Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Rapporti Internazionali
Titolo: OSCE - MISSIONE INTERNAZIONALE DI OSSERVAZIONE DELLE ELEZIONI PARLAMENTARI IN MOLDOVA, 27-30 luglio 2009
Serie: Delegazioni presso le Assemblee parlamentari internazionali    Numero: 46
Data: 23/07/2009
Descrittori:
ELEZIONI POLITICHE   MOLDAVIA
ORGANIZZAZIONE PER LA SICUREZZA E LA COOPERAZIONE IN EUROPA ( OSCE )     
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SENATO DELLA REPUBBLICA

Servizio Affari internazionali

 

CAMERA DEI DEPUTATI

Servizio Rapporti internazionali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2006

ASSEMBLEA PARLAMENTARE DELL’OSCE

 

MISSIONE INTERNAZIONALE DI OSSERVAZIONE DELLE ELEZIONI PARLAMENTARI IN MOLDOVA
27-30 luglio 2009



DOCUMENTAZIONE

 

 

 

 

N. 46 –  luglio 2009


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CAMERA DEI DEPUTATI
Servizio Rapporti internazionali
Ufficio Delegazioni parlamentari
Segreteria Delegazione italiana presso l’Assemblea OSCE

Consigliere Capo Servizio
Consigliere Capo Ufficio
Consigliere

Mirella Cassarino (06 6760 9330)
Valeria Galardini (06 6760 3021)
Giuseppe Maggio (06 6760 9883)

Documentaristi

Pia Califano (06 6760 4143)
Giuseppe Trezza (06 6706 3478)

Segretaria

Rosalba Bove (06 6760 3452)


INDICE

 

                                                                                                              

Programma...................................................................................................... Pag.     1..........................................................................................................................

Lista dei partecipanti......................................................................................       “      3

Notizie utili........................................................................................................       “      5

Mappe...........................................................................................................         “      7

Scheda Paese sulla Moldova (a cura del Ministero degli Affari esteri)        “      11

Moldova Briefing report (a cura del Segretariato internazionale dell’Assemblea OSCE)...........................................................................................................         “      35

Le elezioni politiche in Moldova - risultati (a cura del Servizi studi e del Servizio Rapporti internazionali, Ufficio delegazioni)............................................         “      55

OSCE/ODIHR Election Observation Mission Final Report,  Republic of Moldova - Parliamentary Election 5 April 2009, 16 June 2009.................................         “      57

OSCE/ODIHR Election Observation Mission, Republic of Moldova - Parliamentary Election 29 July 2009, Interim Report No. 1, 26 June – 7 July 2009......         “      93

Rapporto annuale 2009 di Amnesty International, La situazione dei diritti umani nel mondo – La Repubblica di Moldova..........................................................         “      99

Allegati

Risoluzione dell’Assemblea del Consiglio d’Europa sul funzionamento delle istituzioni democratiche in Moldova, 29 aprile 2009...........................         “      105

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione nella Repubblica di Moldova, 7 maggio 2009.......................................................................         “      109

Risoluzione dell’Assemblea parlamentare della NATO sulla situazione nella Repubblica di Moldova, 26 maggio 2009............................................         “      117

Biografie

Philip N. REMLER, Capo della Missione OSCE in Moldova............         “      121

 


 


PROGRAMMA PRELIMINARE

 

Tutte le riunioni si svolgeranno all’Albergo Leogrand 

e al Convention Centre

 

 

 

Lunedì, 27 luglio

13:30

Registrazione all’ingresso della Briefing room

14:00 – 18:00

Briefing programme – Raut Ball Room

 

 

Martedì, 28 luglio

09:00 – 13:00

Briefing programme (cont.) + Dispiegamento – Raut Ball Room

 

 

Mercoledì, 29 luglio

 

Osservazione dei seggi elettorali

 

 

Giovedì, 30 luglio

 

Debriefing – (luogo da stabilire)

Conferenza stampa e partenza

 



OSSERVAZIONE ELETTORALE IN MOLDOVA

 (29 luglio 2009)

 

 

NOTIZIE UTILI

Aggiornate al 23 luglio 2009

 

 

ALBERGO A CHISINAU

LEOGRAND Hotel and Convention Center

77, Mitropolit Varlaam str.

MD 2012 Chisinau, Republic of Moldova
Tel: +373 22 201 201
Fax: +373 22 201 222

 


AMBASCIATA D’ITALIA A CHISINAU (MOLDOVA)
Incaricato d'Affari con lettere: Stefano DE LEO (+373 68825179)
Indirizzo: 63, str. Vlaicu Parcalab, MD-2012,
Chisinau, Republic of Moldova
Tel.  +373.22.266.720
Fax: +373.22.266.769

TRASPORTI

L’OSCE PA ha organizzato il trasporto da e per l’aeroporto al costo di 15 euro  a persona, per singola tratta. La somma dovuta sarà raccolta da Petra Jerzkova al momento della registrazione.

 

Il costo dell’auto/autista per il giorno delle elezioni è di 50 Euro (25 per osservatore) Gli osservatori sono inoltre tenuti al pagamento del carburante ed eventualmente dei parcheggi. Queste spese vanno pagate direttamente all’autista.

 

INTERPRETI

Il costo dell’interprete al giorno è di 50 Euro (25 per osservatore). Queste spese vanno pagate direttamente all’interprete.

 

 

TEMPERATURE al  9 luglio: per lo più nuvoloso, massima +32°;  minima +15°

 

 

CAMBIO al 9 luglio: Nome Moneta: Leu Moldavo; Codice Moneta: MDL
1 Euro = 15.6165 Leu Moldavo                 1 Leu Moldavo = 0.0640 Euro
1 Dollaro USA= 11.2341 Leu Moldavo     1 Leu Moldavo = 0.0890 Dollari USA

 

 

TELEFONIA Prefisso dall'Italia:+373; Prefisso per l'Italia: +39

 

FUSO ORARIO: + 1 ora rispetto all’Italia


 

 


 

SCHEDA PAESE

 

Moldova

 

 

 

 

 

 

mappa
INDICE

 

CENNI STORICI........................................................................................................................ 7

STRUTTURA ISTITUZIONALE E POPOLAZIONE............................................................... 8

Compagine di Governo................................... Errore. Il segnalibro non è definito.

POLITICA INTERNA................................................................................................................. 8

SITUAZIONE ECONOMICA.................................................................................................... 8

1. Lineamenti strutturali e andamento congiunturale............................................................ 8

2. Commercio internazionale e investimenti esteri diretti.................................................... 8

3. Politica economica.............................................................................................................. 8

4. Rapporti con le istituzioni finanziarie internazionali.......................................................... 8

PRINCIPALI INDICATORI MACROECONOMICI.................................................................. 8

POLITICA ESTERA................................................................................................................. 8

RELAZIONI CON L’UNIONE EUROPEA............................................................................... 8

RAPPORTI BILATERALI......................................................................................................... 8

1. Relazioni Politiche................................................................................................................ 8

2. Relazioni economiche, finanziarie e commerciali............................................................ 8

3. Relazioni culturali.................................................................................................................. 8

4. Comunità moldova in Italia.................................................................................................. 8

5. Cooperazione allo sviluppo................................................................................................. 8

DATI STATISTICI BILATERALI............................................................................................... 8

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NB La scheda è dell’aprile 2009. La parte di politica interna è invece aggiornata al 20 luglio 2009.


CENNI STORICI

 

La Moldova occupa la maggior parte della regione conosciuta come Bessarabia. Per la sua posizione geografica è stata storicamente punto di passaggio e di frequenti guerre tra l’Asia e l’Europa meridionale. I Greci, i Romani, gli Unni ed i Bulgari invasero la regione che nel XIII secolo entrò a far parte dell’Impero mongolo. Nel XIV si instaurò uno Stato indipendente, il Principato di Moldavia (il cui territorio era approssimativamente composto dalla regione di Moldavia, oggi in Romania, dalla Bucovina, oggi divisa tra Romania ed Ucraina e dalla Bessarabia, oggi Moldova), con capitale Iasi. Nel XVI secolo esso cadde sotto il giogo turco-ottomano.

Dopo la guerra turco-russa (1806-1812) la regione orientale della Moldova tra i fiumi Prut e Dnestr fu ceduta alla Russia, mentre la Moldova romena (ad ovest del Prut) rimase sotto il controllo turco. La Bessarabia (compresa tra il fiume Prut e il Dnestr, in romeno Nistru) appartenne dal 1812 al 1856 alla Russia; dopo la Guerra di Crimea (nel 1856) passò alla Romania e dal 1878 al 1917 nuovamente alla Russia. La popolazione di lingua romena della Bessarabia, circa i due terzi, chiese l’annessione alla Romania, che avvenne nel 1919 sulla base di un trattato franco-nippo-italo-romeno-britannico, mai riconosciuto dalla Russia sovietica, da cui nacque la “Grande Romania”.

 

Nel 1924, Stalin creò in seno all’Ucraina una Regione Autonoma Moldava, poi elevata a Repubblica Socialista Sovietica Autonoma Moldava, su una piccola striscia di territorio sulla riva sinistra del Dnestr, senza però comprendere in tale territorio la parte montagnosa (a Nord) e la costa del Mar Nero (a Sud). Il territorio su cui si estendeva questa Repubblica Autonoma apparteneva, senza essere mai stato ceduto, all’Impero Russo dal 1812.

 

Sulla base del Patto Ribbentrop-Molotov nel 1940, l’URSS occupò la Bessarabia e costituì la Repubblica Socialista Sovietica Moldava, che comprendeva le terre tra il Prut ed il Dnestr, esclusa tutta la regione costiera, ma compresa la riva sinistra del Dnestr (cioè il territorio dell’ex RASS Moldava, ma senza la capitale Balta); in pratica la RSSM aveva gli stessi confini dell'attuale Moldova. Era la più piccola e la più densamente abitata delle Repubbliche dell’URSS, nonché l’unica di lingua latina (seppur scritta con i caratteri cirillici).

Dal 27 agosto 1991 la Moldova è indipendente. Ma la XIV Armata Russa è rimasta sulla riva sinistra del Dnestr, dove la popolazione in gran parte slava, aveva proclamato nel 1990 una repubblica secessionista (Pridnestrovskaja Moldavskaja Respublika, letteralmente “Repubblica Moldava Cisnistriana”, comunemente indicata col nome di Transnistria).

 

 


STRUTTURA ISTITUZIONALE E POPOLAZIONE

 

Struttura istituzionale e dati di base

 

Superficie:

33.843,5 kmq

Descrizione fisica:

Occupa il settore sudoccidentale del Bassopiano Sarmatico e si estende dal corso del fiume Prut (O) a quello del fiume Dnestr (E) ed oltre, nella Transnistria. Non ha sbocchi al mare.

Confini:

Ucraina (E, N, S), Romania (O)

Capitale:

Chişinău, 755.140 ab. al 1.01.2007

Principali città (abitanti):

Tiraspol’ (159,163 ab. al 14.11.2004, capitale della Transnistria), Tighina (133.000 ab.), Bălţi (127.603 ab.)

Bandiera:

Bande verticali blu, gialla, rossa, con lo stemma al centro della banda gialla.

Nome Ufficiale:

Repubblica Moldova (Repubblica di Moldova)

Costituzione:

28 luglio 1994, emendata nel 2000

Forma di Governo:

Repubblica parlamentare

Presidente:

Vladimir VORONIN 

Presidente del Parlamento:

Vladimir VORONIN (dal 12 maggio 2009)

Capo del Governo:

Zinaidia GRECEANI (dal 31 marzo 2008, rieletta il 10 giugno 2009)

Potere esecutivo:

Il Presidente è eletto dal Parlamento per 4 anni. Il Primo Ministro è designato dal Presidente previa consultazione del Parlamento; il premier si sottopone al voto di fiducia del Parlamento insieme con i Ministri da lui designati

Potere legislativo:

Il Parlamento (Parlamentul) unicamerale è formato da 101 membri, il cui mandato dura 4 anni

Potere giudiziario:

La Corte Costituzionale controlla gli atti del Governo e del Parlamento.

Amministrazione del territorio:

32 distretti, 3 municipalità, 1 unità territoriale autonoma (Gaugazia) e 1 unità territoriale (Stinga Nistrului )

Suffragio:

universale; 18 anni di età

Partecipazione Organizzazioni Internazionali:

Banca Mondiale, BERS, Black Sea Economic Cooperation (BSEC), Consiglio d’Europa, FMI, InCE, OCSE, ONU, OMC, Partnership for Peace, South East Cooperative Initiative (SECI),ICAO, IFAD, IOM, UPU, WTO(2001)

 

 


 

Popolazione ed indicatori sociali

 

Popolazione:

4.320.490 (2007) (3.432.800 se si esclude la Transnistria, dati al 1.01.2007)

Crescita annua:

–0,11% (stima 2007)

Aspettativa di vita media:

72,4 anni (dati novembre 2007 – Rapporto sullo Sviluppo Umano UNDP)


Gruppi etnici:

Moldovi (76,1%), Ucraini (8,4%), Russi (5,8%), Gagauzi (4,4%), Romeni (2,1%), Bulgari (1,9%) altri (1,3%) (censimento del 2004)

Religioni:

Ortodossi di rito orientale 98%, ebrei 1,5%, battisti e altri 0,5% (2000)

Lingue:

moldavo[1] (ufficiale), russo, ucraino

 

 
POLITICA INTERNA

 

 

Le elezioni per il rinnovo del Parlamento del 5 aprile scorso hanno riconfermato il Partito Comunista quale prima forza politica del Paese con il 49,48% dei suffragi e 60 seggi parlamentari su 101. Il Partito liberale ha conquistato il 13,14% dei voti, il Partito Liberal-democratico guidato da Vladimir Filat il 12,43% e l’Alleanza “Moldova Noastra” il 9,77%. Nessuno dei restanti partiti in lizza ha superato la soglia di sbarramento fissata al 6%.  

I moti di protesta del 7 aprile, scatenati da alcune migliaia di dimostranti muniti di bandiere romene ed europee, che hanno assaltato le sedi del Parlamento e della Presidenza della Repubblica, hanno innescato una profonda crisi politica interna tra Partito Comunista e partiti d’opposizione, e una dura repressione delle forze dell’ordine, con arresti indiscriminati (circa 600) nei confronti dei giovani che avevano partecipato ai disordini.

Il riconteggio dei voti, ottenuto dai partiti dell’opposizione, ha confermato i risultati del voto del 5 aprile. Tale risultato è stato convalidato il 22 aprile dalla Corte Costituzionale. Non è stata invece effettuata la verifica delle liste elettorali, richiesta dagli stessi partiti dell’opposizione.

Si sono da più parti levate proteste per gli arresti indiscriminati e per il  trattamento dei detenuti. L’Ufficio ONU in Moldova ha constatato numerosi casi di maltrattamenti, la presenza di condizioni igieniche e detentive particolarmente dure (tre prigionieri sarebbero deceduti), l’assenza di un’adeguata assistenza legale. Il Presidente Voronin ha proposto un’amnistia per le persone coinvolte, ad eccezione di coloro che risultino collegati alla criminalità organizzata.

I disordini del 7 aprile hanno riacceso la tensione con la Romania, la cui bandiera era stata esposta da gruppi di manifestanti inneggianti allo slogan dell’unificazione, dopo la decisione di Voronin di dichiarare persona non grata l’Ambasciatore romeno e di introdurre l’obbligo di visto d’ingresso per i cittadini romeni. Da parte sua, Bucarest ha adottato la decisione di semplificare, accelerandole, le procedure per la concessione della cittadinanza romena ai richiedenti moldavi, che ammonterebbero a quasi un milione di persone.

Mentre all’indomani delle elezioni l’Unione Europea aveva preso nota delle conclusioni preliminari degli osservatori internazionali che registravano un contesto “sostanzialmente pluralistico” e lo stesso RSUE Mizsei ne aveva dato atto nel suo primo rapporto, dopo i disordini del 7 aprile la Presidenza ceca ha rivolto un appello di moderazione a tutte le forze politiche, sollecitando il rispetto dei valori e dei principi europei. Il 22 aprile il Primo Ministro ceco, Presidente di turno, ha effettuato una visita a Chisinau, sottolineando la necessità di un celere sviluppo del dialogo politico tra le parti, che favorisca il pieno rispetto dei diritti umani e civili. Il 24 aprile ha avuto luogo una visita di Solana, durante la quale è stato confermato l’impegno ad affrontare con spirito positivo il negoziato per un nuovo accordo rafforzato di partenariato e di cooperazione. Da parte del Governo è stata accettata l'istituzione di una piattaforma per rilanciare il dialogo con i partiti dell'opposizione, nonché l'ampliamento della commissione investigativa costituita per indagare sugli eventi del 7 aprile, con l'inclusione di organismi internazionali e esponenti dell'opposizione.

Il 12 maggio 2009 Voronin, che non può candidarsi ad un terzo mandato presidenziale, è stato eletto Presidente del Parlamento con 60 voti su 101.

Per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica il quorum richiesto è però di 61 voti. Alle votazioni del 20 maggio e del 3 giugno il quorum non è stato raggiunto. Il candidato comunista, l’uscente Primo ministro Greceanii, ha ottenuto tutti i 60 voti del suo partito, ma l’opposizione, che detiene 41 voti, è rimasta compatta.  Come previsto dalla Costituzione dovranno quindi svolgersi nuove elezioni. Al momento Voronin è sia Presidente della Repubblica che del Parlamento, che ha votato la fiducia ad un governo provvisorio guidato da Greceanii; tale gabinetto dovrà guidare il Paese fino alle elezioni, che sono state fissate per il 29 luglio p.v.

Riguardo all’esito di queste ultime, si aggiungono ulteriori incognite, soprattutto a seguito della recentissima uscita dal Partito Comunista dell’ex speaker del Parlamento e leader dell’ala riformista del partito Marian Lupu,  che ha deciso di candidarsi con il Partito Democratico Moldavo, a seguito di contrasti con la corrente “ortodossa” all’interno del PC.


 

SITUAZIONE ECONOMICA

 

1. Lineamenti strutturali e andamento congiunturale

 

La Moldova resta il paese più povero d'Europa, con il 48,5% della popolazione "cronicamente povera" e il 25% sotto il livello di sussistenza di USD 35 al mese. L’Indice di Gini (aggiornato al 2006), che calcola la distribuzione ineguale del reddito pro capite, è pari a 36,2, che corrisponde alla 59ma posizione su 99 Paesi. Particolarmente difficile è la situazione nelle campagne, dove vive la maggioranza della popolazione. Il Rapporto sullo Sviluppo Umano pubblicato dall’UNDP nel novembre 2007 colloca la Moldova al 113° posto su 179 Paesi nella speciale classifica elaborata sulla base degli indici di aspettativa di vita media (68,6 anni), tasso di alfabetizzazione (99,2% della popolazione) e reddito pro-capite (2.396 USD).

L’economia moldova, in larga parte legata alla produzione agricola ed alle attività di trasformazione ad essa collegate, è stata severamente colpita dal crollo del sistema centralizzato sovietico. Nel 2000 è iniziato un nuovo ciclo di crescitache ha determinato per un certo numero di anni un incremento annuo costante del PIL(+7,4% nel 2004 e +7,1% nel 2005).

Dopo il rallentamento della crescita registrato nel corso del biennio 2006-2007 (rispettivamente al +4,8% e +3% a seguito del blocco imposto da Mosca in connessione con la questione transnistriana sulle importazioni di prodotti agricoli moldovi , così come della grave siccità che ha colpito l’area nell’estate 2007), nel 2008 il PIL ha ricominciato a crescere a ritmi sostenuti, attestandosi al +7,2%[2]. La crescita del PIL è stata in gran parte sostenuta dalle rimesse degli emigranti moldovi, che costituiscono circa un terzo del PIL, e che hanno consentito una crescita dei consumi interni del 9,3% nel terzo trimestre del 2008, rispetto allo stesso periodo del 2007[3]. Per quanto riguarda il salario medio reale, nei primi dieci mesi del 2008 esso si è attestato sui 2.475 lei mensili (233 USD), con un incremento del 9% rispetto allo stesso periodo del 2007[4].

 

Rimane in ogni caso da verificare l’impatto sull’economia moldova della crisi finanziaria internazionale, che pur avendoavuto in una prima fase un effetto limitato sulla Moldova, data la scarsa integrazione del sistema bancario-finanziario locale con i mercati internazionali, rischia tuttavia di risentire notevolmente degli effetti della crisi in termini di riduzione delle esportazioni, degli aiuti internazionali e dei flussi d’investimento. Preoccupazione suscita inoltre la prevedibile contrazione delle rimesse degli emigrati (-27% nei primi due mesi dell’anno). Per il 2009 è pertanto previsto un rallentamento della crescita (+ 1%).

La difficile congiuntura economica si innesta inoltre su alcune criticità preesistenti: le limitazioni alle importazioni di vino moldovo disposte da Mosca a fine 2006 in connessione con la questione transnistriana e ancora parzialmente in vigore (quasi il 50% dell’export moldovo, destinato quasi esclusivamente ai Paesi della CS), la totale dipendenza da forniture energetiche che transitano dall’Ucraina, la concentrazione delle principali industrie nella zona “secessionista” della Transnistria.

La situazione economica rischia inoltre di ostacolare le riforme strutturali avviate dal Governo, d’intesa con il FMI. Recentemente, la Banca Nazionale moldova ha abbandonato la politica monetaria restrittiva seguita sino al settembre 2008, favorendo invece la svalutazione della valuta nazionale, il Leu, al fine di favorire le esportazioni ed aumentare il valore delle rimesse dall’estero.

 

 

2. Commercio internazionale e investimenti esteri diretti

 

Nel 2007, la bilancia commerciale ha registrato un deficit pari a 2.316 milioni di dollari (oltre il 50% in più rispetto allo stesso periodo del 2006), con esportazioni pari a 1.361 milioni di dollari (ca.+28%, di cui metà verso i Paesi UE) e importazioni pari a 3.677 milioni di dollari (ca. +37%, di cui il 45% da Paesi UE). Il secondo quarto del 2008 ha fatto registrare altresì un sensibile deterioramento del deficit delle partite correnti, che è passato al 18,5% del PIL dal 15,7% del medesimo periodo dell’anno precedente. Tale risultato è conseguenza di una forte divaricazione della bilancia commerciale che, nella seconda metà del 2008, ha visto un’accelerazione delle importazioni rispetto alle esportazioni (l’export moldovo costituisce attualmente il 32% dell’import), con un deficit commerciale che ha raggiunto gli 882 mln di USD (57% del PIL). Al contrario, nel biennio 2009-2010, a causa della riduzione delle rimesse, cui seguirà una riduzione della domanda interna (e quindi delle importazioni), il deficit delle partite correnti dovrebbe diminuire, attestandosi intorno al 10,3%.

 

Secondo gli ultimi dati ufficiali concernenti la distribuzione degli interscambi, nel 2007 i principali Paesi destinatari delle esportazioni moldove sono stati Russia (17,3%), Romania (15,7%), Ucraina (12,5%), Italia (10,4%), Germania (6,4%) e Bielorussia (5,6%). I principali Paesi fornitori sono stati invece Ucraina (18,6%), Russia (13,5%), Romania (12,2%), Germania (8,7%), Italia (7,3%).

 

Il valore totale degli investimenti esteri per il primo semestre 2007, ha raggiunto il valore di circa 129 milioni di euro. Secondo le stime dell’EIU, l’incremento percentuale dell’investimento fisso lordo sul totale della composizione del PIL ammonterebbe al 22,7% per tutto il 2007. L’Italia, grazie al sensibile aumento della propria presenza nell'ultimo triennio, rappresenta uno dei principali Paesi investitori, posizionandosi al 3° posto per capitale investito dopo Olanda e Russia e al  2° posto per numero di aziende operative. Primi 10 Paesi investitori in Moldova, per capitale investito, dal 1994 al primo semestre 2007 sono, nell’ordine: Olanda (21,5%),Russia (11,3%), Italia (9,5%), Cipro (9,7%), Spagna (7,9%), Gran Bretagna (5,9%), Germania (4,9%),USA (4,8%), Romania (4%) e Francia (3,9%)[5].

Per l'incremento degli investimenti  riveste  un ruolo rilevante anche il programma di privatizzazione elaborato dal Governo moldovo, che prevede la messa in vendita sul mercato azionario della borsa moldova la quota di partecipazione statale in ben 83 società per azioni.

Tuttavia, secondo le proiezioni relative al 2008 ed al 2009, il tasso di incremento degli IDE su base annua dovrebbe scendere dal 22,7%, rispettivamente, al 15% ed al 5%, come conseguenza della crisi finanziaria in atto sui mercati internazionali. Tanto il flusso di IDE in ingresso nel Paese, quanto il processo di privatizzazione dovrebbero dunque subire un considerevole rallentamento, attesa la difficoltà per gli investitori stranieri di reperire i fondi necessari in questa particolare congiuntura.

 

3. Politica economica

 

Il Governo sta compiendo molti sforzi per favorire l’adeguamento agli standard europei. Al riguardo va menzionata l’approvazione nel 2006 della “Strategia di attrazione degli investimenti e di promozione delle esportazioni per il periodo 2006-2015”, che prevede, tra i vari obiettivi, la creazione di regioni economiche speciali. Inoltre e’ prevista, conformemente alla Legge N° 111 – XVI del 27.04.07 sulle “modifiche ed integrazioni ad alcuni atti legislativi”, la riduzione allo “0”% dell’aliquota di imposta sul reddito per le persone giuridichea decorrere dal 1° gennaio 2008.

Nel corso del 2008, la Moldova ha adottato una nuova legge sui mutui e le garanzie ipotecarie, elaborata e redatta con l’ausilio della Banca per la Ricostruzione e lo Sviluppo in Europa, che semplifica e consolida la previgente legislazione moldova nella materia. La legge individua i requisiti e le migliori pratiche cui devono attenersi i fornitori di garanzie sul mercato primario e stabilisce i tipi di proprietà che possono essere oggetto di ipoteca. La legge fissa anche i principi fondamentali in materia di finanziamento e cartolarizzazione delle ipoteche sul mercato secondario, anche se la Moldova è ben lontana dal presentare un mercato maturo dal punto di vista finanziario.

 

4. Rapporti con le istituzioni finanziarie internazionali

 

Fondo Monetario Internazionale

 

Membro dall’agosto 1992

Quota nel FMI: SDR 123,20 milioni[6], pari allo 0,06% sul totale del Fondo;

Rappresentato nel Consiglio Esecutivo dall’Olanda;

Accordo con il FMI: accordo di PRGF per un ammontare di SDR 110,88 (ca. USD 163 milioni)

Debito in essere al 30.09.2008: SDR 109,88 milioni

 

La periodica analisi della politica macro-economica della Moldova, ex art. IV dell'Accordo di adesione, ha avuto luogo lo scorso 12 marzo 2008. Nel corso della medesima riunione, il Consiglio Esecutivo ha anche approvato la 3a revisione dell'accordo di 'Poverty Reduction and Growth Facility' (PRGF).

L'accordo di PRGF e' stato firmato il 5 maggio 2006 (sarà in vigore fino a maggio 2009) ed e' dotato di un pacchetto di assistenza finanziaria pari a SDR 110,88 milioni.

Nel corso della discussione, i Direttori Esecutivi (DE) hanno riconosciuto le migliorate prospettive di crescita del Paese, favorite soprattutto dall'aumento degli afflussi di capitale dall'estero. L'aumento degli IDE sta mutando anche il modello di sviluppo del Paese, in quanto la crescita economica appare sempre più trainata dagli investimenti e non solo dai consumi (finanziati attraverso i flussi di rimesse).

Pur valutando positivamente la gestione della politica macro-economica da parte delle Autorità moldove ed i progressi conseguiti nel campo delle riforme strutturali, i DE si sono mostrati preoccupati per la persistenti pressioni inflazionistiche ed hanno raccomandato l'adozione di misure mirate al consolidamento fiscale (con particolare riferimento alla riduzione della spesa corrente), nonché all'aumento della flessibilità del tasso di cambio.

Il 10 luglio 2008, il FMI ha approvato, tramite procedura semplificata (ovvero senza discussione formale) anche la 4a revisione dell’accordo di PRGF. A seguito dell’approvazione di tale revisione, le risorse messe, complessivamente, a disposizione delle Autorità moldave ammontano a SDR 88 milioni (ca. USD 143 milioni).

 

Banca Mondiale

La Moldova ha aderito alla Banca Mondiale (BM) nel 1992 ed all’“International Development Association” (IDA)[7] nel 1994.

Nel dicembre del 2004, la BM ha adottato la “Country Strategy Assistance” (CAS)[8] per il periodo 2005-2008, la quale prevede un’assistenza finanziaria verso il Paese oscillante fra 90 e 137 milioni di USD. La CAS ha fatto proprie le priorità indicate nell’“Economic Growth and Poverty Reduction Strategy Paper” redatto dalle Autorità del paese. Il principale obiettivo della CAS consiste nell’assistere la Moldova a ridurre il tasso di povertà (il più elevato in Europa) attraverso l’adozione di misure adeguate a promuovere la stabilità economica, la crescita e la creazione di nuovo impiego, la promozione dell’accesso ai servizi sociali, il miglioramento della gestione del settore pubblico e la lotta alla corruzione.

Il 19 ottobre 2006 il Consiglio Esecutivo della Banca Mondiale (BM) ha discusso il 'Progress Report' della CAS. In considerazione dei risultati conseguiti dal Paese negli ultimi due anni, il documento propone la predisposizione di obiettivi di sviluppo piu' ambiziosi. Pur rilevando la persistente vulnerabilità del Paese agli 'shock' esterni e le problematiche concernenti il conflitto in Transnistria, il Consiglio Esecutivo ha, infatti, sottolineato il buon andamento macro-economico della Moldova. I Direttori Esecutivi hanno in particolare evidenziato la rapida diminuzione del debito pubblico (passato dal 65% in rapporto al PIL nel 2001 al 28,5% nel 2005), favorita dalla cauta gestione della politica fiscale e dalla ristrutturazione del debito estero accordata nell'ambito del Club di Parigi (Forum dei principali Paesi creditori).

Il 20 marzo 2008 il Consiglio Esecutivo della BM ha approvato il nuovo 'Economic Growth and Poverty Reduction Strategy Paper' della Moldova. Le principali priorità identificate nel documento sono la crescita economica, il consolidamento istituzionale, lo sviluppo umano e sociale. Particolare considerazione e' rivolta all'adozione di riforme mirate a consolidare la 'governance' pubblica (con riferimento soprattutto alla pubblica amministrazione e al settore della giustizia), migliorare la competitività ed il clima economico (per favorire l'attrazione di investimenti esteri), ridurre il peso dello Stato in economia ed ammodernare il comparto infrastrutturale.

 

SACE

L’atteggiamento assicurativo si configura come segue: il Paese è posto in 7^ categoria di rischio (su sette), chiusura per il rischio sovrano, in ragione dei limiti all’indebitamento previsti dal FMI, ed in condizione di apertura per i rischi bancario e corporate.Per il rischio privato è previsto l’esame caso per caso.I principali rischi sono legati ai rapporti economici e politici sempre più difficili con la Russia e alla soluzione della questione della Transdnistria, che appare lontana da essere risolta.

Sace non ha al momento garanzie deliberate verso la Moldova. Al 30 maggio 2008 l’esposizione SACE ammontava a 244.511 Euro, esclusivamente per indennizzi erogati da recuperare  (rischio politico, ristrutturati).

 

BANCA EUROPEA PER LA RICOSTRUZIONE E LO SVILUPPO

 

La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, nell’ambito del Moldovan Microlending Programme (MMP), fornirà assistenza tecnica a banche private locali selezionate, al fine di sviluppare e rafforzare le capacità di fornire piccoli prestiti. Il MMP si concentrerà sulla formazione dei funzionari addetti al credito, sullo sviluppo e l’introduzione di prodotti creditizi specializzati per le piccole imprese, sull’implementazione di strumenti e procedure di monitoraggio, incluso l’auditing interno. Gli esperti coinvolti nel programma affiancheranno le banche locali nella creazione di sportelli dedicati al credito alle piccole imprese, selezionando e formando i funzionari e supervisionando le attività di credito. Il MMP intende coprire più regioni possibili della Moldavia ed opererà, come minimo, in almeno cinque regioni (inclusa Chisinau) entro il termine dei due anni di impegno previsto.

Al primo gennaio 2007 risultano approvati dalla BERS 45 progetti per un ammontare complessivo di 190 milioni di euro. Ciò ha permesso di generare un flusso addizionale per il finanziamento dei progetti di 112 milioni di euro da altre fonti. Il 67% degli investimenti è indirizzato al settore privato.

 

 

ALTRE AGENZIE DI CREDITO

 

CLUB DI PARIGI

La Moldova ha fatto ricorso una sola volta al Club di Parigi. Con l’Intesa multilaterale, conclusa il 12 maggio 2006, è stato concesso un trattamento (ai c.d. “termini Houston”) del debito di circa USD 151 milioni.

L’Italia vantava solo crediti c.d. “de minimis”, per i quali – secondo le regole del Club di Parigi – è previsto il pagamento immediato. Tuttavia, in base ad un’apposita clausola contenuta nell’Intesa multilaterale, l’Italia ha accettato la richiesta moldava di dilazionare il rimborso su quattro anni.

Con l’Accordo bilaterale, firmato il 30 ottobre 2006, è stato quindi ristrutturato il debito moldavo pari a Euro 749.296,63 (circa USD 953.929,54), interamente derivante da crediti commerciali.

 

DEBITO ESTERO E DEBITO CON L’ITALIA

 

A fine 2007, secondo i dati del FMI, il debito estero pubblico complessivo era stimato intorno a USD 920 milioni, di cui USD 279 milioni circa nei confronti dei creditori membri del Club di Parigi.

Il debito verso l’Italia ammonta, come sopra indicato, a circa USD 245.000, interamente ristrutturato con l’Accordo bilaterale del 30.10.2006, il cui rimborso terminerà a novembre 2009.


PRINCIPALI INDICATORI MACROECONOMICI

 

2005

2006

2007

2008

 

PIL (miliardi di USD)

2.9

3.4

4,3

6,2

 

Entità nominale del PIL

(in miliardi di Lei)

37.6

44,7

53,3

64,5

 

Variazione reale del PIL

7,5%

4,8%

3,0%

7,2%

 

Composizione del PIL

(variazione reale %)

Servizi: 7%

 Servizi: 7,3%

 Servizi: 11,5%

 Servizi: 6%

 

Agricoltura e pesca: 9,3%

 Agricoltura e pesca: 3%

 Agricoltura e pesca: -15%

 Agricoltura e pesca: 17%

 

Industria:4,5%

Industria:-4%

Industria: 1%

Industria: -%

 

PIL pro capite (US $)

2.362

2.562

2.716

2.879

 

Disoccupazione

1,6%

 1,6%

 1,4%

 1,5%

 

Inflazione

11.09%

12.7%

12.3%

12.8%

 

Riserve -escluso oro-

597

775

1.334

1.650

 

Valuta

Lei     1 EUR= 16.7876 MDL

 

 

 

Bilancia commerciale

-1.192

-1.591

-2.308

-3.250

 

Bilancia partite correnti

-248

-392

-696

-1.148

 

Esportazioni di beni fob

1.105

1.053

1.361

1.630

 

Importazioni di beni fob

-2.296

-2,644

-3.677

-4.880

 

Principali esportazioni

Prodotti agricoli

Prodotti agricoli

Prodotti agricoli

Prodotti agricoli

 

Tessile

Tessile

Tessile

Tessile

 

Macchinari

Macchinari

Macchinari

Macchinari

 

Principali importazioni

Minerali

Minerali

Minerali

Minerali

 

Macchinari

Macchinari

Macchinari

Macchinari

 

Prodotti chimici

Prodotti chim

Prodotti chim

Prodotti chim

 

Principali Paesi fornitori

Ucraina

Ucraina

Ucraina

Ucraina

 

Russia

Russia

Russia

Russia

 

Germania

Germania

Germania

Germania

 

Principali Paesi clienti

Russia

Russia

Russia

Russia

 

Italia

Italia

Italia

Romania

 

Romania

Romania

Romania

Ucraina

 

Debito estero (mil$)

2,0

2,4

3,3

4,1

 

Programma/Accordo FMI

no

si

si

si

 

Aiuto allo sviluppo

SI

SI

SI

SI

 

Fonte: Economist Intelligence Unit,  Country Report, November 2008.

Valori in milioni di dollari USA se non diversamente indicato

 


 

POLITICA ESTERA

 

La posizione geografica al confine tra i mondi slavo e latino, la composizione etno-linguistica, i 50 anni di appartenenza all’URSS e la complessa questione della Transnistria inducono la Moldova a seguire una politica di equilibrio fra l’aspirazione europea ed il mantenimento di forti legami con lo spazio politico ed economico ex-sovietico.

La Russia, da cui la Moldova dipende interamente per le forniture energetiche,  rappresenta il primo mercato di sbocco delle esportazioni agro-alimentari moldove. Prioritario per il Governo moldovo in questi ultimi mesi è stato il superamento – parzialmente in corso – delle restrizioni imposte dal 2006 da parte russa alle importazioni di vino moldovo, anche in connessione con il perdurare del contrasto tra Mosca e Chisinau sulla questione transnistriana.

La regione della Transnistria si è dichiarata indipendente nel 1990, con il nome di “Repubblica Moldova del Dnestr”, senza che la sua sovranità sia mai stata riconosciuta a livello internazionale. Le tensioni crebbero, fino a sfociare nel 1992 in un conflitto aperto, conclusosi con l'interposizione delle truppe della XIV armata sovietica. Sono tuttora presenti 500 militari russi in missione di peacekeeping per conto della Comunità degli Stati Indipendenti, oltre ad altri 800 militari appartenenti alla ex XIV Armata a custodia d’importanti depositi di materiale d’armamento (prevalentemente munizioni). Il 17 settembre 2006, si è svolto un referendum sullo status dell’area, il cui risultato favorevole non ha peraltro ricevuto alcun riconoscimento dalla comunità internazionale. Analoga reazione internazionale hanno suscitato le elezioni del 10 dicembre, vinte dal “Presidente” Smirnov con l’80% dei suffragi.

Il futuro status della Transnistria, le garanzie relative alla neutralità del Paese, il ritiro delle truppe russe, così come la tutela delle minoranze russe (circa il 30% della popolazione transnistriana) e i diritti di proprietà acquisiti da parte russa sono oggetto di un negoziato che dal 2005 si svolge in formato 5 + 2 (Chisinau, Tiraspol, OSCE, Ucraina e Russia + UE ed USA in veste di osservatori). Nel 2007 sono stati riattivati contatti diretti tra Chisinau e Mosca e sono riprese – seppure parzialmente – le esportazione di vino moldovo verso la CSI.

I numerosi contatti bilaterali avuti negli ultimi mesi dalla dirigenza moldova con Mosca non hanno tuttavia fatto registrare progressi sostanziali. In tale contesto, il Presidente Voronin ha proposto alle Autorità di Tiraspol di avviare alcune confidence building measures in specifici settori. Tali proposte sono state al centro dell’incontro avuto l’11 aprile 2008 tra Voronin ed il leader transnistriano Smirnov, che ha consentito di ristabilire un dialogo diretto interrotto dal 2001. Dopo una breve interruzione dei contatti da parte di Tiraspol in connessione con la crisi georgiana sono ripresi gli incontri a livello tecnico per la messa in opera di gruppi di lavoro nel settore del commercio, dell’assistenza umanitaria, delle infrastrutture, della salute e dell’agricoltura. Alla vigilia delle elezioni, si è svolto a Mosca, il 18 marzo scorso, un nuovo incontro tra Voronin ed il leader transnistriano Smirnov alla presenza del Presidente Medvedev.

 

 

La questione transnistriana ha importanti riflessi anche per quanto riguarda i rapporti con l’Ucraina, Il 30 dicembre 2005 i Primi Ministri ucraino e moldovo hanno convenuto una collaborazione nel settore doganale in base alla quale possono essere esportate dalla Transnistria solo le merci delle imprese che si registreranno regolarmente in Moldova. Tale intesa è entrata in vigore, dopo vari rinvii, il 3 marzo 2006. Ad oggi la situazione si è normalizzata avendo le Autorità della Transnistria deciso di non frapporre ostacoli alle imprese che, in numero crescente e nonostante il periodico riaccendersi di dispute procedurali - si sono registrate in Moldova.

 

Le relazioni della Moldova con la NATO si fondano sulla partecipazione al programma Partnership for Peace, avvenuto nel marzo 1994 (periodo in cui vi sono entrati tutti gli Stati ex-sovietici). Questo ha tra l’altro aperto la strada a diverse cooperazioni settoriali, quale per esempio il NATO/PfP Trust Fund Mechanism, per la distruzione di mine anti-uomo e munizioni ed in generale le riforme del settore della difesa. Dal 1997, anno della sua fondazione, siede nell’Euro-Atlantic Partnership Council (EAPC).

 

La Moldova coopera con il Consiglio d’Europa nella messa a punto di migliori procedure democratiche. La più recente novità, in tal senso, è il Progetto di piano di assistenza pre-elettorale in Moldova e un progetto di risposta alla Raccomandazione 1810 (200/) dell’Assemblea Parlamentare relativa al rispetto degli obblighi e degli impegni assunti dalla Moldova, in vista delle elezioni parlamentari in Moldova per la primavera 2009.

 


 

RELAZIONI CON L’UNIONE EUROPEA

 

I rapporti fra la Moldova e l’Unione Europea sono regolati dall’Accordo di Partenariato e Cooperazione (APC), firmato nel novembre 1994 ed entrato in vigore nel luglio 1998.

Nel maggio 2004 la Moldova è divenuta uno dei destinatari dell’iniziativa in ambito UE, Wider Europe - Neighbourhood: A New Framework for Relations with our Eastern and Southern Neighbours (“ENPI”)[9], nel cui quadro è stato adottato un Piano d’Azione Repubblica di Moldova-UE. Pur apprezzando lo strumento dell’APC e l’iniziativa Wider Europe, le Autorità moldove hanno a più riprese ribadito il proprio orientamento verso una piena integrazione nell’UE. Nell’ottobre 2008, il CAGRE ha confermato il sostegno al rafforzamento delle relazioniUE-Moldova nell’ambito della Politica europea di Vicinato (PEV). La Commissione ha presentato le direttive negoziali per un nuovo Accordo rafforzato per un nuovo accordo UE/ Moldova. E’ stata inoltre confermata la disponibilità della UE a contribuire alla soluzione del conflitto trasnistriano, tramite un suo maggiore coinvolgimento nel negoziato in formato “5+2” ed un concreto sostegno alle attività volte a costruire la fiducia.

 

Il 1 gennaio 2008 è entrato in vigore un accordo UE/Moldova sul regime di facilitazione dei visti e un accordo di riammissione, così come un nuovo regime commerciale preferenziale (ATP). Il 5 giugno 2008, l’Unione Europea e la Repubblica di Moldova hanno firmato una Dichiarazione sulla Mobility Partnership che, pur non costituendo un impegno giuridicamente vincolante, costituisce un primo concreto strumento per una migliore gestione della politica migratoria comunitaria. La Dichiarazione definisce infatti il quadro di obiettivi e priorità nell’ambito delle quali verranno ad essere inseriti i progetti proposti dagli Stati membri interessati.

 

Nell’ambito della cooperazione transfrontaliera, nel giugno 2005 Moldova e Ucraina hanno chiesto l’assistenza dell’UE per l’attivazione di una missione di confine tra i due Paesi, con l’obiettivo di aumentare la cooperazione di confine in materia doganale e di sicurezza delle frontiere. La missione EUBAM (European Union Border Assistance Mission to Moldova and Ukraine) è iniziata il 30 novembre 2005 e ha sino ad oggi assicurato buoni risultati sia a livello doganale sia a livello politico. Il Governo moldovo ha chiesto nel novembre scorso il prolungamento per altri due anni.


RAPPORTI BILATERALI

 

 

1. Relazioni Politiche

 

Le relazioni tra Italia e Moldova sono caratterizzate da una comunanza di interessi strategici, ruotanti intorno alla stabilizzazione del quadrante sud-orientale del continente europeo. Da parte moldova si nutrono vive aspettative per il ruolo che l’Italia può svolgere nel sostenere il processo di avvicinamento del Paese all’UE.

L’apertura dell’Ambasciata d’Italia a Chisinau – inaugurata dal Ministro Frattini il 24 novembre scorso - è stata quindi accolta con grande soddisfazione dalle Autorità moldove. Essa rappresenta la conferma della crescente attenzione che da parte italiana si riserva allo sviluppo di stretti rapporti politici ed economici con la Moldova, anche in considerazione dell’ampia comunità di cittadini moldovi residenti in Italia (stimata in oltre 150.000 persone).

Nell’ultimo periodo numerose sono state le occasioni d’incontro ad alto livello: il 7 dicembre 2006 il Vice Primo Ministro e Ministero degli Esteri Stratan ha compiuto una visita a Roma (la prima dopo circa quattro anni) durante la quale sono stati firmati alcuni accordi di collaborazione nel settore della difesa, del riconoscimento delle sentenze civili e del turismo. Dopo la visita il 15-17 dicembre 2006 dell’allora Vice Ministro dell'Interno, Minniti, si è svolta il 17-19 aprile 2007 una missione del Sottosegretario al Commercio Internazionale, Budin. Il 25-26 luglio, il Sottosegretario per lo Sviluppo Economico Stradiotto ha guidato una missione organizzata in collaborazione con le Camere di Commercio di Padova e di Rieti. Il 20 settembre 2007, il Vice Ministro degli Esteri e per l’Integrazione Europea, Ostalep, ha incontrato l’allora Sottosegretario agli Affari Esteri Crucianelli. La visita effettuata dall’allora Ministro D’Alema a Chisinau il 9 gennaio 2008 –  la prima di un Ministro degli Esteri italiano – e la Dichiarazione Congiunta firmata nell’occasione hanno confermato il sostegno dell’Italia al processo di riforme intrapreso dal Governo moldovo, che si intende realizzare anche tramite concrete iniziative di assistenza tecnica e formazione. Da ultimo, il Vice Ministro degli Esteri Ostalep ha incontrato il 30 settembre scorso il Sottosegretario Mantica e nuovamente a Chisinau il 27 novembre, in occasione del Vertice InCE.

 

 

2. Relazioni economiche, finanziarie e commerciali

 

L’Italia è tra i Paesi UE, dopo la vicina Romania, il più importante partner commerciale della Moldova. Nel 2007 ha occupato, tra i destinatari delle esportazioni moldove, il quarto posto dopo Russia, Romania ed Ucraina, ed il quinto tra i fornitori (dopo anche la Germania). Il volume degli scambi è in costante aumento: le stime relative al 2007 confermano che è stata superata la cifra complessiva dell’anno precedente (286 milioni di euro contro i 252 milioni del 2006). Secondo le stime provvisorie relative ai primi dieci mesi del 2008, le esportazioni moldove verso l’Italia hanno raggiunto gli 123 mln di Euro (+4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), mentre le esportazioni italiane verso la Moldova hanno raggiunto i 164 mln di Euro (+13,0%), con un saldo favorevole al nostro Paese di circa 41 mln di  Euro.

 

Le imprese con partecipazione di capitale italiano attualmente in attività nel paese sono circa sono circa 300, circa il 25% del totale delle attività a partecipazione straniera (in questa specifica graduatoria siamo il secondo paese, dopo la Romania), ma arrivano a 550 se si considerano le società a capitale misto italo-romeno. La loro presenza è concentrata soprattutto nella capitale Chisinau ed in misura minore in alcune zone del Nord (Balti e alcuni distretti circostanti), del Centro (Ungheni) e del Sud (Cahul). Con quasi 70 milioni di euro, l’Italia è al 3° posto della classifica degli investitori stranieri in Moldova (dopo Olanda e Russia e prima di Cipro), con un incremento significativo registrato nel triennio 2005-2007. Gli investimenti italiani in Moldova riguardano prevalentemente il settore immobiliare, edile e le attività labour intensive dei settori dell’abbigliamento, tessile, maglieria e calzature, con tipologie di lavorazione per conto terzi di materie prime o semilavorati provenienti dall'Italia. Crescono tuttavia le joint ventures e collaborazioni nei settori del software, della meccanica, dei materiali ed attrezzature per l'edilizia civile ed industriale: ne costituisce riprova la circostanza che, oltre alle PMI italiane, sono oramai presenti in Moldova rilevanti realtà imprenditoriali quali ad esempio, il gruppo CEDACRI, il più importante polo italiano di servizi informatici per il settore bancario e finanziario, Veneto Banca, che ha acquisito il 100% della banca commerciale moldova Eximbank, la PGWM, società operante nel settore della produzione vetraria, e l’ANAS, che nell’agosto 2007 ha stipulato con l’ente gestore delle strade moldovo un accordo di cooperazione inteso a realizzare progetti di ammodernamento del sistema dei trasporti stradali ed autostradali.

In prospettiva, di grande interesse per le aziende italiane appaiono il settore agro-alimentare, quello delle costruzioni e quello dei trasporti e della logistica, considerando che la Moldova dispone di una collocazione strategica per la penetrazione dei mercati vicini (Paesi CSI). In tale quadro, è stato sottoscritto, il 22 gennaio 2008, un’intesa tra la Camera di Commercio Italo-Moldova e due consorzi italiani (Rieti e Padova) per la progettazione, realizzazione e gestione di parchi tecnologici, industriali e logistici. Analogamente è in corso di realizzazione, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, un parco industriale e tecnologico a Chisinau.

 

3. Relazioni culturali

 

Accordo di Collaborazione Culturale, Scientifica e Tecnologica: firmato il 19.09.1997 a Roma, in vigore dal 27 gennaio 2000.

 

Per l’a.a. 2007-2008 risultano 635 moldovi iscritti presso le Università italiane, mentre per l’a.a. 2008/2009 l’Italia ha offerto 54 borse dell’importo di 619,75 Euro a studenti moldovi.

 

Da un’indagine CONICS (Consorzio Interuniversitario Cooperazione allo Sviluppo) del 2005 risultano in atto sei accordi tra le Università moldove e le Università italiane di Genova (Scienze politiche e sociali), Padova (Scienze matematiche e informatiche), Politecnico di Torino (accordo quadro), Trento (Tecnologie dell’informazione e della comunicazione), Verona (due accordi nel settore delle Scienze mediche).

 

La Moldova fa parte della Rete INCE (Iniziativa Centro Europea), nell’ambito della quale è attivo un University Networkcoordinato dall’Università di Trieste, che sviluppa attività di cooperazione nel settore della mobilità di studenti, docenti e ricercatori.

 

La Moldova mostra vivo interesse nei confronti dell’Italia ed in varie occasioni le istituzioni politiche hanno ricordato le origini latine che accomunano i due Paesi e che il nuovo Stato indipendente intende valorizzare.

 

Dall’aprile del 2000 è in servizio un lettore di ruolo presso la cattedra di Lingua e Letteratura Italiana della Facoltà di Lingue Moderne dell’Università Statale di Chisinau. Nel 2006 è stato concesso un contributo per la formazione dei docenti all’Università di Chisinau, in ottemperanza dell’accordo culturale. Il contributo è stato rinnovato nel 2007 e previsto anche per il 2008. Corsi di lingua italiana sono tenuti presso il Comitato Dante Alighieri e contano 1200 iscritti. La collaborazione con la Sede Centrale è particolarmente stretta ed ha permesso al Comitato di Chisinau la realizzazione di programmi di formazione per personale specializzato destinato ad un impiego in Italia.

 

La popolazione moldova segue, grazie a un sistema via cavo dai costi contenuti, le reti RAI e Mediaset, con un alto indice di gradimento.

 

 

4. Comunità moldova in Italia

 

Secondo i dati del Ministero dell’Interno, al 31.12.2007 i cittadini moldovi legalmente soggiornanti in Italia erano 45.659, mentre i detenuti moldovi nelle carceri italiane erano 169. La loro maggiore concentrazione si ha nelle città di Roma e Padova, seguite da Torino, Brescia, Milano, Bologna, Parma, Verona.

La presenza irregolare di cittadini moldovi in Italia si traduce in via primaria nella presenza di overstayers che, com’è noto, è originata da un ingresso regolare nel nostro Paese cui fa seguito una permanenza senza titolo.

Il Governo moldovo ha sottoscritto accordi bilaterali in materia di riammissione (2002), lotta alla criminalità organizzata (2002), mobilità dei lavoratori (2003), e – in ambito multilaterale – di cooperazione di polizia. Nel Decreto Flussi 2007, la quota per lavoratori non stagionali è stata aumentata di altre 1.500 unità rispetto al 2006 per un totale di 6.500 ingressi.

La crisi finanziaria internazionale potrebbe avere delle ripercussioni sul livello di occupazione in Italia e quindi sul quadro delle presenze moldove nel nostro Paese. E’ prevedibile che il rallentamento dell’economia italiana determini probabili flussi di ritorno verso la Moldova (che secondo alcuni osservatori sarebbero già in atto).

 

Nell’ambito della menzionata Dichiarazione sulla Mobility Partnership, promossa tra l’Unione Europea e la Repubblica di Moldova e firmata per l’Italia dal Ministro Maroni lo scorso 5 giugno 2008, l’Italia è presente con iniziative nei settori della migrazione della manodopera e di ritorno e nelle politiche di integrazione (punto 3), dell’accesso al mercato del lavoro e rimesse finanziarie (punto 4), della protezione sociale dei  migranti e delle loro famiglie (punto 7).

 

5. Cooperazione allo sviluppo

Ai sensi della Delibera CIPE 77 del 2000, la Moldova poteva beneficiare di finanziamenti a valere sulle risorse dellaDirezione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del MAE solo per interventi di cooperazione consistenti in interventi di emergenza umanitaria e progetti promossi da ONG. Tuttavia, alla luce dei positivi risultati ottenuti dalle ONG nel Paese e in considerazione delle relazioni instauratesi tra l’Italia e diversi Paesi dell’area ex sovietica, la nuova Delibera del CIPE approvata nel dicembre 2005 ammettela Moldova a beneficiare dei fondi di cui alla legge 49/87 per il finanziamento di attività di cooperazione ordinaria, in qualunque settore d’intervento.

Per quanto riguarda i progetti promossi da ONG, sono in corso diverse iniziative rivolte ai minori: un progetto co-finanziato dalla DGCS per un importo di circa 324 mila Euro, affidato all’Associazione Amici dei Bambini (AIBI), volto all’istituzione di centri di servizi per la tutela dei diritti dei minori (prevenzione dell’abbandono e de-istituzionalizzazione) e un programma di tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza attraverso la formazione di operatori sociali, co-finanziato dalla DGCS per un importo di circa 672 mila Euro, affidato al Progetto domani cultura e solidarietà (PRODOCS). È stato inoltre recentemente approvato un contributo per la realizzazione di un nuovo progetto promosso dall’ONG PRODOCS per la creazione di una rete integrata di centri per l’infanzia, l’adolescenza e la famiglia, per un importo di 513 mila Euro

Nel corso dell’esercizio 2008, a valere sul capitolo 4071.1 della Legge 180/92, la DGEU ha approvato il progetto “Fornitura di mobili e materiali d’ufficio per la neo istituita Direzione assistenza Sociale responsabile per la tutela dei minori” (30.000 euro) e “Fornitura di attrezzature informatiche per i centri dei bambini di Chisinau” (30.000 euro).

Nell’ambito della seconda fase del programma regionale SDISEE (the Social Development Initiative for the Southern Eastern Europe), al quale la DGCS contribuisce attraverso un finanziamento di 1.900.826,00 di Euro al Trust Fund della Banca Mondiale, è stato creato nel settembre 2007 un fondo destinato ai giovani della Moldova del valore di 244.945 Euro con la finalità di sviluppare la capacità delle istituzioni nazionali preposte alle politiche giovanili e sostenere la predisposizione di strumenti per una maggiore partecipazione giovanile al processo di crescita del Paese.

Nell’ambito dell’emergenza è stata approvata poi nel 2005 un’iniziativa dell’OIM per un importo di 1,5 milioni di euro per la realizzazione, inMoldova e Romania, di un programma finalizzato alla lotta all’emigrazione clandestina e alla tratta di minori non accompagnati, attraverso il sostegno ai giovani a rischio e il rafforzamento delle istituzioni preposte all’assistenza e protezione dei minori. Il programma si è concluso nel 2007. Sono state previste da un lato misure volte a ridurre l’esposizione del gruppo target ai fenomeni della tratta e dello smuggling e, dall’altro, iniziative di formazione destinate agli operatori del settore sociale e sanitario nonché a pubblici funzionari (polizia e magistratura).

Nell’agosto 2007 è stato approvato un contributo di 200 mila euro per l’emergenza siccità: la fornitura di sementi di grano e orzo e di foraggio per gli allevamenti è in stata realizzata tramite la FAO. Nell’agosto 2008 è invece stato approvato un contributo di 100 mila euro per l’emergenza alluvioni: la fornitura di generi alimentari e di prima necessità, filtri per l’acqua, articoli per l’igiene e la riparazione di alloggi danneggiati è in corso di realizzazione tramite la FICROSS(Federazione Internazionale delle Croci Rosse e delle Mezze Lune Rosse).

Nell’ottobre 2007 è stato erogato un contributo volontario di 198 mila Euro per concorrere alla realizzazione di un progetto volto a valorizzare le rimesse dei lavoratori moldavi emigrati all’estero (“Utilizzo delle rimesse degli emigranti per una crescita economica in Moldova”), co-finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma AENEAS ed implementato da OIM e ILO. E’ inoltre in fase di erogazione un Contributo volontario in favore dell’OIM dell’ammontare di 400.000 Euro per il sostegno al programma “Technical Cooperation and Capacity Building for the Governments of Ucraine and Moldova for the Implementation of Readmission Agreements with the European Union” (GUMIRA), anche in questo caso con il co-finanziamento della Commissione Europea.

Nell’ambito del programma regionale “Cultural heritage: a bridge towards a shared future”, realizzato tramite il Trust Fund Unesco, già finanziato dall’Italia con 1.600.000 Euro, sono in corso consultazioni con il Ministero della Cultura per concordare iniziative per un tetto di spesa non superiore a 100.000 Euro.

Infine, nell’ambito dei settori di collaborazione individuati nella Dichiarazione Congiunta firmata il 9 gennaio 2008 a Chisinau, sono allo studio una serie di progetti nel settore della sanità e delle scienze mediche, della formazione delle Pubbliche Amministrazioni, nonché nei settori agro-industriale e fitosanitario.

 


DATI STATISTICI BILATERALI

 

 

 

2. Principali esportazioni e importazioni italiane

(2007)

Esportazioni

Importazioni

1. prodotti tessili (21%)

1. abbigliamento (45%)

2. abbigliamento (20%)

2. prodotti tessili (23%)

3. meccanica (16%)

3. calzature (18%)

4. calzature (10%)

4.  metallurgia (3,4%)

5. metallurgia (7%)

5. prodotti agricoli (3,3%)

 

 


INCIDENZA INTERSCAMBIO SUL COMMERCIO ESTERO ITALIANO (2007)

Esportazioni verso la Moldova sul totale delle esportazioni italiane

n.d.  

Importazioni dalla Moldova sul totale delle importazioni italiane

n.d. 

 

 

 

QUOTE DI MERCATO (2007)

PRINCIPALI  FORNITORI

                    2007

% sul totale

PRINCIPALI  ACQUIRENTI

2007

% sul totale

 

1. Ucraina

18,6%

1. Russia

17,3%

2. Russia

13,5%

2. Romania

15,7%

3. Romania

12,2%

3. Ucraina

12,5%

4. Germania

8,7%

4. Italia

10,4%

5. Italia

7,3%

5. Germania

6,4%

Fonte: Economist Intelligence Unit, Country Report, May 2008

 

 

3. SACE

(31 dicembre 2007)

Categoria di rischio

7^ (su 7)

Impegni in essere (a)

n.d.

Indennizzi erogati da recuperare (b)

n.d.

Esposizione complessiva (a+b)

n.d.

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allegati



Council of Europe Parliamentary Assembly

Resolution 1666 (2009)1

The functioning of democratic institutions in Moldova

1. On 5 April 2009, parliamentary elections took place in Moldova. These elections were an essential test for Moldova’s democracy and should have enabled the country to strengthen democratic institutions and make progress towards European integration. In the view of the Parliamentary Assembly’s ad hoc committee which observed the elections, "they met many international standards and commitments but further improvements were required to ensure an electoral process free of undue administrative interference and to increase public confidence". The debates on public television held on the principle of a ballot to determine the speakers should have given candidates the opportunity to get their messages across. Nevertheless, it was noted that the opposition did not get across its ideas and programmes. Furthermore, the observers noted that:

1.1. the electoral process was marked by a number of significant procedural shortcomings and that significant improvements in the electoral process were required;

1.2. the state broadcaster blurred the distinction between the coverage of duties of state officials and their campaign activities;

1.3. although the campaign environment was pluralist, peaceful and without any major violent incidents, it was marked by frequent allegations of intimidation of voters and candidates, as well as by claims of misuse of administrative resources.

2. The Parliamentary Assembly regrets that some of the problems are identical to those detected in previous elections in Moldova and, most recently, during the local elections of 3 and 17 June 2007. In this respect, the Assembly recalls its Resolution 1572 (2007) on the honouring of obligations and commitments by Moldova, in which it:

2.1. underlines that such recurrent problems in Moldovan electoral practice are not in line with the obligations that Council of Europe member states which are aspiring to build a pluralist democratic society based on the rule of law must respect;

2.2. invites the authorities to carefully study and take into account the conclusions of the international observers on the local elections of June 2007, with a view to eliminating all shortcomings with respect to European standards for democratic elections in order to conduct totally free, fair, and democratic parliamentary elections in 2009.

3. The Assembly is seriously concerned about the Moldovan authorities’ partial compliance with its earlier recommendations regarding the improvement of the electoral process and the strengthening of the state’s democratic institutions before the parliamentary elections of 5 April 2009. The amendments introduced to the Electoral Code in April 2008 raised the electoral threshold from 4% to 6%, did not provide for electoral coalitions of political parties and socio-political organisations and introduced a ban on the exercise of elevated public functions by Moldovan citizens holding multiple nationality. The combined effect of these amendments was to restrict the opportunities for a number of political forces to participate effectively in the political process, thus weakening pluralism. Despite the holding of debates on the principle of a ballot to determine the speakers, the opposition did not take advantage of this opportunity to enlarge on their ideas and political programmes, but employed this time in arguing with each other.

4. The Assembly deplores the fact that the peaceful protest in front of the buildings of the presidency and the parliament which began on 6 April 2009, mainly at the initiative of young people who did not accept the results of the elections, degenerated on 7 April 2009 into a violent attack on, and destruction of, the buildings of the parliament and the presidency, as well as the destruction of several public buildings. The right to demonstrate is essential in a democracy. It is also a government’s duty, and the duty of the authorities concerned, to ensure its citizens' right to security when public order is disturbed. It is always difficult to reconcile respect for these reciprocal rights. But there is no right which allows public buildings to be destroyed and burned down, thus endangering the lives of the people inside them. Consequently, the Assembly firmly condemns such acts of violence, which must never be used in a democratic society as a vehicle to express political opinions.

5. At the same time, the Assembly disapproves of the statements made by the Moldovan authorities immediately after the outbreak of violence, in which officials at the highest political level, without first having conducted a thorough investigation, accused the opposition of staging the violent protests in an attempt to organise a coup d’état. The Assembly believes that, in the circumstances, the authorities should have shown greater restraint in their statements in order to calm the situation.

6. The Assembly is strongly concerned about acts of violence that were committed by the police during the post-electoral events. According to the information available, more than 300 people were arrested and 9 are still being held in detention. These were reported by numerous international and domestic non-governmental organisations, as well as by the National Preventive Mechanism against Torture, established under the Optional Protocol to the United Nations Convention against Torture and Other Cruel, Inhuman or Degrading Treatment or Punishment. These include:

6.1. certain alleged cases of “beating and ill-treatment”;

6.2. violations of the right to a fair trial and of the right to an effective remedy, as defined by the European Convention on Human Rights (ETS No. 5) and the case law of the European Court of Human Rights;

6.3. disproportionate restrictions on freedom of access to information and freedom of the media, and attacks against journalists.

7. The Assembly urges that an independent and thorough investigation of all these allegations of violence be started immediately, and that those responsible for these violations be brought to trial. In this context, full co-operation needs to be established with the responsible bodies of the Council of Europe, particularly the Commissioner for Human Rights and the European Committee for the Prevention of Torture and Inhuman or Degrading Treatment or Punishment.

8. With a view to improving confidence in the country’s democratic institutions, the Assembly once more urges the Moldovan authorities to fully implement, in this particular context, the recommendations contained in its earlier Resolution 1572. In particular, the Assembly urges the authorities to:

8.1. resume reform of the electoral legislation, in co-operation with the European Commission for Democracy through Law (Venice Commission), in order to lower the electoral threshold for political parties, thus opening up the political process for more pluralism; immediately review the voters’ lists in order to establish them definitively, introducing an obligation for regular review, and abolish in future supplementary lists; put in place mechanisms and procedures enabling the many Moldovan citizens residing abroad to exercise effectively their voting rights;

8.2. suspend the application of articles of the Electoral Code prohibiting people who hold multiple citizenship from exercising elevated public functions, while awaiting the judgment of the Grand Chamber of the European Court of Human Rights in the case of Tanase and Chirtoaca v. the Republic of Moldova;

8.3. continue national and local media reform, promoting in both law and practice media pluralism, and transform the state-funded television and radio channels into a genuine public broadcasting service offering to the population a plurality of views, and at the same time remove from the state ambit the written and audiovisual press controlled and financed by the local public authorities;

8.4. increase the effectiveness and professionalism of the courts and build up the confidence of the population in the effectiveness of domestic judicial remedies against alleged human rights violations;

8.5. further reform the police; create effective remedies against excessive force and violence by members of the police; set up training for police officers, so as to ensure that they always act in full compliance with the law and in conformity with the standards of the European Code of Police Ethics, which is enshrined in Committee of Ministers Recommendation Rec(2001)10 to member states on the European Code of Police Ethics;

8.6. considerably improve conditions of detention to bring them fully into line with European standards; transfer responsibility for pre-trial detention from the Ministry of Internal Affairs to the Ministry of Justice;

8.7. facilitate the access of human rights defenders to all places of detention, including those still administered by the Ministry of Internal Affairs;

8.8. ensure that all cases of police ill-treatment are subject to prompt, thorough, independent and impartial investigations and subsequent prosecution where appropriate; implement fully the recommendations of the European Committee for the Prevention of Torture and Inhuman or Degrading Treatment or Punishment.

9. The Assembly calls on Moldova and its neighbours and partners, particularly Romania, Ukraine and Russia, which are also members of the Council of Europe, to play a constructive role in calming the tensions and promoting dialogue between all the political stakeholders, while respecting the country's sovereignty and territorial integrity.

10. At the same time, the Assembly emphasises that all Moldovan political stakeholders, representing the majority and the opposition, must themselves shoulder their responsibilities, notably relating to the post-electoral situation, in order to resolve the current political crisis and to restart a normal political process. To this end, it recommends that:

10.1. all political stakeholders should recognise the legal force of the decision of the Constitutional Court confirming the results of the elections; anyone who disputes the result of the elections has the right to use any legal means available to them, including the European Court of Human Rights;

10.2. the authorities and all political stakeholders should immediately and resolutely condemn violence and commit themselves to using only democratic political means to defend their positions, ideas and programmes;

10.3. an independent, transparent and credible inquiry into the post-electoral events and into the circumstances which led to them must be held immediately, in addition to the independent investigation into all the aforementioned allegations of human rights violations;

10.4. the parties that successfully clear the electoral threshold and sit in the parliament should engage in a constructive dialogue within the framework of the parliamentary process in order to resolve the current political crisis and put the political process back on the right track; democratic debate must now take place in the parliament; the election of the future president of the country should offer a concrete opportunity to restore confidence in the democratic process;

10.5. at the same time, the parliamentary majority and the opposition should engage in an inclusive political dialogue with a wide participation of extra-parliamentary forces and civil society in order to develop their vision for the country’s future, on the basis of democratic principles and the European integration they subscribed to;

10.6. the new parliament should promptly draw up and adopt an action plan with concrete measures and deadlines on the implementation of the Assembly recommendations contained in this resolution, as well as commitments taken, as established in Resolution 1572 (2007) on the honouring of obligations and commitments by Moldova.

11. Therefore, the Assembly resolves to continue to give attention to the situation in Moldova and invites its Monitoring Committee, at its next meeting prior to the June 2009 part-session, to examine the progress achieved by the Moldovan authorities and the opposition with regard to the implementation of this and the previous resolutions, and to propose any further action to be taken as required by the situation.

 

 

1. Assembly debate on 29 April 2009 (15th Sitting) (see Doc. 11878, report of the Committee on the Honouring of Obligations and Commitments by Member States of the Council of Europe (Monitoring Committee), co-rapporteurs: Mrs Durrieu and Mr Vareikis). Text adopted by the Assembly on 29 April 2009 (15th Sitting).

 


 

Risoluzione del Parlamento europeo del 7 maggio 2009
sulla situazione nella Repubblica moldova

Il Parlamento europeo,

–   viste le sue precedenti risoluzioni sulla Repubblica moldova, in particolare quella del 24 febbraio 2005 sulle elezioni parlamentari in Moldova(1) , nonché quelle sulla politica europea di vicinato (PEV) e sulla cooperazione regionale nel Mar Nero,

–   viste la dichiarazione finale e le raccomandazioni in esito alla riunione della commissione di cooperazione parlamentare UE-Repubblica moldova del 22 e 23 ottobre 2008,

–   visto il documento strategico della Commissione del 2004, ivi compresa la relazione per paese sulla Repubblica moldova,

–   visto l'accordo di partenariato e cooperazione tra la Repubblica moldova e l'Unione europea, firmato il 28 novembre 1994 ed entrato in vigore il 1° luglio 1998,

–   vista la comunicazione della Commissione del 3 dicembre 2008 sul partenariato orientale (COM(2008)0823),

–   visti gli aiuti forniti dall'Unione europea alla Repubblica moldova nell'ambito dello strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI), compresi quelli per il progetto intitolato "Sostegno elettorale alla Repubblica moldova", che ha fornito assistenza finanziaria a sostegno di elezioni libere ed eque nella Repubblica moldova,

–   visti il piano d'azione della politica europea di vicinato (PEV) UE-Repubblica moldova, adottato in occasione della settima riunione del Consiglio di cooperazione UE-Moldova il 22 febbraio 2005, nonché le relazioni annuali sui progressi compiuti dalla Repubblica moldova,

–   visto l'accordo di agevolazione dei visti UE-Repubblica moldova, sottoscritto nel 2007,

–   viste la dichiarazione relativa ai risultati preliminari e alle conclusioni della missione internazionale di osservazione elettorale (MIOE) nella Repubblica moldova in occasione delle elezioni parlamentari del 5 aprile 2009 e la relazione post-elettorale elaborata dall'ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'OSCE (OSCE/ODIHR) per il periodo dal 6 al 17 aprile 2009,

–   vista la dichiarazione congiunta del 9 aprile 2009 dei ministri degli affari esteri di Francia, Repubblica Ceca e Svezia sulla situazione nella Repubblica moldova,

–   viste le dichiarazioni della Presidenza dell'Unione europea del 7 e 8 aprile 2009 sulla situazione nella Repubblica moldova,

–   visti le conclusioni del Consiglio Affari generali e relazioni esterne del 27-28 aprile 2009 e lo scambio di opinioni su questo tema con la Presidenza dell'Unione europea, che ha avuto luogo durante la riunione della commissione per gli affari esteri del Parlamento, in data 28 aprile 2009,

–   viste le dichiarazioni del 7 e 11 aprile 2009 di Javier Solana, Alto Rappresentante dell'Unione Europea per la PESC, sulla situazione nella Repubblica moldova,

–   viste le dichiarazioni del 6, 7 e 11 aprile 2009 di Benita Ferrero-Waldner, Commissario per le relazioni esterne, sulla situazione nella Repubblica moldova,

–   vista la dichiarazione del 12 aprile 2009 del Country Team dell'ONU nella Repubblica moldova,

–   vista la risoluzione n. 1280 del Consiglio d'Europa, del 24 aprile 2002,

–   visto il memorandum di Amnesty International sulla Moldova, del 17 aprile 2009, sulla situazione nella Repubblica moldova durante e dopo gli avvenimenti del 7 aprile 2009,

–   vista la relazione della delegazione ad hoc del Parlamento nella Repubblica moldova, che ha visitato il paese dal 26 al 29 aprile 2009,

–   visto l'articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento,

A.   considerando che la PEV e il partenariato orientale, di imminente varo, riconoscono le aspirazioni europee della Repubblica moldova e l'importanza della Moldova come paese con profondi legami storici, culturali ed economici con gli Stati membri dell'Unione europea,

B.   considerando che il piano d'azione UE-Repubblica moldova mira a promuovere riforme politiche e istituzionali nella Repubblica moldova anche in settori quali democrazia e i diritti umani, lo Stato di diritto, l'indipendenza del potere giudiziario e la libertà dei mezzi di comunicazione nonché le relazioni di buon vicinato,

C.   considerando che uno degli obiettivi prevede l'avvio, nel giugno 2009, dei negoziati sul nuovo accordo tra la Repubblica moldova e l'Unione europea nell'ambito del Consiglio di cooperazione UE-Moldova,

D.   considerando che la Repubblica moldova è un membro del Consiglio d'Europa e dell'OSCE e si è quindi impegnata in una reale promozione della democrazia e del rispetto dei diritti umani, in particolare nel campo della prevenzione e della lotta contro la tortura, i maltrattamenti e altri trattamenti inumani e degradanti,

E.   considerando che il 5 aprile 2009 si sono tenute nella Repubblica moldova elezioni parlamentari e considerando che queste sono state monitorate da una MIOE composta da rappresentanti dell'OSCE/ODIHR e del Parlamento europeo, dell'Assemblea parlamentare dell'OSCE e dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa,

F.   considerando che durante il periodo pre-elettorale sono state espresse gravi preoccupazioni in merito al controllo del governo sui media pubblici, alle intimidazioni e molestie nei confronti di leader dell'opposizione e dei media privati e all'uso improprio di risorse amministrative a favore del partito di governo,

G.   considerando che tra 500 000 e 1 milione di moldavi vivono all'estero e che prima delle elezioni del 5 aprile 2009 sono stati inviati alle autorità moldave numerosi appelli, sottoscritti da un gran numero di ONG e associazioni della diaspora moldava, di cui uno a febbraio 2009 indirizzato al presidente della Repubblica moldova, al Presidente del Parlamento europeo e al Primo ministro della Repubblica moldova, riguardo alla privazione del diritto di voto dei moldavi che vivono all'estero, che sono stati ignorati; visto che il numero di elettori moldavi che risiedono al di fuori della Repubblica moldova è molto limitato (22 000),

H.   considerando che le autorità di fatto della regione separatista della Transnistria hanno impedito a un ampio numero di cittadini moldavi di partecipare alle elezioni,

I.   considerando che la MIOE ha concluso nei propri risultati preliminari, che le elezioni hanno rispettato molti standard e impegni internazionali, ma che sono necessari ulteriori miglioramenti per garantire un processo elettorale libero da indebite interferenze amministrative e per rafforzare la fiducia della popolazione,

J.   considerando che i partiti di opposizione e il gruppo noto come la Coalizione 2009 hanno lamentato massicce irregolarità durante le elezioni del 5 aprile nella preparazione delle liste elettorali e delle liste supplementari, nonché nel conteggio e nella tabulazione,

K.   considerando che, dopo un nuovo conteggio, i risultati finali delle elezioni sono stati pubblicati dalla commissione elettorale centrale il 21 aprile 2009 e convalidati dalla Corte costituzionale il 22 aprile 2009,

L.   considerando che gli eventi successivi alle elezioni sono stati caratterizzati da violenze e da una massiccia campagna di intimidazione e di violenza condotta dal governo moldavo, che hanno messo in dubbio l'impegno delle autorità moldave a favore dei valori democratici e dei diritti umani e la fiducia dei cittadini in tali autorità,

M.   considerando che le proteste pacifiche sono state generate da dubbi sulla correttezza delle elezioni e dalla sfiducia nelle istituzioni pubbliche, comprese quelle che hanno gestito il processo elettorale, e che deplorevoli atti di violenza e vandalismo sono stati sfruttati dalle autorità per intimidire la società civile rispondendo in maniera violenta e sproporzionata e limitando ulteriormente i già fragili diritti e libertà fondamentali dei cittadini moldavi,

N.   considerando che è riconosciuto che almeno 310 persone sono state arrestate e detenute, che un certo numero di coloro che sono stati arrestati sono ancora in carcere e che, al momento dell'arresto, i detenuti hanno subito maltrattamenti sistematici presso le stazioni di polizia, in una misura che può essere considerata come tortura,

O.   considerando che le percosse e gli arresti ingiustificati dei civili da parte di unità di polizia non identificate sembravano non essere volti a pacificare la situazione, ma piuttosto a condurre atti deliberati di repressione,

P.   considerando che persistono nel paese gravi violazioni dei diritti umani commesse dalle autorità moldave, vessazioni ingiustificate di rappresentanti della società civile e di manifestanti e atti di mancanza di rispetto per lo Stato di diritto e le convenzioni europee di cui la Repubblica moldova è firmataria,

Q.   considerando che il governo moldavo ha accusato la Romania di coinvolgimento nelle manifestazioni post-elettorali e ha espulso l'ambasciatore romeno; considerando che il governo moldavo ha inoltre ripristinato l'obbligo del visto per i cittadini di detto Stato membro dell'Unione europea,

R.   considerando che va sottolineato che non è emersa alcuna indicazione o prova seria sulla cui base uno Stato membro dell'Unione europea potesse essere accusato di essere responsabile dei violenti eventi delle scorse settimane,

S.   considerando che un partenariato reale ed equilibrato può essere conseguito solamente sulla base di valori comuni per quanto riguarda, in particolare, la democrazia, lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà civili,

T.   considerando che l'Unione europea sta cercando di conseguire, mediante il suo programma per un partenariato orientale, una maggiore stabilità, una migliore governance e un maggiore sviluppo economico nella Repubblica moldova e negli altri paesi alle proprie frontiere orientali,

1.   sottolinea l'importanza di relazioni più strette tra l'Unione europea e la Repubblica moldova e conferma la necessità di lavorare insieme per contribuire ad aumentare la stabilità, la sicurezza e la prosperità sul continente europeo e per impedire la formazione di nuove linee divisorie;

2.   ribadisce il proprio impegno a proseguire un dialogo significativo e mirato con la Repubblica moldova, ma attribuisce grande importanza all'introduzione di disposizioni concernenti lo Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani, sottolineando che l'ulteriore consolidamento delle relazioni, anche attraverso la conclusione di un nuovo accordo rafforzato, dovrebbe avere come condizione il reale e manifesto impegno delle autorità moldave per la democrazia e i diritti umani;

3.   sottolinea che il pieno rispetto degli standard democratici internazionali prima, durante e dopo il processo elettorale è di fondamentale importanza per l'ulteriore sviluppo delle relazioni tra la Repubblica moldova e l'Unione europea;

4.   condanna fermamente la massiccia campagna vessatoria, le gravi violazioni dei diritti umani e tutte le altre azioni illegali commesse dal governo moldavo successivamente alle elezioni parlamentari;

5.   esorta le autorità moldave a porre immediatamente fine a tutti gli arresti arbitrari e a condurre le attività di governo in conformità degli impegni e degli obblighi internazionali del paese in materia di democrazia, Stato di diritto e diritti umani;

6.   è particolarmente preoccupato per gli arresti illegali e arbitrari e le diffuse violazioni dei diritti umani delle persone arrestate, in particolare il diritto alla vita, il diritto a non essere sottoposti ad abusi fisici, a tortura o trattamenti o punizioni inumani o degradanti, il diritto alla libertà e alla sicurezza, il diritto ad un giusto processo e il diritto alla libertà di riunione, di associazione e di espressione, e per il fatto che questi abusi persistono;

7.   sottolinea che deve essere instaurato un dialogo nazionale, che veda la partecipazione del governo e dei partiti dell'opposizione, in un serio sforzo volto a migliorare radicalmente i processi democratici e il funzionamento delle istituzioni democratiche nella Repubblica moldova e ad affrontare senza indugio le carenze evidenziate dalla MIOE nelle sue conclusioni;

8.   sottolinea tuttavia che, date le forti tensioni interne nella Repubblica moldova, vi è urgente necessità di istituire una commissione d'inchiesta indipendente, con la partecipazione dell'Unione europea, del Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d'Europa e di esperti indipendenti, con il compito di garantire l'imparzialità e la trasparenza del processo d'inchiesta;

9.   insiste sulla necessità di deferire alla giustizia tutte le persone resesi responsabili degli atti di brutale violenza perpetrati contro i detenuti; insiste altresì affinché le conclusioni della commissione d'inchiesta conducano anche a una reale riforma del sistema giuridico e delle forze di polizia nella Repubblica moldova;

10.   chiede che sia condotta un'indagine speciale sui casi di coloro che hanno perso la vita durante gli avvenimenti successivi alle elezioni e su tutte le accuse di stupro e maltrattamenti durante la detenzione e gli arresti a sfondo politico, come quelli di Anatol Mătăsaru e Gabriel Stati;

11.   condanna la campagna vessatoria avviata dalle autorità moldave nei confronti di giornalisti, rappresentanti della società civile e partiti di opposizione, comportante in particolare arresti ed espulsioni di giornalisti, l'interruzione dell'accesso a siti web e a emittenti televisive, la diffusione di propaganda sui canali pubblici e il rifiuto di far accedere ai rappresentanti dell'opposizione e ai media pubblici ; ritiene che tali azioni siano intese a isolare la Repubblica moldova dai media nazionali e internazionali, sottraendola al controllo pubblico; deplora e condanna il sussistere di questa censura attraverso le lettere inviate dal Ministro degli Affari interni e il Ministro della Giustizia alle ONG, ai partiti politici e ai mass media;

12.   deplora fortemente la decisione delle autorità moldave di espellere l'ambasciatore romeno e di introdurre l'obbligo del visto per i cittadini di tale Stato membro dell'Unione europea; sottolinea che la discriminazione nei confronti di cittadini comunitari sulla base della loro origine nazionale non è accettabile e chiede alle autorità moldave di ripristinare il sistema di esenzione del visto per i cittadini romeni;

13.   esorta al contempo il Consiglio e la Commissione ad intraprendere una revisione del sistema di visti dell'Unione europea per la Repubblica moldova, al fine di allentare le condizioni relative alla concessione dei visti ai cittadini moldavi, in particolare quelle finanziarie, e di migliorare la regolamentazione in materia di viaggi; spera tuttavia che i cittadini moldavi non si serviranno di un miglior sistema di visti e di transito per lasciare in massa il proprio paese, ma saranno incoraggiati a contribuire attivamente all'ulteriore sviluppo del proprio paese di origine;

14.   rileva che le accuse secondo cui un paese dell'Unione europea sarebbe stato coinvolto negli eventi sembrano infondate e non sono state discusse o ripetute nel corso delle riunioni della delegazione ad hoc nella Repubblica moldova;

15.   richiede prove immediate e sostanziali a sostegno di qualsiasi asserzione da parte del governo moldavo in merito alle presunte azioni criminali dei manifestanti e al coinvolgimento di governi stranieri;

16.   prende atto delle dichiarazioni da parte delle autorità moldave per quanto riguarda l'apertura di un fascicolo penale per il "tentativo di usurpazione del potere statale il 7 aprile 2009" e chiede che l'indagine venga condotta in modo trasparente e chiarisca tutte le accuse formulate dalle autorità moldave circa l'eventuale coinvolgimento di uno o più paesi terzi in questi eventi;

17.   ritiene inaccettabile, pur condannando tutti gli atti di violenza e di vandalismo, presentare tutte le proteste come atti criminali o presunti "complotti anticostituzionali"; ritiene che le proteste pacifiche siano state in notevole misura generate da dubbi circa la correttezza delle elezioni, dalla scarsa fiducia nelle istituzioni pubbliche e dall'insoddisfazione per la situazione sociale ed economica della Repubblica moldova;

18.  ritiene che un dialogo costruttivo con i partiti di opposizione, la società civile e i rappresentanti delle organizzazioni internazionali sia l'unica via d'uscita dalla situazione attuale della Repubblica moldova;

19.   sottolinea che ogni nuova elezione richiederà un consenso tra l'opposizione e il governo in merito a miglioramenti reali del processo elettorale;

20.   ribadisce l'importanza dell'indipendenza della magistratura e chiede ulteriori misure per assicurare l'indipendenza editoriale di tutti i media, inclusa la radio e televisione moldava, e la cessazione di qualsiasi intimidazione nei confronti del canale ProTV e di qualsiasi minaccia connessa alla proroga della sua licenza, nonché miglioramenti considerevoli nella legge elettorale moldava, che si configurano come elementi fondamentali di qualsiasi futuro processo elettorale e consolidamento democratico nella Repubblica moldova;

21.   deplora che il governo moldavo non abbia compiuto alcuno sforzo per facilitare il voto dei cittadini moldavi residenti all'estero, come proposto dalla commissione di Venezia del Consiglio d'Europa; invita le autorità moldave ad adottare a tempo debito le misure necessarie affinché ciò sia possibile;

22.   evidenzia le notevoli discrepanze tra la relazione preliminare dell'OSCE/ODIHR sullo svolgimento delle elezioni e le asserzioni da parte di un numero considerevole di ONG moldave in merito a irregolarità diffuse; sottolinea che tali discrepanze devono essere prese in considerazione in ogni futura revisione delle attività di monitoraggio elettorale dell'OSCE/ODIHR e del contributo dell'Unione europea alle missioni internazionali di osservazione elettorale;

23.   ritiene che, per conservare la sua credibilità agli occhi dei cittadini della Repubblica moldova, l'Unione europea dovrebbe partecipare alla gestione della situazione attuale in modo proattivo, profondo e globale; esorta il Consiglio a prendere in considerazione la possibilità di inviare una missione sullo Stato di diritto nella Repubblica di Moldova, onde assistere le autorità incaricate dell'applicazione della legge nel loro processo di riforma, in particolare nei settori della polizia e della giustizia;

24.   sottolinea che il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri devono fare pieno uso della PEV e in particolare del nuovo programma per il partenariato orientale, al fine di conseguire una maggiore stabilità, una migliore governance e uno sviluppo economico equilibrato nella Repubblica moldova e negli altri paesi alle frontiere orientali dell'Unione europea;

25.   chiede alla Commissione di garantire che i finanziamenti comunitari a disposizione della Repubblica moldova nel settore dei diritti umani e delle libertà fondamentali abbiano una portata maggiore, in particolare utilizzando appieno lo strumento europeo per la democrazia e i diritti umani e le disposizioni dello strumento ENPI; invita la Commissione a presentargli una relazione dettagliata sull'utilizzo dei fondi comunitari nella Repubblica moldova, ponendo in particolare l'accento su quelli destinati al buon governo e allo sviluppo democratico;

26.   invita il Consiglio e la Commissione a rafforzare la missione del rappresentante speciale dell'Unione europea nella Repubblica moldova, in termini di ambito di applicazione e di mezzi a disposizione;

27.   ribadisce il suo sostegno a favore dell'integrità territoriale della Repubblica moldova e sottolinea la necessità che l'Unione europea più incisivo nella ricerca di una soluzione alla questione della Transnistria;

28.   ribadisce che l'Unione europea deve fare tutto ciò che è in suo potere per offrire alla popolazione della Repubblica moldova un vero futuro europeo; invita tutte le forze politiche moldave e i partner della Repubblica moldova a non approfittare della situazione attuale di instabilità per distogliere il paese dal suo percorso europeo;

29.   incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, alle Assemblee parlamentari del Consiglio d'Europa e dell'OSCE e al governo e al parlamento della Repubblica moldova.

(1)GU C 304 E dell'1.12.2005, pag. 398.

 

 

 



N.B. Traduzione non ufficiale

 

DICHIARAZIONE n. 109-bis

 

SULLA SITUAZIONE NELLA REPUBBLICA DI MOLDAVIA

 

 

presentata dalla Commissione permanente e adottata dall'Assemblea plenaria

martedì 26 maggio 2009, Oslo, Norvegia

 

 

 

 

L’Assemblea,

 

1.         Preoccupata per l’evoluzione della tesa situazione politica venutasi a creare nella Repubblica moldava successivamente alle elezioni del 5 aprile 2009;

 

2.         Riaffermandoi valori euro-atlantici di democrazia e libertà, che sono il fondamento dell'Alleanza atlantica;

 

3.         Seguendo con attenzione l' evoluzione del processo politico nella Repubblica moldava;

 

 

4.         SI ATTENDE un dialogo tra governo e opposizione, come pure tra forze politiche e società civile, che sia reale, efficace e trasparente.

 

5.                 SOLLECITA il governo della Repubblica moldava a rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali, secondo l'impegno assunto da tale Stato, in particolare aderendo al Partenariato per la pace.

 



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Biografie



Amb. Philip N. Remler

Capo della Missione OSCE in Moldova

 

Ambassador Philip N. Remler, Head of the OSCE Mission to Moldova. Photo taken 20 December 2007. (OSCE/Mikhail Evstafiev)

 

L’Amb. Philip N. Remler (Stati Uniti) ha assunto le funzioni di Capo dell’Ufficio OSCE in Moldova il 19 dicembre 2007 dopo una lunga carriera al Dipartimento di Stato americano.

Prima di questo incarico è stato Consigliere dell’Ambasciatore americano a Mosca.

L’Amb. Remler è entrato al Dipartimento di Stato nel 1983. Ha lavorato al Consiglio per la sicurezza nazionale dove si è occupato di Iraq; ha fatto parte dello staff per la pianificazione politica; è stato Vica Capo dell’Ambasciata americana in Georgia. Ha lavorato a stretto contatto con il Gruppo di Minsk per la risoluzione del Conflitto del Nagorno Karabakh quando era Vice Capo dell’Ufficio del Negoziatore peri conflitti regionale  in seno al Dipartimento di Stato.   

È stato inoltre primo consigliere politico del Gruppo Assistenza OSCE in Cecenia. All’inizio della carriera ha lavorato in Turchia, Unione sovietica e Azerbaijan.


 

 

 

 



[1] La Moldova è l’unica repubblica dell’ex Unione Sovietica la cui lingua ufficiale fa parte del gruppo latino. Il “moldovo” (come viene definito dalla Costituzione) è molto vicino al romeno ed è in realtà considerato da molti linguisti romeni un dialetto del nord, analogo al moldovenese parlato nel nord-est. Alcuni storici moldovi e gli ambienti nazionalisti sostengono invece l’esistenza di una lingua “moldava” distinta.

[2] Alla ripresa del 2008 ha fortemente contribuito il settore agricolo (che occupa a tutt’oggi il 34% della forza lavoro) che ha registrato nel 2008 un tasso di crescita del 17%, così come i settori delle costruzioni (+8,7%), dei servizi (+5,4%[2]), della produzione mineraria nonché deltessile (grazie agli investimenti esteri, anche italiani).

[3] Su una popolazione di 4,3 milioni di abitanti, circa 1 milione di cittadini moldovi risiederebbero all'estero.

[4] Nel 2007, il tasso medio di disoccupazionesi è attestato sul 1,4%, con valori superiori nei centri urbani rispetto alle aree rurali, mentre per il 2008 si è attestato all’1,5% (per il 2010, anche come conseguenza del rallentamento globale, le proiezioni indicano un dato pari al 2,6%).

 

 

[5] Secondo i dati aggiornati al 31 dicembre 2007, gli unici sinora disponibili,i settori preferiti dagli investitori stranieri sono stati: immobiliare e edile (il 25% del totale) e industriale in genere (il 22%), mentre il meno attraente rimane il settore agricolo (solo l'1% del flusso totale degli investimenti esteri).  Un passo importante per agevolare l'incremento del flusso degli IDE è stata la “Legge sulla legalizzazione dei capitali e sull'amnistia fiscale” promulgata l’8 maggio 2007, che comprende una serie di modifiche ed emendamenti agli atti legislativi previsti sulla legalizzazione dei capitali, l’amnistia fiscale e la riforma dei sistemi delle imposte (per le persone giuridiche).

[6] I Diritti Speciali di Prelievo (Special Drawing Rights, SDR) sono la valuta di riserva internazionale emessa dal FMI, determinata secondo un paniere ponderato di quattro valute: USD, EUR, JPY, GBP. GLI SDR costituiscono un mezzo di regolamento internazionale utilizzabile solo tra le banche di emissione e fra queste e il Fondo. Al 10 novembre 2008 il tasso di cambio con il dollaro era di 1 SDR = USD 1,47638.

[7]L’IDA è l’Agenzia della Banca Mondiale creata per concedere prestiti, a condizioni altamente concessionali, ai paesi in via di sviluppo più poveri. Elargisce prestiti a quei paesi che hanno un reddito medio pro-capite annuo inferiore a USD 965, che non hanno la capacità finanziaria di contrarre prestiti a termini di mercato e che attuano una politica di riduzione della povertà e promozione dello sviluppo.

[8] La CAS e' il documento attraverso cui la BM pianifica i propri programmi di assistenza verso un determinato Paese.

 

[9] Nel corso del Comitato ENPI del 25/9/2008, è stato presentato il Programma d’azione annuale 2008 che prevede per la Moldova fondi per 62,3 mln di euro, di cui 46,6 saranno destinati al potenziamento delle infrastrutture e dei servizi sanitari, mentre i restanti 15,7 saranno impiegati per migliorare il controllo dei flussi migratori e delle frontiere, e per potenziare le capacità amministrative, mediante programmi di assistenza tecnica e gemellaggi.