CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 17 settembre 2015
506.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-06394 Vito: Sulle condizioni di salute del fuciliere di marina Salvatore Girone.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il fuciliere di Marina Salvatore Girone, durante la sua permanenza presso la sede dell'Addettanza Militare di New Delhi, ha contratto un'infezione da virus Dengue, malattia normalmente presente nel sub-continente indiano, soprattutto nella stagione dei monsoni tra giugno e novembre.
  Il paziente, dopo l'iniziale manifestazione della malattia, è stato ricoverato per 5 giorni (dal 27 al 31 agosto) presso un ospedale di Delhi, il Max Healthcare Hospital in questo primo periodo; il decorso della fase acuta è stato regolare, con una buona risposta ai trattamenti somministrati.
  A seguito della dimissione, dopo ulteriori 5 giorni di riposo e cure, assistito dai medici esperti in malattie tropicali inviati dal Ministro della difesa che ha seguito e segue quotidianamente la vicenda, in data 5 settembre è stata effettuata una visita di controllo finale presso lo stesso ospedale del ricovero, dove l’équipe sanitaria indiana ha considerato risolta la fase acuta della malattia.
  In particolare, a quella data, il decorso non ha registrato l'insorgenza di alcuna delle complicazioni che, in determinati casi, possono essere significative di una prognosi più grave rispetto a quella normale della patologia in esame.
  Il fuciliere appare, al momento, in recupero e, sebbene alcuni parametri clinici abbiano registrato variazioni nella fase acuta e sub-acuta della malattia, essi risultano in via di normalizzazione.
  I medici italiani hanno raccomandato, comunque, che sia osservato un congruo periodo di riposo, al fine di un recupero completo dai postumi dell'infezione che continueranno a essere monitorati nel tempo; oltre al riposo, il paziente dovrà seguire norme dietetiche e di profilassi, da mettere in atto per evitare punture da zanzare (portatrici della stessa malattia).
  Appare anche in via di remissione la sintomatologia clinica simil-influenzale riferita al momento del ricovero. Sono previste ulteriori indagini sulla fase di formazione di anticorpi che normalmente consegue alla prima infezione da parte del virus responsabile della malattia.
  La condizione medica del fuciliere continua, peraltro, a essere oggetto di attento monitoraggio, anche attraverso il coinvolgimento di istituti ospedalieri specializzati nella trattazione delle malattie tropicali.
  Così come prosegue l'approfondimento delle attività preventive da porre in essere per limitare il rischio di ulteriori forme di esposizione al virus responsabile della febbre Dengue e le complicazioni che potrebbero derivarne, certamente possibili, ma non probabili.
  Gli aspetti sanitari subentrati a seguito dell'infezione Dengue accrescono le ragioni per le quali l'Italia continua e continuerà a contestare i vincoli imposti dall'India alla libertà di movimento del fuciliere, anche per assicurarne il pieno recupero nelle migliori condizioni ambientali.
  Infatti, come peraltro accennato dall'Onorevole interrogante, in conseguenza del rischio di una recidiva dell'infezione, la stessa potrebbe manifestarsi anche in una forma emorragica grave.
  Per tali ragioni, in passato e in casi analoghi, si è provveduto ad allontanare il personale dalle zone endemiche.Pag. 118
  Purtroppo, tale misura precauzionale, pure certamente opportuna e necessaria, alla luce della nota situazione giuridica dei due fucilieri, non si è, al momento, concretizzata.
  Più in generale, vale la pena ricordare che il Governo ha avviato, presso le opportune sedi internazionali, ogni consentita azione per una positiva soluzione della controversia e, coerentemente, rimane per noi prioritario non solo l'impegno per il pieno recupero fisico di Girone – come già nel caso di Latorre – ma anche il suo rientro in Italia.
  Come noto, il nostro Paese ha avviato in data 26 giugno 2015 una procedura internazionale prevista dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS) del 1982, sottoponendo la disputa con l'India a un giudice internazionale che dovrà esprimersi sulla titolarità della giurisdizione penale sul caso.
  Il Tribunale di Amburgo si è pronunciato lo scorso agosto riconoscendo, dapprima, l'esistenza della competenza di un Tribunale internazionale e ordinando, conseguentemente, la sospensione immediata di tutte le procedure giudiziarie in India e in Italia a carico dei fucilieri.
  In ragione del riconoscimento formale della titolarità di un Tribunale diverso da quello indiano, l'Italia – che resta sempre più determinata alla tutela della posizione dei nostri due marò – solleverà tutte le questioni relative anche alla condizione personale del fuciliere Girone nella sede internazionale competente che può essere attivata anche in via cautelare.
  Nel medesimo contesto giudiziario internazionale saranno anche affrontate le questioni relative allo stato di illegittima privazione di libertà del fuciliere, oltre a quelle concernenti gli aspetti attinenti alla titolarità di determinati diritti che la Convenzione UNCLOS e il diritto internazionale consuetudinario riconoscono al nostro Paese.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-06395 Rizzo: Sull'esercitazione militare della NATO «Trident Juncture 2015».

TESTO DELLA RISPOSTA

  La «Trident Juncture 2015», che verrà effettuata il prossimo autunno, è una attività addestrativa multinazionale della NATO. È effettuata con cadenza triennale, ogni volta con denominazione e luoghi di svolgimento diversi. Essa costituisce un momento di coesione fondamentale e irrinunciabile per mantenere e, possibilmente, incrementare, l'interoperabilità tra i 28 Paesi dell'Alleanza e con i Partners. Quest'anno la sua valenza è di particolare importanza poiché rappresenta un tangibile segno di attenzione dell'Alleanza Atlantica verso i rischi presenti nell'area mediterranea ed è finalizzata, infine, a dimostrare la volontà collettiva di garantire una più ampia cornice di sicurezza ai Paesi del cosiddetto «fianco Sud».
  L'esercitazione prevede, ad oggi:
   una prima fase, dal 3 al 16 ottobre 2015, in modalità di simulazione «Computer Assistita», che coinvolgerà essenzialmente il Comando Integrato della componente aerea (Joint Force Air Component Command – JFACC) dell'Aeronautica Militare sito a Poggio Renatico (Ferrara);
   una seconda fase «dal vivo», dal 21 ottobre al 6 novembre 2015, cui parteciperanno assetti aerei, terrestri e navali che saranno ospitati in tre diversi Paesi: Spagna, Portogallo e Italia.

  A livello nazionale, il coinvolgimento prevede l'invio di elementi dell'Esercito in Spagna, Portogallo e a Capo Teulada, di assetti aerei dell'Aeronautica presso le basi di Trapani, Decimomannu, Pratica di Mare, Pisa, Amendola e Sigonella, mentre per la Marina Militare saranno presenti assetti navali inclusi nell'esercitazione nazionale «Mare Aperto», collegata alla «Trident Juncture 2015».
  Presso la base del 37o Stormo dell'Aeronautica Militare di Trapani Birgi saranno rischierati, dal 21 ottobre al 6 novembre, 18 aerei italiani e 12 dell'Alleanza. L'attività di volo si svolgerà, principalmente, nelle aree del mare Tirreno meridionale, limitando soltanto ai decolli e agli atterraggi l'impegno dello spazio aereo attestato sull'aeroporto di Trapani.
  L'esercitazione sarà guidata dal Joint Force Command Brunssum (Olanda) e non dal Joint Force Command di Napoli come riportato in premessa all'atto.
  Sin dalle prime fasi di pianificazione, a fine 2013, l'Italia aveva anticipato all'Alleanza una prima offerta di assetti, basi e poligoni che comprendevano anche l'Aeroporto di Trapani per soddisfare le esigenze avanzate dalla NATO di disporre di adeguata capienza logistico-operativa e di evitare una eccessiva concentrazione di assetti in una sola Nazione o base. Al momento, la NATO prevede di impiegare, in Italia, complessivamente 41 aeromobili (di cui 15 appartenenti a Paesi dell'Alleanza e 26 italiani), un totale di circa 3500 militari italiani (schierati tra Spagna, Portogallo e Italia), vari assetti navali in corso di definizione. A Trapani in particolare, saranno ospitati 18 aeromobili italiani e 12 dell'Alleanza (non tutti da combattimento), a fronte degli 80 richiamati nell'interrogazione. Si sottolinea, inoltre, che la città di Napoli non è coinvolta ad alcun titolo nella esercitazione in questione.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-06396 Artini: Sul presunto dispiegamento di militari statunitensi a bordo delle navi della Marina militare italiana impiegate nell'operazione EUNAVFOR MED.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Nell'ambito della cooperazione bilaterale con gli USA, questi ultimi hanno proposto di sperimentare la possibilità di rischierare a bordo di Nave Cavour un distaccamento del Corpo dei Marines, possibilmente nel corso dell'esercitazione NATO Trident Juncture, per condurre esercitazioni congiunte ed incrementare il relativo livello di interoperabilità.
  Tale attività, si inquadra nella cornice della normale cooperazione tra Marine alleate, volta a perseguire nel tempo, una sempre maggiore interoperabilità tecnico/operativa e non è in alcun modo riferibile agli scenari di impiego di forze per operazioni reali.
  A seguito dell'avvio di EUNAVFOR MED, dal 27 giugno ultimo scorso, Nave Cavour è impegnata quale unità sede di comando, pertanto l'ipotesi di sperimentazione in argomento non ha avuto seguito.
  Tanto premesso, in merito al quesito formulato con l'interrogazione in esame «se trovi conferma quanto riportato riguardo al dispiegamento di unità dell'US Marine Corps a bordo della nave Cavour...», si rende noto che, ad oggi, non è previsto alcun rischieramento di velivoli, né tantomeno di personale statunitense, su unità navali della Marina militare italiana.