XVII Legislatura

Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione

Resoconto stenografico



Seduta pomeridiana n. 17 di Giovedì 25 febbraio 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Ravetto Laura , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA GESTIONE DEL FENOMENO MIGRATORIO NELL'AREA SCHENGEN, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLE POLITICHE DEI PAESI ADERENTI RELATIVE AL CONTROLLO DELLE FRONTIERE ESTERNE E DEI CONFINI INTERNI

Audizione del Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige, Ugo Rossi.
Ravetto Laura , Presidente ... 3 
Rossi Ugo , Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige ... 5 
Brandolin Giorgio (PD)  ... 5 
Rossi Ugo , Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige ... 5 
Ravetto Laura , Presidente ... 6 
Rossi Ugo , Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige ... 6 
Ravetto Laura , Presidente ... 6 
Rossi Ugo , Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige ... 6 
Brandolin Giorgio (PD)  ... 6 
Rossi Ugo , Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige ... 6 
Ravetto Laura , Presidente ... 7 
Rossi Ugo , Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige ... 7 
Ravetto Laura , Presidente ... 7 
Rossi Ugo , Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige ... 7 
Ravetto Laura , Presidente ... 7 
Rossi Ugo , Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige ... 8 
Ravetto Laura , Presidente ... 8 
Brandolin Giorgio (PD)  ... 8 
Rossi Ugo , Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige ... 8 
Brandolin Giorgio (PD)  ... 8 
Orellana Luis Alberto  ... 8 
Rossi Ugo , Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige ... 9 
Orellana Luis Alberto  ... 9 
Rossi Ugo , Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige ... 9 
Orellana Luis Alberto  ... 9 
Ravetto Laura , Presidente ... 9 
Rossi Ugo , Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino- ... 9 
Ravetto Laura , Presidente ... 9 
Rossi Ugo , Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige ... 10 
Ravetto Laura , Presidente ... 10

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
LAURA RAVETTO

  La seduta comincia alle 14.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione attraverso il circuito chiuso della Camera dei deputati.

Audizione del Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige, Ugo Rossi.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del presidente della regione Trentino-Alto Adige, Ugo Rossi, nell'ambito della nostra indagine conoscitiva sulla gestione del fenomeno migratorio nell'area Schengen. Presidente, grazie davvero di essere venuto davanti al Comitato Schengen. Come sa, la seduta è pubblica. Noi abbiamo bisogno di lei, chiaramente uno dei protagonisti che stiamo ascoltando in relazione al ripristino del controllo della frontiera con l'Italia da parte dell'autorità austriaca. Abbiamo audito presso il Comitato l'ambasciatore d'Austria, che ci ha tranquillizzato, nel senso che la prevalente opinione dei membri del Comitato, se non di tutti i membri, è quella di essere convintamente contrari a qualunque muro intra-europeo o intra-Schengen. L'ambasciatore ci ha tranquillizzati, nel senso che, per lo meno di fronte a questo Comitato, ha detto che l'Austria non ha ripristinato in maniera effettiva dei controlli, ma si prepara a una sorta di pianificazione. L'ambasciatore ci dice che bisogna verificare quali saranno le risposte della Grecia alle raccomandazioni che sono state fatte anche in relazione all'articolo 29 del Codice frontiere Schengen. In realtà, però, abbiamo sentito dichiarazioni del Ministro dell'interno austriaco, e non solo, in controtendenza rispetto a questo. Abbiamo bisogno, quindi, di lei, che essendo sul campo può spiegarci. Le dicevo che l'ambasciatore austriaco René Pollitzer, nel corso dell'audizione presso di noi del 17 febbraio, ha dichiarato che l'Austria ha deciso di avviare i controlli al confine sud. I confini italo-austriaci maggiormente interessati sarebbero quelli in Alto Adige di Passo del Brennero, Prato alla Drava, Passo Resia, ma anche quello friulano di Tarvisio. Risulta al Comitato, agenzia Sky News del 22 febbraio 2016, che per discutere queste problematiche lei abbia avuto insieme al governatore altoatesino Kompatscher – perdonate la pronuncia – e al capitano della regione austriaca del Tirolo Platter, un incontro lo scorso lunedì 22 febbraio anche con il Ministro dell'interno Angelino Alfano. Nel corso dell'incontro, sarebbero state avanzate cinque proposte per quanto riguarda i controlli di confini previsti dall'Austria: sul flusso di migranti, sulla distribuzione tra regioni, sul riparto nazionale, sull'utilizzo delle caserme, sul coinvolgimento delle Forze di polizia. A tale proposito, il presidente altoatesino avrebbe ricordato che, nonostante tutte le difficoltà di natura politica ma non solo, l'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino sta dimostrando di voler affrontare assieme la questione delle persone richiedenti asilo in uno spirito europeo di piena solidarietà e condivisione.
  Per quanto riguarda le decisioni dell'Austria di intensificare i controlli ai confini, compreso quello del Brennero, Kompatscher avrebbe sottolineato che si tratta di una Pag. 4scelta dolorosa da accettare, ma della quale prendere atto. Il motivo di ciò risiede nell'incapacità dell'Unione europea di mettere in sicurezza i confini esterni. La provincia di Bolzano avrebbe chiesto, quindi, di regolare il flusso di migranti all'interno del territorio nazionale anche tramite la creazione di hotspot nelle zone di ingresso di migranti sul territorio nazionale. Nel caso in cui i controlli di confine portassero a una forte presenza di migranti in transito nelle zone di frontiera, verrebbe chiesta una loro redistribuzione sul territorio nazionale, in modo da evitare eccessive concentrazioni. Tra i cinque punti ci sarebbe anche la richiesta di redistribuzione dei richiedenti asilo che si trovano nelle regioni del nord in base a delle quote regionali, come al momento avviene per quanti giungono nel sud dell'Italia e presentano domanda di asilo. Il rappresentate di Bolzano avrebbe, inoltre, chiesto la messa a disposizione anticipata di aree militari coinvolte negli accordi di permuta Stato-provincia in caso di necessità e la partecipazione delle Forze di polizia agli incontri di scambio tra Alto Adige, Trentino e Tirolo. Su questo, presidente, la ringrazieremo se vorrà farci un commento.
  Il secondo punto riguarda proprio il ripristino dei controlli di frontiera con l'Italia. Risulta, infatti, al Comitato, ANSA del 16 febbraio 2016, che per discutere del ripristino dei controlli alle frontiere da parte dell'Austria lei abbia avuto un incontro a Vienna lunedì 15 febbraio insieme al governatore altoatesino Kompatscher, al capitano della regione austriaca e al Ministro dell'interno austriaco, Johanna Mikl-Leitner. Quest'ultima avrebbe chiesto comprensione per le decisioni di Vienna, resesi necessarie in conseguenza del fatto che l'Europa non riesce a mettere in sicurezza i confini esterni dell'Unione europea. In questo senso, il Presidente austriaco Fischer avrebbe anche dichiarato, nel corso del medesimo incontro, che il confine del Brennero ha una storia che lo rende particolare, e che tutte le misure che lo riguardano devono essere prese non solo con una certa sensibilità, ma soprattutto in stretta collaborazione con Tirolo, Alto Adige e Trentino. Lo stesso Ministro dell'interno avrebbe auspicato, in particolare, una cooperazione estremamente intensiva per quanto riguarda i controlli del Brennero a causa della particolare situazione storica di quella località, non escludendo, se necessario – su questo punto, presidente, ci aiuti a capire se è vero o meno – delle recinzioni. Noi abbiamo scritto all'ambasciatore, il quale mi sembra ci abbia detto zero recinti, zero muri. Non riusciamo a capire: può dirci che cosa sta effettivamente succedendo?
  Risulta al Comitato che lei abbia assunto una delibera, anche in questo caso insieme al suo omologo altoatesino e al capitano della regione austriaca del Tirolo, con cui chiede che tutte le misure nazionali di contenimento dei confini siano concordate con i territori. In questo senso, comprendo che esula dalle sue competenze, ma potrebbe aiutarci a spiegare un'altra tematica portata davanti dall'Austria, ossia questo fantomatico, di cui ci ha parlato anche l'ambasciatore austriaco, tetto di richiedenti asilo: come fanno a regolare questo flusso, dicendo che non ne prendono più di 80? Al di là della legittimità giuridica di quest'approccio – spetterà, probabilmente, ai miei colleghi di Governo, non certo all'opposizione, discutere nelle sedi europee sulla legittimità di questi atteggiamenti – in concreto come stanno operando questo controllo di tetto giornaliero sui richiedenti asilo?
  Infine, può dirci qualcosa sulle conseguenze economiche della reintroduzione dei controlli al confine con l'Austria? Secondo quanto risulta al Comitato, la Commissione europea nelle previsioni economiche d'inverno prevede che una più ampia sospensione di Schengen e di misure che mettano in pericolo le conquiste del mercato interno potrebbero avere un impatto dirompente sulla crescita economica. Tra l'altro, le dico anche che oggi il Sottosegretario Gozi ha parlato di uno studio che stima in 100 miliardi di euro il danno economico su tutta l'Europa, di cui tra i 5 e i 10 solo sul turismo. Su questo punto particolare dei confini con l'Austria può stimare i danni Pag. 5economici? In ogni caso, qual è la sua posizione?
  Presidente, la ringrazio e le cedo la parola, poi i colleghi le porranno delle domande.

  UGO ROSSI, Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige. Prima di tutto, vi ringrazio dell'invito, dell'attenzione a questa tematica e anche della pragmaticità, direi, dell'approccio, che mi sembra molto importante. Questo è un tema su cui potremmo star qui a dibattere ore, ma credo che valga la pena concentrarsi soprattutto sulle cose che giustamente la presidente ci ha sottolineato. Sapete che il Tirolo, il Sud Tirolo e il Trentino hanno dato vita da qualche anno a un'euroregione, cioè a un gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera secondo le regole europee, riconosciuto evidentemente degli Stati nazionali relativi, con cui attiviamo forme di cooperazione tra noi, soprattutto in direzione di uno scambio di carattere linguistico tra le popolazioni, ma anche di una crescita e di sviluppo socio-economico dei territori divisi nel tempo dai confini, e che oggi, in funzione proprio della possibilità che Schengen ci ha dato, possono ragionare assieme molto più di prima sul loro futuro.
  Abbiamo affrontato assieme il tema della decisione austriaca con una logica di composizione e di sensibilità diverse, come è ovvio che sia, tra chi appartiene allo Stato italiano e chi, invece, appartiene all'Austria, ma cercando di individuare degli obiettivi, richiamati in quella delibera, di richiamo agli Stati nazionali ad adottare delle politiche che evitino la necessità che ogni singolo Stato nazionale prenda delle decisioni autonome. Questo è il primo punto che abbiamo cercato di sottolineare. Accanto a questo, una serie di altri punti riguarda il tema degli accordi di Dublino, che, come sapete, mettono in difficoltà gli Stati di primo ingresso di fronte a questi fenomeni, ciò che riteniamo debba essere superato. Si tratta di avere un coinvolgimento preventivo rispetto alle decisioni che lo Stato nazionale interessato, l'Austria, può prendere su questo problema. Dico subito, venendo a una delle prime domande, che questo è già avvenuto. È stato costituito, infatti, un «comitato» di coordinamento per l'attuazione di queste misure da parte dell'Austria, su cui abbiamo dichiarato la nostra non condivisione in termini di principio, anche se accompagnata da una comprensione in termini di ciò che l'Austria, la Germania e la Svezia stessa hanno però garantito in questo periodo difficile. Non dimentichiamo che l'accoglienza vera in Europa è avvenuta su questi Stati. L'Italia e la Grecia hanno dovuto subire, evidentemente, quello che tutti sappiamo in termini di carico, ma poi l'accoglienza vera dei rifugiati si è tradotta su quei Paesi.
  Gli 80 sono riferiti a un calcolo che hanno fatto riferito ai 37.000 annui.

  GIORGIO BRANDOLIN. Ottocento...

  UGO ROSSI, Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige. No, ottanta giornalieri sul Brennero, poi hanno Spielfeld, che è un'altra questione, e Tarvisio. Il calcolo che fanno loro è di 37.000 annui, calcolo mutuato dalle logiche di ripartizione che il Consiglio europeo ha deciso, ma che non sono attuate perché gli Stati dell'est non le accettano. Questo è il tema. L'Austria ha, quindi, delle motivazioni concrete che tutti percepiamo, capiamo. Venendo, però, alla seconda domanda, come ho detto al Presidente della Repubblica austriaca, che si è dichiarato molto attento a questa tematica e mi risulta che in questi giorni abbia anche convocato il Cancelliere Faymann per chiedere informazioni su questo, se il tema è gestire il fenomeno in maniera singola, mettendo dei confini, se questo domino verso sud si trasferisce, a livello finale, poi c'è il mare. Come si fa? Ecco perché c'è comunque una contrarietà di fondo alla misura, anche se è comprensibile nelle motivazioni.
  Il tema del tetto è mutuato da quel tipo di calcolo che loro hanno fatto. Noi abbiamo ottenuto l'impegno, che devo dire, tornando a quello che ho detto prima, è già attuato. C'è già stato un incontro, infatti, tra la nostra task force, che avevamo già Pag. 6costituito prima in ambito euroregionale, tra Trentino, Sudtirolo e Tirolo, per scambiarci informazioni e know how sulla gestione dell'accoglienza, la quale oggi però è investita della tematica dei controlli al confine.
  C'è già stato un incontro anche con la Polizia tirolese, austriaca, la quale ha dichiarato espressamente di non voler realizzare delle recinzioni, una chiusura netta, ma staremo a vedere quali saranno le misure.

  PRESIDENTE. A oggi, non c'è niente.

  UGO ROSSI, Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige. A oggi, non c'è niente di tutto questo. Oggi al Brennero la situazione è assolutamente tranquilla, un po’ per problemi climatici, un po’ perché oggi gli afflussi via mare non ci sono, evidentemente. Questo ci dà l'indicazione che stanno rispettando ciò che abbiamo chiesto, cioè di essere informati preventivamente. Loro pensano a una limitazione al traffico a 30 chilometri all'ora in territorio austriaco, subito dopo il Passo, con dei controlli a campione. Ci hanno chiesto di collaborare, soprattutto sul versante ferroviario, ma il Ministro Alfano si è dimostrato assolutamente sul pezzo su questo tema, è molto disponibile.
  Hanno chiesto alla task force di attivare dei controlli già sul fronte ferroviario, ben prima dell'arrivo al Brennero. È chiaro che lo stop al Brennero significherebbe gestire un afflusso di persone in una località a 1.300 metri di altitudine, che è problematico di per sé anche in termini di spazio vero e proprio. Questo sta avvenendo.
  Con il Ministro Alfano l'incontro è stato molto positivo. Ci è stato assicurato che ci sarà, nel caso in cui gli afflussi dovessero essere di una certa natura, una redistribuzione anticipata delle eventuali persone che arrivano via mare, in modo da evitare un collo di bottiglia al Brennero e quello che è successo a Ventimiglia, che ricordate tutti. Su questo profilo oggi abbiamo anche una relativa tranquillità rispetto alla problematica della chiusura dei confini.

  PRESIDENTE. Scusi, come ha esplicitato la ridistribuzione anticipata il Ministro Alfano?

  UGO ROSSI, Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige. Al Ministro Alfano abbiamo posto questo problema: gli abbiamo detto che facciamo la nostra parte mettendo a disposizione, anche con spese nostre, la Protezione civile, una gestione dell'emergenza, ma è chiaro che tutto il carico di ciò che viene respinto dall'Austria non può essere sopportato solo dal Trentino o dal Sud Tirolo. Ha bisogno di una logica di redistribuzione all'interno delle regioni italiane che è dentro la logica che già si sta utilizzando, con degli hotspot, che saranno fatti sul territorio italiano, in modo da evitare che ci sia un collo di bottiglia al Brennero e un fermo delle persone, che restano tutte sul territorio. Già oggi stiamo gestendo l'accoglienza in strutture per le quali non chiediamo allo Stato nessun tipo di copertura finanziaria quando ristrutturiamo delle caserme che ci sono state messe a disposizione. Gestiamo l'accoglienza dei mille profughi che ci sono assegnati. Abbiamo sempre accettato ciò che ci veniva assegnato, spendendo meno dei 30 euro giornalieri assegnati dallo Stato, e restituendo allo Stato qualcosa.

  GIORGIO BRANDOLIN. Complimenti!

  UGO ROSSI, Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige. Non era riferito a questo. Lo facciamo con un hub generale in cui gestiamo le persone per alcuni giorni, e poi le distribuiamo sul territorio e riusciamo, con la rete di coesione sociale che abbiamo, a gestire con qualche risparmio. Siamo anche fortunati, nel senso che possiamo decidere noi direttamente, le linee decisionali sono più rapide. Non voglio fare il primo della classe. Dico solo che, di fronte a questo fenomeno, non avremo l'atteggiamento di chi dice che, siccome chiudono i confini, è un problema tra Stati e ci pensi chi deve. Noi siamo disponibili a fare la nostra parte fino in fondo, e a Pag. 7mettere a disposizione know how e risorse per poterlo fare. Chiediamo solo che non ci sia un abbandono da parte dello Stato. Se tutti restano lì, capite che non riusciamo a gestirli, tutto qua.
  Per quanto riguarda i rapporti in chiave transfrontaliera, dobbiamo capire le motivazioni che stanno alla fonte di questa decisione. Abbiamo avuto l'impressione che l'Austria stia cercando di sollevare il problema a un alto livello, in modo che ci sia una presa di coscienza dell'Europa, ma vorrei dire degli Stati nazionali dentro l'Europa. Sono stato a Bruxelles in quei giorni e ho avuto modo di interloquire con il capo di gabinetto del commissario alle politiche regionali: l'approccio dell'Europa è che le decisioni sono state prese, sono gli Stati a non attuarle.

  PRESIDENTE. La Commissione e il Consiglio.

  UGO ROSSI, Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige. C'è un problema di potere sostitutivo. Tutti sapete che i Paesi dell'Est non accettano le quote di ridistribuzione. Questo è un tema che coinvolge in prima battuta il nostro Paese. Dover gestire adesso questa logica, non sapendo dove ridistribuire le persone che arriveranno in Italia, sarà comunque un problema.
  Per quanto riguarda le modalità di effettuazione di questi controlli, che loro chiamano management, non chiusura, devo dire che finora, da ciò che la Polizia austriaca ci ha detto, questa modalità sembra rispettare le definizioni. Non appare una chiusura netta. Noi abbiamo una preoccupazione: oltre quella che ho descritto, anche quella della ricaduta economica in termini di traffico merci. Non abbiamo modalità per stimarne gli effetti. Anche noi ci rifacciamo a quello studio che credo sia stato presentato in sede europea qualche giorno fa, che stima quel tipo di ricadute. Noi abbiamo costituito, però, un comitato di coordinamento, coordinato soprattutto dalla provincia di Bolzano, quella che ha il problema più impellente, ma come cugini non ci chiamiamo assolutamente fuori. Nel comitato c'è anche la gestione dell'autostrada, a maggioranza pubblica. L'idea è quella di attivare dei meccanismi di controllo anticipati rispetto alla frontiera. Si potrebbe immaginare – io la penso così, poi magari sarà un po’ diverso – che nelle aree a sud rispetto al confine ci siano dei controlli sui camion, sigillando il camion e poi lasciandolo defluire al confine, minimizzando l'effetto negativo delle code.
  Vi do un'ulteriore informazione che ci ha dato il Capo dalla Polizia col direttore del Dipartimento delle frontiere nell'incontro con il Ministro Alfano: per ora, hanno una stima di preoccupazione per quanto riguarda gli sbarchi che riprenderanno, ma non pensano a una sommatoria derivata dall'afflusso, che potrebbe bloccarsi dalla chiusura dell'Austria a est e l'ingresso attraverso la Slovenia nel nostro Paese.
  Avete visto l'incontro tra il Ministro dell'interno austriaco e quelli dell'area balcanica: è molto probabile che nell'area balcanica ci sia l'effetto domino di chiusura delle frontiere, e quindi tutto il tappo – brutta espressione, me ne rendo conto – dovrebbe essere in Grecia. A quel punto, si potrebbe aprire un'ulteriore problematica, perché la Grecia e l'Albania non sono poi così lontane dal nostro Adriatico.

  PRESIDENTE. Non è un bellissimo approccio quello di dire che il tappo si crea in un altro posto, non da noi. Il problema dovrebbe essere...

  UGO ROSSI, Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige. Io sono molto pragmatico. Il problema è capire dove sta il problema. È evidente che a monte, e concludo davvero, c'è il tema di cui anche questo Comitato si occupa: il valore di Schengen. È assolutamente evidente che Schengen significa frontiere libere dentro, ma capacità di controllare quelle esterne. Lo sapete meglio di me, considerazione sulla quale concludo.

  PRESIDENTE. La ringraziamo visto che è veramente pragmatico, oltre che carismatico, Pag. 8 nel suo approccio a questa tematica. Lei ha esperienza di collaborazione tra quelle Polizie di frontiera, ed è un tema che affrontiamo spesso in Comitato quello della reazione eventuale delle Forze di polizia nazionali alla configurazione di un Corpo di polizia europeo, cui sappiamo stanno lavorando a livello europeo. Forse, auspicabilmente, entro il 30 giugno chiuderanno l'accordo. Qual è la sua opinione in merito basandosi sull'esperienza che avete di collaborazione? È una cosa possibile?

  UGO ROSSI, Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige. Assolutamente sì. In questi mesi passati al Brennero, quando comunque l'afflusso c'era, la collaborazione tra le Forze di polizia nel gestire i passaggi era evidente, reale. Erano tutti con lo stesso problema davanti. Quella direzione è assolutamente auspicabile.

  PRESIDENTE. La ringraziamo davvero, presidente. Do ora la parola agli onorevoli colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  GIORGIO BRANDOLIN. Ringrazio il presidente per le informazioni chiare e per il metodo che un po’ mi assomiglia visto che mezzo asburgico sono anch'io, di Gorizia per capirci. Non devo parlare di Gorizia, altrimenti la mia presidente mi riprende per il mio atteggiamento nimby, ma purtroppo il problema adesso è lì. Condivido tutto quello che ha detto, e fa anche piacere la chiarezza con la quale ci ha spiegato in che cosa consisterebbe questa benedetta pianificazione austriaca nel momento in cui dovesse verificarsi l'afflusso di migliaia di persone, questo bloccare la velocità delle macchine a 30 chilometri all'ora dopo il confine, i controlli a campione e i controlli dei treni prima del Brennero e dei TIR a Verona, a Padova. Ovviamente, abbiamo il problema anche sul Tarvisio.
  Sono informato, però, del fatto che sul confine tra Austria e Slovenia, allo Spielfeld, contrariamente a quello che ci ha giustamente e correttamente ricordato, la Polizia o le autorità austriache stanno costruendo non dico dei muri, ma delle barriere con filo spinato e altro per – forse uso un termine improprio – incanalare e controllare meglio il flusso. Lei, invece, ci ha detto che sulla parte italiana questo non dovrebbe succedere. Probabilmente, la preoccupazione delle autorità austriache su quel flusso dai Balcani tramite la Slovenia, è superiore in termini di numeri rispetto a quelli che probabilmente...

  UGO ROSSI, Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige. In questo momento, sicuramente.

  GIORGIO BRANDOLIN. Volevo conferma di questo, se ha informazione di questo.
  In secondo luogo, anch'io ho letto le dichiarazioni del Presidente della Repubblica austriaca dopo il vostro incontro e delle sue preoccupazioni, che ovviamente condivido: ha informazioni, dopo questo incontro chiesto al Cancelliere austriaco, sull'atteggiamento del Governo rispetto a questa problematica? Sta sollevando un vespaio enorme non solo in Italia e non solo in Friuli-Venezia Giulia e in Trentino-Alto Adige.
  Potrà cambiare o, come lei ha sottolineato, questo comportamento dell'Austria è anche «politico», per spingere l'Europa a quelle azioni, come la costituzione di una Polizia unica europea, di cui ha parlato e ha parlato anche questa mattina il Sottosegretario Gozi. Speriamo si arrivi all'accordo il 30 di giugno. Abbiamo sperimentato anche noi le pattuglie addirittura nel 1999-2000, e hanno funzionato. Da questi piccoli esempi, mi auguro che entro il 30 giugno si possa arrivare alla dimensione europea, perché è lì che dobbiamo arrivare.

  LUIS ALBERTO ORELLANA. Io formulerò una domanda precisa. Ringrazio il presidente per la chiara e utile spiegazione. Mi scuso se sono arrivato un po’ in ritardo, avremo anche la fiducia più tardi, abbiamo un po’ di problemi. In ogni caso, la domanda precisa è la seguente: siete informati Pag. 9 sul tipo di flussi migratori che passa sulla vostra regione? Sono migranti dalla rotta balcanica, da quella mediterranea o da entrambe?

  UGO ROSSI, Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige. Dal mare.

  LUIS ALBERTO ORELLANA. Dal mare. Quelli che arrivano, tutti dall'Italia, non c'è nessun transito dal Friuli, tramite l'Italia? Probabilmente, da un sistema di hotspot e di gestione migliore da parte delle altre regioni italiane trarreste un beneficio voi, e anche l'Austria. Non voglio dire che sia un problema interno italiano, ma sicuramente l'Italia può in questo caso fare un maggiore sforzo anche in questa famosa ripartizione all'interno delle nostre regioni, che abbiamo visto che ha delle difficoltà. Da questo punto di vista, avete sollecitato il ministero, quando avete parlato col Ministro Alfano, ad una migliore gestione anche nostra, interna?
  Mi ha colpito e hanno notato tutti che la cifra di 30 euro al giorno a voi non solo basta, ma avanza quasi.

  UGO ROSSI, Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige. Poco.

  LUIS ALBERTO ORELLANA. Poco, ma state facendo in pieno la vostra parte, quindi forse in questo caso dovremmo anche sollecitare una maggiore attenzione interna, in modo da essere anche più credibili nei rapporti con il vicino austriaco, al quale ci unisce e dal quale ci divide una storia lunga, che però ultimamente ci univa. Credo che quello che è successo negli ultimi decenni nei rapporti tra Italia e Austria, con il Tirolo, sia un esempio positivo che stiamo presentando anche un po’ in tutta Europa, dove quello di minoranze linguistiche ed etniche è un problema che tanti Paesi vivono male, soprattutto. Credo sia un esempio che va assolutamente tutelato e migliorato se possibile. Ha già risposto e la ringrazio.

  PRESIDENTE. Do la parola al presidente Rossi per la replica.

  UGO ROSSI, Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige. Riassumendo, sicuramente la collaborazione tra le Polizie è una chiave di volta. Oggi non abbiamo una situazione critica al Brennero, non c'è un effetto sommatoria rispetto ai Balcani. Ho parlato prima in Conferenza Stato-Regioni con la presidente Serracchiani, la quale mi dice che c'è una relativa tranquillità anche su quella parte. Abbiamo chiesto al Ministro Alfano la logica che ho descritto. Prima di tutto, se c'è un problema che riguarda anche il nostro territorio, noi diciamo che ci siamo e facciamo la nostra parte. Se il problema è più grosso di prima, dobbiamo fare la nostra parte più di prima. Allo stesso modo, però, chiediamo che si faccia tutti assieme la propria parte un po’ più di prima. Io non ho motivo di dubitare che sarà così, francamente. Penso che, tutto sommato, sarà così. Il sistema delle prefetture bypassa anche qualche limite a livello regionale. È avvenuto così. Ci rendiamo conto che un problema c'è, quindi dobbiamo fare di tutto per essere responsabili. Schengen significa anche che ognuno si assume le proprie responsabilità.
  Per quanto riguarda il tema di che tipologia di persone è passata da noi, sono esclusivamente via mare. Non abbiamo avuto deviazioni legate alla questione della rotta balcanica finora. Nei mesi scorsi, in particolare su Bolzano abbiamo avuto problematiche di accoglienza, che però duravano una o due giorni al massimo, perché l'Austria accoglieva, la Germania accoglieva, la Svezia accoglieva, e quindi passavano. Moltissimi dei nostri arrivi, circa la metà, forse qualcosa in più, sparivano. Stavano due giorni da noi e poi se ne andavano. Come sapete, non si può costringerli, e se ne vanno. È chiaro che la chiusura dell'Austria mette in discussione un sistema consolidato. L'auspicio è che il tema sollevato dall'Austria, in maniera non condivisibile, possa però essere affrontato nei prossimi incontri a livello europeo e che ci sia una chiarezza di indirizzo vero sulla ridistribuzione. La chiave è tutta lì.

  PRESIDENTE. E anche i rimpatri.

Pag. 10

  UGO ROSSI, Presidente della Provincia autonoma di Trento e Presidente della Regione Trentino-Alto Adige. Assolutamente. Noi, infatti, abbiamo chiesto al Ministro Alfano che ci sia un miglioramento dei tempi di verifica del diritto a permanere sul nostro territorio, e che ci sia anche la certezza che chi non ha diritto torni dal luogo da cui è arrivato. Vi cito un ultimo episodio. Nel nostro sistema di accoglienza abbiamo delle regole per cui verifichiamo, anche quando le persone sono in appartamento, se ci sono, se rientrano e via dicendo: in base a questa gestione, qualche tempo fa abbiamo avuto dei sospetti su alcune persone e, in collaborazione straordinaria con la questura, col commissario del Governo, pochi giorni fa un'operazione ha visto l'arresto di undici persone, di cui tre erano dentro i nostri progetti. Sono stati immediatamente espulsi dai nostri progetti. Gli altri erano transitati nei nostri progetti, ma li abbiamo denunciati e adesso le autorità competenti dovranno prendere le opportune decisioni.
  La logica è: accoglienza, solidarietà, fare la nostra parte, ma in una logica ordinata e di rispetto delle regole, altrimenti non regge il tema.

  PRESIDENTE. Salutiamo il presidente Rossi e chi lo accompagna, il dottor Paolo Nicoletti, direttore generale della provincia autonoma di Trento.
  Presidente, seguiremo gli sviluppi. Ci riserviamo non soltanto di venire addirittura a trovarla se sentiamo parlare di recinti, ma anche di chiederle di tornare da noi a raccontarci come va.
  Dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.45.