Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
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Autore: | Servizio Studi - Dipartimento bilancio | ||
Titolo: | Rendiconto 2010 Assestamento 2011 - A.C. 4621 e A.C. 4622 | ||
Riferimenti: |
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Serie: | Progetti di legge Numero: 545 | ||
Data: | 21/09/2011 | ||
Descrittori: |
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Organi della Camera: | V-Bilancio, Tesoro e programmazione |
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Camera dei deputati |
XVI LEGISLATURA |
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Documentazione per l’esame di |
Rendiconto 2010 |
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n. 545 |
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Servizio responsabile: |
Servizio Studi – Dipartimento Bilancio ( |
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I dossier dei servizi e degli uffici
della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per
l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. |
File: BI0430.doc |
I N D I C E
PARTE I – Rendiconto 2010 (A.C. 4621)
1. Il Rendiconto generale dello Stato
1.1. Funzioni e disciplina del Rendiconto generale dello Stato
2. La relazione della Corte dei Conti sul Rendiconto 2010
3. I saldi del conto del bilancio
7. Il conto generale del patrimonio
7.1. I risultati generali della gestione patrimoniale per l’esercizio finanziario 2010
Parte II - Assestamento 2011 (A.C. 4622)
1. L’assestamento del bilancio dello Stato
1.1. Funzione dell’assestamento del bilancio dello Stato
2. I saldi di competenza del bilancio dello Stato risultanti dal ddl di assestamento
3. I saldi di cassa del bilancio dello Stato risultanti dal ddl di assestamento
4. L’accertamento dei residui passivi
5. Le modifiche introdotte dal Senato
Il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (anno finanziario), adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria.
La disciplina del rendiconto generale dello
Stato è dettata dal capo III, Titolo VI, della legge di contabilità e finanza
pubblica
1) il conto del bilancio, che espone l’entità effettiva delle entrate e delle uscite del bilancio dello Stato rispetto alle previsioni approvate dal Parlamento;
2) il conto del patrimonio, che espone le variazioni intervenute nella consistenza delle attività e passività che costituiscono il patrimonio dello Stato.
L’esposizione dettagliata delle risultanze della gestione è fornita dal conto del bilancio, che risulta costituito dal conto consuntivo dell’entrata e, per la parte di spesa, dal conto consuntivo relativo a ciascun Ministero.
I conti consuntivi relativi all’anno 2010 sono redatti per macroaggregati-unità previsionali di base.
Infatti, sebbene la nuova legge di contabilità n. 196/2009 – entrata in vigore il 1° gennaio 2010 - individui nei programmi le nuove unità di voto, il consuntivo 2010 conserva la struttura espositiva per unità di voto parlamentare a livello di macroaggregati, in coerenza con la struttura del bilancio di previsione relativo al medesimo anno.
Per ciascuna unità previsionale vengono esposti i risultati relativi alla gestione dei residui, alla gestione di competenza e alla gestione di cassa.
La gestione di competenza evidenzia l’entità complessiva degli accertamenti di entrata e degli impegni di spesa effettuati nel corso dell’esercizio finanziario.
La gestione di cassa evidenzia, per la parte di entrata, le somme riscosse e versate nella tesoreria dello Stato e, per la parte di spesa, i pagamenti compiuti dalle amministrazioni statali.
Nella gestione dei residui vengono registrate le operazioni di incasso e di pagamento effettuate in relazione ai residui (rispettivamente, attivi e passivi) risultanti dagli esercizi precedenti.
Un apposito allegato tecnico, predisposto per il conto consuntivo di ogni Ministero, espone i risultati disaggregati per capitoli che sono compresi in ciascuna unità previsionale di base, che costituiscono la voce contabile ai fini della gestione e rendicontazione.
In appendice al conto del bilancio, i dati di consuntivo della spesa sono classificati, con riferimento a ciascun Ministero, anche in relazione all’analisi economica (ripartizione delle entrate e delle spese per categorie economiche).
Il conto consuntivo delle Amministrazioni dello
Stato del 2010 è corredato di una nuova stesura delle note preliminari di consuntivo, già previste dall'articolo 22
della abrogata legge
Come indicato nella Relazione illustrativa, la compilazione delle note preliminari al consuntivo rappresenta la naturale conclusione dell’attività di programmazione, costituendo lo strumento per rafforzare la trasparenza e la capacità delle amministrazioni di rendere conto della propria gestione (accountability). A tale scopo le amministrazioni si sono avvalse dell’applicazione informatica per la compilazione on line delle note preliminari, che permette la valutazione del grado di raggiungimento degli obiettivi ed il loro confronto con quelli programmati mediante il raffronto delle risorse stanziate e degli obiettivi proposti nelle note preliminari di previsione con l'utilizzo effettivo delle risorse e i relativi obiettivi raggiunti nel corso dell’anno.
Il Rendiconto generale dello Stato 2010 è, inoltre, corredato, in via sperimentale, del Rendiconto economico, in linea con quanto disciplinato dall’articolo 36, comma 5, della legge di contabilità, al fine di integrare la lettura dei dati finanziari con le informazioni economiche fornite dai referenti dei centri di costo delle amministrazioni centrali dello Stato.
Va, infine, ricordato - come peraltro
sottolinea
Inoltre, i Ministri competenti sono stati autorizzati ad effettuare variazioni compensative, nell’ambito dei programmi di spesa loro affidati, per la stessa categoria economica, tra i capitoli di spese discrezionali relativi ai programmi medesimi, allocati nei diversi centri di responsabilità amministrativa (art. 17, comma 16, legge n. 192/2009).
Tale flessibilità nella gestione del bilancio 2010 è
stata attuata sebbene, a pochi giorni di distanza, sia stata pubblicata sulla
Gazzetta Ufficiale la legge di contabilità
Al Rendiconto generale dello Stato 2010, inoltre, ai sensi dell’articolo 36, comma 6, della legge n. 196/2009 di riforma della contabilità, è allegata per la prima volta una relazione illustrativa delle risorse impiegate per finalità di protezione dell’ambiente e di uso e gestione delle risorse naturali da parte delle amministrazioni centrali dello Stato (Eco-Rendiconto dello Stato).
L’articolo 1 del disegno di legge dispone l’approvazione del Rendiconto generale delle amministrazioni dello Stato e dei rendiconti delle amministrazioni e delle aziende autonome secondo le risultanze indicate negli articoli successivi.
I dati sono al lordo delle regolazioni contabili.
Gli articoli 2, 3 e 4 espongono i risultati complessivi relativi alle amministrazioni dello Stato per l’esercizio finanziario 2010, e sono riferiti rispettivamente alle entrate (con accertamenti per 778.247 milioni di euro), alle spese (con impegni per 715.380 milioni di euro) e alla gestione finanziaria di competenza, intesa come differenza tra il totale di tutte le entrate accertate[2] e il totale di tutte le spese impegnate[3], che evidenzia un avanzo di 62.867 milioni di euro (cfr. più diffusamente sul punto il § 4).
L’articolo 5 espone la situazione finanziaria del conto del Tesoro,
che evidenzia, al
L’articolo 6 reca l’approvazione dell’allegato previsto dall’articolo 28, comma 4, della legge n. 196/2009, contenente l’elenco dei decreti con i quali sono stati effettuati prelevamenti dal “Fondo di riserva per le spese impreviste” nell’esercizio 2010[4]. Il totale dei prelevamenti nel 2010 ammonta a 645,5 milioni di euro.
L'articolo 7 dispone l’approvazione delle eccedenze di impegni e di pagamenti risultate in sede di consuntivo, rispettivamente sul conto della competenza, sul conto dei residui e sul conto della cassa.
Le eccedenze di maggiore consistenza sono relative al:
- Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, UPB 2.2.1, “Funzionamento”, eccedenza di 42,3 milioni in conto competenza e di 72,9 milioni in conto cassa;
- Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, UPB 1.7.1, “Funzionamento”, eccedenza di 31,6 milioni in conto competenza e di 24,6 milioni in conto cassa;
- Ministero per i beni e le attività culturali, UPB 1.12.2, “Funzionamento”, eccedenza di 17,0 milioni di euro in conto competenza;
- Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, 1.1.0, “Gestioni speciali ed autonome”, eccedenza di 141,6 milioni di euro in conto competenza.
L’articolo 8 espone la situazione, al
Gli
articoli da
Nella Relazione
sul Rendiconto generale dello Stato per il 2010 trasmessa al Parlamento,
Nel 2010, infatti, dopo un biennio di pronunciata flessione, la crescita del PIL è stata dell’1,3 per cento. Il dato mostra un recupero, nel nostro paese, di circa un quarto della perdita di prodotto subita nel 2008-09.
Sul fronte
finanziario,
Per quanto
attiene ai saldi del bilancio dello Stato, l’indicatore più significativo della
gestione è rappresentato dal saldo netto
da finanziare di competenza, il quale espone nel 2010 un miglioramento,
rispetto al 2009, del 33,9 per cento (il valore negativo si riduce da 32.695 nel
Ma l’esito della gestione
e la stessa leggibilità del rendiconto
generale – afferma
Ulteriori segnali di preoccupazione sul piano della trasparenza dei conti sono evidenziati dalla Corte con riferimento ad alcuni particolari meccanismi contabili di gestione degli anni più recenti.
In particolare, a fianco del fenomeno, ormai divenuto strutturale, delle regolazioni contabili e debitorie, si è formata – in concomitanza con le restrizioni finanziarie – una massa di debiti pregressi, in parte ripianati con le risorse previste dal D.L. n. 78/2009[7], e si è venuto generalizzando il ricorso a “pagamenti in conto sospeso” - di sempre crescente entità - che in gran parte ancora attendono una completa sistemazione contabile in bilancio.
Secondo
Per ciò che
attiene all’attività di auditing finanziario contabile,
In tal senso, sul versante dell’entrata, ha ribadito quanto evidenziato anche in passato circa le modalità di rettifica delle anomalie e delle incongruenze nelle contabilità delle Amministrazioni consistenti nella presenza di voci con segno negativo e di importi per le riscossioni e per gli accertamenti inferiori ai versamenti, che si verificano di norma a seguito di una “procedura di compensazione automatica” delle poste di entrata iscritte in bilancio, e di rettifiche manuali successive conseguenti all’acquisizione di informazioni tardive, sganciate dall’applicazione preventiva della procedura automatica. Le anomalie caratterizzano sia il conto di competenza che dei residui.
Le irregolarità
hanno tuttavia riguardato una percentuale, calcolata in termini di rapporto tra
l’importo del titolo e l’ammontare della spesa campionata, che per
a) utilizzazione di capitoli “promiscui” dove trovano allocazione comune spese per consumi intermedi e/o per personale e/o per trasferimenti trovano allocazione comune, con conseguente vanificazione dello sforzo di “classificazione” svolto in sede di “costruzione” dello stato di previsione della spesa per consentire una lettura del bilancio di carattere “economico”;
b) utilizzazione
di capitoli “fondi” in via operativa,
cioè traendo su di essi singoli ordinativi di pagamento senza un previo “ribaltamento”
delle risorse su ordinari capitoli di spesa. Tale prassi, sottolinea
c) ricorso alle procedure di spesa “in economia” sotto la soglia dei 20.000 euro (prevista dall’articolo 125, comma 11, secondo periodo, del Codice dei contratti pubblici per l’acquisizione di beni e servizi) o dei 40.000 euro (per i lavori, ai sensi dell’articolo 125, comma 8, secondo periodo, dello stesso Codice), ovvero senza l’adozione di misure a tutela dei principi generali di trasparenza ed imparzialità;
d) impiego di risorse finalizzate alla realizzazione di “lavori” (interventi di edificazione o di manutenzione di immobili) per l’acquisto di “beni” o “servizi” accessori agli stessi “lavori” in quota parte superiore rispetto alla soglia prefissata nelle norme o negli atti convenzionali, con violazione del canone di inerenza della spesa.
Le irregolarità
riscontrate oggetto di specifica e dettagliata analisi nella Relazione sul
rendiconto 2010, si sono nella quasi totalità tradotte in specifici rilievi riportati
nel Giudizio di parificazione, adottato dalla Corte dei Conti a Sezioni Riunite
in data
Si ricorda che, ai sensi della disciplina contabile, il Rendiconto generale dello Stato, predisposto dal Ministro dell’economia e delle finanze entro il mese di giugno dell'esercizio successivo a quello di riferimento, è trasmesso alla Corte dei conti per il giudizio di parificazione (art. 37 della legge n. 196/2009).
Il giudizio di parificazione è volto ad accertare la conformità dei risultati del rendiconto dello Stato alla legge di bilancio.
Specificamente,
ai sensi dell’art. 39 del regio decreto
Nelle tavole seguenti sono esposti i saldi del bilancio dello Stato registrati a consuntivo nel 2010, sia in termini di competenza che di cassa, posti a confronto con le previsioni iniziali di bilancio e con quelle definitive, nonché con i saldi relativi all’esercizio precedente.
Nell’insieme, i saldi del bilancio, in termini di competenza, hanno registrato dati a consuntivo migliori delle previsioni, sia iniziali che definitive.
I saldi di competenza
(dati in milioni di euro)
|
2009 |
2010 |
Differenza 2010/2009 |
||
|
Consuntivo |
Previsioni iniziali |
Previsioni definitive |
Consuntivo |
|
Saldo netto da finanziare |
-32.696 |
-67.102 |
-63.799 |
-21.619 |
11.077 |
Risparmio pubblico |
23.588 |
-22.919 |
-13.447 |
28.742 |
5.154 |
Ricorso al mercato |
-208.837 |
-325.691 |
-288.752 |
-210.055 |
-1.218 |
N.B.: Dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.
In termini di competenza, i saldi del bilancio dello Stato nel 2010 risultano migliori rispetto ai risultati dell’esercizio 2009.
Il saldo netto da finanziare del bilancio
dello Stato per il
Tale risultato
è migliore sia delle previsioni
iniziali che delle previsioni definitive,
secondo le quali il saldo netto da finanziare era previsto attestarsi nel
Al netto delle regolazioni contabili e debitorie, pari a 4.126 milioni di euro, il saldo netto da finanziare nel 2010 è pari a 17.402 milioni di euro, migliore di quello registrato nel 2009 (pari a 26.938 milioni di euro).
Il valore del saldo netto da finanziare, determinato dai risultati di gestione, rientra nel limite massimo di 63.000 milioni fissato dalla legge finanziaria per il 2010 (legge n. 191/2009), al netto di 4.684 milioni di regolazioni debitorie.
Anche il saldo corrente (risparmio pubblico) nel 2010 evidenzia un miglioramento rispetto all’anno precedente, risultando pari a 28.742 milioni di euro (+5.154 milioni). Il risultato è migliore sia rispetto alle previsioni iniziali che a quelle definitive, in base alle quali il risparmio pubblico avrebbe dovuto attestarsi addirittura su valori negativi (-22.919 milioni secondo le previsioni iniziali; -13.477 milioni secondo quelle definitive).
Il ricorso al mercato si è attestato nel
Anche il valore del ricorso al mercato nei risultati di gestione risulta pertanto inferiore al limite massimo, pari a 286.000 milioni di euro, fissato dalla legge finanziaria per il 2010 (legge n. 191/2009).
I saldi di cassa
(dati in milioni di euro)
|
2009 |
2010 |
Differenza 2010/2009 |
||
|
Consuntivo |
Previsioni iniziali |
Previsioni definitive |
Consuntivo |
|
Saldo netto da finanziare |
-67.045 |
-121.377 |
-120.025 |
-59.846 |
7.199 |
Risparmio pubblico |
15.984 |
-70.741 |
-54.516 |
-10.154 |
-26.138 |
Ricorso al mercato |
-243.148 |
-379.972 |
-345.752 |
-248.950 |
-5.802 |
N.B.: Dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.
In termini di cassa, il saldo netto da finanziare è risultato nel 2010 pari a 59.846 milioni, con un miglioramento di circa 7.199 milioni di euro rispetto al risultato raggiunto l’anno precedente (67.045 milioni di euro).
Anche in termini di cassa, il saldo netto da finanziare a consuntivo registra valori migliori delle previsioni, sia iniziali che definitive, secondo le quali il suddetto saldo avrebbe dovuto superare i 120 miliardi di euro nel 2010.
Al netto delle regolazioni debitorie e contabili, pari a 4.550 milioni, il saldo netto da finanziare in termini di cassa è risultato pari a 55.296 milioni, con un miglioramento di 5.867 milioni rispetto all’anno precedente (61.163 milioni).
Gli altri saldi del bilancio in termini di cassa risultano, invece, lievemente peggiorati rispetto all’esercizio 2009.
Il risparmio pubblico ha registrato un valore negativo di 10.154 milioni, segnando un peggioramento di oltre 26 miliardi rispetto al 2009, anno in cui il risparmio pubblico si è attestato ad un valore positivo di 15.984 milioni di euro.
L’importo del ricorso al mercato ammonta a circa 249 miliardi di euro, con un peggioramento di 5,8 miliardi rispetto al dato del 2009.
Nella tabella
seguente sono riportati, in termini di
competenza, al lordo delle regolazioni debitorie e contabili, i dati a
raffronto tra i valori del saldo netto da finanziare e del ricorso al mercato
finanziario fissati dalla legge finanziaria ed i risultati di consuntivo
registrati in ciascuno degli anni del periodo
|
Saldo netto da finanziare |
Ricorso al mercato finanziario |
||||
|
L. finanziaria |
Consuntivo |
Differenza |
L. finanziaria |
Consuntivo |
Differenza |
2001 |
55.958 |
32.775 |
-23.183 |
235.091 |
219.059 |
-16.032 |
2002 |
47.806 |
43.941 |
-3.865 |
224.636 |
234.733 |
+10.097 |
2003 |
53.960 |
32.122 |
-21.838 |
283.000 |
262.916 |
-20.084 |
2004 |
61.996 |
21.156 |
-40.840 |
267.000 |
214.084 |
-52.916 |
2005 |
57.494 |
35.209 |
-22.285 |
245.000 |
203.523 |
-41.447 |
2006 |
48.077 |
12.949 |
-35.128 |
246.000 |
150.671 |
-95.329 |
2007 |
41.520 |
9.325 |
-32.195 |
240.500 |
154.874 |
-85.626 |
2008 |
41.905 |
37.991 |
-3.914 |
245.000 |
222.798 |
-22.202 |
2009 |
40.670 |
32.696 |
-7.974 |
260.000 |
208.837 |
-51.163 |
2010 |
63.000 |
21.619 |
-41.381 |
286.000 |
210.055 |
-75.945 |
N.B.: I dati sono al lordo delle regolazioni debitorie. I dati di consuntivo sono riferiti alla gestione (differenza tra accertamenti di entrata e impegni di spesa).
Il raffronto fra il valore del livello massimo del saldo netto da finanziare contenuto nella legge finanziaria ed il valore corrispondente risultante dal consuntivo, evidenzia come i valori di consuntivo si siano costantemente mantenuti inferiori ai “tetti” stabiliti con la legge finanziaria.
Anche per il ricorso al mercato, i valori registrati
a consuntivo si sono in genere mantenuti nei limiti stabiliti dalla legge
finanziaria, fatta eccezione per l’anno
L’analisi della gestione di competenza relativa all’esercizio finanziario 2010 fa riferimento, per la parte “Entrate”, agli accertamenti, e, per la parte “Spese”, agli impegni.
I dati sono posti a raffronto, nella tavola che segue, con le previsioni iniziali (A), come risultanti dal bilancio di previsione per il 2010, e con le previsioni definitive (B), nonché con i risultati relativi all’esercizio finanziario precedente.
(dati in milioni di euro)
|
2009 |
2010 |
Differenza |
Variazioni % |
|||
|
Consuntivo |
Previsioni iniziali |
Previsioni
definitive |
Consuntivo |
Differenza |
||
ENTRATE |
|||||||
Entrate tributarie |
439.017 |
443.538 |
443.440 |
441.614 |
-1.826 |
2.597 |
0,6 |
Entrate extratributarie |
66.150 |
31.104 |
34.929 |
61.790 |
26.861 |
-4.360 |
-6,6 |
Totale entrate correnti |
505.166 |
474.642 |
478.369 |
503.404 |
25.035 |
-1.762 |
-0,3 |
Alienaz., ammort., riscoss. |
2.630 |
1.465 |
2.196 |
1.921 |
-275 |
-709 |
-27,0 |
Entrate finali |
507.796 |
476.107 |
480.565 |
505.325 |
24.760 |
-2.471 |
-0,5 |
Accensione prestiti |
269.718 |
325.691 |
288.860 |
272.921 |
-15.939 |
3.203 |
1,2 |
Entrate complessive |
777.514 |
801.798 |
769.425 |
778.246 |
8.821 |
732 |
0,1 |
SPESE |
|||||||
Spese correnti |
481.578 |
497.560 |
491.815 |
474.662 |
-17.153 |
-6.916 |
-1,4 |
Spese conto capitale |
58.913 |
45.649 |
52.548 |
52.282 |
-266 |
-6.631 |
-11,3 |
Spese finali |
540.491 |
543.209 |
544.363 |
526.944 |
-17.419 |
-13.547 |
-2,5 |
Rimborso prestiti |
176.141 |
258.589 |
224.954 |
188.436 |
-36.518 |
12.295 |
7,0 |
Spese complessive |
716.633 |
801.798 |
769.317 |
715.380 |
-53.937 |
-1.253 |
-0,2 |
|
|||||||
Saldo netto da finanziare |
-32.696 |
-67.102 |
-63.799 |
-21.619 |
42.180 |
11.077 |
|
Risparmio pubblico |
23.588 |
-22.919 |
-13.447 |
28.742 |
42.189 |
5.154 |
|
Ricorso al mercato |
-208.837 |
-325.691 |
-288.752 |
-210.055 |
78.697 |
-1.218 |
|
(*) Maggiori o minori entrate - economie o maggiori spese.
N.B.: Dati al lordo delle regolazioni debitorie.
L’entità complessiva degli accertamenti di entrata (comprensivi delle entrate per accensione di prestiti) è risultata, nel 2010, pari a 778.246 milioni di euro, con una evoluzione positiva rispetto al 2009.
Gli impegni complessivi di spesa ammontano nel 2010 (incluse le spese per rimborso prestiti) a 715.380 milioni. Rispetto ai risultati dell’anno precedente, la gestione presenta una complessiva diminuzione degli impegni di spesa di oltre 1 miliardo di euro (-0,2%).
Per quanto concerne i saldi, in termini di competenza si evidenzia, soprattutto, un miglioramento del saldo netto da finanziare nel 2010 di oltre 11 miliardi di euro. Il risultato, pari a -21.619 milioni di euro, discende dalla differenza tra un ammontare complessivo di entrate finali pari a 505.325milioni di euro e un ammontare complessivo di spese finali pari a 526.944 milioni di euro, che manifestano, entrambe, un andamento in riduzione rispetto all’anno precedente.
La gestione di competenza manifesta,
inoltre, il miglioramento del risparmio
pubblico (quale saldo contabile delle operazioni correnti).
Come già detto, gli accertamenti di entrata complessivi nel 2010 sono risultati pari a 778.246 milioni di euro e sono essenzialmente riconducibili all’aumento della voce accensione prestiti (+1,2%).
Rispetto al consuntivo 2009, le entrate finali hanno registrato una diminuzione di 2.471 milioni di euro.
Tale risultato è imputabile soprattutto alla riduzione delle entrate extra-tributarie rispetto al 2009 (-4.360 milioni, pari al -6,6%), nonostante tali entrate abbiano manifestato un’evoluzione nettamente positiva nel corso dell’anno sia rispetto alle previsioni iniziali (+30.686 milioni), sia rispetto alle previsioni definitive (+26.861 milioni).
Gli accertamenti di entrate tributarie hanno invece registrato, rispetto al 2009, un leggero incremento (+0,6%).
Più in particolare, su un valore di accertamenti di entrate pari a complessivi 505.325 milioni di euro, gli accertamenti relativi aentrate tributarie sono stati pari a 441.614 milioni, con un incremento di 2.597 milioni rispetto al 2009.
Dal confronto tra i risultati e le previsioni, si rileva tuttavia che le entrate tributarie accertate sono risultate leggermente inferiori sia rispetto alle previsioni iniziali (-1.924 milioni) che a quelle definitive (-1.826 milioni), evidenziando tuttavia, nel complesso, un andamento in linea con le attese.
Nell’ambito delle entrate tributarie, in particolare, si registrano variazioni in aumento rispetto al 2009 delle tasse e imposte sugli affari (+4%, con accertamenti pari a 154.237 milioni) e delle entrate derivanti dalla categoria dei monopoli (+9%).
Al contrario, registrano variazioni in diminuzione le imposte sul patrimonio e sul reddito (-1,4%, con accertamenti pari a 235.793 milioni di euro) e le imposte sulla produzione, sui consumi e dogane (-1,4% rispetto al 2008).
Infine, gli accertamenti relativi alla categoria del lotto, lotterie ed altre attività, pari a 12.013 milioni, risultano superiori dell’1,7 per cento rispetto all’anno precedente.
Per l’andamento delle entrate tributarie per
categorie nel 2010 si veda
La gestione
Rispetto all’anno precedente, le spese finali evidenziano una riduzione di 13.547 milioni di euro (-2,5%), derivante dalla diminuzione degli impegni di spesa sia di conto corrente (-6.916 milioni), sia di conto capitale (-6.631 milioni).
Il dato di consuntivo degli impegni relativi alle spese finali si è dimostrato peraltro inferiore anche rispetto alle previsioni, sia iniziali che definitive. Rispetto alle previsioni definitive, in particolare, gli impegni finali denotano una riduzione di 17.419 milioni di euro.
Gli impegni relativi ad operazioni finali sono riconducibili per 474.662 milioni di euro a spese correnti – che risultano diminuite rispetto al 2009 di circa l’1,4% - e per 52.282 milioni a spese in conto capitale, le quali, rispetto al 2009, presentano un riduzione più consistente, di oltre l’11%.
Per ciò che attiene alla spesa corrente, registrano una riduzione gli impegni di spesa relativi, in particolare, alle seguenti voci[10]:
§ i consumi intermedi, pari a 9.800 milioni nel 2010, risultano diminuiti di oltre il 25% rispetto al 2009 (-3.307 milioni di euro);
§ i trasferimenti a famiglie ed istituzioni sociali private, che si sono attestati a 4.562 milioni di euro, con una riduzione del 53,3% rispetto all’anno precedente (-5.208 milioni rispetto al 2009);
§ gli interessi passivi, che sono scesi a 69.523 milioni rispetto ai 72.239 milioni del 2009, registrando una riduzione del 5,1%;
§ i redditi da lavoro dipendente, con un totale di 88.855 milioni nel 2010, -809 milioni di euro rispetto al 2009 (-0,9%).
Hanno
invece fatto registrare un aumento i
trasferimenti correnti ad
amministrazioni pubbliche, pari nel
Tra le spese in conto capitale evidenziano un lieve aumento rispetto all’esercizio 2009 soltanto gli investimenti fissi lordi, che si sono attestati 7.326 milioni (+4,9%), e gli impegni relativi alla categoria acquisizioni di attività finanziarie (+748 milioni, pari al +16,3%).
Diminuiscono invece tutte le altre voci. In particolare, i contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche, pari a 20.456 milioni, diminuiscono del 7,8% (-1.730 milioni), i contributi agli investimenti ad imprese, attestati a 11.629 milioni di euro, diminuiscono del 17% (-2.378 milioni). Anche i contributi agli investimenti a estero si riducono di 83 milioni di euro, pari al 9,7%.
Gli accertamenti di entrata derivanti da accensioni di prestiti, infine,sono stati pari a272.921 milioni di euro, con un aumento di 3.203 milioni rispetto all’esercizio 2009, nel quale tali accertamenti erano pari a 269.718 milioni.
Si evidenziano di seguito le missioni che hanno maggiormente inciso sulla gestione di competenza del bilancio dello Stato. I risultati del 2010 sono posti a raffronto con quelli relativi al biennio precedente.
I dati sono analizzati al netto della spesa della missione debito pubblico, che rappresenta circa il 36% della spesa complessiva dello Stato nel 2010; la rilevanza quantitativa di tale missione finirebbe, infatti, per rendere poco significativi i dati inerenti alle missioni che più propriamente descrivono le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti dallo Stato.
Analisi delle spese
per le principali missioni
(al netto della missione
debito pubblico)
(Dati di competenza – milioni di euro)
Principali Missioni |
2008 |
% su totale |
2009 |
% su totale |
2010 |
% su totale |
Var.% ‘10/’09 |
Relazioni finanziarie con autonomie territoriali |
122.217 |
26,8 |
112.359 |
24,0 |
117.008 |
25,6 |
4,1 |
L'Italia in Europa e nel mondo |
27.137 |
5,9 |
25.809 |
5,5 |
23.760 |
5,2 |
-7,9 |
Difesa e sicurezza del territorio |
22.661 |
5,0 |
22.837 |
4,9 |
22.151 |
4,8 |
-3,0 |
Giustizia |
7.345 |
1,6 |
8.133 |
1,7 |
7.410 |
1,6 |
-8,9 |
Ordine pubblico e sicurezza |
9.990 |
2,2 |
11.775 |
2,5 |
10.859 |
2,4 |
-7,8 |
Diritto alla mobilità |
12.218 |
2,7 |
11.892 |
2,5 |
8.343 |
1,8 |
-29,8 |
Istruzione scolastica |
46.943 |
10,3 |
45.177 |
9,7 |
44.023 |
9,6 |
-2,6 |
Istruzione universitaria |
8.614 |
1,9 |
8.886 |
1,9 |
8.415 |
1,8 |
-5,3 |
Diritti sociali, politiche sociali e famiglia |
23.090 |
5,1 |
26.072 |
5,6 |
25.640 |
5,6 |
-1,7 |
Politiche previdenziali |
67.411 |
14,8 |
74.661 |
16,0 |
77.274 |
16,9 |
3,5 |
Politiche economico-finanziarie e di bilancio |
62.482 |
13,7 |
71.485 |
15,3 |
64.945 |
14,2 |
-9,1 |
Altre missioni |
46.480 |
10,2 |
48.651 |
10,4 |
47.471 |
10,4 |
-2,4 |
Totale spese (al netto della missione debito pubblico)[11] |
456.588 |
100,0 |
467.736 |
100,0 |
457.299 |
100,0 |
-2,2 |
|
|||||||
Debito pubblico |
268.248 |
|
248.896 |
|
258.081 |
|
+3,7 |
Spese complessive |
718.496 |
|
716.633 |
|
715.380 |
|
-0,2 |
Dall'analisi delle spese finali per missioni dell’esercizio finanziario 2010, al netto della missione debito pubblico, emerge come un ristretto numero di missioni assorba larga parte delle risorse disponibili. In tale quadro, le missioni di maggior rilievo ai fini dell’analisi della gestione di competenza sono:
§ la missione Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali, la quale risulta aver impegnato il 25,6% delle risorse, con una crescita in termini assoluti rispetto allo scorso anno - in cui tale missione rappresentava il 24% della spesa - di circa il 4%;
§ la missione Politiche previdenziali, che si è attestata al 16,9 per cento (rispetto 16% del 2009), con un incremento in termini assoluti del 3,5% rispetto all’esercizio precedente;
§ la missione Politiche economiche-finanziarie e di bilancio, che ha assorbito il 14,2% degli impegni, a fronte del 15,3% registrato nel 2009, anno rispetto al quale le risorse si sono ridotte del 9,1%);
§ la missione Istruzione scolastica, che si è attestata al 9,6% (sostanzialmente in linea con lo scorso esercizio finanziario, in cui ha pesato per il 9,7%), registrando tuttavia una riduzione in termini assoluti del 2,6 %:
§ la missione Diritti sociali, politiche sociali e famiglia, la quale risulta aver impegnato, come nel 2009, il 5,6% delle risorse complessive, registrando un decremento in termini assoluti dell’1,7%.
Come si evince dalla tabella sopra riportata, al netto della missione debito pubblico, le uniche missioni di spesa che nel 2010 hanno registrato un incremento in termini assoluti rispetto all’anno precedente sono quelle relative alle Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali e alle politiche previdenziali.
Incidenza delle principali missioni – anno 2010
(valori in %)
5.1. Disciplina dei residui
Nel corso dell’esercizio, alla gestione di competenza si affianca la gestione dei residui. Si definiscono residui attivi le entrate accertate, ma rimaste da versare e da riscuotere; residui passivi le spese impegnate, ma rimaste da pagare.
Tra i residui occorre altresì distinguere quelli provenienti dagli esercizi precedenti e quelli formatisi nel corso dell’esercizio considerato (residui di nuova formazione).
Si distinguono, inoltre, i residui c.d. “propri” (vale a dire somme impegnate e non pagate nell’esercizio di competenza), dai residui c.d. “impropri”, detti anche “di stanziamento”, relativi a somme stanziate ma non impegnate nell’esercizio di competenza.
In base alla normativa vigente, i residui “propri” relativi alle spese correnti impegnate ma non ancora pagate sono mantenuti in bilancio per i due esercizi successivi a quello nel quale le somme corrispondenti sono state inizialmente stanziate, mentre le somme stanziate e non impegnate nell’esercizio di competenza (residui di stanziamento di parte corrente) sono registrate in economia.
A seguito delle modifiche apportate dal D.L.
Per gli stanziamenti relativi a spese in conto capitale, in generale, è autorizzata la conservazione in bilancio anche se, entro la fine dell’esercizio finanziario, tali spese non sono state impegnate (residui di stanziamento).
Secondo la normativa vigente[13], il periodo di conservazione dei residui di stanziamento è limitato ad un solo anno, dopo l’esercizio di iscrizione in bilancio, quali disponibilità di conto capitale non impegnate alla chiusura dell’esercizio. Per gli stanziamenti iscritti in bilancio in forza di disposizioni legislative che siano entrate in vigore nell'ultimo quadrimestre dell'esercizio finanziario, il periodo di conservazione è protratto di un ulteriore anno.
Con riferimento ai residui passivi propri in conto capitale, va inoltre ricordato che la legge finanziaria per il 2008 (art. 3, comma 37-39, legge n. 244/2007) ha previsto che, con cadenza triennale, si proceda ad un programma di ricognizione dei residui passivi del bilancio dello Stato, al fine di verificare la permanenza dei presupposti per il loro mantenimento in bilancio[14].
5.2. Entità complessiva dei residui al termine dell’esercizio 2010
In base al rendiconto dello scorso anno, al 1° gennaio 2010 il conto dei residui indicava residui attivi per un valore complessivo di 194.550 milioni di euro e residui passivi, al lordo dei residui relativi al rimborso di prestiti, per 96.667 milioni di euro, con una eccedenza attiva di 97.883 milioni di euro.
Nel corso dell’esercizio 2010, l’entità dei residui si è andata modificando a seguito sia dell’attività di gestione in conto residui sia per la gestione di competenza dell’esercizio 2010, che ha dato luogo alla formazione di nuovi residui.
Infatti, rispetto ai 194.550 milioni di residui attivi provenienti dagli
esercizi precedenti, si è dato luogo ad accertamenti per 168.606 milioni, di
cui solo 17.843 milioni incassati e 150.763
milioni ancora da versare o riscuotere. A tale importo di residui
pregressi si sono aggiunti 79.027
milioni di residui di nuova
formazione, per un totale di residui, al
Analogamente, per quanto riguarda i residui passivi, dei 96.667 milioni provenienti
dagli esercizi precedenti, ne risultano ancora
da pagare 41.589 milioni, che
unitamente ai 66.687 milioni di nuova
formazione determinano residui passivi al
(valori in milioni di euro)
|
2009 |
2010 |
Var. % totale 2010/2009 |
||||
Provenienti da esercizi precedenti |
Di nuova formazione |
Totale |
Provenienti da esercizi precedenti |
Di nuova formazione |
Totale |
||
Residui attivi |
123.211 |
71.339 |
194.550 |
150.763 |
79.027 |
229.790 |
+18,1 |
Residui passivi |
32.052 |
64.615 |
96.667 |
41.589 |
66.687 |
108.276 |
+12,0 |
Dal confronto tra lo stato dei residui al termine dell’esercizio 2010 e quello al termine dell’esercizio precedente si rileva che sia i residui attivi che quelli passivi hanno fatto registrare un incremento, rispettivamente, del 18,1% e del 12%.
L’incremento è relativo sia ai residui pregressi che a quelli di nuova formazione.
In particolare, per i residui passivi si registra un aumento sia di quelli di nuova formazione, che raggiungono i 66.687 milioni rispetto ai 64.615 dello scorso esercizio (circa il 3,2% in più), che di quelli provenienti dagli esercizi precedenti (41.589 milioni rispetto ai 32.052 milioni del 2009, pari a oltre il 29%), che denota un significativo rallentamento del processo di smaltimento dei residui pregressi.
Come rilevato anche nella relazione illustrativa del disegno di legge di rendiconto, tali dati dimostrano come il fenomeno dei residui rimanga, anche nel 2011 su livelli considerevoli, specie per quel che concerne i residui passivi che subiscono un aumento del 12% rispetto allo scorso esercizio, attestandosi complessivamente a 108.276 milioni di euro nel 2010.
Proprio con riferimento ai residui passivi, la tabella seguente mette a raffronto l’andamento dei residui di parte corrente, di conto capitale e relativi a rimborso prestiti registrati alla conclusione degli esercizi 2009 e 2010, indicando distintamente i residui provenienti dagli esercizi precedenti ed i residui di nuova formazione.
(valori in milioni di euro)
|
Residui passivi 2009 |
Residui passivi 2010 |
Var.% totale 2010/2009 |
||||
Pregressi |
Nuova formazione |
TOTALE |
Pregressi |
Nuova formazione |
TOTALE |
||
Spese correnti |
13.162 |
36.897 |
50.059 |
21.080 |
44.541 |
65.621 |
31,1 |
Spese c/capitale |
18.817 |
27.049 |
45.866 |
20.437 |
22.146 |
42.583 |
-7,2 |
Spese finali |
31.980 |
63.946 |
95.926 |
41.517 |
66.687 |
108.204 |
12,8 |
Rimborso prestiti |
72 |
669 |
741 |
72 |
0 |
72 |
-90,3 |
Spese complessive |
32.052 |
64.615 |
96.667 |
41.589 |
66.687 |
108.276 |
12,0 |
I residui
passivi relativi a spese finali,
vale a dire al netto dei residui relativi
al rimborso di prestiti, ammontano a 108.204
milioni di euro (di cui 41.517 milioni attribuibili a residui pregressi e
Rispetto al 2009, si evidenzia l’aumento dei residui passivi per spese finali del 12,8%, imputabile all’aumento dei residui passivi correnti, sia pregressi che di nuova formazione, di oltre il 31% (il trend di crescita manifestato dai residui passivi lo scorso esercizio era del 7,4%, dovuto per oltre il 16% dall’incremento di quelli di parte corrente).
Il
forte incremento dei residui di parte corrente (da
I
residui passivi relativi a spese in
c/capitale, infatti, denotano una diminuzione
del 7,2% (da
Nelle tavole seguenti viene riportata una serie storica della consistenza dei residui attivi e passivi distinti per titoli della entrata e della spesa, al lordo delle regolazioni debitorie.
Residui attivi
(consistenza - valori in milioni di euro)
|
2001 |
2002 |
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
Entrate tributarie |
74.374 |
68.324 |
77.961 |
64.229 |
79.343 |
72.831 |
72.230 |
76.573 |
86.262 |
102.535 |
Entrate extratribut. |
52.208 |
49.065 |
60.556 |
52.594 |
71.870 |
71.570 |
71.590 |
87.193 |
108.182 |
127.081 |
Entrate correnti |
126.582 |
117.389 |
138.516 |
116.823 |
151.213 |
134.401 |
143.820 |
163.767 |
194.444 |
229.616 |
Alienaz. e ammort. |
141 |
28 |
34 |
33 |
34 |
48 |
59 |
85 |
107 |
174 |
Entrate finali |
126.723 |
117.417 |
138.551 |
116.856 |
151.247 |
134.449 |
143.879 |
163.852 |
194.550 |
229.790 |
residui passivi
(consistenza - valori in milioni di euro – percentuale su impegni d’esercizio)
|
2001 |
2002 |
2003 |
2004 |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
Spese correnti |
63.544 |
55.183 |
43.099 |
39.497 |
42.049 |
39.785 |
38.026 |
42.894 |
50.059 |
65.621 |
Spese c/capitale |
67.697 |
74.609 |
71.460 |
72.531 |
73.755 |
72.284 |
50.573 |
46.443 |
45.866 |
42.583 |
Spese finali |
131.241 |
129.792 |
114.559 |
112.028 |
115.804 |
112.069 |
88.609 |
89.337 |
95.926 |
108.204 |
Rimborso prestiti |
3.938 |
2.682 |
364 |
9.266 |
3.334 |
8.805 |
3.749 |
703 |
741 |
72 |
Spese complessive |
135.179 |
132.475 |
114.923 |
121.294 |
119.138 |
120.875 |
92.356 |
90.040 |
96.667 |
108.276 |
Per i residui attivi, la serie storica evidenzia, dopo un andamento altalenante, una ripresa del processo di formazione dei residui attivi nel corso degli ultimi quattro anni, che raggiungono i 229.790 milioni di euro nel 2010.
Per i residui passivi, la serie storica evidenzia, nel complesso, un lento processo di riduzione della consistenza complessiva. Tuttavia, a partire dal 2008, i residui passivi manifestano nuovamente un andamento crescente, fino a raggiungere i 108.276 milioni di euro nel 2010.
Con riferimento al fenomeno dell’accumulo di
residui attivi e passivi,
In particolare, nella relazione sul Rendiconto, i residui passivi vengono definiti dalla Corte “problema annoso – aggravato negli ultimi tempi da misure di contenimento della spesa spesso orientate allo slittamento dei pagamenti – che dipende sostanzialmente da una cattiva qualità della legislazione di spesa, quasi mai supportata da specifici progetti di fattibilità, da procedure complesse e defatiganti in taluni settori di intervento, da schemi contabili spesso obsoleti, da incongrui comportamenti gestionali”.
La gestione di competenza e la gestione dei residui concorrono a determinare i risultati della gestione di cassa, che è rappresentata, per la parte di entrata, dagli incassi e, per la parte di spesa, dai pagamenti.
Nella tavola seguente i dati relativi ad incassi e pagamenti (C) sono messi a confronto con le previsioni iniziali di bilancio (A) e con quelle definitive (B), nonché con i risultati di cassa del rendiconto relativo all’esercizio 2009.
(dati in milioni di euro)
|
2009 |
2010 |
Differenza 2010/2009 |
Variazioni % |
|||
|
Consuntivo |
Previsioni iniziali |
Previsioni definitive |
Consuntivo |
Differenza |
||
ENTRATE |
|||||||
Entrate tributarie |
414.010 |
418.490 |
418.392 |
408.952 |
-9.440 |
-5.058 |
-1,2 |
Entrate extratributarie |
39.583 |
23.082 |
26.900 |
33.335 |
6.435 |
-6.248 |
-15,8 |
Totale entrate correnti |
453.593 |
441.572 |
445.292 |
442.287 |
-3.005 |
-11.306 |
-2,5 |
Alienaz., ammort., riscoss. |
2.609 |
1.430 |
2.186 |
1.855 |
-331 |
-754 |
-28,9 |
Entrate finali |
456.202 |
443.002 |
447.478 |
444.142 |
-3.336 |
-12.060 |
-2,6 |
Accensione prestiti |
269.718 |
379.972 |
347.067 |
272.921 |
-74.146 |
3.203 |
1,2 |
Entrate complessive |
725.920 |
822.974 |
794.545 |
717.063 |
-77.482 |
-8.857 |
-1,2 |
SPESE |
|||||||
Spese correnti |
469.577 |
512.313 |
499.808 |
452.441 |
-47.367 |
-17.136 |
-3,6 |
Spese conto capitale |
53.670 |
52.066 |
67.795 |
51.547 |
-16.248 |
-2.123 |
-4,0 |
Spese finali |
523.247 |
564.379 |
567.603 |
503.988 |
-63.615 |
-19.259 |
-3,7 |
Rimborso prestiti |
176.103 |
258.596 |
225.626 |
189.104 |
-36.522 |
13.001 |
7,4 |
Spese complessive |
699.350 |
822.975 |
793.229 |
693.092 |
-100.137 |
-6.258 |
-0,9 |
|
|||||||
Saldo netto da finanziare |
-67.045 |
-121.377 |
-120.125 |
-59.846 |
60.279 |
7.199 |
|
Risparmio pubblico |
-15.984 |
-70.741 |
-54.516 |
-10.154 |
44.362 |
5.830 |
|
Ricorso al mercato |
-243.148 |
-379.972 |
-345.752 |
-248.950 |
96.802 |
-5.802 |
|
N.B.: Dati al lordo delle regolazioni debitorie.
Dall’analisi della gestione di cassa, risultano incassi complessivi per 717.063 milioni (in diminuzione dell’1,2% rispetto agli incassi dell’esercizio precedente) e pagamenti per 693.092 milioni (anch’essi in riduzione dell’0,9% rispetto al 2009).
Gli incassi si riferiscono per 444.142 milioni ad operazioni finali e per 272.921 milioni ad operazioni di indebitamento patrimoniale.
Per quanto concerne gli incassi finali nel 2010, va evidenziato come il decremento rispetto all’esercizio precedente di oltre 12 miliardi sia la risultante della diminuzione di gettito sia delle entrate tributarie che extratributarie. In particolare:
- le entrate tributarie, pari a 408.952 milioni, hanno registrato una diminuzione di 5.058 milioni di euro rispetto al 2009 (-1,2%);
- le entrate extratributarie, pari a 33.335 milioni, hanno anch’esse evidenziato una diminuzione di 6.248 milioni rispetto al 2009 (-15,8%).
Nel complesso sia le entrate tributarie che le extratributarie hanno manifestato un andamento in riduzione anche rispetto alle previsioni definitive.
Le entrate da accensione prestiti hanno invece registrato un incremento di 3.203 milioni di euro nel 2010 (+1,2%).
Dal lato della spesa, i pagamenti complessivi ammontano a 693.092 milioni, con una riduzione dello 0,9% rispetto ai pagamenti dell’esercizio precedente (-6.258 milioni di euro).
Se si considerano i pagamenti finali, pari a 503.988 milioni, la riduzione rispetto al 2009 è del 3,7% (-19.259 milioni di euro).
La diminuzione dei pagamenti finali è imputabile sia ai pagamenti di parte corrente, che risultano diminuiti di 17.136 milioni (-3,6% rispetto al 2009), sia ai pagamenti di conto capitale, la cui percentuale di riduzione rispetto all’esercizio precedente è pari a -4% (minori pagamenti in conto capitale per 2.123 milioni rispetto al 2009).
Analisi della gestione di cassa
(dati in milioni di euro)
|
Residui |
Competenza 2010 |
Totale |
||||
|
Al |
Incassi o pagamenti |
Previsioni definitive |
Incassi o pagamenti |
Massa acquisibile o spendibile |
Totale incassi o pagamenti |
Rapporto |
Entrate tributarie |
86.262 |
16.297 |
443.440 |
392.655 |
529.702 |
408.952 |
77,2 |
Entrate extratributarie |
108.182 |
1.542 |
34.929 |
31.793 |
143.111 |
33.335 |
23,3 |
Totale entrate correnti |
194.444 |
17.839 |
478.369 |
424.448 |
672.813 |
442.287 |
65,7 |
Alienaz., ammort., riscoss. |
107 |
4 |
2.196 |
1.851 |
2.303 |
1.855 |
80,5 |
Entrate finali |
194.551 |
17.843 |
480.565 |
426.299 |
675.116 |
444.142 |
65,8 |
Accensione prestiti |
0 |
0 |
288.860 |
272.921 |
288.860 |
272.921 |
94,5 |
Entrate complessive |
194.551 |
17.843 |
769.425 |
699.220 |
963.976 |
717.063 |
74,4 |
Spese correnti |
49.973 |
22.320 |
491.815 |
430.121 |
541.788 |
452.441 |
83,5 |
Spese conto capitale |
45.953 |
21.410 |
52.548 |
30.137 |
98.501 |
51.547 |
52,3 |
Spese finali |
95.926 |
43.730 |
544.363 |
460.258 |
640.289 |
503.988 |
78,7 |
Rimborso prestiti |
741 |
669 |
224.954 |
188.435 |
225.695 |
189.104 |
83,8 |
Spese complessive |
96.667 |
44.399 |
769.317 |
648.693 |
865.984 |
693.092 |
80,0 |
N.B.: Dati al lordo delle regolazioni debitorie.
Nella gestione di competenza i pagamenti finali risultano pari a 460.258 milioni di euro; essi rappresentano oltre l’87 per cento dell’ammontare complessivo degli impegni di spesa assunti nel 2010 (pari a 526.944milioni di euro, cfr. la tavola relativa alla gestione di competenza al § 4).
Con riferimento alla gestione dei residui, sono stati effettuati pagamenti finali per 43.730 milioni di euro, a fronte di residui accertati pari a 95.926 milioni di euro (il 45,6%).
Il conto generale del patrimonio è il documento contabile che fornisce annualmente la situazione patrimoniale dello Stato, quale risulta alla chiusura dell’esercizio.
Il conto generale del patrimonio comprende:
a) le attività e le passività finanziarie e patrimoniali con le relative variazioni prodottesi durante l’esercizio di riferimento;
b) la dimostrazione dei vari punti di concordanza tra la contabilità del bilancio e quella patrimoniale.
1) attività finanziarie (attività economiche comprendenti i mezzi di pagamento, gli strumenti finanziari e le attività economiche aventi natura simile agli strumenti finanziari);
2) attività non finanziarie prodotte (attività economiche ottenute quale prodotto dei processi di produzione. Esse comprendono beni materiali e immateriali prodotti, beni mobili di valore culturale, biblioteche e archivi);
3) attività non finanziarie non prodotte (attività economiche non ottenute tramite processi di produzione. Esse comprendono beni materiali quali terreni, giacimenti, risorse biologiche non coltivate).
Dette attività sono distinte in successivi livelli di ordine analitico inferiore.
Per quanto concerne le passività è prevista un’unica voce di primo livello, denominata “passività finanziarie”, comprensiva di mezzi di pagamento, strumenti finanziari e simili.
Anche in questo caso, la voce di primo livello è distinta in ulteriori livelli di maggior dettaglio. Essa comprende tanto i debiti (a breve termine e a medio-lungo termine) quanto le anticipazioni passive.
In tale sezione si determina altresì l’ammontare dell’entrata netta e quello della spesa netta corrispondenti al beneficio o alla perdita apportati dalla gestione di competenza del bilancio al patrimonio.
A ciò si aggiungono la classificazione delle attività e passività per Ministeri, le tabelle, gli altri allegati e appendici al conto generale.
Infine, il conto generale del patrimonio si compone della “nota preliminare”, contenente una serie di tavole analitiche e riassuntive delle attività e passività patrimoniali dello Stato, nonché di alcune rappresentazioni grafiche che ne evidenziano l’evoluzione della sostanza patrimoniale.
L’articolo 8 del disegno di legge in esame dispone l’approvazione dei risultati generali della gestione patrimoniale, evidenziati nella successiva tavola.
Risultati generali della gestione patrimoniale 2010
(dati in milioni di euro)
Conti generali |
consistenza al |
consistenza al |
differenza |
Attività finanziarie |
534.282 |
566.397 |
32.115 |
Attività non finanziarie prodotte |
247.445 |
265.186 |
17.741 |
Attività non finanziarie non prodotte |
4.101 |
3.980 |
-121 |
Totale attività |
785.828 |
835.563 |
49.735 |
Passività finanziarie |
2.211.523 |
2.279.923 |
68.400 |
Totale passività |
2.211.523 |
2.279.923 |
68.400 |
Eccedenza passiva |
1.425.695 |
1.444.360 |
18.665 |
Il totale delle attività ammonta a 835.563 milioni, di cui:
- 566.397 milioni di attività finanziarie (in aumento di 32.115 milioni rispetto al 2009);
- 265.186 milioni di attività non finanziarie prodotte, che comprendono beni materiali e immateriali prodotti, materie prime e prodotti intermedi, prodotti finiti, oggetti di valore e d’arte (beni mobili di valore culturale, biblioteche e archivi), in aumento di 17.741 milioni rispetto al 2009;
- 3.980 milioni di attività non finanziarie non prodotte, che comprendono i beni materiali non prodotti, ossia terreni, giacimenti e risorse biologiche non coltivate (in riduzione rispetto al 2009 di 121 milioni).
Il totale delle passività ammonta a 2.279.923 milioni di euro e si riferisce interamente a passività di natura finanziaria. Rispetto alla chiusura dell’esercizio 2009, l’entità delle passività finanziarie ha registrato un incremento di 68.400 milioni di euro.
Dai risultati generali della gestione patrimoniale 2010 emerge pertanto una eccedenza passiva di 1.444.360 milioni, con un peggioramento di 18.665 milioni rispetto alla situazione patrimoniale a fine 2009, determinata dal contestuale aumento sia delle attività (+49.735 milioni) che delle passività (+68.400 milioni).
In relazione al conto del patrimonio si rammenta che la citata legge di riforma della struttura del bilancio dello Stato ha introdotto un livello di classificazione che deve fornire l'individuazione dei beni dello Stato suscettibili di utilizzazione economica, anche ai fini di un'analisi economica della gestione patrimoniale.
Secondo quanto rilevato dalla Corte dei Conti, l'incompletezza delle informazioni relative ai beni immobili dello Stato potrà essere superata o quantomeno ridotta a conclusione dell'attività di ricognizione svolta dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell'economica e delle finanze in attuazione dell'articolo 2, comma 222, della legge n. 191 del 2009 (legge finanziaria 2010) e finalizzata alla redazione del Rendiconto Patrimoniale dello Stato a prezzi di mercato.
L’organo di controllo, evidenzia, inoltre, la necessità che la ricostruzione del valore di mercato dei beni e della rilevazione dei costi di manutenzione sovrintenda a tutto il processo di federalismo demaniale per una ricostruzione complessiva del rilievo finanziario dei trasferimenti anche in considerazione della non omogenea distribuzione dei beni sul territorio nazionale.
Sul piano del
giudizio di regolarità in ordine al conto generale del patrimonio dello Stato
per l'anno
Sono state invece rilevate, tra le altre: l’omessa indicazione delle variazioni intervenute in alcune poste delle attività non finanziarie prodotte concernenti i beni immobili patrimoniali; le omesse variazioni intervenute in numerosi allegati concernenti i beni mobili patrimoniali iscritti tra le attività non finanziarie prodotte; discordanze o irregolarità dei residui attivi e passivi del conto del bilancio che si riflettono sull'importo complessivo dei residui attivi e passivi iscritti nel conto generale del patrimonio; la mancata iscrizione tra le attività finanziarie delle variazioni intervenute e la mancanza o l'incompletezza della documentazione giustificativa inerente le variazioni intervenute tra le attività finanziarie.
L'istituto dell'assestamento di bilancio è previsto per consentire un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio dello Stato, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente.
Sotto questo profilo, il disegno di legge di assestamento si connette funzionalmente con il rendiconto del bilancio del bilancio relativo all’esercizio precedente: l’entità dei residui, attivi e passivi, sussistenti all’inizio dell’esercizio finanziario, che al momento dell’elaborazione e approvazione del bilancio di previsione è stimabile solo in misura approssimativa, viene, infatti, definita in assestamento sulla base delle risultanze del rendiconto.
Con il disegno di legge di assestamento le previsioni di bilancio sono adeguate in relazione:
a) per quanto riguarda le entrate, all’eventuale revisione delle stime del gettito.
Poiché esse sono il frutto di una valutazione di carattere tecnico, eventuali modifiche possono essere determinate dall’evoluzione della base imponibile e dagli effetti derivanti dall’applicazione della normativa vigente;
b) per quanto riguarda le spese aventi carattere discrezionale, ad esigenze sopravvenute;
c) per quanto riguarda la determinazione delle autorizzazioni di pagamento (in termini di cassa), alla consistenza dei residui accertati in sede di rendiconto dell’esercizio precedente.
La disciplina dell’istituto dell’assestamento del bilancio dello Stato è attualmente contenuta all’articolo 33 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, recante la nuova legge di contabilità e finanza pubblica che ha sostituito, abrogandola, la precedente legge di contabilità (legge n. 468/1978).
Rispetto alla precedente normativa, che limitava le variazioni di spesa al rispetto della legislazione sostanziale vigente (nel senso che non potevano essere modificati, in sede di assestamento, stanziamenti di spesa direttamente determinati da norme vigenti), ai fini della formazione delle previsioni assestate di spesa va considerata la disposizione in materia di flessibilità di bilancio, contenuta al comma 3 dell’articolo 33 della nuova legge di contabilità, il quale prevede la possibilità di effettuare variazioni compensative, in corso d’anno, tra programmi della stessa missione, ivi comprese le spese predeterminate per legge, nel rispetto dei saldi di finanza pubblica, fermo restando il divieto di utilizzare stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti.
Il disegno di legge di assestamento del bilancio per l’esercizio 2011 riflette la struttura del bilancio dello Stato 2011, organizzato - secondo la disciplina recata dalla legge di contabilità e finanza pubblica n. 196/2009 - in missioni e programmi, che costituiscono, a decorrere dal 2011, le nuove unità di voto[17].
L’articolo 1 del disegno di legge di assestamento dispone l’approvazione delle variazioni alle previsioni del bilancio dello Stato per il 2010 (approvato con la legge n. 221/2010), indicate nelle annesse tabelle.
Le tabelle si riferiscono allo stato di previsione dell’entrata, agli stati di previsione della spesa dei Ministeri e ai bilanci delle Amministrazioni autonome.
Il disegno di legge contiene, infatti, sia per lo stato di previsione dell’entrata che per ciascuno degli stati di previsione dei Ministeri di spesa, le proposte di variazione degli stanziamenti di bilancio in termini di competenza e di cassa, che vengono effettuate tramite il disegno di legge medesimo e che costituiscono oggetto di approvazione da parte del Parlamento.
In allegato al disegno di legge è invece evidenziata, a fini conoscitivi, sia per lo stato di previsione dell’entrata che per gli stati di previsione della spesa, l’evoluzione, in termini di competenza e di cassa, delle singole poste di bilancio, per effetto sia delle variazioni apportate in forza di atti amministrativi fino al 31 maggio, sia delle variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento medesimo.
Per ciascuna unità di voto si indicano, inoltre, le variazioni che si registrano nella consistenza dei residui, in linea con le risultanze definitive esposte nel Rendiconto dell’esercizio precedente.
A partire dalla previsione iniziale della legge di bilancio, le eventuali variazioni intervenute per atto amministrativo o proposte con il disegno di assestamento determinano, per ciascun programma, la previsione assestata.
Le variazioni disposte in bilancio nel periodo gennaio-maggiocon atto amministrativo derivano dall’applicazione di nuovi provvedimenti legislativi intervenuti successivamente all’approvazione del bilancio (per le quali il Ministro dell’economia è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le conseguenti variazioni), oppure dall’applicazione di procedure previste dalla normativa contabile. La maggior parte delle variazioni apportate con atto amministrativo non ha effetto sui saldi (variazioni compensative)perché si tratta o dello spostamento di somme tra capitoli di spesa, oppure di modifiche della stessa entità ma di segno contrario dell’entrata e della spesa.
In base alla relazione illustrativa, le variazioni compensative dipendono:
- dall’utilizzo dei fondi speciali;
- dai prelievi dai fondi di riserva (per le spese obbligatorie e d’ordine, per le spese impreviste; per l'integrazione delle autorizzazioni di cassa; nonché fondi per la reiscrizione dei residui passivi perenti) e altri fondi;
- dalla riassegnazione ai capitoli di spesa di somme affluite all'entrata nei primi cinque mesi dell’anno in corso, in base alla disciplina di cui al D.P.R. n. 469/1999.
- dall’utilizzo delle risorse dei seguenti Fondi: Fondo per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego; Fondo per le missioni di pace; Fondo per le aree sottoutilizzate.
Hanno invece natura non compensativa, e incidono quindi sui saldi di bilancio, le variazioni dovute a :
- riassegnazioni ai capitoli di spesa di somme affluite in entrata nell’ultimo bimestre dell’anno 2010, ai sensi dell’art. 2, co. 2, del citato D.P.R. n. 469/1999;
- copertura di oneri previsti da specifiche disposizioni legislative.
L’articolo 2 dispone alcune modifiche all’articolo 2 della legge di bilancio per il 2011 (legge n. 221/2010). In particolare:
§ la lettera a) del comma 1, novellando l’articolo 2, comma 3, della legge di bilancio per il 2011, aumenta il limite massimo di emissione di titoli pubblici, stabilito nella legge di bilancio, da 70.000 milioni a 75.000 milioni di euro.
Si
segnala che il Documento di economia e finanza 2011 stima il fabbisogno del
settore pubblico nel
§
la lettera b)
del comma 1, novellando l’articolo
2, comma 7, della legge di bilancio per il 2011, aumenta lo stanziamento del Fondo
di riserva per le autorizzazioni di cassa da
§ la lettera c) del comma 1, introduce un nuovo comma 29-bis, il quale autorizza il Ministro dell’economia e finanze, in relazione alle necessità gestionali derivanti dalle diverse variabili connesse al finanziamento del bilancio dell’Unione europea a titolo di risorse proprie, ad effettuare – con propri decreti, variazioni compensative in termini di competenza e cassa, tra gli stanziamenti dei capitoli 2751 (somme da versare per il finanziamento del bilancio dell’Unione europea a titolo di risorse proprie RNL e IVA) e 2752 (somme da versare per il finanziamento del bilancio dell’Unione europea a titolo di risorse proprie tradizionali) , iscritti nell’ambito della Missione 3 “L’Italia in Europa e nel mondo”, Programma 3.1 “Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE”.
* * *
Prima di passare all’analisi dei dati contenuti nel provvedimento di assestamento, si segnala che il disegno di legge in esame non sconta gli effetti dei provvedimenti di manovra approvati nel corso dell’estate ( decreto legge n. 98 del 6 luglio 2011[18] e decreto legge n. 138 del 13 agosto 2011[19]), ad eccezione delle variazioni disposte a seguito dell’approvazione da parte del Senato di un emendamento finalizzato a contabilizzare nel disegno di legge di assestamento, per un importo pari 2.4 miliardi euro, gli effetti dell’articolo 40, comma 1-bis del citato D.L. n. 98/2011, il quale prevede la trasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti, operati come clausola di salvaguardia ai sensi dell'articolo 1, comma 13, della legge di stabilità per il 2011, degli introiti stimati per l'assegnazione di diritti d'uso di frequenze radioelettriche da destinare a servizi di comunicazione elettronica.
Per un approfondimento al riguardo si rinvia a quanto esposto nel paragrafo 5 del presente dossier.
La relazione al disegno di legge di assestamento per il 2011 evidenzia, in termini di competenza, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, un miglioramento dei saldi del bilancio rispetto alle previsioni iniziali.
I saldi di competenza
(dati in milioni di euro)
|
Rendiconto 2010 |
Previsioni iniziali 2011 |
Variazioni per atto amministrativo |
Variazioni proposte ddl assestamento |
Previsioni assestate 2011 |
Saldo netto da finanziare |
-17.402 |
-40.640 |
-1.350 |
9.883 |
-32.107 |
Risparmio pubblico |
32.968 |
374 |
71 |
10.627 |
11.072 |
Ricorso al mercato (*) |
-210.055 |
-261.931 |
-1.350 |
25.795 |
-237.486 |
N.B.: Dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili. I dati di rendiconto sono riferiti alla gestione.
(*) Il ricorso al mercato è al lordo delle regolazioni debitorie.
Le previsioni assestate per il 2011 - risultanti dalle variazioni apportate per atto amministrativo fino al 31 maggio scorso e da quelle proposte con il disegno di legge di assestamento in esame - evidenziano, rispetto alle previsioni iniziali di bilancio, una riduzione del saldo netto da finanziare,al netto delle regolazioni debitorie e contabili, da 40.640 milioni di euro a 32.107 milioni di euro, con un miglioramento di circa 8.533 milioni di euro, per la gran parte imputabile alle variazioni proposte dal disegno di legge in esame.
Come evidenziato nella tabella, detto miglioramento deriva dalla somma algebrica tra un peggioramento di 1.350 milioni dovuto a variazioni per atto amministrativo ed un miglioramento per 9.884 milioni derivante dalle proposte dell'assestamento stesso
In corrispondenza con l’evoluzione positiva del saldo netto da finanziare, le previsioni assestate di tutti gli altri saldi evidenziano un miglioramento.
Il risparmio pubblico (saldo corrente) registra un miglioramento di 10.698 milioni, attestandosi ad una previsione assestata di 11.072 milioni.
Anche il ricorso al mercato (differenza tra le entrate finali e il totale delle spese, incluse quelle relative al rimborso di prestiti) evidenzia un miglioramento di oltre 24.445 milioni (il dato comprende anche le regolazioni debitorie).
Il valore del saldo netto da finanziare che si determina sulla base delle previsioni di assestamento rientra nel limite massimo stabilito dalla legge di stabilità per il 2011, che lo ha fissato in 41.900 milioni.
Anche il
valore del ricorso al mercato che si
determina sulla base delle previsioni assestate (237.486 milioni) rientra nel limite massimo stabilito
dalla legge di stabilità per il
Evoluzione del saldo netto da finanziare nel ddl di assestamento
(milioni di euro, competenza)
Anno |
Legge finanziaria |
Ddl di assestamento |
Consuntivo |
|
Limite massimo |
Regolazioni debitorie |
|||
2002 |
33.157 |
14.649 |
36.155 |
35.356 |
2003 |
48.200 |
5.760 |
56.105 |
30.971 |
2004 |
54.600 |
7.396 |
62.223 |
15.680 |
2005 |
50.000 |
7.494 |
51.102 |
30.218 |
2006 |
41.000 |
7.077 |
38.463 |
36.114 |
2007 |
29.000 |
9.310 |
18.806 |
12.406 |
2008 |
34.000 |
7.905 |
55.931 |
30.507 |
2009 |
33.600 |
7.070 |
69.660 |
26.938 |
2010 |
63.000 |
4.684 |
55.444 |
21.619 |
2011 |
41.900 |
11.306 |
32.107 |
|
N.B.: Dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili. I dati di consuntivo sono riferiti alla gestione.
Le regolazioni debitorie
Le regolazioni debitorie e contabiliesposte nel bilancio assestato 2011 ammontano, in termini di competenza, a 11.648 milioni di euro (di ammontare leggermente superiore rispetto agli 11.306 milioni della legge di bilancio).
Sulla base delle previsioni assestate si registrano, sul lato delle entrate, regolazioni di bilancio per 28.445 milioni, relative ai rimborsi IVA, e, sul lato della spesa, regolazioni di bilancio, contabili e debitorie per 40.093 milioni di euro[20].
Il saldo netto da finanziare, in termini di competenza, al lordo delle regolazioni debitorie, contabili e dei rimborsi IVA, risulta pari a -32.449 milioni di euro.
Variazioni al bilancio 2011 - Competenza
(milioni di euro)
|
Rendiconto 2010 |
Previsioni iniziali 2011 |
Variazioni per atto amministrativo |
Variazioni proposte ddl assestamento |
Previsioni assestate 2011 |
ENTRATE |
|||||
Entrate finali: |
485.297 |
450.203 |
929 |
7.690 |
458.821 |
- Entrate tributarie |
|
414.386 |
79 |
7.588 |
422.052 |
- Entrate extratributarie |
|
34.740 |
850 |
102 |
35.692 |
- Alienazione, ammortam. |
|
1.077 |
0 |
0 |
1.077 |
SPESE |
|||||
502.699 |
490.843 |
2.279 |
-2.193 |
490.928 |
|
- Spese correnti netto interessi |
|
364.509 |
858 |
3.203 |
368.570 |
- Interessi |
|
84.243 |
0 |
-6.141 |
78.102 |
- Spese conto capitale |
|
42.091 |
1.421 |
744 |
44.256 |
|
|||||
-17.402 |
-40.640 |
-1.350 |
9.883 |
-32.107 |
|
Risparmio pubblico |
32.968 |
374 |
71 |
10.627 |
11.072 |
Ricorso al mercato (*) |
-210.055 |
-261.931 |
-1.350 |
25.795 |
-237.486 |
N.B.: Dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili. I dati di rendiconto sono riferiti alla gestione.
(*) Il ricorso al mercato è al lordo delle regolazioni debitorie.
Come risulta dalla tabella, il miglioramento del saldo netto da finanziarie che si evidenzia nelle previsioni assestate, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, è attribuibile pressoché interamente all’andamento delle entrate finali, che registrano un aumento di 8.618 milioni di euro, principalmente ascrivibile alle entrate tributarie (+7.667 milioni)[21].
In particolare, nell’ambito delle entrate tributarie assumono un particolare rilievo le variazioni in aumento relative all’IRES (+3.727 milioni), alle imposte sostitutive (+1.337 milioni), all’IVA (+3.162 milioni[22]) e ai proventi del lotto (+587 milioni).
In relazione alle imposte sostitutive, va ricordato che la variazione in aumento di 1.337 milioni è essenzialmente determinata dalla nuova imposta sostitutiva sui contratti di locazione – cedolare secca, indicata in 2.715 milioni (cap. 1053-2/Entrata), introdotta dall’articolo 3 del D.Lgs. n. 23 del 14 marzo 2011 (c.d. Federalismo municipale), a cui si contrappongono riduzioni di numerose imposte sostitutive, tra cui quelle sulle ritenute sugli interessi, premi e altri frutti corrisposti da aziende ed istituti di credito per un importo complessivo pari a 1.588 milioni (cap. 1026-5/Entrata).
Per quanto riguarda le variazioni in riduzione, si segnalano quelle relative all’IRE (-1.592 milioni), ad altre imposte dirette (-377 milioni), alle imposte di registro e bollo (-488 milioni), alle accise e imposte erariali sugli oli minerali (-768 milioni) e su altri prodotti (-142 milioni), alle imposte sui giochi (-25 milioni), alle lotterie ed altri giochi (-269 milioni), nonché ad altre imposte indirette (-375 milioni).
La relazione illustrativa al disegno di legge di assestamento (A.S. 2804) evidenzia che le variazioni proposte dal provvedimento per le entrate tributarie sono finalizzate ad allineare le previsioni di bilancio 2011 alle previsioni sia al quadro macro-economico per l’anno corrente, assunto a base per l’elaborazione delle stime contenute nel Documento di economia e finanza 2011, sia ai risultati registrati nell’esercizio 2010.
Per quanto concerne le spese finali,le variazioni proposte dal provvedimento presentato dal Governo determinano una riduzione delle spese correnti di 2.937 milioni, cui fa riscontro una proposta di incremento delle spese in conto capitale per 744 milioni[23].
La proposta di riduzione della dotazione di competenza della spesa corrente è principalmente legata alle minori esigenze relative:
§ alla spesa per interessi che denota nella proposta di assestamento una contrazione significativa di 6.141 milioni, determinata per lo più, come evidenziato nella relazione illustrativa, da previsione più aggiornata della dinamica degli interessi sui titoli del debito pubblico (BOT, BTP, CCT, CTZ e prestiti esteri), in diminuzione di circa 5.400 milioni di euro in relazione all’andamento del mercato;
§ alle minori somme da versare per il finanziamento del bilancio dell’Unione europea, ridotte di 600 milioni di euro, in relazione ad un previsto conguaglio positivo a favore dell'Italia reso possibile da eccedenze del bilancio comunitario riferite all'esercizio 2010.
Proposte in aumento delle dotazioni di competenza hanno, invece, riguardato, la categoria di spesa relativa ai trasferimenti alle amministrazioni locali, che risultano aumentati di 3.447 milioni.
Come evidenziato nella Relazione illustrativa, tale importo è essenzialmente relativo alle maggiori risorse da attribuire alle province autonome di Trento e Bolzano (2.909 milioni), “per soddisfare le esigenze minime delle medesime province, in attesa del previsto provvedimento in materia di riscossione diretta”, di cui all'articolo 2, comma 108, della legge finanziaria per il 2010.
Le variazioni proposte alle spese in conto capitale (+744 milioni) sono, in particolare, riconducibili, secondo quanto esposto nella relazione illustrativa, ai maggiori trasferimenti alle amministrazioni centrali, quali contributi in conto impianti da corrispondere all'Anas Spa in relazione a residui perenti dell'esercizio 2003 (+585 milioni). Si segnala, altresì, l’aumento dei contributi agli investimenti alle imprese (+144 milioni), relativi ad interventi agevolativi alle imprese, al settore aeronautico, alle esigenze connesse alla realizzazione di piattaforme navali nonché al fondo di garanzia in favore delle imprese operanti nel settore aeronautico.
La tavola che segue illustra le spese finali del bilancio dello Stato, ripartite per categorie, secondo la classificazione economica, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, evidenziando il raffronto tra il dato assestato 2010 e il dato assestato a legislazione vigente per il 2011 (A.S. 2803).
Spese finali del bilancio dello stato
(competenza -
valori in milioni di euro – al netto delle regolazioni debitorie)
|
2010 |
2011 |
Var. 2010 su 2009 |
||
CATEGORIE |
bilancio |
assestato |
bilancio |
assestato |
|
Redditi da lavoro dipendente |
91.303 |
91.424 |
89.415 |
89.300 |
-2,3 |
Imposte pagate sulla produzione |
4.816 |
4.804 |
4.713 |
4.767 |
-0,8 |
Consumi intermedi |
7.928 |
8.453 |
7.654 |
8.679 |
2,7 |
Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche |
222.966 |
220.545 |
211.399 |
215.581 |
-2,3 |
Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private |
3.808 |
4.169 |
3.657 |
3.922 |
-5,9 |
Trasferimenti correnti a imprese |
4.293 |
4.304 |
3.953 |
4.350 |
1,1 |
Trasferimenti all'estero |
1.509 |
1.523 |
1.493 |
1.613 |
5,9 |
Risorse proprie CEE |
17.200 |
17.200 |
18.300 |
17.700 |
2,9 |
Interessi passivi e redditi da capitale |
79.348 |
74.162 |
84.243 |
78.102 |
5,3 |
Poste correttive e compensative |
17.343 |
16.593 |
17.168 |
16.429 |
-1,0 |
Ammortamenti |
900 |
900 |
910 |
910 |
1,1 |
Altre uscite correnti |
8.765 |
8.076 |
5.847 |
5.318 |
-34,2 |
Totale Spese Correnti |
460.181 |
452.152 |
448.752 |
462.417 |
2,3 |
Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni |
5.089 |
5.211 |
4.877 |
5.271 |
1,2 |
Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche |
16.838 |
19.319 |
13.751 |
14.743 |
-23,7 |
Contributi agli investimenti ad imprese |
9.435 |
10.552 |
8.250 |
8.525 |
-19,2 |
Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private |
49 |
51 |
36 |
37 |
-27,5 |
Contributi agli investimenti a estero |
541 |
536 |
631 |
628 |
17,2 |
Altri trasferimenti in conto capitale |
12.544 |
9.916 |
14.386 |
13.652 |
37,7 |
Acquisizioni di attività finanziarie |
1.153 |
1.153 |
160 |
1.402 |
21,6 |
Totale spese Conto Capitale |
45.649 |
46.739 |
42.091 |
44.256 |
-5,3 |
Totale Spese Finali |
505.829 |
498.891 |
490.843 |
490.928 |
-1,6 |
In termini di cassa il disegno di legge di assestamento per il 2011 evidenzia, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, un peggioramento del saldo netto da finanziare, rispetto alle previsioni iniziali.
I saldi di cassa
(dati in milioni di euro)
|
Rendiconto 2010 |
Previsioni iniziali 2011 |
Variazioni |
Variazioni proposte ddl assestamento |
Previsioni assestate 2011 |
Saldo netto da finanziare |
-55.296 |
-89.238 |
-1.050 |
-1.637 |
-91.925 |
Risparmio pubblico |
-6.084 |
-48.712 |
4.405 |
738 |
-43.569 |
Ricorso al mercato (*) |
-248.950 |
-310.529 |
-1.050 |
14.275 |
-297.304 |
N.B.: Dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili.
(*) Il ricorso al mercato è al lordo delle regolazioni debitorie.
In particolare, il saldo netto da finanziare, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, si attesta a 91.925 milioni di euro, manifestando un peggioramento di 2.687 milioni rispetto alle previsioni iniziali.
Anche in relazione alla funzione dei conti di cassa nel disegno di legge di assestamento, che tengono conto della consistenza dei residui accertati a consuntivo, nel ddl medesimo risultano effetti sensibilmente divergenti sul saldo di cassa rispetto a quanto si registra sul versante della competenza, che presenta invece un miglioramento del saldo netto da finanziare pari a 8.534 mln.[24]
Per quanto concerne gli altri saldi, si evidenzia, invece, un leggero miglioramento del risparmio pubblico, che pur rimanendo di segno negativo, registra nelle previsioni assestate un miglioramento di 5.143 milioni, attestandosi a -43.569 milioni di euro, e del ricorso al mercato (al lordo delle regolazioni debitorie) che diminuisce rispetto al bilancio di previsione di oltre 13 miliardi di euro, raggiungendo un valore pari a 279.304 milioni.
Dal quadro delle variazioni delle autorizzazioni di cassa, esposto nella tabella che segue, si evidenzia che il peggioramento del saldo netto da finanziare è sostanzialmente dovuto ad una proposta di aumento delle autorizzazioni ai pagamenti finali per complessivi 9.355 milioni di euro (che si aggiunge alle variazioni in aumento già disposte per atto amministrativo), che non viene completamente compensata dall’aumento delle entrate pure proposto dal provvedimento in esame.
Nel complesso, le proposte di assestamento delle autorizzazioni di cassa si riferiscono soprattutto a maggiori stanziamenti di natura corrente, per 6.980 milioni, e in conto capitale, per 2.375 milioni.
Variazioni al bilancio 2011 – Cassa
(milioni di euro)
|
Rendiconto 2010 |
Previsioni iniziali 2011 |
Variazioni per atto amministrativo |
Variazioni proposte ddl assestamento |
Previsioni assestate 2011 |
ENTRATE |
|||||
Entrate finali: |
424.875 |
411.278 |
929 |
7.718 |
419.925 |
- Entrate tributarie |
|
386.078 |
79 |
7.588 |
393.744 |
- Entrate extratributarie |
|
24.123 |
850 |
131 |
25.103 |
- Alienazione, ammortam. |
|
1.078 |
0 |
0 |
1.078 |
|
|||||
SPESE |
480.171 |
500.516 |
1.979 |
9.355 |
511.850 |
- Spese correnti netto interessi |
|
374.670 |
-3.483 |
12.868 |
384.054 |
- Interessi |
|
84.243 |
7 |
-5.888 |
78.362 |
- Spese conto capitale |
|
41.603 |
5.455 |
2.375 |
49.434 |
|
|||||
Saldo netto da finanziare |
-55.296 |
-89.238 |
-1.050 |
-1.637 |
-91.925 |
Risparmio pubblico |
-6.084 |
-48.712 |
4.405 |
738 |
-43.569 |
Ricorso al mercato (*) |
-248.950 |
-310.529 |
-1.05 |
14.275 |
-297.304 |
N.B.: Dati al netto delle regolazioni debitorie, contabili e rimborsi IVA. I dati di rendiconto sono riferiti alla gestione.
(*) Il ricorso al mercato è al lordo delle regolazioni debitorie.
Come detto, la variazione in aumento dei pagamentifinali proposta dal provvedimento di assestamento si riferisce ai pagamenti relativi alla spesa primaria per un importo di complessivi 12.868 milioni, cui fa riscontro una riduzione per atti amministrativi di 3.483 milioni.
In particolare,
Come già analizzato con riferimento alla gestione di competenza, nell’ambito della dotazione di cassa della spesa corrente va tuttavia segnalata, la forte riduzione della spesa per interessi, per un totale di 5.881 milioni, determinato per lo più dall’adeguamento all’effettivo fabbisogno per gli interessi su titoli del debito pubblico.
Per le spese in conto capitale la proposta di incremento di 2.375 milioni è imputabile principalmente, come per la competenza, ai trasferimenti alle amministrazioni centrali, derivanti principalmente dalla iscrizione in bilancio dei residui passivi perenti da corrispondere all’Anas Spa, nonché ai contributi agli investimenti alle imprese.
Nella definizione del bilancio di previsione l’entità dei residui passivi viene stimata, in modo presuntivo, sulla base di un calcolo che fa riferimento alla massa spendibile e alle autorizzazioni di cassa risultanti dal bilancio dell’esercizio in corso a quel momento.
Solo con l’assestamento viene iscritta in bilancio la consistenza effettiva dei residui al 1° gennaio dell’esercizio in corso, quale è stata accertata sulla base delle risultanze del Rendiconto per l’esercizio precedente.
Pertanto, il disegno di legge di assestamento del bilancio per il 2011 registra l’entità effettiva dei residui esistenti all’inizio dell’esercizio come accertata nel disegno di legge di approvazione del Rendiconto per l’esercizio 2010.
In sede di formazione del disegno di legge di bilancio di previsione per il 2010 (A.C. 3779), la consistenza dei residui passivi per le spese finali era stata indicata, in via presuntiva, in 50.967 milioni di euro.
In base al Rendiconto 2010, i residui passivi iniziali delle spese finali (provenienti dall’esercizio 2009 e precedenti) sono stati accertati in 95.926 milioni di euro, risultando pertanto superiori al dato inizialmente stimato in via presuntiva di 44.959 milioni.
Nel corso dell’esercizio, i residui passivi relativi alle spese finali al 31 dicembre 2010 sono risultati pari a 108.203 milioni (al netto di 73 milioni relativi al rimborso prestiti), di cui:
- 41.516 milioni residuano dalla gestione 2009 e precedenti(residui pregressi);
- 66.687 milioni derivano dalla gestione di competenza 2010 (residui di nuova formazione).
(milioni di euro)
Residui passivi |
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
Spese finali |
115.804 |
112.070 |
88.608 |
89.336 |
95.926 |
108.203 |
Spese correnti |
42.049 |
39.786 |
38.035 |
42.894 |
50.059 |
65.621 |
Spese in c/capitale |
73.755 |
72.284 |
50.573 |
46.442 |
45.867 |
42.582 |
Come risulta evidente dalla tabella, l’andamento dei residui passivi manifesta una importante flessione nell’anno 2007, che interessa in particolare i residui in conto capitale, in conseguenza della riduzione dei termini per la perenzione amministrativa per le spese in conto capitale (da sette a tre anni), ai sensi dell’articolo 3, comma 36, della legge finanziaria per il 2008[25].
Negli anni successivi, la consistenza dei residui passivi evidenzia un trend in continuo aumento.
Come già evidenziato nell’analisi del Rendiconto 2010[26], tale andamento crescente della consistenza dei residui passivi è legato sia al fenomeno dell’aumento di quelli di nuova formazione, che raggiungono nel 2010 i 66.687 milioni rispetto ai 64.615 dell’esercizio 2009 (circa il 3% in più), sia al rallentamento del processo di smaltimento dei residui pregressi (nel 2010, permangono nel conto dei residui 41.517 milioni di residui provenienti dagli esercizi precedenti, circa il 29% in più rispetto all’analogo dato del 2009).
Il grafico che segue mostra l’andamento della consistenza dei residui passivi per tipologia di spesa.
Consistenza dei residui passivi per tipologia di spesa
(in mln di euro)
La maggiore consistenza dei residui passivi a fine anno 2010 è correlata soprattutto, come sopra accennato, all’ampia formazione dei nuovi residui, derivanti dalla gestione della competenza nel 2010, che ammontano complessivamente a 66.686 milioni.
Rispetto al precedente esercizio, in cui i residui di nuova formazione sono stati pari a 63.946 milioni, si registra un incremento di 2.740 milioni di euro, incremento che interessa esclusivamente i residui di parte corrente (+7.643 milioni), mentre si riducono quelli in conto capitale (-4.093 milioni).
Residui passivi di nuova formazione
(milioni di euro)
|
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
2010 |
Spese finali |
49.990 |
46.399 |
55.436 |
56.045 |
63.946 |
66.686 |
Spese correnti |
29.578 |
27.410 |
26.228 |
31.992 |
36.897 |
44.540 |
Spese in c/capitale |
20.412 |
18.989 |
29.207 |
24.052 |
27.049 |
22.146 |
Come rilevato nella Relazione illustrativa, a determinare la consistenza a fine 2010 dei residui di nuova formazione di parte corrente hanno concorso, soprattutto, gli aggregati relativi al complesso dei trasferimenti ad amministrazioni pubbliche per 33.384 milioni (di cui 19.713 milioni si riferiscono alle amministrazioni locali, con riferimento essenzialmente al Fondo federalismo fiscale, Fondo sanitario nazionale, trasferimenti alle Università), ai redditi da lavoro dipendente (3.069 milioni) ed ai consumi intermedi (2.441 milioni).
Per quanto concerne i nuovi residui di conto capitale (22.146 milioni) si rileva che essi riguardano il complesso dei contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche per 7.487 milioni e i contributi agli investimenti ad imprese per 4.745 milioni (determinati, in particolare, dagli incentivi alle imprese industriali e dal fondo per la competitività e lo sviluppo, per circa 400 milioni, e le Ferrovie Spa per 1.759 milioni).
Per un’analisi più dettagliata dei residui attivi e passivi, risultanti alla fine dell’esercizio 2010, si rinvia alla Parte I del presente dossier.
In sede di esame presso il Senato sono stati approvati tre emendamenti del Governo che hanno riguardato lo stato di previsione dell’entrata e gli stati di previsione della spesa di tutti i Ministeri.
Si segnala che uno dei tre emendamenti (Em. 1.1000) presenta variazioni finalizzate – come rilevato dall’Esecutivo [27] - a contabilizzare nel disegno di legge di assestamento la trasformazione in riduzioni di spesa degli accantonamenti operati ai sensi dell’articolo 1, comma 13, della legge di stabilità per il 2011 (legge n. 220/2010), pari complessivamente a 2.400 milioni di euro.
Si ricorda
che gli accantonamenti, operati dal Ministro dell’economia ai sensi del citato
comma
Il medesimo
decreto-legge n. 98/2011, all’articolo 25, comma 1, lett. d), aggiungendo il comma 13-bis
alla predetta legge di stabilità
Le riduzioni di spesa apportate con tale emendamento agli stati di previsione dei singoli Ministeri corrispondono negli importi complessivi agli accantonamenti previsti ai sensi della legge di stabilità 2011; tuttavia, le riduzioni relative ai singoli programmi di spesa non sempre coincidono con gli accantonamenti operati originariamente, poiché sulle somme, già rese indisponibili, sono state effettuate, prima di procedere alle riduzioni di spesa, variazioni compensative, sulla base della flessibilità di bilancio consentita ai sensi del decreto legge n. 98/2011 (articolo 25, comma 1, lett. d)).
Il Governo ha poi fatto presente che gli effetti (ulteriori) del decreto legge n. 98 sono stati inglobati in bilancio attraverso l’adozione di due appositi decreti ministeriali del 3 agosto 2011, tenuto conto che molti interventi legislativi presentavano specifiche condizioni di urgenza che rendevano necessario l’utilizzo di strumenti di efficacia tempestiva.
Il decreto legge n. 138/2011 non è invece contabilizzato nel disegno di legge di assestamento.
Si osserva infine, che gli ulteriori due emendamenti approvati al Senato, entrambi aventi carattere compensativo, incidono, rispettivamente, sullo stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico (em. 1. TAB. 3.1) e sullo stato di previsione del Ministero della difesa (em. 1.TAB.11.1).
In particolare, l’em. 1.TAB.3.1, nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, apporta una variazione in aumento al Programma 10.1 Fondi da assegnare (+ 5. 251.718 euro in termini di competenza ed in termini di cassa) ed una corrispondente variazione in diminuzione al Programma 1.1 Regolamentazione, incentivazione dei settori imprenditoriali, riassetti industriali, sperimentazione tecnologica, lotta alla contraffazione, tutela della proprietà industriale.
L’em. 1.TAB.11.1, nello stato di previsione del Ministero della difesa, apporta una variazione in aumento al Programma 1.6 Pianificazione generale delle Forze Armate e approvvigionamenti militari (+19.700.000 euro in termini di competenza) ed una corrispondente variazione in diminuzione al Programma 1.5 Funzioni non direttamente collegate ai compiti di difesa militare (-19.700.000).
Nella tabella seguente sono indicate la variazioni proposte dal disegno di legge, con indicazione delle modifiche apportate nel corso dell’esame al Senato.
(dati in euro)
COMPETENZA |
CASSA |
||||||
|
|
Ddl |
Mod. parlam. |
Assest. |
Ddl |
Mod. parlam. |
Assest. |
ENTRATA |
|||||||
2 |
Entrate extra-tributarie |
||||||
2.2 |
Entrate non ricorrenti |
||||||
2.2.1 |
Entrate di carattere straordinario |
-200.000 |
-2.400.000.000 |
-2.600.000.000 |
-200.000 |
-2.400.000.000 |
-2.600.000.000 |
SPESA |
|||||||
Tabella 2: Ministero dell’economia e finanze |
|||||||
1 |
Politiche economico-finanziarie e di bilancio |
||||||
1.1 |
Regolazione giurisdizionale e coordinamento del sistema della fiscalità |
366.671.983 |
-10.700.339 |
355.971.644 |
357.340.265 |
-10.700.339 |
346.639.926 |
1.3 |
Prevenzione e repressione delle frodi e delle violazioni agli obblighi fiscali |
4.800.000 |
-11.671.579 |
-6.871.579 |
4.800.000 |
-11.671.579 |
-6.871.579 |
1.4 |
Regolamentazione e vigilanza sul settore finanziario |
1.115.857 |
-134.253 |
981.604 |
1.024.434 |
-134.253 |
-890.181 |
1.5 |
Regolazioni contabili, restituzioni e rimborsi |
-2.775.213.164 |
-101.598.970 |
-2.876.812.134 |
-2.725.213.164 |
-101.598.970 |
-2.826.812.134 |
1.6 |
Analisi e programmazione economico-finanziaria |
-7.383.902 |
-428.700 |
-7.812.602 |
2.616.098 |
-428.700 |
-2.187.398 |
1.7 |
Analisi, monitoraggio e controllo della finanza pubblica e politiche di bilancio |
30.105.522 |
-1.382.214 |
28.723.308 |
33.604.487 |
-1.382.214 |
32.222.273 |
2 |
Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali |
||||||
2.3 |
Regolazioni contabili ed altri trasferimenti alle Regioni a statuto speciale |
3.759.925.993 |
-1.688.116 |
3.758.237.877 |
3.990.245.993 |
1.688.116 |
3.988.557.877 |
2.4 |
Concorso dello Stato al finanziamento della spesa sanitaria |
0 |
-5.183.520 |
-5.183.520 |
0 |
-5.183.520 |
-5.183.520 |
2.5 |
Rapporti finanziari con Enti territoriali |
0 |
- 421.181 |
- 421.181 |
20.000.000 |
- 421.181 |
19.578.819 |
3 |
L’Italia in Europa e nel mondo |
||||||
3.1 |
Partecipazione italiana alle politiche di bilancio in ambito UE |
-599.652.417 |
-512.132 |
- 600.164.549 |
-599.652.417 |
-512.132 |
- 600.164.549 |
3.2 |
Politica economica e finanzaria in ambito internazionale |
26.000.000 |
-115.072 |
25.884.928 |
26.000.000 |
-115.072 |
25.884.928 |
5 |
Ordine pubblico e sicurezza |
||||||
5.1 |
Concorso della Guardia di Finanza alla sicurezza pubblica |
3.500.000 |
-2.734.732 |
765.268 |
3.500.000 |
-2.734.732 |
765.268 |
6 |
Soccorso civile |
||||||
6.2 |
Protezione civile |
0 |
-8.418.476 |
- 8.418.476 |
99.998.561 |
- 8.418.476 |
91.580.085 |
7 |
Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca |
||||||
7.1 |
Sostegno al settore agricolo |
0 |
-2.579.467 |
-2.579.467 |
1.000.000 |
-2.579.467 |
-1.579.467 |
8 |
Competitività e sviluppo delle imprese |
||||||
8.2 |
Incentivi alle imprese per interventi di sostegno |
0 |
-1.603.159 |
-1.603.159 |
0 |
-1.603.159 |
-1.603.159 |
8.3 |
Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità |
-12.075.993 |
-60.165.973 |
-72.241.966 |
148.924.007 |
-60.165.973 |
88.758.034 |
9 |
Diritto alla mobilità |
||||||
9.1 |
Sostegno allo sviluppo del trasporto |
614.539.000 |
-215.474.845 |
399.064.155 |
614.539.000 |
-215.474.845 |
399.064.155 |
10 |
Infrastrutture pubbliche e logistica |
||||||
10.1 |
Opere pubbliche e infrastrutture |
0 |
-24.375.476 |
-24.375.476 |
0 |
-24.375.476 |
-24.375.476 |
11 |
Comunicazioni |
||||||
11.1 |
Servizi postali e telefonici |
377 |
-167.354 |
-166.977 |
10.000.000 |
-167.354 |
9.832.646 |
11.2 |
Sostegno all’editoria |
0 |
-32.228.050 |
-32.228.050 |
10.000.000 |
-32.228.050 |
-22.228.050 |
13 |
Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente |
||||||
13.2 |
Sostegno allo sviluppo sostenibile |
-500.000 |
-92.950 |
-592.950 |
-500.000 |
-92.950 |
-592.950 |
16 |
Istruzione scolastica |
||||||
16.1 |
Sostegno all’istruzione |
0 |
-3.422.045 |
-3.422.045 |
99.002.900 |
-3.422.045 |
95.580.855 |
17 |
Diritti sociali, politiche sociali e famiglia |
||||||
17.1 |
Protezione sociale per particolari categorie |
115.000.000 |
-1.722.237 |
113.277.763 |
120.000.000 |
-1.722.237 |
118.277.763 |
17.2 |
Garanzia dei diritti dei cittadini |
16.263.468 |
-22.135 |
16.241.333 |
16.277.393 |
-22.135 |
16.255.258 |
17.3 |
Sostegno alla famiglia |
0 |
-5.316.167 |
-5.316.167 |
0 |
-5.316.167 |
-5.316.167 |
17.4 |
Promozione e garanzia dei diritti e delle parti opportunità |
0 |
-2.847.910 |
-2.847.910 |
0 |
-2.847.910 |
-2.847.910 |
17.5 |
Lotta alle dipendenze |
0 |
-1.063.450 |
-1.063.450 |
0 |
-1.063.450 |
-1.063.450 |
18 |
Politiche previdenziali |
||||||
18.1 |
Previdenza obbligatoria e complementare, sicurezza sociale – trasferimenti agli enti ed organismi interessati |
-39.000.000 |
-278.847 |
-39.278.847 |
30.541.337 |
-278.847 |
30.262.490 |
21 |
Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei ministri |
||||||
21.2 |
Organi a rilevanza costituzionale |
12.000.000 |
-10.021.546 |
1.978.454 |
24.000.000 |
-10.021.546 |
13.978.454 |
21.3 |
Presidenza del Consiglio dei Ministri |
0 |
-19.029.207 |
-19.029.207 |
105.000.000 |
-19.029.207 |
85.970.793 |
22 |
Giovani e sport |
||||||
22.1 |
Attività ricreativa e sport |
3.154.074 |
-206.552 |
2.947.522 |
28.154.074 |
-206.552 |
27.947.522 |
22.2 |
Incentivazione e sostegno alla gioventù |
0 |
-1.326.334 |
-1.326.334 |
0 |
-1.326.334 |
-1.326.334 |
23 |
Turismo |
||||||
23.1 |
Sviluppo e competitività del turismo |
0 |
-2.084.067 |
-2.084.067 |
0 |
-2.084.067 |
-2.084.067 |
24 |
Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche |
||||||
24.2 |
Indirizzo politico |
606.015 |
-282.381 |
323.634 |
606.015 |
-282.381 |
323.634 |
24.3 |
Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza |
16.399.679 |
-2.050.721 |
14.348.958 |
16.533.459 |
-2.050.721 |
14.482.738 |
24.4 |
Servizi generali, formativi ed approvvigionamenti per le Amministrazioni pubbliche |
2.199.829 |
-14.365.654 |
-12.165.825 |
27.199.829 |
-14.365.654 |
12.834.175 |
24.5 |
Rappresentanza, difesa in giudizio e consulenza legale in favore delle Amministrazioni dello Stato e degli enti autorizzati |
1.586.176 |
-422.833 |
1.163.343 |
1.585.804 |
-422.833 |
1.162.971 |
25 |
Fondi da ripartire |
||||||
25.1 |
Fondi da assegnare |
-166.791.667 |
-32.995.280 |
-199.786.947 |
-165.791.667 |
-32.995.280 |
-198.786.947 |
Tabella 3: Ministero dello sviluppo economico |
|||||||
1 |
Competitività e sviluppo delle imprese |
||||||
1.1 |
Regolamentazione, incentivazione dei settori imprenditoriali, riassetti industriali, sperimentazione tecnologica, lotta alla contraffazione, tutela della proprietà industriale |
146.510.108 |
-12.919.816 |
133.590.292 |
352.084.130 |
-12.919.816 |
339.164.314 |
1.2 |
Promozione, coordinamento, sostegno e vigilanza del movimento cooperativo |
0 |
-168.994 |
-168.994 |
117.486 |
-168.994 |
-51.508 |
1.3 |
Incentivazione per lo sviluppo industriale nell’ambito delle politiche di sviluppo e coesione |
0 |
-1.538.062 |
-1.538.062 |
325.535.287 |
-1.538.062 |
323.997.225 |
2 |
Sviluppo e riequilibrio territoriale |
||||||
2.1 |
Politiche per lo sviluppo economico ed il miglioramento istituzionale delle aree sottoutilizzate |
-300.000 |
-951.233.087 |
-951.533.087 |
98.411 |
-951.233.087 |
-951.134.676 |
3 |
Regolazione dei mercati |
||||||
3.1 |
Vigilanza sui mercati e sui prodotti, promozione della concorrenza e tutela dei consumatori |
0 |
-393.255 |
-393.255 |
5.795.793 |
-393.255 |
5.402.538 |
4 |
Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo |
||||||
4.1 |
Politica commerciale in ambito internazionale |
0 |
-2.419.462 |
-2.419.462 |
721.166 |
-2.419.462 |
-1.698.296 |
4.2 |
Sostegno all’internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy |
0 |
-7.673.868 |
-7.673.868 |
988.816 |
-7.673.868 |
-6.685.052 |
5 |
Energia e diversificazione delle fonti energetiche |
||||||
5.6 |
Gestione, regolamentazione, sicurezza e infrastrutture del settore energetico |
0 |
-36.706 |
-36.706 |
24.023.876 |
-36.706 |
23.987.170 |
6 |
Comunicazioni |
||||||
6.1 |
Pianificazione, regolamentazione, vigilanza e controllo delle comunicazioni elettroniche e radiodiffusione |
108.229 |
-301.511 |
-193.282 |
47.936 |
-301.511 |
-253.575 |
6.3 |
Regolamentazione e vigilanza del settore postale |
254.916 |
-6.692 |
248.224 |
254.916 |
-6.692 |
248.224 |
6.7 |
Servizi di comunicazione elettronica e di radiodiffusione |
8.385.922 |
-30.921.072 |
-22.535.150 |
26.285.922 |
-30.921.072 |
-4.635.150 |
7 |
Ricerca e innovazione |
||||||
7.1 |
Sviluppo, innovazione e ricerca in materia di energia ed in ambito minerario ed industriale |
1.205.000 |
-17.397 |
1.177.522 |
1.257.446 |
-17.397 |
1.229.968 |
7.3 |
Innovazione tecnologica e ricerca per lo sviluppo delle comunicazioni e della società dell’informazione |
6.727 |
-18.808 |
-10.081 |
6.727 |
-18.808 |
-10.081 |
8 |
Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente |
||||||
8.1 |
Prevenzione e riduzione dell’inquinamento elettromagnetico e impatto sui sistemi di comunicazione elettronica |
0 |
-15.207 |
-15.207 |
-767 |
-15.207 |
-15.974 |
9 |
Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche |
||||||
9.1 |
Indirizzo politico |
36.908 |
-180.239 |
-143.331 |
2.676.240 |
-180.239 |
2.496.001 |
9.2 |
Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza |
0 |
-399.187 |
-399.187 |
3.039.970 |
-399.187 |
2.640.783 |
10 |
Fondi da ripartire |
||||||
10.1 |
Fondi da assegnare |
2.801.708 |
-3.786.494 |
-984.786 |
2.801.708 |
-3.786.494 |
-984.786 |
Tabella 4: Ministero del lavoro e delle politiche sociali |
|||||||
1 |
Politiche per il lavoro |
||||||
1.3 |
Politiche attive e passive del lavoro |
0 |
-3.926.856 |
-3.926.856 |
1.689.656 |
-3.926.856 |
-2.237.200 |
1.6 |
Coordinamento e integrazione delle politiche del lavoro e delle politiche sociale, innovazione e coordinamento amministrativo |
0 |
-50.428 |
-50.428 |
24.201 |
-50.428 |
-26.227 |
1.7 |
Politiche di regolamentazione in materia di rapporti di lavoro |
0 |
-214.713 |
-214.713 |
25.956.439 |
-214.713 |
25.741.726 |
1.8 |
Programmazione e coordinamento della vigilanza in materia di prevenzione e osservanza delle norme di legislazione sociale e del lavoro |
0 |
-565.585 |
-565.585 |
284.923 |
-565.585 |
-280.662 |
1.9 |
Servizi e sistemi informativi per il lavoro |
0 |
-899.652 |
-899.652 |
74.675 |
-899.652 |
-824.981 |
1.10 |
Servizi territoriali per il lavoro |
0 |
-1.415.241 |
-1.415.241 |
1.148.145 |
-1.415.241 |
-267.096 |
1.11 |
Servizi di comunicazione istituzionale e informazione in materia di politiche del lavoro e in materia di politiche sociali |
0 |
-10.351 |
-10.351 |
13.428 |
-10.351 |
3.077 |
2 |
Politiche previdenziali |
||||||
2.2 |
Previdenza obbligatoria e complementare, assicurazioni sociali |
135.659.106 |
-93.813 |
135.565.293 |
4.920.020.899 |
-93.813 |
4.919.927.086 |
4 |
Diritti sociali, politiche sociali e famiglia |
||||||
4.3 |
Terzo settore: associazionismo, volontariato, ONLUS e formazioni sociali |
1.689.838 |
-48.269 |
1.641.569 |
10.167.839 |
-48.269 |
10.119.570 |
4.5 |
Trattamenti assistenziali a enti previdenziali, finanziamento nazionale spesa sociale, promozione e programmazione politiche sociali, monitoraggio e valutazione interventi |
0 |
-32.659.341 |
-32.659.341 |
377.612.237 |
-32.659.341 |
344.952.896 |
5 |
Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti |
||||||
5.1 |
Flussi migratori per motivi di lavoro e politiche di integrazione sociale delle persone immigrate |
0 |
-22.977 |
-22.977 |
40.747 |
-22.977 |
17.770 |
7 |
Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche |
||||||
7.1 |
Indirizzo politico |
326.028 |
-70.053 |
255.975 |
326.028 |
-70.053 |
255.975 |
7.2 |
Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza |
1.000.000 |
-1.474.130 |
-474.130 |
4.253.792 |
-1.474.130 |
2.779.662 |
8 |
Fondi da ripartire |
||||||
8.1 |
Fondi da assegnare |
8.598.540 |
-1.023.029 |
7.575.511 |
9.777.276 |
-1.023.029 |
8.754.247 |
Tabella 5: Ministero della giustizia |
|||||||
1 |
Giustizia |
||||||
1.1 |
Amministrazione penitenziaria |
4.630.853 |
-18.974.886 |
-14.344.033 |
6.759.136 |
-18.974.886 |
-12.215.750 |
1.2 |
Giustizia civile e penale |
192.400.000 |
-31.299.008 |
161.100.992 |
231.480.452 |
-31.299.008 |
200.181.444 |
1.3 |
Giustizia minorile |
5.500.000 |