Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera | ||
Titolo: | Le nuove modifiche alla legge elettorale tedesca | ||
Serie: | Appunti Numero: 47 | ||
Data: | 09/05/2013 | ||
Descrittori: |
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Camera dei deputati
XVII Legislatura
BIBLIOTECA –
LEGISLAZIONE STRANIERA
A P P U N T I |
Appunto 11/2013 9
maggio 2013
Le nuove modifiche
alla legge elettorale tedesca
Il 25 luglio 2012
Al fine
di colmare la grave lacuna normativa venutasi a creare a seguito del nuovo giudizio
di incostituzionalità (pronunciato dalla Corte costituzionale federale, che ha
sostanzialmente avallato la tesi delle opposizioni), il legislatore ha dovuto elaborare,
sulla base delle indicazioni della stessa Corte, una nuova riforma elettorale prima
dello svolgimento delle prossime elezioni politiche fissate per il 22 settembre
2013.
Nel mese
di ottobre 2012 i gruppi parlamentari della CDU/CSU (cristianodemocratici),
della SPD (socialdemocratici), della FDP (liberali) e dei Grünen (verdi) hanno concordato i contenuti principali della nuova
riforma elettorale e successivamente hanno presentato il progetto di legge
recante la ventiduesima modifica alla normativa elettorale (stampato BT n.
17/11819 dell’11 dicembre 2012), nel quale l’effetto dei mandati in
eccedenza è neutralizzato dall’introduzione dei c.d. mandati di compensazione (Ausgleichsmandate). Subordinatamente al
numero dei seggi in soprannumero e degli errori di arrotondamento, nonché della
diversa ed elevata partecipazione elettorale a livello regionale, il numero dei
seggi del Bundestag potrebbe però aumentare
significativamente con un aggravio dei costi per i contribuenti fino a 60
milioni di euro all’anno (aumento dei contributi ai gruppi parlamentari,
maggiori indennità per i parlamentari e retribuzioni per i collaboratori
parlamentari). Il modello concordato dai quattro gruppi parlamentari[3]
prevede che in una prima fase della ripartizione dei seggi questi vengano
attribuiti alle liste regionali dei partiti secondo la popolazione di ciascun Land. Per compensare l’effetto dei
mandati in eccedenza il modello prevede poi una seconda fase in cui i gruppi
senza seggi in soprannumero possano essere rappresentati da un numero maggiore
di deputati, in modo da riprodurre la composizione del Parlamento risultante
dai secondi voti.
Per evitare dunque
che possano verificarsi mandati in eccedenza in numero tale da vanificare il
carattere proporzionale dell’elezione del Bundestag,
e per trasformare nel modo più preciso possibile in seggi il risultato dei
secondi voti (proporzionali), nella seconda fase della ripartizione dei seggi
viene elevato il numero totale dei seggi da ricoprire, fino a che tutti i
mandati in eccedenza risultanti dai calcoli della prima fase siano interamente
attribuibili ai mandati di lista del partito.
Il progetto di legge, approvato in
terza lettura dal Bundestag il 21
febbraio 2013 con il solo voto contrario del gruppo della Sinistra (Die Linke) e dal Bundesrat il successivo 1° marzo, è stato promulgato il 3 maggio e pubblicato
nella Gazzetta ufficiale federale dell’8 maggio 2013 (BGBl
I S. 1082). Le nuove disposizioni, in vigore dal 9 maggio scorso, saranno
applicate a partire dalle prossime elezioni per il rinnovo del Bundestag.
Un ulteriore problema di conformità
costituzionale è rappresentato dal diritto elettorale per i tedeschi residenti all’estero
(Auslandsdeutsche). La disposizione
che consentiva ad essi di eleggere i deputati del Bundestag qualora dal 23 maggio 1949 (data della proclamazione della
Repubblica federale tedesca e della Legge fondamentale) avessero vissuto in
Germania per un periodo di almeno tre mesi, è stata dichiarata incostituzionale
e perciò nulla dalla Corte costituzionale federale il 4 luglio
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[1] Successivamente è stata approvata anche la ventesima
legge di modifica del Bundeswahlgesetz
del 12 aprile 2012, che ha autorizzato il Ministero federale dell’interno ad
apportare alcune modifiche all’allegato 2 , di cui al § 2 comma 2 della legge
elettorale federale relativo alla suddivisione del territorio nazionale (Wahlgebiet) in collegi elettorali (Wahlkreise), allo scopo di definire e
descrivere nuovamente i collegi in ragione delle modifiche territoriali e
nominative subite dai comuni in essi compresi. Trattandosi di modifiche non
sostanziali, è rimasto invariato il numero complessivo dei collegi elettorali
(299).
[2] Attribuiti ad un partito che abbia ottenuto un
numero maggiore di deputati eletti direttamente con il sistema maggioritario
rispetto a quelli che gli spetterebbero in base al risultato conseguito con il
secondo voto (proporzionale).
[3] Il gruppo parlamentare Die Linke (