CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 gennaio 2017
755.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-09598 Murgia: Sulle risorse umane e strumentali dell'Archivio di Stato di Nuoro.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'On.le Murgia chiede al Ministro dei beni culturali quali iniziative il Governo intenda intraprendere per individuare misure che consentano all'Archivio di Stato di Nuoro di svolgere al meglio il suo compito sul territorio.
  La situazione che riferisco ci è stata rappresenta dalla competente Direzione generale Archivi che ben conosce la grave situazione organica dell'Archivio di Stato di Nuoro.
  Presso detto Archivio, infatti, rispetto a una dotazione organica di otto unità, risulta presente in servizio solo il Direttore.
  Nell'immediato appare problematico provvedere con personale di ruolo pertanto i competenti uffici del Ministero si sono già attivati per assicurare un supporto ai servizi mediante affidamento diretto alla Società ALES s.p.a., società in house controllata da questo Ministero.
  La copertura finanziaria necessaria all'affidamento è stata assicurata, per l'anno 2016, dalle risorse già assegnate sui capitoli di bilancio dedicati che sono risultati sufficienti a garantire l'assegnazione di due unità presso l'Istituto in parola.
  La stessa Direzione generale Archivi ha assicurato che lo stanziamento programmato sui medesimi capitoli per il 2017 è sufficiente a garantire la prosecuzione del servizio per tutto l'anno in corso.
  Si assicura infine che le esigenze dell'Archivio di Stato di Nuoro in materia di attività di ricerca e di apparecchiature tecniche saranno valutate con la massima attenzione, compatibilmente con la situazione globale degli Archivi e le esigenze relative al personale saranno considerate alla conclusione della procedura concorsuale per l'assunzione a tempo indeterminato di funzionari, anche archivisti, presso il Ministero.

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ALLEGATO 2

5-09838 Pili: Sulla situazione dei Giganti di Mont'e Prama nel comune di Cabras.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con cui l'On.le Pili, chiede quali iniziative il Ministero intende avviare per garantire la valorizzazione del sito archeologico di Mont'e Prama.
  Intervengo con piacere sul tema del sito archeologico di Mont'e Prama (a Cabras, in provincia di Oristano) poiché consente a questa Amministrazione di proseguire, con l'onorevole Pili, un'interlocuzione, avviata sin dal 2010, che parte dallo scenario generale e arriva agli sviluppi della vicenda, dal rinvenimento delle statue alle diverse campagne di scavo, dal restauro al progetto espositivo e alla realizzazione delle esposizioni nei musei di Cagliari e Cabras, fino alla ripresa dei lavori di scavo durante gli anni 2014-2016 e ai futuri progetti.
  In primo luogo vorrei rammentare che il complesso archeologico di Mont'e Prama, o più precisamente il suo nucleo centrale interessato dagli scavi eseguiti dal 1975 al 2016, ovvero il Foglio 8, mappale n. 1588, è di proprietà della Confraternita del Rosario di Cabras ed è stato dichiarato d'interesse culturale nel settembre del 2015; inoltre un'ampia area circostante è stata recentemente assoggettata a misure di tutela indiretta, ai sensi dell'articolo 45 del Codice dei beni culturali, con provvedimento del 29 novembre 2016.
  In secondo luogo vorrei rendere noto che nel periodo dal 15 novembre al 9 dicembre 2016 la competente Soprintendenza archeologica ha eseguito, per la prima volta, saggi di scavo archeologico nei terreni privati posti a Nord, a Sud e a Ovest del terreno della Confraternita del Rosario di Cabras (ovvero i mappali 1586, 1700, 1709), previa occupazione temporanea ai sensi dell'articolo 88, comma 2, del Codice dei beni culturali. L'intervento, curato dalla Soprintendenza Archeologia della Sardegna, ha comportato una spesa complessiva di 18.500 euro, gravante sui fondi ordinari per l'annualità 2015.
  Ho voluto precisare questa circostanza proprio al fine di dimostrare che è stato nello svolgimento del proprio compito istituzionale che il Ministero ha disposto comunque la verifica della sussistenza di un valore archeologico dei terreni in argomento, poiché le occasionali ricognizioni eseguite dagli anni ’70 in poi non avevano rivelato chiare emergenze archeologiche, come pure le ricognizioni più sistematiche e le indagini geofisiche eseguite nel 2014.
  Si è pertanto proceduto ad eseguire saggi di scavo (in totale sono state scavate nove trincee) al fine di avere elementi di valutazione obiettiva a disposizione.
  Nel dettaglio: le quattro trincee scavate nella vigna a Nord hanno seguito la direzione del supposto prolungamento della necropoli, che nel terreno della Confraternita del Rosario ha un andamento quasi perfettamente rettilineo lungo il margine orientale di una via funeraria. Alcune tombe a pozzetto sono apparse solo nelle prime due trincee; si può ipotizzare che a meno di 10 metri dalla recinzione la necropoli termini, mentre la strada prosegue verso Nord. Anche le sculture sembrano esaurirsi in pochi metri, a giudicare dai pochissimi e piccolissimi frammenti di calcare tenero individuati.
  Quattro trincee sono state scavate a Sud, anch'esse nella direzione del supposto prolungamento della necropoli. In questo tratto sono emerse ancora tombe a pozzetto ed alcune sculture in buono stato Pag. 63di conservazione fino a circa 25 metri dalla recinzione, mentre l'ultima trincea (a 35 metri) sembra segnare una forte rarefazione dei frammenti scultorei, e quindi la probabile estremità meridionale della necropoli. Anche in questo caso, la strada funeraria prosegue verso Sud.
  Infine, una trincea è stata scavata a Ovest del terreno della Confraternita del Rosario. Essa ha rivelato il prolungamento rettilineo, per almeno 4 metri, del lungo muro nuragico messo in luce nell'estate 2016, che prosegue ulteriormente verso Nord-ovest senza poter precisare il limite settentrionale.
  Al termine dei lavori, la Soprintendenza ha restituito ai proprietari e alle normali attività agricole i terreni interessati dai saggi di scavo, preannunciando l'estensione delle aree da assoggettare a dichiarazione d'interesse culturale.
  Infatti i terreni in argomento sono stati spietrati e arati ininterrottamente da tempo immemorabile fino ad oggi. A Ovest e a Sud prosegue la tradizionale cerealicoltura con arature a bassa profondità, mentre a Nord il vigneto di recente impianto interessa uno spessore di humus superficiale perfino più sottile dello strato solcato dalle precedenti arature, come è stato rilevato nei descritti saggi di scavo. Non è superfluo infine ricordare che il terreno della Confraternita del Rosario, recintato a cura e spese della Soprintendenza archeologica nell'anno 2015, è stato arato per l'ultima volta nel 1977.
  Mi riferisco ora al protocollo d'intesa siglato l'11 dicembre 2011 tra la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna, la Soprintendenza per i beni archeologici per le province di Cagliari e Oristano, la regione Sardegna e il comune di Cabras che prevedeva la realizzazione del Sistema museale di Mont'e Prama con sedi espositive a Cagliari e a Cabras e un centro di documentazione a Sassari. Tutti gli interventi previsti sono attualmente in corso.
  Sul terreno, la Soprintendenza ha appena concluso, oltre ai saggi di scavo nei terreni privati sopra descritti, anche una grande campagna di scavo e sistemazione del nucleo centrale del sito (il terreno della Confraternita del Rosario), finanziata con fondi ARCUS (maggio 2015-ottobre 2016). Per la prossima primavera è previsto l'inizio di una nuova campagna triennale di scavo finanziata dalla Fondazione di Sardegna, che sarà condotta congiuntamente dalla Soprintendenza e dall'Università di Sassari sulla base della convenzione approvata dalla Direzione Generale Archeologia a febbraio del 2016. La Fondazione di Sardegna ha finanziato anche un programma triennale di ricerche dedicate alla protezione, conservazione e restauro del sito archeologico e alla sua organizzazione per la futura fruizione, che saranno svolte da due dipartimenti della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Cagliari col coordinamento della nostra Soprintendenza.
  In conclusione, è ora possibile iniziare a definire gli sviluppi futuri di un grande progetto per Mont'e Prama, a cominciare da un piano di acquisizione dei terreni privati che dovrà essere basato su informazioni precise e su realistici programmi di esplorazione e valorizzazione. Al momento il comune di Cabras ha avviato un'iniziativa tendente a permutare i terreni privati di Mont'e Prama con terreni comunali dislocati in altre aree. Anche la Regione Autonoma della Sardegna ha avviato un piano di acquisizione. I nostri Uffici sul territorio, ovvero la Soprintendenza e il Segretariato regionale, stanno a loro volta valutando la proposta di intervento dello stesso Ministero.

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ALLEGATO 3

5-10033 Gagnarli: Sul prestito alla città di Milano dell'opera «Madonna della Misericordia» di Piero della Francesca

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione parlamentare con cui l'On.le Gagnarli, unitamente all'Onorevole Vacca, chiede chiarimenti in merito al prestito dell'opera di Piero della Francesca, Madonna della Misericordia, al comune di Milano.
  Permettetemi di fornire una descrizione diacronica degli avvenimenti proprio con l'intento di sottolineare che mai, in nessun momento del procedimento di prestito, è mancata l'attenta supervisione dei tecnici del Ministero (dagli storici dell'arte ai restauratori) che hanno seguito l'intera vicenda con l'attenzione che ad essa, come ad analoghe vicende, è dovuta e quindi sempre assicurata.
  Il comune di Sansepolcro, con delibera di Giunta del 19 ottobre scorso, stabiliva di concedere in prestito al comune di Milano la tavola centrale con l'immagine della Madonna della Misericordia del Polittico di Piero della Francesca, conservato, appunto, nel locale Museo civico, per l'esposizione straordinaria presso Palazzo Marino a Milano tra il 5 dicembre 2016 e l'8 gennaio 2017. Preciso che tale prestito rientra in un accordo di collaborazione tra i due Comuni che prevede reciprocità di scambi per manifestazioni espositive.
  In particolare, a tale proposito, dopo la mostra organizzata in Palazzo Marino, sono previste per Sansepolcro due iniziative:
   la mostra «Nel segno di Luca Pacioli, Piero e Leonardo», prevista nel periodo giugno-novembre 2017, per celebrare il cinquecentenario della morte del grande matematico, nativo proprio di Sansepolcro, in collaborazione con il Museo Poldi Pezzoli e l'Ente Raccolta Vinciana di Milano, con prestiti importanti tra i quali la Testa di Leda di Leonardo del Castello Sforzesco e alcuni famosi manoscritti dell'Archivio Storico e Biblioteca Trivulziana;
   la mostra «Nel segno di Roberto Longhi. Piero e Caravaggio», nel periodo febbraio-giugno 2017, che prevede l'esposizione a Sansepolcro del dipinto di Caravaggio «Ragazzo morso dal ramarro» della Fondazione Longhi.

  Risulta inoltre che il comune di Milano si adopererà per sostenere il comune di Sansepolcro promuovendo la ricomposizione del polittico della Misericordia, attraverso gli opportuni contatti con le istituzioni che ne custodiscono i vari pannelli, al fine di ottenerne il prestito per una esposizione temporanea a Sansepolcro, città natale di Piero della Francesca.
  Il comune di Sansepolcro, nella persona del sindaco, a seguito della delibera di Giunta ha fatto richiesta di autorizzazione al prestito della Madonna della Misericordia di Piero della Francesca alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Siena con nota del 20 ottobre 2016.
  La Soprintendenza di Siena in un primo momento aveva espresso parere non favorevole al prestito dell'opera. Successivamente, valutate le buone condizioni del dipinto dovute al recente intervento di restauro su tutto il polittico, inviava alla competente Direzione generale il proprio parere favorevole al prestito.
  La Direzione generale archeologia, belle arti e paesaggio, visto il buono stato conservativo Pag. 65dell'opera, e anche in considerazione della rilevanza della manifestazione e degli accordi intercorsi tra i due comuni, autorizzava il prestito il successivo 21 novembre 2016, richiedendo in ogni caso, proprio al fine di garantire le più idonee condizioni di tutela, l'intervento dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze per seguire le fasi di movimentazione dell'opera stessa.
  L'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che, come noto, è un Istituto centrale che svolge, tra le altre, attività operativa e di ricerca nel campo del restauro delle opere d'arte, esprimeva tempestivamente la propria disponibilità a collaborare con la Soprintendenza di Siena per il trasferimento del dipinto, attraverso propri tecnici per la cura dello smontaggio e dell'imballaggio presso il Museo civico di Sansepolcro e l'allestimento in mostra a Milano.
  Anche il Polo museale della Toscana, interpellato dall'Opificio, ha manifestato la propria disponibilità a collaborare, mettendo a disposizione due tecnici che avevano in precedenza curato il nuovo allestimento del polittico al museo di Sansepolcro, di recente entrati a far parte dell'organico del Polo stesso e provenienti dalla Soprintendenza senese.
  Le spese delle missioni dei tecnici coinvolti sono stati a carico degli organizzatori della mostra milanese.