Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento ambiente | ||
Titolo: | Contributi del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi per l'anno 2016 - A.G. 330 - Schede di lettura | ||
Riferimenti: |
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Serie: | Atti del Governo Numero: 329 | ||
Data: | 20/09/2016 | ||
Organi della Camera: | VIII-Ambiente, territorio e lavori pubblici |
Contributi del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi per l'anno 2016
20 settembre 2016
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Indice |
Presupposti normativi|Contenuto| |
Presupposti normativiIl comma 40 dell'art. 1 della legge 28 dicembre 1995, n. 549, recante misure di razionalizzazione della finanza pubblica (collegato 1996), ha disposto l'iscrizione in un unico capitolo - nello stato di previsione di ciascun Ministero interessato - degli importi dei contributi dello Stato in favore di enti ed istituti vari (individuati in un'apposita tabella allegata alla legge). Il citato comma 40 prevede che il riparto dei contributi tra gli enti interessati venga annualmente effettuato, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio, con decreto di ciascun Ministro, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, alle quali vengono altresì inviati i rendiconti annuali dell'attività svolta dai suddetti enti. |
ContenutoLo schema di decreto ministeriale provvede a ripartire annualmente le risorse del capitolo 1551, piano gestionale (p.g.) 1, del bilancio di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (d'ora in poi MATTM), a favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi. Il capitolo citato è collocato all'interno del programma 13 Tutela e conservazione della fauna e della flora e salvaguardia della biodiversità e dell'ecosistema marino, nell'ambito della missione 18 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente.
A partire dall'esercizio 2011 il riparto non riguarda tutte le spese in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, poiché (a motivo dell'espunzione delle spese obbligatorie dalla tabella C della legge di stabilità, prevista dall'art. 11, comma 3, lett. d, della L. 196/2009, e dall'art. 52, comma 1, della medesima legge) le spese obbligatorie sono state allocate in un diverso capitolo (1552) dello stato di previsione del MATTM, che ha uno stanziamento di competenza per il 2016 pari a 70,74 milioni di euro. Le modifiche normative a cui si è fatto precedentemente riferimento hanno conseguentemente determinato una rilevante contrazione delle risorse finanziarie da ripartire sul capitolo 1551 a partire dall'esercizio 2011. |
Stanziamento da ripartireLo stanziamento da ripartire per il 2016 è pari a 6,11 milioni di euro, in aumento rispetto ai 4,27 milioni di euro ripartiti con il decreto relativo all'esercizio 2015, integrati poi con una variazione in assestato di 1.095.000,00 euro. |
Criteri e finalità del riparto relativo a parchi e aree marine protetteLa procedura per il riparto della quota destinata agli Enti Parco nazionali, ammontante ad euro 2.985.000 e riconducibile al criterio della complessità territoriale-amministrativa delle aree protette, secondo quanto risulta dalla relazione illustrativa, è stata elaborata sulla base di tre distinti parametri:
Si tratta dei medesimi criteri enunciati nella relazione illustrativa dello schema di riparto riferito all'esercizio 2015. Secondo quanto risulta dalla relazione e dalla tabella allegata allo schema (v. infra), sono state assegnate quote fisse pari a 115.000 euro, 135.000 euro o 155.000 euro, sulla base dei valori assunti dai parametri suddetti ai quali sono stati applicati appositi coefficienti di ponderazione, che tengono conto del livello di importanza assegnato a ciascun parametro in rapporto con gli altri. L'allegato 1 incluso nella relazione reca una tabella esplicativa dei criteri per il riparto 2016 con l'indicazione dei coefficienti di ponderazione e dei valori assegnati a ciascun parametro. La relazione illustrativa specifica che le somme derivanti dal riparto saranno trasferite sulla base delle risultanze dei progetti presentati dagli Enti Parco per la Direttiva ministeriale n. 15956 del 27 luglio 2016. Secondo quanto evidenziato nella relazione illustrativa, la direttiva 2016 succitata si è posta l'obiettivo dell'ulteriore consolidamento delle attività avviate dagli Enti Parco sulla base delle precedenti direttive, con il completamento dei dati acquisiti sulla consistenza del patrimonio naturale, anche al fine di renderli disponibili e consultabili sul Portale Naturaitalia del Ministero dell'ambiente. Si ricorda che il MATTM ha recentemente presentato al Parlamento la Relazione sull'attività svolta, i bilanci di previsione, di consuntivazione e di consistenza degli organici degli Enti Parco aggiornata al 31 luglio 2016, corredata dai relativi allegati.
Relativamente al riparto della quota destinata alle 27 aree marine protette, pari a 1.785.000 euro, la procedura individuata è identica all'anno precedente, mentre variano le quote: le aree sono distinte in zone ASPIM (Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea) e zone non ASPIM, prevedendo, infatti, per le prime una quota fissa di 85.000 euro e per le altre di 55.000 euro ( nel riparto 2014 e nel riparto 2015 è stata prevista per le prime una quota fissa di 70.000 euro e per le altre di 40.000 euro). Le ASPIM (Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea) sono state istituite sulla base della Convenzione di Barcellona del 1978, ratificata con legge 21 gennaio 1979 n. 30, relativa alla protezione del Mar Mediterraneo dall'inquinamento, e del Protocollo relativo alle Aree Specialmente Protette e la Biodiversità in Mediterraneo del 1995 (Protocollo ASP) che prevede, al fine di promuovere la cooperazione nella gestione e conservazione delle aree naturali, così come nella protezione delle specie minacciate e dei loro habitat, l'istituzione di Aree Speciali Protette di Importanza Mediterranea (ASPIM).
Le aree marine protette italiane inserite nella lista delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea sono 10: Portofino, Miramare, Plemmirio, Tavolara-Punta Coda Cavallo, Torre Guaceto, Capo Caccia-Isola Piana, Punta Campanella, Porto Cesareo, Capo Carbonara, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre.
I diversi importi assegnati alle aree incluse nella lista ASPIM trovano giustificazione, secondo quanto argomentato nella relazione illustrativa, nel fatto che essere in tale lista "comporta un aumento di responsabilità sul controllo dell'ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie ASPIM e gli habitat in cui le specie vivono e si riproducono", che implica quindi "un lavoro costante ed oneroso attraverso il regolare monitoraggio e la salvaguardia delle specie individuate negli elenchi ASPIM".
Con riferimento alla procedura per il riparto della quota alle Aree Marine Protette, la relazione illustrativa sottolinea che "il modello di programmazione standardizzato di cui le aree marine protette sono state dotate a partire dal 2012 consente di assicurare il monitoraggio delle politiche di settore per le diverse aree di intervento e la programmazione ai fini della gestione di finanziamenti nazionali e/o europei, in considerazione delle sempre più esigue risorse ordinarie statali stanziate. In tal modo si garantisce uniformità di programmazione, innalzamento degli standard di gestione attraverso l'individuazione degli obiettivi prioritari (cosa proteggere, minacce ambientali esistenti, strategie da adottare per ridurre gli impatti antropici), facilitazione dello scambio di buone pratiche all'interno del sistema delle aree marine protette. A ciò si aggiunge nello stesso anno 2012 la definizione e l'adozione di un metodo per l'assegnazione delle risorse loro destinate per i finanziamenti ordinari, basato sull'applicazione di "criteri obiettivi di riparto" suddivisi nelle tre macroaree "Tutela dell'AMP", "Impatto antropico" ed "Efficienza gestionale", criteri aggiornati annualmente". La relazione illustrativa continua specificando inoltre che "il modello di gestione del sistema nazionale delle aree marine protette italiane si completa con il progetto di durata quadriennale per l'eco-rendicontazione naturalistica, avviato con le risorse assegnate dalla Direttiva ministeriaIe del 2013 ed in prosecuzione con le successive, per l'individuazione di indicatori di efficacia di gestione rispetto aIle finalità istitutive e per la successiva applicazione sperimentale della metodologia individuata. Pertanto, sulla base delle attività che sono state programmate nell'ambito della Direttiva 2016, sono stati stabiliti gli obiettivi da finanziare". |
Somme ripartite e soggetti destinatari
La relazione illustrativa, per quanto riguarda la ripartizione dei fondi nel 2016, sottolinea, con riferimento alla quota assegnata agli enti parco, che le somme così individuate saranno trasferite sulla base delle risultanze dei progetti presentati dagli Enti Parco per la citata Direttiva ministeriale 2016. La medesima relazione evidenzia che la definizione della destinazione dell'impiego delle risorse con uno strumento di programmazione generale quale la Direttiva nasce da una duplice esigenza: razionalizzare la spesa, facendo confluire le risorse verso una direzione comune, individuata nell'obiettivo primario della conservazione della biodiversità, e attivare in modo sinergico le potenzialità del sistema delle aree protette, sia implementando un nuovo sistema di valorizzazione del capitale naturale custodito dai parchi nazionali, sia ponendosi in linea con la promozione delle politiche di settore relative alla "crescita verde" promossa a livello europeo. Per le aree marine protette nazionali, come già anticipato nel precedente paragrafo, la relazione precisa che il "modello di programmazione standardizzato" di cui le aree marine protette sono state dotate a partire dal 2012 consente di assicurare il monitoraggio delle politiche di settore per le diverse aree di intervento e la programmazione ai fini della gestione di finanziamenti nazionali e/o europei, in considerazione delle sempre più esigue risorse ordinarie statali stanziate. Relativamente all'importo assegnato per l'assolvimento degli obblighi derivanti dall'adesione dello Stato alle Convenzioni internazionali, pari a complessivi 475.000 euro, lo schema di decreto destina 245.000 euro alla Convenzione di Bonn sulla tutela delle specie migratorie ratificata con la legge 25 gennaio 1983, n. 42, e 230.000 euro alla Convenzione sul commercio internazionale di flora e fauna minacciate da estinzione (CITES), ratificata con la legge 19 dicembre 1975, n. 874. Per la voce Azioni di rilevanza nazionale, la relazione sottolinea che la quota ripartita, pari ad euro 49.645,00 verrà compensata con eventuali ulteriori accantonamenti operati sul capitolo 1551 (p.g. 1). Le risorse imputate a questa categoria, nello specifico, secondo quanto affermato nella relazione illustrativa, saranno destinate a programmi e attività di rilevanza nazionale anche con riferimento alle azioni di valorizzazione della Carta di Roma sul capitale naturale e culturale. La relazione illustrativa evidenzia, infine, in merito alla quota assegnata ai tre parchi minerari, che al Parco tecnologico ed archeologico delle colline metallifere grossetane, al Parco museo delle miniere dell'Amiata ed al Parco museo delle miniere di zolfo delle Marche sono state destinate risorse pari, rispettivamente, ad euro 300.000, 300.000 e 220.000. La medesima relazione sottolinea che tali Parchi, sorti per effetto di un'apposita disposizione normativa che ne ha previsto l'istituzione con decreto ministeriale, non hanno flussi stabilizzati di risorse finanziarie, ma poichè hanno messo in campo interventi di tutela, al fine di garantire la continuità della loro azione a partire dall'esercizio 2004, compatibilmente con le necessità riferite agli Enti parco nazionali e alle marine protette, sono state individuate le quote finanziabili. |
Il dettaglio degli importi attribuiti a parchi ed aree marine protetteLe due tabelle seguenti riprendono, rispettivamente, i dati esposti negli allegati A e B dello schema in esame, con riguardo al riparto della quota attribuita ai 23 parchi nazionali (euro 2.985.000) e della quota attribuita alle 27 aree marine protette (euro 1.785.000).
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