XVII Legislatura

Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale

Resoconto stenografico



Seduta n. 5 di Mercoledì 4 dicembre 2013

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 

Audizione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Enrico Giovannini, sulla riforma della governance degli enti previdenziali e assicurativi pubblici (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento della Camera dei deputati):
Di Gioia Lello , Presidente ... 3 
Giovannini Enrico , Ministro del lavoro e delle politiche sociali ... 3 
Di Gioia Lello , Presidente ... 5 
Di Salvo Titti (SEL)  ... 5 
Galati Giuseppe (FI-PdL)  ... 6 
Puglia Sergio  ... 6 
Morassut Roberto (PD)  ... 7 
Di Gioia Lello , Presidente ... 7 
Giovannini Enrico , Ministro del lavoro e delle politiche sociali ... 8 
Di Gioia Lello , Presidente ... 11

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LELLO DI GIOIA

  La seduta comincia alle 8,35.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Enrico Giovannini, sulla riforma della governance degli enti previdenziali e assicurativi pubblici.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, l'audizione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Enrico Giovannini, sulla riforma della governance degli enti previdenziali e assicurativi pubblici. Avverto che il Ministro del lavoro è accompagnato dal Capo di Gabinetto, Francesco Tomasone.
  Do la parola al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Enrico Giovannini.

  ENRICO GIOVANNINI, Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Grazie, presidente, di questa opportunità. L'oggetto dell'audizione riprende il tema della riforma dei sistemi di governance degli enti previdenziali e assistenziali pubblici, argomento sul quale si è già dibattuto nella precedente legislatura a seguito delle recenti riforme normative.
  In particolare, facciamo riferimento al processo di incorporazione dei soppressi Inpdap ed Enpals nell'Inps, e dell'Ispesl e dell'Ipsema nell'Inail.
  Avete già avuto comunicazione da parte del Direttore generale dell'Inps dei numerosi passi che sono stati realizzati in questa fase, e analogo processo è in corso di realizzazione presso l'Inail, con un'attenzione particolare e una difficoltà aggiuntiva legate al fatto che uno degli enti, l'Ispesl, veniva dal mondo della ricerca, quindi vi è la necessità di integrare le attività e i profili professionali del mondo della ricerca all'interno di un ente non di ricerca.
  Anche da questo punto di vista sono stati fatti importanti passi avanti per garantire l'autonomia della ricerca attraverso l'avvio del processo di costituzione di un Comitato scientifico, che dovrà sovrintendere alle attività svolte dai ricercatori ex Ispesl.
  Con la definizione del processo di razionalizzazione organizzativa e funzionale, l'Inps e l'Inail costituiscono oggi rispettivamente il polo pubblico della previdenza e il polo per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, configurandosi quali unici soggetti istituzionali in questi settori, ai quali compete la responsabilità di gran parte del sistema di welfare del nostro Paese.
  Vorrei offrire brevemente alcuni elementi informativi in merito allo stato dei procedimenti di incorporazione degli enti soppressi. Sono stati emanati i decreti interministeriali di trasferimento all'Inps delle risorse umane, strumentali e finanziarie Pag. 4dei soppressi Enpals ed Inpdap, rispettivamente in data 28 marzo e 5 luglio 2013.
  Inoltre in data 2 ottobre è stato anche adottato il decreto interministeriale di trasferimento delle risorse strumentali, umane e finanziarie del soppresso Enam nell'Inps, provvedimento attualmente al vaglio dei competenti organi di controllo.
  Sono stati quindi completati gli atti per i passaggi delle risorse strumentali, umane e finanziarie, e la prossima scadenza viene posizionata intorno a marzo del 2014, periodo entro il quale è necessario non solo realizzare gli atti attuativi e completare questo percorso, ma anche definire il passo successivo, e cioè i piani industriali e le prospettive più di medio termine.
  Vorrei anche ricordare che sono stati ricostituiti i Consigli di Indirizzo e Vigilanza (CIV) sia dell'Inps che dell'Inail, ridotti a seguito delle diverse normative, e che ho personalmente incontrato nelle riunioni di avvio.
  A questo punto possiamo dire che il processo di riconversione è ampiamente avviato e in gran parte realizzato, ma non siamo ancora arrivati alla fine. Desidero cogliere l'occasione per ricordare come la riduzione delle spese sia per l'Inail che per l'Inps, dovuta ai diversi interventi normativi che si sono succeduti, abbia determinato uno sforzo straordinario da parte di ambedue gli enti sia in termini di riduzione delle posizioni dirigenziali, sia soprattutto in termini di razionalizzazione delle spese.
  Ricordo a tal proposito anche il processo di razionalizzazione delle sedi territoriali, processo che ha visto, in particolare nell'Inps ma anche nell'Inail, l'integrazione tra le sedi dei diversi enti precedentemente separati, ma anche assetti organizzativi rivisti e semplificati.
  Nonostante questo sforzo straordinario, bisogna segnalare che l'entità dei risparmi previsti dalle varie normative, in particolare per l'Inps ma in parte anche per l'Inail, sta determinando rischi per il funzionamento concreto delle strutture. Non sto parlando della componente patrimoniale, ma di significative difficoltà gestionali.
  Questo sforzo è quindi ancora in corso, bisogna completarlo ed effettuare, nell'ambito del processo di spending review avviato dal commissario Cottarelli, una valutazione ex post degli interventi realizzati, valutandone la sostenibilità in termini di efficienza gestionale. Ribadisco che sto parlando non della sostenibilità sulle prestazioni, ma della sostenibilità della riduzione dei costi intermedi di attività, che è stata veramente notevole. Proprio ieri è stata pubblicata la relazione della Corte dei Conti sul Bilancio 2012 dell'Inps, relazione trasmessa al Parlamento che evidenzia alcune di queste difficoltà, pur apprezzando lo sforzo importante fatto in questa direzione. La relazione fa presente in particolare che è necessario proseguire nell'integrazione tra le strutture, nell'efficientamento della macchina organizzativa, ma evidenzia anche la necessità di valutare l'adeguatezza complessiva. Non entro nei numeri, che anche il direttore generale Nori ha recentemente illustrato, ma sono cifre molto consistenti in termini di risparmi realizzati.
  Siamo quindi ormai a fine anno, non lontani dal momento nel quale avremo i piani industriali e la programmazione 2014-2016, e come Ministero vigilante siamo in continuo contatto con i due enti per accompagnare questo percorso e sostenerlo.
  Vengo adesso al tema della governance, che è strettamente connesso a questa cadenza temporale degli adempimenti ancora da realizzare nel corso dei prossimi mesi. Non devo certo ricordare a questa Commissione il lavoro fatto dal gruppo istituito nel 2012, presieduto dal Professor Valotti, per la riforma della governance degli enti; ritengo che sia stato realizzato uno studio pregevole, anche in termini di analisi comparativa con le esperienze di altri Paesi. La posizione del Governo è quindi quella di procedere alla riforma della governance (non è eludibile), ma sottolineiamo che la tempistica con cui Pag. 5realizzarla potrebbe essere opportunamente integrata con gli adempimenti di cui ho parlato prima.
  Anche al fine di consentire al nuovo CIV di acquisire in pieno la velocità di crociera dopo la ricostituzione, pensiamo quindi che una discussione seria e approfondita, che poi dovrà avere un suo percorso legislativo, potrebbe essere avviata intorno al mese di marzo o aprile, una volta completati gli ulteriori atti necessari e previsti dalle normative esistenti, per giungere prima della fine dell'anno 2014 al nuovo assetto della governance dei due enti, così da poter procedere alle nomine, viste le scadenze degli organi attuali.
  Mi fermerei qui, rimanendo naturalmente a disposizione dei membri della Commissione.

  PRESIDENTE. Grazie, Ministro. Do quindi la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti e formulare osservazioni.

  TITTI DI SALVO. Ringrazio il Ministro Giovannini per la sua relazione che giustamente è partita dal processo di accorpamento degli enti previdenziali, che è la madre di tutte le storie che commentiamo in questa sede.
  Considero opportuno fare un bilancio, come lei ha fatto, del processo di accorpamento, in particolare dal punto di vista della sostenibilità sociale e non solo economica.
  Ritengo peraltro che lo stesso tipo di approccio debba essere utilizzato per valutare la riforma delle pensioni Fornero, e a questo proposito lei sa, Ministro – perché ho avuto modo di parlarne in Commissione lavoro – come io ritenga necessario fare chiarezza anche sulla differenza di valutazione dei risparmi prodotti dalla riforma Fornero nei prossimi dieci anni, indicati da un lato dalla Ragioneria dello Stato e dall'altro dall'INPS.
  Chiudo questa parentesi e concordo con il criterio che la sostenibilità sociale debba essere il punto di riferimento per valutare la bontà di un processo di riforma. Da questo punto di vista, lei ieri era in Aula con noi quando abbiamo commentato con angoscia il dramma del nuovo schiavismo ottocentesco che a Prato ha avuto purtroppo un tragico epilogo. A fronte di tali fatti, è oggettiva l'assenza di un adeguato numero di ispettori. A proposito di sostenibilità sociale dei tagli e blocco del turnover emerge quindi in questo caso come su un punto fondamentale – che peraltro ha un ritorno economico perché più ispettori ci sono, più si fa emergere il lavoro nero – si ponga un problema molto serio.
  Ricordo che qualche mese fa la Camera aveva votato all'unanimità uno specifico ordine del giorno su questo punto, chiedendo per gli ispettori Inps una deroga al blocco del turnover, anche al fine di evitare il ripetersi di situazioni per le quali ci rendiamo conto del rapporto che intercorre tra l'assenza di strumenti di sorveglianza e i fatti tragici che si verificano, però poi optiamo per altre scelte.
  Credo quindi che la sostenibilità sociale e le cose che ho detto debbano tradursi in una scelta che il Ministero vigilante, quindi lei, Ministro, deve proporre come elemento fondamentale di cambiamento.
  Vorrei esprimere una seconda considerazione su una notazione specifica, che riguarda l'Enpals. Prima dell'accorpamento con l'Inps, era stato avviato un serio confronto tra l'ente e ministeri vigilanti, Parlamento e rappresentanze sindacali per sostenere un settore pressoché privo di ammortizzatori sociali e particolarmente frammentato dal punto di vista dei processi produttivi, valutando l'opportunità di utilizzare parte delle risorse finanziarie detenute dall'ente a tale scopo. Questo ragionamento si è interrotto con il processo di accorpamento degli enti, laddove queste risorse sono confluite nel bilancio Inps; ritengo però che il discorso vada riaperto.
  La terza e ultima considerazione riguarda la governance. Lei indicava i tempi nei quali il processo di governance verrà affrontato e concordo sul fatto che debba essere entro il 2014, se non altro perché entro quella data è prevista la scadenza della carica del Presidente dell'INPS. Circa Pag. 6quelle che dovrebbero essere le modalità di distribuzione dei poteri all'interno dell'Inps ed Inail, credo che un ruolo maggiore debba essere riconosciuto a chi rappresenta coloro che versano i contributi, quindi lavoratori, lavoratrici e imprese, e ricordo che su questo c’è una proposta di Confindustria e delle organizzazioni sindacali che potrebbe essere un buon punto di partenza; ritengo inoltre che anche la nomina del Presidente dell'Inps debba vedere coinvolti gli stakeholder. Ricordo peraltro che sono già state presentate proposte di legge in materia, ma tenevo comunque a sottolineare, in linea con quanto detto da lei, la parte strategica del tema della governance e quanto si debba arrivare preparati a ridefinire gli equilibri dei poteri.

  GIUSEPPE GALATI. Desidero riallacciarmi al tema della governance con particolare riferimento al modello duale, che vede da una parte le funzioni di indirizzo e di vigilanza, dall'altra l'amministrazione e la gestione.
  Rispetto alla eventuale ridefinizione o adeguamento di tale modello, l'obiettivo deve essere anche quello di migliorare la qualità della relazione con le istituzioni pubbliche, ed in un tale ambito rientra anche la valorizzazione del ruolo di vigilanza del Parlamento e ovviamente di questa Commissione. Oltre all'impegno già noto del gruppo di lavoro, credo e le chiedo se lei in questi mesi di responsabilità del Ministero abbia già maturato un parere sulla realizzazione di questo modello duale, sull'opportunità di conformarlo completamente a quello prospettato o di introdurvi invece alcune modifiche per evitare eventuali disfunzioni.

  SERGIO PUGLIA. Grazie, Ministro, per la sua presenza. Lei ha ricordato l'incorporazione dell'Ispesl all'interno dell'Inail e ha rilevato i problemi di integrazione delle mansioni che precedentemente questi lavoratori svolgevano e quelle che oggi devono svolgere in questo nuovo assetto.
  Come ho già detto al Direttore dell'Inail, spingerei questo ente, visto che ha anche una componente di persone specializzate proprio nel campo della prevenzione degli infortuni sul lavoro, a diventare l'ente di indirizzo della formazione sulla sicurezza in Italia, anche perché se è vero che da un lato stiamo attuando una spending review, dall'altro mi chiedo cosa facciamo per diminuire gli indennizzi sugli infortuni.
  I dati ci confermano certamente una diminuzione degli infortuni, è questo è un motivo in più per spingere verso l'attività di prevenzione, che si fa attraverso l'ispezione o attraverso la formazione, ma formazione vera perché averla affidata alle Regioni ha provocato a mio giudizio una deregolamentazione ed un mercato della stessa, mentre sarebbe auspicabile centralizzare la tematica della sicurezza sul lavoro e riportarla, sentita eventualmente anche la Conferenza delle Regioni, nell'alveo degli enti pubblici.
  Circa l'abbassamento dell'offerta dei servizi connessa alla spending review, un'idea potrebbe essere quella di consentire anche ad altri soggetti istituzionali presenti sul territorio, al pari dei patronati, di diventare un terminale per l'offerta di un pubblico servizio; si potrebbe ad esempio valutare la possibilità che possano essere anche gli enti locali a svolgere questa funzione, e che come i patronati anch'essi possano essere pagati – seppur in maniera inferiore – per questo servizio.
  Per quanto riguarda la relazione della Corte dei Conti, ho letto soltanto un breve riassunto, perché i documenti non sono ancora in nostro possesso. Ricordo tuttavia di aver prestato attenzione negli anni scorsi ai bilanci dell'Inps che erano sempre in positivo, analogamente a quello che sembravano essere i bilanci dell'Inpdap, quindi mi domando quale sia la causa delle criticità attuali e mi riservo di fare gli opportuni approfondimenti.
  In tema di ispettori Inps, ritengo eccellente ed opportuno il contenuto dell'ordine del giorno che intende concedere una deroga al blocco delle assunzioni attualmente previsto; in relazione a tale tema peraltro da un po’ di tempo sento ventilare Pag. 7l'ipotesi di creare un sistema di ispezione preventiva, che dovrebbe essere svolta attraverso un invio a datori di lavoro o comunque ad altri soggetti potenzialmente debitori verso l'INPS di una pre-comunicazione di vigilanza – analogamente a ciò che avviene in ambito fiscale con gli studi di settore – e che dovrebbe indurre i datori di lavoro a regolarizzare l'assunzione di personale che si trovi a lavorare in nero.

  ROBERTO MORASSUT. Ringrazio il Ministro per il suo intervento che ci rende ancora più chiaro il quadro di una fase estremamente delicata che ci aspetta l'anno prossimo per quanto riguarda il completamento della fase di accorpamento e al tempo stesso l'avvio del processo di definizione della nuova governance e dei nuovi assetti.
  Trattandosi di una fase estremamente complessa, è bene che il legislatore e gli organi del Parlamento l'affrontino avendo piena contezza degli elementi fattuali e numerici che riguardano la situazione dell'Inps. Lo dico perché il giorno stesso dell'audizione del presidente Mastrapasqua abbiamo successivamente letto sulla stampa dichiarazioni piuttosto allarmanti, poi in parte rientrate con un chiarimento che lo stesso presidente ha voluto fare, sui conti dell'Inps.
  In certa misura non si dicono cose completamente sconosciute, perché è ovvio che l'Inps in questa fase, sia per l'accorpamento, sia per la dinamica economico-sociale, è investito da una situazione critica, però sarebbe opportuno avere un quadro chiaro, per comprenderne in maniera definita l'entità e le strategie migliori per affrontarla. Un'altra questione che sarà necessario approfondire è quella relativa alle partecipazioni mobiliari dell'Inps in società di carattere pubblico o privato. Ritengo quindi che la chiarezza su tutti questi elementi sia assolutamente necessaria per poter affrontare bene la delicata fase di passaggio dell'anno prossimo e dare alla Commissione la possibilità di svolgere pienamente e produttivamente il proprio ruolo di controllo e di vigilanza.

  PRESIDENTE. Desidero anch'io svolgere qualche considerazione. Purtroppo riceviamo sistematicamente delle segnalazioni da cui sembrerebbe che lo stato di riorganizzazione dell'Inps dopo il decreto di accorpamento sia ancora estremamente precario, in quanto lo stesso prevedeva che entro il 5 gennaio vi fosse il completamento della riforma e che in seguito il Ministro avrebbe potuto procedere al commissariamento dell'INPS per quanto riguarda la riorganizzazione in quanto tale.
  Considero quindi necessario che lei ci dia una risposta su cosa intenda fare allo scadere dei termini – ancorché non siano perentori ma ordinativi – nonché una valutazione su come completare la stessa riforma.
  Lei ha ricordato la recente ricostituzione dei CIV, ma a noi pare che vi sia anche la necessità di ridefinirne le competenze, perché allo stato attuale non sembra che ci sia una efficace attività di controllo e di verifica dei bilanci dell'Inps da parte del CIV.
  Inoltre, come sottolineava l'onorevole Morassut, abbiamo la necessità di capire quali siano le partecipazioni finanziarie dell'Inps sia pubbliche che private, e ne vorremmo anche conoscere le finalità, perché siamo completamente all'oscuro di alcune attività che l'Inps svolge e conseguentemente non siamo in grado di svolgere alcun tipo di valutazione.
  La cosa che ritengo però più importante è che, ad un anno ormai dall'entrata in vigore della riforma Fornero, non sappiamo quali siano gli effettivi risparmi a regime, e non siamo ancora riusciti ad intervenire sul secondo e sul terzo pilastro. Credo che questo sia un elemento che necessiterà di particolare approfondimento, anche perché è necessario capire come verranno utilizzate le risorse finanziarie dei fondi pensione.
  Passando ad un'altra questione, ricordo che nei mesi passati c’è stato un grande battage pubblicitario da parte del Presidente Pag. 8dell'Inps sulla questione della busta arancione. Al termine della sua audizione, il Presidente Mastrapasqua ci ha detto che vi sono delle resistenze da parte del Ministero a mettere in cantiere questa questione della busta arancione. Vorremmo sapere quali problemi posti dal Ministero motivino queste difficoltà.
  Infine, considero anche io necessario cominciare a ragionare della governance, tenendo presente che alcune proposte di legge sono state presentate e altre si stanno elaborando.
  Do quindi la parola al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Enrico Giovannini, per la replica.

  ENRICO GIOVANNINI, Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Partirei dal tema della valutazione della riforma delle pensioni. Più volte, anche in tempi non sospetti ossia prima di assumere questo compito, ho lodato l'articolo 1 della legge n. 92 del 2012, che prevede un meccanismo di monitoraggio e valutazione della riforma del mercato del lavoro, e nonostante tale meccanismo non sia previsto nel decreto cosiddetto «Salva Italia» che contiene la riforma delle pensioni, ho già sottolineato la necessità di adottare un approccio simile, che è fondamentale per conoscere i dati e riuscire a capire le prospettive anche a medio termine dei risparmi, di quello che sta funzionando e di quello che non sta funzionando, anche se in realtà poi il Governo stesso è intervenuto già su alcuni aspetti come quello degli esodati, per tentare di superare alcune delle difficoltà applicative.
  In questi giorni ho partecipato a incontri e convegni sul cosiddetto «secondo welfare» che non è secondo pilastro, ma sono i sempre più frequenti accordi integrativi a livello aziendale e settoriale, che stanno cercando di assicurare un'adeguatezza delle prestazioni future. Ho ribadito più volte la mia preoccupazione per l'adeguatezza futura delle pensioni tra trenta o quaranta anni anche in virtù di un'entrata ritardata e discontinua nel mercato del lavoro; è quindi mia intenzione strutturare meglio la riflessione sulla attività di monitoraggio sia insieme al MEF che utilizzando anche degli esperti esterni.
  In questo senso, credo che il lavoro avviato ieri con la prima riunione dei coordinatori della spending review dei vari Ministeri rappresenti un'opportunità, perché chiaramente nel programma del Commissario Cottarelli c’è il tema pensionistico, così come c’è il tema assistenziale, e dunque mi sembra veramente arrivato il momento di procedere in questa direzione in modo più strutturato rispetto a quanto abbiamo visto fino adesso, con l'obiettivo che questo processo di valutazione e di monitoraggio dia risultati che nel corso del 2014 potranno essere utilizzati eventualmente in funzione di decisioni da inserire nella legge di stabilità futura o in altri interventi.
  Altro tema sollevato riguarda la sicurezza e quindi il ruolo dell'INPS, dell'INAIL e del Ministero del lavoro nella lotta all'illegalità e all'irregolarità contributiva. Ho tenuto a precisare ieri nella mia informativa al Parlamento che una serie di soggetti compartecipa al tema della sicurezza sui posti di lavoro. In particolare, per ciò che riguarda l'impiantistica, la sicurezza degli impianti e le norme antincendio, la competenza è non del Ministero, ma delle ASL, dei Vigili del fuoco e, per altri aspetti, della Guardia di Finanza.
  Per ciò che riguarda gli accertamenti ispettivi sul lavoro, è chiaro che l'attività ha sofferto dei tagli di bilancio, però attenzione: nel caso particolare di Prato inviamo persone da Firenze e dalle province limitrofe, quindi non dobbiamo considerare soltanto il numero degli ispettori nella direzione territoriale di Prato perché, rendendoci conto della situazione, vengono sistematicamente messe in sinergia le diverse strutture.
  Vorrei sottolineare anche in questa sede come nella bozza di DPCM di riordino del Ministero del lavoro venga prevista la soppressione dei venti uffici regionali del Ministero e la creazione di quattro uffici interregionali di secondo livello, il che vuol dire che le persone che stanno negli uffici regionali vengono trasferite Pag. 9agli uffici provinciali del capoluogo di regione, quindi non c’è alcuno spostamento.
  Questo meccanismo anzi consentirà di liberare diverse decine di ispettori che oggi lavorano negli uffici regionali, per tornare a lavorare sul territorio, quindi anche all'interno dell'organizzazione ministeriale ci sono degli spazi in questa direzione, che stiamo appunto utilizzando al massimo.
  Credo che, se il Parlamento vuol prendere una decisione anche nell'ottica dell'ordine del giorno ricordato dall'onorevole Di Salvo, la possibilità potrebbe essere quella di prevedere, attraverso la legge di stabilità, un adeguamento all'inflazione delle sanzioni, la cui metà delle maggiorazioni (circa 2 milioni nel 2014) verranno dedicate a potenziare le ispezioni.
  Se quindi il Parlamento, oltre allo stanziamento di 100 milioni per l'Agenzia delle entrate e le sue attività, vuole destinare una parte di risorse al potenziamento della Direzione territoriale del lavoro, degli Ispettorati INPS e INAIL, credo che nei prossimi giorni avrà la possibilità di farlo.
  Detto questo, vorrei sottolineare come l'INPS abbia fatto forti investimenti anche nella tecnologia, il che dovrebbe consentire di portare in porto a breve il decreto per il Sistema informativo nazionale per la prevenzione, che è un'infrastruttura tecnologica che consente di mettere in rete dati tra gli operatori e quindi aiutare il coordinamento interforze dei vari soggetti.
  Il tema non è di semplice soluzione per problemi con il Garante ed altri soggetti che devono essere coinvolti prima della definizione del decreto. C’è poi un problema strutturale di condivisione delle informazioni tra ASL ed altri operatori, però noi siamo fiduciosi nella possibilità di arrivare alla definizione di questo decreto e sbloccare anche questa situazione.
  Sempre in tema di ispezioni, bisogna domandarsi se la scelta del Coordinamento interforze adottata per il caso di Prato non possa essere estesa a tutte le aree a maggiore rischio. Per questo, la prossima settimana incontrerò – congiuntamente a rappresentanti di Inps, Inail e ai Carabinieri che operano sotto il nostro controllo – i direttori delle Direzioni territoriali del lavoro delle dieci Province dove l'irregolarità è più elevata e il numero di sanzioni erogate è più alto per avviare una riflessione in tal senso.
  Vi ricordo che il protocollo del Coordinamento interforze di Prato è stato firmato dal Comune, dalla Provincia, dalla Regione e naturalmente dalla Prefettura, perché a loro spetta il primo ruolo di coordinamento e di controllo: noi siamo strumentali rispetto a queste attività, ma un ruolo di supporto è necessario affinché gli enti locali prendano maggiore responsabilità e coscienza di queste operazioni.
  Vengo al tema della governance. Condivido quello che è stato detto anche dal Presidente sulla necessità di accelerare sul completamento degli atti previsti dalla normativa corrente, e per questo quando ho assunto la responsabilità del Ministero ho cercato di accelerare il decreto di incorporazione dei beni strumentali che era fermo.
  Dobbiamo tuttavia prendere atto del ritardo con cui questo decreto è stato approvato e quindi, più che la ricordata scadenza del 5 gennaio, dobbiamo immaginare una scadenza di febbraio-marzo, visto che il decreto di incorporazione (che è di ottobre) prevede sei mesi per la definizione di un piano industriale complessivo, che peraltro ho già iniziato a discutere con i due Presidenti. Su questo tema si innesta anche la recente nomina dei due Presidenti dei CIV, che è mia intenzione incontrare quanto prima, nella consapevolezza che la delicatezza del percorso di governance e la necessità del coinvolgimento degli stakeholders rappresenta un passaggio fondamentale sia in questa prima fase di ridisegno, che in quella successiva di realizzazione.
  Le missioni dell'INPS e dell'INAIL sono abbastanza ben definite, e in relazione a quest'ultimo ente il senatore Puglia ha sottolineato l'importanza del tema della formazione nella sicurezza del lavoro, accanto a quale io vorrei ricordare anche lo strumento del fondo per favorire gli investimenti in sicurezza. Ho parlato con il Presidente De Felice in questi mesi per Pag. 10tentare di superare una delle difficoltà che ha impedito di usare appieno questo fondo, e cioè il fatto che, quando con una impresa si fa un piano che prevede la compartecipazione alla spesa di questo fondo, poi l'impresa deve andare alla banca e ottenere dei finanziamenti, e spesso questo elemento viene a cadere, così che l'intero investimento non si fa.
  Ho invitato il Presidente dell'INAIL a discutere per esempio con Cassa depositi e prestiti se non si possa immaginare un meccanismo di garanzia e partecipazione per questo tipo di investimenti, per consentire di sbloccare questi fondi, anche perché oggi la sicurezza si fa più con l'acquisizione di impianti e di macchinari che mettendosi un caschetto in testa, tanto per fare un esempio sciocco.
  In questo senso, la ragione per cui ho accelerato in questa direzione è che con la ripresa economica che noi ci aspettiamo sia in corso, come anche Confindustria stima per l'ultimo trimestre di quest'anno, il rilancio degli investimenti può passare anche nella direzione di un rinnovo degli impianti per la sicurezza.
  Sempre in tale ambito vorrei ricordare che nel disegno di legge di stabilità noi abbiamo previsto che la riduzione dei premi INAIL vada a favore in particolare di quelle imprese con un basso tasso di incidentalità; anche questo mi sembra un interessante legame tra un'incentivazione di natura finanziaria e un investimento in sicurezza.
  Qualche parola sul tema del bilancio INPS legato anche alla questione INPDAP. Come ha detto il Ministro Saccomanni e ho detto anch'io, esiste non un problema di sostenibilità, ma di scrittura contabile, che stiamo tentando di risolvere proprio con la legge di stabilità. Ci sarà infatti un emendamento in questa direzione per chiarire la situazione, che non cambia la sostanza che non è certo di insostenibilità dei conti, ma è opportuno che anche la rappresentazione contabile della realtà sia corretta. Questo dovrebbe porre fine al tormentone che ogni tanto riemerge anche giustamente, visto che anche la Corte dei Conti segnala la necessità di sanare questa situazione. La rappresentazione contabile deve essere coerente con la realtà, e, visto che la realtà e molto più solida di ciò che appare, è opportuno che la rappresentazione contabile la riproduca.
  Desidero svolgere due ultime considerazioni, la prima delle quali riguarda la valorizzazione del patrimonio immobiliare ricordata dal Presidente Di Gioia. Alcune mozioni che vengono discusse oggi pomeriggio alla Camera vertono su questo tema molto rilevante, che richiede un equilibrio particolare, che contemperi la giusta esigenza di utilizzare questo straordinario patrimonio immobiliare per risolvere questioni di disagio abitativo (che purtroppo in Italia ancora esistono) con il bisogno di evitare gli abusi verificatisi in passato, così come bisogna contemperare l'esigenza della giusta valorizzazione di questo patrimonio immobiliare ai fini della riduzione del debito pubblico nell'ambito dei programmi complessivi che Parlamento e Governo hanno assunto. Si tratta quindi di un elemento delicato, su cui apprezziamo il ruolo della Commissione e del Parlamento nel fornire l'orientamento.
  L'ultima considerazione verte sul tema della busta arancione, su cui abbiamo fatto un incontro recente. Busta arancione vuol dire tutto e nulla, lo dico molto serenamente essendo stato nella mia vita precedente a favore della trasparenza in questa direzione.
  Se busta arancione vuol dire mandare a casa di tutte le persone un foglio di carta con dei numeri, non credo che faremmo un buon servizio al sistema, visto anche, come i dati OCSE ci dimostrano, la scarsa dimestichezza di molta parte della popolazione con la capacità matematica. L'obbiettivo della busta arancione – condivisibile al cento per cento – deve essere invece quello di aiutare le persone a fare le scelte giuste, a orientare la propria vita lavorativa e il proprio percorso contributivo per assicurare adeguati trattamenti in futuro. Realizzare questo obbiettivo in una situazione di modifiche normative e di preoccupazione per la crisi economica non è facile, perché, se ad esempio mandassimo una busta arancione a un giovane Pag. 11all'inizio della sua vita lavorativa senza ulteriori indicazioni che lo spingano ad immaginare e programmare il suo percorso, non otterremmo alcun risultato.
  Stiamo lavorando con i tecnici dell'INPS, oltre che con la direzione generale e la presidenza, per costruire un sistema informatico che educhi e consenta alle persone di fare simulazioni, di fare valutazioni, più che dire «questo è il tuo futuro segnato, non puoi fare nulla», perché sarebbe esattamente l'opposto della finalità.
  Non è corretto dire che ci siano resistenze, ma c’è un'attenzione affinché questo sia un passo avanti importante per aiutare le persone a fare le scelte migliori per la propria vita, e non un boomerang che diffonda messaggi sbagliati.

  PRESIDENTE. Ringrazio il Ministro, a cui chiederemo nel prossimo futuro un'ulteriore audizione per verificare lo stato evolutivo dei processi in corso su cui oggi ci ha riferito, e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.30.