Martedì 19 aprile 2011. - Presidenza del Presidente Pierluigi CASTAGNETTI.
La seduta comincia alle 15.10.
Domanda di autorizzazione all'utilizzo di intercettazioni di conversazioni del deputato Landolfi (Doc. IV, n. 11).
(Seguito dell'esame e conclusione).
Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, rammenta che si era concordato di concludere oggi l'esame della domanda in titolo. Ricorda altresì che il relatore Paniz aveva proposto il diniego dell'autorizzazione richiesta.
Federico PALOMBA (IdV) dichiara il suo voto contrario alla proposta del relatore e quindi si esprime per la piena utilizzabilità delle intercettazioni stesse. Il collega Landolfi si è del resto rimesso prudentemente al giudizio della Giunta e non ha insistito sulla sussistenza di un fumus persecutionis, limitandosi a rimetterne la verifica alla Giunta medesima. Osserva anzi che dai giornali della settimana scorsa risulta che egli avrebbe persino chiesto che la Giunta proponga la concessione. Di qui la sua sorpresa per l'insistenza del relatore nella sua proposta di diniego. Non ha peraltro smentito l'assunto accusatorio per cui l'on. Landolfi sarebbe stato in contatto costante con il sindaco di Mondragone Ugo Conte e che, d'intesa con questo, avrebbe manovrato le progressive modifiche nella composizione del consiglio comunale. Non può sottacersi che l'inchiesta sul collega Landolfi lambisce elementi del caso dell'on. Cosentino, che come tutti ricordano è di estrema gravità. Ricorda infatti che nel 2010 il presidente del consorzio Eco4 Giuseppe Valente è stato condannato per fatti aggravati dalla circostanza delle modalità camorristiche e che sullo sfondo di queste relazioni opache tra politica e affari si è persino consumato un omicidio, quello di Michele Orsi. Al riguardo, si rifà ai contenuti delle relazioni di minoranza sulla domanda di arresto di Nicola Cosentino presentate sia da lui sia dai colleghi Samperi e Mantini. Gli sembra di poter dire che nella zona di Mondragone la trasparenza amministrativa e la libera concorrenza sul mercato siano concetti del tutto sconosciuti. Il giudizio sul caso del deputato Landolfi costituirebbe elemento di chiarezza e segno di una presenza dello
Pag. 5Stato proba ed efficiente. C'è da notare che in una delle intercettazioni (quella del 6 luglio 2002) egli si esprime in termini offensivi sul deputato Lorenzo Diana, notoriamente oggetto di minacce camorristiche.
Conclude pertanto nel senso della concessione dell'autorizzazione e, in caso di approvazione della proposta del relatore, preannunzia la presentazione di una relazione di minoranza.
Armando DIONISI (UdC) dichiara la sua astensione, motivata dal tempo trascorso dalle intercettazioni e dal fatto che esse ineriscono essenzialmente a dinamiche politiche interne al consiglio comunale di Mondragone.
Marilena SAMPERI (PD) esprime anzitutto solidarietà al Presidente Castagnetti, oggetto nei giorni passati di scomposte critiche relative ai tempi di trattazione e votazione della domanda in titolo. Il rinvio occorso nella scorsa seduta fu concesso dal Presidente su domanda dei gruppi parlamentari, tra cui il suo. Gli ribadisce pertanto pieno sostegno a nome del gruppo del Partito Democratico. Quanto alla proposta del relatore Paniz, se ne dichiara molto sorpresa, giacché il collega Landolfi ha affermato, in un'intervista al Tempo, di voler assolutamente affrontare il giudizio. Non comprende per quale motivo la Giunta si voglia accanire nei suoi confronti e insistere nel denegargli la possibilità di dimostrare l'irrilevanza e la inconcludenza delle intercettazioni che lo riguardano. Conclude nel senso della concessione dell'autorizzazione e, per il caso di approvazione della proposta del relatore, preannunzia il deposito di una relazione di minoranza.
Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, ringrazia la collega Samperi delle espressioni di solidarietà testé ascoltate. Sottolinea che, in effetti, più che la frustrazione del collega Landolfi, lo hanno amareggiato gli interventi sulla stampa di deputati non componenti la Giunta, verosimilmente digiuni di conoscenze sui meccanismi che ne regolano i lavori. Nondimeno, come tutti gli uomini politici, sa di essere sempre esposto a legittime critiche.
Maurizio PANIZ (PdL), relatore, esprime anch'egli solidarietà sua personale e del gruppo che rappresenta al Presidente.
Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) e Pierluigi MANTINI (UdC) si associano.
Federico PALOMBA (IdV) si associa anch'egli, non senza ricordare di essere stato lui stesso a proporre nella precedente seduta un rinvio dell'esame.
La Giunta, a maggioranza, approva la proposta del relatore, conferendogli il mandato di predisporre la relazione scritta per l'Assemblea.
Seguito della discussione sulle comunicazioni del presidente sul conflitto di attribuzione di cui all'ordinanza della corte costituzionale n. 87 del 2011.
Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, ricorda che nella scorsa seduta ha informato la Giunta che il Presidente della Camera ha chiesto il parere in ordine a un conflitto d'attribuzione elevato dal giudice per l'udienza preliminare di Taranto nei confronti della Camera per l'annullamento della deliberazione sull'insindacabilità del deputato Carmine Patarino dello scorso 28 ottobre 2009 (ordinanza n. 87 del 2011). Ricorda che si tratta di offrire al Presidente della Camera e all'ufficio di presidenza un orientamento circa l'opportunità che la Camera medesima resista nel giudizio che è già instaurato. Precisa - visto che ne è stato sollecitato nella seduta precedente - che la questione concernente il deputato Patarino fu oggetto di una deliberazione dell'Assemblea nella seduta del 28 ottobre 2009. Il caso presentava alcune oggettive peculiarità: anzitutto l'on. Patarino è imputato di due diversi reati, la diffamazione e la calunnia, fondati sul medesimo fatto materiale, vale a dire una denunzia che egli stesso aveva
Pag. 6sporto nei confronti dell'ex senatore Putignano. Dai termini usati in questa denunzia, il Putignano ha creduto di poter trarre elementi da porre a base di una doglianza sia di offesa personale (la diffamazione) sia di false ascrizioni di illeciti penali (la calunnia). Sicché la magistratura sta procedendo per entrambe le fattispecie. In questo contesto, la Giunta e la Camera deliberarono per l'insindacabilità, giacché tutta la disputa ruota intorno alla costruzione di un resort vicino il paese di Castellaneta, di notevoli proporzioni e di considerevole impatto ambientale, tanto che la comunità locale si è divisa tra i favorevoli e i contrari, gli uni animati dall'auspicio dello sviluppo e dell'occupazione, gli altri preoccupati per la sostenibilità socio-ambientale dell'operazione. I fatti risalgono al 2004 e il deputato Patarino era stato eletto allora in un collegio uninominale che ricomprendeva Castellaneta.
Federico PALOMBA (IdV), conformemente alla posizione da lui sempre assunta, si esprime contro la costituzione della Camera nel giudizio, sia per rispetto della Corte costituzionale, che nel corso degli anni ha emanato una serie ormai copiosissima di pronunzie contrarie agli indirizzi della Camera, sia per esigenze di risparmio di pubbliche risorse.
Antonio LEONE (PdL) trova bizzarro il ragionamento del collega Palomba. Il fatto che sia instaurato innanzi alla Corte costituzionale un giudizio rende opportuno che la Camera vi si costituisca, anche per difendere doverosamente i propri precedenti deliberati. Sarebbe, questa sì, una mancanza di rispetto non partecipare al giudizio. Deve peraltro osservare che spesso la Camera si costituisce in questo tipo di giudizi avvalendosi dell'avvocatura interna, venendo così meno ogni fondamento alle preoccupazioni espresse da chi lo ha preceduto.
Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) condivide le considerazioni del collega Leone ed esprime il suo convinto apprezzamento per la scelta della Camera di avvalersi dell'avvocatura interna, la quale - proprio nelle materie dell'immunità parlamentare - gli sembra essere la più titolata allo ius postulandi.
Pierluigi MANTINI (UdC) dissente dal collega Leone. La costituzione in giudizio della Camera nei conflitti d'attribuzione non può essere considerata un atto dovuto, né un automatismo. D'altronde, se così fosse, la stessa procedura consultiva oggi in essere sarebbe superflua. Vero è invece che sussiste un generico favor per la costituzione in giudizio, salvi casi eccezionali o errori manifesti della Camera che vizino la deliberazione di insindacabilità impugnata. Non essendo questa però la circostanza, si orienta favorevolmente alla resistenza nel giudizio. Tanto più che ciò potrà avvenire con il patrocinio degli uffici.
Marilena SAMPERI (PD) annunzia che si asterrà.
Federico PALOMBA (IdV) prende atto con favore che prevale l'indirizzo di incaricare l'avvocatura interna in questo tipo di giudizi. Resta però il fatto che la Camera è sempre esposta a brutte figure innanzi alla Corte costituzionale.
Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, constatato il voto favorevole dei deputati Costa, Follegot, Paolini, Sisto, Paniz, Leone, Mantini e Dionisi, l'astensione dell'on. Samperi e dell'on. Ferranti e il voto contrario dell'on. Palomba, avverte che riferirà al Presidente della Camera circa l'orientamento maggioritario favorevole alla costituzione della Camera nel giudizio.
Sull'ordine dei lavori.
Pierluigi MANTINI (UdC) osserva che sarebbe opportuno che la Giunta si occupasse della questione delle intercettazioni telefoniche inerenti al deputato Berlusconi, che, a quel che risulta, sarebbero
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Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, non può consentire alla Giunta di discutere di materie non assegnatele dal Presidente della Camera nell'ambito delle proprie competenze.
Maurizio PANIZ (PdL) concorda con i rilievi del Presidente.
Comunicazioni del Presidente sul conflitto di attribuzione di cui all'ordinanza della corte costituzionale n. 104 del 2011.
Pierluigi CASTAGNETTI, Presidente, espone che nella seduta dell'Assemblea del Senato del 17 novembre 2010 è stato deliberato di elevare un conflitto tra poteri nei confronti di uffici giudiziari di Napoli e Santa Maria Capua Vetere, giacché questi si sarebbero rifiutati di trasmettere al tribunale dei Ministri gli atti di un procedimento penale a carico di Clemente Mastella per fatti commessi durante il suo mandato di Ministro Guardasigilli. La Corte costituzionale ha dichiarato - in via di prima delibazione - ammissibile il conflitto e ne ha ordinato la notifica anche alla Camera. Il Presidente Fini domanda alla Giunta un parere per l'Ufficio di Presidenza allo scopo di decidere se intervenire o no nel giudizio promosso dal Senato. Deve constatare che dagli atti trasmessi alla Giunta e da quelli raccolti nei lavori del Senato non si evince alcun elemento descrittivo dei fatti imputati all'ex Ministro Mastella. Sicché - a suo avviso - appare alquanto difficile dare un sostrato fattuale al conflitto elevato dal Senato e quindi poter reclamare, per le imputazioni, la natura ministeriale che fonderebbe una competenza ai sensi degli artt. 6 e 7 della legge costituzionale n. 1 del 1989. Propone comunque di aggiornare i lavori a una seduta successiva, che convoca sin d'ora per il 4 maggio.
(Così rimane stabilito).
La seduta termina alle 15.40.