CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 27 gennaio 2011
431.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
ALLEGATO
Pag. 22

ALLEGATO 1

5-03702 Giovanelli: Sui lavoratori assunti a tempo determinato dal Ministero dell'interno

TESTO DELLA RISPOSTA

Nella seduta del 22 dicembre scorso il Consiglio dei ministri ha approvato un'iniziativa d'urgenza che ha disposto la proroga di termini in scadenza previsti da disposizioni legislative. L'iniziativa governativa è il decreto-legge 29 dicembre 2010, n. 225, meglio conosciuto come decreto «milleproroghe».
L'articolo 2, comma 6 del provvedimento reca la disposizione invocata dall'onorevole interrogante. Con essa viene autorizzato il proseguimento per ulteriori 12 mesi dei contratti di lavoro delle 650 unità di personale assunte a tempo determinato in base all'ordinanza del Presidente del Consiglio 29 marzo 2007 n. 3576.
L'inserimento della disposizione nel decreto-legge è il risultato degli sforzi condotti con perseveranza e determinazione dal Ministero dell'interno in una duplice direzione: da un lato rispettare gli impegni assunti in materia di lotta all'immigrazione clandestina per mantenere costantemente elevato il livello di sicurezza; dall'altro non disperdere quel patrimonio di esperienza che nella materia era stato acquisito da unità di personale che si rivelano ora preziosi per l'attività degli Sportelli Unici per l'immigrazione delle Prefetture e degli Uffici Immigrazione delle Questure.
In questa direzione il Governo ha tenuto conto anche delle sollecitazioni venute dal Parlamento fin dal luglio dello scorso anno, in occasione dell'approvazione della manovra finanziaria estiva e di alcuni ordini dei giorno accolti quali raccomandazioni, tra i quali anche uno dello stesso onorevole interrogante.
E voglio anche sottolineare che nel quadro della politica complessiva di contenimento e di taglio che si è imposta in tutto il settore della spesa pubblica il Ministero dell'interno ha mantenuto l'impegno nei confronti dei 650 dipendenti con contratti a tempo determinato anche nella consapevolezza che dietro ognuno di loro vi era una famiglia.
In tal modo le strutture territoriali del Ministero dell'interno potranno avvalersi di personale qualificato nell'attività di accoglienza e integrazione e nel completamento del processo di emersione dal lavoro irregolare. Né può sottovalutarsi l'impegno che tali unità di personale saranno chiamate a svolgere nelle attività connesse con l'accordo di integrazione.
Credo sia opportuno ricordare in quest'Aula come il Governo, e per esso il Ministero dell'interno, abbia sempre attribuito grande attenzione all'attività degli Sportelli unici delle Prefetture e degli Uffici Immigrazione delle Questure.
Fornisco al riguardo alcuni dati che illustrano tale impegno.
Fin dal 2009, sono state adottate alcune misure organizzative e di sistema per la velocizzazione delle istruttorie e lo smaltimento dell'arretrato, facendo ricorso soprattutto all'implementazione della tecnologia negli uffici.
Tutto ciò ha consentito di registrare significativi risultati: nel 2008 sono stati rilasciati 169 mila permessi di soggiorno; nel 2009 242 mila, con un incremento del 43 per cento. Per quanto riguarda invece i rinnovi, nel 2008 sono stati 386 mila a fronte dei 528 mila del 2009, con un incremento di oltre il 50 per cento.
Nel 2010 i risultati sono stati a dir poco eccezionali: dal 1o gennaio al 31 dicembre

Pag. 23

sono stati, infatti, definiti con esito favorevole complessivamente 1.385.390 procedimenti relativi a titoli di soggiorno, comprendenti sia i rinnovi che i rilasci. Nello stesso arco temporale, sono stati emessi 4.772 provvedimenti di diniego.
Tra il 1o e il 25 gennaio 2011 sono stati definiti con esito favorevole 64.770 procedimenti e sono stati emessi 220 provvedimenti di diniego.
Si sono, inoltre, progressivamente ridotti i tempi medi assoluti di conclusione dei procedimenti: si è passati dai 303 giorni del 2007 ai 271 del 2008, ai 101 del 2009. Nel 2010, i tempi medi di produzione dei titoli di soggiorno risultano attestati intorno ai 40/45 giorni. Il trend di questi dati è suscettibile di ulteriori miglioramenti, fino al raggiungimento dell'obiettivo dei venti giorni, previsto dalla legge.

Pag. 24

ALLEGATO 2

5-03169 Ciccanti: Sulle sigle delle province di appartenenza degli esuli giuliano-istriano-dalmati

TESTO DELLA RISPOSTA

La ricorrente imminenza della «Giornata del Ricordo», che si celebra com'è noto in tutta Italia il 10 febbraio e che richiama alla memoria l'esodo dei profughi giuliano-dalmati, rende quanto mai attuale il contenuto dell'interrogazione posta dall'onorevole Ciccanti, le cui argomentazioni sono fondate e sulle quali il Governo conviene pienamente.
Risponde al vero quanto riferito dall'onorevole interrogante sulle circolari diramante nei tempo per fornire istruzioni applicative alla legge n. 54 del 15 febbraio 1989 recante «Norme sulla compilazione di documenti rilasciati a cittadini nati in comuni ceduti dall'Italia ad altri Stati in base al trattato di pace».
Tuttavia per affrontare il complesso delle questioni poste dalle Associazione degli esuli istriani, friulani e dalmati, nei febbraio 2009 è stato istituito presso la Presidenza dei Consiglio dei ministri un tavolo di coordinamento con la partecipazione di tutte le Amministrazioni interessate oltre che dei rappresentanti delle stesse Associazioni degli esuli istriani, friulani e dalmati.
A tale tavolo di lavoro il Ministero dell'interno ha dato un contributo nella definizione di una direttiva che si propone di dare applicazione, senza equivoci e ambiguità alla predetta legge n. 54/1989.
In particolare, l'atto di indirizzo prevede che qualunque documento, attestazione o certificazione rilasciata a persona nata anteriormente all'entrata in vigore del trattato di pace di Parigi e del trattato di Osimo, in uno dei comuni indicati negli elenchi della direttiva stessa, dovrà contenere l'indicazione del comune di nascita in quella data ricadente in territori sottoposti alla sovranità italiana, senza alcun riferimento allo Stato cui appartiene.
Lo schema di direttiva è attualmente all'esame delle amministrazioni interessate. Successivamente, dopo la verifica con le Associazioni degli esuli e la comunicazione alla Conferenza unificata, l'atto di indirizzo dovrà essere sottoposto al Consiglio dei ministri per un'eventuale deliberazione, ai sensi della legge n. 400 del 1988.

Pag. 25

ALLEGATO 3

5-03845 Ciccanti: Sull'assegnazione per il 2010 dei contributi della Riserva Fondo lire UNRRA

TESTO DELLA RISPOSTA

La Direttiva, cui fa riferimento l'onorevole interrogante, è stata emanata il 30 luglio dello scorso anno. Con essa il Ministro dell'interno ha determinato gli obiettivi generali, i programmi prioritari, nonché i criteri per l'assegnazione dei contributi nell'ambito dei fondi U.N.R.R.A. per un importo complessivo pari a 4 milioni di euro.
Il provvedimento, registrato il 6 agosto successivo dalla Corte dei conti è stato pubblicato sui sito internet del Ministero dell'interno e contestualmente trasmesso a tutte le Prefetture.
I contributi sono stati così ripartiti: 3 milioni di euro sono stati assegnati per il finanziamento di iniziative presentate da enti pubblici mentre la somma restante, pari ad un milione di euro, è stata destinata ai finanziamento di iniziative in campo socio-assistenziale. Tali iniziative sono state promosse da organismi privati aventi personalità giuridica ovvero da associazioni e fondazioni disciplinate dall'articolo 14 e seguenti del codice civile che svolgono da almeno cinque anni attività nello specifico settore.
I contributi sono stati destinati al finanziamento di interventi socio-assistenziali a beneficio di persone in stato di bisogno, con particolare attenzione ai minori, agli anziani e ai disabili.
Tali interventi verranno attuati attraverso progetti volti alla realizzazione di servizi, al potenziamento di quelli esistenti, o all'approvvigionamento di beni connessi ai servizi socio-assistenziali.
Con circolare del 4 agosto 2010, il Capo dei Dipartimento per le Libertà Civili e l'immigrazione dei Ministero dell'interno ha definito le modalità e i tempi di presentazione delle istanze di concessione del contributo che ammontano a 1.817.
Sono state redatte due distinte graduatorie: una relativa ai progetti presentati da enti pubblici e l'altra relativa ai soggetti privati.
Con un ulteriore provvedimento del 29 dicembre 2010 e tenendo conto della consistenza dei fondi stanziati, è stato disposto il finanziamento dei primi 30 progetti presentati dagli enti pubblici utilmente collocati in graduatoria, e dei primi 11 presentati da organismi privati.
Il decreto di approvazione e le relative graduatorie sono state pubblicate sul sito internet del Ministero dell'interno.
Dagli elementi che ho fornito emerge in modo evidente che il fondo U.N.R.R.A., gestito dai Ministero dell'interno, prosegue inalterata nel tempo la sua vocazione iniziale che ne aveva ispirato la nascita nell'immediato dopoguerra, contribuendo a definire un profilo dell'Amministrazione dell'interno sensibile alle esigenze anche delle fasce marginali della società.