Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Bilancio dello Stato
Titolo: Andamento dell'indebitamento netto e del debito dal 1990 al 2010 e previsioni 2011-2014
Serie: Dossier di verifica    Numero: 18
Data: 11/08/2011
Descrittori:
DEBITO PUBBLICO     
Organi della Camera: V-Bilancio, Tesoro e programmazione


 

Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

SERVIZIO BILANCIO DELLO STATO

 

 

Andamenti di finanza pubblica

 

 

 

 

Andamento dell’indebitamento netto e del debito

dal 1990 al 2010 e previsioni 2011-2014

 

 

N. 18 – 11 agosto 2011

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Servizio Bilancio dello Stato
Andamenti di finanza pubblica - dossier n. 18

( 066760-2174 / 066760-9455 – * bs_segreteria@camera.it

 

 


 

 

 

 

PREMESSA

 

Nel presente documento si fornisce un quadro sintetico dell’andamento delle principali variabili di finanza pubblica fino al 2010 e il quadro previsionale delle corrispondenti variabili, formulato al momento della presentazione del Documento di Economia e Finanza per il 2011.

Viene fornita in particolare, con riferimento ai dati di consuntivo, una panoramica dell’evoluzione dell’indebitamento netto, del saldo primario e del debito delle pubbliche amministrazioni a partire dal 1990 fino all’esercizio 2010. Sono riportati inoltre i dati di previsione tendenziali per il periodo 2011-2014 e i corrispondenti obiettivi programmatici, formulati nel Documento di Economia e Finanza.

Al raggiungimento di tali obiettivi è stata finalizzata la manovra posta in essere con il DL n. 98/2011, i cui effetti in termini di correzione dei saldi sono richiamati sinteticamente in calce al presente documento.

 


 

 

Tavola 1 - Indebitamento netto, Saldo primario e Debito delle Pubbliche amministrazioni

Dati di consuntivo 1990 – 2010

 

 

 

(*) Valore al netto operazioni swap (Procedura deficit eccessivi)

Fonti:

dati 1990-1999 ISTAT - Conti e aggregati economici delle Amministrazioni pubbliche - Anni 1980 -2009 (28 giugno 2010);

dati 2000-2006 ISTAT - Notifica dell’indebitamento netto e del debito delle Amministrazioni Pubbliche anni 2006-2009 (22 ottobre 2010). La predetta Notifica ha operato una limitata revisione della spesa per interessi per il decennio 2000-2009, e di conseguenza  dell’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche. Un’analoga revisione non risulta operata  per gli esercizi precedenti al 2000.

dati 2007-2010 ISTAT- Notifica dell’indebitamento netto e del debito delle amministrazioni pubbliche anni 2007-2010 (26 aprile 2011).

Dati sul debito: Banca d'Italia, Relazione annuale (da ultimo, 31 maggio 2011).

Eventuali scostamenti nei decimali sono imputabili all’effetto degli arrotondamenti.

 


 

 

 

 

Tavola 2 - Indebitamento netto, Saldo primario e Debito delle Pubbliche amministrazioni

Dati di previsione tendenziali e programmatici 2011 - 2014

Valori percentuali in rapporto al PIL

 

                                   Fonte: Decisione di Economia e Finanza per il 2011, aprile 2011.

                                               Eventuali scostamenti nei decimali sono imputabili all’effetto degli arrotondamenti.

 

 

 


 

Grafico 1. Andamento del saldo primario e dell’indebitamento netto

Valori percentuali in rapporto al PIL

 

Il grafico mostra l’andamento dell’indebitamento netto e del saldo primario espressi in percentuale del PIL ed evidenzia altresì, anche se implicitamente, la misura della spesa per interessi passivi, rappresentata dalla distanza tra le due serie.

In estrema sintesi l’andamento delle predette variabili può essere analizzato considerando separatamente alcune fasi.

In una prima fase, fino al 1996, l’andamento dell’indebitamento netto riflette essenzialmente quello del saldo primario, che registra un netto miglioramento; il contributo della spesa per interessi non risulta invece efficace ai fini del contenimento del deficit.

Dal 1997 al 2005 (con l’unica eccezione dell’esercizio 2000) si registra una progressiva riduzione dell’avanzo primario rispetto al valore raggiunto nel 1997, esercizio in cui tale risultato si era reso necessario per l’esigenza di adeguamento alle condizioni poste dal Trattato di Maastricht per partecipare all’Euro (un valore dell’indebitamento netto non superiore al 3 per cento del PIL). In tale arco temporale, il progressivo contenimento della spesa per interessi - ottenuto anche grazie alla riduzione dei tassi, conseguente all’ingresso dell’Italia nell’area della moneta unica, nonché a operazioni di ristrutturazione del debito – ha parzialmente controbilanciato gli effetti del peggioramento dell’avanzo primario, contenendo il deterioramento dell’indebitamento netto.

A partire dal 2006, con l’esaurirsi del contributo al miglioramento del deficit della spesa per interessi, il deterioramento del saldo primario, particolarmente accentuato tra il 2008 e il 2009 in conseguenza della crisi, si riflette pienamente sull’indebitamento netto.

Per gli esercizi di previsione la correzione dell’andamento dell’indebitamento netto, che riflette in larga misura quella prospettata sul saldo primario, sconta una previsione di moderato incremento della spesa per interessi, la cui incidenza sul PIL è prevista aumentare di 0,8 decimi di punto (dal 4,8 per cento del 2011 al 5,6 per cento del 2014). Tali previsioni, elaborate in sede di predisposizione del Documento di Economia e Finanza, non considerano le recenti turbolenze sui mercati finanziari internazionali che potrebbero eventualmente riflettersi sull’evoluzione futura della spesa per interessi.

 

 


Grafico 2. Andamento del debito delle Amministrazioni pubbliche

Valori percentuali in rapporto al PIL

 


L’andamento del debito, espresso in rapporto al PIL, evidenzia che lo sforzo di contenere la dinamica di tale variabile ha prodotto risultati costanti e progressivi per un decennio (1994-2004), mentre negli anni successivi si è registrata una parziale erosione dei risultati precedentemente raggiunti. Negli anni più recenti concorrono a tale erosione sia il deterioramento dei saldi delle amministrazioni pubbliche sopra descritti (che si riflettono sull’andamento del fabbisogno finanziario della PA, non analizzato nel presente documento),  sia alcune operazioni di carattere straordinario, tra le quali  gli interventi a sostegno delle istituzioni finanziarie e le misure adottate nell’area euro ai fini della stabilizzazione finanziaria della Grecia. La flessione del PIL, che si contrae anche in termini nominali tra il 2008 e il 2009 (-3,1 per cento) e che a fine 2010 registrava valori di poco superiori al 2007, ha contribuito ad accentuare la dinamica del rapporto.

Per gli esercizi di previsione, si registra una sostanziale costanza nel rapporto debito/PIL per gli esercizi 2011-2012, mentre una riduzione è attesa per i due esercizi successivi, sia in termini di previsioni tendenziali, sia, con effetti più marcati, in termini di obiettivi programmatici.

 

 

Correzione dei saldi tendenziali e programmatici operata con il decreto-legge n. 98 del 6 luglio 2011

La manovra posta in essere con il D.L. n. 98/2011[1] contiene misure finalizzate a conseguire gli obiettivi di finanza pubblica indicati nel Documento di economia e finanza e nel Patto di stabilità presentati dal Governo nell’aprile 2011, oggetto della raccomandazione del 7 giugno 2011 della Commissione europea[2].

I suddetti obiettivi consistono nel raggiungimento di valori dei saldi programmatici di finanza pubblica per il 2013 e 2014 pari, rispettivamente, a 1,5 e 0,2 per cento del PIL in termini di indebitamento netto delle Pubbliche amministrazioni. Parallelamente l’avanzo primario è atteso passare dallo 0,9 per cento del PIL nel 2011 al 3,9 per cento nel 2013 e al 5,2 per cento nel 2014.

La tavola 3, confrontando il dato tendenziale di indebitamento netto rilevato a legislazione ante-manovra con quello programmatico, evidenzia la misura della correzione dei saldi. In particolare, il raggiungimento dei saldi programmatici richiedeva, secondo il DEF, una manovra correttiva (in termini di minori spese al netto interessi e di maggiori entrate) pari all’1,2 per cento nel 2013 e al 2,3 per cento nel 2014, mentre non si consideravano necessarie correzioni per gli anni 2011 e 2012 per i quali il valore del deficit tendenziale e programmatico risultavano coincidenti (3,9 e 2,7 per cento del PIL).

 

Tavola 3 - Saldi tendenziali e programmatici nel DEF-Programma di stabilità, aprile 2011

(% PIL)

 

2011

2012

2013

2014

Indebitamento netto tendenziale l.v.

3,9

2,7

2,7

2,6

Indebitamento netto programmatico

3,9

2,7

1,5

0,2

Manovra netta

 

 

1,2

2,3*

PIL

1.593.314

1.642.432

1.696.995

1.755.013

*Il dato del 2014 contiene la correzione dell’anno precedente

 

Dato un PIL (in termini nominali) che raggiunge nei due anni, rispettivamente, 1.697 e 1.755 miliardi[3], la correzione indicata dai documenti programmatici comportava una manovra di circa 20 miliardi nel 2013 e 40 miliardi nel 2014.

 

La manovra complessiva, nel testo del decreto legge n. 98/2011 come modificato dalla legge di conversione n. 111/2011, determina un effetto di riduzione dell’indebitamento netto pari a 2,1 miliardi nel 2011, 5,6 miliardi nel 2012, 24,4 miliardi nel 2013 e 47,9 miliardi nel 2014. In termini di incidenza sul PIL, nell’ultimo anno la correzione risulta pari al 2,7 per cento rispetto al 2,3 per cento indicato nel DEF-Programma di stabilità.

Tavola 4– Effetti della manovra sull’indebitamento netto

                                                                                                                                        (milioni di euro - % PIL)

 

2011

2012

2013

2014

Effetto complessivo manovra

2.108

5.578

24.406

47.973

% PIL

0,1

0,34

1,4

2,7

 

Conseguentemente, rispetto ai valori indicati nei documenti programmatici, si determina una più rapida riduzione del deficit, che giunge ad annullarsi a fine periodo. La manovra, inoltre, ha determinato un effetto di miglioramento dei saldi anche nel 2011 e nel 2012.

Tavola 5– Indebitamento netto tendenziale

(% PIL)

 

2011

2012

2013

2014

Saldo tendenziale pre - DL 98/2011

-3,9

-2,7

-2,7

-2,6

Manovra netta

0,1

0,3

1,4

2,7

Saldo tendenziale post - DL 98/2011

-3,8

-2,4

-1,3

+0,1

 

 



[1]             Per un approfondimento sulla manovra, si rinvia alla Nota pubblicata l’8 agosto 2011 sul sito della Ragioneria generale dello Stato (http://www.rgs.tesoro.it/_Documenti/VERSIONE-I/Servizio-s/Note-brevi/La-manovra-di-FP/2011-2014/La_manovra_di_finanza_pubblica_2011-2014.pdf) nonché al Dossier n. 522 del 5 agosto 2011 a cura del Servizio Studi e del Servizio Bilancio dello Stato della Camera dei Deputati e alla Nota breve n°8 del Servizio bilancio del Senato.

[2]              Per un approfondimento, v. Dossier n. 91 del 20 giugno 2011, a cura dell’Ufficio Rapporti con l’Unione europea.

[3]              La previsione del PIL contenuta nel DEF (v. tavola II. 2-1, sezione II.) sembra essere confermata dal Governo al momento dell’emanazione del DL 98/2010, come si evince dalla Relazione tecnica al disegno di legge di conversione - v. ad esempio art 17.