Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento bilancio | ||
Titolo: | La gestione del Fondo per lo sviluppo e la coesione - anno 2015 | ||
Serie: | Documentazione e ricerche Numero: 269 | ||
Data: | 16/11/2016 | ||
Descrittori: |
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Organi della Camera: | V-Bilancio, Tesoro e programmazione |
La gestione del Fondo per lo sviluppo e la coesione - anno 2015
16 novembre 2016
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Indice |
Il quadro normativo|La dotazione del cap. 8000|La gestione del conto corrente di tesoreria IGRUE 25058| |
Il quadro normativoA decorrere dal 2003, le risorse destinate agli interventi nelle aree sottoutilizzate del Paese erano state concentrate in un Fondo di carattere generale (Fondo per le aree sottoutilizzate - FAS), iscritto nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, cui erano state trasferite, ai sensi del D.L. n. 181/2006, le funzioni in materia di politiche di sviluppo e di coesione prima di competenza del Ministero dell'economia e delle finanze. Nel Fondo erano iscritte tutte le risorse finanziarie nazionali aggiuntive (vale a dire ulteriori rispetto alle risorse ordinarie), destinate a finalità di riequilibrio economico e sociale, nonché a incentivi e investimenti pubblici.
Ai sensi dell'articolo 4 del decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, il Fondo per le aree sottoutilizzate ha assunto la denominazione di "Fondo per lo sviluppo e la coesione". Il fondo è finalizzato a dare unità programmatica e finanziaria all'insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale, che sono rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese.
Le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) sono state allocate sino all'esercizio 2014 sul capitolo 8425 dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, nella missione n. 28 "Sviluppo e riequilibrio territoriale", per essere trasferite, ai sensi dell'articolo 10, comma 8, del D.L. n. 101 del 2013, in quello del Ministero dell'economia e delle finanze (cap. 8000).
Si trattava pertanto, fino al 2014, di un c.d. fondo a ripartizione, in quanto con singoli decreti ministeriali attuativi delle delibere del CIPE di programmazione e destinazione delle risorse si provvedeva al loro trasferimento dal Fondo ai pertinenti capitoli di spesa delle Amministrazioni interessate, che avrebbero poi provveduto alla realizzazione degli interventi.
La legge di stabilità 2015, all'articolo 1, commi 703 e seguenti, ha ridefinito le procedure e la tempistica per la programmazione e gestione delle risorse già assegnate al FSC per il ciclo 2014-2020 dalla precedente legge di stabilità 2014, la quale aveva delineato un percorso di scadenze che si è rilevato impossibile da realizzare. Oltre a definire una nuova governance del FSC (attraverso la figura della "Autorità politica per la coesione" nella persona del Ministro, o Sottosegretario di Stato, delegato dal Presidente del Consiglio dei ministri alla coesione territoriale e la creazione di una Cabina di regia, pur mantenendo al CIPE il ruolo di decisore finale della destinazione delle risorse attraverso le proprie delibere), la lettera a) del comma 703 ha precisato che "la dotazione finanziaria del FSC è impiegata per obiettivi strategici relativi ad aree tematiche nazionali, anche con riferimento alla prevista adozione della Strategia nazionale di specializzazione intelligente, come definita dalla Commissione europea nell'ambito delle attività di programmazione dei Fondi strutturali e di investimento europei, nonché alle programmazioni di settore, tenendo conto in particolare di quelle previste dal regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013. Tale Strategia è il risultato della somma delle specializzazioni intelligenti identificate a livello regionale, integrate dalle aree di ricerca individuate a livello nazionale".
Contestualmente è stata prevista una diversa procedura contabile. Infatti il comma 703, lettera l), ha stabilito che le risorse assegnate al c.d. piano stralcio e ai piani operativi, previsti dalla precedente lettera i), sono trasferite dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC), nei limiti degli stanziamenti annuali di bilancio, in una apposita contabilità del Fondo di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie, istituito dall'articolo 5 della legge n. 183 del 1987, sulla base dei profili finanziari previsti dalle delibere del CIPE di approvazione dei piani stessi. Il Fondo di rotazione è gestito dalla Ragioneria generale dello Stato - Ispettorato generale rapporti con l'Unione Europea (IGRUE). Il Ministero dell'economia e delle finanze assegna le risorse trasferite alla suddetta contabilità in favore delle amministrazioni responsabili dell'attuazione del piano stralcio e dei piani operativi degli interventi approvati dal CIPE, secondo l'articolazione temporale indicata dalle relative delibere, e provvede a effettuare i pagamenti a valere sulle medesime risorse in favore delle suddette amministrazioni, secondo le procedure stabilite dalla citata legge n. 183 del 1987 e dal regolamento di cui al D.P.R. n. 568 del 1988, sulla base delle richieste presentate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le politiche di coesione (struttura prevista dall'articolo 10, comma 5, del D.L. n. 101 del 2013). La successiva lettera m) trasferisce a tale contabilità del Fondo di rotazione IGRUE anche le risorse del FSC già iscritte in bilancio per i precedenti periodi di programmazione. Una volta adottato il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze relativo agli adeguamenti organizzativi necessari per la gestione delle risorse presso il Fondo di rotazione, a partire dal mese di maggio 2015 il "Bollettino bimestrale" predisposto dall'IGRUE, oltre a contenere le informazioni sui singoli movimenti relativi ai finanziamenti da parte dei fondi strutturali della UE (c/c 23211), al cofinanziamento nazionale (c/c 23209) e alle risorse utilizzate nell'ambito del Piano di Azione Coesione (c/c 250521), riporta anche i movimenti finanziari (in entrata dal cap.8000/MEF o di restituzione da parte delle amministrazioni; in uscita quale destinazione alle amministrazioni competenti in attuazione di delibere CIPE o disposizioni di legge). Pertanto, a decorrere dall'esercizio 2015, le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione sono assoggettate a due procedure contabili: la prima riguarda la dotazione del Fondo come determinata dal legislatore con la legge di bilancio e con la legge di stabilità, con le eventuali e consuete variazioni di bilancio comuni a tutti i capitoli del bilancio dello Stato; la seconda concerne la gestione delle risorse del Fondo che sono trasferite dal cap. 8000/MEF al conto corrente di tesoreria presso l'IGRUE (c/c 25058): tali risorse figurano come pagamenti (sia a valere sulla competenza, che sul conto residui) se si osserva il cap. 8000/MEF e contestualmente come incassi del c/c 25058. Tuttavia le risorse FSC ancora giacenti sul capitolo di bilancio 8000 in quanto rimaste da pagare (sia di competenza che in conto residui) andranno a formare l'ammontare dei residui accertati al 31 dicembre dell'esercizio, così come la differenza tra incassi (risorse ex cap. 8000) e pagamenti (risorse trasferite dal c/c 25058 alle singole amministrazioni) evidenzieranno le disponibilità di pronta-cassa del conto di tesoreria.
Conseguentemente, si provvederà ad esaminare prima la dotazione di bilancio del cap. 8000/MEF, e successivamente la gestione delle risorse del c/c di tesoreria 25058. |
La dotazione del cap. 8000Nella legge di bilancio per il 2015 le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) sono iscritte, nell'ambito dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, nella missione n. 28 "Sviluppo e riequilibrio territoriale, cap. 8000. Le risorse ammontavano in origine complessivamente a 6.207,4 milioni sia in termini di competenza che di autorizzazioni di cassa.
Come esposto nella Tabella E della legge di stabilità 2015 di tali importi 5,801,1 milioni riguardano le risorse FSC del ciclo di programmazione 2007-2013 e 406,3 milioni le risorse FSC del nuovo ciclo di programmazione 2014-2020.
Non figurando più i decreti ministeriali attuativi delle delibere CIPE di trasferimento delle risorse dal FSC alle amministrazioni interessate (in quanto come prima detto la fase gestionale viene attuata attraverso l'apposito conto corrente di tesoreria), nel corso dell'esercizio finanziario 2015 le variazioni nel bilancio dello Stato rispetto alla dotazione iniziale sono conseguenti all'utilizzo delle risorse del FSC a copertura di oneri recati da alcuni provvedimenti legislativi (-) oppure al reintegro delle risorse per motivi vari (+).
Riduzioni per 2 milioni nel 2015 (e per 5 milioni per ciascuno degli anni 2016 e 2017) riguardano le copertura degli oneri recati dall'articolo 14, co. 5, della legge n. 124/2015 relativamente al rifinanziamento del fondo per l'organizzazione e il funzionamento di servizi socio-educativi per la prima infanzia destinati ai minori di età fino a 36 mesi, presso enti e reparti del Ministero della difesa (DMT 70690). Una riduzione per 423,9 milioni è stata determinata quale compartecipazione per il 2015 delle Regioni a statuto ordinario alla finanza pubblica (DMT 98893). A tali riduzioni per 425,9 milioni si contrappongono aumenti per 230,2 milioni (provenienti dal cap. 7496/MEF) quale riassegnazioni di residui passivi di conto capitale eliminati nei precedenti esercizi per perenzione amministrativa (DMT 87104 e DMT 88881), a cui vanno aggiunti 0,2 milioni in sede di legge di assestamento. Conseguentemente rispetto alle dotazioni iniziali si è determinata una riduzione di 195,6 milioni sia in competenza che in cassa, che ha fissato la dotazione del FSC in 6.011,8 milioni sia in competenza che in cassa.
Considerando anche i residui al 1° gennaio (13.150,7 milioni), i pagamenti (trasferimenti al c/c di tesoreria) ammontano a 4.780,1 milioni, di cui 3.436,8 milioni in conto residui e 1.343,3 milioni in competenza. In sede di rendiconto si osserva che 673,5 milioni in competenza sono andati persi in quanto non impegnati e sono pertanto divenuti economie di bilancio.
Rispetto alla dotazione complessiva di competenza, al 31 dicembre 2015 risultavano ancora disponibili sul Fondo risorse per 3.995 milioni (residui di stanziamento di nuova formazione), che, sommati agli 9.713,8 milioni di residui provenienti da esercizi precedenti e non ancora trasferiti, hanno determinato residui al 1° gennaio 2016 per 13.708,8 milioni (importo leggermente superiore rispetto a quello dell'esercizio precedente, in quanto al 1° gennaio 2015 i residui ammontavano a 13.150,7 milioni).
Tuttavia, se ai residui di bilancio al 31 dicembre 2015 giacenti sul cap. 8000/MEF (13,708,8 milioni), si sommano le disponibilità (vedi paragrafo successivo) in pari data sul c/c di tesoreria 25058 (3.278,3 milioni, quale saldo determinato da incassi per 4.780,1 milioni e pagamenti per 1.501,8 milioni), le risorse FSC ancora non utilizzate (cioè non pagate) al 31 dicembre 2015 ammontano complessivamente a 16.987,1 milioni.
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La gestione del conto corrente di tesoreria IGRUE 25058Nella successiva tabella sono riportati i movimenti mensili del conto corrente di tesoreria 25058 dell'IGRUE, evidenziando gli incassi (cioè i trasferimenti dal cap. 8000/MEF) e le uscite (cioè i trasferimenti alle amministrazioni competenti), poi dettagliate nella ulteriore tabella.
Movimenti mensili relativi al C/C 25058 – Anno 2015 Fondo sviluppo e coesione
(*) Gli incassi del mese di maggio riguardano risorse FSC già trasferite alle Amministrazioni competenti (per complessivi 221,6 milioni) , le quali hanno dovuto riversale al c/c 25058 IGRUE per essere nuovamente riassegnate nei mesi di luglio e agosto. Ad esse si aggiungono 720,1 milioni di trasferimenti dal FSC stesso.
Non sono presenti i primi 4 mesi dell'esercizio 2015 in quanto il conto corrente non era ancora operativo.
Pagamenti dal conto 25058 – Fondo sviluppo e coesione alle Amministrazioni competenti – Esercizio 2015
Fonte: Bollettini bimestrali IGRUE
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