Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento affari esteri
Altri Autori: Servizio Rapporti Internazionali , Servizio Biblioteca - Ufficio Legislazione straniera
Titolo: Incontro con una delegazione dell'Assemblea nazionale della Repubblica di Corea presso la XII Commissione (19 luglio 2011)
Serie: Documentazione e ricerche    Numero: 257
Data: 18/07/2011
Descrittori:
COMMISSIONI E GIUNTE PARLAMENTARI   REPUBBLICA DI COREA ( COREA DEL SUD )
Organi della Camera: XII-Affari sociali

 

Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione e ricerche

 

 

Incontro con una delegazione dell’Assemblea nazionale della Repubblica di Corea presso la XII Commissione

(19 luglio 2011)

 

 

 

 

 

 

n. 257

 

 

 

18 luglio 2011

 


Servizio responsabile:

Servizio Studi – Dipartimento Affari esteri

( 066760-4939 – * st_affari_esteri@camera.it

 

Hanno partecipato alla redazione del dossier i seguenti Servizi:

Servizio Rapporti internazionali

( 066760-3948 / 066760-9515 – * cdrin1i@camera.it

Servizio Biblioteca

( 066760-3476 / 066760-3805 – * biblioteca@camera.it - * bib_segreteria@camera.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I dossier dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge.

File: es0864.doc

 


INDICE

Il sistema socio-sanitario sudcoreano

Indicatori socio-sanitari:  confronto Italia–Corea del Sud  3

Il sistema sanitario nella Corea del Sud (a cura del Servizio Biblioteca)5

Scheda Paese Repubblica di Corea (a cura del Servizio Rapporti Internazionali)

Dati generali9

Quadro istituzionale  14

Attualita’ di politica estera ed interna  16

Politica estera  20

Quadro economico  23

Politica ambientale  25

Relazioni intercoreane (a cura del ministero degli Affari esteri)27

Questione nucleare nord coreana (a cura del ministero degli Affari esteri)30

Appendice 1 (a cura del Ministero degli Affari esteri)

Accordi bilaterali in vigore (Italia-Repubblica di Corea)35

Appendice 2 (a cura del Servizio Rapporti Internazionali)

Rapporti bilaterali41

Relazioni parlamentari47

Appendice 3 (a cura del Servizio Rapporti internazionali)

Biografie  63

§      On. Ahn Hong-Joon  63

§      On. Ahn Hyoung Hwan  64

§      On. Jeon Hyun Heui65

 


SIWEB

Il sistema socio-sanitario sudcoreano

 


Indicatori socio-sanitari:
confronto Italia–Corea del Sud

 

 

 

ITALIA

COREA DEL SUD

Spesa pubblica in sanità (% del Pil)

6.07 (2007)

3.05 (2007)

Aspettativa di vita alla nascita (anni)

81.04 (2010)

79.08 (2010)

Mortalità materna
(su 100.000)

3 (2008)

14 (2008)

Tasso di mortalità sotto i 5 anni (su mille)

4 (2008)

5 (2008)

 

Fonte: UNDP – International Human Development Indicators

 

 


Guida alla documentazione

 

 

Il sistema sanitario nella Corea del Sud
(a cura del Servizio Biblioteca)

(18 luglio 201i)

 

Normativa

 

Il Sistema sanitario della Corea del Sud, ispirato inizialmente al modello di sanità giapponese, si è rapidamente trasformato a partire dal 1977. Nello spazio di 12 anni la Corea del Sud è passata dall’assicurazione sanitaria privata su base volontaria alla copertura universale dell’assicurazione sanitaria, finanziata in gran parte dai contributi di datori di lavoro e lavoratori, nonché da sussidi governativi.  Secondo la National Health Insurance Corporation coreana, l’assicurazione sanitaria nazionale (NHI) copriva, già nel 2007, il 96,3% della popolazione ed esiste, inoltre, un programma di soccorso medico per la popolazione rimanente, finanziato dalle entrate fiscali generali. Tuttavia, secondo l’OCSE/OECD, la spesa pubblica per l’assistenza medica risulta tra le più basse nei Paesi dell’Organizzazione ed il sistema sanitario coreano incontra una scarsa soddisfazione pubblica a causa, in particolare, delle lunghe file d’attesa per le cure, degli alti costi e del fatto che non tutti i servizi medici sono assicurati dal sistema NHI.

Due Leggi hanno regolato finora il Programma coreano di assicurazione sanitaria nazionale: il National Health Insurance Act dell’8 febbraio 1999 (versione inglese del testo in vigore http://www.nhic.or.kr/eng/weni/nhic_law.pdf), con il relativo Decreto presidenziale di attuazione del 2000 (versione inglese del testo in vigore http://www.nhic.or.kr/eng/weni/nhic_law02.pdf), ed uno Special Act for Financial Stabilization of National Health Insurance, promulgato il 19 gennaio 2002 e rimasto in vigore soltanto fino al 31 dicembre 2006.

 

Documentazione

 

SONG Young Joo, The South Korean Health Care System in “Japan Medical Association Journal (JMAJ)”, maggio-giugno 2009, vol. 52, pp. 206–209:  http://www.coopami.org/en/countries/other_countries/south_korea/social_protection/pdf/south_korean_health_care_system.pdf

 

Korea Institute for Health and Social Affairs,Health Care Resources 2009 in Korea: Analysis and Policy Directions (Working Paper n.1/2010) a cura di Youngho Oh:http://www.kihasa.re.kr/html/jsp/lib/paper_down.jsp?bid=87&ano=25&seq=1

YANG Bong-min, Health Care System and National Health Insurance of South Korea articolo pubblicato sul sito internet di “International Society For Pharmacoeconomics And Outcomes Research (ISPOR)”, 2008: http://www.ispor.org/news/articles/Oct08/HCSystemsSKorea.asp

LEE Jong-Chan, Health Care Reform in South Korea: Success or Failure? In “American Journal of Public Health”, 2003, pp. 48–51: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1447690/

 

OECD, Country Profile: South Corea (scheda di sintesi) http://www.healthofnations.com/countries/profile/south-korea

 

OECD,  Reviews of Health Care Systems: Korea 2003 http://www.oecd-ilibrary.org/docserver/download/fulltext/8103011e.pdf?expires=1311004666&id=id&accname=ocid70026104&checksum=5EA0E476670E4419843575154BC8BD41

 

 

Per ulteriori informazioni si segnalano inoltre i seguenti siti internet ufficiali:

 

Health and Welfare Ministry http://english.mohw.go.kr/front_eng/index.jsp

Korea Institute for Health and Social Affairs (KIHASA) http://www.kihasa.re.kr/html/jsp/english/main.jsp

National Health Insurance Corporation (NHIC) http://www.nhic.or.kr/portal/site/eng/

 

 

 

 

 


 

 

Scheda Paese
Repubblica di Corea
(a cura del Servizio Rapporti Internazionali)

 

 


[1]

Map of Korea, South

 

Dati generali

Corea del Sud - Bandiera

 

Superficie

98.480 Kmq

Capitale

SEOUL (9,7 milioni di abitanti nel 2009)

Abitanti

48.754.657 

Tasso crescita popolazione

0,23%

Speranza di vita

79 anni

Tasso alfabetizzazione

97,9%

Lingue

Coreano; l’inglese è diffusamente insegnato nelle scuole

Composizione etnica

coreani (è presente una comunità di 20.000 cinesi)

Religioni praticate[2]

(censimento 2005)

buddista 22,8%, protestanti 18,3%, cattolici 10,9%

 


Cariche dello Stato

Presidente della Repubblica

 

LEE Myung-bak (Grand National Party) eletto a dicembre 2007, in carica dal 25 febbraio 2008

Presidente del Parlamento (unicamerale)

PARK Hee Tae[3](Grand National Party) dal giugno 2010

Primo Ministro

KIM Hwang-sik (Grand National Party) dal 1° ottobre 2010

Ministro degli esteri e commercio

KIM Sung-Hwan[4](Grand National Party) da ottobre 2010

 

Scadenze elettorali

Presidenza della Repubblica

dicembre 2012 (ultime elezioni dicembre 2007)

Parlamento

aprile 2012 (ultime elezioni aprile 2008)

 

Quadro politico

Il 25 febbraio 2008, con il voto di conferma del Parlamento, è entrato in carica il governo conservatore guidato dal Gran National Party all’indomani della vittoria del suo leader, Lee Myung-bak (GNP) alla Presidenza della Repubblica (la Corea del Sud è infatti una Repubblica presidenziale).

Con le elezioni legislative del 9 aprile 2008 anche il Parlamento ha cambiato maggioranza. Lo schieramento conservatore (formato dal Gran National Party, dal Liberty Forward Party e dal Future Hope Alliance) ha infatti ottenuto 195 seggi su 296.

Il 1° ottobre 2010 il Parlamento coreano, a larghissima maggioranza (269 sì e 71 no), ha ratificato la nomina del nuovo Premier KIM Hwang-sik. Il voto è giunto due mesi dopo le dimissioni del predecessore Chung Un-chan, (in carica dal settembre 2009 all’agosto 2010) che aveva rimesso il suo incarico a seguito della bocciatura da parte del Parlamento della sua proposta di trasformare la città di Sejong City in polo scientifico. A sua volta Chung aveva rimpiazzato Han Seung soo (in carica dal febbraio 2008 al settembre 2009). Il Presidente Lee aveva indicato il nomina di Kim Hwang-sik già il 16 settembre 2010. Si tratta del terzo rimpasto di governo da quanto Lee Myung-bak è entrato in carica, nel febbraio 2008.

 

Composizione del Parlamento:

PARTITI

Seggi

Grand National Party conservatore

171

Democratic Party (DP) (progressista, all’opposizione)

85

Liberty Forward Party conservatore

16

Future Hope Alliance connservatore

8

Democratic Labor Party (progressista, all’opposizione)

5

Creative Korea party centro

2

altri

2

Indipendenti

7

TOTALE

296

Fonte: Sito internet Parlamento sudcoreano

 

Politica interna

Con la elezione di LEE Myung-bak alla Presidenza della Repubblica, nel dicembre del 2007, si è chiuso in Corea del Sud un decennio a guida “progressista” e la destra è tornata al potere.

La popolarità del Capo dello Stato ha avuto un andamento fortemente ciclico e solo di recente è risalita nei sondaggi. Il partito di maggioranza (GNP) soffre di divisioni interne, specie della rivalità tra il Presidente LEE e la potente Signora PARK Geun-hye. Nel settembre del 2009 LEE ha nominato un nuovo Primo Ministro (CHUNG Un-Chan) e sostituito i titolari di alcuni importanti dicasteri (tra i quali l’Economia, la Difesa e la Giustizia). Il nuovo Governo si è caratterizzato per una più equilibrata rappresentanza delle varie regioni del Paese e per la presenza di una maggiore componente buddista. LEE e’ stato infatti criticato per aver privilegiato i propri conterranei e concesso eccessivo spazio a coloro che, come lui, professano la fede protestante.

Le elezioni locali del 2 giugno 2010, con il loro valore politico “mid term review”, hanno rappresentato una sostanziale sconfitta per il partito del Presidente. Alcune province sono andate all’opposizione, così come importanti città (su tutte: Incheon), mentre a Seoul e nella provincia del Gyeonggi la vittoria del GNP è stata di stretta misura. A muovere la bilancia politica è stato, tra le altre cose, il voto giovanile, in parte sottovalutato dalla maggioranza.

Sempre più apparenti e crescenti si fanno le difficoltà per le amministrazioni di centro-destra, tallonate dall’opposizione del Democratic Party. LEE è stato costretto ad un consistente rimpasto del suo Gabinetto (8 ministri) ed ha proceduto anche a cambiare il Primo Ministro. L’uscente CHUNG Un-Chan, dimessosi il 29 luglio 2010, è stato inizialmente rimpiazzato con il più giovane KIM Tae-ho, 47 anni, già Governatore della provincia del Gyeongsang del sud, ma dopo una infuocata audizione per la conferma in agosto, nella quale l'opposizione ha messo in dubbio le sue competenza e la sua moralità, Kim ha rinunciato all'incarico. Alla fine è stato scelto KIM Hwang-sik (già direttore del  “Board of Audit and Inspection”), ma il lungo processo di scelta non ha certo giovato all’immagine complessiva dell’Esecutivo. Considerato che anche altri due candidati proposti dal Presidente Lee al posto di Ministro della Cultura e Ministro dell’Economia hanno dovuto abbandonare per le stesse accuse, c’è da chiedersi quanto il Presidente sappia o possa circondarsi di persone valide ed integre.

La stessa impressione è confermata dallo scandalo che ha coinvolto il Ministro degli Esteri YU Myung-hwan, costretto a dimettersi con l’accusa di aver favorito sua figlia. Al suo posto e’ stato chiamato KIM Sung-hwan, già nell’entourage presidenziale. Il Capo dello Stato ha anche dovuto abbandonare il Sejong City Project, riportandolo alla versione precedente. Un parziale successo per il Governo e’ venuto dalle lezioni suppletive che si sono tenute il 28 luglio 2010 e che hanno visto il partito di maggioranza ottenere 5 collegi elettorali su 8.

Elezioni a parte, la politica interna continua ad essere turbata soprattutto dagli attacchi nordcoreani. Dapprima la vicenda dell’affondamento, il 26 marzo 2010, di una unità della marina militare, quindi, il 23 novembre dello stesso anno, il bombardamento dell’isola di Yeonpyeong.

Circa il primo punto, l’inchiesta internazionale promossa dal Governo sudcoreano ha accertato che la causa della tragedia (che e’ costata la vita di 46 marinai) sia stato un siluro nord coreano. La vicenda ha comunque evidenziato inefficienze nelle capacità della difesa e della intelligence sud coreane che hanno posto il Governo al centro di forti critiche dentro e fuori del Parlamento. La sconfitta nelle elezioni locali del 2 giugno 2010 può anche in qualche modo essere dipesa dalla percezione, da parte di certa opinione pubblica, di una cattiva gestione della vicenda.

Se possibile ancora più grave l’altro attacco portato dall’artiglieria nordcoreana all’isola sudcoreana di Yeonpyeong. Per la prima volta dalla firma dell’armistizio (1953), il territorio sudcoreano è stato fatto oggetto di lanci di artiglieria pesante da parte del nord. La morte di due civili e di due militari ha contribuito al sentimento di rabbia e di paura della gran parte della popolazione. La situazione di tensione in Corea del Sud e’ giunta ai massimi livelli di sempre. Gravi carenze militari si sono palesate anche in questo caso. Il Presidente LEE ha dovuto allontanare il Ministro della difesa KIM Tae-young, sostituendolo con KIM Kwan-jin. Il Capo dello Stato ha inoltre annunciato una profonda riforma della difesa, attuata lo scorso 8 marzo con il “Plan 307” che prevede un maggiore coordinamento tra le tre armi, un ammodernamento degli armamenti e una riduzione del numero di carice militari apicali.

La popolarità di LEE Myung-bak ha tratto beneficio da indubbi successi da lui riportati nella azione di promozione della immagine della Corea sul piano internazionale, in particolare dal successo riportato al G20 di Pittsburgh con la decisione di far riunire in Corea il Vertice dei 20 nel novembre del 2010. Neppure le forti tensioni con la Corea del Nord sembrano aver portato un colpo decisivo all’immagine del Presidente. Nel 2009, l’economia coreana e’ riuscita a contenere gli effetti negativi della crisi finanziaria, facendo registrare alla fine dell’anno una crescita dello 0,2%, che le ha consentito di rimanere nel gruppo di testa delle economie a più rapida ripresa in ambito OCSE. Per il 2010 la crescita dell’economia e’ stata del 6%. Tra gli altri risultati positivi di un anno difficile come quello scorso, la Corea si e` confermata tra i primi nove Paesi esportatori al mondo ed ha registrato un surplus commerciale record di 41 miliardi di dollari, superando per la prima volta quello del Giappone. Fortemente impegnata sullo sviluppo di una economia verde, la Corea ha potuto salvaguardare al Vertice di Copenaghen dello scorso dicembre la propria ambigua posizione di “Paese di frontiera” tra i Paesi industrializzati, sottoposti agli obblighi dell’attuale protocollo di Kyoto, e i Paesi emergenti, in sostanza tenuti – ed e’ il caso della Corea - alla riduzione delle emissioni su una base unicamente volontaria.

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La Corea del Sud è un Paese che può vantare una incredibile “storia di successo” che ha portato il reddito pro capite dai 79 dollari degli anni 60 ai 30.000 di oggi e la cui economia ha conquistato il 13mo posto, grazie anche al volume e alla eccellenza del proprio impegno nella ricerca e nell’alta tecnologia. Il sistema politico ha potuto evolvere in una compiuta democrazia che ha inserito (nel 1997) la Corea a pieno titolo tra i Paesi membri dell’OCSE. La Corea è una Media Potenza regionale che si proietta sempre più sulla scena internazionale, aumentando l’impegno nel peace-keeping e nella cooperazione allo sviluppo e sulle tematiche globali come la lotta al cambiamento climatico.

La elezione di BAN Ki-moon a Segretario Generale dell’ONU nel 2006 e la sua riconferma nel 2011, l’attribuzione a Yeosu della EXPO 2012 nel 2007 ne sono stati momenti di consacrazione.

Nel novembre 2010 la Corea ha ospitato il G20.

La Corea ha potuto affrontare meglio le conseguenze della attuale crisi economica internazionale (evitando il collasso sofferto nella crisi asiatica del 1997) e pone già ora le basi per una rinnovata fase di sviluppo, puntando, in particolare su una strategia incentrata sull’economia “verde” e sul finanziamento della ricerca (3,5% del PIL in media negli ultimi anni).

Quadro istituzionale

Sistema politico

La Repubblica di Corea è una Repubblica presidenziale.

Soltanto a partire dal 1988, dopo decenni di regimi autoritari e militaristi, la vita politica sud-coreana è entrata in una fase nuova, caratterizzata da libere elezioni e dall’alternanza democratica. La Costituzione del 1980 è stata emendata nel 1987 (l’Assemblea Nazionale non può essere più sciolta dal Presidente della Repubblica).

 

Presidente della Repubblica

Il Capo dello Stato è il Presidente della Repubblica, eletto a suffragio diretto per un periodo di cinque anni e per un solo mandato. Posto al vertice dell’esecutivo, il Presidente nomina il Primo Ministro, i ministri e gli alti dirigenti dello Stato che sono responsabili nei suoi confronti, anche se la loro nomina è sottoposta all’approvazione del Parlamento. E’ inoltre Comandante in capo delle Forze Armate e può presentare progetti di legge al Parlamento.

 

Parlamento

Il potere legislativo è attribuito ad un parlamento monocamerale, l’Assemblea Nazionale, che si compone di 299 membri eletti per un periodo di 4 anni. 243 deputati sono eletti con sistema maggioritario su base regionale e 56 su una base proporzionale nazionale, che imprime una marcata componente “regionalistica” (soprattutto in termini di intreccio tra affari e politica) alla vita politica sud-coreana. Le decisioni dell’Assemblea Nazionale vengono prese a maggioranza dei presenti, mentre il quorum previsto per la validità delle sedute è rappresentato dalla maggioranza dei membri. L’iniziativa legislativa spetta a ciascun parlamentare e al Governo.

L’Assemblea può chiedere al Presidente della Repubblica la rimozione del Primo Ministro e dei ministri. Le modifiche al dettato costituzionale possono essere proposte dall’Assemblea Nazionale o dal Presidente della Repubblica. Devono essere approvate a maggioranza di 2/3 dell’Assemblea e ratificate dal corpo elettorale tramite referendum.

Elettorato attivo: 19 anni.

Governo

Il Governo/Consiglio di Stato è presieduto dal Presidente della Repubblica, mentre il Primo Ministro, di fatto, è il principale assistente del Presidente. Nessun militare in servizio attivo può far parte del Consiglio di Stato.

Magistratura

Il potere giudiziario, che gode di una sostanziale autonomia dalle altre due branche del sistema, è rappresentato al più alto livello dalla Corte Suprema, da cui dipendono tutti gli altri tribunali ed il cui Capo viene nominato dal Presidente della Repubblica con successiva conferma parlamentare.

Corte costituzionale

La Corte Costituzionale è composta da nove membri nominati per sei anni dal Presidente della Repubblica, tre dei quali scelti tra persone indicate dall'Assemblea Nazionale, e tre dal Ministro della Giustizia. Delibera sulla costituzionalità delle leggi, sulla messa in stato d'accusa del Presidente della Repubblica e sullo scioglimento dei partiti politici.

 

Pena di morte

Si segnala che la Corea del Sud è abolizionista di fatto dal 1997[5].

 

Attualita’ di politica estera ed interna

Pyeongchang ospiterà Olimpiadi Invernali del 2018

Il 6 luglio 2011 a Durban, il Presidente del CIO, Jacques Rogge, ha annunciato che Pyeongchang, città della Corea del Sud, ospiterà le Olimpiadi Invernali del 2018. Pyeongchang ha battuto la concorrenza della tedesca Monaco di Baviera e della francese Annecy.

Il 14 luglio 2011 Jacques Rogge ha  suggerito la possibilità di iniziative congiunte tra le due Coree nelle Olimpiadi invernali del 2018. "Ci potrebbero essere azioni simboliche comuni, come una sfilata congiunta" ricordando che nelle Olimpiadi di Sydney del 2000 le due squadre hanno sfilato insieme alla cerimonia di apertura. Secondo l'agenzia di stampa Yonhap, il membro del Cio della Corea del Nord, Chang Ung, si e' dichiarato speranzoso che il suo paese possa co-ospitare i Giochi invernali del 2018. "Il Cio premia una sola città di un solo paese", ha replicato Rogge che ha poi specificato, "nell'attuale Carta Olimpica tale eventualità non e' considerata".

 

L’entrata in vigore dell’Accordo UE-Corea del Sud

Il 1° luglio 2011 è entrato  in vigore l’accordo di libero scambio tra l'UE e la Corea del Sud. ''E' il più ambizioso accordo commerciale mai concluso dall'UE e cambierà il panorama delle nostre relazioni commerciali con l'Asia'', ha tenuto a sottolineare il Commissario Ue al commercio Karel De Gucht. Verranno infatti eliminati - ha spiegato - ''i dazi all'importazione, ragion per cui gli esportatori europei risparmieranno 850 milioni di euro di imposte doganali nel solo primo anno di validità dell'accordo. Questa cifra dovrebbe raddoppiare una volta eliminati tutti i dazi''. Insomma, un accordo senza precedenti - sottolinea Bruxelles - ''che apre nuove prospettive eliminando importanti barriere non tariffarie all'interno di tutti i settori, compreso quello automobilistico, farmaceutico e dell'elettronica di consumo''. L'accordo assicurerà inoltre, ''un nuovo accesso al mercato per i servizi e gli investimenti e consentirà di fare grandi progressi in ambiti come quello della proprietà intellettuale, degli appalti, della politica di concorrenza e del commercio abbinato allo sviluppo sostenibile''.

L’accordo era stato ratificato dal  Parlamento europeo il 17 febbraio 2011. Dopo aver assicurato l'introduzione di una forte clausola di salvaguardia per proteggere l'industria europea, e ricevute garanzie da Seul che una nuova legislazione coreana sulle emissioni di CO2 per le auto non avrà un impatto negativo sul mercato automobilistico europeo, il Parlamento ha chiuso definitivamente due anni e mezzo di negoziati con 465 voti a favore, 128 contrari e 19 astensioni.

Il nuovo accordo eliminerà circa il 98 cento delle barriere tariffarie nei prossimi 5 anni su prodotti manufatti e agricoli e sui servizi e raddoppierà il volume di commercio fra Ue e Corea del Sud, con conseguente aumento di occupazione e crescita. Il testo copre anche questioni rilevanti come le procedure di appalti pubblici, i diritti di proprietà intellettuale, gli standard di lavoro e i temi ambientali.

Secondo l'accordo, l'8 per cento delle tariffe doganali sulle auto europee esportate in Corea saranno rimosse. I produttori dell'UE potranno esportare le auto in Corea senza dover passare controlli o rispettare alcuno standard specifico. Inoltre, l'accordo di libero scambio crea un comitato di monitoraggio per controllare che non si introducano in futuro barriere al commercio "nascoste", come ad esempio obblighi tecnici sui limiti di emissioni CO2. Per quanto concerne il tessile (le tariffe doganali per i prodotti tessili e abbigliamento sono attualmente del 10,06%) l'accordo prevede l'eliminazione immediata della maggior parte dei 60 milioni di euro in dazi imposti ogni anno agli esportatori europei.

Inoltre, l'accordo prevede una serie di disposizioni per garantire la protezione della proprietà intellettuale dei prodotti esportati, registrati e non. L'accordo elimina i requisiti 'doppi', come gli obblighi di effettuare costosi test e passare attraverso la procedura di certificazione, e rimuove anche le barriere al commercio per i beni elettronici di consumo, come elettrodomestici, televisori, telefoni cellulari e computer. La Corea ha anche riconosciuto formalmente gli standard europei per i prodotti elettronici, così da permettere agli esportatori europei di entrare nel mercato coreano a pari titolo coi produttori locali.

Il Parlamento ha poi approvato anche misure di salvaguardia che permetteranno all'Ue di sospendere ulteriori riduzioni delle barriere tariffarie o di riportarle ai livelli precedenti nel caso che qualsiasi industria risulti colpita da un aumento delle importazioni con un danno considerevole. Il Parlamento europeo, cosi come l'industria, avrà il diritto di chiedere alla Commissione di lanciare un'inchiesta sulla situazione dei mercati che potrebbe poi far scattare la clausola di salvaguardia. Inoltre, sono molteplici i fattori che devono essere presi in considerazione per attivare la salvaguardia, cosi come i prodotti protetti da tale meccanismo sono stati definiti con più chiarezza, per difendere meglio gli interessi dell'industria dell'auto.

 

La questione nord coreana e “i colloqui a sei”

Agli inizi di giugno 2011 il responsabile per il nucleare nordcoreano del governo di Seul, Wi Sung-lac, ha svolto una missione a Pechino dedicata alla ripresa dei negoziati sulla denuclearizzazione della penisola coreana, fermi dalla fine del 2008. Durante la missione saranno valutate le strategie per convincere Pyongyang a tornare al tavolo dei colloqui a Sei, cui partecipano oltre alle due Coree anche Stati Uniti, Cina, Giappone e Russia. La visita di Wi è avvenuta in un periodo particolarmente critico per il dialogo intercoreano, dopo che a fine maggio Pyongyang ha annunciato a sorpresa di non voler più trattare con Seul. Malgrado questa situazione, il diplomatico sudcoreano ha confermato l'intenzione di procedere con la strategia a tre fasi, che prevede in primo luogo colloqui diretti tra Pyongyang e Seul, seguiti da incontri analoghi tra il regime comunista e gli Usa, per poi tornare al tavolo dei negoziati multilaterali.

Il 30 maggio 2011 la Corea del Nord ha annunciato che ''non solleciterà mai più trattative'' con la Corea del Sud e che, tagliando ogni ''comunicazione di tipo militare'', darà il via a una vera rappresaglia ''contro la guerra psicologica'' anti-Pyongyang voluta da Seul. La dichiarazione di un portavoce della potente Commissione nazionale di Difesa, rilanciata dalla Kcna, ha preannunciato anche la volonta' di chiudere l'ufficio di collegamento nella zona del Monte Kumgang.    ''L'esercito e il popolo della Corea del Nord - si legge - non potranno mai negoziare con il traditore Lee Myung-bak (il Presidente della Repubblica sud coreano) e il suo clan''. Il Nord ''avvierà un'azione fisica, senza alcun preavviso e in qualsiasi momento, contro ogni bersaglio per fare fronte alla guerra psicologica anti-Repubblica popolare democratica di Corea''. L'annuncio, è stato diffuso a sorpresa a pochi giorni dall'auspicio del 'caro leader' Kim Jong-il di riprendere i colloqui con il Sud espresso al termine della sua visita in Cina, e' l'ultimo tassello di tensione intercoreana sempre alta, dopo l'affondamento del 2010 della corvetta sudcoreana Cheonan (costata la vita a 46 marinai e attribuito da Seul a un siluro del Nord) e il bombardamento dell'isola meridionale di Yeonpyeong, in cui sono morti 4 sudcoreani, di cui due civili e due militari.

La nuova posizione di chiusura (peraltro tipica nelle scelte nord coreane) era stata preceduta da dichiarazioni di apertura come quella del leader nordcoreano Kim Jong-Il che il 28 aprile 2011 aveva manifestato la sua volontà di aprire un tavolo di colloqui con gli Stati Uniti e la Corea del Sud, senza porre precondizioni nel corso dell’incontro con l'ex presidente americano Jimmy Carter accompagnato dall'ex-presidente finlandese Martti Ahtisaari, dalla ex premier norvegese Gro Harlem Brundtland e dalla ex-presidente irlandese Mary Robinson. Kim aveva anche dichiarato di essere disponibile ad un incontro con il Presidente sudcoreano Lee Myung-Bak in qualsiasi momento. Nuovamente il 26 maggio 2011 nel corso della sua missione a Pechino, Kim Jong Il aveva assicurato il presidente cinese che il suo paese rimaneva impegnato nell'obiettivo della denuclearizzazione della penisola nordcoreana e sperava di poter "presto" riprendere i colloqui a sei sulla fine del suo programma nucleare; sempre secondo l'agenzia ufficiale cinese Xinhua, aveva anche detto di "sperare sinceramente" in un miglioramento dei rapporti con la Corea del Sud.

 

I colloqui di Panmunjon

Si sono chiusi senza un accordo su un prossimo incontro militare di alto livello, i colloqui tra ufficiali nord e sudcoreani che si sono svolti il 9 febbraio 2011 a Panmunjon, località nordcoreana situata al confine con il sud (si trattava dei primi colloqui bilaterali dall'attacco nordcoreano contro l'isola sudcoreana di Yeonpyeong del novembre 2010). Se Seul ha detto di aver accettato in via di principio l'ipotesi di riavviare il dialogo su questioni umanitarie, i colloqui tra  rappresentanti militari non hanno intanto "permesso di accorciare le distanze sull'agenda per un incontro di alto livello" tra esponenti della difesa di Pyongyang e Seul, ha dichiarato Kim Min Seok, portavoce del ministero della Difesa della Corea del sud citato dall'agenzia Yonhap. L'incontro si e' concluso quando i rappresentanti di Pyongyang "hanno unilateralmente abbandonato il tavolo" negoziale.  Non sono state fissate date di altri incontri. Seul ha manifestato la propria disponibilità a far ripartire i colloqui tra la Croce Rossa dei due paesi su questioni umanitarie, tra cui la riunione delle famiglie divise ma i colloqui umanitari dipenderanno  "dalla situazione intercoreana ...dopo i colloqui militari di alto livello", aveva fatto presente la portavoce del ministero dell'Unificazione,

L'agenzia ufficiale del Nord, Kcna aveva peraltro riferito che l'assemblea parlamentare di Pyongyang aveva inviato una lettera alla controparte sudcoreana di proposta di dialogo tra le due assemblee. ''I parlamentari hanno espresso - si legge - la decisa volontà di disinnescare le tensioni nella penisola e l'auspicio di aprire una fase per la pace e la riunificazione''.

 

Sondaggio sull’unificazione

Secondo un sondaggio finanziato dal ministero per l'Unificazione i cui risultati sono stati resi noti il 3 marzo 2011, nove imprenditori sudcoreani su dieci sono scettici sulla capacità del proprio Paese di gestire una eventuale unificazione con la Corea del Nord, che tuttavia viene ancora ritenuta un passo necessario da sette persone su dieci. Il sondaggio evidenzia che il 90,3% del campione ritiene che il governo di Seul non sia preparato a guidare l'integrazione con il vicino Nord, contro il 6,6% che si dichiara fiducioso nella capacità di condurre senza indugi il difficile processo. Il 41% degli imprenditori, inoltre, vede nell'abbattimento definitivo delle barriere tra le due Coree una potenziale fonte di profitto, mentre per il 25% l'unificazione della penisola andrebbe a espandere le opportunità di business.

Secondo le ultime stime dell'Institute for National Security Strategy, un think tank governativo, i costi per unificare la penisola potrebbero superare i duemila miliardi di dollari, una cifra pari a due volte il PIL 2010 della Corea del Sud. I costi includerebbero le spese necessarie per la messa in sicurezza delle armi di distruzione di massa negli arsenali di Pyongyang (come ordigni nucleari e missili a media e lunga gittata), il mantenimento dell'ordine sociale, l'offerta di generi d'emergenza ai nordcoreani e la realizzazione di infrastrutture nella rianimare la disastrata economia del Nord.

 

La richiesta di aiuti umanitari di Pyongyang

Secondo quanto riferito dall'agenzia sudcoreana Yonhap il 9 marzo 2011 la Corea del Nord ha richiesto la fornitura di riso alla Corea del Sud quando le parti hanno avuto contatti per discutere la possibilità di un summit, un'istanza giudicata inaccettabile da Seul alla luce delle provocazioni militari condotte lo scorso anno da Pyongyang. L’agenzia cita ''più fonti'' vicine al governo di Seul, secondo cui le richieste di aiuti umanitari non possono essere prese in esame fino a quando il regime comunista non riconoscerà le proprie responsabilità per gli attacchi militari; il problema con Pyongyang risiede nelle ''continue richieste di riso senza nessuna manifestazione di sincerità in merito alle passate provocazioni.  In mancanza di scuse da parte del Nord, prosegue la fonte della Yonhap, Seul non intende organizzare summit fino alla conclusione del mandato dell'attuale governo, anche perché l'ipotetica intesa su un vertice in cambio di aiuti sarebbe duramente criticata dall'opinione pubblica sudcoreana.

Le Coree hanno tenuto due summit, nel 2000 e nel 2007, in una fase di allentamento delle tensioni nel corso della cosiddetta “Sunshine Policy” portata avanti dalle amministrazioni sudcoreane a guida Democratica. Le relazioni tra i due Paesi sono tuttavia tornate a livelli critici con l'elezione del Presidente conservatore Lee Myung-bak, che ha  avviato una politica più rigida nei confronti della Corea del Nord.

 

Politica estera

Dopo aver conseguito, negli ultimi quaranta anni, in campo economico e commerciale, eccezionali risultati, la Corea del Sud ha posto in essere con determinazione una azione intesa a far acquisire al Paese un maggior ruolo sulla scena internazionale (“a global diplomacy for a Global Korea”). Il crescente impegno nella cooperazione allo sviluppo (dal 2010 essa e’ membro del Comitato Sviluppo dell’OCSE), oltre ad un sempre più significativo contributo alle operazioni di pace delle Nazioni Unite (contingente in Libano) e ad altre iniziative della Comunità internazionale. Seoul è, ad esempio, impegnata nel contrasto alla pirateria sulle coste della Somalia e alla proliferazione nucleare (durante il Vertice sulla Sicurezza Nucleare dell’aprile 2010 a Washington la Corea ha ottenuto l’organizzazione dell’edizione del 2012).

Il risultato di maggior rilievo è tuttavia stato conseguito al Vertice G20 di Pittsburgh quando la Corea ha realizzato la propria aspirazione ad essere designata ad ospitare il G20 nel 2010. Tale risultato ha coronato una intensa azione diplomatica compiuta dalla Corea nel corso del 2008-2009. La Corea ha dapprima ottenuto l’inserimento nel Financial Stability Forum, quindi la decisione per il G20 del novembre 2010, che ha anche sancito l’inclusione della Corea nel Gruppo dei Paesi che sembrano destinati a svolgere un ruolo leader almeno nella disamina delle tematiche globali economiche, finanziarie e dello sviluppo sostenibile. Prosegue altresì l’azione coreana per acquisire maggiore peso nei processi decisionali delle IFI. Nel mese di novembre 2011 è poi previsto a Busan l’importante Fourth High-Level Forum on Aid Effectiveness (“HLF4”).  

L’elezione dell’allora Ministro degli Esteri BAN Ki-moon a Segretario Generale dell’ONU è  stata anche essa riconoscimento del nuovo status della Corea del Sud sul piano internazionale. Dal 2006, insieme a Australia, Nuova Zelanda e Giappone essa ha stabilito un Partenariato con la NATO (“Contact countries”). La Corea ha di recente aderito pienamente alla Proliferation Security Initiative. In Afghanistan la Corea si ha preso in carico la gestione di un Provincial Reconstruction Team (PRT) per il quale ha dispiegato circa 350 unità militari e operatori civili per la ricostruzione. L’ammontare degli aiuti è stato quadruplicato nel 2010 rispetto all’anno prima. La Corea fa anche parte del Gruppo degli Amici del Pakistan. Sul piano del contributo alle forze di pace, circa mille sono i coreani attualmente impegnati (Libano, Somalia, Sahara, Angola, Timor Est) ai quali, in risposta alla emergenza umanitaria in Haiti si aggiunge un contingente di altri 240 “peacekeepers”.

Ciò premesso, va ricordato che, condizionata dai limiti della geografia e della storia, la Corea del Sud ha da sempre avuto come priorità i rapporti con gli USA e con i vicini asiatici (Cina e Giappone) e la Russia, in buona parte connessi alla questione nord coreana. L’adozione della “Joint Vision for the ROK-U.S. Alliance” al vertice di Washington del giungo 2009, e la vicenda dell’affondamento della corvetta sudcoreana nel marzo 2010, hanno fornito l’opportunità a Seoul e Washington per rafforzare la loro alleanza. Nella dimensione economica pende tuttora la ratifica dell’Accordo di Libero Scambio KORUS concluso due anni or sono. La componente democratica del Congresso ha sempre avuto perplessità sul pacchetto sottoscritto dall’Amministrazione Bush, ma il Presidente Obama ha di recente lasciato intendere che la riprese del processo di ratifica da parte americana non dovrebbe tardare.

 La Corea mostra interesse a svolgere anche un crescente ruolo regionale, incoraggiando lo sviluppo di forme di collaborazione politica, economica e di sicurezza con Giappone e Cina. Seoul, Pechino e Tokyo hanno rafforzato il loro meccanismo di cooperazione, il Vertice Trilaterale, con la decisione di stabilire un segretariato permanente nella capitale coreana.

Il Governo di Seoul non tralascia neppure una proiezione verso altre aree, a cominciare dal sud est asiatico. Nel 2009 Seoul ha lanciato la “New Asia Initiative” proprio per rafforzare i rapporti con i Paesi dell’ASEAN. Per la diplomazia coreana il 2010 è stato invece l’anno dell’Africa, del Medio Oriente, dell’America Latina e dell’Unione Europea.

Quanto all’Europa, il rapporto viene ben percepito nelle sue valenze economiche (la UE è il primo investitore e il secondo mercato per le esportazioni coreane) e meno nella dimensione politica. Il Presidente LEE ha compiuto la sua prima visita in Europa in luglio 2009 in occasione della sua partecipazione al G8/MEF dell’Aquila. Nell’ottobre 2010 ha partecipato a Bruxelles al summit dell’ASEM che riunisce i Capi di Stato e di Governo dei Paesi asiatici e della UE. In occasione del Vertice bilaterale, che si e’ tenuto a margine dell’ASEM, è stato firmato l’Accordo di Libero Scambio UE-Corea (il Framework Agreement, un accordo di partenariato politico, è stato invece firmato nel maggio 2010). Il Ministro degli Esteri YU Myung-hwan (ora sostituito da KIM Sung-hwan) ha inoltre visitato il quartier generale della NATO e ha incontrato i vertici dell’Organismo nord atlantico.

Pur sostenitrice del Doha Round, la Corea si sta costituendo una fitta rete di Accordi di Libero Scambio. Sono già in vigore quelli con Cile, Singapore e EFTA, è appena concluso quello con l’ASEAN, e’ in attesa di ratifica quello con gli USA. Quello con la UE siglato alla fine del 2009 dovrebbe essere firmato tra breve. Inoltre, sempre nel 2009, Seoul ha concluso un Comprehensive Economic Partnership Agreement (CEPA) con l’India. Questi ultimi due Accordi da soli garantiscono alla Corea l’accesso ad un mercato di 1,7 miliardi di persone.  La Corea del Sud, estremamente dipendente dall’estero come fonti di energia, continua ad ampliare i propri rapporti diplomatici nelle aree del Medio Oriente, del Centro Asia e dell’Africa ricche di risorse naturali. In queste stesse aree prospera, peraltro, unitamente ad una sempre più attiva politica di cooperazione allo sviluppo, anche la politica estera economica sud coreana e molti sono i ritorni in termini di commesse e di lavori infrastrutturali. In tal senso, grande entusiasmo in patria (e grande scalpore all’estero) ha suscitato la vittoria, da parte di un consorzio di aziende sud coreane, di una commessa lanciata dal governo degli Emirati Arabi Uniti per la costruzione di una serie di centrali nucleari. Altri accordi di cooperazione in materia nucleare sono stati firmati con Giordania, Turchia e India.  La Corea ha di recente ottenuto dalla Bolivia i diritti di sfruttamento dei suoi ricchi giacimenti di litio (la Corea è il primo produttore di batterie al mondo).

 


Quadro economico

PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI (stime 2010)

PIL a parità di potere di acquisto

1.467 miliardi dollari USA

Composizione per settore

agricoltura 3%; industria 39,4%; servizi 57,6%

Crescita PIL

6,1% (0,2% nel 2009)

PIL pro capite a parità di potere di acquisto

30.200 dollari USA

Inflazione

2,9%

Tasso di disoccupazione

3,7%

Debito pubblico/PIL

23,7%

Debito estero

370 miliardi di dollari USA

Unità monetaria

Won sudcoreano

La Corea è la 15° economia mondiale e la 4° in Asia.

·         Primo paese nella cantieristica navale e nella produzione di schermi LCD

·         Primo Paese per connessioni internet in banda larga nelle abitazioni (96% delle utenze)

·         Secondo produttore di telefoni cellulari

·         Secondo per livello di istruzione (dopo Israele)

·         Terzo produttore di semiconduttori

·         Quinto nel settore delle autovetture

·         Quinto nella ricerca tecnologica

·         Sesto per entità di riserve in valuta estera

 

Crescita e interscambio

Nel 2010 l’economia  coreana è cresciuta ad un tasso del 6,1%, dato che pone il Paese asiatico al quinto posto tra le economie del G20 (dopo Cina, India, Brasile e Turchia), con un PIL che supera i mille miliardi USD. Le previsioni del Governo coreano sulla crescita economica per il 2011 sono di circa il 5% e le previsioni del FMI confermano nuovamente gli oltre mille miliardi USD.

Secondo il Ministero di “Knowledge & Economy”, il volume delle esportazioni coreane nel 2010 e’ per la prima volta al settimo posto nel mondo, mentre quello globale del commercio estero al nono.

Il motore del Paese resta nelle esportazioni che, trainate dai settori chiave dell’industria nazionale ed in particolare da semiconduttori, elettronica e automobili, hanno totalizzato nel 2010 467,4 miliardi USD registrando un surplus commerciale di 41,7 miliardi USD. L’FMI prevede che nel 2011 il commercio estero coreano supererà i mille miliardi USD. Il tasso di dipendenza dal commercio estero dell’economia nazionale coreana stimato per il 2010 è dell’85%.

Coerentemente con la strategia incentrata sull’export, Seoul prosegue nella propria politica di accordi di libero scambio (FTA) con Paesi della regione e non solo, in particolare quello con l’Unione Europea (firmato il 6 ottobre 2010, con entrata in vigore prevista a partire dal prossimo 1° luglio) e quello con gli Stati Uniti (firmato nel 2007, nel dicembre 2010 è stato finalizzato un accordo supplementare di modifica per alcuni settori, in particolare auto).

Inflazione e disoccupazione

La disoccupazione, stimata a dicembre 2010 al 3,7%, resta relativamente alta per gli standard coreani, ma la crescita sostenuta dovrebbe rapidamente riassorbire i senza lavoro. Nel 2010 in seguito a un accorto pacchetto di politiche settoriali sono stati creati 310.000 posti di lavoro.

Il livello di inflazione al consumo, dal 2,9% di gennaio 2011, sale al 4,5% del mese di febbraio a seguito dell’aumento dei prezzi interni e degli effetti della crisi Mediorientale.

Valuta e politica monetaria

Per fronteggiare l’inflazione, a gennaio 2011 la Banca di Corea ha proceduto al rialzo dei tassi di interesse dal 2,5% al 2,75%. Durante il periodo di crisi economica per ben sedici mesi la Banca nazionale coreana ha tenuto bassi i tassi (2%) per favorire gli investimenti, procedendo a un cauto rialzo (2,25%) soltanto nel luglio 2010.

Alla fine del mese di febbraio le riserve ufficiali in valuta straniera ammontano ad un valore record di 295,96 miliardi USD e sono al sesto posto nel mondo per dimensione, dopo quelle di Cina, Giappone, Russia, Taiwan ed India.

Investimenti dei gruppi industriali

I gruppi industriali coreani intendono aumentare fortemente gli investimenti nel 2011: i primi 4 gruppi (Samsung, Hyundai-Kia Motors, LG e SK)  investiranno 85 mila miliardi di Won. La Samsung ha deciso un investimento annuo di 43 mila miliardi di won (+ 18%) nel 2011, il più elevato nella storia della compagnia.  La Hyundai-Kia Motors prevede 12 mila miliardi USD (+15%).

 

Politica ambientale

La Corea occupa, secondo dati 2008, la decima posizione mondiale in termini di consumi globali di energia e la settima posizione in termini di emissione di gas serra (663.5 milioni di tonnellate ), con una crescita delle emissioni del 158% nel periodo 1990-2008 che risulta seconda a livello mondiale, subito dopo la Cina (+178%). L’Italia occupa nella medesima classifica la 12a posizione con 482.8 tonnellate emesse nel 2008 ed una crescita 1990-2008 del 10.0%.

L’attuale Capo dello Stato ha posto l’economia verde al centro delle proprie strategie di politica economica, anche quale risposta alle conseguenze della crisi finanziaria internazionale. Il più recente programma finalizzato alla lotta all’inquinamento atmosferico ed ai cambiamenti climatici (“Green Growth National Strategy”) prevede nei primi 5 anni (2009-2013) investimenti complessivi per 107,400 miliardi di Won (95,7 miliardi di USD), pari al 2% del PIL per ogni anno, per interventi volti alla riduzione dei combustibili fossili, alla risistemazione idro-geologica del Paese e soprattutto allo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili (NRE, “New and Renewable Energies”). A conferma della volontà di partecipare allo sforzo globale di tutela ambientale come Paese industrializzato, numerosi altri Programmi sono stati previsti, con significativi investimenti, per una “transition to low carbon economy” e per una “green growth” del Paese. Tra questi, oltre a misure dirette di contenimento delle emissioni, si punta in particolare allo sviluppo di fonti integrative-rinnovabili di energia (solare, eolico, celle a combustibile) che dall’attuale 2.4% del bilancio energetico totale, dovrebbero arrivare all’11% nel 2030 ed al 20% nel 2050 (Programma “Comprehensive Plan on Combating Climate Change”). A tale scopo la Corea ha deciso di investire nei prossimi cinque anni 40,000 miliardi di Won (35,7 miliardi di USD) per la ricerca nel settore delle energie rinnovabili, di cui il 17,5% in finanziamenti pubblici e il restante 82,5% in finanziamenti privati, con l’obiettivo di rendere la Corea uno dei primi cinque Paesi a livello mondiale per capacità propositiva commerciale di NRE, con una copertura del 15% del mercato mondiale entro il 2015.

L’obiettivo del Governo coreano di sviluppare le NRE fino a raggiungere il 3,0% dell’energia totale prodotta nel 2006 è stato però disatteso, e difficilmente si concretizzerà quello del 2011, che prevedeva un raggiungimento del 5,0%. Per favorirne l’utilizzo, il Governo ha quindi varato numerose manovre volte a incentivare i Governi provinciali a investire sulle nuove energie, e in particolare nel settembre 2010 ha varato la regolamentazione “Renewable Portfolio Standard”, che impone alle principali società produttrici di energia di portare la quota delle rinnovabili al 10% entro il 2022.

 


Relazioni intercoreane
(a cura del ministero degli Affari esteri)

 

Il Vertice tenutosi a Pyongyang dal 2 al 4 ottobre 2007 tra il Leader nord coreano KIM Jong-il e l’allora Presidente della Repubblica di Corea ROH Moo-hyun ha segnato il punto di arrivo della politica di dialogo e cooperazione che i Governi progressisti sud coreani hanno attuato a partire dal 1997, la cosiddetta “sunshine policy”, in parallelo al negoziato a Sei (le due Coree, USA, Cina, Giappone e Russia) avviato nel 2003, su impulso cinese, per dare soluzione al problema posto dai programmi nucleari  della Corea del Nord. La “sunshine policy” si proponeva di favorire una apertura della società nord coreana attraverso forme di collaborazione economica (come il progetto dell’area industriale di Gaesong) e di contatto tra le persone (come il progetto turistico di un’area montagnosa del Nord (Monte Gumgang) resa accessibile per la prima volta a gruppi di visitatori sud coreani). A questo si e’ aggiunto un costante flusso di aiuti alimentari, vista la cronica situazione deficitaria della sicurezza alimentare nord coreana.

La vittoria del centro destra alle elezioni presidenziali del dicembre del 2007 e alle legislative dell’aprile 2008 ha avuto come conseguenza non inattesa una inversione di rotta. LEE Myung-bak ha sostituito alla “sunshine policy” una strategia di “dialogo condizionale”: riassunta nella politica di “Mutual Benefit and Common Prosperity”. Premessa della prosecuzione delle iniziative di collaborazione economica sarà una effettiva e verificabile rinuncia della Corea del Nord al nucleare militare e un suo reale progresso nel rispetto dei diritti umani. Ove tali premesse si realizzino la Corea del Sud contribuirà allo sviluppo della economia del Nord, fino a portarla ad un livello di reddito pro capite di 3000 dollari, pari a quello che aveva la Corea del Sud all’inizio degli Anni 80 (LEE lo definisce il Progetto 3000). La Corea del Sud ha proposto ai propri partner nel negoziato a Sei di rimpiazzare la strategia dell’”action for action” con un “grand bargain” per evitare che si continui a subire la politica nord coreana di concessioni e ripensamenti e si ponga Pyongyang di fronte ad una scelta immediata e globale di rinuncia al nucleare in cambio di una normalizzazione politica e i un sostegno allo sviluppo della economia. La Corea del Nord ha sin dall’inizio opposto totale diniego ad un siffatto approccio e ha assunto una posizione di crescente ostilità nei confronti della nuova Amministrazione sud coreana.

La tensione insorta per la ripresa nel 2009 delle attività missilistiche e nucleari da parte della DPRK si e’ coniugata al degradarsi delle relazioni intercoreane e l’un processo ha agito sull’altro, instaurando un circolo negativo che ha portato ad un rinnovato isolamento della Corea del Nord (ora soggetta a stringenti sanzioni economiche adottate dal Consiglio di Sicurezza delle N.U.), ad uno stallo del negoziato a Sei (a seguito del ritiro della Corea del Nord dal Tavolo negoziale a fine 2008) e alla radicalizzazione delle posizioni delle due Coree. Di questa situazione hanno sofferto anche i progetti di cooperazione intercoreana lanciati nel periodo della “sunshine policy”. Tra di essi quello che consentiva viaggi turistici sudcoreani al Monte Gumgang e’ stato chiuso (a seguito dell’uccisione di una turista sudcoreana) e quello di collaborazione industriale di Gaesong fortemente penalizzato.

L’affondamento di una corvetta sudcoreana a fine marzo, per la quale un’indagine internazionale condotta da Seoul ha incolpato a maggio la Corea del Nord, ha innescato una nuova grave crisi che ha portato al congelamento di ogni tipo di relazione o contatto intercoreano. La tensione attorno al 38 parallelo ha continuato a salire fra luglio e agosto a causa della tenuta delle imponenti esercitazioni militari congiunte USA-ROK volte a dissuadere Pyongyang dal compiere di nuovo atti ostili nei confronti del Sud. Pyongyang ha risposto minacciando la guerra e sparando colpi di artiglieria.

Ancora più grave l’attacco portato dall’artiglieria nordcoreana all’isola sudcoreana di Yeonpyeong il 23 novembre 2010. Per la prima volta dalla firma dell’armistizio (1953), il territorio sudcoreano e’ stato fatto oggetto di numerosi lanci di artiglieria pesante da parte del nord mentre le FFAA del sud stavano conducendo delle normali esercitazioni al di qua della “Northern Limit Line”. La morte di due civili e di due militari, per i quali la DPRK ha porto le sue condoglianze, ha contribuito al sentimento di rabbia e di paura della gran parte della popolazione. Per alcuni giorni la situazione di tensione e’ rimasta alta, congelando ancor più le possibilità di un qualsiasi tipo di dialogo.

Solo nel gennaio 2011 vi sono stati colloqui militari a livello tecnico, ma senza risultati apprezzabili. Le ripetute visite di inviati statunitensi a Seoul, Tokyo e Pechino non hanno portato per il momento novità sostanziali.

Lo stallo delle relazioni intercoreane ha influito negativamente anche sulle prospettive di ripresa del negoziato nucleare – i Six Party Talks.Nonostante l’Amministrazione Lee abbia fatto sapere di non aver intenzione di tornare al negoziato Esapartito fintantoché la Corea del Nord non avrà ammesso la propria responsabilità per l’affondamento della nave, la Cina ha riavviato nei passati mesi un processo di shuttle diplomacy con l’intento di far riprendere i colloqui, ma l’evento di Yeonpyeong ha ulteriormente posposto sine die ogni possibilità di dialogo anche in ambito Colloqui a Sei

L’escalation della tensione ha, comunque, anche rivelato che la destabilizzazione delle relazioni intercoreane non può spingersi oltre ad un certo limite. Contrariamente alle attese di molti analisti, il complesso industriale di Gaesong e’ sopravvissuto e il numero di nordcoreani impiegati non ha smesso di crescere; questo perché la Corea del Nord non si può permettere di perdere una fonte importante di valuta estera e il Sud non vuole  trovarsi a dover soccorrere le numerose imprese che fuori da Gaesong fallirebbero. Inoltre, preoccupazioni di natura interna sia in Corea del Sud (la tenuta del Vertice del G20 a novembre e la necessità di evitare che la questione nordcoreana diventi un tema ingombrante nella campagna elettorale per le elezioni del 2012) che in Corea del Nord (la transizione del potere incominciata a fine settembre dal Kim Jong-il al terzogenito Kim Jong-un) hanno motivato entrambe le parti a cercare una stabilizzazione delle relazioni quale garanzia di fronte al rischio che le tensioni possano impedire a ciascuno di raggiungere gli interessi e gli obiettivi propri. Di conseguenza, Seoul e Pyongyang sono giunte al punto di riconoscere tacitamente la necessità di imboccare una ‘exit strategy’ nel post-Cheonan.  

Di recente, almeno sino al bombardamento di Yeonpyeong, Pyongyang ha dimostrato una certa apertura al dialogo come: la disponibilità a tornare al negoziato nucleare multilaterale (e forse anche al dialogo intercoreano) comunicata ai cinesi, la  proposta di una nuova tornata di incontri fra le famiglie separate dalla guerra di Corea, e la richiesta di aiuto al Sud a seguito delle alluvioni dell’estate scorsa. Seoul, che rimane cauta sulla questione del negoziato nucleare perché nutre ancora numerosi sospetti circa le reali intenzioni di Pyongyang, ha invece risposto positivamente alle due richieste, organizzando gli incontri fra le famiglie e fornendo l’aiuto umanitario richiesto. Tuttavia, gli eventi bellici di marzo e soprattutto di novembre 2010 sono tornati a raffreddare il clima, rendendo le richieste sudcoreane ancora più rigide. Tali eventi hanno messo nell’ombra le profferte fatte dal Presidente Lee, durante il discorso per il Giorno della Liberazione dal colonialismo giapponese il 15 agosto 2010 (data che segna anche l’inizio della seconda parte del suo mandato), durante il quale egli ha affrontato il tema di come le relazioni intercoreane abbiano bisogno di un nuovo paradigma, e di come fosse “importante per le due Parti scegliere la coesistenza piuttosto che il confronto, il progresso invece della stagnazione”.  Egli aveva anche avanzato la proposta di un piano per la riunificazione in tre fasi secondo il quale Seoul e Pyongyang devono prima stabilire una “comunità della pace” intercoreana per garantire sicurezza e armonia sulla Penisola coreana, devono poi creare una “comunità economica” che promuova gli scambi e la mutua prosperità. Dopodiché, le due parti potranno stabilire una vera e propria “comunità nazionale”.


Questione nucleare nord coreana
(a cura del ministero degli Affari esteri)

 

Lo stato attuale della questione nucleare nordcoreana

La questione nordcoreana ha attraversato nella seconda metà del 2010 una nuova fase di acuta crisi. L’affondamento a fine marzo della corvetta militare sudcoreana Cheonan causato – secondo i risultati di una Commissione di Inchiesta internazionale – da un siluro nord coreano ha dato avvio a una serie di misure e contromisure che hanno elevato sensibilmente la tensione al 38mo parallelo.

Nei mesi recenti, la Corea del Nord, impegnata in una delicata fase di transizione del potere, seguendo la rodata strategia che alterna momenti di  tensione a momenti di distensione, ha dimostrato la propria disponibilità a tornare al negoziato nucleare (Six Party Talks) nonostante, appena l’anno scorso, l’avesse dichiarato un “esercizio morto”. La strada della ripresa del negoziato passa però anche da Seoul che vede, invece, le aperture di Pyongyang come un tentativo del regime di far passare in secondo piano le sue responsabilità per l’affondamento della nave Cheonan. Seoul continua quindi a richiedere, prima che si possa tornare al negoziato Esapartito, che Pyongyang dimostri un “atteggiamento responsabile” rispetto all’incidente e che provi, attraverso azioni concrete, la volontà di abbandonare i propri programmi nucleari.

I due grandi “patrons” della regione, Cina e USA, sanno che una ripresa dei Six Party Talks ha come condizione necessaria la ripresa del dialogo intercoreano. Le visite in questi ultimi mesi del Capo negoziatore cinese Wu DaWei a Pyongyang e dell’inviato speciale per la Penisola coreana Bosworth a Seoul, unite ai segnali distensivi che di recente Seoul e Pyongyang si stanno inviando (ripresa degli incontri fra le famiglie separate dalla guerra di Corea e degli aiuti umanitari del Sud al Nord), potrebbero portare all’avvio ad una nuova fase distensiva nei rapporti fra le due Coree.

La Cina, che presiede i Six Party Talks dal 2003, e che auspica una ripresa del negoziato se non altro perché permette di mantenere lo status quo e, al contempo, di fare scendere il livello di tensione nella regione, ha avanzato una  “proposta in tre fasi”: un primo contatto bilaterale fra USA e Corea del Nord e un incontro informale con gli altri Paesi coinvolti precederebbero la tenuta dei Six Party Talks.

Al momento, quindi, rimane da vedere se una ripresa dei Six Party Talks sia possibile. La strada sembra tutta in salita. Le sanzioni americane e sudcoreane mantengono alta la pressione sul regime di Pyongyang, il quale peraltro si rifiuta di sedersi al tavolo negoziale se prima non le vengono tolte le sanzioni. 

I Capi delegazione dei Six Party Talks (6PT) si sono riuniti per l’ultima volta a Pechino dall’8 all’11 dicembre 2008. Da quella data, la DPRK, in risposta alla condanna pronunciata dal  Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 13 aprile 2009, sul suo lancio del 5 aprile 2009, ha dichiarato di abbandonare il negoziato Esapartito, e di non avere l’intenzione di tornarci più. La DPRK ha inoltre condotto un test nucleare il 25 maggio 2009, a seguito del quale il CdS ONU ha adottato all’unanimità’ la Risoluzione 1874 (2009) che lo condanna e rafforza le sanzioni contro la DPRK. In reazione alle sanzioni, la DPRK ha annunciato la ripresa delle attività nucleari interrotte nel 2008 (reattore nucleare di Yongbyon), ha ammesso lo sviluppo di programmi di arricchimento dell’uranio e ha dichiarato unilateralmente la caducità del regime armistiziale.

Già prima della attuale crisi le prospettive di ripresa dei 6PT apparivano incerte. La DPRK chiedeva che un Trattato di pace venisse negoziato per rimpiazzare l’Armistizio che ha concluso la guerra di Corea, e che le sanzioni internazionali venissero tolte prima di ritornare ai 6PT. Quanto alla Corea del Sud, essa manteneva ferma la impostazione data dal Presidente LEE Myung-bak alla strategia verso la Corea del Nord che pone al primo posto la soluzione della questione nucleare, quale ineludibile premessa della eventuale messa in opera di forme di collaborazione economica intercoreane. Ora viene ad aggiungersi che Seoul non sembra essere disposta a voler riprendere il dialogo a breve, ne’ a livello multilaterale ne’, tantomeno, a livello bilaterale. Il 10 luglio 2010, il Ministero degli Esteri sudcoreano aveva risposto all’annuncio della disponibilità da parte di  Pyongyang di tornare al negoziato nucleare multilaterale, dichiarando che “prima di tutto la Corea del Nord dovrà dimostrare chiaramente l’intenzione di denuclearizzare”. Seoul ha anche aggiunto che Pyongyang dovrebbe rispettare lo spirito della Dichiarazione del CdS ammettendo la propria responsabilità per l’azione ostile compiuta.

 

 

 

 


 

Appendice 1
(a cura del Ministero degli Affari esteri)

 


Accordi bilaterali in vigore
(Italia-Repubblica di Corea)

 

SCAMBIO DI NOTE CONCERNENTE LA RECIPROCA PROTEZIONE DEI DIRITTI RELATIVI AI BREVETTI INDUSTRIALI E AI MARCHI DI FABBRICA

Data Firma: 07/03/1961

 

MEMORANDUM DI INTESA IN MATERIA DI RELAZIONI ECONOMICHE E ASSISTENZA TECNICA

Data Firma: 21/11/1961

 

ACCORDO CULTURALE

Data Firma: 09/03/1965

 

ACCORDO COMMERCIALE

Data Firma: 09/03/1965

SCAMBIO DI NOTE RELATIVO ALL'APERTURA DI UN CENTRO COMMERCIALE A MILANO

Data Firma: 14/02/1966

 

SCAMBIO DI NOTE IN MATERIA DI VISTI SUI PASSAPORTI 

Data Firma: 05/04/1975

 

ACCORDO DI COOPERAZIONE ECONOMICA. 

Data Firma: 25/05/1982

 

ACCORDO DI COOPERAZIONE SCIENTIFICA E TECNICA. 

Data Firma: 02/03/1984

 

 

 

ACCORDO SULLA RECIPROCA PROMOZIONE E PROTEZIONE DEGLI INVESTIMENTI. 

Data Firma: 10/01/1989

 

CONVENZIONE PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI E PER PREVENIRE LE EVASIONI FISCALI IN MATERIA DI IMPOSTE SUL REDDITO, CON PROTOCOLLO. 

Data Firma: 10/01/1989

 

MEMORANDUM DI INTESA SUI SISTEMI DI DIFESA E RELATIVO SUPPORTO LOGISTICO. 

Data Firma: 18/10/1993

 

ACCORDO SULLA PREVIDENZA SOCIALE. 

Data Firma: 03/03/2000

 

ACCORDO PER LA COOPERAZIONE NEL SETTORE DEL TURISMO. 

Data Firma: 03/03/2000

 

DICHIARAZIONE CONGIUNTA SULLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE. 

Data Firma: 03/03/2000

 

DICHIARAZIONE CONGIUNTA SULLA COOPERAZIONE IN CAMPO INDUSTRIALE. 

Data Firma: 03/03/2000

 

MEMORANDUM DI INTESA SUL SOSTEGNO E LO SVILUPPO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE. 

Data Firma: 20/07/2000

 

MEMORANDUM DI INTESA SULLA COOPERAZIONE NEL SETTORE DEL DESIGN INDUSTRIALE. 

Data Firma: 20/07/2000

 

PROTOCOLLO DI CONSULTAZIONI POLITICHE RAFFORZATE TRA I RISPETTIVI MINISTRI DEGLI ESTERI. 

Data Firma: 05/10/2000

 

INTESA AMMINISTRATIVA PER L'APPLICAZIONE DELL'ACCORDO DI PREVIDENZA SOCIALE DEL 03.03.2000.

Data Firma: 26/01/2006

 

 

 


Appendice 2
(a cura del Servizio Rapporti Internazionali)

 


 

Rapporti bilaterali

I primi rapporti diplomatici con l’Italia risalgono al 1884 (interrotti dopo che il Paese fu sottoposto al protettorato giapponese, ripresero nel dopoguerra) e si sono andati intensificando con la graduale affermazione della Corea sul piano internazionale.

Nel 2004 la celebrazione del 120mo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Corea ha fornito l’occasione per organizzare una serie di eventi e manifestazioni di promozione dell’immagine dell’Italia sia sotto il profilo culturale che sotto il profilo economico-commerciale.

Le relazioni diplomatiche fra l’Italia e la Corea del Sud negli ultimi cinque anni hanno attraversato un periodo particolarmente positivo e fruttuoso. La Visita di Stato del Presidente Napolitano del 13-16 settembre 2009 ha segnato il coronamento dell’eccellente collaborazione sul piano politico (sia a livello bilaterale che sui principali temi globali quali la governance economica internazionale, lo sviluppo sostenibile, gli interventi nelle aree di crisi, nonché – collaborazione particolarmente apprezzata – in merito alla riforma del Consiglio di Sicurezza), del lavoro intenso che si fa sul piano dell’interscambio (anche in questo momento di crisi), della scienza e tecnologia, della cultura (la manifestazione/contenitore “Italia in Corea 2008” ha avuto grande successo). 

Su questo versante, oltre alla convergenza d’interessi in ambito Nazioni Unite, ha certamente contribuito al successo del dialogo bilaterale la particolare sensibilità e le attenzione dimostrate dall’Italia per la situazione nella penisola coreana. E’ stato particolarmente apprezzato da parte coreana il fatto che l’Italia sia stato il primo paese in ambito G7 nel 2000 ad allacciare relazioni diplomatiche con la Corea del Nord. Le nostre iniziative a supporto del dialogo intercoreano sono sempre state molto ben valutate da parte coreana. In particolare, i seminari organizzati dal Ministero degli Affari Esteri con la collaborazione del Centro Landau-Volta hanno finora rappresentato un’importante occasione di messa a fuoco delle diverse fasi del processo di denuclearizzazione della penisola coreana, nonché un foro di confronto costruttivo nel quadro delle relazioni intercoreane.


 

RAPPORTI BILATERALI ECONOMICO-COMMERCIALI

L’interscambio commerciale

Nel 2010 l’interscambio commerciale tra Italia e Corea ha totalizzato 7,3 miliardi USD, di cui 3,7 miliardi USD di esportazioni italiane in Corea e 3,6 miliardi USD (+27,6%) di importazioni coreane in Italia. La bilancia commerciale resta in attivo per l’Italia. I volumi sono dunque aumentati rispetto al dato 2009 che ha visto l’interscambio tra i due Paesi attestarsi sui 6,3 miliardi USD. In ambito UE, l’Italia e’ il quarto Paese fornitore dopo Germania, Francia e Olanda e il sesto acquirente. La Corea importa dal nostro Paese soprattutto macchinari, apparecchi elettrici, pelletteria, oltre ad accessori, vini ed agroalimentare. L’Italia importa invece dalla Corea principalmente navi, apparecchi elettrici ed autovetture.

 

Gli investimenti

Gli investimenti stranieri in Corea hanno mostrato una crescita del 28,3% nel 2010, totalizzando 12,9 miliardi USD, il risultato piu’ alto negli ultimi 10 anni. Il Governo coreano prevede un andamento positivo anche per il 2011.

Nel 2010 i dati mostrano che gli investimenti diretti italiani in Corea hanno totalizzato 29,28 milioni di USD, mentre gli investimenti coreani in Italia (nei primi nove mesi del 2010) circa 1,31  milioni USD.

Flussi relativamente modesti nei due sensi: l’Italia è orientata verso altri mercati asiatici (Cina, India, Vietnam) mentre la Corea privilegia i Paesi dell’Europa centro orientale.

Il turismo

I flussi turistici dalla Corea del Sud all’Italia sono andati crescendo con andamento quasi constante fino all’anno della crisi economica globale, passando da circa 200.000 visitatori nel 2001 a quasi 320.000 unità nel 2008. Gli effetti della crisi economica non hanno purtroppo risparmiato il settore turistico, che nel caso dei visitatori coreani nel nostro Paese ha registrato nel 2010 un totale di 225.000 arrivi. E` importante ricordare le potenzialità offerte dall’accordo aereo tra Italia e Corea, grazie al quale, con il concorso delle compagnie aeree interessate, si potranno avere settimanalmente 14 voli passeggeri e 9 collegamenti cargo (hub di Roma, Milano e terza località da definire). Ad oggi, Italia e Corea sono collegati da 3/4 voli settimanali operati da Korean Air in code-sharing con Alitalia. A Seoul è operativa un’antenna dell’ENIT.

 

 

Ricerca scientifica e innovazione tecnologica

La Ricerca scientifica e l’Innovazione tecnologica, ritenute tra le “chiavi” del successo finora ottenuto, continuano ad essere considerate come l’unica possibilità di sopravvivenza per un Paese privo di risorse naturali in un mondo di competizione globalizzata. La cultura tecnologica permea intensamente la Corea nella sua vita sociale, economica e politica ed il popolo coreano manifesta a tutti i livelli una sorprendente familiarità con la tecnologia.

Il coordinamento e la pianificazione strategica delle attività pubbliche nazionali di S&T vengono svolti in  Corea dal Ministero dell’Istruzione e della Scienza e Tecnologia (MEST, “Ministry of Education and Science and Technology”), cui si affiancano in particolare il Ministero dell’Economia basata sulla Conoscenza (MKE, “Ministry of Knowledge Economy”), con specifico indirizzo nei settori dell’energia e delle Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione ed il Ministero dell’Ambiente (MOE, Ministry of Environment) per il temi relativi alla protezione ambientale ed ai cambiamenti climatici, in collaborazione con il “Global Green Growth Institute”. Il coordinamento strategico generale e la Cooperazione Internazionale vengono coordinate dalla NRF (“National Research Foundation of Korea”) per la ricerca fondamentale e strategica (riferimento MEST) e dal KIAT (“Korea Institute for the Advancement of Technology”) per la ricerca applicata, energetica e industriale (riferimento MKE) .

 

Investimenti in ricerca e sviluppo

Nel 2011 i finanziamenti pubblici alla Ricerca e Sviluppo previsti ammontano a 14900 miliardi di Won (13.3 miliardi di USD o 9.6 miliardi di Euro al cambio attuale), con un incremento del 9% circa rispetto agli investimenti 2010 valutati in 13640 miliardi di Won 

Nel periodo 2005-2011 il finanziamento pubblico alla ricerca è mediamente cresciuto annualmente dell’11.4%:

2006: 8909.6  MLD Won (+14.2% rispetto al 2005)

2007: 9762.9  MLD Won (+9.6%)

2008: 11078.4 MLD Won (+13.5%)

2009: 12343.7 MLD Won (+11.4%)

2010: 13640.0 MLD di Won (+10.5%) (da consuntivare)

2011: 14900.0 MLD di Won (+9.0%)  (previsione)

Nel periodo 2000-2005 l’incremento medio annuo degli investimenti pubblici per le attività di R&S è stato invece del 13.2%. Gli investimenti totali in ricerca (pubblico+privato) sono risultati nel 2009 pari al 3.57% del PIL (3° Paese OECD dopo Finlandia e Svezia per spesa in rapporto al PIL e 7° Paese OECD per spesa totale (37920 miliardi di Won,/33.3 miliardi di US$) ; Italia: 1.16% del PIL nel 2007-08 e 26a tra i Paesi OCSE nel 2008). In proiezione al 2012 il Governo prevede di raggiungere il 5% del PIL, mantenendo un costante aumento del 10.5% annuo degli investimenti. In termini di obiettivi generali, il Governo punta all’inserimento della Corea tra i 10 Paesi leader nel campo della ricerca entro il 2010 e tra i primi 5 nel 2012.

Gli investimenti privati in R&S dell’industria Coreana, superiori mediamente al 75% del totale (Italia: 48.8% nel 2006), sono pari al 3.0-3.5% del fatturato (Giappone 4% e U.S.A. 3.6%). L’export coreano, che figura al 9° posto mondiale nel 2009 (Cina 1a, Germania 2a, USA 3°, Italia 7a), è rappresentato al 30% (50% verso l’Europa) da sistemi hi-tec, che rappresentano il 16% del fatturato totale. Nel 2009 la Corea presenta la quarta posizione mondiale (dopo Cina, U.S.A. e Hong Kong) per velocità di crescita dell’export (2.92% del mercato mondiale).

Solo nel settore IT l’investimento 2008 è stato di  23 miliardi di US$ in relazione al miglioramento delle strutture produttive ed al potenziamento della R&S. La grande industria coreana, malgrado la crisi 2008-09, ha continuato nel 2009 ad investire in ricerca come negli anni precedenti. In riferimento al 2009, il 33.3% ca. delle principali 30 Società ha incrementato gli investimenti in R&S del 5-10% e ed il 22% del 10-20%.

 

Collaborazione con l’Italia

E’ in forte crescita e dal settembre 2007 è attivo il Laboratorio congiunto Italia-Corea  sulla Biorobotica, con sedi presso la SSSA di Pisa ed il KIST di Seoul. Un altro Laboratorio congiunto sulla Fotonica è operativo dal 2004 sempre tra SSSA e KIST. Dal 2009, inoltre, è stato avviato il terzo Laboratorio Congiunto tra ENEA e KIST sulle Celle a combustibile. La cooperazione con alcuni gruppi italiani d’eccellenza scientifica è consolidata e viene privilegiata dalla Corea nel quadro internazionale: ad esempio con la citata Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa (robotica, ICT, materiali), l’Università La Sapienza (Fisica)/ICRA (astrofisica relativistica), il CNR/Università della Calabria (tecnologie delle membrane), il CNR/Napoli (biomateriali), l’Università di Milano (chimica degli alimenti), l’ENEA (celle a combustibile e nucleare da fissione), etc. La collaborazione in termini di accordo coordinato dai rispettivi Governi, è stata ulteriormente ampliata attraverso la definizione (Ministero degli Affari Esteri italiano e MEST coreano - Seoul, 17 dicembre 2009) ed avvio del’“IX Programma Esecutivo di Cooperazione Scientifica e Tecnologica” per il triennio 2010-2012 con 9 Progetti bilaterali. Un “Accordo tra il Governo della Repubblica di Corea e il Governo della Repubblica Italiana in materia di cooperazione scientifico-tecnologica” è stato firmato in occasione della visita in Italia nel febbraio 2007 dell’allora  Presidente della Repubblica di Corea Roh Moo-hyun.

Un segnale di rilievo dell’importanza attribuita dall’Italia alle tematiche di S&T è venuto dall’allora Presidente del Consiglio dei Ministri On. Prof. Romano Prodi che, nel corso della visita ufficiale in Corea (aprile 2007), ha inaugurato e avviato i lavori del “III Forum Italia-Corea di S&T”, tenuto a Seoul nei giorni 19 e 20 aprile 2007.

Il 2-4 giugno 2010 si è svolto in Italia, a Napoli, il “IV Forum Italia-Corea di S&T” inaugurato dal Sindaco di Napoli On. Rosa Russo Jervolino.

 

Principali risultati dell’ufficio di S&T dell’Ambasciata d’Italia a Seoul

Ø    Accordi di Cooperazione Governativi tra Italia e Corea: 9 rinnovi del PROGRAMMA ESECUTIVO BILATERALE dal 1984 al 2012, con Programmi triennali successive (ultimo, 9o PE, per il triennio 2010-2012).

Ø    “Italy-Korea Italy-Korea S&T Forums”: nr. 4 dal 2003 al 2010

1st : Seoul (K) - Settembre 2003 (30 Relatori)

2nd: Pisa    (I) - Novembre 2005 (40 Relatori)

3rd : Seoul (K) - Aprile 2007 (40 Relatori)

4th : Napoli (I) - Giugno 2010 (40 Relatori)

Ø    Eventi Bilaterali organizzati in Corea (Simposi, Workshop, etc.): 42 dal 2005 al 2010 (+6 previsti nel 2011)

Ø    Partecipazione congiunta Italia-Corea a Programmi Internazionali di S&T: UE-FP7, ITER, Galileo, EUREKA

Ø    Laboratori congiunti Italia-Corea: Fotonica (2003), Biorobotica (2008), Celle a combustibile (2009)

Ø    Accordi di cooperazione scientifica: 45 dal 1984 al 2010, di cui 38 dal 2005 al 2010 (+5 previsti nel 2011)

Ø    Informazione sulla Corea (2005-2010): Report monografici: 196 (33/anno), Note informative (RISeT): 766 (128/anno).

 

Un ampliamento della collaborazione scientifica con la Corea attraverso Accordi, Laboratori comuni e attività congiunte è costantemente incoraggiata in quanto di interesse dell’Italia per le seguenti ragioni:

Ø  analogo scenario economico-energetico-sociale, con entrambi i Paesi aventi una elevata industrializzazione, ma associata alla carenza di fonti energetiche di origine fossile;

Ø  elevata qualità e ricchezza di investimenti della ricerca coreana, ma ancora a dimensione delle apprezzate capacità ed eccellenze italiane in campo S&T;

Ø  possibilità di aperture, insieme ai partners coreani, ai mercati asiatici con prodotti e servizi di ricerca/tecnologia;

Ø  disponibilità di infrastrutture e laboratori avanzati da complementare con le strutture esistenti in Italia;

Ø  possibilità di sviluppare e qualificare processi e prodotti scientifici in un ambiente dinamico, circondato da una realtà di particolare familiarità con il mondo tecnologico, sempre pronta a prove sperimentali “in campo”.

 

 


 

Relazioni parlamentari

Presidente dell’Assemblea Nazionale

PARK, Hee-tae

 

Rappresentanze diplomatiche

Ambasciatore d’Italia a Seoul: S.E. SERGIO MERCURI (dal dicembre 2010)

Ambasciatore della Repubblica di Corea in Italia: S.E. KIM YOUNG-SEOK (dal 6 ottobre 2010)

 

XVI LEGISLATURA

Corrispondenza

Il Presidente dell’Assemblea Nazionale coreana, On. Park Hee-tae con lettera indirizzata al Presidente della Camera Fini, ha trasmesso il testo di una risoluzione approvata dal Parlamento coreano il 29 giugno 2010 che commemora il 60° anniversario dello scoppio della guerra di Corea. Nel testo della risoluzione, ricordando che l’Italia insieme ad altri paesi, intervenne inviando assistenza e strutture mediche, si esorta, tra l’altro, la Corea del Nord a cessare ogni azione provocatoria e a collaborare per portare la pace nella Penisola abbandonando i sui programmi nucleari; si sollecita altresì la Repubblica di Corea a promuovere il dialogo per favorire stabili relazioni con la Corea del Nord.

 

Incontri bilaterali

Il 14 novembre 2008, il Presidente della Camera, on. Gianfranco Fini, ha incontrato il Presidente dell'Assemblea nazionale della Corea del Sud, Kim Hyong O.

Nel colloquio sono stati affrontati temi quali le riforme costituzionali, le problematiche ambientali, le energie rinnovabili e il nucleare, l’atteggiamento del nuovo Presidente americano verso le due Coree, il rapporto con l’Unione europea, il rafforzamento delle relazioni bilaterali tra l’Italia e la Repubblica di Corea e della cooperazione tra i due Parlamenti, nonché l’attuale crisi economico-finanziaria.

 

L’11 novembre 2008 il Presidente Fini ha ricevuto l’Ambasciatore della Corea del Sud Kim Joong-Jae.

Si è trattato di un incontro preliminare alla visita del Presidente del Parlamento Kim Hyong O.

 

Altri incontri

Il 28 marzo 2011 il Vicepresidente della Camera, On. Rocco Buttiglione, ha incontrato il Vicepresidente dell’Assemblea Nazionale sudcoreana, On. Chung Ui Hwa, in visita in Italia nella veste di inviato speciale del Presidente dell’Assemblea Nazionale della Repubblica di Corea, PARK Hee Tae, per invitare i Presidenti di Camera e Senato a partecipare al G20 parlamentare ospitato a Seul dal 18 al 20 maggio 2011.

In merito all’invito formulato, l’On. Buttiglione ha riferito al collega sull’orientamento assunto dal Presidente Fini, che in conformità alla decisione assunta dagli stessi Speaker del G8, nel corso del G8 parlamentare di Ottawa del 2010, ha deciso di declinare l’invito[6]. Nel corso del colloquio, l’On. Buttiglione ha altresì espresso apprezzamento per la prudenza e l’equilibrio con cui la Corea gestisce alcune situazioni critiche e si è augurato di poter vedere in futuro una Corea unificata nella libertà. Ha quindi sottolineato l’importanza di promuovere le relazioni parlamentari  a sostegno dell’amicizia tra i popoli. L’On. Chung, dopo aver anch’egli sottolineato l’importanza della diplomazia parlamentare, ha ricordato gli aiuti forniti dall’Italia al suo paese nel corso degli anni; ha quindi espresso l’auspicio che l’Italia svolga un ruolo per la riunificazione delle due Coree e a sostegno della pace.

 

 

Incontri delle Commissioni

Il 9 giugno 2010 il Presidente della Commissione Affari esteri, on. Stefano Stefani, ha incontrato l'Ambasciatore della Repubblica di Corea, S.E. Kim Joong-jae.

L’Ambasciatore ha in particolare riferito al Presidente Stefani sull'affondamento della corvetta sud coreana Cheonan, avvenuto il 26 marzo 2010 a causa di un'esplosione provocata dall'attacco di un siluro nord coreano (consegnando la relazione redatta a seguito dell'inchiesta condotta da un gruppo investigativo congiunto militare-civile, composto da 24 esperti internazionali provenienti da Usa, Regno Unito, Australia  e Svezia). Interrogato sulla reale volontà di riappacificazione tra i due paesi l’Ambasciatore ha evidenziato che in realtà la riunificazione non è affatto sentita da alcuna componente del regime e che il fatto di sedere assieme al tavolo dei negoziati è dovuto soltanto alla volontà di ricevere assistenza a livello internazionale (l'incidente della corvetta è stato provocato per attirare l'attenzione dell'opinione pubblica internazionale sulla situazione politica e distogliere l'attenzione dal problema della fame e della crisi economica, aggravata dalla recente politica valutaria messa in atto dalla Corea del Nord). L’Ambasciatore ha quindi sottolineato la necessità da parte dell'Europa di far sentire una voce forte di condanna.

Si è tenuto, il 10 luglio 2009, un Incontro del Presidente del Comitato Schengen, on. Margherita Boniver, con il deputato componente della Commissione esteri, commercio e riunificazione del Parlamento della Corea del Sud, on. Chung Ui-Hwa.

Il 27 marzo 2009 il Vicepresidente della Commissione Affari costituzionali, on. Roberto Zaccaria, ha ricevuto una delegazione di parlamentari coreani guidata dall’on. Lee Ju-Young.

L’incontro ha avuto come tema le riforme costituzionali. Da parte coreana, in particolare, è stato sottolineato che è in atto un profondo ripensamento del sistema costituzionale vigente (2/3 dei deputati dell’Assemblea Nazionale fanno parte del gruppo di studi sulla riforma della Costituzione). Nella fattispecie, sotto analisi è il ruolo e i poteri del Presidente della Repubblica (forte concentrazione di potere e durata del mandato, 5 anni, diversa da quello parlamentare, 4 anni) rispetto ai quali si intende proporre delle modifiche che prevedono in alternativa a) l’equiparazione della durata del mandato presidenziale a quello parlamentare e la sua rieleggibilità b)  l’eventualmente riduzione dei poteri del Presidente a favore del governo e del Premier che verrebbe direttamente eletto, c) divisione dei poteri tra il Presidente della Repubblica e Premier.

Il 17 marzo 2009 una delegazione di parlamentari della Repubblica di Corea guidata  dal Presidente della Commissione territorio e  trasporti, on. Lee Byung-suk, ha incontrato il Presidente della Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera, on. Angelo Alessandri.

Il colloquio si è in particolare incentrato sulle fonti di approvvigionamento energetico e sulle strategie energetiche messe a punto nei due paesi e, in tale ambito, sul ruolo dell’energia nucleare ai fini dello sviluppo economico.

Il 15 gennaio 2009 il Presidente della Commissione Finanze, on. Gianfranco Conte, ha incontrato una delegazione parlamentare della Repubblica di Corea.

All’incontro erano presenti anche l’on. Amato Berardi (Pdl, eletto nella circoscrizione C, America settentrionale e centrale), l’on. Marco Pugliese (Pdl) e l’on. Maurizio Bernardo (Pdl), membri della VI Commissione. Al centro del colloquio, gli effetti della crisi finanziaria in Italia e i provvedimenti adottati dal Governo per farvi fronte.

 

Il 17 settembre 2008 il Presidente della Commissione Affari esteri, on. Stefano Stefani, ha incontrato l’Ambasciatore della Corea del Sud Kim Joong-Jae.

L’Ambasciatore ha sottolineato l’ottimo stato dei rapporti bilaterali tra i due paesi e espresso l’auspicio di una ulteriore intensificazione; ha quindi tracciato un breve quadro economico del suo paese evidenziando, in particolare, la forte crescita registrata a partire dagli anni ’90 (con un tasso pari al 9%) e il lieve rallentamento dal 2000 (5%) e sottolineando, quindi, la mancanza di risorse naturali. Il Presidente Stefani, da parte sua, ha ricordato la sua partecipazione alla riunione del parlamentare sul WTO che si è tenuta a Ginevra nel settembre 2008 ed ha ricordato le difficoltà che il commercio internazionale sta incontrando; l’on. Stefani ha in proposito segnalato l’impraticabilità di una applicazione delle posposte del Doha round, ritenendo non accettabile la concessione di dazi preferenziali alla Cina e all’India senza una contropartita adeguata. L’Ambasciatore, nel congedarsi, ha invitato l’on. Stefani a compiere una visita nel suo paese.

 

COOPERAZIONE MULTILATERALE

Il Dialogo Eurasiatico

Sul piano multilaterale, i contatti tra le due Assemblee parlamentari hanno una sede privilegiata nell’ambito delle riunioni dell’ASEP e dell’ASEF: in tali fora, infatti, i deputati italiani hanno modo oltre che di avere uno scambio di opinioni sui temi inerenti le due macro aree regionali, di interloquire direttamente con i deputati asiatici.

La Corea del Sud, infatti, partecipa al dialogo euro-asiatico dell’ASEM (Asia Europe Meeting)[7] e, quindi, agli incontri dell’Asia-Europe Parliamentary Partnership (ASEP) e a quelli dell’Asia-Europe Foundation (ASEF) che definiscono la parte parlamentare della cooperazione.

 

ASEP (Asia-Europe Parliamentary Partnership)

L’ASEP rappresenta il versante parlamentare dell’ASEM[8]. In occasione della quarta riunione che si è tenuta a Helsinki (Finlandia) nel maggio 2006, è stato approvato il regolamento dell’ASEP.

Le riunioni hanno cadenza biennale. Il Parlamento del Belgio ha ospitato la sesta riunione, ASEP VI, che si è svolta a Bruxelles dal 26 al 28 settembre 2010. La Camera dei deputati è stata rappresentata dagli onorevoli Lino Duilio (PD) e Alberto Torazzi (Lega Nord Padania). L’incontro si è articolato in due sessioni tematiche: 1) strutture efficaci economico-finanziarie di governance mondiale; 2) sviluppo sostenibile. Al termine della riunione è stata approvata una dichiarazione finale, che è stata sottoposta al Vertice ASEM, tenutosi a Bruxelles dal 4 al 5 ottobre 2010.

Le precedenti riunioni ASEP si sono tenute:

la quinta (ASEP V) a Pechino dal 18 al 20 giugno 2008 (la Camera non ha partecipato)

la quarta (ASEP IV) a Helsinki (Finlandia) dal 4 al 6 maggio 2006;

la terza (ASEP III) ad Hue City, in Vietnam, dal 25 al 27 marzo 2004;

la seconda (ASEP II) a Manila, nelle Filippine, dal 26 al 28 agosto 2002;

la prima (ASEP I) a Strasburgo, presso il Parlamento europeo, nel 1996. In questo caso si trattava di un incontro propedeutico e nell’incontro, peraltro, erano stati coinvolti solo i Parlamenti dei 10 Paesi asiatici e il Parlamento europeo.

ASEF[9]

L’Asia-Europe Foundation (ASEF), è una fondazione in ambito ASEM istituita nel 1997 con lo scopo di favorire l’interscambio culturale e intellettuale fra Europa ed Asia e di promuovere una maggiore comprensione tra i popoli dei due continenti. La Fondazione, con sede a Singapore, gestisce una serie di attività articolate in specifici programmi.

In particolare, l’iniziativa dei giovani parlamentari eurasiatici, Asia Europe Young Parlamentarians Meeting (AEYPM), qualifica, assieme al Seminario dei Giovani Leaders dell’Asia e dell’Europa (AEYLS), la sezione politica di tali attività.

L’ultimo incontro, il sesto, dei giovani parlamentari eurasiatici (AEYPM6), si è svolto a L’Aja dal 28 febbraio al 3 marzo 2007. La Camera è stata rappresentata dall’On. Sandro Gozi (Ulivo). Il precedente incontro dei Young Parliamentarians Meeting dell’ASEF, il quinto, si è svolto a Guilin (Cina) dal 23 al 26 ottobre 2003. Nell’ottobre 2002 la riunione dei giovani parlamentari è stata invece ospitata dalla Camera dei deputati a Venezia. In precedenza i giovani parlamentari eurasiatici si sono incontrati, nel novembre 1998, a Cebu nelle Filippine, nell’aprile 2000 a Cascais in Portogallo e, nel novembre 2001 a Bali in Indonesia.

 

 

UIP

Il Gruppo di amicizia  tra l’Italia e la Corea del Sud in ambito UIP è in via di ricostituzione. La presidenza è stata affidata al Sen. Vincenzo Speziali (PdL). Ne fa parte inoltre i senatori Mauro Del Vecchio (PD) e Barbara Contini (FLI) e gli onorevoli Emerenzio Barbieri (PdL), Pierluigi Mantini (UDC) e Antonio Razzi (Popolo e Territorio).

Il 22 marzo 2011 vi è stato un incontro tra la sezione italiana del Gruppo di amicizia UIP ed una delegazione di deputate dell’Assemblea Nazionale sudcoreana guidata dall’onorevole CHO Bae sook e composta dalle deputate CHOI Kyung hee e JEON Hae sook. La delegazione sudcoreana ha inoltre incontrato il Presidente della Commissione Affari Esteri del Senato, sen. Lamberto Dini.

Si ricorda altresì che una delegazione coreana del Gruppo di amicizia UIP Corea del Sud– Italia è stata in visita alla Camera nel luglio 2006 e ha incontrato il Presidente dell’Unione interparlamentare, on. Pier Ferdinando Casini.

 

Cooperazione amministrativa

Il 30 maggio 2007 il Vice Segretario generale della Camera, dott. Francesco Posteraro, ha incontrato una delegazione di funzionari del Parlamento della Repubblica di Corea. Nel corso dell’incontro il dottor Posteraro ha illustrato il funzionamento della Camera dei Deputati con particolare riguardo al procedimento legislativo ed al sindacato ispettivo.

Anche nella XIV legislatura vi erano stati contatti tra le due amministrazioni; infatti nel 2003 il Vice Segretario Generale della Camera dei deputati, dott. Francesco Posteraro, aveva incontrato il Vice Segretario generale dell’Assemblea Nazionale della Repubblica di Corea, dott. Gong Choong-Suk, e nel 2002 una delegazione di funzionari di Enti statali coreani è stata ricevuta alla Camera dal Vice Segretario Generale, dott. Alessandro Palanza.


 

Attività legislativa

Non vi sono allo stato attuale disegni di legge di ratifica all’esame del Parlamento.

 

ATTI DI INDIRIZZO E CONTROLLO

Si segnala l’interrogazione a risposta scritta 4-09670 presentata dall’On. Marco Zacchera il 24 novembre 2010, nel quale si chiede notizie circa un attacco della Corea del Nord, il  23 novembre 2010, verso un'area al di là del confine con la Corea del Sud, e si chiede quali iniziative abbia avviato il Governo italiano, sia in sede bilaterale con le due Coree sia in sede comunitaria, per evitare una generalizzazione del conflitto nell’area.

Il governo ha riposto il 23 giugno 2011 evidenziando che l'attacco nord coreano partito il 23 novembre 2010, si è sviluppato in due fasi, durante le quali sarebbero stati sparati circa 100 proiettili in direzione dell'isola sudcoreana di Yeonpyeong. L'isola di Yeonpyeong, di modeste dimensioni e abitata da circa 1.780 persone, è situata a soli 11 chilometri dalla costa nord coreana, in prossimità della cosiddetta Northern Limit Line, linea di demarcazione del confine marittimo tra due Coree, sempre contestata dalla Corea del Nord (da questo derivano i ripetuti incidenti che si sono avuti in questa zona negli ultimi anni tra le forze navali delle due Coree).

Da parte sud coreana, l'attacco ha provocato 2 morti e 18 di feriti tra i militari mentre 2 sono state le vittime tra la popolazione civile (che è stata successivamente rapidamente evacuata sulla terraferma) Molti i danni materiali a edifici (70 case bruciate) e al territorio per lo sviluppo di focolai di incendio. Sensibili secondo le fonti sud coreane anche i danni materiali inferti dalla reazione dell'artiglieria sudcoreana al territorio nord coreano. Lo scambio di artiglieria è avvenuto qualche ora dopo l'avvio di una regolare esercitazione militare sudcoreana, alla quale hanno fatto seguito a partire da domenica 28 novembre e fino al 1o dicembre 2010, manovre congiunte con forze statunitensi - programmate da tempo - che hanno visto schierata anche la portaerei americana «George Washington».

Il Governo sudcoreano si è subito espresso con dichiarazioni ferme e decise: dura riprovazione dell'attacco armato nordcoreano, soprattutto per l'indiscriminato coinvolgimento di civili, che è stato definito un atto «inscusabile»; formale richiesta a tutta la comunità internazionale di condannare senza riserve la provocazione armata di Pyongyang, e al contempo richiesta di supporto e appoggio in quella che potrà essere l'eventuale ferma risposta dei Governo di Seoul in caso di ulteriori attacchi.

Per parte italiana, il Ministro degli affari esteri Franco Frattini, ha immediatamente espresso una dura condanna nei confronti dell'attacco nordcoreano, ed ha ammonito contro i rischi di un escalation della tensione nella regione e assicurando la propria solidarietà al Governo di Seoul. Il Governo sudcoreano ha manifestato particolare apprezzamento per l'espressione di solidarietà formulata dal Ministro Frattini. Da sottolineare la decisione assunta dal Ministero degli affari esteri di annullare un concerto a Pyongyang di musicisti italiani, previsto il 25 novembre 2010, nell'ambito delle iniziative culturali organizzate per celebrare il decimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Corea del Nord. La fermezza dimostrata da parte italiana nel reagire ai fatti, si inserisce nel solco della nostra politica nei confronti della Corea del Nord.

Negli ultimi mesi, in particolare dopo l'affondamento della corvetta sudcoreana «Cheonan», da parte italiana è stato rimodulato il rapporto con Pyongyang, inviando al Governo nordcoreano segnali di discontinuità rispetto al «business as usual» attraverso il rinvio ed il «congelamento» delle iniziative di profilo politico programmate nella cornice del decennale dell'avvio delle relazioni diplomatiche.

A ciò va aggiunto il rigore con cui l'Italia ha applicato il regime sanzionatorio del Consiglio di sicurezza (ricevendo il plauso del Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon), nonché il sostegno deciso fornito dal nostro Paese in tutte le pronunzie di condanna adottate nei fori multilaterali nei confronti della situazione nei diritti umani in Corea del Nord. L'Italia, sin dall'avvio delle relazioni diplomatiche con la Corea del Nord, ha svolto un ruolo, riconosciuto internazionalmente, di sostegno esterno ai negoziati a sei (Corea del Nord, Corea del Sud, Cina, Giappone, Russia, Stati Uniti) sulla denuclearizzazione della Corea del Nord, attraverso la promozione di iniziative, quali i seminari di Como, che hanno offerto occasione per un confronto franco e propositivo tra i diversi attori della vicenda nordcoreana. Il Governo italiano ritiene necessario, quindi, mantenere vivi, accanto alla fermezza nell'implementazione dell'impianto sanzionatorio a carico della Corea del Nord., l'impegno a sostenere, dall'esterno e favorendo eventualmente un'azione a livello Unione europea, il processo negoziale, qualora la situazione sul terreno e gli sforzi delle diverse parti ne propizino il riavvio.

 

Si segnala altresì l’interrogazione a risposta scritta 4-03698 presentata dall’On. Marco Reguzzoni il 23  luglio 2009, nella quale si chiede se siano stati avviati colloqui finalizzati alla ridefinizione degli accordi bilaterali in tema di collegamenti aerei con la Corea del Sud con particolare riguardo all'accesso su Milano dei vettori Korean Air/Asiana (Corea del Sud).

Il governo ha risposto il 16 novembre 2009 evidenziando che la Corea del Sud è stato il primo Paese con cui si sono tenuti incontri bilaterali allo scopo di ampliare rotte e frequenze a seguito dell’emanazione della legge 28 gennaio 2009 n. 2.  In riferimento alle esigenze rappresentate e specificamente riguardo le iniziative prese con la Corea del Sud, sono state riviste le intese del 1984 e del 1992. Per i profili operativi, è stata ampliata la tabella delle rotte includendo Milano ed un terzo punto a scelta per vettori coreani, a fronte di Seul e due punti a scelta per i vettori italiani. È stato inoltre ampliato il plafond di frequenze da ambo le parti ed inoltre le nuove intese raggiunte prevedono la possibilità di designare più di un vettore per parte. Sembra, pertanto, che già risultino raggiunti gli obiettivi auspicati sia per la possibilità di operare su Milano ed un terzo scalo sia per la possibilità di operare con più vettori per parte, venendo così a cadere il principio della monodesignazione dei vettori.

L’interrogazione a risposta scritta 4-02535 presentata dal sen. Marco Perduca il  19 gennaio 2010, nella quale si fa riferimento ai presunti negoziati segreti in corso tra Unione europea e diversi altri Paesi tra cui Australia, Canada, Corea del Sud e Stati Uniti, in merito al cosiddetto Accordo anti-contraffazione (Anti-Counterfeiting Trade Agreement, ACTA); si chiedono chiarimenti in merito alla mancata diffusione delle notizie inerenti tali negoziati. Iter in corso

Si ricorda inoltre che la Commissione X Attività produttive ha approvato il 25 gennaio 2011  la risoluzione n. 8-00104  in testo unificato (che ricomprende la risoluzione n. 7-00391, n. 7-00424 e n. 7-00432) sulle misure a sostegno del settore della cantieristica navale, nella quale si impegna il governo, tra l’altro, a ricomprendere il settore della cantieristica tra quelli oggetto di monitoraggio rispetto agli effetti generati dall'attuazione del nuovo accordo commerciale tra Unione europea e Corea del Sud.

Anche la risoluzione in Commissione 7-00395 presentata dall’On. Dozzo il 4 ottobre 2010, richiama l'accordo commerciale tra l'Unione europea e la Corea del Sud; in essa si impegna il Governo a promuovere, in ambito europeo, opportune iniziative volte alla modifica del prospettato accordo commerciale tra Unione europea e Corea del Sud, che portino alla rimozione della clausola che permette il rimborso dei dazi sui componenti cinesi utilizzati sui prodotti destinati al mercato europeo, al fine di realizzare una corretta concorrenza e salvaguardare i settori strategici dell'economia italiana; a valutare l'opportunità di convocare un tavolo di confronto con tutte le categorie interessate dall'eventuale attuazione del suddetto accordo, al fine di analizzare l'impatto che lo stesso potrebbe avere sul sistema produttivo italiano. L’iter è in corso.

Sullo stesso tema la risoluzione in Commissione 7-00394 presentata dall’On. Tempestini  il 30 settembre 2010, nella quale si chiede, tra l’altro, una revisione della decisione assunta nel Consiglio europeo circa l'autorizzazione a sottoscrivere l'accordo di libero scambio tra Unione europea e Corea del Sud; l’iter è in corso.

 

PRECEDENTI LEGISLATURE

I rapporti parlamentari sono stati piuttosto intensi anche nelle legislature precedenti.

Nella XV legislatura:

·       Il 20 febbraio 2007 il Vice Presidente della Camera, on. Pierluigi Castagnetti, ha incontrato una delegazione di parlamentari della Corea del Sud guidata dal Presidente della Commissione difesa on. Kim Sung Gon.

·       Il Vice Presidente della Camera, on. Carlo Leoni, ha incontrato il 3 luglio 2006 una delegazione parlamentare della sezione bilaterale di amicizia dell’Unione Interparlamentare (UIP) Repubblica di Corea - Italia. La delegazione coreana era composta dagli onn. KIM Young-choon, CHOI Jae-sung, LEE Ke-jin e BAHK Jae-wan. Obiettivo dell’incontro era ottenere l’appoggio del Parlamento italiano alla candidatura di Pyeongchang ad ospitare i giochi olimpici invernali del 2014, che si sono  invece tenuti in Russia, a Sochi.

·       Il 12 gennaio 2007 il Presidente della Commissione Cultura, Pietro Folena, ha incontrato il Presidente della Commissione Istruzione pubblica del Parlamento della Repubblica di Corea, on. Kwon Chul-hyun.

·       È opportuno, inoltre, segnalare la partecipazione dell’on.Hyo Seuk Kim alla Conferenza su Il ruolo dei parlamenti nella promozione di politiche per lo sviluppo della società dell’informazione, ospitata dalla Camera dei deputati, il 3 e il 4 marzo 2007, organizzata congiuntamente all’Unione Interparlamentare e all’UNDESA, in quanto inserita nel quadro dell’iniziativa Gobal Centre for ICT in Parliaments, il Parlamento sud coreano è stato rappresentato.

 

Nella XIV Legislatura

Le relazioni parlamentari tra i due Paesi nella XIV legislatura sono state particolarmente intense a livello di Commissioni parlamentari.

 

In particolare, il Presidente della Commissione Affari Esteri, on. Gustavo Selva, ha ricevuto:

·       il 21 ottobre 2005, una delegazione della Repubblica di Corea, guidata dal Vice Ministro degli Affari Esteri; 

·       il 10 gennaio 2003, il suo omologo coreano, on. Suh Chung Hwa;

·       nel novembre 2002, una delegazione dell’Assemblea Nazionale coreana.

Inoltre, il Presidente Selva ha effettuato una visita in Estremo Oriente dal 21 al 31 marzo 2005, che ha interessato il Giappone, la Repubblica di Corea e Taiwan. In Corea, il Presidente Selva, accompagnato dall’on. Giovanni Bianchi, aveva incontrato il Presidente del Parlamento, Kim Won-Ki, il Presidente della Commissione per l’Unificazione, gli Affari Esteri ed il Commercio, Lim Chae Young, ed il Ministro degli Esteri, Ban Ki-Moon.

 

·       La Commissione Affari Costituzionali ha incontrato il 25 maggio 2005 una delegazione della Commissione parlamentare sulla pubblica amministrazione e gli affari interni della Repubblica di Corea, guidata dal Presidente della Commissione, LEE Young-Hee

·       Il Presidente della Commissione Difesa, on. Luigi Ramponi, ha incontrato il  4 luglio 2003 una delegazione dell’omologa Commissione del Parlamento coreano, guidata dal suo Presidente, on. Young-Dal Chang.

·       Il Vice Presidente della Commissione Cultura, on. Guglielmo Rositani, ed alcuni componenti della stessa Commissione hanno incontrato, il 4 febbraio 2002, una delegazione parlamentare della Repubblica di Corea guidata dal l’on. KIM Won-Ki.

·       Si ricorda, infine, che la Commissione Trasporti ha effettuato una visita in Cina e Corea del Sud dal 12 al 22 maggio 2005.

 

Si segnalano, inoltre, i due seguenti incontri a livello amministrativo che hanno avuto luogo nella XIV legislatura:

·         il 19 novembre 2003 il Vice Segretario Generale della Camera dei deputati, dott. Francesco Posteraro, ha incontrato il Vice Segretario generale dell’Assemblea Nazionale della Repubblica di Corea, dott. Gong Choong-Suk;

·          il 10 ottobre 2002 una delegazione di funzionari di Enti statali coreani è stata ricevuta alla Camera dal Vice Segretario Generale, dott. Alessandro Palanza.

 

Nella XIII Legislatura

Giova ircordare, inoltre, che nel corso della XIII legislatura l’allora Presidente della Camera dei Deputati On. Luciano Violante, il 2 ottobre 2000, ha effettuato una visita ufficiale in Corea del Sud.

 

 

 

 


Appendice 3
(a cura del Servizio Rapporti internazionali)

 


Biografie

On. Ahn Hong-Joon

 

 

 

Nato nel 1951, appartiene al Grand National Party.

E’ medico.

E’ alla sua seconda legislatura; è stato infatti eletto per la prima volta nel 2004 e rieletto nel 2008.

Dal 2010 fa parte della Commissione Trasporti  affari marittimi. Dal 2008 al 2009 ha fatto parte della Commissione Salute, Welfare e Famiglia.

Dal 2006 è anche vice presidente dei credenti buddisti all’interno dell’Assemblea Nazionale.

Dal 2009 è vice Segretario Generale del Grand National Party (Partito del Presidente Lee Myung-bak). All’interno del Partito ha ricoperto numerosi incarichi, tra cui, Presidente della Commissione strategia politica e coordinamento; capo della Commissione per la Cooperazione esterna.

In passato è stato presidente dell’organizzazione Telephone Help per i giovani di Masan-Changwon.

 


On. Ahn Hyoung Hwan

 

 

 

Eletto per la prima volta nel 2008 per il Grand National Party.

Fa parte della Commissione Cultura, Sport, Turismo, e Telecomunicazioni.

 

 

 


 

On. Jeon Hyun Heui

 

 

 

Nata nel 1964, è dentista e  avvocato.

Appartiene al Partito Democratico.

 

Dal 2003 ad oggi è direttrice del Green Consumer Network.

Dal 2008 è componente dell’Assemblea nazionale e fa parte della Commissione Salute, Welfare e Famiglia.

Già  vice capogruppo per il Partito Democratico (2008-2009) è per il periodo 2010-2011 portavoce del Partito in aula.

Dal 2008 al 2009 è stata membro del Comitato Speciale sulla bassa fertilità e sull’invecchiamento dell’Assemblea nazionale.

Dal 2010 è consigliere dell’Associazione Nazionale sulla prevenzione dell’AIDS.

Dal 2011 è Presidente della Commissione speciale salute e trattamento sanitario del Partito Democratico.

 

 



[1] Fonti: The CIA Worldfactbook 2011.

[2] Secondo l’International Religious Freedom report 2010, la Costituzione garantisce la libertà di fede che è nel paese applicata .

[3] Il mandato di Presidente del Parlamento è di 2 anni

[4] In sostituzione del ministro degli Esteri Yu Myung-hwan, dimessosi il 4 settembre 2010 in seguito ad accuse di nepotismo che riguardano l'impiego della figlia all'interno dello stesso ministero.

[5] Fonte: Sito internet Nessuno Tocchi Caino.

[6]Si ricorda in proposito che nel corso del G8 di Ottawa si era dibattuto in merito all’ipotesi di allargare il formato della riunione dei Presidenti delle Camere Basse al formato al G20, decidendo di stabilire, di volta in volta, quale formato adottare per la riunione, in analogia con quanto era stato fatto per la prima volta dalla Camera dei deputati italiana nel 2009, che aveva previsto una sessione di outreach ricomprendente Brasile, Cina, India, Messico e Sudafrica nonché Egitto, e che la Francia seguirà nella riunione del 2011, per la quale ha previsto una sessione ampliata a Brasile, Cina, India e Sudafrica.

È opportuno segnalare, peraltro, che, a seguito di un’istruttoria effettuata dal Servizio Rapporti internazionali della Camera dei Deputati, i Presidenti delle Camere basse di Canada, Francia, Federazione Russa, Germania e Regno Unito concordavano nel declinare l’invito. Il Parlamento coreano ha comunque organizzato l’evento che si è concluso con l’adozione di un comunicato congiunto che annuncia il prossimo incontro, nel 2012, in Arabia Saudita. Alla riunione ha preso parte il Vicepresidente del Senato della Repubblica, On. Vannino Chiti.

[7] Il processo intergovernativo ASEM (Asia Europe Meeting), è stato avviato nel 1996 tra i 15 Paesi membri dell'Unione europea e 10 Paesi dell'area asiatica (Brunei, Cina, Corea del Sud, Filippine, Giappone, Indonesia, Malesia, Singapore, Thailandia e Vietnam). In occasione del Vertice di Hanoi dell’ottobre 2004 sono entrati a far parte dell’organismo di cooperazione eurasiatico altri 13 paesi:Cambogia, Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Laos, Lettonia, Lituania, Malta, Myanmar/Birmania, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. Al vertice ASEM di Helsinki del 2006 era stato deciso di allargare la cooperazione a: Bulgaria, Romania, India, Pakistan, Mongolia e al Segretariato ASEAN (Association of South East Asian Nations). Tale allargamento è stato formalizzato in occasione del vertice ASEM di Pechino del 24 e 25 ottobre 2008 a cui tali paesi hanno partecipato per la prima volta. Nel corso del Vertice ASEM del 2010 Australia, Nuova Zelanda e Federazione Russa, hanno partecipato per la prima volta all’esercizio e ne sono divenuti pertanto membri. Si segnala che alla riunione dell’ASEP del 2010 parlamentari del Parlamento australiano e della Camera dei rappresentanti neozelandese, nonché del Parlamento russo, sono stati invitati a partecipare come osservatori.

[8]Si segnala, tuttavia, che il Parlamento del Myanmar/Birmania non fa parte dell’ASEP per la ferma opposizione dei rappresentanti dei Parlamenti UE manifestata in occasione della riunione di Helsinki del maggio 2006.

[9] L'ASEF, assieme ad altre iniziative di tipo economico e politico, è parte integrante del processo intergovernativo ASEM.