CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 maggio 2012
655.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale
ALLEGATO

ALLEGATO

PROPOSTA DI RELAZIONE ANNUALE SUI BILANCI CONSUNTIVI 2007-2008, DI PREVISIONE 2008-2009 E BILANCI TECNICO-ATTUARIALI DEGLI ENTI PREVIDENZIALI PUBBLICI E PRIVATI

PREMESSA

  Concluso l'esame delle relazioni sui risultati di gestione degli enti previdenziali per il periodo 2007-2008, è opportuno svolgere alcune considerazioni sul lavoro finora svolto dalla Commissione.
  Si ricorda anzitutto che, nell'ambito dell'esame dei risultati dell'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, la Commissione ha proceduto, per ognuno degli enti sottoposti al suo controllo, all'approvazione di considerazioni conclusive sui dati dei bilanci consuntivi 2007, 2008, dei preventivi 2008 e 2009 e del bilancio tecnico-attuariale.
  L'attività relativa all'esame dei bilanci è stata svolta nel corso di 15 sedute (16 marzo 2011-30 novembre 2011), per un periodo complessivo di circa 9 ore.
  In particolare, la tipologia delle considerazioni conclusive approvate è stata la seguente:
   dieci considerazioni conclusive favorevoli relative a IPSEMA, CIPAG, IPOST, ENPAPI, FASC, ENAM, INPDAP, INAIL, INPGI (gestione separata), CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA FORENSE;
   dodici considerazioni conclusive favorevoli con osservazioni relative a ENPAM, ENPAV, ENPACL, ENPAIA, INARCASSA, EPPI, ENPAB, CASSA DEL NOTARIATO, ENPALS, ENPAF, ENASARCO, CNPADC;
   due considerazioni conclusive favorevoli con condizioni relative a CNPR, INPGI (gestione principale);
   tre considerazioni conclusive favorevoli con condizioni e osservazioni relative a INPS, ONAOSI, ENPAP.

  Sul merito delle evidenze emerse nel corso dei lavori è opportuno focalizzare i seguenti temi, meritevoli di particolare attenzione:
   1. Lo Stato di salute della previdenza pubblica;
   2. La gestione caratteristica delle Casse private (d.lgs.n.103/1996) e delle Casse privatizzate (d.lgs.n.509/1994);
   3. La situazione patrimoniale mobiliare e immobiliare delle casse dei professionisti.

1. Lo Stato di salute della previdenza pubblica.

  Al fine di fornire un quadro complessivo relativo all'andamento del sistema previdenziale pubblico negli anni considerati si fornisce di seguito il quadro emerso dall'analisi dei bilanci consuntivi 2007-2008, preventivi 2008-2009 e dei bilanci tecnici attuariali dei seguenti enti di previdenza e assistenza pubblici: INPS, INPDAP, INAIL, IPOST, IPSEMA, ENPALS, ENAM.
  Si ricorda che, con decreti del Ministro del lavoro dell'11 settembre 2008, al fine di definire il procedimento di costituzione dei c.d.a., nonché per finalità di riordino volte a definire modelli organizzativi idonei a realizzare sinergie e conseguire risparmi di spesa, sono stati commissariati l'INPS, l'INAIL, l'INPDAP, l'IPSEMA e l'ENPALS. Con tali decreti il Governo ha ritenuto di attribuire ai commissari straordinari Pag. 333i poteri e i compiti dei singoli consigli di amministrazione. Il commissariamento è durato fino al maggio 2010, pertanto le conseguenze sulla gestione degli istituti di previdenza pubblici saranno oggetto di attenzione in sede di esame dei bilanci consuntivi 2009 e seguenti.
  Prima di entrare nel merito delle evidenze emerse nel corso dell'attività di analisi e valutazione dei dati gestionali relativi al settore previdenziale pubblico, si forniscono nella tabella che segue degli indicatori relativi alla composizione patrimoniale e relativa redditività della gestione mobiliare ed immobiliare. Tali dati saranno commentati nel dettaglio nei paragrafi dedicati ai singoli enti.

TABELLA 1

VALORI PATRIMONIALI E RENDIMENTI
(importi in milioni di euro)

Enti pubblici Patrimonio complessivo netto Patrimonio immobiliare Patrimonio mobiliare Rendimento complessivo netto Rendimento immobiliare Rendimento mobiliare Anno di riferimento
INPS 39.316 307 2.135 1,4% -0,7% 1,6% 2008
INPDAP 14.440,2 786,6 14.471,8 1,5% 4,1% 1,4% 2008
IPSEMA 274,5 45,1 191,3 1,8% 7,6% 1,7% 2008
IPOST 2.433 58 1.571 1,37% -0,83% 2,2% 2008
ENPALS 2.172,6 33,38 1.841 0,67% 2,25% 0,64% 2008
INAIL 848 2,57 14.813 0,81% 3,17% 0,59% 2008
ENAM 63,97 67,47 36,08 1,05% 3,40% 0,95% 2008

* I dati del patrimonio mobiliare INPS comprendono anche le attività liquide dell'Istituto.

  Tra gli indicatori considerati di maggior rilievo per valutare la sostenibilità del sistema previdenziale pubblico nel medio-lungo periodo vi è senza dubbio il rapporto demografico iscritti/pensioni, il cui andamento negli anni considerati, registra, ad eccezione dell'ENPALS, rapporti di poco superiori all'unità.
  Nella tabella che segue sono forniti i relativi dati.

TABELLA 2
RAPPORTO ISCRITTI/PENSIONI

Enti di previdenza e assistenza pubblici Iscritti/Pensioni
Anno 2007
Iscritti/Pensioni Anno 2008  
 INPS 1,034 1,036
 INPDAP 1,33 1,37
 IPOST 1,16 1,17
 ENPALS 4,9 4,8
Pag. 334

Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS).

  Dall'analisi del bilancio consuntivo 2008 emerge un risultato economico di esercizio pari a 6.858 mln/€, in diminuzione (-0,9%) rispetto al dato riportato nel bilancio consuntivo 2007, pari a 6918 mln/€.
  Il patrimonio netto di esercizio nel 2008 ha subito un incremento del 21,13% rispetto al dato del 2007, mentre la gestione finanziaria di competenza evidenzia nel complesso un avanzo di 13.494 milioni di euro, facendo registrare un incremento del 45,4% rispetto al 2007 (9.282 milioni di euro). Tale avanzo è stato determinato in buona misura dall'aumento delle entrate contributive, in incremento rispetto al 2007 del 7,8%. Tali entrate sono costituite nel biennio considerato, per il 97,4%, dai «Contributi di pertinenza delle gestioni previdenziali e assistenziali» dell'INPS e, per la restante parte, da «Contributi di pertinenza dello Stato».
  In linea generale, può osservarsi come la crescita delle entrate contributive (+10.699 mln di euro) nel 2008 derivi principalmente dall'aumento dell'occupazione, dal contrasto all'evasione ed elusione contributiva, dall'incremento dell'aliquota contributiva della «Gestione separata parasubordinati» e da maggiori trasferimenti dal bilancio dello Stato.
  In dettaglio, l'incremento, in misura pari allo 0,8%, rispetto al 2007, del numero complessivo degli iscritti nelle gestioni amministrate ha determinato un corrispondente aumento delle entrate contributive. Le gestioni che registrano la crescita più significativa sono nel 2008: il Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD) (+0,9); la Gestione previdenziale dei commercianti e la Gestione previdenziale lavoratori parasubordinati. Ulteriori elementi che hanno consentito un incremento delle entrate contributive sono: l'aumento al 20% dell'aliquota contributiva IVS (invalidità, vecchiaia, superstiti) a carico degli artigiani e commercianti e l'aumento al 24% dell'aliquota dovuta alla Gestione parasubordinati, per i lavoratori che non risultano assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie.
  A fronte dell'aumento delle entrate contributive, si è verificato anche un aumento delle uscite per prestazioni, che sono risultate in aumento del 4,5% rispetto al 2007. Si ricorda come il numero totale delle pensioni erogate dall'Istituto – pari a 18.608.679 – risulta nel 2008 in lieve aumento (+0,6%) rispetto all'anno precedente.
  Si evidenzia inoltre che, per la copertura delle prestazioni non previdenziali a carico della «Gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali» (GIAS) – per definizione in pareggio – per l'anno 2008, vi sono stati trasferimenti dal bilancio dello Stato per 79.180 milioni di euro, con un incremento di 3.292 milioni rispetto ai 75.888 milioni del 2007.
  Per quanto riguarda il valore complessivo del patrimonio immobiliare – costituito per il 56,1% da immobili da reddito e per il 43,9% da immobili ad uso strumentale – nel biennio 2007-2008 ammonta a circa 308 milioni di euro. La gestione degli immobili da reddito nel 2008, ha comportato un aumento delle entrate del 9,26% rispetto al 2007, a fronte delle quali si è registrato tuttavia, un aumento delle spese di gestione (+3,57% rispetto al 2007), che ha determinato un risultato negativo netto di 645 mila euro (-0,7%). Al riguardo si segnala che l'ordinaria gestione del patrimonio immobiliare ha continuato ad essere curata dalla Società IGEI S.p.A., in liquidazione dal 31/12/2006.
  In materia di dismissioni, si segnala che il patrimonio retrocesso all'Istituto, a conclusione dell'operazione SCIP 2 risulta pari al 28.02.2009 a un miliardo e 186 milioni di euro. Allo stato attuale è in corso l'individuazione tramite gara di una Società di gestione del risparmio (SGR) cui affidare la costituzione del Fondo per la gestione e la vendita di tutti gli immobili residui dell'Istituto.
  Con riferimento alle attività finanziarie dell'Istituto, le immobilizzazioni finanziarie Pag. 335sono pari a 5.707 milioni di euro nel 2007 e a 5.796 milioni nel 2008 ed invariato rimane l'ammontare dei titoli emessi o garantiti dallo Stato, pari a 2.401.059,48 euro. Le disponibilità liquide registrano tra il 2007 e il 2008 un incremento pari al 23,86%, passando da 32.587 milioni a 40.362 milioni di euro; tra queste, la voce più consistente è rappresentata dalle somme giacenti presso la tesoreria dello Stato, pari a 26.993 milioni nel 2007 e a 34.744 nel 2008.
  In materia di spese di funzionamento – riconducibili ai tre macroaggregati di spesa «risorse umane», «risorse strumentali» e «acquisto di beni di consumo e di servizi» – si rileva come nel 2008 risultino in aumento del 4,2% rispetto al 2007, mentre le spese per gli organi istituzionali dell'Ente registrano un decremento del 4,2%.
  Il risultato economico, se scomposto nei risultati delle singole gestioni, evidenzia come lo stesso sia legato essenzialmente a due gestioni: la «Gestione prestazioni temporanee ai lavoratori dipendenti» e la «Gestione dei lavoratori parasubordinati», che con i loro avanzi, rispettivamente pari a 5.723 mln di euro e 8.251 mln di euro, sono riuscite a coprire i disavanzi strutturali delle altre gestioni.
  Nell'ambito del Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD), che presenta un avanzo complessivo netto di 2.446 milioni di euro, si segnala quale elemento di criticità l'andamento delle separate contabilità degli ex Fondi Trasporti, Elettrici e Telefonici che presentano consistenti disavanzi, e la cui situazione è destinata a peggiorare, considerato che ad una progressiva riduzione del numero degli iscritti si contrappone un aumento del numero delle pensioni erogate.
  Le stime del bilancio tecnico-attuariale al 1o.01.2008, riferito al periodo 2008 –2017, prefigurano buone garanzie di tenuta fino al periodo preso in esame, grazie al patrimonio netto positivo di circa 42 miliardi di euro. Si rilevano, però, squilibri nelle varie gestioni, con disavanzi gestionali nelle contabilità separate nell'ambito del Fondo pensioni lavoratori dipendenti (Trasporti, Telefonici, Elettrici ed ex INPDAI) e la situazione di confermato squilibrio delle tre gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti e coltivatori diretti). La Gestione prestazioni temporanee continua a sostenere, lungo tutto il periodo preso in esame, i saldi negativi delle suddette gestioni deficitarie, così come pure la recente Gestione separata ex articolo 2, comma 26, della legge n. 335/95 (lavoratori parasubordinati e titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa).
  Al riguardo si sottolinea come la recente crisi economica abbia determinato l'impiego dei saldi attivi della «Gestione prestazioni temporanee» non consentendo più il formarsi dei consueti avanzi di esercizio, in quanto le risorse sono state impiegate nelle finalità istituzionali con particolare riferimento alle prestazioni riguardanti il mercato del lavoro.
  In conclusione, la Commissione, per gli esercizi considerati, ha rilevato la necessità che l'Istituto segnali alle istituzioni competenti tutte le misure idonee a raggiungere e/o a mantenere l'equilibrio gestionale dei vari comparti amministrati, ponendo in essere le opportune misure di risanamento delle tre Gestioni speciali dei lavoratori autonomi, strutturalmente deficitarie e valutando altresì con attenzione, nell'ambito del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, i disavanzi delle separate contabilità degli ex Fondi Trasporti, Elettrici e Telefonici destinati a peggiorare ulteriormente, considerato che, ad una progressiva riduzione del numero degli iscritti, si contrappone un aumento del numero delle pensioni. Infine, è stata rilevata l'opportunità di ridurre i costi di gestione dell'Istituto.
  Le stime relative all'anno 2009 prevedono, rispetto al 2008, un aumento sia delle entrate contributive in misura pari all'1,24%; sia dei trasferimenti attivi del 3,96%, sia delle spese istituzionali del 3,94%. Per quanto riguarda le previsioni relative alla gestione immobiliare e mobiliare dell'Istituto, si ipotizza un incremento dell'ammontare totale delle immobilizzazioni in misura pari al 5,31%, rispetto Pag. 336all'anno precedente, ed un incremento del 4% delle disponibilità liquide. Per quanto riguarda infine la situazione patrimoniale, è previsto un decremento del 22,61% dell'avanzo finanziario complessivo ed un incremento del 27,19% del risultato netto di esercizio.

Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica (INPDAP).

  Per quanto riguarda l'Inpdap, emerge, con riferimento all'andamento della gestione generale nel 2008, un decremento del 23,28% del patrimonio netto rispetto al dato del 2007. Inoltre, il 2008 è stato caratterizzato da un disavanzo d'esercizio di circa 5 milioni 317 mila euro, in aumento del 7,5% rispetto all'anno precedente. Tale squilibrio ha connotazioni strutturali riferibili ai processi di riordino delle pubbliche amministrazioni, con particolare riguardo al blocco delle assunzioni nel pubblico impiego che, sottraendo alla previdenza nuovi dipendenti pubblici potenziali contribuenti, aggravano il rapporto iscritti/pensioni.
  Tuttavia, nel 2008, si rileva un aumento delle entrate contributive in misura pari al 7,3% rispetto all'anno precedente, dovuto a significativi flussi contributivi determinati dagli aumenti contrattuali ed ai conseguenti conguagli. All'aumento delle entrate contributive corrisponde tuttavia un incremento ancora maggiore della spesa per prestazioni di natura pensionistica, in misura pari al 5,39%, dovuta sia al maggior numero di nuove pensioni a fine esercizio, sia al maggior importo medio delle stesse.
  Di conseguenza, nel 2008, anche la spesa per i trattamenti di fine servizio (TFS), i trattamenti di fine rapporto (TFR) e le assicurazioni sociali vita è aumentata in misura pari al 13,30% rispetto al 2007.
  Dall'analisi dei dati di bilancio emerge come il complesso delle entrate contributive non risulti sufficiente a coprire la spesa per prestazioni cui si è fatto fronte nel 2007 con i trasferimenti provenienti dalla fiscalità generale, per un importo pari a 1588 milioni di euro. Nel 2008 invece si è fatto ricorso all'utilizzo dell'avanzo di amministrazione per coprire tale spesa, essendo venuto meno, a decorrere da tale anno, l'apporto residuale dello Stato a seguito di uno specifico intervento normativo (articolo 2, L. n. 244 del 2007).
  Al riguardo si rileva che la predetta normativa ha fatto anche venire meno il principio del pareggio obbligatorio per la gestione dei trattamenti pensionistici dei dipendenti dello Stato, accentuando gli squilibri di parte corrente nei bilanci consuntivi dell'Istituto. In luogo dei trasferimenti previsti nella legge n. 335 del 1995 alla Cassa dei trattamenti pensionistici ai dipendenti statali, l'Istituto può ricevere anticipazioni di tesoreria ai sensi dell'articolo 35, comma 7, della legge n. 448 del 1998. Pertanto, nel 2008 è stata chiesta al Ministero dell'economia e delle finanze un'anticipazione pari a 3620 milioni di euro, la cui restituzione si prevede di effettuare nel 2009.
  Nell'ambito degli oneri connessi alle prestazioni istituzionali, la spesa per le prestazioni pensionistiche nel 2008 risulta in aumento rispetto all'anno precedente, con un incremento pari al 5,39% dovuto ad una serie di fattori quali: la perequazione automatica (con una rivalutazione dell'1,7% di tutte le pensioni vigenti al 31/12/2007); il maggior numero dei trattamenti corrisposti (+1,4%); l'aumento del valore medio delle nuove pensioni erogate dal 2008 (+ 2,7% circa ) ed infine la più alta attesa di vita media degli assistiti.
  Per quanto riguarda le prestazioni sociali e creditizie, si evidenzia come nel bilancio consuntivo 2008, in considerazione della diminuzione delle disponibilità, a fronte di un forte incremento della domanda, si è registrato un elevato numero di richieste non accolte, con un decremento delle prestazioni erogate del 29,17%.
  Relativamente al patrimonio immobiliare, si precisa che oltre il 60% dello stesso presenta una destinazione strumentale e il rendimento netto conseguito risulta pari al 3,9% nel 2007 e al 4,1% nel Pag. 3372008. In materia di dismissioni, si segnala come a conclusione dell'operazione di cartolarizzazione SCIP 2 siano retrocessi all'Istituto immobili per un valore totale pari a 645.405.327.
  Con riferimento al patrimonio mobiliare, le immobilizzazioni finanziarie rappresentano nei due esercizi considerati, rispettivamente, il 66% e il 70% dell'attivo patrimoniale. I valori mobiliari iscritti in questa voce di bilancio sono riconducibili a partecipazioni e crediti verso imprese collegate e controllate, altri titoli e crediti finanziari, tra i quali prestiti e mutui concessi agli iscritti e al personale. In particolare, nel 2008, tra le partecipazioni sono comprese quote di Fondi immobiliari Alpha, Beta e Aristotele, azioni di Meliorbanca s.p.a. e FIMIT e Titoli di Stato conferiti in gestione dinamica a singoli gestori. Il rendimento netto complessivo della gestione mobiliare è pari all'1,36% nel 2007 e all'1,41% nel 2008.
  Le disponibilità liquide, che costituiscono la seconda voce più consistente dell'attivo dello stato patrimoniale (30,5% nel 2007 e 27% nel 2008), registrano nel 2008 una diminuzione del 10,29%.
  Per quanto concerne le spese di funzionamento dell'Istituto, si registra in linea generale un tendenziale contenimento delle stesse, ad eccezione di quelle relative alle utenze.
  Da tali dati emergono con grande evidenza le difficoltà che l'Istituto dovrà affrontare nel prossimo futuro per garantire la sostenibilità finanziaria del sistema.
  Infine, come rilevato nella relazione di sintesi del Presidente al bilancio consuntivo 2008, appare opportuno un intervento legislativo volto a consentire l'iscrizione all'Istituto sia dei dipendenti di tutti i datori di lavoro aventi natura giuridica pubblica, sia di quelli che comunque gestiscono una pubblica funzione e che attualmente versano i contributi ad altri enti previdenziali, al fine di acquisire nuove entrate contributive; potendosi pervenire in tal modo ad un incremento di circa 300.000 nuovi iscritti e ad un gettito triennale di circa 4.400 milioni di euro ed omogeneizzando i comportamenti contributivi quando il «committente» è una struttura pubblica o comunque opera nel settore dei pubblici servizi.
  In conclusione, la Commissione, pur esprimendo un parere favorevole sui bilanci esaminati, ha sottolineato l'esigenza di adottare nelle sedi competenti tutte le iniziative necessarie a garantire nel breve e nel lungo periodo l'equilibrio della gestione finanziaria dell'Istituto.
  Infine, con riferimento ai dati contenuti nel preventivo 2009, in relazione ai costi si evidenzia rispetto al consuntivo 2008 un incremento del totale delle prestazioni istituzionali del 2,54%; una crescita del 2,90% delle spese correnti e la diminuzione fino alla metà delle uscite in conto capitale (-57,91%).
  Per quanto riguarda i ricavi si prevede che il totale delle entrate contributive subisca un decremento dell'1% rispetto a quanto indicato nel consuntivo 2008; mentre le entrate in conto capitale sono previste in crescita del 69%.

Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL).

  Relativamente alla gestione economico- patrimoniale, l'Istituto nel 2008 presenta un disavanzo economico generale pari a –3.345.648.128 euro, con un risultato differenziale rispetto all'anno 2007 del –310%, anno in cui si è manifestato un attivo di 1.592.813.191 euro. Come riportato nella relazione del Presidente al bilancio consuntivo 2008, tale disavanzo è stato determinato dall'applicazione dei nuovi coefficienti di capitalizzazione delle rendite – calcolati al tasso tecnico del 2,5% – che ha determinato un rilevante incremento delle riserve matematiche rispetto a quelle dell'anno 2007 e dei precedenti esercizi ed ha comportato, dal punto di vista economico, un accantonamento straordinario di bilancio di circa 5765 milioni di euro.
  Tuttavia, nella stessa relazione, l'evento viene definito di «carattere straordinario», comportando riflessi sul conto economico del solo esercizio 2008 ed incidendo in maniera più marginale sugli Pag. 338esercizi futuri, in cui si prevedono accantonamenti di circa 450 milioni di euro annui; si evidenzia a tal proposito che le stime riportate nel bilancio preventivo 2009 riportano un risultato economico di 1.500.223.000 euro.
  Con riferimento alla gestione caratteristica, l'andamento del numero degli iscritti totali presenta un tasso decrescente pari a –0,78%, con stime per il 2009 del –12,18%.
  Il gettito contributivo registra un trend positivo nel 2008, con un incremento del 4,2% rispetto all'anno precedente, mentre le uscite per prestazioni risultano in lieve diminuzione nel 2008 (-1,09%).
  In riferimento agli indici di equilibrio finanziario dell'Istituto, è stato calcolato il grado di copertura delle entrate contributive rispetto alle uscite contributive, che indica come nel periodo in esame, 2007-2009, le entrate contributive correnti risultino mediamente superiori a 1,5 volte la spesa per prestazioni.
  Con riferimento alle attività finanziarie, il patrimonio mobiliare registra un rendimento netto dello 0,76% nel 2007 e dello 0,59% nel 2008 e, in ambedue gli esercizi considerati, la componente liquida rappresenta oltre il 95% del totale. Occorre a tal proposito ricordare che le disponibilità liquide, sono quasi tutte prive di redditività in quanto giacenti (ex lege n. 720 del 1984) su conti infruttiferi della Tesoreria dello Stato, che ha redditività complessiva inferiore all'1%.
  Il patrimonio immobiliare dell'Istituto, che presenta per il 40% una destinazione strumentale, registra nel 2008 una diminuzione del 62,66% rispetto al 2007, da attribuirsi unicamente alla diminuzione della voce «Immobilizzazioni in corso ed acconti» che, in base alla nuova disciplina degli investimenti degli enti previdenziali (ex l. n. 244 del 2007) prevede la cancellazione – dalla predetta voce – delle somme accantonate per i piani di impiego approvati dai ministeri vigilanti negli anni precedenti. In materia di dismissioni immobiliari si segnala come a conclusione dell'operazione di cartolarizzazione SCIP 2 il valore totale degli immobili retrocessi all'Istituto, al 28.02.2009, risulta pari a circa 310 milioni di euro.
  Infine per quanto riguarda la gestione del patrimonio, si rileva come l'Istituto nel 2008 registri un ammontare di residui attivi in incremento dell'8,10% rispetto al 2007, tra cui si annoverano: i crediti verso gli utenti e i clienti (per premi e contributi di assicurazione); i crediti verso lo Stato e altri soggetti pubblici ed, infine, i crediti relativi alla gestione immobiliare.
  Per quanto attiene alle spese di gestione, nel 2008, si registra un incremento del 3,9% rispetto al 2007. Al riguardo si precisa che il 55% di tali costi è costituito da spese per il personale in servizio, con una quota in leggero aumento (+0,20%) rispetto al 2007. Le spese di competenza per gli organi statutari registrano invece nel 2008 una diminuzione rispetto all'anno precedente.
  Infine, per quanto concerne l'efficienza della gestione, si può rilevare lo sforzo dell'Istituto nella riduzione dei tempi medi di erogazione delle prestazioni che, nel periodo considerato, si riducono sia per le rendite dirette da infortuni, sia per i trattamenti economici temporanei.

Istituto Postelegrafonici (IPOST).

  Dall'analisi dei documenti contabili si evincono dati economico-finanziari di segno positivo, a testimonianza del fatto che l'Ente è solido finanziariamente ed ha pienamente adempiuto i suoi compiti istituzionali senza ricevere alcun trasferimento statale sino alla sua soppressione.
  In particolare, dall'analisi del consuntivo 2008, emerge un risultato netto di esercizio positivo, seppure in diminuzione del 50,2% rispetto al consuntivo 2007. Tale riduzione è legata ad una contrazione della «differenza fra valore e costi della produzione» (-66,8%) e ad un decremento del «totale oneri e proventi finanziari» (-28,3%). L'avanzo di amministrazione nel 2008 registra un incremento dell'1,28% rispetto all'avanzo ottenuto nel 2007, mentre l'avanzo finanziario di competenza per Pag. 339lo stesso anno è in diminuzione del 40% rispetto all'avanzo fatto registrare nell'anno precedente.
  Si rileva come il conto consuntivo dell'Istituto, per l'esercizio 2008, sia stato contraddistinto principalmente dall'applicazione della normativa relativa agli sgravi contributivi e dalla gestione del Fondo di solidarietà presso l'INPS; dagli effetti delle operazioni di cartolarizzazione di alcuni immobili; nonché dall'applicazione di tutte le normative di legge che riguardano i pensionati a basso reddito.
  Per quanto riguarda la gestione caratteristica, emerge, per ciò che concerne l'andamento demografico dell'Istituto, che il valore medio del numero degli iscritti nel 2008 è pari 154.327, mentre i pensionati sono 128.817. Sulla base di tali dati, il rapporto iscritti/pensioni è pari, nel 2008, a 1,17, mentre nel 2007 risultava essere di 1,16.
  Relativamente alla situazione economico-patrimoniale dell'Ente, dall'analisi dei dati si evince che il valore delle immobilizzazioni materiali nel 2008 registra un decremento del 3,24% rispetto al bilancio consuntivo dell'anno precedente e risulta composto in maniera praticamente esclusiva dalla voce «terreni e fabbricati», pari al 96,88% dell'ammontare totale.
  Per quanto riguarda il patrimonio immobiliare dell'Ente ad uso diverso da quello strumentale, nella relazione del Commissario straordinario al bilancio consuntivo 2008 si evidenzia che – a seguito delle due operazioni di cartolarizzazione SCIP1 e SCIP2 – l'Ente detiene circa 366 immobili residenziali non istituzionali non ancora cartolarizzati, costituiti prevalentemente da soffitte e cantine, che saranno dismessi previa nuova valutazione.
  Con riferimento alle attività finanziarie, si evidenzia come l'Istituto nel 2008 detiene disponibilità liquide per un importo pari a 1.529,173 milioni di euro (1.443,680 nel 2007), di cui 1.394,249 milioni (pari al 91,18% del totale) sono depositati su conto corrente infruttifero presso la Tesoreria centrale dello Stato, e 75,463 milioni (4,93% del totale) in disponibilità presso la stessa Tesoreria per ricavi provenienti dalla vendita degli immobili cartolarizzati.
  Per quanto attiene alla sostenibilità di lungo periodo, dall'analisi del bilancio tecnico al 31.12.2008, che reca proiezioni fino al 2038, emerge in merito alla situazione economico-patrimoniale della gestione quiescenza che il patrimonio netto presenta, per la prima volta, un valore negativo al termine dell'anno 2021, raggiungendo alla fine del periodo considerato un deficit pari a circa 12,616 miliardi di euro. Le altre cinque gestioni (assistenza, cassa integrativa, fondo credito, mutualità, immobili) non presentano invece alla fine del trentennio considerato saldi negativi.
  Infine, con riferimento alle previsioni relative al 2009, emerge che, rispetto al 2008 le entrate complessive sono date in diminuzione dell'1,08%, mentre le entrate contributive sono date in aumento del 7,98%. Sul fronte della spesa, quella previdenziale risulta in aumento del 4,82% rispetto all'anno precedente. Infine, l'avanzo finanziario complessivo si prevede in crescita del 35,8% rispetto al bilancio consuntivo 2008.

Istituto di previdenza per il settore marittimo – (IPSEMA)

  Per quanto riguarda l'analisi dei bilanci consuntivi relativi al biennio 2007-2008, le risultanze finali finanziarie, economiche e patrimoniali sono tutte di segno positivo.
  In particolare, dal raffronto tra il consuntivo 2007 e il consuntivo 2008 si evince un avanzo di parte corrente in aumento del 12%; un avanzo finanziario di esercizio in crescita del 19,5%; un avanzo economico d'esercizio, al netto delle imposte, del 33,8%.
  Si segnala come i risultati positivi di gestione sono stati realizzati nonostante la riduzione dell'aliquota contributiva media di circa il 10%, che ha comportato un risparmio di circa 7 mln di euro, ripartito tra lo Stato e le imprese marittime.
  Si segnala altresì come la riserva matematica aumenta nel 2008 dell'8,7% rispetto all'anno precedente e la copertura Pag. 340assicurativa, intesa quale differenziale tra contributi e prestazioni erogate, risulta in aumento del 9,4% rispetto all'esercizio 2007.
  Per quanto riguarda il patrimonio mobiliare dell'Istituto, costituito esclusivamente da titoli di Stato italiani, esso risulta pari a circa 63 mln di euro che, peraltro, offrono una redditività modesta.
  Per quanto attiene al patrimonio immobiliare, si rileva come esso allo stato attuale presenti un valore complessivo pari a circa 45 mln di euro, in conseguenza della notevole riduzione dello stesso, negli esercizi precedenti, a seguito delle due operazioni di cartolarizzazione SCIP1 e SCIP2 con le quali sono stati conferiti immobili per un valore, iscritto a bilancio, pari a circa 59 mln di euro, ricevendo quale prezzo di trasferimento la somma di circa 49 mln di euro. La differenza fra i due valori è stata classificata in bilancio come un credito nei confronti della SCIP.
  L'Ente ha recepito l'esortazione della Corte dei Conti al contenimento delle spese per incarichi professionali e consulenze che si sono ridotte del 14% nel 2007 rispetto al 2006 e del 10% nel 2008 rispetto al 2007.
  Per quanto riguarda la sostenibilità di lungo periodo, dal bilancio tecnico al 31/12/2007 recante proiezioni fino al 2027, si evince che il risultato di esercizio, anche se negativo per un breve periodo, è tendenzialmente in aumento nel corso degli anni, fino a diventare ampiamente positivo negli ultimi due anni di analisi.
  Infine, con riferimento al bilancio di previsione 2009, in relazione ai costi si rileva un incremento del totale generale delle uscite dell'1,01% rispetto alle previsioni definitive di competenza dell'anno finanziario 2008.
  Per quanto riguarda le entrate, si evidenzia, rispetto al 2008, un incremento dello 0,58% del totale generale; un lieve decremento del totale generale delle entrate correnti (-0,54%), mentre si registrano lievi incrementi del totale generale delle entrate partite di giro (1%) e del totale generale delle entrate in conto capitale (0,32%).

Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo e gli sportivi professionisti (ENPALS).

  Dall'analisi dei dati di bilancio emerge come il 2008 sia stato caratterizzato da un risultato di esercizio in decremento del 26,01% rispetto all'anno precedente e tale risultato deriva principalmente da una riduzione dei ricavi del 5,47% e da un incremento dei costi del 2,95%. Come riportato nella relazione del Collegio dei sindaci allegata al Rendiconto generale del 2008, il maggiore avanzo registrato nel 2007 è anche frutto delle operazioni di eliminazione di residui passivi.
  In riferimento allo stato patrimoniale dell'anno 2008, il totale dell'attivo risulta in crescita dell'8,68% rispetto all'esercizio precedente. Tale variazione è dovuta principalmente ad un incremento del 30,03% delle disponibilità liquide. Lo stato patrimoniale passivo risulta in decremento del 35,79%, evidenziando una notevole diminuzione dei residui passivi. Il patrimonio netto dell'ente registra un incremento del 15,75% rispetto al valore del 2007, dovuto sia al proprio fondo di dotazione, sia agli avanzi di esercizio portati a nuovo.
  Per quanto attiene alla gestione mobiliare, l'Ente, a seguito delle indicazioni del Ministero vigilante e della Corte dei Conti circa il contenimento di rischi sistemici ed operativi associati all'attività di investimento in hedge funds che era stata portata avanti nel passato, ha proceduto ad un impiego delle disponibilità in gestioni più in linea con la nuova asset allocation assunta. Nel complesso, le attività mobiliari dell'ENPALS ammontano a circa 1 mld 638 mln di euro nel 2007 e a circa 1 mld 841mln di euro nel 2008; tra queste la voce più consistente è rappresentata dalle attività liquide presso la Tesoreria centrale per una somma pari a circa 763 mln di euro nel 2007 e a circa 963 mln nel 2008 (con un incremento del 26%). Tra gli investimenti in attività finanziarie fruttifere la parte più rilevante è costituita dalle obbligazioni governative nazionali (pari a Pag. 341circa 138 mln di euro nel 2007 e a circa 137 mln euro nel 2008) e da quote di fondi immobiliari.
   Per quanto riguarda le dismissioni, si segnala che l'Ente alla fine del 2008 risultava aver alienato complessivamente 162 unità immobiliari delle originarie 204 comprese nella seconda operazione di cartolarizzazione SCIP 2, per un controvalore incassato dalla società SCIP di euro 50.169.036,24 euro.
  In merito alla gestione previdenziale, gli iscritti all'Ente risultano essere 283.356 nel 2007 e 279.315 nel 2008, facendo registrare un decremento di 4.041 unità, imputabile anche all'attenuarsi degli effetti inizialmente prodotti dalle misure adottate dall'Ente in collaborazione con la SIAE per contrastare l'evasione contributiva. Il numero delle pensioni erogate presenta una lieve diminuzione nel 2008, mentre il rapporto tra iscritti e pensioni è pari a 4,9 nel 2007 e a 4,8 nel 2008.
  Il gettito contributivo registra un trend positivo, con un incremento pari al 6,3% nel 2008 rispetto all'anno precedente, mentre la spesa previdenziale registra nel medesimo anno un aumento del 2,9%. Il saldo previdenziale registra un tasso di crescita pari al 17,7% tra il 2007 e il 2008.
  Dall'analisi del bilancio tecnico al 25/05/2009, risulta assicurata per il prossimo trentennio la sostenibilità finanziaria sia del Fondo pensione lavoratori dello spettacolo, sia del Fondo pensione sportivi professionisti.
  Infine, con riferimento al bilancio di previsione 2009, in relazione ai costi si prevede un incremento delle prestazioni istituzionali di 32 milioni di euro rispetto all'esercizio 2008 (+3,7%), sostanzialmente legato all'aumento del numero dei pensionati. Si ipotizza inoltre che le uscite correnti di competenza registrino un aumento del 5,50% rispetto ai dati del precedente consuntivo.
  Sul versante dei ricavi si prevede, rispetto al 2008, un decremento sia dell'avanzo economico del 32,7%, sia delle entrate correnti del 2,82%.

Ente nazionale di assistenza magistrale (ENAM).

  L'Enam rappresenta l'unico ente pubblico che eroga esclusivamente prestazioni assistenziali ai propri iscritti che sono, obbligatoriamente, gli insegnanti e i direttori didattici a tempo indeterminato delle scuole elementari e materne statali in attività di servizio. Gli iscritti mantengono il diritto alle prestazioni anche dopo il collocamento in pensione. L'Enam eroga ai propri iscritti prestazioni sia sotto forma di contributi economici che di servizi nei settori sanitario, scolastico, culturale, climatico e creditizio.
  Gli iscritti versano un contributo mensile pari allo 0,80% dello stipendio base. il numero di iscritti nel biennio 2007-2008 ammontava a circa 340 mila, anche se la platea dei beneficiari delle prestazioni assistenziali risultava più ampia, pari a circa 1,3 milioni di persone, considerando i familiari e i pensionati.
  Dall'analisi dei bilanci consuntivi, emerge come la gran parte delle entrate serve a coprire sia la spesa per prestazioni pari, nel 2007, a circa 35 mln di euro e, nel 2008, a circa 50 mln di euro, sia le spese di amministrazione che, nel biennio 2007-2008, oscillano tra gli 8 mln e i 7,5 mln di euro. Tra le spese di amministrazione la voce più consistente è rappresentata dalla spesa per il personale, pari a circa 5 mln di euro, per ciascuno degli anni 2007-2008. Il patrimonio immobiliare dell'Ente genera annualmente entrate pari a circa 59.000,00 euro e, nel complesso, il rendimento netto risulta contenuto in assenza di investimenti immobiliari fruttiferi.
  Per quanto riguarda il patrimonio mobiliare, esso è costituito interamente da liquidità ed è completamente dedicato alla gestione di cassa. Sono assenti investimenti in attività finanziarie e le rendite sono costituite dagli interessi bancari sulle somme depositate.
  Dallo stato patrimoniale dell'ente si evince: un decremento delle «attività» in misura pari all'1,34% nel biennio considerato Pag. 342ed un aumento delle passività in misura pari al 29,78%. Nel medesimo periodo, il patrimonio netto diminuisce notevolmente in misura del 18,13% a causa delle perdite di esercizio. Dai conti economici dell'ente relativi al biennio in esame si evince un livello dei costi costantemente superiore a quello dei ricavi e tale da determinare una perdita d'esercizio pari a circa 11 mln di euro per l'anno 2008.

2. La gestione caratteristica delle Casse dei professionisti.

  Per quanto attiene alle Casse di previdenza del liberi professionisti, bisogna distinguere la situazione delle Casse privatizzate con il decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509 da quella delle Casse già nate private con il decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, perché presentano situazioni sostanzialmente diverse, sia per la modalità di calcolo delle prestazioni, sia per il sistema di gestione finanziaria, con conseguenze differenziate in termini di sostenibilità e di adeguatezza delle prestazioni. Per entrambe le tipologie evidentemente l'obiettivo da perseguire è quello della stabilità finanziaria di medio-lungo termine coniugata con l'adeguatezza delle prestazioni.

2.1. Le Casse privatizzate (decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509).

  Relativamente alle Casse privatizzate occorre evidenziare che, vigendo ancora in una certa misura una gestione previdenziale basata sul regime della ripartizione – ovvero su un meccanismo di solidarietà tra le generazioni – un fattore decisivo in termini di sostenibilità è dato dall'evoluzione della collettività degli iscritti, nei suoi aspetti non solo quantitativi, ma anche qualitativi, attinenti cioè alla effettiva capacità reddituale e quindi contributiva delle nuove generazioni di liberi professionisti.
  Dall'analisi dei bilanci consuntivi 2007-2008 risulta che l'andamento del numero degli iscritti di gran parte delle Casse ex decreto legislativo n. 509 presenta tassi di crescita tendenzialmente in aumento, particolarmente rilevanti per la Cassa forense (che passa da 136.818 nel 2007 a 144.070 nel 2008 con un incremento del 5,3%), per l'INARCASSA (143.851 unità nel 2008, contro le 138.124 unità dell'esercizio precedente con un incremento del 3,4%) e la CNPADC (47.322 nel 2007 e 49.700 nel 2008 con un incremento del 5%); in incremento risultano anche l'ENPACL (22.225 nel 2007 e 22.897 nel 2008), ENPAM (da 558.355 a 571.204), la CIPAG (93.487 nel 2007 e 94.486 nel 2008), l'ENPAV (da 24.902 a 25.478), l'ENPAF (da 74.342 a 76.466) e l'INPGI-gest. princ. (da 19.265 a 19.809). Pressoché stabile risulta il numero dei notai (che, determinato in un contingente fisso periodicamente aggiornato dal Ministero della Giustizia, risulta nel 2008 pari a 4.675), mentre una inversione negativa – a conferma di un tendenza già presente nei precedenti anni – si riscontra per la CNPR (29.297 nel 2007 e 28.659 2008, –2,17%) e per l'ENASARCO (271.093 nel 2007 e 264.576 nel 2008, –2,4%); per quest'ultimo ente in particolare si conferma un trend decrescente dovuto principalmente alla particolare gestione degli iscritti silenti (definiti come coloro che non contribuiscono da più di tre anni), il cui numero risulta piuttosto elevato e con tassi di variazione sempre positivi: il che mette in evidenza un problema più volte sollevato circa l'adeguatezza dei requisiti di iscrizione e di contribuzione utili a percepire la prestazione.
  Proprio in virtù di un ancora presente principio di ripartizione, un indicatore ritenuto significativo al fine di valutare la sostenibilità di tali Casse è costituito dal rapporto tra contribuenti e numero di trattamenti pensionistici; nella tabella che segue vengono riportati i valori relativi all'esercizio 2008.

Pag. 343

TABELLA 1

INDICE CONTRIBUENTI/TRATTAMENTI PENSIONISTICI – ANNO 2008

CONTRIBUENTI/  
PENSIONI  
ENASARCO 2,4   
ENPACL 3,9   
ENPAM – FONDO QA 4,1   
ENPAM – FONDO QB 6,0   
ENPAM–FMG (Medicina generale) 2,7   
ENPAM – FSA (Specialisti ambulatoriali) 1,5   
ENPAM – FSE (Specialisti esterni) 0,8   
CASSA FORENSE 5,4   
CASSA GEOMETRI 3,8   
INARCASSA 11,0   
CASSA NOTARIATO 4,5   
CASSA COMMERCIALISTI 9,8   
CASSA RAGIONIERI 4,2   
ENPAF 2,9   
ENPAV 4,3   
INPGI (gest. principale) 3,2   

  Tale indicatore assume un significato particolare soprattutto in un'ottica di gestione a ripartizione pura, che prevede cioè il pagamento delle pensioni correnti mediante i contributi correnti. È evidente che un tale principio non può essere perseguito da quegli enti che, per effetto della loro attuale distribuzione dei contribuenti e della previsione sui futuri nuovi contribuenti, vedranno nel corso del tempo drasticamente ridursi il rapporto contribuenti/pensioni. È in un tal senso che una particolare attenzione ai fini della sostenibilità finanziaria deve essere posta nei confronti di quelle Casse privatizzate per le quali è prevedibile nel futuro una riduzione di nuovi contribuenti, nel qual caso è evidente che nel corso del tempo risulterà disponibile una sempre minore quantità di contributi correnti per pagare le pensioni correnti.
  Per tali enti risulta quindi assolutamente necessaria l'introduzione di una riserva patrimoniale adeguata, ben superiore alla riserva legale attualmente prevista, e che dovrà essere utilizzata assieme ai suoi rendimenti per pagare una congrua parte della pensione dei futuri pensionati, attualmente giovani contribuenti, in modo da mantenere una sostanziale stabilità del trattamento pensionistico nel corso del tempo. È infatti da ritenere che quando questi andranno in pensione, il basso valore del rapporto tra contribuenti e pensionati non consentirà di pagare prestazioni adeguate mediante l'utilizzo dei soli contributi correnti. Si ricorda a tal proposito Pag. 344la recente introduzione ex articolo 24, comma 24, del decreto legge n.201 del 2011, dell'obbligo di sostenibilità a 50 anni dei bilanci tecnici, al fine di garantire l'equilibrio tra entrate contributive e spesa per prestazioni pensionistiche.
  Anche in virtù di ciò il permanere di detti squilibri indica l'opportunità di ulteriori aggiustamenti nelle modalità di calcolo delle prestazioni e nei livelli di contribuzione previsti, squilibri che emergono anche dalle risultanze ricavabili dai bilanci tecnici – redatti ai sensi del comma 763 dell'articolo 1, comma 763, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (finanziaria 2007) – di ciascun ente in base alle previsioni legislative e regolamentari vigenti al periodo considerato, e di cui si da conto nella tabella sottostante.

TABELLA 2

INDICAZIONI DAI BILANCI TECNICI DELLE CASSE EX D. LGS. 509/1994

Anno
bilancio
tecnico
Saldo previdenziale – primo anno negativo Saldo corrente – primo anno negativo Patrimonio – primo anno negativo
ENASARCO 31/12/2006 2027 2036 Sempre positivo(b)
ENPACL 31/12/2006 2018 2020 2040
ENPAM – FONDO QA 31/12/2006 2020 2021 2030
ENPAM – FONDO QB 31/12/2006 2025 2028 2044
ENPAM – MG 31/12/2006 2021 2021 2030
ENPAM – FSA 31/12/2006 2020 2021 2029
ENPAM – FSE 31/12/2006 2007 2007 2010
CASSA FORENSE 31/12/2006 2029 2032 2044
CASSA GEOMETRI 31/12/2006 2027 2036 2054
INARCASSA 31/12/2006 2024 2031 2043
CASSA NOTARIATO 31/12/2006 2035 Sempre positivo(b) Sempre positivo(b)
CASSA
COMMERCIALISTI

31/12/2006

2034(a)

Sempre positivo(b)

Sempre positivo(b)
CASSA RAGIONIERI 31/12/2006 2032(c) 2032(c) Sempre positivo(b)
ENPAF 31/12/2006 Sempre positivo(b) Sempre positivo(b) Sempre positivo(b)
ENPAV 31/12/2006 2022 2025 2037
INPGI (gest. princ) 31/12/2006 2020(d) 2024(e) Sempre positivo(b)

(a): Secondo i dati del bilancio tecnico il saldo previdenziale tornerebbe positivo nel 2049.
(b): Positivo per tutto il periodo di valutazione.
(c): Secondo i dati del bilancio tecnico il saldo previdenziale e il saldo corrente tornerebbero positivi nel 2039.
(d): Secondo i dati del bilancio tecnico il saldo previdenziale tornerebbe positivo nel 2044.
(e): Secondo i dati del bilancio tecnico il saldo previdenziale tornerebbe positivo nel 2043.

Pag. 345

  Sulla base dei dati desumibili dai Bilanci tecnici emerge in particolare che quattro delle cinque gestioni ENPAM non rispettano il requisito di stabilità trentennale ed esauriscono le proprie riserve patrimoniali entro il 2030. Si evidenzia inoltre che Cassa forense, Cassa geometri, Enpacl, Enpav e la quota B del Fondo di previdenza generale dell'Enpam esauriscono il patrimonio prima del 2056 per cui, in base alla normativa che prevede l'equilibrio almeno trentennale delle casse, non sarebbero in grado di garantire le prestazioni pensionistiche ad un nuovo iscritto.
  Dall'esame dei bilanci consuntivi 2007 e 2008 si desume peraltro una presa di consapevolezza da parte di alcuni enti relativa all'esigenza di consolidamento dell'equilibrio di lungo periodo che – nel corso degli esercizi considerati – hanno introdotto o hanno in corso di approvazione opportune modifiche regolamentari finalizzate al raggiungimento di tale obiettivo attraverso un affievolimento del principio di ripartizione e relativo rafforzamento del criterio di calcolo contributivo, anche prevedendo aumenti dell'anzianità contributiva e dell'età pensionabile, nonché di innalzamenti dell'aliquota per il calcolo del contributo soggettivo.
  In particolare, tra le riforme approntate negli esercizi oggetto di esame, si evidenzia che:
   l'Enpacl nel giugno 2008 ha approvato una serie di modifiche regolamentari attraverso l'istituzione di un contributo facoltativo aggiuntivo volto ad incrementare il montante di capitalizzazione e l'introduzione di cinque diverse fasce di contribuzione – rispondenti al principio di gradualità – che tengono conto dell'anzianità di iscrizione;
   la Cassa forense ha deliberato nel settembre 2008 la previsione di un aumento dell'aliquota sia del contributo soggettivo che di quello integrativo e l'innalzamento dell'età pensionabile a 70 anni con un regime transitorio dal 2011 al 2021;
   la Cassa geometri ha disposto a decorrere dal 1o gennaio 2007 il progressivo incremento dell'aliquota della contribuzione soggettiva, fissata nella percentuale del 10% per il 2007 con un successivo aumento biennale dello 0,5% a decorrere dal 2008 sino ad arrivare al 12% nel 2014, congiuntamente ad un innalzamento dell'età anagrafica a 67 anni per la pensione di vecchiaia (a decorrere dal 2013);
   l'INARCASSA ha deliberato nel luglio 2008 un pacchetto di modifiche che prevedono un aumento dell'aliquota di contribuzione soggettiva pari a un punto percentuale all'anno (fino ad arrivare al 14,5% nel 3013), con destinazione di una quota pari allo 0,5% al finanziamento di attività assistenziali; il raddoppio dell'aliquota di contribuzione integrativa dall'attuale 2% al 4%; l'allungamento del periodo di riferimento per il calcolo della quota di pensione retributiva, dai migliori 20 redditi degli ultimi 25 dichiarati ai migliori 25 redditi degli ultimi 30 dichiarati; nuovi requisiti per la pensione di anzianità con conseguenti coefficienti di riduzione dell'importo della pensione in funzione dell'età (dal 17,3% per i 58 anni al 3% per i 64 anni);
   gli interventi di riforma deliberati dall'ENPAV prevedono un aumento dell'aliquota del contributo soggettivo dal 10% al 18% (con un'entrata graduale di mezzo punto percentuale all'anno) e l'introduzione di coefficienti di riduzione dell'importo della pensione per coloro che scelgano di accedere al trattamento pensionistico con un'età inferiore ai 68 anni;
   relativamente all'Enasarco si registra, a fronte di un decremento del numero degli iscritti nel biennio considerato, una crescita delle entrate contributive (da 769.868.782 del 2007 a 771.182.357 euro nel 2008), attribuibile sia all'incremento derivante dalla rivalutazione ISTAT dei Pag. 346massimali e dei minimali prevista nel Regolamento istituzionale, sia ad un aumento dei contributi accertati in sede di verifica ispettiva;
   anche la Cassa del notariato ha disposto – nel corso dell'intervallo temporale considerato – due incrementi dell'aliquota contributiva, che passa dal 25 al 28% a decorrere dal 1o gennaio 2008 e che subisce un ulteriore incremento al 30% a decorrere dal 1o luglio 2009; tale circostanza, congiuntamente ad un'età media al pensionamento (74 anni) di gran lunga più elevate rispetto alla media delle altre Casse professionali, fa sì che la Cassa, osservando le proiezioni di lungo periodo riportate nel bilancio tecnico attuariale, presenti un andamento prospettico che si mantiene sostanzialmente in equilibrio.

  L'esame dei bilanci tecnici successivi al 31 dicembre 2006 permetterà di verificare quanto tali riforme strutturali siano riuscite a contenere o dilazionare l'emergere degli squilibri riscontrati nelle gestioni previdenziali che sono oggetto di esame della presente relazione. Identica valutazione va riservata, in prospettiva, all'ENPAM che ha in corso di approvazione una riforma del sistema previdenziale i cui effetti si potranno appurare negli esercizi finanziari successivi a quelli esaminati nella presente relazione, sempreché tale riforma sia in grado di affrontare e risolvere le criticità evidenziate dalla Commissione.

2.2. Le Casse private (decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103).

  Le Casse private – istituite con il decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103 – riguardano categorie professionali con un minor numero di iscritti (ENPAB, EPPI, ENPAPI, ENPAP, EPAP, INPGI gest.sep.).
  A norma dell'articolo 2 del richiamato decreto, queste Casse sono sostanzialmente agganciate, per quanto attiene alla modalità di calcolo della pensione, alla legge 8 agosto 1995, n. 335 recante «Riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare», e, pertanto, la pensione viene calcolata in base al montante contributivo accumulato da ogni iscritto, costituito dai contributi versati e dalla loro rivalutazione. Tale rivalutazione è legata a quanto previsto dalla legge n. 335 del 1995 e cioè risulta in base alla «variazione media quinquennale del prodotto interno lordo nominale, appositamente calcolata dall'Istituto Nazionale di statistica, con riferimento al quinquennio precedente l'anno da rivalutare» (articolo 9 della legge n. 335 del 1995). Pertanto una valutazione sugli esiti contabili di tali Casse e sulla relativa sostenibilità finanziaria va effettuata in via prevalente sulla capacità che le stesse hanno di conseguire un risultato almeno pari a quello prescritto dalla citata normativa, tenendo presente che per tali Casse l'eventuale eccedenza tra contributo integrativo e spese gestionali nonché l'eventuale differenza (positiva o negativa) tra rendimenti netti effettivamente realizzati dall'impiego delle risorse ed oneri connessi alla capitalizzazione dei «conti individuali» al tasso prefissato, vanno ad incrementare il patrimonio netto.
  A tale riguardo, può osservarsi come tali enti si trovino al momento tutti in una fase di evoluzione iniziale della propria gestione previdenziale, caratterizzata da una fase di accumulazione del patrimonio e da tassi di variazione degli iscritti nel biennio 2007-2008 positivi a fronte di un numero di prestazioni erogate ancora relativamente modesto. In base a tali considerazioni questi enti non presentano al momento particolari problemi di sostenibilità finanziaria, così come si desume anche dalle indicazioni che vengono fornite dai relativi bilanci tecnici.

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TABELLA 3

INDICAZIONI DAI BILANCI TECNICI DELLE CASSE EX D. LGS. 103/1996

Anno bilancio tecnico Saldo previdenziale – primo anno negativo Saldo corrente – primo anno negativo Patrimonio – primo anno negativo
ENPAP 31/12/2006 2043* Sempre positivo Sempre positivo
EPAP 31/12/2006 2039 Sempre positivo Sempre positivo
EPPI 31/12/2006 2038 Sempre positivo Sempre positivo
ENPAB 31/12/2006 2039 Sempre positivo Sempre positivo
ENPAPI 31/12/2006 Sempre positivo Sempre positivo Sempre positivo
INPGI
(gest. separata)

31/12/2007

2041**

Sempre positivo

Sempre positivo

(*): Torna positivo a partire dal 2053
(**): Torna positivo a partire dal 2053

  D'altro canto l'analisi dei medesimi bilanci ha confermato come per gli enti ex D.Lgs. n. 103, in quanto caratterizzati da modalità di calcolo della prestazione di tipo contributivo, il problema di fondo risultino i tassi di sostituzione bassi (rappresentati dalla prima rata di pensione divisa per l'ultimo salario) e la conseguente inadeguatezza delle prestazioni pensionistiche. Tale inadeguatezza è dovuta sostanzialmente – oltre che ad una situazione di redditi talvolta mediamente contenuti, come ad esempio nel caso della categoria degli psicologi e per quella dei giornalisti liberi professionisti – anche alla ridotta dimensione dell'aliquota contributiva.
  Peraltro, nel perseguimento per tali tipologie di Casse della stabilità finanziaria di lungo termine delle gestioni previdenziali, si evidenzia come l'approvazione della legge n. 133 del 12 luglio 2011 (che modifica l'articolo 8 del DLgs. N. 103/1996) – nel consentire alle Casse private, attraverso apposita delibera, di innalzare l'aliquota del contributo previdenziale integrativo (calcolato sul volume d'affari) fino al 5% – avrà degli effetti che andranno ad incidere sull'adeguatezza delle prestazioni erogate, essendo stata riconosciuta con la medesima legge la facoltà di destinare parte del contributo integrativo all'incremento dei montanti individuali. È in un tal senso che la Commissione non ha mancato di osservare nel corso dell'esame dei bilanci la necessità di dare attuazione a quanto previsto dalla legge sopra richiamata in materia di contributo integrativo, al fine di rendere concrete le prospettive di adeguatezza delle prestazioni.

3. La situazione patrimoniale mobiliare e immobiliare delle Casse dei professionisti.

  Per quanto riguarda le gestioni patrimoniali delle Casse privatizzate, nella tabella sottostante sono illustrati gli importi del patrimonio complessivo e la suddivisione dello stesso tra mobiliare e immobiliare, con i rispettivi rendimenti. Si fa presente che è stato preso come riferimento l'ultimo dato disponibile per ciascun ente.

Pag. 348

TABELLA 4

VALORI PATRIMONIALI E RENDIMENTI CASSE EX D.LGS. 509/1994
(importi in milioni di euro)

Enti privati Patrimonio complessivo netto Patrimonio immobiliare Patrimonio mobiliare Rendimento complessivo netto Rendimento immobiliare Rendimento mobiliare Anno di riferimento
ENPACL 538 124 408 -4,2% 1,8% -5,8% 2008
ENPAM 8.992 2.389 3.048 -5,86% 1,66% -8,90% 2008
ENASARCO 3.932 3.017 2.986 2,9% 1,6% 4,1% 2008
CASSA
FORENSE

3.854

408

3.419

3,99%

1,6%

4,26%

2008
CASSA
GEOMETRI

1.708

404

1.319

-0,1%

2%

-0,7%

2008
INARCASSA 4.327 714 3.302 -5,6% 1,7% -7,2% 2008
CASSA
NOTARIATO

1.232

404

935

1,4%

14,3%

-5%

2008
CASSA COMMERCIALISTI
2.890

234

2.756

-9,2%

2,6%

-10,3%

2008
CASSA
RAGIONIERI

1.434

434

879

-0,8%

4,5%

-3,4%

2008
ENPAF 1.149 148 943 n.p. 5,1% 1,5% 2008
ENPAIA 1180 378 821 3,38 2,7% 3,67% 2008
ENPAV 249 15 146 1,1% -1% 1,3% 2008
INPGI
(gest. princ.)

1.739

709

669

-2,4%

2,83%

-7,6%

2008
FASC 526 29 490 2,7% 1,7% 2,8% 2008
ONAOSI 356 102 269 3,8% -3,12% 2008

  Per ciò che concerne la componente mobiliare, si osserva un generale calo dei rendimenti conseguiti rispetto agli esercizi precedenti, con punte di criticità evidenziate in particolare per Enpacl, Enpam, Inarcassa, Cassa commercialisti, Inpgi. È peraltro noto come il 2008 sia stato un anno di particolare instabilità finanziaria sia sul mercato azionario che obbligazionario, i cui effetti negativi sull'equilibrio patrimoniale delle Casse private e privatizzate sono stati oggetto di una accurata indagine conoscitiva che la Commissione ha svolto dal 5 novembre 2008 fino al 19 gennaio 2011 con l'approvazione del relativo documento conclusivo (Doc. XVII-bis n. 3).
  Con riferimento alla componente immobiliare, emerge il caso particolare dell'ENASARCO, che risulta detenere – sulla base dei dati relativi al 2008 – la porzione di valore più consistente in termini assoluti, con un patrimonio costituito da 481 fabbricati per un totale complessivo di circa 45.000 unità immobiliari. Il rendimento, pur se leggermente migliorato rispetto agli esercizi precedenti, anche nel 2008 continua ad attestarsi su livelli da Pag. 349ritenersi bassi; andrà quindi verificato quali effetti benefici sulla gestione deriveranno dall'operazione di dismissione del patrimonio immobiliare (cd. progetto Mercurio) che – approvata dal Consiglio di amministrazione della fondazione in data 18 settembre 2008 – si prevede venga attuata nell'arco di 4 anni (2008-2012), e che, tra i principi da perseguire riporta l'obiettivo di garantire la sostenibilità di lungo periodo delle prestazioni previdenziali. Inoltre, sempre in ambito immobiliare, interessanti appaiono i rendimenti conseguiti nel 2008 da Enpaf, Cassa ragionieri e – in particolare – dalla Cassa per il notariato.
  Relativamente agli enti ex D.Lgs. n. 103, negli esercizi in oggetto si evidenzia un patrimonio costituito quasi esclusivamente dalla componente mobiliare; la dotazione immobiliare è totalmente assente per la gestione separata dell'INPGI, e nel caso di ENPAP, EPAP ed ENPAB coincide con la sede strumentale. Mentre negli anni precedenti il rendimento netto del patrimonio complessivo è risultato mediamente soddisfacente, per il 2008 – come risulta dalla sottostante tabella – si osservano dei rendimenti fluttuanti. Anche per tali enti sarebbe quindi opportuno un ripensamento delle modalità gestionali del patrimonio, incrementando gli investimenti con titoli a basso indice di rischio o intervenendo nel settore immobiliare tramite acquisizioni dirette o indirette, sfruttando anche – per questa ultima modalità – i vantaggi fiscali che la legislazione vigente riconosce nel caso di apporti o partecipazioni a fondi immobiliari.

TABELLA 5

VALORI PATRIMONIALI E RENDIMENTI CASSE EX D.LGS.103/1996
(importi in milioni di euro)

Enti privati Patrimonio complessivo netto Patrimonio immobiliare Patrimonio mobiliare Rendimento complessivo netto Rendimento immobiliare Rendimento mobiliare Anno di riferimento
ENPAP 369 5,2 363,7 -5,35% - -5,35% 2008
EPAP 435 14 421 -14,96 - -14,96 2008
EPPI 510 93 411 4% 3% 5% 2008
ENPAB 262 4 230 0,14 - 0,14 2008
ENPAPI 163 0,82 162 6,1 4,9% 6,1% 2008
INPGI (gest.
separata)

184,29

0

184,29

-7,59%

-

-7,59%

2008

  Più in generale, sulla base dell'analisi condotta, appare necessario ribadire, per entrambe le categorie di Casse professionali, la necessità di attivare controlli rivolti ad accertare la congruità tra le tipologie di investimento e la finalità previdenziale di quest'ultimo. Si deve tenere conto del fatto che il flusso di uscite per prestazioni di un ente previdenziale è «abbastanza prevedibile», mentre la maggiore incertezza riguarda le future entrate contributive. Questo fatto può e deve essere utilizzato nella scelta degli orizzonti di investimento.
  È in tale ottica che l'utilizzo di strumenti finanziari diretti, derivati e strutturati deve essere inquadrato e giustificato. Risulta pertanto importante accertare che l'utilizzo dello strumento finanziario sia effettuato nella piena consapevolezza, da parte di chi è deputato all'amministrazione Pag. 350delle risorse patrimoniali, sia della natura dello strumento nella sua tipologia qualitativa, il che richiede un'adeguata comprensione dei meccanismi logici che ne sono alla base, sia della sua adeguatezza alla finalità previdenziale. Tali consapevolezze dovranno altresì essere integrate da quella relativa alla misura di esposizione al rischio che l'utilizzo dello strumento finanziario comporta, la cui quantificazione deve essere effettuata in modo realistico secondo un «principio di massima perdita realizzabile», e quindi confrontata con la quantificazione del guadagno realisticamente conseguibile, atteso che, comunque, nel trade-off rischio-rendimento si deve privilegiare la riduzione del rischio. A tale riguardo, si rimanda anche alle risultanze e relative conclusioni cui la Commissione è pervenuta al termine della già ricordata indagine conoscitiva sulla «situazione economico-finanziaria della Casse privatizzate anche in relazione alla crisi dei mercati internazionali», il cui documento conclusivo intende costituire un protocollo di linee guida per la scelta da parte delle Casse di modalità di investimento rispondenti a criteri di uniformità generale e che coniughino l'ottimizzazione delle scelte gestionali con la preservazione della loro mission istituzionale.