Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento trasporti
Titolo: Individuazione degli aeroporti di interesse nazionale (Schema di Decreto n. 173) (art. 698 del codice della navigazione)
Riferimenti:
SCH.DEC 173/XVII     
Serie: Atti del Governo    Numero: 181
Data: 17/06/2015
Descrittori:
AEROPORTI E SERVIZI AEROPORTUALI     
Organi della Camera: IX-Trasporti, poste e telecomunicazioni

 

Camera dei deputati

XVII LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Atti del Governo

Individuazione degli aeroporti di interesse nazionale

Schema di D.Lgs. n. 173

(Art. 698 del codice della navigazione)

 

 

 

 

 

 

 

n. 181

 

 

 

17 giugno 2015

 


SENATO DELLA REPUBBLICA:

 

Servizio Studi

Tel. 06 6706-2451

Studi1@senato.it

Dossier n. 221

 

 

 

CAMERA DEI DEPUTATI:

 

Servizio Studi – Dipartimento trasporti

Tel. 06 6760-2614 - st_trasporti@camera.it - Twitter_logo_blue.png CD_trasporti

Atti del Governo n. 181

 

 

 

 

 

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In copertina: Piazza San Macuto in una stampa d’epoca

 

 

 

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INDICE

Schede di lettura

§  Il contesto normativo  3

§  Articolo 1: il contenuto del Piano  6

§  Tabella 2: Aeroporti italiani a confronto: dati di traffico, inserimento nel Piano aeroporti e collocazione europea  11

 

 


SIWEB

Schede di lettura

 


Il contesto normativo

La presentazione dello schema di decreto del Presidente della Repubblica che individua gli aeroporti di interesse nazionale si inserisce nel contesto normativo costituito dall’art. 698 del codice della navigazione e dalle disposizioni comunitarie relative alla Rete Transeuropea dei trasporti (Regolamento n. 1315/2013) e al Meccanismo per collegare l’Europa (Regolamento n. 1316/2013).

La cornice costituita dall’articolo 117 della Costituzione stabilisce inoltre che gli aeroporti rientrino tra le materie di competenza concorrente Stato-Regioni, per cui spetta allo Stato la disciplina dei principi fondamentali in materia ed alle Regioni l’emanazione delle norme di attuazione e regolamentari: la procedura di individuazione degli aeroporti di interesse nazionale e di interesse strategico proposta nello schema in commento ha pertanto visto come elemento procedurale rilevante l’intesa con la Conferenza Stato-Regioni-Province autonome, raggiunta il 19 febbraio 2015.

Gli orientamenti europei

Giŕ a partire dal Libro bianco dei trasporti del 28 marzo 2011 e dalla Comunicazione COM(2011)823 del 1° dicembre 2011 sulla politica aeroportuale europea con l’allegato “Pacchetto aeroporti”, l’Unione europea ha delineato le direttrici per lo sviluppo del trasporto aereo comunitario, indicando tra l’altro, le seguenti prioritŕ:

·        la necessitŕ di una maggiore integrazione tra aeroporti e altre modalitŕ di trasporto;

·        l’aumento della capacitŕ degli aeroporti per far fronte alla domanda crescente dei passeggeri, in particolare verso Paesi terzi e verso zone europee poco collegate: una delle principali sfide in prospettiva futura č quella della congestione degli aeroporti a causa della insufficiente capacitŕ rispetto alla domanda che č tornata crescente e che fa prevedere un forte incremento del traffico nei prossimi anni;

·        la conseguente necessitŕ di migliorare la gestione degli aeromobili e del traffico aereo, attraverso la realizzazione del Cielo Unico europeo (Single European Sky) e tramite l’operativitŕ, entro il 2020, del nuovo sistema di gestione del traffico aereo denominato SESAR (Single European Sky AYM Research, modificato poi dal pacchetto denominato SES 2+), in particolare mirando ad una maggiore efficienza dei servizi di navigazione aerea, anche allineando le capacitŕ di volo con quelle a terra, ottimizzando tutte le fasi di volo da aeroporto ad aeroporto (gate to gate) sia negli aeroporti che nelle aree limitrofe, modificando il sistema di assegnazione delle bande orarie in senso piů efficiente, nonché eliminando la frammentazione della gestione del traffico aereo oggi basata su 28 Autoritŕ nazionali che vigilano su piů di cento prestatori di servizi di navigazione aerea;

·        favorire gli investimenti pubblici e privati per l’infrastruttura aeroportuale europea, nel rispetto della normativa sugli aiuti di Stato data la natura concorrenziale del mercato dell’aviazione (si veda la Comunicazione COM (2014)963: Nuovi Orientamenti sugli aiuti di Stato ali aeroporti e alle compagnie aeree), tramite la definizione di una rete transeuropea TeN-T dei trasporti su due livelli: una rete centrale prioritaria (core network) da realizzare entro il 2030 e su cui concentrare gli investimenti, ed una rete globale (comprehensive network) da realizzare entro il 2050: il “Meccanismo per collegare l’Europa” (Connecting Europe Facility- CEF) prevede uno stanziamento complessivo di 26,3 miliardi di € per il periodo 2014-2020 (di cui 11,3 miliardi per i Fondi di coesione a cui l’Italia non partecipa) e sosterrŕ i progetti di collegamento aria-ferrovia per gli aeroporti della rete centrale; i finanziamenti del Fondo di coesione e del Fondo europeo di Sviluppo Regionale (FESR) saranno destinati agli aeroporti inseriti nella rete globale;

·        accrescere la sicurezza delle attivitŕ aeroportuali  e rivedere il quadro dei controlli di sicurezza (security) negli aeroporti europei.

 

I nuovi orientamenti sulla Rete Transeuropea dei trasporti (TeN-T) definiti nel Regolamento n. 1315 del dicembre 2013 hanno in particolare definito una rete centrale (Core Network), che si articola in nove corridoi, composta da:

- 38 aeroporti principali europei nelle cittŕ, in cui rientrano 11 aeroporti italiani: Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Venezia, Bergamo Orio al serio, Bologna, Milano Linate, Torino, Genova, Napoli, Cagliari, Palermo;

- 94 porti principali;

- 15.000 km di ferrovia ad alta velocitŕ;

- 35 progetti transfrontalieri per ridurre le strozzature.

Si ricorda che quattro corridoi interessano l’Italia: il corridoio Baltico-Adriatico; il corridoio “Mediterraneo”, essenzialmente stradale-ferroviario, che collega la penisola iberica con il confine ungaro-ucraino e che comprende i collegamenti Torino-Lione e Venezia –Lubiana; il corridoio Scandinavo-Mediterraneo, che arriva fino a Malta transitando per la Galleria base del Brennero e passa per l’Italia meridionale e la Sicilia; il corridoio Reno-Alpi, essenzialmente un corridoio multimodale per le rotte delle merci dai porti del Mare del Nord e della Germania verso il Mediterraneo, che interessa Milano e la Liguria.

 

Nella rete Comprehensive rientrano invece i seguenti 22 aeroporti italiani: Trieste; Treviso, Verona; Bolzano; Brescia; Forlě, Firenze, Pisa; Ancona; Roma Ciampino; Pescara; Foggia; Bari, Brindisi; Lamezia Terme, Reggio Calabria; Trapani; Catania-Comiso; Lampedusa; Pantelleria; Alghero; Olbia.

La normativa italiana

L’articolo 698 del codice della navigazione, nel testo modificato dal decreto legislativo n. 151 del 2006, prevede espressamente l’individuazione degli aeroporti di interesse nazionale in quanto nodi essenziali per l’esercizio delle competenze esclusive dello Stato. La norma prevede in tal senso l’emanazione di un decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delle infrastrutture e trasporti, d’intesa con la Conferenza Stato-Regioni e province autonome, sentita l’agenzia del demanio e previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, da esprimere entro trenta giorni dalla data di assegnazione. Lo stesso procedimento č richiesto per eventuali successive modifiche al decreto.

L’art. 17 della legge n. 400/1988, non espressamente richiamata peraltro nell’art. 698, fa anche riferimento al parere del Consiglio di Stato, reso il 23 aprile 2015 e che č allegato allo schema in commento.

I parametri fissati dalla norma per l’individuazione degli aeroporti sono i seguenti:

·        le dimensioni e la tipologia di traffico;

·        l’ubicazione territoriale;

·        il ruolo strategico;

·        le previsioni dei progetti europei TEN-T.

 

Si ricorda anche che in materia di federalismo demaniale, l’art. 5 del D.Lgs. n. 85 del 2010 ha previsto il trasferimento degli aeroporti di interesse regionale e locale appartenenti al demanio aeronautico (che non siano di interesse nazionale) ai rispettivi enti locali: Regioni, Province, Comuni e Cittŕ metropolitane.

 

 

 


 

Articolo 1: il contenuto del Piano

Lo schema di decreto in commento č costituito da un articolo unico composto da dieci commi.

A tale proposito si rileva che la Relazione illustrativa fa riferimento ad un testo costituito da un articolo unico composto da tredici commi a cui si riferisce anche il parere del Consiglio di Stato reso il 23 aprile 2015 sul testo trasmesso il 13 marzo 2015. Il testo composto da tredici commi č stato anch'esso trasmesso al Parlamento quale, come rilevato nella lettera di accompagnamento, “ulteriore testo predisposto a fini collaborativi” anche se il testo approvato in via preliminare dal Consiglio dei ministri e sottoposto a parere risulta essere quello composto da dieci commi.

Nella seduta della Commissione Lavori pubblici e comunicazioni del Senato del 10 giugno 2015 dedicata all’esame del provvedimento, il Viceministro per le infrastrutture e i trasporti ha precisato che il Governo intende assumere, ai fini della deliberazione definitiva dell’atto, il testo composto da tredici commi, che č stato integrato con le indicazioni fornite dalla Conferenza Stato-Regioni, dall'Agenzia del demanio e dal Consiglio di Stato.

 

L'iter di adozione del piano ha visto la presentazione il 29 gennaio 2013 da parte del Ministro delle Infrastrutture e trasporti, dell'atto di indirizzo per la definizione del Piano Nazionale per lo sviluppo aeroportuale, che proponeva un riordino organico del settore aeroportuale sia sotto il profilo infrastrutturale che dei servizi e delle gestioni ed una nuova classificazione degli aeroporti di interesse nazionale. Sull’atto di indirizzo č stato avviato un confronto con le regioni. Sul processo di adozione del piano nazionale, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha poi svolto un'informativa al Consiglio dei ministri nella riunione del 17 gennaio 2014. Lo schema di piano nazionale degli aeroporti, č stato poi approvato dal Consiglio dei ministri in via preliminare lo scorso 30 settembre, mentre l’intesa in sede di Conferenza Stato-regioni č stata raggiunta lo scorso 19 febbraio.

 

Il contenuto del Piano, oltre alla normativa comunitaria e nazionale in materia ricostruita nel precedente paragrafo, tiene conto di una serie di atti preparatori, tra cui, principalmente, gli indirizzi contenuti nell’11° Allegato infrastrutture al DEF e l’Atto di pianificazione allegato allo schema stesso, che individua, come previsto dall’art. 698 del codice della navigazione, gli aeroporti di interesse nazionale in relazione ai bacini di traffico.

La struttura del Piano č la seguente:

Il comma 1 e il comma 2 individuano un totale di 38 aeroporti, suddivisi in 10 bacini territoriali di traffico:

·        12 aeroporti (evidenziati in grassetto in Tabella 1), sono qualificati di particolare rilevanza strategica;

·        ulteriori 26 aeroporti di interesse nazionale.

 

Tabella 1: i 38 aeroporti di interesse nazionale

Bacino territoriale

Aeroporti

Nord Ovest

Milano Malpensa, Milano Linate, Torino; Bergamo, Genova, Brescia; Cuneo

Nord Est

Venezia, Verona, Trieste; Treviso

Centro Nord

Bologna; Pisa/Firenze, Rimini, Parma, Ancona

Centro Italia

Roma Fiumicino, Roma Ciampino,  Perugia, Pescara

Campania

Napoli, Salerno

Mediterraneo/Adriatico

Bari, Brindisi, Taranto

Calabria

Lamezia Terme, Reggio Calabria, Crotone

Sicilia orientale

Catania, Comiso

Sicilia occidentale

Palermo, Trapani, Pantelleria, Lampedusa

Sardegna

Cagliari, Olbia, Alghero

Gli aeroporti di interesse nazionale sono stati individuati, secondo i criteri dell’art. 698 cod. nav., all’interno di 10 bacini territoriali, scelti, in base a quanto indicato in premessa allo schema, secondo due criteri:

1)     la divisione dell’Italia nelle 5 aree sovraregionali previste dallo schema comunitario NUTS1: Nord-Ovest; Nord-est; Centro; Sud; Isole;

2)     all’interno di tali aree, per bacini di traffico omogeneo considerando una distanza massima di 2 ore di percorrenza in auto da un aeroporto di particolare rilevanza strategica, elemento questo che ha portato all’individuazione di 10 bacini territoriali.

 

I 12 aeroporti qualificati di importanza strategica sono stati scelti, secondo quanto indicato nelle premesse allo schema, uno per ciascun bacino territoriale, con l’eccezione del bacino Centro Nord nel quale ne sono stati individuati due: l’aeroporto di Bologna ed il sistema aeroportuale Pisa/Firenze in base alle caratteristiche morfologiche del territorio e ai dati di traffico. La qualificazione di importanza strategica č stata attribuita considerando in primo luogo l’inserimento nel core network della rete transeuropea dei trasporti TEN-T e nel caso di piů aeroporti core presenti nello stesso bacino, privilegiando i gate intercontinentali (č il caso di Milano Malpensa). Nel caso di mancanza di aeroporti core nel bacino si č scelto l’aeroporto della rete comprehensive della rete transeuropea con maggiori movimenti di traffico.

 

Come evidenziato nella successiva Tabella 2, sono stati quindi qualificati di importanza strategica, pur non appartenendo alla rete core, il sistema aeroportuale Pisa/Firenze (bacino Centro Nord) e gli aeroporti di Lamezia Terme (bacino Calabria), di Bari (bacino Mediterraneo/Adriatico) e di Catania (bacino Sicilia Orientale).

 

Si segnala che l'ulteriore testo trasmesso include al comma 3 (non presente nel testo in commento) l’esplicita qualificazione degli aeroporti di Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Venezia come gate intercontinentali nell’ambito degli aeroporti a rilevanza strategica, nonché inserisce esplicitamente al comma 5 l’aeroporto di Torino tra quelli a rilevanza strategica, a condizione che si realizzi, in relazione alle connessioni ferroviarie AV/AC tra le due cittŕ, un’alleanza con l’aeroporto di Milano Malpensa. Anche tale comma 5 non č presente nel testo presentato per il parere.

 

Per gli aeroporti di Pisa/Firenze il comma 4 subordina alla realizzazione della gestione unica, la qualifica di tali aeroporti di particolare rilevanza strategica.

A partire dal 1° giugno 2015 ha efficacia la fusione per incorporazione della societŕ Aeroporto di Firenze S.p.A. (societŕ di gestione dello scalo A. Vespucci di Firenze) nella Societŕ Aeroporto Toscano (SAT Spa di gestione dello scalo G. Galilei di Pisa). Dalla fusione, deliberata dall’Assemblea straordinaria degli azionisti di SAT Spa del 10 febbraio 2015 e con cambio di denominazione della societŕ SAT, č nata la nuova societŕ di gestione degli scali aeroportuali di Firenze e Pisa: Toscana Aeroporti S.p.a.. Contestualmente alla fusione č stato anche deliberato un aumento di capitale di SAT spa per un importo complessivo di nominali Euro 14.440.743,90. Pertanto, alla data di efficacia della fusione, il capitale sociale di Toscana Aeroporti S.p.A. č pari a Euro 30.709.743,90.

 

I commi 3, 5, 6 ,7 e 8, individuano i parametri e le condizioni da rispettare, a cui č subordinata la qualificazione di aeroporto o sistema aeroportuale di interesse nazionale.

 

Per gli aeroporti di interesse nazionale sono richiesti dal comma 3:

·        ruolo ben definito dell’aeroporto all’interno del bacino, con una specializzazione dello scalo e una riconoscibile vocazione dello stesso, funzionale al sistema da incentivare;

·        raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario, anche tendenziale, in un arco di tempo ragionevole;

·        adeguati indici di solvibilitŕ patrimoniale.

 

L’unica eccezione al possesso di tali condizioni č consentita dal comma 5 č per gli aeroporti che svolgono una funzione per la continuitŕ territoriale.

Si puň ritenere che, tra gli aeroporti di interesse nazionale, risultino necessari per la continuitŕ territoriale quelli di Comiso, Trapani, Pantelleria, Lampedusa Olbia e Alghero.

 

A tale proposito si segnala che nel testo dello schema composto da 13 commi la disposizione sulla continuitŕ territoriale (posta al comma 7) č piů ampia di quella in commento, in quanto specifica la non applicazione sia delle sopra citate condizioni che delle procedure di presentazione del piano triennale previsto dal successivo comma 6 per gli aeroporti che garantiscano la continuitŕ territoriale di regioni periferiche ed aree in via di sviluppo o particolarmente disagiate, previa verifica della non sussistenza di altre modalitŕ di trasporto, in particolare ferroviarie, adeguate.

 

In relazione all’aeroporto di Comiso, si ricorda il recente cambio di status da aeroporto militare ad aeroporto civile, con Decreto interministeriale 14.12.2010, con il quale l’aeroporto č stato trasferito alla regione Sicilia e da questa al Comune, come ricordato nel parere dell’Agenzia del Demanio allegato allo schema. A partire dal giugno 2013 l’aeroporto č stato aperto al traffico commerciale.

 

Il comma 6 richiede che i gestori degli aeroporti di interesse nazionale presentino entro tre mesi dall’entrata in vigore del decreto, la documentazione che dimostri il possesso delle condizioni del comma 3. La documentazione va presentata al Ministero delle infrastrutture e trasporti e all’ENAC.

Qualora le condizioni non sussistano, viene concesso ai gestori un termine di ulteriori tre mesi per la presentazione di un piano industriale, corredato da un piano economico-finanziario, finalizzato alla realizzazione delle condizioni nel successivo triennio.

Nel testo dello schema composto da 13 commi č presente al comma 9 una clausola transitoria che prevede la possibilitŕ dei gestori degli aeroporti non inseriti tra quelli di interesse nazionale di presentare entro un anno la documentazione dimostrativa del possesso delle condizioni richieste per l’interesse nazionale o per la continuitŕ territoriale.

 

Il comma 7 prevede quindi il definitivo riconoscimento dell’aeroporto come di interesse nazionale solo a seguito della verifica positiva, da parte del Ministero e dell’ENAC, della sussistenza delle condizioni o della fondatezza dei piani.

Tale ultima disposizione delinea pertanto un sistema per il quale, in mancanza delle condizioni prescritte, ma in presenza di piani adeguati per il successivo triennio, viene comunque concessa la qualifica di aeroporto di interesse nazionale, salvo quanto previsto dal successivo comma 8, che prevede l’ipotesi di revoca della qualifica.

 

Il comma 8 prevede infatti che il MIT, avvalendosi dell’ENAC, verifichi la realizzazione delle condizioni per i gestori che abbiano presentato i piani e che nel caso di mancata realizzazione ci sia la possibilitŕ di revoca della qualifica di aeroporto di interesse nazionale, con il conseguente declassamento ad aeroporto di interesse regionale. La norma non prevede perň la revoca nel caso in cui la mancata realizzazione delle condizioni sia dipesa da cause imprevedibili e non imputabili alla responsabilitŕ dei gestori.

In relazione agli aeroporti di interesse regionale, il parere sullo schema reso dall’Agenzia del Demanio, rileva come sarebbe opportuno un chiarimento sul concetto stesso di aeroporto di interesse regionale, nonché sugli “assetti proprietari,  gestionali e funzionali di tutti gli aeroporti di interesse regionale”, anche di quelli che non rientrano nello schema di DPR.

Nel testo dello schema composto da 13 commi il comma 11 prevede il trasferimento alle Regioni degli aeroporti di interesse regionale o locale del demanio aeronautico, insieme al regime finanziario dei servizi, in conformitŕ alle norme del D.Lgs. n. 85/2010 e per le regioni a Statuto speciale e le Province autonome il trasferimento in conformitŕ agli Statuti speciali e relative norme di attuazione.

 

Il comma 9 fa espresso riferimento all’atto di pianificazione allegato allo schema ed agli atti in esso previsti ai fini dell’efficientamento e dello sviluppo integrato della rete aeroportuale nazionale e dei servizi ad essa collegati.

 

L’atto di pianificazione prevede, tra le altre cose, che, a fianco dell’individuazione degli aeroporti di interesse nazionale, vengano poste in essere misure per: il potenziamento delle infrastrutture aeroportuali e dell’accessibilitŕ ed intermodalitŕ, attraverso un action plan articolato per bacini di traffico; la razionalizzazione dei servizi aeroportuali e dei relativi costi (con applicazione dei costi standard, affidamento di piů aeroporti ad un unico gestore, revisione degli orari di apertura degli aeroporti, in particolare nelle ore notturne); il potenziamento del traffico cargo.

 

Nel testo dello schema composto da 13 commi, non č presente una disposizione corrispondente a quella in commento.

 

Il comma 10 dispone infine la vigilanza del Ministero delle infrastrutture e trasporti sull’attuazione del decreto, promuovendo le intese con le altre Amministrazioni ed Enti competenti.

Nel testo dello schema composto da 13 commi il comma 13 prevede che il Ministero delle infrastrutture e trasporti favorisca azioni a salvaguardia delle Regioni in cui non esistono aeroporti (riferendosi presumibilmente a quelli di interesse nazionale), per conseguire l’ottimizzazione delle connessioni con gli aeroporti piů vicini.


 

Tabella 2: Aeroporti italiani a confronto: dati di traffico, inserimento nel Piano aeroporti e collocazione europea

Nella tabella 2 sono riportati i dati di traffico dei principali aeroporti italiani, presi in esame da ENAC nel suo Rapporto annuale, nonché il loro inserimento nel piano degli aeroporti di interesse nazionale con il relativo bacino territoriale, e la loro appartenenza o meno alle reti transeuropee dei trasporti TEN-T.

 

Tabella 2: Aeroporti italiani a confronto

Aeroporto

Aeroporto di interesse nazionale

Bacino territoriale del Piano

Collocazione Reti TEN-T

Traffico passeggeri 2013*

Traffico passeggeri 2014*
(e variazione %  sul 2013)

Milano Malpensa

Strategico

Nord Ovest

Core Network

17.781.144

18.669.740 (+5,0%)

Milano Linate

Si

Nord Ovest

Core Network

8.983.694

8.984.285 (+0,01%)

Bergamo

Si

Nord Ovest

Core Network

8.882.611

8.696.085
(-2,1%)

Torino

Si

Nord Ovest

Core Network

3.154.330

3.419.102
(+ 8,39%)

Genova

Si

Nord Ovest

Core Network

1.294.370

1.259.078
(-2,73%)

Brescia (da dicembre 2010 utilizzato solo per voli charter, postali e cargo.)

Si

Nord Ovest

Comprehensive

7.163

9.940
(+38,77%)

Cuneo

Si

Nord Ovest

NO

286.949

233.992
(-18,46%)

Albenga

NO

-

NO

1.672

1.382
(-17,34%)

Biella

NO

-

NO

69

87
(+26,09%)

Aosta (da maggio 2008 sono stati sospesi i collegamenti di linea)

NO

-

NO

62

50
(-19,35%)

Venezia

Strategico

Nord Est

Core Network

8.327.899

8.407.935 (+0,96%)

Verona

Si

Nord Est

Comprehensive

2.685.702

2.755.171
(+2,59%)

Treviso

Si

Nord Est

Comprehensive

2.156.115

2.226.534
(+3,27%)

Trieste

Si

Nord Est

Comprehensive

849.086

737.523
(-13,14%)

Bolzano

NO

-

Comprehensive

25.255

57.660
(+128,31%)

Bologna

Strategico

Centro Nord

Core Network

6.127.221

6.533.533 (+6,6%)

Pisa/Firenze

Strategico

Centro Nord

Comprehensive

Pisa:
4.471.085

 

Firenze:
1.963.744

Pisa:
4.678.734
(+4,6%)

Firenze:
2.231.460
(+13,63%)

Rimini

Si

Centro Nord

NO

558.335

470.528
(-15,73%)

Parma

Si

Centro Nord

NO

195.298

203.651
(+4,28%)

Ancona

Si

Centro Nord

Comprehensive

498.229

477.218
(-4,22%)

Forlě (dal 3/5/2013 č in fallimento la societŕ di gestione SEAF Spa e l'aeroporto ha mantenuto l’operativitŕ senza voli commerciali. A settembre 2014 l’Enac ha consentito la gestione provvisoria dello scalo)

NO

-

Comprehensive

-

-

Elba

NO

-

NO

13.475

15.508
(+15,09%)

Grosseto

NO

-

NO

4.639

3.908
(-15,76%)

Roma Fiumicino

Strategico

Centro Italia

Core Network

35.939.917

38.291.989 (+6,54%)

Roma Ciampino

Si

Centro Italia

Comprehensive

4.744.716

5.016.642 (+5,73%)

Perugia

Si

Centro Italia

NO

214.025

207.034
(-3,27%)

Pescara

Si

Centro Italia

Comprehensive

542.963

552.116
(+1,69%)

Napoli

Strategico

Campania

Core Network

5.400.080

5.917.256 (+9,58%)

Salerno

 

 

Si

Campania

NO

2.009

2.245
(+11,75%)

Bari

Strategico

Mediterraneo/Adriatico

Comprehensive

3.591.368

3.664.337
(+2,03%)

Brindisi

Si

Mediterraneo/ Adriatico

Comprehensive

1.989.130

2.158.718
(+8,53%)

Taranto

Si

Mediterranea/ Adriatico

NO

345

885
(+156,52%)

Foggia

NO

-

Comprehensive

5.600

5.351
(-4,45%)

Lamezia Terme

Strategico

Calabria

Comprehensive

2.172.181

2.414.277
(+11,15%)

Reggio Calabria

Si

Calabria

Comprehensive

557.668

517.159
(-7,26%)

Crotone

Si

Calabria

NO

28.923

65.793
(+127,48%)

Catania

Strategico

Sicilia orientale

Comprehensive

6.307.473

7.217.512 (+14,4%)

Comiso
(aperto al traffico commerciale da giugno 2013)

Si

Sicilia orientale

Comprehensive

56.854

328.027

Palermo

Strategico

Sicilia occidentale

Core Network

4.335.668

4.545.641
(+4,84%)

Trapani

Si

Sicilia occidentale

Comprehensive

1.877.827

1.595.755
(-15,02%)

Pantelleria

Si

Sicilia occidentale

Comprehensive

127.102

127.160
(+0,05%)

Lampedusa

Si

Sicilia occidentale

Comprehensive

203.389

177.747
(-12,61%)

Cagliari

Strategico

Sardegna

Core Network

3.577.560

3.632.972
(+1,55%)

Olbia

Si

Sardegna

Comprehensive

1.978.022

2.095.828
(+5,96%)

Alghero

Si

Sardegna

Comprehensive

1.549.443

1.635.594
(+5,56%)

*Dati sul traffico passeggeri: fonte ENAC maggio 2015