CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 25 novembre 2016
733.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-08022 Vallascas: Strategie del Governo in merito al futuro sviluppo del Gestore dei mercati (GME) e del Gestore dei servizi energetici (GSE).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'interrogazione in riferimento si chiedono elementi informativi in merito alla definizione del profilo e delle competenze delle figure apicali delle società partecipate Gestore dei Mercati Energetici (GME) SpA e Gestore dei Servizi Energetici (GSE) SpA e su quali siano le strategie governative in merito allo sviluppo delle due società.
  Al riguardo si rappresenta, preliminarmente, che il Gestore dei mercati energetici S.p.A. (GME) è una società controllata dal Gestore dei Servizi Energetici S.p.A. (GSE), società a sua volta interamente partecipata dal Ministero dell'economia e delle finanze, che esercita i diritti dell'azionista di intesa con il Ministero dello sviluppo economico, competente in materia di politica energetica.
  A tal proposito si precisa che il MEF esercita i diritti dell'azionista nei confronti delle società partecipate, astenendosi, ai sensi delle vigenti disposizioni normative, dall'esercitare attività di direzione e coordinamento.
  Si evidenzia, inoltre, che la nomina dei componenti degli organi amministrativi e di controllo delle società indirettamente partecipate (come il GME) è rimessa alle valutazioni delle Società controllanti (nel caso di specie al GSE).
  E, nello specifico, si rappresenta che il prof. Pietro Maria Putti è stato nominato Consigliere del GME in data 7 marzo 2016, Amministratore Delegato in data 9 marzo 2016 e Presidente del Consiglio di Amministrazione in data 17 marzo 2016. Il consiglio di amministrazione durerà in carica fino all'approvazione del bilancio di esercizio 2016.
  Relativamente, poi, alla richiesta dell'interrogante finalizzata a conoscere quali siano le caratteristiche, il profilo e le competenze che dovrebbero avere le figure apicali delle società partecipate del settore energetico, si precisa, preliminarmente, che le nomine sono soggette ad una rigorosa disciplina, recentemente ripresa nel «testo unico» sulle società partecipate, recato dal decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175, in base alla quale, fatti salvi gli ulteriori requisiti previsti dallo statuto, i componenti degli organi amministrativi e di controllo di società a controllo pubblico devono possedere i requisiti di onorabilità, professionalità e autonomia stabiliti con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze.
  Ne consegue, pertanto, che la disciplina richiamata individua specificamente i requisiti ed i profili necessari per coloro che sono chiamati a ricoprire le figure apicali in questione. In capo al Ministero dell'Economia e delle Finanze rimane la verifica della sussistenza dei requisiti di eleggibilità previsti dalla legge e dallo Statuto sociale ai fini della successiva formalizzazione delle nomine nelle rispettive assemblee societarie.

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ALLEGATO 2

5-08210 Ricciatti: Investimenti del Fondo strategico italiano nella società Rocco Forte Hotels.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'interrogazione in Commissione n. 5-08210 l'On. Ricciatti ed altri pongono quesiti in ordine all'operazione di investimento effettuata dal Fondo Strategico Italiano attraverso l'acquisizione del 23 per cento del capitale della holding inglese Rocco Forte Hotels Limited.
  Il Fondo Strategico Italiano SpA, rinominato Cdp Equity SpA lo scorso 31 marzo 2016, è una holding di partecipazioni controllata dal Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. che investe, ai sensi del Decreto del Ministero dell'Economia e della Finanze del 2 luglio 2014, in società operanti in settori di «rilevante interesse nazionale» che includono difesa, sicurezza, infrastrutture e pubblici servizi, trasporti, comunicazioni, energia, assicurazioni e intermediazione finanziaria, ricerca e alta tecnologia, agroalimentare e distribuzione, turistico-alberghiero e gestione dei beni culturali e artistici.
  Il turismo rappresenta un settore strategico per l'Italia grazie all'attrattività del patrimonio artistico-culturale e ambientale. Nel 2015, il settore ha fornito un contributo diretto al PIL italiano di circa 69 miliardi di euro (4,2 per cento del totale) occupando direttamente 1,1 milioni di addetti che, considerando l'indotto, salgono rispettivamente a circa 168 miliardi di euro di contributo complessivo al PIL (10,2 per cento del totale) e 2,6 milioni di addetti.
  A partire dalla fine del 2013, Fondo Strategico Italiano ha manifestato il proprio interesse per il settore turistico-alberghiero ed ha illustrato un progetto denominato «Polo italiano del turismo», incentrato su un modello che prevede la separazione fra la proprietà immobiliare e la gestione alberghiera nei segmenti 3, 4 e 5 stelle. Dalle analisi condotte è emerso infatti che, in linea con quanto avviene in altri paesi ad elevata vocazione turistica, la separazione fra la proprietà immobiliare e la gestione delle strutture alberghiere consente di ottimizzare le due distinte professionalità. L'esperienza italiana è invece stata caratterizzata da elevati investimenti immobiliari da parte degli operatori alberghieri che molto spesso hanno appesantito eccessivamente le società di gestione, con conseguenze negative sulla capacità di effettuare investimenti di manutenzione e sviluppo di nuove strutture. Il modello individuato prevede che Fondo Strategico Italiano si concentrasse sull'attività di gestione alberghiera, effettuando investimenti in società di gestione operanti nei diversi segmenti del mercato.
  Per quanto riguarda l'aspetto immobiliare, Cassa Depositi e prestiti ha promosso il Fondo Investimenti per il Turismo (FIT), un fondo immobiliare da collocare presso investitori istituzionali, destinato a investire nel settore turistico-alberghiero in primarie location del nostro Paese e aperto ad operare con più gestori. L'orientamento di Fondo Strategico Italiano nel settore turistico-alberghiero, coerentemente con le politiche generali di investimento di Cassa Depositi e prestiti, e stato quello di fornire capitali per la crescita di un settore strategico per l'economia nazionale e il cui potenziale di sviluppo risulta ancora elevato rispetto ad altri Paesi.
  Alla luce di quanto esposto, in data 9 marzo 2015, Fondo Strategico Italiano e FSI Investimenti SpA, società controllata Pag. 57per il 77,12 per cento da Fondo strategico Italiano e per il restante 22,88 per cento da Kuwait Investment Authority, hanno concluso un investimento acquistando, in quote paritetiche, complessivamente il 23 per cento della società Rocco Forte Hotels Limited.
  L'operazione d'investimento in Rocco Forte Hotels Limited è stata realizzata interamente in aumento di capitale per un importo pari a complessivi 60 milioni di sterline. La valutazione è stata basata su considerazioni che tengono conto del segmento in cui opera Rocco Forte Hotels Limited, del valore del brand e delle prospettive di sviluppo del Gruppo. La valutazione della catena di alta gamma, per sua natura superiore rispetto alla media generale del settore alberghiero, è coerente con quella di altri operatori del segmento. In particolare, si rileva che il Gruppo Belmond (ex Orient Express), comparabile a Rocco Forte Hotels Limited e con un modello di business molto simile sia per posizionamento che per componente di immobili di proprietà, aveva una valutazione in linea con quella attribuita a Rocco Forte Hotels Limited.
  Il Gruppo Rocco Forte Hotels è stato selezionato da Fondo Strategico Italiano in base ad un processo condotto secondo criteri generali di trasparenza e parità di trattamento. In tale processo hanno avuto una rilevante importanza l'interesse e la disponibilità del gruppo alberghiero a concentrarsi su un piano di sviluppo del mercato italiano, oltre alla comprovata capacità di gestione, al modello di business ed al perimetro globale delle attività, ma con rilevante presenza in Italia.
  I criteri sulla base dei quali e stata effettuata la selezione dell'investimento sono:
   dimensione significativa;
   piano di crescita in Italia;
   catena e non singolo hotel;
   disponibilità ad aprire il capitale a socio con governance attiva;
   equilibrio economico-finanziario;
   track-record di gestione;
   brand riconosciuto;
   coerenza dello sviluppo con modello di separazione fra gestione alberghiera e proprietà immobiliare;
   rete di vendita internazionale;
   possibilità di investire nella capogruppo e non solo in una società, regionale di una multinazionale.

  Rocco Forte Hotels Limited è la terza catena in Italia per numero di camere nel segmento di alta gamma. L'Italia, in cui la società opera da 15 anni, rappresenta il primo paese per fatturato del gruppo (circa 40 per cento del fatturato complessivo). L'85 per cento delle presenze nelle strutture italiane proviene dall'estero, in particolare da Stati Uniti, Regno Unito, Medio Oriente e Asia. La performance operativa ed economica della catena è positiva, con tasso di occupazione medio di quasi il 70 per cento.
  Si precisa che l'indebitamento netto di Rocco Forte Hotels Limited, legato agli importanti investimenti immobiliari realizzati in passato, è in linea con quello di altre aziende comparabili per modello di business e patrimonio immobiliare. Si evidenzia, inoltre, che Rocco Forte Hotels Limited aveva concluso il rifinanziamento dell'intero debito bancario prima del perfezionamento dell'investimento di Fondo Strategico Italiano.
  Per quanto concerne l'acquisto del marchio «Rocco Forte» da un'altra società dell'imprenditore britannico, era precondizione dell'investimento di Fondo Strategico Italiano che Rocco Forte Hotels Limited fosse titolare di tutti i brand del gruppo, che rappresentano un asset molto importante per la società. Si sottolinea che i brand relativi all'attività di Rocco Forte Hotels Limited sono stati acquistati prima dell'ingresso di Fondo Strategico Italiano.
  Successivamente all'investimento di Fondo Strategico Italiano è stata avviata un'importante attività di sviluppo orientata, coerentemente con il piano industriale, all'apertura Pag. 58di nuovi hotel in Italia. Questa attività è per sua natura di lungo termine e con una tempistica non sempre prevedibile. Sono necessari, in media, almeno 3 anni per aprire un albergo di alto livello. Sulla base delle negoziazioni e offerte in corso, il piano di sviluppo di Rocco Forte Hotels Limited in Italia risulta in linea con le previsioni dell'investimento.
  Si soggiunge che l'attività di investimento in Italia si è già concretizzata lo scorso settembre con la sottoscrizione da parte del gruppo Rocco Forte Hotels di un nuovo contratto di locazione pluriennale per la gestione dell'Hotel de la Ville a Roma, vicino alla rinomata piazza di Spagna. Quest'ultima operazione, che peraltro si stima crei a regime occupazione per 200 persone, va a rafforzare il portafoglio in Italia, confermando l'interesse prioritario del gruppo Rocco Forte Hotels verso il nostro Paese.

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ALLEGATO 3

5-08930 Fregolent: Vendita della Società Electron Srl da parte del Gruppo Leonardo Finmeccanica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'interrogazione in Commissione n. 5-08930 l'On. Fregolent ed altri pongono quesiti in ordine alla vendita di Electron Italia Srl da parte del gruppo Leonardo Finmeccanica.
  Dal 1o gennaio 2016 Leonardo-Finmeccanica è diventata una One Company a seguito di un radicale processo di rinnovamento finalizzato a rafforzare e valorizzare i settori di attività individuati come core business, Aerospazio, Difesa e Sicurezza, che ha portato significativi miglioramenti delle performance industriali ed economiche, riscontrati anche nei risultati del primo semestre del 2016.
  Si fa presente che le attività sviluppate da Electron Italia srl, pur se afferenti al comparto della «sicurezza fisica» con competenze specifiche di sicuro valore, risultano accessorie rispetto al core business di Leonardo-Finmeccanica nel settore Sicurezza, sia riguardo ai prodotti e alle tecnologie sviluppate sia rispetto al mercato prevalentemente istituzionale verso il quale è diretta l'offerta dell'azienda.
  Per tali motivi Leonardo-Finmeccanica, nell'ottica di una valorizzazione delle competenze presenti, ha avviato da tempo un processo volto ad individuare come possibili compratori, piccole medie imprese interessate ad investire per rilanciare e sviluppare le attività di Electron Italia Srl.
  Ad oggi, però, il numero dei possibili acquirenti appare limitato a causa di un calo di redditività registrato da Electron Italia Srl negli ultimi anni, dovuto alla difficoltà di posizionamento in uno scenario di mercato altamente competitivo come quello della Sicurezza. Pertanto, pur comprendendo le preoccupazioni manifestate dall'Onorevole interrogante, laddove non si giungesse all'auspicato accordo per la cessione, Leonardo-Finmeccanica potrebbe trovarsi in condizioni di procedere ad una graduale disimpegno dalle attività al fine di contenere ulteriori perdite nei prossimi esercizi finanziari.

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ALLEGATO 4

5-09263 Falcone: Acquisizione di centrali ENEL da parte di Amazon.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'interrogazione in riferimento, richiamando articoli di stampa, si riferisce l'intenzione del Gruppo Amazon di acquistare tre centrali in dismissione dell'ENEL, situate in Piemonte, con particolare riferimento a Trino Vercellese, per un investimento di rilevante valore che si ipotizza possa avere un seguito con una joint venture tra il gruppo americano ed ENEL, sia per la gestione dell'energia sia per la fornitura di banda ultra larga. L'interrogante chiede una verifica della situazione del complesso delle centrali in dismissione e quali siano le garanzie che ENEL fornirebbe ai lavoratori coinvolti nelle dismissioni stesse.
  La società ENEL, così come altri operatori del settore termoelettrico, sta procedendo alla chiusura degli impianti ubicati sul territorio nazionale, ormai non più competitivi.
  Per tutti gli impianti destinati a essere messi definitivamente fuori servizio (n. 23 centrali) l'ENEL ha attivato il «progetto FUTUR-E» che, attraverso il coinvolgimento delle comunità e di tutti gli stakeholders, intende avviare un'analisi dei territori per individuare le potenziali nuove destinazioni e i progetti atti a generare valore condiviso con il territorio e le comunità.
  Tale iniziativa ha l'obiettivo di valorizzare i siti dismessi attraverso l'individuazione di progetti di riutilizzo che siano sostenibili ambientalmente, economicamente e socialmente. Oltre alla definizione dei progetti, l'ENEL si occupa anche dell'individuazione dei partners economici interessati all'acquisto e allo sviluppo delle aree.
  Le informazioni sono rese disponibili su un apposito sito web, in cui sono evidenziate le caratteristiche dei siti e le relative potenzialità, con aggiornamenti periodici sui concorsi di idee avviati e/o sulle eventuali sistemazioni definitive degli impianti (laddove individuate).
  Tra gli impianti messi definitivamente fuori servizio risultano sia la centrale termoelettrica «G. Ferraris» di Trino Vercellese (messa fuori servizio nel luglio 2013) che l'impianto di Montalto di Castro (tra il 2015 e il 2016 sono state messe fuori servizio le 4 sezioni convenzionali, risultano ancora formalmente in esercizio gli 8 impianti turbogas).
  Il Ministero dello Sviluppo Economico autorizza la messa fuori esercizio degli impianti, una volta appurato, attraverso la società TERNA, che la chiusura sia compatibile con la sicurezza del sistema elettrico. Dopo tali verifiche, cessata la produzione di energia, la gestione degli accordi stipulati tra le società produttrici e gli eventuali soggetti interessati a rilevare i siti ricade nell'ambito dell'iniziativa privata.
  Per corrispondere, quindi, alle richieste dell'interrogante, sono state assunte informazioni da ENEL che ha confermato le interazioni in corso con Amazon per la possibile costruzione di 3 data center, su 3 siti diversi che includono Trino Vercellese, con la possibile fornitura da parte di Enel di una soluzione energetica efficiente per la riduzione dei consumi totali del data farm.
  Sono tuttora in corso verifiche tecniche da parte di Amazon sulla possibilità di utilizzare i siti ENEL come base per la costruzione di data farm; l'orizzonte temporale Pag. 61che la ditta sta prendendo in considerazione è di medio-lungo termine.
  Relativamente, infine, al personale, l'ENEL ha fatto presente che i siti scelti da Amazon sono siti senza un presidio fisso di personale. Il personale in forza a Trino è stato già totalmente riassorbito in altri impianti di Enel Produzione o in altre Società del Gruppo tra il 2013 ed il 2014, mentre Alessandria già da prima non aveva un presidio fisso; all'occorrenza viene inviato personale dall'impianto di Casella (PC). Tale personale continuerà ad operare presso l'impianto di Casella, presso cui ha la sua sede di lavoro.