CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 aprile 2017
799.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

7-01195 Bargero: Realizzazione della infrastruttura di ricerca per l'avvio e l'implementazione del progetto Divertor Tokamak Test (DTT).

RISOLUZIONE APPROVATA

  La X Commissione,
   premesso che:
    la Divertor Tokamak Test (DTT) facility è un'iniziativa di ricerca finalizzata alla progettazione e realizzazione di una infrastruttura destinata a risolvere il problema più critico verso la realizzazione dell'energia da fusione: il controllo dello smaltimento del calore generato. Tale infrastruttura è essenziale per la realizzazione di DEMO (Demonstration Fusion Power Reactor) così come testimoniato dalla Road Map europea sulla fusione. Questo perché la DTT è in grado di riprodurre, seppur in scala ridotta, i parametri operativi di un reattore;
    scopo principale del progetto del reattore DTT è dimostrare la possibilità di generare energia elettrica tramite la reazione di fusione nucleare a costi competitivi;
    il progetto DTT, sostenuto dalle più importanti istituzioni universitarie e di ricerca, dalle industrie italiane e da prestigiosi laboratori europei, è pienamente inserito nel programma europeo approvato dall'Euratom e rappresenta un importante volano per attivare, attorno ad una realizzazione di alto valore scientifico e tecnologico, formidabili sinergie in campo tecnologico, economico e sociale; si tratta di un progetto cantierabile in tempi brevissimi e il suo finanziamento non prevede aggravi sul bilancio dello Stato;
    la DTT è da considerarsi, per la scienza, la tecnologia e l'industria italiana, un progetto di alto valore strategico nel percorso virtuoso intrapreso che ha già permesso di ottenere grandi successi nella realizzazione di ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor la cui costruzione è iniziata nel 2007 nel sito europeo di Cadarache nel sud della Francia), visto che ad oggi l'industria italiana ho ottenuto contratti per quasi un miliardo di euro, pari a oltre il 55 per cento di quanto assegnato, ed essenziale per non disperdere, per l'ennesima volta in Italia, un prezioso patrimonio di know-how;
    secondo quanto comunicato nell'audizione del presidente dell'Enea-Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, professore Federico Testa, tenutasi presso la X Commissione il 1o febbraio 2017, l'investimento complessivo risulterebbe essere di circa 500 milioni di euro, con l'attesa di un altissimo ritorno in termini sociali, economici ed industriali in quanto la ricaduta occupazionale annuale prevista è, per la fase di costruzione, che durerà 7 anni, di 620 persone (120 diretti, 150 indotto, 350 indotto terziario), per la fase operativa di 1250 persone ogni anno (250 diretti, 250 indotto, 750 indotto terziario – durata prevista 25 anni), a cui si aggiungono per la sperimentazione altre 150 persone impiegate per almeno 25 anni;
    sempre in termini di ritorno atteso, per quanto riguarda il fattore di moltiplicazione dell'investimento, è previsto un livello 4 ossia circa 2 miliardi di euro a fronte di 500 milioni investiti;
    le fonti di finanziamento previste sono diversificate e coinvolgono in particolare: Pag. 213il «piano Juncker» attraverso la Banca europea degli investimenti o tramite il piano INNOFIN per circa 250 milioni di euro, alcuni soggetti privati nazionali ed internazionali per 60 milioni di euro, fondi regionali per circa 35 milioni di euro, fondi EUROfusion per circa 60 milioni di euro nell'ambito di Horizon 2020, la partecipazione dell'Agenzia per la coesione territoriale e del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (MIUR) e del Ministero dello sviluppo economico (MiSE);
    la DTT, per contro, è una infrastruttura di ricerca inserita in un programma europeo che al pari di tutte le infrastrutture del genere realizzate finora (JET, ASDEX, RFX, Tore Supra, FTU, FT e altro), sarà finanziata da una organizzazione europea, l'Euratom. Per avere riconosciuta la sua eccellenza scientifica in un contesto internazionale non ha bisogno di essere inserita in programmi Eric o Esfri cosa che, tra l'altro, non garantirebbe il necessario flusso finanziario per il rispetto dei tempi stabiliti. Tale schema di finanziamento garantirebbe comunque tutti i vantaggi di governance scientifica e fiscali;
    nel campo degli studi e delle ricerche condotti in Italia sulla fusione termonucleare controllata, il Ministero dello sviluppo economico negli ultimi anni ha già finanziato il progetto «Broader Approach» che consiste nella progettazione e nella costruzione di componenti ad alto contenuto tecnologico, per un importo di 90 milioni di euro, somma per la quale il Ministero dello sviluppo economico ha garantito e completato la parte di finanziamento di propria spettanza per un importo di 50 milioni di euro;
    esiste il rischio concreto che l'intero progetto si fermi se non vengono prese con la dovuta urgenza le decisioni dell'Italia relative alla sua partecipazione, in quanto i soggetti principali coinvolti nel finanziamento (Bei ed EUROfusion) sono in attesa di avere la conferma dell'impegno del Governo entro il prossimo marzo, in mancanza del quale è reale il rischio che vengano identificati e quindi finanziati altri progetti in altre nazioni,

impegna il Governo

   a) ad assumere iniziative per favorire la realizzazione in Italia di tale infrastruttura di ricerca marcatamente tecnologica, impegnandosi ad operare per reperire le risorse nazionali necessarie per l'avvio e l'implementazione del progetto DTT, nel quadro dei programmi di ricerca e sviluppo delle fonti energetiche non rinnovabili;
   b) a procedere alla messa a disposizione delle risorse a valle della verifica dello stato di cofinanziamento del progetto da parte dei soggetti coinvolti.
(8-00230) «Bargero, Benamati, Arlotti, Basso, Becattini, Camani, Cani, Ginefra, Iacono, Impegno, Martella, Montroni, Peluffo, Senaldi, Taranto, Tentori, Vico».

Pag. 214

ALLEGATO 2

7-01227 Crippa: Finanziamento del progetto Divertor Tokamak Test (DTT).

RISOLUZIONE APPROVATA

  La X Commissione,
   premesso che:
    il Divertor Tokamak Testfacility (DTT) è un progetto elaborato dall'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), nell'ambito delle attività di ricerca sulla fusione nucleare;
    inizialmente, il progetto si sarebbe dovuto sviluppare nel centro ricerche di Frascati, successivamente, è stato trasferito in Piemonte, dove è stato presentato nel dicembre scorso;
    il principale obiettivo del DTT è quello di effettuare esperimenti in scala per individuare delle alternative al problema dei carichi termici sul divertore, il principale componente dell'impianto per lo smaltimento della potenza termica del plasma in una centrale a fusione;
    la ricerca di soluzioni alternative ai carichi termici sul divertore è una delle sfide più complesse che sta affrontando il programma europeo Eu Fusion Road Map, soprattutto in vista della realizzazione dell'impianto dimostrativo DEMO (una centrale nucleare a fusione in grado di fornire energia elettrica alla rete entro il 2050);
    l'investimento previsto è di circa 500 milioni di euro, mentre le fonti di finanziamento individuate dovrebbero essere: Piano Junker o BEI/InnovFin (250 milioni), laboratori e strutture di ricerca (30), contributo da partner cinesi (30), Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (40), Ministero dello sviluppo economico (40), Agenzia coesione territoriale (35 a partire dal 2019), fondi regionali (15), EUROfusion (60);
    secondo le stime dell'ENEA, le ricadute economiche sul territorio saranno quattro volte l'investimento iniziale;
    in merito al progetto e, in particolare, all'opportunità, di investire ingenti risorse pubbliche, per sperimentare e sviluppare nel nostro Paese tecnologie nel settore della fusione nucleare, sembrerebbe che l'Esecutivo non abbia assunto una posizione chiara;
    tutto questo viene dedotto dal fatto che il progetto non risulterebbe presente nella lista dei finanziamenti del Programma nazionale per le infrastrutture di ricerca (PNIR), redatto dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, e non avrebbe ricevuto certezze sui finanziamenti della Comunità europea dell'energia nucleare (Euratom) nell'ambito del programma Eurofusion (Consorzio europeo per lo sviluppo dell'energia da fusione, che gestisce le attività di ricerca sulla fusione europea per conto di Euratom);
    il progetto DTT non sarebbe incluso nella Roadmap 2016 dell’European Strategy Forum on Research Infrastructures (ESFRI);
    la documentazione relativa si limiterebbe ad accennare all'ipotesi che EUROfusion possa esaminare il caso di un Divertor Tokamak Test facility;
    non sarebbe previsto che il progetto si configuri come Eric (European Pag. 215Research Infrastructure Consortium) forma giuridica che avrebbe vantaggi scientifici, fiscali e di governance;
    non avrebbe ricevuto finanziamenti precedenti dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca a valere sul Foe, viceversa il Ministero ha ritenuto più rilevante la valorizzazione degli investimenti già effettuati;
    non è stata segnalata da alcuna regione italiana (in un'ottica di accesso ai fondi ESIF);
    nel Programma nazionale per le infrastrutture di ricerca (PNIR) sarebbero stati convogliati i fondi PON, per il rafforzamento infrastrutturale, su alcune Infrastrutture di ricerca, tra le quali, come precedentemente detto, non sarebbe presente il DTT;
    da quanto illustrato, c’è il rischio che, in assenza di elementi certi sulle fonti di finanziamento europeo e in mancanza di una strategia chiara da parte del Governo in merito al progetto DTT, possano essere sottratte ingenti risorse economiche alla ricerca e allo sviluppo di fonti energetiche alternativa, per sostenere lo sviluppo di tecnologie nel settore della fusione nucleare,

impegna il Governo:

   a) a procedere al finanziamento solo dopo aver verificato il reale stato di cofinanziamento del progetto da parte di tutti gli interessati;
   b) a verificare la possibilità che un eventuale prestito tramite il fondo europeo per gli investimenti strategici sia garantito non solo dalle amministrazioni pubbliche ma anche dai soggetti privati partecipanti al progetto;
   c) a verificare che il piano finanziario dell'investimento sia chiaro ed analitico affinché questo progetto non vada a danneggiare la gestione finanziaria di Enea compromettendone i fronti di ricerca in essere e da sviluppare;
   d) a evitare che lo stato progettuale del Divertor Tokamak Test facility (DTT) sottragga risorse alla ricerca e allo sviluppo di altre forme di energia alternativa.
(8-00231) «Crippa, Vallascas, Da Villa, Fantinati, Della Valle, Cancelleri».

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ALLEGATO 3

Disposizioni in materia di modalità di pagamento delle retribuzioni ai lavoratori. Nuovo testo C. 1041 Di Salvo.

PARERE APPROVATO

  La X Commissione,
   esaminato il nuovo testo della proposta di legge C. 1041 Di Salvo, recante «Disposizioni in materia di modalità di pagamento delle retribuzioni ai lavoratori», come risultante dalle proposte emendative approvate nel corso dell'esame in sede referente;
   condivisa la finalità del provvedimento volto a consentire la tracciabilità del pagamento delle retribuzioni dei lavoratori introducendo l'obbligo per il datore di lavoro di versare le retribuzioni attraverso gli istituti bancari o gli uffici postali;
   sottolineato che le modalità di pagamento previste consentiranno di tutelare i diritti dei lavoratori a ricevere retribuzioni conformi a quanto stabilito dalla contrattazione collettiva e di contrastare il fenomeno dell'economia sommersa;
   considerato che la quasi totalità delle aziende italiane ha meno di dieci addetti e che appare indispensabile evitare ulteriori appesantimenti burocratici che non creano valore aggiunto per la tracciabilità delle retribuzioni quali alcuni obblighi in capo ai datori di lavoro recati dall'articolo 2 del provvedimento,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) all'articolo 2, commi 1, valuti la Commissione di merito l'opportunità di eliminare in capo al datore di lavoro o committente l'obbligo di comunicazione degli estremi dell'istituto bancario o dell'ufficio postale al quale è conferito l'incarico di pagamento della retribuzione;
   b) all'articolo 2, comma 2, appare ultronea la specificazione che gli obblighi inerenti la comunicazione all'ufficio competente vengano meno in conseguenza del licenziamento o dimissioni del lavoratore;
   c) all'articolo 2, comma 3, valuti la Commissione di merito l'opportunità di eliminare l'obbligo di comunicazione al centro per l'impiego della modifica degli estremi dell'istituto bancario o dell'ufficio postale al quale è conferito l'incarico di pagamento.