XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere

Resoconto stenografico



Seduta n. 207 di Mercoledì 24 maggio 2017

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Bindi Rosy , Presidente ... 3 

Comunicazioni della presidente:
Bindi Rosy , Presidente ... 3 

Audizione del capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, Gerarda Pantalone:
Bindi Rosy , Presidente ... 3 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 3 
Bindi Rosy , Presidente ... 3 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 3 
Bindi Rosy , Presidente ... 7 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 7 
Bindi Rosy , Presidente ... 7 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 7 
Bindi Rosy , Presidente ... 7 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 7 
Bindi Rosy , Presidente ... 7 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 7 
Bindi Rosy , Presidente ... 7 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 7 
Bindi Rosy , Presidente ... 7 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 7 
Bindi Rosy , Presidente ... 7 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 7 
Bindi Rosy , Presidente ... 7 
Bruno Bossio Vincenza (PD)  ... 7 
Bindi Rosy , Presidente ... 7 
Bruno Bossio Vincenza (PD)  ... 8 
Bindi Rosy , Presidente ... 8 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 8 
Bruno Bossio Vincenza (PD)  ... 8 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 8 
Bindi Rosy , Presidente ... 9 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 9 
Bindi Rosy , Presidente ... 9 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 9 
Bindi Rosy , Presidente ... 9 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 9 
Bindi Rosy , Presidente ... 10 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 10 
Bindi Rosy , Presidente ... 10 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 10 
Bindi Rosy , Presidente ... 10 
Bruno Bossio Vincenza (PD)  ... 10 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 11 
Bruno Bossio Vincenza (PD)  ... 11 
Bindi Rosy , Presidente ... 11 
Bruno Bossio Vincenza (PD)  ... 11 
Sarti Giulia (M5S)  ... 12 
Mattiello Davide (PD)  ... 13 
Capacchione Rosaria  ... 13 
Falanga Ciro  ... 14 
Vecchio Andrea (Misto)  ... 15 
Bindi Rosy , Presidente ... 15 
Vecchio Andrea (Misto)  ... 15 
Bindi Rosy , Presidente ... 15 
Magorno Ernesto (PD)  ... 15 
Bindi Rosy , Presidente ... 16 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 16 
Bindi Rosy , Presidente ... 16 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 16 
Bindi Rosy , Presidente ... 16 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 16 
Bindi Rosy , Presidente ... 16 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 16 
Bindi Rosy , Presidente ... 16 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 16 
Bindi Rosy , Presidente ... 17 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 17 
Bruno Bossio Vincenza (PD)  ... 17 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 17 
Bruno Bossio Vincenza (PD)  ... 17 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 17 
Bindi Rosy , Presidente ... 17 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 17 
Bindi Rosy , Presidente ... 17 
Sarti Giulia (M5S)  ... 17 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 17 
Bindi Rosy , Presidente ... 18 
Sarti Giulia (M5S)  ... 18 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 18 
Sarti Giulia (M5S)  ... 18 
Bruno Bossio Vincenza (PD)  ... 18 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 18 
Bruno Bossio Vincenza (PD)  ... 18 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 18 
Capacchione Rosaria  ... 19 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 19 
Capacchione Rosaria  ... 19 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 19 
Falanga Ciro  ... 19 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 19 
Falanga Ciro  ... 19 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 19 
Bindi Rosy , Presidente ... 19 
Bruno Bossio Vincenza (PD)  ... 19 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 19 
Mattiello Davide (PD)  ... 19 
Pantalone Gerarda , capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione ... 19 
Bindi Rosy , Presidente ... 19

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
ROSY BINDI

  La seduta inizia alle 14.15.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che se non vi sono obiezioni la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.

(Così rimane stabilito).

Comunicazioni della presidente.

  PRESIDENTE. Buon pomeriggio. Comunico che martedì 30 maggio una delegazione della Commissione si recherà in missione presso la prefettura di Roma per un approfondimento sulla situazione della criminalità organizzata in provincia di Roma e nel basso Lazio. Sarà anche un aggiornamento su tutto, ma in particolare è dedicata, come spesso da voi sollecitato, al basso Lazio e alla provincia. C'è da formare la delegazione. Il numero è sufficiente? Perfetto.

Audizione del capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, Gerarda Pantalone.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione del capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, prefetto Gerarda Pantalone. Il prefetto Pantalone è accompagnata dal prefetto Carmine Valente, vice capo dipartimento vicario, e dal direttore generale dei servizi civili per l'immigrazione e l'asilo.
  L'audizione è dedicata a un approfondimento sul tema del ruolo della criminalità organizzata nella gestione di forme di attività illecite contro la persona, l'ambiente, i patrimoni, i diritti di proprietà intellettuale e la sicurezza dello Stato, ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera e), della legge istitutiva, con particolare riguardo alla promozione e allo sfruttamento dei flussi migratori illegali o legali, anche con riferimento alle recenti vicende del CARA di Isola Capo Rizzuto in provincia di Crotone.
  Ricordo che la seduta odierna si svolge nella forma della libera audizione e che, ove necessario, i lavori potranno proseguire in forma segreta.
  Ringrazio pertanto il prefetto Pantalone, nostra antica conoscenza, e le cedo volentieri la parola.

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Buongiorno a tutti. Grazie, signor presidente.

  PRESIDENTE. La ringrazio anche dell'immediata disponibilità che ha dato ad essere qui tra noi.

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Io darei una brevissima premessa e panoramica generale sul sistema dell'accoglienza in Italia e sul fenomeno che sta interessando il nostro Paese dal 2014 in poi in maniera consistente, anche se era incominciato da molto prima.
  La situazione si è andata aggravando quando abbiamo avuto dei flussi incredibili, Pag. 4 se pensiamo che siamo passati dalle 2 mila presenze del 2013 alle 66 mila del 2014, alle 103 mila del 2015, fino poi ad arrivare a quelle attuali. Nei primi mesi di quest'anno sono sbarcate sulle nostre coste circa 50 mila persone.
  Ciò in relazione alla situazione delle gravi crisi umanitarie e dei conflitti in Medio Oriente, Asia e Africa, e abbiamo avuto questo costante flusso di persone, per la maggior parte provenienti inizialmente dalla Siria, dall'Eritrea, dal Mali, dalla Nigeria e dalla Somalia, cui man mano si sono affiancati non solo migranti che lasciavano zone sedi di conflitti, ma anche tutti coloro che avevano l'aspettativa di una vita migliore, i cosiddetti «migranti economici».
  Il sistema dell'accoglienza in Italia è un sistema che si è andato man mano perfezionando nel tempo, quindi si è partiti da nove centri governativi, i cosiddetti CARA di cui fa parte anche quello di Isola Capo Rizzuto, per ampliarsi man mano sempre di più.
  Ad oggi abbiamo tre tipologie di centri di accoglienza. A questi grandi centri o ex centri governativi si sono aggiunte le strutture dello SPRAR, che provvedono alla seconda accoglienza con progettualità fatte con gli enti locali, e quelli che oggi costituiscono circa l'80 per cento delle strutture di accoglienza, ossia i cosiddetti centri temporanei, i CAS, strutture che il prefetto attiva nell'ipotesi in cui non possa far fronte agli arrivi che arrivano nella provincia con le strutture disponibili.
  La legge cardine che nell'ultimo periodo ci ha consentito di promuovere questo sistema di accoglienza è la legge n. 142 del 2015 che, nel recepire delle direttive comunitarie, ha praticamente improntato tutto il sistema sul potenziamento del sistema SPRAR, sull'avvio di un percorso strutturale per i minori stranieri, sulla consapevolezza e sulla necessità di un'accoglienza dedicata per i minori vulnerabili, sull'integrazione dei migranti.
  L'Italia si è attrezzata man mano nel tempo, innanzitutto (anche questo per una richiesta specifica dell'Europa) attraverso la creazione di hotspot nelle località interessate dai maggiori sbarchi. Attualmente gli hotspot sono a Lampedusa, Trapani, Pozzallo e Taranto, e sono in fase di attuazione anche altri hotspot.
  La maggioranza dei migranti si trova nei centri attivati dai prefetti per esigenze, ma il piano più forte è stato quello di promuovere un'accoglienza diffusa su tutto il territorio nazionale. Dal 2014, in sede di Conferenza unificata è stata convenuta una distribuzione dei migranti su tutto il territorio nazionale in relazione alle quote di accesso al fondo sociale, in relazione quindi alla popolazione, però dobbiamo dire che ad oggi, sugli 8 mila comuni che abbiamo, accolgono soltanto 2.850. Ciò quale conseguenza ha? Che alcuni territori sono superaffollati di migranti, con le ovvie problematiche di ordine sociale e di sicurezza, e altri comuni invece non accolgono.
  Per questo è stato adottato un piano d'intesa con l'ANCI per la distribuzione omogenea dei migranti su tutto il territorio nazionale. Il piano è stato poi varato e sta incominciando a essere operativo con incontri che ogni prefettura, unitamente all'ANCI, sta facendo con tutti i sindaci d'Italia. Il piano prevede la distribuzione di sei migranti per i comuni fino a 2 mila abitanti, del 2 per cento nelle città metropolitane e poi ancora in una percentuale che va tra il 3 e il 3 virgola qualche punto percentuale in tutti gli altri comuni.
  Si stanno facendo dei passi avanti. È ovvio che il piano di distribuzione non può avere un'attuazione immediata, occorre una consapevolezza di tutti i sindaci nell'accoglienza e una consapevolezza anche della cittadinanza dell'ospitalità. La politica del Ministro dell'interno è quella di riuscire a realizzare la totalità del piano di accoglienza, perché questo consentirà di non avere più grandi concentrazioni di numeri, perché i grandi centri non fanno bene né ai migranti, né ai territori, li vogliamo chiudere, ma ovviamente garantendo una distribuzione equa su tutto il territorio nazionale.
  Io devo dire qualcosa a proposito dell'ultimo decreto-legge poi convertito, perché con questa legge si sono poste le basi per riuscire a dare un'accoglienza e di Pag. 5conseguenza un'integrazione migliore ai migranti, perché un punto cardine della legge è quello di dare una maggiore efficienza e rapidità alle decisioni delle commissioni sul riconoscimento dello status di rifugiato politico.
  Verranno potenziate le commissioni, è stato bandito il 3 maggio scorso un decreto per l'assunzione di 250 professionalità da dare a supporto delle commissioni. Non solo dal punto di vista delle commissioni, ma anche dal punto di vista della magistratura è stato fatto un passo in avanti, perché sono state previste delle sezioni specializzate presso ogni corte d'appello per gli eventuali o, più che eventuali, sicuri ricorsi avverso le decisioni.
  Oggi il sistema funziona così: se il migrante riceve un diniego di riconoscimento di protezione internazionale da parte delle commissioni e presenta ricorso, continua ad avere l'accoglienza nei diversi centri situati nel nostro territorio nazionale. Ciò comporta oggi la permanenza del migrante anche per due anni e oltre nel centro.
  Il nostro obiettivo è quello di ridurre i due anni a sei mesi con la riforma che è stata fatta, riforma che prevede anche un altro elemento molto importante, la creazione di ulteriori centri per il rimpatrio, per far sì che per coloro che non hanno diritto a rimanere nel nostro territorio nazionale perché non sono stati riconosciuti degni della protezione internazionale, né di una protezione umanitaria o sussidiaria e devono lasciare il nostro Paese con la creazione dei nuovi centri per il rimpatrio si darà concretezza ed effettività al rimpatrio forzato.
  È in fase avanzata di lavoro un gruppo di lavoro istituito dal Ministro dell'interno anche con componenti delle regioni, per una scelta condivisa delle località in cui far sorgere questi centri per il rimpatrio. L'idea è di farne sorgere uno per ogni regione, con una capienza di circa 100-120, proprio per non avere grossi numeri.
  Ovviamente, come dicevo, il piano di accoglienza ha bisogno di tempo per poter essere ben recepito, e sforzi se ne sono fatti. Proprio adesso, 152 nuovi comuni hanno presentato dei progetti SPRAR, che saranno esaminati e ammessi a funzionamento il prossimo 1° luglio.
  Nelle more, ogni grande flusso di sbarco di migranti costituisce un problema e un ostacolo alla realizzazione del piano di accoglienza diffusa. Devo però dire che in questa direzione si sta molto lavorando.
  Arriviamo alla parte che interessa di più a noi: come ci si è attrezzati? Dal punto di vista dell'accoglienza, attraverso la creazione di strutture, attraverso la definizione di modalità di accoglienza che tengano conto del rispetto dei diritti e di tutte le convenzioni internazionali, dal punto di vista dell'azione amministrativa si è andato via via componendo un sistema di controlli, che evidentemente ha ancora bisogno di essere rafforzato. Farei quindi un excursus di questi controlli per evidenziare in cosa si estrinsecano e si concretizzano.
  Innanzitutto tutte le procedure sono ad evidenza pubblica, sono gare di appalto nel rispetto di tutte le procedure ordinarie, quindi con la massima pubblicità e con la massima trasparenza. Le prefetture esercitano innanzitutto un tipo di controllo economico-finanziario ai fini del pagamento dei corrispettivi e delle fatture che vengono presentate.
  Dal 2014-2015 in poi è stato messo in piedi un sistema di ispezioni nei diversi centri per la verifica della qualità dei servizi resi. È un sistema che si è andato man mano perfezionando, che si è attivato inizialmente nelle prefetture sedi di centri governativi, e poi si è esteso a tutti gli altri centri temporanei. Nuclei ispettivi composti da funzionari delle prefetture e di altre amministrazioni dello Stato, se ritenuti necessari, e anche in collaborazione con organizzazioni umanitarie. Ha preso corpo un sistema di ispezioni a livello locale e anche a livello dipartimentale, con vari progetti che sono stati posti in essere.
  Terrei molto a fare il focus su due punti recenti che sono di importanza vitale. Un nuovo schema di capitolato, che è stato approvato nel marzo 2017, sulle prestazioni oggetto di contratti di appalto per l'accoglienza dei migranti, che è stato redatto recependo tutte le osservazioni che Pag. 6l'ANAC aveva formulato in ordine a questo schema.
  Lo schema di capitolato registrato dalla Corte dei conti e diffuso a tutte le prefetture, che sarà lo schema di capitolato a cui ci si atterrà per tutte le procedure che saranno poste in essere da oggi in poi, prevede delle grosse innovazioni. La prima è la suddivisione dell'oggetto del contratto in diversi lotti funzionali, cosa che consente di non avere più mega-appalti e tra l'altro con un oggetto indefinito, ma di riuscire ad avere quattro lotti di appalti, l'uno che riguarda la fornitura di servizi alla persona, l'altro la fornitura di pasti, l'altro ancora il servizio di pulizia e di igiene ambientale, e il quarto la fornitura di beni.
  Ciò cosa comporta? Che intanto i beni oggetto dei singoli appalti avranno una rendicontazione analitica e non più una rendicontazione unica, con una maggiore possibilità di controllo da parte delle prefetture. Inoltre al capitolato sono allegate delle schede tecniche, che descrivono in maniera analitica e dettagliata tutti i beni, ad esempio addirittura nel kit che va dato alla persona quando arriva nella struttura, dove è prescritto che deve essere dato del vestiario, si arriva a scrivere addirittura la tipologia di vestiario da dare, ossia la maglietta di cotone oppure la felpa di misto lana, oppure quando si parla del servizio di igiene vengono scritti addirittura i dettagli dei prodotti chimici che devono contenere i materiali attraverso cui viene effettuata la pulizia.
  L'appalto. L'aggiudicazione è all'offerta economicamente più vantaggiosa, ma anche qui va detto che l'offerta economicamente più vantaggiosa può essere determinata secondo varie formule. La formula adottata su preciso suggerimento dell'ANAC è stata la cosiddetta «bilineare», ossia una formula matematica composta che dà meno valenza al prezzo, per evitare gli eccessivi ribassi.
  Ancora, è previsto un forte sistema di controllo da parte delle prefetture, innanzitutto la nomina di un esecutore del contratto e poi controlli da effettuare nei centri fatti a cadenza ravvicinata e senza preavviso. Ancora, sono state determinate, aumentandone la valenza, le percentuali delle penali da applicare in caso di inadempienza.
  Dall'11 maggio ha preso concreta vita un progetto redatto con fondi FAMI, che prevede 2.130 visite ispettive, che si realizzeranno da parte del Ministero dell'interno nei diversi centri in diciotto mesi. Sono partite l'11 maggio ed è stato istituito un osservatorio permanente, che avrà la capacità di validare anche le strumentazioni di rilevamento, quindi abbiamo iniziato con venti visite pilota in tutte le tipologie di centro per verificare la validità del sistema di rilevamento, e poi l'osservatorio attraverso una piattaforma informatica potrà estrapolare ed analizzare tutti i dati per rendere un controllo ancora più capillare.
  Anche in relazione a fatti molto brutti che si stanno verificando e che si sono verificati soprattutto negli ultimi tempi, il Ministro Minniti ha inteso ancor di più rafforzare l'azione, prevedendo un accurato monitoraggio sulle attività amministrative delle prefetture, che potrà essere realizzato anche in fase di coordinamento regionale, ai fini di un'armonizzazione e anche di un'uniformità di procedure. Abbiamo avviato lo studio per la definizione di misure più concrete. Mi riferisco all'estensione anche al settore dell'immigrazione delle white list, quindi di un albo dei fornitori. È un percorso difficile, nel quale però dobbiamo andare perché riteniamo che una soglia anticipata di cautela prevista per tutte le attività sensibili possa essere una chiave anche in aderenza a quanto auspica l'ANAC per garantire una prevenzione ancora maggiore.
  A questo si aggiunga l'accelerazione al massimo del patto con l'ANCI. Va realizzato con un colloquio giornaliero con tutti i sindaci. Pochi giorni fa il Ministro Minniti è stato a Milano, dove è stato firmato un patto tra il prefetto di Milano e ottanta sindaci dell’hinterland che non accoglievano, per la distribuzione più equa dei migranti. I sindaci del milanese si sono impegnati a individuare le strutture e a comunicarle alla prefettura, perché provveda a fare tutte le gare. Pag. 7
  Stiamo studiando con il prefetto di Catanzaro un diverso modulo per la Calabria, per riuscire a coinvolgere tutti quei piccoli comuni che da anni stanno soffrendo dello spopolamento e poter avere anche come conseguenza uno sviluppo territoriale e far sì che l'accoglienza possa anche essere un volano di sviluppo. È su questa strada che dobbiamo proseguire, esaminando a livello territoriale le varie opportunità.
  Questa è una semplice panoramica generale, giusto per mettervi a conoscenza del nostro sistema di accoglienza, ma sono qui disponibile per ogni richiesta.

  PRESIDENTE. Farei io la prima richiesta: ci illustri il caso Crotone, prefetto. Ci racconti cosa è successo anche dal punto di vista del Ministero, poi ascolteremo anche noi il procuratore Gratteri naturalmente. Decida lei se in audizione libera, se vuole segretare ...

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Se lei è d'accordo, per quanto concerne questo argomento farei una ricostruzione storica asettica delle procedure amministrative che sono state eseguite nel CARA di Crotone, così come risultano dagli atti in possesso del dipartimento, che le direzioni hanno dato, anche perché vi è un'inchiesta della magistratura, ma anche un'inchiesta amministrativa disposta dal Ministro Minniti, che è stata affidata al prefetto di Catanzaro. In presenza di questi due accertamenti, farei semplicemente un riepilogo. Se poi c'è bisogno di qualcosa in più, magari andiamo in...

  PRESIDENTE. Intanto ci faccia il riepilogo. Le faccio anche un'altra domanda: è stato predisposto anche l'accesso al Comune di Isola di Capo Rizzuto? È in studio anche questo o no?

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Penso che sia allo studio.

  PRESIDENTE. È allo studio.

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Non è di competenza del mio dipartimento, quindi...

  PRESIDENTE. Va bene, è allo studio.

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Più che allo studio, il prefetto deve chiedere la delega al Ministro e ritengo che il Ministro abbia dato la delega dei poteri di accesso, però non è di competenza del mio ufficio e non le so dire...

  PRESIDENTE. La provincia è Crotone però in questo caso.

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Crotone, mi scusi.

  PRESIDENTE. Crotone è per l'accesso, ma l'ispezione la fa...

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Per l'ispezione il Ministro Minniti ha incaricato una commissione...

  PRESIDENTE. Una commissione presieduta dal prefetto di Catanzaro Latella...

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Una commissione presieduta dal prefetto di Catanzaro e composta da altre due professionalità del Ministero dell'interno.

  PRESIDENTE. Benissimo.

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Ci dà degli elementi o è un fatto generico di come si fanno le ispezioni nelle prefetture rispetto ai CARA? Specifico.

  PRESIDENTE. No, è la sequenza di dati e di atti che hanno riguardato il CARA di Isola di Capo Rizzuto, quindi ascolterei, francamente.

Pag. 8

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Oggi la struttura ospita 1.142 migranti, è una struttura che nel tempo ha avuto diversi interventi di riqualificazione strutturali e trova le sue origini fin dal 1999 quale centro di prima assistenza istituito ai sensi della legge Puglia. Nel tempo si è affiancato un centro di permanenza temporanea e di assistenza e poi un centro d'identificazione non più operante.
  Ripeto: dalla documentazione agli atti delle diverse articolazioni del dipartimento che oggi dirigo ricaviamo che la Confederazione delle Misericordie è presente fin dal 2003 nelle diverse strutture di accoglienza e permanenza esistenti nel tempo.
  Partiamo nel 2003, quando la prefettura di Crotone affida a trattativa privata in convenzione alla Misericordia con sede in Isola di Capo Rizzuto, alla Caritas diocesana di Crotone, all'ASL di Crotone, al Comune di Capo Rizzuto, alla Croce Rossa comitato provinciale di Crotone, all'ATI Mediterranea Catering e all'Hotel ristorante La Campagnola la gestione del centro per gli anni 2003 e 2004, gestione che viene poi rinnovata per il biennio successivo in virtù di un'apposita clausola contenuta nella stessa convenzione. Questo per quanto riguarda il centro di accoglienza.
  Anche per il centro di permanenza temporanea negli anni 2003 e 2004 la gestione viene affidata alla Confederazione nazionale della Misericordia d'Italia con sede a Firenze, a seguito di una trattativa privata previo esperimento di gara, cui erano stati invitati a partecipare anche la Croce Rossa, l'ARCI, la Caritas e il Comune.
  Evidentemente era una procedura negoziata, la normativa dell'epoca consentiva alla accurata e prudente valutazione dei prefetti la scelta degli enti pubblici o privati cui affidare il sistema di accoglienza, raccomandando la pubblicità e di ampliare la sfera degli enti cui ci si riferiva. Queste erano le direttive dell'epoca.
  Per il 2007-2008 la gestione del centro di accoglienza viene affidata sempre a trattativa privata, previo esperimento di gara informale evidentemente negoziata, all'ATI Confederazione nazionale delle Misericordie d'Italia con sede in Firenze e Caritas diocesana di Crotone Santa Severina, al prezzo di 20.492.933 euro IVA esente. Il centro di permanenza temporanea analogamente per gli stessi anni veniva affidato all'ATI Confederazione nazionale delle Misericordie d'Italia con sede in Firenze e alla Caritas diocesana di Crotone Santa Severina, al prezzo di 2.887.909 euro, contratto poi risolto perché il centro di permanenza temporanea nel maggio 2007 è stato chiuso.
  Io sto facendo una ricostruzione asettica degli atti d'ufficio. Dal 1° agosto 2009 al 31 luglio 2012, con una proroga poi fino al 21 novembre 2012, sia la gestione del centro di accoglienza che quella del centro di accoglienza per richiedenti asilo (perché nel tempo si sono alternate diverse strutture con diverse tipologie, CPSA e poi Centro di prima accoglienza e CARA) è stata affidata previo espletamento di gara d'appalto, effettuata con l'ausilio della stazione unica appaltante. Fino al 2009 la prefettura di Catania ha agito quale stazione unica appaltante.

  PRESIDENTE. Catania?

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Scusatemi, Crotone ha agito quale stazione unica appaltante, dal 2009 in poi la stazione unica appaltante (SUA) era istituita presso la provincia, per cui la prefettura di Crotone si è avvalsa anche dell'ausilio della SUA istituita presso la provincia per l'affidamento delle gare.
  Dicevo, anche questa gara è stata affidata (previo esperimento di gara d'appalto, qui siamo ad un esperimento di gara d'appalto, effettuata con l'ausilio della stazione unica appaltante) in base al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa alla Confederazione nazionale delle Misericordie con sede in Firenze, al prezzo di 23.056.501 euro IVA esente.

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Chi ha vinto questa gara?

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. La Confederazione nazionale delle Pag. 9Misericordie d'Italia con sede in Firenze (lascerò la scheda agli atti della Commissione).

  PRESIDENTE. Grazie.

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Dal 1° agosto 2009 al 31 luglio 2012 con proroga fino al 21 novembre 2012, la gestione del Centro di identificazione e di espulsione, ex Centro di accoglienza temporanea, è stata affidata, previo esperimento di gara d'appalto effettuata con l'ausilio della SUA di Crotone, in base al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, all'ATI composta da Confederazione nazionale delle Misericordie d'Italia con sede in Firenze e dalla Caritas Diocesana di Crotone, al prezzo di euro 5.425.435 IVA esente.
  Dal 21 novembre 2012 al 21 novembre 2015 per tutte le strutture esistenti nel Centro, previo esperimento di gara aggiudicata con il criterio del massimo ribasso, la gestione viene affidata alla Confederazione nazionale delle Misericordie d'Italia con sede in Firenze, al prezzo di 20.020.926 euro.
  Arriviamo al contratto attuale.

  PRESIDENTE. Per favore, arriviamo alla fine della lettura di questo documento che è – consentitemi – molto evidente nella sua... e poi faremo le domande. Prefetto, prego.

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Dal 1° novembre 2016 per un periodo di un anno la gara è stata aggiudicata all'ATI Sant'Anna accoglienza, composta dalla società Consorzio opere di misericordia con sede a Firenze quale mandataria. A sua volta questa società, Consorzio della Misericordia, è costituita dalla Confederazione nazionale Misericordia d'Italia e da Miser Isola di Capo Rizzuto. Miser non lo so, è una sigla di una società...

  PRESIDENTE. È una nuova veste che gli stessi soggetti si sono dati. Giusto, prefetto?

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Io sto citando questa composizione dell'ATI non solo perché è scritto nel contratto, ma perché vi dirò alla fine che la Miser è destinataria del provvedimento.
  ATI Sant'Anna, che era composta dalla società Consorzio opere di misericordia di Firenze mandataria, a sua volta composta dalla Confederazione nazionale delle Misericordie e da Miser di Isola Capo Rizzuto, poi dalla Mediterranea Catering con sede a Crotone, dalla Puliverde Srl con sede a Crotone, dalla Cooperativa Servizi Crotone, dalla società Cooperativa Cosec con sede a Crotone, da Ristorart Toscana con sede a Prato. Appalto con l'offerta economicamente più vantaggiosa.
  Attualmente i servizi quindi sono svolti da questa ATI che ha vinto la gara e le prestazioni vengono così svolte: la società Consorzio opere Misericordia offre i servizi di assistenza generica alla persona e di trasporto per un 56 per cento; la Mediterranea servizio di ristorazione per il 7,86 per cento; la Puliverde i servizi di igiene, pulizia e igiene ambientale per il 7,86 per cento; la Ristorart i servizi di pasti e di ristorazione per il 19 per cento.
  In assenza della informativa antimafia nei confronti della società Consorzio opere di misericordia, che la prefettura di Crotone ha chiesto a quella di Firenze, competente per territorio perché la sede legale della società è in Firenze, il contratto è stato sottoscritto, con l'espressa clausola risolutiva espressa che ne prevede lo scioglimento automatico al verificarsi di certificazione ostativa.
  Oggi, a seguito dei recenti provvedimenti dell'autorità giudiziaria, le attività di competenza della Miser Isola di Capo Rizzuto sono svolte da amministratori giudiziari.
  Tutti i contratti sono stati sottoscritti dalla prefettura di Crotone e dall'ente che si è rivelato aggiudicatario, sono stati poi trasmessi al Dipartimento delle libertà civili, in particolare alla Direzione centrale dei servizi civili per l'immigrazione e l'asilo, che ha impegnato le risorse finanziarie e ha trasmesso gli atti agli organi di controllo Pag. 10per la registrazione. La Corte dei conti ha registrato tutti gli atti.
  Ispezioni. Sempre da quanto ricavo dai fascicoli in possesso dell'ufficio, vi sono state sia delle ispezioni a livello periferico che delle ispezioni inviate dal Dipartimento delle libertà civili.
  Il nucleo Praesidium, la commissione mista di monitoraggio che esisteva fin dal 2013 presso la prefettura di Crotone, tra il 2013 e il 2015 ha svolto cinque sopralluoghi, che hanno fatto evidenziare delle carenze sulla prestazione dei servizi. Anche le ispezioni ministeriali volte ad acclarare la qualità dei servizi resi hanno fatto evidenziare talune discrasie, in particolare con riferimento al sistema delle rilevazioni delle presenze, alla registrazione delle forniture dei beni e all'erogazione del buono economico.

  PRESIDENTE. Chiedo scusa, prefetto. A quando risalgono queste ispezioni?

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Con le ispezioni partiamo dal 22 e 23 maggio 2014, 11 marzo 2015, 10 novembre 2016.

  PRESIDENTE. Posso chiederle se nei rinnovi dell'appalto venivano almeno considerati i risultati delle ispezioni?

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Io posso dire che il Dipartimento delle libertà civili ha inviato alla prefettura di Crotone ogni risultanza delle visite ispettive e anche le raccomandazioni contenute nelle visite ispettive, invitando la prefettura di Crotone a porre in essere le attività di competenza.
  Abbiamo riscontro di interlocuzioni della prefettura di Crotone con gli enti gestori e anche delle adozioni di diffide e di penali per specifiche violazioni. Questo è quanto genericamente emerge dai fascicoli ai miei atti.

  PRESIDENTE. Grazie, passiamo alle domande. Ho iscritti Bruno Bossio, Sarti, Mattiello, Vecchio, Capacchione e Falanga. Come sempre, formuliamo prima tutte le domande e poi la signora prefetto darà le risposte.

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Grazie per la disponibilità. Mi pare che c'è da approfondire molte cose, tra l'altro io ho fatto delle interrogazioni, alle quali mi è stato risposto sostanzialmente che era tutto a posto.
  Io comunque entrerei prima nel merito della questione generale. Lei ha detto che nel sistema immigrazione ci sono questi tre elementi, ma già su questi tre elementi dobbiamo discutere, nel senso che pensare di risolvere il problema dell'immigrazione immaginando che gli SPRAR sostituiscano i CAS è impossibile, perché, come lei stessa ha detto, gli SPRAR sono seconda accoglienza, quindi inevitabilmente i CAS sopravvivranno nonostante quest'ultimo decreto, che io non ho votato perché trovo che sia una soluzione sbagliata a un problema sostanzialmente non affrontato.
  Lei stessa ha citato i numeri degli arrivi degli immigrati, al di là che viene tolto il diritto alla difesa, ma questa è una questione che si può discutere a parte e che trovo sbagliata e grave come discorso di diritti, ma è anche inutile perché pensare di rimpatriare 150 mila irregolari mettendo dei CPR che ne potranno ospitare mille mi pare una follia.
  Veniamo al discorso nostro. Le procedure di gara, evidenza pubblica. Lei dice 1.142 migranti presenti nel CARA di Crotone, ma già questo è un dato discutibile, perché nel CARA di Crotone se la mattina sono 1.100, la sera possono essere 1.050 o anche 700, perché nessuno è in grado di contarli. Non c'è (a meno che non sia stato introdotto adesso, ma non c'è stato finora) un sistema informativo che permettesse questo tipo di calcolo, sicuramente non c'era dal 2003 e dubito che ci sia ancora adesso, perché nella Commissione d'inchiesta sulla digitalizzazione questa cosa è emersa con chiarezza.
  La seconda questione è la presenza della Misericordia e dell'accordo con la Caritas o come si chiama ogni volta in diverse forme don Scordio e il suo figlioccio. Queste gare Pag. 11anche a livello di concorrenza avrebbero fatto allarmare chiunque, ma evidentemente la prefettura di Crotone e chi doveva vigilare sulla prefettura di Crotone non si è mai posto il problema. Tra l'altro, le faccio una domanda specifica: chi è che firma ogni volta per la prefettura i contratti?
  Sono state denunciate dal 2013 queste irregolarità e c'è anche la relazione di un ispettore di polizia che io non conosco, ma che è stata consegnata (forse i colleghi del Movimento 5 Stelle lo possono dire) alla parlamentare europea Laura Ferrara, che già denunciava queste cose.
  Queste denunce sono state pubblicate su L'Espresso e il primo articolo che ha scritto Raffaella Cosentino su L'Espresso ha ottenuto come risultato che il giorno dopo a Crotone e dintorni sono state sequestrate tutte le copie de L'Espresso presenti in edicola.
  L'altra questione è che la gara del novembre 2016 (credo che questa sia la cosa più grave) è stata aggiudicata, anche all'indomani non solo delle mie interrogazioni e di quelle degli altri colleghi, ma anche dell'audizione del prefetto Morcone, che è stata fatta a ottobre 2015 e che è successiva alla mia ulteriore visita, cosiddetto “blitz” del settembre 2015 al CARA di Crotone, dove sono stata pesantemente redarguita anche dal prefetto Morcone, su input della questura e della prefettura, perché mi sarei portata di nascosto una giornalista.
  Premesso che il CARA non è una prigione, io non ho portato di nascosto una giornalista, non ho portato di nascosto nessuno perché all'ingresso ha consegnato il tesserino da giornalista, quindi non capisco quale fosse il problema e cosa ci fosse da nascondere.
  Tra l'altro, c'è un altro mistero: quando ha detto che è stato chiuso il CIE, nel 2007 o nel 2009?

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. È stato chiuso e riaperto.

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Quando è stato riaperto? Perché quando sono andata a settembre 2015 era inspiegabilmente aperto e con le altre persone pericolose che mi sono portata quel giorno, tra le quali anche Yasmine Accardo di LasciateCIEntrare, abbiamo trovato dei ragazzi del Gambia poco più che maggiorenni, che erano stati rinchiusi lì solo perché non erano stati in grado di esprimere i loro diritti, di dichiarare i loro diritti, tanto che glielo abbiamo fatto fare in quel frangente e poi dovevano essere spostati nel CARA.
  Nell'interrogazione ho fatto un'altra domanda che è stata assolutamente ignorata. Lei dice che ci sono state cinque visite di Praesidium, c'è stato un primo rapporto su cui è uscito un articolo di Raffaella Cosentino, a marzo 2015 io ho fatto esplicita richiesta di leggere il secondo rapporto Praesidium ma al Ministero mi hanno detto che non ce n'era traccia, invece lei sostiene addirittura che ci siano state cinque visite e immagino anche cinque rapporti, mentre il secondo non mi è stato negato esplicitamente, ma nell'interrogazione non mi è stato indicato dove fosse (c'è l'interrogazione scritta sul sito della Camera).

  PRESIDENTE. Adesso le possiamo acquisire...

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Non sto dicendo niente di illecito. L'altra questione che non si è mai capita è chi abbia nascosto le carte della morte dell'egiziano o marocchino che ha portato alla ribellione in quell'epoca di alcuni immigrati e alla chiusura del CIE, e non si è mai trovata la cartella clinica.
  Un'altra questione. Io ho denunciato in maniera chiara, sempre sulla scorta delle notizie giornalistiche, la questione del pocket money ed è stato risposto che si trattava di cifre irrisorie e che erano 9 mila o 20 mila (non si capisce) e non 2 milioni. La verità è che il vero business, come io stessa avevo detto, non era tanto sul pocket money, che pure c'è perché comunque a queste persone vengono date solo schede telefoniche e sigarette e non dell'importo di 2,5 euro, ma la cosa grave sono i numeri dove l'utile è totalmente altro rispetto ai 2,5, perché sono 35 euro per ogni persona che dichiarate e che sostanzialmente non c'è e Pag. 12per i pasti che vengono dichiarati e che sostanzialmente non si fanno.
  L'altra questione grave è come la prefettura (c'è scritto anche come mi ha risposto il prefetto Morcone) mi ha risposto quando ho posto il problema del passaggio di consegne dalla Vecchia locanda alla Quadrifoglio, dicendo che la prefettura di Crotone aveva trovato tutto a posto e che soprattutto, essendo un subappalto, non si poteva entrare nel merito. Così è la risposta. La cosa grave è che si scopre oggi che questa Quadrifoglio non solo regala le automobili per i 18 anni della figlia del boss, ma parrebbe aver vinto una gara alla questura di Crotone sempre per catering.
  Io dico: facciamo le ispezioni, i buoi sono scappati, cerchiamo di capire però che cosa è successo, perché dubito che oggi le ispezioni possano generare grandi novità.

  GIULIA SARTI. Grazie, presidente. Aggiungo alcuni dati rispetto a quanto detto dalla collega Bruno Bossio sempre sulla situazione del CARA di Isola Capo Rizzuto, perché anche noi abbiamo fatto un question time la scorsa settimana, che ha portato poi il Ministro Minniti a dare la notizia che era stata disposta questa ispezione alla prefettura di Crotone e la valutazione di una Commissione di accesso per il Comune di Isola Capo Rizzuto.
  Il punto è molto semplice. Questa Confraternita della Misericordia era gestita da questo Leonardo Sacco, i dati su chi era questo soggetto e come operava erano noti da tempo, quindi il motivo per il quale come parlamentari (chi calabrese e chi per altri motivi di competenza) ci siamo occupati o abbiamo visitato il CARA di Isola Capo Rizzuto, riscontrando certe irregolarità e chiedendo informazioni al Ministero, abbiamo fatto appelli caduti nel vuoto in questi anni, che continuavano da diverso tempo perché, come ricordava la collega Bruno Bossio, l'europarlamentare Laura Ferrara si recò in visita al CARA di Isola Capo Rizzuto nell'ottobre del 2014 e fece un esposto immediato, diretto sia alla prefettura sia al Ministero, per una richiesta di accesso agli atti per ottenere i dati dei bilanci dell'ente gestore, le procedure che erano state seguite per le varie gare d'appalto.
  Non le è stata mai data risposta, anzi la prefettura ha sostenuto di non avere questi dati e che dovessimo rivolgerci al Ministero oppure direttamente all'ente gestore, cosa gravissima perché che una prefettura non possa fornire i bilanci dell'ente gestore... e c'è la risposta di questo, quindi una situazione particolarmente grave.
  Leonardo Sacco dal 2010 si sapeva che aveva fatto da padrino al battesimo di uno dei figli del clan Arena, quindi anche questa era un'informazione risaputa, bastava che la prefettura chiedesse informazioni alla questura per avere contezza del ruolo e delle conoscenze di Leonardo Sacco, perché sappiamo tutti cosa significa fare da padrino quando si parla di ’ndrangheta.
  Ora c'è questo schema di capitolato con le osservazioni dell'ANAC da seguire, ma, se le prefetture non daranno seguito a queste indicazioni, cosa succederà? I bilanci e quindi tutte le informazioni che riguardano non solo la gara d'appalto, ma anche la situazione di chi vincerà gli appalti verranno pubblicati oppure rimarranno sempre informazioni connotate da zero pubblicità e zero trasparenza? Perché queste sono cose che dovrebbero trovare la massima trasparenza e pubblicità nel momento in cui si sta parlando di un settore così delicato come l'accoglienza dei migranti.
  Dopodiché cosa deve succedere per escludere dalle gare la Confraternita delle Misericordie, che non ha soltanto la gestione del CARA di Isola Capo Rizzuto? Immagino che come la Confraternita della Misericordia ci sarà un'altra marea di enti similari, come già è stato denunciato, perché anche il procuratore Gratteri quando parla dell'inchiesta Jonny fa un chiaro riferimento, dicendo che il problema non è solo quello di Isola Capo Rizzuto, quindi probabilmente dovremmo aspettarci altro.
  Dalle ispezioni che sono state fatte, dalle procedure che voi ci avete descritto e che saranno applicate di qui in avanti ci sono però dei dati che noi già abbiamo, quindi io vorrei capire nei confronti di questo ente a livello nazionale, in cui tra l'altro sono Pag. 13presenti il suocero del fratello di Angelino Alfano, Montana, il fratello di Carlo Giovanardi, gemello, che ha fatto da presidente per tanti anni pur essendo ora indagato in un'inchiesta dopo la chiusura del CIE di Modena, che cosa deve succedere per escludere questa Confraternita delle Misericordie o per eventualmente commissariarla e cercare di avere una gestione più corretta attraverso amministratori giudiziari?
  Quanto tempo ci vorrà secondo voi per avere un albo dei fornitori? Perché va benissimo avviare tutto, ma vorremmo anche capire che tipo di difficoltà ci sono, ci ha spiegato che i tempi probabilmente sono lunghi, ma qui il tempo non c'è più perché al CARA di Crotone queste cose avvenivano dal 2006, si parla di 32 milioni di euro finiti nelle mani della cosca Arena, poi vedremo se questi dati verranno confermati, però non vorremmo aspettare altri dieci anni per avere una situazione diversa della gestione dell'accoglienza. Grazie.

  DAVIDE MATTIELLO. Grazie presidente, grazie prefetto per quello che ci ha detto fin qui e per quello che ci dirà.
  I fatti sono evidentemente gravi, gravissimi, quindi intanto mi associo alle domande già fatte, perché sono tutte questioni che sento anche mie, però vorrei portare l'attenzione su un aspetto più generale. Siamo d'accordo sul fatto che la trasparenza, intesa proprio come accessibilità alle informazioni, sia un valore importante per lo Stato e per la cittadinanza. Trasparenza è un modo per fare deterrenza, quando i dati sono accessibili, sistematici, per i malfattori comunque intesi è più difficile e più complicato.
  Io le racconto brevemente questa situazione. Nell'ottobre del 2014, quindi due mesi prima che scoppiasse «mafia capitale», qui alla Camera eravamo impegnati nella conversione del decreto-legge n. 119, e proposi allora un emendamento, che venne poi votato all'unanimità da tutte le forze politiche, che divenne legge nel gennaio del 2015, con il quale si impegnava il Ministero dell'interno e in particolare il Dipartimento che adesso lei presiede, a consegnare il 30 di giugno di ogni anno alle Camere una relazione puntuale sul sistema di accoglienza primario, che in qualche modo risponde all'esigenza manifestata anche poco fa dalla collega Sarti sull'accessibilità dei dati.
  Se volete (ma non credo che sia necessario visti i vostri ruoli), posso leggere puntualmente cosa dice l'articolo, ma questa relazione puntuale sul sistema di accoglienza primario avrebbe dovuto mettere a disposizione non solo dei parlamentari, ma anche dell'opinione pubblica in maniera organizzata le caratteristiche di tutti i centri di accoglienza di primo livello (chiamiamoli così), quindi CARA e CAS, compresi i profili economici, per dirla prosaicamente quanti soldi, a chi e per fare cosa.
  Fino ad oggi la vicenda di questo impegno legislativo è stata complicata perché, diventata legge nel gennaio 2015, la relazione prevedibile al 30 giugno del 2015 sarebbe molto faticosamente uscita soltanto nel marzo del 2016 su dati del 2014, dati purtroppo molto aggregati, che quindi non davano la possibilità di capire (lo ripeto banalmente, ma posso leggere l'articolo di legge) quanti soldi, a chi, per fare cosa e con quali controlli.
  La relazione attesa per il 30 giugno del 2016 è in realtà uscita nel marzo del 2017 su dati del 2015, migliore rispetto a quella precedente, un po’ più intelligibile, ma che non consente di fare questo tipo di lavoro prodromico o qualunque altra valutazione al netto delle ispezioni puntuali nelle varie forme.
  Intanto per segnalare questa situazione, dal momento che c'è una legge dello Stato che impegna il Ministero dell'interno a comportarsi in un certo modo, e poi per cogliere questa occasione per auspicare che, anche in relazione alla sua nuova responsabilità, per il prossimo anno le cose possano andare meglio degli anni precedenti. Grazie.

  ROSARIA CAPACCHIONE. Oltre ad associarmi alle domande collettive perché sono curiosità suscitate in tutti, soprattutto la cadenza casuale e sistematica dell'attribuzione a un solo soggetto per tanti anni, volevo sapere se l'esperienza fatta in singoli casi diventati oggetto di indagini giudiziarie abbia fatto sì che si predisponessero anche Pag. 14in verifiche sul passato, non solo su quello che sarà dopo la nuova legge, controlli sulle nuove strutture che devono essere aperte.
  Faccio un esempio. A Caserta ne è stata istituita una a fianco del carcere militare, in una vecchia caserma, in teoria avrebbe tutti i presupposti per essere un centro idoneo, il problema è che quello è stato già un centro di accoglienza e che fu chiuso, perché, viste le caratteristiche logistiche della stessa struttura, che era un carcere, dopo qualche mese ci furono incendi, incidenti, risse, tutto quello che può succedere in un ambiente chiuso e sostanzialmente poco controllato all'interno.
  Che tipo di ispezioni vengono fatte rispetto ai requisiti dei centri di accoglienza in maniera preliminare, non dopo, quando c'è la segnalazione di qualche problema che è successo? Che tipo di istruttoria viene fatta per identificare i fornitori dei vari servizi da fornire ai centri? Oltre alla descrizione dettagliata della qualità degli indumenti, servono le maglie di lana, le mandiamo a Palermo? Oppure le magliettine di cotone, le mandiamo ad Aosta? È il problema di tutti gli accasermamenti, però esiste la possibilità di una verifica preliminare sulla qualità dei servizi che vengono offerti, come devono essere offerti, posto per posto, luogo per luogo?

  CIRO FALANGA. Grazie, presidente. Io devo dire che da avvocato, prefetto, ho qualche difficoltà a comprendere quanto lei ha detto in ordine a questa modalità di espletamento delle gare e a questa combinazione... sto parlando del passato, ma quando le fattispecie sono così singolari, anche se sono del passato possono essere comunque interessanti.
  Sarebbe quindi interessante comprendere come era stata immaginata questa procedura tra una gara che viene espletata, dove presumibilmente c'è un vincitore, però questo vincitore non ha ancora vinto perché deve superare la trattativa privata di natura prudente, come lei ha detto, perché altrimenti non c'è necessità, me lo spieghi meglio perché non ho capito. Se c'è una gara, c'è una gara, punto, dopodiché questo prudente apprezzamento e arbitrio del prefetto mi pare che c'entri poco, se c'è la gara.
  C'è un altro dato, prefetto. Io andrei a monte di queste vicende, più che della fase esecutiva, vorrei qualche notizia a monte delle norme e delle regole che accompagnavano e regolavano la fase esecutiva. Io ricordo, prefetto, che in un'occasione, data la pressante difficoltà per la Campania, in particolare per Napoli, di ospitare i migranti, io ebbi modo di avere un colloquio dove rappresentavo la possibilità di aprire il mercato anche a piccoli, nuovi imprenditori che intendessero offrire un tipo di servizio del genere, ma mi venne detto (non vorrei sbagliarmi) proprio da lei che per poter accedere alla gara occorreva che i soggetti che partecipavano avessero dei requisiti, e tra questi requisiti c'era quello di avere già espletato questo servizio per un certo numero di anni.
  Questa condizione che veniva posta nella gara derivava da una norma di legge. Da quale norma di legge? Se noi limitiamo il campo ovvero limitiamo la possibilità a soggetti di partecipare ad una gara, inserendo un requisito che impedisce a tutti, perché, ancorché dinanzi ad un'emergenza così importante, noi avevamo i tre centri ed erano gli unici tre che potevano partecipare alla gara, tanto che in alcuni casi per la Campania lei non ha avuto proprio le partecipazioni.
  Quando si limita il numero dei partecipanti, si è costretti (le sto parlando da avvocato, nell'ambito di un'autonomia negoziale delle parti) a limitare la possibilità di pretendere certe cose, perché loro hanno un potere: tu hai bisogno di centri, io sono l'unico che li può ospitare, quindi ti pongo le condizioni.
  Non so se il meccanismo sia chiaro e se appaia la perfidia di un meccanismo del genere, come apparve a me a seguito di questo colloquio che ebbi con lei, perché io rimasi basito. Vorrei sapere se qualcosa di tutto ciò sia cambiato e di queste gare di particolare interesse non soltanto per la magistratura, ma anche nostro, vorrei avere la possibilità di leggere gli atti, che saranno sicuramente nella disponibilità del Ministero e delle relative prefetture, per capire Pag. 15quanti vi concorressero e se per caso non ci troviamo di fronte ad un unico concorrente, perché si realizzavano i presupposti perché gli altri non potessero partecipare.
  Per questo motivo vado a monte, mi interessa poco la fase esecutiva, mi interessa molto di più la fase della predisposizione delle regole e delle circolari che arrivavano a voi, perché, se non mi sbaglio, prefetto, se la mia mente non è ancora tanto vecchia da far sbiadire i ricordi, mi pare che questo limite di partecipazione non fosse di derivazione normativa, ma di circolari del Ministero dell'interno. Vorrei che lei su questo punto mi desse qualche lume o se c'era una norma...

  ANDREA VECCHIO. Signora prefetto, io sono considerato un eretico, una persona scomoda, una persona che non bada alle etichette e alle regole e voglio fare questa dichiarazione. Questo Paese da 2 mila anni è nelle mani della schiavitù cattolica, dietro queste cose si nascondono tutte le malversazioni e i mal governi che in questo Paese si verificano (vedi la Caritas e vedi le Misericordie). Si ammantano di questi nomi che vorrebbero ispirare accoglienza e umanità, e invece sono i veri centri di corruzione. Questa era una premessa che volevo fare...

  PRESIDENTE. Evitiamo le generalizzazioni e andiamo avanti.

  ANDREA VECCHIO. Le generalizzazioni sono importanti perché racchiudono il senso del tutto. Io desidero fare una domanda, ma non so se lei sia la persona adatta per rispondermi. Quali sono i criteri con i quali le commissioni decidono di accogliere o respingere un richiedente asilo? In funzione di quali criteri? Quali sono i criteri per i quali una commissione esamina la richiesta di accoglienza di asilo di un soggetto, che magari non parla bene la tua lingua, non parla altre lingue, c'è un interprete che non è all'altezza di trasmettere correttamente quello che il soggetto vorrebbe dire... quali sono i criteri per i quali si accoglie o si respinge la richiesta? Non so se lei sia la persona adatta a rispondermi, ma questa è la domanda che volevo farle.
  Queste pseudo-ditte che si aggiudicano i lavori ovvero le forniture e le prestazioni sotto che forma societaria si presentano? Fanno un'ATI, l'ATI si trasforma poi in una società consortile o quella che gestisce l'ATI in nome di tutte le aziende messe insieme? Perché questo rende molto difficile l'accertamento delle responsabilità nel soggetto che esegue l'appalto.
  Questo parlare di appalto quando si tratta delle cure a una persona mi pare una cosa poco dignitosa nel rispetto della dignità delle persone. Solo questo volevo dire, grazie.

  PRESIDENTE. Si è aggiunto l'onorevole Magorno, cui cedo la parola.

  ERNESTO MAGORNO. Sarò brevissimo. Mi associo alle richieste e a molte delle considerazioni fatte dai colleghi che mi hanno preceduto. Ci siamo preoccupati anche noi nei giorni scorsi e, con la collega Bruno Bossio, abbiamo chiesto alla presidente di attivare la Commissione e predisporre delle audizioni, a cominciare da quella di questo pomeriggio.
  Siamo anche soddisfatti del lavoro fatto dal Ministro Minniti anche in relazione all'intervento sul Comune di Isola Capo Rizzuto, sul quale alcuni di noi hanno le idee molto chiare. C'è un consigliere comunale di maggioranza che è stato sottoposto a misura cautelare nell'ambito di questa inchiesta, lo stesso sindaco ci risulta essere coinvolto in questa inchiesta e credo che anche su questo sia opportuno fare una valutazione, ma la mia è una domanda molto specifica, precisa.
  Ho sentito che lei nella esposizione rispetto ai fatti asettici, come li ha voluti definire, ha anche dato cognizione di causa del sistema dei controlli. Il punto è questo: atteso che quanto emerge dall'inchiesta (e poche volte un'inchiesta non va fino in fondo nei fatti contestati) mi pare che tra la prestazione data ai beneficiari, quindi a chi doveva stare nel CARA, e il contratto sottoscritto ci siano delle evidenti carenze, quindi come è possibile che non abbia funzionato il sistema dei controlli? Pag. 16
  Capisco che lei dice che è una seconda fase, ha fatto bene il Ministro a mettere insieme una commissione che dovrà indagare, però siamo in una commissione che almeno dovrebbe avere cognizione di causa rispetto a quello che è accaduto. Ci sono due pezzi dello Stato, la magistratura che indaga e che arriva a chiedere misure gravissime, così come sono state le richieste ottenute, e c'è un altro pezzo dello Stato che invece avrebbe dovuto controllare in modo da evitare quanto è accaduto. Le vorrei chiedere quindi qualche risposta rispetto alla vicenda del controllo. Grazie.

  PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, faccio una domanda. In questo lungo lasso di tempo nel quale i vincitori degli appalti per il CARA risultano sempre lo stesso ente, quanti prefetti si sono alternati a Crotone? C'è una permanenza di delega di questa materia a vice prefetti o altri funzionari della prefettura?

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Rispondo prima a quest'ultima. Non so con precisione quanti prefetti, ma sicuramente quattro, di cui ricordo i nomi, poi bisogna andare indietro e glielo farò sapere precisamente. Generalmente tutte le attività amministrative fanno capo al vicario in una prefettura, unitamente al dirigente dell'area contrattuale.

  PRESIDENTE. In questi anni è cambiato o è sempre lo stesso?

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Non lo so.

  PRESIDENTE. Potremmo acquisire anche questo?

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Sicuramente questo glielo potrò far sapere, come anche tutti i nomi dei dirigenti dell'Ufficio ragioneria. È un'informazione che possiamo sicuramente fornire.
  Volevo fare una premessa ancora una volta: per tutte le domande più specifiche nell'ambito di Crotone e, quindi, Isola Capo Rizzuto mi trovo in una posizione di profondo imbarazzo. C'è un'indagine della magistratura, c'è un'inchiesta che il Ministro Minniti ha affidato al prefetto di Catanzaro sulle attività amministrative poste in essere dalla prefettura di Crotone.
  Come ho detto agli inizi, mi sono limitata alla cronologia degli atti amministrativi esistenti nel fascicolo dipartimentale e così vorrei mantenermi. Se poi ci sono dei quesiti specifici o delle richieste specifiche di rapporto di ispettori di polizia di cui parlava l'onorevole prima o rapporti di Praesidium... non ho problemi a consegnare i rapporti di Praesidium che ho agli atti, anzi ritengo che sia nell'ordine naturale delle cose poterli dare, e anche le risultanze delle visite ispettive che ha fatto il Dipartimento delle libertà civili le trasmetterò al Presidente. Questo come criterio di carattere generale. Qualche osservazione...

  PRESIDENTE. Se ha bisogno di segretare, prefetto, ce lo chiede. Preferiamo la segretazione al silenzio, nonostante la sua introduzione che abbiamo capito e che rispettiamo e che naturalmente ci porterà a interpellare presto la sua collega Latella, anche lei antica conoscenza.

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Mettiamo la segretazione.

  PRESIDENTE. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. I lavori della Commissione proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica).

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Le ispezioni saranno sui servizi e sulle attività amministrative delle prefetture, anche da vagliare, da analizzare e da verificare in sede regionale per una migliore armonizzazione, esemplificazione, accorgimenti Pag. 17 da porre in essere. Questo è un punto fermo a cui il Ministro Minniti tiene molto.

  PRESIDENTE. E naturalmente anche ai criteri per l'individuazione dei soggetti che partecipano alle gare.

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. È la cosa su cui lavoreremo di più, quella dell'albo dei fornitori, non è una cosa così lontana, ma se in tutti i settori sensibili, quello dei rifiuti, quello di determinate attività nell'ambito degli appalti, agiamo in sistema preventivo, anche in questo appare necessario arrivare a questo.

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Una richiesta più che una domanda, approfitto della sua presenza e il CARA c'entra solo indirettamente. C'è un po’ di ritardo nei pagamenti da parte vostra sugli operatori ed è chiaro che questo ritardo rende più deboli le aziende sane e più forti le aziende colluse. Se poteste correggere questa cosa, lo dico a nome di tanti operatori sani anche nei CAS, perché non è che il CAS è tutto negativo, il modello può essere negativo, ma ci sono operatori sani che rischiano di essere strozzati dal fatto che non arrivano per tempo i soldi, addirittura l'ultimo pagamento di alcuni è avvenuto a ottobre 2016...

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Noi abbiamo accreditato alle prefetture le somme per il pagamento del primo trimestre 2017.

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Non tutto: ho l'esperienza specifica dei minori non accompagnati da Corigliano che non hanno ancora ricevuto il pagamento da ottobre.

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Terrò presente questa situazione e cercheremo di esaminarla.

  PRESIDENTE. C'era una domanda formulata dall'onorevole Sarti alla quale vorrei chiederle di rispondere. Data la struttura locale, ma anche nazionale della Confraternita della Misericordia, state facendo un'analisi di tutte le situazioni nelle quali le Misericordie sono coinvolte?

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. La Misericordia coinvolta in questo è quella di Isola Capo Rizzuto, è ovvio che adesso vediamo. Intanto occorrerà arrivare a dei provvedimenti interdittivi per l'Isola di Capo Rizzuto, vediamo che i prefetti di Crotone e di Firenze stanno lavorando per addivenire a questa soluzione. È ovvio che in relazione a quanto emergerà sarà fatta una ricognizione, se dovessero esservi elementi, anche a livello...

  PRESIDENTE. Da una lettura veloce e superficiale degli atti giudiziari, un elemento che appare è che con tutto questo cambiamento dei nomi che coprivano le stesse realtà e le stesse situazioni è stata aggirata anche una società che aveva ricevuto l'interdittiva. L'inchiesta giudiziaria ha fatto emergere molti aspetti che potevano emergere dalla semplice attività di controllo amministrativo.

  GIULIA SARTI. Per chiedere quello che si diceva prima, cioè cosa succederà se le prefetture non adempiranno allo schema di capitolato con le osservazioni dell'ANAC, e in merito alla trasparenza quello che diceva il collega Mattiello.

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Intanto è una disposizione, è una norma e quindi se un organo non adempie ad una prescrizione, all'adempimento di una normativa, ci saranno delle conseguenze. Non è possibile che non lo applicheranno, deve essere applicato. Se lei mi chiede se un dipendente non applica una disposizione, incorrerà in tutto quello che è previsto per la mancanza di applicazione di una disposizione. Questo sicuramente...

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  PRESIDENTE. Però bisogna accorgersene!

  GIULIA SARTI. Bisogna che ci sia un controllo per verificare.

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. L'ho detto, forse non l'ho definito bene: un controllo sulle attività amministrative delle prefetture. Penso che sia abbastanza chiaro, chiamiamolo monitoraggio. Circa la trasparenza e la pubblicità, le gare di appalto che le prefetture pongono in essere sono sui loro siti e anche con i risultati degli affidamenti.

  GIULIA SARTI. Sì, questo sì. Non intendevo per quanto riguarda le procedure, intendevo per quanto riguarda l'ente gestore, quindi i suoi bilanci rendicontati, tutto quello che fa una volta che vince la gara, quindi l'attività successiva alla vittoria della gara e alla procedura espletata, perché nei confronti della confraternita di Capo Rizzuto non era successo.

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Volevo approfondire la questione Misericordia. C'è un commissariamento di quella locale...

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. L'ha comunicato il prefetto?

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Sì, ma lei stessa ha raccontato che ha vinto alcune gare anche quella nazionale. In secondo luogo, Sacco era vicepresidente nazionale, nel novembre 2016 hanno provato a mettere a posto le cose, ma evidentemente tardi, però sostanzialmente le gare sono state vinte dalla Misericordia nazionale e Sacco era vicepresidente nazionale.

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Attualmente il provvedimento della magistratura riguarda soltanto la Miser.Icr, per cui l'amministratore giudiziario nominato dall'autorità giudiziaria è solo per quella parte di società. È ovvio che dovrà essere valutato tutto e, se vi saranno estremi per arrivare a delle situazioni, sicuramente saranno posti in essere tutti gli atti.
  Senatore Falanga, mi sembra che le domande possano essere riassunte in due. La prima era una domanda circa le procedure di un tempo, allora vigenti, forse c'è stata anche da parte mia qualche improprietà di linguaggio. Quando ci riferivamo agli anni del 2003-2004 in realtà il prefetto sceglieva, sceglieva tra una serie. L'indicazione era di valutare con motivazione e calibrando la scelta, che doveva avvenire nell'ambito di un bacino di utenza il più ampio possibile di enti.
  Quando parlavamo della frase «è stata affidata a trattativa privata previo esperimento di...» inviti, inviti a una serie di ditte, di enti a partecipare e a formulare offerte di servizi per quel determinato bisogno dell'amministrazione, quindi era semplicemente questo.
  Siamo perfettamente d'accordo, non era alcuna disposizione di legge, era un'indicazione del Dipartimento del Ministero, allora evidentemente derivata dall'esigenza (come ho detto prima, il servizio di accoglienza si è andato componendo man mano) in una prima fase di rivolgersi a quegli enti che già nella precedente fase dell'accoglienza avevano dato prova di riuscire a svolgere questo servizio.
  È ovvio che adesso il mercato è aperto, anche alla stessa prefettura di Napoli, visto che lei si è riferito a Napoli, erano stati fatti tanti avvisi ad operatori economici, punto, ma anche quelli purtroppo erano andati deserti. Erano indicazioni ministeriali trasmesse in una lettera scritta, o, come la vogliamo definire, nota, circolare, diffusione, indirizzi.
  Io vorrei lasciare non solo il capitolato, ma anche le schede tecniche allegate al capitolato, perché le schede tecniche contengono una indicazione molto dettagliata e poi nell'ambito della valutazione dell'offerta va fatto un riferimento alle valutazioni di tutte le schede tecniche, con dei criteri anche dei miglioramenti apportati alla stessa scheda tecnica e quindi alla valutazione del miglior servizio. Io penso che sia veramente molto dettagliato.

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  ROSARIA CAPACCHIONE. Le verifiche fatte sui centri che già c'erano, poi sono stati dismessi e poi adesso sono stati riattivati, che tipo di verifiche, che tipo di ispezioni, che tipo di controllo di qualità?

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Intanto io dico che, prima di attivarlo, qualunque prefetto deve aver fatto una verifica sulla attualità dell'agibilità e delle condizioni per poterlo utilizzare, quindi questa sarà stata già fatta sicuramente, per forza.

  ROSARIA CAPACCHIONE. Quello è stato chiuso proprio perché non era idoneo.

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Sì, però se non c'è l'agibilità non può essere ripreso, quindi evidentemente sarà stato valutato agibile.

  CIRO FALANGA. Una domanda secca: nella sua esperienza di prefetto ha mai avuto un ricorso al TAR avverso il provvedimento che aggiudicava la gara a Tizio e non a Caio?

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Che io ricordi, no.

  CIRO FALANGA. Strano, perché in genere quando si fanno delle gare pubbliche non manca mai il ricorso al TAR del secondo.

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Diciamo che non abbiamo tanti concorrenti e non è un settore nel quale si fa a gara per accaparrarsi l'accoglienza.

  PRESIDENTE. Era un cartello.

  VINCENZA BRUNO BOSSIO. Non è così. Scusate, se mi posso permettere, in quest'ultima gara di novembre 2016 la Croce Rossa, che tra l'altro sarebbe il caso di audire, ha avuto grosse difficoltà (lo so informalmente) a fare i sopralluoghi, cosa che di solito le aziende o le ATI che partecipano a una gara possono fare nella sede per cui devono proporre la loro offerta. Ha avuto grosse difficoltà anche a fare i sopralluoghi, però poi lo diranno loro.

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Se ci sono state queste cose, è giusto che vengano fuori nelle sedi competenti.

  DAVIDE MATTIELLO. Non ho capito sulla relazione annuale quali impegni e quale giudizio...

  GERARDA PANTALONE, capo del dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. Rispondiamo a tutti e le posso assicurare che la relazione annuale che dovrò redigere sarà redatta nel modo più analitico possibile, secondo le indicazioni previste dalla norma.

  PRESIDENTE. Ringraziamo la prefetto Pantalone e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 16.