XVII Legislatura

Commissioni Riunite (VIII e X)

Resoconto stenografico



Seduta n. 12 di Mercoledì 10 settembre 2014

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Abrignani Ignazio , Presidente ... 3 

INDAGINE CONOSCITIVA SULLA GREEN ECONOMY

Seguito dell'esame del documento conclusivo.
Abrignani Ignazio , Presidente ... 3 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 3 
Crippa Davide (M5S)  ... 3 
Abrignani Ignazio , Presidente ... 4 
Mazzoli Alessandro (PD)  ... 5 
Zolezzi Alberto (M5S)  ... 5 
Realacci Ermete (PD)  ... 5 
Crippa Davide (M5S)  ... 6 
Abrignani Ignazio , Presidente ... 7 
Busto Mirko (M5S)  ... 7 
Borghi Enrico (PD)  ... 7 
Abrignani Ignazio , Presidente ... 7

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Scelta Civica per l'Italia: (SCpI);
Sinistra Ecologia Libertà: SEL;
Nuovo Centro-destra: (NCD);
Lega Nord e Autonomie: LNA;
Per l'Italia (PI);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all'estero-Alleanza per l'Italia: Misto-MAIE-ApI;
Misto-Centro Democratico: Misto-CD;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI;
Misto-Libertà e Diritti-Socialisti europei (LED): Misto-LED.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE DELLA X COMMISSIONE IGNAZIO ABRIGNANI

  La seduta comincia alle 15.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  (Così rimane stabilito).

Seguito dell'esame del documento conclusivo.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla green economy, il seguito dell'esame del documento conclusivo.
  Ricordo che prima dell'interruzione estiva era stata predisposta e inviata ai componenti delle Commissioni una proposta di documento conclusivo dell'indagine svolta. Era stato, altresì, chiesto ai deputati di inviare eventuali proposte di modifiche e/o integrazioni del testo.
  Sono, quindi, pervenuti agli uffici alcuni materiali, fra i quali due memorie di associazioni e gruppi che non hanno potuto partecipare al ciclo delle audizioni. Si tratta del Movimento per la decrescita felice (MDF) e della Fiat Chrysler. Di questi documenti, che sono in distribuzione, sono state predisposte dagli uffici le sintesi, che saranno inserite con altre schede nel corpo del documento. Inoltre, il collega Zolezzi ha proposto due specifiche modifiche nel paragrafo relativo alle conclusioni, che saranno inserite nel testo. Infine, sempre il deputato Zolezzi ha inviato un altro documento che, prima facie, sembra costituire una sorta di testo alternativo alle conclusioni predisposte dal deputato Mazzoli. Tutti questi materiali sono in distribuzione. Chiunque abbia necessità di visionarli, poiché sono piuttosto copiosi, può chiedere agli uffici.
  Do la parola ai deputati che intendono intervenire.

  ALBERTO ZOLEZZI. Signor presidente, con il collega Crippa stiamo concordando, soprattutto sulla parte delle conclusioni, qualche eventuale proposta di modifica al documento di maggioranza, che concluderemo in breve tempo. Nella prossima seduta, che potrebbe anche essere l'ultima per giungere al testo definitivo, vedremo di presentare le nostre proposte, che auspichiamo siano accolte nel documento conclusivo. Vi ringrazio per aver inserito anche i testi dei soggetti che non sono stati auditi.

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, oggi abbiamo fatto pervenire una richiesta di integrazione del parere da parte del gruppo del MoVimento 5 Stelle della X Commissione. Vorrei spiegarne brevemente il contenuto. Abbiamo riportato i punti che ritenevamo importante venissero assunti come fondanti per le conclusioni, citando quanti, tra i soggetti auditi, avevano segnalato la questione, giusto per ribadire che alcuni concetti sono trasversali e non sono di uno schieramento piuttosto che di un altro. Nell'elenco troverete GBC Italia, Confindustria, Rete Imprese Italia, ossia una serie di soggetti che hanno apportato contributi importanti. GBC Italia ha segnalato la necessità di Pag. 4partire con i processi di sperimentazione di cento eco-quartieri per cento eco-città. Mi è sembrato che tale aspetto più operativo fosse assente nelle conclusioni di questo documento. Confindustria ha sollevato il tema del recupero dei sottoprodotti, come valore e non come rifiuto, ovviamente escludendo l'incenerimento, ma anche l'esigenza di allentare i vincoli di spesa attraverso le deroghe ai Patti di stabilità. Il tema è stato citato anche da ANCI nelle sue conclusioni, vincolandolo all'1 per cento del bilancio comunale. Questi aspetti più operativi e di indirizzo mancano nel documento conclusivo, quindi ci piacerebbe che venissero inseriti per dare al documento stesso una maggiore concretezza. Rete Imprese Italia ha proposto di riformare il sistema fiscale spostando il peso fiscale dal lavoro al consumo dei prodotti e dei materiali più inquinanti. Se lo afferma Rete Imprese Italia è un motivo in più per sostenere che anche una parte imprenditoriale richiede questo tipo di attività. Ancora, si propone di spostare il carico fiscale seguendo il principio del «chi inquina paga», tassando il consumo di suolo e risorse del sottosuolo.
  Questi punti credo che siano importanti da segnalare, perché sono conclusioni operative che possono indurci a produrre atti di indirizzo governativo molto più precisi. Richiamo anche il tema sollevato da ANCI: rafforzare e consolidare la misura delle detrazioni, quindi stabilizzare il concetto delle detrazioni fiscali, misura che peraltro è stata approvata in diverse risoluzioni in Commissione Ambiente. Federambiente e FISE citano, ad esempio, il problema delle acque minerali in bottiglia, la questione delle bottiglie in plastica e PET, la cauzione del vuoto a rendere, da poco sperimentata nel collegato ambientale, il rilancio delle bonifiche e via dicendo.
  Ambiente Italia citava un altro punto molto importante: spostare l'attenzione dal possesso di beni all'accesso di servizi, vale a dire creare beni durevoli e non beni da vita limitata, in modo da far partire una filiera di manutenzione e di pezzi di ricambio degli stessi. Credo che un documento conclusivo debba contenere linee molto più precise e indirizzanti rispetto a quelle riportate. Oltre a questo, nel documento conclusivo ci sono alcuni passaggi che mi vedono un po’ contrario. Credo che non sia opportuno, all'inizio, per chi mai volesse leggere la conclusione di questo studio, inserire quattro pagine di filosofia sul significato della green economy. Si introduce, infatti, un lungo discorso circa il fatto che la green economy rappresenta il fine e il mezzo. Credo che questa sia una filosofia astratta, che fa perdere importanza e immediatezza ad alcuni provvedimenti che vorremmo inserire.
  Sottolineo, inoltre, che sono riportati alcuni titoli e sottotitoli errati; ad esempio, sotto la mobilità sostenibile, compare l'agricoltura. Ho colto, infine, una scarsa incisività nel discorso relativo alla carbon tax. La carbon tax è stata menzionata da tutti i soggetti con riferimento alla necessità di tassare le emissioni di carbonio. In tal senso, si è fatto inizialmente un discorso italiano, poi si è detto di demandare a una politica europea. Credo che in Italia possiamo già dare linee di indirizzo preciso, come Parlamento italiano. Poi possiamo chiedere, eventualmente con una risoluzione che impegni il Governo, altri tipi di indirizzo sulle politiche europee che il Governo stesso intenderà mettere in atto in questo semestre. Tuttavia, non demanderei l'applicazione della carbon tax a una questione tipicamente europea, ma la lascerei legata al territorio, visto che comunque diversi soggetti, anche tra quelli più energivori, cominciano a dire che, se si sposta la tassazione sul consumo di carbonio, questo potrebbe essere un meccanismo per gestire meglio la crisi energetica, abbandonando le risorse fossili, il carbone in primis, che oggi stanno frenando il funzionamento di centrali a gas metano, sicuramente meno inquinanti.

  PRESIDENTE. Desidero far presente che, poiché sono state apportate diverse integrazioni al documento conclusivo, lo stesso verrà nuovamente trasmesso con le integrazioni che sono state recepite. Vorrei, inoltre, conoscere l'opinione dell'onorevole Pag. 5Mazzoli in merito a quanto dichiarato dai due colleghi, soprattutto dall'onorevole Crippa.

  ALESSANDRO MAZZOLI. Signor presidente, per quanto riguarda l'intervento dell'onorevole Crippa, le sollecitazioni che egli ha definito di carattere più concreto e operativo penso che siano accoglibili perché rappresentano un arricchimento e un contributo significativo e utile al nostro lavoro. I titoli saranno esplicitati in modo più chiaro.
  Relativamente alla parte introduttiva, ritengo che richiamare la dimensione più generale e le decisioni degli organismi internazionali in merito alla vicenda della green economy non sia superfluo, perché ciò non preclude la possibilità di scendere nel merito e dare conto del contesto in cui stiamo operando. Mi sembra utile.

  ALBERTO ZOLEZZI. Nella parte conclusiva vi è un riferimento «attivare programmi per un migliore utilizzo delle risorse europee per sviluppare strumenti finanziari innovativi». Mi permetto di suggerire qui l'aggiunta di un periodo relativo alla necessità di attivare programmi per migliorare l'informazione in merito alle misure di accesso al credito per le attività della green economy, con una semplificazione e una maggiore trasparenza per le stesse. È il punto dell'accesso al credito che spesso, a livello sia pubblico che privato, a mio parere non è così chiaro.
  Tra le azioni da intraprendere, infine, aggiungerei quella di «promuovere la valutazione degli effetti occupazionali dei diversi interventi green». Si parla di economia, quindi gli aspetti non sono solo ambientali o economici, ma che riguardano la vita di una società. Tra l'altro, molto spesso alcuni interventi danno molta più occupazione rispetto ad altri e sono anche più urgenti. Quindi, sarebbe utile fare un riferimento alla valutazione scientifica, che in realtà è già in atto con il CRESME, e proporlo come impegno a livello europeo.

  ERMETE REALACCI. Presidente dell'VIII Commissione. Trovo condivisibile quanto affermato dai colleghi Crippa e Zolezzi. Qui c’è il problema di presentare un testo che abbia una sua incisività, ma anche – se possibile, non deve essere Cent'anni di solitudine ! – una sua leggibilità letteraria, quindi non troppo pesante. Deve trattarsi di un testo che renda conto del lavoro svolto. In tal senso, esso contiene la descrizione, seppur sintetica, dei contributi che sono arrivati e anche di quelli che non sono arrivati fisicamente, ma fanno parte di uno scenario che i soggetti hanno definito. Peraltro, come ripeteva poc'anzi l'onorevole Crippa, è uno scenario in cui ci sono stati molti punti di contatto fra soggetti, anche molto diversi, nell'indicare la strada e nel provare a sollevare alcune questioni. Ovviamente, poiché questa non è una legge, vi è un problema anche di tempi e di efficacia politica.
  Allora, cerchiamo di chiudere questa vicenda nel migliore dei modi. Nel frattempo, ci sono i negoziati sul clima, ci sono le politiche che vanno avanti, c’è la riforma fiscale su cui il Governo ha una delega. Alcune cose nella riforma fiscale c'erano, bisogna capire come questa delega verrà poi esercitata. Quindi, è utile che questo strumento giunga a conclusione. Non so se conoscete la storia del cacciatore cinese di draghi che passa tutta la vita chiuso in un castello a studiare come si uccidono i draghi, ma quando è pronto ed esce i draghi si sono estinti. Ecco, evitiamo di produrre qualcosa che arrivi dopo che i processi si sono ultimati. Non che tutto il mondo stia aspettando l'esito dell'indagine conoscitiva sulla green economy, ma credo che questo discorso abbia un senso.
  In secondo luogo, e lo dico ai colleghi del MoVimento 5 Stelle, un'indagine conoscitiva non è come un provvedimento legislativo o un parere. È legittimo presentare un documento di minoranza, ma sarebbe meglio se questa indagine conoscitiva avesse un consenso unanime da parte delle Commissioni, anche perché nel lavoro che è stato sviluppato non sono emerse queste differenze. Sebbene non cambi significativamente nulla, questo dà un impatto maggiore alle cose che nel documento vengono dette e poi condivise.Pag. 6
  Pertanto, pur esprimendo il mio consenso personale, ma credo piuttosto esteso, rispetto ai punti sollevati, invito a muoversi per tempo per capire se entro lunedì della prossima settimana – se in settimana arrivano queste integrazioni – si possa produrre un testo e che trovi ampio consenso nelle due Commissioni; ciò darebbe un maggior valore al documento. L'invito è che entro la settimana arrivino questi contributi, in maniera tale che gli uffici possano integrarli.
  Ringrazio il collega Mazzoli per lo sforzo di mettere insieme il mare magnum che si era formulato e condivido il risultato. Magari si può asciugare l'introduzione, tuttavia è bene ricordare che non è un pallino nostro, ma ci sono iniziative in tal senso, anche negli organismi internazionali, anche perché nel frattempo sono cambiate le cose. Le considerazioni adesso riferite dall'onorevole Zolezzi sono più condivise: non c’è la crisi e la green economy, ma la green economy è uno degli strumenti per affrontare la crisi partendo da un punto diverso, ossia non pensando che dalla crisi si esce così come ci siamo entrati. In tal senso, gli effetti – che sono peraltro enfatizzati nel documento, come lo sono stati in molte audizioni che abbiamo tenuto – di alcune di queste misure sull'economia, sull'occupazione, sul rilancio di alcuni settori sono importanti.
  È importante anche il tema della semplificazione. Aggiungo – sono sicuro che il tema incontra la sensibilità del collega Abrignani – che dovrebbe entrare (almeno lo spero, ma nessuno sa che cosa c’è) nel decreto «sblocca Italia» una misura che effettivamente accelera l'utilizzo di fondi a cui tutti noi teniamo, ma che sono rimasti fermi. Ci sono 900 milioni di euro all'anno, il cosiddetto «conto termico», che era previsto venissero usati, 700 milioni per i privati e 200 milioni di euro per le istituzioni pubbliche. Non è poca roba. Poiché il bando non è conosciuto e la struttura dello stesso è complicatissima, la somma delle domande arrivate su questo bando è per 1 milione di euro. È chiaro che anche misure di semplificazione, di accesso ai fondi, sono importanti anche su fondi che ci sono; 900 milioni di euro all'anno sono molti per spostare le attività di tanti settori d'impresa.
  Se i colleghi sono d'accordo, è opportuno che in settimana siano presentate le proposte di modifica; poi chiediamo agli uffici di compiere questo lavoro, lunedì ci mettiamo mano e ci vediamo in settimana per concludere. Per abbassare il livello del confronto ho proposto anche tre ipotesi di frasi iniziali per il documento, a scelta. Faremo un referendum, ma se qualcuno ne ha una migliore può proporla, anche per dare al documento un taglio meno pesante.
  La prima frase è di Conrad ed è tratta dal testo Alcune riflessioni sul naufragio del Titanic: «A quanto pare esiste un punto in cui il progresso per essere vero avanzamento deve variare leggermente la sua rotta».
  La seconda frase è di Einaudi: «Chi cerca rimedi economici a problemi economici è su falsa strada, la quale non può che condurre se non al precipizio. Il problema economico è l'aspetto e la conseguenza di un più ampio problema spirituale e morale».
  La terza frase è di Seneca: «Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare».
  Se qualcuno ne ha una migliore da proporre lo faccia. Cerchiamo di fare uno sforzo per rendere questo documento leggibile. Se qualcuno, non solo per incidere sui processi politici, legislativi ed economici in atto, vuole semplicemente capire se il Parlamento ha qualche idea, almeno può leggere qualcosa che non è un mattone.

  DAVIDE CRIPPA. Scusate, prima ho dimenticato di richiamare un problema. Essendo la prima indagine conoscitiva a cui partecipo, vorrei capire quanto siano vincolanti gli indirizzi recati dal documento conclusivo. C'erano sette punti, il secondo dei quali era delineare la mappa geografica della presenza della green economy nelle diverse aree del Paese, nella produttività e nel settore manifatturiero, ma anche nell'agricoltura e nel terziario. Ecco, credo che non ci sia una mappatura Pag. 7della green economy in Italia, quindi che la conclusione sia orfana di questo aspetto. In realtà, abbiamo audito alcune imprese, ma non possono rappresentare la mappatura; le cinque imprese che abbiamo audito non rappresentano fortunatamente le uniche realtà presenti nel nostro territorio. Vorrei capire come affronteremo questa divergenza tra la conclusione e l'obiettivo che ci era stato dato nei punti chiave, tra l'altro richiamati nella premessa del documento.
  Un altro punto era quello di conoscere i dati della green economy nei maggiori Paesi europei. Anche in questo caso, forse non c’è un dato ben esplicitato e chiaro, ma solo qualche riferimento, soprattutto alle politiche lavorative (forse il Sottosegretario Bobba ha fatto qualche accenno in ambito lavorativo europeo). Anche su questo punto vorrei capire cosa rispondiamo all'obiettivo che ci era stato indicato.

  PRESIDENTE. Si tratta di indicazioni di massima, non obbligatorie. Si fa quel che si può, non c’è un impegno preciso in questo senso. Tuttavia, vediamo che cosa riusciamo a ricavare anche su questo secondo punto.

  MIRKO BUSTO. Avevo predisposto alcune osservazioni, che possono anche sembrare filosofiche, che trasmetterò ai colleghi. A mio avviso, la filosofia sul significato di ciò che è scritto non è così trascurabile. Un aspetto a cui tengo, meno filosofico, è la necessità di puntualizzare l'incentivazione o l'aiuto della penetrazione di strumenti oggettivi di misura della sostenibilità, e l'analisi del ciclo di vita è uno di questi. Si tratta di definire che cosa è sostenibile, che cosa può essere definito green e cosa no. Poiché questa è una lacuna che ho notato nel testo, mi piacerebbe inserire un breve paragrafo al riguardo.

  ENRICO BORGHI. Signor presidente, non vorrei che facessimo come quelli che a Bisanzio discutevano su quanti angeli stavano sulla capocchia di uno spillo mentre i turchi sfondavano le porte. Se non riacquisiamo una dimensione politica dell'indagine conoscitiva, rischiamo di scrivere il Talmud ! Il tema oggi è il seguente: siamo nelle condizioni o meno di fare una sintesi ? Se ogni volta aggiungiamo qualcosa al percorso di approfondimento tecnico, di audizione, di analisi, di confronto – integrazioni rispetto alle quali non ho alcuna contrarietà – rischiamo però, da un lato, di non cogliere il senso politico dell'iniziativa che è stato rappresentato dal presidente Realacci e, dall'altro, di continuare ad allungare il brodo fino a non riuscire a trovare un punto di convergenza. Questa è la proposta che vorrei sottoporre alla vostra attenzione, chiedendo anche la definizione di tempi certi di chiusura del provvedimento. Diversamente, noi affrontiamo il decreto «sblocca Italia» e la legge di stabilità, che dal nostro punto di vista dovrebbero essere ispirati a queste questioni, senza avere chiuso l'indagine conoscitiva.

  PRESIDENTE. Mi sembra che l'indicazione data dal presidente Realacci, se posso darne un'interpretazione autentica, sia questa. Entro la settimana prossima il presidente dell'VIII Commissione intende votare questo documento, dando a tutti – che abbiano ulteriori pensieri filosofici o meno – il termine di venerdì, in maniera tale che tra lunedì e martedì si possa discutere e arrivare a un testo finale, e votarlo mercoledì o giovedì. Mi sembra che fosse questa l'indicazione, che trova tutti assolutamente concordi.
  Se non vi sono altri interventi, procediamo in questo senso. Rinvio il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.35.