XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti

Resoconto stenografico



Seduta n. 22 di Lunedì 16 febbraio 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:

Audizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia, Rita Ugolini:
Bratti Alessandro , Presidente ... 3 
Ugolini Rita , Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia ... 3 
Bratti Alessandro , Presidente ... 6 
Ugolini Rita , Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia ... 6 
Bratti Alessandro , Presidente ... 6 
Ugolini Rita , Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia ... 6 
Bratti Alessandro , Presidente ... 7 
Ugolini Rita , Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia ... 7 
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 
Ugolini Rita , Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia ... 8 
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 
Ugolini Rita , Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia ... 8 
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 
Ugolini Rita , Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia ... 8 
Bratti Alessandro , Presidente ... 8 
Vignaroli Stefano (M5S)  ... 8 
Ugolini Rita , Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia ... 9 
Bratti Alessandro , Presidente ... 9 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 9 
Ugolini Rita , Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia ... 9 
Bratti Alessandro , Presidente ... 9 
Ugolini Rita , Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia ... 9 
Bratti Alessandro , Presidente ... 9 
Ugolini Rita , Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia ... 10 
Bratti Alessandro , Presidente ... 10 
Ugolini Rita , Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia ... 10 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 10 
Ugolini Rita , Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia ... 10 
Bratti Alessandro , Presidente ... 10

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALESSANDRO BRATTI

  La seduta comincia alle 16.35.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia, Rita Ugolini.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia, dottoressa Rita Ugolini, che ringrazio vivamente per la presenza.
  L'audizione odierna rientra nell'ambito degli approfondimenti sulla situazione del Veneto.
  Come stavo informalmente ricordando alla dottoressa, stiamo concludendo con l'approfondimento sulla regione Veneto, che è stato costituito da tre missioni presso le prefetture di Padova, Verona e Venezia per approfondire eventuali presenze di illeciti di carattere amministrativo e ambientale riguardo a questioni di cui si occupa la Commissione, ciclo dei rifiuti, bonifiche e reati collegati. Ormai non ci sfugge, in base al nostro lavoro e alle esperienze acquisite anche in questa legislatura, che spesso questi sono collegati ad altre tipologie di reati, soprattutto la corruzione della pubblica amministrazione, come la stessa DDA ci ha più volte confermato.
  L'audizione odierna rientra in questi approfondimenti basati anche dalle carte e dalle diverse indicazioni che abbiamo ricevuto dagli organi di polizia giudiziaria, dagli organi di stampa e anche da altri suoi colleghi. Visto che alcune indagini importanti erano seguite, appunto, da alcuni sostituti procuratori – abbiamo già sentito il suo collega Celenza e sentiremo Gava e Zorzi, che seguono varie indagini in quest'ambito – oggi vorremmo approfondire con lei le indagini importanti che sta seguendo.
  Avverto la nostra ospite che della presente audizione sarà redatto un resoconto stenografico e che, se lo riterrà opportuno e consentendolo la Commissione, i lavori proseguiranno in seduta segreta, invitandola comunque a rinviare eventuali interventi di natura riservata alla parte finale. Se preferisce che alcune informazioni siano segretate, ce lo dirà al momento opportuno e provvederemo a passare in segreta.
  Cedo dunque la parola alla dottoressa Ugolini, eventualmente al termine della sua relazione i colleghi potranno rivolgerle delle domande.

  RITA UGOLINI, Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia. Vi ringrazio molto dell'opportunità che mi è stata offerta per riferire non solo delle indagini, ma anche delle problematiche che incontriamo noi magistrati della distrettuale antimafia nello svolgere questo tipo di attività.
  Premetto che sono uscita dalla DDA nel giugno del 2014, quindi dei reati di cui all'articolo 260, ho trattato dal momento Pag. 4in cui la legge ha disposto la competenza funzionale della DDA, col decreto del 2010, fino a giugno 2014. Il numero dei procedimenti che ho pendenti e che ho concluso sono, dunque, limitati.
  Peraltro, la problematica che abbiamo dovuto affrontare è particolare, perché con la modifica legislativa, quindi con l'attribuzione della competenza funzionale alla DDA, sono arrivati i procedimenti per reati prossimi alla prescrizione, di cui uno fortunatamente è stato già celebrato il dibattimento e sono stati condannati alcuni degli imputati. Se ne avrete bisogno, mi riservo di acquisire la sentenza, che mi pare sia del tribunale di Vicenza.
  Dicevo dei reati prossimi alla prescrizione. Per termine di indagini ci sono sei mesi, rinnovabili per altri sei e, solo in casi eccezionali, fino a due anni, quindi il termine di indagine era già scaduto. A quel punto, l'unica attività possibile per impedire la prescrizione era chiedere il rinvio a giudizio, come abbiamo fatto.
  Risale al 2011 il procedimento per Paccanaro Stefano più 12 imputati, n. 4610, della procura della Repubblica di Venezia. Riguardava reati di cui all'articolo 260 e il decreto legislativo n. 152 commessi nella provincia di Vicenza tra gli anni 2005 e 2008. Riguardavano irregolarità riscontrate nella gestione del depuratore da parte della Medio Chiampo Spa, la società incaricata del servizio di gestione della fognatura nonché dello sversamento di detto depuratore. L'udienza dibattimentale era stata fissata il 17 ottobre 2012 presso il tribunale monocratico di Vicenza. Ho visto l'altro giorno l'avvocato dello Stato che si era costituito parte civile in quel procedimento e mi ha detto che era andato bene, che era stata riconosciuta l'esistenza del reato e che erano stati condannati gli imputati.
  Per altri procedimenti arrivati, che se avete interesse posso mettere ugualmente a vostra disposizione, c’è già stata l'udienza preliminare, la fissazione dell'udienza dibattimentale, anche in questo caso presso il tribunale di Vicenza, ma in composizione monocratica. I dibattimenti si svolgeranno, rispettivamente, il 10 giugno e il 23 marzo 2015. Anche questi riguardano il reato di cui agli articoli 460 e 256 del decreto legislativo n. 152 del 2006, in particolare il mutamento di alcuni codici.
  Ogni rifiuto è caratterizzato dall'individuazione di un codice cosiddetto CER, il codice europeo dei rifiuti, e con il suo semplice cambio – siamo a Montebello vicentino, anche in questo caso per un reato commesso dalla società Medio Chiampo Spa – e il cambio dei codici FIR si è reso possibile lo sversamento di sostanze non consentite in quell'impianto di stoccaggio e smaltimento. Ciò ha provocato un'alterazione, perché ovviamente alcune cose possono entrare, altre no, dipende dalle reazioni chimiche che avvengono all'interno del deposito.
  Il primo procedimento riguarda Medio Chiampo; l'altro è a carico di Zulian Marco più 9. Si tratta della società Ecorav Spa e il depuratore è ubicato in Schio, gestito dalla società Ambiente Energia Srl, anche in questo caso parliamo di Vicenza. L'altro depuratore è stato utilizzato per versare rifiuti non consentiti unicamente cambiando il codice CER. Questi sono tutti gli elenchi. Questa è un'attività di indagine che ha svolto il NOE di Treviso e questo è stato l'esito di questo tipo di attività.
  Faccio presente che in questi due procedimenti non vi sono state particolari indagini. C’è stata l'indagine svolta dai Carabinieri, che sono andati sul luogo, hanno verificato i documenti dei rifiuti versati e hanno effettuato la verifica a monte. Dall'incrocio di questi dati è emerso che il codice era stato mutato. Questo ha determinato l'elevazione della contestazione, quindi un tipo di attività molto semplice.
  L'indagine che credo interessi di più la Commissione, indicata nelle domande che ho letto, riguarda il tratto dell'autostrada Valdastico. L'indagine che sto conducendo, ancora non ultimata, per cui alcune cose non saranno dette in seduta pubblica – se volete, potrò fornire alcuni dati in via riservata – riguarda alcuni lotti dell'autostrada (4, 5 e 6), anche questi in zona Vicenza. L'epoca di commissione dei reati Pag. 5non è quella che ho letto nel promemoria che mi è stato consegnato dal collega Celenza. Fortunatamente, i fatti non riguardano il 2006, ma finiscono nel 2011 e hanno inizio – verificheremo meglio – nel 2009, quindi non c’è pericolo di prescrizione, che mi sembrava il timore rappresentato nella memoria.
  Devo fare una premessa forse abbastanza tecnica e siccome non sono un tecnico, mi spiegherò con parole molto semplici, perché con i consulenti solo dopo molte ore sono riuscita a capire cosa succede in alcuni casi.
  Per l'edificazione di un tratto autostradale è necessario del materiale. Per i rilevati stradali è stata presa in considerazione, anche da un punto di vista tecnico-scientifico, la bontà dell'utilizzo di materie prime secondarie provenienti da scarti di acciaierie. Non si tratta, però, di scarti, ma di materiali provenienti da scarto, prodotti da manufatti di acciaio: la parte che rimane in superficie viene rifusa, fatta asciugare, dopodiché viene sottoposta al cosiddetto test di cessione, che rileva la presenza di molti materiali, tra cui il cromo, uno dei materiali che serve maggiormente per la produzione dell'acciaio, addirittura maggiore è la quantità di cromo e maggiore dovrebbe essere la qualità dell'acciaio.
  Ovviamente, lo scarto di acciaieria deve essere trattato, quindi è sottoposto a un certo trattamento da parte di alcune imprese che ricevono una particolare autorizzazioni dalla regione di provenienza. La scoria, quindi – finché non diventa materia prima secondaria è scoria – deve essere trattata; una volta trattata, non ha più l'aspetto di scoria, ma viene denominata materia prima secondaria e può essere utilizzata per la costruzione di sottofondi stradali.
  Deve essere sottoposta a un successivo test di cessione, che deve appunto evidenziare come prima presentasse determinati valori che successivamente non deve presentare. Il test di cessione comprende – ho portato delle analisi – oltre al ph, prevalentemente metalli. Il problema più rilevante riscontrato in quest'incidente probatorio è dato dalla presenza non solo del cromo, ma del cromo esavalente, che presenta un tipo di valore non indicato nel test di cessione.
  Non sono un tecnico, quindi non so perché, ma so, come tutti dicono tranquillamente, che il cromo esavalente è altamente cancerogeno, quindi sicuramente non deve entrare in una materia prima secondaria. Se questa contiene cromo esavalente, è di per sé cancerogeno, e quindi non è possibile utilizzarlo. Non rientra, però, nel test di cessione. Pongo ai tecnici la questione del perché non sia inserito. I test di cessione dovrebbero rassicurare l'utente in vista dell'acquisto di queste materie prime secondarie per la costruzione di rilevati stradali, fondi autostradali, a seconda di cosa si tratti.
  Nel caso di specie, abbiamo dovuto risalire lungo tutta la filiera. Bisognava capire prima di tutto quando fosse stato versato il rilevato, se fosse conforme o meno e chi lo avesse versato. La società Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova Spa, con sede legale in Verona, concessionaria del ministero per l'esecuzione anche dei tratti autostradali, ha conferito l'incarico per l'esecuzione alla Serenissima Costruzioni Spa. Si tratta di un appalto in house, come per quelle società partecipate che la legge prevede possano costruire o partecipare all'appalto in una determinata percentuale. Sotto questo profilo, quindi, non vi è nulla di illegale. Ho letto di associazione a delinquere e volevo un po’ sgomberare il campo da quelle considerazioni.
  La società per azioni Serenissima Costruzioni, attraverso i suoi i funzionari, il direttore dei lavori e così via, ha commissionato l'acquisto, tra i vari materiali, anche di queste materie prime secondarie. Dobbiamo arrivare a questi fatti. Ovviamente, non abbiamo esaminato l'appalto sotto il profilo dell'eventuale sussistenza di un reato di corruzione/concussione. Lo preciso per sgomberare il campo comunque da eventuali domande.
  La denuncia presentata prima alla procura di Brescia, che stava già trattando una parte dell'autostrada, e trasmessa alla Pag. 6procura di Venezia, riguardava addirittura la presenza di amianto all'interno del tratto autostradale. In un primo momento, quindi, ho fatto fare un accertamento tecnico ripetibile su parte di alcuni siti ancora non oggetto di costruzione per verificare se effettivamente si riscontrassero queste situazioni, ma non è stato trovato amianto né nelle parti che ho fatto esaminare come attività di indagine del pubblico ministero né all'esito dell'incidente probatorio svolto e terminato il 12, giovedì scorso.

  PRESIDENTE. La procura di Brescia indagava in quanto...

  RITA UGOLINI, Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia. C’è un altro tratto di autostrada.

  PRESIDENTE. Uno è in Lombardia ? Non per la provenienza del materiale ?

  RITA UGOLINI, Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia. Anche, ma era la parte, poi ci arriveremo. L'indagine è stata gestita da Onlus, che hanno degli ottimi fini, ma utilizzano anche molto i mass media, che purtroppo non hanno giovato molto all'indagine stessa. Le indagini penali devono rimanere coperte fino a quando è necessario.
  Ovviamente, la denuncia è stata presentata a ottobre, nel periodo di Natale mi hanno telefonato annunciandomi che il giorno dopo sarebbe uscito un articolo e non ho potuto fare tutto quello che avrei voluto perché l'articolo era uscito. È inutile chiudere la stalla quando i buoi sono scappati.
  In ogni caso, sono stati acquisiti tutti i contratti esistenti, tutte le autorizzazioni rilasciate ai soggetti che li avevano stipulati con la Serenissima Costruzioni, la società che costruisce l'opera. Vi ho portato alcune di queste autorizzazioni che provengono dalle province di Bergamo, quindi dalla regione Lombardia, di Vicenza e di Padova. Da queste autorizzazioni si può benissimo verificare che le scorie di acciaieria, una volta trattate, possono essere ben utilizzate per lo scopo, quindi ripeto che sotto questo profilo non c’è assolutamente nulla di illegale.
  Abbiamo poi cercato di capire come si svolgessero le operazioni. Le società che hanno ricevuto l'autorizzazione a trattare le scorie, una volta prodotta la materia prima secondaria, la lasciano nei piazzali, nei quali vengono individuati dei cumuli, identificati con dei numeri. Il committente, cioè colui che vuole acquistarli, sceglie il cumulo, dal quale preleva una quota parte e la fa analizzare da laboratori di analisi di sua fiducia. Per tutte le analisi di tutti i tratti che interessano l'indagine, quindi 4, 5 e 6, i laboratori hanno dato sempre un risultato di bontà del prodotto, per cui i prodotti erano tutti conformi a legge.
  Si tratta prevalentemente di società che poi hanno costruito – rispondo al presidente – i tratti precedenti della parte di Brescia. Successivamente, il problema è stato individuare l'iter del cumulo. Quando questo viene scelto, si individuano il giorno e il luogo dove deve essere steso. Trattandosi, però, di una notevole quantità di materiale, camion e camion, non si può poggiare da una parte perché poi sia steso con calma.
  Il materiale viene portato in loco, sversato direttamente sul tratto da coprire e steso, quindi non c’è possibilità di mescolare un cumulo con uno di altra provenienza, di altra ditta. Sulla base dei registri forniti da Società Autostrade siamo riusciti a individuare il codice identificativo del rifiuto, nel senso che sappiamo che il rifiuto viene da una determinata ditta ed è stato preso da un preciso cumulo.
  Ho chiesto anche all'ingegnere che ho sentito e al momento della stesa del rilevato stradale non si pratica un'altra analisi, perché la Società Autostrade si fida di quella effettuata. Il cumulo è stato scelto e analizzato e quello che arriva viene preso e viene steso. Certo, se la scoria acquistata è nera e quella portata è bianca, ovviamente il direttore dei lavori o Pag. 7qualcun altro potrebbe accorgersi che si tratta di una cosa diversa. In altri casi è difficile capire cosa sia successo.
  Avete letto che il numero degli indagati è molto alto, ma l'incidente probatorio è un atto garantito, è necessario che tutti abbiano il potere di esercitare i loro diritti, intervenendo, chiamando consulenti, come è stato nel caso di specie. Sono stati indagati anche i responsabili dei laboratori di analisi per l'ipotesi che quelle originarie siano state falsate, non effettuate bene.
  Questa è la situazione che abbiamo. Scelti dei luoghi con una certa percentuale, un lavoro molto lungo e laborioso, in alcuni casi i carotaggi hanno evidenziato il superamento di limiti proprio dai test di cessione, che quindi sono stati ripetuti e hanno evidenziato delle anomalie. In alcuni casi, i periti hanno ripetuto anche più volte questi test.

  PRESIDENTE. Non solo per il cromo esavalente, ma anche per altri parametri.

  RITA UGOLINI, Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia. Sì. Sì, sono anche per altri parametri. Vi indicherò tutto.
  Si può, quindi, capire che nella stesura dei limiti sono stati superati. Ovviamente, se il cumulo x era all'origine materia prima secondaria, il committente lo ha analizzato e il risultato era buono, confortevole, e poi è stato trovato altro, il nostro problema è capire cosa sia successo. Ci sono sicuramente dei problemi nei trasporti.
  Ho fatto riferimento ad altri due procedimenti, al cambio di FIR, di codice. Questi codici si cambiano con un documento. Il codice SISTRI non è ancora operativo. I controlli su strada avvengono, ma non si può controllare ogni camion che passa. Sicuramente, qualcosa è cambiato: è possibile che il camion abbia caricato il cumulo y anziché il cumulo x che gli era accanto. Lo deduco, ma non ho questa prova e in questo momento non posso dire assolutamente niente.
  Ripeto che anche in questo caso, con un'indagine a cielo aperto, constatiamo la situazione a cose fatte. Non si può accertare in corso d'opera, non c’è la moviola per tornare indietro e capire cosa sia stato fatto prima. L'indagine su questi reati dovrebbe iniziare esattamente come iniziano tutte le indagini di DDA. Volente o nolente, purtroppo certe indagini devono seguire accertamenti di tipo diverso, bisogna conoscere le persone, le cose, capire quando passano. Avete capito che c’è bisogno di un'attività di indagine tecnica o a monte non conosciuta dalle parti. Sotto quel profilo, si possono avere sicuramente dei risultati migliori.
  Il quesito che aveva formulato il gip era che i periti accertassero, esaminati gli atti e i documenti acquisiti al fascicolo, da ulteriore documentazione, acquisite le informazioni, esperite le attività tecniche, se i materiali conferiti nei cantieri dell'autostrada A31 Valdastico sud utilizzati per la formazione del sottofondo e del rilevato dei lotti 4, 5 e 6 fossero o meno conformi alle vigenti norme in materia di tutela dell'ambiente e della salute e, comunque, utilizzati per lo scopo per il quale erano stati impiegati, precisando se andassero classificati come rifiuti, come materia prima secondaria o come sottoprodotto.
  Qui c’è un discorso un po’ particolare, delicato, che faremo eventualmente in segretata. Sono state ripetute alcune analisi sul superamento dei limiti di cessione, sui limiti di nickel, sui fluoruri, su rame e bario. Dove c’è il superamento del limite del cromo totale abbiamo spesso anche il superamento del cromo esavalente. Poi ci sono i limiti di fluoruro e bario, anche qui con superamento dei limiti di cromo esavalente. In altri casi vi erano dei riciclati. Oltre alle scorie di acciaieria, sono stati utilizzati anche dei frantumati, conglomerati cementizi, un insieme di scorie con cemento: in quel caso, è stato trovato molto cromo esavalente. Poi abbiamo limiti di fluoruri e bario e ogni volta che c’è il superamento del limite del cromo, c’è anche il riscontro del cromo esavalente e dei fluoruri.
  Questi sono prevalentemente i superamenti rilevati nel tratto autostradale. Sono stati effettuati dei carotaggi scelti dai periti, Pag. 8ma d'accordo con i consulenti del pubblico ministero, della difesa e delle parti offese. In questo procedimento, infatti, è intervenuta anche l'Avvocatura dello Stato, il Ministero dell'ambiente, oltre alle due associazioni Medicina Democratica e AIE, che appunto si occupano della tutela della salute.
  Ho letto del famoso cane, sulla morte del quale c’è da dire che non abbiamo assolutamente la prova che sia dipesa dalla presenza di questi elementi nello strato stradale, prevalentemente perché sono stati stesi da poco tempo. Pur essendo stati rilevati i superamenti di questi limiti, bisognerà aspettare del tempo in quanto il test di cessione in un certo senso accelera, quindi evidenzia il pericolo perché vengono messi nell'acqua, la cui soluzione dà subito evidenza, per l'appunto, di un futuro pericolo. Ovviamente, siccome sono stesi, c’è terra e serviranno degli anni perché raggiungano la falda acquifera. Al cane sarà successo qualcos'altro, ma sicuramente la sua morte non è attribuibile a questa situazione.
  Resto a disposizione per eventuali domande.

  PRESIDENTE. Direi di passare alla parte riservata, nella quale i colleghi sanno che ovviamente non si rivolgono domande o si formulano in segreta. Direi di formulare le domande relative in segreta per poi tornare in pubblica.
  Dispongo la disattivazione dell'impianto audio video.

  (La Commissione prosegue in seduta segreta indi riprende in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Come diceva, quanto al 2006, mi sembra ci sia stato indicato dal dottor Del Pino, che forse non conosceva molto bene...

  RITA UGOLINI, Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia. Forse sì, ma questi fatti avvengono tra il 2009 e il dicembre del 2011.

  PRESIDENTE. Abbiamo verificato ed è un'indicazione che ci veniva dal capo...

  RITA UGOLINI, Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia. Inoltre, sicuramente il reato si consuma nel momento della stesura, per cui adesso si risalirà. Potrebbero essere anche quasi tutti del 2011.

  PRESIDENTE. Credo che adesso sia a conoscenza, ma quello dell'utilizzo dei fondi di materie prime e seconde, che tali non sono, in realtà non è solo un tema che riguarda quest'indagine. Purtroppo, sta riguardando quasi tutte le grandi infrastrutture. La stessa DDA nella persona del dottor Pennisi, per quanto riguarda la BreBeMi, un altro pezzo di infrastruttura importante, si è spinto addirittura con un'affermazione in pubblica dicendo che queste grandi opere servono fondamentalmente per smaltire i rifiuti, quindi il tema esiste, complice forse anche una legislazione non troppo chiara, ma esiste, compresa una serie di osservazioni generali.
  Non credo che questo presenti questioni di segretezza, ma per una ditta tra tutte, segnalata e indagata, non so se già condannata, la Locatelli, avevamo verificato nella scorsa legislatura che era abbondantemente presente in Lombardia: le risulta che lo sia anche all'interno di questa situazione ? Avete indagato, inoltre, sulla Pedemontana ?

  RITA UGOLINI, Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia. No.

  PRESIDENTE. La terza questione riguarda il modo in cui avete utilizzato, se lo avete fatto, l'ARPAV, l'agenzia regionale per l'ambiente Veneto. Dovrebbero essere loro gli organismi «terzi» cui far riferimento. Nelle questioni laboratoristiche pare ci siano delle metodiche che dovrebbero seguire tutti, universalmente riconosciute, ma proprio per la variabilità della situazione l'ultima parola dovrebbe essere data ai laboratori di ARPA: in che modo si è incastrata questa situazione ?

  STEFANO VIGNAROLI. Vorrei sapere se abbiate dettagli riguardo la Mestrinaro Pag. 9Spa, l'aeroporto di Tessera e l'interramento nell'aeroporto e nel parcheggio e se esista qualche relazione con l'ampliamento dell'aeroporto stesso, se vi siano delle indagini.

  RITA UGOLINI, Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia. Non lo so perché ripeto che ho finito alla distrettuale nel giugno di quest'anno e non è tra i procedimenti che ho trattato. I procedimenti che ho trattato sono quei due di cui vi fornirò la richiesta di rinvio a giudizio e che sono stati già rinviati a giudizio; questo procedimento della Valdastico che sta continuando – è stata esaurita la fase dell'incidente probatorio, quindi il procedimento torna nell'indagine preliminare fino a quando possiamo trattarlo, perché il massimo sono due anni, quindi mi sembra che mi rimangano ancora sei o sette mesi per indagare; l'altro di cui ho parlato proprio all'inizio, terminato con la condanna. Ne ho un altro in corso, per il quale però non posso fornire nessuna informazione. Eventualmente, tra cinque o sei mesi potrei fornirvi dei dettagli. Non conosco tutti gli altri.

  PRESIDENTE. Quanto alle altre questioni che le abbiamo posto ? In questo modo, dopo risponderà a tutto.

  ALBERTO ZOLEZZI. Vorrei sapere se, per la famosa vicenda del cane, sia stata eseguita un'autopsia. Inoltre, per completare la domanda del collega Vignaroli, vorremmo sapere se sia possibile che sull'aeroporto cortesemente controlli, visto che apparentemente il rischio a questo punto potrebbe essere che anche la pista di volo dell'aeroporto sia stata realizzata con le stesse modalità illecite relative al parcheggio dall'aeroporto.
  Esistono, inoltre, connessioni tra la ditta Save e la Mestrinaro Spa ? Su questo eventualmente potremmo segretare.

  RITA UGOLINI, Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia. La Mestrinaro è una ditta nota, sulla quale ha indagato il collega Gava, sicuramente la persona che conosce meglio tutta la realtà, quantomeno della provincia di Venezia. Ha trattato, infatti, l'area specializzata dei rifiuti, quindi il 260 anche prima del 2010. Anche nella vostra relazione lo riconoscete come la persona con più procedimenti in corso. Mi sembra che la Mestrinaro sia stata già interessata da un procedimento, che mi pare sia anche terminato con una condanna o qualcosa di simile.
  Per quello che riguarda i rapporti tra la Save e l'aeroporto, francamente mi dispiace, ma non ne so proprio nulla. Ho preso degli appunti e, eventualmente, ne parlerò col procuratore per verificare.

  PRESIDENTE. Quanto alla Locatelli e all'ARPAV ?

  RITA UGOLINI, Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia. La Locatelli, come ha visto, è tra le persone indagate. Alcuni dei dati non conformi, anche quelli successivi alla terza analisi, sono della Locatelli, quindi purtroppo questa situazione si ripete.
  Per quanto riguarda l'ARPA, mi sembra addirittura che la Società Autostrade vi abbia stipulato proprio una specie di protocollo, che mi pare affidi all'ARPA l'individuazione di quali e quante analisi effettuare sui famosi cumuli di cui ho parlato. Lo fanno loro.
  Come polizia giudiziaria, ovviamente ho dovuto acquisire documenti di cose già fatte, quindi sicuramente sono stati acquisiti anche tutti i certificati ARPAV. Abbiamo una stanza grande quasi quanto la vostra piena di documenti e analisi svolte che sono stati verificati. Non è, però, un processo in progress, ma che si basa su attività già svolta negli anni precedenti, per cui l'attività si è limitata all'acquisizione di tutta la documentazione necessaria.

  PRESIDENTE. In quanto ufficiale di polizia giudiziaria, nel passato l'ARPAV non aveva mai segnalato verifiche che davano risultati «anomali», visto che sono Pag. 10loro a dover lavorare sui campioni attraverso questi protocolli di intesa ? Magari non direttamente voi, ma all'inizio forse la procura ordinaria ha mai ricevuto segnalazioni di situazioni o valori anomali ?

  RITA UGOLINI, Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia. Io no, ma ripeto che ho fatto antimafia e ho finito nel 2014. Dal 2004 fino al 2010 i reati che riguardavano rifiuti non erano nella mia competenza né li avevo trattati prima. Avevo trattato altri tipi di reati, contro la pubblica amministrazioni, bancarotte, per cui non ne sono a conoscenza, come testimonia la mia stessa storia pregressa, poiché vengo dalla Corte d'appello. Non li ho mai trattati.

  PRESIDENTE. Ci interessava capire se ci fossero segnalazioni pregresse, se nei procedimenti in corso avesse avuto segnalazione...

  RITA UGOLINI, Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia. Nei procedimenti di cui ho fatto menzione non ci sono segnalazioni in questo senso.

  ALBERTO ZOLEZZI. Le chiedevo del cane.

  RITA UGOLINI, Sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia. La questione non è nata il giorno che è stata inviata la denuncia, era un evento già accaduto in precedenza. Mi sembra che la procura di Vicenza – se volete, posso informarmi e farvi avere i documenti – all'epoca avesse fatto delle indagini su un canale, non so se lo stesso che poi aveva avuto dei liquidi. Posso informarmi. Sicuramente, i consulenti hanno escluso che la morte possa essere stata determinata dalla stesura delle scorie da acciaierie o materie prime secondarie.
  Ho portato in chiavetta, se ne avete bisogno, i contratti. Vi lascio anche questi rinvii a giudizio. Poi ci sono le autorizzazioni, così potete verificare. Questi sono i due procedimenti, con la data dell'udienza dibattimentale che ci sarà.

  PRESIDENTE. Ringrazio la dottoressa Ugolini e dichiaro conclusa la seduta.

  La seduta termina alle 17.40.