Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Ufficio Rapporti con l'Unione Europea
Titolo: Conclusioni del Consiglio europeo del 19-20 dicembre 2013 in materia di Politica di sicurezza e difesa comune - Comunicazioni del Ministro della difesa - 23 gennaio 2014
Serie: Documentazione per le Commissioni - Audizioni e incontri con rappresentanti dell'UE    Numero: 4
Data: 22/01/2014
Descrittori:
CONSIGLIO EUROPEO   DIFESA E SICUREZZA INTERNAZIONALE


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Conclusioni del Consiglio europeo del 19-20 dicembre 2013 in materia di Politica di sicurezza e difesa comune

22 gennaio 2014
Comunicazioni del Ministro della difesa - 23 gennaio 2014



Indice

Premessa|Aumentare l'efficacia, la visibilità e l'impatto della PSDC|Potenziare lo sviluppo delle capacità|Rafforzare l'industria europea della difesa|Prossimi passi|Attività della Camera dei deputati|



Premessa

Il Consiglio europeo del 19-20 dicembre 2013, per la prima volta dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, ha svolto un dibattito tematico sulla politica di sicurezza e difesa comune (PSDC), individuando azioni prioritarie per una cooperazione più forte intorno a tre assi:

  • aumentare l’efficacia, la visibilità e l’impatto della PSDC;
  • potenziare lo sviluppo delle capacità;
  • rafforzare l’industria europea della difesa.

Il Consiglio europeo sottolinea che i bilanci per la difesa sono sottoposti a vincoli che limitano la capacità di sviluppare, dispiegare e sostenere i mezzi militari e che la frammentazione dei mercati europei della difesa compromette la sostenibilità e la competitività dell'industria europea della difesa e della sicurezza.

SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute) 2013


Aumentare l'efficacia, la visibilità e l'impatto della PSDC

Nelle conclusioni si afferma che l'Unione deve mantenere l’impegno a lavorare in collaborazione con le Nazioni Unite e la NATO.

Si sottolinea, altresì, l'importanza di sostenere i paesi partner e le organizzazioni regionali, fornendo formazione, consulenza, attrezzature e risorse, in modo di accrescere la loro capacità di prevenire e gestire autonomamente le crisi e si invita alla massima coerenza fra azioni dell'Unione e degli Stati membri.

Si chiede poi di migliorare la capacità di risposta rapida dell’UE attraverso una maggiore flessibilità e schierabilità dei gruppi tattici (Battlegroups) dell’EU, la revisione del meccanismo Athena e procedure più flessibili per accelerare lo schieramento di missioni civili dell’UE.

Al riguardo, potrebbe risultare opportuno acquisire informazioni puntuali dal Governo sull'effettiva disponibilità e operatività dei gruppi tattici e sul contributo dell'Italia in proposito.

L’istituzione dei gruppi tattici è volto a dotare l’UE di contingenti militari di reazione rapida. Un gruppo tattico è costituito da circa 1500 uomini e deve essere in grado di svolgere tutti i cosiddetti compiti Petersberg elencati all’art. 43, paragrafo 1 del Trattato sul funzionamento dell’UE. Fino ad ora i gruppi tattici non sono stati mai impiegati.
Il meccanismo Athena è un dispositivo concepito per amministrare, sulla base di contributi degli Stati membri in proporzione dei rispettivi PIL nazionali, il finanziamento di una serie di spese definite come comuni nell’ambito di operazioni militari condotte nel quadro della PESC, che non sono iscritte nel bilancio dell’Unione europea (tuttavia il finanziamento di Athena copre una parte minima dei costi effettivi delle missioni, pari al massimo a circa il 10%). Il personale impiegato dall’UE nella PSDC ammonta a circa 7000 unità dislocate in 12 missioni civili (EULEX Kosovo; EU BAM Moldavia e Ucraina; EUJUST Lex in Iraq; Eupol Copps nei territori palestinesi; EU BAM Rafah, frontiera tra Gaza e l’Egitto; EUSEC Congo; EUPOL Afghanistan; EUMM Georgia; EUCAP SAHEL Niger; EUAVSEC Sud Sudan; EUCAP Nestore; EUBAM Libia) e 4 operazioni militari (EUFOR-Althea in Bosnia-Erzegovina; EUNAVFOR-Atalanta, pirateria al largo delle coste somale; EUTM Somalia; EUTM Mali). L’Italia partecipa a tutte le operazioni militari e a quelle civili indicate in corsivo.

In relazione alle nuove sfide in materia di sicurezza, il Consiglio europeo chiede:

  • la predisposizione di un quadro strategico UE in materia di ciberdifesa nel 2014;
  • l'adozione di una strategia per la sicurezza marittima dell'UE entro il giugno 2014;
  • maggiori sinergie fra gli attori della PSDC e dello Spazio di libertà, sicurezza e giustizia, al fine di affrontare le questioni orizzontali (criminalità organizzata, tratta di esseri umani e terrorismo);
  • progressi nello sviluppo del sostegno della PSDC a regioni e paesi terzi al fine di migliorare la gestione delle frontiere;
  • il rafforzamento della cooperazione per affrontare le sfide della sicurezza energetica;

Il Consiglio europeo invita l'Alto rappresentante a riferire su tali temi al Consiglio nel corso del 2015.

 

capacità di risposta rapida
gruppi tattici
meccanismo Athena
nuove sfide in materia di sicurezza


Potenziare lo sviluppo delle capacità

Nelle conclusioni si indica il sostegno ad approcci cooperativi fra gli Stati membri per lo sviluppo di capacità basate su norme comuni o per disposizioni in materia di utilizzo, mantenimento o formazione comuni, usufruendo nel contempo dell'accesso a tali capacità.

Si ricorda che il Consiglio dell’UE ha adottato il 19 novembre 2012, su proposta dell’agenzia europea per la difesa, un codice di condotta su Pooling & Sharing che reca azioni per sostenere gli sforzi di cooperazione degli Stati membri volti a usare in modo collettivo capacità militari (Pooling) o a prevedere, quando uno Stato membro decide di abbandonare il supporto ad alcune capacità o attività, la garanzia che tali capacità e attività potranno essergli fornite o eseguite da un altro Stato membro (Sharing).
Alcuni Stati, infine, hanno avviato una stretta collaborazione nel settore mediante accordi bilaterali, quale quelli stipulati tra Francia e Regno Unito nel novembre 2010. Alcuni di essi riguardano il mercato della difesa: il supporto e l’addestramento per il velivolo da trasporto A 400 M e la realizzazione di sistemi di contromisura per le mine navali, di satelliti di comunicazione, di velivoli non pilotati ad altitudine media e lungo raggio e, in prospettiva, anche armati. A questi si aggiunge un accordo strategico decennale nel campo delle armi complesse (missili e sistemi di difesa aerea) volto a costituire un'unica industria europea in questo settore.

Il Consiglio europeo si impegna, inoltre, a sostenere i programmi multinazionali nei seguenti settori:

  • sistemi aerei pilotati a distanza (RPAS) nel periodo 2020-2025: attraverso l’elaborazione di un programma di RPAS di “mezza altitudine lunga estensione”, la creazione di una comunità di utenti fra gli Stati membri partecipanti, finanziamenti adeguati a partire dal 2014 per le attività di ricerca a sviluppo. Si invita, inoltre, la Commissione europea ad istituire un quadro normativo per l’integrazione del RPAS nel sistema aeronautico europeo entro il 2016;
Si ricorda che l’Italia ed altri sei Stati (Francia, Germania, Grecia, Spagna, Paesi Bassi e Polonia) hanno manifestato l’intenzione di partecipare alla proposta di creare una comunità di utenti RPAS per la cooperazione e lo scambio di informazioni;
  • capacità di rifornimento in volo: conseguendo progressi verso un aumento della capacità globale, una riduzione della frammentazione dellaflotta e la creazione di una flotta di aerei multiruolo per il trasporto ed il rifornimento;
Si ricorda che l’Italia insieme a Belgio, Grecia, Spagna, Francia, Ungheria, Lussemburgo, Polonia, Portogallo e Parsi Bassi partecipa ad un progetto avviato l’Agenzia per la difesa europea (EDA) nel novembre 2012 per il rafforzamento delle capacità di rifornimento in volo. Supporto esterno al progetto è fornito anche da Francia e Regno unito.
  • comunicazione satellitare statale di prossima generazione mediante una stretta cooperazione a livello europeo e la creazione di un gruppo di utenti nel 2014;
Si ricorda che l’Agenzia per la difesa europea (EDA) ha deciso il 19 novembre 2013 di costituire un gruppo dedicato alla comunicazioni satellitari governative (GOVSATCOM) composto da Germania, Spagna, Francia, Regno unito ed Italia al fine di valutare in che modo le rispettive capacità nazionali correnti e programmate possano far fronte a future esigenze;
Nel settembre 2012 l’EDA ha avviato il progetto Europea Satellite Communication Procurement Cell (ESPC) per condividere e mettere in comune appalti per la comunicazione commerciale satellitare tra Stati membri. Al momento, oltre all’Italia, partecipano al progetto Belgio, Finlandia, Francia, Lussemburgo, Polonia, Regno Unito, e Romania.
  • la ciberdifesa: elaborazione di una tabella di marcia e di progetti concreti su formazione e esercitazioni, miglioramento della cooperazione civile/militare nonché protezione dei mezzi nelle missioni e operazioni dell'UE.
Si ricorda che la cibersicurezza nell’ambito della difesa è una delle priorità della strategia dell’UE per garantire un elevato di sicurezza delle reti e dell’informazione nell’Unione delineata nella comunicazione Commissione europea e l’Alto Rappresentante congiunta JOIN(2013)1 “Strategia dell'Unione europea per la cibersicurezza: un ciberspazio aperto e sicuro”, presentata il 7 febbraio 2013.

Il Consiglio europeo invita ad una maggiore trasparenza e condivisione delle informazioni sulla pianificazione della difesa. A tal fine, invita l'Alto rappresentante e l'Agenzia europea per la difesa a presentare un proposte per una cooperazione più sistematica entro la fine del 2014, in coerenza con i processi di pianificazione esistente della NATO.

Il Consiglio europeo incoraggia, altresì, lo sviluppo di incentivi e approcci innovativi per la cooperazione sulla messa in comune e la condivisione (pooling and sharing) e invita l'Agenzia europea per la difesa ad esaminare modalità con le quali gli Stati membri possano cooperare in progetti di acquisizione in comune.

Il Consiglio europeo chiede di potenziare lo sviluppo delle capacità civili.

 

cooperazione tra Stati membri
programmi multinazionali
sistemi aerei pilotati a distanza
rifornimento in volo
comunicazione satellitare
ciberdifesa
pianificazione della difesa


Rafforzare l'industria europea della difesa

Il Consiglio europeo ritiene che una base industriale e tecnologica di difesa (EDTIB) più integrata, sostenibile, innovativa e competitiva rafforzerà l’autonomia strategica dell’Europa e la sua capacità di agire con i partner, stimolando occupazione, innovazione e crescita in Europa.

Le conclusioni del Consiglio europeo in tale ambito tengono conto delle indicazioni formulate dalla Commissione europea nella comunicazione “Verso un settore della difesa e della sicurezza più concorrenziale ed efficiente” (COM(2013)542), del 24 luglio 2013.

Il Consiglio europeo sottolinea l’importanza di un mercato della difesa ben funzionante e basato sull'apertura, sulla parità di trattamento e di opportunità e sulla trasparenza per tutti i fornitori europei e richiama la necessita di garantire la piena e corretta attuazione ed applicazione delle due direttive in materia di difesa del 2009.

Si tratta della direttiva 2009/81/CE in materia di appalti pubblici nel settore della difesa e della sicurezza e della direttiva 2009/43/CE relativa ai trasferimenti all’interno delle Comunità di prodotti per la difesa.

Il Consiglio europeo propone azioni nelle seguenti aree:

  • ricerca/duplice uso: gli Stati membri devono aumentare gli investimenti in programmi di ricerca cooperativi e massimizzare le sinergie tra ricerca nazionale e UE. La Commissione europea e l'Agenzia europea per la difesa dovranno elaborare proposte per stimolare la ricerca in tale ambito;
  • certificazione e normazione: l'Agenzia europea per la difesa e la Commissione elaboreranno una tabella di marcia per lo sviluppo di norme industriali per la difesa entro la metà del 2014. L'Agenzia europea per la difesa svilupperà opzioni per abbassare i costi della certificazione militare, migliorando il riconoscimento reciproco tra Stati membri dell'UE in tale ambito;
  • piccole e medie imprese: si sottolinea l'ilo futuri programmi di ricerca e tecnologia dell'UE;
  • sicurezza dell'approvvigionamento: si invita la Commissione europea ad elaborare una tabella di marcia per un regime globale di sicurezza dell'approvvigionamento a livello di UE.

 

base industriale e tecnologica
ricerca/duplice uso
certificazione e normazione
PMI
cluster strategici
sicurezza approvvigionamento


Prossimi passi

Il Consiglio europeo valuterà i progressi concreti su tutte le questioni nel giugno 2015 e fornirà ulteriori orientamenti sulla base di una relazione del Consiglio fondata su contributi della Commissione, dell'alto rappresentante e dell'Agenzia europea per la difesa.



Attività della Camera dei deputati

(a cura del Servizio Studi)

In vista del Consiglio europeo del 19 e 20 dicembre 2013, le Commissioni III Affari esteri comunitari e IV Difesa della Camera hanno approvato lo scorso 18 dicembre la risoluzione 8-00031 con la quale impegnano il Governo a promuovere, in sede europea, un'azione volta a colmare le lacune del sistema della difesa europea e a promuovere:

quanto al primo pilastro, relativo all'efficienza operativa
  • l'elaborazione di un nuovo Strategy Paper con una visione europea compiuta sulle nuove minacce di tipo geostrategico, con specifico riferimento al Mediterraneo e al Sahara, e sulle conseguenti misure da adottare sul terreno della PESC e della PSDC per garantire al continente europeo il mantenimento di pace e sicurezza anche nel lungo periodo;
  • la piena implementazione dello strumento delle cooperazioni rafforzate nel settore della difesa e il potenziamento delle forze di pronto intervento;
  • l'individuazione, con il supporto dell'Agenzia europea per la difesa, degli investimenti e dei progetti industriali condivisi, da porre in essere promuovendo partnership industriali, in modo da coinvolgere tutto il tessuto produttivo europeo, evitando la sovrapposizione di programmi d'arma;
  • la messa a sistema delle risorse comuni fra i Paesi dell'Unione, come le strutture addestrative e i poligoni, anche al fine di ridurre progressivamente il peso delle servitù militari sul nostro Paese;
quanto al secondo pilastro, relativo alla capacità di difesa, ad assicurare:
  • l'effettivo avvio di programmi europei a sostegno delle capacità comuni nel campo della sorveglianza aerea satellitare, affiancando le capacità nazionali con nuove iniziative comuni;
  • il rafforzamento delle attività di ricerca e sviluppo, e, in questo quadro, la produzione europea nel settore navale ed in quello aeronautico ad alta tecnologia, garantendo continuità e sostegno ai consorzi europei esistenti e prevedendone la costituzione di nuovi a partire dal settore dei droni;
  • l'impegno comune sullo sviluppo di capacità-chiave, come il rifornimento in volo e la cyber difesa;
  • la valorizzazione delle sinergie tra difesa militare e difesa civile nella prospettiva da tempo sostenuta dall'Italia in sede europea di un concetto integrato della difesa;
quanto al terzo pilastro, relativo all'industria della difesa, a promuovere:
  • il riconoscimento dell'importanza di misure a sostegno delle piccole e medie imprese, anche al fine di facilitare l'accesso ad opportunità di ricerca e sviluppo, soprattutto in vista del programma Horizon 2020;
  • l'impegno per la sicurezza degli approvvigionamenti e la correlata esigenza di una piena applicazione della direttiva sui trasferimenti intracomunitari;
  • lo scambio di informazioni su sistemi di controllo nazionale degli investimenti esteri in imprese strategiche per la difesa;
  • la valorizzazione delle sinergie tra ricerca civile e militare nel settore delle tecnologie ad uso duale in modo da sviluppare capacità dual use anche negli assetti operativi della Difesa;
  • la cooperazione nel settore dei processi di standardizzazione e certificazione, in cui l'Italia vanta un particolare livello di eccellenza;
  • una politica europea di protezione della proprietà intellettuale e delle regole di ingaggio societario.

Le Commissioni riunite IV Difesa e X attività produttive commercio e turismo della Camera dei deputati, in esito all’esame della comunicazione della Commissione europea “Verso un settore della difesa e della sicurezza più concorrenziale ed efficiente”, hanno approvato il 12 dicembre 2013 un documento finale nel quale si impegna il Governo a sottolineare, tra l’altro, le seguenti esigenze:

In ambito europeo:
  • la PSDC deve essere coordinata con altre politiche dell'UE (ricerca, innovazione e industria; sviluppo; sicurezza marittima, aerea, spaziale e informatica; sorveglianza delle frontiere);
  • la ristrutturazione dell'industria della difesa deve inserirsi in un quadro coerente che ne tuteli la strategicità, anche in termini di creazione di posti di lavoro e di rafforzamento delle capacità competitive;
  • concordare paradigmi comuni nelle relazioni NATO-UE per l'individuazione di un migliore bilanciamento tra le due organizzazioni e l'incentivazione di decisioni su investimenti e capacità fondate su una comprensione comune delle minacce;
  • assicurare la piena applicazione delle direttive 2009/81/CE (appalti di lavori, di forniture e di servizi nei settori della difesa e della sicurezza) e 2009/43/CE (trasferimenti all’interno delle Comunità di prodotti per la difesa) e un maggiore coordinamento fra gli Stati membri per favorire un efficace utilizzo del sistema delle licenze, attraverso la definizione di standard e certificazioni comuni a livello europeo;
  • le misure volte a preservare la competitività dell'industria della difesa devono tenere conto della peculiarità dei soggetti che operano in tale ambito, in particolare dei produttori di componenti e fornitori di servizi (ingegneria meccanica) e i fornitori di merci e servizi generali (trasporti e addestramento) essenzialmente a livello di PMI, per le quali si devono attivare interventi per l'internazionalizzazione delle attività, trasferimenti di tecnologia e finanziamento di opportunità commerciali, la rimozione degli ostacoli in materia di appalti e di subappalti;
  • sostenere gli investimenti nei progetti in settori a carattere duale (dual-use), anche attraverso la creazione di un fondo per il riequilibrio del mercato;
  • semplificare la certificazione per i prodotti delle difesa;
  • assicurare l’avvio di nuovi programmi europei nel campo delle infrastrutture satellitari, comunicazione e osservazione;
Sul piano nazionale:
  • impiegare le risorse finanziarie in modo efficiente;
  • partecipare attivamente alle sedi di cooperazione e informarne il Parlamento;
  • assicurare il costante coinvolgimento del Parlamento, al fine di recuperare il deficit di comunicazione e definire obiettivi e scadenze in vista del semestre di Presidenza italiana del Consiglio dell’UE;
  • creare le condizioni migliori perché l'industria italiana possa competere a livello internazionale, salvaguardando le eccellenze nazionali;
  • assicurare certezza sullo stanziamento di risorse finanziarie per consentire alle aziende di pianificare i programmi di investimento in R&S;
  • valutare la possibilità di prevedere il ricorso allo strumento del credito di imposta per incentivare le attività di ricerca da parte dell'industria;
  • partecipare alle cooperazioni multilaterali europee per favorire i sistemi che possono essere progettati e prodotti direttamente per una gestione comune tra Stati membri e sostenere la necessità di un coordinamento nella fase della vendita a paesi terzi;
  • adottare una politica che premi i sistemi integrati europei della difesa e valuti procedure per l'acquisto di sistemi d'arma con una ricaduta occupazionale e tecnologica a vantaggio delle aziende dell'UE.

Presso la Commissione difesa della Camera è in corso l’esame del documento conclusivo, depositato nella seduta dell’8 dicembre 2013, dell’indagine conoscitiva sui sistemi d'arma destinati alla difesa in vista del Consiglio europeo di dicembre 2013.

L’indagine ha affrontato, in particolare, due tematiche: la dimensione europea della difesa e le prospettive di una maggiore integrazione europea; la pianificazione dello strumento militare nazionale con particolare riferimento alle esigenze di operatività delle singole forze armate e ai programmi di ammodernamento e di rinnovamento dei sistemi d’arma.
Il relativo documento conclusivo, in corso di esame presso la commissione, pone in particolare evidenza come la realizzazione di una maggiore integrazione a livello europeo nel settore dalla difesa rappresenti un obiettivo condiviso dall’ampia platea dei soggetti ascoltati dalla Commissione difesa i quali, pur individuando talune difficoltà nella realizzazione di questo importante obiettivo, hanno sottolineato i vantaggi che un rafforzamento della politica di sicurezza e difesa comune, nell’ambito della più generale politica estera e di sicurezza comune, può comportare al sistema della difesa in termini operativi, capacitivi ed economici.

È in corso di svolgimento, inoltre, presso la Commissione affari esteri e comunitari della Camera l’indagine conoscitiva sulla proiezione dell’Italia e dell’Europa nei nuovi scenari geopolitici, priorità strategiche e di sicurezza.

L'indagine mira, in particolare, a ricostruire e verificare la validità degli attuali meccanismi internazionali di prevenzione e gestione dei conflitti, nonché di controllo degli armamenti, nonché a valutare i margini di armonizzazione tra le capacità nazionali e quelle europee e transatlantiche.

 

efficienza operativa
capacità di difesa
industria della difesa
documento finale Commissioni riunite IV e X
ambito europeo
ambito nazionale