ALLEGATO 1
5-09287 Ricciatti: Ipotesi di accorpamento di Enit con ICE.
TESTO DELLA RISPOSTA
L'onorevole Ricciatti, unitamente ad altri onorevoli colleghi chiede se il Governo non intenda accorpare l'ENIT all'ICE e se non sia opportuno accorpare la Direzione generale del turismo, peraltro di recente attribuita al Ministero dei beni culturali, al Ministero dello sviluppo economico.
Permettetemi di rammentare brevemente che l'ENIT è stato di recente interessato da una politica di riorganizzazione e di rilancio e che il nuovo ENIT, derivante dalla sua trasformazione in ente pubblico economico prevista dall'articolo 16 del decreto legge n. 83 del 2014 (cd. decreto «Art Bonus»), convertito dalla legge n. 106 del 2014, è chiamato a rilanciare il comparto turistico al fine di promuoverne l'imprenditorialità e di supportare la crescita di un settore ritenuto strategico per la ripresa economica del Paese.
Al fine di perseguire la sua mission, che lo vede riassumere il ruolo di protagonista principale nel processo di ammodernamento e di innovazione tecnologica che attende tutto il settore, chiamato alla onerosa sfida di assicurare la competitività dell'offerta turistica italiana, il nuovo ENIT, dopo una lunga fase di commissariamento, si è dotato di un nuovo Statuto, di una nuova strategia e di una nuova organizzazione radicalmente rivisitata.
Le linee guida del nuovo modello organizzativo, necessario per mettere in atto la strategia operativa dell'ENIT, sono state illustrate nella loro evoluzione, dal Piano strategico organizzativo presentato dal nuovo Consiglio di Amministrazione, insediatosi nell'ottobre 2015.
Per quanto riguarda il passaggio della direzione generale del turismo dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo al Ministero dello sviluppo economico, vorrei sottolineare che le funzioni in materia di turismo sono state trasferite dalla Presidenza del Consiglio dei ministri al Ministero dei beni e delle attività culturali con disposizione ordinamentale contenuta nella legge 24 giugno 2013, n. 71 di conversione e modifica del decreto-legge n. 43/2013.
Premesso quanto sopra e fatta salva ogni considerazione in merito all’iter per procedere alla modifica normativa, occorre considerare che la decisione di inserire le competenze in materia di turismo nel Ministero dei beni culturali rappresenta una precisa scelta di indirizzo politico di governo, condivisa dal legislatore ed ha una valenza strategica.
Come sottolineato dallo stesso Ministro Franceschini in varie occasioni, il binomio cultura e turismo è il modello su cui sta puntando l'azione di governo per rilanciare la naturale vocazione del nostro paese ad accogliere viaggiatori da tutto il mondo e far ripartire la domanda nazionale. Un progetto che ha come fine la promozione dei territori, al di fuori delle consolidate e ormai sovraccariche mete tradizionali del turismo di massa Roma-Firenze-Venezia, e la valorizzazione di luoghi, memorie, conoscenze e artigianalità che fanno dell'Italia un circuito di bellezza straordinariamente diffuso.Pag. 81
Vorrei con l'occasione rammentare che proprio ieri il Ministro Franceschini ed il Ministro delle infrastrutture Delrio hanno sottoscritto i protocolli d'intesa per la progettazione e la realizzazione delle prime ciclovie turistiche nazionali previste dalla legge di stabilità 2016.
I protocolli d'intesa avviano la creazione di un sistema di ciclovie turistiche nazionali, su direttrici principali, riconoscendone la valenza di infrastrutture di mobilità sostenibile nella pianificazione nazionale e la potenzialità di valorizzazione turistica del Paese.
Si procederà quindi alla stesura delle linee guida per la progettazione e realizzazione di un sistema nazionale delle ciclovie turistiche integrato con le altre reti di trasporto e coerente con EuroVelo; ad un innalzamento dei livelli di sicurezza, di comfort e di qualità ed alla definizione di una segnaletica omogenea nazionale.
ALLEGATO 2
5-09288 Benamati: Promozione all'estero del turismo nazionale.
TESTO DELLA RISPOSTA
L'onorevole Benamati, unitamente ad altri onorevoli colleghi chiede se il Governo non intenda promuovere il turismo internazionale verso l'Italia.
Abbiamo avuto modo di rispondere in questa sede in merito a richieste analoghe e torno sempre molto volentieri su questo argomento.
Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo con un'azione coordinata tramite ENIT sta mettendo in atto iniziative volte a favorire la realizzazione e l'ampliamento delle strutture alberghiere per consentire di intercettare i flussi dei grandi tour operator, in particolare, promuovendo e sostenendo reti di imprese turistiche di prossimità che consentano di aumentare la capacità di offerta di un numero di camere adeguate a questi flussi.
Nel corso dei lavori degli Stati generali del Turismo che si sono svolti a Pietrarsa lo scorso mese di aprile, la Presidente dell'ENIT Evelina Christillin ha delineato proprio la futura strategia di comunicazione che sarà messa in atto dall'ENIT: l'attuale portale verrà sostituito da un ecosistema digitale impostato sui social e sulle applicazioni mobili, adattato alle fasce di età alle quali ci si rivolge.
Sarà altresì avviata una collaborazione con i motori di ricerca per promuovere l'Italia sui social media e network internazionali.
Con l'onorevole Benamati abbiamo già avuto modo di dialogare sul tema dello sviluppo del turismo, in particolare sul fatto che il turismo ha una natura intersettoriale, cioè interessa trasversalmente, e a vari livelli di governo, tutti i settori dell'economia, dai trasporti, alla ricettività, alla ristorazione, alla fruizione del patrimonio artistico e naturale.
L'obiettivo generale del Piano Strategico di Sviluppo del Turismo in Italia è di accrescere il ruolo dell'Italia nel mercato turistico globale, aumentando la competitività del sistema turistico nazionale.
Ed uno degli obiettivi chiave per il raggiungimento dell'obiettivo generale è proprio quello di migliorare la capacità di penetrazione del «Brand Italia» dal lato della domanda, ampliare i mercati di riferimento, adottare strategie condivise per stimolare i diversi segmenti della domanda turistica nazionale ed internazionale.
ALLEGATO 3
5-09289 Vallascas: Attuazione degli impegni contenuti nella mozione n. 1-00397 sul sostegno e il rilancio del turismo.
TESTO DELLA RISPOSTA
L'onorevole Vallascas, unitamente ad altri onorevoli colleghi chiede quali siano le misure già adottate rispetto agli impegni contenuti nella mozione approvata il 15 aprile del 2014, n. 1-00397.
Vorrei precisare, come dianzi riferito e come ben noto, che il turismo è materia complessa riferita alla competenza di più Amministrazioni, il turismo è basato sul funzionamento di un vasto sistema di interdipendenze produttive (che coinvolge settori molto diversi, dall'agricoltura ai settori manifatturieri, dai trasporti ai servizi), attiva filiere diversificate e può produrre effetti in comparti economici anche molto distanti dall'attività turistica in sé, per effetto della modifiche indotte nella qualità generale e nell'attrattività dei territori.
La maggior parte degli impegni contenuti nella mozione richiamata sono parte del Piano Strategico del Turismo (PST), elaborato secondo le indicazioni del Decreto ministeriale dell'8 agosto 2014 (recante istituzione e compiti del Comitato permanente di promozione del turismo in Italia, ai sensi dell'art. 58 del decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79 e successive modifiche), che rappresenta l'occasione per dare piena operatività all'indirizzo strategico di dotare di una visione unitaria l'Italia del turismo e della cultura.
Il Piano, caratterizzato da un orizzonte temporale di sei anni (2016-2022), valorizza le attività di analisi ed indirizzo già realizzate in tema di innovazione e rilancio del turismo ma basandosi su un metodo aperto e partecipato, avviato con la convocazione degli Stati Generali del Turismo Sostenibile al Museo Nazionale di Pietrarsa, il Piano ridisegna, al fine di aumentarne l'efficacia, la programmazione di settore. In particolare, invece di redigere un tradizionale, unico, documento di programmazione, a cui conformare successivamente gli strumenti di attuazione, l'attuale Piano declina, a livello nazionale, un nuovo «sistema organizzato» per il miglioramento della competitività turistica dell'Italia in cui le Amministrazioni competenti, centrali e locali, e tutti gli operatori del turismo italiano, pubblici e privati, contribuiscono attraverso una pluralità di strumenti di condivisione, sia di confronto diretto, sia di natura digitale. In particolare i Tavoli di concertazione inter-istituzionali permanenti (istituiti presso la DG Turismo del MiBACT) fra Amministrazioni Centrali, Enti territoriali (titolari a diversi livelli della governance del turismo) e stakeholder su argomenti di specifico interesse per il settore.
Avremo sicuramente altre occasioni di incontro soprattutto dopo che il Piano sarà formalmente approvato.
Posso però sin d'ora riferirvi i punti sui quali abbiamo lavorato e stiamo lavorando:
il tax credit sulla digitalizzazione e riqualificazione. Il MiBACT ha provveduto, ai sensi degli articoli 9 e 10 del decreto-legge n. 83/2014 e dai decreti ministeriali 12 febbraio 2015 e 7 maggio 2015, alla procedura per il riconoscimento del credito d'imposta relativo alle spese sostenuti per la digitalizzazione dalle strutture ricettive, agenzie di viaggio e tour operator Pag. 84durante gli anni 2014, 2015 e 2016, nonché relativo alle spese per la riqualificazione delle strutture alberghiere sostenute dalle imprese alberghiere durante i medesimi anni.
Turismo e mobilità dolce.
Direttiva 2016 – Anno dei Cammini.
Convenzione MIBACT – CAI Sul fronte del turismo escursionistico.
Le ferrovie turistiche.
Le Case Cantoniere: Dopo la firma del Protocollo d'Intesa MIBACT- MIT- Demanio e ANAS, l'ANAS si è molto attivato per rendere operativo il progetto di messa a disposizione delle case cantoniere, iniziando dalle prime 30 posizionate lungo la Via Francigena, dalla Valle d'Aosta a Roma e lungo l'Appia. Dopo aver istituito il sito www.casecantoniere.it, in poco più di due mesi sono giunte oltre 3000 dimostrazioni di interesse da parte di istituzioni, privati ed associazioni. Ora l'ANAS sta procedendo ai sopralluoghi necessari a quantificare gli interventi di riqualificazione in base alle tipologie di futuro utilizzo.
Ciclovie turistiche nazionali previste dalla legge di stabilità 2016 e delle quali ho parlato poco fa a proposito del protocollo d'intesa firmato dai Ministri Franceschini e Delrio.
E ancora: si sta lavorando sui condhotel, sugli standard minimi dei servizi e delle dotazioni per la classificazione delle strutture ricettive e delle imprese turistiche, sul fondo di garanzia per i pacchetti turistici, sulle concessioni demaniali.
Non tutto dipende dal nostro Ministero ma la nostra parte la stiamo facendo con impegno.
ALLEGATO 4
5-09290 Prodani: Protocollo di intesa sulla stazione di Campo Marzio a Trieste.
TESTO DELLA RISPOSTA
L'Onorevole interrogante, dopo aver correttamente ricordato l'impegno manifestato dal MIBACT e dalla Fondazione FS (di cui il Ministero è entrato a far parte) per la promozione e la valorizzazione del patrimonio storico ferroviario, anche a fini di promozione culturale e turistica del territorio, e richiamata la situazione del Museo ferroviario di Campo Marzio a Trieste, di cui sottolinea la rilevanza e le potenzialità, chiede in particolare come il Ministero intenda valorizzarlo.
Al riguardo, ricordo in primo luogo la situazione proprietaria: la società FS Italiane è proprietaria del Museo Trieste Campo Marzio, mentre RFI-Rete Ferroviaria Italiana è l'ente proprietario e gestore della linea ferroviaria Trieste Campo Marzio – Villa Opicina – Trieste centrale. Invece parte dei rotabili storici presenti nel Museo sono di proprietà della Fondazione FS.
La linea ferroviaria menzionata è attualmente interrotta a causa dell'esecuzione di alcuni urgenti lavori, relativi alle gallerie e al binario, la cui realizzazione è a cura della stessa RFI-Rete Ferroviaria Italiana e – riferisce l'ente responsabile – sarà ripristinata, compatibilmente con la disponibilità finanziaria, entro e non oltre la fine del 2017. Tale riattivazione consentirà la riapertura anche del servizio turistico cosiddetto «Rondò di Trieste».
Non vi ha dubbio sul fatto che la linea tra Campo Marzio e Trieste centrale si presti ottimamente ad un traffico ferroviario turistico, che è di interesse tanto del MIBACT quanto della Fondazione FS promuovere e sostenere, anche attraverso l'utilizzo di treni storici e che tale linea, come ricordato anche nell'interrogazione, sia suscettibile di concorrere a valorizzare ulteriormente il Castello di Miramare, il quale è dotato di un'apposita stazione, di pregio storico architettonico.
Per quanto riguarda la auspicata – e condivisa dal Ministero – riqualificazione del museo, la Fondazione FS ha già redatto un progetto da cui si evince la fattibilità e l'onere, il cui costo è stato quantificato in 12,5 milioni di euro, somma che nel suo totale ammontare esula dalle disponibilità della sola Fondazione. Occorre quindi pensare al convergere di più enti e istituzioni verso tale obiettivo, così da ripartire in termini congrui l'onere. Proprio al fine di verificare fattibilità e compatibilità finanziarie, è stato quindi avviato lo studio di un protocollo di intesa, che potrebbe essere sottoscritto dalla Regione Friuli, dal Comune di Trieste, dal Gruppo FS Italiane e dalla Fondazione FS, cui potrebbe aggiungersi il Mibact. Le relative attività istruttorie hanno avuto una sospensione in relazione allo svolgimento delle recenti elezioni amministrative nel comune di Trieste; assicuro comunque l'Onorevole interrogante che il Ministero è disponibile a partecipare al confronto e a concorrere al buon esito dell'iniziativa per quanto di competenza, pur dovendo chiarire che, al momento, non è prevista l'assegnazione di fondi per tale finalità. Tale obiettivo potrebbe tuttavia rientrare nei futuri atti di programmazione finanziaria.Pag. 86
Ricordo infine che uno dei poli della recente riforma del MIBACT è costituito dalla valorizzazione del sistema museale nazionale. In tale contesto, sono stati creati i poli museali regionali, i cui direttori hanno specifici compiti di coordinamento e valorizzazione anche con riferimento ai musei non statali, quale è il Museo di Campo Marzio. Il Museo potrebbe quindi, una volta risolto il nodo dei finanziamenti, ottenere l'accreditamento per entrare a far parte del sistema museale regionale.