Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento finanze | ||
Titolo: | Disposizioni in materia di semplificazioni fiscali (artt. 1 e 7, L. 23/2014)- A.G. n. 99-bis | ||
Riferimenti: |
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Serie: | Atti del Governo Numero: 105 Progressivo: 1 | ||
Data: | 07/10/2014 | ||
Descrittori: |
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Organi della Camera: | VI-Finanze | ||
Altri riferimenti: |
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Camera dei deputati |
XVII LEGISLATURA |
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Documentazione per l’esame di |
Disposizioni in materia di semplificazioni fiscali Schema di D.Lgs. n. 99-bis |
(Artt. 1, co. 7, e 7, L. 23/2014) |
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n. 105/1 |
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7 ottobre 2014 |
Servizio responsabile: |
Servizio Studi – Dipartimento Finanze ( 066760-9496 – * st_finanze@camera.it |
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La legge 11 marzo 2014, n. 23,
conferisce una delega al Governo per la realizzazione di un sistema
fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita da attuare entro dodici
mesi (26 marzo 2015).
La legge, che persegue l’obiettivo della riduzione
della pressione tributaria sui contribuenti (articolo 16), si compone di 16
articoli concernenti i principi generali e le procedure di delega (art. 1);
la revisione del catasto dei fabbricati (art. 2); le norme per la stima e il
monitoraggio dell’evasione e il riordino dell’erosione fiscale (artt. 3 e 4);
la disciplina dell'abuso del diritto e dell'elusione fiscale (art. 5); la
cooperazione rafforzata tra l’amministrazione finanziaria e le imprese, con
particolare riguardo al tutoraggio, alla semplificazione fiscale e alla
revisione del sistema sanzionatorio (artt. 6-8); il rafforzamento dell’attività
conoscitiva e di controllo (art. 9); la revisione del contenzioso tributario e
della riscossione degli enti locali (art. 10); la revisione dell'imposizione
sui redditi di impresa e la previsione di regimi forfetari per i contribuenti
di minori dimensioni, nonché la razionalizzazione della determinazione del
reddito d'impresa e delle imposte indirette (artt. 11-13); la disciplina dei
giochi pubblici (art. 14); le nuove forme di fiscalità ambientale (art. 15).
Nell’esercizio della delega il Governo deve
attenersi, oltre che ai singoli criteri direttivi esplicitati in ciascun
articolo, al rispetto dei princìpi costituzionali, in particolare di
quelli di cui agli articoli 3 e 53 della Costituzione (uguaglianza e capacità
contributiva), nonché del diritto dell’Unione europea; al rispetto dei
princìpi dello statuto dei diritti del contribuente, con particolare
riferimento al rispetto del vincolo di irretroattività delle norme
tributarie; le nuove norme devono inoltre essere coerenti con quanto stabilito
dalla legge 5 maggio 2009, n. 42, in materia di federalismo fiscale.
Ulteriori principi di delega riguardano: la
tendenziale uniformità della disciplina delle obbligazioni tributarie;
il coordinamento e la semplificazione degli obblighi contabili e
dichiarativi dei contribuenti; la coerenza e uniformità dei poteri in materia
tributaria; la generalizzazione del meccanismo della compensazione tra
crediti d’imposta vantati dal contribuente e debiti tributari a suo carico.
Quanto alla procedura per l’emanazione dei
decreti legislativi attuativi, si prevede che le Commissioni
parlamentari competenti hanno 30 giorni (prorogabili di altri 20) per
l’espressione del parere, trascorsi i quali il provvedimento può essere
comunque adottato. Si prevede altresì una procedura rafforzata analoga a
quella prevista per i decreti attuativi della legge sul federalismo fiscale:
qualora non intenda conformarsi ai pareri parlamentari, il Governo è tenuto a trasmettere
nuovamente i testi alle Camere con le sue osservazioni e con eventuali
modifiche. I pareri definitivi delle Commissioni competenti per materia
sono espressi entro dieci giorni, decorsi i quali i decreti possono
essere comunque adottati. Il Governo, nei 18 mesi successivi dalla data di
entrata in vigore di ciascun decreto attuativo, può adottare eventuali decreti
correttivi e integrativi.
Ai sensi dell’articolo 1, comma 3, almeno uno degli schemi dei decreti legislativi deve essere deliberato in via preliminare dal Consiglio dei ministri entro quattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge (27 giugno 2014).
Il Governo è inoltre tenuto a riferire ogni quattro mesi alle Commissioni parlamentari competenti in ordine all'attuazione della delega (in sede di prima applicazione entro due mesi).
Nei decreti legislativi, il Governo deve provvedere all'introduzione delle nuove norme mediante la modifica o l'integrazione dei testi unici e delle disposizioni organiche che regolano le relative materie, provvedendo ad abrogare espressamente le norme incompatibili (articolo 1, comma 9). Il comma 10 prevede inoltre l’emanazione di decreti legislativi recanti le norme necessarie per il coordinamento formale e sostanziale con le altre leggi dello Stato e l'abrogazione delle norme incompatibili con i nuovi decreti.
L’articolo 16 della legge n. 23 (come riformulato dall’ art. 1, comma 11, della legge 23 giugno 2014, n. 89) dispone che dall'attuazione della delega non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, né un aumento della pressione fiscale complessiva a carico dei contribuenti.
In considerazione della complessità della materia trattata dai decreti legislativi attuativi e dell'impossibilità di procedere alla determinazione degli eventuali effetti finanziari, per ciascuno schema di decreto legislativo la relazione tecnica evidenzia i suoi effetti sui saldi di finanza pubblica.
Qualora uno o più decreti legislativi determinino nuovi o maggiori oneri, che non trovino compensazione nel proprio ambito si provvede ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge n. 196 del 2009 ovvero mediante compensazione con le risorse finanziarie recate dai decreti legislativi, adottati ai sensi della legge delega, presentati prima o contestualmente a quelli che comportano i nuovi o maggiori oneri.
A tal fine le maggiori entrate confluiscono in un apposito fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.
Il richiamato comma 2 dell’articolo 17 della legge di contabilità stabilisce che le leggi di delega comportanti oneri devono recare i mezzi di copertura necessari per l'adozione dei relativi decreti legislativi. Qualora, in sede di conferimento della delega, per la complessità della materia trattata, non sia possibile procedere alla determinazione degli effetti finanziari derivanti dai decreti legislativi, la quantificazione degli stessi è effettuata al momento dell'adozione dei singoli decreti legislativi.
I decreti legislativi dai quali derivano nuovi o maggiori oneri sono emanati solo successivamente all'entrata in vigore dei provvedimenti legislativi che stanzino le occorrenti risorse finanziarie.
A ciascuno schema di decreto legislativo è allegata una relazione tecnica, che dà conto della neutralità finanziaria del medesimo decreto ovvero dei nuovi o maggiori oneri da esso derivanti e dei corrispondenti mezzi di copertura.
Il comma 1-bis stabilisce che i decreti legislativi attuativi che recano maggiori oneri entrano in vigore contestualmente o successivamente a quei decreti attuativi che recano la necessaria copertura finanziaria.
In sostanza, tale formulazione permette che uno schema di decreto legislativo attuativo recante maggiori oneri per la finanza pubblica possa essere esaminato dalle Commissioni parlamentari per l’emanazione del parere, ma entrerà in vigore nell’ordinamento contestualmente (o successivamente) all’entrata in vigore di un altro schema di decreto attuativo che invece genererà maggiori entrate per la finanza pubblica.
Alla fine la somma degli effetti finanziari di tutti i decreti attuativi della legge delega dovrà essere pari a zero, in quanto diversamente altererebbe in negativo i saldi della finanza pubblica, o finirebbe con l’aumentare la pressione fiscale complessiva a carico del contribuente.
Con riguardo alla materia della semplificazione, l’articolo 7 stabilisce che il Governo provveda:
§ alla revisione sistematica dei regimi fiscali e al loro riordino, al fine di eliminare complessità superflue (comma 1, lettera a));
§ alla revisione degli adempimenti, con particolare riferimento a quelli superflui o che diano luogo, in tutto o in parte, a duplicazioni anche in riferimento alla struttura delle addizionali regionali e comunali, ovvero a quelli che risultino di scarsa utilità per l'amministrazione finanziaria ai fini dell'attività di controllo e di accertamento o comunque non conformi al principio di proporzionalità (lettera b));
§ alla revisione, a fini di semplificazione, delle funzioni dei sostituti d'imposta e di dichiarazione, dei centri di assistenza fiscale, i quali devono fornire adeguate garanzie di idoneità tecnico-organizzativa, e degli intermediari fiscali, con potenziamento dell'utilizzo dei sistemi informatici, avendo anche riguardo ai termini dei versamenti delle addizionali comunali e regionali all'imposta sul reddito delle persone fisiche (lettera c)).
Si segnala, peraltro, che ulteriori
disposizioni in materia di semplificazione sono contenute in diversi
articoli del provvedimento.
In primo luogo, l’articolo 2, in materia di revisione del catasto dei fabbricati, prevede la semplificazione delle procedure di esercizio delle funzioni catastali decentrate, ivi comprese le procedure di regolarizzazione degli immobili di proprietà pubblica, e le procedure di incasso e riversamento dei diritti e dei tributi speciali catastali (comma 1, lettera e)); la semplificazione dell’accesso da parte dei comuni, dei professionisti e dei cittadini ai dati catastali e della pubblicità immobiliare (comma 3, lettera b)).
L’articolo 3, nell’introdurre una
delega per una complessiva razionalizzazione e sistematizzazione della
disciplina attuativa e dell'accertamento dei tributi richiama esplicitamente
gli obiettivi di “semplificazione e riduzione degli adempimenti, di
certezza del diritto nonché di uniformità e chiarezza nella definizione delle
situazioni giuridiche soggettive attive e passive dei contribuenti e delle
funzioni e dei procedimenti amministrativi”.
Nell’ambito della riforma della tassazione
delle imprese, si delega il governo ad introdurre incentivi sotto forma di minori
adempimenti per i contribuenti e di riduzioni delle eventuali sanzioni,
nonché forme specifiche di interpello preventivo con procedura abbreviata (articolo
6, comma 2); garantire una migliore assistenza ai contribuenti, in
particolare a quelli di minori dimensioni e operanti come persone fisiche, per
l'assolvimento degli adempimenti, per la predisposizione delle dichiarazioni
e per il calcolo delle imposte, prevedendo a tal fine anche la possibilità
di invio ai contribuenti e di restituzione da parte di questi ultimi di modelli
precompilati (comma 3); istituire forme premiali, consistenti
in una riduzione degli adempimenti,
in favore dei contribuenti che aderiscano ai sistemi di tutoraggio (comma 4); semplificare gli
adempimenti amministrativi e patrimoniali a carico dei contribuenti che
intendono avvalersi dell’istituto della rateizzazione dei debiti tributari (comma 5, lettera a)); procedere all'eliminazione delle forme di interpello
obbligatorio nei casi in cui non producano benefìci ma solo aggravi per i
contribuenti e per l'amministrazione (comma
6).
L’articolo 10, in materia di revisione del contenzioso tributario e della riscossione degli enti locali, delega il Governo ad introdurre norme in materia di semplificazione e razionalizzazione della disciplina relativa al meccanismo di elezione del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria nonché a prevedere gli adattamenti e le innovazioni normative e procedurali più idonei ad assicurare la semplificazione delle procedure di recupero dei crediti di modesta entità, nonché dispositivi, adottabili facoltativamente dagli enti locali, di definizione agevolata dei crediti già avviati alla riscossione coattiva, con particolare riguardo ai crediti di minore entità unitaria.
Si prevede poi l’istituzione di regimi semplificati per i contribuenti di minori dimensioni nonché la semplificazione delle modalità di imposizione delle indennità e somme percepite in dipendenza della cessazione del rapporto di lavoro, nonché di altre somme soggette a tassazione separata (articolo 11, comma 1).
In tema di imposta sul valore aggiunto si prevede la razionalizzazione, ai fini della semplificazione, dei sistemi speciali in funzione della
particolarità dei settori interessati nonché,
con riferimento alle altre imposte
indirette la semplificazione
degli adempimenti, la razionalizzazione delle aliquote e accorpamento o soppressione di
fattispecie particolari (articolo 13).
Il 6 agosto 2014 la Commissione VI Finanze ha espresso parere favorevole, con alcune osservazioni e condizioni, sull'Atto del Governo n. 100, recante lo schema di decreto legislativo per la revisione delle Commissioni censuarie, non ancora emanato.
Il 7 agosto 2014 la Commissione VI Finanze ha espresso parere favorevole, con alcune osservazioni e condizioni, sull'Atto del Governo n. 99, recante lo schema di decreto legislativo in materia di semplificazioni fiscali, anch’esso non emanato. Tra le misure previste nello schema di decreto, si ricorda l'introduzione della dichiarazione dei redditi precompilata, la revisione della disciplina concernente i rimborsi IVA e lo snellimento degli adempimenti connessi ad operazioni intracomunitarie e con i Paesi esteri.
A seguito dell’accoglimento parziale delle condizioni e osservazioni espresse dalle Commissioni parlamentari, il 30 settembre 2014 il Governo ha trasmesso, ai fini dell'espressione del parere parlamentare definitivo, ai sensi degli articoli 1, comma 7, e 7 della legge 11 marzo 2014, n. 23, un nuovo schema di decreto sulle semplificazioni fiscali (Atto del Governo n. 99-bis).
In attuazione delle disposizioni di delega in materia di accise (contenute in particolare nell’articolo 13, comma 2 della legge delega, e che tra l'altro impegna il Governo a procedere alla semplificazione degli adempimenti, alla razionalizzazione delle aliquote, all'accorpamento o soppressione di fattispecie particolari), è all'esame delle Commissioni parlamentari competenti l'Atto del Governo n. 106, presentato il 4 settembre 2014, che contiene lo schema di decreto legislativo volto a ridefinire l'imposizione sui tabacchi, sui prodotti succedanei dei prodotti da fumo e sui fiammiferi, contenute essenzialmente nel decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504 (testo unico delle accise).
Tra le misure previste nello schema di decreto, si ricorda l'introduzione della dichiarazione dei redditi precompilata, la revisione della disciplina concernente i rimborsi IVA e lo snellimento degli adempimenti connessi ad operazioni intracomunitarie e con i Paesi esteri. Rispetto al testo originario, sono state introdotte norme in materia di società in perdita e di responsabilità solidale negli appalti. E’ stata soppressa la norma in materia di società tra professionisti.
Il Capo I dello schema reca semplificazioni per le persone fisiche; più in particolare gli articoli da 1 a 6 introducono in via sperimentale, a partire dall’anno 2015 per i redditi prodotti nel 2014, la dichiarazione dei redditi precompilata da parte dell’Agenzia delle entrate.
Ai sensi dell’articolo 1, possono utilizzare la dichiarazione precompilata i lavoratori dipendenti e assimilati e i pensionati: ovvero coloro i quali hanno i requisiti per presentare il modello 730; l’Agenzia delle entrate trasmette la dichiarazione precompilata entro il 15 aprile di ciascun anno e tale dichiarazione può essere accettata ovvero modificata. Viene istituita un’apposita unità di monitoraggio all’interno dell’Agenzia delle entrate. Sono individuate anche le modalità di accesso alla dichiarazione precompilata. Rimane salva per i contribuenti interessati la possibilità di presentare la dichiarazione dei redditi con le modalità ordinarie, ovvero con la compilazione dei modelli 730 o Unico persone fisiche; in tal caso si applicano le disposizioni in materia di limiti ai poteri di controllo e di visto di conformità.
E’ stata accolta la condizione posta dalla Commissione Finanze della Camera volta a chiarire che l’applicazione delle disposizioni in materia di controllo è limitata alle ipotesi di presentazione della dichiarazione a un centro di assistenza fiscale o a un professionista.
L’articolo 2 introduce alcuni obblighi di trasmissione da parte dei sostituti di imposta nei confronti dell’Agenzia delle entrate funzionali alla compilazione della dichiarazione dei redditi “precompilata” nei tempi necessari.
In mancanza di specifiche condizioni, il testo non è stato modificato.
Non è stata accolta l’osservazione della Commissione Finanze della Camera con la quale si chiedeva di valutare l’opportunità di ampliare a 30 giorni il termine (di 5 giorni) entro il quale il sostituto può trasmettere la certificazione corretta senza incorrere nelle sanzioni. Il Governo ha valutato che tale rimodulazione sarebbe risultata incompatibile con l’esigenza di rendere i dati disponibili nella dichiarazione precompilata (unica osservazione formulata in modo testuale).
Non è stata accolta l’osservazione della Commissione Finanze del Senato di dimezzare la sanzione di 100 euro per i sostituti di imposta tenuti a trasmettere entro il 7 marzo la certificazione delle ritenute operate sui redditi da lavoro dipendente e assimilati, per omessa, tardiva o errata trasmissione dei dati.
Non è stata accolta osservazione di analogo tenore posta dalle Commissioni Finanze di Camera e Senato circa la possibilità di prevedere la riduzione delle informazioni contenute nel modello 770 semplificato ed, eventualmente, un graduale processo di eliminazione del modello. Al riguardo la relazione illustrativa rileva che non tutte le informazioni contenute nel modello 770 semplificato possono essere inserite nei CUD e prefigura una semplificazione delle informazioni riportate nel modello 770 per evitare ridondanze ma non una abrogazione nel 2015. Si ipotizza inoltre un graduale processo di eliminazione del modello 770, con un successivo decreto legislativo nell'ambito della generale revisione delle funzioni dei sostituti d'imposta prevista nell'articolo 7, comma 1, lettera c), delle legge delega.
L’articolo 3 disciplina gli obblighi di trasmissione all’Agenzia delle entrate da parte di soggetti terzi di dati relativi a oneri e spese sostenute dai contribuenti.
E’ stata accolta la condizione posta dalla Commissione Finanze della Camera volta a richiedere agli enti esterni oltre ai dati relativi ai soggetti che corrispondono le somme anche quelli di eventuali terzi che sono presenti nei rapporti (assicurati, beneficiari) ai fini dell’esatta individuazione delle agevolazioni.
Non è stata accolta l’osservazione della Commissione Finanze del Senato di dimezzare la sanzione a carico di soggetti terzi per la mancata trasmissione di dati afferenti oneri deducibili e detraibili da 100 a 50 euro, in quanto - secondo la relazione illustrativa - ciò avrebbe comportato l'indebolimento eccessivo della reazione sanzionatoria rispetto ad inadempimento fiscale particolarmente rilevante ai fini della corretta pre-compilazione della dichiarazione.
Non è stata accolta l’osservazione della Commissione Finanze del Senato di inserire l’obbligo per le compagnie assicurative di trasmettere al Sistema Tessera Sanitaria le informazioni circa le spese mediche oggetto di rimborso da parte delle stesse.
L’articolo 4 contiene disposizioni relative alla presentazione e la modifica della dichiarazione precompilata.
Sono state accolte le condizioni poste dalla Commissione Finanze della Camera:
§ di fissare al 7 luglio il termine per la consegna ai contribuenti della dichiarazione al fine di rendere disponibile ai contribuenti la dichiarazione elaborata, prima dell’invio all’Agenzia delle entrate;
§ di chiarire che il visto di conformità non viene apposto su tutti i dati della dichiarazione ma solo sui dati pertinenti, ivi inclusi quelli forniti con la dichiarazione precompilata;
§ di uniformare, per i soggetti privi di sostituto di imposta, il termine a quello previsto in favore degli altri contribuenti e precisare che, se dalla dichiarazione emerge un debito, il pagamento deve comunque essere effettuato con le modalità ed entro i termini previsti per il versamento dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.
È aggiunto, inoltre, il comma 8 il quale abroga (a decorrere dalle dichiarazioni presentate nel 2015 relative all’anno 2014) le norme che prescrivono di indicare nella dichiarazione l’importo dovuto per l’IMU nell’anno precedente. La relazione riferisce che il permanere di tale obbligo non avrebbe permesso ai contribuenti di accettare la dichiarazione precompilata, in quanto tale dato (non conosciuto dall’Agenzia delle entrate) avrebbe dovuto essere necessariamente integrato.
Non è stata accolta l’osservazione di analogo tenore posta dalle Commissioni Finanze di Camera e Senato di prevedere una norma di chiusura, inserendo un comma aggiuntivo nell’articolo 4 dello schema di decreto, che assegni al Ministro dell’economia e delle finanze la facoltà di modificare in futuro i termini di cui all’articolo 13 del decreto ministeriale 31 maggio 1999, n. 164.
Al riguardo si ricorda peraltro che il comma 7 dell’articolo 4 in commento consente la modifica di alcuni dei predetti termini (termine di trasmissione da parte dei sostituti di imposta dell’indirizzo telematico dove l’Agenzia delle entrate deve rendere disponibili i risultati contabili delle dichiarazioni 730, di cui all’articolo 2, comma 2, nonché i termini di presentazione, consegna ai contribuenti e trasmissione della dichiarazione previsti dall’articolo in esame).
Non è stata accolta l’osservazione della Commissione Finanze del Senato volta ad eliminare la coincidenza del termine per la presentazione della dichiarazione con quello per trasmissione in via telematica delle dichiarazioni (7 luglio) in quanto, secondo quanto riportato dalla relazione illustrativa, la questione potrebbe essere agevolmente gestita dai CAF in sede operativa.
L’articolo 5 reca semplificazioni
che consistono in minori controlli per coloro che presentano la dichiarazione
precompilata, in particolare escludendo il controllo formale, a specifiche condizioni, qualora la
dichiarazione precompilata sia presentata dal contribuente, direttamente o
tramite il proprio sostituto d'imposta, senza modifiche.
Sono state accolte le condizioni poste dalla Commissione Finanze della Camera volte a
chiarire che l’esclusione dal controllo formale è applicato ai soli dati
forniti dai soggetti terzi e che, pertanto, i dati comunicati dai sostituti
d’imposta possono essere sottoposti a controllo documentale in caso, ad
esempio, di rettifica dei dati del Cud o di errore sulla determinazione delle
ritenute da parte del sostituto d’imposta.
Non è stata accolta l’osservazione
della Commissione Finanze del Senato in relazione alla diversità dci limiti di
controllo sulla dichiarazione precompilata per i casi di accettazione senza
rettifiche da parte dei contribuenti che restituiscono in proprio o con
l'ausilio del sostituto di imposta ovvero per il caso di accettazione senza
rettifiche tramite un intermediario fiscale; al riguardo la relazione
illustrativa rileva che in tali casi il contribuente non è comunque
destinatario di attività di controllo formale per i dati inseriti nella
dichiarazione da parte dell'Agenzia nel caso in cui la dichiarazione
precompilata sia presentata autonomamente dal contribuente o tramite CAF.
L’articolo 6 interviene in materia di sanzioni previste in sede di dichiarazione, ponendo le sanzioni per visto di conformità infedele in capo al CAF o al professionista anziché al contribuente.
Sono state accolte le condizioni poste dalla Commissione Finanze della Camera volte a:
§ escludere la responsabilità del CAF o dei professionisti nel caso i cui l’infedeltà del visto sia stata determinata da una condotta dolosa del contribuente. In aggiunta la stessa esclusione è stata prevista anche nel caso di condotta gravemente colposa del contribuente;
§ ridurre la sanzione a carico degli intermediari nei casi presentazione della dichiarazione rettificativa o di una comunicazione che contenga i dati della rettifica entro il 10 novembre;
§ introdurre modifiche di coordinamento formale;
§ aumentare da 30 a 60 giorni i tempi concessi agli intermediari per fornire riscontro alle richieste di controllo documentale, tenuto conto che potrebbero pervenire contemporaneamente ad un unico intermediario un numero consistente di richieste da parte dell’Agenzia; conseguentemente, sono aumentati a 60 giorni i termini per il versamento delle somme richieste.
Al riguardo la relazione illustrativa rileva che non è stata accolta l'osservazione della Commissione Finanze del Senato volta a porre in capo al contribuente il pagamento dell'imposta in caso di visto di conformità infedele direttamente ascrivibile alla responsabilità dell'intermediario, in quanto la eliminazione della responsabilità dei CAF vanificherebbe la ratio dell'intera disposizione che privilegia la semplificazione nei confronti dei contribuenti. Peraltro la relazione sottolinea che, da un lato, la possibilità di correzione entro il termine del 10 novembre ridurrebbe ogni rischio connesso all'apposizione del visto da parte dei CAF e, dall’altro, l'esclusione della responsabilità dei CAF in caso di dolo è stata estesa all'ipotesi di colpa grave del contribuente al fine di assicurare una maggiore tutela agli intermediari.
L’articolo 7 dispone la rimodulazione dei compensi ai CAF e ai professionisti che prestano assistenza per tener conto del diverso livello di responsabilità nel processo, da attuarsi, entro il 30 novembre 2014, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, senza incremento di oneri per il bilancio dello Stato e per i contribuenti.
E’ stata accolta la condizione posta dalla Commissione Finanze della Camera volta a chiarire che il nuovo sistema non produce oneri per i contribuenti che presentano la dichiarazione direttamente o tramite il proprio sostituto d’imposta.
L’articolo 8 semplifica e uniforma le disposizioni in materia di addizionale regionale e di addizionale comunale all'imposta sul reddito delle persone fisiche, per agevolare l'attività dei sostituti d'imposta e dei centri di assistenza fiscale nonché degli altri intermediari; l’articolo 9 demanda a provvedimenti del direttore dell’Agenzia delle entrate l’attuazione di quanto previsto dal Capo I del decreto in esame, in particolare per quanto riguarda i termini e le modalità applicative.
In mancanza di specifiche condizioni, il testo non è stato modificato.
L’articolo 10 modifica il regime di deducibilità delle prestazioni alberghiere e di somministrazione di alimenti e bevande erogate al professionista e acquistate direttamente dal committente, stabilendo che esse non costituiscono compensi in natura per il professionista.
In mancanza di specifiche condizioni, il testo non è stato modificato.
Sono state accolte la condizione posta dalla Commissione Finanze della Camera e l’osservazione della Commissione Finanze del Senato volte a sopprimere l’articolo 11, che individuava il regime fiscale delle società tra professionisti equiparandolo a quello delle associazioni senza personalità giuridica costituite per l'esercizio associato di arti o professioni.
Di conseguenza il testo è stato rinumerato.
L’articolo 11 (ex articolo 12) incide sulla disciplina dell’imposta sulle successioni e donazioni (di cui al decreto legislativo 31 ottobre 1990, n. 346) con le seguenti disposizioni:
§ stabilisce che l'erogazione di rimborsi fiscali dopo la presentazione della dichiarazione della successione non comporta l'obbligo di presentazione della dichiarazione integrativa, ma impone all'ufficio di liquidare l'imposta tenendo conto anche di tali importi;
§ innalza a 100 mila euro l’importo delle eredità esenti da obbligo di dichiarazione, purché non contengano beni immobili e i soggetti beneficiari siano coniuge e parenti in linea retta del defunto;
§ semplifica gli adempimenti a carico degli eredi relativi alla dichiarazione di successione.
In mancanza di
specifiche condizioni, il testo non
è stato modificato.
L’articolo 12 (ex articolo 13) intende eliminare l’obbligo, per i contribuenti interessati alla detrazione IRPEF delle spese sostenute per la riqualificazione energetica degli edifici i cui lavori proseguono oltre il periodo di imposta, di inviare all’Agenzia delle entrate un’apposita comunicazione in cui sono elencati i dati delle spese sostenute nei periodi di imposta precedenti.
In mancanza di
specifiche condizioni, il testo non
è stato modificato.
Il Capo II dello schema intende operare semplificazioni in materia di rimborsi.
L’articolo 13 (ex articolo 14) novella pressoché integralmente le norme (articolo 38-bis del D.P.R. n. 633 del 1972) in materia di rimborsi Iva, per far fronte alla procedura d'infrazione 2013/4080, secondo la quale sono contestati all'Italia tempi troppo lunghi per i rimborsi annuali lva e per le condizioni, troppo severe, per l'esenzione dall'obbligo di prestare una garanzia al fine di beneficiare del periodo ridotto di rimborso dell'lva. In estrema sintesi, rispetto all’attuale impostazione della normativa sui rimborsi - che prevede in via generale l’obbligo di prestazione di garanzia con specifiche eccezioni - la norma in esame intende generalizzare l’esecuzione dei rimborsi senza prestazione di garanzia o particolari adempimenti, salvo casi specifici. Viene innalzata da 10 milioni di lire (5.165 euro) a 15.000 euro la soglia dei rimborsi eseguibili senza alcun adempimento. Si subordinano i rimborsi di soglia superiore a 15.000 euro ad una dichiarazione/istanza, al visto di conformità ed ad un’autocertificazione sulle consistenze patrimoniali del soggetto richiedente. Sono infine specificate le ipotesi nelle quali al contribuente è richiesta la prestazione di idonea garanzia, che comunque sostituisce il visto di conformità.
In mancanza di
specifiche condizioni, il testo non
è stato modificato.
Non è stata accolta l’osservazione della Commissione Finanze del Senato volta ad elevare la soglia minima per l’esonero della presentazione di idonea garanzia e di apposizione del visto di conformità da parte del professionista abilitato ovvero la sottoscrizione della dichiarazione da cui emerge il credito chiesto a rimborso. Al riguardo, la relazioni illustrativa rileva che la nuova formulazione è stata predisposta al fine di tener conto della procedura di infrazione ed è già stata sottoposta all'esame della Commissione Europea, e non si è pertanto ritenuto opportuno modificarla.
L’articolo 14 (ex articolo 15) intende velocizzare termini per i rimborsi in conto fiscale da parte dell’agente della riscossione, ove si tratti di rimborso effettuato dietro richiesta dell’ufficio competente (entro venti giorni decorrenti dalla ricezione dell’apposita comunicazione dell’ufficio stesso).
In mancanza di
specifiche condizioni, il testo non
è stato modificato.
L’articolo 15 (ex articolo 16) reca alcune disposizioni per favorire la
trasparenza e la semplificazione delle operazioni poste in essere dai sostituti d'imposta nell'attività di
assistenza fiscale.
In accoglimento
della condizione posta dalla
Commissione Finanze della Camera, è stata soppressa
la lettera b) del comma 1,
concernente le modalità di corresponsione dei compensi ai sostituti di imposta
che prestano assistenza, dal momento che l’articolo 7 del provvedimento prevede
l’eliminazione di detti compensi.
Con una osservazione,
la medesima Commissione aveva altresì invitato il Governo a valutare l’impatto delle previsioni in
esame sulle imprese, in termini di
eventuali oneri ed adempimenti aggiuntivi; al riguardo, secondo la relazione
illustrativa non vi sarebbero particolari oneri per le imprese, in quanto la
norma si limiterebbe a prevedere una diversa modalità di effettuazione delle
medesime operazioni. La modifica rileverebbe unicamente ai fini del software di
produzione del modello F24 e avrebbe carattere non sostanziale. Per altro verso,
la norma consentirebbe una semplificazione del modello 770 c una riduzione dei
quadri da compilare a vantaggio dei sostituti.
Nel Capo III sono individuate semplificazioni per le società.
L’articolo 16 (ex articolo 17) intende semplificare l’esercizio di opzioni per regimi specifici da parte delle società di capitali. La norma in particolare intende unificare le modalità di comunicazione relativa all'esercizio dell'opzione per il regime della trasparenza fiscale (comma 1), del consolidato nazionale (comma 2), della tonnage tax (comma 3), nonché per la determinazione del valore della produzione netta (ossia della base imponibile IRAP, comma 4).
In mancanza di
specifiche condizioni, il testo non
è stato modificato.
L’articolo 17 (ex articolo 18) contiene semplificazioni riguardanti le modalità di presentazione e i termini di versamento relativi alle dichiarazioni dei redditi. Con le modifiche proposte al comma 1 si intende estendere l’utilizzo dei modelli dichiarativi approvati nel corso dello stesso anno solare in cui si chiude il proprio esercizio di riferimento anche alle società di persone ed enti equiparati con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare. Il comma 2 introduce un termine mobile per il versamento del saldo dovuto, con riferimento alla dichiarazione dei redditi ed a quella IRAP, da parte delle società semplici ed equiparate coinvolte in operazioni straordinarie.
In mancanza di
specifiche condizioni, il testo non
è stato modificato.
È stato aggiunto un nuovo articolo 18, accogliendo la condizione posta dalla Commissione Finanze della Camera e l’analoga osservazione della Commissione Finanze del Senato, il quale introduce una disposizione che amplia da tre a cinque periodi di imposta il periodo di osservazione previsto per l’applicazione della disciplina sulle società in perdita sistematica (di cui all’articolo 2, commi 36-decies e seguenti del D.L. n. 138 del 2011). Conseguentemente, il presupposto per l’applicazione della relativa disciplina (dal quale possono discendere conseguenze sotto il profilo delle dichiarazioni, dell’aliquota IRES, dell’imponibile IRAP e dell’applicazione di rimborsi e compensazioni IVA) è costituito da cinque periodi d’imposta consecutivi in perdita fiscale, ovvero quattro in perdita fiscale ed uno inferiore al “reddito minimo” previsto dalla disciplina delle società di comodo. Le disposizioni trovano applicazione a decorrere dal periodo d’imposta in corso al momento dell’entrata in vigore delle norme, in deroga al principio di irretroattività della disciplina tributaria previsto dall’articolo 3 dello Statuto del contribuente (legge n. 212 del 2000).
Nel Capo IV dello schema trovano posto norme di semplificazione per la fiscalità internazionale.
In particolare, l’articolo 19 elimina l’obbligo (abrogando l’articolo 4, comma 2 del D.P.R. n. 600), per le società o enti che non hanno la sede legale o amministrativa nel territorio dello Stato, di indicare nella dichiarazione dei redditi l'indirizzo dell'eventuale stabile organizzazione nel territorio stesso e, in ogni caso, le generalità e l'indirizzo in Italia dì un rappresentante per i rapporti tributari.
In mancanza di
specifiche condizioni, il testo non
è stato modificato.
L’articolo 20 intende modificare la comunicazione dei dati delle lettere di intento disciplinata dall’articolo 1, comma 1, lettera c) del decreto-legge n. 746 del 1983 all'Agenzia delle Entrate. In sostanza, per effetto delle modifiche proposte, viene posto in capo al cd. “esportatore abituale” (soggetto che a determinate condizioni può porre in essere operazioni senza pagamento dell’IVA) l’obbligo di informare l'Agenzia delle entrate dei dati contenuti nella lettera d'intento da consegnare, ai fini dell’agevolazione predetta, al proprio fornitore.
In mancanza di
specifiche condizioni, il testo non
è stato modificato.
L’articolo 21 modifica la cadenza delle comunicazioni all’Agenzia delle Entrate delle operazioni intercorse coi Paesi black list da parte dei soggetti passivi Iva, disponendo che tale comunicazione sia effettuata annualmente; innalza inoltre la soglia di valore delle operazioni da comunicare, portandola da 500 a 10.000 euro.
E’ stata accolta la condizione formulata in termini identici dalle Commissioni Finanze della Camera e del Senato, volta a precisare che il limite dei 10.000 euro, valido per l’esonero dall’obbligo di comunicazione delle operazioni intercorse coi Paesi black list, si deve intendere non per singola operazione, ma come limite complessivo annuo.
L’articolo 22 apporta numerose modifiche all’articolo 35 del DPR n. 633 del 1972, in particolare consentendo ai contribuenti, all’atto della richiesta di partita Iva, di essere inseriti nella banca dati dei soggetti passivi che effettuano operazioni intra-UE. Si prevede una procedura specifica di eliminazione da tale banca dati al momento in cui il contribuente non presenti elenchi riepilogativi per quattro trimestri consecutivi successivi all’inclusione nella banca dati.
In mancanza di
specifiche condizioni, il testo non
è stato modificato.
L’articolo 23 affida a un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle dogane, da emanarsi entro novanta giorni dall’entrata in vigore della disposizione in esame, di concerto con il direttore dell’Agenzia delle entrate e d'intesa con l'Istituto Nazionale di Statistica, il compito di semplificare il contenuto degli elenchi riepilogativi relativi alle prestazioni di servizi cosiddette “generiche” (diverse da quelle oggetto di specifiche deroghe in tema di territorialità, di cui agli articoli 7-quater e 7-quinquies del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633) rese nei confronti di soggetti passivi Iva stabiliti in un altro Stato membro UE e quelle da questi ultimi ricevute.
Il testo non è stato modificato.
Non è stata accolta l’osservazione della Commissione Finanze del Senato, in considerazione del fatto che la presentazione degli elenchi riepilogativi dei servizi intracomunitari prestati non è derogabile in quanto discende da un preciso obbligo comunitario fissato dalla direttiva 2008/117/CE.
L’articolo 24 intende modificare l'articolo 4-bis della legge n. 1216 del 1961, al fine di allineare i termini di presentazione della denuncia dei premi incassati dagli operatori assicurativi esteri (imprese assicurativi aventi sede nei paesi UE e nello Spazio economico europeo e rappresentanti fiscali di tali imprese), operanti in Italia in regime di liberta di prestazione di servizi, con quelli previsti per le imprese stabilite in Italia, ai fini della determinazione dell’imposta sui premi assicurativi.
In mancanza di specifiche
condizioni, il testo non è stato modificato.
L’articolo 25, sostituendo l’articolo 34, comma 4 del D.L. n. 41 del 1995, intende modificare, rimodulandole, le sanzioni comminate per omissione o inesattezza dei dati statistici degli elenchi Intrastat.
In mancanza di
specifiche condizioni, il testo non
è stato modificato.
Il Capo V intende eliminare alcuni adempimenti ritenuti superflui.
L’articolo 26, con una modifica all’articolo 104, comma 4 del TUIR elimina la previsione di un decreto del Ministro dell'economia e delle finanze per la determinazione delle quote di ammortamento finanziario deducibili dall’IRES, a favore delle imprese titolari di concessioni relative alla costruzione e all'esercizio di opere pubbliche.
In mancanza di specifiche
condizioni, il testo non è stato modificato.
L’articolo 27 reca norme in materia di adempimenti dichiarativi a carico dei soggetti che percepiscono provvigioni inerenti a rapporti di commissione, di agenzia, di mediazione, di rappresentanza di commercio e di procacciamento di affari, al fine di agevolare la presentazione dell’apposita dichiarazione volta a ottenere, in ragione dell’apporto continuativo di dipendenti o terzi, un’applicazione ridotta delle ritenute di legge.
In mancanza di
specifiche condizioni, il testo non
è stato modificato.
E’ stato soppresso l’originario
articolo 28, il quale, mediante la
soppressione dell’articolo 9, comma 2-bis
del decreto-legge n. 35 del 2013, intendeva eliminare l’obbligo, in capo al contribuente che vanta crediti nei
confronti delle pubbliche amministrazioni, di allegare alla dichiarazione dei
redditi un elenco, conforme a un
modello da adottare con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze,
dei crediti certi, liquidi ed esigibili vantati nei confronti delle P.A.. Poiché tale abrogazione è già stata disposta dall’articolo 37, comma 7-quater,
del D.L. n. 66 del 2014,
l’originario articolo 28 è stato soppresso.
Con il nuovo articolo 28 sono state accolte la condizione della Commissione Finanze della Camera e l’osservazione della Commissione Finanze del Senato volte a superare la vigente disciplina della responsabilità solidale dell’appaltatore con il subappaltatore per le ritenute fiscali, mantenendo l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale. A tal fine il nuovo articolo 28, al comma 1, elimina la responsabilità solidale dell’appaltatore con il subappaltatore per il versamento delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente dovute dal subappaltatore. Sono soppresse anche le modalità applicative della norma e la procedura sanzionatoria.
Il comma 2, intervenendo sulla vigente disciplina in tema di responsabilità solidale del committente e dell’appaltatore per i trattamenti retributivi da corrispondere ai lavoratori (comprese le quote di trattamento di fine rapporto, nonché i contributi previdenziali e i premi assicurativi dovuti in relazione al periodo di esecuzione del contratto di appalto), prevede che il committente convenuto in giudizio per il pagamento dei trattamenti retributivi sia tenuto, ove previsto, ad assolvere gli obblighi del sostituto d’imposta, compreso il versamento delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente.
Il comma 3 prevede che l’INPS renda disponibile all’Agenzia delle entrate, con cadenza mensile, i dati relativi alle aziende e alle posizioni contributive dei relativi dipendenti, al fine di consentire il riscontro della correttezza degli obblighi da parte dei datori di lavoro (ritenuta d’acconto con obbligo di rivalsa).
Il comma 4 dispone che per la liquidazione, per l’accertamento e per la riscossione di tributi, contributi, sanzioni e interessi di società cancellate dal registro delle imprese, l’estinzione delle stesse ha effetto solo dopo cinque anni. Ciò al fine di evitare che le azioni di recupero poste in essere dagli entri creditori siano vanificate.
Il comma 5, aggiuntivo rispetto a quanto richiesto dalle Commissioni, modifica l’articolo 36 del T.U. sulla riscossione, in tema di responsabilità di fronte all’amministrazione finanziaria degli amministratori, dei liquidatori e dei soci, in caso di liquidazione della società. La relazione governativa considera tale innovazione necessaria al fine di coordinare la relativa disciplina a quella inserita dall’articolo in esame.
Il comma 6 chiarisce che dall’entrata in vigore delle disposizioni previste nei commi 4 e 5 non discendono nuovi obblighi di dichiarazione.
Il comma 7 stabilisce che il sopra citato articolo 36 del T.U. sulla riscossione si applica a tutti i tributi, e non alle sole imposte sui redditi.
Infine, il Capo VI dello schema contiene ulteriori semplificazioni e norme di coordinamento.
L’articolo 29 dello schema in esame intende modificare il regime
della detrazione IVA spettante alle imprese
che svolgono attività di intrattenimento,
in particolare aumentando al 50 per cento (in luogo di un decimo di detto
importo, ovvero al 5 per cento) la detrazione forfettaria per le operazioni di
sponsorizzazione, che viene così adeguata a quella relativa alle operazioni di
pubblicità.
In mancanza di
specifiche condizioni, il testo non
è stato modificato.
L’articolo 30 interviene sul regime Iva degli omaggi di modesto valore unitario, al fine di uniformare la disciplina Iva con quanto previsto a fini delle imposte sui redditi (articolo 108 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, TUIR, di cui al D.P.R. n. 917 del 1986) e dunque rendere detraibili anche ai fini dell’imposta sul valore aggiunto gli omaggi di costo unitario non superiore a 50 euro, in luogo della precedente soglia di 25,82 euro (cinquantamila lire).
In mancanza di
specifiche condizioni, il testo non
è stato modificato.
L’articolo 31 intende apportare una modifica di coordinamento alla disciplina Iva delle perdite su crediti consentendo,
ove l’imponibile si riduce a seguito della stipula di un accordo di
ristrutturazione dei debiti omologato ovvero di un piano di rientro, oltre a
dedurre le perdite su
crediti ai fini della determinazione del reddito d'Impresa il fornitore che ha
emesso una fattura in relazione ad operazioni successivamente non pagate in
tutto o in parte dal debitore, abbia la possibilità dì recuperare l’Iva originariamente versata
all'erario al momento dì effettuazione della fornitura il cui corrispettivo non
sia stato pagato, portando in detrazione l'imposta corrispondente alla
variazione.
In mancanza di
specifiche condizioni, il testo non
è stato modificato.
Con l’articolo 32 si intende limitare l'ambito di applicazione della esenzione da imposte e tasse per i beni immobili sottoposti a sequestro e confisca, ai sensi delle disposizioni antimafia. Si chiarisce in particolare che non saranno dovute le sole imposte che abbiano come presupposto il diritto di proprietà o il possesso dell'immobile, nonché quelle che in via generale gravano sugli atti e i contratti relativi agli immobili, fino alla assegnazione o destinazione dei beni a cui si riferiscono.
In mancanza di
specifiche condizioni, il testo non
è stato modificato.
Non è stata accolta l’osservazione della Commissione del Senato volta a sospendere il versamento di imposte tasse o tributi dovuti non solo in riferimento ai beni immobili, ma anche per gli immobili rientranti in complessi aziendali in caso di estromissione degli stessi e comunque dal momento del sequestro e fino alla sua assegnazione, in quanto - secondo la relazione illustrativa - una siffatta disposizione creerebbe difficoltà operative occorrendo individuare la parte di imposte da sospendere che deriva dal contributo che un immobile dà alla determinazione del reddito di impresa al quale concorre. Inoltre, la stessa sarebbe in contrasto con quanto previsto dal periodo successivo in ordine agli immobili che non rilevano ai fini della determinazione del reddito.
L’articolo 33 intende
modificare i criteri da utilizzare per l’individuazione degli immobili per cui
è possibile fruire delle agevolazioni
Iva per gli atti di trasferimento riguardanti gli immobili a uso abitativo.
Non assumono più rilievo, ai fini dell'applicazione delle agevolazioni sulle
“prime case” di abitazione, i criteri dettati per l'individuazione degli
immobili "di lusso" dal decreto del Ministro dei lavori pubblici 2
agosto 1969; in luogo di tali criteri, si fa riferimento alle categorie
catastali, per cui l’abitazione principale che usufruisce delle agevolazioni è
quella che non rientra nelle categorie A1, A8 e A9 (rispettivamente abitazioni
signorili, ville e castelli).
Non è stata accolta la condizione, posta dalla Commissione
Finanze della Camera, volta a escludere dall’applicazione della suddetta
previsione le cessioni relative alle abitazioni di lusso già costruite, in
corso di costruzione o ristrutturazione alla data in vigore del provvedimento
in esame. Il Governo in merito ha reputato che detta esclusone comporterebbe
una discriminazione tra immobili aventi le stesse caratteristiche.
L’articolo 34 mira
a rendere operativa la normativa introdotta dal decreto-legge n. 145 del 2013
in materia di attestazione della
prestazione energetica degli edifici. Si specifica che la presentazione
“successiva” dell'attestato di prestazione energetica (dopo il pagamento della
sanzione e, comunque, entro quarantacinque giorni) sia effettuata al Ministero
dello sviluppo economico. L'Agenzia delle entrate, sulla base dì apposite
intese con il MISE individua, nel quadro delle informazioni disponibili
acquisite con la registrazione nel sistema informativo dei contratti di
trasferimento cui è obbligatorio allegare la certificazione, le informazioni
rilevanti ai fini del procedimento di irrogazione delle sanzioni amministrative
e le trasmette, in via telematica, allo stesso Ministero dello sviluppo
economico.
E’ stata accolta la condizione posta dalla Commissione Finanze della Camera, eliminando
la possibilità che il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si avvalga
della Guardia di Finanza per l’accertamento e le contestazioni delle violazioni
previste nella norma in esame.
In accoglimento dell’osservazione posta dalla Commissione
Finanze della Camera è stato introdotto un nuovo
articolo 35. Esso intende modificare i requisiti necessari per lo svolgimento
dell’attività di CAF e società che
svolgono assistenza fiscale, al fine
di garantirne l’idoneità tecnico-organizzativa, come richiesto dalla legge
delega n. 23/2014. Su tale questione era già intervenuta la legge di stabilità
2014 (commi 616 e 617 della legge n. 147 del 2013), modificando in più parti il
decreto del Ministro delle finanze
31 maggio 1999, n. 164, in materia di assistenza fiscale.
In particolare, il comma 617 ha in primo luogo modificato la documentazione da allegare alla domanda per richiedere l'autorizzazione allo svolgimento dell'attività di assistenza fiscale, prevedendo la presentazione di una relazione tecnica sul rispetto dei requisiti sulla capacità operativa del CAF, sulla formula organizzativa assunta, sui sistemi di controllo interno volti a garantire la correttezza dell'attività (articolo 7 del D.M. n. 164 del 1999).
Si prevede che i componenti del consiglio di amministrazione e i sindaci della società richiedente, ai fini dell'ottenimento dell'autorizzazione, non debbano aver commesso violazioni alle disposizioni in materia non solo tributaria ma anche contributiva (articolo 8).
Si prevede la possibilità per il contribuente, qualora dalla liquidazione della dichiarazione emerga un credito d'imposta, di utilizzare in tutto o in parte l'ammontare dei credito per il pagamento di somme per le quali è previsto il versamento con F24 (articolo 13).
Riguardo all'assistenza fiscale prestata dai CAF-dipendenti, si stabilisce che questi provvedano a conservare le schede relative alle scelte per la destinazione dell'otto e del cinque per mille dell'imposta fino al 31 dicembre del secondo anno successivo a quello di presentazione e copia delle dichiarazioni e dei relativi prospetti di liquidazione fino al 31 dicembre del quarto anno successivo a quello di presentazione (articolo 16).
Infine, in materia di controlli si stabilisce che le richieste di documenti e di chiarimenti relative alle dichiarazioni siano trasmesse in via telematica, almeno 60 giorni prima della comunicazione al contribuente, al responsabile dell'assistenza fiscale o al professionista che ha rilasciato il visto di conformità per la trasmissione in via telematica all'Agenzia delle Entrate entro 30 giorni della documentazione e dei chiarimenti richiesti (articolo 26). Con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate (non emanato) dovevano essere definite le modalità attuative delle disposizioni illustrate.
Viene quindi nuovamente modificato il citato decreto del Ministro delle finanze 31
maggio 1999, n. 164, e, più in dettaglio:
a)
si dispone che
i centri che richiedono l’autorizzazione all’esercizio dell’attività, vi sia la
presenza degli uffici periferici sul territorio in almeno un terzo delle province;
b) si precisa il contenuto della relazione tecnica annuale che i soggetti richiedenti devono redigere, in particolare prevedendo che da essa emerga il rispetto dei requisiti concernenti le garanzie di idoneità tecnico-organizzativa del centro, la formula organizzativa assunta anche in ordine ai rapporti di lavoro dipendente; si prevede che detta relazione contenga un piano di formazione del personale differenziato in base alle funzioni svolte dalle diverse figure professionali. Le modalità di offerta formativa saranno demandate a un provvedimento ministeriale;
c)
i predetti
soggetti dovranno altresì redigere, dopo il primo anno di attività, una relazione annuale sulla capacità
operativa e sulle risorse umane utilizzate, sull’affidamento a terzi
dell’attività di assistenza fiscale e sui controlli di qualità su prodotti,
servizi e sul numero di dichiarazioni trasmesse;
d)
si prevede un numero minimo di dichiarazioni che
ciascun Centro autorizzato di assistenza fiscale dovrà validamente trasmettere
all’Agenzia delle entrate, che effettuerà verifiche in merito in rapporto alla
media delle dichiarazioni trasmesse da altri centri;
e)
si specifica
che, ancorché i centri decadano dall’autorizzazione allo svolgimento
dell’attività di assistenza fiscale per il venir meno dei requisiti, debba
essere garantita l’assistenza fiscale per l’attività in corso;
f)
si consente ai
CAF di avvalersi, per l’assistenza fiscale, di società di servizi o dei soli lavoratori autonomi individuati tra
gli intermediari autorizzati, i quali agiranno in nome e per conto del CAF.
L’articolo 36, aggiuntivo rispetto allo schema originario, accoglie l’osservazione della Commissione Finanze della Camera volta a semplificare gli adempimenti relativi al processo tributario. Con la soppressione della norma in esame (articolo 53, comma 2, secondo periodo, del D.Lgs. n. 546 del 1992) l’appellante presso la commissione tributaria regionale non è più soggetto all’onere di depositare, a pena di inammissibilità, copia dell’appello presso la segreteria della commissione tributaria provinciale che ha pronunciato la sentenza impugnata.
Non sono state accolte le seguenti osservazioni non riferibili agli articoli illustrati.
§ in merito all’osservazione di cui alla lettera f), che invita il
Governo a valutare l’opportunità di ridurre progressivamente il ricorso al
modello F23, fino alla sua eventuale eliminazione in favore del modello F24, la
relazione illustrativa rileva che il decreto
ministeriale 8 novembre 2011 già prevede l’stensione delle modalità di
versamento tramite modello F.24 a numerose fattispecie, lasciando al modello
F23 la sola riscossione delle sanzioni amministrative. Tenuto conto delle implicazioni
procedurali che l'adozione di una diversa modalità di pagamento comporterebbe per
l'Agenzia e soprattutto per gli enti (attualmente viene allegato il modello F23
al verbale di comminazione della sanzione o lo stesso contiene l'indicazione di
come effettuare i versamenti) occorrerebbe prevedere – secondo quanto emerge
dalla relazione - una gradualità dei cambiamenti nonché una valutazione circa
l'attribuzione degli oneri di riscossione;
§ in merito all’osservazione di cui alla lettera g), che invita il
Governo a valutare la possibilità di consentire il versamento cumulativo delle
tasse automobilistiche dovute dalle imprese aventi in disponibilità più di un
autoveicolo, ferma restando la competenza regionale, la relazione illustrativa
rileva la non condivisibilità della proposta, in considerazione dell'autonomia regionale
e delle conseguenti difficoltà di imputazione di versamenti cumulativi alle
singole regioni;
§ in merito all’osservazione di cui alla lettera g), che invita il
Governo a valutare l’opportunità di anticipare l’attuazione della semplificazione
delle comunicazioni telematiche all'Agenzia delle entrate per i soggetti titolari
di partita IVA rispetto all’attuale termine del 1° gennaio 2015, nonché
l’eliminazione degli obblighi di trasmissione di dati, con particolare
riferimento all’obbligo di invio del modello INTRA sui servizi ricevuti e
prestati, la relazione illustrativa rileva che vi sono tempi tecnici di
attuazione della normativa non comprimibili.
§ ai fini di dell’ampliamento della portata delle misure di
semplificazione non onerose, la Commissione invita il Governo, ferma restando
la disciplina di redazione e deposito del bilancio per le reti di impresa c.d.
«reti soggetto», ad eliminare tale adempimento per le reti prive di personalità
giuridica («reti contratto»), restando impregiudicati gli obblighi in capo alle
singole aziende aderenti alla «reti contratto»;
§ per quanto riguarda la preclusione alla autocompensazione
in presenza di debito su ruoli definitivi, la Commissione invita il Governo a
valutare l’opportunità di innalzare il limite attualmente previsto di 1.500
euro in una misura ritenuta idonea, soprattutto per le imprese di minori
dimensioni, ad un utilizzo più ampio del meccanismi di compensazione che, in
assenza di altri tipi di agevolazione fiscale, può restituire alle aziende un
margine di liquidità aggiuntiva.
La relazione illustrativa non fornisce indicazioni al riguardo.
Testo a fronte tra l’Atto del governo n.
99 e i pareri espressi dalle Commissioni
della Camera e del Senato
Testo a fronte
Il presente testo a fronte mette a confronto l’Atto del governo n. 99 (a sinistra) con il nuovo Atto del governo n. 99-bis (a destra), come modificato a seguito del parziale recepimento dei pareri espressi dalle Commissioni Finanze di Camera e Senato.
Nella colonna centrale sono riportate le condizioni e le osservazioni delle Commissioni Finanze di Camera e Senato. Le condizioni sono riportate in carattere neretto. Le osservazioni sono riportate in carattere corsivo all’inizio o a fronte dell’articolo e dei commi a cui si riferiscono.
Atto del Governo n. 99 |
VI Commissione Finanze Camera VI Commissione Finanze Senato |
Atto del Governo n. 99-bis |
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Capo
l |
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Capo
l |
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Articolo 1 |
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Articolo 1 |
1. A decorrere
dal 2015, in via sperimentale, l'Agenzia delle entrate, utilizzando le informazioni
disponibili in Anagrafe tributaria,
i dati trasmessi da parte di soggetti terzi e i dati contenuti nelle certificazioni
di cui all'articolo 4, comma 6-ter,
del decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, rende
disponibile telematicamente, entro il 15
aprile di ciascun anno, ai titolari di redditi di lavoro dipendente e
assimilati indicati agli articoli 49 e 50, comma 1, lettere a), c), c-bis), d), g), con esclusione
delle indennità percepite dai membri del Parlamento europeo, ì) e l), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto
del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n 917, la dichiarazione
precompilata relativa ai redditi prodotti nell'anno precedente, che può
essere accettata o modificata. |
Camera a) valuti il Governo l’opportunità di ribadire il
carattere sperimentale della dichiarazione dei redditi precompilata,
valutando con attenzione tutti gli strumenti di correzione e aggiustamento in
progress che saranno necessari; Senato La Commissione ritiene essenziale ribadire in
premessa il carattere sperimentale della dichiarazione dei redditi
precompilata, valutando con attenzione tutti gli strumenti di correzione e
aggiustamento in progress che saranno necessari, anche prevedendo specifici
atti secondari di ampliamento dei dati che potranno essere inclusi nella
dichiarazione precompilata. |
1. Identico. |
2. L'Agenzia
delle entrate, mediante un'apposita unità dì monitoraggio, riceve e gestisce
i dati dei flussi informativi utili per la predisposizione della
dichiarazione precompilata verificandone la completezza, la qualità e la
tempestività della trasmissione, anche con l'obiettivo di realizzare progressivamente
un sistema di precompilazione di tutti i dati della dichiarazione di cui al comma
1. |
|
2. Identico. |
3. La dichiarazione precompilata è resa disponibile direttamente al
contribuente, mediante i servizi telematici dell'Agenzia delle entrate o,
conferendo apposita delega, tramite il proprio sostituto d'imposta che presta
assistenza fiscale ovvero tramite un centro di assistenza fiscale di cui
all'articolo 32, comma 1, lettere d), e) e f), del decreto legislativo 9
luglio 1997, n. 241, o un iscritto nell'albo dei consulenti del lavoro o in
quello dei dottori commercialisti e degli esperti contabili abilitati allo
svolgimento dell'assistenza fiscale. Per lo svolgimento dell'attività di
assistenza fiscale, per quanto non previsto dagli articoli da 2 a 6, si
applicano le disposizioni previste dal decreto legislativo 9 luglio 1997, n.
241 e dal relativo decreto del Ministro delle finanze 31 maggio 1999, n. 164,
nonché dall'articolo 51-bis, del
decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla
legge 9 agosto 2013, n. 98. Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia
delle entrale, sentita l’Autorità Garante per la protezione dei dati
personali, sono individuate le modalità tecniche per consentire al
contribuente o agli altri soggetti autorizzati di accedere alla dichiarazione
precompilata resa disponibile in via telematica dall’Agenzia delle entrate.
Con provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate sono altresì
individuati eventuali sistemi alternativi per rendere disponibile al
contribuente la propria dichiarazione precompilata. |
|
3. Identico. |
4. Resta ferma la possibilità dì presentare la dichiarazione dei
redditi autonomamente compilata con le modalità ordinarie. In caso di
presentazione della dichiarazione dei redditi con le modalità di cui
all'articolo 13 del decreto del Ministro delle finanze 31 maggio 1999, n,
164, si applicano le disposizioni di cui agli articoli 5, comma 3 e 6 del
presente decreto. |
Camera 4. Resta ferma la possibilità dì presentare la dichiarazione dei
redditi autonomamente compilata con le modalità ordinarie. In caso di
presentazione della dichiarazione dei redditi con le modalità di cui
all'articolo 13 del decreto del Ministro delle finanze 31 maggio 1999, n,
164, a un centro di assistenza fiscale
o a un professionista di cui al comma 3 si applicano le disposizioni di
cui agli articoli 5, comma 3 e 6 del presente decreto. |
4. Resta ferma la possibilità dì presentare la dichiarazione dei
redditi autonomamente compilata con le modalità ordinarie. In caso di
presentazione della dichiarazione dei redditi con le modalità di cui
all'articolo 13 del decreto del Ministro delle finanze 31 maggio 1999, n,
164, a un centro di assistenza fiscale
o a un professionista di cui al comma 3 si applicano le disposizioni di
cui agli articoli 5, comma 3 e 6 del presente decreto. |
|
|
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Articolo 2 |
|
Articolo 2 |
1. Nel decreto del Presidente della Repubblica del 22 luglio 1998, n.
322, all'articolo 4, dopo il comma 6-quater,
è inserito il seguente: "6-quinquies. Le
certificazioni di cui al comma 6-ter
sono trasmesse in via telematica all' Agenzia delle entrate entro il 7 marzo
dell'anno successivo a quello in cui le somme e i valori sono stati corrisposti.
Per ogni certificazione omessa, tardiva o errata si applica la sanzione di
cento euro in deroga a quanto previsto dall'articolo 12, del decreto
legislativo 18 dicembre 1997, n. 472. Nei casi di errata trasmissione della
certificazione, la sanzione non si applica se la trasmissione della corretta
certificazione è effettuata entro i cinque giorni successivi alla scadenza
indicata nel primo periodo.". |
Camera "6-quinquies. Le
certificazioni di cui al comma 6-ter sono trasmesse in via telematica all'
Agenzia delle entrate entro il 7 marzo dell'anno successivo a quello in cui
le somme e i valori sono stati corrisposti. Per ogni certificazione omessa,
tardiva o errata si applica la sanzione di cento euro in deroga a quanto
previsto dall'articolo 12, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472.
Nei casi di errata trasmissione della certificazione, la sanzione non si
applica se la trasmissione della corretta certificazione è effettuata entro i
trenta giorni successivi alla
scadenza indicata nel primo periodo.". Senato La Commissione ritiene
opportuno dimezzare la sanzione di 100 euro per i sostituti di imposta tenuti
a trasmettere entro il 7 marzo la certificazione delle ritenute operate sui
redditi da lavoro dipendente e assimilati, per omessa, tardiva o errata
trasmissione dei dati. |
1. Identico. |
2.
Nell'articolo 16, comma 4-bis,
lettera b), del decreto del
Ministro delle finanze 31 maggio 1999,n. 164, le parole: "entro il 31
marzo dell'anno di invio delle comunicazioni da parte dei CAF ed ha valore
fino alla data di revoca;" sono sostituite dalle seguenti: "entro
il 7 marzo dell'anno di invio delle comunicazioni da parte dei CAF unitamente
alle certificazioni di cui all'articolo 4, comma 6-ter,del decreto del Presidente della Repubblica del 22 luglio
1998, n. 322. Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate sono
individuati i termini e le modalità per la variazione delle scelte da parte
dei sostituti d'imposta;". |
Camera b) al fine di eliminare un adempimento dichiarativo
che, alla luce delle proposte in tema di dichiarazione dei redditi
precompilata, potrebbe parzialmente essere ridondante, anche considerato che
l’articolo 2 dello schema di decreto prevede le modalità di trasmissione
all’Agenzia delle entrate delle certificazioni da parte dei sostituti
d’imposta, valuti il Governo la possibilità di prevedere la riduzione delle
informazioni contenute nel modello 770 semplificato ed, eventualmente, un
graduale processo di eliminazione del modello; Senato in relazione all’adozione del modello precompilato
di dichiarazione, la Commissione ritiene che l’obbligo posto in capo ai
datori di lavoro e ai sostituti di imposta di comunicare entro il 7 marzo i
redditi corrisposti e le altre informazioni relative alla certificazione
unica, renda superflua la trasmissione all’Agenzia delle entrate delle
medesime informazioni attraverso il modello 770: valuti pertanto il Governo
l’adozione di una specifica misura abrogativa dell’adempimento in commento,
per evitare duplicazioni e superflui adempimenti. |
2. Identico. |
Articolo 3 |
|
Articolo 3 |
1.
All'articolo 78, della legge 30 dicembre 1991, n. 413, sono apportate le
seguenti modifiche: |
|
1. Identico: |
a) il comma 25
è sostituito dal seguente: "25. Ai
fini della elaborazione della dichiarazione dei redditi da parte dell’Agenzia
delle entrate nonché dei controlli sugli oneri deducibili e sugli oneri
detraibili, i soggetti che erogano mutui agrari e fondiari, le imprese
assicuratrici, gli enti previdenziali, le forme pensionistiche complementari,
trasmettono, entro il 28 febbraio di ciascun anno all'Agenzia dell'entrate,
per ciascun soggetto, una comunicazione contenente i dati dei seguenti oneri
corrisposti nell'anno precedente: |
Camera a) il comma 25
è sostituito dal seguente: "25. Ai fini della elaborazione della
dichiarazione dei redditi da parte dell’Agenzia delle entrate nonché dei
controlli sugli oneri deducibili e sugli oneri detraibili, i soggetti che
erogano mutui agrari e fondiari, le imprese assicuratrici, gli enti
previdenziali, le forme pensionistiche complementari, trasmettono, entro il
28 febbraio di ciascun anno all'Agenzia dell'entrate, per tutti i soggetti presenti nel
rapporto, una comunicazione contenente i dati dei seguenti oneri
corrisposti nell'anno precedente: |
a) il comma 25
è sostituito dal seguente: "25. Ai
fini della elaborazione della dichiarazione dei redditi da parte dell’Agenzia
delle entrate nonché dei controlli sugli oneri deducibili e sugli oneri
detraibili, i soggetti che erogano mutui agrari e fondiari, le imprese
assicuratrici, gli enti previdenziali, le forme pensionistiche complementari,
trasmettono, entro il 28 febbraio di ciascun anno all'Agenzia dell'entrate, per tutti i soggetti del rapporto,
una comunicazione contenente i dati dei seguenti oneri corrisposti nell'anno
precedente: |
a) quote di
interessi passivi e relativi oneri accessori per mutui in corso; |
|
a) identica; |
b) premi di
assicurazione sulla vita, causa morte e contro gli infortuni; |
|
b) identica; |
c) contributi
previdenziali ed assistenziali; |
|
c) identica; |
d) contributi
di cui all'articolo 10, comma 1, lettera e-bis),
del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente
della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917."; |
|
d) identica; |
b)
nel comma 26 è aggiunto infine il seguente periodo: "Le modalità e il contenuto
della trasmissione sono definite con provvedimento del Direttore dell'Agenzia
delle entrate. In caso di omessa, tardiva o errata trasmissione dei dati di
cui al comma 25 si applica la sanzione di cento euro per ogni comunicazione,
in deroga a quanto previsto dall'articolo 12, del decreto legislativo 18
dicembre 1997, n. 472. Nei casi di errata comunicazione dei dati, la sanzione
non si applica se la trasmissione dei dati corretti è effettuata entro i
cinque giorni successivi alla scadenza di cui al comma 25, ovvero, in caso di
segnalazione da parte dell'Agenzia delle entrate, entro i cinque giorni
successivi alla segnalazione stessa.". |
Senato La Commissione ritiene opportuno
dimezzare la sanzione di 100 euro per i soggetti esterni tenuti a trasmettere
entro il 28 febbraio le informazioni relative a oneri detraibili e
deducibili, in caso di omessa, tardiva o errata trasmissione. Appare inoltre
opportuno, al comma 1 dello stesso articolo 3, lettera b), espungere il
riferimento all’articolo 12 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472. |
b) identica; |
2. Ai fini
della elaborazione della dichiarazione dei redditi, l'Agenzia delle entrate
può utilizzare i dati di cui all'articolo 50, comma 7, del decreto-legge 30
settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24
novembre 2003, n. 326. |
|
Identico. |
3. Ai fini
della elaborazione della dichiarazione dei redditi, le aziende sanitarie
locali, le aziende ospedaliere, gli istituti di ricovero e cura a carattere
scientifico, i policlinici universitari, le farmacie, pubbliche e private, i
presidi di specialistica ambulatoriale, le strutture per l'erogazione delle
prestazioni di assistenza protesica e di assistenza integrativa, gli altri
presidi e strutture accreditati per l'erogazione dei servizi sanitari e gli
iscritti all'albo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, inviano al
Sistema Tessera Sanitaria, secondo le modalità previste dal decreto del Presidente
del Consiglio dei Ministri 26 marzo 2008, attuativo dell'articolo 50, comma
5-bis, del decreto-legge 30
settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24
novembre2003, n. 326 e successive modificazioni ed integrazioni, i dati
relativi alle prestazioni erogate nel 2015 ad esclusione di quelle già
previste nel comma 4, ai fini della loro messa a disposizione dell'Agenzia
delle entrate. Le specifiche tecniche e le modalità operative relative alla trasmissione
telematica dei dati, sono rese disponibili sul sito internet del sistema
Tessera Sanitaria. |
Senato Per quanto riguarda le informazioni trasmesse al
Sistema Tessera Sanitaria di cui al comma 3 del citato articolo, valuti il
Governo l’opportunità di inserire l’obbligo per le compagnie assicurative di
trasmettere le informazioni circa le spese mediche oggetto di rimborso da
parte delle stesse. |
3. Ai fini
della elaborazione della dichiarazione dei redditi, le aziende sanitarie
locali, le aziende ospedaliere, gli istituti di ricovero e cura a carattere
scientifico, i policlinici universitari, le farmacie, pubbliche e private, i
presidi di specialistica ambulatoriale, le strutture per l'erogazione delle
prestazioni di assistenza protesica e di assistenza integrativa, gli altri
presidi e strutture accreditati per l'erogazione dei servizi sanitari e gli
iscritti all'albo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, inviano al
Sistema tessera sanitaria, secondo le modalità
previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 marzo 2008,
attuativo dell'articolo 50, comma 5-bis,
del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni,
dalla legge 24 novembre2003, n. 326 e successive modificazioni ed
integrazioni, i dati relativi alle prestazioni erogate nel 2015 ad esclusione
di quelle già previste nel comma 2
ai fini della loro messa a disposizione dell'Agenzia delle entrate. Le
specifiche tecniche e le modalità operative relative alla trasmissione
telematica dei dati, sono rese disponibili sul sito internet del Sistema tessera sanitaria. |
4. Con decreto
del Ministro dell'economia e delle finanze sono individuati i termini e le
modalità per la trasmissione telematica all'Agenzia delle entrate dei dati
relativi alle spese che danno diritto a deduzioni dal reddito o detrazioni
dall'imposta diverse da quelle indicate nei commi 1, 2 e 3. |
|
4. Identico |
5. Con
provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrale, sentita l'Autorità
garante per la protezione dei dati personali, sono stabilite le modalità
tecniche di utilizzo dei dati di cui ai commi 2 e 3. |
|
5. Identico |
6. L'Agenzia
delle entrate effettua controlli sulla correttezza dei dati trasmessi dai
soggetti terzi con i poteri di cui al decreto del Presidente della Repubblica
29 settembre 1973, n. 600. |
|
6. Identico |
Articolo 4 |
Camera Considerato che
la modifica di disposizioni o di parti di disposizioni di rango secondario
con norma di rango superiore implica un irrigidimento di norme e impedisce
una gestione elastica di elementi quali i termini di presentazione della
dichiarazione, sottratti poi ad un ulteriore intervento ministeriale, valuti
il Governo l’opportunità di prevedere una norma di chiusura, inserendo un
comma aggiuntivo nell’articolo 4 dello schema di decreto, che assegni al
Ministro dell’economia e delle finanze la facoltà di modificare in futuro i
termini di cui all’articolo 13 del decreto ministeriale 31 maggio 1999, n.
164; Senato Si segnala, in
termini di redazione e tecnica legislativa, che la modifica di disposizioni o
di parti di disposizioni di rango secondario con norma di rango superiore
implica un irrigidimento delle norme e impedisce una gestione elastica di
elementi quali i termini di presentazione della dichiarazione, sottratti poi
ad un ulteriore intervento ministeriale. Appare opportuno pertanto prevedere
una norma di chiusura, con un comma aggiuntivo all’articolo 4, che assegni al
Ministro dell’economia e delle finanze la facoltà di modificare in futuro i
termini di cui all’articolo 13 del decreto ministeriale 31 maggio 1999, n.
164. Si segnala
inoltre la coincidenza del termine per la presentazione della dichiarazione
ai sensi dell’articolo 13 del decreto del Ministro delle finanze 31 maggio
1999, n. 164, con quello per la trasmissione in via telematica delle
dichiarazioni (7 luglio). Valuti quindi il governo l’individuazione di un
diverso calendario di scadenze che superi tale evenienza. |
Articolo 4 |
1. La
dichiarazione precompilata relativa al periodo d'imposta precedente può
essere accettata ovvero modificata dal contribuente. |
Camera 1. Identico. |
1. Identico. |
2. Al decreto
del Ministro delle finanze 31 maggio 1999, n. 164, sono apportate le seguenti
modifiche: |
2. Identico: |
2. Identico: |
a) all'articolo
13, comma 1: |
a) identica; |
a) identica; |
1. alla
lettera a), le parole "entro il mese di aprile" sono sostituite
dalle seguenti: "entro il sette luglio"; |
1. alla
lettera a), le parole "entro il mese di aprile" sono sostituite
dalle seguenti: "entro il 7 luglio"; |
1. alla
lettera a), le parole "entro il mese di aprile" sono sostituite
dalle seguenti: "entro il 7 luglio"; |
2. alla
lettera b), le parole "entro il mese di maggio" sono sostituite
dalle seguenti: "entro il sette luglio"; |
2. alla lettera
b), le parole "entro il mese di maggio" sono sostituite dalle
seguenti: "entro il 7 luglio"; |
2. alla
lettera b), le parole "entro il mese di maggio" sono sostituite
dalle seguenti: "entro il 7 luglio"; |
b)
all'articolo 16, comma 1: |
b) identica; |
b) identica; |
1. alla
lettera a) e alla lettera c), le parole "entro il 30 giugno" sono
sostituite dalle seguenti: "entro il sette luglio"; |
1. alla
lettera a) e alla lettera c), le parole "entro il 30 giugno" sono
sostituite dalle seguenti: "entro il 7 luglio"; |
1. alla
lettera a) e alla lettera c), le parole "entro il 30 giugno" sono
sostituite dalle seguenti: "entro il 7 luglio"; |
2. alla
lettera b), le parole "entro il 15 giugno di ciascun anno" sono
sostituite dalle seguenti: "entro trenta giorni dalla presentazione
della dichiarazione"; |
2. alla
lettera b), le parole "entro il 15 giugno di ciascun anno" sono
sostituite dalle seguenti: "prima
della trasmissione della dichiarazione e comunque entro il 7 luglio"; |
2. alla
lettera b), le parole "entro il 15 giugno di ciascun anno" sono
sostituite dalle seguenti: "prima
della trasmissione della dichiarazione e comunque entro il 7 luglio"; |
c)
all'articolo 17, comma 1: |
c) identica: |
c) identica: |
1. alla
lettera b), le parole "entro il 31 maggio di ciascun anno" sono
sostituite dalle seguenti: "entro trenta giorni dalla presentazione
della dichiarazione"; |
1. alla
lettera b), le parole "entro il 31 maggio di ciascun anno" sono
sostituite dalle seguenti: "prima
della trasmissione della dichiarazione e comunque entro il 7 luglio"; |
1. alla
lettera b), le parole "entro il 31 maggio di ciascun anno" sono
sostituite dalle seguenti: "prima
della trasmissione della dichiarazione e comunque entro il 7 luglio"; |
2. alla
lettera c) le parole "entro il 30 giugno" sono sostituite dalle
seguenti: "entro il sette
luglio". |
2. alla
lettera c) le parole "entro il 30 giugno" sono sostituite dalle
seguenti: "entro il 7 luglio". |
2. alla
lettera c) le parole "entro il 30 giugno" sono sostituite dalle
seguenti: "entro il 7 luglio". |
3. La
dichiarazione precompilata è presentata entro il termine di cui all'articolo
13, comma 1,lettere a) e b) del decreto del Ministro delle finanze 31 maggio
1999, n. 164: |
3. Identico: |
|
a) all'Agenzia delle entrate direttamente in via telematica; |
a) identica; |
a) identica; |
b) al sostituto d'imposta che presta assistenza fiscale; |
b) identica; |
b) identica; |
c) a un CAF o a un professionista indicati nell'articolo 1,
presentando anche la relativa documentazione. L'attività di verifica di
conformità è effettuata, ai sensi della lettera c) del comma 3 dell'articolo
34 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, su tutti i dati della
dichiarazione compresi quelli fomiti con la dichiarazione precompilata e
comporta assunzione di responsabilità ai fini di quanto previsto
dall'articolo 6, comma 1. |
c) a un CAF o a un professionista indicati nell'articolo 1,
presentando anche la relativa documentazione. L'attività di verifica di
conformità è effettuata, ai sensi della lettera c) del comma 3 dell'articolo
34 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, sui dati della dichiarazione compresi quelli fomiti con la
dichiarazione precompilata e comporta assunzione di responsabilità ai fini di
quanto previsto dall'articolo 6, comma 1. |
c) a un CAF o a un professionista indicati nell'articolo 1,
presentando anche la relativa documentazione. L'attività di verifica di
conformità è effettuata, ai sensi della lettera c) del comma 3 dell'articolo
34 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, sui dati della dichiarazione compresi quelli fomiti con la
dichiarazione precompilata e comporta assunzione di responsabilità ai fini di
quanto previsto dall'articolo 6, comma 1. |
4. La dichiarazione precompilata relativa al periodo d'imposta
precedente è presentata dai soggetti di cui all'articolo 51-bis, del decreto-legge 21 giugno 2013
n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013 n. 98, entro
il 31 maggio, con le modalità indicate alle lettere a) e c) del comma 3. |
4. La dichiarazione precompilata relativa al periodo d'imposta
precedente è presentata dai soggetti di cui all'articolo 51-bis, del decreto-legge 21 giugno 2013
n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013 n. 98, entro
il 7 luglio, con le modalità
indicate alle lettere a) e c) del comma 3. Se dalla dichiarazione emerge un debito, il pagamento deve comunque
essere effettuato con le modalità ed entro i termini previsti per il
versamento dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. |
4. La dichiarazione precompilata relativa al periodo d'imposta
precedente è presentata dai soggetti di cui all'articolo 51-bis, del decreto-legge 21 giugno 2013
n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013 n. 98, entro
il 7 luglio, con le modalità indicate
alle lettere a) e c) del comma 3. Se
dalla dichiarazione emerge un debito, il pagamento deve comunque essere
effettuato con le modalità ed entro i termini previsti per il versamento
dell’imposta sul reddito delle persone fisiche. |
5 In presenza dei requisiti indicati nell'articolo 13, comma 4, del
decreto del Ministro delle finanze 31 maggio 1999, n, 164, i coniugi possono
congiungere le proprie dichiarazioni in sede di accettazione o modifica In
caso di dichiarazione precompilata messa a disposizione di uno solo dei
coniugi può essere presentata dichiarazione congiunta a un CAF o a un
professionista ovvero al sostituto d'imposta indicati nell'articolo 1. |
5. Identico. |
5. Identico. |
6. Con provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle
entrate sono individuati sistemi alternativi di accettazione o modifica da
parte del contribuente della dichiarazione precompilata. |
6. Identico. |
6. Identico. |
7. l termini di cui all'articolo 2, comma 2, nonché quelli di cui al
presente articolo, commi da 2 a 4, possono essere modificati con decreto del
Ministro dell'economia e delle finanze adottato ai sensi dell'articolo 17,
comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400. |
7. Identico. |
7. Identico. |
|
|
8. I commi 103 e 104
dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, sono soppressi con
effetto per le dichiarazioni dei redditi presentate a decorrere dall’anno
2015, relative al periodo d’imposta 2014. |
|
|
|
Articolo 5 |
|
Articolo 5 |
1. Nel caso di presentazione della dichiarazione precompilata,
direttamente ovvero tramite il sostituto d'imposta che presta l'assistenza
fiscale, senza modifiche non si effettua il controllo: |
Senato Per quanto riguarda i limiti di
controllo della dichiarazione precompilata, atteso il carattere strategico di
tale previsione ai fini dell’appetibilità del nuovo strumento da parte dei
contribuenti, la Commissione rileva che la limitazione dei poteri di
controllo è diversa nei casi di accettazione senza rettifiche da parte dei
contribuenti che restituiscono in proprio o con l’ausilio del sostituto di
imposta ovvero di accettazione senza rettifiche tramite un intermediario
fiscale. Tale diversità appare non condivisibile, tenuto conto che le ragioni
che militano per l’esclusione dei controlli di cui al comma 1 dell’articolo 5
sono le stesse per le dichiarazioni accettate senza rettifiche trasmesse
dagli intermediari, poiché le informazioni recate dal modello precompilato
sono quelle inserite dall’Agenzia delle entrate. |
1. Identico: |
a) formale sui
dati forniti con le certificazioni da parte dei sostituti d'imposta e sui
dati relativi agli oneri indicati nella dichiarazione precompilata forniti
dai soggetti terzi di cui all'articolo 3. Su tali dati, resta fermo il
controllo della sussistenza delle condizioni soggettive che danno diritto
alle detrazioni, comprese quelle per familiari a carico, e alle agevolazioni,
nonché degli oneri certificati dai sostituti d'imposta per i quali gli stessi
non hanno effettuato le relative trattenute; |
Camera a) formale sui
dati relativi agli oneri indicati nella dichiarazione precompilata forniti
dai soggetti terzi di cui all'articolo 3. Su tali dati resta fermo il controllo della sussistenza delle
condizioni soggettive che danno diritto alle detrazioni, alle deduzioni e alle agevolazioni; |
a) formale sui
dati relativi agli oneri indicati nella dichiarazione precompilata forniti
dai soggetti terzi di cui all'articolo 3. Su tali dati resta fermo il controllo della sussistenza delle
condizioni soggettive che danno diritto alle detrazioni, alle deduzioni e alle agevolazioni; |
b) di cui
all'articolo 1, comma 586, della legge 27 dicembre 2013, n. 147. |
b) identica. |
b) identica. |
2. Nel caso di
presentazione, direttamente ovvero tramite il sostituto d'imposta che presta l'assistenza
fiscale, della dichiarazione precompilata con modifiche che incidono sulla determinazione
del reddito o dell'imposta, non operano le esclusioni dal controllo di cui al
comma 1, lettera a). |
2. Identico. |
2. Identico. |
3. Nel caso di
presentazione della dichiarazione precompilata, anche con modifiche,
effettuala mediante CAF o professionista, il controllo formale è effettuato
nei confronti del CAF o del professionista, anche con riferimento ai dati
relativi agli oneri, forniti da soggetti terzi, indicati nella dichiarazione
precompilata. Resta fermo il controllo nei confronti del contribuente della sussistenza
delle condizioni soggettive che danno diritto alle detrazioni, comprese
quelle per familiari a carico, e alle agevolazioni nonché degli oneri
certificati dai sostituti d'imposta per i quali gli stessi non hanno
effettuato le relative trattenute. |
3. Nel caso di
presentazione della dichiarazione precompilata, anche con modifiche,
effettuata mediante CAF o professionista, il controllo formale è effettuato
nei confronti del CAF o del professionista, anche con riferimento ai dati
relativi agli oneri, forniti da soggetti terzi, indicati nella dichiarazione
precompilata. Resta fermo il controllo nei confronti del contribuente della sussistenza
delle condizioni soggettive che danno diritto alle detrazioni, alle deduzioni e alle agevolazioni. |
3. Nel caso di
presentazione della dichiarazione precompilata, anche con modifiche,
effettuata mediante CAF o professionista, il controllo formale è effettuato
nei confronti del CAF o del professionista, anche con riferimento ai dati
relativi agli oneri, forniti da soggetti terzi, indicati nella dichiarazione
precompilata. Resta fermo il controllo nei confronti del contribuente della sussistenza
delle condizioni soggettive che danno diritto alle detrazioni, alle deduzioni e alle agevolazioni. |
|
|
|
Articolo 6 |
|
Articolo 6 |
1.
Nell'articolo 39, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n 241, sono
apportate le seguenti modifiche: |
|
1. Identico. |
a) nel comma 1,
lettera a), dopo il primo periodo è aggiunto il seguente: "Salvo il caso
di presentazione di dichiarazione rettificativa. se il visto infedele è
relativo alla dichiarazione dei redditi presentata con le modalità di cui
all'articolo 13, del decreto ministeriale 31 maggio 1999, n. 164, i soggetti
indicati nell'articolo 35 sono tenuti nei confronti dello Stato o del diverso
ente impositore al pagamento di una somma pari all'importo dell'imposta,
della sanzione e degli interessi che sarebbe stata richiesta al contribuente
ai sensi dell'articolo 36-ter del
decreto dei Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n, 600.
Costituiscono titolo |
Camera a) nel comma 1,
lettera a), dopo il primo periodo è aggiunto il seguente: "Salvo il caso
di presentazione di dichiarazione rettificativa. se il visto infedele è
relativo alla dichiarazione dei redditi presentata con le modalità di cui
all'articolo 13, del decreto ministeriale 31 maggio 1999, n. 164, i soggetti
indicati nell'articolo 35 sono tenuti nei confronti dello Stato o del diverso
ente impositore al pagamento di una somma pari all'importo dell'imposta,
della sanzione e degli interessi che sarebbe stata richiesta al contribuente
ai sensi dell'articolo 36-ter del
decreto dei Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n, 600, sempreché il visto infedele non sia stato indotto dalla condotta
dolosa del contribuente Costituiscono titolo per la riscossione mediante
ruolo di cui al decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n.
602, le comunicazioni con le quali sono richieste le somme di cui al periodo
precedente. Eventuali controversie sono devolute alla giurisdizione
tributaria. Se entro il 10 novembre dell'anno in cui la violazione è stata
commessa il CAF o il professionista trasmette una dichiarazione rettificativa
del contribuente ovvero, se il contribuente non intende presentare la nuova
dichiarazione, trasmette una comunicazione dei dati relativi alla rettifica
il cui contenuto è definito con provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle
entrate, la somma dovuta è pari all'importo della sola sanzione”. La sanzione è ridotta nella misura
prevista dall’articolo 13, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 18
dicembre 1997, n. 472, se il versamento è effettuato entro la stessa data del
10 novembre. |
a) nel comma 1,
lettera a), dopo il primo periodo è aggiunto il seguente: "Salvo il caso
di presentazione di dichiarazione rettificativa. se il visto infedele è
relativo alla dichiarazione dei redditi presentata con le modalità di cui
all'articolo 13, del decreto del
Ministro delle finanze 31 maggio 1999, n. 164, i soggetti indicati
nell'articolo 35 sono tenuti nei confronti dello Stato o del diverso ente
impositore al pagamento di una somma pari all'importo dell'imposta, della
sanzione e degli interessi che sarebbero
stati richiesti al contribuente ai
sensi dell'articolo 36-ter del
decreto dei Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n, 600, sempre che il visto infedele non sia stato indotto dalla condotta
dolosa o gravemente colposa del contribuente Costituiscono titolo per la
riscossione mediante ruolo di cui al decreto del Presidente della Repubblica
29 settembre 1973, n. 602, le comunicazioni con le quali sono richieste le
somme di cui al periodo precedente. Eventuali controversie sono devolute alla
giurisdizione tributaria. Se entro il 10 novembre dell'anno in cui la
violazione è stata commessa il CAF o il professionista trasmette una
dichiarazione rettificativa del contribuente ovvero, se il contribuente non
intende presentare la nuova dichiarazione, trasmette una comunicazione dei
dati relativi alla rettifica il cui contenuto è definito con provvedimento
del Direttore dell'Agenzia delle entrate, la somma dovuta è pari all'importo
della sola sanzione”. La sanzione è
ridotta nella misura prevista dall’articolo 13, comma 1, lettera b), del
decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, se il versamento è effettuato
entro la stessa data del 10 novembre.”; |
b) nel comma 1,
dopo la lettera a), è inserita la seguente: |
b) nel comma 1,
dopo la lettera a), sono inserite
le seguenti: |
b) nel comma 1,
dopo la lettera a), sono inserite
le seguenti: |
"a-bis) se il visto infedele è relativo
alla dichiarazione dei redditi presentata con le modalità di cui all'articolo
13, del decreto ministeriale 31 maggio 1999, n. 164, non si applica la
sanzione amministrativa di cui al primo periodo della lettera a).". |
“a-bis) se il visto infedele è relativo
alla dichiarazione dei redditi presentata con le modalità di cui all'articolo
13, del decreto ministeriale 31 maggio 1999, n. 164, non si applica la
sanzione amministrativa di cui al primo periodo della lettera a); |
“a-bis) se il visto infedele è relativo
alla dichiarazione dei redditi presentata con le modalità di cui all'articolo
13, del decreto ministeriale 31 maggio 1999, n. 164, non si applica la
sanzione amministrativa di cui al primo periodo della lettera a); |
|
a-ter) nell’ipotesi di dichiarazione
rettificativa di cui al comma 1, lettera a), il contribuente è tenuto al
versamento della maggiore imposta dovuta e dei relativi interessi.”. |
a-ter) nell’ipotesi di dichiarazione
rettificativa di cui al comma 1, lettera a), il contribuente è tenuto al
versamento della maggiore imposta dovuta e dei relativi interessi.”. |
|
Senato Per quanto riguarda la responsabilità
degli intermediari finanziari e le sanzioni per errori od omissioni, la
Commissione osserva che, anche nella prospettiva – condivisibile – di
rafforzare il ruolo e le responsabilità degli stessi nella modifica dei dati
contenuti nella dichiarazione inviata dall’Agenzia delle entrate, la
previsione di trasformare gli intermediari in soggetti che si sostituiscono
al contribuente nell’obbligazione tributaria non appare condivisibile. Fermo
restando il caso di dolo o frode del contribuente nel modificare i dati
contenuti nella dichiarazione precompilata, in caso di visto di conformità
infedele, e quindi direttamente ascrivibile alla responsabilità
dell’intermediario, lo stesso è tenuto al pagamento di imposte, sanzioni e
interessi che sarebbero stati richiesti al contribuente. Si suggerisce pertanto,
al comma 1, lettera b), di sopprimere le parole «dell’imposta» e di valutare
eventualmente di intervenire sul livello della sanzione. |
|
2. Il
contribuente è tenuto al versamento della maggiore imposta dovuta e dei
relativi interessi nell'ipotesi di dichiarazione rettificativa di cui
all'articolo 39, comma 1, lettera a),dei decreto legislativo 9 luglio 1997,
n. 241. |
Camera Soppresso. |
2. Soppresso. |
3. Nel decreto
del Ministro delle finanze 31 maggio 1999, n. 164, sono apportate le seguenti
modifiche: |
|
2. Identico: |
a)
nell'articolo 6, comma 1, le parole: "due miliardi di lire" sono
sostituite dalle seguenti:" tre milioni di euro" e dopo le parole:
"provocati dall'assistenza fiscale prestata" sono aggiunte le
seguenti: "e al bilancio dello Stato o del diverso ente impositore le
somme di cui all'articolo 39, comma 1, lettera a} del decreto legislativo 9
luglio 1997, n. 241"; |
|
a)
nell'articolo 6, comma 1, le parole: "due miliardi di lire" sono
sostituite dalle seguenti:" tre milioni di euro" e dopo le parole:
"provocati dall'assistenza fiscale prestata" sono aggiunte, in fine, le seguenti: "e al
bilancio dello Stato o del diverso ente impositore le somme di cui
all'articolo 39, comma 1, lettera a} del decreto legislativo 9 luglio 1997,
n. 241"; |
b)
nell'articolo 22, comma 1, le parole: "due miliardi di lire" sono
sostituite dalle seguenti: "tre milioni di euro" e dopo le parole:
"provocati dall'attività prestata" sono aggiunte le seguenti:
"e al bilancio dello Stato o del diverso ente impositore le somme di cui
all'articolo 39, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 9 luglio 1997,
n. 241"; |
|
b)
nell'articolo 22, comma 1, le parole: "due miliardi di lire" sono
sostituite dalle seguenti: "tre milioni di euro" e dopo le parole:
"provocati dall'attività prestata" sono aggiunte, in fine, le seguenti: "e al
bilancio dello Stato o del diverso ente impositore le somme di cui all'articolo
39, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241"; |
c) nell'articolo
26, il comma 3-bis è sostituito dal
seguente: “3-bis. Ai fini della
verifica del visto di conformità, entro il 31 dicembre del secondo anno
successivo a quello di trasmissione della dichiarazione, l'Agenzia delle
entrate trasmette in via telematica le richieste di documenti e di
chiarimenti relative alle dichiarazioni di cui all'articolo 13 al centro di
assistenza fiscale e al responsabile dell'assistenza fiscale o al
professionista che ha rilasciato il visto di conformità, per la trasmissione
in via telematica all'Agenzia delle entrate entro trenta giorni della
documentazione e dei chiarimenti richiesti."; |
Camera c)
nell'articolo 26, il comma 3-bis è
sostituito dal seguente: “3-bis. Ai
fini della verifica del visto di conformità, entro il 31 dicembre del secondo
anno successivo a quello di trasmissione della dichiarazione, l'Agenzia delle
entrate trasmette in via telematica le richieste di documenti e di
chiarimenti relative alle dichiarazioni di cui all'articolo 13 al centro di
assistenza fiscale e al responsabile dell'assistenza fiscale o al
professionista che ha rilasciato il visto di conformità, per la trasmissione
in via telematica all'Agenzia delle entrate entro sessanta giorni della
documentazione e dei chiarimenti richiesti; |
c)
nell'articolo 26, il comma 3-bis è
sostituito dal seguente: “3-bis. Ai
fini della verifica del visto di conformità, entro il 31 dicembre del secondo
anno successivo a quello di trasmissione della dichiarazione, l'Agenzia delle
entrate trasmette in via telematica le richieste di documenti e di
chiarimenti relative alle dichiarazioni di cui all'articolo 13 al centro di
assistenza fiscale e al responsabile dell'assistenza fiscale o al
professionista che ha rilasciato il visto di conformità, per la trasmissione
in via telematica all'Agenzia delle entrate entro sessanta giorni della
documentazione e dei chiarimenti richiesti; |
d)
dopo il comma 3-bis, sono
introdotti i seguenti commi: "3-ter.
L'esito del controllo di cui al comma 3-bis,
è comunicato in via telematica al centro di assistenza fiscale e al responsabile
dell'assistenza fiscale o al professionista con l'indicazione dei motivi che hanno
dato luogo alla rettifica dei dati contenuti nella dichiarazione per
consentire anche la segnalazione di eventuali dati ed elementi non
considerati o valutati erroneamente in sede di controllo del visto di conformità
entro i trenta giorni successivi al ricevimento della comunicazione. |
d)
dopo il comma 3-bis, sono introdotti
i seguenti commi: "3-ter. L'esito del controllo di cui al
comma 3-bis, è comunicato in via
telematica al centro di assistenza fiscale e al responsabile dell'assistenza
fiscale o al professionista con l'indicazione dei motivi che hanno dato luogo
alla rettifica dei dati contenuti nella dichiarazione per consentire anche la
segnalazione di eventuali dati ed elementi non considerati o valutati
erroneamente in sede di controllo del visto di conformità entro i sessanta giorni successivi al ricevimento della comunicazione; |
d)
dopo il comma 3-bis, sono
introdotti i seguenti: "3-ter. L'esito del controllo di cui al
comma 3-bis, è comunicato in via
telematica al centro di assistenza fiscale e al responsabile dell'assistenza
fiscale o al professionista con l'indicazione dei motivi che hanno dato luogo
alla rettifica dei dati contenuti nella dichiarazione per consentire anche la
segnalazione di eventuali dati ed elementi non considerati o valutati
erroneamente in sede di controllo del visto di conformità entro i sessanta giorni successivi al ricevimento della comunicazione; |
3-quater. Le somme che risultano dovute
a seguito dei controlli di cui al comma 3-bis,possono
essere pagate entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione prevista
dal comma 3-ter, con le modalità
indicate nell'articolo 19, del decreto legislativo 9 luglio1997, n. 241. In
tal caso, l'ammontare delle somme dovute è pari all'imposta, agli interessi
dovuti fino all'ultimo giorno del mese antecedente a quello dell'elaborazione
della comunicazione e alla sanzione di cui all'articolo 13, del decreto
legislativo 18 dicembre 1997, n. 471 ridotta a due terzi. Per la riscossione
coattiva delle somme sia applicano le disposizioni previste dal decreto del
Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602 con riferimento alle
somme dovute ai sensi dell'articolo 36-ter,del
decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600.". |
3-quater. Le somme che risultano dovute
a seguito dei controlli di cui al comma 3-bis,
possono essere pagate entro sessanta
giorni dal ricevimento della
comunicazione prevista dal comma 3-ter,
con le modalità indicate nell'articolo 19, del decreto legislativo 9
luglio1997, n. 241. In tal caso, l'ammontare delle somme dovute è pari
all'imposta, agli interessi dovuti fino all'ultimo giorno del mese antecedente
a quello dell'elaborazione della comunicazione e alla sanzione di cui
all'articolo 13, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, ridotta a
due terzi. Per la riscossione coattiva delle somme sia applicano le
disposizioni previste dal decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre
1973, n. 602 con riferimento alle somme dovute ai sensi dell'articolo 36-ter, del decreto del Presidente della
Repubblica 29 settembre 1973, n. 600. |
3-quater. Le somme che risultano dovute
a seguito dei controlli di cui al comma 3-bis,
possono essere pagate entro sessanta
giorni dal ricevimento della
comunicazione prevista dal comma 3-ter,
con le modalità indicate nell'articolo 19, del decreto legislativo 9
luglio1997, n. 241. In tal caso, l'ammontare delle somme dovute è pari
all'imposta, agli interessi dovuti fino all'ultimo giorno del mese antecedente
a quello dell'elaborazione della comunicazione e alla sanzione di cui
all'articolo 13, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, ridotta a
due terzi. Per la riscossione coattiva delle somme sia applicano le
disposizioni previste dal decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre
1973, n. 602 con riferimento alle somme dovute ai sensi dell'articolo 36-ter, del decreto del Presidente della
Repubblica 29 settembre 1973, n. 600. |
4.
Le disposizioni di cui all'articolo 26, del decreto del Ministro delle finanze
31 maggio 1999, n. 164, come modificate dal comma 3, si applicano a decorrere
dall'assistenza fiscale prestata nel 2015. Per l'attività di assistenza
fiscale prestata fino al 31 dicembre 2014, continuano ad applicarsi le disposizioni
del menzionato articolo 26 nel testo vigente anteriormente alle modifiche
apportate dallo stesso comma 3. |
|
3. Le
disposizioni di cui all'articolo 26, del decreto del Ministro delle finanze
31 maggio 1999, n. 164, come modificate dal comma 2, si applicano a decorrere dall'assistenza fiscale prestata nel
2015. Per l'attività di assistenza fiscale prestata fino al 31 dicembre 2014,
continuano ad applicarsi le disposizioni del menzionato articolo 26 nel testo
vigente anteriormente alle modifiche apportate dallo stesso comma 2. |
|
|
|
Articolo 7 |
|
Articolo 7 |
1.
All'articolo 38, comma 2, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241 il
primo periodo è soppresso. |
|
1. Identico. |
2.
All'articolo 18 del decreto 31 maggio 1999, n. 164 il comma 1 è abrogato. |
|
2. Identico. |
3. Con decreto
del Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro il 30
novembre2014, sono rimodulate, senza incremento dì oneri per il bilancio
dello Stato e per i contribuenti, le misure dei compensi previste
dall'articolo 38, comma 1, del decreto legislativo 9 luglio 1997,n. 241
tenendo conto dei diversi adempimenti posti a carico dei CAF e dei
professionisti di cui all'articolo 1. Le nuove misure dei compensi trovano
applicazione a partire dall'assistenza fiscale prestata nel 2015. |
Camera 3. Con decreto
del Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro il 30 novembre 2014,
sono rimodulate, senza incremento dì oneri per il bilancio dello Stato e per
i contribuenti, che presentano la
dichiarazione secondo quanto previsto dall’articolo 4 comma 3, lettere a) e
b), le misure dei compensi previste dall'articolo 38, comma 1, del
decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241 tenendo conto dei diversi
adempimenti posti a carico dei CAF e dei professionisti di cui all'articolo 1.
Le nuove misure dei compensi trovano applicazione a partire dall'assistenza
fiscale prestata nel 2015. |
3. Con decreto
del Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro il 30 novembre 2014,
sono rimodulate, senza incremento dì oneri per il bilancio dello Stato e per
i contribuenti, che presentano la
dichiarazione secondo quanto previsto dall’articolo 4 comma 3, lettere a) e
b), le misure dei compensi previste dall'articolo 38, comma 1, del
decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241 tenendo conto dei diversi
adempimenti posti a carico dei CAF e dei professionisti di cui all'articolo 1.
Le nuove misure dei compensi trovano applicazione a partire dall'assistenza
fiscale prestata nel 2015. |
Articolo 8 |
|
Articolo 8 |
1. All'articolo 50, del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446,
sono apportate le seguenti modifiche: |
|
1. Identico: |
a) al comma 3 è aggiunto infine il seguente periodo: "Ai fini della semplificazione
delle dichiarazioni e delle funzioni dei sostituti d'imposta e dei centri di
assistenza fiscale nonché degli altri intermediari, le regioni e le province
autonome di Trento e di Bolzano sono tenute ad inviare, ai fini della
pubblicazione sul sito informatico di cui all'articolo 1, comma 3, del
decreto legislativo 28 settembre 1998, n. 360, entro il 31 gennaio dell'anno
a cui l'addizionale si riferisce, i dati contenuti nei provvedimenti di
variazione dell'addizionale regionale, individuati con decreto del Ministero
dell’economia e delle finanze, di natura non regolamentare, sentita la Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di
Trento e Bolzano. Il mancato inserimento nel suddetto sito informatico dei
dati rilevanti ai fini della determinazione dell'addizionale comporta
l'inapplicabilità di sanzioni e di interessi. |
|
a) identica; |
b) al comma 5 le parole: "31 dicembre dell'anno cui si riferisce
l'addizionale stessa ovvero relativamente ai redditi di lavoro dipendente e a
quelli assimilati a questi alla regione in cui il sostituito ha il domicilio
fiscale all'atto della effettuazione delle operazioni di conguaglio relative
a detti redditi" sono sostituite dalle seguenti: "1° gennaio
dell'anno cui si riferisce l'addizionale stessa.". |
|
b) identica. |
2.
All'articolo 1, comma 4, ultimo periodo, del decreto legislativo 28 settembre
1998, n. 360, le parole: "salvo che la pubblicazione della delibera sia
effettuata entro il 20 dicembre precedente l'anno di riferimento" sono
soppresse. |
|
2.
Identico. |
3. Ai fini
della semplificazione delle dichiarazioni e delle funzioni dei sostituti
d'imposta e dei centri di assistenza fiscale nonché degli altri intermediari,
i comuni, contestualmente all'invio dei regolamenti e delle delibere relative
all'addizionale comunale all'imposta sul reddito delle persone fisiche, sono
tenuti ad inviare, esclusivamente per via telematica, mediante inserimento nell'apposita
sezione del Portale del federalismo fiscale, ai fini della pubblicazione nel
sito informatico di cui all' articolo 1, comma 3, del decreto legislativo 28
settembre 1998, n. 360, i dati contenuti nei suddetti regolamenti e delibere
individuati con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze di natura
non regolamentare, sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali. Restano
ferme le disposizioni in ordine alia pubblicazione dei regolamenti e delle
delibere che devono essere inseriti nella predetta sezione del Portale
esclusivamente per via telematica. |
|
3. Identico. |
4. In sede di
prima applicazione i decreti di cui al comma 1, lettera a) e al comma 3 sono
emanati entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto. |
|
4. Identico. |
Articolo 9 |
|
Articolo 9 |
1.
Con uno o più provvedimenti del Direttore dell'Agenzia delle entrate sono
individuati i termini e le modalità applicative delle disposizioni di cui
agli articoli da 1 a 8. |
|
1.
Identico. |
2. Alle
funzioni previste dagli articoli da 1 a 8, l'Agenzia delle entrate provvede
con le risorse umane, strumentali e finanziarie previste a legislazione vigente,
senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. |
|
2. Identico. |
|
|
|
Articolo 10 |
|
Articolo 10 |
1.
All'articolo 54, comma 5, del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della
Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, il secondo periodo è sostituito dal
seguente: "Le prestazioni alberghiere e di somministrazione di alimenti
e bevande acquistate direttamente dal committente non costituiscono compensi
in natura per il professionista.”. La disposizione di cui al periodo
precedente si applica a decorrere dal periodo d'imposta in corso al 31
dicembre 2015. |
|
1. Identico. |
Articolo 11 |
|
Articolo 11 Soppresso. |
1.
Alle società costituite ai sensi dell'articolo 10, della legge 12 novembre
2011, n. 183,indipendentemente dalla forma giuridica, si applica, anche ai
fini dell’imposta regionale sulle attività produttive di cui al decreto
legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, il regime fiscale delle associazioni
senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche per l'esercizio in
forma associata di arti e professioni di cui all'articolo 5, comma 3, lettera
c), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917. |
Camera Soppresso. Senato La norma contenuta all’articolo 11,
prevedendo che alle società tra professionisti costituite ai sensi dell’articolo
10 della legge n. 183 del 2011 si applichi il regime fiscale delle
associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche per
l’esercizio in forma associata di arti e professioni ostacola di fatto la
costituzione di STP nella forma di società di capitali e cooperative. In
particolare, crea una contraddizione fra regole fiscali (principio di cassa)
e regole contabili (principio di competenza), duplicando gli adempimenti e
rendendo più difficili i controlli, e rende non conveniente la partecipazione
al socio non professionista. La norma inoltre va oltre gli scopi di
semplificazione, prefigurando di fatto una disciplina innovativa e diversa
rispetto a quella, pur controversa, in essere. La Commissione suggerisce quindi di
stralciare l’argomento relativo alla disciplina fiscale delle STP da questo
decreto legislativo e di affrontarlo più ampiamente nell’ambito del decreto
legislativo che darà attuazione al principio di delega di cui all’articolo 1,
comma 1, lettera a), seguendone la medesima ispirazione. In quell’ambito si potrebbe infatti
ipotizzare – in analogia alla separazione che si intende introdurre fra
tassazione dei redditi imprenditoriali, in capo all’impresa individuale o
società di persone, da cui sarebbero deducibili le somme prelevate
dall’imprenditore o dai soci, le quali concorrerebbero a formare il reddito
complessivo ai fini dell’imposizione personale di tali soggetti – una
separazione fra tassazione, come reddito di impresa, del reddito della STP
(da tassare secondo le regole proprie delle società di persone e di quelle di
capitali a seconda della loro natura), considerando le prestazioni dei soci
come componenti negative di tali reddito e considerando invece i redditi
percepiti dai soci professionisti delle STP come redditi di lavoro autonomo
(da assoggettarsi a ritenuta da parte della società stessa). |
|
|
|
|
Articolo 12 |
|
Articolo 11 |
1. Al testo
unico delle disposizioni concernenti l'imposta sulle successioni e donazioni
di cui al decreto legislativo 31 ottobre 1990, n. 346 sono apportate le
seguenti modificazioni: |
|
1. Identico: |
a) all'articolo
28: |
|
a) Identica; |
1) al comma 6,
dopo le parole: "diverso da quelli indicati all'articolo 13, comma
4,"sono inserite le seguenti: "e dall'erogazione dì rimborsi
fiscali"; |
|
1) identico; |
2) al comma 7,
le parole: "a lire cinquanta milioni" sono sostituite dalle
seguenti: "a euro centomila”; |
|
2) identico; |
b)
all'articolo 30, dopo il comma 3, è aggiunto il seguente: “3-bis.
I documenti di cui alle lettere c), d), g), h) e i) possono essere sostituiti
anche da copie non autentiche con la dichiarazione sostitutiva di atto di
notorietà di cui all'articolo 47, del testo unico delle disposizioni
legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di
cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445,
attestante che le stesse costituiscono copie degli originali. Resta salva la
facoltà dell'Agenzia delle entrate di richiedere i documenti in originale o
in copia autentica."; |
|
b)
identica; |
c)
all'articolo 33, comma 1, sono aggiunte in fine le seguenti parole ",
nonché dei rimborsi fiscali di cui allo stesso articolo 28, comma 6, erogati
successivamente alla presentazione della dichiarazione dì successione". |
|
c) identica. |
|
|
|
Articolo 13 |
|
Articolo 12 |
1. Il comma 6,
dell'articolo 29, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con
modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, è abrogato. |
|
1. Identico. |
|
|
|
Capo
II |
|
Capo
II |
|
|
|
Articolo 14 |
|
Articolo 13 |
1. L'articolo
38-bis, del decreto del Presidente
della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 è sostituito dal seguente: |
|
1. Identico |
"Articolo
38-bis |
|
"Articolo
38-bis |
1. I rimborsi
previsti nell'articolo 30 sono eseguiti, su richiesta fatta in sede di
dichiarazione annuale, entro tre mesi dalla presentazione della dichiarazione.
Sulle somme rimborsate si applicano gli interessi in ragione del 2 per cento
annuo, con decorrenza dal novantesimo giorno successivo a quello in cui è
stata presentata la dichiarazione, non computando il periodo intercorrente
tra la data di notifica della richiesta di documenti e la data della loro
consegna, quando superi quindici giorni. |
Senato La Commissione giudica positivamente le nuove
disposizioni in materia di esecuzione dei rimborsi IVA e tuttavia suggerisce
di valutare l’opportunità di elevare la soglia minima per l’esonero della
presentazione di idonea garanzia e di apposizione del visto di conformità da
parte del professionista abilitato ovvero la sottoscrizione della
dichiarazione da cui emerge il credito chiesto a rimborso. |
1. Identico. |
2. Il contribuente può ottenere il rimborso in relazione a periodi
inferiori all'anno nelle ipotesi di cui alle lettere a), b) ed e) del secondo
comma dell'articolo 30, nonché nelle ipotesi di cui alla lettera c) del
medesimo secondo comma quando effettua acquisti ed importazioni di beni
ammortizzabili per un ammontare superiore ai due terzi dell'ammontare
complessivo degli acquisti e delle importazioni di beni e servizi imponibili
ai fini dell'imposta sul valore aggiunto, e nelle ipotesi di cui alla lettera
d) del secondo comma del citato articolo 30 quando effettua, nei confronti di
soggetti passivi non stabiliti nel territorio dello Stato, per un importo
superiore al 50 per cento dell'ammontare di tutte le operazioni effettuate,
prestazioni di lavorazione relative a beni mobili materiali, prestazioni di
trasporto di beni e relative prestazioni dì intermediazione, prestazioni di
servizi accessorie ai trasporti di beni e relative prestazioni di
intermediazione, ovvero prestazioni di servizi di cui all’articolo 19, comma
3, lettera a-bis). |
|
2. Identico. |
3. Fatto salvo quanto previsto dal comma 4, i rimborsi di ammontare
superiore a 15.000 euro sono eseguiti previa presentazione della relativa
dichiarazione o istanza da cui emerge il credito richiesto a rimborso recante
il visto di conformità o la sottoscrizione alternativa di cui all'articolo
10, comma 7, primo e secondo periodo, del decreto-legge 1° luglio 2009, n.
78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102. Alla
dichiarazione o istanza è allegata una dichiarazione sostitutiva di atto di
notorietà, a norma dell’articolo 47 del decreto del Presidente della
Repubblica28 dicembre 2000, n. 445, che attesti la sussistenza delle seguenti
condizioni in relazione alle caratteristiche soggettive del contribuente: |
|
3. Identico: |
1) il patrimonio netto non è diminuito, rispetto alle risultanze
contabili dell'ultimo periodo d'imposta, di oltre il 40 per cento; la
consistenza degli immobili non si è ridotta, rispetto alle risultanze contabili
dell'ultimo periodo d'imposta, di oltre il 40 per cento per cessioni non
effettuate nella normale gestione dell'attività esercitata; l'attività stessa
non è cessata né si è ridotta per effetto di cessioni di aziende o rami di
aziende compresi nelle suddette risultanze contabili; |
|
a) il patrimonio netto non è diminuito, rispetto alle risultanze
contabili dell'ultimo periodo d'imposta, di oltre il 40 per cento; la
consistenza degli immobili non si è ridotta, rispetto alle risultanze
contabili dell'ultimo periodo d'imposta, di oltre il 40 per cento per
cessioni non effettuate nella normale gestione dell'attività esercitata;
l'attività stessa non è cessata né si è ridotta per effetto di cessioni di
aziende o rami di aziende compresi nelle suddette risultanze contabili; |
2)
non risultano cedute, se la richiesta di rimborso è presentata da società di
capitali non quotate nei mercati regolamentati, nell'anno precedente la
richiesta, azioni o quote della società stessa per un ammontare superiore al
50 per cento dei capitale sociale; |
|
b) non risultano
cedute, se la richiesta di rimborso è presentata da società di capitali non
quotate nei mercati regolamentati, nell'anno precedente la richiesta, azioni
o quote della società stessa per un ammontare superiore al 50 per cento dei
capitale sociale; |
3) sono stati
eseguiti i versamenti dei contributi previdenziali e assicurativi. |
|
c) sono stati eseguiti i versamenti dei contributi
previdenziali e assicurativi. |
4. Sono
eseguiti previa prestazione della garanzia di cui al comma 5 i rimborsi di
ammontare superiore a 15.000 euro quando richiesti: |
|
4. Identico: |
a) da soggetti
passivi che esercitano un'attività d'impresa da meno di due anni diversi
dalle imprese start-up innovative di cui all'articolo 25 del decreto-legge 18
ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre
2012, n. 221; |
|
a) identica; |
b) da soggetti
passivi ai quali, nei due anni antecedenti la richiesta di rimborso, sono
stati notificati avvisi di accertamento o di rettifica da cui risulti, per
ciascun anno, una differenza tra gli importi accertati e quelli dell'imposta
dovuta o del credito dichiarato superiore: |
|
b) identica: |
1) al 10 per
cento degli importi dichiarati se questi non superano 150.000 euro; |
|
1) identico; |
2) al 5 per
cento degli importi dichiarati se questi superano 150.000 euro ma non
superano1.500.000 euro; |
|
2) identico; |
3)
all’1 per cento degli importi dichiarati, o comunque a 150.000 euro, se gli
importi dichiarati superano 1.500.000 euro. |
|
3)
identico. |
c) da soggetti
passivi che nelle ipotesi di cui al comma 3, presentano la dichiarazione o
istanza da cui emerge il credito richiesto a rimborso priva del visto di
conformità o della sottoscrizione alternativa, o non presentano la
dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà; |
|
c) identica; |
d) da soggetti
passivi che richiedono il rimborso dell'eccedenza detraibile risultante
all'atto della cessazione dell'attività. |
|
d) identica. |
5. La garanzia
di cui al comma 4 è prestata per una durata pari a tre anni dall'esecuzione
del rimborso, ovvero, se inferiore, al periodo mancante al termine di
decadenza dell'accertamento, sotto forma di cauzione in titoli di Stato o
garantiti dallo Stato, al valore di borsa, ovvero di fideiussione rilasciata
da una banca o da una impresa commerciale che a giudizio dell'Amministrazione
finanziaria offra adeguate garanzie di solvibilità ovvero di polizza fideiussoria
rilasciata da un'impresa di assicurazione. Per le piccole e medie imprese,
definite secondo i criteri stabiliti dal decreto del 18 aprile 2005 del
Ministro delle attività produttive, pubblicato nella Gazzetta ufficiale 12
ottobre 2005, n. 238, dette garanzie possono essere prestate anche dai
consorzi cooperative di garanzia collettiva fidi di cui all'articolo 29 della
legge 5 ottobre 1991, n. 317, iscritti nell'albo previsto dall'articolo 106
del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385. Per i gruppi di società, con
patrimonio risultante dal bilancio consolidato superiore a 250 milioni di
euro, la garanzia può essere prestata mediante la diretta assunzione da parte
della società capogruppo o controllante di cui all'articolo 2359 del codice
civile della obbligazione di integrale restituzione della somma da
rimborsare, comprensiva dei relativi interessi, all'Amministrazione
finanziaria, anche in caso di cessione della partecipazione nella società
controllata o collegata. In ogni caso la società capogruppo o controllante
deve comunicare in anticipo all'Amministrazione finanziaria l'intendimento di
cedere la partecipazione nella società controllata o collegata. La garanzia concerne
anche crediti relativi ad annualità precedenti maturati nel periodo di
validità della garanzia stessa. |
|
5. Identico. |
6.
Relativamente alla dichiarazione da cui emerge il credito richiesto a rimborso
non è obbligatoria l'apposizione del visto dì conformità o la sottoscrizione
alternativa previsti dal comma 3 quando è prestata la garanzia di cui al
comma 5. |
|
6. Identico. |
7. Ai rimborsi
di cui al presente articolo e al pagamento degli interessi provvede il
competente ufficio dell’Agenzia delle entrate. Ai rimborsi si provvede con
gli stanziamenti di bilancio. |
|
7. Identico. |
8.
Nel caso in cui nel periodo relativo al rimborso sia stato constatato uno dei
reati di cui agli articoli 2 e 8 del decreto legislativo 10 marzo 2000, n.
74, l'esecuzione dei rimborsi di cui al presente articolo è sospesa, fino a
concorrenza dell'ammontare dell'imposta indicata nelle fatture o in altri
documenti illecitamente emessi od utilizzati, fino alla definizione del
relativo procedimento penale. |
|
8.
Identico. |
9. Se
successivamente al rimborso o alla compensazione viene notificato avviso di
rettifica o accertamento il contribuente, entro sessanta giorni, versa all'ufficio
le somme che in base all'avviso stesso risultano indebitamente rimborsate o
compensate, oltre agli interessi del 2 per cento annuo dalla data del
rimborso o della compensazione, a meno che non presti la garanzia prevista
nel comma 5 fino a quando l'accertamento sia divenuto definitivo. |
|
9. Identico. |
10. Con
decreti del Ministro dell'economia e delle finanze sono individuate, anche progressivamente,
in relazione all’attività esercitata ed alle tipologie di operazioni
effettuate, le categorie di contribuenti per i quali i rimborsi di cui al
presente articolo sono eseguiti in via prioritaria. |
|
10. Identico. |
11. Con
provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate sono definite le
ulteriori modalità e termini per l'esecuzione dei rimborsi di cui al presente
articolo, inclusi quelli per la richiesta dei rimborsi relativi a periodi
inferiori all'anno e per la loro esecuzione.". |
|
11. Identico. |
Articolo 15 |
|
Articolo 14 |
1.
All'articolo 78, comma 33, della legge 30 dicembre 1991, n. 413, concernente
l'esecuzione dei rimborsi da parte degli agenti della riscossione, la lettera
a) è sostituita dalla seguente: "a) l'erogazione del rimborso è
effettuata entro sessanta giorni sulla base di apposita richiesta, sottoscritta
da! contribuente ed attestante il diritto al rimborso, ovvero entro 20 giorni dalla ricezione di apposita
comunicazione dell'ufficio competente e contestualmente all'erogazione del
rimborso sono liquidati ed erogati gli interessi nella misura determinata
dalle specifiche leggi in materia;”. |
|
1. Identico. |
2, La
disposizione di cui al comma 1 si applica ai rimborsi erogati a partire dal 1°
gennaio 2015. |
|
2. Identico. |
|
|
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Articolo 16 |
Camera Articolo 16 |
Articolo 15 |
|
|
|
1. Al fine di
favorire la trasparenza e semplificare le operazioni poste in essere dai
sostituti d'imposta, a decorrere dal 1° gennaio 2015: |
Con riferimento all’articolo 16 dello schema di
decreto, valuti il Governo l’impatto delle previsioni ivi contenute sulle
imprese, in termini di eventuali oneri ed adempimenti aggiuntivi; |
1. Identico: |
a) le somme
rimborsate ai percipienti sulla base dei prospetti di liquidazione delle dichiarazioni
dei redditi e dei risultati contabili trasmessi dai CAF e dai professionisti abilitati
sono compensate dai sostituti d'imposta esclusivamente con le modalità di cui
all'articolo 17 de! decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, nel mese
successivo a quello in cui è stato effettuato il rimborso, nei limiti
previsti dall'articolo 37, comma 4, dello stesso decreto legislativo n. 241
del 1997. Dette somme non concorrono alla determinazione del limite di cui
all'articolo 34, comma 1, della legge 23 dicembre 2000, n. 388; |
|
a) Identica; |
b) i compensi
per l'assistenza fiscale prestata dai sostituti d'imposta sono corrisposti
mediante il riconoscimento di un credito utilizzabile in compensazione
esclusivamente con le modalità di cui all'articolo 17 del decreto legislativo
n. 241, del 1997 a partire dal mese successivo a quello in cui la dichiarazione
è stata elaborata e trasmessa. Dette somme non concorrono alla determinazione
del limite di cui all'articolo 34, comma 1, della legge 23dicembre 2000, n.
388; |
Soppressa. |
b) soppressa; |
c) in deroga a
quanto previsto dall'articolo 17, comma 1, del decreto legislativo n. 241,
del 1997 le eccedenze di versamento di ritenute e di imposte sostitutive sono
scomputate dai successivi versamenti esclusivamente con le modalità di cui
all'articolo 17 del citato decreto legislativo n. 241 del 1997. Dette somme
non concorrono alla determinazione del limite di cui all'articolo 34, comma 1,
della legge n. 388 del 2000 fermo restando quanto previsto dall'articolo 1,
commi da 2 a 6, del decreto del Presidente della Repubblica 10 novembre 1997,
n. 445; |
|
b) identica; |
d) nell'articolo 1, del decreto del Presidente della
Repubblica 10 novembre 1997, n. 445, sono apportate le seguenti
modificazioni: |
|
c) identica: |
1) il comma 1 è abrogato; |
|
1) identico; |
2) nel comma 4, le parole. "che non trova capienza nelle ritenute
da versare nel periodo d'imposta successivo o", sono soppresse. |
|
2) identico. |
|
|
|
Capo III |
|
Capo III |
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Articolo 17 |
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Articolo 16 |
1. All'articolo 115, comma 4, del lesto unico delle imposte sui
redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986,
n. 917, le parole "entro il primo dei tre esercizi sociali predetti,
secondo le modalità indicate in un provvedimento del Direttore dell'Agenzia
delle entrate" sono sostituite dalle seguenti: "con la
dichiarazione presentata nel periodo d'imposta a decorrere dal quale si
intende esercitare l'opzione". |
|
1. Identico. |
2. All'articolo 119, comma 1. lettera d), del testo unico delle
imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22
dicembre 1986, n. 917, le parole "entro il sedicesimo giorno del sesto
mese successivo alla chiusura del periodo d'imposta precedente al primo
esercizio cui si riferisce l'esercizio dell'opzione stessa secondo le
modalità previste dal decreto di cui all'articolo 129" sono sostituite
dalle seguenti: "con la dichiarazione presentata nel periodo d'imposta a
decorrere dal quale si intende esercitare l’opzione". |
|
2. Identico. |
3
All'articolo 155, comma 1, primo periodo, del testo unico delle imposte sui
redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986,
n. 917, le parole "entro tre mesi dall'inizio del periodo d'imposta a
partire dal quale intende fruirne con le modalità di cui al decreto previsto
dall'articolo 161" sono sostituite dalle seguenti: "con la
dichiarazione presentata nel periodo d'imposta a decorrere dal quale si
intende esercitare l'opzione". |
|
3.
Identico. |
4.
All'articolo 5-bis, comma 2,
secondo periodo, del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, le parole:
"le modalità e nei termini stabiliti con provvedimento del Direttore
dell'Agenzia delle entrate da emanare entro il 31 marzo 2008.", sono
sostituite dalle seguenti: "con la dichiarazione IRAP presentata nel
periodo d'imposta a decorrere dal quale si intende esercitare l’opzione.”. |
|
4. Identico. |
5. Le
disposizioni di cui ai commi da 1 a 4 si applicano a decorrere dal periodo
d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014. |
|
5. Identico. |
|
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Articolo 18 |
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Articolo 17 |
1.
All'articolo 1, comma 1, del regolamento di cui al decreto del Presidente
della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, e successive modificazioni, le
parole: "relativamente ai soggetti di cui all'articolo 2, comma 2,"
sono soppresse. |
|
1. Identico. |
2. All'articolo 17, comma 1, del decreto del Presidente della
Repubblica 7 dicembre 2001, n. 435, e successive modificazioni, il primo
periodo è sostituito dal seguente: "1. Il versamento del saldo dovuto
con riferimento alla dichiarazione dei redditi ed a quella dell'imposta
regionale sulle attività produttive da parte delle persone fisiche, e delle
società o associazioni di cui all'articolo 5 del testo unico delle imposte
sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre
1986, n. 917, compresa quella unificata, è effettuato entro il 16 giugno
dell'anno di presentazione della dichiarazione stessa; le società o
associazioni di cui all'articolo 5 del citato testo unico delle imposte sui
redditi, nelle ipotesi di cui agli articoli 5 e 5-bis, del decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998,
n. 322 effettuano i predetti versamenti entro il giorno 16 del mese
successivo a quello di scadenza del termine di presentazione della
dichiarazione.". |
|
2. Identico. |
|
Camera |
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|
Articolo 18-bis |
Articolo 18 |
|
1. All’articolo 2, comma 36-decies, del decreto-legge 13 agosto
2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011,
n. 148, le parole «tre» e «quarto» sono sostituite rispettivamente dalle
seguenti «cinque» e «sesto». |
1. All’articolo 2, comma 36-decies, del decreto-legge 13 agosto
2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011,
n. 148, le parole «tre» e «quarto» sono sostituite rispettivamente dalle
seguenti «cinque» e «sesto». |
|
2. All’articolo 2, comma 36-undecies, del
decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, nella
legge 14 settembre 2011, n. 148, la parola «due» è sostituita dalla seguente:
«quattro». |
2. All’articolo 2, comma 36-undecies, del
decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, nella
legge 14 settembre 2011, n. 148, la parola «due» è sostituita dalla seguente:
«quattro». |
|
3. In deroga
all’articolo 3, comma 1, della legge 27 luglio 2000, n. 212, le disposizioni
contenute nei commi 1 e 2 si applicano a decorrere dal periodo d’imposta in
corso alla data di entrata in vigore del presente provvedimento. |
3. In deroga
all’articolo 3, comma 1, della legge 27 luglio 2000, n. 212, le disposizioni
contenute nei commi 1 e 2 si applicano a decorrere dal periodo d’imposta in
corso alla data di entrata in vigore del presente provvedimento. |
|
Senato Allo scopo di ampliare dagli
originari tre a cinque periodi d’imposta il periodo di osservazione previsto
per l’applicazione della disciplina sulle società in perdita sistematica di
cui all’articolo 2, commi da 36-decies a 36-duodecies del decreto legge 13
agosto 2011, n. 138, convertito con modificazioni dalla L. 14 settembre 2011,
n. 148, si suggerisce al Governo di inserire in un successivo decreto
attuativo la seguente disposizione: «(Società in perdita
sistematica) – 1. All’articolo 2, comma 36-decies, del decreto-legge 13
agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, nella legge 14 settembre
2011, n. 148, le parole "tre" e "quarto" sono sostituite
rispettivamente dalle seguenti "cinque" e "sesto". 2. All’articolo 2, comma
36-undecies, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con
modificazioni, nella legge 14 settembre 2011, n. 148, la parola «due» è
sostituita dalla parola "quattro". 3. In deroga all’articolo 3,
comma 1, della legge 27 luglio 2000, n. 212, le disposizioni contenute nei
commi 1 e 2 si applicano a decorrere dal periodo d’imposta in corso alla data
di entrata in vigore del presente provvedimento.». |
|
Capo IV |
|
Capo IV |
|
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Articolo 19 |
|
Articolo 19 |
1. Il comma 2, dell’articolo 4 del decreto del Presidente della
Repubblica 29 settembre 1973, n. 600,e successive modificazioni, è abrogato. |
|
1. Identico. |
|
|
|
Articolo 20 |
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Articolo 20 |
1. All’articolo 1, comma 1, lettera c), del decreto legge 29 dicembre
1983, n. 746, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 1984, n.
17, sono apportate le seguenti modificazioni: |
|
1. Identico: |
a) le parole "consegnata o spedita al fornitore o prestatore,
ovvero presentata in dogana" sono sostituite dalle seguenti:
"trasmessa telematicamente all'Agenzia delle entrate, che rilascia
apposita ricevuta telematica. La dichiarazione, unitamente alla ricevuta di
presentazione rilasciata dall’Agenzia delle entrate, sarà consegnata al
fornitore o prestatore, ovvero in dogana. Entro 120 giorni dall'entrata in
vigore della presente disposizione, l'Agenzia delle entrate mette a
disposizione dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli la banca dati delle
dichiarazioni d'intento per dispensare dalla consegna in dogana della copia
cartacea delle predette dichiarazioni e delle ricevute di
presentazione,"; |
|
a) Identica; |
b) l'ultimo
periodo è sostituito dal seguente: "Nella prima ipotesi, il cedente o
prestatore riepiloga nella dichiarazione IVA annuale i dati contenuti nelle
dichiarazioni d'intento ricevute.”. |
|
b) identica. |
2. All’articolo
7, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n, 471, il comma 4-bis è sostituito dal seguente:
"4-bis. E' punito con la
sanzione prevista nel comma 3 il cedente o prestatore che effettua cessioni o
prestazioni, di cui all'articolo 8, comma 1, lettera c) del decreto del
Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, prima di aver ricevuto
da parte del cessionario o committente la dichiarazione di intento e
riscontrato telematicamente l'avvenuta presentazione all'Agenzia delle entrate,
prevista dall'articolo 1, comma 1, lettera c), del decreto-legge 29 dicembre
1983, n. 746, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 1984, n.
17.". |
|
2. Identico. |
3. Le disposizioni
dì cui ai commi 1 e 2 si applicano alle dichiarazioni d'intento relative ad operazioni
senza applicazione dell'imposta da effettuare a decorrere dal 1° gennaio
2015. Con provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate da emanare
entro novanta giorni dalla da data di entrata in vigore della presente
disposizione sono definite le modalità applicative, anche di natura tecnica,
delle disposizioni di cui ai commi 1 e 2 e sono definiti i requisiti cui è
subordinato il rilascio della ricevuta da parte dell'Agenzia delle entrate.
Con successivi provvedimenti possono essere definiti ulteriori requisiti. |
|
3. Identico. |
Articolo 21 |
|
Articolo 21 |
1.
All'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40, convertito,
con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2010, n. 73, sono apportate le
seguenti modifiche: a) le parole:
"comunicano telematicamente all'Agenzia delle entrale" sono
sostituite dalle seguenti: "comunicano annualmente per via telematica
all’Agenzia delle entrate"; b) le parole
"euro 500" sono sostituite dalle seguenti: "euro 10.000". |
Camera 1. L’articolo 1, comma 1, del
decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40, convertito, con modificazioni, dalla
legge 22 maggio 2010, n. 73, è
sostituito dal seguente: « Per contrastare l’evasione fiscale operata
nella forma dei cosiddetti «caroselli» e «cartiere», anche in applicazione
delle nuove regole europee sulla fatturazione elettronica, i soggetti passivi
all’imposta sul valore aggiunto comunicano annualmente per via telematica
all’Agenzia delle entrate, secondo modalità e termini definiti con decreto
del Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro trenta giorni
dalla data di entrata in vigore del presente decreto, tutte le cessioni di
beni e le prestazioni di servizi effettuate e ricevute, registrate o soggette
a registrazione, nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza
o domicilio in Paesi cosiddetti black list di cui al decreto del
Ministro delle finanze in data 4 maggio 1999, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana n. 107 del 10 maggio 1999 e al decreto
del Ministro dell’economia e delle finanze 21 novembre 2001, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 273 del 23 novembre
2001, qualora l’ammontare complessivo annuale di tali operazioni sia
superiore a 10.000 euro.». Senato In riferimento
all’articolo 21 relativo alle comunicazioni delle operazioni intercorse con
paesi inseriti nella black list, la
Commissione condivide l’obiettivo di semplificazione derivante
dall’innalzamento del limite di valore delle operazioni per le quali scatta
l’obbligo di comunicazione, ma condiziona
il parere favorevole alla modifica del testo in modo da rendere inequivoco
che il limite dei 10.000 euro introdotto dall’articolo 21 si intende non per
singola operazione - come a legislazione previgente -, ma è un limite
complessivo annuo: in altri termini, occorre prevedere l’obbligo una volta
superato il limite di 10.000 euro di valore complessivo di operazioni. |
1.
All'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40, convertito,
con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2010, n. 73, sono apportate le
seguenti modifiche: a) le parole:
"comunicano telematicamente all'Agenzia delle entrale" sono
sostituite dalle seguenti: "comunicano annualmente per via telematica
all’Agenzia delle entrate"; b) le parole:
“di importo superiore a euro 500”
sono sostituite dalle seguenti: “il
cui importo complessivo annuale è superiore ad euro 10.000.”. |
|
|
|
2. Le
modifiche di cui al comma 1 si applicano alle operazioni indicate
all'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40, convertito,
con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2010, n. 73, poste in essere nell’anno solare in corso
alla data di entrata in vigore
del presente provvedimento. |
|
2. Le
modifiche di cui al comma 1 si applicano alle operazioni indicate
all'articolo 1, comma 1, del decreto-legge 25 marzo 2010, n. 40, convertito,
con modificazioni, dalla legge 22 maggio 2010, n. 73, poste in essere nell’anno solare in corso
alla data di entrata in vigore
del presente decreto. |
|
|
|
Articolo 22 |
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Articolo 22 |
1. All'articolo
35 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, sono
apportate le seguenti modificazioni: |
|
1. Identico: |
a)
il comma 7-bis è sostituito dal
seguente: "7-bis.
L'opzione di cui al comma 2, lettera e-bis)
determina l'immediata inclusione nella banca dati dei soggetti passivi che
effettuano operazioni intracomunitarie, di cui all'articolo 17 del
regolamento (CE) n. 904/2010, del Consiglio, del 7 ottobre 2010; fatto salvo
quanto disposto dal comma 15-bis,
si presume che un soggetto passivo non intende più effettuare operazioni intracomunitarie
qualora non abbia presentato alcun elenco riepilogativo per quattro trimestri
consecutivi, successivi alla data di inclusione nella suddetta banca dati. A
tal fine l'Agenzia delle entrate procede all'esclusione della partita IVA
dalla banca dati di cui al periodo precedente, previo invio di apposita
comunicazione al soggetto passivo. |
|
a)
identica: |
b) il comma 7-ter è abrogato; |
|
b) identica; |
c) al comma
15-bis, sono aggiunti i seguenti
periodi: "Gli Uffici, avvalendosi dei poteri di cui al presente decreto,
verificano che i dati forniti da soggetti per la loro identificazione ai fini
dell'IVA. siano completi ed esatti. In caso di esito negativo, l'Ufficio
emana provvedimento di cessazione della partiva Iva e provvede all'esclusione
della stessa dalla banca dati dei soggetti passivi che effettuano operazioni
intracomunitarie. Con Provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate
sono stabiliti le modalità operative per l'inclusione delle partite IVA nella
banca dati dei soggetti passivi che effettuano operazioni intracomunitarie,
nonché i criteri e le modalità di cessazione della partita IVA e
dell'esclusione della stessa dalla banca dati medesima.". |
|
c) identica; |
d) il comma
15-qualer è abrogato. |
|
d) identica. |
|
|
|
Articolo 23 |
|
Articolo 23 |
1. Con provvedimento
del Direttore dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, di concerto con il
Direttore dell’Agenzia delle entrate e d'intesa con l'Istituto nazionale di
statistica, da emanare entro novanta giorni dall'entrata in vigore della
presente disposizione, ai sensi del comma 6-ter dell’articolo 50 del decreto-legge 30 agosto 1993, n. 331,
convertito, con modificazioni, dalla legge 29 ottobre 1993, n. 427, sono
apportate le modifiche al contenuto degli elenchi riepilogativi relativi alle
prestazioni di servizi diverse da quelle di cui agli articoli 7-quater e 7-quinquies del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre
1972, n. 633, rese nei confronti dì soggetti passivi stabiliti in un altro
Stato membro dell'Unione europea e quelle da questi ultimi ricevute, al fine
di ridurne il contenuto informativo alle sole informazioni concernenti i
numeri di identificazione IVA delle controparti ed il valore totale delle
transazioni suddette, il codice identificativo del tipo di prestazione resa o
ricevuta ed il Paese di pagamento. |
Senato La Commissione valuta favorevolmente le disposizioni
di semplificazione in materia di elenchi riepilogativi delle prestazioni
intracomunitarie di servizi c.d. generiche, per la compilazione del modello
Intrastat: sollecita peraltro il Governo ad ampliare la portata dell’intervento
di semplificazione sopprimendo l’obbligo di inviare gli elenchi riepilogativi
dei servizi ricevuti, stante la non conformità di tale previsione al dettato
comunitario. In relazione alla stessa tipologia di obbligo,
premesso che l’articolo 38, comma 5, lettera c) del decreto-legge 30 agosto
1993, n. 331, consente per gli acquisti intracomunitari di beni fino ad un
importo di 10.000 euro nell’anno solare effettuati da agricoltori in regime
speciale una semplificazione per questi soggetti, in quanto possono pagare
l’imposta sul valore aggiunto all’estero e non devono ottemperare agli
obblighi ai sensi dell’articolo 46 (numerazione ed integrazione della fattura
di acquisto), 47 (registrazione delle operazioni intracomunitarie), 48
(liquidazioni periodiche e dichiarazione annuale) e 50, comma 6 (elenchi
riepilogativi), del decreto-legge citato, valuti il governo l’opportunità di
prevedere che anche le prestazioni di servizio connesse con l’acquisto
descritto (p.e. trasporto, installazione, perizia, collaudo) possano
rientrare nella suddetta semplificazione ed in particolare di prevedere
l’esonero dalla presentazione dell’elenco Intrastat. |
1. Identico. |
|
|
|
Articolo 24 |
|
Articolo 24 |
1. All'articolo
4-bis della legge 29 ottobre 1961,
n. 1216, sono apportate le seguenti modificazioni: |
|
1. Identico: |
a) il comma 5 è sostituito dal
seguente: "5. Il rappresentante
fiscale deve presentare entro il 31 maggio di ciascun anno, con le modalità
stabilite con provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle entrate, la
denuncia dei premi ed accessori incassati nell'anno solare precedente,
distinguendo i premi stessi per categoria e per aliquota applicabile. Si
applicano al rappresentante fiscale le disposizioni dell'articolo 9.'". |
|
a) identica: |
b) al comma 6-bis sono aggiunti, in fine, i seguenti
periodi: "Le imprese assicuratrici che operano nel territorio dello
Stato in regime di libera prestazione di servizi, ove non si avvalgano di un rappresentante
fiscale, presentano entro il 31 maggio di ciascun anno, con le modalità
stabilite con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate, la
denuncia dei premi ed accessori incassati nell'anno solare precedente,
distinguendo i premi stessi per categoria e per aliquota applicabile. Si
applicano al rappresentante fiscale eventualmente nominato le disposizioni dell'articolo
9.". |
|
b) identica. |
|
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Articolo 25 |
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Articolo 25 |
1. Il comma 5,
dell'articolo 34 del decreto legge 23 febbraio 1995, n 41, convertito, con modificazioni,
dalla legge 22 marzo 1995, n. 85, è sostituito dal seguente: "5. Per
l'omissione o l'inesattezza dei dati di cui all'articolo 9 del regolamento
(CE) del Parlamento europeo e del Consiglio, n. 638/2004 del 31 marzo 2004, si applicano le
sanzioni amministrative alle sole imprese che rispondono ai requisiti
indicati nei decreti del Presidente della Repubblica emanati annualmente ai
sensi dall'articolo 7, comma 1, del decreto legislativo 6 settembre 1989, n.
322, concernente l'elenco delle indagini per le quali la mancata fornitura dei
dati si configura come violazione dell'obbligo di risposta, ai sensi degli
articoli 7 e 11 del citato decreto legislativo n. 322 del 1989. Le sanzioni
sono applicate una sola volta per ogni elenco intrastat mensile inesatto o incompleto
a prescindere dal numero di transazioni mancanti o riportate in modo errato
nell'elenco stesso." . |
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1. Identico: |
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CAPO V |
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CAPO V |
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Articolo 26 |
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Articolo 26 |
1. All'articolo 104, comma 4, secondo periodo, del testo unico delle
imposte sui redditi di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22
dicembre 1986, n. 917, le parole: "con decreto del Ministro
dell'Economia e delle finanze" sono soppresse. |
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1. Identico. |
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Articolo 27 |
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Articolo 27 |
1. All'articolo 25-bis, del
decreto del Presidente della Repubblica 19 settembre 1973, n. 600, il settimo
comma è sostituito dal seguente: "Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze sono
determinati i criteri, i termini e le modalità per la presentazione della
dichiarazione indicata nel secondo comma. Tali modalità devono prevedere la
trasmissione anche tramite posta elettronica certificata della predetta
dichiarazione. La dichiarazione non potrà avere limiti di tempo e sarà valida
fino a revoca ovvero fino alla perdita dei requisiti da parte del
contribuente. L'omissione della comunicazione relativa alle variazioni che
comportano il venir meno delle predette condizioni comporta l'applicazione
delle sanzioni previste dall'articolo 11, del decreto legislativo 18 dicembre
1997, n. 471, e successive modificazioni.". |
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1. Identico: |
Articolo 28 |
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Articolo 28 Soppresso. |
1.
All'articolo 9, del decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito, con
modificazioni, dalla legge 6 giugno 2013, n. 64, il comma 2-bis è abrogato. |
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Camera Articolo
28-bis |
Articolo
28 |
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1. All’articolo 35 del decreto–legge 4 luglio 2006, n.
223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, i
commi da 28 a 28-ter sono soppressi. |
1. All’articolo 35 del decreto–legge 4 luglio 2006, n.
223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248, i
commi da 28 a 28-ter sono soppressi. |
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2. All’articolo 29, comma 2, ultimo periodo, del
decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, dopo le parole: « Il committente
che ha eseguito il pagamento », sono aggiunte
le seguenti: « è tenuto, ove previsto, ad assolvere gli obblighi del
sostituto d’imposta ai sensi delle disposizioni del decreto del Presidente della
Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e ». |
2. All’articolo 29, comma 2, ultimo periodo, del
decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, dopo le parole: « Il committente
che ha eseguito il pagamento », sono inserite le seguenti: « è tenuto, ove
previsto, ad assolvere gli obblighi del sostituto d’imposta ai sensi delle disposizioni
del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, e ». |
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3. Al fine di potenziare le attività di controllo
sul corretto adempimento degli obblighi fiscali in materia di ritenute ai sensi
del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600,
l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale rende disponibile all’Agenzia
delle Entrate, con cadenza mensile, i dati relativi alle aziende e alle
posizioni contributive dei relativi dipendenti gestite dall’Istituto stesso. |
3. Al fine di potenziare le attività di controllo
sul corretto adempimento degli obblighi fiscali in materia di ritenute ai sensi
del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600,
l’Istituto nazionale della previdenza sociale rende disponibile all’Agenzia
delle entrate, con cadenza mensile, i dati relativi alle aziende e alle
posizioni contributive dei relativi dipendenti gestite dall’Istituto stesso. |
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4. Ai soli fini
della liquidazione, accertamento e riscossione dei tributi e contributi, sanzioni
e interessi, l’estinzione della società di cui all’articolo 2495 del codice civile
ha effetto trascorsi cinque anni dalla richiesta di cancellazione dal
Registro delle imprese. Dall’entrata in
vigore della disposizione di cui al periodo precedente non discendono
obblighi di dichiarazione nuovi o diversi rispetto a quelli vigenti. |
4. Ai soli fini della validità e dell’efficacia
degli atti della liquidazione, accertamento, contenzioso e riscossione dei
tributi e contributi, sanzioni e interessi, l’estinzione della società di cui
all’articolo 2495 del codice civile ha effetto trascorsi cinque anni dalla richiesta
di cancellazione dal Registro delle imprese. |
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5. All’articolo 19, comma 1, del decreto legislativo
26 febbraio 1999, n. 46, le parole « , 36 » sono soppresse. |
5. All'articolo
36 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602,
sono apportate le seguenti modificazioni: |
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Senato Al fine di superare la disciplina vigente della
responsabilità solidale dell’appaltatore con il subappaltatore mantenendo
l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale, si suggerisce al Governo di
inserire in un successivo decreto attuativo la seguente disposizione: «(Coordinamento, razionalizzazione e semplificazione
di disposizioni in materia di obblighi tributari). (Si omette il testo, sostanzialmente identico a
quello proposto dalla Camera) |
a) il primo comma
è sostituito dal seguente: "l liquidatori dei soggetti all'imposta sul
reddito delle persone giuridiche che non adempiono all'obbligo di pagare, con
le attività della liquidazione, le imposte dovute per il periodo della liquidazione
medesima e per quelli anteriori rispondono in proprio del pagamento delle imposte
se non provano di aver soddisfatto i crediti tributari anteriormente
all'assegnazione di beni ai soci o associati, ovvero di avere soddisfatto
crediti di ordine superiore a quelli tributari. Tale responsabilità è
commisurata all'importo dei crediti d'imposta che avrebbero trovato capienza
in sede di graduazione dei crediti."; |
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b) al terzo comma
è aggiunto, in fine, il seguente periodo: "Il valore del denaro e dei
beni sociali ricevuti in assegnazione si presume proporzionalmente
equivalente alla quota di capitale detenuta dal socio od associato, salva la
prova contraria.". |
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Vedi comma 4 |
6. Dall'entrata
in vigore delle disposizioni di cui ai commi 4 e 5 non discendono obblighi di
dichiarazione nuovi o diversi rispetto a quelli vigenti. |
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7. All'articolo
19, comma 1, del decreto legislativo 26 febbraio 1999, n. 46, le parole:
", 36" sono soppresse. |
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Capo
VI |
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Capo
VI |
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Articolo 29 |
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Articolo 29 |
1. All'articolo
74, sesto comma, terzo periodo del decreto del Presidente della Repubblica 26
ottobre 1972, n. 633, le parole: "prestazioni di sponsorizzazione
e" e le parole "in misura pari ad un decimo per le operazioni di
sponsorizzazione ed" sono soppresse. |
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1. Identico |
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Articolo 30 |
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Articolo 30 |
1. AI decreto
del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, sono apportate le
seguenti modificazioni: |
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1. Identico: |
a)
all'articolo 2, secondo comma, n. 4), le parole "a lire
cinquantamila" sono sostituite dalle parole “ad euro cinquanta” |
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a) identica; |
b)
all'articolo 3, terzo comma, primo periodo, le parole "a lire
cinquantamila" sono sostituite dalle parole "ad euro
cinquanta"; |
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b) identica; |
c)
all'articolo 19-bis1, primo comma,
lettera h), le parole “a lire cinquantamila" sono sostituite dalle parole
"ad euro cinquanta". |
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c) identica. |
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Articolo 31 |
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Articolo 31 |
1, All’articolo
26, secondo comma, decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972,
n. 633, dopo le parole "procedure esecutive rimaste infruttuose",
sono inserite le seguenti " o a seguito di un accordo di
ristrutturazione dei debiti omologato ai sensi dell'articolo 182-bis del regio decreto 16 marzo 1942,
n. 267, ovvero di un
piano attestato ai sensi dell'articolo 67, terzo comma, lettera d), del regio
decreto 16 marzo 1942, n. 267, pubblicato nel registro delle imprese", |
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1. Identico. |
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Articolo 32 |
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Articolo 32 |
1. A decorrere
dal 1° gennaio 2014, all'articolo 51 del decreto legislativo 6 settembre
2011, n. 159 – “Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione,
nonché nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma
degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n. 136" – il comma 3-bis è sostituito dal seguente: |
Senato In riferimento alle disposizioni recate
dall’articolo 32, attesa l’opportunità di un intervento normativo volto a
chiarire il regime tributario dei beni sequestrati, anche per dirimere il
complesso contenzioso in atto e ai fini di uno snellimento delle procedure,
la Commissione fa presente, in termini generali, che la materia del
trattamento fiscale dei beni sequestrati merita ulteriori approfondimenti in
un’ottica più generale e con un’attenzione più incisiva a tutti gli aspetti
che ancora ostacolano la piena attuazione degli interventi ablativi e la
piena fruibilità dei beni a favore dei soggetti destinatari e assegnatari
degli stessi. Propone di valutare la possibilità di sospendere il
versamento di imposte tasse o tributi dovuti non solo in riferimento ai beni
immobili, ma anche per immobili rientranti in complessi aziendali in caso di
estromissione degli stessi e comunque dal momento del sequestro e fino alla
sua assegnazione. Inoltre la Commissione ritiene opportuno disporre
che gli atti e i contratti relativi agli immobili interessati siano esenti da
qualsiasi forma di imposta o tassa, superando quindi l’elencazione contenuta
nel secondo periodo del comma 3-bis dell’articolo 51, come riformulato. |
1. A decorrere
dal 1° gennaio 2014, all'articolo 51 del decreto legislativo 6 settembre
2011, n. 159, il comma 3-bis è
sostituito dal seguente: |
"3-bis, Durante la
vigenza dei provvedimenti di sequestro e confisca e, comunque, fino alla
assegnazione o destinazione dei beni a cui si riferiscono, è sospeso il versamento
di imposte, tasse e tributi dovuti con riferimento agli immobili oggetto di
sequestro il cui presupposto impositivo consista nella titolarità del diritto
di proprietà o nel possesso degli stessi. Gli atti e i contratti relativi
agli immobili di cui al precedente periodo sono esenti dall'imposta di
registro di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 1986, n.
131, dalle imposte ipotecarie e catastale di cui al decreto legislativo 31
ottobre 1990, n. 347 e dall'imposta di bollo dì cui al decreto del Presidente
della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642. Durante la vigenza dei
provvedimenti di sequestro e confisca e, comunque fino alla loro assegnazione
o destinazione, non rilevano, ai fini della determinazione delle imposte sui
redditi, i redditi prodotti dai beni immobili oggetto di sequestro situati
nel territorio dello Stato e dai beni immobili situati all'estero, anche se
locati, quando determinati secondo le disposizioni del Capo II del Titolo I e
dell'articolo 70 del testo unico delle imposte sui redditi di cui al decreto
del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917. I medesimi redditi
non rilevano, altresì, nell'ipotesi di cui all’articolo 90, comma 1, quarto e
quinto periodo del medesimo testo unico. Se la confisca è revocata,
l'amministratore giudiziario ne dà comunicazione all'Agenzia delle entrate e
agli altri enti competenti che provvedono alla liquidazione delle imposte,
tasse e tributi, dovuti per il periodo di durata dell'amministrazione
giudiziaria, in capo al soggetto cui i beni sono stati restituiti.”. |
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Identico. |
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Articolo 33 |
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Articolo 33 |
1. Al n. 21 della Tabella A, Parte II, allegata al
decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, le parole:
"non di lusso secondo i criteri di cui al decreto del Ministro dei
lavori pubblici 2 agosto 1969, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 218 del
27 agosto 1969" sono sostituite dalle seguenti: "ad eccezione di
quelle di categoria catastale A1, A8 e A9". |
Camera Con riferimento all’articolo 33 dello schema di decreto,
provveda il Governo, previa verifica dell’effettivo impatto della modifica,
ivi prevista, al regime IVA delle cessioni di case di abitazione, a escludere l’applicazione di tale
previsione per le cessioni relative alle abitazioni di lusso già costruite,
in corso di costruzione o in corso di ristrutturazione alla data di entrata
in vigore dello schema di decreto legislativo. |
1. Identico. |
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Articolo 34 |
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Articolo 34 |
1. All'articolo 6, comma 3 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n.
192, sono apportate le seguenti modifiche: al terzo periodo dopo le parole
"dall'obbligo di presentare" sono inserite le seguenti "al
Ministero dello sviluppo economico" e il quarto periodo è sostituito dal
seguente: "L'Agenzia delle entrate, sulla base dì apposite intese con il
Ministero dello sviluppo economico, individua, nel quadro delle informazioni
disponibili acquisite con la registrazione nel sistema informativo dei
contratti di cui al presente comma, quelle rilevanti ai fini del procedimento
sanzionatorio di cui alla legge 24 novembre 1981, n. 689, e le trasmette, in
via telematica, allo stesso Ministero dello sviluppo economico che può
avvalersi per l'accertamento e la contestazione della violazione |
Camera 1. All'articolo 6, comma 3 del decreto legislativo 19 agosto 2005, n.
192, sono apportate le seguenti modifiche: al terzo periodo dopo le parole
"dall'obbligo di presentare" sono inserite le seguenti "al
Ministero dello sviluppo economico" e il quarto periodo è sostituito dal
seguente: “L’Agenzia delle entrate, sulla base di apposite intese con il
Ministero dello Sviluppo economico, individua, nel quadro delle informazioni
disponibili acquisite con la registrazione nel sistema informativo dei
contratti di cui al presente comma, quelle rilevanti ai fini del procedimento
sanzionatorio di cui alla legge 24 novembre 1981, n. 689, e le trasmette, in
via telematica, allo stesso Ministero dello Sviluppo economico per
l’accertamento e la contestazione della violazione. |
All'articolo 6, comma 3, del
decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, al terzo periodo dopo le parole:
"dall'obbligo di presentare" sono inserite le seguenti: "al
Ministero dello sviluppo economico" e il quarto periodo è sostituito dal
seguente: "L'Agenzia delle entrate, sulla base di apposite intese con il
Ministero dello sviluppo economico, individua, nel quadro delle informazioni
disponibili acquisite con la registrazione nel sistema informativo dei
contratti di cui al presente comma, quelle rilevanti ai fini del procedimento
sanzionatorio di cui alla legge 24 novembre 1981, n. 689, e le trasmette, in
via telematica, allo stesso Ministero dello sviluppo economico per
l'accertamento e la contestazione della violazione.". |
2. Sulla base delle apposite intese di cui al comma 1 sono stabiliti
altresì i tempi e le modalità di trasmissione al Ministero dello sviluppo
economico delle informazioni indicate al medesimo comma relativamente ai
contratti registrati a decorrere dall'entrata in vigore del decreto-legge 23
dicembre 2013, n. 145, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio
2014, n. 9. |
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2. Identico. |
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Articolo 35 |
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Camera h) valuti il Governo l’opportunità di disciplinare i requisiti necessari
al fine di garantire, come prevede la legge di delega, l’idoneità
tecnico-organizzativa delle società richiedenti l’autorizzazione allo
svolgimento dell’attività di assistenza fiscale e dei centri autorizzati di
assistenza fiscale, in particolare integrando ovvero modificando le
previsioni del decreto del Ministro delle finanze 31 maggio 1999, n. 164,
recante il « Regolamento recante norme per l’assistenza fiscale resa dai
centri di assistenza fiscale per le imprese e per i dipendenti, dai sostituti
d’imposta e dai professionisti ai sensi dell’articolo 40 del decreto
legislativo 9 luglio 1997, n. 241 », sulla base dei seguenti principi: |
1. Nel decreto del Ministro
delle finanze 31 maggio 1999, n. 164, sono apportate le seguenti
modificazioni: a) nell'articolo 7: 1) la rubrica è sostituita con
la seguente: "Procedimento per l'autorizzazione allo svolgimento
dell'attività di assistenza fiscale e requisiti delle società richiedenti e
dei Centri autorizzati"; |
|
a)
prevedere la presenza sul territorio
in almeno un terzo delle province; |
2)
nel comma 1, la lettera d) è sostituita dalla seguente: "d) le sedi e
gli uffici periferici presso le quali è svolta l'attività di assistenza fiscale,
compresi quelli di cui all'articolo 11 che, per i centri costituiti ai sensi
dell'articolo 32, comma 1, lettere d), e) ed f) del decreto legislativo 9
luglio 1997, n. 241, devono essere presenti in almeno un terzo delle
province. Per i centri di assistenza fiscale riconducibili alla medesima
associazione od organizzazione o a strutture da esse delegate ai sensi
dell'articolo 32 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, il requisito
indicato nella presente lettera è considerato complessivamente;"; |
|
c) stabilire che le società richiedenti e i centri
autorizzati di assistenza fiscale debbano redigere una relazione tecnica
annuale dalla quale emerga: 1) il rispetto dei requisiti concernenti le garanzie
di idoneità tecnico-organizzativa in relazione alla formula organizzativa
assunta, anche in ordine ai rapporti di lavoro dipendente; 2) i sistemi di controllo interno volti a garantire
la correttezza dell’attività di assistenza fiscale, anche in ordine
all’affidamento a terzi dell’assistenza; 3) un piano di formazione del personale
differenziato in base alle funzioni svolte dalle diverse figure
professionali; |
3) nel comma 2,
la lettera d) è sostituita dalla seguente: "d) relazione tecnica dalla quale
emerga il rispetto dei requisiti sulle garanzie di idoneità
tecnico-organizzativa del centro anche in relazione a quanto previsto dal
comma 1, lettera d), la formula organizzativa assunta anche in ordine ai
rapporti di lavoro dipendente utilizzati nel rispetto del decreto legislativo
6 settembre 2001, n. 368, e successive modificazioni, i sistemi di controllo
interno volti a garantire la correttezza dell'attività, anche in ordine
all'affidamento a terzi dell'attività di assistenza fiscale e a garantire
adeguati livelli di servizio nonché il piano di formazione del personale
differenziato in base alle funzioni svolte dalle diverse figure professionali
che operano nei centri. Con decreto del Ministro dell'economia e delle fmanze
sono stabilite le modalità dell'attività formativa tenendo conto delle
diverse figure professionali, l'unità di misura per la valutazione della
formazione e le modalità di attestazione e di verifica dello svolgimento
della formazione."; |
|
|
4) dopo il comma
2 sono inseriti i seguenti: |
|
|
"2-bis. I centri costituiti ai sensi
dell'articolo 32, comma 1, lettere d), e) ed f), del citato decreto
legislativo n. 241 del 1997, dopo il primo anno di attività, presentano entro
il 31 gennaio, con riferimento all'anno precedente, una relazione sulla
capacità operativa e sulle risorse umane utilizzate anche in ordine alla
tipologia di rapporti di lavoro instaurati e alla formazione svolta,
sull'affidamento a terzi dell'attività di assistenza fiscale e sui controlli
effettuati volti a garantire la qualità del prodotto, la qualità e
l'adeguatezza dei livelli di servizio, sul numero di dichiarazioni
validamente trasmesse all'Agenzia delle entrate. |
|
b) prevedere un numero minimo di dichiarazioni che
ciascun Centro autorizzato di assistenza fiscale deve presentare; |
2-ter. L'Agenzia delle entrate verifica
che il numero delle dichiarazioni validamente trasmesse da ciascun centro sia
almeno pari all'uno per cento del rapporto risultante tra la media delle
dichiarazioni trasmesse dal centro nel triennio precedente e la media delle
dichiarazioni complessivamente trasmesse dai soggetti che svolgono attività
di assistenza fiscale nel medesimo triennio. Per i centri di assistenza
fiscale riconducibili alla medesima associazione od organizzazione o a strutture
da esse delegate ai sensi dell'articolo 32 del decreto legislativo 9 luglio 1997,
n. 241, il requisito indicato nel presente comma è considerato
complessivamente."; |
|
|
b) nell'articolo 10, comma 3, è aggiunto, in fine,
il seguente periodo: "Se dalle verifiche effettuate emerge la mancanza
di almeno uno dei requisiti di cui all'articolo 7, comma 2, lettera d), e
comma 2-ter, la decadenza
dall'autorizzazione allo svolgimento dell'assistenza fiscale interviene
successivamente al completamento dell'attività di assistenza in corso allo
scadere del termine di cui al comma 3."; |
|
|
c) nell'articolo
11, dopo il comma 1 è inserito il seguente: |
|
|
"1-bis. Per l'attività di assistenza
fiscale, oltre alle società di servizi di cui al comma 1, i centri possono avvalersi
esclusivamente di lavoratori autonomi individuati tra gli intermediari di cui
all'articolo 3, comma 3, lettere a) e b), del decreto del Presidente della
Repubblica 22 luglio 1998, n. 322, che agiscono in nome e per conto del
centro stesso.". |
|
|
2. l centri di
assistenza fiscale già autorizzati alla data di entrata in vigore del
presente decreto presentano la relazione di cui al comma 1, lettera a),
numero 3), entro il 31 gennaio 2015. |
|
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3.
Per i centri autorizzati successivamente alla data di entrata in vigore del
presente decreto, il requisito del numero di dichiarazioni trasmesse nei
primi tre anni di attività si considera soddisfatto se è trasmesso
annualmente un numero di dichiarazioni pari all'uno per cento, con uno
scostamento massimo del 10 per cento, del rapporto risultante tra le
dichiarazioni trasmesse dal centro in ciascuno dei tre anni e la media delle
dichiarazioni complessivamente trasmesse dai soggetti che svolgono attività
di assistenza fiscale nel triennio precedente, compreso quello considerato.
Le disposizioni indicate nel periodo precedente si applicano anche per i
centri di assistenza fiscale già autorizzati alla data di entrata in vigore
del presente decreto con riferimento alle dichiarazioni trasmesse negli anni
2015, 2016 e 2017. |
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4. Le
disposizioni di cui al comma 1 del presente articolo possono essere
modificati con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze adottato ai
sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400. |
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Articolo
36 |
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Camera l) al fine di semplificare gli adempimenti relativi al
processo tributario, valuti il Governo l’opportunità di estendere anche al
ricorso in appello presso la commissione tributaria, di cui all’articolo 53
del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546, la possibilità di
depositare l’atto anche a mezzo posta, in plico raccomandato senza busta con
avviso di ricevimento. |
1. Il secondo
periodo del comma 2 dell'articolo 53 del decreto legislativo 31 dicembre
1992, n. 546, è soppresso. |
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Camera f) considerato che, ai sensi dell’articolo 17,
lettera h-ter), del decreto
legislativo n. 241 del 1997, è stato emanato il decreto ministeriale 8
novembre 2011, il quale prevede un processo di graduale mutamento delle
modalità di pagamento dell’imposta di registro, delle imposte ipotecarie e
catastali, delle imposta sulle successioni e donazioni e dell’imposta di
bollo da modello F23 a modello F24, e avendo l’Agenzia delle entrate in data
3 gennaio 2014 emanato un provvedimento con il quale viene data la
possibilità di utilizzare il modello F24 per il pagamento dell’imposta di
registro dei contratti di locazione, valuti il Governo l’opportunità di
ridurre progressivamente il ricorso al modello F23, fino alla sua eventuale
eliminazione in favore del modello F24; |
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Camera g) al fine di semplificare le modalità di pagamento
della tassa automobilistica per le imprese titolari di parchi veicolari
numericamente consistenti, valuti il Governo la possibilità di consentire il
versamento cumulativo delle tasse automobilistiche dovute dalle imprese
aventi in disponibilità più di un autoveicolo, ferma restando la competenza
regionale; |
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Camera i) allo scopo di rendere più rapidamente operative le disposizioni
contenute nell’articolo 50-bis del
decreto-legge n. 69 del 2013, convertito, con modificazioni, dalla legge n.
98 del 2013, apportando adeguate modifiche, valuti il Governo l’opportunità
di anticipare l’attuazione della cosiddetta «semplificazione fiscale»
rispetto all’attuale termine del 1° gennaio 2015, nonché l’eliminazione degli
obblighi di trasmissione dei dati indicati nel comma 3 del citato articolo,
con particolare riferimento all’obbligo di invio del modello INTRA sui
servizi ricevuti e prestati; |
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Senato Ai fini di dell’ampliamento della portata delle
misure di semplificazione non onerose, la Commissione sottolinea che in
materia di reti di impresa, l’obbligo di redigere e depositare il bilancio
relativo all’attività di rete di impresa si applica – a legislazione vigente
– anche alla reti prive di personalità giuridica («reti contratto»), per le
quali, pero`, a fini sia fiscali che civilistici, le singole imprese
rimangono soggetti giuridici autonomi; si suggerisce quindi al Governo, ferma
restando la disciplina di redazione e deposito del bilancio per le reti di
impresa c.d. «reti soggetto», di eliminare tale adempimento, restando
impregiudicati gli obblighi in capo alle singole aziende aderenti alla «reti
contratto». |
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Senato Per quanto
riguarda la preclusione alla autocompensazione in presenza di debito su ruoli
definitivi, valuti il Governo l’opportunità di innalzare il limite
attualmente previsto di 1.500 euro in una misura ritenuta idonea, soprattutto
per le imprese di minori dimensioni, ad un utilizzo più ampio del meccanismi
di compensazione che, in assenza di altri tipi di agevolazione fiscale, può
restituire alle aziende un margine di liquidità aggiuntiva. |
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