ALLEGATO
7-00694 Amendola: Sulla tutela internazionale del patrimonio artistico e culturale minacciato dal Daesh.
NUOVA FORMULAZIONE
Le Commissioni III e VII,
premesso che:
nel mese di maggio 2015 la campagna militare dell'ISIS si è estesa alla zona della Siria dove ha sede la città romana di Palmira;
si tratta di un sito storico-archeologico di inestimabile valore, risalente al I secolo d.C., già dichiarato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO;
le notizie di stampa del mese di maggio 2015 riportano che le armate dell'ISIS sono entrate nella città siriana di Palmira e hanno iniziato la distruzione del sito archeologico;
tale operazione rientra in una precisa strategia dell'ISIS che è stata autorevolmente definita pulizia culturale, la politica cioè di eliminare le testimonianze visibili di culture ritenute ostili e nemiche a quella islamica coltivata dall'ISIS. Tale strategia è stata anche definita efficacemente terrorismo culturale, per sottolineare l'aggressione indiscriminata e portata con strumenti pericolosi per l'incolumità pubblica a monumenti, siti archeologici e religiosi e vari reperti artistici, tanto più che spesso in queste operazioni perdono la vita custodi, prestatori di lavoro, agenti di polizia e fianco visitatori occasionali;
si tratta evidentemente del dispiegarsi di una visione violenta e oscurantista del mondo, che prelude ad una guerra di civiltà che presuppone non solo il confronto militare ma anche l'eliminazione dell'identità culturale e storica dei nemici; in realtà, questi atti, purtroppo da diversi anni ripetutisi in diverse parti dell'Asia da parte di fanatici islamici, non fanno altro che impoverire l'umanità intera di retaggi e testimonianze artistiche e archeologiche di valore immenso sia per la precisa datazione di civiltà e assetti sociali del passato, sia per le tecniche artistiche, architettoniche e decorative, senza contare la perdita economica dei luoghi che si vedono privati di una fondamentale attrattiva turistica;
il Parlamento europeo alla fine del mese di aprile 2015 ha approvato una risoluzione volta, tra l'altro, ad impegnare la Commissione dell'Unione europea ed in particolare l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione ad agire a livello politico, diplomatico e anche militare per dare attuazione alla risoluzione n. 2199 del Consiglio di sicurezza dell'ONU sul contrasto del traffico illecito di beni culturali e per sollecitare operazioni dei caschi blu a tutela dei beni culturali in Siria ed in Iraq,
impegnano il Governo:
a promuovere una efficace attuazione della convenzione dell'AJA sulla tutela dei beni culturali in caso di conflitto armato anche non internazionale, sostenendo l'azione nei competenti fori multilaterali per la possibile istituzione di «zone culturali protette» e di una task force specializzata che ne possa assicurare l'effettiva protezione, sul modello dei «caschi blu per la cultura» attualmente in discussione all'UNESCO;Pag. 7
a verificare con rigore l'attuazione dei protocolli internazionali e della normativa vigente in materia di traffico illecito transnazionale di beni culturali;
ad attuare ed intensificare l'utilizzo di sistemi satellitari civili per il monitoraggio e l'analisi dello stato dei siti di interesse archeologico-artistico nelle aree di conflitto armato;
a farsi promotore di ogni sforzo teso alla sottoposizione alla giurisdizione della Corte penale internazionale dell'AJA dei reati di distruzione e danneggiamento su larga scala del patrimonio culturale dell'umanità.
(7-00694)
«Amendola, Piccoli Nardelli, Schirò, Villecco Calipari».