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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO (Vedi RS)

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE
LUIGI DI MAIO

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  La seduta comincia alle 10.

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Missioni. (Vedi RS)

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Missioni.

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  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione sono novantasette.

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  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Ascani, Fauttilli e Manzi sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente novantasette, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell'allegato A al resoconto della seduta odierna).

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Svolgimento di interpellanze urgenti. (Vedi RS)

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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 10,05).

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  CARLA RUOCCO (M5S) (Vedi RS). Illustra l'interpellanza Pesco 2–01477 (Vedi All. A), sulle iniziative di competenza, anche sul piano disciplinare, nei confronti dei componenti della commissione di esame del concorso indetto dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli per il reclutamento di 69 dirigenti di seconda fascia.

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  CARLA RUOCCO. Grazie, Presidente. La vicenda risale già a diversi anni fa. Quello che è da rilevare, il primo dato è che su questa vicenda di totale parzialità ed opacità nello svolgimento di un delicatissimo concorso all'interno dell'Agenzia delle dogane già c'era una interrogazione parlamentare rimasta totalmente inevasa. Quindi, dopo tre anni, siamo a chiedere al Governo di dare delle risposte in merito, che sono rimaste inevase, come dicevo, da tre anni a questa parte. Questo è gravissimo perché, nel frattempo, si sono dovute muovere a livello burocratico altre parti dell'amministrazione, con grave danno dei cittadini, che hanno dovuto attivare organi giurisdizionali e, quindi, altri soldi spesi; i principi di imparzialità e di buon andamento, che dovrebbero essere garantiti sulla base dei dettami costituzionali, hanno dovuto attendere altri tre anni ed eccoci qui che ancora chiediamo spiegazioni e, soprattutto, giustizia. Si tratta di una vicenda nota sulla base della quale un dirigente apicale all'interno dell'Agenzia delle dogane ha organizzato, in qualche modo, un corso di formazione che ha coinvolto gli stessi partecipanti ad un concorso che si è tenuto di lì a poco. Nell'ambito di questo corso di formazione sono stati, guarda caso, analizzati gli stessi argomenti del concorso, che, poi, sono stati oggetto proprio delle prove concorsuali. Come se tutto questo non bastasse, la stessa persona che ha organizzato questo concorso è stato parte giudicante delle stesse prove; come se tutto questo non bastasse, è stato addirittura violato il principio di collegialità nell'aggiudicazione proprio dei vincitori.
  Tutto questo, quindi, in una «tuttocrazia» che fa capo ad un unico soggetto o a pochissimi soggetti che, poi, sono stati, @pagina=0003@in qualche modo, chiamati in causa anche a livello giurisdizionale attraverso gli opportuni organi competenti – quindi, TAR e Consiglio di Stato –, che hanno analizzato la situazione. Effettivamente, anche qui, si sono riscontrate altre posizioni e situazioni che vedono conflitti di interessi per i quali noi chiediamo spiegazioni all'interno dell'interpellanza, perché, nel Consiglio di Stato si ritrovano, talvolta, persone che, da una parte, per un certo periodo, sono giudicanti all'interno del Consiglio di Stato, per altro periodo, sono proprio capi di gabinetto dei Ministeri e, quindi, si ritrovano a giudicare i propri Ministeri, a correnti alternate. Quindi, noi chiediamo che venga data risposta a questa interpellanza, che, a questo punto, rivolgiamo con sempre più forza e vigore al Governo a tutela dei poveri cittadini che, in questi anni, non soltanto, si sono visti sottoposti a soprusi, dato il totale abuso di qualunque regola di imparzialità della pubblica amministrazione, ma si sono dovuti esporre anche a costi, dovendosi anche esporre personalmente per impugnare, per cercare di ottenere giustizia.

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  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato all'economia e alle finanze (Vedi RS), risponde all'interpellanza

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  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Grazie, Presidente. Con l'interpellanza in esame, gli onorevoli proponenti intendono richiamare l'attenzione sul clamore suscitato da talune sentenze relative ai concorsi per dirigente banditi nel tempo dalle agenzie fiscali. Fra l'altro, viene richiamata la recente decisione con la quale il TAR del Lazio ha accolto il ricorso presentato da un'associazione sindacale di categoria e bloccato il bando per la selezione di 403 dirigenti. Inoltre, gli interpellanti stigmatizzano le vicende relative al concorso per 69 dirigenti bandito nel 2011 dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli.
  Relativamente alla richiesta di conoscere le iniziative per risolvere controversie afferenti i concorsi banditi dall'Agenzia delle entrate, l'Amministrazione si riserva di procedere all'esito dei giudizi amministrativi, una volta presa conoscenza delle motivazioni rese e consultato l'organo legale.
  Per quanto attiene la richiesta di conoscere le iniziative che si intendono prendere nei confronti dei componenti della commissione di esame per il concorso pubblico per reclutamento di 69 dirigenti di seconda fascia bandito dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli, si fa presente che, dalle notizie acquisite, pendono indagini coperte dal segreto istruttorio. Sarà cura dell'Amministrazione e del Governo, non appena verrà a conoscenza del termine dell'esito delle indagini, assumere le conseguenti determinazioni. Al riguardo, l'Agenzia delle dogane e dei monopoli rappresenta che gran parte delle questioni fin qui rilevate vennero sottoposte anche al vaglio della Corte dei conti-Procura regionale per il Lazio, alla quale, @pagina=0005@già nel 2014, era stato presentato un esposto al riguardo.
  Per quanto attiene, infine, la richiesta di assumere iniziative per stabilire che i membri del Consiglio di Stato non possano assumere funzioni apicali nei gabinetti dei Ministeri, si fa presente che la legge prevede, con disposizioni puntuali, l'applicazione dell'istituto del fuori ruolo, volto, per l'appunto, ad assicurare l'imparzialità dei magistrati chiamati a svolgere funzioni di vertice negli uffici di gabinetto dei Ministri.

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  Replica il deputato DANIELE PESCO (M5S) (Vedi RS).

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  DANIELE PESCO. Grazie, Presidente, grazie sottosegretario Baretta. Presidente, lei è un maestro nel riuscire a mantenere la calma, purtroppo, devo ammettere che per me è difficile, in questa situazione, riuscire a fare come fa lei, perché la situazione è critica, drammatica e, soprattutto, è imbarazzante per questo Governo.
  Già tre anni fa, abbiamo sollevato la questione di un concorso che non si è svolto secondo la legge: un concorso dove erano fortissimi i dubbi che qualcosa fosse andato in modo diverso rispetto al normale; un concorso dove delle due prove scritte del concorso i temi sono stati anticipati, prima, in un corso svolto solo per alcuni dirigenti incaricati, che, poi, hanno partecipato al concorso e un'altra parte del tema era stata anticipata attraverso disposizioni di servizio, anche in questo caso, specificatamente indirizzate solo a certe persone e non a tutti i dipendenti della Agenzia delle dogane.
  Questa è una cosa già molto grave, che dovrebbe far nascere dei sospetti così forti da poter annullare tutto. In realtà, non è andata così: c’è stato un ricorso, vi è stata una sentenza del TAR. La sentenza del TAR è arrivata a dire che la commissione era inadeguata. Inadeguata ! E ha detto anche come è stravagante il riepilogo che è stato fatto nel verbale di correzione dei temi. Stravagante e inadeguata ! Ma ci rendiamo conto a quali persone è stato affidato un incarico così importante, così strategico per l'Agenzia delle dogane, ossia quello di scegliere le persone, i dirigenti di seconda fascia ! Ebbene, questo ci deve far riflettere sul fatto che, forse, bisogna fare scelte diverse, sul fatto che bisogna stare attenti che le agenzie, in quella delle dogane e in quella delle entrate @pagina=0006@ma anche nella pubblica amministrazione più in generale, vi siano persone che hanno l'intento di scegliere delle persone fidate per continuare ad amministrare a modo loro sia le agenzie sia le amministrazioni pubbliche. Questo non va bene ! Non va bene; l'abbiamo denunciato più volte, l'abbiamo denunciato qui in Aula, in Commissione e nelle audizioni. Queste cose le abbiamo sollevate anche nelle audizioni di fronte all'Agenzia delle dogane quando si è presentata, ma purtroppo ci è sempre stato risposto così: che, secondo loro, era stato svolto tutto secondo le regole. Purtroppo, per noi non è così; purtroppo, per le persone che hanno partecipato ai concorsi non è così.
  Ma entriamo nello specifico. Ebbene, è stato violato anche il principio della collegialità della correzione dei temi. Che cosa vuol dire ? Vuol dire che sono stati corretti tutti i temi, sembra 178, nello stesso pomeriggio. Quattro minuti e pochi secondi sono stati dedicati ad ogni prova, nella correzione, appunto, di queste prove d'esame: quattro minuti, contando anche il tempo necessario per compilare delle schede che sappiamo essere abbastanza complicate, cioè le schede riferite al verbale della commissione d'esame. Insomma, rendiamoci conto che dunque questi temi non sono stati corretti nel modo adeguato e, probabilmente, si sapeva già chi si voleva premiare.
  Ma oltre a questo vi sono poi i test. I numeri dei test fanno veramente sorridere, perché stranamente tutti gli incaricati hanno risposto in modo esatto all'80 per cento delle domande. Tutto il resto del mondo che ha partecipato ai quiz selettivi ha risposto, guarda caso, giustamente fino al 55 per cento. Rimane un'alea, diciamo così, di incertezza tra il 55 per cento e l'80 per cento. Nessuno è riuscito a raggiungere questi risultati così alti. Vuol dire che forse qualcuno aveva già – mi viene da dire – l'idea su quali potevano essere le domande. Sono sospetti, logicamente, sono sospetti, però ci fanno riflettere sul fatto che tutta la procedura riferita al concorso forse – forse ! – è stata svolta in modo non proprio adeguato.
  Ma andiamo oltre. Il TAR boccia, appunto, e viene bocciata, quindi, sia la Commissione ma anche la graduatoria e l'Agenzia delle dogane, al posto di finirla lì, di annullare tutto, di chiedere al Ministro se annullare tutto, invece va avanti e @pagina=0007@presenta ricorso al Consiglio di Stato. Il dirigente di cui abbiamo parlato prima, che era sia membro della commissione d'esame, sia organizzatore dei corsi e in più ha emanato disposizioni di servizio riferite ai temi d'esame, viene premiato e, anzi, gli viene affidato l'incarico di svolgere un'altra Commissione d'esame per l'assunzione di ingegneri. Dunque, arriva il Consiglio di Stato e cosa dice ? Vanno bene gli idonei e guardate se tra gli idonei vi è ancora qualcuno che magari può essere salvato. Ma ci rendiamo conto che tipo di sentenza è stata emessa dal Consiglio di Stato, cioè la corte suprema che dovrebbe decidere sulla pubblica amministrazione quando vi sono vizi di questo genere ? Vi sono vizi di questo genere ! E in più vi era anche una querela per falso, perché il verbale che è stato scritto alla fine della correzione dei temi sicuramente era qualcosa di falso. Ebbene, questo non è bastato per far dire al Consiglio di Stato che era tutto da annullare, tutto da annullare. Questo non è bastato ! E, quindi, anche in questo caso ci vengono dei sospetti e dei dubbi. Ma guardiamo chi c'era all'interno della commissione del Consiglio di Stato: ebbene, vi era un ex Ministro, l'ex Ministro alla pubblica amministrazione e alla semplificazione; vi erano capi di gabinetto; vi erano persone che erano, tra l'altro, già indagate per altre questioni e per rispetto di quest'Aula mi viene da evitare di dire cosa erano queste questioni.
  Insomma, Presidente, siamo veramente messi male e il Governo viene in quest'Aula e ci dice che cosa farà: aspetterà di vedere cosa succederà a livello giudiziario. Ma ci sono troppe cose che non vanno, troppe, e alcune non le abbiamo ancora enunciate e mi sembra che sia venuto il momento di enunciarle. Ebbene, vi sono forti sospetti, con testimonianze e documenti, riferiti al fatto che durante la prova d'esame sono state contraffatte le Gazzette Ufficiali. Ebbene, all'interno delle Gazzette Ufficiali è stata riportata la traccia svolta dei temi d'esame. Questo all'interno dell'Aula dove si è svolto il concorso ! Ma siamo veramente alla follia, al paradosso: l'Agenzia delle dogane, che dovrebbe vigilare sulla contraffazione, distribuisce, attraverso propri funzionari, Gazzette Ufficiali contraffatte, con all'interno le tracce dei temi d'esame. Veramente io mi vergogno di essere italiano se succedono queste cose ! Neanche a scuola, neanche a scuola !@pagina=0008@
  Ebbene, sono ancora sospetti, sono indagini in corso. Va bene, non vi è la certezza, però si vi sono persone, all'interno della pubblica amministrazione, che arrivano a testimoniare queste cose e secondo me un po’ di certezza ci deve essere.

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  FEDERICA DIENI (M5S) (Vedi RS). Illustra la sua interpellanza 2–01479 (Vedi All. A), sulle iniziative normative per la proroga del termine per l'esercizio dell'opzione di voto da parte dei cittadini italiani che si trovano in un Paese estero in cui non sono anagraficamente residenti.

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  FEDERICA DIENI. Grazie, Presidente. L'interpellanza che presento riguarda un aspetto della legge 6 maggio 2015, n. 15, contenente anche il famigerato Italicum, che finora è sfuggita al grande dibattito mediatico ma che, alla vigilia della scadenza del 4 dicembre, diventa quanto mai significativo. Che quella legge, con tutto ciò che include, fosse un insieme incoerente di errori e di forzature non è una novità. Il MoVimento 5 Stelle l'ha contestata con forza quando fu discussa, tanto nel merito quanto per il metodo utilizzato nella sua approvazione. La nostra posizione l'abbiamo ribadita pochi giorni fa, in occasione della discussione sulla mozione presentata dal collega Scotto. È stupefacente, però, come anche sugli aspetti che potrebbero essere condivisibili si trovano veri e propri strafalcioni. Questo è il caso del voto per tutti gli italiani all'estero, un obiettivo che tutti – lo dico a scanso di equivoci – condividiamo. Ma non basta che sia scritto affinché questo diventi effettivo.
  Nel gennaio 2015 Renzi scriveva, trionfante e retorico, su Twitter: «Procediamo spediti sulla legge elettorale, felici per i ragazzi Erasmus che vincono la loro battaglia #GenerazioneSenzaVoto». Abbiamo imparato che se dovessimo basarci sulle parole di Renzi l'Italia sarebbe la locomotiva d'Europa, @pagina=0011@avrebbe risolto qualsiasi problema e il tasso di disoccupazione starebbe precipitando. Sappiamo, quindi, che le parole del Presidente del Consiglio vanno prese con il beneficio del dubbio. Voto agli studenti Erasmus ? Macché, verrebbe da rispondere. La possibilità per ogni iscritto all'AIRE è inserita sì nella legge, ma per far valere il proprio diritto al voto bisogna essere ben attrezzati, laureati in Giurisprudenza e veloci come Speedy Gonzales. La norma prevede, infatti, che per votare occorra presentare richiesta su carta libera sottoscritta dall'elettore corredata da copia di valido documento di identità che deve pervenire al comune di iscrizione elettorale entro i dieci giorni successivi dalla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali. Con le stesse modalità potranno votare i familiari conviventi con i suddetti cittadini. Tradotto: uno studente Erasmus o un lavoratore all'estero che voglia esercitare il proprio diritto di voto dovrà tener monitorato costantemente il sito della Prefettura per vedere quando viene pubblicato il decreto per la convocazione dei comizi elettorali. Appena viene pubblicata la convocazione, dovrà redigere la domanda e fare in modo di farla avere al comune entro dieci giorni. Quindi, vi rendete conto ? Solo dieci giorni. Fermo restando che normalmente un ragazzo non passa il suo tempo appunto sul sito della Prefettura, anche nel caso in cui se ne accorgesse probabilmente sarebbe già troppo tardi, ma, anche se fosse, viene da chiedersi se la macchina burocratica di comuni, Ministero degli esteri, Ministero dell'interno è pronta per garantire che i problemi burocratici non ledano il diritto di voto di qualche italiano all'estero. Possiamo dormire sonni tranquilli ? Noi ne dubitiamo. La realtà è che il MoVimento 5 Stelle quando il provvedimento era in Parlamento aveva presentato emendamenti che avrebbero sanato questo problema e reso effettivo il voto degli italiani all'estero, ma al tempo l'Italicum era intoccabile, bisognava approvarlo a tutti i costi a colpi di fiducia nonostante lo spirito dei Regolamenti e della stessa Costituzione. Quindi l'unica lettura vera che è stata fatta è la prima lettura che si è tenuta a Montecitorio che contiene tanti e tali schifezze da battere lo stesso Porcellum nella classifica dei peggiori sistemi elettorali. Le disposizioni sul voto degli italiani all'estero e che riguardano sia gli iscritti all'AIRE sia quelli che non lo sono @pagina=0012@rappresenta una goccia nel mare di una legge mal fatta ma per i non iscritti la situazione diventa più grave perché si tratta di mettere in opera in breve tempo una macchina che non è rodata. Vi invitiamo a porre rimedio prima che sia troppo tardi, il referendum del 4 dicembre è il primo che si tiene dopo che le nuove norme dispiegano completamente i propri effetti e il voto dei cittadini all'estero, oltre a rappresentare un diritto che comunque va garantito, potrebbe potenzialmente dare adito ad errori, o peggio, a brogli tali da sovvertire il risultato elettorale. Non credo di esagerare, basti guardare a quel che è accaduto nel caso del voto per le presidenziali austriache. , se qualcuno poteva far finta di non sapere, da oggi, lo dico chiaramente, non potrà più farlo, ne va della dignità di tutti quei cittadini italiani all'estero, studenti e lavoratori, che state ancora una volta prendendo in giro.

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  DOMENICO MANZIONE, Sottosegretario di Stato all'interno, risponde all'interpellanza. (Vedi RS)

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  DOMENICO MANZIONE, Sottosegretario di Stato per l'interno. Signor Presidente, nell'ottica di garantire la partecipazione alla vita politica del Paese a tutti i cittadini italiani, il legislatore ha riconosciuto al regime per le elezioni politiche e il referendum nazionale il diritto di voto per corrispondenza nella circoscrizione estera, anche agli elettori italiani che per motivi di lavoro, studio o cure mediche si trovano temporaneamente all'estero per un periodo di almeno tre mesi nel quale è legata la data di svolgimento della medesima consultazione elettorale, nonché ai familiari che siano con essi conviventi. L'esercizio del diritto di voto è subordinata all'espressione di un'opzione da far pervenire al comune di iscrizione nelle liste elettorali entro i dieci giorni successivi alla pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali, avvenuta, per il referendum in questione, nella Gazzetta Ufficiale del 28 settembre scorso come del resto già rammentava l'onorevole Dieni. Di tale termine gli onorevoli interpellanti lamentano l'esiguità chiedendo l'adozione di iniziative atte ad ampliarlo. Al riguardo rappresento che, come già avvenuto per il referendum abrogativo dello scorso aprile relativo alle trivellazioni in mare, l'amministrazione dell'Interno in vista del referendum costituzionale del prossimo 4 @pagina=0013@dicembre ha emanato due giorni fa una circolare con cui ha dato indicazione ai comuni di considerare valide le opzioni che perverranno entro il trentaduesimo giorno antecedente la votazione, ossia entro il 2 novembre prossimo, anziché l'8 ottobre. Intendo sottolineare che il termine del 2 novembre risulta essere l'ultima data utile per consentire al Ministero dell'interno di trasmettere tempestivamente al Ministero degli affari esteri i nominativi degli optanti ai fini della formazione dell'elenco degli elettori all'estero, elenco necessario alla stampa del materiale elettorale e alla spedizione dei plichi che i consolati devono completare entro il diciottesimo giorno antecedente la votazione. Con la medesima circolare, per agevolare l'esercizio dell'opzione da parte degli elettori interessati, i prefetti sono stati invitati a sensibilizzare le amministrazioni comunali affinché inseriscano nell’homepage del proprio sito un indirizzo di posta elettronica non certificata utile ai fini della trasmissione delle domande medesime.

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  Replica la deputata FEDERICA DIENI (M5S) (Vedi RS).

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  FEDERICA DIENI. Signor Presidente, no, non sono soddisfatta di questa risposta. Sì, certo, sottosegretario, ora ci dice che si interverrà. Non cambia però la sostanza, il problema sta appunto nella legge, nei tempi stessi in essa previsti e quella legge va cambiata immediatamente, almeno in quella parte. Voi siete convinti che con quella piccola modifica o con qualche campagna informativa tutto può andar bene ? Lo vedremo. Noi non abbiamo fiducia in voi perché vi abbiamo visto alla prova dei fatti e pensiamo che molti italiani non riusciranno a votare e tanti saluti al voto per gli studenti Erasmus. D'altra parte non siamo sorpresi, questa promessa va a fare compagnia a quella sul ponte sullo Stretto e ad altre mille che ormai Renzi dispensa a piene mani senza neppure più preoccuparsi della differenza tra sogno e realtà. Vedete noi non ci preoccupiamo neppure più quando il Presidente del Consiglio annuncia qualcosa che riteniamo dannoso, tanto alla fine sappiamo che si ridurrà tutto ad una bolla di sapone. Allo stesso modo però sappiamo che su alcuni temi che noi condividiamo non possiamo contare sulle parole del Governo, noi vogliamo che ai cittadini all'estero, specie i tanti giovani che sono obbligati a uscire da questo Paese per il disastro causato da questa classe politica, venga data la possibilità di votare per cambiare la situazione. Voi invece volete ingannarli due volte, prima garantendo loro che possono votare e poi nei fatti impedirglielo. Ebbene, fino a quando pensate che questo gioco possa reggere ? Potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre ma non potete ingannare tutti per sempre. La Ministra Boschi invece di essere qui a risolvere questo problema, occuparsi appunto del diritto di voto degli studenti e dei lavoratori all'estero, quindi sia iscritti all'AIRE o meno, ma è in Sud America a spese nostre, a spese dei contribuenti, a fare la sua propaganda a favore del sì renziano, a favore del sì di partito e questo è vergognoso. Torni in Italia a risolvere questa situazione invece di andare con gli aerei in giro perché questo non ce lo possiamo neanche più permettere. @pagina=0015@Questo comunque non servirà a far cambiare idea su questo Governo e ai tanti ragazzi e lavoratori che sono fuori o che cerca di trovare un posto di lavoro che in Italia è stato negato e che è stato levato attraverso il Jobs Act e altre scelte dissennate a cui avete avuto il coraggio di dare il nome di politica economica. L'abbiamo vista la vostra crescita, quante volte avete dovuto ritoccare il PIL al ribasso quest'anno ? Tre, quattro, abbiamo perso il conto. L'Italicum, l'intero impianto che voi avete costruito, va cambiato perché è indecente. Se non lo farete voi siate sicuri che lo faremo tra poco noi. Il 4 dicembre finisce la commedia, spiace soltanto che si chiuda nel modo peggiore per le centinaia di migliaia di italiani all'estero con l'ennesima presa per i fondelli (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

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  ARTURO SCOTTO (SI-SEL) (Vedi RS). Illustra la sua interpellanza 2–01478 (Vedi All. A) su iniziative volte a fronteggiare le criticità registrate nel comparto dei servizi sanitari svolti in regime di accreditamento in Campania

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  ARTURO SCOTTO. Signor Presidente, parliamo di una vicenda che in queste ore sta su tutti i giornali in regione Campania, ieri c’è stato anche un incontro tra il presidente della regione e il Ministero della salute. Avvertiamo una preoccupazione molto grande, parliamo di 2 mila lavoratori che stanno già ricevendo lettere di licenziamento della sanità accreditata campana. Purtroppo da molto tempo nella nostra regione, nella mia regione, nella regione anche del Presidente Di Maio i livelli essenziali di assistenza sono nei fatti un diritto negato e progressivamente lo spazio per il settore pubblico è stato mangiato dal settore privato e molto spesso anche le fasi di accreditamento sono state gestite in maniera particolaristica se non clientelare, ma il punto non è questo. Il punto è salvaguardare competenze, lavoratori, donne e uomini che garantiscono ogni giorno alla sanità in Campania di reggere l'impatto dei tagli del vostro Governo e quindi, in una fase di @pagina=0016@crisi economica così grande, sarebbe drammatico rinunciare al lavoro per 2 mila famiglie e trovare ulteriore spazio per una crescita della disoccupazione e una crescita delle diseguaglianze. Noi esprimiamo piena solidarietà a CGIL, CISL e UIL che in queste ore stanno manifestando a Napoli e che il 17 Ottobre prossimo indiranno uno sciopero generale. Occorre fare di tutto per salvare questi posti di lavoro.

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  VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato alla Salute (Vedi RS). Risponde all'interpellanza.

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  VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Grazie, Presidente. Onorevole Scotto, con riferimento a questa interpellanza innanzitutto mi preme evidenziare che il Ministero della salute, nell'ambito di attività di monitoraggio del piano di rientro della regione Campania, ha da sempre considerato la gestione dei rapporti con gli erogatori privati come una specifica criticità di quella regione, individuando da ultimo, proprio nella cosiddetta procedura di semplificazione che è prevista per i programmi operativi secondo il patto per la salute, proprio all'articolo 12 dello stesso, nella corretta gestione dei rapporti con gli stessi, con gli erogatori privati (rapporti che ovviamente vanno dal rispetto dei livelli essenziali di assistenza alla garanzia anche occupazionale che segnalava l'onorevole Scotto) uno specifico obiettivo prioritario da perseguire nei compiti propri della cosiddetta struttura commissariale.
   Per quanto concerne la lamentata dismissione di numerosi punti-nascita presenti sul territorio regionale e ad ulteriore indebolimento di una rete ospedaliera già ampiamente al di sotto degli standard numerici nazionali, indicata nella interpellanza dell'onorevole Scotto, faccio presente che il decreto n.33 del 2016 di riorganizzazione della rete ospedaliera è ancora oggi in istruttoria presso il tavolo di monitoraggio per l'attuazione del regolamento di cui al decreto del Ministero della salute n. 70, quello ampiamente condiviso da Stato e regione, non solo da società scientifiche, sindacati medici, che è alla base della riorganizzazione della rete ospedaliera del nostro Paese. Quel decreto di riorganizzazione della regione Campania è ancora in valutazione; spetta infatti a quel tavolo – così come previsto nella legge di stabilità – effettuare @pagina=0017@l'esame della conformità dei provvedimenti regionali ai criteri del decreto ministeriale n. 70 del 2015, al fine di verificare il soddisfacimento del bisogno assistenziale di una data area geografica, le cui strutture ospedaliere dovranno erogare prestazioni con evidenti ed elevati standard qualitativi e di sicurezza. Per i pazienti, nel Mezzogiorno, è abbastanza noto che la ridondanza, certe volte, dell'organizzazione della rete ospedaliera non ha significato sicurezza e prestazioni adeguate.
   Sul territorio regionale di fatto ancora oggi, per tutto il 2015, esistono varie strutture che presentano volumi di ricovero per parto inferiori a quelli previsti dall'accordo del 2010, quello sulla riorganizzazione della rete materno-infantile e l'abbattimento del numero dei parti cesarei. in Campania esistono ancora che sono al di sotto di quegli standard e quindi diciamo è in corso, non solo la valutazione, ma anche la riorganizzazione della stessa rete ospedaliera.
   Quanto ai decreti del commissario ad acta, quelli citati specificamente, il decreto n. 85 e il decreto n. 89 del 2016, segnalo che la struttura commissariale ha provveduto a fissare i limiti di spesa ed i relativi contratti per gli anni 2016-2017, contratti che sono riferiti agli operatori privati accreditati che erogano prestazioni di assistenza specialistica, ambulatoriale ed ospedaliera e di assistenza territoriale. Nello specifico, il decreto commissariale n. 89 del 2016 ha previsto, per la verità, tra l'altro, un incremento rispetto al 2015 dei tetti. Faccio qualche esempio: la dialisi ambulatoriale è pari all'1,5 per cento in più per l'anno 2016 e all'1 per cento in più per l'anno 2017, inoltre vi è un incremento del 5 per cento per l'anno 2016 e del 2 per cento il 2017 dei tetti di spesa della radioterapia. Ha fissato altresì, ai sensi dell'articolo 1, comma 574 della legge n. 208, un incremento anche di detti tetti per complessivi 30 milioni di euro al fine di incentivare le prestazioni di ricovero di alta specialità e le prestazioni di ricovero erogati dagli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico privati ai residenti di altre regioni, da operare a consuntivo.

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  Replica il deputato ARTURO SCOTTO (SI-SEL) (Vedi RS).

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  ARTURO SCOTTO. Grazie, signor sottosegretario. Non possiamo ritenerci soddisfatti per due motivi: è evidente che lo sforzo che ieri è stato fatto di rinviare il problema è meglio di niente, e però noi vorremmo sapere in termini molto netti se 2.000 posti di lavoro nella regione Campania, in una regione che ha un livello di disoccupazione tra i più alti di Europa, saranno salvati, e se contemporaneamente quel piano di @pagina=0019@rientro – che purtroppo lei ha tentato inevitabilmente di edulcorare, ma che però è tradotto (e le comunità locali lo sanno bene) in chiusura di ospedali, di punti nascita, in prestazioni sanitarie differenziate, che già rendono nel Mezzogiorno d'Italia in particolar modo, ma in Campania ancora di più, il diritto costituzionale alla salute e a curarsi un diritto negato – cambierà. Purtroppo noi abbiamo posto già al Ministero della salute il 15 ottobre del 2015, quindi esattamente un anno fa, la questione che oggi è squadernata davanti a noi, che ha prodotto la mobilitazione sindacale e che ha prodotto questa situazione di allarme costringendo anche il governatore della Campania a doversi recare a Roma a parlare con il Ministero.
   Purtroppo i ritardi sono innanzitutto nella struttura commissariale, i ritardi stanno nel Ministero della salute, stanno nell'idea che un settore così delicato possa essere esclusivamente trattato come una questione di taglia e cuci, mentre invece parliamo della salute dei cittadini.
   Io credo che bisognerà dire basta a una lunga, lunghissima fase commissariale. Occorre rientrare nella gestione ordinaria e occorre allo stesso tempo garantire il diritto al posto di lavoro per 2.000 persone. Vede – e concludo – l'aumento enorme del settore privato e della sanità, che produce oggi questa difficoltà molto grande, intanto a pagare le strutture convenzionate da parte della regione, e, dall'altro, inevitabilmente al fatto che ci siano criteri standard molto labili sul piano del diritto e dell'accesso alle cure è, purtroppo, dentro un lungo flusso di scelte politiche, che hanno progressivamente ridotto lo spazio del pubblico e hanno delegato al privato la gestione di tantissimi settori. Questo non è un riflesso statalista, non è nostalgia verso un tempo che fu; è un dato di fatto che sta anche nel percorso di riforme che avete fatto, che avete promosso e che, in qualche modo, avete prodotto, ridimensionando progressivamente la possibilità di accesso alle cure. Questo nel Mezzogiorno è un problema che vale doppio, perché il pubblico riesce a garantire il diritto alla salute e il privato molto spesso lo dirotta esclusivamente verso interessi di profitto e di lucro. Noi abbiamo la priorità, intanto, di salvaguardare questi 2 mila lavoratori e continueremo a porre questa questione ogni giorno.

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  DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS). Illustra la sua interpellanza 2–01476 (Vedi All. A) su chiarimenti in merito alla revisione delle linee guida inerenti alle incentivazioni per l'avviamento e lo sviluppo di rotte aeree da parte dei vettori ed intendimenti in ordine al rinnovo del consiglio di amministrazione di Enac.

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  DIEGO DE LORENZIS. Grazie, Presidente. Cittadini italiani, colleghi deputati, sottosegretario, il decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 145, cosiddetto «Destinazione Italia», prevedeva che il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti adottasse apposite linee guida per disciplinare le modalità di erogazione di contributi, sussidi o ogni altra forma di emolumento da parte dei gestori di aeroporti a beneficio delle compagnie aeree, in funzione dell'avviamento e dello sviluppo di rotte destinate a soddisfare e promuovere la domanda dei rispettivi bacini di utenza. Queste linee guida dovevano essere adottate dal Ministero sentiti l'Autorità di regolazione dei trasporti e l'Ente nazionale per l'aviazione civile, entro 30 giorni dall'entrata in vigore. Il decreto, inoltre, prevedeva che i gestori aeroportuali dovessero comunicare all'Autorità di regolazione dei trasporti e all'Ente nazionale per l'aviazione civile l'esito delle procedure di erogazione di tali risorse, ai fini di verificare il rispetto delle condizioni di trasparenza e competitività. In data 2 ottobre 2014 il decreto ministeriale n. 397 ha permesso al Ministro di adottare queste linee guida, inerenti, appunto, l'avviamento e lo sviluppo delle rotte aeree. Su tali linee guida l'Autorità di regolazione dei trasporti e l'Ente nazionale per l'aviazione civile hanno espresso i richiesti pareri.
  Cosa succede però ? In data 11 agosto 2016, con il decreto ministeriale n. 275, le linee guida emanate nel 2014 vengono modificate dal Ministro Delrio – si legge testualmente – «in ragione delle problematiche interpretative verificatesi in sede di applicazione nonché in considerazione della necessità di incentivare il traffico aereo negli aeroporti regionali». Tuttavia, @pagina=0021@nell'adozione delle modifiche, non risultano essere stati sentiti preventivamente, come prevede la legge, i pareri dell'Autorità di regolazione dei trasporti e dell'Ente nazionale per l'aviazione civile, com'era accaduto nel 2014. Risulta che in data 8 settembre 2016 – quindi, ventotto giorni dopo l'emanazione del decreto di modifica – l'Autorità di regolazione dei trasporti abbia fornito il proprio parere, quindi quando le linee guida erano stati già emanate. Addirittura, al Ministero dei trasporti non è ancora pervenuto e non è stato pubblicato il previsto parere dell'Ente nazionale per l'aviazione civile.
  Ancora, Presidente, faccio notare che al punto 6 di queste linee guida si fa riferimento alle tipologie di ciascuna incentivazione senza che queste tipologie siano state definite in alcun documento ufficiale e, addirittura, al punto 6.2 si fa riferimento ad una inesistente lettera a) del testo. Lo dico per sottolineare la fretta e la superficialità con cui sono state emanate queste modifiche.

PAGINA: 0003

  VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato alla Salute risponde all'interpellanza (Vedi RS).

PAGINA: 0024

  VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Grazie Presidente. Onorevole De Lorenzis, io rispondo con gli elementi che mi sono stati trasmessi dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. L'onorevole De Lorenzis richiede preliminarmente specifici chiarimenti circa un procedimento seguito per l'adozione del decreto ministeriale n. 275 dell'11 @pagina=0025@agosto 2016 con il quale sono state modificate, come veniva indicato, le linee guida inerenti le incentivazioni per l'avviamento allo sviluppo di rotte aeree da parte dei vettori ai sensi dell'articolo 13, commi 14 e 15, del decreto-legge 13 dicembre 2013, n. 145, già fissate con il precedente decreto ministeriale n. 397 del 2 ottobre 2014, oggi abrogato. Richiedono, altresì, chiarimenti circa il contenuto delle nuove linee guida e in particolare circa la piena aderenza delle stesse alla normativa comunitaria di riferimento. In relazione a questo aspetto, il secondo, segnalo che il Governo è da tempo in costante contatto con i competenti uffici della Commissione europea proprio per adeguare l'ordinamento nazionale, anche con norme di legislazione primaria, ai principi comunitari nel settore degli aiuti di Stato. In particolare, il MIT, congiuntamente agli altri Ministeri competenti e ai rappresentanti delle regioni, ha partecipato proprio negli scorsi mesi ad uno specifico tavolo attivato presso la Presidenza del Consiglio-Dipartimento per le politiche europee in vista dell'adozione di un regime quadro in materia di aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree, ai sensi della comunicazione della Commissione europea n. 2014/0903, con l'obiettivo di elaborare un programma nazionale che rispecchi pedissequamente i principi fondamentali alla base del finanziamento pubblico e indichi le caratteristiche più importanti del previsto finanziamento pubblico agli stessi aeroporti. Quanto sopra nell'ottica di assicurare la coerenza nell'uso dei fondi pubblici, la riduzione degli oneri amministrativi che devono sostenere le autorità amministrative più piccole e l'accelerazione dell'attuazione delle singole misure di aiuto. La modifica delle linee guida oggetto dell'interpellanza si inserisce esattamente in questo quadro e consente, nelle more dell'adozione del predetto regime quadro, di introdurre piccoli, ma significativi aggiornamenti finalizzati a meglio allineare la disciplina nazionale di settore ai prevalenti orientamenti dell'Unione europea richiamati dall'onorevole, nelle more, come dicevo, dell'entrata in vigore proprio del regime quadro.

PAGINA: 0003

  Replica il deputato DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0027

  DIEGO DE LORENZIS. Grazie Presidente. Ovviamente non posso dirmi soddisfatto. Sottosegretario, lei ha letto una risposta che è stata confezionata dal Ministero nella quale evidentemente il Ministro Delrio mente sapendo di mentire. I pareri previsti per legge non sono stati acquisiti e dovevano essere acquisiti. Il decreto, quindi, contiene formalmente delle falsità e ovviamente deduco che abbiate aspettato agosto per emanare queste modifiche come i ladri aspettano il buio per rubare, sperando che nessuno si accorgesse di queste menzogne. Non c’è alcuna giustificazione, Presidente, per un Ministro che incontra un solo soggetto economico senza trasparenza di questo incontro. Parlo, ovviamente, dell'incontro che si è tenuto con Ryanair presso la sede del Ministero. E, addirittura, a seguito di questo incontro, il Ministero scrive una norma cucita su misura per un'azienda che, quindi, non solo ha trovato nel nostro Paese un supermercato con scarsissima vigilanza, se così vogliamo chiamare ENAC e il Ministero, ma, in attesa dell'arrivo della polizia, che sarebbe rappresentata dalla Commissione europea, ha preso ciò che non gli spettava, i finanziamenti, che appunto hanno distorto in qualche modo la concorrenza. Ma non contenta di questo Ryanair ha fatto di più: ha anche preteso, con un alibi fantasioso, quello dell'incremento delle tasse aeroportuali, di ricattare la vigilanza, quindi il Ministero, facendola stendere sul pavimento e facendosi consegnare il distintivo e la pistola. In altre parole, ha ottenuto l'aggiornamento delle linee guida senza i prescritti pareri. Il ricatto di Ryanair, Presidente, secondo noi è stato un bluff, tant’è che la compagnia, nonostante la sospensione dell'aumento di 2 euro e 50 centesimi dei diritti aeroportuali aeroportuali, varata dal Governo nel «decreto enti locali» due mesi fa e temporanea fino al dicembre 2016, sta comunque abbandonando l'aeroporto di Alghero.
  Invece, a Pescara, la suddetta società Ryanair rimane, perché la giunta regionale, proprio un paio di mesi fa, con delibera del 14 luglio 2016, n. 470, e con la legge n. 16 del 2016 promulgata il 28 luglio, concede a Saga, quindi alla @pagina=0028@società di gestione aeroportuale degli aeroporti abruzzesi, altri 4 milioni di euro. Si tratta di soldi che, in principio, dieci anni fa, erano destinati al capitolo della sanità. Quindi, questi soldi che erano impegnati per comprare quattro dispositivi di Pet-Tac da destinare ai quattro capoluoghi abruzzesi sono finiti adesso nelle mani della gestione aeroportuale.
  Quei finanziamenti sono stati oggetto, da una parte, dell'inchiesta della procura e, dall'altra, sono finiti sotto la lente della Corte dei conti, nonché della Corte costituzionale e della Commissione europea, che, appunto, vieta gli aiuti di Stato poiché inquinerebbero il libero mercato, derogandolo a vantaggio di pochi. Secondo la normativa europea, infatti, i finanziamenti che le regioni girano alle società di gestione degli aeroporti devono essere notificati, in ogni caso, alla Commissione europea, che è l'unica titolata a vagliarli singolarmente e ne avvalla, quindi, la regolarità o meno.
  Addirittura, in regione Abruzzo, sottosegretario, con questi atteggiamenti, voi avete avallato gli atteggiamenti della dirigente del Servizio bilancio e della giunta, che, automaticamente, si sono auto assolti. Con una loro delibera hanno scritto che le norme europee – quindi, quelle sugli aiuti di Stato –, nel caso di specie, non sono vigenti.
  Faccio notare che il Pd non si è limitato a questi comportamenti, ma è andato ben oltre. Il Governo Renzi, con il Ministro Delrio, non si sono limitati soltanto, quindi, a garantire questi finanziamenti anche in ambito regionale: la direzione politica nazionale su questo argomento è abbastanza chiara, cioè garantire traffico e rotte anche per i piccoli aeroporti a tutti i costi, a qualunque costo, anche favorendo un privato e spalmando con le tasse su chi non vola. Quindi, il Presidente Renzi che cosa ha fatto nel Consiglio dei ministri ? Non ha impugnato innanzi alla Corte costituzionale neppure le leggi regionali del 2015 della regione Abruzzo – e, probabilmente, anche delle altre regioni – con cui si erogavano decine di milioni: in Abruzzo, nel 2015, 10 milioni di euro alla società di gestione aeroportuale Saga, in contrasto, quindi, con gli articoli 107 e 108 del Testo sul funzionamento dell'Unione europea. Faccio notare, ancora, che il Governo Letta, invece, @pagina=0029@nel 2013, impugnò due leggi regionali dello stesso tipo e la Corte costituzionale, infatti, ne ha sancito la loro incostituzionalità.
  Quindi, il 29 luglio, sappiamo che, in merito agli aiuti di Stato, per esempio, concessi alle compagnie aeree in Sardegna, la Commissione ha ritenuto incompatibili questi aiuti. Perché ? Perché gli interventi pubblici a favore delle società non configurano aiuti di Stato ai sensi delle norme europee, quando avvengono a condizioni accettabili per un investitore privato. Questo è il principio dell'investitore operante in un'economia di mercato.
  Dall'indagine che ha fatto la Commissione è emerso che nessun investitore privato avrebbe accettato di finanziare tale incremento di traffico aereo né le connesse attività di marketing. Quindi, Presidente, secondo la Commissione europea, questo tipo di finanziamenti sono aiuti di Stato. Quindi, non c’è nulla da capire, non c’è da fare un tavolo con l'Unione europea per capire come applicare la normativa: la normativa è abbastanza chiara e da due anni noi paghiamo procedure di infrazione.
  Gli aiuti di Stato alle compagnie aeree possono essere giustificati e compatibili purché rispondano ad un obiettivo di interesse generale, come lo sviluppo regionale e l'accessibilità. Le misure non erano state destinate a rendere le rotte redditizie senza finanziamenti pubblici dopo i tre anni e non si limitavano ai costi supplementari derivanti dall'apertura di nuove rotte. Quindi, la Sardegna ha anche fatto un'altra cosa, come anche molte altre regioni (penso alla Puglia, penso, appunto, all'Abruzzo): hanno omesso di indire procedure di gara per selezionare le compagnie chiamate ad effettuare le attività finanziate. Quindi, Presidente, la verità è che il Partito Democratico e il Governo Renzi hanno ingannato gli italiani, facendo credere loro che, senza questi incentivi, noi saremmo rimasti senza voli economici.

PAGINA: 0003

  ANDREA MAESTRI (Misto-AL-P) (Vedi RS). Illustra la sua interpellanza 2–01475 (Vedi All. A) sulle iniziative urgenti volte a garantire la bonifica del sito di interesse nazionale di Priolo, in provincia di Siracusa

PAGINA: 0031

  ANDREA MAESTRI. Grazie, signor Presidente. Onorevole sottosegretario, a risvegliare le coscienze degli italiani sulla situazione ambientale drammatica del territorio di Augusta, Priolo e Melilli è stato don Palmiro Prisutto, l'arciprete augustano che, insieme ai cittadini e alle tante associazioni del territorio, da circa trent'anni, combatte contro la piaga dell'inquinamento ambientale, l'alta mortalità per tumori e l'alta incidenza di natalità con malformazioni nel famigerato «triangolo della morte».
  Per due anni e fino a febbraio del 2016, ogni 28 del mese, nella Chiesa Madre di Augusta, don Palmiro Prisutto ha dedicato la messa serale ai concittadini uccisi dal cancro, elencando i loro nomi, l'età e la causa della morte. L'elenco, che finora conta oltre ottocento persone, è stato continuamente aggiornato grazie alle segnalazioni dei parenti dei defunti.
  L'area si estende su una superficie di circa 30 chilometri di costa, tra il mare e le colline della Sicilia sudorientale, dove si susseguono ciminiere, tubature arrugginite, cisterne, capannoni in stato di completo abbandono e stabilimenti, o parti di essi, ormai chiusi. Da sessant'anni qui è presente un polo industriale petrolchimico già tra i più grandi d'Europa. Attualmente, le attività si sono drasticamente ridotte, il lavoro scarseggia, ma resta un'eredità di veleni: inquinamento del suolo, dell'acqua e dell'aria circostanti, risultato di anni di attività di dubbia legittimità esenti da ogni tipo di controllo, che ha portato ad una completa contaminazione della catena alimentare, determinando così la nascita di bambini malformati e un significativo aumento della percentuale di persone che si ammalano di tumore.@pagina=0032@
  Il progressivo abbandono del polo industriale ha lasciato un territorio devastato da un gravissimo inquinamento: nel sottosuolo sono state rilevate diossine e furani fino ad una profondità
di 20, 30 centimetri. Nell'atmosfera sono state riscontrate elevate concentrazioni di sostanze cancerogene e teratogene. La falda idrica è stata infiltrata e inquinata da idrocarburi. Anche i fondali marini antistanti gli scarichi industriali sono risultati contaminati da metalli pesanti, diossine, idrocarburi, eternit. Inoltre, la carenza di normative di sicurezza e l'impunito mancato rispetto delle poche norme esistenti ha causato e soprattutto continua a causare emissioni di nubi maleodoranti e addirittura incendi ed esplosioni. Già nel 1990 l'area industriale Priolo – Melilli – Augusta è stata dichiarata a rischio di crisi ambientale, ma a quella crisi se ne sono aggiunte altre: la crisi occupazionale e soprattutto quella sanitaria, con la progressiva dismissione del polo ospedaliero di Augusta, in atto tutt'oggi.
  Ma le peggiori conseguenze dell'inquinamento sulla salute sono state riscontrate sui neonati, vittime innocenti con seri problemi di malformazioni. Ad Augusta, nel 1980, su 600 nati 13 bambini hanno manifestato malformazioni congenite di diverso tipo; per dieci anni la percentuale di malformati ad Augusta è stata dell'1,9 per cento, contro una media nazionale dell'1,5 per cento, fino ad un picco del 5,6 per cento nel 2000. Nel 2000 l'area tra Siracusa e Augusta è stata dichiarata sito di interesse nazionale per la bonifica, uno dei 48 siti industriali superinquinati che si trovano sul territorio italiano. Sono 5.800 ettari su terra ferma, tra i comuni di Priolo, Melilli, Augusta e Siracusa, con 180.000 abitanti, al censimento del 2011, e più di 10.000 ettari in mare. Il sito include stabilimenti chimici, petrolchimici, raffinerie, un inceneritore per rifiuti speciali, discariche industriali e un'area portuale. I terreni sono contaminati: ceneri di pirite sono state interrate sulla costa e perfino sotto i campi sportivi costruiti negli anni Settanta a Priolo e Augusta, che infatti attualmente non sono praticabili e già da parecchi anni rientrano tra i siti da bonificare. Nel 2003 l'università di Catania ha confermato come i fondali antistanti gli scarichi industriali siano stati altamente contaminati @pagina=0033@da metalli pesanti, quali il mercurio, con concentrazioni, 22 volte superiori al limite consentito, di diossine, idrocarburi ed eternit.
  Nonostante i gravissimi impatti sull'ambiente e sulla salute, non è stata trovata nessuna soluzione significativa per l'area. Negli anni sono stati proposti diversi piani di bonifica dell'intera area industriale, che però non sono risultati risolutivi. Nel 2005 è stato siglato un accordo di programma quadro per il risanamento delle aree contaminate. Tuttavia, l'area ex eternit è stata messa in sicurezza senza, però, una bonifica definitiva e la rimozione delle ceneri di pirite dalla penisola di Magnisi non è stata mai conclusa per la sospensione dei lavori da parte della ditta vincitrice dell'appalto. Negli anni successivi sono stati iniziati e avviati altri lavori di bonifica, mai però portati a definitivo compimento. Secondo dati dello stesso Ministero dell'ambiente, aggiornati a marzo 2013, i progetti di bonifica hanno interessato appena il 20 per cento dell'area contaminata. Da agenzie di stampa si apprende che il 23 ottobre 2014, a seguito di numerosi esposti, denunce e segnalazioni sulla cattiva qualità dell'aria da parte di diverse associazioni ambientaliste, la procura di Siracusa ha aperto ben 13 fascicoli sull'inquinamento, delegando le indagini a polizia di Stato e carabinieri per accertare non solo eventuali responsabilità da parte delle industrie ma anche per verificare eventuali irregolarità sulle procedure per il rilascio delle autorizzazioni.
  Come se la situazione ambientale del territorio non fosse sufficientemente critica e ancora lontana dall'essere sanata, dal 2006 è in atto il tentativo di realizzazione del progetto della piattaforma polifunzionale Oikothen, un impianto per rifiuti pericolosi in contrada Costa Mendola nel comune di Augusta. Nonostante i pareri non favorevoli espressi dallo stesso comune di Augusta in tutte le sedi competenti e dalla stessa regione siciliana, che ha negato l'autorizzazione integrata ambientale, il TAR di Catania ha accolto il ricorso cautelare dell'impresa e ha provocato la nomina di un commissario regionale ad acta che, annullando il precedente decreto di diniego dell'autorizzazione integrata ambientale, ha rilasciato quell'autorizzazione. L'area individuata per la realizzazione di questa piattaforma ricade proprio sopra la falda @pagina=0034@acquifera della zona di Augusta. Tale falda misteriosamente per un periodo di tempo non compariva nemmeno nelle cartografie della zona.

PAGINA: 0003

  SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato all'ambiente e alla tutela del territorio e del mare (Vedi RS) risponde all'interpellanza.

PAGINA: 0035

  SILVIA VELO, Sottosegretaria di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare. Grazie, Presidente. Con riferimento a quanto richiesto dall'onorevole interrogante, si fa presente, innanzitutto e in via preliminare, che nel periodo 2007-2009, nell'ambito di una convenzione tra Ministero dell'ambiente e Istituto superiore di sanità per le attività di supporto in materia di danno sanitario e ambientale connesso ai SIN, è stato deciso di effettuare uno studio per la valutazione d'impatto su ambiente, salute e stima dei costi economici dell'inquinamento in siti di bonifica di interesse nazionale, al fine di quantificare il danno sanitario per le popolazioni residenti nei SIN di Gela e Priolo. Il gruppo di @pagina=0036@lavoro, composto da esperti nel campo ambientale, chimico, biologico epidemiologico, medico ed economico, ha valutato, con i dati disponibili, l'associazione tra l'inquinamento ambientale e stato di salute della popolazione. Lo studio ha evidenziato livelli importanti di contaminazione chimica delle matrici ambientali, quali acqua di falda, suolo e sedimenti all'interno del SIN. Alcuni risultati sono contenuti nel rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità pubblicato nel 2014, Human health in areas with industrial contamination. Studi successivi hanno confermato la presenza di una contaminazione chimica delle matrici ambientali nell'ambito del SIN. In particolare, il tema dell'incidenza dei tumori nell'area di Priolo è stata oggetto di uno studio pubblicato nel 2016 nella rivista scientifica Geospat Health dal titolo: Cancer incident in Priolo, Sicily: a spatial approach for estimation of industrial air pollution impact.
  Sull'argomento si evidenzia altresì che il quadro sanitario della popolazione residente nel SIN di Priolo, costituito dai comuni di Augusta, Melilli, Priolo Gargallo e Siracusa, è stato ampiamente studiato, in particolare nell'ambito del progetto SENTIERI, Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio di inquinamento, dal Ministero della salute con la pubblicazione, nel 2014, di un rapporto su mortalità, incidenza, oncologia e ricoveri ospedalieri nella rivista scientifica Epidemiologia e Prevenzione. Uno studio successivo, pubblicato nel 2016 nella medesima rivista Geospat Health, ha indagato la distribuzione spaziale dei tumori all'interno del SIN nel periodo 1999-2006, mediante applicazione di diversi metodi geografici per la valutazione dell'impatto degli inquinanti atmosferici emessi dagli impianti industriali. In questo quadro è stata rilevata la necessità, appunto, di rafforzare le attività di bonifica. Al riguardo si evidenzia che rispetto alla superficie totale delle aree a terra, pari a oltre 5.800 ettari, le attività di caratterizzazione delle matrici ambientali sono state completate per il 47 per cento (2.760 ettari). Le conferenze dei servizi tenutesi presso il Ministero dell'ambiente hanno approvato progetti di bonifica per oltre il 13 per cento – 733 ettari – ed è in corso l'istruttoria per un ulteriore 269 ettari corrispondente a un ulteriore 5 per cento della superficie totale del SIN, mentre @pagina=0037@altri con 460 ettari, l'8 per cento, per questi il procedimento è da ritenersi concluso. Si sottolinea inoltre che sono in stato avanzato di realizzazione i procedimenti di bonifica relativi alle aree dismesse destinate alla reindustrializzazione, 215 ettari. Le aree a mare, in particolare i tratti tra la rada di Augusta e il porto di Siracusa e tra il porto grande e il porto piccolo di Siracusa sono state caratterizzate. Per quanto riguarda la rada di Augusta, unica area con rilevanti criticità ambientali, la regione siciliana ha in corso di stesura il progetto degli interventi sui sedimenti, secondo quanto previsto nel nuovo accordo di programma siglato appunto il 25 giugno scorso. L'area a mare prospiciente lo stabilimento ex Ethernit nella quale fu riscontrato un esteso deposito di materiale contenente amianto è stata bonificata con l'esclusivo utilizzo di fondi pubblici, per un importo di oltre 20 milioni di euro. Le matrici – suolo, sottosuolo e acque di falda nelle aree di pertinenza delle maggiori realtà industriali presenti all'interno del SIN e cioè tre raffinerie, due impianti di chimica integrata, tre centrali elettriche, una cementeria, due cave di estrazione materiale, un inceneritore e un deposito di stoccaggio dei prodotti petroliferi – sono state caratterizzate e, ove siano risultate contaminate o potenzialmente tali, sono stati avviati interventi di messa in sicurezza di emergenza e/o bonifica. In particolare i suoli ed i sottosuoli dell'area dell'inceneritore sono risultati conformi ai limiti di legge. In relazione alle ceneri di pirite presenti nelle aree dei campi sportivi dei comuni di Priolo e di Augusta, si fa presente che il campo sportivo San Foca è stato bonificato, rinnovato e restituito al comune di Priolo in data 10 settembre 2012. La regione siciliana è stata sollecitata a concludere i lavori di bonifica del campo sportivo ex feudo già in avanzato stato di realizzazione. Circa la discarica sita nel comune di Augusta, località Campo Sportivo Fontana, la Conferenza di servizi decisoria del 3 giugno 2014 ha deliberato che la realizzazione del cupping superficiale, conforme a quanto stabilito dal decreto legislativo 36 del 2003, potesse essere avviata. L'accordo di programma quadro del SIN di Priolo sottoscritto il 25 giugno 2015 ha finanziato interamente il suddetto intervento di cupping. In data de 6 maggio 2015 la regione siciliana, Ufficio del genio civile di Siracusa, ha approvato in linea tecnica il Progetto @pagina=0038@delle opere di cupping da porre a base di gare di appalto. In merito ai progetti eseguiti nel SIN di Priolo, si rileva tra l'altro che si sono conclusi i progetti di bonifica dell'area del nuovo impianto di trattamento delle acque di falda inaugurato nel 2011 e della centrale termoelettrica di Augusta dell'ENEL. Inoltre la società Syndial sta completando il progetto di bonifica di terreni a sud del Vallone della Neve per una superficie di circa 185 ettari, area da destinarsi alla reindustrializzazione. In merito alla piattaforma polifunzionale Oikothen, da realizzarsi in contrada Costa Mendola, si comunica che dalle informazioni acquisite l'area è ubicata all'esterno del perimetro del SIN di Priolo. Alla luce delle informazioni esposte, il Ministero dell'ambiente ovviamente continuerà a lavorare, a tenersi informato e proseguirà le attività di monitoraggio e di intervento senza ridurre in alcun modo lo stato di attenzione sulle questioni di propria competenza e, sollecitando la più ampia collaborazione tra le istituzioni e la società civile anche per quanto non di nostra esclusiva competenza.

PAGINA: 0003

  Replica il deputato ANDREA MAESTRI (Misto-AL-P) (Vedi RS).

PAGINA: 0039

  ANDREA MAESTRI. Signor Presidente, ringrazio certamente l'onorevole sottosegretario per le risposte che ci ha fornito e che ci soddisfano purtroppo in modo solo parziale. In particolare con riferimento al progetto della piattaforma polifunzionale Oikothen, un impianto, lo ricordo, per rifiuti pericolosi e non in contrada Costa Mendola, non ci conforta il fatto riferito oggi dalla sottosegretaria che l'area sia situata all'esterno del perimetro del SIN di Priolo. Si tratta comunque di una zona complessivamente intesa che ha già subito un'eredità ambientale pesantissima e quindi crediamo che quell'intervento sia assolutamente da scongiurare. Abbiamo avuto conferma che gli interventi effettivi di bonifica, per quanto si sia fatto qualcosa di concreto negli anni soprattutto rispetto agli studi, alle valutazioni del rapporto fra situazione ambientale, inquinamento e salute, dal punto di vista concreto degli interventi di bonifica siamo ancora molto indietro, prima si faceva riferimento ad alcuni interventi tuttora in istruttoria e ad una parte non significativa di territorio effettivamente e definitivamente bonificato. Noi non ci aspettiamo evidentemente effetti speciali o fuochi d'artificio, ci aspettiamo semplicemente un serio, fattivo, concreto, tempestivo e soprattutto risolutivo impegno del Governo sul tema delle bonifiche. Qui voglio richiamare un aspetto specifico dello stesso accordo di programma che prima ricordava la sottosegretaria, laddove si indica fra gli interventi di competenza appunto pubblica la messa in sicurezza e la bonifica dei suoli e delle falde delle aree private anche in sostituzione e in danno dei soggetti obbligati inadempienti. Anche quindi sotto questo specifico profilo è importante che il Governo, attraverso il Ministero dell'ambiente e le articolazioni territoriali, intervenga in maniera concreta, tempestiva e soprattutto risolutiva. Ecco, noi continueremo ovviamente a vigilare, a denunciare le situazioni che non vanno, sia direttamente sia attraverso i comitati di Possibile presenti sulla territorio interessato e non esiteremo certamente a denunciare ulteriori ritardi ed omissioni, come abbiamo sempre fatto e come continueremo a fare.

PAGINA: 0004

Calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di ottobre e programma dei lavori per i mesi di novembre e dicembre. (Vedi RS)

PAGINA: 0040

Calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di ottobre e programma dei lavori per i mesi di novembre e dicembre (ore 11,30).

PAGINA: 0004

  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica il calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di ottobre ed il programma dei lavori per i mesi di novembre e dicembre, predisposti a seguito della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 29 settembre.

PAGINA: 0040

  PRESIDENTE. A seguito della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo che si è svolta nella giornata di ieri è stato predisposto, ai sensi dell'articolo 24, comma 2, del Regolamento, il seguente calendario dei lavori per il mese di ottobre 2016:

PAGINA: 0004

Modifica nella composizione di un gruppo parlamentare. (Vedi RS)

PAGINA: 0047

Modifica nella composizione di un gruppo parlamentare (ore 11,35).

PAGINA: 0004

  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che il deputato Domenico Menorello, proclamato in data 28 settembre 2016, ha aderito al gruppo parlamentare Scelto Civica per l'Italia.

PAGINA: 0047

  PRESIDENTE. Comunico che il deputato Domenico Menorello, proclamato in data 28 settembre 2016, ha dichiarato di aderire al gruppo parlamentare Scelta Civica per l'Italia.

PAGINA: 0004

Modifica nella composizione dell'ufficio di Presidenza di un gruppo parlamentare e affidamento dei poteri attribuiti dal Regolamento nell'ambito del medesimo gruppo. (Vedi RS)

PAGINA: 0047

Modifica nella composizione dell'ufficio di presidenza di un gruppo parlamentare e affidamento dei poteri attribuiti dal Regolamento nell'ambito del medesimo gruppo.

PAGINA: 0004

  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che il presidente del gruppo Movimento 5 Stelle ha reso noto che, a far data dal 3 ottobre 2016, la deputata Giulia Grillo è stata nominata vicepresidente vicaria e portavoce del medesimo gruppo parlamentare.

PAGINA: 0047

  PRESIDENTE. Comunico che, con lettera pervenuta in data 29 settembre 2016, il presidente del gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle, Andrea Cecconi, ha reso noto che, a far data dal 3 ottobre 2016, la deputata Giulia Grillo, in sostituzione @pagina=0048@della deputata Laura Castelli, assumerà l'incarico di vicepresidente vicaria del gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle, nonché la funzione di portavoce del gruppo, secondo quanto previsto dal relativo statuto, ferma restando la titolarità in capo al deputato Andrea Cecconi della carica di presidente del gruppo stesso.
  Il Comitato direttivo risulta pertanto così modificato a decorrere dalla data del 3 ottobre 2016: vicepresidente vicaria e portavoce del gruppo: Giulia Grillo, vicepresidenti: Vincenzo Caso, Francesco D'Uva, Maria Edera Spadoni, segretario: Sergio Battelli, tesoriere: Laura Castelli. Ai deputati Francesco D'Uva e Maria Edera Spadoni è inoltre affidato l'esercizio dei poteri attribuiti in caso di assenza o impedimento del presidente, secondo quanto previsto dall'articolo 15, comma 2, del Regolamento della Camera.

PAGINA: 0004

Ordine del giorno della prossima seduta. (Vedi RS)

PAGINA: 0048

Ordine del giorno della prossima seduta.

PAGINA: 0004

  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

PAGINA: 0048

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

PAGINA: 0004

  La seduta termina alle 11,35.