Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento ambiente
Titolo: Contributi del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi per l'anno 2015 - Atto del Governo 174
Riferimenti:
SCH.DEC 174/XVII     
Serie: Atti del Governo    Numero: 180
Data: 12/06/2015
Descrittori:
ASSOCIAZIONI   CENTRI E ISTITUTI DI RICERCA E SPERIMENTAZIONE
CONTRIBUTI PUBBLICI   ENTI PRIVATI
FONDAZIONI   MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO
Organi della Camera: VIII-Ambiente, territorio e lavori pubblici


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Contributi del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi per l'anno 2015

12 giugno 2015
Schede di lettura


Indice

Presupposti normativi|Contenuto|


Presupposti normativi

Il comma 40 dell'art. 1 della legge 28 dicembre 1995, n. 549,  recante misure di razionalizzazione della finanza pubblica (collegato 1996), ha disposto l'iscrizione in un unico capitolo - nello stato di previsione di ciascun Ministero interessato - degli importi dei contributi dello Stato in favore di enti ed istituti vari (individuati in un'apposita tabella allegata alla legge).

Il citato comma 40 prevede che il riparto dei contributi tra gli enti interessati venga annualmente effettuato, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di bilancio, con decreto di ciascun Ministro, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari, alle quali vengono altresì inviati i rendiconti annuali dell'attività svolta dai suddetti enti.


Contenuto

Lo schema di decreto ministeriale provvede a ripartire annualmente le risorse del capitolo 1551, piano gestionale (p.g.) 1, del bilancio di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (d'ora in poi MATTM), a favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.

Il capitolo citato è collocato all'interno del programma 13 Tutela e conservazione della fauna e della flora e salvaguardia della biodiversità e dell'ecosistema marinonell'ambito della missione 18 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente

A partire dall'esercizio 2011 il riparto non riguarda tutte le spese in favore di enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, poiché (a causa dell'espunzione delle spese obbligatorie dalla tabella C della legge di stabilità, prevista dall'art. 11, comma 3, lett. d, della L. 196/2009, e dall'art. 52, comma 1, della medesima legge) le spese obbligatorie sono state allocate in un diverso capitolo (1552) dello stato di previsione del MATTM, che ha uno stanziamento di competenza per il 2015 pari a 70,96 milioni di euro.

Le modifiche normative a cui si è fatto precedentemente riferimento hanno conseguentemente determinato una rilevante contrazione delle risorse finanziarie da ripartire sul capitolo 1551 a partire dall'esercizio 2011.


Stanziamento da ripartire

Lo stanziamento da ripartire per il 2015 è pari a 4,28 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 4,93 milioni di euro ripartiti con il decreto relativo all'esercizio 2014, integrati poi con una variazione in assestato ad invarianza di spesa di 450.000 euro.

A parziale integrazione dello stanziamento per il 2015, la relazione illustrativa sottolinea che, anche per l'esercizio finanziario in corso, si è provveduto a richiedere in assestato una variazione integrativa ad invarianza di spesa, quantificata in 1,095 milioni di euro.


Criteri e finalità del riparto relativo a parchi e aree marine protette

La procedura per il riparto della quota destinata agli Enti Parco nazionali, ammontante ad euro 2.755.000 (comprensivi di 690.000 euro richiesti in sede di assestamento del bilancio) e riconducibile al criterio della complessità territoriale-amministrativa delle aree protette, secondo quanto risulta dalla relazione illustrativa, è stata elaborata sulla base di tre distinti parametri:

  • la superficie occupata da ciascun Parco (rilevata dal 6° aggiornamento dell'Elenco Ufficiale delle aree naturali protette, approvato con D.M. Ambiente 27 aprile 2010). Per i parchi dell'arcipelago di La Maddalena e dell'Arcipelago toscano è stato utilizzato anche il dato relativo alla superficie di perimetrazione a mare;
  • le superfici delle zone naturali di riserva integrale (Zona A ovvero 1): si tiene conto pertanto dell'estensione complessiva della superfici che presentano un particolare pregio naturalistico e che risultano sottoposte a speciali vincoli per la fruizione;
  • il numero dei Comuni insistenti in tutto o in parte sul territorio di ciascun Parco, quale indicatore del grado di difficoltà nella gestione delle relazioni istituzionali che l'Ente Parco deve affrontare.

Si tratta dei medesimi criteri enunciati nella relazione illustrativa dello schema di riparto riferito all'esercizio 2014.

Secondo quanto risulta dalla relazione e dalla tabella allegata allo schema (v. infra), sono state assegnate quote fisse pari a 105.000 euro, 125.000 euro o 145.000 euro, sulla base dei valori assunti dai parametri suddetti ai quali sono stati applicati appositi coefficienti di ponderazione, che tengono conto del livello di importanza assegnato a ciascun parametro in rapporto con gli altri. L'allegato 1 incluso nella relazione reca una tabella esplicativa dei criteri per il riparto 2015 con l'indicazione dei coefficienti di ponderazione e dei valori assegnati a ciascun parametro.

La relazione illustrativa specifica che le somme derivanti dal riparto saranno trasferite sulla base del vaglio dei progetti presentati dagli Enti Parco per la Direttiva ministeriale 2015, per la prosecuzione delle attività in corso e/o l'avvio di nuove attività secondo le indicazioni già stabilite, fatta salva la possibilità dell'emanazione di una direttiva di aggiornamento, laddove fossero individuati progetti non inclusi nella precedente programmazione. La medesima relazione sottolinea che "gli esiti delle azioni realizzate confluiranno in un documento che formerà parte integrante della Relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 394/1991 per l'esercizio 2015 e formerà oggetto di analisi per un miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia delle politiche di settore".

L'ultima relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della legge quadro sulle aree protette (L. 394/1991) è stata presentata il 6 novembre 2014 (Doc. CXXXVIII, n. 2). 

Secondo quanto evidenziato nella relazione illustrativa, la direttiva 2015 succitata, emanata dal Ministro dell'ambiente in data 11 marzo 2015, si è posta l'obiettivo dell'ulteriore consolidamento delle attività avviate dagli Enti Parco sulla base delle precedenti direttive, con il completamento dei dati acquisiti sulla consistenza del patrimonio naturale, anche al fine di renderli disponibili e consultabili sul Portale Naturaitalia del Ministero dell'ambiente.

Si ricorda che il MATTM ha recentemente presentato al Parlamento la Relazione sull'attività svolta, i bilanci di previsione, di consuntivazione e di consistenza degli organici degli Enti Parco conclusa nel mese di luglio 2014.

Relativamente al riparto della quota destinata alle 27 aree marine protette, pari a 1.380.000 euro (comprensivi dei 405.000 euro previsti dall'assestato), la procedura e le quote individuate sono identiche all'anno precedente: le aree sono distinte in zone ASPIM (Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea) e zone non ASPIM, prevedendo per le prime una quota fissa di 70.000 euro e per le altre di 40.000 euro, come nel riparto 2014.

Le ASPIM (Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea) sono state istituite sulla base della Convenzione di Barcellona del 1978, ratificata con legge 21 gennaio 1979 n. 30, relativa alla protezione del Mar Mediterraneo dall'inquinamento, e del Protocollo relativo alle Aree Specialmente Protette e la Biodiversità in Mediterraneo del 1995 (Protocollo ASP) che prevede, al fine di promuovere la cooperazione nella gestione e conservazione delle aree naturali, così come nella protezione delle specie minacciate e dei loro habitat, l'istituzione di Aree Speciali Protette di Importanza Mediterranea (ASPIM).
Le aree marine protette italiane inserite nella lista delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea sono 10: Portofino, Miramare, Plemmirio, Tavolara-Punta Coda Cavallo, Torre Guaceto, Capo Caccia-Isola Piana, Punta Campanella, Porto Cesareo, Capo Carbonara, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre.
I diversi importi assegnati alle aree incluse nella lista ASPIM trovano giustificazione, secondo quanto argomentato nella relazione illustrativa, nel fatto che essere in tale lista "comporta un aumento di responsabilità sul controllo dell'ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie ASPIM e gli habitat in cui le specie vivono e si riproducono", che implica quindi "un lavoro costante ed oneroso attraverso il regolare monitoraggio e la salvaguardia delle specie individuate negli elenchi ASPIM".

Con riferimento alle finalità cui sono assegnate le risorse derivanti dal riparto relativo alle aree marine protette, la relazione illustrativa sottolinea che tali risorse sono destinate alle attività avviate sulla base della direttiva del Ministro dell'ambiente per il 2013 relativa ai parchi e alle aree marine protette; attività che la direttiva per il 2015 si propone di proseguire. 

Si tratta di attività - secondo quanto riportato dalla relazione illustrativa - dirette alla conservazione della biodiversità. In particolare è stato previsto lo svolgimento, in collaborazione con la Federazione Italiana Parchi e Riserve Narurali, di un processo di ricognizione e di raccolta dei dati sulle attività e sulle risorse destinate alla ricerca e al monitoraggio della biodiversità con specifico riferimento alle specie e tipi di habitat di interesse conservazionistico e/o gestionale presenti e alle attività legate allo sfruttamento sostenibile dei servizi eco-sistemici (pesca, gestione servizi, turismo), e di un'attività per l'individuazione e l'elaborazione sperimentale di un modello di eco-rendiconto naturalistico, per sviluppare, come per la fase della programmazione, una metodica standardizzata per la rendicontazione degli effetti delle azioni adottate dagli enti gestori per il contrasto alle minacce dirette ed indirette sugli habitat e sulle specie protette. La relazione illustrativa sottolinea altresì che tali attività hanno portato, oltre alla realizzazione di un archivio contenente tutti gli studi disponibili condotti dalle aree marine protette italiane, all'approvazione ad aprile 2014 di un modello sperimentale di rendiconto naturalistico.


Somme ripartite e soggetti destinatari

La seguente tabella mostra la ripartizione dello stanziamento per il 2015 tra le diverse categorie di spesa prevista dallo schema in esame.

La relazione illustrativa, per quanto riguarda la ripartizione dei fondi nel 2015, sottolinea, con riferimento alla quota assegnata agli enti parco, che le somme saranno assegnate sulla base del vaglio dei progetti presentati dagli Enti Parco per la Direttiva ministeriale 2015, per la prosecuzione delle attività in corso e/o l'avvio di nuove attività secondo le indicazioni già stabilite, fatta salva la possibilità dell'emanazione di una direttiva di aggiornamento, laddove fossero individuati progetti non inclusi nella precedente programmazione. Tale direttiva, come già ricordato, emanata dal Ministro dell'ambiente in data 11 marzo 2015, si è posta l'obiettivo dell'ulteriore consolidamento delle attività avviate dagli Enti Parco sulla base delle precedenti direttive, con il completamento dei dati acquisiti sulla consistenza del patrimonio naturale, anche al fine di renderli disponibili e consultabili sul Portale Naturaitalia del Ministero dell'ambiente.

Per le aree marine protette nazionali, la relazione precisa che dall'esercizio 2012 tutte le aree sono state dotate di un modello di programmazione standardizzato, che consente di assicurare uniformità degli standard gestionali e che le risorse sono destinate alle attività avviate sulla base della direttiva del Ministro dell'ambiente per il 2013 relativa ai parchi e alle aree marine protette, dirette (come già sottolineato nel precedente paragrafo) alla conservazione della biodiversità, tramite il monitoraggio delle specie e degli habitat e lo sviluppo di una metodica standardizzata per la rendicontazione degli effetti delle azioni adottate dagli enti gestori per il contrasto alle minacce sugli habitat e sulle specie protette.

Relativamente all'importo assegnato per l'assolvimento degli obblighi derivanti dall'adesione dello Stato alle Convenzioni internazionali, pari a complessivi 515.000 euro, 260.000 euro sono destinati alla Convenzione di Bonn sulla tutela delle specie migratorie ratificata con la legge 25 gennaio 1975, n. 874, e 255.000 euro alla Convenzione sul commercio internazionale di flora e fauna minacciate da estinzione (CITES), ratificata con la legge 19 dicembre 1983, n. 42.

Per la voce Azioni di rilevanza nazionale, la relazione sottolinea che la quota ripartita, pari ad euro 50.357, verrà compensata con eventuali ulteriori accantonamenti operati sul capitolo 1551 (p.g. 1). Le risorse imputate a questa categoria, nello specifico, secondo quanto affermato nella relazione illustrativa, saranno destinate a programmi e attività di rilevanza nazionale anche con riferimento alle azioni di valorizzazione della Carta di Roma sul capitale naturale e culturale.

La relazione illustrativa evidenzia, infine, in merito alla quota assegnata ai tre parchi minerari, che al Parco tecnologico ed archeologico delle colline metallifere grossetane, al Parco museo delle miniere dell'Amiata ed al Parco museo delle miniere di zolfo delle Marche sono state destinate risorse pari, rispettivamente, ad euro 250.000 , 250.000 e 170.000. La medesima relazione sottolinea che tali Parchi, sorti per effetto di un'apposita disposizione normativa che ne ha previsto l'istituzione con decreto ministeriale, non hanno flussi stabilizzati di risorse finanziarie, ma poichè hanno messo in campo interventi di tutela, al fine di garantire la continuità della loro azione a partire dall'esercizio 2004, compatibilmente con le necessità riferite agli Enti parco nazionali e alle marine protette, sono state individuate le quote finanziabili.


Il dettaglio degli importi attribuiti a parchi ed aree marine protette

Le due tabelle seguenti riprendono, rispettivamente, i dati esposti negli allegati A e B dello schema in esame, con riguardo al riparto della quota attribuita ai 23 parchi nazionali (euro 2.755.000, comprensivi di 690.000 euro richiesti in sede di assestamento del bilancio) e della quota attribuita alle 27 aree marine protette (euro 1.380.000, comprensivi dei 405.000 euro previsti dall'assestato).

Si segnala che il totale degli importi di 2.410.000,00 e 300.000,00 euro riportato nella tabella di cui all'allegato A è errato e che, pertanto, sarebbe opportuna la sua correzione.