CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 27 ottobre 2016
715.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-08745 Pilozzi: Sulle carenze di organico nelle strutture periferiche del MIUR.
5-09088 Scuvera: Sulle carenze di organico nelle strutture periferiche del MIUR.
5-09215 De Menech: Sulle carenze di organico nelle strutture periferiche del MIUR.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli Onorevoli interroganti, con riferimento alla situazione amministrativo-gestionale degli Uffici scolastici regionali connessa alla carenza di personale amministrativo, chiedono se e come il Governo intenda far fronte alla situazione di sofferenza degli uffici scolastici territoriali, e in particolare di quello della provincia di Belluno e di Pavia e se non ritenga opportuno il Ministro assumere le iniziative di competenza anche attraverso l'attivazione dell'istituto della mobilità del personale del comparto pubblico.
  Si sottolinea, in via preliminare, che l'attuale situazione del personale in servizio negli uffici amministrativi del Ministero è ben nota. I continui processi di riorganizzazione degli ultimi anni, volti a recuperare efficienza anche attraverso forti riduzioni della spesa pubblica, hanno provocato un progressivo snellimento delle amministrazioni pubbliche ed in particolare del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca dove, nel periodo compreso tra il 2003 e il 2013, la dotazione di personale è passata da 10.572 a 6.418 impiegati. Al 1o luglio 2016, risultano in servizio 3.983 dipendenti.
  A questo deve aggiungersi che, fin dal 2008, si assiste ad una media di oltre 420 pensionamenti per anno, con un trend che si conferma molto elevato anche nel 2016, tenuto conto dell'età media avanzata del personale (55 anni).
  È altresì ben nota l'estrema difficoltà di reperire nuovo personale, attese le restrizioni normative vigenti. Si rammenta che, in conformità al decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, le risorse assunzionali del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca relative agli anni 2015/2016 – superiori ai 7 milioni di euro e che avrebbero potuto essere utilizzate per scorrere le graduatorie ancora vigenti o per un piano di reclutamento straordinario – sono state accantonate per il reclutamento del personale in mobilità proveniente dalle Province e dalla Croce Rossa. È stato predisposto a tal fine, un piano di reclutamento di oltre 200 unità di personale da destinare agli uffici dell'amministrazione centrale e periferica; pur essendo la procedura non ancora conclusa, allo stato attuale soltanto 44 persone hanno scelto la mobilità nel Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
  Pertanto, la situazione di sofferenza degli uffici scolastici territoriali della Provincia di Belluno e di Pavia rispecchia una difficoltosa situazione a livello generale che il Ministero – ben consapevole – ha ampiamente rappresentato nelle opportune sedi e a cui si sta tentando di fornire soluzioni, anche attraverso la possibilità di indire un piano di assunzioni che tuttavia richiede una fonte primaria e le necessarie autorizzazioni.

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ALLEGATO 2

5-09737 Vacca: Sull'abilitazione scientifica nazionale (ASN).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Occorre premettere, in riferimento a quanto prospettato dall'Onorevole interrogante, innanzitutto, che con decreto ministeriale n. 158 del 2012 è stato nominato il Comitato tecnico per la validazione delle procedure informatiche per il conferimento dell'abilitazione scientifica nazionale che ha elaborato la nota tecnica, pubblicata sul sito del Ministero, la quale reca il dettaglio delle modalità di sorteggio delle commissioni. Tale nota va inevitabilmente esaminata alla luce del quadro normativo di riferimento vigente all'epoca dell'indizione delle tornate 2012/2013.
  A tal proposito, si fa presente che tutta la catena normativa riguardante la materia (legge n. 240 del 2010, decreto del Presidente della Repubblica n. 222 del 2011, decreto ministeriale 76 del 2012) è incentrata sul settore concorsuale che costituisce una delle principali novità introdotte dalla legge n. 240 ed è configurato – dall'articolo 15 della medesima – quale aggregazione di livello superiore rispetto ai settori scientifico disciplinari.
  A mero titolo esemplificativo si segnala che, ai sensi della normativa vigente, deve essere costituita una commissione nazionale per ciascun settore concorsuale, la lista degli aspiranti commissari deve essere predisposta relativamente a ciascun settore concorsuale, le operazioni preliminari di sorteggio per la collocazione in ordine alfabetico dei nominativi dei candidati e le operazioni di estrazione devono svolgersi con riferimento a ciascun settore concorsuale nell'ambito della lista appositamente predisposta.
  Ma la previsione normativa che rendeva necessario procedere ai sorteggi man mano che le liste degli aspiranti commissari fossero definite risiedeva nelle disposizioni dell'articolo 8 del decreto ministeriale n. 76 del 2012, che prevedeva una disciplina dettagliata ed articolata dell'accertamento della qualificazione scientifica dei candidati commissari da parte dell'ANVUR, la quale includeva un vero e proprio contraddittorio tra i soggetti coinvolti (ANVUR, MIUR e candidato commissario). Tale normativa era regolata da una tempistica ben precisa:
   dieci giorni per la competente Direzione generale per gli accertamenti preliminari;
   trenta giorni per l'ANVUR per l'accertamento della qualificazione scientifica dei candidati;
   dieci giorni per la Direzione generale per la comunicazione dei motivi che ostavano all'accoglimento della candidatura;
   dieci giorni per l'interessato per la presentazione per iscritto di osservazioni, eventualmente corredate da documenti e memorie;
   dieci giorni per la decisione finale dell'ANVUR, su richiesta della Direzione generale; decisione che in caso di mancato accoglimento delle osservazioni doveva essere notificata all'interessato.

  Tale disciplina, nel suo concreto operare, ha determinato che le liste dei sorteggiabili fossero definite non contemporaneamente, ma secondo i tempi dettati Pag. 16dalla chiusura del contraddittorio con i candidati.
  A ciò va aggiunto che il Ministero procedeva – e procede tutt'ora – per ciascuno dei candidati commissari che ha presentato domanda, allo svolgimento delle verifiche relative alle eventuali sopravvenute variazioni dello stato di servizio degli stessi per ogni singolo settore, quali, pensionamenti, cambi di settore concorsuale, ecc.
  Alla luce di ciò, emerge, dunque, che il rispetto della tempistica e degli adempimenti previsti dalla normativa ha reso necessario, al fine di poter costituire in tempi ragionevoli le commissioni per l'abilitazione scientifica nazionale, procedere alle operazioni di sorteggio man mano che si chiudeva il contraddittorio previsto dalla normativa allora vigente per i singoli settori e che fossero portate a termine le verifiche sullo stato di servizio dei professori candidati.
  D'altra parte ciò era coerente con l'esigenza di evitare di ritardare senza un ragionevole motivo i sorteggi relativi alle liste già definite e, quindi, la formazione delle commissioni.
  Tutto ciò posto, è evidente che il termine utilizzato dal Comitato tecnico nella citata nota di esplicazione delle procedure di sorteggio, doveva – e deve – essere letto coerentemente con la normativa richiamata, per cui, laddove si parla di unicità della sequenza per tutte le commissioni, occorre riferirsi all'unicità della sequenza per i settori concorsuali che sono inseriti nella stessa specifica seduta di sorteggio in quanto le rispettive liste sono state definite.
  Ad ulteriore riprova di quanto sopra specificato, si ricorda che l'articolo 7, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica n. 222 del 2011 prevede espressamente ipotesi di sorteggio separate allorché si debba procedere alla sostituzione dei commissari.
  Per quanto concerne le modalità tecniche di funzionamento della procedura informatica si precisa che – sia per l'ASN 2012-2013 che per la nuova ASN – per la generazione delle sequenze di numeri casuali è stato necessario individuare un sistema in grado di fornire il più alto livello di equiprobabilità tra i numeri da estrarre nel range stabilito e in tempi di esecuzione ottimali. A tal proposito, si è deciso di optare per una funzione precisa del linguaggio di programmazione adottato per lo sviluppo dell'intero ambiente, implementata secondo le specifiche di un algoritmo che sia in grado di generare un insieme di numeri pseudocasuali, sia crittograficamente sicuro ed affidabile, sia pienamente conforme alla generazione statistica di numeri casuali, produca sequenze dei numeri esclusivamente dal generatore, rendendo impossibile prevedere i numeri precedenti e futuri, generi rapidamente i numeri.
  In ordine poi alle procedure che saranno utilizzate per la formazione delle nuove commissioni di cui al decreto direttoriale n. 1531 del 29 luglio 2016 e, in particolare, relativamente all'adozione di un'unica sequenza generata dalla procedura informatizzata da applicarsi agli elenchi degli aspiranti commissari sorteggiabili, si rappresenta che sarà indetto il relativo sorteggio da tenersi in una sola giornata.
  Tale previsione, tuttavia, non potrà escludere la necessità di ricorrere ad un ulteriore sorteggio per la formazione delle commissioni nei settori concorsuali per i quali sarà eventualmente verificata l'inconsistenza numerica della relativa lista di aspiranti commissari. In tali casi, infatti, sarà necessario integrare la lista fino a raggiungere il numero di dieci «sorteggiabili» mediante preliminare sorteggio dei professori ordinari appartenenti al settore concorsuale, ovvero, se necessario, al macro-settore concorsuale, che non sia siano candidati, come disposto dall'articolo 6, comma 6, del decreto del Presidente della Repubblica n. 95 del 2016.
  Anche per la nuova Abilitazione scientifica nazionale, come avvenuto per le precedenti tornate, il nuovo Comitato tecnico costituito con decreto ministeriale n. 551 del 5 luglio 2016, ha proceduto ad Pag. 17approvare la nota tecnica recante il dettaglio delle modalità di sorteggio delle commissioni di prossima costituzione.
  Tale nota è stata pubblicata sul sito dell'Abilitazione scientifica nazionale lo scorso martedì, 25 ottobre. Nella medesima data è stato, altresì, pubblicato l'avviso relativo alle operazioni di sorteggio riguardanti le commissioni 2016-2018, che verranno effettuate in forma pubblica domani presso la sede del Ministero alle ore 12.00. La pubblicazione delle liste degli aspiranti commissari sorteggiabili è prevista per il pomeriggio di oggi.

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ALLEGATO 3

5-08177 Simone Valente: Sulla valorizzazione del complesso della fortezza del Priamar a Savona.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole Valente, unitamente ad altri onorevoli colleghi, chiede al Ministro dei beni culturali notizie sui pareri rilasciati dalle Soprintendenze della Liguria sul progetto che interessava la riqualificazione della Fortezza del Priamar.
  Riferisco, a tale proposito, che la competente Soprintendenza belle arti e paesaggio della Liguria ha ricostruito per noi le fasi della vicenda attraverso i documenti più significativi. Vicenda che inizia nel febbraio del 2011 quando viene presentato da parte del Comune di Savona il Progetto Preliminare relativo alla Passerella ciclo-pedonale di collegamento tra la passeggiata a mare Trento e Trieste ed il complesso Monumentale del Priamar.
  Nell'aprile del 2011 la Soprintendenza comunicava la condivisione in via generale degli obiettivi di valorizzazione del complesso ma si riservava più approfondite valutazioni a tutela dell'integrità del bene.
  Dopo un carteggio intercorso tra gli Uffici, nel novembre del 2014, il Comune di Savona, anche in esito alla Conferenza dei Servizi convocata dal Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Lombardia-Liguria, trasmetteva il progetto definitivo che la Soprintendenza (con nota del dicembre successivo) autorizzava con prescrizioni, ai sensi degli articoli 21 e 22 del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
  Nell'autorizzazione veniva specificato che, allo stato delle conoscenze allora acquisite, il progetto risultava compatibile con le esigenze di tutela monumentale considerando, tra le altre cose, che le opere previste non intaccavano in nessuna parte le murature della fortezza e che il progetto avrebbe permesso anche di effettuare irrinunciabili opere di conservazione delle strutture murarie dell'abside della antica cattedrale e di altre strutture murarie.
  Successivamente, nel corso della riunione della Commissione regionale per il patrimonio culturale della Liguria, tenutasi il 16 marzo del 2016, veniva esaminata una nuova istanza del Comune di Savona volta allo smontaggio e la rimozione del manufatto documentato come US 108, posizionato al limite settentrionale della zona di scavo, al fine di consentire i lavori per il posizionamento di uno dei due dadi di fondazione della costruenda passarella in progetto.
  La competente Soprintendenza archeologica esprimeva, al riguardo il seguente parere favorevole: «L'indagine ha permesso di stabilire come la muratura, parallela alla linea di costa, è riferibile alla complessa serie di strutture realizzate sullo sperone del Priamar tra la fine del XVII ed il XVIII secolo gli elementi strutturali che si appoggiano al muro, di epoca recente, sono da ricondurre alla presenza di corpi di fabbrica dell'insediamento metallurgico stabilitosi alle pendici del Priamar alla fine del XIX secolo. L'asportazione del brano murario US 108 potrà permettere di verificare l'eventuale presenza di ulteriori strutture più antiche, non segnalate dalla cartografia né dai documenti storici.».
  Sulla base del parere della Soprintendenza ed assunta la deliberazione della Commissione regionale per il patrimonio culturale della Liguria, il competente Segretario regionali autorizzava, con nota del 22 marzo 2016, «la rimozione definitiva del manufatto documentato come US 108, da eseguirsi con metodologia archeologica.».

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ALLEGATO 4

5-08089 Di Benedetto: Sulla valorizzazione di Villa Tolomei a Firenze.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole Di Benedetto, unitamente ad altri onorevoli colleghi, chiede al Ministro dei beni culturali notizie su Villa Tolomei di Firenze.
  Vorrei premettere che la risposta sarà formulata sotto il profilo della tutela che questa Amministrazione assicura ai beni di interesse culturale, tanto di proprietà pubblica che di proprietà privata.
  Sotto questo profilo infatti l'immobile è stato sottoposto alle disposizioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio con un decreto di vincolo, emesso dai competenti Uffici del Ministero, il 6 agosto del 2007 (n. 245/2007) in seguito rettificato con decreto del 13 dicembre 2013 (n. 587/2013).
  Con la Delibera n. 10 del 9 giugno del 2008 la competente Soprintendenza ha autorizzato l'Agenzia del Demanio, ai sensi dell'articolo 57-bis del Codice, a concedere in uso la Villa, nell'ambito delle procedure di dismissione o di valorizzazione e utilizzazione, anche a fini economici, di beni pubblici di interesse culturale previsti dalla normativa in vigore. Normativa che, si rammenta, prevede anche l'alienazione degli immobili stessi.
  Peraltro la Delibera n. 10 (regolarmente trascritta) nell'autorizzare il Demanio a concedere in uso l'immobile, stabilisce il permanere della fruibilità pubblica dei prospetti esterni e delle sale decorate al piano terra, del parco e del giardino di pertinenza della Villa nonché del loggiato del cosiddetto ex Conventino, vietando, contestualmente, ogni uso dell'immobile suscettibile di arrecare pregiudizio alla sua conservazione e fruizione pubblica o comunque non compatibile con il carattere storico artistico del bene stesso.
  Con la Delibera n. 639 del 24 dicembre 2013 la Soprintendenza rilasciava all'Agenzia del Demanio regolare autorizzazione all'alienazione della Villa inserita nel progetto «Valore Paese – Dimore» per la dismissione di immobili di proprietà statale a favore della Cassa Depositi e Prestiti.
  Nel parere rilasciato per l'emissione della delibera n. 639, la Soprintendenza prendeva atto che con l'alienazione del bene si prevedeva la prosecuzione ed il completamento di tutte le opere di restauro, recupero e rifunzionalizzazione già iniziate nel 2008 e riconfermava le prescrizioni dettate nella suddetta concessione in merito all'apertura al pubblico di alcune parti del complesso.
  L'atto di alienazione tra l'Agenzia del Demanio ed il Fondo Investimenti per la Valorizzazione – Comparto Extra, a rogito notaio Castellini del 28 dicembre del 2013, è regolarmente pervenuto agli Uffici del Ministero e non risultano passaggi di proprietà successivi all'atto Castellini.
  Come riferito all'inizio, per quanto di competenza di questa Amministrazione, gli obiettivi di tutela e valorizzazione della Villa che, come noto, era in stato di abbandono e di degrado mentre ora è aperta alla pubblica fruizione, sono stati ampiamente raggiunti.