Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
| |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
Autore: | Servizio Studi - Dipartimento difesa | ||||||
Titolo: | Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2016, concernente acquisizione di veicoli "Blindo Centauro 2" - (art. 536, co. 3, lett. b), del codice dell'ordinamento militare, di cui al D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66) | ||||||
Riferimenti: |
| ||||||
Serie: | Atti del Governo Numero: 337 | ||||||
Data: | 10/10/2016 | ||||||
Descrittori: |
| ||||||
Organi della Camera: | IV-Difesa | ||||||
Nota: | Questo dossier contiene materiale protetto dalla legge sul diritto d'autore, pertanto la versione html è parziale. La versione integrale in formato pdf può essere consultata solo dalle postazioni della rete Intranet della Camera dei deputati (ad es. presso la Biblioteca) |
|
Camera dei deputati |
XVII LEGISLATURA |
|
|
|
Documentazione per l’esame di |
Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2016, concernente acquisizione di veicoli "Blindo Centauro 2" (art. 536, co. 3, lett. b), del codice dell'ordinamento
militare, di cui al D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66) (A.G. n. 339) |
|
|
|
|
|
|
|
n. 337 |
|
|
|
10 ottobre 2016 |
Servizio responsabile: |
Servizio Studi – Dipartimento Difesa ( 066760-4939– * st_difesa@camera.it |
|
|
|
|
|
La
documentazione dei servizi e degli uffici della Camera è destinata alle
esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e
dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la
loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla
legge. I contenuti originali possono essere riprodotti, nel rispetto della legge, a condizione che sia
citata la fonte. |
File:
DI0562.docx |
INDICE
Schede di
lettura
Quadro normativo 3
Contenuto 8
Pubblicistica
§ M.
Nones e A. Marrone ‘La trasformazione
delle Forze Armate’, in: Quaderni IAI, novembre 2011 (stralcio) 17
§ Generale
di Brigata S. Polimeno ‘La
digitalizzazione dell’esercito’, in: Rivista Militare, n. 4/2013 74
§ ‘Esercito 2025. Quale futuro?’, in:
Rivista Militare, numero Speciale 2015 84
§ Ministero
della Difesa – ‘Forza NEC (Network
Enabled Capability) Programmi e
prospettive future’, in: Rapporto esercito, 2015 92
Allegato
Pareri
parlamentari sui Programmi d’arma dal 1989 al 2016 97
1. La procedura per
l'acquisto dei nuovi sistemi d'arma finanziati con gli ordinari stanziamenti di
bilancio
L'attività del Parlamento in merito all'acquisizione dei sistemi d'arma, delle
opere e dei mezzi direttamente destinati alla difesa nazionale, si svolge
essenzialmente attraverso l'esame dei relativi programmi che il Governo
presenta alle Camere ai fini dell'espressione del prescritto parere da parte
delle Commissioni difesa della Camera e del Senato.
Tale
procedura originariamente contemplata dalla legge 4 ottobre 1988, n. 436
(cosiddetta legge Giacchè), è successivamente confluita negli articoli 536 e
seguenti del Codice dell'ordinamento militare (decreto legislativo n. 66 del
2010).
Al riguardo,
nel corso dell'esame parlamentare della legge n. 244 del 2012, recante "Delega
al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla
medesima materia" la normativa recata dall'articolo 536 del
Codice dell'ordinamento militare di cui al decreto legislativo n. 66 del 2010,
relativo ai programmi di ammodernamento e rinnovamento della Difesa, è stata
profondamente rivisitata anche al fine di recepire alcune importanti conclusioni
dell'indagine conoscitiva svolta dalla Commissione difesa della Camera nel
corso della XVI legislatura nella parte in cui veniva auspicato un ancor
più incisivo controllo parlamentare sugli investimenti e una più profonda
condivisione delle responsabilità tra Governo e Parlamento per l'adeguamento
dei sistemi e delle dotazioni dei militari.
Nello
specifico, la nuova formulazione della norma in esame prevede che per i programmi
finanziati attraverso gli ordinari stanziamenti di bilancio, lo schema di
decreto venga trasmesso alle Camere per l'espressione del parere delle
Commissioni competenti.
I pareri
dovranno essere espressi entro quaranta giorni dalla data di assegnazione ed è
previsto che il Governo, qualora non intenda conformarsi alle condizioni
formulate dalle Commissioni competenti, ovvero quando le stesse Commissioni esprimano
parere contrario, trasmetta nuovamente alle Camere lo schema di
decreto corredato delle necessarie controdeduzioni per i pareri definitivi
delle Camere da esprimere entro trenta giorni dalla loro assegnazione. In tal
caso, qualora entro il termine indicato le Commissioni competenti esprimano
sullo schema di decreto parere contrario a maggioranza assoluta dei
componenti, motivato con riferimento alla mancata coerenza con il piano di
impiego pluriennale della Nota aggiuntiva, il programma non potrà essere
adottato. In ogni altro caso, il governo potrà invece procedere all'adozione
del decreto. Con riferimento alla pianificazione dei programmi di
ammodernamento e rinnovamento dei sistemi d'arma, delle opere, dei mezzi e
dei beni direttamente destinati alla difesa nazionale, la nuova formulazione
dell'articolo 536 prevede, inoltre, al comma 1, che annualmente, entro
la data del 30 aprile, il Ministro della difesa provveda a trasmettere al
Parlamento, nell'ambito della nota aggiuntiva di cui agli articoli 12 e 548,
il piano di impiego pluriennale che riassume:
1.
il quadro generale delle esigenze operative delle Forze
armate, comprensive degli indirizzi strategici e delle linee di sviluppo
capacitive;
2.
l'elenco dei programmi d'armamento e di
ricerca in corso ed il relativo piano di programmazione finanziaria,
indicante le risorse assegnate a ciascuno dei programmi per un periodo non
inferiore a tre anni, compresi i programmi di ricerca o di sviluppo finanziati
nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico.
3.
Nell'elenco sono altresì indicate le
condizioni contrattuali, con particolare riguardo alle eventuali clausole
penali.
Nell'ambito
della medesima documentazione, dovranno essere riportate, sotto forma di
bilancio consolidato, tutte le spese relative alla funzione difesa, comprensive
delle risorse assegnate da altri Ministero.
2. Il documento conclusivo dell'indagine
conoscitiva sui sistemi d'arma.
Il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sui sistemi d'arma, approvato dalla Commissione difesa nel corso della seduta del 7 maggio 2014, riferisce in merito ai numerosi ed autorevoli contributi acquisiti nel corso dell'indagine - provenienti da esponenti istituzionali, del mondo imprenditoriale, degli apparati amministrativi coinvolti a livello nazionale, nonché da istituti di ricerca e da esperti del settore - e al contempo formula alcune considerazioni in merito ai principali argomenti trattati. https://www.camera.it/leg17/1102?id_commissione=04&shadow_organo_parlamentare=&sezione=commissioni&tipoDoc=elencoResoconti&idLegislatura=17&tipoElenco=indaginiConoscitiveCronologico&calendario=false&breve=c04_arma&scheda=true
L'indagine ha affrontato, in particolare, due tematiche tra loro collegate: la prima, riguardante la dimensione europea della difesa e le prospettive di una maggiore integrazione europea in questo settore; la seconda, concernente più specificatamente la pianificazione dello strumento militare nazionale con particolare riferimento alle esigenze di operatività delle singole forze armate e ai programmi di ammodernamento e di rinnovamento dei sistemi d'arma.
Gli elementi raccolti nel corso dell'indagine conoscitiva convergono, in primo luogo, sulla estrema delicatezza dell'attuale quadro geo-politico e sulla presenza di numerosi fattori che, allo stato, contribuiscono a delineare un quadro della sicurezza quanto mai complicato ed imprevedibile.
È stato fatto presente come numerosi focolai di tensione e crisi interne a singoli Stati sono potenzialmente in grado di destabilizzare intere regioni ed è stato, altresì, evidenziato come l'emergere di nuovi attori quali Cina, India e Brasile, incida sul quadro strategico e quello degli equilibri geopolitici.
A fronte di tale contesto geopolitico, la realizzazione di una maggiore integrazione a livello europeo nel settore dalla difesa rappresenta un obiettivo condiviso dall'ampia platea dei soggetti ascoltati dalla Commissione difesa, i quali, pur individuando talune difficoltà nella realizzazione di questo importante obiettivo, hanno sottolineato i vantaggi che un rafforzamento della politica di sicurezza e difesa comune, nell'ambito della più generale politica estera e di sicurezza comune, può comportare al sistema della difesa in termini operativi, capacitivi ed economici.
Al contempo, il documento pone in evidenza come alcuni importanti fattori di rischio devono essere affrontati con strumenti complessivi, ed in particolare quelli della cooperazione, della diplomazia preventiva, della politica estera e del rispetto dei trattati internazionali.
Per quanto attiene, ad esempio, allo scacchiere del Mediterraneo, è emersa la necessità di una maggiore collaborazione in ambito europeo anche e soprattutto nel settore civile e dell'aiuto umanitario con l'obiettivo di realizzare un'area di pace e di stabilità politica.
Il secondo elemento di riflessione attiene al quadro finanziario dei Paesi europei e alla contrazione dei bilanci della difesa di tutti gli stati membri.
In tale contesto la possibilità di realizzare uno strumento di difesa comune ed integrato è stata considerata come un'ipotesi non solo auspicabile, ma in alcuni casi necessaria, in quanto consentirebbe di evitare inutili sovrapposizioni di capacità, di strumenti militari e di spese.
Da ultimo, nel corso delle audizioni, in diverse occasioni, è stata manifestata l'opportunità di superare l'attuale frammentazione del sistema industriale della difesa europea, in quanto la presenza di una pluralità di mercati nazionali è considerata un ostacolo alla competitività e allo sviluppo di economie di scala .
Con particolare riferimento all'industria della difesa italiana, annoverabile tra le principali a livello europeo e, per alcune specificità, a livello mondiale, le opportunità di un ulteriore sviluppo di questo comparto e del suo bacino occupazionale, dotato di maestranze particolarmente qualificate è in parte legato alla capacità del nostro Paese di affermarsi sulla scena europea come uno degli attori principali del settore, disponibile a mettere a disposizione le proprie specificità industriali e tecnologiche per la realizzazione di programmi comuni, maggiormente efficaci ed economicamente sostenibili, in un'ottica di condivisione delle singole peculiarità dei diversi Paesi.
Il richiamo ad una forte integrazione europea nel settore della difesa è stato ricorrente anche nel corso dell'indagine conoscitiva più direttamente rivolta ad una ricognizione dello stato attuale dei sistemi d'arma nel nostro Paese.
In questo ambito la Commissione ha raccolto una serie di elementi di valutazione che oltre al dato meramente numerico riguardante i principali programmi in corso di esecuzione attengono più genericamente alle singole esigenze operative delle forze armate e alle iniziative che si intendono intraprendere per garantire la piena operatività dello strumento militare in un quadro finanziario caratterizzato, rispetto al passato, da un minor numero di risorse finanziarie a disposizione.
I Capi di Stato maggiore di tutte le Forze armate hanno espresso forte preoccupazione per il generale quadro finanziario di riferimento, ma hanno, altresì, valutato positivamente i principi di razionalizzazione dello strumento militare previsti dalla recente legge n. 244 del 2012 che consentiranno di assicurare una più equilibrata ripartizione delle risorse finanziarie nell'ambito delle principali voci del bilancio della difesa.
La prevista riduzione del personale militare e civile della difesa e la conseguente razionalizzazione delle strutture militari consentirà infatti di destinare all'operatività e all'ammodernamento dello strumento militare un maggior numero di risorse con l'obiettivo ultimo di realizzare uno strumento militare numericamente più limitato, ma certamente più efficace, dotato di strumenti operativi efficaci ed integrati con i sistemi operativi dei Paesi alleati in ambito europeo ed internazionale.
Sono state ribadite a livello istituzionale talune informazioni già contenute nel Documento Previsionale Programmatico del Ministero della Difesa per il triennio 2013-2015 e riguardanti le iniziative di revisione dei programmi attualmente in corso in vista di una pianificazione degli investimenti mirata non alla singola piattaforma ma alla capacità operativa da perseguire in un'ottica interforze e nell'obiettivo di prevenire aggravi di oneri per l'amministrazione Pubblica.
Inoltre, sono state fornite informazioni su specifici programmi della difesa attualmente in corso di realizzazione, sul possibile sviluppo dual use di taluni sistemi d'arma, sulla necessità di potenziare alcune sistemi di difesa a fronte cyber terrorismo e il cyber warfare.
La quantità di informazioni raccolte dalla Commissione provenienti da soggetti autorevoli e qualificati ha consentito di svolgere una serie di riflessioni su profili importanti della complessa materia dei sistemi d'arma.
Al contempo, è emersa però la necessità di approfondire ulteriormente alcune tematiche indicate nel documento conclusivo, anche in considerazione della loro rilevanza e dell'estremo interesse della collettività su questi temi; mantenere costante il confronto istituzionale su alcuni programmi di acquisizione di sistemi d'arma in corso di esecuzione, anche in considerazione dell'ingente numero di risorse pubbliche investite; pervenire quanto prima all'elaborazione di un libro bianco della Difesa che consenta di avviare una riflessione profonda sulle ragioni e i modi di certe scelte[1].
È stato, altresì, ribadito che “qualsiasi scelta in materia di difesa non può prescindere dal precetto di cui all'articolo 11 della Costituzione che ripudia la guerra quale strumento di risoluzione dei conflitti ed è stato ricordato l'impegno dell'Europa, della Nato e delle Nazioni unite nel rafforzamento dei processi di democratizzazione e stabilizzazione, secondo una linea che assicuri il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali a tutela della pace e della sicurezza internazionale”.
Sul versante parlamentare, un riconoscimento unanimemente positivo è stato espresso nei confronti di quegli strumenti normativi previsti dalla recente riforma sulla revisione dello strumento militare, finalizzati ad assicurare un adeguato controllo parlamentare sul corretto ed efficiente utilizzo delle risorse destinate al finanziamento dei programmi di armamento, in considerazione del carattere di investimento strategico che tali programmi rivestono per la difesa nazionale e per lo sviluppo tecnologico e produttivo del nostro Paese.
“Tali strumenti” si legge nel documento conclusivo “contribuiscono a promuovere un dibattito più approfondito e consapevole in materia di difesa in una ottica di sempre maggiore collaborazione interistituzionale tra Governo e Parlamento, fondata sul dialogo, sulla trasparenza e sulla responsabilità”.
Il
Ministro della difesa, in data 27 settembre 2016, ha trasmesso, ai sensi
dell'articolo 536, comma 3, lettera b) del decreto legislativo n. 66 del 2010
(Codice dell'ordinamento militare), la richiesta di parere parlamentare in
ordine al programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2016, relativo all'acquisizione di una prima tranche costituita da 11 veicoli pre-serie e 39 veicoli di serie
della "Blindo Centauro 2" e del relativo supporto logistico integrato
decennale per le unità dell'Esercito Italiano.
La richiesta è stata quindi assegnata, in data 29
settembre 2016, alla IV Commissione (Difesa), che è chiamata ad esprimere il
prescritto parere entro l'8 novembre 2016.
La V Commissione (Bilancio) dovrà invece esprimere
i propri rilievi sulle conseguenze di carattere finanziario entro il 19 ottobre
2016.
Secondo quanto riferito nella scheda illustrativa predisposta
dallo Stato Maggiore della Difesa e allegata alla richiesta di parere
parlamentare, il programma pluriennale in esame, relativo all'acquisizione dei
citati 11 veicoli preserie e 39 veicoli di serie della "Blindo Centauro
2", si inserisce nel più generale programma FORZA NEC (Network Enabled
Capability) e persegue lo scopo di dotare l'Esercito Italiano di
piattaforme idonee ad operare nell'ambito delle "Brigate Medie"
digitalizzate (cfr, infra), nonché
caratterizzate dagli stessi standard tecnologici,
capacitivi e di supporto logistico del già operativo Veicolo Blindato Medio
(VBM) 8x8 "Freccia". Il programma mira, inoltre, a conferire allo
Strumento Militare Terrestre la capacità di impiegare le forze terrestri con
più elevati livelli di mobilità, sopravvivenza e protezione rispetto alle forze
leggere ed anche una maggiore celerità di dispiegamento rispetto alle forze pesanti.
Il programma pluriennale FORZA NEC (Network
Enabled Capability) consiste nel dotare le unità operative schierate in
campo, dai posti di comando alle varie piattaforme (carri armati, veicoli di
trasporto truppe, sistemi di ricognizione, semoventi di artiglieria) fino al
singolo soldato, di opportuni sistemi
digitali di elaborazione e di comunicazione, pienamente integrati ed
interoperabili tra di loro. La concreta realizzazione del progetto Forza Nec
implica il rinnovamento e l’ammodernamento della componente terrestre dello strumento
militare in quanto prevede nel tempo, sia la sostituzione dei mezzi ed
equipaggiamenti in dotazione, sia l’elaborazione della associata
digitalizzazione.
In concreto, il programma mira a creare, in tre step capacitivi successivi, forze
digitalizzate, strutturate in modo tradizionale ed equipaggiate per operare
in operazioni di Stabilizzazione e Ricostruzione ad elevato indice di rischio.
Le nuove Forze Medie (digitalizzate) – il cui principale elemento è
rappresentato dalla Brigata Media Digitalizzata – sono ipotizzate in maniera
tale da essere più leggere e meno invasive delle forze meccanizzate e, per
questo, più idonee all’impiego nelle Crisis
Response Operations, garantendo nel contempo una migliore protezione del
personale.
Sulla prima fase del programma “Forza
Nec” la Commissione difesa della Camera aveva espresso un parere favorevole nel corso della
seduta dell’8 aprile 2009[2]https://leg16.camera.it/824?tipo=A&anno=2009&mese=04&giorno=08&view=&commissione=04#data.20090408.com04.allegati.all00040 .
La prima fase del Programma attiene, in particolare, ad una serie di
attività sperimentali e di collaudo che dovranno costituire la base per la
successiva fase di digitalizzazione, in tempi ristretti, di una Forza media
articolata su una Brigata media (blindati
8x8 e 4x4), completa dei necessari supporti logistici, nonché di una Forza da
Sbarco, individuata nel Reggimento Lagunari "Serenissima” e nel Reggimento
"San Marco" della Marina militare.
Il programma Forza Nec è stato poi oggetto di riflessione nel corso dell’indagine conoscitiva sui sistemi
d'arma destinati alla difesa in vista del Consiglio europeo di dicembre
2013, condotta dalla Commissione difesa della Camere nella corrente legislatura.
Nel documento conclusivo dell’indagine si legge che il progetto Forza Nec “
attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie informatiche, dovrebbe consentire di
ridurre in maniera significativa i tempi di comunicazione e di acquisizione
delle informazioni che da sempre rappresentano una criticità nella condotta
delle operazioni militari” https://www.camera.it/leg17/1102?id_commissione=04&shadow_organo_parlamentare=&sezione=commissioni&tipoDoc=elencoResoconti&idLegislatura=17&tipoElenco=indaginiConoscitiveCronologico&calendario=false&breve=c04_arma&scheda=true .
A sua volta il Veicolo Blindato
Medio (VBM) Freccia rappresenta la piattaforma principale della nuova
Brigata Terrestre NEC ed è il primo veicolo digitalizzato dell’Esercito
Italiano.
Il Freccia, che appartiene alla famiglia del Centauro, è un 8x8 in grado
di trasportare 11 uomini completamente equipaggiati: un pilota, due operatori
in torre e otto fanti nel comparto posteriore. Il Freccia è armato con una
torre HITFIST® Plus da 25mm munita, nella versione anti-tank, di lancia missili
Spike.
Le protezioni balistiche modulari unitamente a quella antimina
conferiscono al veicolo un particolare potenza e protezione contro armi
individuali, artiglieria leggera e schegge di granata nonché contro mine
anticarro ed ordigni esplosivi improvvisati (IEDs).
Introdotto in servizio del 2009, Il VBM ha operato nell’ambito
dell’Operazione ISAF a partire dal 2010.
In relazione all'acquisizione di 381 veicoli blindati medi 8x8
"Freccia la Commissione difesa della Camera ha da espresso un parere
favorevole con condizione ed osservazione nella seduta del 20 gennaio 2014 (programma
pluriennale di A/R n. SMD 02/2014)"[3]. https://www.camera.it/leg17/824?tipo=A&anno=2015&mese=01&giorno=20&view=&commissione=04#data.20150120.com04.allegati.all00030
A sua volta il programma pluriennale in esame
rappresenta la prosecuzione del Programma pluriennale di A/R n. SMD 01/2011,
relativo all'acquisizione di due veicoli
prototipali della "Nuova Blindo Centauro 2" sul quale la
Commissione difesa della Camera, nel
corso della precedente legislatura, aveva espresso un parere favorevole con
talune osservazioni[4].
Per quanto concerne le caratteristiche tecniche del mezzo in esame, la scheda illustrativa
allegata al presente programma pluriennale riporta in modo analitico le principali
specifiche caratteristiche concernenti il supporto logistico, gli aspetti
addestrativi, l’interoperabilità e la standardizzazione. In particolare, viene
precisato che le piattaforme dovranno
rispondere a requisiti di
interoperabilità con i mezzi in dotazione
e acquisizione in ambito NATO
nonché rispondere agli standard di riferimento del progetto.
Secondo quanto riferisce la scheda illustrativa, la
durata complessiva prevista del
programma pluriennale (prima tranche)
è di 8 anni, dal 2016 sino al 2023.
Il costo
complessivo del programma è stimato complessivamente in 530 milioni di euro. Il costo è ripartito nei seguenti esercizi
finanziari:
E.F. |
2016 |
2017 |
2018 |
2019 |
2020 |
2021 |
2022 |
2023 |
|
|
Totale |
Milioni di euro |
1,0 |
10,3 |
69,0 |
50,0 |
80,0 |
99,7 |
140,0 |
80,0 |
|
|
530,0 |
Secondo quanto riferito nella scheda allegata al
programma in esame la spesa,
relativamente a 160 milioni di euro graverà sui capitoli di investimento
del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE),
nell'ambito delle risorse previste dalla tabella E della legge n.208/2015
(Legge di stabilità 2016) a loro volta finalizzate a finanziare le attività di
cui alla legge n.421/1996, di conversione in legge del D.L. 17 giugno 1996, n.
321, recante disposizioni urgenti per le attività produttive.
Per la restante parte della spesa si provvederà a
valere sulle risorse iscritte nella
missione “difesa e sicurezza del territorio”
programma “Pianificazione generale
delle forze armate e degli approvvigionamenti militari” dello stato di
previsione del Ministero della Difesa che si renderanno disponibili a
seguito a seguito della preventiva
rimodulazione / revisione delle altre spese. A tal fine si precisa nella
richiamata nota “ in ogni caso il
programma sarà modulato in modo tale da renderlo compatibile con le risorse complessivamente disponibili ,
anche mediante una sua parziale
attuazione e con una ridefinizione dei tempi di attuazione”.
In via generale si ricorda che la richiamata Tabella E determina, per le
leggi che dispongono spese a carattere pluriennale in conto capitale, le quote
destinate a gravare per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018, esposte per
programma e missione.
Nello specifico la tabella E
allegata alla legge di stabilità per l’anno 2016 dispone la rimodulazione di due distinte
autorizzazioni di spesa relative a contributi pluriennali previsti dall’articolo 5 del decreto legge n. 321 del
1996 finalizzati ad assicurare la partecipazione di imprese nazionali a
programmi industriali aeronautici in collaborazione internazionale e la
realizzazione di taluni programmi della Difesa da definire attraverso apposite
convenzioni interministeriali.
Non risulta modificata una terza autorizzazione di spesa contemplata
anch’essa dall’articolo 5 della legge n. 321 del 2015. In particolare, con
riferimento alle autorizzazioni previste al punto b): si conferma
l’autorizzazione di spesa di 80 milioni per l’anno 2016; si riducono
rispettivamente di 25 e 45 milioni le autorizzazioni di spesa relative agli anni
2017 e 2018; si incrementa di 70 milioni di euro l’autorizzazione di spesa
relativa all’anno 2019.
L’importo complessivo per il periodo considerato 2016-2019 e ss.ammonta
a 520 milioni.
Con riferimento alle autorizzazioni previste al punto c): si riducono
rispettivamente di 46 e 20 milioni le autorizzazioni di spesa relative agli
anni 2016 e 2017; si conferma l’autorizzazione di spesa di 135 milioni per
l’anno 2018; si incrementa di 66 milioni l’autorizzazione di spesa relativa
all’anno 2019.
L'articolo 5 del citato decreto -legge n. 321 del 1996 contiene
disposizioni in merito al finanziamento
dello sviluppo tecnologico nel settore aeronautico. In particolare
l'articolo 5 richiama (tramite il rinvio all'articolo 3 della citata L. n. 808
del 1985) le finalità di promuovere lo sviluppo tecnologico dell'industria
aeronautica, di consolidare ed aumentare i livelli di occupazione e di
perseguire il saldo positivo della bilancia dei pagamenti del settore, nonché
di consentire una prima attuazione dei più urgenti interventi relativi ai
programmi per la Difesa da definire mediante apposite convenzioni fra il
Ministero della difesa ed i Ministeri dell'industria, del commercio e
dell'artigianato e del tesoro. A tal fine autorizza appositi limiti di impegno
di spesa. L'articolo 3 della legge 24 dicembre 1985 n. 808, richiamato dalla
disposizione sopra citata dispone altresì che alle imprese nazionali
partecipanti a programmi in collaborazione internazionale per la realizzazione
di aeromobili, motori, equipaggiamenti e materiali aeronautici possono essere
concessi finanziamenti per l'elaborazione di programmi e l'esecuzione di studi,
progettazioni, sviluppi, realizzazione di prototipi, prove, investimenti per
industrializzazione ed avviamento alla produzione fino alla concorrenza dei
relativi costi, inclusi i maggiori costi di produzione sostenuti in relazione
all'apprendi mento precedente al raggiungimento delle condizioni produttive di
regime.
In particolare, 1 milione di euro sarà utilizzato nell'anno
2016, 10,3 milioni di euro nell'anno 2017, 69 milioni di euro nell'anno 2018, 50
milioni di euro nell'anno 2019, 80 milioni di euro nell'anno 2020, 99,7 milioni
di euro nell'anno 2021, 140 milioni di euro nell’anno 2022 e 80 milioni di euro
nell’anno 2023.
In relazione al programma in esame si osserva che
la Nota aggiuntiva allo Stato di
previsione della difesa per l'anno 2016, ne fa menzione nell'ambito dei
programmi relativi alla componente terrestre, specificando che si tratta della
"prosecuzione dello sviluppo e della realizzaziome del veicolo
prototipale, propedeutico all'avvio della successiva fase di produzione in
serie".
A sua volta, in relazione a questi programma il
Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2016-2018 (DPP 2016-2018), nella tabella relativa
ai programmi di previsto finanziamento
nel triennio 2014-2016 relativi ai mezzi terrestri, specifica che “il
programma Blindo Centauro 2 attiene al completamento dello sviluppo e
realizzazione del veicolo prototipale con risorse a valere sul bilancio
ordinario della Difesa (8,4M€ per il 2016). Per il prosieguo del programma, si
legge nel richiamato Documento programmatico, "è pianificato il
finanziamento nell'ambito delle risorse sullo stato di previsione del bilancio
del Mi.S.E. (1,0 M€ nel 2016, 10,3 M€ nel 2017 e 69M€ nel 2018.). Il programma
necessita per dotare l'E.I. di piattaforme idonee ad operare nell'ambito delle
"Brigate Medie" digitalizzate e caratterizzate dagli stessi standard
tecnologici, capacitivi e di supporto logistico del Veicolo Blindato Medio
(VBM) 8x8 "Freccia", per soddisfare le esigenze di supporto tattico,
protezione e sicurezza delle unità dell'esercito impiegate in operazioni”.
Il programma non
prevede alcuna cooperazione internazionale.
Per quanto concerne i settori industriali
interessati dal programma, la scheda illustrativa indica che tali settori sono
prevalentemente quelli della meccanica e dell'elettronica. Si precisa anche che
per quanto riguarda le Aree geografiche / Località di produzione, la produzione
delle torrette della "Blindo Centauro 2" si svolgerà principalmente
nella provincia di La Spezia, mentre le attività connesse con la realizzazione
degli scafi avranno luogo prevalentemente nelle aree delle province di Bolzano
e Vittorio Veneto. Inoltre, in relazione all'indotto interessato dal programma,
la relazione riporta altresì un elenco
dettagliato di piccole e medie imprese in parte coinvolte nel programma,
facendo nel contempo presente che, tuttavia, la catena dei fornitori/indotto
non è ancora compiutamente definita non essendo ancora avviata la produzione di
serie e che in ogni caso, è ipotizzabile che i fornitori coinvolti saranno
molti partner che già sono operativi
per la produzione del Veicolo Blindato Medio "Freccia".
(omissis)
Di
seguito sono indicati i programmi terrestri, navali, aerei ed interforze
esaminati dalla commissione Difesa della Camera dei Deputati dal 1989 al 2016.
- Programma A/R marina militare (costruzione unità navale minore
ausiliaria per centro addestramento antimine).
- Programma A/R aeronautica militare
(rifornimento in volo F-104).
- Programma A/R aeronautica militare (sistemi
per la goniometria di radioemissioni da ponti radio).
- Programma A/R aeronautica militare
(versione Combi
per due B-0707 Tanker).
- Programma di ricerca e sviluppo di un
sistema elettroacustico per il progetto del sommergibile anni '90.
- Programma A/R aeronautica militare
(infrastrutture programma AM-X).
- Programma contrattuale concernente lo
sviluppo di una famiglia di sistemi missilistici antiaerei futuri FSAF.
- Programma A/R aeronautica militare
(integrazione dei sistemi radar tridimensionali a medio raggio MRCS-403).
- Programma A/R aeronautica militare
(acquisizione del Modular
stand of weapon).
[1] A questo proposito si ricorda che nel corso della seduta del 14 maggio 2015 la Ministra della Difesa Roberta Pinotti ha illustrato alle Commissioni riunite affari esteri e difesa della Camera e del Senato il Libro bianco per la sicurezza e la difesa 2015. Il Documento era stato previamente presentato al Consiglio supremo di difesa. Il Libro bianco 2015, in linea di continuità con gli obiettivi perseguiti dalla legge n. 244 del 2012 sulla revisione dello strumento militare, interviene sull'attuale modello di Difesa individuando una serie di misure sulla cui base si intende avviare una articolata opera di riorganizzazione articolata in quattro aree di intervento (modello operativo, governance, politica del personale, politica industriale) http://www.difesa.it/Primo_Piano/Documents/2015/04_Aprile/LB_2015.pdf
[2] La prima fase del programma sottoposta al parere parlamentare riguardava, in particolare, una serie d attività funzionali alla successiva fase di digitalizzazione di una Forza media articolata su una Brigata media (blindati 8x8 e 4x4), completa dei necessari supporti logistici, nonché di una forza da sbarco, individuata nel Reggimento Lagunari « Serenissima » e nel Reggimento « San Marco » della Marina militare
[3] La condizione posta dalla Commissione difesa nel richiamato parere era così formulata: «Per gli anni successivi al 2017, alla copertura dell'intero programma si provvederà a valere sulle risorse iscritte nella missione «Difesa e sicurezza del territorio» programma «pianificazione generale delle Forze armate e approvvigionamenti militari» dello stato di previsione del Ministero della difesa ed eventualmente, qualora ricorrano le condizioni programmatiche ed economico finanziarie, su quelle individuate con successivi provvedimenti normativi». A sua con l’osservazione la Commissione difesa chiedeva di “valutare l'opportunità di garantire, nei contratti, che le risorse per l'assistenza logistica siano comprensive dell'addestramento del personale e delle prestazioni da fornire anche fuori area, secondo una percentuale di efficienza che tenga conto delle vigenti prescrizioni normative che, per il fuori area, è fissata al 90 per cento”.
[4]
Le osservazioni formulate dalla IV
Commissione della Camera erano volte a valutare
la necessità di procedere ad una complessiva rivalutazione del quadro
delle spese militari al fine di:
a)
ridimensionare i programmi di acquisto in corso;
b)
attivare un virtuoso investimento in termini di riqualificazione, addestramento
e formazione del personale.
La Commissione, invitava, inoltre ad aver “cura di individuare finanziamenti selettivi che tengano conto delle priorità e delle necessità delle Forze armate coerentemente con il ruolo che l'Italia riveste nel contesto europeo”.