quanto il programma di gestione che avevano cercato di ampliare era stato rifiutato.
  Ho inviato alla procura notizia di questo sopralluogo perché ci fosse una traccia amministrativa o penale, perché il rapporto d'impresa veniva non perfettamente concluso con la torcia accesa ventiquattro ore su ventiquattro che poi diventava biogas e si espandeva.
  Alla procura ho notificato anche gli altri sopralluoghi, perché dal 2006, quando è subentrata la denuncia del NOE nei confronti dell'impresa Catanzaro ed altre, il perno della situazione era che i terreni erano ancora intestati al comune, anche se indivisi e promessi dalla parte venditrice e forse anche pagati, tanto che l'ingegnere capo ha sospeso i lavori perché avevano l'AIA che non avrebbero potuto avere perché il terreno non era loro (lo hanno comprato successivamente).

  PRESIDENTE. Questa discordanza è nota, perché il contenzioso aperto tra il comune e la proprietà e il fatto che lui abbia avuto l'autorizzazione che da alcuni viene giudicata non regolare in quanto non proprietario del terreno è una situazione che abbiamo verificato.

  STEFANO VIGNAROLI. Volevo fare proprio una domanda sulla proprietà dei terreni, perché è uno dei fattori più controversi. Vorrei sapere quando sia avvenuto questo formale passaggio di proprietà e se le risultino compravendite di terreni che coinvolgano anche terze persone private.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Io so che i Catanzaro hanno acquistato i terreni successivamente all'ottenimento dell'AIA, infatti ho portato anche un atto in cui viene citato...

  STEFANO VIGNAROLI. Li hanno acquistati dal comune ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. No, dai privati. Il comune aveva iniziato una procedura di esproprio di tutto un terreno con particelle enormi e indivise come i vecchi feudi che avevano 300 ettari in un'unica particella, ha effettuato un'immissione in possesso per determinate particelle...

  PASQUALE SOLLO. La domanda che ho fatto prima per capire le competenze è fondamentale perché in una struttura come un ente locale ognuno ha delle competenze specifiche, quindi al comandante dei vigili urbani non si può chiedere se l'impianto funzionava perché è di competenza dell'ufficio tecnico, a meno che, come in alcuni comuni, alcune cose vengano accorpate in una stessa area, ma in questo caso mi sembra di capire di no, cioè che ci sia un ufficio tecnico che era responsabile del funzionamento e il Corpo della polizia municipale che è competente esclusivamente per il controllo.
  A questo lei non ha dato una risposta, ma le suggerisco di rilassarsi perché capisco perché lei abbia voluto essere ascoltato in quanto io sono stato sindaco per Pag. 13dieci anni e sono stato un sindaco anomalo perché facevo anche il segretario e mi piaceva capire tutto, accompagnavo i miei dirigenti e i miei tecnici e dopo dieci anni probabilmente ero più competente di loro perché mi piaceva proprio studiare le cose, quindi conosco benissimo come funziona un ente di piccole dimensioni, e lei si sente giustamente macchiato di una cosa per cui è stato dichiarato innocente, lo capisco benissimo perché nella mia zona almeno venti comuni negli ultimi vent'anni sono stati sciolti per lo stesso motivo (fortunatamente il mio mai) e anche loro sono stati poi dichiarati innocenti.
  L'onorevole Bianchi le ha però posto due domande alle quali un comandante dei vigili urbani non può non sapere rispondere. Il mio comune ha 19.000 abitanti e io sapevo benissimo chi erano i camorristi del paese, in che modo incidevano, avevo un rapporto quotidiano con i carabinieri e ho subìto anche attentati, ma un comandante dei vigili per 25 anni...

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Trentacinque.

  PASQUALE SOLLO. Un comandante dei vigili sa benissimo (lasciamo perdere la parentela, perché in un piccolo comune conta poco perché nella pianta organica del comune è probabile che ci sia qualche parente, e questo non significa che un parente sia mafioso come l'altro) se ci sono state influenze della mafia sulla ditta che gestiva praticamente tutto l'impianto di proprietà del comune, se c’è stata qualcosa che non andava, quindi se avete fatto qualcosa in questo senso.
  Queste domande sono fondamentali. Il fatto che il sito sia stato bonificato o meno non è chiaramente di sua competenza, perché è l'amministrazione che deve provvedere alla bonifica, mentre lei deve controllare se il sito sia rimasto in sicurezza (e le consiglio anche quando lo trova così di fare sempre un verbale, che attesti che quel giorno è passato ed era tutto a posto, perché per l'emergenza rifiuti il Campania abbiamo avuto innumerevoli problemi).

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Probabilmente ci vanno i tecnici senza dirci niente, perché nel mio comune i tecnici sono 12, mentre noi vigili siamo solo 3.
  Per quanto riguarda il sentore di mafia, non si riesce a capire chi siano queste persone che vengono da fuori, a meno che non siano vicine a persone note nel paese, perché noi non facciamo attività investigativa, ma quando notiamo qualcosa di strano lo riferiamo ai veri poliziotti che possono indagare, mentre se noi telefoniamo per chiedere informazioni su questi soggetti non ci vengono fornite.
  Se invece sono del nostro territorio lo sappiamo.

  PASQUALE SOLLO. Le vostre competenze nel corso degli anni sono completamente cambiate, perché oggi avete competenza di polizia giudiziaria.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Le abbiamo avute da sempre, sono cambiate le leggi.

  PASQUALE SOLLO. Ci sono altri tipi di competenze che sono completamente cambiate nel corso degli anni e oggi siete alla pari dei carabinieri sul territorio.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Assolutamente, non abbiamo i collegamenti sul territorio per vedere le persone...

  PAOLO ARRIGONI. Lei è stato reintegrato e sta svolgendo attualmente il ruolo di comandante ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Sì.

  PAOLO ARRIGONI. Il Corpo di polizia locale è costituito da 3 persone ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Eravamo 8 ma siamo diventati 3.

Pag. 14

  PAOLO ARRIGONI. Quando siamo stati con la Commissione alla discarica, uno dei fratelli Catanzaro mi ha detto che nella parte adiacente all'impianto di trattamento del percolato esisterebbe (lo ha detto lui) una discarica abusiva, ma ha concluso dicendo «ma di quella non si interessa nessuno». Lei ne è al corrente ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Il geometra Catanzaro appellato ingegnere in tutte le varie relazioni...

  PRESIDENTE. Catanzaro è geometra o ingegnere ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Non lo so, io lo conosco come geometra.

  PAOLO ARRIGONI. Quello che mi ha detto questa cosa non è quello che ha un ruolo in Confindustria Sicilia, ma l'altro, credo più giovane...

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Sì, il geometra Lorenzo, che è più grande. La società è dei 3 fratelli, ma il legale rappresentante è Lorenzo. Dove c’è l'impianto nuovo è tutto sul territorio di Montallegro e prima di iniziare la discesa c'era una vecchia discarica che era di Montallegro, autorizzata ex articolo 12, che dovrebbero adattare come la nostra, perché anche loro sono attualmente in infrazione comunitaria.

  PRESIDENTE. Quindi quella è una discarica comunale del comune di Montallegro, che è rimasta lì.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Sì, non è una discarica abusiva, ma il geometra definisce abusive tutte le cose.

  PRESIDENTE. Non è abusiva, è una discarica allora autorizzata che probabilmente, non essendo stata bonificata, rientra nelle discariche soggette a infrazioni comunitarie perché non hanno subito la bonifica post mortem.

  STEFANO VIGNAROLI. Ripeto la domanda: in che anno è avvenuto il passaggio di proprietà di quel terreno a Catanzaro ? Ha avuto modo di visionare il contratto e la regolarità dell'iter nel passaggio di proprietà ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Io nel difendermi nel procedimento ho acquisito tanti atti tra cui anche uno, che probabilmente è stato fotocopiato dal comune o altrove, da cui si evince che la ditta Catanzaro li ha acquistati a gennaio del 2007, mentre l'AIA è stata rilasciata il 4 dicembre del 2006.

  GIUSEPPE COMPAGNONE. Quindi l'AIA è stata data prima, quando il terreno non era ancora di proprietà dei Catanzaro...

  PRESIDENTE. È l'oggetto dell'indagine.

  GIUSEPPE COMPAGNONE. L'ho voluto sottolineare per capire bene.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. L'inchiesta è conclusa.

  PRESIDENTE. Non è concluso il procedimento giudiziario.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Per l'emergenza rifiuti la discarica doveva tornare al soggetto titolare, che ne era sempre gestore.

  PRESIDENTE. Questo è il contenzioso in atto.

  GIUSEPPE COMPAGNONE. In qualità di comandante dei vigili urbani nell'espletamento del suo lavoro ha avuto mai l'impressione che il sindaco la spingesse a Pag. 15fare questi controlli in modo eccessivo o facevano parte della normale routine ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Assolutamente, se lei vede gli ordini di servizio formulati dal sindaco, constata come si riferiscano alla vasca che era stata consegnata in un determinato periodo, al fatto che da nove mesi non portava nemmeno una fattura, quindi avrebbe inviato la polizia municipale e l'ufficio tecnico per acquisire le fatture, per cui poi io scrivevo che in discarica non c'era niente, non avevano le fatture...

  PRESIDENTE. Quindi no...

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. No, assolutamente, non c’è stata alcuna pressione da parte del sindaco contro la ditta. La rabbia era dovuta al fatto che l'amministrazione si ritrovava impotente a gestire una discarica enorme, in cui confluiscono centinaia di conferitori è occorra un entourage non limitato a 3 vigili urbani, che comprenda ingegneri, ingegneri ambientali e via dicendo per contrastare queste cose o almeno dire come possiamo fare.
  Anche noi eravamo angosciati e disperati quando andavamo a lavorare là, perché venivamo attaccati dall'avvocato della ditta.

  DORINA BIANCHI. Vorrei tornare alle altre discariche, perché alcune mie informazioni forse errate non combaciano. La discarica Scalilli da quando è comandante dei vigili urbani è stata sempre recintata o ci sono state delle verifiche da parte sua prima su questa discarica ?
  Voi non avete mai fatto controlli in questa discarica né prima che fosse chiusa...

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Sì, è stata chiusa nel 1990, io ero già in carica e c'era già.

  DORINA BIANCHI. Voi non avete mai fatto controlli su questa discarica ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. No, non c'era questa attenzione all'ambiente. Veniva gestita direttamente dal comune, si abbancava, si mandava una ruspa ogni quindici giorni o ogni settimana...

  DORINA BIANCHI. E sulla raccolta differenziata ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. La raccolta differenziata è partita mentre c'erano i commissari e subito dopo è stata dismessa dall'attuale amministrazione perché costava troppo, quindi non la facciamo più. Ci hanno consegnato quattro scatoloni quaranta per quaranta, uno giallo, uno verde e uno marrone...

   DORINA BIANCHI. Non è stata segnalata alcuna irregolarità sulla questione della differenziata ?

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Se il sindaco dispone di non fare la differenziata, la polizia municipale denuncia il sindaco perché non la fa ?

  DORINA BIANCHI. No, volevo sapere se siano state eventualmente rilevate delle irregolarità.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. No, tutti i comuni del circondario agrigentino non fanno la raccolta differenziata.

  PRESIDENTE. Sì, lo sappiamo.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Nessuno la fa.

  PRESIDENTE. Lo sappiamo, ma la senatrice ha fatto una domanda secca, chiedendo se abbiate verificato eventuali irregolarità amministrative nella gestione della Pag. 16raccolta differenziata, quindi la risposta è no, la differenziata non è mai partita, quindi non c’è alcuna irregolarità perché manca l'oggetto.

  PASQUALE SOLLO. Gli ordini di servizio erano diretti soltanto al suo comando o anche all'ufficio tecnico ?

   GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Venivano indirizzati al comando dei vigili urbani e anche all'ufficio tecnico.

  PASQUALE SOLLO. Un sindaco non può fare ordini di servizio all'ufficio tecnico, ma soltanto alla polizia locale, perché è il capo della polizia locale.

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Gli ordini di servizio li facevo io, il sindaco disponeva...

  PRESIDENTE. Scusate, siccome abbiamo un altro audito noi la ringraziamo per gli elementi che ci ha fornito...

  GIUSEPPE CALLEA, Comandante della polizia municipale di Siculiana. Volevo solo ringraziare per avermi dato l'opportunità di parlare, ho fatto dieci ore di viaggio per venire a dire che chi doveva dire non ha detto niente. Noi siamo qui e io non ho paura di nessuno.

  PRESIDENTE. A noi interessava sapere da lei quello che lei aveva da dire, gli altri forse non hanno detto ma noi abbiamo verbalizzato tutto. La ringraziamo.

Audizione di Salvatore Petrotto, in qualità di ex sindaco del comune di Racalmuto.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del dottor Salvatore Petrotto, in qualità di ex sindaco del comune di Racalmuto, che ringrazio per la presenza. L'udienza odierna, che è stata richiesta dall'interessato, rientra nell'ambito dell'approfondimento territoriale sulla Sicilia, in particolare sulle vicende riguardanti la discarica di Siculiana.
  Come lei sa, la Commissione si occupa di illeciti ambientali relativi al ciclo dei rifiuti, ma anche dei reati contro la pubblica amministrazione e dei reati associativi connessi al ciclo dei rifiuti.
  Avverto il nostro ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterrà opportuno, consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitando comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale della seduta.
  Prima di cederle la parola, mi corre l'obbligo di porle una domanda e farle alcune precisazioni, chiedendole se lei abbia situazioni pendenti in atto, perché, visto che noi siamo una Commissione con lo stesso potere della magistratura, si può avvalere della presenza di un avvocato.
  Purtroppo alle 15.45 dobbiamo chiudere i nostri lavori (se ci vorrà lasciare dei documenti, li approfondiremo), quindi le chiederemmo di concentrarsi su situazioni che l'hanno riguardata direttamente e che hanno a che fare con l'interesse della Commissione e non su dichiarazioni generali legittime che lei può aver espresso in merito a come sono state condotte determinate situazioni.
  Visto che abbiamo abbastanza inquadrato il fenomeno, ci interesserebbe capire le sue questioni che possono dare un contributo al tipo di lavoro che noi stiamo facendo. Questa è una premessa che ritengo fosse d'obbligo.
  Le darei quindi brevemente la parola perché ci illustri i motivi della richiesta di audizione.

  SALVATORE PETROTTO, Ex sindaco del comune di Racalmuto. Vi ringrazio innanzitutto di avermi dato questa opportunità oggi di essere qua, e, se oggi sono qui, è perché del febbraio del 2011 ho denunciato alla procura di Agrigento la scandalose gestione del ciclo dei rifiuti e delle risorse idriche nell'agrigentino.

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  DORINA BIANCHI. Noi siamo una Commissione con poteri di autorità giudiziaria, credo che il nostro audito sia stato condannato su questi fatti soprattutto per quanto riguarda un processo in fatti di corruzione a seguito della denuncia di un rappresentante di una società che erogava servizi idrici. Le chiedo quindi, presidente...

  SALVATORE PETROTTO, Ex sindaco del comune di Racalmuto. Potrebbe anche ripetersi, considerato che chi si mette contro...

  DORINA BIANCHI. Sì, però mi faccia finire. Se il nostro audito riferirà su questo, io chiedo al presidente di valutare la segretazione di questa parte, perché bisogna inviare questi atti alla procura. Da questo punto di vista sarebbe opportuno segretare, anche perché non venga usato come pubblicità sui giornali.

  PRESIDENTE. Dispongo la disattivazione dell'impianto audio video.
  (La Commissione prosegue in seduta segreta indi prosegue in seduta pubblica)

  SALVATORE PETROTTO, Ex sindaco del comune di Racalmuto. Limitatamente alla mia denuncia relativa alla gestione dei rifiuti nell'agrigentino, nel febbraio 2011 denunciai una serie di proroghe dal mio punto di vista concesse in maniera illegale per 25 milioni di euro all'anno. Mi riferisco all'ATO Gesa AG 2, che operava in regime di proroga attraverso alcuni affidamenti sempre alle stesse società, la SAP e la Esedra.
  Queste due società hanno beneficiato di quasi 150 milioni di euro finiti senza effettuare alcuna gara d'appalto. Io contestai queste cose in sede di Ambito territoriale ottimale da sindaco e le contestai perché volevo che venisse espresso un parere legale riguardo all'affidamento di questi servizi in proroga. Il legale che era stato interpellato dall'ATO mi aveva dato ragione.
  Avevo letto anche una segnalazione da parte dell'autorità di vigilanza antitrust, del Presidente Antonio Catricalà, che giustamente sottolineava con una lettera pubblicata nel Bollettino dell'autorità che la regione Sicilia operava in maniera illegittima, consentendo non solo nell'agrigentino ma in tutta la Sicilia l'affidamento in proroga di questi servizi, giustificando questa scelta con la riforma degli ATO che prevedeva la riduzione degli ATO rifiuti da 27 a 9.
  Giosuè Marino, l'assessore regionale competente, che era stato prefetto di Agrigento e Palermo, emanò quindi questa circolare, che venne stigmatizzata dal Presidente autorità dell'Autorità antitrust, Antonio Catricalà.
  Stesso giudizio espresse il 18 agosto dello scorso anno, sempre del Bollettino dell'autorità, l'attuale Presidente dell'autorità, Giovanni Pitruzzella, evidenziando come anche questa riforma della riforma (c’è un processo riformistico veramente parossistico) blocchi di fatto l'effettuazione di gare d'appalto. La riforma, la legge n. 3, risale al gennaio 2013. Adesso l'ATO è in liquidazione e tutti i sindaci agiscono sempre con queste ordinanze di proroga, che dal mio punto di vista continuano ad essere illegittime.

  PRESIDENTE. Quando lei era sindaco fece una denuncia ?

  SALVATORE PETROTTO, Ex sindaco del comune di Racalmuto. Una denuncia alla procura della Repubblica, ma non ho avuto alcun riscontro o, per meglio dire, ho avuto altri generi di riscontri.

  PRESIDENTE. Rispetto al fatto che lei sottolineava, ossia agli affidamenti irregolari agli ATO...

  SALVATORE PETROTTO, Ex sindaco del comune di Racalmuto. Ho anche telefonato al procuratore.

  PRESIDENTE. Quindi lei ha telefonato e non ha...

Pag. 18

  SALVATORE PETROTTO, Ex sindaco del comune di Racalmuto. Ho mandato anche un messaggio, ma dal febbraio del 2011 non ho avuto alcuna risposta.

  PRESIDENTE. Lei ha dei riscontri formali di questa denuncia ?

  SALVATORE PETROTTO, Ex sindaco del comune di Racalmuto. Io ho solo una copia della denuncia, ma non ho il protocollo della denuncia, comunque risulta agli atti e in ogni caso non mi fermai alla denuncia, ma feci altre attività, perché avevano boicottato il mio centro comunale di raccolta, cosa che ho descritto e ho inviato anche a voi (non so se qualcuno abbia letto queste storie che riguardano la gestione del mio comune).
  Dopo tre anni sono riuscito ad avviare questo centro comunale di raccolta, ma non appena pubblicamente dichiarai che non avrei conferito neanche un chilo di rifiuto in discarica perché mi ero attrezzato e avevo ottenuto anche dei finanziamenti dall'Unione europea per l'attrezzatura, che si trova ancora lì e quel centro non funziona...

  PRESIDENTE. Qual è il nome del centro ?

  SALVATORE PETROTTO, Ex sindaco del comune di Racalmuto. CCR Racalmuto ed è stato finanziato con fondi europei. In Sicilia ci sono parecchi centri come questo, volutamente lasciati fermi per favorire il conferimento di rifiuti in discarica.
  Appena rilasciai queste dichiarazioni purtroppo subii un altro provvedimento, che si concluse con l'archiviazione. Mi riferisco all'avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa. Mi dimisi da sindaco, immediatamente dopo, nel luglio del 2011, la procura mi interrogò e chiese l'archiviazione.

  PRESIDENTE. L'accusa di concorso esterno su cosa era basata ?

  SALVATORE PETROTTO, Ex sindaco del comune di Racalmuto. Dal mio punto di vista io la metto in relazione anche con queste vicende, però, a parte il fatto delle parentele, veniva riferita a 1.500 euro di forniture l'anno a ditte che avevano la certificazione antimafia.
  Tengo a precisare che attualmente ci sono ditte che gestiscono servizi essenziali senza avere la certificazione antimafia dal 2012, come è stato pubblicato su La Repubblica e su Il fatto quotidiano. Non so se posso parlarne ora perché riguarda anche chi gestisce servizi idrici.
  In quella fattispecie a capo della terna degli ispettori c'era l'attuale prefetto di Agrigento, che allora era vice prefetto di Agrigento, ha effettuato questa ispezione e ha trovato che la prefettura aveva dato certificazione a due ditte che avevano parentele con gente coinvolta in reati di mafia.
  La cosa grave è che nel momento in cui stavano operando a Racalmuto con un affidamento, fatto non da me ma dall'ufficio tecnico in quanto erano iscritte all'Albo dei fornitori, stavano facendo altre attività in altri enti pubblici. Mi sono chiesto quindi perché per 1.500 euro con certificazione antimafia si procedesse, mentre con lo scioglimento di un comune per 300 milioni di euro di affidamenti illegali da me denunciati (ho denunciato anche altre cose che riguardano l'assenza di certificazione antimafia nell'agrigentino) non si è fatto assolutamente nulla e per quanto riguarda la gestione dei servizi idrici la stampa ha pubblicato la notizia che Girgenti Acque non ha la certificazione antimafia sin dal 2012.
  Noi stiamo quindi discutendo di altre situazioni che riguardano questi gestori. Questo per quanto riguarda la fattispecie relativa agli affidamenti illegali.
  Dirò di più: oggi si continua ad operare in questi termini, si dovevano costituire nuove società, le SRR...

  PRESIDENTE. Questa è purtroppo cosa nota.

  SALVATORE PETROTTO, Ex sindaco del comune di Racalmuto. Ho fatto un'altra segnalazione che riguarda il bando di Pag. 19Agrigento che scade il 25 maggio, perché hanno trasferito addirittura la sede di gara dall'UREGA, che per legge è l'ente che deve espletare la gara d'appalto, al comune di Agrigento. Questo bando ricalca l'originario bando del 2007 anche se io contestavo che quel bando non prevedesse l'effettuazione della raccolta differenziata e le proroghe (5 anni di proroghe per 25 milioni di euro l'anno) non ci avessero consentito di effettuare la raccolta differenziata, con l'aggravio di spesa e le tariffe che conosciamo.
  Tengo a precisarlo perché sono qua anche perché rappresentavo la mia comunità e quando c'ero io le tariffe ammontavano a 3 euro per metro quadro per le civili abitazione, mentre nel 2013 le hanno portate a 7,13.
  Voglio smentire ufficialmente che il comune più caro d'Italia sia un comune in provincia di Cagliari dichiarando che il comune più caro d'Italia è Racalmuto con euro 7,13. È mia ferma convinzione che questa lievitazione dei costi sia la diretta conseguenza di questi affidamenti illegali senza gara.

  PRESIDENTE. Questa però è una situazione che abbiamo già messo sotto la lente di ingrandimento.

  SALVATORE PETROTTO, Ex sindaco del comune di Racalmuto. Il Presidente Catricalà sostiene che si tratti di monopolio legale, ma non so se un monopolio possa essere legale.

  PRESIDENTE. Abbiamo monitorato questa situazione degli ATO, degli SRR, degli affidamenti...

  SALVATORE PETROTTO, Ex sindaco del comune di Racalmuto. Un'altra cosa di cui ci siamo accorti valutando questo bando originario è che erano previste le quote di ammortamento per mezzi e attrezzature.

  PRESIDENTE. A che bando si riferisce ?

  SALVATORE PETROTTO, Ex sindaco del comune di Racalmuto. A quello del 2007, perché le proroghe si riconducono...

  PRESIDENTE. Ma lei al tempo era ancora sindaco ?

  SALVATORE PETROTTO, Ex sindaco del comune di Racalmuto. Sì, fino al 2011. Queste sono le cose che contestai in sede si assemblea degli ATO e dal mio punto di vista sono stato fatto fuori anche per questa ragione, perché purtroppo sono una mosca che si può schiacciare quando si vuole.

  GIUSEPPE COMPAGNONE. Lei riteneva di poter gestire la raccolta dei rifiuti con un semplice CCR ?

  SALVATORE PETROTTO, Ex sindaco del comune di Racalmuto. A parte il livello di raccolta differenziata che questo CCR avrebbe consentito, in quanto prevedeva attrezzature finanziate dall'Unione europea per 1 milione e 600.000 euro, tra cui presse, trituratrici, avevamo la convenzione con i Consorzi CONAI.
  Assieme a Gaetano Alletto, che è il progettista della discarica di Siculiana e negli atti continua a sostenere che la discarica era comunale sino al 2006-2007 (vi ho portato le carte), abbiamo fatto un piano che prevedeva il ritiro porta a porta con l'ATO, perché allora la legge non ci consentiva di sganciarci dall'ATO.
  Era un progetto pilota che doveva partire da Racalmuto ed estendersi ad altri due comuni perché era un progetto finanziato dall'Unione europea destinato anche ai comuni di Grotte, comune confinante di 6.000 abitanti (noi siamo oggi 8.500) e Castrofilippo con i suoi 3.500 abitanti.
  Questo progetto aveva la finalità di raggiungere livelli di raccolta differenziata intorno al 70 per cento, per la rimanente parte c'era un'area attrezzata che stavamo mettendo a punto per l'umido con sistemi biodegradabili naturali. Mi riferisco all'utilizzo di lombrichi, in quanto stavamo predisponendo un progetto sperimentale di un certo livello.Pag. 20
  Per poter avviare quel centro ho impiegato tre anni, tre anni di ostacoli. Il commissario liquidatore, dottoressa Teresa Restivo, subentrò all'amministratore delegato Truglio che poi è stato allontanato con l'accusa di mafia. Truglio era un avvocato che aveva avuto esperienza a Sciacca ed era stato chiamato dall'allora Sindaco di Agrigento, Zambuto, e dal presidente della provincia Eugenio D'Orsi, per risistemare i servizi e favorire la differenziata.
  Non appena Truglio ha messo mano al bando che prevedeva la raccolta differenziata, è stato accusato pubblicamente di mafia dalle stesse persone che l'avevano chiamato, che sostenevano che quel bando era fatto ad hoc per favore le imprese mafiose, perché la parolina magica «mafia» ha funzionato perfettamente nell'agrigentino, non solo a Siculiana, non solo per quanto mi riguarda, non solo per quanto riguarda l'avvocato Truglio, ma per quanto riguarda anche altri settori della vita economica, sociale e produttiva del nostro territorio.
  Io non posso non fare questo ragionamento venendo dal paese di Leonardo Sciascia, che fu il primo a paventare questo pericolo dei professionisti dell'antimafia in un articolo de Il Corriere della sera del 1987, in quanto molti ci hanno marciato su questa presunta lotta antimafia.

  PRESIDENTE. Se vuole illustrarci brevemente nella parte secretata la questione acque, passiamo in segreta. Dispongo la disattivazione dell'impianto audio video.

  (La Commissione prosegue in seduta segreta indi procede in seduta pubblica)

  PRESIDENTE. La ringraziamo e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta, sospesa alle 15.40, riprende alle 15.45.

Comunicazioni del Presidente.

  PRESIDENTE. Comunico che l'Ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella riunione appena svoltasi, ha deliberato che la Commissione organizzi un convegno sul tema dei siti contaminati il giorno 30 giugno 2015 presso la Sala Aldo Moro di Palazzo Montecitorio. È stato inoltre stabilito che saranno effettuate due missioni nel Lazio, rispettivamente il 7 e il 16 luglio 2015.

  La seduta, sospesa alle 15.50, è ripresa alle 20.10.

Seguito dell'audizione del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito dell'audizione del Ministro dell'ambiente della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti, accompagnato dal dottor Massimo Nardini, dell'ufficio legislativo del ministero, che ovviamente ringrazio per la loro presenza.
  Ricordo che nel corso dell'audizione svoltasi lo scorso 16 ottobre 2014 erano state rivolte al ministro numerose domande e richieste di chiarimento. Credo che il ministro ci abbia già consegnato una relazione dettagliata con la gran parte delle risposte a questi quesiti. Oggi, ministro, le chiederemo di focalizzare in breve su quelle che ritiene le questioni principali.
  Avverto il nostro ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterrà opportuno, anche se non credo sia questo il caso, e consentendo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitandolo comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata nella parte finale della seduta.
  Molto velocemente, ministro, stiamo svolgendo un lavoro, di cui è anche giusto che lei sia a conoscenza, a doppia matrice, sia per argomento sia per ragioni geografiche. Ovviamente, noi ci occupiamo di traffico di rifiuti. Stiamo lavorando su Sicilia, Liguria e Veneto. Abbiamo attivato recentemente un approfondimento su Lazio Pag. 21e Campania e abbiamo anche iniziative che riguardano il tema delle bonifiche, il traffico transfrontaliero dei rifiuti, mai affrontato dalle scorse analoghe commissioni, gli impianti di depurazione e il trattamento dei relativi fanghi, il mercato del riciclo e la gestione dei rifiuti radioattivi. Su quest'ultimo argomento credo che abbiamo iniziato un percorso di trasparenza.
  Detto ciò, le cedo la parola per una puntualizzazione su alcune delle questioni emerse nella passata audizione.

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Presidente, come ha già annunciato, rimando nel dettaglio a un documento molto analitico che vi è stato consegnato, dove rispondo a ogni domanda che mi è stata posta, o almeno spero. Sono anche state raggruppate molte domande che inerivano lo stesso argomento appunto per argomenti: a ciascuno abbiamo provato a rispondere nella maniera più dettagliata e con la massima trasparenza, chiarezza e doverosa informazione. Mi limiterò, quindi, alla lettura di uno speech che ho preparato, dove tratterò sommariamente gli argomenti più citati negli interventi della scorsa riunione.
  Voglio ringraziare, prima di tutto, ancora gli onorevoli colleghi per l'ulteriore opportunità che mi concedete per poter meglio chiarire, appunto, le specifiche argomentazioni che sono state poste nella seduta del 16 ottobre dell'anno scorso. Sono particolarmente lieto di riferire in questa sede proprio nelle ore che seguono la storica approvazione in via definitiva del disegno di legge sugli ecoreati.
  Credo che questa sia una grande vittoria per tutto il Paese, che consentirà di elevare la nostra qualità democratica, punendo con maggiore efficacia chi inquina e, nello stesso tempo, difendendo i cittadini onesti e ripristinando la concorrenzialità tra le imprese. A essere beneficiati da questo provvedimento sono proprio i cittadini, perché tuteliamo la loro salute e le imprese oneste, perché non godranno più della concorrenza sleale di quelle che fino a ieri, invece, agivano in dispregio di tutte le regole ambientali.

  PAOLA NUGNES. Mi perdoni, sulla faccenda avrei qualche domanda. Non c’è possibilità di fare ulteriori domande ? Dal 18 ottobre a ora avremo solo la risposta alle domande...

  PRESIDENTE. No.

  PAOLA NUGNES. No, però lei stava dicendo che avrebbe letto le risposte, o ho capito male ?

  PRESIDENTE. No, il ministro ha consegnato una relazione dettagliata sulle domande che erano state poste nello scorso incontro e che vi è stata consegnata. A questo punto, penso sia abbastanza inutile che legga.

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Io posso fare anche a meno di questa parte. Qui riassumo sommariamente quella parte. Se vogliamo passare subito alla parte...

  PAOLA NUGNES. Io propongo, se gli altri colleghi fossero d'accordo, di partire con un colloquio diretto con il ministro per porre domande che ci premono sull'attualità, poi leggeremo con attenzione...

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Accennavo, però, per trasparenza nei vostri confronti che, se sono domande dettagliate, ho bisogno di prenderne nota e poi tornare. Ho un ministero molto vasto, non riesco a darvi...

  PRESIDENTE. Possiamo farci mandare una risposta scritta senza bisogno che torni.

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Posso farvi avere una risposta scritta.

Pag. 22

  PRESIDENTE. Possiamo organizzare i nostri lavori così se siete d'accordo.

  PAOLO ARRIGONI. Io avrei gradito una sintesi da parte del ministro, come mi pare si apprestasse a fare.

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Leggo in fretta e lascio perdere la parte che riguarda gli ecoreati, che conosciamo tutti. Resta un ringraziamento formale al Parlamento.
  Per quanto riguarda l'anagrafe dei siti contaminati, la normativa vigente prevede che siano le regioni a predisporre e adottare piani regionali dei rifiuti e l'anagrafe dei siti da bonificare. In riferimento a tali adempienze, il Ministero dell'ambiente ha chiesto alle regioni, anche per consentire l'accesso ai finanziamenti nazionali, una serie di informazioni di dettaglio. A oggi solo l'ARPA dell'Emilia-Romagna ha trasmesso tale aggiornamento. In ogni caso, i dati più recenti riportati nell'annuario ISPRA del 2013 mettono in evidenza un trend positivo sui siti bonificati, anche se si riscontrano disomogeneità nel territorio nazionale, con la prevalenza degli interventi nelle regioni del centro-nord e un ritardo in quelle del sud.
  Sulle bonifiche dei siti d'interesse nazionale ricordo l'impegno del ministero per velocizzare le procedure attraverso due direttrici: da un lato, con nuovi meccanismi di semplificazione; dall'altro, attraverso uno sforzo per reperire nuove risorse e garantire una spesa rapida e trasparente. Per le sole aree di competenza pubblica il ministero ha già stanziato 1,8 miliardi di euro, cui ovviamente vanno aggiunte le risorse di competenza privata. Il fabbisogno stimato, quantificato a valere sul fondo di sviluppo e coesione 2014-2020, è di oltre 2 miliardi di euro.
  Mi è stata poi sottoposta la questione di Bussi sul Tirino. Qui va sottolineato il ruolo che da anni il Ministero dell'ambiente svolge per assicurare la massima trasparenza di fronte a una situazione di grave e storico inquinamento. Per quanto concerne la bonifica delle aree, si sono verificati ritardi nella definizione dei progetti da parte della struttura commissariale nonostante la continua funzione di stimolo svolta negli ultimi anni da parte del dicastero. Il danno ambientale è stimato in 1.350.000.000 dall'ISPRA. Il ministero si è costituito parte civile nel processo che pende ancora dinanzi alla Corte di cassazione.
  Per quanto riguarda il SIN della Valle del Sacco, il sito era stato escluso nel 2013 dall'elenco dei siti d'interesse nazionale e assegnato alla regione Lazio. Il TAR ha, però, annullato il decreto in questione, pertanto la titolarità del procedimento è tornata al Ministero dell'ambiente. Contro tale sentenza è stato proposto appello al Consiglio di Stato. Dopo molte riunioni tecniche e conferenze di servizi, a oggi non è pervenuta al ministero la proposta di perimetrazione e ciò impedisce al ministero di gestire compiutamente il sito.
  Passando al SIN di Porto Marghera, sono in corso interventi di vario titolo a valere sui fondi nazionali e regionali, che trovate dettagliatamente elencati nella relazione che lascio agli atti. Vorrei soltanto sottolineare come Porto Marghera, rispetto ad altri siti storici di antica industrializzazione e antico inquinamento, sia al centro del programma di reindustrializzazione sostenibile, che può rappresentare un modello per gli altri siti d'interesse nazionale.
  Vengo poi alla questione ILVA, su cui, come è noto, il Governo ha messo in campo un impegno storico e determinato, volto all'eliminazione dei fattori di inquinamento con profondi interventi nel sistema industriale e rimozione di tutti i materiali contaminati ancora presenti nel sito. Analogo impegno è in corso nel SIN di Taranto al di fuori dell'area ILVA, con l'obiettivo dell'intero recupero dell'area dei cittadini a condizione di piena salubrità, condizione inderogabile per il rilancio produttivo e il mantenimento dei livelli occupazionali.
  Il Governo vuole realizzare a Taranto un polo siderurgico pienamente sostenibile a livello ambientale e nuovamente competitivo sui mercati internazionali, risanando Pag. 23anche un tessuto sociale lacerato in questi anni da contrasti e segnato da problematiche di salute pubblica di cui vanno rimosse le cause e affrontate le conseguenze.
  Altra questione centrale è quella che nell'immaginario collettivo è stata definita la Terra dei fuochi, una definizione che speriamo venga definitivamente superata attraverso la bonifica delle aree contaminate e il ripristino dell'immagine di un'area, quella compresa tra le province di Napoli e Caserta, che in questi anni ha subìto indistintamente una criminalizzazione che ha gravemente danneggiato il tessuto produttivo. Su questo tema, come è noto, ci siamo affidati a un lavoro scientifico e a un gioco di squadra tra i tre ministeri preposti (Ambiente, Agricoltura e Salute), la Regione, il Corpo forestale e tutte le istituzioni.
  Sono stati fatti decisivi passi avanti, individuando le aree contaminante, ma anche quelle che non destano preoccupazione, a tutela della buona agricoltura e della sicurezza alimentare dei cittadini. Riguardo poi alle richieste dei comuni di escludere dal patto di stabilità le risorse destinate alla realizzazione degli interventi di bonifica, il Ministero dell'ambiente si è impegnato nell'adozione di specifiche iniziative relativamente a provvedimenti legislativi di recente emanazione volti a garantire l'esclusione dai patti di stabilità delle risorse destinate a interventi di bonifica in aree ritenute particolarmente critiche da un punto di vista ambientale e socio-sanitario. Chiaramente, su questo dobbiamo sempre fare i conti con i saldi di finanza pubblica.
  Si segnala, in particolare, l'inserimento di una specifica norma nello Sblocca Italia riguardante gli interventi di bonifica da amianto da realizzare nel sito di bonifica d'interesse nazionale di Casal Monferrato, che prevede – è già legge – che le spese per tali interventi effettuati nel comune di Casale Monferrato nel perimetro del sito di bonifica d'interesse nazionale dello stesso comune sono esclusi dal patto di stabilità interno del comune.
  A proposito dell'emergenza amianto, il ministero è impegnato da tempo sulla messa in sicurezza e bonifica dei siti con maggior contaminazione, molti dei quali sono ricompresi nel SIN. È stata avviata anche la mappatura dei siti interessati dalla presenza di amianto, ma i dati finora giunti dalle regioni al ministero, che parlano di 38.000 siti, sono ancora lacunosi. Regioni come la Calabria non hanno trasmesso dati significativi e molte altre dati incompleti. Basta pensare che il 50 per cento dei siti censiti riguarda soltanto due regioni, Marche e Abruzzo.
  In generale, tuttavia, per l'esame e la risoluzione delle problematiche connesse all'amianto si rende necessaria la ricostituzione di una cabina di regia o organo similare sulla scorta di quanto già intrapreso a livello regionale. Inoltre, anche alla luce dei dati contrastanti sulla qualità dei materiali contenenti amianto presenti sul territorio nazionale divulgati, troppo spesso derivano da stime e non da dati oggettivamente rilevati. È di fondamentale importanza la giusta sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulle conseguenze ambientali e sanitarie della presenza di amianto e una corretta informazione che tenga conto delle conoscenze sui temi correlati al suo impiego.
  Liberare l'Italia dall'amianto è un impegno che il Governo ha assunto sin dal primo giorno di fronte a intere comunità ferite. Penso a Casal Monferrato, che pagherà purtroppo ancora per molti anni le conseguenze dell'esposizione a questo materiale e le gravissime colpe del passato.
  Per quanto concerne la politica europea sui rifiuti, il Governo italiano condivide in pieno gli orientamenti europei che indicano nella riduzione progressiva della produzione dei rifiuti la direttrice principale per la gestione del problema nel continente. L'economia circolare rappresenta in Europa un obiettivo possibile, ma ancora lontano, specie in alcune aree, e penso anche nel sud del nostro Paese, che conferiscono in discarica fino all'80 per cento dei rifiuti prodotti.
  Esiste, quindi, una piena sintonia tra gli orientamenti di Bruxelles e quelli nazionali. Pag. 24Anche in quest'ottica va letto l'articolo 35 dello Sblocca Italia, che punta a razionalizzare il sistema della termovalorizzazione nel nostro Paese individuando i fabbisogni e definendo le esigenze di nuovi impianti. Vale la pena ricordare in questa sede che nei principali Paesi del nord Europa, additati sempre a modello quanto a buone pratiche ambientali, la termovalorizzazione supera il 50 per cento a fronte di elevati standard di raccolta differenziata. In quei Paesi di fatto le discariche non esistono più.
  Sul tema dei rifiuti a Roma, che proprio in questi giorni ha destato preoccupazione per una nuova situazione di difficoltà che si è determinata in diverse aree della capitale, mi limito a constatare che ogni amministrazione, e dunque anche quella di Roma, ha a disposizione la nuova norma inserita nel decreto n. 91, «Competitività e ambiente», che prevede la possibilità di requisizione in uso degli impianti ove se ne ravvisino gravi esigenze di tutela ambientale e della salute pubblica.
  Sui rifiuti radioattivi nel sito nazionale, come ho già avuto modo di precisare in più di un'occasione, è stata avviata una procedura che prevede prima una definizione scientifica delle casistiche ottimali del sito e, successivamente, solo dopo l'individuazione di una mappa dei siti potenziali, un'ampia e trasparente consultazione pubblica, in cui ogni istanza locale sarà vagliata, esaminata e discussa. Questo lungo iter, che solo in caso di assenza di disponibilità di un'area a ospitare il deposito prevede una scelta da parte del Governo, si concluderà presumibilmente nel 2016.
  Per quel che concerne la tracciabilità dei rifiuti, la questione, per i suoi vari e complessi aspetti involgenti profili di controllo dei vari operatori interessati e di impatto sulle attività imprenditoriali di sicurezza nazionale, specie con riferimento ai gravi fenomeni di criminalità organizzata, ha portato a suo tempo alla realizzazione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti SISTRI.
  L'adozione di misure volte a garantire la tracciabilità dei rifiuti pericolosi è stata, peraltro, auspicata anche dal legislatore europeo, che ha chiesto di adottare misure affinché produzione, raccolta, trasporto e trattamenti dei rifiuti siano eseguiti in condizioni tali da garantire la protezione dell'ambiente e della salute umana, prevedendo a tal fine l'adozione di misure di controllo sulla tracciabilità dei rifiuti.
  Il SISTRI ha rivelato varie criticità, che hanno indotto il Governo a orientarsi su un nuovo sistema, che sarà definito nei prossimi mesi e che prenderà il via nel 2016. L'obiettivo che dovrà essere tenuto in debita considerazione nella prossima fase progettuale del nuovo sistema dovrà essere quello di realizzare un monitoraggio efficace dei rifiuti e, al contempo, una semplificazione del sistema per alleggerire gli adempimenti a carico delle aziende.
  Su tutti gli altri temi specifici che sono stati sollevati nel corso della precedente audizione troverete risposte che spero siano esaurienti, oltre a note tecniche allegate, nel documento che lascio agli atti della Commissione. In conclusione, vorrei comunque ringraziare la Commissione per l'attenzione e l'impegno che profonde nell'essenziale lavoro di supporto nella distinzione dei ruoli istituzionali e dell'attività di Governo. Credo che le tematiche ambientali siano tra quelle su cui non solo è possibile, ma è profondamente opportuno trovare ampie convergenze, proprio come quelle che si sono registrate all'atto dell'approvazione della normativa sugli ecoreati. Da parte mia e del ministero che rappresento c’è la più ampia disponibilità all'ascolto e al confronto, nella consapevolezza che i temi che stiamo trattando riguardano la qualità della vita di ogni cittadino, ma anche le prospettive di sviluppo di tutto il Paese.

  PRESIDENTE. Ringraziamo il signor ministro. Se si dà una scorsa alla relazione che ci ha consegnato, ci sono diversi spunti. Credo che in questa breve introduzione abbia già toccato diverse questioni.Pag. 25
  Do ora la parola agli onorevoli colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni. Iniziamo dalla senatrice Nugnes.

  PAOLA NUGNES. Ho tre domande, di cui una sull'ILVA. Lei ha parlato di rimozione degli elementi inquinanti. Non ha fatto cenno alla messa in sicurezza della falda che arriva fino al Mar Piccolo. Questo è un dato grave. Se dobbiamo solo rimuovere quello che è sulla superficie, credo che non stiamo affrontando la situazione nella giusta maniera, come sappiamo dalle relazioni dei custodi giudiziari. Del costo complessivo, per quanto riguarda almeno lo stabilimento, ha un'idea ? C’è disponibilità di questi costi o stiamo parlando di un'ipotesi ?
  Per quanto riguarda l'infrazione europea sulle discariche, il 2 giugno scade il primo semestre. Nella relazione ci sarà sicuramente un aggiornamento della situazione, ma quello che veramente mi preoccupa è il fatto che lei abbia dichiarato che questi costi saranno a carico dei territori, quando non sono i territori i responsabili. Sapevamo perfettamente da quando eravamo cittadini sui territori e abbiamo saputo anche venendo in questa Commissione che le gestioni commissariali sono state i maggiori responsabili. Non si tratta, quindi, sicuramente dei cittadini, ma dello Stato. Come far ricadere sui cittadini responsabilità che non sono dei cittadini ?
  Da un punto di vista quantitativo, rispetto ai 42 milioni di euro che si prospetta di dover pagare al 2 di giugno, secondo una stima che le sarà stata fatta, quanto dovremo pagare il 2 giugno ? Se non sono 42 milioni perché qualcosa è stato fatto, quanto dovremo pagare, 22 milioni, 12 milioni ? Ha un'idea di questo ?
  Sono anche un po’ preoccupata per quello che ha detto sulla biodigestione anaerobica. Tutti quelli che si sono occupati di ambiente sanno che il digestato è un prodotto che va trattato e ha dei costi. È un prodotto azotato, anche generato per le alte temperature dei microrganismi. Stenderlo come emendante sui campi direttamente non è sicuramente la tecnica più appropriata per i nostri campi. Questo può essere un dato sicuramente di preoccupazione.
  Mi perdoni, ma avevo contato male e ho una quarta domanda. Poiché, però, sono stata breve nell'esposizione, spero che possa rispondermi. Mi piace molto la sua proposta di un tagliando del disegno di legge sugli ecoreati. Abbiamo, però, avuto modo in via informale di avere uno scambio di battute nei corridoi: lei mi diceva che il disegno legislativo di recepimento della direttiva n. 30 sulla sicurezza delle tecniche di perforazione petrolifera non sarà il luogo in cui recepiremo questa regolamentazione. Lei dice che già nelle AIA si tiene in debito conto, ma a me non risulta così.
  Visto che il Governo si è preso in Commissione uno specifico impegno a regolamentare questa tecnica e che già...

  PRESIDENTE. Il tema non sarebbe oggetto della Commissione. Se il ministro può rispondere...

  PAOLA NUGNES. È stato il Governo a...

  PRESIDENTE. Non è, però, oggetto della nostra Commissione la tecnica...

  PAOLA NUGNES. Hai ragione, è vero.

  PRESIDENTE. Voglio sottolinearlo, ma se il ministro...

  PAOLA NUGNES. È vero. Le lascio allora la questione in maniera informale e amichevole.

  PAOLO ARRIGONI. Ho tre o quattro domande. Sul SISTRI ha ribadito l'intenzione del ministero di dare via a un nuovo sistema con operatività 2016: la data è quella del 1o gennaio ? Intendete fare una gara a evidenza pubblica o altro ?
  Una domanda particolare è su due temi specifici. Lei ha parlato di deroga al patto di stabilità al SIN di Casal Monferrato per quanto riguarda la bonifica di questo sito su cui grava il problema dell'amianto. Su Pag. 26un altro sito d'interesse nazionale su cui il ministero anche recentemente, e grazie alla sua iniziativa, ha ricevuto dei finanziamenti, quello di Broni, prevede un'iniziativa analoga in ordine alla delega del patto di stabilità ?
  Come Commissione faremo una missione a metà giugno in regione Lombardia per verificare lo stato di attuazione di due SIN, quello del polo chimico di Mantova e quello di Brescia Caffaro, sul quale le risorse stanziate dal Governo sono molto esigue rispetto alle necessità per dar luogo alla bonifica. È intenzione del Governo intervenire per erogare adeguati finanziamenti a questo SIN ?
  Il decreto-legge n. 136 del 2013 è intervenuto sulle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale, prevedendo che i pubblici ministeri che si occupano di reati sull'ambiente debbano inviare le segnalazioni al suo ministero: il suo ministero si è organizzato per ricevere, gestire e archiviare queste segnalazioni ? Già è disponibile un certo numero quali-quantitativo di queste informazioni ? Il ministero ha adempiuto in tal senso ?
  Infine, il CSS, combustibile solido secondario, sta «prendendo piede» in diversi impianti nel territorio italiano, in particolare sui cementifici, e sta sorgendo da parte della popolazione interessata molta preoccupazione. Siccome anche l'Istituto superiore di sanità ha ammesso innanzi a questa Commissione che non si sono ancora occupati di realizzare dei modelli predittivi in ordine agli impatti delle emissioni sull'ambiente, in particolare sulla salute umana, da parte del Governo c’è l'intenzione di dar luogo a iniziative per il contenimento e il controllo delle emissioni relative a questo nuova tipologia di combustibile ?

  PRESIDENTE. Direi di procedere con un primo giro di risposte perché sono state poste molte domande. Eventualmente, ne faremo poi un altro. Il ministro risponderà a quelle che ritiene. Per quelle per le quali ha bisogno di un approfondimento, ci farà eventualmente avere una nota. Sono domande di natura diversa, alcune più tecniche, altre più...

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Per quanto riguarda l'ILVA, di Taranto, non so se sia stato dettagliato anche nella relazione che vi abbiamo consegnato, la legge è chiarissima. Il piano ambientale ha un costo molto elevato. Dove troviamo le risorse per la realizzazione del piano ambientale ? Le troviamo, così dice la legge, dal sequestro dei soldi dei fondi dei Riva.
  Sapete che il tribunale di Milano ha sequestrato 1.200.000.000 euro alla famiglia Riva. I commissari hanno avviato una trattativa in base a una legge del Parlamento con il tribunale di Milano che sta andando a buon fine. Se la trattativa si concluderà, credo che entro breve tempo avremo la disponibilità già delle prime tranche di questi 1.200.000.000 euro, che ci consentiranno l'attuazione di gran parte del piano ambientale dell'ILVA. Ricordo che quelle risorse sono destinate esclusivamente al piano ambientale, quindi non possono che essere utilizzate per quello. Non possono andare, per intenderci, al pagamento degli stipendi o alle spese correnti o di investimento produttivo dell'IVA, ma alla realizzazione del piano ambientale.
  Quanto alle infrazioni per le discariche, abbiamo svolto un lavoro molto attento. Non c’è dubbio che la situazione sia critica, perché ci hanno contestato in Europa 201 discariche. Noi abbiamo fatto un lavoro molto accurato. Non sono in grado oggi di comunicarvi i numeri definitivi, quindi preferirei non fornirne, perché voglio darli solo quando avrò tutte le certificazioni in casa, come mi capiterà nei prossimi giorni. Noi dobbiamo dare a Bruxelles la certificazione delle discariche che sono state messe a norma, su cui abbiamo terminato i lavori. Per questo il lavoro è lungo e difficile.Pag. 27
  Vi posso dire che è valida la norma che ci siamo dati, quindi riaddebiteremo le spese che ci verranno addebitate per le sanzioni ai comuni.

  PAOLA NUGNES. Sì, infatti. I comuni già sono soggetti alla spending review, quindi chiaramente è un aggravio enorme.

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Anche per lo Stato.

  PAOLA NUGNES. Sono sanzioni europee.

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Anche per quanto riguarda il digestato abbiamo fatto un tavolo tecnico con l'Agricoltura, devo dire col coinvolgimento di tutte le parti, anche agricole, interessate. Ci siamo fatti supportare dalla scienza in questo caso, dall'ISPRA, e abbiamo trovato una soluzione che vada incontro alle esigenze di tutti, che da una parte tuteli l'ambiente e dall'altra soddisfi anche le associazioni agricole.
  Per quanto riguarda gli ecoreati, occorre distinguere. Questo è un decreto legislativo: noi abbiamo adottato una bozza di direttiva che verrà sottoposta ai pareri delle Commissioni competenti di Camera e Senato nei 30 giorni successivi all'adozione, che tornerà al Consiglio dei ministri per l'adozione definitiva. A oggi, quindi, siamo nella prima fase. Abbiamo rispettato tutti i termini della direttiva, quindi siamo assolutamente in linea con quanto richiesto dall'Unione europea.
  Questa direttiva regola il controllo delle piattaforme. Non possiamo intervenire sulla tecnica, non c'entra niente. Lì definiamo tutte le procedure di controllo e sicurezza delle piattaforme estrattive.

  PAOLA NUGNES. Questa era la premessa. Poiché sapevo che già aveva detto questo, le chiedevo dove...

  PRESIDENTE. Questa non è materia di Commissione. Bisogna che lasciamo finire il ministro. Appunta e facciamo poi un altro giro, ma facciamogli finire il ragionamento.

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Riguarda tutte le procedure di sicurezza e controllo delle piattaforme. Vi ricordo solo che questa direttiva nasce sull'onda della disgrazia che capitò in Messico nel 2011. Resasi conto anche l'Europa dei pericoli che possono derivare da un incidente su quelle piattaforme, si è corso ai ripari per verificare e decodificare tutte le procedure perché fosse ridotto al minimo il rischio Messico.
  Per quanto riguarda la tecnica dell’airgun, ribadisco ancora una volta quello che ho già detto in Parlamento: su quella tecnica adottiamo come prescrizione VIA – è così – tutte le linee guida internazionali e dal marzo di quest'anno applichiamo anche le linee generali, cioè facciamo in modo che sia a prescrizione VIA anche l'obbligo per chi utilizza la tecnica dell’airgun di fare prima un monitoraggio sullo spostamento dei grandi cetacei, in maniera che, quando si applica quella tecnica, non vi siano nelle vicinanze, ovvero non sia previsto per quel periodo un passaggio migratorio dei grandi cetacei.
  Per quanto riguarda il SISTRI. Entro giugno faremo la nuova gara a evidenza pubblica. Non la farà il ministero, ma abbiamo fatto una convenzione con Consip, quindi sarà una gara internazionale gestita da Consip. Se la gara andrà a buon fine, è nostra intenzione partire col nuovo sistema SISTRI, molto semplificato rispetto al precedente, dal 1o gennaio 2016. Chiaramente, in preparazione della gara abbiamo anche tenuto conto di tutte le indicazioni che ci sono venute dai nostri uffici per quanto riguarda il monitoraggio e la trasparenza del trattamento dei rifiuti per i pericolosi, dall'altra parte anche delle osservazioni che ci sono giunte dalle associazioni di categoria interessate al SISTRI.
  Mi piacerebbe molto escludere dal patto di stabilità anche Broni e altre bonifiche. Come ricordavo nella relazione, Pag. 28il problema è quello della compatibilità finanziaria coi saldi di finanza pubblica. Non smetterò mai di chiederlo. Questa è una battaglia che faccio e sulla quale chiedo al Parlamento di affiancarmi, perché è una battaglia di civiltà, come quella degli ecoreati. Questo ci aiuterebbe molto. Ce l’ abbiamo fatta, come dicevo, per Monferrato: spero che ce la faremo anche per altri casi.
  Per quanto riguarda la Caffaro, sapete che è un problema molto vasto. Abbiamo provato anche una transazione molto difficile con le società interessate. Credo con molta onestà che la transazione difficilmente andrà a buon fine. Vedo da parte delle aziende interessate poca spinta a voler concludere questa trattativa, che comunque di per sé è difficile. Tenete presente, infatti, che lì c’è stato uno spin-off aziendale, per cui l'azienda attuale è fallita, quindi abbiamo un commissario, che a sua volta si deve rivalere sullo spin-off. È una situazione societaria molto difficile, che rallenta molto anche la possibilità di portare a casa una transazione. Detto questo, stiamo trattando con il CIPE per fare appena possibile un piano di intervento di 50 milioni di euro, se non altro per i primi interventi immediati. Questo è il nostro obiettivo ed è, secondo me, a differenza del primo, possibile da raggiungere.
  Per quanto riguarda l'organizzazione del ministero su quel tema, sinceramente non so rispondere. Prendo qualche informazione e poi saprò risponderle.
  Sul CSS ho risposto proprio oggi a un question time alla Camera. Qui il tema è abbastanza chiaro. Sapete che sono le regioni a concedere le autorizzazioni per il CSS, che i controlli sono in capo all'ARPA e non in capo al ministero, ma un comitato di controllo previsto dalla legge avrebbe dovuto fare un censimento in tutto il territorio nazionale. Tra poco tempo saremo in grado di presentare il primo censimento. Detto questo, c’è la disponibilità tecnica del mio ministero, già manifestata più volte, e dell'ISPRA ad affiancare tutti coloro che ce lo richiedono nei controlli da effettuare in loco su questa tipologia di impianti.
  Penso di aver risposto a tutto.

  PIERGIORGIO CARRESCIA. Ho tre domande per il ministro, con una premessa relativamente all'anagrafe dei siti: dall'aggiornamento risulta che anche la regione Marche abbia provveduto. Ho verificato e il 15 maggio sono stati inviati i dati.

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Volevamo incontrare questa Commissione già tempo fa, quindi...

  PIERGIORGIO CARRESCIA. Lo dico affinché resti agli atti. Sul patto di stabilità prendo atto con soddisfazione di quello che ci ha detto. Era a suo tempo oggetto della domanda anche l'invito ad azioni non soltanto per interventi di bonifica sulle aree particolarmente critiche, ma anche su quelle per cui i comuni intendano avviare le procedure sostitutive ai sensi del testo unico dell'ambiente e che molto spesso sono piccoli interventi, ma diffusi sul territorio, a volte anche all'interno di centri urbani.
  Del SISTRI ha già detto. L'invito era, se entro il 1o gennaio non si riuscirà ad avere il nuovo sistema di tracciabilità, a evitare che le imprese continuino a sostenere oneri per un sistema che, proprio perché viene sostituito, si prende atto che non sia il migliore esistente.
  Sulla polizia ambientale chiedo un approfondimento. Nel testo licenziato dal Senato, mi sembra all'articolo 7, è stata esclusa la confluenza delle altre forze di polizia. Poiché alcune funzioni di controllo sono attribuite dal decreto n. 152 direttamente alle province, ad esempio in materia di controlli sulla gestione dei rifiuti, vorrei capire con maggior chiarezza che fine fanno. Ora il personale è in un limbo. La prospettiva di confluire in uno dei corpi di polizia non c’è più e, nello stesso tempo, si parla di inserirli in questo riordino.Pag. 29
  Da ultimo, si è parlato di ecoreati. Un invito, una riflessione, forse una necessità, partendo dal buon lavoro fatto con l'approvazione della legge, è quella di rimettere mano in termini più ampi a tutto il sistema sanzionatorio per renderlo coerente con la direttiva comunitaria, che richiede che le sanzioni siano efficaci, proporzionate e dissuasive. Abbiamo stesse condotte in settori differenti, inquinamento dell'aria, del suolo o nel settore dei rifiuti, che vengono punite e sanzionate in modo diverso. Penso a registri o altri adempimenti formali. Potrebbe essere uno degli obiettivi prendendo spunto proprio dal buon lavoro fatto per rimettere mano complessivamente al sistema sanzionatorio.

  STEFANO VIGNAROLI. Per quanto riguarda il precario equilibrio di Roma, ho letto la sua risposta. Purtroppo, però, benché ci sia scritto che tutti i rifiuti vengono pretrattati, segnalo che una parte riguarda la tritovagliatura, che secondo l'Unione europea non è un pretrattamento. Anche rispetto all'ampliamento di capacità di Rocca Cencia – ero lì ieri e il tritovagliatore era fermo e sommerso dai rifiuti – la situazione è critica. È improprio, secondo me, dire che tutti i rifiuti vengono pretrattati.
  Per quanto riguarda i radioattivi, credo che sia palese che ci si è attaccati a dei cavilli per rimandare la pubblicazione della mappa a dopo le elezioni, quindi non faccio domande, ma chiedo se ci siano novità per quanto riguarda la nomina di Agostini e l'ISIN.
  Ho, inoltre, una proposta. Visto che sia lei sia tutti noi, nel parlare degli ecoreati, abbiamo detto che comunque servirà del tempo per un rodaggio, visto che la nostra Commissione si occupa di illeciti, potrebbe essere una proposta quella di un tavolo periodico, una relazione con noi, semestrale o annuale, non so, per fare il punto della situazione e monitorarla insieme.
  Ancora, noi siamo andati anche in Europa: sa che fine ha fatto il pacchetto di economia circolare ? Anche lei lo nomina spesso.
  Per quanto riguarda lo «sblocca Italia», si doveva fare un censimento della capacità di incenerimento, una mappatura impianto per impianto – era un emendamento proposto da me e accettato – di cui vorrei sapere se e quando si realizzerà.

  ALBERTO ZOLEZZI. Ringrazio il ministro anche per le risposte puntuali che ci ha fornito. Porrò due temi.
  Relativamente al rischio di infrazione ulteriore per quanto riguarda gli inceneritori come attività di recupero e non di smaltimento, per classificazione non conforme a quella della direttiva europea, ci farà sapere se davvero c’è il rischio di quest'ulteriore procedura ?
  Poi c’è la questione sul calcolo dell'efficienza energetica degli impianti di incenerimento in relazione alle condizioni climatiche.
  Ancora, ha notizia per caso dell'altra direttiva del 2008, n. 50, ma potrei sbagliarmi, sulla qualità dell'aria, che dal 1o gennaio 2015 intendeva porre l'Italia in infrazione se non si fossero rispettati i famosi limiti del PM 10 ? C’è qualcosa...

  PRESIDENTE. Anche il tema della qualità dell'aria non è di competenza della Commissione. Un pezzo di economia circolare, se è quella del recupero e del riciclo, può starci. Ve lo ricordo per correttezza.
  Riallacciandomi ad alcune questioni che hanno ricordato i colleghi, credo che l'allentamento del patto di stabilità sulle bonifiche sia fondamentale. Abbiamo rilevato alcune questioni in giro per l'Italia. Abbiamo chiesto alla provincia di Verona e c’è un impianto lasciato a carico del comune. Stessa situazione abbiamo riscontrato a Cogoleto, ma si riscontra in generale il fatto che comuni, spesso piccoli perché sedi di impianti industriali del passato e che non si trovano all'interno di un sito d'interesse nazionale, hanno rifiuti pericolosi abbandonati e devono spendere dei soldi per mettere in sicurezza rivalendosi su non si sa chi, perché le imprese spesso sono fallite. Si trovano, quindi, a sopportare dei costi eccessivi. I piccoli Pag. 30comuni non dispongono delle risorse necessarie per affrontare un simile problema. Un conto è un grande comune, che magari può permetterselo, ma un piccolo comune sicuramente no. Su questo argomento il ministero troverà in questa Commissione un forte alleato anche, eventualmente, per una battaglia parlamentare. Il ministero ha intenzione di fare qualcosa di specifico ?
  La Commissione ha rilevato altre situazioni critiche. Siamo stati recentemente a Ravenna, dove abbiamo approfondito il problema del dragaggio del porto, che rischia, come ci dicevano – ci è stato comunicato anche formalmente – di provocare la chiusura di importanti attività economiche perché non sono in condizioni per dragare. Vorremmo capire, ovviamente rispettando le normative europee, che cosa eventualmente si può fare.
  Sulla Terra dei fuochi sono state fornite risposte dettagliate mi limiterò a leggerle.
  Sappiamo di aver concluso una fase importante con la legge sugli ecoreati e che gli impegni sono stati sostanzialmente rispettati. Ci piacerebbe riscontrare un analogo impegno nell'approvazione della legge sulle agenzie, la parte dei controlli è di interesse di questa Commissione. Anche una parte del «collegato ambientale», che abbiamo discusso e che ci sembrava particolarmente innovativo nella parte riguardante i rifiuti, sia nella fase di riduzione, sia nella fase accordi di programma per il riuso, sia nell'introduzione di procedure di sperimentazione sul vuoto a rendere. Chiedevamo un impegno, che credo che non mancherà da parte sua personale e del suo ministero.
  Le cedo la parola per la conclusione, eventualmente rimandando ad alcune precisazioni. Sulla questione delle discariche, nel momento in cui sarete pronti a rispondere e a mandare formalmente la risposta a Bruxelles, vorremmo che ne faceste avere direttamente una copia alla Commissione, così i commissari potranno prendere conoscenza in contemporanea dello stato.

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Quanto al patto di stabilità, ho già detto anche prima che sono disponibilissimo, anzi reputo opportuno fare qualunque battaglia per escludere dal patto di stabilità sicuramente le bonifiche e anche quelle nei piccoli comuni più urgenti. Penso di avere anche in passato fatto battaglie di questo genere non solo in campo ambientale, ma anche in altri campi. Ripeto che ci sono delle difficoltà di finanza pubblica. Giustamente, qui abbiamo il riferimento delle bonifiche, ma se andate in Commissione istruzione vi pongono il problema delle scuole.

  PRESIDENTE. Mi scusi se la interrompo, ministro.

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Quando si chiede l'esclusione dal patto di stabilità...

  PRESIDENTE. L'assurdità di questi SIN è che spesso da parte delle procure è chiesto di bonificare per problemi anche di salute. A volte hanno anche i soldi...

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. E non hanno lo spazio.

  PRESIDENTE. Non possono, però, bonificare. È l'assurdo dell'assurdo. Capisco l'istruzione, capisco il resto, ma qui c’è un problema anche di salute pubblica e di intervento della procura. Questo forse potrebbe aiutarci.

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Questo aiuta sicuramente. Altri due elementi possono aiutare. Anzitutto, credo che in una prospettiva di miglioramento dei conti pubblici possiamo avere anche più spazio all'interno del patto di stabilità. Questo dovrebbe recuperare una posizione che è stata molto deteriorata per i comuni negli ultimi anni. La situazione in certi comuni è davvero difficile. Io ho ben Pag. 31presente la situazione. Ci sono comuni che investivano 120 milioni di euro e oggi ne investono 20, per citare l'esempio tipico di un comune che conosco bene.
  L'altro tema sul quale dobbiamo sensibilizzare di più i comuni stessi è che spesso si danno priorità in ambito locale, cioè non è sempre una questione emergenziale e ogni tanto si dà priorità a interventi che non sono del tutto prioritari rispetto a questi. Servirebbe anche una moral suasion verso i sindaci stessi per far capire l'importanza di questo tipo di interventi. Resta la mia disponibilità piena per affrontare questo tema; è una battaglia che dovremmo fare in sede di legge di stabilità. Abbiamo il precedente di Casal Monferrato che ci fa ben sperare. Secondo me, dobbiamo condurre insieme questo tema.
  Sul SISTRI capisco bene la sua richiesta e vedremo di affrontarla, così come quella sulle sanzioni.
  Guarderò sui pretrattati. Sinceramente, stendiamo le relazioni anche in base ai dati che ci vengono forniti. Faremo una verifica su questo.
  Quanto al nucleare, davvero non voglio entrare nella polemica. Posso solo dire che, per quanto mi riguarda, mi interessavano poco le elezioni regionali. La tempistica della legge era quella e l'abbiamo rispettata.
  Sul dottor Agostini non nessuna decisione è stata ancora presa.
  Quanto agli ecoreati, vedete voi. Può essere una proposta buona quella di una relazione. Chiaramente, bisogna sentire anche il Ministero della giustizia, perché saranno loro ad avere più i dati.
  L'economia circolare, così come la direttiva sui rifiuti, è stata ritirata dalla Commissione Juncker con l'impegno di fare un approfondimento per ripresentarla all'inizio dell'anno prossimo. Formalmente, quelle due direttive sono state ritirate. Insieme ad altri dodici ministri europei avevamo scritto alla Commissione Juncker chiedendo di non ritirare quelle due direttive, perché le ritengo indispensabili ai fini anche degli obiettivi Parigi 2015 e, soprattutto, dell'accordo del 23 novembre sulla riduzione di CO2. Non saranno questi sei mesi a cambiare la prospettiva dell'obiettivo, ma ritengo che entrambe quelle direttive siano fondamentali per il raggiungimento di quell'obiettivo.
  Sull'articolo 35 non sono in grado di darvi tempi certi. Posso dirvi che ci stiamo lavorando e non saranno tempi lunghi.

  PRESIDENTE. Anche su questo, Ministro, una volta che avrete...

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. È un decreto. Vi faremo avere la Gazzetta Ufficiale.

  PRESIDENTE. Ci farebbe piacere riuscire ad averlo un po’ prima. Girano bozze, e quindi...

  ALBERTO ZOLEZZI. Mi risulta che possa esserci un'ulteriore procedura di infrazione...

  GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Sinceramente, non conosco lo stato.
  La questione dei dragaggi, presidente, è particolarmente importante. Ci stiamo lavorando molto. Non le nego che anche l'ex assessore Zanaboni dell'Emilia-Romagna mi aveva posto il tema più volte, ma non è un tema che riguarda solo il porto di Ravenna. Riguarda tutti i porti. Adesso diventa fondamentale risolvere questo problema. Sempre in prospettiva dell'obiettivo 2030 della riduzione di CO2, questa viene per un terzo dalle aziende, per un terzo dai trasporti in Italia e per un terzo, a grandi linee, dal riscaldamento.
  Un tema che abbiamo forte è quello del trasporto. Se vogliamo incentivare il trasporto per mare, sul dragaggio del porto dobbiamo trovare una regola molto certa e in fretta. L'incremento del trasporto per mare, infatti, passa proprio attraverso il dragaggio dei porti. Questo è un problema all'espansione dei porti stessi. Attenzione, non è di facile soluzione. Definire e smaltire quella roba che si tira su dal mare Pag. 32non è semplice definirla e smaltirla. Per questo stiamo lavorando molto e cominceremo lavorare anche col Ministero delle infrastrutture proprio per dare una risposta. Se volete, siccome circolano anche su questo delle bozze, eventualmente ve le faremo avere.
  Sono d'accordissimo sull'accelerazione all'approvazione dei disegni di leggi sulle agenzie, del collegato e aggiungo anche il consumo di suolo. Sono questi tre i disegni di legge che abbiamo in itinere. Il consumo di suolo è alla Camera, le agenzie e il collegato sono al Senato. Sul collegato abbiamo già dato il parere su tutti gli emendamenti, va in Commissione non la prossima settimana per il periodo pre-elettorale, ma la settimana dopo.
  Reputo urgentissimo anche quello delle agenzie. Vedo quello delle agenzie strettamente collegato agli ecoreati, come ho già avuto modo di dire. Abbiamo messo il tassello importante degli ecoreati. Se riusciamo a risolvere anche sulle agenzie, che sono i controlli, dopo possiamo lavorare meglio sulle regole, anche con semplificazione. Rafforzati i controlli, rafforzate le pene, infatti, mi sento più tranquillo anche a lavorare sulle norme ordinarie. Ritengo che questo delle agenzie sia estremamente importante.

  PRESIDENTE. Ringraziamo il ministro. Per le questioni rimaste in sospeso, eventualmente, se avessimo bisogno di approfondimenti e senza necessità che ci si veda fisicamente, prenderemmo contatto con il suo gabinetto. Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 21.10.