CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 ottobre 2016
704.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-09687 Ricciatti: Questioni relative alla vendita della società Electron Italia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo all'atto in parola, anche sulla base di quanto fornito dalla società Leonardo-Finmeccanica.
  Come noto, dal 1o gennaio 2016 la stessa è diventata una One Company a seguito di un radicale processo di rinnovamento finalizzato a rafforzare e valorizzare i settori di attività individuati come core business – Aerospazio, Difesa e Sicurezza – che ha portato significativi miglioramenti delle performance industriali ed economiche, riscontrabili anche nei propri risultati al primo semestre del 2016.
  Le attività sviluppate da Electron Italia srl, pur se afferenti al comparto della «sicurezza fisica» con competenze specifiche di sicuro valore, risultano meramente accessorie rispetto al core business di Leonardo nel settore Sicurezza, sia riguardo ai prodotti e alle tecnologie sviluppate sia rispetto al mercato prevalentemente istituzionale verso il quale è diretta l'offerta dell'azienda.
  Per tali motivi, nell'ottica di una valorizzazione delle competenze presenti, la stessa ha avviato da tempo un processo volto ad individuare come possibili compratori interessati ad investire per rilanciare e sviluppare le attività di Electron Italia srl.
  Ad oggi, però, il numero dei possibili acquirenti appare limitato a causa di un significativo calo di redditività registrato da Electron Italia srl negli ultimi anni, dovuto alla difficoltà di posizionamento in uno scenario di mercato altamente competitivo come quello della Sicurezza.
  In merito agli orientamenti gestionali e operativi della società Leonardo-Finmeccanica, si fa presente che – ancorché vi sia una partecipazione azionaria riconducibile al Ministero dell'economia e delle finanze – trattandosi di una società quotata in borsa, da parte di questo come di altri dicasteri, non vi può essere alcun tipo di intervento che possa interferire con il mercato e con le scelte di cui la società risponde agli azionisti.
  Ciò premesso, tuttavia, il Ministero dello sviluppo economico si impegna a monitorare quanto segnalato dagli onorevoli interroganti, facendo quanto possibile al fine di tutelare i livelli occupazionali e non disperdere le competenze professionali esistenti in Electron Italia.

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ALLEGATO 2

5-09688 Benamati: Orientamenti del Governo sul futuro di Italtel Spa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministero dello sviluppo economico svolge da tempo gli sviluppi della società Italtel Spa.
  In questo quadro, nel 2012 è stato firmato dalla direzione aziendale, dalle organizzazioni sindacali e dal Mise, un Protocollo che ha per oggetto l'impegno a realizzare i parametri di costo, funzionali al rispetto dei covenant imposti dalle banche creditrici.
  In proposito, si ricorda che Italtel vanta un debito finanziario molto importante, generato a fronte di operazioni di leverage by out, messe in atto dagli azionisti agli inizi degli anni 2000.
  Nel protocollo sopra citato sono affrontati anche problemi occupazionali, gestiti in questi anni con un ruolo molto attivo e importante delle organizzazioni sindacali.
  A partire dalla metà del 2014, gli azionisti Italtel hanno deciso di avviare un processo di ricerca di nuovi investitori e/o nuovi partner finanziari o industriali per consolidare la struttura finanziaria ed economica dell'azienda. Un primario advisor internazionale ha operato la ricerca su mercati interni e internazionali e dopo una selezione che si è conclusa nei primi mesi del 2016, gli azionisti hanno deciso di verificare in modo esclusivo con la società Exprivia (società IT con sede in varie città italiane e quartier generale in Puglia), le condizioni di una possibile conclusione positiva della ricerca decisa dagli azionisti.
  Il confronto tra le due società è ancora in corso e da informazioni acquisite in queste ore al Ministero dello sviluppo economico, risulta che la società Exprivia si è riservata la formulazione di un'offerta vincolante entro la prossima settimana.
  Con questo atto si avvierà il confronto conclusivo di verifica delle condizioni per l'ingresso di Exprivia nella maggioranza del capitale di Italtel. A tal proposito, si ricorda che Italtel ha dato assicurazione che l'azionista Cisco (multinazionale americana del settore IT) rimarrà con una significativa partecipazione e ciò costituisce un elemento importante per il futuro dell'eventuale compagnia.
  Al Mise non risultano altre manifestazioni di interesse tuttora valide, mentre per quanto concerne il cosiddetto Fondo «Turnaround», richiamato dall'onorevole interrogante, si precisa che non ci sono stati sviluppi in questa direzione.
  La soluzione proposta da Exprivia, che sarà attentamente valutata nel momento in cui verrà esplicitata, ha certamente una valenza industriale, la cui efficacia sarà verificata nel momento in cui si conosceranno i termini economici, finanziari e manageriali. Per questa ragione il Ministero dello sviluppo economico si riserva, immediatamente a valle della presentazione dell'offerta, di esaminare con tutte le parti in causa le caratteristiche del processo di acquisizione, anche al fine di ricercare ogni possibile collaborazione che metta in grado l'eventuale operazione di procedere in modo positivo.
  Il Ministero che rappresento si impegna a dare evidenza di questa verifica e continuerà a seguire con la consueta attenzione gli sviluppi della vicenda illustrata.

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ALLEGATO 3

5-09689 Crippa: Riduzione dei costi energetici a favore delle aziende.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In via preliminare, rispondo in merito a quanto rappresentato nelle premesse del Question Time in esame.
  Al riguardo, evidenzio che le dichiarazioni del Ministro Calenda attengono alla riforma del sistema di agevolazioni cui fanno riferimento gli stessi Interroganti, ossia il sistema basato sull'articolo 39 del Decreto-Legge n. 83 del 2012, che prevede agevolazioni sul pagamento degli oneri di sistema, in base all'incidenza del costo dell'energia elettrica rispetto al fatturato dell'impresa.
  Tale riforma è necessaria per adeguare la realtà nazionale alle nuove linee guida della Commissione europea in materia di aiuti di stato per l'energia e l'ambiente, entrate in vigore il 1 luglio 2014, quando il sistema italiano era già in attuazione.
  L'Europa, consapevole dell'impatto che i costi per il sostegno delle rinnovabili hanno sul prezzo dell'energia e sulla competitività industriale, consente infatti ai Paesi membri di adottare delle misure di agevolazione a favore dei settori manifatturieri esposti al commercio internazionale, purché rispondano a determinati criteri armonizzati.
  La stessa Commissione ha, inoltre, chiesto all'Italia di modificare la struttura della tariffa usata per la raccolta degli oneri di sistema, applicata a tutti i clienti non domestici, attività su cui è al momento impegnata l'Autorità per l'energia.
  L'Italia, come tutti gli altri Paesi che già avevano adottato misure di agevolazioni, ha presentato alla Commissione europea un Piano di adeguamento del sistema nazionale agli standard europei.
  Il sostegno delle imprese energivore costituisce un tassello importante della politica nazionale ed europea per sostenere la crescita e la competitività. Come altri Paesi europei, l'Italia – che è la seconda realtà manifatturiera in Europa – deve proseguire nella strada sin qui avviata, ovviamente in conformità alla normativa europea, per evitare penalizzazioni.
  In particolare, nel merito del quesito posto, è opportuno rilevare che in primo luogo dovrà essere adottata una struttura tariffaria omogenea per tutti i clienti non domestici a prescindere dal livello di tensione, superando l'attuale sistema che prevede una tariffa «degressiva» solo per i clienti in alta e altissima tensione.
  Contestualmente alla modifica della tariffa, cambierà il sistema di agevolazioni con lo scopo di rafforzare il livello di agevolazione a disposizione delle imprese energivore, applicando le medesime agevolazioni solo agli oneri connessi alle rinnovabili piuttosto che a tutti gli oneri di sistema e anche al fine di continuare a promuovere l'autoproduzione e la generazione distribuita, applicando la componente variabile degli oneri sull'energia prelevata dalla rete pubblica, piuttosto che su tutto il consumo.
  Tale riforma verrà in parte permessa dalla contestuale riduzione attesa di alcuni oneri che oggi gravano in bolletta. In ogni caso, le nuove agevolazioni saranno attentamente calibrate per bilanciarne gli effetti sulle varie categorie di clienti, tenendo anche conto delle possibili fluttuazioni di tutti gli oneri che gravano oggi in bolletta.