XVII Legislatura

Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere

Resoconto stenografico



Seduta n. 179 di Martedì 22 novembre 2016

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Bindi Rosy , Presidente ... 3 

Audizione del capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Santi Consolo:
Consolo Santi , capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ... 4 
Bindi Rosy , Presidente ... 4  ... 4

Testo del resoconto stenografico

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE
ROSY BINDI

  La seduta inizia alle 14.15.

  (La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso impianti audiovisivi a circuito chiuso.

  (Così rimane stabilito).

Audizione del capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Santi Consolo.

  L'ordine del giorno reca l'audizione del capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (DAP), Santi Consolo. L'audizione, che fa seguito a quella svolta l'11 febbraio 2015, rientra nel filone di inchiesta di cui all'articolo 1, comma 1, lettera c), della legge istitutiva della Commissione, relativo all'applicazione del regime carcerario di cui all'articolo 41-bis della legge sull'ordinamento penitenziario (legge 26 luglio 1975, n. 354) alle persone imputate o condannate per delitti di tipo mafioso. A tale proposito, avverto di aver provveduto in sede di convocazione a segnalare al dottor Consolo – il quale è accompagnato dal dottor Roberto Piscitello, direttore generale della direzione generale detenuti e trattamento del DAP, e dal dottor Carlo Villani, magistrato della direzione generale detenuti e trattamento del DAP, alcune tematiche di particolare interesse della Commissione. Premesso che l'istituto del 41-bis costituisce un indefettibile strumento nel contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso, che la sua valenza non può in alcun modo essere messa in discussione e che la normativa è stata senz'altro migliorata nel corso del tempo, vi sono tuttavia alcuni aspetti meritevoli di approfondimento, con particolare riferimento ai profili dell'effettività dell'istituto stesso, della durata di applicazione e delle concrete modalità di attuazione, anche con riferimento alle problematiche relative all'edilizia penitenziaria. Tra gli argomenti specifici da affrontare oggi rientrano pertanto: la procedura di applicazione e di proroga dello speciale regime detentivo in questione; il numero dei detenuti al 41-bis, la tipologia dei reati commessi, la struttura carceraria ove si trovino, e il numero di anni di applicazione del regime speciale; il numero dei detenuti al 41-bis che siano difesi dal medesimo avvocato, comprendendo anche i casi in cui l'avvocato di taluno abbia compiuto colloqui con altro detenuto al 41-bis dell'ordinamento penitenziario in sostituzione del difensore nominato, o che siano difesi da avvocati che, contestualmente, rivestano la qualifica di familiare – avente diritto ai colloqui – del detenuto. Al riguardo, ho altresì richiesto di trasmettere alla Commissione la documentazione relativa ai temi di cui sopra nonché elementi di informazione riguardanti la richiesta di trasferimento provvisorio di alcuni detenuti, alcuni dei quali sottoposti al 41-bis, presso il carcere di Rebibbia per consentire loro di partecipare al congresso del Partito Radicale del 1°- 3 settembre 2016. Inoltre, alla luce delle risultanze della missione che la Commissione ha svolto in Sicilia la scorsa settimana, ritengo che occorra svolgere una Pag. 4riflessione su due ulteriori aspetti molto importanti emersi nel corso delle audizioni. Anzitutto, risulta che vi sia da qualche tempo un ricorso massiccio da parte dei difensori di diversi detenuti sottoposti al 41-bis alla Corte europea per i diritti dell'uomo. Premesso che tale ricorso è assolutamente legittimo, ciò impone di ponderare bene tutti gli aspetti della vicenda sia ai fini delle opportune prospettazioni difensive nelle sedi giudiziarie europee – anche rispetto al concorso esterno, come evidenzia la vicenda Contrada – sia ai fini della valutazione del rischio di tenuta, sul lungo periodo, dello stesso regime detentivo speciale, soprattutto dopo la vicenda di Bernardo Provenzano, rimasto sino alla morte al 41-bis, nonostante che le perizie mediche, avallate dalla magistratura, avessero da tempo evidenziato la sua incapacità di intendere e di volere. Inoltre, è emerso che numerosi collaboratori di giustizia hanno riferito che il loro regime carcerario era meno duro quando si trovavano al 41-bis rispetto a quando avevano assunto lo status di collaboratore. Tale circostanza, del resto, conosciuta in più sedi giudiziarie, comprova ancor più l'altra nota problematica del cosiddetto «carcere duro» e cioè che molto spesso la concreta applicazione del regime detentivo speciale non assicura l'interruzione dei rapporti con l'associazione mafiosa. Tanto premesso, ricordo che la seduta si svolge nelle forme dell'audizione libera e che, ove necessario, i lavori potranno proseguire in forma segreta. Nel ringraziare l'audito – anche per la documentazione che ci ha fornito e che ha messo a disposizione della Commissione – per la sua presenza, cedo ora la parola al dottor Consolo. Una parte della seduta può essere libera o passiamo subito in seduta segreta?

  SANTI CONSOLO, capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria. Gradirei che fosse tutta segretata perché ci sono profili anche relativi all'edilizia penitenziaria che vanno tutelati da riservatezza.

  PRESIDENTE. Propongo di passare in seduta segreta.

  (Così rimane stabilito. I lavori della Commissione proseguono in seduta segreta, indi riprendono in seduta pubblica).

  PRESIDENTE. Ringraziamo il dottor Consolo, il dottor Piscitello e il dottor Villani delle informazioni fornite, dell'ottima collaborazione che si è stabilita tra di noi e che avrà ulteriori sviluppi perché faremo pervenire una serie di domande per le quali aspettiamo una risposta scritta, che uniremo al materiale già molto importante che ci è stato fornito. Avremo poi un'ulteriore interlocuzione volta a individuare modalità per applicare in maniera più efficace il regime del 41-bis.

  La seduta termina alle 16.25.