Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera
Titolo: I finanziamenti statali alle città capitali in Francia, Germania, Regno Unito e Spagna
Serie: Guida alla documentazione    Numero: 16
Data: 28/03/2014
Descrittori:
CENTRI URBANI   CONTRIBUTI PUBBLICI
FRANCIA   GERMANIA
GRAN BRETAGNA   SPAGNA
STRUTTURA COSTITUTIVA COMUNALE     

Camera dei deputati

XVII Legislatura

 

BIBLIOTECA – LEGISLAZIONE STRANIERA

 

Guida alla documentazione

 

 

I finanziamenti statali alle città capitali in

Francia, Germania, Regno Unito e Spagna

(28 marzo 2014)

Francia

La città di Parigi, come le altre collettività locali, dispone di un’autonomia finanziaria che si traduce ogni anno con l’approvazione di un bilancio. Il bilancio relativo a Parigi, che è nello stesso tempo comune e dipartimento, si compone di due parti: un bilancio del comune e un bilancio del dipartimento. Ciascuno dei bilanci ha, a sua volta, due sotto-componenti: bilancio di funzionamento (budget de fonctionnement) e bilancio d’investimento (budget d'investissement).

Il bilancio parigino (Comune e Dipartimento) è alimentato da diverse fonti di finanziamento, in primo luogo dalla fiscalità e, a seguire, dalle risorse finanziarie.

La fiscalità comprende imposte dirette - come la tassa d’abitazione (a carico del proprietario o locatario che abbia a sua disposizione un immobile nell’anno in corso), la tassa fondiaria (a carico del proprietario di beni immobili) e la c.d. contribuzione economica territoriale (CET)[1] – e imposte indirette, come le imposte versate dai privati o dalle imprese nell’ambito di talune operazioni immobiliari o per determinate attività legate alla pubblicità.

Le risorse finanziarie comprendono in particolare:

-         il concorso finanziario dello Stato attraverso una dotazione globale di funzionamento (dotation globale de fonctionnement - DGF), suddivisa per il comune in una dotazione forfettaria di funzionamento (dotation forfaitaire) e in una dotazione per infrastrutture (dotation d’équipement), per il dipartimento in una dotazione forfettaria di funzionamento (dotation forfaitaire) e in una dotazione di perequazione (dotation de péréquation), oltre ad altre partecipazioni finanziarie particolari (Code des collectivités territoriales, art. L2334-1 e art. L3334-1); il concorso finanziario dello Stato rappresenta, nel suo complesso, circa il 23% delle risorse finanziarie di Parigi; alle dotazioni finanziarie a carico dello Stato si aggiunge il Fondo di compensazione dell’IVA (Fonds de compensation pour la TVA - FCTVA), che va a compensare in maniera forfettaria i versamenti IVA che la collettività rilascia per le sue operazioni d’investimento e gli altri fondi di perequazione;

-         i proventi derivanti dalla gestione del demanio e dall’utilizzo delle strutture e dei servizi municipali della città, come i canoni di locazione immobiliare o i


canoni pagati dalle società alle quali il Comune di Parigi concede l’uso di un immobile o di una struttura; tali proventi rappresentano il 15% delle risorse complessive;

-         i prestiti ai quali la città di Parigi può ricorrere; in ogni caso il livello di indebitamento di Parigi risulta ancora inferiore a quello di altre grandi collettività francesi (ad es. nel 2012 risultavano a carico della città di Parigi prestiti per € 3.260.027.000).

Per quanto riguarda, in particolare, il concorso finanziario a carico dello Stato per Parigi-città (Ville de Paris) risulta per l’esercizio 2012 una dotazione globale di funzionamento di 1.243.007.000 (Collectivites-locales.gouv.fr, Les Comptes des CommunesVille de Paris - Opérationes de fonctionnement - Exercise 2012 e, più in generale sul bilancio della città, Fiche détaillée - Exercise 2012).

Per lo stesso esercizio finanziario del 2012, la dotazione globale di funzionamento al Dipartimento di Parigi è stata di 16.200.000, (Collectivites-locales.gouv.fr, Les finances des Départements 2012 - Tableau 4 - Les recettes de fonctionnement par poste – Paris , cfr. dati relativi alle dotations et participations, DGF).

Si segnala inoltre che, in base al Patto di fiducia e responsabilità, concluso tra lo Stato e le collettività territoriali il 16 luglio 2013, è stata decisa la riduzione per il 2014 dell’insieme delle dotazioni dello Stato alle collettività territoriali per circa 1 miliardo e mezzo di euro, ripartito tra comuni e intercomunalità (€ 840.000.000), dipartimenti (€ 476.000.000), regioni (€ 184.000.000). La previsione di tale contributo eccezionale delle collettività territoriali alla riduzione del deficit dello Stato è stata inserita nella Loi de Finances per il 2014 (Legge n. 2013-1278)[2]. Nell’ambito di tali risparmi, per il comune di Parigi (Ville de Paris) è prevista la riduzione dei contributi statali di complessivi € 116.490.000 (-9%), dei quali € 105.940.000 sulla dotazione globale di funzionamento (DGF). Anche il Dipartimento di Parigi contribuirà per il 2014 al raddrizzamento dei conti pubblici con una riduzione di € 35.000.000 sulla sua dotazione forfettaria e, qualora le dotazioni percepite dal Dipartimento non raggiungano la somma prevista, lo Stato preleverà la differenza dalla dotazione forfettaria della Ville de Paris (Code des collectivités territoriales, art. L3334-3).

Infine, per quanto riguarda le prospettive future delle collettività parigine, la Legge del 27 gennaio 2014 sulla modernizzazione dell’azione pubblica territoriale e sulle metropoli (Legge n. 2014-58) prevede una nuova struttura intercomunale, la “Metropoli del Grand Paris”. La nuova Metropoli, la cui creazione è prevista per il 1° gennaio 2016, comprende i Comuni di Parigi, di tre dipartimenti limitrofi della c.d. Petite Couronne e di altri dipartimenti dell’Ile de France, e si sostituirà alle collettività preesistenti, percependo tutti i proventi della fiscalità locale e le dotazioni finanziarie dello Stato destinate al suo territorio (Code général des collectivités territoriales, art. L. 5219-1).

 

Documentazione

-        Vie-publique.fr, Quelles sont les différentes ressources des collectivités? (4-11-2013)

-        Mairie de Paris, Les finances de la Ville de Paris (23-9-2011)

-        Collectivites-locales.gouv.fr, Pacte de confiance et de responsabilité entre l’Etat et les collectivités locales (16-7-2013)

Germania

A partire dal 3 ottobre 1990, giorno dell’unificazione tedesca (Tag der Deutschen Einheit), Berlino è nuovamente la capitale della Germania, secondo quanto stabilito dall’art. 2 del Trattato sulla riunificazione tedesca (Einigungsvertrag) del 31 agosto 1990. È stata pertanto una normativa esterna alla Legge fondamentale (Grundgesetz) dello Stato federale a stabilire per prima lo status di capitale della città e a prevedere, seppur indirettamente, il trasferimento da Bonn a Berlino di organi ed amministrazione federali. Con la riforma federalista del 2006 è stato introdotto il nuovo comma 1 dell’art. 22 della Legge fondamentale, che attribuisce a Berlino lo status di capitale della Repubblica federale tedesca e, nel contempo, afferma che la rappresentanza dello Stato nel suo complesso all’interno della capitale è competenza della Federazione.

A norma dell'art. 1, comma 1, della Costituzione (Verfassung), riformata l’8 giugno 1995 e da ultimo modificata con legge del 20 febbraio 2014, Berlino è allo stesso tempo una città e un Land federale ("Berlin ist ein deutsches Land und zugleich eine Stadt"); essa deve assolvere, pertanto, a funzioni statali e comunali. Il secondo comma dello stesso articolo specifica che "Berlino è un Land della Repubblica Federale di Germania": essa ha, dunque, la configurazione di una "città-stato" (come Amburgo e Brema), nella quale Land e comune coincidono dal punto di vista sia territoriale che politico. L'amministrazione della città e del Land non sono dunque separate, bensì esercitate dai medesimi organi. Inoltre, lo status costituzionale di Berlino le garantisce quattro voti nel Bundesrat, nonché una diretta rappresentanza in seno al Comitato delle Regioni dell’Unione Europea, alla stregua degli altri 15 Länder tedeschi.

Al fine di avviare la realizzazione del processo unitario tedesco, il 20 giugno 1991 il Bundestag ha stabilito con una risoluzione (stampato BT 12/815) che Berlino divenisse sede del Parlamento e del Governo della Repubblica federale di Germania. In attuazione della risoluzione parlamentare è stata poi approvata la Legge per il completamento dell'unità della Germania (Berlin-Bonn-Gesetz) del 26 aprile 1994, con lo specifico obiettivo di realizzare il trasferimento della capitale. Nel frattempo, il 25 agosto 1992 era stato stipulato un Accordo di cooperazione (Hauptstadtvertrag) tra Governo federale e il governo di Berlino, al fine di regolamentare la collaborazione tra le due parti nelle questioni legate al trasferimento della capitale.

Il 30 giugno 1994, la Repubblica federale tedesca e il Land di Berlino hanno sottoscritto il primo Accordo sul finanziamento di Berlino capitale (Hauptstadtfinanzierungsvertrag), riguardante il finanziamento nel settore culturale e gli investimenti in ambito infrastrutturale, in vigore dal 1° gennaio 1995 al 31 dicembre 2004. Con tale accordo il Governo federale si è impegnato a stanziare 1,3 miliardi di marchi per consentire alla città di esercitare le sue nuove funzioni di capitale. Successivamente, nel 2001, tra il Governo federale e il governo di Berlino sono stati stipulati due accordi concernenti, rispettivamente, gli stanziamenti alla città di Berlino per oneri particolari connessi allo status di capitale (Folgevereinbarung zur Abgeltung von Sonderbelastungen der Bundeshauptstadt), e gli investimenti nel settore culturale (Vertrag zur Kulturfinanzierung in der Bundeshauptstadt 2001 bis 2004).

Nel sopra citato accordo di finanziamento del 1994 il Governo federale si impegnava a destinare dal 1995 al 1999 la somma di 60 milioni di marchi per il finanziamento di opere particolari finalizzate in prevalenza ad attuare misure di sicurezza nella città di Berlino, e preannunciava inoltre la sottoscrizione di un ulteriore accordo. Quest’ultimo, firmato poi nel 2001, prevede l'assunzione di un onere maggiormente gravoso da parte del Governo federale, che inserisce nel proprio bilancio uno stanziamento annuale di 75 milioni di marchi alla città di Berlino per gli anni 2001-2004. Il secondo accordo del 2001 impegna il Governo ad uno stanziamento annuale di 100 milioni di marchi per il settore culturale per gli anni 2001-2004, dei quali 80 milioni da destinarsi a interventi per istituzioni ed enti e 20 milioni a manifestazioni culturali. Il 9 dicembre 2003 è stato stipulato un nuovo accordo sul finanziamento culturale di Berlino capitale (Vertrag über die aus der Hauptstadtfunktion Berlins abgeleitete Kulturfinanzierung), che prevede l’istituzione di un Fondo (Hauptstadtkulturfonds) che, annualmente, mette a disposizione della capitale circa 10 milioni di euro per promuovere progetti culturali e manifestazioni. 

Infine, il 30 novembre 2007, è stato concluso un ulteriore Accordo sul finanziamento di Berlino capitale (Hauptstadtfinanzierungsvertrag 2007) che prevede  investimenti in ambito culturale e infrastrutturale, tra cui il prolungamento della linea metropolitana U-Bahnlinie 5 da Alexanderplatz alla nuova Stazione centrale. L’accordo ha una durata di dieci anni ed è pertanto valido fino 31 dicembre 2017. Al costo complessivo dei lavori di ristrutturazione del Teatro dell’Opera (Staatsoper Unter den Linden) la Federazione partecipa con 200 milioni di euro, mentre resta confermato lo stanziamento annuo di 9.866 euro per il Fondo culturale della capitale. L’accordo prevede inoltre, sempre a carico della Federazione, il versamento di un saldo forfettario annuo di 60 milioni di euro per le misure di sicurezza connesse allo status capitale.

Con una decisione del 14 giugno 2012 la Abgeordnetenhaus (la Camera dei rappresentanti di Berlino, assimilabile al Consiglio comunale dell’ordinamento italiano) ha imposto al Senat (il Governo della città, assimilabile alla Giunta comunale dell’ordinamento italiano)[3] di presentare regolarmente, per le discussioni sul bilancio, una relazione sulle attuali spese del Land connesse allo status di Berlino capitale (Bericht zu den aktuellen haupstadtbedingten Ausgaben). Nella relazione, che deve contenere una panoramica attuale sullo sviluppo del quadro regolamentare relativo al finanziamento della capitale, va indicata e specificata l’eventuale sussistenza di un cofinanziamento da parte della Federazione. In base a quanto riferito dal Senat nel novembre 2013 (Stampato 17/1305 del 12 novembre 2013), le spese per le misure di sicurezza (comprese quelle destinate alla polizia e ai vigili del fuoco) continuano a rappresentare un quota significativa del bilancio del settore. A tal fine, nel progetto di bilancio 2014/2015, è stato previsto uno stanziamento di circa 116,7 milioni di euro per il 2014 e di circa 118,3 milioni di euro per il 2015. Il maggior onere per l’aumentato fabbisogno di personale per l’amministrazione della giustizia, per il quale non è prevista una partecipazione della Federazione, è stato per il 2012 pari a circa 8,62 milioni di euro.

D’intesa con la Federazione, nel 2010 si è deciso di prorogare alla fine del 2015 la durata delle misure di sviluppo relative a “Berlino capitale - Quartiere del Parlamento e Quartiere del Governo” (Entwicklungsmaßnahme “Haupstadt Berlin – Parlaments-und Regierungsviertel”), che complessivamente dovrebbe prevedere un costo finale di circa 580 milioni di euro, di cui il 64% a carico della Federazione e il 36% a carico del Land di Berlino. Alla data del 31 dicembre 2012 i finanziamenti erogati dalla Federazione e da Berlino ammontavano, rispettivamente, a 218 milioni di euro e a 123 milioni di euro.

 

Regno Unito

La fonte normativa di riferimento dell’attuale assetto del governo dell’area metropolitana di Londra è il Greater London Authority Act 1999 (come successivamente modificato nel 2007), che ha istituito la Greater London Authority (d’ora in avanti, GLA). L’Autorità riferisce le proprie competenze alla Greater London, costituita in entità territoriale separata, distinta dalle otto regioni del Regno Unito e dotata di un proprio ordinamento specifico; a differenza della suddivisione delle regioni in contee e distretti, la Greater London comprende oggi 32 Boroughs oltre alla City of London.

Organi della GLA sono il Sindaco (Mayor) e l’Assemblea (London Assembly), composta da venticinque membri. Essi sono eletti contemporaneamente ogni quattro anni, ma in maniera disgiunta, ciò che rende possibile l'elezione di un Sindaco di provenienza politica diversa rispetto alla maggioranza dell'Assemblea. Nelle materie di sua competenza (trasporti, pianificazione del territorio, sviluppo economico, ambiente), il Sindaco predispone piani strategici integrati riguardanti l’area metropolitana londinese. Sebbene i documenti strategici non siano soggetti ad un’approvazione formale da parte dell’Assemblea, il Mayor è tenuto a consultarla, assieme agli enti funzionali competenti alla loro attuazione; una delle concrete modalità di negoziazione politica su tali piani strategici si realizza in sede di approvazione, da parte dell’Assemblea, del bilancio della GLA.

La legge istitutiva dell’Autorità ne delinea la procedura di bilancio (Schedule 6 del testo legislativo). Il bilancio preventivo è redatto dal Mayor sulla base delle stime di fabbisogno finanziario di ciascun organo o ente funzionale della GLA: l’Ufficio dello stesso Mayor, l’Assemblea e i quattro principali functional bodies (London Fire and Emergency Planning Authority LFEPA; London Legacy Development Corporation – LLDC; Transport for London – TfL; Mayor’s Office for Policing And Crime - MOPAC).

Il documento di bilancio dell’Autorità è formato dai capitoli riferiti ai singoli enti che la compongono (component budget), nei quali sono riportate le stime previsionali relative al fabbisogno finanziario di ciascun ente, la cui copertura è destinata a gravare sul gettito fiscale locale nella misura definita in base a criteri di calcolo previsti dalla legge (statutory calculations). Il bilancio consolidato della GLA, risultante dagli statements of amount dei singoli enti, determina la misura del suo fabbisogno finanziario complessivo (consolidated council tax requirements).

Il documento di bilancio così formulato (draft consolidated budget) è sottoposto dal Mayor all’esame della London Assembly, che può proporre modifiche. Una volta approvato – con o senza emendamenti – dall’Assemblea, tale documento è pubblicato in versione definitiva (final consolidated budget) e presentato nuovamente all’Assemblea dal Mayor, il quale può non accogliere gli emendamenti proposti, motivando all’Assemblea la sua decisione. Inoltre, se il documento definitivo presentato all’Assemblea è diverso da quello precedentemente approvato, il Mayor motiva per iscritto le ragioni di tali modifiche, e l’Assemblea procede in seduta pubblica alla discussione e (entro il mese di febbraio) all’approvazione del bilancio, eventualmente apportandovi emendamenti per la cui approvazione è richiesta la maggioranza dei due terzi dei votanti.

Il bilancio preventivo per l’esercizio finanziario 2014-15, in linea con gli obiettivi generali fissati dalle politiche di revisione della spesa pubblica (Spending Round 2013), contiene misure per il contenimento della spesa degli enti funzionali dell’autorità metropolitana londinese, pone limiti al loro indebitamento e prevede interventi circa il mantenimento dell’adeguatezza delle riserve finanziarie, in conformità alle disposizioni del Local Government Act 2003.

La stima del fabbisogno finanziario riportata nella versione definitiva dell’ultimo bilancio di previsione (Final Draft Budget) ammonta a 786.863 milioni di sterline (consolidated council tax requirement per l’esercizio finanziario 2014-15). Benché superiore di circa 18 milioni di sterline alla previsione riportata nel primo documento di bilancio (draft budget) sottoposto all’Assemblea, il fabbisogno così determinato si traduce in un prelievo della Council Tax (imposta residenziale) di misura tale da non superare la soglia di incremento percentuale qualificabile come “eccessiva”, ricorrendo la quale la legge consente di sottoporre la relativa deliberazione a consultazione referendaria. In particolare, le poste del bilancio preventivo, ripartite in forma disaggregata tra gli enti costitutivi della GLA, corrispondono, in sterline, a circa 76 milioni per l’Ufficio del Mayor, 2,5 milioni per la London Assembly, 564 milioni per il MOPAC, 138 milioni per il LFEPA e 6 milioni per TfL.

I conferimenti statali sono riportati nel documento di bilancio con riferimento a finanziamenti generali o specifici (Estimate of general oppure specific government grant income) e corrispondono, rispettivamente, a 2 milioni e a 1,3 milioni di sterline. Sotto questo profilo, la GLA si segnala per l’elevato contributo finanziario statale, in coerenza con il suo status di area metropolitana dotata, finora, di limitata autonomia fiscale (secondo dati riferiti al periodo 2011-12, il rapporto tra risorse proprie e conferimenti statali è rispettivamente, del 26% e del 74%: University of Toronto, International Comparison of Global City Financing, p. 12).

Sul versante delle entrate, merita tuttavia di essere segnalato il riferimento, presente per la prima volta nel più recente documento di bilancio (Final Draft Consolidated Budget for 2014-15), alla nuova fonte di finanziamento costituita dal business rates retention scheme (imposta sulla proprietà immobiliare non residenziale) introdotta a livello nazionale dal Local Government Finance Act 2012 ed operante dall’aprile 2013.

La portata innovativa del prelievo fiscale così configurato si comprende ove si consideri che il sistema della finanza locale del Regno Unito è stato tradizionalmente considerato tra quelli caratterizzati da un impianto centralistico; secondo dati del 2012, solo il 47% della spesa degli enti locali è finanziato attraverso il gettito fiscale locale (esclusi i conferimenti concernenti specifici programmi pubblici in materia di istruzione).

La sostanziale dipendenza degli enti locali dagli stanziamenti dello Stato centrale ha rappresentato il presupposto sulla cui base il Governo di coalizione attualmente in carica ha adottato iniziative dirette a rafforzare la potestà impositiva degli enti locali e, in particolare, a superare lo schema che prevedeva, nel regime precedente, il prelievo a livello locale di imposte sugli immobili commerciali ed industriali (business rates), il conferimento del relativo gettito allo Stato centrale e infine la sua ridistribuzione agli stessi enti locali. Tale sistema, ritenuto controproducente sotto il profilo dell’incentivazione degli organi di governo locale a promuovere la crescita economica nei rispettivi ambiti territoriali, è stato pertanto sostituito, nel 2012, dal diverso criterio che affida a tali organi non più soltanto il prelievo - attraverso le billing authorities - di tali imposte, ma anche la gestione della maggior parte delle relative entrate, al fine di istituire un collegamento tra le disponibilità di bilancio delle autonomie locali e i livelli di crescita economica nei distretti di loro competenza.

A questo riguardo, il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014-2015 della GLA imputa alla business rate retention entrate pari 1,3 miliardi di sterline, di cui soltanto 350 milioni di sterline sarebbero conferiti allo Stato centrale. Nondimeno – come si legge nello statement pubblicato dal Sindaco a corredo del documento di bilancio, pag. 4 – la stima delle entrate da attribuirsi a questa fonte di gettito ha carattere di incertezza e di volatilità.

Un’ulteriore innovazione, anch’essa introdotta recentemente ed entrata in vigore nell’aprile 2013, è costituita dalla devoluzione agli enti locali del gettito risultante dal prelievo del Council Tax Benefit (ora Council Tax Support), a fronte di una riduzione di circa il 10% dei conferimenti statali e in correlazione con una maggiore autonomia attribuita ai medesimi enti circa la definizione di aliquote di prelievo concernenti le seconde case e le unità immobiliari non occupate.

Il tema dell’autonomia fiscale dell’area metropolitana di Londra è stato posto all’ordine del giorno dal Sindaco Boris Johnson (eletto nel 2012 e al secondo mandato di Mayor), il quale ha istituito una commissione di studio, la London Finance Commission, che avvalendosi anche di contributi di esperti ha preso particolarmente in esame le caratteristiche della tassazione e della spesa locale, nonché gli aspetti concernenti il ricorso al capitale privato per il finanziamento delle infrastrutture metropolitane.

 

Documentazione

-        Greater London Authority, The Mayor’s Budget Guidance for 2014-15 (9 luglio 2013)

-        Department for Communities and Local Government, Business rates retention and the local government finance (febbraio 2013)

-        Local Government Association, Business rate retention: the story so far (dicembre 2013)

-        Final Draft Consolidated Budget for 2014-15. Mayor's Background Statement in support of his Final Draft Consolidated Budget for 2014-15 (febbraio 2014)

-       Institute on Municipal Finance and Governance - University of Toronto,  International Comparison of Global City Financing (gennaio 2013).

-       London Finance Commission, Raising the capital (maggio 2013).

 

Spagna

Il sistema di amministrazione di Madrid è strutturato su due livelli di governo: municipale e regionale. Il livello municipale è rappresentato dal Comune (Ayuntamiento) di Madrid, quello regionale dalla Comunidad Autonoma de Madrid.

La costituzione della Comunidad Autonoma si è avuta nel 1983, lo Statuto di Madrid è entrato in vigore con la promulgazione della Legge organica 3/1983, successivamente modificata.

La Ley 22/2006, de 4 de julio, de Capitalidad y de Régimen Especial de Madrid[4] ha regolato “il regime speciale della Città di Madrid così come le caratteristiche della stessa in quanto capitale dello Stato[5] e sede delle istituzioni fondamentali, senza pregiudizio delle competenze della Comunità di Madrid” (articolo 1). Contrariamente a quanto auspicato dai rappresentanti del Comune di Madrid, la legge non comprende disposizioni relative ad uno specifico regime di finanziamento, oggetto di una più ampia riforma della legge sugli enti locali.

In precedenza, la Ley 39/1988, de 28 de diciembre, Reguladora de las Haciendas Locales[6] aveva previsto la creazione, con legge, di un regime speciale di finanziamento per la capitale. Tale previsione non risulta però a tutt’oggi attuata, applicandosi ancora il regime ordinario.

Naturalmente, in quanto Comunidad, Madrid ha diritto al proprio regime di finanziamento, al pari di tutte le altre comunità autonome. La legge statale 30/2002, del 1° luglio, fissava il regime di cessione dei tributi statali alla Comunità di Madrid e la determinazione dei modi e delle condizioni di questa cessione, modificando la prima disposizione aggiuntiva dello Statuto di autonomia della Comunità, in materia di tributi. Tale norma è stata modificata, con efficacia dal 1° gennaio 2009, dalla Ley 29/2010, de 16 de julio, del régimen de cesión de tributos del Estado a la Comunidad de Madrid y de fijación del alcance y condiciones de dicha cesión. La disposizione aggiuntiva prevede i tributi ceduti dallo Stato alla Comunità di Madrid, tra cui: l’imposta sul reddito delle persone fisiche nella percentuale del 50%; l’imposta sul patrimonio; l’imposta su successioni e donazioni; i tributi sul gioco; l’imposta sul valore aggiunto nella percentuale del 50%; varie imposte speciali su birra, vino e bevande fermentate, idrocarburi, elettricità eccetera, nella misura del 58%, nonché altri tributi.

Nel bilancio del Comune di Madrid (stato delle entrate) risultano per il 2014 € 1.398.773.011 di trasferimenti correnti, per un totale di entrate di € 4.442.313.735;

Nel Bilancio della Comunità di Madrid relativo alle entrate 2014 (“Ingresos”) risultano € 4.688.206.799 di trasferimenti correnti, per un totale di entrate di € 28.740.168.484 (p. 4 del documento).



[1] La “contribuzione economica territoriale (CET)” è un’imposta locale che ha sostituito dal 2010 la “tassa professionale”.

[2] In particolare, è prevista per il 2014 una dotazione globale per tutte le collettività comunali pari a € 40.121.044.000 (con una riduzione rispetto ai € 41.505.415.000 del 2013) (Code des collectivités territoriales, art. L. 1613-1).

[3] La Abgeordnetenhaus e il Senat fungono al contempo sia da organi della città che del Land.

[4] Sulla legge è disponibile anche un dossier sul sito del Comune di Madrid, in spagnolo e in inglese.

[5] La Costituzione spagnola del 1978, all’articolo 5, riconosce espressamente alla città di Madrid il rango di capitale.

[6] Si veda anche l’articolo 160 del Real Decreto Legislativo 2/2004, de 5 de marzo, por el que se aprueba el texto refundido de la Ley Reguladora de las Haciendas Locales.