Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento istituzioni
Titolo: Calcolo del risultato delle elezioni 2013, 2008, 2006 per la Camera e della elezione 2013 e 2006 del Senato secondo la formula di trasformazione dei voti in seggi prevista dall'emendamento della Commissione 1.900 - A.C. 3-A - Seconda edizione
Riferimenti:
AC N. 3/XVII     
Serie: Documentazione e ricerche    Numero: 98
Data: 31/03/2014
Descrittori:
CAMERA DEI DEPUTATI   ELEZIONI POLITICHE
RISULTATI ELETTORALI   SENATO DELLA REPUBBLICA
Organi della Camera: I-Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni

 

Camera dei deputati

XVII LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione e ricerche

Calcolo del risultato delle elezioni 2013, 2008, 2006 per la Camera e della elezione 2013 e 2006 del Senato secondo la formula di trasformazione dei voti in seggi prevista dagli emendamenti della Commissione 1.900 e 2.900

 

A.C. 3 e abb.-A

 

 

 

 

 

 

n. 98

Seconda edizione

 

 

31 marzo 2014

 

 

 


Servizio responsabile:

Servizio Studi – Dipartimento Istituzioni

( 066760-9475/ 066760-3855 – * st_istituzioni@camera.it

 

 

 

 

 

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File: ac0270.doc

 

 


INDICE

 

 

Alcune premesse                                                               Pag.          1

Il calcolo secondo i voti delle elezioni della Camera dei deputati del 2013                                                                                                  7

Il calcolo secondo i voti delle elezioni della Camera dei deputati del 2008                                                                                                17

Il calcolo secondo i voti delle elezioni della Camera dei deputati del 2006                                                                                                25

Il calcolo secondo i voti delle elezioni del Senato della Repubblica del 2006                                                                                                33

Il calcolo secondo i voti delle elezioni del Senato della Repubblica del 2013                                                                                                41

Alcune precisazioni                                                                           46

Considerazioni conclusive                                                                 46

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 


 

ALCUNE PREMESSE

 

1. – La richiesta dell’Ufficio di Presidenza della I Commissione.

Il presente dossier costituisce un approfondimento del meccanismo di funzionamento del sistema previsto dagli emendamenti della Commissione 1.900 e 2.900. Pertanto, la documentazione in esso contenuta è limitata a tale obiettivo. A tal fine il dossier riporta il calcolo del risultato delle elezioni 2013, 2008, 2006 per la Camera dei deputati e della elezione 2013 e 2006 del Senato della Repubblica secondo la formula di trasformazione dei voti in seggi prevista dai suddetti emendamenti della Commissione, sulla base della richiesta formulata l’11 febbraio 2014 dalla I Commissione nell’ambito del Comitato dei Nove. Si richiedeva in particolare di approfondire il riparto dei seggi non solo a livello circoscrizionale ma anche nei collegi plurinominali, utilizzando le tabelle dei collegi allegate al testo.

Il dettaglio dei calcoli riferiti alle elezioni per la Camera dei deputati 2013, 2008 e 2006 è riportato nel fascicolo allegato al presente dossier.

 

 

2. - I voti e i territori del calcolo

I calcoli esposti in questa nota sono stati effettuati assumendo i voti validi espressi nelle circoscrizioni e nei collegi plurinominali secondo la determinazione fattane dagli uffici centrali circoscrizionali (UCC) nelle ultime tre elezioni politiche generali 2013, 2008 e 2006. Il calcolo della formula per l’elezione del Senato è svolto per le elezioni 2006 e 2013 sino alla allocazione dei seggi nelle regioni, in quanto il meccanismo di ripartizione dei seggi nei collegi plurinominali è identico a quello previsto per la ripartizione dei seggi nei collegi plurinominali della Camera dei deputati.

 

Per la delimitazione territoriale dei collegi plurinominali si è fatto riferimento, per l’elezione della Camera e per l’elezione del Senato, rispettivamente alla Tabella «B» Camera e alla Tabella «B» Senato allegate al progetto di legge all’esame dell’Assemblea (A.C. n. 3-A). All’elenco della Tabella «B» Camera sono state apportate alcune rettifiche nella contiguità territoriale riferite ai collegi n. 49 (Trieste-Centro, Trieste-Muggia, Gorizia), n. 50 (Cervignano del Friuli, Codroipo, Udine, Cividale del Friuli) e n. 51 (Gemona del Friuli, Pordenone, Sacile).

 

Per procedere alla assegnazione dei seggi nei collegi plurinominali, i voti espressi per ciascuna lista in ciascuna delle tre elezioni della Camera dei deputati sono stati ricondotti e riaggregati nel territorio dei 148 collegi plurinominali. Il calcolo delle assegnazioni è stato fatto, dunque, considerando voti effettivamente espressi nel territorio dei collegi plurinominali ipotizzati.

 

 

3. - l’attribuzione dei seggi alle coalizioni e alle liste - la ripartizione dei seggi nelle circoscrizioni e nei collegi plurinominali.

 

I seggi sono stati attribuiti alle liste secondo il complesso delle disposizioni che nel testo dell’emendamento in esame, disciplinano la formazione delle liste e delle candidature, la composizione delle coalizioni di liste, le diverse soglie di accesso alla ripartizione dei seggi, la determinazione della lista singola o coalizione di liste ‘vincente’, la disciplina del ballottaggio, il numero di seggi da attribuire ai ‘vincenti’ e ai ‘perdenti’ a seconda dei diversi esiti della votazione, l’integrazione nel calcolo nazionale della disciplina speciale adottata per le circoscrizioni Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige.

 

Va sottolineato in premessa che in questi calcoli la nuova disciplina è applicata ad una offerta elettorale e a comportamenti di voto che scontano altri contesti ed altre regole e non va quindi utilizzata come previsione dei risultati elettorali.

 

Inoltre l’utilizzazione del risultato delle elezioni pregresse non è automaticamente idonea a mostrare in termini numerici gli effetti che le nuove regole potranno determinare (in particolar modo, per la ri-assegnazione dei seggi nelle circoscrizioni e nei collegi plurinominali). Come si vedrà più avanti, in più casi, rispettando i numeri effettivi della votazione, i seggi assegnati a livello nazionale ad una coalizione di liste, sono poi attribuiti ad una sola lista nelle circoscrizioni e nei collegi giacché, in questo calcolo, il nuovo livello delle soglie esclude dalla assegnazione dei seggi le altre liste della coalizione o le altre liste concorrenti non coalizzate.

 

 

4. – La formula elettorale.

L’approfondimento degli effetti che si determinano nella allocazione dei seggi nelle circoscrizioni e nei collegi plurinominali è stato svolto seguendo gli emendamenti 1.900 e 2.900.

 

Sia per l’elezione della Camera che per l’elezione del Senato, questo approfondimento concerne le fasi successive alla definitiva assegnazione dei seggi alle liste in sede nazionale.

 

Ciò sia quando l’esito del voto non richiede il ricorso all’attribuzione di un premio di maggioranza, sia quando i seggi spettanti a ciascuna lista a livello nazionale siano stati determinati a seguito del riconoscimento del premio di maggioranza, o dell’esito del ballottaggio.

 

Per l’elezione della Camera quelle modalità sono utilizzate dapprima per ripartire nelle circoscrizioni i seggi assegnati a coalizioni e liste a livello nazionale e, di seguito, per assegnare nei collegi plurinominali i seggi che nella circoscrizione sono stati attribuiti a ciascuna lista.

 

Per l’elezione del Senato le suddette modalità sono utilizzate soltanto per l’allocazione nei collegi plurinominali.

 

Il metodo indicato dalle suddette modalità è inteso a far sì che al termine della ripartizione dei seggi nelle circoscrizioni e nei collegi plurinominali, la somma dei seggi che sono attribuiti a ciascuna lista in ciascuna circoscrizione e in ciascun collegio plurinominale, sia uguale al totale dei seggi che le sono stati assegnati con la ripartizione ‘a monte’ [nazionale o circoscrizionale]. Esso è preordinato altresì a fare in modo che in ciascuna circoscrizione e in ciascun collegio plurinominale, la somma dei seggi assegnati a ciascuna lista sia uguale al numero dei seggi che in quella circoscrizione e in quel collegio plurinominale, sono stati precedentemente assegnati in base alla popolazione che vi risiede.

 

E’ l’obiettivo della cosiddetta «ripartizione biproporzionale», intesa questa nel senso che, rispettando le due somme di cui si è detto, l’attribuzione complessiva dei seggi a tutte le liste in tutte le circoscrizioni, o collegi plurinominali, sia la più proporzionale possibile ai voti che ciascuna lista ha ottenuto in quella determinata circoscrizione, o collegio plurinominale.

 

L’assegnazione è fatta per ciascuna circoscrizione, in base al quoziente di circoscrizione, attribuendo i seggi in base ai voti ottenuti da ciascuna lista, per quozienti interi e per le più alte parti decimali (una ‘misura’ dei voti residuali o’resti’) nella circoscrizione, o nel collegio plurinominale.

 

Il metodo tiene conto, in primo luogo, del rapporto di concorrenza tra i voti ottenuti dalle liste nella circoscrizione (o nel collegio plurinominale) e solo in seconda istanza del rapporto fra i diversi risultati ottenuti dalla stessa lista in tutte le circoscrizioni del territorio nazionale (o in tutti i collegi plurinominali della circoscrizione).

 

Al termine delle assegnazioni di seggi fatte per quozienti interi e maggiori resti in ciascuna circoscrizione (o collegio plurinominale), la somma dei seggi assegnati in tutte le circoscrizioni (o collegi plurinominali della circoscrizione) potrebbe essere maggiore o minore del numero dei seggi spettanti e, conseguentemente, la somma dei seggi assegnati ad una lista nelle circoscrizioni (o collegi plurinominali della circoscrizione), potrebbe essere maggiore, o minore, del numero di seggi che le spettano complessivamente. Come accade anche a legislazione vigente, per effetto del concreto e fisiologico funzionamento del sistema, vi potranno dunque essere liste che hanno ottenuto un numero maggiore di seggi [le cosiddette liste ‘eccedentarie’] e liste che hanno ottenuto un numero minore di seggi [le cosiddette liste ‘deficitarie’].

 

Il metodo contempla regole che disciplinano la ‘cessione’ di seggi da liste ‘eccedentarie’ a liste ‘deficitarie’, in modo che, al termine di queste operazioni, liste e circoscrizioni, o collegi plurinominali, abbiano ricevuto esattamente i seggi loro spettanti.

 

Gli emendamenti prevedono una norma “di chiusura” che consente di assegnare tutti i seggi spettanti alle liste anche se, al termine delle operazioni, una o più circoscrizioni (o collegi plurinominali) abbiano ottenuto un seggio in più di quanti ne spetterebbero e, correlativamente, un’altra circoscrizione (o collegio plurinominale) abbia ottenuto un seggio in meno rispetto a quelli spettanti.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il calcolo secondo i voti delle elezioni

della Camera dei deputati del 2013


Nella tabella N. 1 è riportato il totale nazionale dei voti espressi in favore di liste e coalizioni:

 

 

Il risultato ‘tripartito’ di questa elezione non consente di effettuare il calcolo assegnando la vittoria ad una delle due coalizioni, poiché nessuna delle due maggiori raggiunge la soglia del 37% del totale nazionale dei voti validi. Si è ipotizzato allora che l’assegnazione dei seggi segua l’esito di un virtuale ballottaggio condotto fra le due coalizioni che hanno ottenuto il maggior numero di voti.

 

Il calcolo a livello nazionale e circoscrizionale è stato effettuato per entrambe le ipotesi di vittoria. L’assegnazione dei seggi nei collegi plurinominali è determinata, invece, per tutte le circoscrizioni secondo il risultato della prima ipotesi ed è limitato alla sola circoscrizione Lombardia per il risultato della seconda ipotesi.

 

Nell’uno e nell’altro caso vale, e trova applicazione, il medesimo esito del voto nelle circoscrizioni Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige.

 

Nella Valle d’Aosta il seggio è assegnato al candidato della lista Vallée d’Aoste, lista non coalizzata con altre a livello nazionale. Il seggio è quindi numericamente considerato fra la quota spettante alle ‘altre liste e coalizioni’ (convenzionalmente, liste non vincenti, o di minoranza).

 

Nella circoscrizione Trentino-Alto Adige tre seggi uninominali sarebbero assegnati alla lista SVP, tre alla lista PD, entrambe coalizzate nella coalizione Bersani; i restanti due seggi uninominali sarebbero appannaggio della lista Scelta Civica. I tre seggi della quota proporzionale seguirebbero – secondo quanto previsto dal testo in esame – l’esito del ballottaggio: due seggi alla lista o coalizione di liste vincente e il terzo alle altre liste o coalizioni di liste.

 

La tabella n. 2 ricorda la ripartizione proporzionale dei seggi tra le liste e le coalizioni ammesse. In questo calcolo essa è proposta qui soltanto come esemplificazione del procedimento. Infatti, poiché nessuna delle coalizioni e liste ottiene almeno il 37 % dei voti, il testo dell’emendamento prevede che si debba procedere direttamente al ballottaggio, senza verificare quanti seggi sarebbero stati assegnati in base alla ripartizione proporzionale.

 

Ferme le soglie di accesso, il risultato dei voti 2013 è il seguente:

 

 

 

Nelle due ipotesi di ballottaggio l’assegnazione nazionale dei seggi sarebbe la seguente:

 

 

 

Al vincente sono attribuiti 321 seggi. Alla ripartizione concorrono solo la lista PDL e la lista PD per ciascuna delle due coalizioni e le liste singole Mov. 5 Stelle e Scelta Civica. Le tabelle indicano i seggi proporzionali che sarebbero assegnati a ciascuna lista a livello nazionale secondo la ripartizione proporzionale tra le altre liste e coalizioni.

 

In entrambe le ipotesi, la ripartizione nelle circoscrizioni dei seggi assegnati alle coalizioni e alle liste in sede nazionale consente di attribuire correttamente tutti i seggi spettanti a ciascuna circoscrizione e tutti i seggi spettanti a ciascuna lista.

 

Come si è detto, il sistema delle soglie fa sì che i seggi assegnati a ciascuna delle coalizioni siano attribuiti in fine alla sola lista maggiore.

 

In entrambe le ripartizioni il sistema fa ricorso alle correzioni fra liste eccedentarie e liste deficitarie: la coalizione Bersani per 4 seggi su 313 e la lista Scelta civica Monti per un seggio su 38 nella prima ipotesi (coalizione vincente Bersani); la coalizione Berlusconi per 3 seggi su 319 nella seconda ipotesi (coalizione vincente Berlusconi).

 

Nella Tabella n. 3 è esemplificato il criterio di compensazione tra liste c.d. ‘eccedentarie’ e liste ‘deficitarie’. Va ricordato in proposito che, poiché la competizione tra candidati avviene nei collegi plurinominali e nelle circoscrizioni, i seggi sono assegnati in proporzione ai voti di ciascuna lista in base al quoziente di circoscrizione per quozienti interi e per parti decimali. Le cessioni di seggio – tra lista eccedentaria e liste deficitaria – avvengono prioritariamente nell’ambito della stessa circoscrizione, ove compensano le assegnazioni spettanti a ciascuna circoscrizione o collegio e a ciascuna lista quando il criterio proporzionale non soddisfa le due condizioni: il numero complessivo di seggi spettanti a ciascuna lista ed il numero complessivo di seggi spettanti a ciascuna circoscrizione/collegio.


 

Nel caso di specie, al termine della assegnazione proporzionale, la coalizione Bersani risulta ‘deficitaria’ di 4 seggi e la lista Scelta civica Monti di un seggio, mentre le altre liste risultano, complessivamente, eccedentarie di 5 seggi. La ‘cessione’ avviene in questo caso nelle medesime circoscrizioni, senza dar luogo a spostamento di seggi (perdita o eccesso) di seggi tra circoscrizioni.

E' stata applicata la disposizione in base alla quale, quando non è possibile attribuire il seggio alla lista deficitaria nella medesima circoscrizione in cui lo si toglie alla lista eccedentaria (perché la parte decimale ha già dato luogo all'assegnazione di un seggio), si prosegue nella graduatoria crescente delle parti decimali, fino ad arrivare a soddisfare la condizione che, nella medesima circoscrizione, vi siano parti decimali non utilizzate della lista deficitaria.

 

 

 

Nella Tabella, per ciascuna lista e coalizione, è riportato il numero complessivo di seggi assegnato nella circoscrizione; accanto, il valore della parte decimale del quoziente che corrisponde ai voti residuali (resti) che lo esprimono. Le parti decimali ‘cedenti’ [in colore rosso] sono generalmente più grandi (esprimono cioè un maggior numero di voti) di quelle ‘riceventi’ [in colore blu] e queste ultime, tra tutte le parti decimali della lista ricevente, non sono necessariamente le più alte. Sono inoltre segnalate [in colore verde] le parti decimali che non sono state utilizzate ai fini della cessione in quanto nella stessa circoscrizione la lista o coalizione deficitaria aveva già ottenuto un seggio.

 

Come detto, nella ipotesi che assegna alla coalizione Berlusconi la vittoria del ballottaggio il caso è analogo ed i numeri minori.

 

Più complessa è la ripartizione nei collegi uninominali dei seggi attribuiti alle liste nelle circoscrizioni. L’assegnazione in tutti i 148 collegi plurinominali è stata fatta soltanto per l’ipotesi n. 1, dacché per la combinazione di liste e seggi le due ripartizioni sono speculari; in ciascuna coalizione ottiene seggi soltanto la lista maggiore.

 

Della seconda ipotesi è stata fatta soltanto l’assegnazione di seggi nei collegi plurinominali della circoscrizione Lombardia.

 

Nel calcolo della prima ipotesi - si veda la tabella 4 - ai fini dell’attribuzione dei seggi viene utilizzata la “norma di chiusura” prevista dall’emendamento 1.900.

 

 

 

 

Si ricorda che la formula prevista dall’emendamento stabilisce che per l’assegnazione dei seggi nei collegi plurinominali quando sia stato attribuito il premio di maggioranza, o vi sia stata la votazione di ballottaggio, avvenga dapprima ripartendo i seggi tra il gruppo delle liste di maggioranza (qui la sola lista PD) ed il gruppo delle altre liste (qui PDL, Mov. 5 Stelle e Scelta Civica per Monti) in base ai rispettivi quozienti di maggioranza e di minoranza.

 

Successivamente, i seggi sono ripartiti nei collegi fra le liste di ciascuno di questi gruppi.

 

In questo calcolo la lista PD ottiene – in ogni circoscrizione - tutti i seggi senza alcuna situazione ‘deficitaria’. Nella ripartizione relativa alle liste e coalizioni di minoranza, la lista PDL (21,52% in sede nazionale) ottiene come ‘deficitari’ 4 dei suoi 136 seggi, mentre la lista Scelta Civica per Monti (8,29 % in sede nazionale) è soggetta a  29 assegnazioni ‘deficitarie’ per i 38 seggi che le spettano. Complessivamente, le assegnazioni ‘deficitarie’ sono 33 sui 606 seggi assegnati che incidono per il 5,4% sul totale, ma per circa il 76,3% sui seggi della lista Scelta Civica per Monti.

 

 

L’occasionalità di queste assegnazioni è evidenziata dall’esempio dei seggi attribuiti nei collegi della regione Piemonte (in blu i valori corrispondenti ai seggi assegnati).

 

 

 

 

 

 

Il calcolo ha evidenziato un’unica circostanza nella quale – nel complesso di tutte le assegnazioni effettuate – non è stato possibile attribuire tutti i seggi spettanti a ciascun collegio plurinominale. Tale circoscritta evenienza appartiene al fisiologico funzionamento del sistema ed è risolta attraverso l’assegnazione di seggi in altri collegi, come previsto dalla “norma di chiusura”.

 

 

Come mostra la tabella seguente, in tre collegi della circoscrizione Lombardia la lista ‘deficitaria’ (PDL) non ha potuto ‘ricevere’ il seggio in un collegio dove avrebbe potuto ‘cederlo’ la lista eccedentaria Mov. 5 Stelle; seguendo la graduatoria decrescente delle parti decimali contrassegnate in neretto su fondo verde, si vede come in quei collegi la lista PDL non ha potuto ricevere il seggio di cui era deficitaria perché la propria parte decimale ha già dato luogo ad attribuzione di seggio. Per completare l’assegnazione dei seggi spettanti alla lista PDL è stato necessario attribuire il seggio in altro collegio, dove la parte decimale NON ha dato luogo alla attribuzione di seggio: il seggio che era attribuito alla parte decimale della lista Mov. 5Stelle nei collegi 19, 18 e 7 è attribuito alla lista PDL, rispettivamente, nei collegi 9, 10 e 2. Al termine delle assegnazioni, tre dei 24 collegi plurinominali [ 2, 9 e 10 ] eleggerebbero tra i propri candidati un deputato in più di quanti spetterebbero loro per l’assegnazione in base ai residenti e, corrispettivamente, tre altri collegi [ 7, 18 e 19 ] eleggerebbero tra i propri candidati un deputato in meno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa evenienza non si ripete nel calcolo di assegnazione nei collegi della regione Lombardia effettuato secondo l’ipotesi che al ballottaggio sia vincente la coalizione Berlusconi.

Questa, infatti, ottiene 60 dei 101 seggi della circoscrizione, seggi assegnati tutti alla lista PDL. Degli altri seggi, 20 sarebbero attribuiti alla lista PD, 14 alla lista Mov. 5Stelle e 7 alla lista Scelta Civica.

 

Soltanto la lista PD, tra le liste di ‘minoranza’ ottiene due dei suoi 20 seggi a quoziente intero. Anche in questa ripartizione la lista Scelta Civica – la minore di quelle che ottengono seggi – è lista deficitaria per tutti i 7 seggi che le spettano nella circoscrizione. Anche la lista Mov. 5 Stelle ottiene seggi soltanto con le parti decimali ma nessuna di queste come ‘deficitaria’. Cede infatti tre seggi alla lista Scelta Civica per Monti. Per quest’ultima, nella tabella, in luogo dei seggi a quoziente intero – che non ha ottenuto – sono indicati i voti conseguiti in ciascun collegio plurinominale. Per facilitare la lettura del rapporto fra numero assoluto dei voti e assegnazione del seggio, i collegi sono ordinati in successione secondo l’ordine decrescente dei voti che in ciascun collegio plurinominale ha ottenuto la lista Scelta Civica per Monti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pertanto il calcolo in base ai dati delle elezioni della Camera dei deputati del 2013 evidenzia il corretto funzionamento della formula prevista.

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il calcolo secondo i voti delle elezioni
della Camera dei deputati del 2008

 


Di seguito si considera il totale nazionale dei voti validi come determinato dagli Uffici Centrali

Circoscrizionali (UCC).

 

 

 

In questa elezione gli elettori hanno espresso un voto concentrato nelle due coalizioni maggiori. L’applicazione delle soglie di accesso previste dal testo dell’emendamento consente l’accesso ai seggi all’83,5 % del totale nazionale dei voti validi.

Per esaminare la funzionalità delle disposizioni che disciplinano la ripartizione nelle circoscrizioni e poi nei collegi plurinominali, dei seggi attribuiti alle liste nel CUN, il calcolo è stato sdoppiato in due ipotesi: una, che esclude la lista Di Pietro IDV perché il 4,4% è ancora insufficiente per l’accesso alla ripartizione dei seggi; l'altra, che assume quel valore come utile per l'accesso ai seggi.

 

 

 

La coalizione PDL/Lega Nord ottiene il maggior numero di voti validi e il 45,6% del totale nazionale dei voti validi. Poiché però dalla ripartizione proporzionale dei 606 seggi in palio (618 meno il seggio della Valle d’Aosta e gli 11 seggi del Trentino-Alto Adige) otterrebbe soltanto 333 seggi (7 in meno dei 340 indicati dalla legge), si determinano le condizioni perché le sia attribuito il premio di maggioranza.

 

In questo caso il premio del 15% dei seggi eccede sicuramente il massimo dei seggi attribuibili alla lista o coalizione vincente. Alla coalizione vincente vanno dunque assegnati, complessivamente, 340 seggi.

 

Poiché la coalizione PDL/Lega Nord ottiene anche quattro seggi uninominali e due seggi proporzionali nel Trentino-Alto Adige, a lei devono essere assegnati 334 seggi nelle altre circoscrizioni del territorio nazionale. Gli altri seggi (1 nella valle d’Aosta, 5 nel TAA e 272 nelle altre circoscrizioni) seguono di conseguenza.

 

Le assegnazioni a livello nazionale, nelle due ipotesi avanzate, a seconda che sia ritenuta ammessa (prima ipotesi) o meno (seconda ipotesi) la lista Di Pietro-IDV, sono esposte nelle due tabelle che seguono:

 

 

 

 

L’alta percentuale nazionale di voti ottenuti dalla ‘Coalizione Berlusconi’, coalizione vincente, riduce il premio di maggioranza ad un solo seggio. Di conseguenza, la ripartizione dei seggi nelle circoscrizioni tra coalizione ‘vincente’ e la ‘Coalizione Veltroni’ non si allontana dalla proporzionalità dei rispettivi voti.

In questo caso la ripartizione dei seggi tra le regioni, fermo il totale nazionale dei seggi assegnati a ciascuna coalizione, rispetta il rapporto proporzionale dei voti in ciascuna circoscrizione (regione).

 

 

 

Nella tabella che precede, il rapporto proporzionale dei voti, espresso in ‘quota’ dei seggi spettanti a ciascuna coalizione, è messo a raffronto con il valore percentuale dei voti validi ottenuti nella circoscrizione da ciascuna coalizione e con il numero di seggi effettivamente assegnati dalla ripartizione.

Il valore ‘quota’ rappresenta l’esatta ripartizione proporzionale dei seggi da assegnare in ciascuna circoscrizione, secondo il valore proporzionale dei voti ottenuti da ciascuna coalizione. Ciascuna ‘quota’ esprime un numero intero di seggi e una parte frazionaria che determina, o meno, l’assegnazione dell’ulteriore seggio all’una o all’altra delle due coalizioni. Nelle colonne ‘% VOTI’ è posto il valore percentuale dei voti di ciascuna delle due coalizioni, fatto cento il totale dei voti validi alle coalizioni che ottengono seggi.

 

Nelle quote della coalizione Veltroni è segnalato in rosso il valore della regione Campania dove il 25° seggio è assegnato alla coalizione in quanto ‘lista deficitaria’. In questo caso la cessione avviene da parte del più basso valore decimale che ha dato luogo alla assegnazione di seggio per la coalizione Berlusconi, in favore del più alto dei valori decimali della coalizione Veltroni che non ha dato luogo alla assegnazione di seggio. Si vedrà come questa corrispondenza occorre ogni qual volta il sistema ripartisce seggi fra due sole liste o coalizioni.

 

La tabella che illustra le due ipotesi di assegnazione a livello nazionale mostra anche la ripartizione interna alle liste delle coalizioni: 273 seggi alla lista PDL e 61 seggi alla lista Lega Nord per la coalizione Berlusconi e 32 seggi alla lista Di Pietro-IDV, quando si ipotizza che questa acceda ai seggi.

La ripartizione nelle circoscrizioni tra la lista PDL e la lista Lega Nord dei seggi spettanti alla coalizione Berlusconi, ricorre anch'essa alla compensazione tra lista eccedentaria (PDL) e lista deficitaria (Lega Nord). In questo caso l'assegnazione è possibile anche se la lista Lega Nord è presente con propri candidati soltanto in sette circoscrizioni. In più, trattandosi di compensazione tra due sole liste, si conferma il trasferimento di ciascun seggio tra la più bassa parte decimale cedente e la più alta parte decimale ricevente.

 

La ripartizione nelle circoscrizioni dei seggi spettanti alla coalizione Veltroni tra la lista PD e la lista IDV avviene, invece, con criterio interamente proporzionale senza dar luogo a trasferimenti di seggi tra le due liste.

 

 

 

 

La ‘distribuzione’ dei seggi nei collegi plurinominali.

 

Per procedere alla assegnazione dei seggi nei collegi plurinominali, sono stati ricondotti e riaggregati nel territorio dei 148 collegi plurinominali i voti espressi per ciascuna lista nella elezione della Camera 2008. E’ stato possibile così effettuare il calcolo considerando voti effettivamente espressi nel territorio dei collegi plurinominali ipotizzati.

 

In questo calcolo è stato possibile ripartire tutti i 606 seggi nei rispettivi collegi plurinominali rispettando in ciascuna circoscrizione il numero complessivo dei seggi assegnati a ciascuna coalizione di liste e, all’interno di queste, a ciascuna lista ammessa.

 

Il prospetto complessivo delle assegnazioni con quozienti interi e per parti decimali – per l’ipotesi in cui è considerata ‘ammessa’ la lista Di Pietro-IDV, - è esposto nella tabella che segue.

 

Il prospetto mostra quanti dei seggi spettanti a ciascuna lista in ciascuna circoscrizione sono assegnati nei rispettivi collegi plurinominali per quoziente intero di quel collegio o per una parte decimale, maggiore di quella di altre liste presenti nel collegio.

 

E’facile osservare come in ciascuna delle due coalizioni le liste minori ottengono un maggior numero (percentuale) di seggi con le parti decimali e come il numero dei seggi ottenuti con le parti decimali aumenti in ragione inversa al numero di seggi spettanti alla lista e sia maggiore quanto maggiore è la differenza di seggi tra le due liste che concorrono nella coalizione.

 

Va osservato che nel sistema di assegnazione dei seggi con parti decimali nei collegi plurinominali l’assegnazione del seggio ‘deficitario’ si ottiene nel collegio nel quale il seggio medesimo viene ceduto dalla lista eccedentaria, che lo ha ottenuto con il suo valore decimale più basso, indipendentemente dal valore della parte decimale della lista ‘ricevente’ (lista deficitaria).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel calcolo Camera 2008 la lista IDV otterrebbe come lista deficitaria 30 dei suoi 32 seggi. Corrispettivamente, la lista PD, lista maggiore della coalizione Veltroni, cederebbe in quei collegi, alla lista IDV, il seggio che le spetterebbe in forza della parte decimale maggiore di quella della lista IDV.

 

In questo particolare caso però, come si è visto per la ripartizione nelle circoscrizioni, il concorso di due sole liste fa si che avvenga ‘a graduatoria inversa’ e, cioè, in tutti i casi la cessione del seggio avviene tra la minore delle parti decimali della lista eccedentaria, in favore della più grande delle parti decimali della lista deficitaria.

 

 


Valga l’esempio dei collegi plurinominali della regione Lombardia.

Il valore delle parti decimali assegna il seggio alla lista PD in ogni circoscrizione. La lista IDV resterebbe deficitaria di 5 seggi.

 

Questi seggi sono ‘ceduti’ dalla lista PD a partire dal valore decimale 0,701970 che è il minore tra quelli che hanno dato luogo alla attribuzione di seggio. Corrispettivamente, il seggio è assegnato nel medesimo collegio plurinominale alla lista IDV, che ha parte decimale 0,298030 , la più alta delle sue parti decimali nella circoscrizione.

Ciascuna delle altre quattro ‘cessioni’ di seggio avviene secondo questa graduatoria inversa.

 

 

 

 

 

Del tutto analoga è nella coalizione vincente la cessione di seggi dalla lista eccedentaria PDL alla lista deficitaria Lega Nord. Dei 61 seggi che le sono assegnati, 37 sono ottenuti con parti decimali ed 8 di questi da trasferimento da lista eccedentaria (PDL) a lista deficitaria (Lega Nord).

Anche in questo caso, trattandosi di trasferimento fra due sole liste, è rispettata la graduatoria inversa delle parti decimali. In ciascuna circoscrizione riceve il seggio il collegio dove la Lega Nord ha la parte decimale più alta che non ha dato luogo ad assegnazione di seggio.

Valga l’esempio dei collegi plurinominali della Liguria dove la lista Lega Nord ottiene i due seggi entrambi da trasferimento eccedentaria/deficitaria.

 

 

 

 

 

 

 

Pertanto il calcolo in base ai dati delle elezioni della Camera dei deputati del 2008 evidenzia il corretto funzionamento della formula prevista.

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il calcolo secondo i voti della elezione
della Camera dei deputati del 2006


Nella tabella è il totale nazionale dei voti espressi in favore di liste e coalizioni:

Lo scenario disegnato da questa elezione vede l’offerta elettorale ed il voto concentrati nelle due grandi (e numerose) coalizioni, a ciascuna delle quali partecipano 12 liste. Il risultato elettorale vi aderisce e fuori dai due blocchi si esprime soltanto il 2,2 % del totale nazionale dei voti validi.

 

Viene dunque assunta come ‘vincente’ la coalizione L’Ulivo. La ripartizione proporzionale dei 606 seggi in palio (quozienti interi e maggiori resti) in base alle cifre elettorali nazionali delle due coalizioni, scorporate dei voti espressi in Valle d’Aosta e in Trentino-Alto Adige, assegnerebbe 302 seggi alla coalizione L’Ulivo e 304 seggi alla coalizione Berlusconi.

 

Nel numero dei seggi che sono assegnati alla colazione l’Ulivo vanno aggiunti gli otto seggi dei collegi uninominali e due dei tre seggi proporzionali del Trentino-Alto Adige. In cinque collegi uninominali prevale infatti il candidato collegato alla coalizione Prodi e nei restanti tre il candidato della lista SVP, anch’essa parte della coalizione Prodi. Nel collegio uninominale della valle d’Aosta prevale il candidato della lista ‘Autonomie Liberté Démocratie non collegata in coalizione.

 

Alla coalizione l’Ulivo - che ha raggiunto e superato il 37% del totale nazionale dei voti validi ma non ha ottenuto i 340 seggi – è assegnato il premio di maggioranza.

 

Pertanto:

 

 

 

La ripartizione proporzionale tra le due liste della Coalizione assegna 278 seggi alla lista L’Ulivo e 52 seggi alla lista Rifondazione Comunista.

Sottratto il seggio uninominale della valle d’Aosta e il seggio residuo dei tre seggi proporzionali assegnati nel Trentino-Alto Adige, alla coalizione Berlusconi – unica assegnataria – spettano gli altri 276 seggi.

 


Tra le sue liste ammesse, la ripartizione proporzionale ne assegna 138 alla lista Forza Italia, 72 alla lista Alleanza nazionale, 39 alla lista UDC e 27 alla lista Lega Nord – Movimento per l’Autonomia.

La ripartizione nelle regioni dei seggi spettanti alle due coalizioni consente di assegnare i seggi rispettando i due parametri: totale dei seggi alle coalizioni e totale dei seggi alle circoscrizioni.

 

 

 

La coalizione Prodi ottiene tre seggi come lista deficitaria.

 

Si verifica anche in questo caso che, quando la ripartizione interviene fra due sole liste o coalizioni, coincidono inversamente le due graduatorie delle parti decimali: decrescente quella della lista eccedentaria e crescente quella della lista deficitaria.

 

I numeri sono quelli della tabella seguente.

 

 

La ripartizione nelle regioni dei seggi assegnati in sede nazionale alla coalizione Berlusconi sconta la presenza di quattro liste.

La minore di queste per numero di seggi che le sono assegnati riceve parte di questi seggi come risultato della ‘cessione’ che ne fa la lista eccedentaria nella circoscrizione in cui essa lo ha ottenuto con la minore parte decimale. E’ il caso della lista Lega Nord – MPA. Ad essa sono assegnati complessivamente 27 seggi in sede nazionale. La particolare struttura elettorale di questa lista accentua l’effetto dei seggi ottenuti da numeri deficitari. Essa infatti ottiene gran parte dei suoi seggi a quoziente intero e con le maggiori parti decimali dove sono radicate, rispettivamente, le sue due componenti e dove, di conseguenza, ottiene la gran parte dei suoi voti: Lombardia, per la componente Lega-Nord e Sicilia, per la componente MPA.

 

Tre dei suoi seggi sono ottenuti in circoscrizioni marginali per entrambe le componenti: Umbria per la Lega – Nord e Molise e Puglia per la componente MPA.

Nella tabella qui a lato sono indicate le tre circoscrizioni nelle quali il seggio è ottenuto dalle altre liste della coalizione (in colore rosso nella tabella).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La ‘distribuzione’ dei seggi nei collegi plurinominali.

 

Come per il calcolo delle elezioni 2013 e 2008, l’assegnazione dei seggi nei collegi plurinominali mostra la particolare relazione esistente tra le liste minori e quelle maggiori (in termini di seggi attribuiti). L’esigenza di rispettare il vincolo dei seggi spettanti a ciascun collegio plurinominale accresce il numero dei seggi eccedentari e, corrispettivamente, deficitari in ragione del numero delle liste che concorrono alla ripartizione nei collegi della circoscrizione e in ragione della ‘distanza’ nel numero di voti e di seggi tra le liste ‘maggiori’ e le liste ‘minori’ che concorrono alle medesima ripartizione.

 

Questa ‘occorrenza’ è particolarmente evidente nel calcolo delle assegnazioni secondo il risultato di questa elezione. Nella Coalizione ‘vincente’ concorrono alla ripartizione di 330 seggi le liste l’Ulivo e Rifondazione Comunista: la prima per ottenerne 278, la seconda 52. Mentre nessuno dei seggi spettanti è attribuito alla lista l’Ulivo come seggio ‘deficitario’, la lista Rifondazione comunista ne ottiene 36 dei suoi 52 ‘per ‘cessione’ da parte della lista ‘maggiore’.

Situazione analoga si determina nella ripartizione fra le altre liste. Le liste Forza Italia e AN, che ottengono il maggior numero di seggi, subiscono solo marginalmente i seggi ‘deficitari’: 2 su 138, la lista Forza Italia e 2 su 72 la lista AN. Nove invece sono i seggi ‘deficitari’ della lista LN-MPA sui 27 che le sono attribuiti e 34 su 39 sono i seggi ‘deficitari’ assegnati alla lista UDC. Si veda riassuntivamente, la tabella che segue:

 

 

 

La tabella a fianco illustra per la lista UDC nella circoscrizione Lazio l’effetto del funzionamento del meccanismo delle assegnazioni per collegi deficitari.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pertanto il calcolo in base ai dati delle elezioni della Camera dei deputati del 2006 evidenzia il corretto funzionamento della formula prevista.

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il calcolo secondo i voti delle elezioni del

Senato della Repubblica 2006


 

Due grandi coalizioni monopolizzano il risultato di questa elezione. Insieme ottengono il 99 % del totale nazionale di voti validi; distanti fra loro di circa 274.000 voti. Sostanzialmente pari anche per numero di liste partecipanti, sia di carattere nazionale che esclusivamente ‘regionali’.

 

 

Il sistema delle soglie previste dal testo in esame fa sì che i seggi siano assegnati – se pure in sede regionale – soltanto a tre delle liste di ciascuna coalizione. Con l’eccezione delle circoscrizioni Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige dove restano i collegi uninominali e le diverse regole di assegnazione dei seggi.

La tabella che segue esplicita i risultati in ragione delle soglie di accesso alla ripartizione dei seggi.

 

 

La coalizione Berlusconi ottiene il maggior numero di voti in sede nazionale e diviene la ‘coalizione vincente’, visto che la sua cifra elettorale nazionale (49,9%) supera ampiamente il valore del 37% che consente l’attribuzione del premio di maggioranza. Contestualmente – v. il relativo calcolo – alla Camera il premio di maggioranza è assegnato alla coalizione Prodi.

 

In questo calcolo la lista Lega Nord, che manca per 35.278 voti la soglia di accesso ai seggi, è considerata esclusa anche se essa ottiene più dell’11 % del totale regionale dei voti validi nelle regioni Lombardia e Veneto, il 6,5 % dei voti validi della regione Piemonte e il 7,1 % del totale regionale dei voti validi nella regione Friuli-Venezia Giulia.

 

Il sistema di attribuzione dei seggi prevede che, determinate soglie e valori a livello nazionale, una prima assegnazione (provvisoria) dei seggi in ciascuna regione consenta di determinare se occorra attribuire il premio di maggioranza alla coalizione o lista che ha ottenuto il maggior numero di voti, oppure si debba procedere direttamente alle proclamazioni, se nel calcolo provvisorio la coalizione o lista vincente ha ottenuto almeno 170 seggi.

 

L’attribuzione ‘provvisoria’ dei seggi è effettuata dall’Ufficio centrale nazionale ripartendo i seggi di ciascuna regione dapprima fra coalizioni e liste ammesse e, successivamente, fra le liste ammesse di ciascuna coalizione. Il calcolo risultante dai voti di questa elezione è riassunto nella tabella che segue:

 

Alla coalizione Prodi sono attribuiti anche 5 seggi ottenuti in altrettanti collegi uninominali della circoscrizione Trentino-Alto Adige; due seggi di questa regione –uno del collegio uninominale di Pergine e l’altro ottenuto dalla ‘quota proporzionale’ – sono attribuiti alla coalizione Berlusconi.

 

Nelle singole regioni l’attribuzione ‘provvisoria’ risulta la seguente:

 

 

Poiché la coalizione Berlusconi – che ha la maggiore cifra elettorale nazionale – ottiene in sede nazionale soltanto 154 seggi, ad essa spetta il premio di maggioranza del 15 %, computato in aggiunta al valore percentuale nazionale dei voti ottenuti. Poiché il 64,87% dei 309 seggi di riferimento, fatto l’arrotondamento all’unità intera più prossima, corrisponde a 200 seggi, alla coalizione sono assegnati 170 seggi.

 

 

Il ‘premio di maggioranza’ corrisponde quindi a 16 seggi, quanti sono necessari e sufficienti a che diventino 170 i 154 ottenuti dalla ripartizione proporzionale.

 

 

La tabella che segue mostra la ripartizione del premio nelle regioni. Il premio è ripartito in proporzione alla grandezza di ciascuna regione in numero di seggi spettanti.

 

 

 

 

Dalla assegnazione dei seggi-premio sono escluse le regioni Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige e Molise.

 

I seggi-premio così determinati sono assegnati alla coalizione vincente in ciascuna regione in aggiunta al numero ad essa spettante in base alla ripartizione ‘provvisoria’ prima effettuata.

 

La tabella che segue mostra l’assegnazione dei seggi alle due coalizioni come risultante dalla ripartizione provvisoria in ciascuna regione, l’attribuzione del premio di maggioranza secondo la sua ripartizione nelle regioni e la diversa ripartizione dei seggi fra le coalizioni a seguito della attribuzione del premio.

 

 

L’assegnazione finale alle liste risulta la seguente:

 

 

 

 

Pertanto il calcolo in base ai dati delle elezioni del Senato del 2006 evidenzia il corretto funzionamento della formula prevista.

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il calcolo secondo i voti delle elezioni del
Senato della Repubblica del 2013


 

Il prospetto nazionale dei voti espressi in questa elezione del Senato ripete sostanzialmente il voto per l’elezione della Camera dei deputati, considerato, come richiede il testo in esame, nel suo insieme nazionale e non sommando gli esiti di ciascuna regione.

 

 

 

In ciascuna coalizione le liste sono in numero minore di quelle osservate nel calcolo effettuato con i voti del 2006: di esse solo la lista PD e la lista PdL partecipa alla ripartizione (regionale) dei seggi. Le altre liste non superano le soglie di sbarramento pur ottenendo in alcune regioni risultati significativi. E’ ancora una volta il caso della lista Lega Nord per il risultato che ottiene nelle regioni Lombardia e Veneto (rispettivamente, sopra il 12 e l’11 per cento) della lista SEL, che ottiene il 7,4 % nella regione Puglia e della lista Megafono Crocetta, che ottiene il 6,7 % nella regione Sicilia.

 

 

Il prospetto riassuntivo dei voti e delle soglie di accesso è il seguente:

 

 

 

 

 

 

 

Concorrono alla assegnazione dei seggi soltanto quattro liste: PDL, PD, Scelta civica con Monti e il Movimento 5 Stelle.


 

 

La ripartizione ‘provvisoria’ dei seggi determina questa ripartizione nelle regioni:

 

 

In questo contesto nessuna lista o coalizione di liste raggiunge la soglia del 37 % del totale nazionale dei voti validi e, per altro,i seggi ottenuti restano ben lontani dai 170 che, in concorso con la soglia del 37%, determinerebbe l’assegnazione definitiva dei seggi secondo la ripartizione ‘provvisoria’ senza l’attribuzione di premio e senza ricorrere alla votazione di ballottaggio.

 

Per effettuare il calcolo si ipotizza qui che il ballottaggio si svolga fra le due coalizioni che hanno ottenuto il maggior numero di voti validi e che il ballottaggio assegni la vittoria alla coalizione Bersani che, nella prima votazione, ha ottenuto il maggior numero di voti.

 

Il premio di maggioranza ammonterebbe in questo caso a 56 seggi, quanti ne intercorrono fra i 105 che sarebbero assegnati dalla ripartizione ‘provvisoria’ e i 161 che il testo in esame prevede come esito del ballottaggio.

 

Analogamente, qualora il ballottaggio assegnasse la vittoria alla coalizione Berlusconi, il premio di maggioranza salirebbe a 62 seggi.

 

La tabella che segue esplicita il calcolo per la ripartizione dei seggi premio tra le regioni. I seggi e le parti decimali connotate dal colore rosso sono quelli sui quali sono intervenute le regole di arrotondamento previste dal testo per consentire che la ripartizione avvenga sempre per il numero totale dei seggi da attribuire.

 

In questo caso, l’arrotondamento all’unità intera più prossima delle parti decimali dei numeri presenti nell’ultima colonna a destra, avrebbe ripartito soltanto 52 seggi, senza assegnare i restanti quattro. Seguendo le ulteriori operazioni previste dal testo in esame il calcolo assegna gli ulteriori quattro seggi nelle circoscrizioni qui indicate in colore rosso.

 

 

 

 

La ripartizione fra ‘vincenti’ e ‘perdenti’ e, successivamente, nelle regioni determinerebbe le assegnazioni che si leggono nelle due tabelle che seguono:

 

 

 

 

 

 

Pertanto il calcolo in base ai dati delle elezioni del Senato del 2013 evidenzia il corretto funzionamento della formula prevista.

 


Alcune precisazioni

 

La “norma di chiusura” prevista dall’emendamento 1.900 è stata applicata soltanto per l’assegnazione di tre seggi nella circoscrizione Lombardia nel calcolo dei dati delle elezioni della Camera dei deputati 2013.

Nella ripartizione dei seggi all’interno delle circoscrizioni il trasferimento dei seggi dalle liste “eccedentarie” alle liste “deficitarie2 ha una dimensione assolutamente limitata. Inoltre sui seggi assegnati a ciascuna lista impatta per un solo seggio sul totale di quelli che le sono assegnati.

L’assegnazione dei seggi ‘deficitari’ nei collegi plurinominali dipende dal rapporto dei seggi ottenuti dalle liste che concorrono alla ripartizione dei seggi e dal numero di liste in concorso come mostrato nella tabella seguente:

 

 

Nella tabella, per l’anno 2008, non sono assegnati seggi come “deficitari” giacchè alla ripartizione concorrono due sole liste per ciascuna delle due coalizioni. Questo fa sì che il trasferimento di seggi tra lista “eccedentaria” e lista “deficitaria” avvenga sempre rispettando le due graduatorie inverse: dalla minore parte decimale della lista cedente alla maggiore delle parti decimali della lista che riceve il seggio.

 

 

 

Considerazioni conclusive

 

I calcoli effettuati per l’assegnazione dei seggi della Camera dei deputati secondo i risultati delle elezioni 2013, 2008 e 2006, nonché per l’assegnazione dei seggi del Senato secondo i risultati dell’elezioni 2013 e 2006, hanno consentito di riscontrare la corrispondenza fra seggi spettanti [alle liste e alle circoscrizioni, o collegi plurinominali] e seggi attribuiti attraverso le operazioni di ripartizione fatte per le 19 circoscrizioni e per i 148 collegi plurinominali.

 

Quindi, l’utilizzazione dei dati relativi alle elezioni sopra menzionate evidenzia il regolare funzionamento il meccanismo degli emendamenti 1.900 e 2.900.