CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 15 settembre 2015
504.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi
ALLEGATO

ALLEGATO

QUESITI PER I QUALI È PERVENUTA RISPOSTA SCRITTA ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE (DAL N. 332/1694 AL N. 333/1701)

  VERDUCCI, PUPPATO. – Al Presidente della Rai. – Premesso che:
   l'8 luglio una tromba d'aria, definita tecnicamente tornado, con raffiche di vento fino a 300 km/h ha colpito la Riviera del Brenta nell'area del veneziano, in particolare i comuni di Dolo, Mira e Pianiga della provincia di Venezia, provocando una vittima, 92 feriti, danni rilevanti a 500 immobili, 15 aziende chiuse perché gravemente danneggiate, centinaia di veicoli danneggiati e rovesciati. Le prime stime dei danni ammontano ad oggi ad almeno 230 milioni di euro;
   considerato che:
    nonostante l'evento abbia avuto effetti disastrosi e tragici per le popolazioni colpite, vi è stata una copertura da parte delle tre reti principali della RAI nazionale assolutamente insufficiente, derubricando la notizia in secondo piano, come semplice temporale estivo, silenziando la gravità degli avvenimenti nonostante la stessa RAI 3 regionale riempisse nel frattempo le sue edizioni di reportage continui dai luoghi del disastro;
    vi è stato un evidente sottodimensionamento del valore di tale notizia, che ha visto in questa tragedia, come in altri casi, una minore o maggiore evidenza in relazione all'ubicazione dell'area colpita nel nostro paese, con il Veneto e altre regioni meno «pesanti» che subiscono penalizzazioni difficilmente smentibili tanto sono evidenti; tutto ciò significa quindi un'informazione ridimensionata e l'impossibilità di garantire un'informazione pubblica obiettiva e capace di attivare sensibilità e solidarietà interregionali;
  si chiede di sapere:
   quanto spazio televisivo e radiofonico sia stato dato al gravissimo evento in questione;
   se non ritenga doveroso, laddove la percezione sia verificata dai dati suddetti, richiamare l'attenzione dei direttori delle testate giornalistiche RAI ad una maggiore obiettività e senso di responsabilità, sia sul grave caso richiamato, sia pro futuro al fine di evitare un'informazione deficitaria e quindi distorta, che si differenzia in tempo e in rilievo fra le diverse aree del territorio italiano. (332/1694)

  RISPOSTA. – Con riferimento all'interrogazione sopra menzionata si informa di quanto segue.
  In linea generale si ritiene opportuno porre in evidenza come rientri nei compiti del Servizio pubblico radiotelevisivo – nel rispetto dell'autonomia giornalistica e del ruolo del Direttore di testata – offrire un'informazione tempestiva, puntuale e completa. Nel quadro descritto con riferimento al tornado dello scorso 8 luglio nella provincia di Venezia, la Rai ha offerto con la TGR Veneto – più direttamente coinvolta per
mission e per articolazione sul territorio un'importante copertura alla notizia, con circa 60 servizi nelle diverse edizioni giornaliere tra l'8 ed il 19 luglio 2015.
  Considerata la portata dell'evento anche le testate nazionali sia televisive che radiofoniche si sono interessate della notizia; al Pag. 146riguardo si segnalano, a titolo indicativo, i seguenti elementi caratterizzanti l'attenzione dedicata all'evento:
   le testate televisive tra l'8 e il 15 luglio 2015 hanno trasmesso complessivamente, nelle varie edizioni, un totale di circa 40 servizi, così suddivisi: 15 il Tg1 (di cui 4 nell'edizione del
prime time), 17 il Tg2 (di cui 5 nella edizione della fascia meridiana), 1 il Tg3, 8 RaiNews;
   la testata radiofonica ha trasmesso, nel suo insieme, nelle varie edizioni dei Gr, tra l'8 ed il 13 luglio 2015, un totale di circa 20 servizi, così suddivisi: 14 il Gr1 (di cui 3 nell'edizione della mattina), 5 il Gr2, 1 il Gr3.

  PELUFFO. – Al Presidente e al Direttore generale della Rai. – Premesso che:
   lo scrivente, in data 3 febbraio 2014, con propria interrogazione agli atti prot. 779/COM Rai dichiarava di apprendere di un incontro tra il direttore Gubitosi, il presidente della Regione Lombardia Maroni e il sindaco di Milano Pisapia, nel corso del quale i vertici Rai avrebbero dichiarato di essere alla ricerca di una nuova sede milanese, ritenendo obsoleto lo storico sito di corso Sempione;
   nel corso di tale incontro, la Regione Lombardia si sarebbe dichiarata interessata, in qualità di socio della società Arexpo, a che la Rai nella ricerca di un'area idonea per la sua nuova sede prendesse in considerazione l'idea di trasferirsi nell'area che ospita Expo 2015;
   nella citata interrogazione si domandava, in conseguenza di dette premesse, se ciò corrispondesse alle effettive intenzioni della Direzione dell'Azienda;
   si domandava inoltre se fosse stata valutata la fondatezza economica, strategica e finanziaria del trasferimento in rapporto alle condizioni e alle potenzialità economico finanziarie dell'azienda, nonché se esistessero documenti che convalidassero tale valutazione e se fosse stato redatto un cronoprogramma per il trasferimento;
   nella replica a detta interrogazione la Rai, con propria nota agli atti prot. 832/COM RAI, dichiarava che al momento della risposta non era ancora stato individuato alcuno specifico percorso riguardo l'ipotesi di trasferimento in una nuova sede delle attività produttive, aggiungendo che l'eventuale procedura, tempistica e i relativi finanziamenti dell'operazione sarebbero stati implementati in coerenza con indirizzi da definirsi successivamente in sede consigliare;
   come si apprende dalla stampa nazionale (ad esempio, articolo del 21 luglio 2015 sul «Corriere della Sera» recante: «Statale, tecnologie e polo istituzionale – così il governo immagina il dopo Expo», Cassa depositi e prestiti e Agenzia del demanio hanno approntato un dossier, consegnato a Regione e Comune e messo a disposizione del Governo, che definisce i possibili futuri per i terreni di Expo delineando la nascita di una sorta di «cittadella dei servizi pubblici» dalla quale l'emittente radiotelevisiva pubblica sembra essere assente;
  si chiede di sapere:
   se, alla luce delle novità emerse che delineano un quadro di impellenti decisioni strategiche da assumere in tempi ormai sempre più ristretti, la Rai abbia approntato gli strumenti programmatici necessari al fine di definire nel dettaglio le modalità, le tempistiche e i costi delle operazioni di individuazione e allestimento di un'eventuale nuova sede nelle aree attualmente sede di Expo 2015 ovvero, in alternativa, quali siano i tempi per l'assunzione di tali decisioni. (333/1701)

  RISPOSTA. – Con riferimento all'interrogazione sopra menzionata si informa di quanto segue.
  Il consolidamento e potenziamento del ruolo della Rai a Milano è uno degli argomenti presenti anche nel piano aziendale di riqualificazione del patrimonio immobiliare; Pag. 147strumento, questo, di cui la Rai ha deciso di dotarsi proprio per valutare criticità/opportunità e possibili scenari di sviluppo dei propri insediamenti.
  In particolare, per il polo produttivo di Milano, attraverso l'invito a manifestare interesse pubblicato lo scorso anno, i rapporti con le Amministrazioni, gli studi di fattibilità sulle infrastrutture di proprietà, sono stati acquisiti molteplici elementi che permettono allo stato di ipotizzare vari scenari di sviluppo della presenza Rai nella Città Metropolitana.
  Le possibili soluzioni ipotizzate sono, dunque, in corso di approfondimento, valutazione e confronto secondo criteri di tipo industriale che considerano quindi i tempi, i costi, le modalità di implementazione, i punti di forza e di debolezza di ciascun progetto.