CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 17 marzo 2009
152.
XVI LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

TESTO AGGIORNATO AL 5 MAGGIO 2009

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ALLEGATO 1

Nuova disciplina dei titoli e dei marchi di identificazione dei metalli preziosi (C. 326 Stefani, C. 1010 Raisi e C. 2032 Mattesini).

ULTERIORI EMENDAMENTI DEL RELATORE

All'articolo 9, dopo il comma 5, aggiungere il seguente:
«5-bis. Dall'attuazione del presente articolo non derivano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica».
9. 1. Il Relatore.

All'articolo 26, sopprimere il comma 2.
26. 1. Il Relatore.

All'articolo 35, al comma 1, sostituire le parole: I proventi derivanti dall'applicazione delle sanzioni amministrative di cui all'articolo 34 con le seguenti: I proventi derivanti dalle nuove sanzioni amministrative e dall'incremento delle sanzioni esistenti di cui all'articolo 34.
35. 1. Il Relatore.

All'articolo 37, comma 1, sopprimere le parole da: e provvede a pubblicare fino alla fine del comma.
37. 1. Il Relatore.

All'articolo 38, dopo il comma 4, aggiungere il seguente:
«4-bis. Al funzionamento del Comitato di cui al comma 1 si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica».
38. 1. Il Relatore.

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ALLEGATO 2

5-01128 Quartiani: Situazione di crisi dell'azienda Unilever Italia Manifacturing S.r.l. di Casalpusterlengo.

TESTO DELLA RISPOSTA

Il Gruppo Unilever è una multinazionale anglo-olandese, proprietaria di molti tra i marchi più diffusi nel campo dell'alimentazione, bevande, prodotti per la cura del corpo e per la casa. È presente in tutto il mondo in oltre 100 paesi.
In Italia, la multinazionale occupa circa 4.500 lavoratori nelle proprie strutture produttive, situate a Roma, Pozzilli, Casalpusterlengo, Caivano, Cisterna, Latina e Sanguineto.
Possiede marchi come l'Algida, Findus, Knor, Mentadent, Svelto, Cif, Coccolino, Lysoform, Lipton e molti altri ancora.
Come, peraltro, noto agli Onorevoli Interroganti, l'Unilever ha comunicato l'apertura della procedura di mobilità per 209 lavoratori su 515 dello stabilimento di Casalpusterlengo.
Il sito produce detergenti in polvere per tessuti e detergenti liquidi per tessuti, piatti, pavimenti e per la casa in generale.
La procedura di mobilità riguarda gli addetti al settore polveri che, secondo il piano di riorganizzazione dell'azienda, dovrà essere dismesso non essendo più redditizio. La mancanza di competitività sembra essere determinata sia dal declino del mercato dei detergenti in polvere sia dall'aumento dei costi produttivi.
Il sito di Casalpusterlengo si concentrerà, quindi, esclusivamente nel settore liquidi e in quelli a più alto valore aggiunto, tra cui le attività del centro di R&D (Ricerca e Sviluppo).
La procedura di mobilità è stata aperta il 23 gennaio 2009 e la scorsa settimana è stato verificato e, di conseguenza, firmato il verbale di mancato accordo con le OO. SS. che ha ufficialmente chiuso la prima fase di tale procedura. Si è quindi entrati nella seconda fase della trattativa che sarà gestita a livello regionale. Sono già stati scadenzati una serie di incontri che dovrebbero consentire un accordo, sulla base del piano industriale che sarà presentato dall'azienda entro il 9 aprile 2009, termine ultimo dei 75 giorni previsti per la procedura di mobilità.
L'azienda, contattata dagli Uffici di questo Ministero non ha, inoltre, escluso la possibilità di ricorrere ad ammortizzatori sociali diversi dalla mobilità, quali ad esempio la CIGS per cessazione dell'attività di produzione polveri.
Da informazioni fornite dal Ministero del Lavoro risulta, inoltre, che la Unilever Italia ha beneficiato del trattamento straordinario di integrazione salariale, per crisi aziendale da cessazione di attività, per il periodo intercorrente dal 1o gennaio 2008 al 31 dicembre 2008 per l'unità produttiva sita in Cagliari, e per il periodo dal 7 gennaio 2008 al 6 gennaio 2009 per l'unità produttiva situata a Milano.
Il predetto Ministero precisa, inoltre, che non risulta pervenuta, allo stato, alcuna istanza da parte di Unilever, finalizzata alla concessione di un ulteriore trattamento di CIGS.
Il Ministero dello Sviluppo economico, con i propri Uffici, continuerà a monitorare l'evolversi della vicenda convocando per il 26 marzo 2009 un tavolo di confronto al fine di individuare un percorso condiviso che consenta di superare l'attuale momento di crisi.

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ALLEGATO 3

5-01129 Fava: Iniziative per il rilancio della chimica italiana.

TESTO DELLA RISPOSTA

In relazione all'interrogazione in esame, si rappresenta quanto segue.
La trattativa tra Ineos e l'imprenditore Sartor si è conclusa con la sottoscrizione dell'accordo il 13 febbraio 2009.
Tale accordo è da considerarsi di estrema rilevanza in quanto un imprenditore italiano, in contro tendenza rispetto a quanto avvenuto negli ultimi dieci anni, decide di investire nella chimica a fronte dell'abbandono del nostro Paese da parte di una società multinazionale come la Ineos.
In particolare, l'accordo prevede la cessione degli impianti chimici della filiera del cloro dalla multinazionale inglese Ineos alla società veneta Safi. Riguarda, inoltre, sia gli impianti veneziani di porto Marghera, sia gli impianti sardi di Porto Torres e Assemini, che impiegano 1.100 dipendenti diretti ai quali si devono aggiungere i circa 800 addetti delle imprese dell'indotto. Insieme all'accordo Ineos-Safi è stata raggiunta l'intesa con Eni per la ristrutturazione di una parte degli impianti di produzione del cloro.
Si tratta di un risultato, raggiunto grazie all'impegno del Ministero dello Sviluppo Economico, di estrema rilevanza per la chimica non soltanto di Porto Marghera, della Sardegna e di Ravenna, ma anche dell'intero quadrilatero padano, in quanto il consolidamento della filiera del cloro-cvm-pvc di Porto Marghera implica un maggiore bilanciamento del cracking stesso, motore della chimica padana.
L'accordo con Ineos, inoltre, sancisce la cessione a Sartor degli impianti di cvm e di pvc.
Per completare l'operazione è necessario che venga concluso l'accordo tra Eni e Sartor per l'acquisto, da parte di quest'ultimo, degli impianti a monte di quelli già acquistati da Ineos. Si tratta in particolare delle saline di Contivecchi (Cagliari) e degli impianti di cloro e dicloroetano localizzati ad Assemini, e a Marghera e della costruzione insieme ad Eni (50 per cento) del nuovo impianto di cloro celle a membrana.
L'accordo Eni-Ineos-Sartor consolida e offre prospettive di sviluppo a fina filiera strategica per il made in Italy, che conta 1.200 trasformatori a valle (nei settori dell'edilizia, degli elettrodomestici, telecomunicazioni, trasporti, mobile eccetera) che occupano circa 24.000 addetti.
Il Ministero per lo Sviluppo Economico proseguirà nell'offrire all'imprenditore Sartor l'assistenza tecnica necessaria alla realizzazione del piano industriale e si auspica:
che si chiariscano alcune questioni contrattuali tra Ineos e Safi;
che l'Eni accetti il piano di rientro della Safi sulla cui base l'imprenditore Sartor ha sottoscritto l'accordo con Ineos;
che il passaggio degli impianti di Ineos ed Eni a Sartor avvenga in tempi brevi, in quanto soltanto attraverso la disponibilità di tutte le produzioni della filiera (sale-cloro-dicloroetano-cloruro di vinile monomero-pvc-compound) l'iniziativa industriale diventi competitiva.

Stante gli sviluppi degli ultimi giorni, che hanno interessato la vicenda Ineos, descritti anche dagli Onorevoli Interroganti, il Ministero dello Sviluppo Economico si è immediatamente attivato convocando in data odierna una riunione tra le parti interessate per un decisivo chiarimento sulle questioni ancora aperte.