Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento difesa
Titolo: Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2015-2017
Serie: Documentazione e ricerche    Numero: 176
Data: 05/06/2015
Organi della Camera: IV-Difesa


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Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2015-2017

5 giugno 2015
Schede di lettura


Indice

Premessa|Il contenuto del documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2015-2017|Parte I: Il quadro generale|Parte II: 1 - Missioni e programmi del Dicastero|Parte II: 2 - Funzione sicurezza del territorio|Parte II: 3 - Le funzioni esterne|Parte II: 4 - Pensioni provvisorie del personale in ausiliaria|


Premessa

In data 14 maggio 2015 la Ministra della Difesa Roberta Pinotti ha trasmesso alla Camera, ai sensi dell'articolo 536, comma 1, del Codice dell'ordinamento militare di cui al decreto n. 66 del 2010, il Documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2015-2017. Il  documento è stato  annunciato all'Assemblea della Camera nella seduta del 20 maggio.

Il documento in esame trova il proprio fondamento normativo nell'articolo 536 del Codice, come modificato dalla legge n. 244 del 2012 sulla revisione dello strumento militare. Tale norma prevede la presentazione annuale, entro la data del 30 aprile, di un "piano di impiego pluriennale" finalizzato a riassumere:

- il quadro generale delle esigenze operative delle Forze armate, comprensive degli indirizzi strategici e delle linee di sviluppo capacitive;

- l'elenco dei programmi d'armamento e di ricerca in corso ed il relativo piano di programmazione finanziaria, indicante le risorse assegnate a ciascuno dei programmi per un periodo non inferiore a tre anni, compresi i programmi di ricerca o di sviluppo finanziati nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico. Nell'elenco sono altresì indicate le condizioni contrattuali, con particolare riguardo alle eventuali clausole penali;

- le spese relative alla funzione difesa, comprensive delle risorse assegnate da altri Ministeri.

Da un punto di vista cronologico si segnala che successivamente alla data di entrata in vigore della disposizione normativa che ha previsto l'adozione dello strumento programmatico in esame sono stati presentati al Parlamento i seguenti Docimenti:
  • Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il triennio 2013-2015,  presentato in data 10 aprile 2013 dall'allora Ministro della difesa Giampaolo Di Paola (XVI legislatura, Governo Monti) ed esaminato  nella successiva legislatura (XVI legislatura, Governo Letta);
  • Documento Programmatico Pluriennale per la Difesa per il triennio 2014-2016.
In entrambi i casi i citati Documenti sono stati esaminati dalla Commissione difesa della Camera ai sensi dell'articolo 124 del Regolamento che ne ha terminato l'esame con la pubblicazione in allegato al resoconto della seduta della Commissione difesa dell' "intervento conclusivo" dei rispettivi relatori (Cfr. sedute del 31 luglio 2013 e del 6 agosto 2014).
Ai sensi dell'articolo 124 del Regolamento della Camera le relazioni presentate dal Governo o da altri organi pubblici e ogni altro rapporto previsionale o consuntivo sono assegnati all'esame della Commissione competente per materia. La Commissione nomina su ciascun documento un relatore e procede al suo esame nel periodo previsto nell'articolo 119 se si tratta di documenti programmatici o connessi con l'esame del bilancio e del consuntivo, e in ogni altro caso nel termine di un mese.
A conclusione dell'esame di documenti programmatici o connessi con l'esame del bilancio o del consuntivo, la Commissione presenta su ciascun documento una relazione da allegare a quella presentata sullo stato di previsione della spesa o sul rendiconto consuntivo. Negli altri casi la Commissione vota una risoluzione a norma dell'articolo 117

Il D.P.P. per il triennio 2015-2017 si inserisce, quindi, nel quadro complessivo delle relazioni che in base alla normativa vigente il Ministero della Difesa è tenuto a trasmettere al Parlamento e vertenti anch'esse sulle materie indicate dal richiamato articolo 536 del Codice.
Al riguardo, si ricorda, infatti, che ai sensi dell'articolo 12 del Codice il Ministro della difesa, in sede di presentazione annuale dello stato di previsione del Ministero, illustra al Parlamento:
a) l'evoluzione del quadro strategico e le implicazioni militari della situazione delle alleanze;
b) l'evoluzione degli impegni operativi interforze, con riguardo alla capacità operativa e alla preparazione delle Forze armate e al loro necessario adeguamento;
c) la nota aggiuntiva allo stato di previsione della spesa;
d) gli altri elementi di cui all' articolo 548 (vedi infra).
Inoltre, sempre ai sensi dell'articolo 12 del Codice, il Ministro della difesa presenta annualmente, entro il 31 gennaio di ciascun anno, una relazione al Parlamento sullo stato di avanzamento del processo di ristrutturazione, nonché sulla necessità di apportarvi correttivi nei limiti degli stanziamenti di bilancio e delle dotazioni organiche di personale previste dalle vigenti disposizioni. Il Ministro della difesa evidenzia altresì, nella medesima relazione, le modalità attraverso le quali il processo di ristrutturazione attua il principio del coordinamento tra le Forze armate.
A sua volta, ai sensi dell'articolo 548 del Codice, in materia di relazioni illustrative sullo stato di attuazione dei programmi, in allegato allo stato di previsione del Ministero della difesa, il Governo trasmette al Parlamento relazioni illustrative:
a) sulla spesa complessiva prevista per il personale militare, con indicazione degli oneri riferiti al personale in servizio permanente e a quello in servizio non permanente, distinguendo, altresì, i dati per grado e per stato giuridico, nell'ambito delle aree tecnico-operativa e tecnico-amministrativa della Difesa;
b) sullo stato di attuazione dei programmi di costruzione, acquisizione e ammodernamento di mezzi, impianti e sistemi, di cui ai pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero della difesa. Per ciascun programma sono indicati l'esigenza operativa, l'oggetto, la quantità, l'onere globale, lo sviluppo pluriennale e la percentuale di realizzazione; sono, altresì, fornite indicazioni sui rapporti tra acquisti compiuti all'estero e in Italia e sulla quota di questi effettuata nel Mezzogiorno;
c) sull'attività contrattuale concernente la manutenzione straordinaria e il reintegro dei sistemi d'arma, delle opere, dei mezzi e dei beni direttamente destinati alla difesa nazionale, che si espleta secondo programmi aventi di norma durata annuale, in relazione alle quote da impegnare sugli appositi capitoli dello stato di previsione del Ministero della difesa;
d) sullo stato di attuazione del programma di potenziamento e ammodernamento delle infrastrutture, con particolare riguardo agli alloggi dei militari di truppa, ai locali adibiti a cucine, mense e ad attività del tempo libero, e idoneo a garantire attività di promozione sociale e sportiva, al quale si fa fronte mediante gli ordinari stanziamenti di bilancio, specificando, nell'ambito dei pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero della difesa, le quote da destinare alla realizzazione del programma medesimo;
e) sui programmi, di competenza del Ministero della difesa, attuati ai sensi della legge 11 novembre 1986, n. 770.
Più in generale, si segnala, infine, che ai sensi dell'articolo 3, comma 68 della legge n. 244 del 2007, entro il 15 giugno di ciascun anno ogni Ministro trasmette alle Camere, per l'esame da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili di coerenza ordinamentale e finanziaria, una relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse nelle amministrazioni di rispettiva competenza e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta con riferimento alle missioni e ai programmi in cui si articola il bilancio dello Stato.
Con riferimento al 2013 la Relazione sullo stato della spesa, sull'efficacia nell'allocazione delle risorse e sul grado di efficienza dell'azione amministrativa svolta dal Ministero della difesa, denominata «Rapporto di performance 2013», è stata trasmessa alla Camera in data 13 giugno 2014 (Doc. CLXIV, n. 13, annuncio all'Assemblea 18 giugno 2014).
Relativamente al precedente anno il «Rapporto di performance 2012», Doc. CLXIV, n. 1, è stato trasmesso alla Camera il 14 giugno 2014 e successivamente esaminato dalla Commissione difesa che ne ha concluso l'esame con l'approvazione di una relazione presentata dalla relatrice (cfr. seduta del 17 luglio 2013 ), successivamente trasmessa alla Commissione bilancio.
Ai sensi del citato comma 68 le relazioni, predisposte sulla base di un'istruttoria svolta dai servizi per il controllo interno, danno conto, con riferimento all'anno solare precedente, degli elementi informativi e di valutazione individuati con apposita direttiva emanata dal Ministro per l'attuazione del programma di Governo, su proposta del Comitato tecnico-scientifico per il controllo strategico nelle amministrazioni dello Stato, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 12 dicembre 2006, n. 315, con particolare riguardo ai seguenti aspetti:1) lo stato di attuazione delle direttive di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, con riguardo sia ai risultati conseguiti dall'amministrazione nel perseguimento delle priorità politiche individuate dal Ministro, sia al grado di realizzazione degli obiettivi di miglioramento, in relazione alle risorse assegnate e secondo gli indicatori stabiliti, in conformità con la documentazione di bilancio, anche alla luce delle attività di controllo interno, nonché le linee di intervento individuate e perseguite al fine di migliorare l'efficienza, la produttività e l'economicità delle strutture amministrative e i casi di maggior successo registrati;2) gli adeguamenti normativi e amministrativi ritenuti opportuni, con particolare riguardo alla soppressione o all'accorpamento delle strutture svolgenti funzioni coincidenti, analoghe, complementari o divenute obsolete;3) le misure ritenute necessarie ai fini dell'adeguamento e della progressiva razionalizzazione delle strutture e delle funzioni amministrative nonché della base normativa in relazione alla nuova struttura del bilancio per missioni e per programmi.

Il contenuto del documento programmatico pluriennale per la Difesa per il triennio 2015-2017

Le prime due parti del documento in esame attengono, rispettivamente, al quadro generale interno ed internazionale della Difesa e alle missioni e ai programmi del Ministero della difesa. La terza parte riporta, invece, alcuni grafici relativi, all'evoluzione degli stanziamenti previsionali per la difesa nel periodo 2010-2017, l'evoluzione del bilancio della difesa, l'incidenza del bilancio della difesa sul PIL nazionale, la ripartizione della funzione difesa per settori di spesa, l'evoluzione delle consistenze di personale militare (2001-2017).


Parte I: Il quadro generale

Il quadro politico militare e gli impegni internazionaliAnalogamente a quanto evidenziato nel precedente DPP relativo al triennio 2014-2016 ed in linea di continuità con il quadro geopolitico delineato nel Libro bianco per la sicurezza internazionale e la difesa 2015, anche il Documento in esame descrive  un contesto internazionale caratterizzato da crescente instabilità.

Il quadro dei rischi per la sicurezza viene valutato come estremamente complesso e si esprime particolare preoccupazione, in particolare, per l'indeterminatezza dei possibili attori e dei possibili luoghi dei futuri conflitti. Questi ultimi vengono definiti "sempre più ambigui", tanto da renderne difficile l'identificazione in una fase precoce, per poterli depotenziare prima che sfocino in una fase propriamente bellica.

Il D.P.P. osserva, poi, come la minaccia rappresentata da attori capaci di coniugare con successo azioni di tipo terroristico trasnazionale e criminale, militare e mediatico, contribuisce ad alimentare fenomeni destabilizzanti per l'ordinato vivere mondiale. A sua volta la globalizzazione dell'informazione, sfruttata da tali gruppi, consente la diffusione dei relativi modelli organizzativi favorendo, altresì, il reclutamento di combattenti stranieri.

Si esprime, infine, preoccupazione per la sicurezza nell'area euro-mediterranea, ovvero un'ampia zona geopolitica, uno spazio complesso reso unitario dalla comune condivisione e gravitazione sul bacino del mare Mediterraneo. In tale area sottolinea il Documento "nasceranno le minacce più dirette alla nostra sicurezza, ed è pertanto qui che lo strumento militare nazionale troverà prioritariamente impiego".

Con riferimento al tema della Sicurezza nell'area euro mediterraneasicurezza nell'area euro mediterranea si ricorda che il richiamato Libro bianco ha evidenziato come proprio in tale area si stiano affermando gruppi terroristici in grado di prendere il controllo d'intere aree sulle quali esercitare un potere civile, militare, economico e giudiziario, sostituendosi alle istituzioni ed esportando con successo il proprio modello, grazie alla globalizzazione dell'informazione. Tale minaccia porta ad un superamento dei tradizionali concetti di "sicurezza" e "difesa" ed a una progressiva evoluzione degli strumenti necessari per affrontare i problemi della sicurezza interna e della difesa esterna richiedendo una più ampia capacità di risposta integrata intergovernativa, nella quale il contributo dello strumento militare rappresenta comunque un elemento essenziale.

In relazione a tale contesto geopolitico il DPP fa presente che la Difesa perseguirà nella realizzazione di uno strumento militare integrato e moderno, in grado di acquisire, sviluppare e sostenere nel tempo le capacità più idonee per:

  • capire le cause della moderna conflittualità e le esigenze derivanti dalla evoluzione, degli scenari internazionali (conoscenza);
  • prevenire l'insorgere ed il consolidamento di situazioni di rischio o di minaccia per il Paese (prevenzione);
  • intervenire (intervento) tempestivamente, precisamente ed efficacemente per la gestione delle situazioni di crisi e per l'eliminazione di eventuali minacce alla sicurezza e agli interessi del Paese.

Per quanto attiene, invece agli specifici compiti che le Forze armate dovranno essere in grado di assolvere in futuro  il DPP, analogamente a quanto descritto nel Libro bianco 2015, individua precise e Compiti e missioni delle Forze armatespecifiche missioni per le Forze Armate che costituiranno elementi di guida per la revisione dello Strumento militare e di sviluppo delle attività di pianificazione generale. Esse sono:

  • la difesa dello Stato, intesa come l'integrità del territorio nazionale;
  • la difesa degli interessi vitali del Paese, la sicurezza dei connazionali, la sicurezza delle vie di comunicazione di accesso al Paese; la Difesa degli spazi euro-atlantici ed euro-mediterranei;
  • il contributo alla realizzazione della pace e della sicurezza internazionalinella gestione delle crisi internazionali;
  • il concorso nella salvaguardia delle libere istituzioni e nello svolgimento di compiti specifici in circostanze di pubblica calamità ed in altri casi di straordinaria necessità ed urgenza.

Al fine di assicurare la migliore tutela degli interessi sottesi alle richiamate missioni assegnate allo strumento militare, il  D.P.P. sottolinea come come lo strumento militare dovrà essere in futuro maggiormente bilanciato e flessibile per rispondere con tempestività a crisi di carattere e dimensione non prevedibili e garantire al meglio gli impegni assunti dal nostro Paese in sede ONU, NATO e di Unione europea. Al riguardo, il  D.P.P. dedica a ciascuna missione multinazionale in corso una scheda riepilogativa che riporta oltre a dati di carattere generale sulla missione anche specifici dettagli riguardanti sia il personale militare italiano impegnato nella missione, sia le motivazioni che hanno determinato l'avvio della missione e i suoi eventuali sviluppi.

Per quanto Priorità politiche e obiettivi strategiciconcerne, poi, la definizione delle priorità politiche e degli obiettivi strategici della Difesa nel prossimo triennio, l'operatività e l'ammodernamento dello strumento militare, la revisione della governance e la razionalizzazione del modello organizzativo costituiscono i principali obiettivi programmatici da perseguire obiettivi da perseguire alla luce della corrente situazione finanziaria.
Con particolare riferimento all'operatività e all'ammodernamento dello strumento militare viene, in particolare, evidenziata la necessità di "assicurare la disponibilità di uno strumento militare dimensionato rispetto alle risorse effettivamente disponibili, integrato nel contesto dell'Unione Europea e dell'Alleanza Atlantica, pienamente interoperabile con quello degli alleati, quindi tecnologicamente avanzato, proiettabile dove necessario e sostenibile nel tempo.
Sul versante, invece, dell'ammodernamento dello strumento militare si evidenzia la necessità di analizzare i singoli programmi di ammodernamento e rinnovamento alla luce della corrente realtà finanziaria, prefiggendosi una pianificazione degli investimenti mirata non alla singola piattaforma ma alla capacità operativa da perseguire in un'ottica Joint Force.
Per quanto riguarda, infine, le misure di razionalizzazione del modello organizzativo, il Documento ribadisce alcuni degli obiettivi già individuati dalla legge n. 244 del 2012 sulla revisione dello strumento militare riguardanti, in particolare, la necessità di assicurare una maggiore integrazione interforze di qualunque tipo di attività che non sia riconducibile alla specificità di ciascuna Forza armata "eliminando ridondanze di strutture e funzioni".
Inoltre, dovrà essere riorganizzata la struttura logistica di sostegno proseguendo nel processo di maggior possibile integrazione interforze nei campi operativo, tecnico-logistico, amministrativo e gestionale, addestrativo e formativo, non riconducibili alla effettiva specificità di ciascuna Forza armata, eliminando le ridondanze di strutture e funzioni.

Parte II: 1 - Missioni e programmi del Dicastero

La seconda parte del documento è dedicata all'analisi delle principali voci di spesa che compongono la funzione difesa con particolare riferimento alle spese per l'esercizio, l'investimento e il personale.

In relazione alla spesa per gli investimenti si ricorda che in data 4 dicembre 2014 la Commissione difesa della Camera, in sede di espressione del parere sul programma  pluriennale  navale  per la tutela della capacità marittima della Difesa A/R n. SMD 01/2014 (atto n. 116),  ha approvato una condizione con la quale si chiede al Governo di chiarire "all'interno del prossimo Documento programmatico pluriennale in che modo si intenda garantire " l'obiettivo  previsto dalla legge n. 244 del 2012 di contenere la spesa per gli investimenti nei sistemi d'arma nel limite del 25% della spesa complessiva per la funzione difesa".
Al riguardo, il D.P.P. fa presente che "il Libro Bianco introduce una pianificazione sessennale degli investimenti maggiori per la Difesa, al fine di stabilizzare le risorse nel medio termine, di mantenere la trasparenza con i cittadini e di consentire una partecipazione ampia del Parlamento alle discussioni in materia di Difesa nazionale e Sicurezza internazionale".

In via generale il DPP rende noto che la previsione di spesa per l'esercizio finanziario 2015 ammonta a 13.186,1 M€, con un decremento monetario di -890,8 M€ (-6,3%) rispetto al bilancio dell'esercizio finanziario 2014 approvato dal Parlamento; per l'esercizio finanziario 2016 la previsione di spesa ammonta a 12.734,6 M€, mentre per l'esercizio finanziario 2017 la stima è di 12.709,9 M€.

Sempre in via generale lo stanziamento previsionale 2015 risulta così ripartito tra i diversi settori di spesa:

  • spese per il personale militare e civile in servizio, pari a 9.663,7 M€. con un incremento previsionale di spesa per il 2015, pari a circa +152,3 M€ (+1,6%) rispetto al volume approvato per il 2014;
  • spese per l'esercizio, destinate a garantire la funzionalità e l'efficienza dello Strumento militare, pari a 1.149,7 M€, con un decremento di -195,0 M€ (-14,5%) rispetto alla dotazione 2014;
  • spese per l'investimento, destinate all'ammodernamento quantitativo e tecnologico dello strumento militare, al suo rinnovamento ed alla ricerca, pari a circa 2.372,7 M€, con un decremento di -848,0 M€ (-26,3%) sullo stanziamento 2014.

In relazione ai richiamti dati si osserva che l'incremento della spese per il personale viene essenzialmente imputato al riavvio delle dinamiche retributive del personale militare essendo ormai esauriti gli effetti delle misure di contenimento del trattamento economico, previste per il quadriennio 2011-2014, in attuazione delle disposizioni dell'articolo 9, commi 1 e 21, del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito con modificazioni dalla legge n. 122 del 2010.

Nel dettaglio le Le previsioni di spesa per il personaleprevisioni di spesa per il personale militare e civile in servizio della difesa (destinate essenzialmente alla retribuzione del personale) ammontano complessivamente a:

- 9.663,7 M€ per il 2015;

- 9.629,3 M€ nel 2016;

- 9.621,0 M€ nel 2017.

 

Relativamente al personale militare, le spese ammontano a:

- 8.595,1 M€ per il 2015;

- 8.561,1 M€ nel 2016;

- 8.563,2 M€ nel 2017.

Relativamente al personale civile le spese ammontano a:

- 1.068,6 M€ per il 2015;

- 1. 068,2 M€ per 2016;

- 1.057,8 M€ per 2017.

In appositi allegati al documento (allegato B/1,  B/2,  B/3 e B/4) sono riportati, per ciascuna componente, prospetti finalizzati a indicare l'evoluzione numerica del personale militare nel triennio 2015-2017 (allegato B) e il relativo raffronto con l'anno 2014.

In sintesi, con riferimento alle Variazioni numeriche del personale militarevariazioni intervenute tra i volumi 2015 e quelli 2014, per ciascuna categoria, si evidenzia:

  1. una riduzione di 157 unità di ufficiali, 2.040 marescialli, 938 volontari in ferma prefissata  (riduzione totale unità: 1.382 unità);
  2. un incremento di 517 unità di sergenti, 1.170 volontari in servizio permanente, 66 allievi (incremento totale unità:1.753).
In relazione alle richiamate variazioni il D.P.P. segnala che pur nel generale contesto riduttivo, sono comunque rilevabili incrementi nella categoria dei "Sergenti" e dei "Volontari in Servizio Permanente" e, in via marginale, degli allievi da ascrivere alle dinamiche di transito tra ruoli nella prospettiva del futuro conseguimento degli obiettivi organici.
Al riguardo, si ricorda, infatti, che il D.Lgs. n. 8 del 2014, attuativo della Legge n. 244 del 2012, pur confermando l'obiettivo quantitativo a 170.000 unità complessive di personale militare da conseguire entro il 1 gennaio 2016, contempla una nuova dimensione, in termini quantitativi (unità complessive) e qualitativi (entità organica per ciascuna categoria), da conseguire al 2024.

Sempre con riferimento al personale militare e civile della Difesa il documento evidenzia alcuni obiettivi prioritari che, compatibilmente con le risorse a disposizione si intende perseguire nel prossimo triennio.

Con riferimento al Spese per il personale militarepersonale militare ci si riferisce, in particolare, all'elevazione, anche in chiave interforze e multinazionale del livello culturale ed addestrativo del personale, al miglioramento del benessere del personale, con particolare riferimento ai settori previdenziale e abitativo alla possibilità di incentivare l'inserimento, ovvero il collocamento preferenziale nel mondo del lavoro civile dei volontari delle F.A. congedati senza demerito che hanno completato la ferma.

In relazione alle prospettive future del Il personale militare nel libro biancopersonale militare, il Libro bianco 2015  conferma in primo luogo le previsioni della legge n. 244 del 2012 che stimano:
  1. una riduzione generale a 150.000 unità di personale militare delle tre Forze armate (Esercito, Marina militare ed Aeronautica militare) dalle attuali 190.000 unità (170 mila all'inizio del 2016), da attuare entro l'anno 2024;
  2. una riduzione delle dotazioni organiche del personale civile della difesa dalle attuali 30.000 unità a 20.000 unità, da conseguire sempre entro l'anno 2024.
 
Si ribadisce, quindi, la necessità di conseguire nei tempi previsti dalla richiamata legge sulla revisione dello strumento militare uno strumento militare rispondente ai requisiti qualitativi, di operatività e proiettabilità richiesti e nel contempo dimensionato in modo coerente con le risorse che attualmente possono essere destinate alla Difesa e quindi sostenibili sotto il profilo finanziario.
 
Fermo restando tale obiettivo il Libro bianco 2015 ipotizza nuove misure volte a reclutare più giovani con contratti a tempo determinato (Volontari a Ferma Prefissata) con maggiori tutele al momento del congedo e ad istituire una "Riserva operativa" prontamente impiegabile e efficace, ovvero composta di una forza addestrata di ufficiali, sottufficiali e truppa, per esigenze contingenti militari e di risposta a emergenze civili. A questo specifico proposito, da un punto di vista operativo, il Documento prevede che nel termine di sei mesi, il Capo di Stato Maggiore della Difesa e il Segretario Generale della Difesa, per i profili di rispettiva competenza, predispongano i necessari approfondimenti per una nuova normativa.
Il Libro bianco delinea, in sintesi, una struttura del personale caratterizzata da un'ampia base operativa, da un corpo di quadri intermedi proporzionato e diversificato e da una dirigenza, in particolar modo quella apicale, relativamente contenuta.
A sua volta la formazione del personale militare sarà particolarmente qualificata sia in vista di una migliore e più facile ricollocazione del medesimo personale in futuri impieghi nel mondo civile al termine del servizio, sia al fine di conseguire uno strumento militare rispondente ai requisiti qualitativi, di operatività e proiettabilità richiesti.
Le scuole e i centri di formazione militare saranno a loro volta unificati e razionalizzati, accentrandoli sulla base delle capacità possedute e della competenza specifica per materia.
Ulteriori iniziative sono, infine, preannunciate con riferimento al trattamento economico, al reclutamento, alla rafferma, all'avanzamento e alla progressione di carriera del personale militare.
Per quanto concerne, in particolare, il trattamento economico viene anticipata una profonda revisione del trattamento economico del personale. In tale sede dovrà essere pienamente considerata la specificità della condizione militare e dovranno essere previste misure volte a premiare le responsabilità crescenti attribuite con gli avanzamenti ai gradi superiori. Al contempo, il Documento sottolinea l'equiparazione giuridica ed economica dei militari al comparto Difesa/Sicurezza e la necessità di dinamiche salariali comunque compatibili con quelle generali sull'impiego pubblico.
Con riferimento, infine, alla progressione di carriera del personale militare il Libro bianco prefigura percorsi di carriera e sistemi di arruolamento unificati per la truppa e i sottufficiali. Sarà, quindi, possibile raggiungere i gradi e le funzioni previste per i Graduati, per i Sergenti e per i Marescialli provenendo di massima da un'esperienza iniziale nella Truppa.

Con riferimento, invece, alSpese per il personale civile personale civile della Difesa, il D.P.P. fa esplicito riferimento alla necessità di sostenere una strategia di valorizzazione della professionalità del personale civile a tutti i livelli dell'organizzazione e alla necessità di aggiornare il sistema di misurazione e valutazione della performance. Si ribadisce, inoltre, l'intenzione di continuare nelle attività di valutazione individuale del personale, agevolando, altresì, soluzioni per la migliore ricollocazione del personale civile a seguito delle ristrutturazioni e soppressioni di enti, anche favorendo procedure trasparenti di reimpieghi e di mobilità interna, nonché ipotesi di mobilità verso altre pubbliche amministrazioni.

Al contempo, il DPP manifesta, altresì, la necessità di programmare un piano di assunzioni del personale civile, bilanciato con la prospettiva di riduzione prevista dalla revisione dello strumento militare nazionale, al fine di assicurare una alimentazione costante nonché il travaso di competenze tra anziani e giovani, specialmente con riguardo alle specifiche professionalità tecniche.

A questo riguardo nel Libro bianco 2015 si fa presente che la configurazione e le modalità delle assunzioni del personale civile saranno riviste, nell'alveo delle politiche di riforma del Pubblico impiego portate avanti dal Governo, per risolvere problemi di ridotta mobilità, minore flessibilità di impiego e di età media elevata, nonché di omogenea retribuzione. Ove indispensabile per evidenti motivi di equità, saranno inserite previsioni per corrispondere ai civili, in caso di medesimo impiego operativo all'estero, un'indennità equivalente a quella corrisposta ai militari.

 

Per quanto concerne, poi, leSpese per l'esercizio spese per l'esercizio tale voce del bilancio della Difesa attiene direttamente alla qualità dello Strumento militare, al suo approntamento e al suo impiego e ciò in quanto le richiamate spese attengono essenzialmente alla formazione e all'addestramento del personale militare, alla manutenzione e all'efficienza dei mezzi che sono strettamente legati alla sicurezza del personale.

Al riguardo, le previsioni di spesa per l'anno 2015 ammontano a 1.149,7 M€, con un decremento di -195,0 M€ pari, in termini monetari, al -14,5% a fronte della dotazione 2014 approvata dal Parlamento. Per gli esercizi finanziari  2016 e 2017 le suddette previsioni ammontano, rispettivamente, a 1.158,1 M€ e 1.157,9 M€.

In relazione a tali previsioni il Documento fa presente che le disponibilità finanziarie attestate a legislazione vigente consentono, in minima parte, di soddisfare le esigenze prioritarie legate all'operatività dello Strumento militare tenuto conto della necessità di dover sostenere finanziariamente la formazione di base del personale militare e, in parte, il pagamento delle spese ineludibili.
Il finanziamento dell'attività addestrativa sarà, pertanto, anche sostenuto attraverso altri istituti che, di fatto, non possono essere considerati strutturali e celermente fruibili per il soddisfacimento delle esigenze operative.

In relazione ai contenuti stanziamenti il DPP individua una serie di obiettivi che si intendono perseguire nel prossimo triennio. In sintesi si evidenzia, in particolare, la necessità di mantenere selezionate capacità tecnico-operative e di proseguire nell'attuazione del programma di dismissione/razionalizzazione degli immobili non più idonei. Si prevedono, altresì, programmi di realizzazione, ristrutturazione, acquisizione di infrastrutture sostitutive, rispondenti alle nuove esigenze. Si  assicura, infine, il supporto finanziario ad organismi  che svolgono attività e compiti di interesse per la difesa (Gabinetto del Ministro, l'Ordinariato Militare, la Magistratura Militare, il Commissariato Generale per le onoranze ai caduti in guerra e l'Ufficio Centrale per le Ispezioni amministrative).

Per quanto riguarda, infine le previsioni di spesa riguardantiLe previsioni di spesa per l'investimento l'investimento, in generale tali risorse attengono essenzialmente:

- all'ammodernamento di sistemi e materiali in uso alle Forze armate, allo scopo di prolungarne la vita operativa ed evitando così la loro sostituzione con assetti di nuova generazione;

- all'introduzione di nuovi strumenti ed equipaggiamenti.

Al riguardo, il documento fa presente che le previsioni di spesa per l'esercizio finanziario 2015 sono  per la maggior parte destinate a sostenere - necessariamente - la prosecuzione dei programmi di investimento approvati in passato e per i quali esistono formali impegni anche a livello internazionale. Permangono, quindi, ridottissimi spazi di manovra per l'avvio di nuovi programmi, esclusivamente di livello minore e intrinsecamente afferenti alla sfera del mantenimento delle dotazioni e ripianamento delle scorte. Si precisa, inoltre, che la riduzione interessa maggiormente supporti contrattuali rivolti a interlocutori industriali più "piccoli" (ambito delle P.M.I.), strutturalmente più coinvolti in caso di acquisizioni di minore dimensione.

Il DPP riporta, poi, l'elenco dei principali programmi di acquisizione dei sistemi d'arma in corso di svolgimento, ivi inclusi quelli sostenuti con il contributo del Ministero delle Sviluppo economico rispetto ai quali sono, altresì, indicate la relative autorizzazioni di spesa (allegato C).

Una specifica scheda è dedicata, invece, al Il programma F35programma F35 (Joint Strike Fighter).

Per un approfondimento di tale programma si rinvia al dossier n. 177, "Il programma Joint Strike Fighter-F35".

In relazione a tale programma il D.P.P, dopo aver illustrato le principali caratteristiche tecniche del velivolo e le ricadute occupazionale dell'investimento, richiama i principali passaggi parlamentari che hanno regolato la partecipazione dell'Italia al programma. 
Per quanto riguatrda, gli indirizzi futuri, il Governo intende attuare due precise misure di razionalizzazione e riduzione della spesa. La prima, di breve-medio periodo, limiterà fino al 2020 (ovvero nell'ambito della pianificazione sessennale degli investimenti maggiori per la Difesa,) le acquisizioni di velivoli JSF a quelli strettamente necessari a sostituire le capacità che saranno perse nei prossimi anni a seguito della dismissione di un certo numero di velivoli oggi in servizio. Entro tale data si procederà all'acquisizione di un numero di velivoli sino a 38 unità; la seconda misura di medio-lungo termine, prevede una rimodulazione della pianificazione dell'intero programma per generare, fino al 2026, un'ulteriore efficientamento della spesa. Accanto a tali misure, il Governo accrescerà gli sforzi per ampliare il ritorno industriale ed occupazionale correlato al programma così da ridurre ulteriormente il costo complessivo per il Paese.
In relazione agli oneri finanziari il D.P.P. segnala che, relativamente al 2015, gli impegni derivanti da obblighi i precedentemente sottoscritti sono pari a 260 M€ per acquisizione e supporto logistico e 66 M€ per le predisposizioni infrastrutturali, operative e industriali. Nel corso dell'anno per consolidare i ritorni industriali pianificati, si prevede l'avvio di attività per complessivi 233 M€ (acquisizioni, supporto logistico integrato e sviluppo infrastrutture industriali).
Con particolare riferimento ai prossimi anni, il D.P.P segnala che il programma "necessita di una stabilità in termini finanziari che e` funzionale ad evitare di perdere le risorse sino ad oggi investite, alla credibilità internazionale delle capacità produttive nazionali e alla dimostrazione pratica di saper gestire un'eventuale futura manutenzione e aggiornamento del velivolo a livello europeo". Si segnala, infine, che le poste finanziarie a decorrere dall'esercizio finanziario  2016 saranno definite, tenuto conto sia degli impegni presi dal Governo in sede parlamentare e sia del processo di Revisione Strategica indicato nel Libro Bianco, e recepite, successivamente, nell'ambito della "Legge sessennale per gli investimenti militari" che sarà sottoposta all'approvazione del Parlamento.
In particolare:
- per la fase PSFD circa 900 M$ (BY); completamento previsto: 2047;
- per le attività di predisposizione in ambito nazionale circa 500 M€;
- per la realizzazione della FACO/MRO&U (Final Assembly and Check-Out/Maintenance, Repair,
Overhaul & Upgrade) oneri complessivi circa 360 M€; completamento previsto: 2026;
- per l'avvio dell'acquisizione e supporto logistico; oneri complessivi stimati per circa 10 Mld€ (BY);
completamento previsto: 2027.

Parte II: 2 - Funzione sicurezza del territorio

Lo stanziamento previsionale per il 2015 della Funzione "Sicurezza del Territorio" - pertinente alle esigenze finanziarie dell'Arma dei Carabinieri - ammonta a circa 5.649,6 M€, con un decremento in termini monetari, di di circa -37,8M€ (-0,7%) rispetto al precedente bilancio approvato dal Parlamento. Gli stanziamenti previsionali per il 2016 e 2017 si attestano a 5.608,3 M€ e 5.629 M€ che raffrontati al già citato dato per il 2014, presentano un decremento, rispettivamente, di - 41,3M€ (-0,7%) e di - 20,6 M€ (-0,4%).

Per l'anno 2015, le Le previsioni di spesa per il personaleprevisioni di spesa per il personale ammontano a 5.400,7 M€, con un decremento in termini monetari di -1, 6 M€ rispetto al 2014. Per gli anni 2016 e 2017, esse si attestano, rispettivamente, ad un volume di 5.359,7M€ e di 5.380,1M€.
Le spese per l'Le previsioni di spesa per l'esercizioesercizio ammontano, nel 2015, a circa 211,1 M€, con una diminuzione pari a - 26,3M€ in termini monetari, pari a -11,1% sulla dotazione 2014, mentre lo stanziamento del settore subirà, nel biennio successivo, un lieve decremento, fino ad attestarsi a ca. 213,4 M€ nel 2017.
Le spese per l' Le previsioni di spesa per l'investimentoinvestimento sono pari nel 2015 a circa 37,8 M€, con undecremento di  -9,9 M€ pari al -20,7% a fronte della dotazione 2014 approvata dal Parlamento. Gli stanziamenti del settore subiranno, nei due anni successivi, una diminuzione, fino ad attestarsi, nel 2017, a 35,5 M€.

Parte II: 3 - Le funzioni esterne

Le spese non direttamente collegate ai compiti istituzionali della Difesa, si integrano con la struttura del bilancio dello Stato, articolato per Missioni e Programmi, per mezzo dell'aggregato finanziario delle Funzioni Esterne, relativo al soddisfacimento di specifiche esigenze regolate da leggi e decreti.

Il documento fa espresso riferimento alle seguenti finalità:
- rifornimento idrico delle isole minori;
- trasporto aereo civile di Stato e per il soccorso di malati e traumatizzati gravi;
-contributi alla Croce Rossa Italiana per il funzionamento del Corpo Militare ausiliario delle Forze Armate e del Corpo delle Infermiere Volontarie;
- contributi all'Organizzazione Idrografica Internazionale (IHO);
- contributi a Enti e Associazioni;
- liquidazione di indennizzi, contributi e spese accessorie connesse con l'imposizione di servitù militari;
- adeguamento dei servizi per il traffico aereo civile in aeroporti militari aperti al traffico civile e radioassistenza sugli aeroporti minori;
- esercizio del satellite meteorologico METEOSAT e partecipazione alla Organizzazione europea per lo sviluppo e l'esercizio di satelliti meteorologici (EUMETSAT);
- contributi per ammortamento mutui contratti dall'INCIS per la costruzione di alloggi.

Lo stanziamento previsionale per il 2015 ammonta a 97,0 M€, a 89,1 M€ per il 2016 e 88,1 M€ per il 2017.


Parte II: 4 - Pensioni provvisorie del personale in ausiliaria

L'ultima parte del documento contiene previsioni di spesa relative al personale in ausiliaria.

Al riguardo, la categoria dell'ausiliaria comprende il personale militare che a seguito di cessazione dal servizio per raggiungimento del limite di età previsto per il grado rivestito o a domanda ha manifestato la propria disponibilità a prestare servizio nell'ambito del comune o della provincia di residenza presso l'amministrazione di appartenenza o altra amministrazione. (articolo 886 e seguenti del Codice dell'ordinamento militare, D.lgs. n. 66 del 2010).

Al riguardo, le richiamate previsioni attestano un decremento di - 10,6 M€ sulla dotazione 2014. Tale riduzione viene imputata alla riduzione dal 70 al 50% dell'indennità di ausiliaria prevista dalla legge di stabilità  2015.

Nello specifico, per l'anno 2015 lo stanziamento previsionale ammonta a 438,4 M€; per l'anno 2016 a 429,2 M€ e per l'anno 2017 a 420, 3 M€.

Gli stanziamenti previsti attengono al soddisfacimento delle esigenze annuali per:

- la corresponsione dell' indennità una tantum e speciali elargizioni;

- trattamento provvisorio di pensione.