Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 3
INDAGINE CONOSCITIVA SULLA GESTIONE DEL RISPARMIO PREVIDENZIALE DA PARTE DEI FONDI PENSIONE E CASSE PROFESSIONALI, CON RIFERIMENTO AGLI INVESTIMENTI MOBILIARI E IMMOBILIARI, E TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI FORNITE, ANCHE NEL SETTORE ASSISTENZIALE
Audizione del presidente di Idea Fimit sgr, Gualtiero Tamburini.
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 ,
Tamburini Gualtiero , presidente di Idea Fimit sgr ... 3 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 4 ,
Puglia Sergio ... 7 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 7 ,
Caruso Mario (DeS-CD) ... 7 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 7 ,
Caruso Mario (DeS-CD) ... 7 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 8 ,
Caruso Mario (DeS-CD) ... 8 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 8 ,
Caruso Mario (DeS-CD) ... 8 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 8 ,
Mongiello Colomba (PD) ... 8 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 8 ,
Mongiello Colomba (PD) ... 8 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 8 ,
Mongiello Colomba (PD) ... 8 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 8 ,
Mongiello Colomba (PD) ... 8 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 8 ,
Mongiello Colomba (PD) ... 8 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 8 ,
Tamburini Gualtiero , presidente di Idea Fimit sgr ... 9 ,
Mongiello Colomba (PD) ... 9 ,
Di Salvo Titti (PD) ... 9 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 9 ,
Di Salvo Titti (PD) ... 9 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 9 ,
Mongiello Colomba (PD) ... 9 ,
Di Salvo Titti (PD) ... 9 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 10 ,
Tamburini Gualtiero , presidente di Idea Fimit sgr ... 10 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 10 ,
Di Gioia Lello , Presidente ... 10 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 10 ,
Di Gioia Lello , Presidente ... 10 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 10 ,
Di Gioia Lello , Presidente ... 10 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 11 ,
Di Gioia Lello , Presidente ... 11 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 11 ,
Di Gioia Lello , Presidente ... 11 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 11 ,
Di Gioia Lello , Presidente ... 11 ,
Caniggia Emanuele , amministratore delegato di Idea Fimit sgr ... 11 ,
Tamburini Gualtiero , presidente di Idea Fimit sgr ... 11 ,
Di Gioia Lello , Presidente ... 11
ALLEGATO: Documentazione presentata da Idea Fimit sgr ... 12
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
LELLO DI GIOIA
La seduta comincia alle 14.15.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).
Sulla pubblicità dei lavori.
PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
(Così rimane stabilito).
Audizione del presidente di Idea Fimit sgr, Gualtiero Tamburini.
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla gestione del risparmio previdenziale da parte dei fondi pensione e casse professionali, con riferimento agli investimenti mobiliari e immobiliari, e tipologia delle prestazioni fornite, anche nel settore assistenziale, l'audizione del presidente di Idea Fimit sgr, Gualtiero Tamburini, accompagnato dall'amministratore delegato, dottor Emanuele Caniggia, dal direttore legale societario, dottor Roberto Schiavelli, e dal responsabile comunicazione e stampa, dottor Marco Scopigno.
Cedo la parola al dottor Tamburini.
GUALTIERO TAMBURINI, presidente di Idea Fimit sgr. Grazie. Buonasera alla Commissione e al Presidente. Ringraziamo innanzitutto di essere stati invitati a quest'audizione, che è per noi un onore, ma è anche un'opportunità, perché abbiamo la possibilità di raccontare, con un supporto documentale e con dati, le caratteristiche dell'attività di una società di gestione di fondi immobiliari, come noi siamo, che noi pensiamo abbiano una valenza, sia economica che sociale, molto rilevante per il Paese.
Vorrei spendere due parole sulla società e, poi, passerò la parola al dottor Caniggia, amministratore delegato, perché mi sembra che il focus, sul quale la Commissione ha ritenuto di svolgere quest'audizione, riguardi particolarmente le modalità di gestione dei patrimoni e l'organizzazione piuttosto complessa, che presiede a questa modalità.
La nostra è una società con un'importante partecipazione pubblica. Direi che la nostra è una società istituzionale, in qualche modo. Questa società nasce nel 2002, come emanazione del settore pubblico. All'epoca, eravamo nel pieno dell'operazione della valorizzazione dei patrimoni degli enti previdenziali pubblici. In virtù del decreto legislativo n. 104 del 1996, era stata istituita una struttura, che si chiamava «Osservatorio sul patrimonio immobiliare degli enti previdenziali pubblici», che ho avuto l'onore e il piacere di presiedere. Nell'ambito di quell'operazione di valorizzazione e dismissione del patrimonio degli enti previdenziali pubblici, venne costituito il primo fondo immobiliare con apporto di beni pubblici, quindi di beni degli enti previdenziali.
Ricordiamoci che, all'epoca, così come ancora oggi e forse ancora prima, si parlava molto della necessità di creare valore sul patrimonio immobiliare pubblico di ogni tipo. In questo caso, noi ci occupavamo esclusivamente degli enti previdenziali, ma il tema ha una valenza ovviamente più generale. Pag. 4
In quella fase di valorizzazione, nacque una società che prese il nome di «Fimit» (Fondi immobiliari italiani), la quale, nel 2011, quindi nove anni dopo l'avvio, si fuse con una società privata del gruppo De Agostini, la Fare. Da questa fusione, nacque la società attuale, cioè Idea Fimit sgr, che si distingue all'interno dell'industria immobiliare italiana, nella quale abbiamo una quarantina di sgr che gestiscono patrimoni immobiliari di vario tipo, per un totale di poco più di 40 miliardi di euro di patrimonio gestito. La nostra società, che da sola ne fa 10 miliardi, è la più la più grande in termini di masse gestite ed è dotata di una straordinaria e complessa organizzazione per svolgere al meglio questa funzione. Su quanto bene la svolga vi dirà il dottor Caniggia, che ha in mano le redini della operatività della società.
Dal 2011, abbiamo continuato a sviluppare la nostra vocazione di gestione e valorizzazione dei patrimoni, che sono in gran parte di carattere commerciale. Parliamo di uffici, di centri commerciali e di alberghi e parliamo di patrimoni pubblici e di patrimoni privati, quindi parliamo di operazioni che si fanno o attraverso l'apporto, quindi immobili di proprietà di qualche soggetto privato o pubblico in un fondo per essere valorizzati, oppure attraverso la raccolta di liquidità, con la quale poi si acquistano immobili gestiti all'interno del fondo. Le modalità operative della nostra azienda sono appunto basate fondamentalmente su queste due linee.
A questo punto, non credo di avere molto altro di aggiungere, ma vorrei sottolineare, in particolare, la qualità del capitale umano, di cui una società, come la nostra, dispone. Per gestire la massa di 10 miliardi di patrimonio, la nostra struttura societaria è composta da circa 120 persone, con un'età media inferiore ai quarant'anni e per metà maschi e per metà femmine. Tutti i dipendenti sono laureati, dei quali moltissimi con studi all'estero, e tutti parlano l'inglese. C'è una struttura di governo molto qualificata, a capo di tutto, da cui discende un'attività capillare, che arriva fino sul territorio, perché dove abbiamo gli immobili c'è bisogno concretamente di qualcuno che metta mano, che verifichi e controlli eccetera, quindi potete immaginare come sistema di 120 persone, che sta in cima alla piramide, abbia sotto di sé centinaia e centinaia di piccole imprese, operatori eccetera, che vengono convogliati.
Il nostro lavoro consiste: nel mettere a norma gli immobili che abbiamo; nell'affittarli quando sono sfitti; nel riqualificarli quando non sono strutturalmente adeguati o quando non lo sono funzionalmente; nel recuperare immobili che sono stati dismessi; nel fare operazioni che portino al risparmio energetico. Da ciò, si capisce come la ricaduta sociale sia imponente.
Aggiungo – e concludo – siamo controllati, come tutto il mondo delle società finanziarie che si rivolgono al pubblico per raccogliere risparmio, da Banca d'Italia e da Consob. Da questo controllo, traiamo anche un beneficio, perché abbiamo la certificazione di una qualità operativa, che non tutti gli operatori possono ugualmente presentare.
Fatto questo piccolo preambolo, che mi sembrava necessario per inquadrare chi siamo, passo la parola al nostro amministratore delegato per raccontare cosa facciamo.
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. Buonasera a tutti. Mi associo ai ringraziamenti, perché comunque questo, per noi, è un momento di confronto con le istituzioni ed è, secondo me, un momento di arricchimento. Direi che il Presidente ha fatto una presentazione che abbraccia molti campi e anche dei grandi complimenti, che spero di meritare e che non sono sempre scontati.
Vorrei inquadrare, veramente in due parole, i numeri su quello che gestiamo con grande senso di responsabilità, perché noi gestiamo soldi di altri, il che ci mette in una condizione di attenzione maggiore rispetto agli investimenti propri.
Noi abbiamo 90 investitori istituzionali, tra italiani ed esteri, e abbiamo 70.000 investitori retail, quindi rispondiamo a una platea molto vasta e oltretutto molto variegata, anche come esigenze. Cosa cerchiamo? Cerchiamo principalmente di costruire prodotti che abbiano una stabilità di flussi, Pag. 5quindi, in particolare, se li caliamo sulle esigenze delle casse di previdenza o dei fondi pensione o delle assicurazioni sulla vita, devono dare un dividend yield, quindi un dividendo annuo, il più possibile stabile per assicurare le prestazioni, a valle, garantite degli enti, che ci affidano i risparmi. In alcuni casi, questo è più semplice e in altri casi è meno semplice, perché dipende anche dalla composizione del patrimonio, quindi, se il patrimonio è in apporto, sicuramente questo ha delle complessità, perché è già consolidato, quindi il processo di valorizzazione può rappresentare un percorso più lungo, mentre, laddove siamo in acquisto e investiamo direttamente i soldi di terzi, è più facile, perché scegliamo noi l'oggetto, quindi, nel momento in cui lo scegliamo, abbiamo già una pianificazione di tutto il percorso.
Come sono distribuiti gli investimenti in Italia? Noi siamo in tutta Italia, ma abbiamo una grande concentrazione fra Roma e Milano, per via del discorso che facevamo prima: per noi è importante avere un valore certo e una liquidabilità dell'investimento nonché avere degli immobili con un interesse variegato su un certo numero di operatori. Sicuramente Roma e Milano, oggi, rappresentano le eccellenze che abbiamo in Italia dal punto di vista immobiliare, però siamo per il 55 per cento su Roma e Milano e per tutto il resto siamo distribuiti sul territorio, quindi, dalla Sicilia ad Aosta, credo che non saltiamo neanche una regione, come tipologia di investimento.
Il 69 per cento del nostro patrimonio è allocato e l'altro 31 per cento è sfitto, non perché abbandonato, ma perché si stanno compiendo delle operazioni di valorizzazione, che sono cicliche: quando l'immobile si libera, lo riqualifichiamo e valorizziamo, per rimetterlo sul mercato, quindi c'è una ciclicità.
Negli ultimi due anni, ci siamo concentrati anche su alcuni aspetti innovativi rispetto alla costituzione dei fondi. Mi riferisco alla lettura delle esigenze del territorio e sociali, per capire se ci sono gli strumenti finanziari che possano rispondere a queste.
Che cosa abbiamo fatto? Intanto, abbiamo verificato l'invecchiamento della popolazione, che porta un cambio di visione, rispetto agli immobili e al territorio, che è fondamentale, perché le abitazioni di quarant'anni fa non sono, oggi, più adeguate per una certa classe di popolazione fatta di over 75, che hanno una vita media ancora lunga davanti, ma delle condizioni di vita che li rendono meno autosufficienti, quindi bisogna creare anche un'abitazione a misura delle loro capacità nei prossimi anni.
Abbiamo fatto un progetto sperimentale di costruzione, che stiamo portando avanti con fondo nuovo, nelle Marche. Si tratta di un centro di coesione sociale, dove mettiamo insieme gli anziani con i residui della loro capacità produttiva e il social housing per le famiglie giovani, in modo da cercare di convogliare i due mondi, anche per uno scambio di esperienze, che è fondamentale, tra l'anziano e il giovane che si parlano. Oltretutto, cerchiamo di far sentire l'anziano ancora produttivo rispetto alla società.
Questo è un modello che non abbiamo inventato noi, perché abbiamo replicato una struttura di Padova, che si chiama «Civitas Vitae». Abbiamo fatto un accordo con loro: noi investiamo nella struttura e loro la prendono in gestione, per replicare il modello di Padova anche nelle Marche. Il nostro sogno sarebbe farlo in tutte le regioni d'Italia. Questo è, secondo noi, un modello che funziona e che per noi non rappresenta un grande investimento, perché stiamo parlando di 60 milioni, che, comunque, creeranno 250 posti di lavoro nella zona di Pesaro, quindi nelle Marche, e una solidità sociale molto più intensa di quella di oggi. Lo dico anche guardando ai prossimi vent'anni.
È chiaro che il ritorno sull'investimento è inferiore rispetto a quello di altre tipologie di investimenti, perché stiamo parlando di un 4 per cento anno, che comunque oggi è un signor ritorno, ma non è un ritorno medio delle operazioni immobiliari. Oggi, si trovano capitali da poter investire in questo settore.
Siamo concentrati sul social housing e abbiamo creato due fondi per l'emergenza Pag. 6abitativa, quindi abbiamo cercato di cogliere alcune necessità e rispondere a queste con strumenti finanziari.
Dall'altra parte, abbiamo letto anche le necessità della nostra finanza e della nostra economia di oggi, quindi abbiamo fatto un fondo sugli NPL con gli investitori esteri e stiamo investendo per comprare NPL dalle banche per lavorarli. Poi, abbiamo investito su tutto il nostro core business, ossia i fondi classici, quindi compriamo immobili, li riqualifichiamo e li ristrutturiamo.
Considerate che, nel 2016, abbiamo acquisito fondi per quasi un miliardo 300 milioni di euro, quindi masse molto importanti. Comunque, si tratta di soldi che mettiamo sul mercato e oltretutto hanno una deriva, come diceva il presidente, di indotto molto importante per l'economia.
Come siamo organizzati? Nella slide 16, vedete l'organigramma. Siamo governati dal consiglio di amministrazione, che è assistito dall'organismo di vigilanza e dal collegio sindacale. A latere, dipendente dal consiglio d'amministrazione, c'è il comitato di supervisione dei rischi e controlli, che risponde direttamente al consiglio di amministrazione per tutte le funzioni di controllo previste per normativa. Noi le abbiamo tutte interne, quindi audit, compliance, risk manager e antiriciclaggio sono tutte funzioni interne all'azienda, che rispondono al consiglio d'amministrazione.
Fondamentalmente questa parte controlla il mio operato, quindi io sono sotto questa tipologia di controlli.
Poi, la società è divisa in modo abbastanza classico, perché ci sono le aree di staff. Abbiamo un settore legale societario interno molto fornito: stiamo parlando di dieci avvocati all'interno. Abbiamo lo sviluppo di nuovi mercati e la comunicazione, ma anche la valutazione, che è una funzione ulteriore di controllo. Ci serviamo di esperti indipendenti, però verifichiamo il loro operato sulle valutazioni, quindi abbiamo una funzione interna dedicata a quest'aspetto.
Nel consiglio di amministrazione, abbiamo anche due indipendenti, perché il consiglio è formato da otto persone, di cui due appunto indipendenti.
Scendendo nell'organigramma, abbiamo amministrazione e finanza sempre internamente, sia dei fondi sia delle società sgr. Poi, per tutta la parte di organizzazione procedurale, non vi nascondo che è un po’ complicato stare dietro a tutte le normative, che cambiano con una rapidità abbastanza importante, quindi ci siamo adeguati l'anno scorso alla MiFID, la nuova norma europea sulle strutture di gestione di investimento. L'organizzazione procedurale è in divenire, cioè noi inseguiamo l'evoluzione, quindi non c'è mai una fotografia dello status quo.
C'è un comitato di asset allocation, perché, avendo 40 fondi, dobbiamo decidere dove fare l'investimento. Poi, ci sono le linee vere e proprie di business, ossia l’asset management.
Sullo sviluppo immobiliare, siamo una delle poche società sgr o forse l'unica con il settore di project management interno, perché facciamo anche sviluppi da zero, quindi costruiamo, seguendo tutto il processo all'interno, e seguiamo tutta la parte di sviluppo business, che ci consente di costruire nuovi prodotti.
Della documentazione che abbiamo prodotto, una slide importante è quella a pagina 18, dove abbiamo identificato i fondi pensione o casse di previdenza investiti nei nostri fondi, specificando in quali fondi e con che percentuale rispetto al totale del fondo. Come vedete, questi comunque rappresentano per noi una quota rilevante, perché, su 9 miliardi, abbiamo 3 miliardi e mezzo relativi a strutture di casse di previdenza o fondi pensione.
Quelli che vedete nominati come «INPS» derivano da ENPALS e INPDAP, che, quando sono stati incorporati, avevano le quote, quindi adesso sono tutte sotto l'INPS.
Sono a Idea Fimit da meno di tre anni, però posso dire che storicamente Idea Fimit è stata sempre un grande partner di tutti questi istituti per la valorizzazione dei loro patrimoni. Ultimamente, data anche la grande esposizione, questo tipo di soggetti verso l'immobiliare sono un po’ meno attivi sul mercato, però rappresentano sempre Pag. 7un ottimo partner per fare investimenti di varia natura.
Vi abbiamo indicato anche alcuni rendimenti dei fondi. Come vedete, sia Alpha sia Beta, ma anche Omega e Omicron – non abbiamo grande fantasia per i nomi – sono fondi che hanno reso molto bene, perché, per esempio, Alpha, che è uno dei fondi quotati, ha reso il 7,57 per cento, dal momento della sua costituzione, quindi, dal 2001 a oggi, ogni anno ha reso il 7,57 per cento. Non c'è un paragone in altre tipologie di investimento che hanno reso in questo modo. Lo stesso si può dire di Beta e di Omega, che adesso è scesa al 6,45, perché c'è un problema strutturale. Omega è la deriva di un fondo molto grande, di cui sono rimasti alcuni immobili importanti, ma uno di questi immobili a Roma è occupato. Abbiamo un immobile che, in questo momento, è occupato da rifugiati di varia natura e genere. Ci sono 400 persone nell'immobile e non riusciamo a liberarlo, quindi, non riuscendo a liberarlo, sono quasi quattro anni che abbiamo l'investimento bloccato. Questo investimento è considerato per un immobile che vale quasi 80 milioni di euro, che sono fermi e sui quali oltretutto paghiamo l'IMU.
SERGIO PUGLIA. In riferimento ai rifugiati, queste sono persone appartenenti comunque a un'organizzazione, tipo associazioni o cooperative che hanno chiesto di poter accedere ai locali, o direttamente ne hanno preso possesso?
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. Questa è stata un'esecuzione fatta nottetempo, durante la quale sono entrati. Noi avevamo anche la vigilanza armata sull'immobile, che chiaramente non si mette a sparare sulla folla. Queste persone sono di nazionalità principalmente somala o eritrea, da quello che abbiamo saputo, ma non possiamo neanche più accedere all'immobile, quindi non abbiamo altre notizie. Sono entrati e sono rimasti lì. Assolutamente non eravamo consenzienti, anche perché stavano finalizzando un contratto d'affitto, quindi dovevamo iniziare i lavori.
In attesa dell'autorizzazione dei lavori, quindi in quel lasso di tempo, quell'immobile era vuoto e queste persone sono entrate. Sto parlando di un immobile in via Curtatone, quindi del centro di Roma. Questo, purtroppo, danneggia in modo rilevante il rendimento dei fondi, perché tenere i soldi fermi è un costo importante.
MARIO CARUSO. Ed è persistente questo stato di cose e non c'è nessun modo per poter agire?
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. Abbiamo, nei nostri fondi, quattro immobili occupati a Roma. In un caso, l'immobile è occupato da 13 anni. Abbiamo fatto varie denunce. In alcuni casi, abbiamo anche il decreto di sequestro dell'immobile e l'istanza dei vigili del fuoco per la liberazione, perché l'immobile rappresenta anche un pericolo, essendoci delle bombole del gas all'interno. Il problema è l'esecuzione degli sgomberi, perché nessuno si assume la responsabilità di prendere 400 persone e lasciarle per strada. Lo capisco anche, perché questo rappresenterebbe un problema di ordine pubblico probabilmente. Forse bisognerebbe trovare il modo di capire dove metterli...
MARIO CARUSO. Questo è un caso abbastanza singolare, che si può riportare a livello nazionale, così ce ne andiamo tutti a casa e questi fanno quello che vogliono. Tutto ciò non ha senso. Si tratta di una questione, di cui vengo a conoscenza adesso, e sono abbastanza contrariato, perché noi siamo uno Stato di diritto, dove c'è democrazia e ci sono regole da rispettare.
Io vivo in un contesto un po’ diverso all'estero e non penso che una cosa del genere possa esistere in Germania, con tutta la benevolenza per come viene gestito l'aspetto dell'immigrazione, perché il problema è appunto che – forse sono un po’ fuori tema – in Germania abbiamo tre volte in più di immigrati di quelli che abbiamo in Italia. Ci giriamo sempre attorno in Italia e non affrontiamo il problema veramente. Innanzitutto, in Germania è lo Stato a gestire quest'aspetto, che Pag. 8funziona nel modo giusto. Noi, invece, abbiamo 100 cooperative, per cui il tutto si dilegua e diventa una cosa incontrollabile.
Inoltre, una cosa del genere è improponibile e inaccettabile in un Paese civile, quale siamo. Queste persone, a casa nostra, fanno quello che vogliono e voi non potete fare niente.
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. Pensi che non possiamo neanche staccare le utenze.
MARIO CARUSO. Avete fatto un esposto alla magistratura o avete fatto qualcosa in merito?
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. Tutto.
MARIO CARUSO. Le chiederei ufficialmente se può mandarmi un po’ di materiale perché questa è una cosa che mi interessa, a questo punto. Invece di dare tutto questo populismo, cerchiamo di fare cose concrete.
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. Le mando tutta la documentazione molto volentieri, perché questo per noi rappresenta un problema molto serio.
COLOMBA MONGIELLO. Scusi, perché non potete staccare le utenze?
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. Le utenze sono considerate servizi primari, quindi non possiamo staccarle e continuiamo a pagarle.
COLOMBA MONGIELLO. Questo è un problema che avete solo a Roma o anche in altri comuni italiani, dove sono allocati gli immobili?
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. Solo a Roma.
COLOMBA MONGIELLO. Quindi è un problema della gestione di Roma?
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. Noi abbiamo fatto esposti al Comune, alla prefettura e al Ministero dell'interno, cercando di coinvolgerli.
COLOMBA MONGIELLO. Mi faccia capire: le persone che occupano questi alloggi hanno permessi e quant'altro?
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. Non ne ho idea.
COLOMBA MONGIELLO. Insieme al collega sono dell'intenzione che su queste cose non possiamo far finta di nulla. Lei giustamente ha detto che avete fatto tutto il possibile per svuotare questi alloggi. Sarà premura, a questo punto, dei parlamentari di comunicare oppure fare un'interrogazione, per capire come mai ci sia questa situazione. Lo dico perché anche in altre città italiane – vengo da una piccola città – si è provveduto allo sgombero dei locali comunali, perché non si pagavano le utenze e quant'altro, quindi noi abbiamo cercato di liberare i locali. Non capisco perché, in questa città, tutto è consentito e tutto è permesso, in pieno centro storico.
Non vogliamo assolutamente essere contrari a nessuno, però ritengo che il comune debba assumersi la responsabilità anche di queste situazioni. Ora, se questi fossero stati locali privati, che cosa succedeva? Un privato cittadino, comunque, avrebbe ottenuto l'istanza di sgombero, perché si sarebbe recato al comune per cercare di avere lo sgombero. In questo caso, mi rendo conto che si tratta di una struttura che non è privata. Tuttavia, credo che ritenere che possa tranquillamente alloggiare chicchessia in qualunque stabile, senza poter intervenire, sia inaccettabile.
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. Sono assolutamente d'accordo. Abbiamo fatto anche richiesta al comune, se non altro, di sospendere l'IMU, perché abbiamo detto «se non altro, non fateci pagare le imposte sull'immobile di cui non abbiamo disponibilità Pag. 9», ma c'è stato risposto che, se non avessimo pagato l'IMU, avremmo ricevuto un decreto ingiuntivo, quindi noi paghiamo anche su quest'immobile.
Le assicuro che il nostro livello di sopportazione è veramente basso su questo argomento, perché abbiamo speso tantissimi soldi in avvocati, che si sono occupati di questo caso per anni. C'è stato anche un intervento del Ministro dell'interno Alfano, in cui ci diceva che aveva presentato una lista di immobili occupati con la priorità di quelli che sarebbero stati sgomberati. Questo è successo un anno e mezzo fa, ma non è cambiato niente. Di sedici immobili, quattro erano nostri.
GUALTIERO TAMBURINI, presidente di Idea Fimit sgr. Comunque ne abbiamo anche in periferia e non solo in centro. Vorrei specificare, siccome ne è stato fatto accenno, che il fenomeno riguarda il centro e la periferia, quindi è democratica l'occupazione.
COLOMBA MONGIELLO. Mi sorprendono le cose che sento della città di Roma. Siamo tutti stati amministratori locali e penso che in nessuna città italiana possa avvenire ciò che si verifica qui. Ritengo che noi abbiamo il dovere di intervenire, perché Roma non è una città che esula da qualunque contesto italiano. In altre città, questa situazione sarebbe inaccettabile.
TITTI DI SALVO. Presidente, prendo la parola su un argomento, che naturalmente ci appassiona, anche se ci rendiamo conto che propone un'occasione di un approfondimento. Vorrei dire due cose. La prima è che col Piano Casa 2014 è cambiato quest'aspetto, nel senso che, dal 2014, non è possibile né chiedere la residenza né chiedere l'allacciamento delle utenze. Naturalmente questo è stato fatto nel 2014, quindi è successivo e non precedente, però credo che, alla luce della nuova normativa, che – insisto su questo – è del 2014 e prevede che non si possa avere l'allacciamento delle utenze per immobili occupati, si possa ricordare il tema delle utenze all'amministrazione romana, facendolo presente.
Capisco pure che c'è un problema perché, nel momento in cui si decide lo sgombero in quelle situazioni, bisogna immaginare come affrontare il problema delle persone che sono all'interno. Non solo è ovvio e scontato che non si può sparare in una democrazia, ma c'è anche il problema di costruire le condizioni.
Concordavo con i colleghi sul fatto che non possiamo semplicemente ascoltare questa situazione rappresentata, senza una reazione, quindi senza farci carico di questo problema, ma soprattutto vorrei ricordare che c'è una normativa nuova dal 2014, appunto Piano Casa, che non mi ricordo in che mese è stato approvato...
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. Le occupazioni dei nostri immobili credo siano tutte precedenti...
TITTI DI SALVO. Certo, si tratta di occupazioni precedenti, ma, siccome non si può chiedere l'allacciamento delle utenze, se diventa illegale l'allacciamento di utenze in immobili occupati, si desumerebbe che...
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. Non si possono chiedere nuovi allacciamenti, ma non si possono staccare quelle esistenti, o almeno così mi è stato detto.
COLOMBA MONGIELLO. Queste persone non possono chiedere neanche la residenza, quindi, non chiedendo la residenza, non possono mandare i figli a scuola, non possono presentare l'ISEE, non possono mandare i figli agli asili nido. Quindi, ci sono normative che sono pressoché cambiate nel corso del tempo?
TITTI DI SALVO. Si tratta di normative nuove, che risalgono al 2014, quindi noi dobbiamo rileggere il fatto che ci avete rappresentato, alla luce di nuove normative, che possono consentire o aiutare un intervento nuovo, sapendo che comunque la soluzione non è semplicemente questa, ma ci sono varie soluzioni.
Pag. 10EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. Comunque vi invieremo tutto il carteggio. Noi stiamo subendo questa situazione da qualche anno, e solamente a Roma abbiamo questa tipologia di occupazioni.
GUALTIERO TAMBURINI, presidente di Idea Fimit sgr. Vorrei sottolineare che questa situazione è subita soprattutto dagli investitori nei nostri fondi, che sono anche famiglie e non sono solamente i grandi operatori. Ci sono, per esempio, le casse di previdenza, le quali con il ricavato delle gestioni devono far fronte ai loro obblighi, per cui queste situazioni influiscono sulla redditività.
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. L'INPS ha un immobile occupato ormai da dieci anni. Si tratta dell'immobile per il quale il comune mi ha denunciato per occupazione di suolo pubblico. Si tratta dell'immobile di Casal Boccone. In quel caso, è cascato un cornicione, per cui l'immobile è stato recintato dai vigili urbani e, dopo un mese, mi hanno denunciato per occupazione abusiva di suolo pubblico. Siamo in situazioni veramente paradossali. Non posso intervenire, perché, se accedo all'immobile, mi danno violazione di domicilio, anche se ne sono proprietario, quindi non si possono fare gli interventi di messa in sicurezza, però si può irrogare la sanzione.
PRESIDENTE. Ci sembra molto interessante la discussione con voi, quindi la riprenderemo anche a breve, per il semplice motivo che, al di là delle questioni poste, che ovviamente hanno una loro rilevanza, vedremo anche noi come muoverci.
Riferendomi a quanto riportato a pagina 18 e pagina 19 della vostra documentazione, vedo i fondi che partecipano alla costituzione di Idea Fimit, che poi sono fondi partecipati sia da INPS sia da casse di previdenza. Faccio un esempio: il fondo Alpha partecipa per il 31 per cento per quanto riguarda la quantità di immobili dell'INPS, o almeno così mi pare di capire.
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. No, in questo caso la situazione è diversa. Il fondo Alpha ha un patrimonio di immobili e l'INPS partecipa, all'interno del fondo Alpha, per il 31 per cento.
PRESIDENTE. Non mi riferivo a Idea Fimit, ma alla quota del fondo Alpha e al fatto che l'INPS ne detiene il 31 per cento. Come per esempio, per quanto riguarda il fondo Theta, il 99 per cento è detenuto dalla Cassa nazionale del notariato e così via. Ci interessa in modo particolare questa questione con riferimento ai rendimenti che voi avete definito per quanto riguarda alcuni fondi. Per esempio, leggo a pagina 19 che nel caso del fondo Alpha il rendimento è del 7,57 per cento ed è del 8,56 per cento per il fondo Beta e così via.
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. Si tratta di quelli quotati.
PRESIDENTE. Mi riferisco a quelli che vedo e che posso leggere. Queste questioni a noi interessano in modo molto particolare, per il semplice motivo che questi rendimenti determinano, per ciò che riguarda sia l'INPS sia le casse professionali, il bilancio complessivo e la redditività, che poi incide anche sulla sostenibilità stessa del sistema pensionistico in quanto tale.
A noi farebbe estremamente piacere ricevere vostre considerazioni per quanto riguarda i rendimenti sui singoli fondi, cui partecipano le casse, quindi anche per ciò che riguarda l'INPS, perché questo ci consentirebbe non soltanto di rivedere voi e ovviamente ragionare più nel dettaglio, considerato che il tempo a disposizione questo pomeriggio è poco, ma ci consentirebbe anche di ragionare sugli stessi fondi che hanno nel loro interno una quota di immobili di proprietà delle casse in quanto tali. Il complessivo ci consente di capire il rendimento delle singole casse.
È chiaro che su un pezzo di investimento, se noi verifichiamo che, per esempio, per il fondo Ippocrate dell'ENPAM, che partecipa al 100 per cento, voi avete un Pag. 11certo tipo di rendimento complessivamente, mentre, per quanto riguarda il fondo in se stesso, c'è un rendimento molto più basso, vorremmo capire come mai c'è questo rendimento più basso, mentre voi avete rendimenti più alti, anche perché poi tutto incide sul sistema.
Vogliamo capire il sistema dei fondi e il sistema delle redditività, per non trovarci con quello che è accaduto qualche tempo fa con Poste Vita. Vedo che avete anche Poste vita, no?
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. Sì, abbiamo anche Poste Vita. Sul discorso dei fondi quotati, a pagina 20, abbiamo fatto una tabella che può essere utile, dove abbiamo elencato tutti i fondi quotati e non solamente i nostri. Inoltre, abbiamo messo i cinque nostri fondi quotati con la tabella dei rendimenti. Come vedete, su cinque fondi, abbiamo un solo fondo che a prezzi NAV perde il 2 per cento, mentre gli altri guadagnano il 103 per cento o il 63 o il 57 per cento. Oggi, anche se dovessi vendere non a valori NAV, che sono stati contestati, ma a costi di Borsa, quindi al prezzo che, oggi, la Borsa quota, io avrei tutti i rendimenti positivi, tranne uno, su cinque fondi.
PRESIDENTE. A differenza di Poste Vita che ha tutti i rendimenti negativi.
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. In realtà, uno dei nostri fondi, quello Alpha, è stato collocato a Poste Vita ed un pezzettino è stato collocato da Poste Vita, però quello ha rendimenti positivi, nel senso che ha sempre avuto rendimenti positivi e continua ad averne.
PRESIDENTE. Ci interesserebbe averlo per una serie di considerazioni, che faremo anche con le casse. I nostri interlocutori diretti sono le casse perché sono loro che devono sostenere il sistema pensionistico.
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. Noi siamo a disposizione.
PRESIDENTE. Le chiediamo di preparare una nota esplicativa, per poi avere anche la possibilità di rivedervi e fare una discussione molto più ampia e approfondita.
EMANUELE CANIGGIA, amministratore delegato di Idea Fimit sgr. Molto volentieri.
GUALTIERO TAMBURINI, presidente di Idea Fimit sgr. Vorrei solamente aggiungere una cosa, visto che, ora, vi lasciamo questa documentazione, dove c'è tanto e molto di più di quello che è stato raccontato, perché non abbiamo avuto il tempo sufficiente per farlo. Nella slide 8, si mostra il confronto fra il rendimento azionario e il rendimento immobiliare, da cui si può dedurre facilmente che può rendere di più l'investimento immobiliare.
Sottolineo ciò perché non è un dato tanto noto.
PRESIDENTE. Nel ringraziare i nostri ospiti, dispongo che la documentazione prodotta sia allegata al resoconto stenografico della seduta odierna e dichiaro conclusa l'audizione.
La seduta termina alle 15.05.
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DOCUMENTAZIONE PRESENTATA DA IDEA FIMIT SGR
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