Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento trasporti | ||||
Titolo: | Istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada - A.C. 3837 | ||||
Riferimenti: |
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Serie: | Progetti di legge Numero: 475 | ||||
Data: | 25/07/2016 | ||||
Descrittori: |
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Organi della Camera: | IX-Trasporti, poste e telecomunicazioni |
Istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime della strada
25 luglio 2016
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Indice |
Contenuto|Relazioni allegate o richieste|Necessità dell'intervento con legge|Rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite| |
ContenutoLa proposta di legge C. 3837 si compone di un articolo unico con il quale viene disposto che la Repubblica riconosce la terza domenica di novembre come Giornata nazionale delle vittime della strada.
La terza domenica di novembre è stata riconosciuta come Giornata mondiale delle vittime della strada da parte delle Nazioni Unite con la risoluzione n. 60/5, adottata dall'Assemblea generale il 26 ottobre 2005, quale «giusto riconoscimento per le vittime della strada e per le loro famiglie» e gli Stati membri e la comunità internazionale sono stati invitati a riconoscerla.
Il comma 1 inoltre prevede che si promuova ogni iniziativa utile a migliorare la sicurezza stradale e a informare gli utenti, in particolare i giovani, sulle gravi conseguenze di modalità di guida non rispettose del codice della strada (decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285). Non vengono definite modalità precise circa le modalità di tale informazione. a) tenere vivo il ricordo delle vittime e manifestare la partecipazione al dolore dei feriti, delle famiglie, degli amici e delle comunità di cui le vittime facevano o fanno parte; b) rendere omaggio al coraggio e all'abnegazione dei componenti delle squadre di emergenza, agli operatori delle Forze di polizia e ai sanitari che quotidianamente si occupano delle conseguenze traumatiche della morte e delle lesioni causate dagli incidenti stradali; c) riflettere sul dolore provocato dalla morte e dal ferimento di milioni di persone nel mondo a causa di incidenti stradali; d) informare sulle gravi conseguenze degli incidenti stradali, anche in termini economici, per le famiglie e per le comunità; e) sensibilizzare, in particolare i giovani, sul valore della vita umana e sulle drammatiche condizioni in cui versano molti sopravvissuti. Festività e ricorrenze nazionali
L'elenco dei giorni considerati festivi a livello nazionale è riportato all'articolo 2 della legge n. 260/1949. In tali giorni si osserva il completo orario festivo e il divieto di compiere determinati atti giuridici. Nelle ultime legislature, il Parlamento è intervenuto, con una frequenza crescente, ad istituire e riconoscere con legge nuove ricorrenze civili a livello nazionale, senza attribuire a tali celebrazioni carattere di giorno festivo. La già ricordata legge 260/1949 introduce, all'art. 3, l'espressione "solennità civile" che, ai sensi della legge 5 marzo 1977, n. 54, non determina riduzioni di orario di lavoro negli uffici pubblici. Tale espressione è stata successivamente impiegata dal legislatore in relazione alla istituzione di alcune ricorrenze nazionali. Si vedano, ad esempio: legge 31 luglio 2002, n. 186; legge 30 marzo 2004, n. 92; legge 10 febbraio 2005, n. 24; legge 3 agosto 2007, n. 126; legge 12 novembre 2009, n. 162; legge 14 giugno 2011 n. 101. Le tabelle che seguono elencano le ricorrenze festive (diverse dalle domeniche) e civili istituite con legge, ovvero con fonti di livello inferiore.
I dati sulla sicurazza stradale in ItaliaSono stati appena pubblicati i nuovi dati dell'OCSE sulla sicurezza stradale 2016 (Road safety annual report 2016), aggiornati al primo semestre 2015. Sono stati altresì diffusi i dati provvisori dell'Istat relativi all'incidentalità stradale nell'anno 2015. L'analisi dei dati OCSE relativi all'Italia, riferiti all'intero anno 2014 , indica un numero ancora elevato di incidenti: circa 177.000 (-2,5% rispetto all'anno precedente), con ben 3.381 persone decedute nel 2014, pari ad una riduzione di appena lo 0,6% rispetto allo scorso anno (erano 3.401 nel 2013), collocando l'Italia ancora al di sopra della media europea dei decessi. Il 47% dei decessi (1589 persone) si verifica sulle strade extraurbane, ed il 45% , ben 1.505 vittime nelle aree urbane, mentre sulle autostrade si registra solo l'8% dei decessi (287 persone su 3.381). Nelle strade extraurbane nel 2014 si è registrata una diminuzione del 3,8% dei decessi, mentre per quanto riguarda le autostrade i dati sono più confortanti, con una riduzione riduzione della mortalità nel 2014 del 10,6% (287 vittime dai 321 avute nel 2013 su un totale di 3.385). A tal proposito si ricorda che sal 2012 su alcune autostrade è stato introdotto dall'ANAS il sistema Virgilius, analogo al sistema Tutor, per la misurazione della velocità media ed istantanea.Una riduzione dei decessi si è registrata nel 2014 anche per gli utilizzatori di motorini (-3,3%) e di motociclette (-10,4%), mentre è in aumento di circa il 5% il numero dei pedoni vittime della strada e dell'8,8% del numero dei ciclisti deceduti. I dati provvisori per il 2015 (ISTAT e ACI) confermano il trend di riduzione degli incidenti stradali (173.892), tuttavia si registra, per la prima volta in 15 anni, un incremento dei morti per incidenti stradali che passano a 3419 con un incremento di 38 decessi rispetto all'anno 2014 (1,1 % in più). Sull'aumento del numero di vittime in Italia nel 2015 pesa l'incremento registrato su autostrade (comprensive di tangenziali e raccordi autostradali) e strade extraurbane (305 e 1.619 morti; +6,3% e +1,9% sull'anno precedente). Una lieve flessione si registra, di contro, sulle strade urbane (1.495 morti; -0,7%), dopo la crescita del 5,4% tra il 2013 e il 2014. Fanno eccezione i grandi Comuni, per i quali, nel complesso, il numero di morti nell'abitato aumenta dell'8,6%. L'aumento della mortalità nel 2015 ha riguardato in particolar modo gli utenti delle due ruote a motore (+7,2%) e i pedoni (+4,0%). Per i pedoni si tratta del secondo aumento consecutivo (+4,9% tra il 2014 e il 2013). Risultano in calo gli automobilisti deceduti (-1,7% ) così come i ciclomotoristi (-5,4%) e i ciclisti (-8,8%) che tornano ai livelli di mortalità del 2013. Tali dati, nonostante la forte riduzione complessiva delle vittime di incidenti negli ultimi 15 anni, registrata a partire con l'introduzione (dal 2003) delle penalizzazioni a punti sulla patente e con l'attivazione dal 2005 del sistema di telecamere di controllo "Tutor" della velocità sulle autostrade (le vittime si sono ridotte da 7.061 nel 2000 a 4.114 nel 2010), attestano peraltro attualmente il permanere di una eccessiva mortalità, principalmente nelle aree urbane. L'OCSE riferisce infatti che da un sondaggio condotto tra il 2010 ed il 2014 solo il 20% degli italiani interpellati ha dichiarato di usare le cinture di sicurezza sui sedili posteriori, obbligatorie peraltro dal 1994. Ulteriori rilevazioni empiriche condotte da riviste specialistiche del settore automobilistico hanno confermato che nelle aree urbane l'obbligo di allacciare le cinture di sicurezza da parte dei passeggeri sui sedili anteriori nonché sui sedili posteriori è largamente disatteso, anche in presenza di bambini. L'Ocse cita altri studi in materia, che dal 2011 al 2014 stanno tentando di monitorare il non utilizzo dei seggiolini per i bambini: si stima un non utilizzo dei seggiolini di ritenuta per bambini che va dal 22% al 34% nelle varie regioni d'Italia. |
Relazioni allegate o richiesteLa proposta di legge, di iniziativa parlamentare, è accompagnata dalla relativa relazione illustrativa. |
Necessità dell'intervento con leggeL'istituzione di una ricorrenza civile può avere a fondamento sia una fonte di rango legislativo, sia una fonte di livello inferiore. Tuttavia, l'intervento con legge appare strettamente necessario solo per l'individuazione delle ricorrenze festive a livello nazionale o in considerazione degli effetti civili risultanti dall'istituzione di una nuova ricorrenza. |
Rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definitePur non potendosi riscontrare un esplicito riferimento costituzionale, l'istituzione di una nuova ricorrenza civile della Repubblica, che richiede, per sua natura, una disciplina unitaria a livello nazionale, appare riconducibile nell'ambito della materia "ordinamento civile", che l'art. 117, secondo comma, lett. l), della Costituzione riserva alla competenza legislativa esclusiva dello Stato. Con riguardo alla previsione di celebrazioni, manifestazioni e iniziative, anche nelle scuole, possono assumere rilievo le materie di competenza legislativa concorrente (ex art. 117, terzo comma, Cost.) quali promozione e organizzazione di attività culturali e istruzione.
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