XVII Legislatura

VII Commissione

Resoconto stenografico



Seduta n. 17 di Mercoledì 25 febbraio 2015

INDICE

Sulla pubblicità dei lavori:
Capua Ilaria , Presidente ... 3 

Audizione del Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi, sulle attività del Ministero in relazione alla manifestazione Expo 2015 (ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento):
Capua Ilaria , Presidente ... 3 
Toccafondi Gabriele , Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca ... 3 
Capua Ilaria , Presidente ... 8 
Palmieri Antonio (FI-PdL)  ... 8 
Capua Ilaria , Presidente ... 9 
Santerini Milena (PI-CD)  ... 9 
Bossa Luisa (PD)  ... 10 
Gallo Luigi (M5S)  ... 10 
Marzana Maria (M5S)  ... 11 
Simonetti Roberto (LNA)  ... 11 
Malisani Gianna (PD)  ... 12 
Capua Ilaria , Presidente ... 12 
Toccafondi Gabriele , Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca ... 13 
Capua Ilaria , Presidente ... 14

Sigle dei gruppi parlamentari:
Partito Democratico: PD;
MoVimento 5 Stelle: M5S;
Forza Italia - Il Popolo della Libertà - Berlusconi Presidente: (FI-PdL);
Area Popolare (NCD-UDC): (AP);
Scelta Civica per l'Italia: (SCpI);
Sinistra Ecologia Libertà: SEL;
Lega Nord e Autonomie: LNA;
Per l'Italia-Centro Democratico: (PI-CD);
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale: (FdI-AN);
Misto: Misto;
Misto-MAIE-Movimento Associativo italiani all'estero-Alleanza per l'Italia: Misto-MAIE-ApI;
Misto-Minoranze Linguistiche: Misto-Min.Ling.;
Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) - Liberali per l'Italia (PLI): Misto-PSI-PLI;
Misto-Alternativa Libera: Misto-AL.

Testo del resoconto stenografico
Pag. 3

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ILARIA CAPUA

  La seduta comincia alle 13.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  PRESIDENTE. Avverto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

Audizione del Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi, sulle attività del Ministero in relazione alla manifestazione Expo 2015.

  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l'audizione, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, del Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi, sulle attività del Ministero in relazione alla manifestazione Expo 2015, ormai alle porte.
  Do la parola al sottosegretario Toccafondi.

  GABRIELE TOCCAFONDI, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca. Ho depositato presso la Commissione una relazione che riassume i numerosi punti di un lavoro che il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca sta svolgendo in via preliminare con le scuole, gli enti di ricerca, le università e i dipartimenti, in vista di un appuntamento, Expo Milano 2015, «Nutrire il pianeta: energia per la vita», che apre l'Esposizione universale e si terrà, come detto, a Milano, dal 1o maggio al 31 ottobre 2015.
  Si tratta di un evento a carattere mondiale, volto a promuovere una vera cultura della corretta alimentazione e trasmettere al mondo il messaggio che la sostenibilità dipende da noi. Il MIUR considera Expo 2015 un'opportunità unica, direi irripetibile per la sua natura, per la conoscenza e il rafforzamento di quei diritti sociali connessi alla salvaguardia e alla tutela del territorio e dei doveri che ne conseguono per i cittadini.
  Expo 2015 offre al mondo della scuola la possibilità di sensibilizzare le giovani generazioni sulle tematiche sociali legate ad alimentazione e ambiente, rendendole protagoniste del proprio benessere e sostenitrici di una cultura della sicurezza alimentare e della crescita sostenibile.
  Sono stati invitati docenti, studenti, appartenenti al mondo dell'università e della ricerca, affinché tutto il sistema di istruzione e formazione nazionale sia protagonista, direttamente o indirettamente, dell'Esposizione universale, un'occasione di confronto di idee e proposte di tutta la filiera della conoscenza, dalla scuola alla ricerca.
  L'obiettivo principale è coinvolgere quanti più ragazzi, italiani e stranieri, possibile, anche attraverso gemellaggi, poiché la scuola italiana è chiamata a un ruolo di leadership, in qualità di rappresentante privilegiata di tutti i giovani del Paese. Il Ministero si sta adoperando per favorire la più ampia partecipazione degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, nella convinzione che quest'esperienza, oltre ad accrescere il bagaglio di conoscenze – la visita a Expo Milano 2015 Pag. 4sarà il punto di arrivo di attività didattiche che i giovani studenti italiani stanno già realizzando nelle proprie scuole – può rappresentare una straordinaria esperienza umana di confronto con il mondo intero.
  Per l'occasione, è stata avviata una serie di progetti che mirano a portare la scuola a Expo e, nel contempo, soprattutto nei mesi precedenti, quindi dall'inizio dell'anno scolastico, Expo all'interno delle scuole italiane. L'obiettivo è sensibilizzare ed educare le generazioni future. Gli studenti seguiranno un percorso didattico anche all'interno di Expo che, partendo dal lavoro già svolto in classe, culminerà nella visita al sito espositivo, lasciando un'eredità di contenuti e di esperienze.
  Le attività – che stanno producendo già oggi ottimi risultati di ordine quantitativo, ma anche qualitativo, e ottimi riscontri in termini di scuole attive su tutto il territorio – possono essere riassunte in cinque gruppi.
  Il primo riguarda il contributo del mondo della scuola alla Carta di Milano, ovvero al documento finale di Expo. Il 7 febbraio, nell’hangar «Bicocca» a Milano, si è svolto il primo incontro nazionale su Expo, il cui titolo era «Le idee di Expo 2015 – Verso la Carta di Milano». In quest'occasione, il MIUR ha curato i lavori di un importante tavolo tematico: «Educazione alimentare: un investimento per il futuro», che ha visto la partecipazione di un qualificato gruppo di esperti, che hanno riflettuto sui temi dell'educazione alla salute e dell'educazione alimentare.
  In particolare, il mondo della scuola sta contribuendo in maniera attiva, attraverso proprie eccellenze, alla stesura della Carta di Milano e alla redazione di aggiornate linee guida per l'educazione alimentare, che saranno successivamente diffuse in tutte le scuole italiane ed emanate d'intesa con il Ministro della salute e il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. È un lavoro che proseguirà anche successivamente al termine della manifestazione in quanto tale, il 31 ottobre 2015.
  Parlando di educazione alimentare, risulta di particolare rilievo l'esperienza già in essere da alcuni anni, che abbiamo portato, come esperienza assolutamente positiva, al tavolo tematico «Educazione alimentare» e molte scuole nel nostro territorio stanno svolgendo con alcune realtà Onlus del non profit, in particolare con la Fondazione Banco Alimentare, vincitrice di un premio nell'ambito proprio di Expo Milano 2015. Il Banco Alimentare, così come altre organizzazioni non profit, combatte da anni gli sprechi alimentari anche nelle scuole, affiancando insegnanti e genitori nell'esigenza di educare al rispetto del cibo, suggerendo alternative di comportamento virtuose e coltivando la cultura del cibo come dono.
  Temi come lo spreco degli alimenti, nuovi poveri e bisognosi, la responsabilità per l'uso consapevole del cibo sono, da alcuni anni, temi di lezione nelle singole classi, con lavoro didattico con gruppi di allievi e assemblee scolastiche, che le scuole stanno affrontando da tempo.
  Oltre a lezioni teoriche, è nata l'esigenza di passare alla pratica dell'educazione al rispetto del cibo. È nato, così, nel 2003, il programma «Siticibo», attivato anche in ambito scolastico e ora operativo nelle più grandi città italiane. Esso rappresenta una delle prime applicazioni italiane della legge cosiddetta del Buon samaritano, la n. 155 del 2003, di iniziativa parlamentare, e ha lo scopo di recuperare il cibo, cotto e fresco, in eccedenza della ristorazione organizzata – ossia mense scolastiche, ristoranti, alberghi, mense aziendali, mense ospedaliere – ridistribuendolo nell'arco di poche ore. Il progetto coinvolge, in alcune città italiane, anche le mense scolastiche, prevedendo il recupero, la conservazione e la distribuzione delle eccedenze dei pasti non consumati, da destinare quasi esclusivamente a mense per bisognosi.
  In questo percorso, il concetto di educazione al rispetto del cibo diventa ancora più concreto e diventa oggetto di discussione in classe e nelle assemblee. Si fa esperienza diretta di cosa sia il cibo e dell'importanza del cibo, anche e soprattutto per coloro che ne hanno meno o non ne hanno. Allo stesso modo, diventa ancora Pag. 5più tangibile, per i ragazzi, scoprire quanto sia importante per gli uomini il cibo che magari loro non hanno consumato durante il pranzo.
  Nell'anno scolastico 2013-2014, per essere molto concreti, attraverso il progetto «Siticibo», nelle scuole sono stati raccolti 2.497 chilogrammi di pane, 1.734 chilogrammi di frutta e altre derrate alimentari, tutte ridistribuite nell'arco di poche ore o di qualche giorno. Dal 2003 a oggi, «Siticibo» ha recuperato complessivamente dalla ristorazione oltre 2.247.000 porzioni di piatti pronti e cucinati.
  L'attivazione di progetti didattici in preparazione delle visite a Expo e una rete di accordi interistituzionali a supporto della scuola costituiscono il secondo raggruppamento di iniziative che stiamo già svolgendo con la rete delle nostre scuole. Sono previsti due distinti progetti, che hanno però lo stesso input.
  Il primo è un bando internazionale, «Together in Expo», che coinvolge team provenienti da diversi Paesi al mondo, ad oggi 55, ma in costante aumento. Tale coinvolgimento ha generato l'interazione e i gemellaggi tra studenti, quindi tra scuole e singole classi, attraverso una piattaforma interattiva in italiano, inglese e francese, www.togetherinexpo2015.it. Gare e percorsi tematici on line stanno anticipando la partecipazione fisica delle scuole all'Esposizione universale. L'iniziativa, ad oggi, coinvolge quasi 2.000 scuole, 2.482 docenti registrati al portale, 2.091 team che partecipano alle varie community. I Paesi partecipanti a questo progetto sono 57, ma si tratta di un dato assolutamente parziale. Oltre 200 sono i gemellaggi, già attivati, tra scuole di differenti Paesi.
  Il secondo progetto è «La scuola per Expo», un concorso nazionale bandito dal MIUR per le scuole: gli istituti sono chiamati a sviluppare progetti su tematiche relative a Expo, strumenti conoscitivi e comunicativi basati sull'utilizzo di tecnologie digitali. C’è un'ampia libertà metodologica ed espressiva, in quanto si vuole lasciare questo percorso di idee all'iniziativa dei docenti e degli studenti e alla loro creatività.
  Vi sono alcune indicazioni rispetto a questi progetti, che vanno dalla ricerca e valorizzazione delle tradizioni agroalimentari dei territori di riferimento dei proponenti all'innovazione della filiera agroalimentare dei territori di riferimento, all'educazione alimentare, al consumo consapevole e sostenibile, all'educazione alla legalità nel settore agroalimentare, allo sviluppo della scienza e tecnologia per la sicurezza e qualità alimentare, allo sviluppo di scienza e tecnologia per l'agricoltura e la biodiversità, alla cooperazione internazionale per la lotta alla malnutrizione e alla fame nel mondo. Questi sono i progetti indicati dal MIUR, ma poi si lascia libertà alle singole attività scolastiche. Attualmente, quest'iniziativa coinvolge 1.500 istituti.
  Il numero delle istituzioni scolastiche partecipanti ai bandi promossi dal MIUR e gli altri numeri appena richiamati rappresentano la testimonianza di quanto gli studenti siano didatticamente e, in buona sostanza, anche emotivamente coinvolti in un dibattito innescato su tematiche oggetto di Expo 2015, consapevoli di vivere un'esperienza significativa soprattutto per loro, oltre che per il Paese.
  Il terzo gruppo di iniziative è quello relativo alla partecipazione attiva delle scuole a Expo per il periodo dal 1o maggio al 31 ottobre. È un lavoro preparatorio, chiaramente già iniziato, ma che ci vedrà coinvolti in particolar modo proprio durante Expo. L'obiettivo del MIUR è quello di portare almeno due milioni di studenti alla visita dell'Esposizione universale e, più in particolare, 700.000 stranieri e 1.300.000 ragazzi delle scuole italiane.
  L'auspicio è che il numero degli studenti sia maggiore rispetto a quanto preventivato; sono state attivate, pertanto, azioni informative nelle scuole, affinché cresca la conoscenza del valore dell'esperienza didattica che rappresenterà Expo, che rappresenta non solo una fiera da vedere, ma anche un luogo nel quale partecipare attivamente, soprattutto avendo svolto un lavoro preparatorio.
  La programmazione della visita a Expo coinvolge il ministero, che con diverse note Pag. 6ha ricordato a tutte le scuole italiane il valore educativo che avrà la visita a Expo. Per questa ragione, è stata messa a disposizione una serie di strumenti didattici, con l'obiettivo di supportare le scuole nella programmazione accurata della visita.
  È stato ribadito, inoltre, che anche la visita di una sola giornata potrà configurarsi come visita didattica, al fine di facilitare tutte le istituzioni scolastiche, che, per la vicinanza a Milano, potranno agevolmente andare e tornare in giornata, senza prevedere pernottamento e sostenere costi più ingenti. Numerosi sono gli itinerari didattici per le scuole, tutti incentrati sull'approfondimento delle tematiche di Expo: oltre alle missioni proposte sul sito www.togetherinexpo2015.it, vere e proprie attività ludico-educative per coinvolgere gli studenti nelle attività, sono stati realizzati strumenti a supporto degli insegnanti. Sul sito www.progettoscuola.expo2015.org, realizzato dal MIUR e da Expo Spa, sono stati strutturati i diversi itinerari didattici.
  Grazie alla collaborazione con il Dipartimento elettronica, informazione e bioingegneria del Politecnico di Milano, è stato attivato il progetto «PoliCultura», con il relativo sito, nel quale gli insegnanti possono e potranno avere a disposizione: corsi on line; materiale didattico di supporto (al momento vi sono già 300 pagine con interviste a 27 esperti mondiali); idee e spunti per attività didattiche (sono più di mille le tracce per molte delle discipline e per le diverse tipologie di scuola); una serie di e-book pubblicati su Amazon, che raccolgono le risorse didattiche già attive; una modernissima time bank per insegnanti, in cui scambiarsi aiuto in termini di tempo anziché di denaro; una comunità on line di docenti per trovare aiuto e collaborazione e, quindi, esperienze da mettere in rete. Al momento, sono più di 3.000 gli insegnanti e 70.000 gli studenti attivamente coinvolti nell'iniziativa.
  Inoltre, in collaborazione con l'università di Roma «La Sapienza», a partire dal 1o marzo sarà pubblicato su tutti gli store per smartphone e tablet l'applicazione dal titolo «Cambio stile», con materiali per la promozione di corretti stili di vita e una corretta educazione alimentare tra gli studenti, elaborati dall'università «La Sapienza» di Roma insieme al MIUR e a diverse scuole del territorio.
  Inoltre, l'eccellenza delle scuole, dell'università e della ricerca sarà in mostra al Padiglione Italia. Affinché le scuole siano protagoniste, grazie a un accordo siglato dal ministero e da Padiglione Italia, una rappresentanza delle classi coinvolte nelle diverse iniziative sopra citate presenterà propri progetti direttamente durante Expo e all'interno del Padiglione Italia, il più rappresentativo.
  Saranno presentati, infatti, quattro unità didattiche al giorno e 736 progetti rappresentativi delle venti regioni. Gli elaborati saranno in formato digitale e saranno illustrati anche in lingua inglese. Inoltre, il protocollo d'intesa siglato tra MIUR, CONI, Ferrero ed Expo il 18 ottobre 2014 si propone di promuovere la diffusione di uno stile di vita attivo, incoraggiando l'attività fisica e valorizzando metodologie didattiche innovative.
  In tal senso, oltre 5.000 studenti che parteciperanno alle finali di campionati studenteschi CONI, vecchi campionati studenteschi, a Torino, capitale dello sport 2015, si recheranno anche a Expo 2015 per visitare da protagonisti il Village Joy of Moving, un vero e proprio parco dello sport con all'interno sei esperti del CONI, che saranno a disposizione della scuola in visita per illustrare modelli e metodi per l'insegnamento dell'educazione fisica a scuola, con particolare riferimento alla scuola primaria.
  Di particolare rilievo è il protocollo d'intesa tra MIUR e Confindustria «Adotta una scuola per Expo», siglato il 27 novembre 2014 dal presidente di Confindustria Squinzi e dal Ministro Giannini. Le scuole potranno essere sostenute per partecipare a Expo: questo è l'obiettivo. Il protocollo intende, appunto, mobilitare l'intero sistema associativo di Confindustria: le imprese associate potranno consentire alle scuole che lo richiederanno di organizzare una visita a Expo. Contestualmente alle visite, il protocollo si propone Pag. 7di evidenziare possibili percorsi didattici proposti da Padiglione Italia per i giovani studenti. Si intende favorire, così, la partecipazione a Expo delle scuole primarie e secondarie di primo grado e di secondo grado, per far conoscere al mondo della scuola le soluzioni innovative nel campo della sostenibilità agroalimentare, attraverso il contributo che scienza e tecnologia assicurano nel corso di tutta la filiera. Saranno particolarmente incoraggiate le adozioni di scuole del sud da parte di imprese del nord, nell'ottica di costruire ponti di dialogo e collaborazione.
  Le associazioni si occuperanno di sensibilizzare sia scuole sia imprese, favorendo l'incontro e il matching tra le stesse. Le adozioni delle scuole potranno avvenire sia da parte dell'impresa, sia direttamente da parte dell'associazione. I rapporti con le scuole saranno gestiti per conto delle imprese dall'associazione di sistema, Confindustria. Inoltre, durante la loro permanenza nel sito espositivo, le scuole che parteciperanno all'iniziativa «Adotta una scuola per Expo 2015» visiteranno anche la mostra sull'alimentazione industriale sostenibile, realizzata insieme a Confindustria all'interno del Padiglione Italia.
  Per dare attuazione al protocollo si è provveduto a diramare una nota a tutte le aziende italiane da parte di Confindustria per illustrare il contenuto dell'accordo e mettere, quindi, in contatto aziende con istituzioni scolastiche. Entro il mese di maggio saranno illustrati gli esiti di quest'azione di pubblicizzazione del protocollo.
  Inoltre, una delle più significative iniziative, organizzata con l'Ufficio scolastico regionale della Lombardia, intitolata «Volontari per un giorno», prevede che gli studenti della regione Lombardia potranno fare da guida ad altre scuole in visita all'Esposizione universale, dopo aver partecipato a tutta una serie di iniziative di formazione da realizzare con l'organizzazione di Expo. In totale, saranno 2.500 gli studenti coinvolti in quest'iniziativa. Queste considerazioni riguardano la partecipazione attiva del mondo della scuola, in particolar modo a Expo.
  Il quattro raggruppamento di iniziative riguarda i territori. Al fine di diffondere capillarmente sul territorio nazionale le iniziative Expo Milano 2015, il MIUR ha, altresì, sottoscritto con quattro ministeri un accordo, «Expo dei territori», coinvolgendo 19 regioni, la provincia autonoma di Trento e i Ministeri delle politiche agricole, alimentari e forestali, dei beni e delle attività culturali e del turismo, degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dell'ambiente, che hanno avviato, sia in Italia sia all'estero, iniziative collaterali di promozione, interscambio culturale, animazione e formazione.
  L'obiettivo è quello di presentare e valorizzare le eccellenze produttive e scientifiche delle diverse filiere agroalimentari insieme al patrimonio culturale, artistico, produttivo, dei beni naturalistici e delle strutture di accoglienza e ricettive presenti nel nostro territorio. «Expo dei territori» intende, in tal modo, proporre al visitatore un viaggio non solo alla scoperta del saper fare, ma anche del fascino dell'ospitalità delle nostre regioni italiane.
  Nello specifico, circa 7.000 ragazzi, che stanno frequentando gli istituti agrari, professionali e alberghieri d'Italia, saranno e sono, in parte, già formati per presidiare i punti nevralgici più significativi e di alto valore artistico e architettonico e dare informazioni ai visitatori sulle opportunità di visita a Expo.
  Il quinto e ultimo punto riguarda l'università, la ricerca e l'alta formazione artistico-musicale e coreutica. In riferimento alle università e alla ricerca, si sottolinea il coinvolgimento attivo della rete di università e del CNR, con oltre 700 ricercatori e 7 dipartimenti, che partecipano al progetto interdisciplinare con l'obiettivo di mostrare risultati e frontiere dell'innovazione scientifica e tecnologica sul tema «Nutrire il pianeta, energia per la vita», integrando le conoscenze della rete scientifica del CNR con il sistema pubblico e privato della ricerca italiana e internazionale.
  Con il progetto «Safety for Food» si intendono definire, attraverso l'attivazione di una rete di collaborazioni scientifiche e Pag. 8giuridiche a livello internazionale, regole e riferimenti per la sicurezza alimentare che siano universalmente riconosciuti e accettati dai Paesi partecipanti a Expo Milano 2015. Si intitola «Vivaio Ricerca» il programma di eventi scientifici a cura del CNR, che si terrà nel Padiglione Italia durante il semestre espositivo e che si articolerà in 24 differenti eventi di carattere interdisciplinare legati al tema dell'agricoltura e dell'ambiente.
  Nell'ambito dell'Expo, l'AFAM (Alta formazione artistica, musicale e coreutica) sarà coinvolta attraverso gli ISIA, gli istituti superiori di studi musicali, le accademie di belle arti e l'Accademia nazionale di danza e l'Accademia di arte drammatica Silvio D'Amico.
  In particolare, con il progetto «Non solo cibo» tutti i conservatori di musica, gli istituti pareggiati e gli istituti accreditati italiani saranno coinvolti nel realizzare tre momenti musicali al giorno. Le performance delle accademie e facoltà di belle arti internazionali saranno presentate ogni giorno per due settimane nel mese di agosto. Il MIUR promuove tutte queste iniziative attraverso tre distinti portali, quello ufficiale del Ministero dell'istruzione, i canali Twitter e Facebook, MiurSocial e attraverso la partnership con siti specializzati per docenti al fine di diffondere quanto più possibile i contenuti Expo.
  Sono state, inoltre, attivate convenzioni con le più importanti compagnie per agevolare i trasporti verso Expo. Infine, è stato sottoscritto un accordo tra il ministero ed Expo, grazie al quale, per gli studenti italiani, la partecipazione sarà possibile con un prezzo calmierato di 10 euro, anziché 32. Allo sconto potranno accedere, oltre agli studenti degli istituti scolastici statali e paritari, anche tutti quelli iscritti ai centri di formazione professionale o ITS, nonché gli studenti universitari.
  Tutte queste informazioni e agevolazioni, predisposte per le scuole in collaborazione con i diversi partner aziendali, i principali vettori di trasporto ferroviario, stradale e navale, sono state comunicate in tempo agli istituti scolastici, con circolari mirate e pubblicate sui vari siti del MIUR e di Expo.
  Infine, in ogni ufficio scolastico regionale sono stati individuati referenti Expo a supporto delle scuole. I referenti regionali sono costantemente riuniti al MIUR per coordinare a livello nazionale le politiche di intervento per la partecipazione delle nostre scuole. Sempre a disposizione delle scuole è stato anche attivato un numero verde per avere informazioni dirette, 8001177.
  In conclusione, Expo è una bella occasione di crescita, soprattutto personale, per l'intero sistema scolastico e universitario, che avverrà tramite percorsi di conoscenza ed educativi già in atto, ma soprattutto attraverso lo scambio di idee e culture differenti. È una bella occasione per i ragazzi, per i docenti, per i ricercatori e per i professori e in quanto tale il MIUR la sta preparando e vivendo.

  PRESIDENTE. Ringraziamo il Sottosegretario Toccafondi.
  Do ora la parola ai colleghi che intendano intervenire per porre quesiti o formulare osservazioni.

  ANTONIO PALMIERI. Ringrazio il Sottosegretario Toccafondi per la relazione.
  Ho tre osservazioni da svolgere. La prima è di natura storica. Ho votato la legge del Buon samaritano e forse è utile ricordare come essa è nata. Se, effettivamente, le azioni indicate sopravvivessero a Expo, generando quindi un'educazione e una cultura positive, tali da far diventare ciascuno di noi protagonista del bene comune, questo sarebbe un dato interessante.
  La legge del Buon samaritano nasce, infatti, per iniziativa di una mamma, la signora Canepa, che, scandalizzata perché vedeva sprecare il cibo dei figli a scuola, si mise in movimento e incontrò il direttore dell'allora settimanale, oggi mensile, Vita, Riccardo Bonacina. Insieme si misero in moto, contattarono il dottor Ciaccia, allora capo della segreteria del Ministro Urbani, e da lì si avviò un iter legislativo: il Pag. 9provvedimento, durante il Governo Berlusconi, arrivò nelle aule del Parlamento e con il concorso di tutti fu approvato nell'estate del 2003. È una legge che nasce «in modo sostenibile», nel senso che nasce dal protagonismo di una mamma. Penso che questo sia un dato così interessante da rimanere agli atti come esempio.
  La seconda considerazione è di natura comunicativa, mentre la terza sarà una richiesta ai nostri uffici. Siccome l'educazione e la cultura vivono di comunicazione e ho visto che svolgete un'intensa attività di comunicazione on line, con il numero verde di cui avete parlato, avete pensato di coinvolgere anche la RAI ?
  In attesa della riforma della RAI che il Premier vorrà adottare, sarebbe però utile e interessante, secondo me, divulgare alcune di queste iniziative, anche utilizzando i canali della TV di Stato nelle trasmissioni che sicuramente parleranno di Expo, in quelle più popolari, che raggiungono una fascia interessante di persone che non seguono i temi più prettamente politici, o utilizzando gli spot di promozione che la legge n. 150 del 2000 sulla comunicazione pubblica mette a disposizione del Governo. Se non ci avete già pensato, l'invito è quello di attivare la RAI in questa direzione.
  La richiesta alla Commissione, invece, è la seguente. Sarebbe utile favorire la divulgazione, da parte di ciascuno di noi, nelle scuole con le quali è in contatto, di tutte queste informazioni: pur sapendo che esse sono già state tutte informate tempestivamente, se però disponessimo anche del documento in formato elettronico, questo consentirebbe a ciascuno di noi di fungere da promemoria viventi e «forwardanti» – è un neologismo che fa inorridire, ma me lo perdonerete – per sollecitarle concretamente a usare le numerose iniziative messe a disposizione dal MIUR.

  PRESIDENTE. Ringrazio l'onorevole Palmieri. Il Servizio studi predisporrà un tweet con un link, che poi ognuno di noi potrà ritwittare: @Commissione2.0.

  MILENA SANTERINI. Vorrei ringraziare veramente il Sottosegretario Toccafondi, perché il quadro di iniziative è davvero notevole e significativo. Per una volta, avete preparato il lavoro per tempo: questo lascia sperare che continui anche dopo. Come sappiamo, infatti, dal punto di vista educativo, quello che non ha una continuità, di fatto, non ha neanche un grandissimo valore.
  Vorrei sottolineare solo due aspetti, molto limitati. Anzitutto, quello interculturale. Parlare di cibo rappresenta l'occasione per parlare di mondi e di culture diversi, appartenenti ad altri Paesi, e di globalizzazione. Chiaramente, questo non vuol dire esotismo o scoprire l'acqua calda o che il caffè e il cacao «viaggiano», ma significa scoprire qualcosa di più.
  Chiederei, quindi, come in parte è stato già fatto, che anche il ministero si attivi per dare più possibile una dimensione sociale ai programmi educativi. Il cibo è anche mancanza di cibo, fame, e questa è una dimensione che purtroppo ho visto mancare nell'Expo. Lo dico a latere: mentre l'aspetto culturale ed educativo è ben presente, quello sociale è un po’ marginale.
  C’è, ad esempio, la Cascina Triulza, composta da ONG, che non sono però presenti nel Padiglione Italia. Credo che questo aspetto debba essere in qualche modo calibrato. Per quello che possiamo fare attraverso la cultura, auspichiamo che si possa il più possibile chiedere alle scuole di elaborare un discorso in chiave sociale, che intenda il cibo come scambio di culture, ma anche come presa di coscienza di disuguaglianze, nel mondo attuale, tra chi ha molto cibo e chi non ne ha.
  In secondo luogo, vorrei segnalare che sullo spreco di cibo ci sono tante iniziative e, in particolare, credo che debbano essere valorizzate da parte del MIUR quelle che provengono, per esempio, dal mondo dei giovani e da quello universitario. Cito banalmente alcune app sullo spreco realizzate da giovani: breading, sullo scambio di pane; s-cambia cibo; MyFoody; alcune Pag. 10esperienze di condivisione condotte da istituti alberghieri, come il «Vespucci» di Milano.
  Siccome il sottosegretario ha citato proprio quest'aspetto, ricordando la legge del Buon samaritano, alla quale ha fatto cenno anche l'onorevole Palmieri, sarebbe positivo che il MIUR valorizzasse queste iniziative di lavoro sullo spreco e sul recupero del cibo, realizzate attraverso il Web dal mondo degli studenti e dei giovani. Tali iniziative devono essere veramente valorizzate.
  Recentemente, ho partecipato a un convegno sull'argomento, «Web e reti sociali contro lo spreco alimentare, verso Expo 2015», alla presenza del Banco Alimentare e di tanti altri enti: credo veramente che questo «piccolo-grande» mondo di studenti che lavorano sul Web contro lo spreco debba essere posto in evidenza.

  LUISA BOSSA. Vorrei aggiungere poche considerazioni a quelle richiamate dall'onorevole Santerini, con le quali concordo in maniera straordinaria.
  Anche dopo aver ascoltato la relazione, mi pare che il tema dell'Expo, pur partendo dalla valorizzazione del cibo e da idee su come nutrire il pianeta, che valorizzano il tema del cibo, diventi poi l'Expo dei divieti: come non sprecare il cibo, come difendersi dal troppo cibo.
  In pratica, mi pare che l'Expo, da una parte, voglia valorizzare le risorse e, dall'altra, vada nella direzione per cui c’è troppo e bisogna cercare di non sprecarlo. D'altra parte, l'80 per cento del mondo non ha cibo. Mi pare che questa valutazione, anche da un punto di vista culturale, non sia ben portata all'attenzione.
  Anche il lavoro per le scuole – ripeto che concordo con quanto affermava l'onorevole Santerini – deve andare in questo senso. Chi è stato in Africa, chi l'ha vista e l'ha vissuta, si rende conto di quanto il discorso relativo al cibo sia davvero il problema dei problemi. C’è, sì, eccessivo spreco, ma dobbiamo riflettere su come agire. Considerato che, in tema di educazione alimentare, il Banco Alimentare suggerisce alternative di comportamento virtuoso, credo che bisognasse insistere un po’ di più su tale aspetto.

  LUIGI GALLO. È indubbio che la presentazione, in questi termini, sembra molto ricca di elementi interessanti, ma vorrei soffermarmi sulle sensazioni che mi ha procurato l'Esposizione: una sensazione di vetrina, come se l'Expo fosse, appunto, una vetrina che tutti si affacciano a guardare, ma come se non fossero da toccare le realtà vere e importanti del pianeta, come appunto il cibo.
  Mancano, infatti, alcune esperienze che, secondo me, sotto traccia hanno costituito primati in questo Paese, come i gruppi di acquisto solidale, esperienze nate soprattutto qui in Italia e che hanno diffuso un modello, così come altri tipi di esperienze, come quella di famiglie che si mettono insieme e decidono di costruire un sistema più sostenibile a partire dalla propria comunità familiare, per poi per allargarsi.
  È come se il cibo fosse rappresentato solo nel suo aspetto industriale. Con il Banco Alimentare, ad esempio, osserviamo il cibo all'interno della grande distribuzione, che è una parte del cibo che tocca quotidianamente le nostre tavole, ma è come se mancasse l'esperienza del cibo che ci collega alla terra, alla coltivazione diretta e alle esperienze contadine. Questa è l'impressione che ho e, ripeto, su alcuni aspetti il Parlamento e il Governo potevano fare di più.
  Alle linee guida per l'educazione alimentare fa riferimento il decreto-legge Carrozza n. 104 del 2013. Ricordo che, quando si è parlato di un intervento concreto che incidesse concretamente sulla salute degli studenti, il Movimento 5 Stelle aveva proposto una misura che eliminasse il cibo «spazzatura» dai distributori nelle scuole. Tale proposta non fu accettata, fu riformulata dal Governo e dalla maggioranza e si decise di diramare le linee guida a tutti gli istituti, per dare indicazioni sul modo attraverso il quale non avere cibo «spazzatura» nelle scuole: si trattava, quindi, di qualcosa di molto più debole.Pag. 11
  Adesso, dopo quasi un anno e mezzo, finalmente si torna a parlare di linee-guida: speriamo che non siano semplicemente un manifesto e non abbiano vita breve. Il Governo non sta monitorando con sufficiente attenzione anche un'altra misura, richiesta dal collega Realacci, alla quale il Movimento 5 Stelle ha dato un contributo, chiedendo che nelle mense scolastiche si adottasse anche una quota di prodotti a chilometro zero e non solo biologici. Ho dovuto sollecitare personalmente i dirigenti comunali e monitorare la situazione: ho notato che questa misura non viene applicata.
  Se, rispetto a questo tema, non c’è un controllo, non sono previste sanzioni e il Governo non ha una spinta propulsiva, rischiamo di fare tanti slogan, ma poi le misure concrete, che pure si approvano in Parlamento, restano lettera morta.
  Infine, vorrei sottolineare che non mi piace l'idea, di cui si fa menzione nella relazione, di incoraggiare particolarmente le adozioni di scuole del sud da parte di imprese del nord, nell'ottica di costruire ponti di dialogo e collaborazione. Anzitutto, vorrei capire a quali scuole del sud ci si riferisca: alle scuole del sud Italia o del sud del mondo ? Inoltre, perché il sud ha bisogno di essere adottato dalle imprese del nord ? Credo che ogni territorio abbia una sua specificità e voler imporre un modello, come quello tipico dell'industria di massa, nelle regioni del sud, è stato il grande problema di questo Paese, perché non ha valorizzato le caratteristiche proprie del sud, che avrebbe un altro tipo di vocazione, turistica, culturale e artistica. Si tratta di voler imporre, appunto, un modello di tipo industriale, che funziona in un altro territorio. Spero, quindi, che anche su questo aspetto si ponga un po’ di attenzione in più.

  MARIA MARZANA. A completamento di quanto affermato dal mio collega, vorrei centrare l'attenzione su due aspetti fondamentali, che caratterizzano principalmente questo evento, l'educazione e l'economia.
  Mi domando quali valori si vogliano trasmettere, visto che si parla di nutrire il pianeta, ma alla fine si va a cementificare più di un milione di metri cubi di terreno agricolo a pochi passi da un polo fieristico, tra l'altro il più grande d'Europa: sarebbe stato possibile organizzare un evento direttamente laddove già ci sono le infrastrutture e non realizzarne di nuove.
  Ricollegandomi a quanto osservava la collega Santerini, il cibo non è solo spreco, ma anche mancanza e, nel momento in cui si va a cementificare un terreno agricolo, è chiaro che quel terreno non produrrà più cibo. Poiché è con l'esempio che bisogna trasmettere valori ai bambini, perché non ci sono altri modi per essere efficaci, mi domando come questo possa avvenire.
  Per quanto riguarda l'economia e, appunto, per rilanciare anche quella, ricordo a me stessa, perché lei lo saprà benissimo, che la nostra economia si fonda principalmente sulla micro e piccola impresa. Nel momento in cui a farla da padrone, in quest'evento, sono la grande distribuzione o le multinazionali, come Nestlé, che spiegherà come l'acqua sia gestita e il ciclo del mercato sia legato all'acqua, mi chiedo come gli aspetti fondamentali della nostra economia, legati alla piccola impresa e alla produzione a chilometro zero, possano essere parte principale di questo evento.

  ROBERTO SIMONETTI. Sono in minoranza, ma trovo positiva la relazione del sottosegretario. Il MIUR non organizza l'Expo, ma utilizza il veicolo dell'Expo organizzata da altri per proporre se stesso e, quindi, per criticare la struttura dell'Expo, bisognerebbe farlo in un'altra Commissione, perché non è questa la sede.
  Secondo me, il MIUR potrebbe utilizzare un'ulteriore posizione, in funzione appunto delle tematiche affrontate, che è quella dell'istruzione all'interno della gestione del territorio. Mi riferisco al potenziamento degli istituti tecnici agrari, a uno studio dedicato sugli istituti alberghieri, in modo che organizzino corsi di specializzazione Pag. 12per l'utilizzo salutare del cibo, che potrebbe essere un tema dedicato alle tematiche dell'Expo.
  Stiamo e state, però, valorizzando l'Expo in funzione delle caratteristiche del MIUR, anche attraverso le proposte di legge sul potenziamento della facoltà di scienze geologiche, in modo da portare un maggior numero di studenti a contatto con il territorio; ho letto sul Corriere della Sera che nel Paese dei terremoti c’è un sempre minore numero di iscritti ai corsi di scienze geologiche. È un percorso intero che, secondo me, attraverso l'Expo si potrebbe costruire, con l'idea dell'uomo sempre più a contatto con il territorio, dal punto di vista non solo urbanistico, ma anche salutaristico e di gestione dello stesso. Nella mia terra l'agricoltura si sta riprendendo e nel futuro sarà, secondo me, uno dei settori che dovrà essere trainante, per una serie di fattori che non elencherò, perché siete sufficientemente intelligenti per capirlo da soli.

  GIANNA MALISANI. Contrariamente a quanto è stato detto in senso negativo, credo che l'elenco fornito oggi dal sottosegretario sia stimolante e mi permetta di aggiungere, come hanno fatto i colleghi mi hanno preceduto, altre riflessioni. Ho pensato subito, per esempio, ai comuni del bio, cioè all'educazione che si sta svolgendo nella scuola. Non è vero che non c’è.
  Da anni stiamo facendo educazione al biologico e stiamo introducendo nelle mense scolastiche, con fatica ma anche con successo, il biologico, strettamente legato al territorio e alla produzione agricola. Ci sono i comuni del bio e le reti sia nazionali sia internazionali. Anche nell'ambito di questo progetto legato ai territori si potrebbe esaltare questo circuito e, anzi, valorizzare quanto è stato fatto e incrementare il lavoro che stanno svolgendo le amministrazioni comunali.
  Il MIUR, in questo caso, può addirittura essere un volano per insistere, assieme alla green economy, su educazione e territorio. Mi piacerebbe sapere un po’ di più su questa rete che esiste sui territori. Se ci forniste qualche dato in più, potremmo stimolare anche Confindustria. Possiamo verificare se questi progetti sui territori funzionino ed essere anche un volano. Credo, infatti, che sostenere le scuole per andare all'Expo sia molto importante, sia al nord sia al sud.

  PRESIDENTE. Vorrei soffermarmi su un paio di questioni. Anzitutto, sono previsti 700.000 studenti stranieri e mi domando se nel piano sia prevista anche un'accoglienza presso le famiglie. Parliamo di internazionalizzare i nostri ragazzi e di aprirli a ciò che succede nel resto del mondo e trovo che, al di là di stimolare incontri nella sede di Expo, siccome già esistono programmi che funzionano, per cui famiglie italiane ospitano ragazzi per motivi diversi, potrebbe essere secondo me fruttuoso creare rapporti personali tra i ragazzi, che durano nel tempo e che possono essere utili.
  Vorrei anche chiedere se siano previsti, soprattutto per quanto riguarda i nostri ricercatori, il nostro mondo della ricerca e il mondo universitario, punti rivolti all'esterno sui nostri brevetti, per quello che abbraccia il settore agroalimentare, ma anche, in senso lato, tutto ciò che vi sta intorno. Sappiamo che la tecnologia italiana riesce difficilmente a trovare la sua strada in maniera fruttuosa. A mio avviso, potrebbe essere utile presentare ai visitatori stranieri la migliore tecnologia italiana, che è stata già brevettata o che è in iter di brevettazione.
  Allo stesso modo, mi viene in mente un punto dedicato per i nostri ricercatori sulle attività di Horizon 2020 nell'ambito dell'agroalimentare e delle scienze della vita in senso lato. Horizon 2020 è un programma molto ampio, che dura tempo e necessita di una serie di professionalità, ma anche di infrastrutture. Mi domando se un punto di raccordo tra il mondo esterno, il mondo dei visitatori italiani più coinvolti nel campo della ricerca e Horizon 2020 fosse previsto all'interno di qualche struttura del MIUR.
  Infine, in Italia sono presenti varie ONG che agiscono a livello internazionale, Pag. 13una per tutte la FAO. Molto spesso, i ragazzi non sanno neanche cosa sia la FAO, che si trova a Roma ed è l'organizzazione che si occupa di combattere la fame nel mondo. Mi domando se nei percorsi previsti per le scuole fossero presenti anche tappe nei padiglioni o nelle strutture che ospitano queste ONG, come la FAO, IFAD (International Fund for Agricultural Development), World Food Program e altre strutture, che peraltro si trovano anche in Italia.
  Do ora la parola al Sottosegretario Toccafondi per la replica.

  GABRIELE TOCCAFONDI, Sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca.
  Se ho ben capito, non abbiamo molto tempo, ma vorrei rispondere molto brevemente e in maniera molto schematica – mi scuserete – ad alcune sollecitazioni.
  Innanzitutto, la relazione rappresenta una visione parziale del lavoro che il Governo e gli enti locali stanno svolgendo rispetto a Expo: è la visione parziale del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Non lo dico per sottrarmi ad alcune questioni, che, forse, riguardano altri dicasteri.
  La RAI è stata coinvolta nella misura che riguarda il MIUR, sugli spazi dedicati, anche con comunicazione cosiddetta sociale sulle nostre attività, su Padiglione Italia, con riferimento al lavoro che stiamo portando avanti e che ho brevemente riassunto.
  Allo stesso modo, il documento in formato elettronico che riassume tutte le nostre attività è a disposizione presso la Commissione. Scopo di tutti è valutare Expo per quello che è, un'opportunità e, quindi, far conoscere ai ragazzi tale opportunità; c’è, poi, la libertà del singolo studente di implicarsi in un lavoro ulteriore all'interno di un percorso scolastico, ma che va anche oltre quel percorso scolastico. Come per tante cose, vale sempre la libertà del singolo, ad esempio del singolo docente, di aderire o meno: non è un obbligo.
  Come detto a conclusione della mia relazione, invitiamo a sfruttare un'opportunità di crescita e crediamo molto che tutto ciò che il MIUR propone sia utile per far crescere un ragazzo e farlo diventare maturo, perché nell'ultimo percorso di studi si diventa maturi a tutti gli effetti. Questo percorso deve essere fatto insieme agli adulti e agli insegnanti. Rispetto a questo percorso, Expo può essere un volano di crescita.
  Onorevole Santerini, chiedo io a voi di conoscere le iniziative locali. L'autonomia scolastica, che comporta che le scuole di alcuni ordini e gradi dipendano più da un ente locale che dal MIUR, fa sì che il MIUR non conosca proprio tutto quello che si fa nelle nostre scuole. Giudico questo, però, assolutamente una ricchezza sussidiaria di livello locale, di rispetto dell'autonomia. Spesso e volentieri, nelle scuole, si svolgono ottime attività: occorre metterle a sistema e farle conoscere all'intero sistema scolastico, anche in quel caso come opportunità.
  Nel momento in cui si viene a conoscenza, come ha fatto l'onorevole Santerini, di alcuni aspetti positivi già in essere, fateli conoscere, perché anche attraverso i nostri sistemi di comunicazione dei vari siti Internet, delle circolari e delle note alle scuole, vogliamo dar conto di iniziative ottime per i ragazzi e per il territorio.
  Onorevole Bossa, educare alla consapevolezza e al valore del cibo è un aspetto che, personalmente, mi sta particolarmente a cuore. Con Expo dobbiamo incrementare quello che ora, con alcune iniziative a livello territoriale, stiamo facendo. Ho riassunto il programma «Siticibo», relativo alla raccolta di spreco alimentare di prodotti che non consumiamo nelle mense scolastiche: ci serve, sì, per dare un pasto a chi non ne ha, ma anche per svolgere un percorso, con i ragazzi più o meno piccoli, più o meno grandi, di conoscenza di quanto sia importante il cibo, che nella nostra civiltà diamo per scontato. Occorre svolgere un percorso di educazione al valore del cibo. Sono convinto, come lei, che non dobbiamo perdere Pag. 14di vista quest'aspetto, proprio nel momento in cui Expo ci richiama al valore del cibo per il pianeta.
  Allo stesso modo, non viene meno un aspetto di Expo più culturale, del cibo come ricchezza, come patrimonio e territori da valorizzare. Questa è una nostra ricchezza che dobbiamo «vendere» bene all'estero: si tratta, infatti, di una fonte di vendita di prodotti, di commercio, di cultura del cibo e anche di cultura di preparazione del cibo, che ci rende famosi nel mondo. Non dobbiamo sottovalutare quest'effetto trainante proprio della nostra cultura.
  Expo non deve essere una vetrina, o non deve essere solo una vetrina. In quanto Esposizione universale, è una vetrina per sua natura. Semmai, sottolineerei, onorevole Gallo, forse il punto è individuare di cosa sia vetrina: di un'immagine patinata ? Spero di no. Vetrina di una cultura, come dicevo prima, anche consapevole, del cibo ? Sì.
  Nelle scuole – mi ricollego a quanto affermavo prima – stiamo facendo comprendere che si tratta di un percorso didattico sulla cultura del cibo e sull'educazione al consumo di cibo.
  Ancora, rispetto all'autonomia scolastica, da anni il MIUR e le scuole stanno collaborando con molti comuni proprio nel settore del biologico, sui gruppi di acquisto solidale, con le mense, proponendo l'utilizzo di alcuni prodotti a chilometro zero. Vedo il bicchiere mezzo pieno di questa cultura, che sta iniziando a essere presente, all'interno dei percorsi scolastici, anche grazie ai genitori, che avanzano richieste molto chiare in questo senso.
  Questa cultura, che per brevità di tempo non ho descritto, rispetto a tale aspetto, è già presente nella scuola e verrà divulgata.
  Allo stesso modo, relativamente a un aspetto cui faceva riferimento l'onorevole Simonetti, gli istituti agrari e alberghieri sono al lavoro sul tema Expo da molto prima di settembre 2014. Ci stanno lavorando per ovvie ragioni, nell'ottica di una cultura di ospitalità e di preparazione al cibo.
  Sul tema dell'accoglienza delle famiglie devo informarmi. Non so se per i 700.000 studenti abbiamo già previsto qualcosa. Al riguardo, mi riservo di fornire una risposta.

  PRESIDENTE. Ringrazio il Sottosegretario Toccafondi e dichiaro conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.15.