Allegato B
Seduta n. 66 del 14/10/2008

TESTO AGGIORNATO AL 18 NOVEMBRE 2008

...

INTERNO

Interrogazioni a risposta in Commissione:

BERTOLINI. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 4 ottobre 2008 si è svolta, a Sassuolo, in provincia di Modena, una manifestazione non autorizzata su suolo pubblico,

ad opera di numerosi musulmani che hanno occupato indebitamente una strada;
la manifestazione, sfociata in una preghiera di circa 300 persone, aveva scopo dimostrativo contro la decisione della locale amministrazione comunale di non concedere ulteriori deroghe all'utilizzo di locali posti in Sassuolo in via Circonvallazione n. 189 per l'esercizio del culto islamico, poiché non sono destinati a tale uso e per chiedere l'impegno dell'amministrazione comunale a realizzare una nuova moschea;
il Sindaco di Sassuolo non ha impedito, né tantomeno condannato lo svolgersi della manifestazione non autorizzata e, a quanto risulta dagli atti ufficiali e dalle notizie stampa, non ha invitato gli organizzatori a rinunciare, in futuro, ad altre analoghe e plateali iniziative;
la manifestazione di Sassuolo ha seguito di qualche giorno una analoga iniziativa organizzata a Cesena (FC) da un folto gruppo di musulmani contro la decisione dell'amministrazione comunale di non autorizzare la realizzazione di una moschea in un luogo considerato non idoneo sulla base del locale piano regolatore;
in molti Comuni italiani organizzazioni di musulmani chiedono alle amministrazioni locali l'autorizzazione ad utilizzare fabbricati, appartamenti, magazzini, da eleggere a luoghi di culto per la professione della religione islamica;
nella stragrande maggioranza dei casi le autorità locali sono costrette a negare tali autorizzazioni, poiché i luoghi scelti non rispettano le normative vigenti in materia;
manifestazioni analoghe a quelle suddette sono sempre più frequenti nelle città italiane e farebbero presagire una sorta di «ricatto» da parte di componenti della comunità immigrata di fede musulmana, che strumentalizzano una situazione contingente per accrescere il proprio potere religioso, politico e mediatico, del tipo: «o ci date una moschea o continueremo con la prova di forza e vi costringeremo a sottomettervi ai nostri diktat»;
tali manifestazioni di arroganza rischiano di generare diffidenza tra la popolazione ed alimentare uno scontro sociale che deve essere prevenuto con ogni mezzo possibile -:
se non ritenga opportuno impedire che tali manifestazioni si diffondano ulteriormente e cosa intenda fare per interrompere comportamenti e manifestazioni inaccettabili, sia sotto l'aspetto giuridico, che sociale, che rischiano di alimentare uno scontro sociale che nessuno auspica e che deve essere prevenuto con ogni mezzo possibile.
(5-00440)

VILLECCO CALIPARI, GIULIETTI, TOUADI e ANTONINO RUSSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
in un articolo apparso su La Repubblica del 7 ottobre, viene data informazione di un numero molto alto di minori extracomunitari di diverse nazionalità che arrivati a Lampedusa ed ospitati presso il «centro di Accoglienza» di Lampedusa, risultano essersi «allontanati arbitrariamente e per ignota destinazione»;
gli sbarchi dall'inizio dell'anno a Lampedusa sono aumentati e con essi il numero di minori non accompagnati: si consideri come esempio che solo nella mattinata del 7 ottobre, l'ultimo gommone soccorso dalla Guardia di Finanza, portava 149 cittadini extracomunitari, tra cui 61 donne e 41 bambini;
dal 1o gennaio al 30 settembre si contano 332 sbarchi nell'isola di Lampedusa e che circa l'8 per cento dei clandestini risultano essere minori;
l'allontanamento del minore spesso determina la completa perdita di informazioni sul percorso del minore stesso che, riuscendo a cambiare nome o mentire sull'età, può molto facilmente far perdere le sue tracce per raggiungere familiari o conoscenti in altre città italiane ed europee

ma, ugualmente, può finire nella prostituzione e tratta degli esseri umani, nello spaccio e traffico di sostanze stupefacenti;
su 1320 minori non accompagnati approdati nel 2008 sarebbero almeno 400 quelli che non si trovano più e che complessivamente circa un terzo dei minori soli che arrivano nel nostro Paese fanno perdere le loro tracce -:
quali siano le stime ufficiali dei minori non accompagnati scomparsi dall'arrivo in Italia;
se ritenga necessario dare disposizioni per monitorare le condizioni di accoglienza dei minori non accompagnati nelle case-famiglia e nei centri di accoglienza;
se ritenga necessario implementare una procedura di prima accoglienza specifica per i minori stranieri non accompagnati;
se ritenga necessario verificare con quali modalità vengano informati i minori stranieri in merito al percorso di tutela possibile in Italia e se esiste una valutazione dell'efficacia delle modalità di informazioni verso i minori.
(5-00443)

Interrogazioni a risposta scritta:

SIRAGUSA e ANTONINO RUSSO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
il 26 settembre 2008, Pietro Milazzo, sindacalista a capo del dipartimento immigrazione della Cgil in Sicilia e impegnato da anni a fianco dei senza casa di Palermo, si è visto notificare un avviso orale del questore ai sensi dell'articolo 1 della legge 1423 del 1956, modificato dall'articolo 5 legge 3 agosto 1988, n. 327, che regolamenta le misure di prevenzione nei confronti delle persone pericolose per la sicurezza e, sulla base della quale, si riscontra una condotta socialmente pericolosa;
all'articolo 1 della legge 1423 del 1956 si legge che i provvedimenti previsti si applicano a: coloro che debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che sono abitualmente dediti a traffici delittuosi; coloro che per la condotta ed il tenore di vita debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose; coloro che per il loro comportamento debba ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che sono dediti alla commissione di reati che offendono o mettono in pericolo l'integrità fisica o morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza o la tranquillità pubblica;
nel provvedimento si fa riferimento al reato di violazione delle disposizioni su riunioni in luogo pubblico, relativo ad una protesta durante il «Festino» di Palermo del 17 luglio 2008 per il quale sono ancora in corso le fasi preliminari di un procedimento giudiziario;
l'avviso orale, invita Pietro Milazzo a «cambiare condotta, adeguare la stessa a norma di vita onesta e laboriosa e ad osservare le leggi con l'avvertimento che, in caso contrario, sarà proposta al competente Tribunale per l'applicazione di una misura di prevenzione ai sensi dell'articolo 3 della legge 27 dicembre 1956, n. 1423»;
la legge n. l423, prevede la sorveglianza speciale della pubblica sicurezza. Un provvedimento che si applica solitamente a persone coinvolte in attività criminose;
l'istituto delle misure di prevenzione, volte a colpire la violenza e la sopraffazione, è incompatibile con l'impegno sociale e politico da chiunque manifestato nell'interesse di finalità collettive -:
se non ritenga sproporzionato considerare l'impegno sociale e politico di Pietro Milazzo come un'attività socialmente pericolosa;
se non ritenga altresì opportuno di dover richiedere al questore di Palermo la revoca del provvedimento.
(4-01315)

BARBATO. - Al Ministro dell'interno. - Per sapere - premesso che:
Gaetano Manna è presidente dell'associazione anticamorra Acli Terra Campania per la Legalità, ed ha in gestione beni confiscati dallo Stato alla criminalità organizzata, appartenuti al potente clan camorristico dei Nuvoletta;
in seguito ad una denuncia presentata dal Presidente Manna all'antimafia, un blitz del Comando provinciale dei carabinieri di Caserta ha portato nel luglio 2008 all'arresto di due esponenti della cosca;
l'associazione ed il presidente ricevevano da tempo minacce estorsive da parte di esponenti del suddetto clan Nuvoletta, a dimostrazione che la camorra non si era rassegnata alla perdita delle strutture e dei campi confiscati, e continuava ad esercitare il proprio controllo attraverso la richiesta di tangenti e minacciando l'associazione di impedire la coltivazione ed allontanare i contadini dalle terre;
la vicenda è stata riportata sul quotidiano Il Napoli, accogliendo le parole del Sig. Gaetano Manna, costretto a vivere in una situazione di terrore e senza alcun tipo di protezione;
il coraggioso gesto di denuncia del sig. Manna ha condotto all'arresto di Domenico Cesareo e Michele Di Maro ma ha spinto anche i lavoratori, impauriti da possibili ritorsioni da parte del clan, ad abbandonare la struttura;
peraltro, come sottolineato dallo stesso Manna, lo Stato dovrebbe attuare un progetto coordinato con associazioni che lottano contro la criminalità, come Acli Terra, per ribadire la necessità dell'applicazione rigorosa di una cultura improntata alla legalità in un territorio gravemente inquinato dall'intromissione delle organizzazioni criminali in numerose attività sociali, politiche ed economiche -:
quali provvedimenti urgenti intenda adottare per tutelare l'incolumità del sig. Manna e dei lavoratori impiegati nella gestione delle terre confiscate alla camorra e gestite dalla citata associazione Acli Terra, anche al fine di riaffermare una presenza continuativa ed efficace dello Stato a difesa dei diritti dei cittadini che denunciano ogni forma di illegalità nell'economia del territorio, con ciò pregiudicando la libera convivenza e il sano sviluppo.
(4-01321)

ZINZI. - Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
gli imprenditori Battaglia-Fraia operanti in provincia di Caserta nel settore del turismo e dell'agricoltura, in conseguenza di insormontabili difficoltà economiche, negata da parte del sistema bancario l'apertura di ulteriori linee di credito, furono costretti a rivolgersi al mercato «usuraio»;
come contropartita delle anticipazioni erogate, ai debitori vennero richiesti ingenti importi più volte raddoppiati rispetto all'effettivo importo conseguito;
nonostante l'avvenuto versamento di rilevanti somme, comprensive di sorte e dei vistosi interessi richiesti, con le quali i debiti contratti dovevano ritenersi completamente ed ampiamente soddisfatti, i «creditori» hanno incalzato gl'imprenditori Battaglia/Fraia - frattanto destinatari di procedure esecutive immobiliari promosse in loro danno - richiedendo, in non lieve misura, ulteriori versamenti di danaro;
tale situazione, aggravata dalle minacce sempre più ricorrenti cui vennero fatto oggetto i debitori, provocò l'apertura di procedimenti penali in danno degli autori per i reati di «estorsione, usura e truffa»;
gli imprenditori con istanza del 12 maggio 2008 chiedevano di essere ammessi ai benefici della legge n. 44/1999 onde ottenere ai sensi dell'articolo 20 della richiamata disposizione legislativa la sospensione dei procedimenti espropriativi

pendenti dinanzi al Giudice dell'esecuzione del Tribunale di Santa Maria C. V. iscritti ai numeri 470/2000 e 589/2000;
il Prefetto di Caserta, sentito il parere espresso dal Presidente del Tribunale di Santa Maria C. V., si esprimeva in senso favorevole alla richiesta di concessione della sospensione delle due procedure esecutive;
frattanto la vendita del compendio pignorato, mancando allo stato il richiesto provvedimento di sospensione, è fissata per il giorno 16 ottobre 2008 -:
quali provvedimenti e quali misure di propria competenza si intendano adottare nel caso segnalato, al fine di tutelare in maniera tangibile e concreta il cittadino colpito dal grave reato di «usura».
(4-01323)