Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento affari esteri
Titolo: Incontro con una delegazione del Parlamento indonesiano (23 luglio 2013)
Serie: Documentazione e ricerche    Numero: 43
Data: 22/07/2013
Descrittori:
INDONESIA   PARLAMENTO
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari
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Camera dei deputati

XVII LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione e ricerche

Incontro con una delegazione
del Parlamento indonesiano

(23 luglio 2013)

 

 

 

 

 

 

 

 

n. 43

 

 

 

22 luglio 2013

 


Servizi responsabilI:

Servizio Studi – Dipartimento Affari esteri

( 066760-4939 / 066760-4172 – * st_affari_esteri@camera.it

 

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Hanno collaborato:

Servizio Rapporti internazionali

( 066760-3948 / 066760-9515 – * cdrin1i@camera.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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File: es0070.doc

 


INDICE

 

Nota di sintesi (a cura del Servizio Rapporti Internazionali) 1

Scheda-paese (a cura del Servizio Rapporti Internazionali) 7

Relazioni parlamentari con l’Indonesia (a cura del Servizio Rapporti internazionali) 21

Profili biografici (a cura del Servizio Rapporti Internazionali) 31

§     Ignatius Mulyono Presidente della Commissione Affari giuridici e legge, diritti umani e sicurezza della Camera dei Rappresentanti indonesiana  31

§     Dimyati Natakusumah Capo Delegazione della Camera dei Rappresentanti indonesiana  33

Composizione della delegazione  35

§     Delegazione parlamentare della Camera dei rappresentati Indonesiana  35

 


Nota di sintesi
(a cura del Servizio Rapporti Internazionali)

Inquadramento della visita

L’incontro con la delegazione del Consiglio Legislativo della Repubblica di Indonesia con la Commissione Affari costituzionali della Camera dei Deputati italiana è stato richiesto dall’Ambasciata della Repubblica di Indonesia in Italia.

Obiettivo della visita è conoscere il funzionamento del Parlamento italiano in tutte le sue funzioni - legislativa, di controllo e di indirizzo – al fine di migliorare il funzionamento del Parlamento indonesiano istituito dalla costituzione del 1945 e disciplinato dalla legge n. 27 del 2009. Da parte indonesiana si ritiene, infatti, che in questi quattro anni di attuazione della legge le istituzioni parlamentari non abbiano ancora messo a punto una struttura adeguata alle loro funzioni.

In particolare, la delegazione è interessata a conoscere il funzionamento del Parlamento italiano nei seguenti ambiti:

1.       le funzioni ed il ruolo del Presidente della Camera/Presidente del Senato;

2.       il numero dei membri ed i meccanismi di assegnazione delle cariche nel Parlamento;

3.       il procedimento di formazione delle leggi;

4.       i meccanismi di controllo;

5.       l’attività di indirizzo del Parlamento.

6.       la funzione di supporto dell’Amministrazione alla attività del Parlamento.

 

Il Parlamento indonesiano

Nel redigere la Costituzione indonesiana nel 1945, i padri fondatori avevano scelto come sistema politico dello Stato quello democratico sotto la guida dei Pancasila[1], ovvero i cinque i principi fondamentali ispiratori della filosofia dello Stato: monoteismo, umanitarismo, unità nazionale, democrazia rappresentativa e giustizia sociale. Ne consegue che nel preambolo della Costituzione del 1945 si prevede che "la democrazia è guidata dalla saggezza interiore del potere consultivo/rappresentativo" Inoltre, la Costituzione prevede che la sovranità del popolo sia rappresentata dal Parlamento nazionale e da quello locale che, insieme con il governo, “incarnano i valori democratici e favoriscono l'aspirazione del popolo in conformità alle esigenze ed allo sviluppo delle persone”. Nel 2002 la costituzione è stata profondamente emendata, soprattutto al fine di riorganizzare la legislatura indonesiana.

La Camera bassa è la Camera dei Rappresentanti del Popolo (Dewan Perwakilan Rakyat - DPR) è composta da 560 membri[2] (eletti con sistema proporzionale e liste di partito; con un emendamento approvato nel 2008 è stata introdotta una soglia di sbarramento del 2,5%) che restano in carica 5 anni. Sono previste quattro sessioni annuali per un periodo che copre i tre mesi. Spetta alla Camera dei Rappresentanti il potere di legiferare, di determinare il bilancio e di verificare l’applicazione delle leggi da parte del governo.

L’iniziativa legislativa spetta ai membri della Camera dei Rappresentanti del Popolo (almeno 10), nonché al Governo. Il procedimento legislativo prevede una prima lettura in Commissione, senza votazioni, e una seconda lettura in aula per l’approvazione. La legge, una volta approvata è promulgata dal Presidente della Repubblica.

La Camera alta è la Camera dei Rappresentanti delle Regioni (Dewan Perwakilan Daerah - DPD), che è un organo consultivo, è stata introdotta con le modifiche costituzionali del 2002 ed è rappresentativa degli interessi regionali; ha un potere di iniziativa legislativa nelle materie a rilevanza regionale. Si compone di 128 membri (4 deputati per ciascuna delle 32 province indonesiane) eletti dai cittadini per un mandato di 5 anni; non è prevista affiliazione partitica.

Le due Camere si riuniscono congiuntamente una volta l’anno per dibattere i maggiori temi del Paese nonché per sanzionare l’investitura presidenziale e del nuovo esecutivo. In tale formato, esse costituiscono il terzo organo legislativo del Paese: l’Assemblea Consultiva del Popolo (Majelis Permusyawaratan Rakyat - MPR). Il Presidente della MPR è Taufiq Kiemas (PDI-P). All'Assemblea Consultiva del Popolo, considerata la più alta istituzione del Paese, appartiene inoltre il potere di emendare la Costituzione. Le modifiche costituzionali devono essere votate almeno dai due terzi dei deputati presenti e alle sedute devono partecipare i due terzi degli aventi diritto.

 

La Camera dei Rappresentanti Indonesiana (DPR) si compone di undici Commissioni con il compito di discutere le questioni relative alle loro aree di competenza per formulare i testi di legge da presentare alla sessione plenaria.

Le Commissioni sono le seguenti:

 

·          I Commissione: difesa, affari esteri e informazioni

·          II Commissione: governance interna, autonomia regionale, statale e degli affari agrari;

·          III Commissione: Affari giuridici e le leggi, i diritti umani e la sicurezza

·          IV Commissione: agricoltura, piantagioni, affari marittimi, della pesca e dell'alimentazione

·          V Commissione: trasporti, telecomunicazioni, opere pubbliche, edilizia residenziale pubblica, lo sviluppo dei villaggi e zone svantaggiate

·          VI Commissione: commercio, industria, gli investimenti, le cooperative, le piccole e medie imprese e le imprese di proprietà dello Stato

·          VII Commissione: Energia, risorse minerali naturali, la ricerca e la tecnologia, l'ambiente

·          VIII Commissione: Religione, affari sociali, l'empowerment delle donne

·          IX Commissione: affari demografici, salute, lavoro e migrazione

·          X Commissione: Istruzione, gioventù, sport, turismo, arte e cultura

·          XI Commissione: Finanza, pianificazione dello sviluppo nazionale, istituzioni bancarie e finanziarie non bancarie

 


Rapporti Parlamentari

I rapporti parlamentari tra i due Paesi sono intensi a dispetto della lontananza geografica. Le relazioni bilaterali sono infatti caratterizzate dalla intensità e dalla costanza nel corso delle legislature, così come lo sono a livello di UIP ed in ambito multilaterale. Infatti, solo nella XVI legislatura si sono avuti ben nove incontri a livello di Commissioni parlamentari.

Anche la XVII legislatura pare avviata a proseguire lungo questa strada, infatti, si è già avuto un incontro con una delegazione indonesiana: il 24 giugno 2013 una delegazione della IX Commissione della Camera dei Rappresentanti della Repubblica di Indonesia, guidata dall’on Ribka Tjiptaning, è stata ricevuta dal Presidente della Commissione affari sociali, on. Pierpaolo Vargiu, e da alcuni componenti l’ufficio di presidenza della Commissione. L’incontro aveva come obiettivo uno scambio di informazioni sulla normativa vigente in Italia in tema di salute ed in particolare della salute mentale, in vista dei futuri interventi legislativi nell’ambito del Programma di legislazione nazionale indonesiano (PROLEGNAS) per il periodo 2010-2014.

A livello presidenziale, si segnala che, nella XIV legislatura, il Presidente Casini ha incontrato il Presidente del Parlamento indonesiano, l’11 gennaio 2005, in occasione della sua partecipazione alla cerimonia inaugurale della XIII riunione del Forum Parlamentare dell’Asia e del Pacifico ad Ha Long City (Vietnam).

È opportuno segnalare, inoltre, per la sua importanza che, nel corso della XV legislatura, il 5 ottobre 2006 le deputate dell'Ufficio di Presidenza della Camera hanno incontrato la vincitrice del premio "Alexander Langer" 2006, l’indonesiana Ibu Robin Lim, alla presenza dell’allora Presidente della Camera Bertinotti. Si ricorda che l’indonesiana Lim, conosciuta anche come “ostetrica dai piedi scalzi”, è stata premiata per il suo impegno a favore di una gravidanza sana, un parto dolce, un’accoglienza felice del neonato e contro la malnutrizione. Dopo lo tsunami si è inoltre instancabilmente impegnata nella ricostruzione ambientale sociale della sua terra.

 

Candidatura italiana al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il Biennio 2017-18

Il 12 maggio 2009 l’Italia ha presentato la propria candidatura al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per il biennio 2017-2018. Le elezioni si terranno nell'autunno 2016. Attualmente sono candidati, per i due posti a disposizione del nostro gruppo regionale, anche Paesi Bassi e Svezia.

È importante avere l’appoggio indonesiano. Al riguardo si segnala che l’Italia ha proposto all’Indonesia un accordo di reciproco sostegno con la candidatura indonesiana al Consiglio di Sicurezza per il biennio 2019-2020 e che l’Indonesia ha sinora fornito una risposta interlocutoria.

È dunque opportuno caldeggiare la candidatura italiana presso la delegazione.

Si ricorda, infine, che nella XVI legislatura sono stati approvati i seguenti disegni di legge di ratifica:

1.       Accordo quadro di partenariato globale e cooperazione tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Indonesia dall'altra – 2011;

2.       Memorandum d'Intesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica indonesiana concernente l'apertura dell'Ufficio "Indonesian Trade Promotion Center" (ITPC) - 2010

 

Quadro interno.

L’Indonesia – con una popolazione di circa 251 milioni di abitanti – è il quarto Paese al mondo, il primo per numero di fedeli musulmani e la terza democrazia mondiale, una democrazia giovane che, dopo le elezioni politico-presidenziali del 2004 svoltesi per la prima volta a suffragio universale, e le successive del 2009, appare sempre più solida.

La transizione dell’Indonesia alla democrazia (Reformasi) tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio dello scorso decennio è considerata una storia di successo.  Le ultime due elezioni presidenziali si sono svolte in maniera regolare, senza contestazioni di rilievo da parte dei candidati sconfitti, né rilievi da parte della comunità internazionale o delle locali ONG. Pur in una cornice istituzionale di natura presidenziale, il Parlamento detiene poteri significativi, segnatamente nel processo di legiferazione, anche in sede di decretazione governativa. L’evoluzione democratica dell’ultimo decennio ha visto altresì lo sviluppo di una stampa libera ed indipendente ed il proliferare di ONG ed organizzazioni della società civile particolarmente attive nel monitoraggio e scrutinio delle decisioni ed iniziative del Governo e del Parlamento.

I dati sui fondamentali macroeconomici del 2012 confermano l’ottima salute dell’economia indonesiana. Secondo FMI e Banca Mondiale, dal 2008, nonostante la crisi finanziaria internazionale, il PIL del Paese, membro del G20, è cresciuto ad una media annuale del 5,9%, con la previsione di un +6,3% per il 2013. La crescita economica è principalmente dovuta all’aumento dei consumi interni, coniugato a politiche fiscali e monetarie ed alla solidità del sistema bancario.


Scheda-paese
(a cura del Servizio Rapporti Internazionali)

 

REPUBBLICA DI INDONESIA[3]

 

Mappa - Indonesia

 


 

CENNI STORICI

 

L’attuale territorio della Repubblica d’Indonesia - articolato su 17.500 isole che si estendono lungo la linea equatoriale - corrisponde grosso modo agli ex-possedimenti coloniali olandesi nel sud-est asiatico.

Nel 1799, dopo il fallimento della Compagnia delle Indie Orientali Olandesi, i territori indonesiani caddero sotto l’amministrazione diretta del Governo olandese. In seguito all’occupazione delle Indie Orientali Olandesi da parte del Giappone nel 1942, emersero le figure di Soekarno e Mohammad Hatta, che proclamarono l’indipendenza all’indomani della sconfitta giapponese, il 17 agosto 1945. Tuttavia, fu solo nel 1949 che l’Aja concesse ufficialmente l’indipendenza all’Indonesia, dopo quattro anni di guerra. La regione della Nuova Guinea venne incorporata nel 1969 col nome di Papua o Irian Jaya. Nel 1975 l’Indonesia invase gli ex possedimenti portoghesi di Timor Est, dando vita ad una annosa controversia con le Nazioni Unite, conclusasi soltanto nel 1999 a seguito del sanguinoso referendum che ha sancito l’indipendenza del nuovo Stato.

I primi 15 anni di storia dell’Indonesia, sotto la guida di Soekarno, furono caratterizzati da una forte instabilità politica ed economica, che finì col favorire un tentativo di colpo di stato militare nel 1965. Il Gen. Soeharto succedutogli instaurò un regime dittatoriale durato oltre 32 anni contrassegnato da corruzione e nepotismo. Allo stesso tempo, con l’avvento del “Nuovo Ordine”, egli condusse il Paese verso una significativa crescita economica “controllata” ed un miglioramento delle condizioni di vita della classe media urbana.

La sua uscita di scena nel 1998, a seguito degli effetti della crisi finanziaria che colpì le economie del Sudest asiatico e delle manifestazioni di piazza che chiedevano le sue dimissioni, ha aperto al Paese una nuova fase di crescita democratica e sociale (Soeharto è deceduto nel 2008). Al Generale sono succeduti, in un periodo di grande incertezza e difficoltà per il Paese, il suo stesso vice, Habibie, e poi il Presidente eletto Wahid. Nel 2001 Wahid, dopo essere stato sottoposto a procedura di impeachment, si dimise ed il potere passò nelle mani del Vice Presidente, Signora Megawati, figlia di Soekarno. Quest’ultima ha guidato il Paese fino al 2004, allorché le prime elezioni presidenziali a scrutinio universale diretto hanno visto l’affermazione di Susilo Bambang Yudhoyono, poi rieletto nel 2009.

Con l’elezione nel 2004 di Yudhoyono, succeduto alla presidente Megawati Sukarnoputri, si è compiuta la prima alternanza pacifica al governo della storia indonesiana, a suggello del processo di transizione alla democrazia apertosi nel 1998. 

Il terribile maremoto che il 26 dicembre 2004 ha colpito la parte settentrionale dell’isola di Sumatra (provincia di Aceh) ha provocato oltre 150.000 vittime, danni materiali ingentissimi e la distruzione pressoché totale della rete di infrastrutture e di trasporti via terra. Tuttavia, la tragedia ha permesso un avvicinamento fra i ribelli di Aceh (G.A.M.), che rivendicavano l’indipendenza della loro regione, e le autorità di Jakarta. La mediazione finlandese ha condotto agli accordi di Helsinki (agosto 2005) in base ai quali il GAM - in cambio della progressiva riconsegna delle armi - ha ottenuto un accentuato regime di autonomia regionale e la graduale liberazione dei prigionieri politici.

 

 

DATI GENERALI (stime 2013) [4]

Superficie

1.904.569 Kmq

Capitale

Jakarta (abitanti:9.121 milioni)

Abitanti

251.160.124

Tasso crescita popol.

0,99%

Speranza di vita

71,9

Mortalità infantile

26,06 per 1000

Composizione etnica

Il 94% della popolazione appartiene al ceppo etnico malese. Il restante 6% è composto da  Melanesiani (Irian, Jaya e Timor) e Cinesi, stanziati nelle aree urbane e la cui presenza nell’economia del Paese è significativa.

Tasso alfabetizzazione

90,4%

Lingue

La lingua nazionale è il Bahasa Indonesia (di ceppo Malese e, come il malese, con scrittura europea). L’Inglese è diffuso negli ambienti economico-politici ed accademici.

Religioni praticate

Musulmana 86.1%, circa il 9% cristiana (5.7% protestanti e 3% cattolici) ed il resto include Hindu (nell’isola di Bali), Buddhisti, Confuciani ed Animisti.

Pena di morte: mantenitore[5]

Indice di corruzione secondo il rapporto 2012 di Transparency international: 118° posto su 176 (l’Italia è al 72°)

L’Indonesia – con una popolazione di circa 251 milioni di abitanti – è il quarto Paese al mondo, il primo per numero di fedeli musulmani e la terza democrazia mondiale, una democrazia giovane che, dopo le elezioni politico-presidenziali del 2004 svoltesi per la prima volta a suffragio universale, appare sempre più solida.

 

Cariche dello Stato

Presidente della Repubblica e Capo del Governo

 

Susilo Bambang YUDHOYONO (Partito Democratico), dal 20 ottobre 2004; rieletto per un secondo mandato il 20 ottobre 2009

Yudhoyono è stato eletto per la prima volta con elezioni a suffragio universale diretto nell’ottobre 2004. Prima del 2004 il Capo dello Stato e di Governo veniva eletto dall’Assemblea Consultiva del Popolo (MPR).

Vice Presidente

Boediono (Indipendente)

Boediono è stato Governatore della Banca centrale

Presidente dell’Assemblea Consultiva del Popolo (Majelis Permusyawaratan Rakyat - MPR), che raggruppa la Camera dei Rappresentanti del Popolo e la Camera dei Rappresentanti delle Regioni.

Taufiq Kiemas

Presidente della Camera dei Rappresentanti del Popolo (Dewan Perwakilan Rakyat - DPR)

Marzuki Alie (Partito Democratico)

Presidente della Camera dei Rappresentanti delle Regioni (Dewan Perwakilan Daerah - DPD)

Irman Gusman (Indipendente)

Ministro degli Esteri

Raden Mohammad Marty Muliana Natalegawa

 

 

Scadenze elettorali

 

Elezioni Legislative

 

2014 (ultime 9 aprile 2009)

Presidenza della Repubblica

2014 (ultime 8 luglio 2009)

 

 

 

QUADRO POLITICO

Governo in carica

Il voto del 2009 ha confermato il Presidente uscente Susilo Bambang Yudhoyono con il 60% dei voti. Il 22 ottobre 2009 il Presidente Yudhoyono ha presentato il suo nuovo governo “Indonesia Unita”. Il governo è una coalizione formata oltre che dal Partito Democratico di cui è leader, dal Golkar, dal Partito del Risveglio Nazionale (PKB), dal Partito del Mandato Nazionale (PAN), dal Partito Unito per lo Sviluppo (PPP) e dal Partito della Giustizia (PKS).

Composizione del Parlamento

In seguito alle elezioni legislative dell’aprile 2009 la Camera dei Rappresentanti del Popolo[6] (Dewan Perwakilan Rakyat) è così composta:

PARTITI

SEGGI 2009

SEGGI 2004

Partito Democratico del Presidente Yudhoyono

148

56

Golkar (ex partito di maggioranza ai tempi della dittatura di Suharto), nazionalista

108

127

Partito Democratico Indonesiano della Lotta (PDI-P), della ex Presidente Megawati, di matrice nazionalista 

93

109

Partito Prosperità e Giustizia PKS di matrice islamica

59

45

Partito del Mandato Nazionale (PAN), di matrice islamica

42

53

Partito Unito per lo Sviluppo (PPP), islamico moderato

39

58

Partito Nazionale del Risveglio (PKB) dell’ex Presidente Wahid, di matrice islamica

26

52

Partito del Movimento per una Grande Indonesia (Gerindra) , si rifà all’ideologia della Pancasila (vedi infra)

30

 

Partito della Coscienza popolare (Hanura) dell’ex Generale Wiranto, si ispira all’ideologia della Pancasila

15

 

Altri

 

 

TOTALE

560

 

Le donne sono 104, ovvero il 18,57%[7].

 

QUADRO ISTITUZIONALE

Sistema politico

L’Indonesia è una Repubblica presidenziale.

La Costituzione del 1945 si fonda su 5 principi fondamentali (monoteismo, umanitarismo, unità nazionale, democrazia rappresentativa e giustizia sociale) che definiscono l’ideologia nazionale, cosiddetta Pancasila.

Le riforme costituzionali del 2002

Nell’agosto 2002 l’Assemblea Consultiva del Popolo ha approvato alcune importanti modifiche del dettato costituzionale. In particolare, è stata introdotta l’elezione diretta, a doppio turno, del Presidente  della Repubblica (che è anche capo dell’esecutivo) e del suo Vice, che erano eletti dall’Assemblea Consultiva stessa. Il nuovo sistema è stato applicato a partire dalle elezioni presidenziali del 2004. L’Assemblea ha altresì deciso di abolire la quota di seggi parlamentari riservati alle Forze Armate e alla Polizia, e di istituire una seconda Camera in rappresentanza delle Regioni che dovrebbe servire a rafforzare il decentramento amministrativo e contenere le spinte secessioniste.

Presidente della Repubblica

Il Presidente della Repubblica è anche Capo del Governo. Il Presidente è eletto, insieme al Vice Presidente, dal corpo elettorale. Il Presidente della Repubblica rimane in carica cinque anni e può essere rieletto una sola volta. In qualità di Capo del Governo, nomina (previo accordo con la Camera dei Rappresentanti) e revoca i Ministri oltre ad avere un potere di veto sulle leggi votate dalla Camera dei Rappresentanti del Popolo. Ha il comando supremo delle forze armate; previo accordo della Camera dei Rappresentanti dichiara la guerra; stipula i trattati di pace e tutti i trattati internazionali; concede la grazia.

Il Parlamento

La Camera bassa è la Camera dei Rappresentanti del Popolo (Dewan Perwakilan Rakyat - DPR) è composta da 560 membri[8] (eletti con sistema proporzionale e liste di partito; con un emendamento approvato nel 2008 è stata introdotta una soglia di sbarramento del 2,5%) che restano in carica 5 anni. Sono previste quattro sessioni annuali per un periodo che copre i tre mesi. Spetta alla Camera dei Rappresentanti il potere di legiferare, di determinare il bilancio e di verificare l’applicazione delle leggi da parte del governo.

L’iniziativa legislativa spetta ai membri della Camera dei Rappresentanti del Popolo (almeno 10), nonché al Governo. Il procedimento legislativo prevede una prima lettura in Commissione, senza votazioni, e una seconda lettura in aula per l’approvazione. La legge, una volta approvata è promulgata dal Presidente della Repubblica.

La Camera alta è la Camera dei Rappresentanti delle Regioni (Dewan Perwakilan Daerah - DPD) o Consiglio Legislativo , che è un organo consultivo, è stata introdotta con le modifiche costituzionali del 2002 ed è rappresentativa degli interessi regionali; ad essa è attribuito un potere di iniziativa legislativa nelle materie a rilevanza regionale. Si compone di 128 membri (4 deputati per ciascuna delle 32 province indonesiane) eletti dai cittadini per un mandato di 5 anni; non è prevista affiliazione partitica.

Le due Camere si riuniscono congiuntamente una volta l’anno per dibattere i maggiori temi del Paese nonché per sanzionare l’investitura presidenziale e del nuovo esecutivo. In tale formato, esse costituiscono il terzo organo legislativo del Paese: l’Assemblea Consultiva del Popolo (Majelis Permusyawaratan Rakyat - MPR). Il Presidente della MPR è Taufiq Kiemas (PDI-P). All'Assemblea Consultiva del Popolo, considerata la più alta istituzione del Paese, appartiene inoltre il potere di emendare la Costituzione. Le modifiche costituzionali devono essere votate almeno dai due terzi dei deputati presenti e alle sedute devono partecipare i due terzi degli aventi diritto.

 

La Camera dei Rappresentanti Indonesiana (DPR) si compone di undici Commissioni con il compito di discutere le questioni relative alle loro aree di competenza per formulare i testi di legge da presentare alla sessione plenaria.

Le commissioni sono le seguenti:

 

 

 

Nel redigere la Costituzione indonesiana nel 1945, i padri fondatori avevano scelto come sistema politico dello Stato quello democratico sotto la guida dei Pancasila[9], ovvero i cinque i principi fondamentali ispiratori della filosofia dello Stato: monoteismo, umanitarismo, unità nazionale, democrazia rappresentativa e giustizia sociale. Ne consegue che nel preambolo della Costituzione del 1945 si prevede che "la democrazia è guidata dalla saggezza interiore del potere consultivo/rappresentativo". Inoltre, la Costituzione prevede che la sovranità del popolo sia rappresentata dal Parlamento nazionale e da quello locale che, insieme con il governo, “incarnano i valori democratici e favoriscono l'aspirazione del popolo in conformità alle esigenze ed allo sviluppo delle persone”. Nel 2002 la costituzione è stata profondamente emendata, soprattutto al fine di riorganizzare la legislatura indonesiana.

Per l’elettorato attivo sono richiesti i 17 anni di età, che si estende anche a minori di 17 anni qualora questi siano sposati.

 

Organizzazione amministrativa dello Stato

La Costituzione prevede, altresì, un'organizzazione regionale dello Stato; infatti, il territorio nazionale è suddiviso in province a loro volta organizzate in unità amministrative regionali, ciascuna con un proprio governo locale e una propria assemblea legislativa elettiva.

 

Sistema giudiziario

E’ articolato su tre livelli: Il Tribunale Distrettuale, la Corte d’Appello e la Corte Suprema, con giurisdizione sia civile che penale. E’ stata istituita una Corte Costituzionale. Esistono altresì un Tribunale Speciale (Amministrativo, Religioso e Commerciale) e un Tribunale militare. Di rilievo la recente riforma che ha posto sotto il diretto controllo della Corte Suprema tutte le questioni attinenti alla organizzazione delle corti ed alla gestione dei magistrati, sottraendole al controllo dell’esecutivo. Essa ha inoltre stabilito il progressivo controllo della stessa Corte sul Tribunale Speciale e su quello Militare. 

 

Gruppi politici di pressione

A parte alcune lobbies economiche (soprattutto di etnia cinese) trasversalmente legate al vecchio regime e in parte al nuovo Governo, i gruppi di pressione più rilevanti sono i tuttora potenti vertici delle Forze Armate (TNI) ed i movimenti islamici, in particolare le due grandi organizzazioni moderate: Nahdlatul Ulama e Muhammadiyah, (in precedenza guidate rispettivamente dall’ex Presidente Wahid e da Amien Rais).

 

 

ATTUALITA’ DI POLITICA INTERNA

L’Indonesia è il quarto Paese al mondo per popolazione, il primo per numero di fedeli musulmani e la terza maggiore democrazia.

La transizione dell’Indonesia alla democrazia (Reformasi) tra la fine degli anni ‘90 e l’inizio dello scorso decennio è considerata una storia di successo.  Le ultime due elezioni presidenziali si sono svolte in maniera regolare, senza contestazioni di rilievo da parte dei candidati sconfitti, né rilievi da parte della comunità internazionale o delle locali ONG. Pur in una cornice istituzionale di natura presidenziale, il Parlamento detiene poteri significativi, segnatamente nel processo di legiferazione, anche in sede di decretazione governativa. L’evoluzione democratica dell’ultimo decennio ha visto altresì lo sviluppo di una stampa libera ed indipendente ed il proliferare di ONG ed organizzazioni della società civile particolarmente attive nel monitoraggio e scrutinio delle decisioni ed iniziative del Governo e del Parlamento. Numerosi i partiti politici emersi dalla Reformasi, anche se - in un contesto culturale in cui l’esercizio politico è anzitutto ricerca del “consenso” - privi di precise connotazioni di orientamento ideologico o di programma (fatta eccezione, parzialmente, per alcuni partiti di ispirazione islamica). L’assenza di una chiara identità ideologica e programmatica dei partiti unita alla continua e faticosa ricerca del consenso fanno sì che i partiti stessi spesso siano un elemento di appensantimento nel processo decisionale piuttosto che un fattore di stimolo e impulso per l’ammodernamento del Paese.

A fronte del sostanziale successo, finora, dell’esperimento democratico indonesiano, sussistono tuttavia problemi e difficoltà nella governance generale del Paese, problemi ereditati dalla dittatura di Suharto, ma che non hanno ancora trovato soluzione in seno alle istituzioni democratiche: l’amministrazione della giustizia resta debole, priva di risorse e soggetta a forti condizionamenti di natura politica ed economica; la corruzione è endemica a tutti i livelli dell’organizzazione dello Stato, anche se negli ultimi anni le autorità hanno varato misure di contrasto importanti; la pubblica amministrazione è poco efficiente, priva di risorse adeguate, e demotivata; il processo di decentralizzazione, lanciato nei primi anni della transizione democratica, non ha ancora prodotto gli incrementi di efficienza attesi, creando anzi nuove sacche di corruzione e politiche di rent-seeking.  A ciò è necessario aggiungere la sussistenza di focolai di tensione nel Paese: dal rischio di una ripresa della violenza in Aceh, alle istanze indipendentiste in Papua, dal terrorismo di matrice islamica alla minaccia sempre incombente di scontri e violenze sul crinale delle divisioni etniche e religiose nel Paese.

Pur nelle inevitabili debolezze di un’esperienza democratica ancora giovane, in una valutazione della governance in Indonesia va tuttavia riconosciuto alle forze politiche che si sono succedute al governo del Paese la capacita’ di tenere insieme un Paese che sembrava alla fine degli anni ‘90 sull’orlo dello smembramento, di non abbandonare l’indirizzo democratico, e di garantire una crescita economica significativa nella sostanziale stabilità politica.

L’attuale Presidente della Repubblica Yudhoyono, eletto per la prima volta nel 2004, è stato rieletto nel 2009, riportando il 60% dei consensi, e resterà in carica sino al 2014. Sin dal suo primo mandato, Yudhoyono ha compiuto alcune scelte coraggiose, che gli hanno guadagnato consensi e credibilità internazionale, come la lotta determinata contro il terrorismo islamico ed i negoziati di pace con il movimento separatista della provincia di Aceh. Tuttavia, a seguito dei casi di corruzione che negli ultimi anni hanno indebolito il Partito Democratico, creatura politica di Yudhoyono, quest’ultimo, in vista delle elezioni del 2014, ne ha assunto la guida nell’aprile 2012, rafforzandone così il profilo dinastico, alla luce della carica di Segretario Generale esercitata dal figlio Edhi. Oltre a quest’ultimo, al momento, i possibili candidati presidenziali sono il Ministro del Commercio Wirjawan ed il Governatore di Jakarta Jokowi, la figura politica più popolare del Paese.

La devozione islamica ha gradualmente guadagnato segmenti della società indonesiana, sempre più sensibile alla propaganda dei gruppi radicali. La presenza di tendenze estremiste minaccia la cultura tollerante indonesiana e l’immagine del Paese, tradizionalmente considerato un esempio di Islam moderato. Il principale gruppo terroristico è la Jemaah Islamiyah, considerato il braccio di Al Qaeda nel Sud-Est Asiatico. Diverse problematiche rendono l’Indonesia vulnerabile e bisognosa di assistenza da parte della Comunità internazionale per combattere il fenomeno terroristico: vastità geografica e quindi presenza di molteplici potenziali obiettivi sensibili; scarsezza di risorse del governo centrale; collocazione geo-politica e contiguità con bacini a rischio quali il Sud della Thailandia ed il Sud delle Filippine. Un valido strumento per portare avanti progetti di formazione nella lotta al terrorismo nel Paese è il Jakarta Centre for Law Enforcement Cooperation, che canalizza gran parte dei progetti a livello bilaterale.

 

 

 


 

QUADRO ECONOMICO

 

 

PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI (2012)

 

PIL

1.237 miliardi dollari USA (2012)

PIL pro capite, a parità di potere di acquisto

5.100 dollari USA (2012)

Crescita PIL (%)

6,2%

Composizione per settore

agricoltura 15,4%;  industria 46,5%; servizi 38,1%

Comparto agricolo

riso, tapioca, gomma, cacao, caffè, olio di cocco, copra; pollame, bovini, suini

Comparto industriale

petrolio e gas naturale; tessile, abbigliamento e calzaturiero; mineraria, cemento, fertilizzanti chimici, gomma, turismo

Tasso povertà

11,7 %

Inflazione (%)

4,5%

Tasso di disoccupazione

6,1%

Debito pubblico

24.8% PIL (2012)

Debito estero

251.2 miliardi di dollari USA (2012)

Fonti: Ministero Affari esteri; The Cia Worldfactbook 2012

 

I dati sui fondamentali macroeconomici del 2012 confermano l’ottima salute dell’economia indonesiana. Secondo FMI e Banca Mondiale, dal 2008, nonostante la crisi finanziaria internazionale, il PIL del Paese, membro del G20, è cresciuto ad una media annuale del 5,9%, con la previsione di un +6,3% per il 2013. La crescita economica è principalmente dovuta all’aumento dei consumi interni, coniugato a politiche fiscali e monetarie ed alla solidità del sistema bancario, gli investimenti stranieri e la crescita delle esportazioni.

Il Presidente indonesiano Yudhoyono ha ripetutamente affermato che il governo indonesiano punta sull'economia 'verde' per rafforzare la crescita e che è prevista una crescita del PIL fino a 7 punti percentuali entro il 2020, grazie agli investimenti in energia pulita. Secondo Yudhoyono nella restante parte del suo mandato, fino al 2014, il PIL crescerà fino al 6,6%.

A loro volta gli esperti della Banca Mondiale hanno sostenuto, nel'Global Development Horizons 2011 - Multipolarity: The New Global Economy', che l’Indonesia sia uno dei Paesi con le maggiori potenzialità di crescita nei prossimi decenni. L'Indonesia, infatti, ha indiscusse potenzialità sia da un punto di vista economico-finanziario (ampie risorse naturali, vastissimo mercato interno e crescita) che strategico-politico (terza democrazia al mondo per numero di abitanti e il Paese laico con la più grande popolazione musulmana del pianeta). Tuttavia, secondo molti esperti locali ritengono che la situazione non sia poi così positiva e puntano l’accento sul rallentamento del processo di democratizzazione, sulla corruzione sul ritorno delle vecchie elite al potere e sulle disparità tra i cittadini. 

Restano tuttora da risolvere nodi quali l’adeguamento delle infrastrutture alla capacità di sviluppo del paese e la riduzione dei sussidi pubblici ai carburanti ed all’energia elettrica (che assorbono il 3% del PIL), da finanziare in primis con l’ampliamento dell’ancora limitata base fiscale (le tasse sul reddito rappresentano infatti solo  il 15% del PIL). Inoltre, resta attuale nell’agenda governativa l’obiettivo di ricondurre il tasso di povertà dell’8-10% entro il 2014, rispetto all’attuale 12% (circa 30 milioni di abitanti).

Nel 2011 il Presidente Yudhoyono ha lanciato il Master Plan for the Acceleration and Expansion of Indonesia’s Economic Development 2011-2015. L’obiettivo del Governo è di garantire una crescita a ritmi costanti del 7-8%, al fine di far diventare l’Indonesia la decima economia mondiale entro il 2025.

 


Relazioni parlamentari con l’Indonesia
(a cura del Servizio Rapporti internazionali)

 

 

Rappresentanze diplomatiche

 

Ambasciatore d’Italia a Jakarta

Federico FAILLA (dall’agosto 2011)

Ambasciatore d’ Indonesia a Roma

August PARENGKUAN (dall’11 dicembre 2012)

 

 

XVII Legislatura

 

 

Incontri delle Commissioni

Il 24 giugno 2013 una delegazione della IX Commissione della Camera dei Rappresentanti della Repubblica di Indonesia, guidata dall’on Ribka Tjiptaning, è stata ricevuta dal Presidente della Commissione affari sociali, on. Pierpaolo Vargiu, e da alcuni componenti l’ufficio di presidenza della Commissione. L’incontro aveva come obiettivo uno scambio di informazioni sulla normativa vigente in Italia in tema di salute ed in particolare della salute mentale, in vista dei futuri interventi legislativi nell’ambito del Programma di legislazione nazionale indonesiano (PROLEGNAS) per il periodo 2010-2014.

 

EVOLUZIONE DEI RAPPORTI PARLAMENTARI NELLE PRECEDENTI LegislaturE

 

I rapporti tra i due Parlamenti sono tradizionalmente intensi a dispetto della lontananza geografica. Le relazioni bilaterali sono infatti caratterizzate dalla intensità e dalla costanza nel corso delle legislature così come lo sono a livello di UIP ed in ambito multilaterale. Infatti, nella XVI legislatura si sono avuti ben nove incontri a livello di Commissioni parlamentari.

A livello presidenziale, si segnala  che, nella XIV legislatura, il Presidente Casini ha incontrato il Presidente del Parlamento indonesiano, l’11 gennaio 2005, in occasione della sua partecipazione alla cerimonia inaugurale della XIII riunione del Forum Parlamentare dell’Asia e del Pacifico ad Ha Long City (Vietnam).

È opportuno segnalare, inoltre, per la sua importanza che, nel corso della XV legislatura, il 5 ottobre 2006 le deputate dell'Ufficio di Presidenza della Camera hanno incontrato la vincitrice del premio "Alexander Langer" 2006, l’indonesiana Ibu Robin Lim, alla presenza dell’allora Presidente della Camera Bertinotti.

La Lim, indonesiana, conosciuta anche come “ostetrica dai piedi scalzi”, è stata premiata per il suo impegno a favore di una gravidanza sana, un parto dolce, un’accoglienza felice del neonato e contro la malnutrizione. Dopo lo tsunami si è inoltre instancabilmente impegnata nella ricostruzione ambientale sociale della sua terra.

 

Cooperazione Multilaterale

Il Dialogo Eurasiatico

Dal 1996 l’Indonesia fa parte dell’ASEM (Asia Europe Meeting)[10] un forum governativo multilaterale che ha sviluppato anche un versante parlamentare rappresentato dall’Asia-Europe Parliamentary Partnership (ASEP). La cooperazione ASEM si avvale anche di una Fondazione, l’Asia-Europe Foundation (ASEF)[11], che, in passato promuoveva, tra l’altro, incontri dei giovani deputati euro-asiatici.

 

ASEP (Asia-Europe Parliamentary Partnership)

L’ASEP rappresenta il versante parlamentare dell’ASEM[12]. Le riunioni hanno cadenza biennale. L’ultima riunione dell’ASEP, la settima, si è tenuta nel Laos dal 3 al 5 ottobre 2012. La riunione è stata dedicata a: “Asia-Europe Parliamentary Partnership for Sustainable Development”. Il Parlamento italiano non ha partecipato.

Si segnala che il Parlamento italiano, che, secondo il regolamento, avrebbe la priorità per ospitare la prossima riunione ASEP del 2014, ha comunicato alla Presidenza uscente di non poter assumere impegni in tal senso a causa delle elezioni politiche del 24-25 febbraio scorso.

Si ricorda che il Parlamento del Belgio ha ospitato la sesta riunione, ASEP VI, che si è svolta a Bruxelles dal 26 al 28 settembre 2010. La Camera dei deputati è stata rappresentata dagli onorevoli Lino Duilio (PD) e Alberto Torazzi (Lega Nord Padania). Al termine della riunione è stata approvata una dichiarazione finale, che è stata sottoposta al Vertice ASEM, tenutosi a Bruxelles dal 4 al 5 ottobre 2010. Le precedenti riunioni ASEP si sono tenute:

§         la quinta (ASEP V) a Pechino dal 18 al 20 giugno 2008 (la Camera non ha partecipato)

§         la quarta (ASEP IV) a Helsinki (Finlandia) dal 4 al 6 maggio 2006 in occasione della quale è stato approvato il regolamento dell’ASEP;

§         la terza (ASEP III) ad Hue City, in Vietnam, dal 25 al 27 marzo 2004;

§         la seconda (ASEP II) a Manila, nelle Filippine, dal 26 al 28 agosto 2002;

§         la prima (ASEP I) a Strasburgo, presso il Parlamento europeo, nel 1996. In questo caso si trattava di un incontro propedeutico e nell’incontro, peraltro, erano stati coinvolti solo i Parlamenti dei 10 Paesi asiatici e il Parlamento europeo.

 

ASEF[13]

L’Asia-Europe Foundation (ASEF), è stata istituita nel 1997 con lo scopo di favorire l’interscambio culturale e intellettuale fra Europa ed Asia e di promuovere una maggiore comprensione tra i popoli dei due continenti. La Fondazione, con sede a Singapore, gestisce una serie di attività articolate in specifici programmi. In particolare, l’iniziativa dei giovani parlamentari eurasiatici, Asia Europe Young Parlamentarians Meeting (AEYPM), che qualifica, assieme al Seminario dei Giovani Leaders dell’Asia e dell’Europa (AEYLS), la sezione politica di tali attività.

Giova sottolineare, tuttavia, mentre nei primi anni di attività tali incontri venivano organizzati regolarmente, dopo l’ultimo incontro, il sesto, dei giovani parlamentari eurasiatici (AEYPM6), che si è svolto a L’Aja dal 28 febbraio al 3 marzo 2007[14] (la Camera è stata rappresentata dall’On. Sandro Gozi), non sono stati organizzati altri incontri.

Si ricorda che il Parlamento indonesiano aveva ospitato, a Bali, un incontro dei giovani parlamentari eurasiatici dal 1° al 4 novembre 2001.

 

PRECEDENTI LEGISLATURE

 

Nel corso della XVI legislatura si sono avuti ben nove incontri, tutti a livello di Commissioni parlamentari:

 

  1. Il 18 settembre 2012 una delegazione della Commissione Giustizia del Parlamento della Repubblica di Indonesia, guidata dal Capo del Dipartimento per la Supervisione e Investigazione dei Giudici all’interno della Commissione, Suparman Marzuki, ha incontrato la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati.

 

  1. Il 6 giugno 2012 il Presidente della Commissione Affari Esteri, onorevole Stefano Stefani, ha incontrato l’incaricato d’affari della  Repubblica di Indonesia, Ministro Priyo Iswanto. Il ministro dopo aver formulato le sue condoglianze per le vittime del terremoto che ha colpito l’Emilia, ha ringraziato per la ratifica, da parte dell’Italia, dell’accordo di partenariato dell’Unione Europea con l’Indonesia (primo paese ASEAN a siglare un atto internazionale di questo tipo). Ha quindi espresso l’auspicio che gli altri paesi dell’Unione Europea facciano altrettanto. Ha, altresì, auspicato che la cooperazione tra le rispettive Assemblee parlamentari sia in futuro più regolare e meglio strutturata. Ha invitato, infine, il Presidente Stefani a recarsi in visita ufficiale in Indonesia. Il Presidente Stefani ha ricordato che la Commissione esteri ha rinviato per tre volte la missione in Indonesia a causa della situazione politica contingente, pur considerando decisivo il ruolo regionale e globale dell’Indonesia sul piano delle relazioni internazionali. Ha espresso, quindi, l’auspicio di poter utilizzare, in futuro, il volo diretto dall’Italia che la compagnia Garuda intenderebbe istituire, anche per promuovere maggiormente il turismo. L’on Stefani ha poi chiesto informazioni sull’attività del centro indonesiano per la promozione commerciale con sede a Milano. Il ministro ha rilevato, in proposito, che permane qualche problema legato alla concessione dei permessi di soggiorno. Ha informato, infine, che è stato costituito un organismo che riunisce gli ambasciatori dei paesi asiatici presenti in Italia ed invita il Presidente Stefani a partecipare alla prossima riunione.

 

  1. Il 20 dicembre 2011 una delegazione del Comitato della Commissione Agricolutra della Camera dei Rappresentanti della Repubblica di Indonesia ha svolto un incontro con la Commissione Agricoltura della Camera per approfondire la conoscenza della certificazione dei prodotti “halal” in Italia e la loro commercializzazione.

 

  1. L’8 novembre 2011 una delegazione del Gruppo interparlamentare indonesiano per la cooperazione, guidata dall’onorevole Timo Pangerang e composta da diciannove membri, è stata in visita presso la Camera dove ha incontrato il Presidente della Commissione Affari esteri, on. Stefano Stefani. La delegazione ha poi incontrato il Vice Presidente della Camera dei deputati, on. Rocco Buttiglione, ed i membri della Sezione di amicizia Italia-Asia sud-orientale, Oceania, Pacifico, Antartide (di cui fa parte anche l’Indonesia).

 

  1. Il 25 ottobre 2011,  la Commissione Difesa della Camera, guidata dal  Presidente Edmondo Cirielli (PdL), ha incontrato una delegazione indonesiana del «National Resilence Institute», istituto specializzato in studi sulla Difesa. Nel corso dell’incontro è stata sottolineata l’importanza di favorire  il rafforzamento della cooperazione tra Italia e Indonesia. Sono quindi stati illustrati il funzionamento del Parlamento italiano, il procedimento legislativo, le funzioni di controllo esercitate dalle Camere e la divisione dei poteri in Italia.

 

  1. Il 19 aprile 2011 una delegazione della Commissione difesa e affari esteri della Camera dei Rappresentanti indonesiana, guidata dal suo Vicepresidente, On. Tubagus Hasanuddin, ha incontrato alcuni componenti delle Commissioni Affari esteri, Difesa ed Attività produttive della Camera dei deputati. Scopo della visita era ricevere una informativa sulla politica italiana in merito alla sviluppo dell’industria nel settore della difesa. Nel corso dell’incontro, da parte italiana è stata ricordata la mancata ratifica da parte dell’Indonesia del Memorandum d’Intesa sulla cooperazione nei settori degli impianti, della logistica e dell’industria per la difesa tra Italia e Indonesia (che risulta finora ratificato solo da parte italiana). E’ stato inoltre tracciato il ruolo del controllo parlamentare italiano sull’acquisizione di armamenti e sollevata la questione della moratoria e abolizione della pena di morte. La delegazione indonesiana, dopo aver dichiarato l’impegno a verificare l’iter del memorandum, ha evidenziato gli sforzi del paese a sviluppare ulteriormente l’industria della difesa nazionale sottolineando che i finanziamenti per tale comparto sono stati recentemente triplicati. L’On. Hasanuddin, dopo aver ricordato il ruolo che l’Indonesia svolge in ambito AESEAN e nel contesto regionale, ha richiamato l’impegno del suo paese nella lotta al terrorismo e alla promozione del dialogo interreligioso; ha quindi sottolineato che è stata avviata nel paese la discussione sulla moratoria della pena di morte ed ha espresso l’auspicio di un esito positivo di tale riflessione. E’ stata, infine, sottolineata da entrambe le parti la necessità di rafforzare la cooperazione bilaterale sia a livello politico che economico.

 

  1. Il 28 ottobre 2010 una delegazione della Commissione V telecomunicazioni, lavori pubblici, edilizia pubblica e sviluppo delle regioni arretrate della Camera dei Rappresentanti del Popolo indonesiana ha incontrato il Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, On. Alessandro Alessandri, al fine di avere una informativa inerente alla normative vigente in materia di edilizia popolare in Italia, in considerazione del fatto che il Parlamento indonesiano sta predisponendo una proposta di legge in tal senso. Della delegazione, composta da 16 parlamentari, facevano parte l’On. Yasti Soepredjo Mokoagow, Presidente della Commissione stessa e l’On. Muhidin M. Said, Vicepresidente. Dopo aver ringraziato per la solidarietà espressa a seguito dei morti provocati dallo tsunami del 25 ottobre 2010 e ricordato l’aiuto italiano dopo quello del 2004, il Vicepresidente Muhidin Said ha chiesto informazioni sui programmi di edilizia pubblica che il governo italiano ha varato per i cittadini meno abbienti. Il Presidente Alessandri, dopo aver ricordato che l’80% degli italiani ha case di proprietà e che circa 1 o 2 milioni di famiglie sono in attesa di una casa, ha evidenziato che il governo sta lavorando su un nuovo programma di edilizia popolare che prevede il recupero da parte dello Stato degli appartamenti dei privati invenduti per metterli a disposizione delle famiglie meno abbienti; tale nuova normativa dovrebbe prevedere inoltre una tassazione più bassa per chi affitta (prevedendo tra l’altro dei minimi di affitto e una compartecipazione dello Stato), una serie di incentivi per le ristrutturazioni e le costruzioni di qualità e a risparmio energetico. Il Presidente Alessandri ha da ultimo rimarcato il ruolo delle regioni e degli enti locali nei piani di edilizia popolare.

 

  1. Il 21 ottobre 2008 una delegazione della Commissione ad hoc del Parlamento indonesiano, composta da 15 membri della Commissione e guidata dal suo Presidente, Maruahal Silalahi, ha incontrato la Commissione Agricoltura al fine di avere uno scambio di idee riguardo all’attuazione della Convenzione ONU sul diritto del Mare del 10 dicembre 1982, con particolare riguardo alle conservazione ed alla gestione degli stock ittici transnazionali e degli stock ittici altamente migratori. Scopo della Commissione era infatti la predisposizione di un progetto di legge che regolasse l’attuazione delle disposizioni contenute nella predetta Convenzione. 

 

  1. Il 12 giugno 2008 il Presidente della Commissione affari esteri, on. Stefano Stefani, ha ricevuto l'inviato speciale del Presidente della Camera dei Rappresentanti dell'Indonesia, Melchias Markus Mekeng. L’incontro era finalizzato a sollecitare l’appoggio dell’Italia alla candidatura del Presidente della Camera dei Rappresentanti indonesiana, Agung Laksono, alla presidenza della IPU (Unione interparlamentare). L’elezione del nuovo Presidente della IPU, che sarebbe succeduto al Presidente Pierferdinando Casini, si sarebbe tenuta in occasione della 119° riunione plenaria dell’Unione interparlamentare.

 

 

 

 

Unione interparlamentare (UIP )

In ambito UIP[15] opera la Sezione di amicizia Italia-Asia sud-orientale, Oceania, Pacifico, Antartide, (di cui fa parte anche l’Indonesia), presieduta nella XVI legislatura dall’On. Roberto Antonione (PLI) e composta dagli onn. Sesa Amici (PD), Emerenzio Barbieri (PdL), Claudio D’amico (LNP), Marco Fedi (PD), Osvaldo Napoli (PdL), Antonio Razzi (PT), e dai senn. Barbara Contini (FLI), Gianpiero D’Alia (Udc-Svp-Aut: Uv-Maie-Is-Mre), Alberto Filippi (Cn-Io Sud-Fs).

 

L’8 novembre 2011 una delegazione del Gruppo interparlamentare indonesiano per la cooperazione, guidata dall’onorevole Timo Pangerang e composta da diciannove membri, è stata in visita presso la Camera dei deputati ed ha incontrato il Presidente del Gruppo Italiano dell’Unione Interparlamentare, on. Antonio Martino, e i membri della Sezione di amicizia Italia-Asia sud-orientale, Oceania, Pacifico, Antartide.

Dal 29 aprile al 4 maggio 2007 l’Indonesia ha ospitato nell’Isola di Bali la 116ma Assemblea dell'Unione Interparlamentare.

 

Attività Parlamentare svolta nella XVI legislatura

DISEGNI DI LEGGE DI RATIFICA

Legge n. 192/11 del 27 ottobre 2011, GU n. 273 del 23 novembre 2011 Ratifica ed esecuzione dell'Accordo quadro di partenariato globale e cooperazione tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Indonesia dall'altra, con Atto finale, fatto a Giacarta il 9 novembre 2009.

Legge n. 82/10 del 13 maggio 2010, GU n. 132 del 9 giugno 2010. Ratifica ed esecuzione del Memorandum d'Intesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica indonesiana concernente l'apertura dell'Ufficio "Indonesian Trade Promotion Center" (ITPC), fatto a Jakarta il 10 marzo 2008.

Si segnala, in proposito, l’Ordine del Giorno 9/3082/1, accolto dal governo, presentato dall’On. Stefano Stefani il 9 marzo 2010, che con riferimento alla ratifica del Memorandum d'intesa tra Italia e Indonesia concernente l'apertura dell'Ufficio «Indonesian Trade Promotion Center» (ITPC) a Milano, impegna il Governo a garantire al più presto agli operatori italiani analoga assistenza commerciale in Indonesia, atta a corrispondere all'auspicato incremento dell'interscambio, apprestando ogni idonea misura organizzativa.

 

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Nella XV legislatura si segnala la partecipazione, in rappresentanza della Camera, dell’onorevole Grazia Francescato (Verdi) alla 13ma Sessione della Conferenza delle Parti relativa alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si è svolta a Bali dall’11 al 14 dicembre 2007.

 

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Per quanto riguarda la XIV legislatura, è opportuno menzionare che l’11 gennaio 2005, in occasione della sua partecipazione alla cerimonia inaugurale della XIII riunione del Forum Parlamentare dell’Asia e del Pacifico ad Ha Long City (Vietnam), il Presidente Casini ha incontrato il Presidente del Parlamento indonesiano.

Il Presidente Casini era stato, altresì, invitato a effettuare una visita ufficiale in Indonesia.

Una delegazione della Camera dei Rappresentanti (Dewan Perwakilan Rakyat), guidata dal Vice Presidente Widjaja, ha incontrato l’allora Vice Presidente Fabio Mussi il 15 novembre 2001. Nel corso dell’incontro è emerso che l’Indonesia si stava apprestando a modificare l’assetto istituzionale e considerando, in particolare, la possibilità di introdurre l’elezione diretta del Presidente della Repubblica[16].

 

 


Profili biografici
(a cura del Servizio Rapporti Internazionali)

 

Ignatius Mulyono
Presidente della Commissione Affari giuridici e legge, diritti umani e sicurezza della Camera dei Rappresentanti indonesiana


 

 

 

Ignatius Mulyono è nato a SURAKARTA (Indonesia) il 17 aprile 1945, di religione cattolica, laureato.

 

Esperienza politica

1998-2001: parlamentare

2001-2004: esperto dello Staff della III Commissione parlamentare

2004-2009: parlamentare

2009-2014: parlamentare, presidente del Consiglio legislativo

 

Esperienza professionale

Capo della KONI, società del nord del Sumatra di pugilato dilettantistico e presidente della Daily Pengda Pertina e della Daily Central Pertina.

 

 


Dimyati Natakusumah
Capo Delegazione della Camera dei Rappresentanti indonesiana

 

Dimyati Natakusumah è nato a Tangerang (Indonesia) il 17 settembre 1966, di religione islamica, laureato in scienze politiche presso l’Università Indonesia, di Pasundan e di Padjadjaran.

Presidente della Rizka Carlita Utama e Direttore di un istituto di formazione professionale sulle competenze informatiche.

 

Esperienze precedenti

2000-2010: provincia di Pandeglang del Banten

2009-2014: parlamentare

Presidente della Kadin Pandeglang, della Gapensi e della Hipmi del Giava occidentale

Esperto dell’assemblea per il Partito Unito per lo Sviluppo della Regione di Banten

Presidente del Partito Unito per lo Sviluppo della Regione di Banten

Presidente del Koni Pandeglang della Regione di Banten

 

 


Composizione della delegazione

Delegazione parlamentare
della Camera dei rappresentati Indonesiana


1.     Dimyati Natakusumah, parlamentare, capo della Delegazione (Partito Unito dello Sviluppo, islamico moderato)

2.     Ignatius Mulyono, parlamentare, capo del Consiglio legislativo (Partito Democratico del Presidente Yudhoyono)

3.     Anna Mu’awanah, parlamentare, Vice capo del Consiglio legislativo (Partito Nazionale del Risveglio, dell’ex Presidente Wahid, di matrice islamica)

4.     Sunardi Ayub, parlamentare, Vice capo del Consiglio legislativo (Hanura, Partito della Coscienza popolare, dell’ex Generale Wiranto, si ispira all’ideologia della Pancasila)

5.     Harry Witjaksono, parlamentare (Partito Democratico del Presidente Yudhoyono)

6.     Didi Irawadi Syamsuddin, parlamentare (Partito Democratico del Presidente Yudhoyono)

7.     Taufik Hidayat, parlamentare (Partito Golkar, ex partito di maggioranza ai tempi della dittatura di Suharto, nazionalista)

8.     Ali Wongso Halomoan Sinaga, parlamentare (Partito Golkar, ex partito di maggioranza ai tempi della dittatura di Suharto, nazionalista)

9.     Rusli Ridwan, parlamentare (Partito del Mandato Nazionale, di matrice islamica)

10.  Ahmad Yani, parlamentare (Partito Unito dello Sviluppo, islamico moderato)

11.  Djamal Aziz, parlamentare (Hanura, Partito della Coscienza popolare, dell’ex Generale Wiranto, si ispira all’ideologia della Pancasila)

12.  Tri Budi Utami, segretaria della Delegazione

13.  Ahmad Yani, segretaria della Delegazione

14.  Arwani, esperto

 

Per l'Ambasciata Indonesiana saranno presenti:

1. S.E. August Parengkuan, l'Ambasciatore

2. Gulfan Afero, Ministro Consigliere per affari politici

3. Vivi Feriany, Terzo Segretario per affari politici

4. Ika Rochmawati, interprete



[1]     Pancasila è un termine derivante dalla lingua sanscrita, dove panca sta per cinque sensi, mentre sila sono i principi. Rappresenta, quindi, i cinque principi fondamentali che esprimono l’ideologia nazionale su cui si basa la Costituzione del 1945: monoteismo, umanitarismo, unità nazionale, democrazia rappresentativa e giustizia sociale.

[2]     La riforma del 2002 ha abolito i 38 seggi assegnati alle Forze armate e alla Polizia.

[3]     Fonti:The CIA Worldfactbook 2013, Unione Interparlamentare, Ministero degli Affari esteri, fonti di stampa.

[4]     Fonti: The CIA WorldFactoBook 2013, Unione Interparlamentare, Ministero degli Affari esteri, fonti di stampa.

[5]     Secondo il Rapporto 2013 di Amnesty International, “La situazione dei diritti umani nel mondo”, riguardo all’Indonesia si ricorda che per il quarto anno consecutivo non ci sono state notizie di esecuzioni. Tuttavia durante l’anno sono state comminate almeno 12 condanne a morte e almeno 130 persone erano in attesa di esecuzione. A ottobre 2012 la Corte suprema ha commutato la condanna a morte di un trafficante di droga, risalente ad agosto 2011, con la motivazione che “la pena capitale costituisce una violazione dei diritti umani e della Costituzione”. Sempre a ottobre, e stato annunciato che il presidente aveva commutato 19 condanne a morte tra il 2004 e il 2011.

[6]     Fonte: UIP.

[7]     Fonte UIP. Si ricorda nel Parlamento italiano le donne sono 290, di cui 92 al Senato (28.84%) e 198 alla Camera (31.43%).

[8]     La riforma del 2002 ha abolito i 38 seggi assegnati alle Forze armate e alla Polizia.

[9]     Pancasila è un termine derivante dalla lingua sanscrita, dove panca sta per cinque sensi, mentre sila sono i principi. Rappresenta, quindi, i cinque principi fondamentali che esprimono l’ideologia nazionale su cui si basa la Costituzione del 1945: monoteismo, umanitarismo, unità nazionale, democrazia rappresentativa e giustizia sociale.

[10] Il processo intergovernativo ASEM (Asia Europe Meeting), è stato avviato nel 1996 tra i 15 Paesi membri dell'Unione europea e 10 Paesi dell'area asiatica (Brunei, Cina, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Indonesia, Malesia, Singapore, Thailandia e Vietnam). In occasione del Vertice di Hanoi dell’ottobre 2004 sono entrati a far parte dell’organismo di cooperazione eurasiatico altri 13 paesi: Cambogia, Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Laos, Lettonia, Lituania, Malta, Myanmar/Birmania, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. Al vertice ASEM di Helsinki del 2006 era stato deciso di allargare la cooperazione a: Bulgaria, Romania, India, Pakistan, Mongolia e al Segretariato ASEAN (Association of South East Asian Nations). Tale allargamento è stato formalizzato in occasione del vertice ASEM di Pechino del 24 e 25 ottobre 2008 a cui tali paesi hanno partecipato per la prima volta. Nel corso del Vertice ASEM del 2010 Australia, Nuova Zelanda e Federazione Russa, hanno partecipato per la prima volta all’esercizio e ne sono divenuti pertanto membri. Si segnala che alla riunione dell’ASEP del 2010 parlamentari del Parlamento australiano e della Camera dei rappresentanti neozelandese, nonché del Parlamento russo, sono stati invitati a partecipare come osservatori.

[11] L’Asia-Europe Foundation (ASEF), è stata istituita nel 1997 con lo scopo di favorire l’interscambio culturale e intellettuale fra Europa ed Asia e di promuovere una maggiore comprensione tra i popoli dei due continenti. La Fondazione, con sede a Singapore, gestisce una serie di attività articolate in specifici programmi. In particolare, l’iniziativa dei giovani parlamentari eurasiatici, Asia Europe Young Parlamentarians Meeting (AEYPM), che qualifica, assieme al Seminario dei Giovani Leaders dell’Asia e dell’Europa (AEYLS), la sezione politica di tali attività. Tuttavia, in questi ultimi anni non vi sono stati incontri. L’ultimo incontro, il sesto, dei giovani parlamentari eurasiatici (AEYPM6), si è svolto a L’Aja dal 28 febbraio al 3 marzo 2007. Il precedente incontro dei Young Parliamentarians Meeting dell’ASEF, il quinto, si è svolto a Guilin (Cina) dal 23 al 26 ottobre 2003. Nell’ottobre 2002 la riunione dei giovani parlamentari è stata invece ospitata dalla Camera dei deputati a Venezia. In precedenza i giovani parlamentari eurasiatici si sono incontrati, nel novembre 1998, a Cebu nelle Filippine, nell’aprile 2000 a Cascais in Portogallo e, nel novembre 2001 a Bali in Indonesia.

[12]   Si segnala che il Parlamento del Myanmar/Birmania nel 2012, ha preso parte per la prima volta alla riunione dell’ASEP; in occasione della riunione di Helsinki del maggio 2006 si erano infatti opposti alla sua partecipazione i rappresentanti dei Parlamenti dell’UE.

[13]   L’Asia-Europe Foundation (ASEF), è stata istituita nel 1997 con lo scopo di favorire l'interscambio culturale e intellettuale fra Europa ed Asia e di promuovere una maggiore comprensione tra i popoli dei due continenti.

[14]   Il precedente incontro dei Young Parliamentarians Meeting dell’ASEF, il quinto, si è svolto a Guilin (Cina) dal 23 al 26 ottobre 2003. Nell’ottobre 2002 la riunione dei giovani parlamentari è stata invece ospitata dalla Camera dei deputati a Venezia. In precedenza i giovani parlamentari eurasiatici si sono incontrati, nel novembre 1998, a Cebu nelle Filippine, nell’aprile 2000 a Cascais in Portogallo e, nel novembre 2001 a Bali in Indonesia.

[15] Era pervenuta alla Camera nel febbraio 2008 una lettera dell’on. Agung Laksono, allora Presidente della Camera dei Rappresentanti, indirizzata all’allora Presidente Bertinotti nella quale presentava la propria candidatura alla IPU. Tuttavia, in occasione della 119° riunione plenaria dell’Unione interparlamentare, che si è svolta a Ginevra dal 13 al 15 ottobre 2008, è stato eletto Presidente della IPU Theo-Ben Gurirab, Speaker dell’Assemblea Nazionale della Namibia.

[16]   Il Parlamento indonesiano ha poi votato nell’agosto 2002 una riforma costituzionale che prevede l’elezione diretta del Presidente della Repubblica.