XVII Legislatura

Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione

Resoconto stenografico



Seduta n. 31 di Giovedì 4 giugno 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Ravetto Laura , Presidente ... 2 

INDAGINE CONOSCITIVA SUI FLUSSI MIGRATORI IN EUROPA ATTRAVERSO L'ITALIA, NELLA PROSPETTIVA DELLA RIFORMA DEL SISTEMA EUROPEO COMUNE D'ASILO E DELLA REVISIONE DEI MODELLI DI ACCOGLIENZA

Audizione del presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo, prefetto Angelo Trovato.
Ravetto Laura , Presidente ... 2 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 2 
Ravetto Laura , Presidente ... 2 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 4 
Ravetto Laura , Presidente ... 4 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 4 
Ravetto Laura , Presidente ... 4 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 4 
Ravetto Laura , Presidente ... 5 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 5 
Ravetto Laura , Presidente ... 6 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 6 
Ravetto Laura , Presidente ... 6 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 6 
Ravetto Laura , Presidente ... 7 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 7 
Ravetto Laura , Presidente ... 7 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 7 
Ravetto Laura , Presidente ... 8 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 8 
Ravetto Laura , Presidente ... 8 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 8 
Ravetto Laura , Presidente ... 9 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 9 
Artini Massimo (Misto-AL)  ... 9 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 9 
Ravetto Laura , Presidente ... 9 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 9 
Ravetto Laura , Presidente ... 9 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 9 10 
Ravetto Laura , Presidente ... 10 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 10 
Ravetto Laura , Presidente ... 11 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 11 
Ravetto Laura , Presidente ... 11 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 11 
Ravetto Laura , Presidente ... 11 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 11 
Ravetto Laura , Presidente ... 12 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 12 
Ravetto Laura , Presidente ... 12 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 12 
Ravetto Laura , Presidente ... 12 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 12 
Ravetto Laura , Presidente ... 12 
Orellana Luis Alberto  ... 12 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 12 
Orellana Luis Alberto  ... 12 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 12 
Mazzoni Riccardo  ... 13 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 13 
Mazzoni Riccardo  ... 13 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 13 
Mazzoni Riccardo  ... 13 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 13 
Artini Massimo (Misto-AL)  ... 13 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 14 
Ravetto Laura , Presidente ... 15 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 15 
Ravetto Laura , Presidente ... 15 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 15 
Arrigoni Paolo  ... 15 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 15 
Arrigoni Paolo  ... 15 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 15 
Arrigoni Paolo  ... 15 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 15 
Arrigoni Paolo  ... 15 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 15 
Arrigoni Paolo  ... 15 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 16 
Ravetto Laura , Presidente ... 16 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 16 
Ravetto Laura , Presidente ... 16 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 16 
Arrigoni Paolo  ... 16 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 16 
Arrigoni Paolo  ... 16 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 16 
Arrigoni Paolo  ... 16 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 16 
Arrigoni Paolo  ... 16 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 16 
Arrigoni Paolo  ... 16 
Ravetto Laura , Presidente ... 16 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 17 
Arrigoni Paolo  ... 17 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 17 
Ravetto Laura , Presidente ... 17 
Arrigoni Paolo  ... 17 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 17 
Ravetto Laura , Presidente ... 17 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 17 
Ravetto Laura , Presidente ... 18 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 18 
Fasiolo Laura  ... 18 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 18 
Conti Riccardo  ... 18 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 19 
Conti Riccardo  ... 19 
Ravetto Laura , Presidente ... 19 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 19 
Conti Riccardo  ... 19 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 19 
Ravetto Laura , Presidente ... 19 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 19 
Brandolin Giorgio (PD)  ... 20 
Trovato Angelo , Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo ... 20 
Ravetto Laura , Presidente ... 20 

ALLEGATO: Documenti prodotti nel corso dell'audizione del presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo, prefetto Angelo Trovato ... 21

Testo del resoconto stenografico
Pag. 2

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA RAVETTO

  La seduta comincia alle 8.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata mediante la trasmissione diretta sulla web-TV della Camera dei deputati.
  (Così rimane stabilito).

Audizione del presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo, prefetto Angelo Trovato.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo, prefetto Angelo Trovato.
  Buongiorno, prefetto. Conoscerà perfettamente il Comitato bicamerale Schengen, ragion per cui non gliene farò, naturalmente, l'introduzione. Le rammento che questa è una seduta resa pubblica via web. Se dovrà fare delle affermazioni o delle osservazioni che richiedono...

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Posso chiedere la segretazione ?

  PRESIDENTE. Sì, può, naturalmente, chiedere la segretazione.
  Come sa, il Comitato è bicamerale e, quindi, rappresenta tutte le forze politiche. Io farò una brevissima introduzione. Indicativamente le fornirò degli spunti, se vorrà seguirli. Altrimenti, naturalmente, l'ascolteremo. Poi lascerò la parola ai colleghi per delle domande.
  Il primo punto su cui ci piacerebbe ascoltarla è quello relativo al meccanismo di emergenza per il ricollocamento intra-UE. Sappiamo che lo scorso 27 maggio la Commissione europea ha dato il primo via libera a una proposta legislativa che stabilisce un meccanismo di emergenza, anche se a me, prefetto – poi ascolteremo anche lei – continuare a parlare di emergenza in quest'ambito sembra abbastanza sbagliato, per il ricollocamento intra-UE di 40.000 richiedenti asilo in 24 mesi su base obbligatoria, 24.000 dall'Italia e 16.000 dalla Grecia.
  A un mese dall'approvazione formale della proposta, Italia e Grecia dovrebbero presentare una roadmap su come intendano organizzarsi in materia di concessione di diritto di asilo, accoglienza e rimpatrio.
  Al di là delle considerazioni politiche, che naturalmente non competono a questa sede, e sull'opportunità o meno di aver messo delle condizioni all'Italia e alla Grecia, in generale le vorremmo chiedere, naturalmente nei limiti delle sue competenze, se ha delle informazioni in merito più dettagliate, se effettivamente le cose stanno così e quali dovrebbero essere, o quali sono, gli step che il nostro Paese sta considerando per dare avvio a questa proposta in maniera celere.
  L'altro punto riguarda i dati relativi ai richiedenti asilo in Italia, in particolare quelli relativi ai minori non accompagnati. Noi abbiamo fatto questa domanda, come commissari, a tutti gli interlocutori che sono in possesso di questi dati, al Ministero dell'interno e, naturalmente, anche Pag. 3ad altri interlocutori. Se anche lei potesse fornirci dei dati aggiornati, gliene saremmo grati.
  A noi risulta, in particolare, da un'audizione del Prefetto Morcone del 25 marzo scorso, che, per quanto riguarda i rifugiati, risulterebbero accolte in Italia circa 80.000 persone. Le chiediamo se può fornirci elementi di conoscenza particolari su questo punto, con riferimento in particolare, lo ripeto, ai minori non accompagnati.
  Un altro punto su cui vorremmo una sua valutazione è quello relativo alle misure per affrontare l'afflusso di profughi che sono state decise nel recente vertice tra il Ministero dell'interno, le regioni e l'ANCI.
  Noi abbiamo visto un'agenzia, una Sky News, del 7 maggio 2015, che dava atto di questo incontro svoltosi il 7 maggio, che sarebbe finalizzato a un maggiore coordinamento tra Governo ed enti locali. Se le è possibile, se ha informazioni, le chiediamo se ci può fornire degli elementi relativi a quest'incontro e, in particolare, se sa qualcosa in merito alle iniziative che il Ministero dell'interno intenderà adottare anche in relazione a questo discusso eventuale impiego dei profughi nei cosiddetti lavori socialmente utili.
  Le chiediamo, inoltre, una considerazione, se vorrà, sulle Commissioni per il riconoscimento dello status di rifugiato e sulla loro operatività. Sappiamo che il numero è stato portato da 20 a 40. Vorremmo sapere se questo è opportuno o non è opportuno e se stanno funzionando.
  Chiediamo, ancora, una considerazione su un tema che qui è sempre dibattuto ed è relativo al diniego dello status di rifugiato e a quello che succede negli iter seguenti, ossia alla possibilità di ricorrere e ai relativi tempi.
  Noi abbiamo avuto molti ospiti che ci hanno spiegato che, purtroppo, i tempi si dilatano. A volte per l'analisi dei ricorsi passano anche due anni. Le chiediamo di spiegarci bene, anche se noi l'abbiamo già in parte inteso, che cosa effettivamente succede in questi due anni. Sembra esserci un corto circuito per cui ci sono queste persone che comunque hanno diritto a rimanere sul nostro territorio in attesa che vengano espletate le pratiche del ricorso, ma che sono in una situazione di limbo. Che cosa succede a queste persone ?
  Da ultimo, c’è un tema che al Comitato sta molto a cuore, perché – mi permetto di dirlo – probabilmente è la sede in cui è stato per la prima sollevato e discusso anche da membri di Governo. Si tratta dell'applicazione dell'articolo 17 del Regolamento di Dublino. Vorremmo sapere se lei ha delle considerazioni in merito.
  A tutti i livelli parlamentari si è discusso della possibilità di una modifica del regolamento, salvo poi naturalmente prendere tutti atto delle difficoltà di modificare un regolamento che è entrato in vigore da poco, ancorché noi riteniamo che, essendo stato pensato trent'anni fa, andrebbe certamente rivisto.
  Tuttavia, in sede di Comitato noi abbiamo vorrei dire scoperto, ma «scoperto» non è la parola giusta, o comunque abbiamo preso atto di questa clausola, che già c’è, di questo articolo 17 in cui sono previste due possibilità, di fatto, di deroga dello stesso regolamento da parte degli Stati che l'hanno sottoscritto.
  Si tratta della clausola umanitaria e della clausola di cosiddetta sovranità nazionale. Sono due clausole in base alle quali, per motivi differenti, una magari relativa a situazioni familiari, l'altra relativa, invece, proprio alla volontà politica, gli Stati che hanno sottoscritto il regolamento possono, in deroga al principio dello Stato di primo approdo, assumere l'onere dell'espletamento delle pratiche per la richiesta di asilo.
  Naturalmente, le chiediamo una considerazione su questo aspetto, perché ci risulta che questa clausola di fatto sia non attivata dagli Stati membri, e una considerazione generale anche sul mutuo riconoscimento del diritto di asilo.
  Grazie. Mi perdoni se ne approfittiamo. Esiste una Commissione competente d'inchiesta sui centri di accoglienza. Questo tema noi lo trattiamo a livello di mera audizione, come indagine conoscitiva, ma non possiamo non prendere atto del fatto Pag. 4che ci sono attualmente delle inchieste della magistratura sulla gestione dei centri di accoglienza.
  In particolare, abbiamo assunto da notizie stampa (ANSA del 25 e 28 maggio) che il Presidente dell'Autorità anticorruzione Cantone ha chiesto alla procura della Repubblica di Napoli di acquisire copia degli atti relativi all'inchiesta delle attività nel settore dell'accoglienza profughi in Campania. Le chiediamo se ha degli elementi e delle considerazioni anche su questo tema, sempre nei limiti delle sue competenze.
  Do la parola al prefetto Trovato.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Presidente, la ringrazio per quest'audizione di stamattina e ringrazio i parlamentari presenti per questa opportunità di stare un attimo insieme. Che tempi abbiamo a disposizione ?

  PRESIDENTE. Io so che i senatori sono sempre più impegnati, ma trenta minuti al prefetto credo si possano concedere.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Poiché alcune delle sue richieste, presidente, non riguardano i problemi dell'asilo, ma i problemi di accoglienza, posso risponderle solo in parte, per la parte di mia competenza e di riflesso, sostanzialmente. Chiedo scusa se non risponderò a tutte le sue domande, per un motivo molto semplice, ossia che non fanno parte di ciò di cui io mi occupo.
  Forse, prima di cominciare, proprio per capire quali possono essere i limiti del mio intervento su questi temi, presidente, la pregherei di fornirmi la scaletta, in modo tale che io possa rispondere a tutti i quesiti che la Commissione ha posto.

  PRESIDENTE. Può seguire questa traccia.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Perfetto, benissimo. Presidente, la ringrazio. Io farei una riflessione su quello che oggi è il sistema delle Commissioni e il sistema asilo.
  Il sistema asilo sostanzialmente si pone in una posizione di terzietà rispetto al sistema esecutivo. Per fare un esempio concreto, io, prefetto e presidente della Commissione nazionale per il diritto d'asilo, non sono nominato, come gli altri colleghi delle strutture del ministero, con decreto del Ministro dell'interno, ma sono nominato con un decreto del Presidente della Repubblica di iniziativa dei Ministeri degli affari esteri e dell'interno, proprio per garantire la terzietà e in questo ambito una posizione di attuatore dell'articolo 10, comma 3, della nostra Costituzione, nei confronti anche di un sistema internazionale.
  Tant’è vero che la Commissione nazionale per il diritto di asilo, con la riforma che faremo a luglio in attuazione delle direttive, diventerà il punto di contatto nazionale sul tema dell'asilo. Attualmente, non lo è. Noi svolgiamo di fatto in gran parte questo compito, ma oggi non siamo un punto di contatto nazionale. Lo diverremo a breve.
  In quest'ambito qual è il messaggio che io do ai miei collaboratori nelle Commissioni ? Noi oggi siamo gli attuatori di un diritto costituzionale, l'articolo 10, comma 3 della Costituzione, che va letto in relazione a due passaggi assolutamente fondamentali.
  Uno è rappresentato da una sentenza della Corte costituzionale che lega il sistema asilo al sistema dei diritti della persona e lo definisce come un diritto della persona.
  L'altro è una sentenza storica della nostra Corte di cassazione, la quale ci dice che il diritto di asilo nel nostro ordinamento si concretizza nel diritto di accesso al territorio nazionale per esperire la procedura. Dopodiché qui il discorso si chiude.
  A questo punto, qual è il compito della Commissione nazionale e qual è il compito delle Commissioni territoriali ?
  La Commissione nazionale ha una composizione sostanzialmente composita. Pag. 5È presieduta da un prefetto, ossia da me, che attualmente svolgo questo incarico come prefetto, da un rappresentante del Ministero degli affari esteri, da un rappresentante della Presidenza del Consiglio dei ministri, da un rappresentante del Dipartimento della pubblica sicurezza e da un rappresentante del Ministero dell'interno. Ne fa parte come osservatore un rappresentante dell'UNHCR.
  Quali sono i suoi compiti ? Sostanzialmente sono i compiti di revoca, cessazione, linee di indirizzo, informazione sui Paesi di origine, formazione – ringrazio il Parlamento per questa opportunità che ci ha dato di farla diventare obbligatoria; ringrazio il Parlamento per le scelte fatte con l'ottimo decreto-legge – e relazioni internazionali. Inoltre, ha il compito di coordinare le Commissioni territoriali.
  Le Commissioni territoriali, però, sono insediate presso le prefetture. Che cosa significa questo ? Le Commissioni territoriali non sono strumenti di governo delle prefetture. Le prefetture danno loro un supporto di tipo logistico-strutturale, tant’è vero che il decreto-legge prevede l'assoluta indipendenza di giudizio delle Commissioni territoriali.
  Un'altra caratteristica del nostro sistema è che è basato su due elementi essenziali, che io considero punti di forza, ossia il principio della collegialità e il principio della sussidiarietà.
  Che cosa comporta il principio di sussidiarietà ? Comporta un rapporto stretto delle Commissioni territoriali con il territorio. Con il principio di collegialità, invece, si è fatta la scelta per cui, poiché ci troviamo in presenza di diritti che attengono a una persona, non è una sola persona a decidere, ma un collegio.
  Chi sono i componenti delle Commissioni territoriali ? Sono un viceprefetto, che fa da presidente, un rappresentante del Dipartimento della PS, un rappresentante degli enti locali – questa è una cosa che noi, come sistema Paese, siamo tra i pochi in Europa ad aver fatto; io ritengo che sia un punto di forza del nostro sistema – e un rappresentante dell'UNHCR, che fa parte a pieno titolo decisorio delle Commissioni territoriali. Questo è il quadro in cui ci muoviamo.
  A questo punto, per rispondere alle domande che mi ha fatto il presidente, esco un po’ fuori dallo schema e vado un po’ a braccio.
  Il primo punto che mi pone è sul meccanismo di emergenza per il ricollocamento intra-UE. Noi ci troviamo in presenza di un sistema elaborato per quote. Almeno questo risulta dalle notizie stampa che abbiamo. Questo sistema elaborato per quote fa sì che la soglia di solidarietà scatti nel momento in cui vi sia una quota di riconoscimento del diritto di asilo pari al 75 per cento. Ripeto, io non ho notizie ufficiali, ma solo notizie stampa, ragion per cui questa è una mia ricostruzione in base a notizie stampa.
  Che cosa viene fuori se andiamo a osservare questo sistema di quote ? Esso porta una serie di conseguenze per il nostro Paese. Io sono piuttosto scettico per alcuni aspetti, per un motivo molto semplice. Prima di tutto noi dobbiamo osservare, per poter capire come questo sistema si inserisce nel meccanismo, qual è il paniere dei nostri richiedenti asilo. Vi fornisco subito un dato aggiornatissimo. Sono i dati al 31 maggio.

  PRESIDENTE. Scusi, tutti questi documenti poi li possiamo acquisire ? Ce li lascia ?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Ho preparato alcuni documenti per la Commissione. Se eventualmente ne servono altri, li fornirò con piacere. I dati che vi consegno ora riguardano la struttura delle Commissioni e gli ultimi dati al 31 maggio.
  Vi dicevo che dobbiamo osservare il paniere dei nostri richiedenti asilo. Il primo dato che può essere assolutamente interessante è partire dai numeri dei richiedenti asilo.
  I numeri dei richiedenti asilo sono assolutamente inferiori rispetto al numero delle persone che entrano nel nostro Paese. Rispetto al numero degli sbarchi e Pag. 6al numero, che sta diventando di un certo peso, delle persone che entrano via terra nel nostro territorio, il numero dei richiedenti asilo è enormemente più basso.
  Al 31 maggio noi abbiamo avuto 24.678 richieste di asilo, a fronte di circa – io non ho il dato, perché questo dato attiene all'accoglienza e non all'asilo – 50-60.000 accessi negli sbarchi che abbiamo avuto in questo periodo.
  Direi che intorno al 50-60 per cento può essere ritenuta una stima attendibile. Vi potrò poi fornire il dato dell'anno scorso, da cui si evince chiaramente che su 170.000 sbarchi le richieste di asilo sono state circa 60.000.
  Nel 2013 abbiamo avuto 26.620 richieste di asilo, che nel 2014 sono diventate 63.456 – vi è stato un balzo del 138 per cento rispetto all'anno scorso – a fronte di circa 160-170.000 accessi nel nostro Paese. Questo significa che meno della metà di coloro che hanno fatto ingresso nel nostro Paese hanno formulato la richiesta di asilo.
  Torniamo ai dati di oggi. È stata formalizzata al 31 maggio la domanda di asilo per 24.678 persone...

  PRESIDENTE. Scusi se la interrompo, prefetto, ma naturalmente, quando lei ci dice che meno della metà ha fatto richiesta di domanda d'asilo, ciò significa che tutti gli altri sono in situazioni di richieste di protezioni differenti e anche magari in situazioni di non condizioni di status per qualunque tipo di richiesta, oppure che tutti gli altri... ?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Tutti gli altri non si sa dove siano. Probabilmente sono andati in qualche altra parte del mondo, tranne per qualche pacchettino, per qualcuno che potrebbe essere in una procedura in corso. Vi è una differenziazione temporale tra il momento della richiesta e il momento della formalizzazione del modello C3. Il nostro dato parte nel momento in cui è inserito nel nostro sistema di rilevazione automatico, il sistema Vestanet, il modello C3. Pertanto, può esserci una piccola variazione temporale tra il momento in cui il soggetto si presenta alle forze di polizia e il momento in cui vi è la formalizzazione del C3. Nel sistema asilo questo signore entra nel momento in cui vi è la formalizzazione C3. Vi entra in quel momento.
  Se vado a osservare i flussi dei richiedenti asilo, vi cito i Paesi in ordine decrescente: Nigeria, Gambia, Senegal, Pakistan, Mali, Ucraina, Afghanistan, Bangladesh, Costa d'Avorio, Ghana, Guinea, Somalia, Guinea-Bissau, Egitto, Iraq, Marocco, Albania, Eritrea, Burkina Faso. Alla fine trovo la Siria. Ci sono solo 132 richieste di asilo da parte dei siriani. L'anno scorso il numero delle richieste di asilo dei siriani non è stato superiore a 500-530.

  PRESIDENTE. Ci hanno spiegato che stanno in stazione e vanno in Germania.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Non so dove vanno. I dati che io ho sono questi. Non sta a me dire dove siano andati o non siano andati. Per un discorso di estrema correttezza istituzionale io posso rispondere, e sono onorato di farlo, a questa Commissione per le mie competenze e i dati che conosco. Non sarei corretto istituzionalmente se fornissi dei dati che non attengono a elementi di mia competenza. Se sarò incompleto nelle risposte alle sue domande, presidente, è dovuto a questa autolimitazione.
  Torniamo al discorso. L'Europa che cosa dice ? Si va a prendere quei signori le cui quote di accoglimento delle domande superano il 75 per cento. Proprio ieri sera, in relazione a questo, abbiamo fatto con i colleghi un giochetto statistico per vedere che cosa succedeva su questi dati. Sono venute fuori delle situazioni assolutamente interessanti.
  Partiamo dalle nazionalità che hanno avuto il maggior indice di riconoscimento nella protezione internazionale. Parlo di status e di sussidiaria, con esclusione dell'umanitaria, perché la protezione umanitaria è una protezione che noi forniamo, Pag. 7come Paese, e che è di tipo diverso rispetto alla protezione internazionale. Nel 2015 – vi fornisco il numero delle protezioni che abbiamo dato – complessivamente, compresa l'umanitaria, in questo periodo, fino al 31 maggio, noi abbiamo esaminato 19.463 richieste di asilo. Sono circa 20.000.
  Tenete conto che questo dato è dovuto all'aumento delle Commissioni. L'anno scorso noi siamo riusciti, nell'intero anno, a esaminarne 36.000. Oggi siamo già a 20.000. La proiezione che noi oggi facciamo è di una capacità di esame di 50.000 l'anno. Speriamo di arrivare al pieno regime di funzionamento delle Commissioni a 70.000 l'anno e, quindi, a un vero e proprio raddoppio rispetto al dato precedente.
  Se mi concedete un attimo di tempo, vi spiego perché i tempi non possono essere più brevi. Ci sono degli aspetti di tipo tecnico. Gli aspetti di tipo tecnico nascono dal fatto che io devo fare un'intervista. A livello internazionale sono obbligato a farlo, perché anche dall'intervista devo trarre tutta una serie di elementi per capire se questo signore che viene da noi sia un signore che ha diritto a una protezione costituzionalmente riconosciuta o un migrante di tipo economico, con i diversi canali e i diversi approcci che possono esserci. Questo lo vedremo poi. Posso fornirvi il dato. Questo si riflette anche sui risultati di accoglimento o non accoglimento delle domande.
  In questa fase, rispetto all'anno scorso, noi stiamo notando un aumento del numero dei dinieghi perché rispetto all'anno scorso sono variati i flussi dei richiedenti asilo. Rispetto alle zone in cui vi è una maggiore situazione di tragicità rispetto alle problematiche dei diritti umani si è passati a un leggero aumento delle aree in cui sono prevalenti i disagi di tipo economico. Ovviamente, questo non ci può far concedere la protezione internazionale. Sono canali diversi, che devono avere percorsi istituzionalmente diversi. Deve essere il Parlamento, ossia voi, a decidere quali debbono essere i percorsi.
  Torniamo alle nostre quote percentuali...

  PRESIDENTE. Quali sono le ragioni della lentezza, quindi ?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Parlavo dei tempi tecnici.
  Per poter capire se questo signore ci racconta la verità o ci racconta un po’ di balle, come qualcuno fa – scusate il termine – bisogna che sia intervistato e per farlo noi utilizziamo delle tecniche particolari di intervista, che sono elaborate a livello europeo e comunitario. Noi lavoriamo in strettissimo contatto con l'EASO, di cui siamo partner. Tutti i nostri intervistatori, che poi sono i componenti delle Commissioni, sono attrezzati in queste tecniche di intervista.
  Queste tecniche di intervista permettono di capire, entro determinati limiti, se questo signore ci dice la verità o ci dice il falso e sono corredate a monte da una specifica ricerca che noi andiamo a fare su siti internazionali accreditati sulle cosiddette Country of Origin Information (COI). Pertanto, noi siamo in grado di andare a verificare materialmente, con ragionevole livello di attendibilità, se questo signore sia effettivamente un richiedente asilo o qualcuno che viene per altri motivi.

  PRESIDENTE. Scusi, prefetto, avete mediatori culturali e interpreti presenti ?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Non abbiamo i mediatori culturali perché il mediatore culturale presuppone un percorso di intermediazione. Noi abbiamo bisogno della verità, ragion per cui abbiamo degli interpreti che sono selezionati con una gara a livello europeo. Vi è una gara a livello europeo, che è stata vinta da una ditta che ci garantisce su tutte le Commissioni gli interpreti.
  Noi garantiamo tutte le lingue del mondo, perché ognuno ha il diritto di essere sentito nella sua lingua con l'interprete, il cui compito è essere il più fedele Pag. 8possibile nella traduzione. Non vi dico le difficoltà che abbiamo quando cominciano a spuntare alcune lingue o alcuni dialetti, come l'urdu o il dialetto particolare di una determinata area dell'Etiopia che non è compreso in un'altra area dell'Etiopia e via elencando.

  PRESIDENTE. Accade anche in Italia.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Perlomeno, l'italiano lo capiamo tutti, invece lì non è così.
  Che cosa significa questo ? Significa che occorrono i tempi tecnici per un'intervista che sia seria, perché ci troviamo in presenza di una persona. Non vi dico i drammi che ho scoperto, che scopriamo. Prima di assumere questo incarico, presidente, le dico sinceramente che io non immaginavo mai di trovarmi faccia a faccia con tante brutture del mondo, con tanti episodi di violenza, di mancato rispetto dei diritti degli uomini, donne e dei bambini. Ho visto situazioni allucinanti. Vi dico sinceramente che nel mio percorso di carriera non avrei mai immaginato di dovermi scontrare con realtà simili.
  A questo punto, ciò significa che per un'intervista ci servono un'ora o un'ora e mezza come minimo. I componenti sono quattro, ragion per cui riusciamo a farne quattro in contemporanea. A monte di questo che cosa c’è ? Ci sono la preparazione dell'intervista e le ricerche che vanno fatte sui Paesi di origine. Il risultato finale è che una Commissione non riesce a farne più di otto o, se va bene, dieci in un giorno. Con cinque giorni lavorativi significa che ne facciamo 56. Quando va tutto a posto, ossia quando tutti i componenti sono presenti, non c’è nessuno assente e riusciamo ad avere i colleghi nella piena interezza delle sue funzioni, ne facciamo da 35 a 50 al giorno. I numeri sono questi.

  PRESIDENTE. I componenti come sono scelti ? Chi sono ?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Per quanto riguarda i componenti, bisogna distinguere: il presidente è un viceprefetto. Siamo riusciti, grazie al supporto del Ministero dell'interno, ad avere a tempo pieno i 20 presidenti.
  Per quanto riguarda, invece, le sezioni, abbiamo a tempo pieno semplicemente due componenti, due sezioni. Attualmente, su 40 Commissioni, lavorano a tempo pieno 22 rappresentanti del Ministero dell'interno.
  Poi vi è un rappresentante del Dipartimento della PS, che, ovviamente, è personale o in servizio, o in pensione, molto spesso in servizio proprio per i necessari collegamenti anche ai fini della sicurezza che occorre sul sistema. Poi c’è un rappresentante dell'ente locale, che è designato dall'ente locale, se con la procedura d'urgenza dal sindaco del capoluogo in cui è insediata la Commissione, altrimenti dalla Conferenza, che deve essere munito di specifica preparazione. Tenga conto che comunque a tutti i componenti noi facciamo la formazione di tipo obbligatorio. Infine, ci sono i rappresentanti dell'UNHCR, che sono a tempo pieno. Si tratta di 40 persone che sono rappresentanti dell'UNHCR a tempo pieno.
  Ovviamente, c’è una fatica quotidiana nell'andare a comporre un collegio in cui devono essere presenti perlomeno tre persone perché il collegio sia valido. Questo è il tipo di difficoltà in cui ci troviamo. Se tutti fossero a tempo pieno, il discorso sarebbe molto più semplice e più facile, ma farebbe lievitare enormemente i costi. È questa l'altra faccia della medaglia.
  Ripeto, i tempi sono questi. La nostra capacità di esame oggettiva è questa. Più di questo una Commissione non riesce a fare proprio tecnicamente, perché dobbiamo garantire una correttezza istituzionale e il rispetto delle procedure. Se noi facessimo degli strafalcioni per essere più veloci, saremmo accusati a livello internazionale di non rispettare i trattati europei e il quadro di garanzie a livello internazionale.

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  PRESIDENTE. A livello internazionale, che lei sappia, negli altri Paesi c’è la stessa modalità ?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Sì, anzi, noi siamo anche veloci. Tenga conto che in altri Paesi le procedure sono molto più accentrate. In Francia ci sono direttamente strutture che dipendono dall'esecutivo, in Germania anche. I tempi a volte sono più lunghi che nel nostro Paese.
  Conseguentemente, la nostra capacità è questa. I numeri sono questi. Continuo a ripetere che attualmente abbiamo una capacità di esame di 50.000 domande all'anno. A pieno regime delle 40 Commissioni speriamo di arrivare attorno alle 70.000, ma con questi numeri questa è la nostra capacità di esame. È un dato di fatto di tipo oggettivo, che ovviamente ci portiamo appresso quando andiamo nell'arretrato storico che abbiamo, che è dato dalle 36.000 domande che abbiamo esaminato l'anno scorso rispetto alle 55.000 presentate.
  Torniamo alla domanda del presidente relativamente ai Paesi di origine in quote percentuali. Le nazionalità che hanno avuto il maggior indice di riconoscimento di protezione internazionale – parlo di status e di sussidiaria nel 2015, perché la Commissione europea fa riferimento al 2015 – sono i seguenti: Somalia per il 93 per cento dei casi (i richiedenti asilo che abbiamo esaminato, però, sono stati 445); Afghanistan 91 per cento su 1.183 esaminati; Iraq 89 per cento su 254 esaminati; Eritrea 86 per cento su 303 esaminati; Siria 76 per cento su 79 esaminati.
  Queste sono le nazionalità che superano la quota europea. Tuttavia, su questi Paesi i nostri richiedenti asilo sono bassissimi. Andiamo nel concreto. Per esempio, per la Nigeria, il Paese da cui arriva più gente, la percentuale di riconoscimento è appena del 15 per cento.

  MASSIMO ARTINI. Quindi, il 75 per cento è rispetto alle richieste.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Si riferisce all'accoglimento degli esaminati. Le richieste non le sappiamo, perché ancora non...

  PRESIDENTE. Scusi, prefetto, vada dritto. Poi le faremo le domande, perché, se diventa un dibattito, non ne usciamo più.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Certamente. Grazie, presidente.
  Continuo a ripetere che, a questo punto, forse dovremmo un attimo riflettere sulla composizione di questo paniere, perché potremmo alla fine forse non arrivare nemmeno ai 24-25.000. Tenete conto che i dati che vi sto fornendo sono su cinque mesi. Su una proiezione annua sono il doppio più un pezzettino, ma il dato è questo.
  Se vado a vedere il numero dei richiedenti asilo di queste nazionalità, trovo che per la Somalia ci sono in tutto 294 richieste di asilo. Per l'Afghanistan sono un certo numero di più, ossia 1.449. Per l'Iraq sono 157, per l'Eritrea 149 e per la Siria appena 132. Chiaramente siamo molto al di sotto della quota che potremmo condividere nel sistema europeo. Questo è un dato che, da tecnico, devo riferirvi.

  PRESIDENTE. Che andrà sulle agenzie in due secondi.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Io continuo a ripetere che sono uno dei sostenitori del mutuo riconoscimento. Ho fatto degli interventi informativi, in convegni e tutto il resto, perché il mutuo riconoscimento non è una realtà di là da venire. È già scritto nei trattati. Si tratta solo di volontà politica di realizzarlo. Finalmente mi sembra che ci stiamo muovendo in questo senso. Forse, però, a questo punto dovremmo riflettere, in relazione a questo principio, che di per sé va benissimo, su quali sono le conseguenze.Pag. 10
  Chiedo se possiamo passare in seduta segreta.

  (I lavori proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica).

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Questo è il quadro rispetto alla situazione. Come dicevo, si inserisce in questo percorso l'analisi di come sono variati tra il 2014 e il 2013 i percorsi di riconoscimento della protezione internazionale, perché questo ci fa capire come sono variati i flussi dei richiedenti asilo.
  Se andiamo a controllare le quote percentuali dei richiedenti asilo tra i riconoscimenti negli ultimi due anni, vediamo come nel 2015 è aumentato il numero dei dinieghi. Perché è avvenuto questo ? Perché sono variati i flussi di origine, da una parte, e le situazioni dei Paesi di origine, dall'altra.
  Per esempio, è estremamente indicativa la situazione del Mali, un Paese da cui arrivano tanti richiedenti asilo. Nel Mali siamo passati da una situazione di guerra civile generalizzata a una situazione di fine delle forme di conflitto interno, a una situazione attuale in cui solo le aree a nord del Paese hanno delle situazioni meritevoli di riconoscimento di protezione internazionale.
  Ciò significa che, mentre prima io avevo fatto delle direttive per cui a tutti quelli del Mali in una prima fase abbiamo dato la sussidiaria e in una seconda fase abbiamo dato solo l'umanitaria, oggi ai richiedenti asilo del Mali diamo la protezione internazionale solo a chi viene dalle aree del nord.
  Lo stesso discorso vale per la Nigeria, un Paese enorme, ma con situazioni assolutamente differenziate. Un conto sono gli Stati del nord, in cui vi è Boko Haram, vi è un'enorme esigenza di protezione internazionale, anche nello status, nelle forme più alte di protezione. Un conto sono gli Stati del sud. Il discorso va tarato. Per questo sono importanti le ricerche sui Paesi d'origine che noi andiamo a fare.
  Su questo percorso, aprendo un inciso, stiamo lavorando sulla formazione con l'EASO (Ufficio europeo di sostegno per l'asilo). Proprio a titolo di cronaca stamattina si è aperto alla nostra scuola un corso tenuto da formatori EASO, perché noi adottiamo i moduli europei, in lingua inglese. Stiamo formando 35 componenti delle Commissioni con due giornate di formazione specifica sulle COI (Country of Origin Information). Tenete conto che, per esempio, su tutte le Commissioni, come Commissione nazionale, noi abbiamo fatto due giornate di formazione intensiva in loco.

  PRESIDENTE. Ottimo, prefetto. Che cosa succede, però, quando voi date il diniego ? C’è questo ricorso ? Cosa succede ? Quali sono i tempi ? Perché c’è il corto circuito ?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Più che parlare di corto circuito, torniamo un attimo indietro per capire il percorso e in che cosa ci differenzia rispetto agli altri Stati.
  Abbiamo detto che da noi la protezione è un diritto costituzionalmente riconosciuto. Questo che cosa significa ? Significa, come controfacciata, che non vi è una competenza, come negli altri Stati europei, di un giudice speciale o di un giudice amministrativo, ma vi è la competenza esclusiva del giudice ordinario. Conseguentemente, i tempi sono quelli della giustizia ordinaria.
  Tenete conto che a livello internazionale noi abbiamo l'obbligo, come Paese, fino a quando non è chiusa la procedura di tipo giudiziario, di accettare e mantenere questi migranti nel nostro Paese. Conseguentemente, vi sono dei percorsi di accoglienza.
  Tenete conto che la proposizione del ricorso giurisdizionale sospende automaticamente l'esecutività del diniego, tranne in quattro casi predeterminati dalla legge, in cui è necessaria la convalida da parte del magistrato. Questi quattro casi riguardano l'ipotesi in cui vi sia un soggetto trattenuto nei CIE, oppure che abbia procedimenti penali in corso e via elencando.

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  PRESIDENTE. Dove vanno ?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Continuano a restare in accoglienza, teoricamente.

  PRESIDENTE. Nei CARA.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Presidente, questo, però, non deve chiederlo a me. Voglio essere assolutamente onesto con voi: la mia competenza si ferma nel momento in cui io ho il provvedimento di accettazione o diniego. Al massimo mi spingo a fare con i componenti una relazione al tribunale, che noi depositiamo direttamente o che, a seconda del livello di giudizio, veicoliamo tramite l'Avvocatura. Tra l'altro, di fronte a una decisione dei tribunali, io non ho un potere di tipo discrezionale. Devo adeguarmi all'ordine del magistrato.
  Vi riferisco un caso che ci è capitato in Commissione. Abbiamo avuto il caso di un signore che aveva avuto riconosciuto dal tribunale un livello di protezione. Ci siamo accorti poi, il che è stato confermato da noi, che queste dichiarazioni erano false. A quel punto, io mi sono trovato nella grossa difficoltà di essere con certezza di fronte a una dichiarazione falsa, ma con una sentenza passata in giudicato che mi obbligava a dare lo status. A questo punto, con l'Avvocatura, facendo i salti mortali, abbiamo avviato un processo di revocatoria della sentenza.
  Questo è il quadro in cui ci muoviamo.

  PRESIDENTE. Prefetto, in 5 minuti ci dica tutto quello che ci deve dire per forza. Poi dovrò passare la parola ai colleghi.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Mi sembra che la cosa più urgente che mi aveva chiesto era sui minori non accompagnati. Mi ero fatto un prospetto in merito.
  I minori non accompagnati sono una categoria vulnerabile. Ciò significa che noi diamo la precedenza all'esame e che l'esame viene fatto con alcune accortezze. Intanto è prevista obbligatoriamente la presenza del tutore, il che ci crea qualche problema.
  Il problema non è dato dalla presenza del tutore, quanto dai tempi di nomina dei tutori. Vi è un problema di tipo giurisdizionale che non è stato ancora risolto bene, ragion per cui, in base a una data norma dei codici di procedura, vi è un dissidio che riguarda a chi spetti la nomina del tutore, se spetti al collegio o se possa farla autonomamente il Tribunale dei minori.
  Nel momento in cui qualche Tribunale dei minori, andando un po’ oltre, decide di assumersi la responsabilità della nomina del tutore, i tempi sono brevi e abbiamo delle situazioni rapide. In altre parti del nostro Paese, in cui vi è una decisione di tipo giurisdizionale di andare al collegio, i tempi sono quelli della giustizia civile, per la nomina in volontaria giurisdizione del tutore. Questo che cosa significa ? Significa che porta dei ritardi.
  Un altro elemento di criticità sui minori, devo dirlo, è il fatto che spesso i tutori non sono all'altezza della situazione. Abbiamo avuto dei casi in cui io ho dei dubbi – me li riferiscono i colleghi – perché viene nominato come tutore il gestore del centro. Forse anche qualche conflitto d'interesse potrebbe sorgere. Non è detto che ci sia, ma potenzialmente potrebbe esserci.
  Negli altri casi, molto spesso viene a essere nominato il sindaco, il quale si trova a gestire un pacchetto di minori. Questo povero sindaco alla fine delega agli istruttori del servizio sociale.
  Queste sono le criticità, ma continuo a ripetere che esse nascono dal fatto che il sistema è questo. Bisogna intervenire sul sistema giudiziario. Sono problematiche di tipo diverso.
  Probabilmente, tornando al discorso, ci aiuterebbe molto avere un giudice specializzato che decida sulle controversie in tema di asilo. Stiamo notando delle decisioni Pag. 12piuttosto altalenanti, soprattutto quando non vi sono dei giudici togati, ma spesso vi sono dei GOT (Giudice onorario di tribunale). Questo fa sì che la percentuale di accoglimento dei ricorsi in alcune aree del Paese sia molto alta. Su una media nazionale andiamo a circa il 70 per cento di accoglimento delle richieste.

  PRESIDENTE. Dove è più alta, invece ?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. È un dato nazionale, non abbiamo il dato in dettaglio. Bisognerebbe andare a vedere tribunale per tribunale. Non è compito mio, ma dell'autorità giudiziaria.
  Ho finito i miei cinque minuti, presidente.

  PRESIDENTE. Sì, a meno che, ripeto, prefetto, abbia qualcosa...

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Sono qui a vostra disposizione.

  PRESIDENTE. Perfetto, grazie. Grazie, prefetto. Abbiamo colto anche le sue sollecitazioni per fare eventualmente delle riflessioni di natura normativa. Prima di dare la parola ai colleghi, vorrei salutare chi l'accompagna, cioè il viceprefetto, dottoressa Francesca Tavassi, presidente supplente della Commissione nazionale per il diritto di asilo.
  La reinviteremo, prefetto, perché è stato veramente interessante.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Come ripeto, presidente, risponderò nei miei limiti, perché molte domande che mi ponete sul sistema di accoglienza vanno fuori dalle mie competenze.

  PRESIDENTE. Ha ragione.
  Do la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  LUIS ALBERTO ORELLANA. Io ho preparato un po’ di domande, ma ho visto che in buona parte ha già risposto, ragion per cui non annoio tutti rifacendo le stesse domande. Pongo una domanda un po’ più generale sulla direttiva 2013/32/UE, la procedura che dobbiamo recepire entro luglio.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. La stiamo recependo. È già andata in Consiglio dei ministri.

  LUIS ALBERTO ORELLANA. Esatto. Io volevo sapere qual è il suo giudizio sul decreto legislativo che è all'esame delle Commissioni e se questa direttiva e il decreto legislativo porteranno dei benefici in termini di riduzione dei tempi e di strutture. Le faccio una domanda un po’ aperta, perché effettivamente non abbiamo neanche tanto tempo.
  Grazie.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. In tema di recepimento della direttiva noi siamo molto avvantaggiati rispetto agli altri Stati, perché vi erano previsti diversi diritti che noi già abbiamo da tempo nel nostro sistema.
  Parlo relativamente all'asilo, perché vi sono due pezzi, accoglienza e asilo. Io parlo per l'asilo. Sulla parte relativa all'asilo non abbiamo grosse problematiche. Noi eravamo più avanti degli altri Stati.
  Per esempio, ricordo – mi piace dirlo – la nostra visita che abbiamo fatto al sistema asilo francese. Loro erano terrorizzati dal fatto che, a seguito dell'applicazione della direttiva, il richiedente asilo potesse farsi assistere da un avvocato. Noi abbiamo dal 2008 questa procedura virtuosa, che ci ha dato, devo dire, dei risultati assolutamente positivi.
  Sotto il profilo del recepimento normativo non abbiamo, quindi, un grosso tipo di problematiche. È stata introdotta una norma, che comunque va affinata, che ci permette delle procedure semplificate, in alcuni casi. Anche questo è un altro elemento abbastanza positivo.Pag. 13
  Vanno definiti un po’ meglio, però, i termini delle procedure accelerate, anche per un motivo molto semplice. I percorsi su cui noi possiamo intervenire con le procedure accelerate sono sostanzialmente su questi Stati. In alcuni casi, però, siamo già andati avanti. Per esempio, vi è una mia direttiva che io ho fornito alle Commissioni nei confronti dei siriani – questa potrebbe essere una delle ipotesi di procedure accelerate – che prevede di utilizzare la procedura di un anticipo dell'esame proprio perché ci troviamo in presenza di situazioni di particolare vulnerabilità.
  Questo comunque lo codifichiamo e ci aiuterà. Da questo punto di vista, quindi, non vi sono situazioni di tipo particolare. Perlomeno sotto il profilo del recepimento della normativa la situazione è abbastanza tranquilla.

  RICCARDO MAZZONI. Grazie, prefetto. Non le faccio una domanda sul blitz di stamani, perché non le compete.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Non ne so niente.

  RICCARDO MAZZONI. Ci sono stati altri 44 arresti per Mafia Capitale per la gestione dell'accoglienza ai migranti. Ne facciamo cenno, ma non ci entriamo.
  Con riguardo al percorso dei richiedenti asilo, che, come lei giustamente ha detto, è un diritto costituzionale, abbiamo detto che il 40 per cento, più o meno, ottiene l'asilo politico. Gli altri...

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Chiedo scusa, onorevole, ma non parlerei di asilo politico. Lo richiede, non lo ottiene.

  RICCARDO MAZZONI. Poi ci sono la protezione sussidiaria e la protezione umanitaria.
  Gli esclusi dovrebbero essere rimpatriati, ma, come avete ricordato sia la presidente, sia lei, quasi sempre fanno ricorso e in Italia c’è il giudice ordinario. Quindi, ci sono tre gradi di giudizio. Solo a Catania sono pendenti 3.000 ricorsi. Il Presidente Salvi in audizione in I Commissione disse che sarà un problema enorme smaltirli. L'intasamento arriva da qui.
  Ci si trova spesso di fronte a situazioni in cui decine di migranti presentano lo stesso tipo di ricorso, come se le organizzazioni di trafficanti, oltre al business della traversata, attrezzassero anche il pacchetto di ricorsi tutti uguali e con le stesse motivazioni.
  Nel decreto legislativo che ora stiamo affrontando in Commissione è stato trovato un inizio di soluzione a questo problema. Quando il questore ritiene che ci sia il fumus, ossia che si tratti di pacchetti di ricorsi preconfezionati e di persone che arrivano da aree di Paesi, come giustamente ha ricordato lei, che non sono più a rischio, in questo caso, il ricorso va avanti, ma chi ha fatto ricorso viene rinchiuso nei CIE.
  Questo è previsto dal decreto legislativo e ha una logica, se c’è questo tipo di sospetto. Tuttavia, è anche vero che, finché non è dimostrato che queste richieste sono fasulle, questi soggetti sono ancora richiedenti asilo per i quali c’è un diritto costituzionale. Volevo conoscere il suo parere su questa soluzione.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Non me ne sono occupato io. Poiché attiene ai termini dell'accoglienza e non al sistema asilo, non me ne sono occupato.

  MASSIMO ARTINI. Io mi sono accorto che da parte dell'Europa si sta iniziando a premere anche sulla nostra polizia, affiancando magari i nostri poliziotti per il fotosegnalamento. Questa è una situazione che dà poco rilievo alla nostra funzione. Anche per me è offensivo, per taluni versi. Mi riferisco al fatto di essere affiancati da austriaci e da altre forze di polizia straniere per riuscire, nell'ottica di quello che diceva lei, a fotosegnalare tutti, in modo da non arrivare a quei livelli di percentuale. Pag. 14Questa è una soluzione che è stata concertata anche a livello europeo ? Quale è stato il passaggio che ha fatto arrivare a questo ?
  Infine, eventualmente anche un'altra volta, se il presidente ce lo concede, le chiedo se mi può ripetere tutta la trafila, per capire i tempi.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Quanto sta avvenendo in tema di procedure comuni di fotosegnalamento non dipende dalla mia competenza. Tuttavia, le posso fornire un dato che attiene alla mia competenza.
  Sostanzialmente, è un discorso di tipo positivo. Noi abbiamo un rapporto molto forte con l'Europa e con l'EASO. Nell'ambito del Piano di supporto dell'EASO abbiamo concordato che vi siano 20 funzionari europei che affianchino le Commissioni territoriali e operino insieme a loro.
  Stiamo realizzando due esperimenti pilota su Roma e Verona, con due bravissimi funzionari, uno belga e uno inglese, che stanno lavorando insieme benissimo. Approfittando delle esperienze europee stiamo mettendo in piedi dei report che facilitino i componenti delle Commissioni nella formulazione delle domande. Abbiamo elaborato un progetto pilota che ci permette di fare delle pre-interviste, in modo da arrivare all'intervista con un paniere di notizie più approfondite.
  Per la mia esperienza questo rapporto di collaborazione sotto il profilo dell'asilo è assolutamente positivo. Non vedo perché quello che è positivo sotto il profilo asilo da una parte non possa esserlo anche da un'altra parte.
  La seconda parte della domanda riguardava il percorso e i tempi. Per quanto riguarda il percorso, questo signore, per legge, si presenta a un posto di polizia ed esprime la volontà di chiedere asilo, nel momento in cui arriva. Nel momento in cui sbarca esprime la volontà di chiedere asilo.
  Dopodiché, questa richiesta deve essere formalizzata. Di fronte alla volontà di chiedere asilo questo va formalizzato presso la questura competente o un qualsiasi posto di polizia con la formalizzazione del cosiddetto modello C3, che viene compilato con assistenza linguistica dalle forze di polizia.
  Questo è il momento di formalizzazione della domanda in cui il signore entra nel sistema asilo. Il suo caso viene caricato automaticamente nel nostro sistema informatico Vestanet e attribuito alla Commissione territorialmente competente.
  A questo punto, scattano i tempi di attesa, che sono piuttosto diversificati in relazione all'intasamento dei territori, tant’è vero che noi abbiamo operato – troverete il prospetto che vi abbiamo distribuito sul numero delle Commissioni – relativamente alle nuove Commissioni, in modo chirurgico. Abbiamo creato più strutture in cui vi sono più richiedenti asilo.
  Su questo punto ringrazio anche il Parlamento, che ha introdotto una norma che mi permette, con un mio decreto, di spostare la competenza di un esame da una Commissione all'altra. Lo stiamo facendo in modo puntuale, per cui, per esempio, io ho spostando un pacchetto di richiedenti asilo da Caltanissetta a Ragusa. Abbiamo fatto un altro provvedimento di circa 300 persone che abbiamo spostato da Catania e Siracusa e stiamo predisponendo con la collega un altro provvedimento con cui sposteremo altre 350 persone da Catania a Siracusa, in modo tale che facciamo operare sinergicamente tutte le Commissioni.
  Quali sono i tempi ? I tempi medi attualmente sono intorno ai 215 giorni. Parlo di tempo medio. Questo significa che abbiamo punte di eccellenza in cui riusciamo a esaminare le richieste, soprattutto per i vulnerabili, anche in 60-80 giorni e situazioni, soprattutto le più intasate, come Roma, Milano e in parte la Sicilia, in cui i tempi si allungano.
  Dall'intervista alla registrazione del provvedimento i tempi sono assolutamente ridotti. Può esserci una sfasatura di 10 o 15 giorni, il tempo materiale per una Commissione di formalizzare il provvedimento Pag. 15o inserirlo nel sistema. Può esserci uno sfasamento, ma di 10 o 15 giorni.

  PRESIDENTE. Mi perdoni, so che questo non è di sua competenza, ma in questi nove mesi dove sono collocate queste persone ?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Stanno in accoglienza.

  PRESIDENTE. Sono tutti in SPRAR ?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Non so dove stanno. Non deve chiederlo a me, presidente. Non tutti vanno in accoglienza. Chi può farne a meno non chiede l'accoglienza. Noi abbiamo avuto dei casi in cui vi erano dei richiedenti asilo ricchissimi dalla Siria e dalla Libia che ci hanno detto di avere la propria disponibilità economica, di non aver bisogno di accoglienza e di potersi affittare un appartamento. Oppure ci hanno detto di avere in Italia dei parenti e, quindi, di essere ospiti dei propri parenti o della propria comunità. L'accoglienza nasce da una richiesta dei richiedenti asilo, quando dichiarano di non avere dove dormire.

  PAOLO ARRIGONI. Svolgo alcune riflessioni, accompagnate da domande. Lei ha sottolineato una questione, ossia che molti di coloro che arrivano in Italia non fanno richiesta di asilo, ragion per cui non sappiamo...

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. È un dato statistico.

  PAOLO ARRIGONI. Benissimo. Peraltro, volevo sottolineare, rispetto al dato che lei ha citato degli sbarchi, che, accompagnati a questi, ci sono anche i migranti che arrivano via terra, che è un dato altrettanto significativo.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Che tende ad aumentare.

  PAOLO ARRIGONI. Benissimo. Volevo, altresì, sottolineare come nel rapporto 2013-2014 le richieste di asilo, che sono 26.063, con un aumento del 144 per cento, in realtà gli arrivi via terra sono passati da 43.000 a 170.000. Sono molte di più, quindi, in percentuale, le persone che non fanno richiesta di asilo e che fanno sparire le loro tracce sul territorio.
  Sui dinieghi mi piacerebbe avere come documentazione, se lei non l'ha prodotta, quali sono le percentuali.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. È nella documentazione che vi ho prodotto relativa al 2015.

  PAOLO ARRIGONI. Benissimo. Una questione importante è che lei ci ha portato come testimonianza il fatto che sono sempre di più coloro che vengono nel nostro Paese per motivazioni di natura economica.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Continuo a ripetere che non sono molti di più. Noi vediamo una tendenza nell'analisi dei dati di un leggero aumento. Siamo a livello di tre o quattro punti percentuali, che però sono indicativi di un flusso, di un percorso diverso.

  PAOLO ARRIGONI. Prendendo i dati del 2014, in cui abbiamo avuto, se non ricordo male, circa 3.600 riconoscimenti dello status di rifugiato e circa 8.000 riconoscimenti di protezione sussidiaria rispetto alle 36.000 domande esaminate, se consideriamo il totale degli arrivi in Italia, ossia 170.000, più qualche decina di migliaia di persone arrivate via terra, la percentuale di persone che hanno ottenuto lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria è molto inferiore al 10 per cento.

Pag. 16

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Vi riferisco i rapporti percentuali tra il 2014 e il 2015. Trattandosi di una percentuale, il numero è neutro. Nel 2014 lo status è il 10 per cento, la sussidiaria il 23 per cento, l'umanitaria il 28 per cento, il diniego il 39 per cento.

  PRESIDENTE. Per quanto riguarda il 2015 ?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Nel 2015 lo status è il 6 per cento, la sussidiaria il 19 per cento, l'umanitaria il 25 per cento, il diniego il 47 per cento. C’è un 5-6 per cento di scostamento.

  PRESIDENTE. Ci ricorda il dato di richieste rispetto agli arrivi, se può ? Questo è un dato effettivo sulle richieste. Ci conferma che questo è un dato sulle richieste. Tutti gli altri non sappiamo dove vanno e in che situazione sono. È corretto ?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Si tratta di tutti coloro che sono stati inseriti nel sistema asilo italiano, il che significa che hanno fatto la formalizzazione in questura del modello C3 da quando io li ho presi in carico come sistema asilo, come sistema di protezione internazionale.

  PAOLO ARRIGONI. Ovviamente la mia considerazione partiva dal presupposto che queste percentuali poi devono essere «ricalcolate» in base al numero complessivo di arrivi in Italia.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. No.

  PAOLO ARRIGONI. Signor prefetto, se lo scorso anno sono arrivate 170.000 persone via mare e qualche decina di migliaia via terra, rispetto ai riconoscimenti effettuati nello scorso anno dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria, le percentuali che lei poco fa ha citato diminuiscono sensibilmente.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. No, per un motivo molto semplice: di chi non è a sistema non sappiamo...

  PAOLO ARRIGONI. Signor prefetto, parlo in termini assoluti. Lo scorso anno sono arrivate 170.000 persone via terra. Via mare ne sono arrivate alcune decine di migliaia. In termini assoluti lo scorso anno hanno avuto lo status di protezione per rifugiati in 3.600 e la protezione sussidiaria in 8.000.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. No, onorevole, per un motivo molto semplice. Noi sappiamo che le nazionalità sono di tipo diverso. Noi sappiamo che gran parte di queste persone che sono andate via sono siriani. Sono circa 35-40.000 siriani. Se i 40.000 siriani avessero fatto domanda qui, avrebbero tutti ottenuto lo status.

  PAOLO ARRIGONI. Ho capito, signor prefetto. Poiché, però, questo non lo possiamo dire, io posso anche sostenere che tutti coloro che non hanno fatto domanda di asilo siano presenti nel nostro Stato.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Non credo.

  PAOLO ARRIGONI. Questo parte, signor prefetto, dal fatto che noi in questo Paese non sappiamo che cosa fa la maggior parte delle persone che arrivano qui e non fanno le domande di asilo. Non è una polemica.

  PRESIDENTE. Questo probabilmente è un problema. Sono valide, però, anche le considerazioni del prefetto, il quale dice, giustamente, che non sappiamo. Detto questo, il prefetto ovviamente non è qui per fare delle considerazioni di natura Pag. 17politica o per effettuare delle considerazioni finali. Naturalmente, lui può fornirci il dato su quello che arriva a sistema e che a lui è leggibile. Queste sono considerazioni di altra natura.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Posso dire, in questo contesto – mi permetta, presidente – che dalle analisi degli sbarchi, sulla base di dati di stampa, sappiamo che tantissimi sono siriani. Se questi siriani, dei quali sono presenti in maniera assolutamente insignificante le richieste di asilo, avessero fatto domande di asilo da noi, questi 30-35.000 siriani sarebbero stati per noi 34.000 status.

  PAOLO ARRIGONI. L'altra domanda era sui costi. Lei ha detto che l'impiego a tempo pieno dei componenti delle Commissioni territoriali rappresenterebbe un costo. Io voglio dire, altresì, che tenere mediamente una persona nel procedimento della Commissione territoriale per 251 giorni, significa tenerla per più di otto mesi. Ricordo che il Prefetto Morcone aveva parlato di circa sei mesi. Posto che questi vanno nel sistema di accoglienza a 38,5 euro al giorno, IVA compresa, stiamo parlando di quasi 10.000 euro all'anno di costo di una persona che viene messa nel sistema di accoglienza in attesa di un responso.
  Guardando i dati, poiché nel sistema di accoglienza avevamo 22.000 persone nel 2013, che sono triplicate nel 2014 a 66.000 – di questo sono certo, perché sono i dati nel sistema del Prefetto Morcone – e il Prefetto Morcone ha detto che quest'anno aumenteranno notevolmente, ciò significa che lo scorso anno il sistema di accoglienza è costato 630 milioni, come comunicato dal Prefetto Morcone, quest'anno probabilmente ci avvicineremo a un miliardo. Io ritengo che debba essere fatta anche un'analisi costi-benefici per cercare di potenziare, magari non aumentando il numero delle Commissioni, ma all'interno delle Commissioni, il numero di persone che si dedichino alla pratica, ossia alla valutazione dello status di rifugiato.
  Un'altra questione riguarda la ricollocazione dei migranti nei Paesi UE. Lei ha sottolineato il problema che possono essere ricollocati quelli che ottengono lo status di rifugiato per una percentuale superiore al 75 per cento rispetto ai richiedenti. Sbaglio, però, o la ricollocazione era valevole solo per gli eritrei e i siriani ? Questo io ho letto. La ricollocazione dei 40.000, 24.000 su Italia e 16.000 sulla Grecia, era valevole solo per siriani ed eritrei.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Parto da quest'ultimo punto. Forse è perché si pensava che queste fossero le nazionalità... L'ultimo documento che è stato discusso ieri parlava di 75 per cento indipendentemente.

  PRESIDENTE. Il prefetto ha risposto in base a quel documento, in cui c’è scritto 75 per cento. Poi potremo fare le verifiche. Lasciamo spazio anche agli altri colleghi.

  PAOLO ARRIGONI. Pongo un'ultima domanda. Sul discorso della collegialità, che è la caratteristica dell'attività delle Commissioni territoriali, le interviste sono individuali e, quindi, la collegialità interviene...

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Nella decisione. Interviene solo al momento decisorio. Le interviste sono tutte individuali. Io ringrazio il Parlamento per avermi dato la possibilità legislativa di farlo. Le interviste sono tutte individuali, ma la decisione a fine giornata è collegiale, in modo tale che sia un collegio a decidere.

  PRESIDENTE. Come in tutta Europa, immagino.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. In altre parti d'Europa vi è un decisore unico, non vi è il collegio. Tenete conto, però, che ci troviamo di fronte a una presenza molto gerarchizzata e molto Pag. 18statalizzata, dipendente dall'esecutivo. Infatti, in molti Paesi europei, con una nuova direttiva, dovranno aumentare le garanzie di indipendenza di chi fa asilo, ma da questo punto di vista noi siamo in linea con l'Europa.

  PRESIDENTE. Vuol dire qualcosa sui nove mesi al senatore Arrigoni e su come potrebbe essere potenziato il numero delle Commissioni ?

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Intanto non sono nove mesi, ma 251 giorni. Non sono nove mesi. Comunque, tenga conto che il numero delle Commissioni è predeterminato per legge. La legge stabilisce che sono state autorizzate 20 Commissioni e 30 sezioni. Noi abbiamo attivato, per mantenerci un pacchetto di riserva, 20 Commissioni, in modo tale che possano esserci, per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza, altre 10 Commissioni che possiamo istituire per un'eventuale emergenza.
  Questo è il quadro.

  LAURA FASIOLO. Sarò rapidissima. Mi spiace se non potrò ascoltare la sua risposta. La sentirò successivamente perché tra esattamente sette minuti abbiamo l'Aula. Volevo semplicemente farle una domanda in modo assolutamente sintetico.
  Sono già snelle le procedure delle Commissioni territoriali e ci sono delle buone pratiche. Le chiedo come rendere funzionali i rapporti tra Commissioni territoriali, Commissione nazionale e Unità Dublino. Quali tipi di relazioni ci sono e come si possono eventualmente superare eventuali criticità ?
  Inoltre, per quanto riguarda i minori, noi abbiamo sentito tempo fa il sindaco di Como, che ha parlato delle sue esperienze di accoglienza dei minori. Ci sono, in questo senso, anche delle indicazioni che vengono dalla Commissione nazionale ? Ci sono dei centri, delle Commissioni territoriali o dei sindaci che sono specializzati in questa accoglienza ?
  Grazie.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Inizio dall'ultima parte. Per quanto riguarda i minori, noi stiamo facendo degli specifici corsi di formazione per i componenti delle Commissioni, in modo tale da far sì che chi esamina il richiedente asilo minore sia sempre un componente che abbia avuto una specifica formazione in questo senso. Stiamo lavorando in questo senso.
  Per quanto riguarda i rapporti con l'Unità Dublino, l'Unità Dublino non fa capo alle Commissioni. Opera diversamente e con tempi diversi, perché attiene all'inserimento o meno nel sistema.

  RICCARDO CONTI. Prefetto, a me capita ogni tanto di confessare delle persone, perché sono un vecchio democristiano. Qui c’è gente che viene a chiedermi consigli e anche a confessarsi. È venuto un prete recentemente e mi ha detto che ha esperienza diretta del fatto che alcuni interpreti presso le procure della Repubblica, in realtà, fanno un doppio gioco. Vanno a fare gli interpreti, ma alcune volte lavorano per la procura e altre lavorano per dei clienti che sono coloro che vengono ascoltati in procura.
  Volevo solo avere l'assicurazione che la ditta che voi avete individuato e che vi manda gli interpreti sia una ditta, ovviamente, al di sopra di ogni sospetto, ma anche che sia in grado di verificare persona per persona chi lavora per voi.
  Chiedo se non converrebbe forse, pur nella spending review, avere almeno un centinaio di persone in Italia che dipendano da qualche ministero o da qualche organizzazione e che sappiano un po’ di lingue, magari lingue che sono oggi molto importanti per i fronti sui quali noi stiamo combattendo in vario modo ? Questa è la prima domanda.
  Passo alla seconda domanda. Io dovrei fare il programma del Governo per i prossimi cento giorni, del Governo che ho in mente io. Chiederei a lei, che è tecnico, per favore, di dirmi un obiettivo, in base Pag. 19alla sua esperienza di tecnico, che comunque qualsiasi Governo dovrebbe realizzare nei primi cento giorni.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Questo è un compito politico.

  RICCARDO CONTI. No, non è un compito politico. Glielo chiedo da tecnico. Le chiedo un'operazione tecnica.
  Questo si riallaccia alla domanda – poi chiudo – che, invece, voglio fare alla presidente. Io partecipo spesso ad audizioni qui in Commissione difesa in Senato. Quando vengono persone, come lei, servitori dello Stato a vari livelli e in varie funzioni, ovviamente ognuno dice: «Questo è il mio pezzo». Io, però, immagino che ci sia un momento in cui voi, che avete un pezzo ognuno da seguire, vi riunirete e vedrete tutti i pezzi insieme.
  A me interesserebbe che una volta, anche in questa Commissione, si potesse su un argomento invitare tutti coloro che hanno un pezzettino di cose da dire...

  PRESIDENTE. Sta parlando di un’examination all'americana, senatore Conti. È una richiesta interessante, che giro agli uffici, se ci sarà la disponibilità. Probabilmente è una considerazione importante. Se ci sarà la possibilità per confrontare i dati e le opinioni, sarà molto interessante.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Comincio dall'ultimo pezzettino. Spesso come metodo di lavoro nel nostro Dipartimento noi usiamo degli staff meeting, per cui tutti i prefetti del Dipartimento si mettono intorno al tavolo per uno scambio di idee. Questo lo facciamo già come prassi di lavoro normale. Periodicamente lo facciamo.

  RICCARDO CONTI. Non mi riferisco solo al ministero. C’è il ministero, ma ci sono anche altri soggetti istituzionali interessati. Se ci sono la magistratura da una parte, il ministero dall'altra e altre competenze in altri settori, io voglio capire se c’è qualcuno, non voi, ma qualcuno sopra di voi, che si fa carico di coordinare.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Questo è compito della politica.

  PRESIDENTE. Certo. Io penso che la considerazione del senatore non sia così peregrina. Nel momento in cui lei giustamente ci dice che ha tempi di attesa di nove mesi e poi non sa che cosa succede in quei nove mesi, per carità, è chiaro che questo non è sua competenza. Probabilmente, però, dovrebbe essere a sua conoscenza, nel senso che qualcuno le dovrebbe fornire il dato, anche perché lei sappia che cosa succede e qual è, quindi, la catena delle responsabilità sociali su questo aspetto.
  Sono d'accordo con lei. Non è una competenza sua, ma è una riflessione per la politica, per riuscire a capire. Effettivamente ha ragione il senatore. Noi abbiamo avuto molte audizioni, tutti i soggetti nel loro ambito erano molto competenti e li ringraziamo tutti delle informazioni. Probabilmente, però, che uno non sappia quali sono gli effetti della decisione dell'altro, o questa è stata a volte la sensazione, è un problema che la politica probabilmente dovrà affrontare.
  Prego, risponda al senatore.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Nel nostro Dipartimento noi facciamo sistematicamente questi staff meeting, per cui abbiamo un confronto reciproco su tutte le problematiche. Io so che i responsabili politici organizzano dei tavoli comuni.
  Per quanto riguarda l'interpretariato, di cui chiedeva l'onorevole, noi facciamo firmare, d'intesa con la ditta che ha vinto l'appalto, a tutti gli interpreti una dichiarazione di non conflitto di interesse, anche potenziale, di assenza di procedimenti penali in corso e di impegno a dichiarare anche eventuali forme di conflitto di interesse. Ovviamente, se ci accorgiamo che Pag. 20c’è qualcosa che non va, interveniamo, segnalandolo e quel signore esce dalla rosa degli interpreti.

  GIORGIO BRANDOLIN. Pongo una brevissima domanda. Lei prima ha parlato della possibilità di utilizzare le Commissioni spostando – uso questo termine – da un territorio all'altro. La domanda che le faccio è questa: chi decide questo e con quali criteri viene fatto ? Le dico anche perché lo chiedo, in trenta secondi.
  Il mio piccolo territorio, quello del Friuli-Venezia Giulia, che è sottoposto, come sa anche lei, in questo momento, insieme all'Alto Adige, alla problematica del passaggio via terra – si parla poco di questo – è sotto pressione. Volevo capire se, per esempio, l'unica Commissione sul Friuli, nel Triveneto, che c'era, quella di Gorizia, si può spostare a Verona o a Padova e con quali criteri.

  ANGELO TROVATO, Presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo. Si tratta di un provvedimento che adotto io, come presidente della Commissione nazionale, sulla base dell'analisi dei carichi di lavoro delle Commissioni.
  Tenga conto che in questa fase non abbiamo operato in questo senso per un motivo molto semplice, ossia perché la Commissione di Verona è in fase di partenza. Nella Commissione di Gorizia siamo riusciti a intervenire e siamo riusciti ad avere una circolare del capo della polizia molto puntuale, proprio per garantire le composizioni dei componenti. Stiamo lavorando in questo senso, anche se devo dire che numericamente la situazione di Gorizia non è delle più tragiche, nel quadro generale.

  PRESIDENTE. Ringrazio i colleghi e il prefetto. Come vede, prefetto, queste sono audizioni vivaci, perché i commissari non sono solo preparati, ma ci mettono anche passione. La ringraziamo e ci riserviamo di reinvitarla. Dispongo che siano acquisiti i documenti da lei presentati e che siano allegati al resoconto della seduta odierna. Grazie.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 10.

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