Camera dei deputati - XVI Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento bilancio
Titolo: Rendiconto 2009 Assestamento 2010 A.C. 3593 e A.C. 3594
Riferimenti:
AC N. 3593/XVI     
Serie: Progetti di legge    Numero: 366
Data: 07/07/2010
Descrittori:
BILANCIO DI ASSESTAMENTO   RENDICONTO GENERALE DELLO STATO
Organi della Camera: V-Bilancio, Tesoro e programmazione
Altri riferimenti:
AC N. 3594/XVI     

 

Camera dei deputati

XVI LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Progetti di legge

Rendiconto 2009

Assestamento 2010

A.C. 3593 e A.C. 3594

 

 

 

 

 

 

 

n. 366

 

 

 

7 luglio 2010

 


Servizio responsabile:

Servizio Studi – Dipartimento Bilancio

( 066760-9932 – * st_bilancio@camera.it

 

 

 

 

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File: BI0280.doc

 


 

I N D I C E

 

PARTE I – Rendiconto 2009 (A.C. 3593)

1.    Il Rendiconto generale dello Stato. 3

1.1.Funzioni e disciplina del Rendiconto generale dello Stato. 3

1.2.Il contenuto del disegno di legge di Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2009 (A.C. 3593)4

2.    La relazione della Corte dei Conti sul Rendiconto 2009. 6

3.    I saldi del conto del bilancio. 9

4.    La gestione di competenza. 12

5.    La gestione dei residui17

6.    La gestione di cassa. 21

7.    Il conto generale del patrimonio. 23

7.1.Struttura e funzioni23

7.1.I risultati generali della gestione patrimoniale per l’esercizio finanziario 2009  24

Parte II - Assestamento 2010 (A.C. 3594)

1.    L’assestamento del bilancio dello Stato. 27

1.1.Funzione dell’assestamento del bilancio dello Stato. 27

1.2.La struttura e il contenuto del disegno di legge di assestamento del bilancio per l’esercizio 2010 (A.C. 3594)28

2.    I saldi di competenza del bilancio dello Stato  risultanti dal ddl di assestamento  31

2.1.Le variazioni proposte. 33

3.    I saldi di cassa del bilancio dello Stato  risultanti dal ddl di assestamento  36

3.1.Le variazioni di cassa. 36

4.    L’accertamento dei residui passivi38

Tavole riepilogative. 41

 

 


PARTE I – Rendiconto 2009
(A.C. 3593)


1.Il Rendiconto generale dello Stato

1.1.   Funzioni e disciplina del Rendiconto generale dello Stato

Il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (anno finanziario) adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria.

La disciplina del rendiconto generale dello Stato è dettata dal capo III, Titolo VI della legge di contabilità nazionale n. 196/2009 (articoli 35-38); in particolare, l’articolo 36 stabilisce – sostanzialmente riproponendo la disciplina contabile pregressa - che il rendiconto generale dello Stato è articolato per missioni e programmi ed è costituito da due parti:

1)   il conto del bilancio, che espone l’entità effettiva delle entrate e delle uscite del bilancio dello Stato rispetto alle previsioni approvate dal Parlamento;

2)   il conto del patrimonio, che espone le variazioni intervenute nella consistenza delle attività e passività che costituiscono il patrimonio dello Stato.

L’esposizione dettagliata delle risultanze della gestione è fornita, su appositi stampati, dal conto del bilancio, che risulta costituito dal conto consuntivo dell’entrata e, per la parte di spesa, dal conto consuntivo relativo a ciascun Ministero.

I conti consuntivi relativi all’anno 2009 sono redatti per unità previsionali di base.

Infatti, sebbene la nuova legge di contabilità n. 196/2009 – entrata in vigore il 1 gennaio 2010 - individua nei programmi le nuove unità di voto, il consuntivo 2009 risulta strutturato con riferimento alle unità previsionali di base, in coerenza con la struttura del bilancio di previsione relativo al medesimo anno.

 

Per ciascuna unità previsionale di base vengono esposti i risultati relativi alla gestione dei residui, alla gestione di competenza e alla gestione di cassa.

La gestione di competenza evidenzia l’entità complessiva degli accertamenti di entrata e degli impegni di spesa effettuati nel corso dell’esercizio finanziario.

La gestione di cassa evidenzia, per la parte di entrata, le somme riscosse e versate nella tesoreria dello Stato e, per la parte di spesa, i pagamenti compiuti dalle amministrazioni statali.

Nella gestione dei residui vengono registrate le operazioni di incasso e di pagamento effettuate in relazione ai residui (rispettivamente, attivi e passivi) risultanti dagli esercizi precedenti.

Un apposito allegato tecnico, predisposto per ogni conto consuntivo, espone i risultati disaggregati per i singoli capitoli che sono compresi in ciascuna unità previsionale di base, che costituiscono la voce contabile ai fini della gestione e rendicontazione.

 

In appendice al conto del bilancio, i dati di consuntivo della spesa sono classificati, con riferimento a ciascun Ministero, anche in relazione all’analisi economica (ripartizione delle entrate e delle spese per categorie).

1.2.Il contenuto del disegno di legge di Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2009 (A.C. 3593)

L’articolo 1 del disegno di legge dispone l’approvazione del Rendiconto generale delle amministrazioni dello Stato e dei rendiconti delle amministrazioni e delle aziende autonome secondo le risultanze indicate negli articoli successivi.

I dati sono al lordo delle regolazioni contabili.

Gli articoli 2, 3 e 4 espongono i risultati complessivi relativi alle amministrazioni dello Stato per l’esercizio finanziario 2009, e sono riferiti rispettivamente alle entrate (con accertamenti per 777.514 milioni di euro), alle spese (con impegni per 716.633 milioni di euro) e alla gestione finanziaria di competenza, intesa come differenza tra il totale di tutte le entrate accertate[1] e il totale di tutte le spese impegnate[2], con un avanzo pari a 60.881 milioni di euro (cfr. più diffusamente sul punto il § 4).

L’articolo 5 espone la situazione finanziaria del conto del Tesoro, che evidenzia, al 31 dicembre 2009, un disavanzo di 251.938 milioni di euro.

L’articolo 6 reca l’approvazione dell’allegato, previsto dall’articolo 28, comma 4 della legge n. 196/2009 (ex articolo 9, della legge n. 468/1978),contenente l’elenco dei decreti con i quali sono stati effettuati, nell’esercizio 2009, i prelevamenti dal “Fondo di riserva per le spese impreviste[3].

Il totale dei prelevamenti nel 2009 ammonta a 808,5 milioni di euro.

L'articolo 7 dispone l’approvazione delle eccedenze di impegni e di pagamenti risultate in sede di consuntivo, rispettivamente sul conto della competenza, sul conto dei residui e sul conto della cassa.

Le eccedenze di maggiore consistenza sono relative al:

-          Ministero dell’Interno, UPB 6.2.1 , “Funzionamento”, 29,3 milioni di euro in conto competenza e 19 milioni in conto cassa;

-          Ministero per i beni e le attività culturali, UPB 1.6.1, “Funzionamento”, eccedenza pari a 18,6 milioni in conto competenza;

-          Ministero della Giustizia, UPB 1.2.2, “Interventi” , eccedenza pari a 16,96 milioni di euro in conto competenza;

-          Ministero dell’Interno, UPB 3.3.3, “Oneri comuni”, eccedenza di 15,85 milioni di euro in conto competenza;

L’articolo 8 espone la situazione, al 31 dicembre 2009, del patrimonio dello Stato (conto generale del patrimonio), da cui risultano attività per un totale di785.828 milioni di euro epassività per un totale di 2.212 milioni di euro.

Gli articoli da 9 a 18 espongono i dati relativi ai conti consuntivi delle aziende e amministrazioni autonome.


2.La relazione della Corte dei Conti sul Rendiconto 2009

Nella Relazione sul Rendiconto generale dello Stato per il 2009 trasmessa al Parlamento dalla Corte dei conti, si evidenzia come la situazione delle finanze pubbliche ha subìto nel 2009 un sensibile deterioramento, con una continua revisione delle stime nel corso dell’anno in termini peggiorativi, a causa dell’aggravarsi della crisi economica internazionale, dei saldi programmatici.

La Corte sottolinea, peraltro, come il Governo abbia adottato la scelta, pur in presenza di una tra le più gravi recessioni economiche, di non incrementare il disavanzo di bilancio, già fortemente aumentato a causa delle condizioni cicliche sfavorevoli. Tale decisione è legata anche all’esigenza di contenere l’incremento del debito pubblico nazionale.

Anche in considerazione della sfavorevole congiuntura senza precedenti, la strategia di bilancio per l’anno 2009, adottata contestualmente al DPEF 2009-2013 è stata caratterizzata da aspetti notevolmente innovativi rispetto al passato. La manovra di bilancio per gli anni 2009-2011 è stata infatti programmata su base triennale già nell’estate del 2008, mediante il D. L. 112/2008 (convertito nella legge n. 133/2008) con l’obiettivo fondamentale di correzione e stabilizzazione dei conti pubblici, nel presupposto di garantire la completa convergenza del profilo programmatico e di quello attuativo.

La manovra di bilancio è stata articolata in due fasi: la prima dedicata alla “messa in sicurezza” dei conti pubblici, la seconda al sostegno delle imprese e delle famiglie. L’analisi dei provvedimenti varati dal Governo per sostenere l’economia mette in luce che l’Italia non ha attuato una politica fiscale espansiva.

Nel 2009 il prodotto lordo ha fatto registrare una flessionedel 5 per cento, spiegata, in gran parte, dal calo delle esportazioni che hanno risentito, tra l’altro, della crisi del commercio mondiale e della minore competitività dei prodotti nazionali determinata dai minori prezzi dei manufatti esteri.

Per quanto concerne i saldi di bilancio, la Corte sottolinea come gli indici relativi all’esercizio 2009 non hanno raggiunto l’obiettivo di una progressiva riduzione del debito pubblico e un miglioramento dei conti pubblici.

Rispetto al 2008, il saldo dell’indebitamento netto risulta in aumento di 2,6 punti, attestandosi al 5,3 per cento del PIL. Tale incremento è riferibile, da un lato, alla contrazione delle entrate e, dall’altro, al significativo aumento della spesa, quest’ultimo soprattutto per effetto degli stabilizzatori automatici dei redditi.

L’avanzo primario è sceso a -0,6 per cento del PIL, riducendosi di 3,1 punti rispetto al 2008.

Il rapporto debito/Pil ha subìto un incremento di quasi 10 punti rispetto all’anno precedente, arrivando ad un livello di 1.760,8 miliardi di euro, il 115,8 per cento.

A fronte di tale situazione, la Corte sottolinea che appare evidente, tenuto conto in particolare del fattore di rigidità rappresentato dal debito pubblico, la particolare difficoltà di una manovra che intenda assicurare l’equilibrio fra esigenze di sostegno del ciclo economico e il mantenimento della sostenibilità futura dei saldi di finanza pubblica.

Il problema essenziale, rileva la Corte, appare quindi essere il contenimento della spesa pubblica e l’individuazione dei settori in cui operare. Vengono al riguardo confermate le valutazioni esposte nella precedente relazione con un aggiornamento dei dati relativi ai risultati conseguiti nel 2009 nella lotta all’evasione ed elusione fiscale, delle entrate per alienazione dei beni del patrimonio pubblico e da una riforma più incisiva della spesa pensionistica.

La Corte lamenta in particolare una scarsa leggibilità dei conti statali a causa di un imponente accumulo di residui attivi e passivi, che si approssimano, rispettivamente a 195 miliardi e a 97 miliardi di euro. Ciò determina tra l’altro anomalie che precludono la possibilità di effettuare una corretta programmazione dei flussi finanziari e eventuali problemi per l’effettivo passaggio al bilancio di cassa previsto dalla nuova legge di contabilità[4].

Con riferimento al segmento della finanza decentrata, la Corte sottolinea che, a fronte del dato sostanzialmente positivo della stabilizzazione dell’indebitamento complessivo degli enti regionali[5] e locali[6], per effetto delle norme del patto di stabilità che limitano la formazione di nuovo debito, si rileva un cattivo andamento della spesa corrente, che riguarda essenzialmente i piccoli comuni, una gestione irregolare dei residui attivi e una situazione critica di cassa, aggravata in molti casi dall’utilizzo di debiti fuori bilancio.

Insieme a tali fattori negativi, la Corte sottolinea il problema dell’eccessiva parcellizzazione della struttura amministrativa degli enti territoriali che non permette un pieno controllo dei trasferimenti che, per quanto riguarda gli enti locali, oscillano annualmente tra i 15 e i 20 miliardi di euro.

La spesa sanitaria risulta in netto rallentamento nel 2009, con una crescita dell’1,9 per cento, contro il 3,5 per cento in media nel biennio precedente. La forte flessione del PIL, tuttavia, ha determinato un incremento dell’incidenza di tale tipologia di spesa sul prodotto al 7,3 per cento, dal 6,9 per cento nel 2008.

 

 

 

 

 

Il giudizio di parificazione della Corte dei conti sul
Rendiconto finanziario per il 200
9

 

Il Rendiconto generale dello Stato, predisposto dal Ministro dell’economia e delle finanze entro il mese di giugno dell'esercizio successivo a quello di riferimento, è trasmesso alla Corte dei conti per il giudizio di parificazione (art. 37 della legge n. 196/2009). Successivamente, il Rendiconto viene presentato al Parlamento attraverso apposito disegno di legge (art. 38), unitamente al giudizio della Corte ed alla relazione da questa predisposta.

Oggetto del giudizio di parificazione da parte della Corte dei conti è la verifica di conformità dei dati sulla gestione finanziaria contenuti nel rendiconto con le scritture contabili in possesso della Corte. La Corte verifica inoltre la conformità dei dati sulle entrate e sulle spese agli stanziamenti contenuti nel bilancio di previsione. Qualora si registrino eccedenze di spesa, la Corte formulerà giudizio di parificazione con riserva di sanatoria delle stesse in sede di legge di approvazione del rendiconto.

La Corte dei conti, a Sezioni riunite, con decisione del 24 giugno 2010, ha disposto la parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2009.

La Corte ha dichiarato regolare il conto del bilancio e i conti allegati per l’esercizio 2009.

Sono stati peraltro esclusi – come già avvenuto negli anni precedenti – dal giudizio di regolarità alcune voci del conto dell’entrata e di quello della spesa, per le quali si rinvia alle pagine XVII e seguenti del Rendiconto:

La Corte dei conti ha dichiarato altresì la regolarità del conto del patrimonio per l’esercizio 2009 e dei conti delle Amministrazioni ed Aziende autonome ad esso allegati, ad eccezione delle poste e degli allegati riportati nell’allegato P. Tale allegato riporta le poste, divise per Ministero, ritenute irregolari per taluni motivi quali, tra l’altro, la mancanza o incompletezza della documentazione giustificativa, per insussistenza dei requisiti di esigibilità dei crediti ovvero per mancata dimostrazione dei punti di concordanza tra gestione di tesoreria e conto del bilancio.

La Corte rileva, inoltre, la mancata corrispondenza tra l’importo dei residui attivi finali riportati nel rendiconto ed il corrisponde importo ricavato sottraendo dai residui iniziali i versamenti in conto residui dell’anno e aggiungendovi i residui di competenza. La Corte, oltre a richiamare l’urgenza della correzione dei predetti dati, invita a chiarire le ragioni delle incongruenze relative ai riaccertamenti e alle insussistenze riportate, rispettivamente, agli allegati D1, D2, E1 e E2.

Infine, la Corte afferma la necessità che le amministrazioni interessate diano conto dello scostamento peggiorativo dei risultati dell’entrata, rispetto a quelli previsti dalla legge di bilancio per il 2009, con riferimento ai capitoli indicati negli allegati C1 e C2 (rispettivamente minori entrate di competenza e di cassa).


3.I saldi del conto del bilancio

Nelle tavole seguenti sono esposti i saldi del bilancio dello Stato registrati a consuntivo nel 2009, sia in termini di competenza che di cassa, posti a confronto con le previsioni iniziali di bilancio e con quelle definitive, nonché con i saldi relativi all’esercizio precedente.

I saldi di competenza

(dati in milioni di euro)

 

2008

2009

Differenza 2009/2008

 

Consuntivo

Previsioni iniziali

Previsioni definitive

Consuntivo

Saldo netto da finanziare

-37.991

-39.860

-78.045

-32.696

5.295

Risparmio pubblico

22.880

9.378

-20.255

23.588

708

Saldo primario

41.876

xxxxx

995

40.543

-1.333

Ricorso al mercato

-222.798

-255.105

-294.005

-208.837

13.961

N.B.:  Dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.

 

Il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato per il 2009, in termini di competenza, al lordo delle regolazioni debitorie e contabili, risulta pari a 32.696 milioni di euro, con un miglioramento di 5.293 milioni di euro rispetto al saldo registratosi nel 2008.

Il risultato risulta inoltre migliore sia delle previsioni iniziali (-39.860 milioni) che delle previsioni definitive, secondo le quali il saldo netto da finanziare era previsto attestarsi nel 2009 a 78.045 milioni.

 

Al netto delle regolazioni contabili e debitorie, pari a 5.756 milioni di euro, il saldo netto da finanziare nel 2009 assume un valore pari a 26.938 milioni di euro, migliore di quello registrato nel 2008 (pari a 30.507 milioni di euro).

Il valore del saldo netto da finanziare, come determinato dai risultati di gestione, rientra pertanto nel limite massimo di 36.600 milioni di euro fissato dalla legge finanziaria per il 2009 (legge n. 203/2008), al netto delle regolazioni debitorie (pari a 7.070 milioni di euro).

 

Anche il saldo corrente (risparmio pubblico) nel 2009 evidenzia un leggero miglioramento rispetto all’anno precedente, risultando pari a 23.588 milioni di euro (+708 milioni di euro). Il risultato risulta migliore rispetto sia alle previsioni iniziali che a quelle definitive, in base alle quali il risparmio pubblico avrebbe dovuto attestarsi su valori negativi (-20.255 milioni).

La Relazione illustrativa sottolinea come il valore positivo assunto dal risparmio pubblico evidenzi la connotazione qualitativa del risanamento finanziario.

Il ricorso al mercato, che si è attestato a 208.837 milioni di euro, evidenzia un miglioramento di circa 14 miliardi di euro rispetto al 2008. Tale saldo si è attestato nel 2009 su valori decisamente più bassi rispetto alle previsioni iniziali e a quelle definitive.

Anche il valore del ricorso al mercato nei risultati di gestione risulta pertanto inferiore al limite massimo, pari a 260.000 milioni di euro, fissato dalla legge finanziaria per il 2009 (legge n. 203/2008).

 

I saldi di cassa

(dati in milioni di euro)

 

2008

2009

Differenza 2009/2008

 

Consuntivo

Previsioni iniziali

Previsioni definitive

Consuntivo

Saldo netto da finanziare

-68.657

-86.122

-131.829

-67.045

1.612

Risparmio pubblico

-9.856

-33.768

-61.502

15.984

-6.128

Saldo primario

11.338

xxxx

-52.743

6.134

-5.204

Ricorso al mercato

-256.510

-301.372

-348.421

-243.148

13.362

N.B.:  Dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili.

 

Anche in termini di cassa, i saldi del bilancio dello Stato nel 2009 risultano migliori rispetto ai risultati dell’esercizio 2008.

Il saldo netto da finanziare è risultato pari a 67.045 milioni, con un miglioramento di circa 1.600 milioni di euro rispetto al risultato raggiunto l’anno precedente (68.657 milioni di euro).

Al netto delle regolazioni debitorie e contabili, pari a 5.882 milioni, il saldo netto da finanziare è risultato pari a 61.163 milioni. Rispetto all’anno precedente, in cui si evidenziava un saldo netto da finanziare in termini di cassa pari a 58.499 milioni, si registra tuttavia un peggioramento di 2.664 milioni di euro.

 

Il risparmio pubblico si attesta ad un valore positivo di 15.984 milioni, segnando un miglioramento di oltre 6 miliardi rispetto al 2008.

Viceversa, l’avanzo primario, che si attesta a 6.134 milioni, risulta inferiore al risultato raggiunto nell’esercizio finanziario precedente (-5.204 milioni).

L’importo del ricorso al mercato, che ammonta a oltre 243 miliardi di euro, evidenzia un miglioramento di quasi 13,4 miliardi rispetto al dato del 2008.

 

Anche per i saldi di cassa, i dati a consuntivo risultano migliori delle previsioni, sia iniziali che definitive.

 

Nella tabella seguente sono riportati, in termini di competenza, al lordo delle regolazioni debitorie e contabili, i dati a raffronto tra i valori del saldo netto da finanziare e del ricorso al mercato finanziario fissati dalla legge finanziaria ed i risultati di consuntivo registrati in ciascuno degli anni del periodo 1995-2009 (dati in milioni di euro, competenza).

 


Saldo netto da finanziare

Ricorso al mercato finanziario

 

L. finanziaria

Consuntivo

Differenza

L. finanziaria

Consuntivo

Differenza

1995

86.803

73.273

-13.530

192.406

170.424

-21.982

1996

82.788

64.770

-18.018

190.159

162.656

-27.504

1997

55.909

21.725

-34.183

190.418

134.258

-56.160

1998

60.222

43.547

-16.675

221.973

214.184

-7.789

1999

63.618

29.814

-33.805

199.869

206.604

+6.735

2000

58.336

16.312

-42.024

181.173

181.735

+558

2001

55.958

32.775

-23.183

235.091

219.059

-16.032

2002

47.806

43.941

-3.865

224.636

234.733

+10.097

2003

53.960

32.122

-21.838

283.000

262.916

-20.084

2004

61.996

21.156

-40.840

267.000

214.084

-52.916

2005

57.494

35.209

-22.285

245.000

203.523

-41.447

2006

48.077

12.949

-35.128

246.000

150.671

-95.329

2007

41.520

9.325

-32.195

240.500

154.874

-85.626

2008

41.905

37.991

-3.914

245.000

222.798

-22.202

2009

40.670

32.696

-7.974

260.000

208.837

-51.163

N.B.:     I dati sono al lordo delle regolazioni debitorie. I dati di consuntivo sono riferiti alla gestione (differenza tra accertamenti di entrata e impegni di spesa).

 

Il raffronto fra il valore del livello massimo del saldo netto da finanziare contenuto nella legge finanziaria ed il valore corrispondente risultante dal consuntivo, evidenzia come, a partire dal 1995, i valori di consuntivo si siano costantemente mantenuti inferiori ai “tetti” stabiliti con la legge finanziaria.

Anche per il ricorso al mercato, i valori registrati a consuntivo si sono in genere mantenuti nei limiti stabiliti dalla legge finanziaria, fatta eccezione per il biennio 1999-2000 e per l’anno 2001, in cui si è invece registrata una eccedenza rispetto al limite posto nella legge finanziaria.


4.La gestione di competenza

L’analisi della gestione di competenza relativa all’esercizio finanziario 2009 fa riferimento, per la parte “Entrate”, agli accertamenti, e, per la parte “Spese”, agli impegni.

I dati sono posti a raffronto, nella tavola che segue, con le previsioni iniziali(A), come risultanti dal bilancio di previsione per il 2009, e con le previsioni definitive (B), nonché con i risultati relativi all’esercizio finanziario precedente.

(dati in milioni di euro)

 

2008

2009

Differenza
2009/2008

Variazioni %
2009/2008

 

Consuntivo

Previsioni iniziali
(A)

Previsioni definitive
(B)

Consuntivo

(C)

Differenza
(*)
(C-B)

ENTRATE

Entrate tributarie

446.165

467.173

441.152

439.017

-2.136

-7.148

-1,60

Entrate extratributarie

49.400

28.964

36.174

66.150

29.975

16.750

33,91

Totale entrate correnti

495.565

496.138

477.327

505.166

27.839

9.601

1,94

Alienaz., ammort., riscoss.

2.182

1.350

2.916

2.630

-286

448

20,53

Entrate finali

497.746

497.488

480.243

507.796

27.553

10.050

2,02

Accensione prestiti

222.489

255.105

296.073

269.718

-26.355

47.229

21,23

Entrate complessive

720.236

752.593

776.316

777.514

1.198

57.278

7,95

SPESE

Spese correnti

472.685

486.759

497.582

481.578

-16.004

8.893

1,88

Spese conto capitale

63.052

50.589

60.706

58.913

-1.793

-4.139

-6,56

Spese finali

535.737

537.348

558.288

540.491

-17.796

4.755

0,88

Rimborso prestiti

184.808

215.245

215.960

176.141

-39.819

-8.667

-4,69

Spese complessive

720.544

752.593

774.248

716.633

-57.615

-3.911

-0,54

 

Saldo netto da finanziare

-37.991

-39.860

-78.045

-32.696

45.349

5.295

 

Risparmio pubblico

22.880

9.378

-20.255

23.588

43.843

708

 

Saldo primario

41.876

-1.526

995

40.543

39.548

-1.333

 

Ricorso al mercato

-222.798

-255.105

-294.005

-208.837

85.168

13.961

 

(*)     Maggiori o minori entrate - economie o maggiori spese.

N.B.:  Dati al lordo delle regolazioni debitorie.

 

L’entità complessiva degli accertamenti di entrata(comprensivi delle entrate per accensione di prestiti) è risultata, nel 2009,pari a 777.514 milioni di euro, con una evoluzione positivarispetto al 2008(+57.278 milioni,+7,95%).

Gli impegni complessivi di spesa ammontano nel 2009 (incluse le spese per rimborso prestiti) a 716.633 milioni.Rispetto ai risultati dell’anno precedente, la gestione presenta una complessiva diminuzione degli impegni di spesa di oltre 57 miliardi di euro (- 0,54%).

 

In termini di competenza, il saldo netto da finanziare, pari a - 32.696 milioni di euro, risulta pertanto in miglioramento rispetto all’anno presedente. Esso risulta dalla differenza tra un ammontare complessivo di entrate finali di507.796milioni di euro e un ammontare complessivo della spesa finali di 540.491 milioni di euro.

 

Le spese finali nel 2009 evidenziano, rispetto all’anno precedente, un lievissimo aumento di 4.755 milioni di euro(+0,88%), dovuto all’aumento di impegni di spesa di conto corrente (+ 8.893 milioni). Gli impegni di conto capitale sono invece diminuiti (- 4.139 milioni).

Il dato di consuntivo degli impegni relativi alle spese finali si è dimostrato di poco superiore rispetto alle previsioni iniziali, e inferiore rispetto alle definitive.

Analisi delle entrate finali

Rispetto al consuntivo 2008, le entrate finali (tutte le entrate del bilancio dello Stato, tranne quelle derivanti dall’accensione di prestiti) hanno registrato, rispetto al 2008,un incremento di 10.050 milioni di euro.

Tale incremento è riconducibile all’aumento delle entrate extra-tributarie rispetto al 2008 (+16.750 milioni, pari al +33,9%).

Le entrate extratributarie registrano un’evoluzione positiva sia rispetto alle previsioni iniziali (+37.186 milioni), sia rispetto alle previsioni definitive (+29.975 milioni).

 

Gli accertamenti di entrate tributarie hanno invece registrato, rispetto al 2008, un lieve decremento (-1,6%).

Più in particolare, su un valore di accertamenti di entrate pari a 507.796 milioni di euro, gli accertamenti relativi aentrate tributariehanno evidenziato una riduzione di 7.148 di euro rispetto al 2008.

Dal confronto tra i risultati e le previsioni, si rileva che le entrate tributarie accertate sono risultate inferiori sia rispetto alle previsioni iniziali (-28.165 milioni) che di quelle previsioni definitive (-2.136 milioni), evidenziando pertanto un andamento di gran lunga inferiore alle attese.

Nell’ambito delle entrate tributarie, in particolare, registrano variazioni in diminuzione rispetto al 2008 le imposte sul patrimonio e sul reddito (-1,3%, raggiungendo accertamenti pari a 239.082 milioni di euro) e le tasse e imposte sugli affari, che hanno fatto registrare accertamenti pari a 148.279 milioni di euro, con una riduzione del 4,2% rispetto al 2008.

Al contrario, le imposte sulla produzione, sui consumi e dogane, che si sono attestate a 28.430 milioni di euro, hanno subito un incremento del 4,7% rispetto al 2008.

Infine, gli accertamenti relativi alla categoria del lotto, lotterie ed altre attività, pari a 12.217 milioni, risultano superiori del 5,7 per cento rispetto all’anno precedente.

Analisi delle spese finali

La gestione 2009 ha dato luogo ad impegni di spesa relativi ad operazioni finali (tutte le spese del bilancio dello Stato tranne quelle relative al rimborso di prestiti giunti in scadenza nell’esercizio di riferimento) per 540.491 milioni di euro, con un andamento in lievissimo aumento di circa lo 0,88% (+4.755 milioni di euro rispetto al 2008).

Rispetto alle previsioni definitive, gli impegni finali denotano invece una diminuzione di 17.796 milioni di euro.

 

Gli impegni relativi ad operazioni finali sono riconducibili per 481.578 milionidi euro a spese correnti, che risultano incrementate rispetto al 2008 di 8.893milioni di euro,e per 58.913 milioni a spese in conto capitale,che presentano, invece, rispetto al 2008 una riduzione di -4.139 milioni.

Per ciò che attiene alla spesa corrente, registrano un aumento gli impegni di spesa relativi alle seguenti voci: i trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche, che sono stati pari a 216.568 (+7.636 milioni di euro) e i trasferimenti a famiglie ed istituzioni sociali private, che si sono attestati a 9.770 milioni di euro (+5.187 milioni rispetto al 2008).

Hanno altresì registrato un aumento le poste correttive e compensative sono state pari a 52.863 milioni di euro (+3.773); i consumi intermedi, pari a 13.107 milioni (+1.766 milioni); le altre uscite correnti, che sono state pari a 2.429 milioni di euro (+1.580 milioni).

Hanno invece fatto registrare una diminuzione:

§      le spese per interessi passivi e redditi da capitale risultate pari a 73.239 milioni nel 2009(-6.628 milioni):

§      i trasferimenti correnti a imprese, risultati pari a 4.423 (-734 milioni):

§      i redditi da lavoro dipendente (con un totale di 89.664 milioni nel 2009, -700 milioni di euro rispetto al 2008).

 

Tra le spese in conto capitale evidenziano un lieve aumento rispetto all’esercizio 2008 i contributi agli investimenti ad imprese, che si sono attestati a 14.007 milioni di euro (+3.531 milioni) e i contributi agli investimenti a estero (+453 milioni di euro).

Diminuiscono invece tutte le altre voci. In particolare, gli impegni relativi alla categoria acquisizioni di attività finanziarie (-5.102 milioni) e quelli per contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche (-2.953 milioni).

 

Le spese per rimborso prestiti ed entrate da accensione di prestiti

Per quanto concerne la spesa per rimborso prestiti, i relativi impegni, pari a 176.141 milioni di euro, hanno registrato una diminuzione rispetto al dato del 2008 di 8.667 milioni di euro (il rimborso prestiti nel 2008 era stato pari a 184.808 milioni di euro).

Gli accertamenti di entrata derivanti da accensioni di prestiti, infine,sono stati pari a269.718 milioni di euro, con un aumento di 47.229 milioni di euro rispetto all’esercizio 2008, nel quale tali accertamenti erano stati pari a 222.489 milioni di euro.

4.1.   Spese finali per missioni

Si evidenziano qui le missioni che hanno maggiormente inciso sulla gestione di competenza del bilancio dello Stato. I risultati del 2009 sono posti a raffronto con quelli relativi al 2008.

 

Analisi delle spese finali per le principali missioni
(Dati di competenza – milioni di euro)

 

Principali Missioni

2008

% incidenza su totale

2009

% incidenza su totale

Var.% ‘08’09/

Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali

122.217

26,77

112.359

24,02

-0,08

L'Italia in Europa e nel mondo

27.137

5,94

25.809

5,52

-0,05

Difesa e sicurezza del territorio

22.661

4,96

22.837

4,88

0,01

Giustizia

7.345

1,61

8.133

1,74

0,11

Ordine pubblico e sicurezza

9.990

2,19

11.775

2,52

0,18

Diritto alla mobilità

12.218

2,68

11.892

2,54

-0,03

Istruzione scolastica

46.943

10,28

45.177

9,66

-0,04

Istruzione universitaria

8.614

1,89

8.886

1,90

0,03

Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

23.090

5,06

26.072

5,57

0,13

Politiche previdenziali

67.411

14,76

74.661

15,96

0,11

Politiche economico-finanziarie e di bilancio

62.482

13,68

71.485

15,28

0,14

Altre missioni

46.480

10,18

48.651

10,40

0,05

Totale

456.588

100,00

467.736

100,00

0,02

 

Esaminando la spesa per Missioni 2009, tra le missioni più di rilievo ai fini dell’analisi della gestione di competenza figurano:

§      la missione Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali, la quale risulta aver impegnato il 24,02 per cento delle risorse (rispetto al 27% del 2008);

§      la missione Politiche previdenziali che si è attestata al 15,96 per cento (rispetto 14,76% del precedente esercizio);

§      la missione Politiche economiche-finanziarie e di bilancio che ha assorbito il 15,28 per cento degli impegni (nel 2008, la stessa missione si è attestata al 13,68 per cento);

§      la missione Istruzione scolastica che si è attestata al 9,66 per cento (lo scorso la essa ha pesato per il 10,5%).

 

 

Incidenza delle principali missioni – anno 2009

(valori in %)

 


5.La gestione dei residui

5.1.   Disciplina dei residui

Nel corso dell’esercizio, alla gestione di competenza si affianca la gestione dei residui. Si definiscono residui attivi le entrate accertate, ma rimaste da versare e da riscuotere; residui passivi le spese impegnate, ma rimaste da pagare.

Tra i residui occorre altresì distinguere quelli provenienti dagli esercizi precedenti e quelli formatisi nel corso dell’esercizio considerato (residui di nuova formazione).

Si distinguono, inoltre, i residui c.d. “propri” (vale a dire somme impegnate e non pagate nell’esercizio di competenza), dai residui c.d. “impropri”, detti anche “di stanziamento”, relativi a somme stanziate ma non impegnate nell’esercizio di competenza.

In base alla normativa vigente, i residui “propri” relativi alle spese correnti sono mantenuti in bilancio per i due esercizi successivi a quello nel quale le somme corrispondenti sono state inizialmente stanziate, mentre le somme stanziate e non impegnate nell’esercizio di competenza (residui di stanziamento di parte corrente) sono registrate in economia.

I residui propri in conto capitale, sono mantenuti in bilancio per 3 anni successivi all’esercizio in cui è stato iscritto il corrispondente stanziamento.

Inoltre, la legge finanziaria per il 2008 (art. 3, comma 37-39, legge n. 244/2007[7]),con riferimento ai residui passivi propri in conto capitale,prevede che con cadenza triennale, a partire dal 2008, debba essere effettuata l'analisi e la valutazione delle somme riferibili ad impegni registrati dalle amministrazioni in base ad atti formali, al fine di verificare la permanenza dei presupposti per il loro mantenimento in bilancio.

Per gli stanziamenti relativi a spese in conto capitale, in generale, è autorizzata la conservazione in bilancio anche se, entro la fine dell’esercizio finanziario, tali spese non sono state impegnate (residui di stanziamento).

Il periodo di conservazione dei residui di stanziamento è limitato ad un solo anno, dopo l’esercizio di iscrizione in bilancio, quali disponibilità di conto capitale non impegnate alla chiusura dell’esercizio. Per gli stanziamenti iscritti in bilancio in forza di disposizioni legislative che siano entrate in vigore nell'ultimo quadrimestre dell'esercizio finanziario, il periodo di conservazione è protratto di un ulteriore anno.

5.2.   Entità complessiva dei residui al termine dell’esercizio 2009

Al 31 dicembre 2009, il conto dei residui presenta residui attivi per un valore complessivo di 194.550 milioni di euro (di cui 123.211 attribuibili a residui pregressi e 71.339 a residui di nuova formazione) e residui passivi, al lordo dei residui relativi al rimborso di prestiti, per 96.667 milioni di euro (di cui 32.052 milioni attribuibili a residui pregressi e 64.615 milioni a residui di nuova formazione), con una eccedenza attiva di 97.883 milioni di euro.

(valori in milioni di euro)

 

2008

2009

Var. % totale 2009/2008

Provenienti da esercizi precedenti

Di nuova formazione

Totale

Provenienti da esercizi precedenti

Di nuova formazione

Totale

Residui attivi

104.078

59.774

163.852

123.211

71.339

194.550

18,7

Residui passivi

33.354

56.686

90.040

32.052

64.615

96.667

7,4

Dal confronto tra lo stato dei residui al termine dell’esercizio 2009 e quello al termine dell’esercizio precedente si rileva che sia i residui attivi che quelli passivi hanno fatto registrare un incremento, rispettivamente, del 18,7% e del 7,4%.

 

Per quanto concerne i residui attivi, l’incremento è relativo sia ai residui pregressi (+19.137 milioni) che a quelli di nuova formazione (+11.565 milioni)

Per i residui passivi, invece, si registra un aumento di quelli di nuova formazione (+7.929 milioni, circa il 14% in più) e una lieve riduzione dei residui provenienti dagli esercizi precedenti (-1.302 milioni), che denota un processo di smaltimento dei residui pregressi di appena il 4%.

In base a quanto indicato nella relazione illustrativa del disegno di legge di rendiconto, i residui passivi rimangono su livelli considerevoli anche nel 2009. Sull’aumento complessivo dei residui passivi di nuova formazione incidono varie cause di natura legislativa e amministrativo-contabile, alcune delle quali relative al perfezionamento in legge delle varie iniziative di spesa.

 

Per quanto concerne i residui passivi, la tabella seguente mette a raffronto l’andamento dei residui di parte corrente, di conto capitale e relativi a rimborso prestiti registrati alla conclusione degli esercizi 2008 e 2009, indicando distintamente i residui provenienti dagli esercizi precedenti ed i residui di nuova formazione.

(valori in milioni di euro)

 

Residui passivi 2008

Residui passivi 2009

Var.% totale 2009/2008

Pregressi

Nuova formazione

TOTALE

Pregressi

Nuova formazione

TOTALE

Spese correnti

10.902

31.992

42.894

13.162

36.897

50.059

16,7

Spese c/capitale

22.390

24.053

46.443

18.817

27.049

45.866

-1,2

Spese finali

33.292

56.045

89.337

31.980

63.946

95.926

7,4

Rimborso prestiti

62

641

703

72

669

741

5,4

Spese complessive

33.354

56.686

90.040

32.052

64.615

96.667

7,4

 

I residui passivi relativi a spese finali, vale a dire al netto dei residui relativi al rimborso di prestiti, ammontano a 95.926 milioni di euro (di cui 31.980 attribuibili a residui pregressi e 63.946 a residui di nuova formazione).

Rispetto al 2008, si evidenzia l’aumento dei residui passivi per spese finali è del 7,4%, imputabile all’aumento dei residui passivi correnti, sia pregressi che di nuova formazione, del 16,7%.

I residui passivi relativi a spese in c/capitale, invece, denotano una leggera diminuzione, dovuta, in particolare, alla riduzione di quelli provenienti da esercizi precedenti. Anche per le spese in conto capitale, i residui di nuova formazione aumentano nel 2009 rispetto all’anno precedente di circa 3 miliardi.

 

Nelle tavole seguenti viene riportata una serie storica della consistenza dei residui attivi e passivi distinti per titoli della entrata e della spesa, al lordo delle regolazioni debitorie.

Residui attivi

(consistenza - valori in milioni di euro)

 

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

Entrate tributarie

74.374

68.324

77.961

64.229

79.343

72.831

72.230

76.573

86.262

Entrate extratribut.

52.208

49.065

60.556

52.594

71.870

71.570

71.590

87.193

108.182

Entrate correnti

126.582

117.389

138.516

116.823

151.213

134.401

143.820

163.767

194.444

Alienaz. e ammort.

141

28

34

33

34

48

59

85

107

Entrate finali

126.723

117.417

138.551

116.856

151.247

134.449

143.879

163.852

194.550

residui passivi

(consistenza - valori in milioni di euro – percentuale su impegni d’esercizio)

 

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

Spese correnti

63.544

55.183

43.099

39.497

42.049

39.785

38.026

42.894

50.059

Spese c/capitale

67.697

74.609

71.460

72.531

73.755

72.284

50.573

46.443

45.866

Spese finali

131.241

129.792

114.559

112.028

115.804

112.069

88.609

89.337

95.926

Rimborso prestiti

3.938

2.682

364

9.266

3.334

8.805

3.749

703

741

Spese complessive

135.179

132.475

114.923

121.294

119.138

120.875

92.356

90.040

96.667

Per i residui attivi, la serie storia evidenzia un andamento altalenante. Nel 2005, in particolare, il livello dei residui attivi si è incrementato, attestandosi ad un livello superiore rispetto ai risultati del precedente decennio, per poi tornare a scendere nel 2006. Nell’ultimo triennio si evidenzia, invece, una ripresa del processo di formazione dei residui attivi, fino all’importo di circa 195 miliardi nel 2009.

Per i residui passivi, la serie storica evidenzia un lento processo di riduzione della consistenza complessiva. Nel 2009, tuttavia, si registra nuovamente un incremento rispetto all’anno precedente.


6.La gestione di cassa

La gestione di competenza e la gestione dei residui concorrono a determinare i risultati della gestione di cassa, che è rappresentata, per la parte di entrata, dagli incassi e, per la parte di spesa, dai pagamenti.

Nella tavola seguente i dati relativi ad incassi e pagamenti (C) sono messi a confronto con le previsioni iniziali di bilancio (A) e con quelle definitive (B), nonché con i risultati di cassa del rendiconto relativo all’esercizio 2008.

(dati in milioni di euro)

 

2008

2009


Differenza 2009/2008


 % var. 2009/2008

 

Consuntivo

Previsioni iniziali
(A)

Previsioni definitive
(B)

Consuntivo

(C)

Differenza

(C-B)

      ENTRATE

Entrate tributarie

422.639

447.551

420.024

414.010

-6.014

-8.629

-2,0

Entrate extratributarie

30.569

22.366

29.629

39.583

9.954

9.014

29,5

Totale entrate correnti

453.208

469.918

449.653

453.593

3.940

385

0,1

Alienaz., ammort., riscoss.

2.155

1.350

2.866

2.609

-257

454

21,1

Entrate finali

455.363

471.268

452.519

456.202

3.683

839

0,2

Accensione prestiti

222.489

301.372

353.111

269.718

-83.393

47.229

21,2

Entrate complessive

677.853

772.640

805.630

725.920

-79.710

48.067

7,1

      SPESE

Spese correnti

463.065

503.686

511.155

469.577

-41.578

6.512

1,4

Spese conto capitale

60.957

53.704

73.193

53.670

-19.523

-7.287

-12,0

Spese finali

524.022

557.390

584.348

523.247

-61.101

-774

-0,1

Rimborso prestiti

187.853

215.250

216.592

176.103

-40.489

-11.750

-6,3

Spese complessive

711.874

772.640

800.940

699.350

-101.590

-12.524

-1,8

 

Saldo netto da finanziare

-68.658

-86.122

-131.829

-67.045

64.784

1.613

 

Risparmio pubblico

-9.856

-33.768

-61.502

-15.984

45.518

-6.128

 

Saldo primario

11.338

0

4.690

26.570

21.880

15.232

 

Ricorso al mercato

-256.510

-301.372

-348.422

-243.148

105.274

13.362

 

N.B.:     Dati al lordo delle regolazioni debitorie.

 

Dall’analisi della gestione di cassa, risultano incassi complessivi per 725.920 milioni (con un aumento di oltre il 7% rispetto agli incassi dell’esercizio precedente), di cui456.202 milioni derivanti da operazioni finali e 269.718 milioni da operazioni di indebitamento patrimoniale. In rapporto al PIL, l’incidenza degli incassi complessivi è pari 47,8 per cento.

Per quanto concerne gli incassi finali nel 2009:

-          le entrate tributarie, pari a 414.010 milioni, hanno registrato unadiminuzione di 8.629 milioni di euro rispetto al 2008 (-2,0%);

-          le entrate extratributarie, pari a 39.583 milioni, hanno evidenziato un incremento di 9.014 euro rispetto al 2008 (+29,5%).

Le entrate da accensione prestiti hanno registrato un incremento di 47.229 milioni di euro nel 2009 (+21,2%).

 

Dal lato della spesa, i pagamenti complessivi ammontano a 699.350 milioni, con una riduzione dell’1,8% rispetto ai pagamenti dell’esercizio precedente (-12.524 milioni di euro).

I pagamenti finali pari a 523.247 milioni di euro sono in diminuzione dello 0,1% rispetto al 2008.

L’andamento delle operazioni finali è imputabile:

§      ai pagamenti di parte corrente, che risultano incrementati di 6.512 milioni (da 463.065 nel 2008 a 469.577 milioni di euro), segnando un aumento dell’1,4 rispetto al 2008;

§      ai pagamenti di conto capitale risultano in diminuzione rispetto al 2008, di 7.287 milioni.

Analisi della gestione di cassa

(dati in milioni di euro)

 

Residui

Competenza 2009

Totale

 

Al 1/1/2009

(A)

Incassi o pagamenti

(B)

Previsioni definitive

(C)

Incassi o pagamenti

(D)

Massa acquisibile o spendibile
(E=A+C)

Totale incassi o pagamenti
(F=B+D)

Rapporto
%

(F/E)

Entrate tributarie

76.574

18.228

441.152

395.782

517.726

414.010

80,0

Entrate extratributarie

87.193

1.509

36.174

38.074

123.367

39.583

32,1

Totale entrate correnti

163.767

19.937

477.327

433.856

641.094

453.793

70,8

Alienaz., ammort., riscoss.

85

8

2.916

2.601

3.001

2.609

86,9

Entrate finali

163.852

19.745

480.243

436.457

644.095

456.202

70,8

Accensione prestiti

0

0

296.073

269.718

296.073

269.718

91,1

Entrate complessive

163.852

19.745

776.316

706.175

940.168

725.920

77,2

Spese correnti

42.872

24.896

497.582

444.681

540.454

469.577

86,9

Spese conto capitale

46.465

21.806

60.706

31.846

107.171

53.652

50,1

Spese finali

89.336

46.702

558.288

476.545

647.624

523.247

80,8

Rimborso prestiti

703

631

215.960

175.473

216.663

176.104

81,3

Spese complessive

90.039

47.332

774.248

652.018

864.287

699.350

80,9

N.B.:     Dati al lordo delle regolazioni debitorie.

 

Nella gestione di competenza i pagamenti finali risultano pari a 476.545 milioni di euro; essi rappresentano oltre l’85 per cento delle previsioni definitive (pari a 558.228 milioni di euro) e l’88,1 per cento dell’ammontare complessivo degli impegni di spesa assunti nel 2009 (pari a 540.491 milioni di euro, cfr. la tavola relativa alla gestione di competenza al § 4).

Con riferimento alla gestione dei residui, sono stati effettuati pagamenti finali per 46.702 milioni di euro, a fronte di residui accertati pari a 89.336 milioni di euro (il 52,3%).


7.Il conto generale del patrimonio

7.1.Struttura e funzioni

Il conto generale del patrimonio è il documento contabile che fornisce annualmente la situazione patrimoniale dello Stato, quale risulta alla chiusura dell’esercizio.

Il conto generale del patrimonio comprende:

a)  le attività e le passività finanziarie e patrimoniali con le relative variazioni prodottesi durante l’esercizio di riferimento;

b)  la dimostrazione dei vari punti di concordanza tra la contabilità del bilancio e quella patrimoniale.

 

La Sezione I contiene la classificazione patrimoniale degli elementi attivi e passivi, definiti in modo che possano raccordarsi con il sistema di contabilità nazionale SEC 95. Le attività, in particolare, si distinguono in tre categorie di primo livello:

1)       attività finanziarie (attività economiche comprendenti i mezzi di pagamento, gli strumenti finanziari e le attività economiche aventi natura simile agli strumenti finanziari);

2)       attività non finanziarie prodotte (attività economiche ottenute quale prodotto dei processi di produzione. Esse comprendono beni materiali e immateriali prodotti, beni mobili di valore culturale, biblioteche e archivi);

3)       attività non finanziarie non prodotte (attività economiche non ottenute tramite processi di produzione. Esse comprendono beni materiali quali terreni, giacimenti, risorse biologiche non coltivate).

Dette attività sono distinte in successivi livelli di ordine analitico inferiore.

Per quanto concerne le passività è prevista un’unica voce di primo livello, denominata “passività finanziarie”, comprensiva di mezzi di pagamento, strumenti finanziari e simili.

Anche in questo caso, la voce di primo livello è distinta in ulteriori livelli di maggior dettaglio. Essa comprende tanto i debiti (a breve termine e a medio-lungo termine) quanto le anticipazioni passive.

 

La Sezione II illustra gli elementi di raccordo tra i dati patrimoniali e quelli del bilancio, mostrando l’incidenza dei risultati della gestione di bilancio sulle componenti patrimoniali attive e passive. La struttura della Sezione II tiene conto, in particolare, dell’articolazione del bilancio dello Stato sinora adottata, e cioè l’articolazione per unità previsionali di base e della classificazione delle spese per funzioni-obiettivo corrispondenti, al livello di maggior dettaglio, con le missioni istituzionali perseguite da ciascuna amministrazione.

In tale sezione si determina altresì l’ammontare dell’entrata netta e quello della spesa netta corrispondenti al beneficio o alla perdita apportati dalla gestione di competenza del bilancio al patrimonio.

A ciò si aggiungono la classificazione delle attività e passività per Ministeri, le tabelle, gli altri allegati e appendici al conto generale.

Infine, il conto generale del patrimonio si compone della “nota preliminare”, contenente una serie di tavole analitiche e riassuntive delle attività e passività patrimoniali dello Stato, nonché di alcune rappresentazioni grafiche che ne evidenziano l’evoluzione della sostanza patrimoniale.

7.1.I risultati generali della gestione patrimoniale per l’esercizio finanziario 2009

L’articolo 8 del disegno di legge in esame dispone l’approvazione dei risultati generali della gestione patrimoniale, evidenziati nella successiva tavola.

Risultati generali della gestione patrimoniale 2009

(dati in milioni di euro)

Conti generali

consistenza al
31 dicembre 2008

consistenza al
31 dicembre 2009

differenza

Attività finanziarie

486.384

534.282

47.898

Attività non finanziarie prodotte

128.820

247.445

118.625

Attività non finanziarie non prodotte

3.857

4.101

244

Totale attività

619.062

785.828

166.766

Passività finanziarie

2.123.383

2.211.523

88.140

Totale passività

2.123.383

2.211.523

88.140

Eccedenza passiva

1.504.321

1.425.695

-78.626

 

Il totale delle attività ammonta a 785.828 milioni, di cui:

-          534.282 milioni di attività finanziarie (in aumento di 47.898 milioni rispetto al 2008);

-          247.445 milioni di attività non finanziarie prodotte, che comprendono beni materiali e immateriali prodotti, materie prime e prodotti intermedi, prodotti finiti, oggetti di valore e d’arte (beni mobili di valore culturale, biblioteche e archivi), in aumento di 118.625 milioni rispetto al 2008;

-          4.101 milioni di attività non finanziarie non prodotte, che comprendono i beni materiali non prodotti, ossia terreni, giacimenti e risorse biologiche non coltivate (+244 milioni rispetto al 2008).

 

Il totale delle passività ammonta a 2.211.523 milioni di euro e si riferisce interamente a passività di natura finanziaria. Rispetto alla chiusura dell’esercizio 2008, l’entità delle passività finanziarie ha registrato un incremento di 88.140 milioni di euro.

Dai risultati generali della gestione patrimoniale emerge pertanto una eccedenza passiva di 1.425.695 milioni, con un miglioramento di 78.626 milioni rispetto alla situazione patrimoniale a fine 2009, come determinata da una diminuzione delle attività per 166.766 milioni e da un contestuale aumento delle passività per 88.140 milioni.


 

Parte II - Assestamento 2010
(A.
C. 3594)


1.L’assestamento del bilancio dello Stato

1.1.   Funzione dell’assestamento del bilancio dello Stato

L'istituto dell'assestamento di bilancio è previsto per consentire un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio dello Stato, anche sulla scorta della consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente.

Sotto questo profilo, il disegno di legge di assestamento si connette funzionalmente con il rendiconto del bilancio del bilancio relativo all’esercizio precedente: l’entità dei residui, attivi e passivi, sussistenti all’inizio dell’esercizio finanziario, che al momento dell’elaborazione e approvazione del bilancio di previsione è stimabile solo in misura approssimativa, viene, infatti, definita in assestamento sulla base delle risultanze del rendiconto.

Con il disegno di legge di assestamento le previsioni di bilancio sono adeguate in relazione:

a)       per quanto riguarda le entrate, all’eventuale revisione delle stime del gettito.

Poiché esse sono il frutto di una valutazione di carattere tecnico, eventuali modifiche possono essere determinate dall’evoluzione della base imponibile e dagli effetti derivanti dall’applicazione della normativa vigente;

b)       per quanto riguarda le spese aventi carattere discrezionale, ad esigenze sopravvenute;

c)       per quanto riguarda la determinazione delle autorizzazioni di pagamento (in termini di cassa), alla consistenza dei residui accertati in sede di rendiconto dell’esercizio precedente.

 

La disciplina dell’istituto dell’assestamento del bilancio dello Stato è attualmente contenuta all’articolo 33 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, recante la nuova legge di contabilità e finanza pubblica che ha sostituito, abrogandola, la precedente legge di contabilità (legge n. 468/1978).

Rispetto alla precedente normativa, che limitava le variazioni di spesa al rispetto della legislazione sostanziale vigente (nel senso che non potevano essere modificati, in sede di assestamento, stanziamenti di spesa direttamente determinati da norme vigenti), ai fini della formazione delle previsioni assestate di spesa va considerata la disposizione in materia di flessibilità di bilancio, contenuta al comma 3 dell’articolo 33 della nuova legge di contabilità, il quale prevede la possibilità di effettuare variazioni compensative, in corso d’anno, tra programmi della stessa missione, ivi comprese le spese predeterminate per legge, nel rispetto dei saldi di finanza pubblica, fermo restando il divieto di utilizzare stanziamenti di conto capitale per finanziare spese correnti.

In relazione a tale profilo di flessibilità, va ricordato che, in via sperimentale e limitatamente all’esercizio finanziario 2009, il D.L. 25 giugno 2008, n. 112, all’articolo 60, comma 5, aveva introdotto la possibilità di effettuare, con il disegno di legge di assestamento per l’esercizio 2009, nonché con gli ulteriori provvedimenti di variazione delle previsioni che possono essere presentati al Parlamento entro e non oltre il termine del 31 ottobre (ai sensi dell’art. 17 della ex legge n. 468/1978), rimodulazioni tra i programmi delle dotazioni finanziarie di ciascuna missione di spesa, ivi comprese le spese predeterminate per legge e con la sola eccezione delle spese di natura obbligatoria, in annualità e a pagamento differito. Ai sensi del comma 3 del citato art. 60, le rimodulazioni soggiacevano a taluni limiti, quali il limite del 10% alle rimodulazioni tra spese di funzionamento e spese per interventi e il divieto di dequalificazione della spesa:

La norma prevedeva inoltre che tali rimodulazioni, dopo la presentazione del relativo disegno di legge, potevano essere attuate in via provvisoria con decreto del Ministro dell’economia, da sottoporre al parere da parte delle Commissioni competenti per materia e per i profili di carattere finanziario.

Nel disegno di legge in esame non risultano previste rimodulazioni ai sensi della disciplina testè richiamata.

1.2.La struttura e il contenuto del disegno di legge di assestamento del bilancio per l’esercizio 2010 (A.C. 3594)

Il disegno di legge di assestamento del bilancio per l’esercizio 2010 riflette la struttura del bilancio dello Stato, organizzato in missioni e programmi, adottata a partire dalla legge di bilancio per il 2008[8].

 

L’articolo 1 del disegno di legge di assestamento dispone l’approvazione delle variazioni alle previsioni del bilancio dello Stato per il 2010 (approvato con la legge n. 192/2009), indicate nelle annesse tabelle.

Le tabelle si riferiscono allo stato di previsione dell’entrata, agli stati di previsione della spesa dei Ministeri e ai bilanci delle Amministrazioni autonome.

Il disegno di legge contiene, infatti, sia per lo stato di previsione dell’entrata che per ciascuno degli stati di previsione dei Ministeri di spesa, le proposte di variazione degli stanziamenti di bilancio in termini di competenza e di cassa, che vengono effettuate tramite il disegno di legge medesimo e che costituiscono oggetto di approvazione da parte del Parlamento.

In allegato al disegno di legge è invece evidenziata, a fini conoscitivi, sia per lo stato di previsione dell’entrata che per gli stati di previsione della spesa, l’evoluzione, in termini di competenza e di cassa, delle singole poste di bilancio, per effetto sia delle variazioni apportate in forza di atti amministrativi fino al 31 maggio, sia delle variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento medesimo.

Per ciascuna U.P.B. si indicano, inoltre, le variazioni che si registrano nella consistenza dei residui, in linea con le risultanze definitive esposte nel Rendiconto dell’esercizio precedente.

A partire dalla previsione iniziale della legge di bilancio, le eventuali variazioni intervenute per atto amministrativo o proposte con il disegno di assestamento determinano, per ciascuna U.P.B., la previsione assestata.

 

Le variazioni disposte in bilancio nel periodo gennaio-maggiocon atto amministrativo derivano dall’applicazione di nuovi provvedimenti legislativi intervenuti successivamente all’approvazione del bilancio (per le quali il Ministro dell’economia è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le conseguenti variazioni), oppure dall’applicazione di procedure previste dalla normativa contabile. La maggior parte delle variazioni apportate con atto amministrativo non ha effetto sui saldi (variazioni compensative)perché si tratta o dello spostamento di somme tra capitoli di spesa, oppure di modifiche della stessa entità ma di segno contrario dell’entrata e della spesa.

In base alla relazione illustrativa, le variazioni compensative dipendono:

-        dall’utilizzo dei fondi speciali;

-        dai prelievi dai fondi di riserva (per le spese obbligatorie e d’ordine, per le spese impreviste; per l'integrazione delle autorizzazioni di cassa; nonché fondi per la reiscrizione dei residui passivi perenti) e altri fondi;

-        dalla riassegnazione ai capitoli di spesa di somme affluite all'entrata nei primi cinque mesi dell’anno in corso, in base alla disciplina di cui al D.P.R. n. 469/1999.

-        dall’utilizzo delle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate.

Hanno invece natura non compensativa, e incidono quindi sui saldi di bilancio, le variazioni dovute a :

-        riassegnazioni ai capitoli di spesa di somme affluite in entrata nell’ultimo bimestre dell’anno 2009, ai sensi dell’art. 2, co. 2, del citato D.P.R. n. 469/1999;

-        copertura di oneri previsti da specifiche disposizioni legislative.

 

L’articolo 2 dispone alcune modifiche all’articolo 2 della legge di bilancio per il 2010 (legge n. 192/2009).

In particolare, il comma 1, novellando l’articolo 2, comma 3, della legge di bilancio per il 2010, aumenta il limite massimo di emissione di titoli pubblici, stabilito nella legge di bilancio, da 69.000 milioni a 82.257 milioni di euro.

Va peraltro segnalato che il più recente Documento di finanza pubblica presentato dal Governo, la Relazione unificata sull’economia e la finanza pubblica del 6 maggio 2010, che reca le nuove previsioni, fissa la stima di fabbisogno per il 2010 al 5,3% del PIL, pari a 82.257 milioni di euro, in aumento rispetto al 4,3% indicato a febbraio nella Nota informativa[9]. Tali nuove stime costituiscono, presumibilmente, uno dei fattori alla base della suddetta proposta di aumento del limite massimo di emissione dei titoli pubblici, contenuta nel disegno di legge in esame.

Va peraltro tenuto presente che la legge di assestamento è spesso intervenuta a ridefinire in aumento il limite di emissione dei titoli pubblici, registrando le modifiche degli obiettivi di fabbisogno intervenute o previste nel corso dell'esercizio.

 

Il comma 2 novella l’articolo 2, comma 4, della legge di bilancio per il 2010 che fissa i limiti per l’anno 2010 della garanzia concessa dallo Stato sugli impegni assumibili dalla SACE S.p.A. nello svolgimento dell'attività assicurativa e di garanzia dei rischi non di mercato, come disposto dall’articolo 6, comma 9, del D.L. n. 269/2003.

Tali limiti vengono abbassati da 14.000 a 8.000 milioni di euro per le garanzie di durata fino a 24 mesi e innalzati da 8.000 a 14.000 milioni per le garanzie di durata superiore a 24 mesi.

L’articolo 6 del D.L. n. 269/2003 disciplina la trasformazione della SACE in società per azioni. In particolare, il richiamato comma 9 dispone che la SACE S.p.A. continui a svolgere le funzioni relative al rilascio di garanzie e all'assicurazione dei rischi di natura politica, catastrofica, economica, commerciale e di cambio, ai quali sono esposti gli operatori nazionali nello svolgimento delle loro attività imprenditoriali all'estero, nonché alla conclusione di accordi di riassicurazione. Per la definizione di tali attività la norma richiama i compiti attribuiti in materia dal CIPE (le operazioni e le categorie di rischi assicurabili dalla SACE sono state definite con Delibera CIPE 9 giugno 1999 n. 93) e la normativa comunitaria in materia di assicurazione e garanzia rischi non di mercato.

La disposizione, inoltre, mantiene ferma la disciplina secondo la quale gli impegni assicurativi della SACE S.p.A. vengano garantiti dallo Stato nei limiti fissati dalla legge di bilancio, con distinzione di garanzie inferiori o superiori ai ventiquattro mesi. Viene inoltre demandata ad un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze l'individuazione delle operazioni che - per motivi connessi alla natura, alle caratteristiche, alle controparti, ai rischi connessi o ai paesi di destinazione - non sono ammesse a beneficiare della garanzia statale. La garanzia statale resta comunque ferma per gli impegni assunti dalla SACE precedentemente all’entrata in vigore dei decreti qui previsti.

L’articolo 3 dispone l’approvazione dell’allegato 1 del disegno di legge, nel quale sono contenute le modifiche alle unità previsionale di base del bilancio di previsione.


2.I saldi di competenza del bilancio dello Stato
risultanti dal ddl di assestamento

La relazione al disegno di legge di assestamento per il 2010 evidenzia, in termini di competenza, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, un miglioramento dei saldi del bilancio rispetto alle previsioni iniziali.

I saldi di competenza

(dati in milioni di euro)

 

Rendiconto 2009

Previsioni iniziali 2010

Variazioni per atto amministrativo

Variazioni proposte ddl assestamento

Previsioni assestate 2010

Saldo netto da finanziare

-26.938

-62.418

-153

7.127

-55.444

Risparmio pubblico

28.446

-18.235

132

7.973

-10.130

Saldo primario

46.301

16.930

-140

1.928

18.718

Ricorso al mercato (*)

-208.837

-325.691

-153

41.171

-284.672

N.B.:  Dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili. I dati di rendiconto sono riferiti alla gestione.

(*)            Il ricorso al mercato è al lordo delle regolazioni debitorie.

 

Le previsioni assestate per il 2010 - risultanti dalle variazioni apportate per atto amministrativo fino al 31 maggio scorso e da quelle proposte con il disegno di legge di assestamento in esame - evidenziano, rispetto alle previsioni iniziali di bilancio, una riduzione del saldo netto da finanziare,al netto delle regolazioni debitorie e contabili, da 62.418 milioni di euro a 55.444 milioni di euro, con un miglioramento di circa 7 milioni di euro, per la gran parte imputabile alle variazioni proposte dal disegno di legge in esame.

 

In corrispondenza con l’evoluzione positiva del saldo netto da finanziare, le previsioni assestate di tutti gli altri saldi evidenziano un miglioramento.

Il risparmio pubblico (saldo corrente), pur rimanendo di segno negativo, registra un miglioramento di 8.105 milioni, registrando una previsione assestata negativa di 10.130 milioni.

Analogamente, l’avanzo primario (differenza tra entrate finali e spese finali al netto della spesa per interessi) aumenta di oltre 1.788 milioni, con una previsione assestata di 18.718 milioni.

Anche il ricorso al mercato (differenza tra le entrate finali e il totale delle spese, incluse quelle relative al rimborso di prestiti) evidenzia un miglioramento di oltre 41 miliardi di euro (il dato comprende anche le regolazioni debitorie).

 

Il valore del saldo netto da finanziare che si determina sulla base delle previsioni di assestamento rientra nel limite massimo stabilito dalla legge finanziaria per il 2010, che lo ha fissato in 63.000 milioni.

Anche il valore del ricorso al mercato che si determina sulla base delle previsioni assestate (284.672 miliardi) rientra nel limite massimo stabilito dalla legge finanziaria per il 2009 in 286.000 milioni di euro.

Evoluzione del saldo netto da finanziare nel ddl di assestamento

                                                                                                          (milioni di euro, competenza)

Anno

Legge finanziaria

Ddl di assestamento

Consuntivo

Limite massimo

Regolazioni debitorie

2002

33.157

14.649

36.155

35.356

2003

48.200

5.760

56.105

30.971

2004

54.600

7.396

62.223

15.680

2005

50.000

7.494

51.102

30.218

2006

41.000

7.077

38.463

36.114

2007

29.000

9.310

18.806

12.406

2008

34.000

7.905

55.931

30.507

2009

33.600

7.070

69.660

26.938

2010

63.000

4.684

55.444

 

N.B.:     Dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili. I dati di consuntivo sono riferiti alla gestione.

Le regolazioni debitorie

Le regolazioni debitorie e contabiliesposte nel bilancio assestato 2010 ammontano, in termini di competenza, a 4.578 milioni di euro (di ammontare leggermente inferiore alla legge di bilancio).

Sulla base delle previsioni assestate si registrano, sul lato delle entrate, regolazioni di bilancio per 31.946 milioni, relative ai rimborsi IVA, e, sul lato della spesa, regolazioni di bilancio, contabili e debitorie per 36.524 milioni di euro.

 

Il saldo netto da finanziare, in termini di competenza, al lordo delle regolazioni debitorie, contabili e dei rimborsi IVA, risulta pari a -60.022 milioni di euro.


2.1.   Le variazioni proposte

Variazioni al bilancio 2010 - Competenza

(milioni di euro)

 

Rendiconto 2009

Previsioni iniziali 2010

Variazioni per atto amministrativo

Variazioni proposte ddl assestamento

Previsioni assestate 2010

                   Entrate

Entrate finali:

480.452

443.411

588

-551

443.448

- Entrate tributarie

 

410.842

5

-734

410.112

- Entrate extratributarie

 

31.104

583

223

31.910

- Alienazione, ammortam.

 

1.466

0

-40

1.426

                   Spese

Spese finali:

507.390

505.829

740

-7.678

498.891

- Spese correnti netto interessi

 

380.832

443

-3.285

377.990

- Interessi

 

79.348

13

-5.199

74.162

- Spese conto capitale

 

45.649

284

806

46.739

 

Saldo netto da finanziare

-26.938

-62.418

-153

7.127

-55.444

Risparmio pubblico

28.446

-18.235

132

7.973

-10.130

Saldo primario

46.301

16.930

-140

1.928

18.718

Ricorso al mercato (*)

-208.837

-325.691

-153

41.171

-284.672

N.B.:  Dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili. I dati di rendiconto sono riferiti alla gestione.

(*)             Il ricorso al mercato è al lordo delle regolazioni debitorie.

 

Come risulta evidente dalla tabella, il miglioramento del saldo netto da finanziarie determinato dalle previsioni assestate, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, è attribuibile pressoché interamente all’andamento delle spese finali, che registrano una riduzione di circa 7 miliardi di euro, principalmente ascrivibile al calo delle spese correnti e per interessi.

 

Le entrate, invece, non registrano nel provvedimento di assestamento variazioni significative.

Al riguardo, la Relazione precisa che, per una puntuale quantificazione del gettito dell’esercizio finanziario 2010, non sono al momento conosciuti i dati definitivi concernenti l'autoliquidazione delle imposte sui redditi, considerato che i versamenti a saldo ed in acconto (Ia rata) relativi alle dichiarazioni dei redditi possono essere effettuati fino al 16 giugno e, dopo tale data, entro i 30 giorni successivi, maggiorando le somme da versare nella misura dello 0,40%. Pertanto, può ritenersi possibile, in via successiva, la presentazione di apposito emendamento al disegno di legge di assestamento, qualora gli andamenti ipotizzati ai fini del bilancio di previsione 2010 non siano in linea con quelli effettivi, quando saranno disponibili i suddetti dati.

Al momento, nell’ambito delle entrate tributarie, assumono un particolare rilievo le variazioni relative all’IRE (+1.050 milioni), all’IRES (-4.349 milioni), all’imposta sostitutiva (-634 milioni), all’accisa sui prodotti energetici (+1.666 milioni) e al provento del lotto (-1.443 milioni).

La relazione illustrativa al disegno di legge di assestamento evidenzia che tali variazioni proposte per le entrate tributarie sono finalizzate ad allineare le previsioni di bilancio 2010 alle previsioni contenute nella Relazione Unificata sull’Economia e la Finanza Pubblica per il 2010 (RUEF), aggiornate sulla base del più recente quadro macro-economico e dei risultati registrati nel 2009.

 

Riguardo alla diminuzione delle spese finali, che da una previsione iniziale 505.829 milioniscendono a una previsione assestata di 498.891 milioni,va sottolineato che essa è frutto di una consistente riduzione delle spese correnti proposta dal provvedimento di assestamento per 8.484 milioni, cui fa riscontro una proposta di incremento delle spese in conto capitale per 806 milioni.

La proposta di riduzione della dotazione di competenza della spesa corrente è principalmente legata alle minori esigenze relative:

§      alle spese delle amministrazioni locali. I trasferimenti correnti alle Amministrazioni pubbliche vengono infatti ridotti di 2.967 milioni, con particolare riferimento alle risorse da attribuire alle Regioni a statuto ordinario a titolo di compartecipazione all’IVA (-2.468 milioni), per adeguare lo stanziamento alle effettive necessità di finanziamento della spesa sanitaria corrente;

§      alla spesa per interessi che denota nella proposta di assestamento una contrazione significativa di 5.199 milioni, determinata per lo più, come evidenziato nella relazione illustrativa, dall’adeguamento all’effettivo fabbisogno per gli interessi sui titoli del debito pubblico (BOT, CCT, BTP e prestiti internazionali), in diminuzione di circa 4,5 miliardi di euro in relazione all’andamento del mercato;

§      alla spesa per poste correttive e compensative, la cui proposta di riduzione di 763 milioni, interessa in particolare le assegnazioni all’Amministrazione Autonoma dei Monopoli per la gestione del servizio del gioco del lotto.

 

Le variazioni proposte alle spese in conto capitale (+806 milioni) sono in particolare riconducibili ai maggiori crediti d’imposta fruiti dalle imprese costruttrici o importatrici nonché dai rivenditori, per il rinnovo del parco autoveicoli.

 

La tavola che segue illustra le spese finali del bilancio dello Stato, ripartite per categorie, secondo la classificazione economica, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, evidenziando il raffronto tra il dato assestato 2009 e il dato a legislazione vigente per il 2010 (A.S. 1791).

Spese finali del bilancio dello stato
(competenza - valori in milioni di euro – al netto delle regolazioni debitorie)

 

2009

 

2010

 

Var. 2010

CATEGORIE

bilancio

assestato

bilancio

assestato

Redditi da lavoro dipendente

91.355

91.646

91.303

91.424

121

Consumi intermedi

7.516

9.143

7.928

8.453

525

Imposte pagate sulla produzione

4.875

4.862

4.816

4.804

-12

Trasferimenti correnti ad amministrazioni pubbliche

213.307

215.579

222.966

220.545

-2.421

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

3.801

6.874

3.808

4.169

361

Trasferimenti correnti a imprese

3.359

4.129

4.293

4.304

11

Trasferimenti all'estero

1.493

1.601

1.509

1.523

14

Risorse proprie CEE

17.000

17.000

17.200

17.200

0

Interessi passivi e redditi da capitale

81.320

78.173

79.348

74.162

-5.186

Poste correttive e compensative

17.078

17.303

17.343

16.593

-750

Ammortamenti

890

1.054

900

900

0

Altre uscite correnti

7.596

8.138

8.765

8.076

-689

Totale Spese Correnti

449.590

455.502

460.181

452.152

-8.026

Investimenti fissi lordi e acquisti di terreni

4.866

5.144

5.089

5.211

122

Contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche

20.495

20.930

16.838

19.319

2.481

Contributi agli investimenti ad imprese

10.564

11.577

9.435

10.552

1.117

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

94

97

49

51

2

Contributi agli investimenti a estero

205

220

541

536

-5

Altri trasferimenti in conto capitale

10.315

13.278

12.544

9.916

-2.628

Acquisizioni di attività finanziarie

350

400

1.153

1.153

0

Totale spese Conto Capitale

46.889

51.645

45.649

46.739

1.089

Totale Spese Finali

496.478

507.148

505.829

498.891

-6.937


3.I saldi di cassa del bilancio dello Stato
risultanti dal ddl di assestamento

Come in competenza, anche in termini di cassa il disegno di legge di assestamento per il 2010 evidenzia, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, un miglioramento dei saldi del bilancio, rispetto alle previsioni iniziali.

 

I saldi di cassa

(dati in milioni di euro)

 

Rendiconto 2009

Previsioni iniziali 2010

Variazioni per atto amministrativo

Variazioni proposte ddl assestamento

Previsioni assestate 2010

Saldo netto da finanziare

-61.163

-116.693

513

3.723

-112.456

Risparmio pubblico

-11.317

-66.057

4.475

5.918

-55.664

Saldo primario

12.016

-37.344

530

-1.641

-38.455

Ricorso al mercato (*)

-243.148

-379.972

-153

37.247

-342.878

N.B.:  Dati al netto delle regolazioni debitorie e contabili.

(*)            Il ricorso al mercato è al lordo delle regolazioni debitorie.

 

In particolare, il saldo netto da finanziare, al netto delle regolazioni debitorie e contabili, si attesta a 112.456 milioni di euro, manifestando un miglioramento di 4.237 milioni rispetto alle previsioni iniziali.

Analogamente, il risparmio pubblico, pur rimanendo di segno negativo, registra nelle previsioni assestate un miglioramento di 10.393 milioni, attestandosi a -55.664 milioni di euro.

Anche il ricorso al mercato (al lordo delle regolazioni debitorie) diminuisce rispetto al bilancio di previsione di oltre 37 miliardi di euro, raggiungendo un valore pari a 342.878 milioni.

Soltanto il saldo primario mostra un lieve peggioramento, passando da un valore negativo di 37.344 a -38.455 milioni.

3.1.   Le variazioni di cassa

Dal quadro delle variazioni delle autorizzazioni di cassa, si evidenzia che il miglioramento del saldo netto da finanziare è sostanzialmente dovuto ad una proposta di riduzione delle autorizzazioni ai pagamenti finali per complessivi 4,2 miliardi di euro, mentre il versante delle entrate si mantiene ad un livello sostanzialmente stabile rispetto alle previsioni iniziali.

 


Variazioni al bilancio 2010 - Cassa

(milioni di euro)

 

Rendiconto 2009

Previsioni iniziali 2010

Variazioni per atto amministrativo

Variazioni proposte ddl assestamento

Previsioni assestate 2010

                   Entrate

Entrate finali:

429.929

410.306

588

-533

410.360

- Entrate tributarie

 

385.794

5

-734

385.064

- Entrate extratributarie

 

23.082

583

216

23.881

- Alienazione, ammortam.

 

1.431

0

-15

1.416

 

                   Spese finali:

491.092

526.999

74

-4.257

522.817

- Spese correnti netto interessi

 

395.585

-3.905

-1.073

390.607

- Interessi

 

79.348

17

-5.364

74.002

- Spese conto capitale

 

52.066

3.962

2.180

58.208

 

Saldo netto da finanziare

-61.163

-116.693

513

3.723

-112.456

Risparmio pubblico

-11.317

-66.057

4.475

5.918

-55.664

Saldo primario

12.016

-37.344

530

-1.641

-38.455

Ricorso al mercato (*)

-243.148

-379.972

-153

37.247

-342.878

N.B.:  Dati al netto delle regolazioni debitorie, contabili e rimborsi IVA. I dati di rendiconto sono riferiti alla gestione.

(*)     Il ricorso al mercato è al lordo delle regolazioni debitorie.

 

La variazione in riduzione dei pagamentifinali proposta dal provvedimento di assestamento si riferisce ai pagamenti di natura corrente che vengono ridotti di complessivi 6.437 milioni, mentre la variazione dei pagamenti per spese in conto capitale risulta positiva (+2.180 milioni).

Come già analizzato con riferimento alla gestione di competenza, la riduzione della dotazione di cassa della spesa corrente dipende, per la gran parte, dal forte decremento della spesa per interessi, per un totale di 5.364 milioni, determinato per lo più dall’adeguamento all’effettivo fabbisogno per gli interessi su titoli del debito pubblico (BOT, CCT, BTP e prestiti internazionali), in diminuzione per euro 4,5 miliardi circa, in relazione all’andamento del mercato.

Per il resto, la riduzione dei pagamenti correnti riguarda i minori trasferimenti alle Amministrazioni locali, e in particolare alle regioni a titolo di compartecipazione all’IVA (-2.348 milioni), e i pagamenti per poste correttive e compensative (-703 milioni per minori assegnazioni all’Amministrazione autonoma dei Monopoli per la gestione del servizio del gioco del lotto).

                                                                                    

Per le spese in conto capitale l’incremento di 2.180 milioni è imputabile principalmente, come per la competenza, ai maggiori crediti d’imposta fruiti dalle imprese per il rinnovo del parco autoveicoli. Si rileva, inoltre, l’incremento relativo ai contributi alle amministrazioni centrali per circa 900 milioni, da riferire in particolare al fondo rotazione per le politiche comunitarie.


4.L’accertamento dei residui passivi

Nella definizione del bilancio di previsione l’entità dei residui passivi viene stimata, in modo presuntivo, sulla base di un calcolo che fa riferimento alla massa spendibile e alle autorizzazioni di cassa risultanti dal bilancio dell’esercizio in corso a quel momento.

Solo con l’assestamento viene iscritta in bilancio la consistenza effettiva dei residui al 1° gennaio dell’esercizio in corso, quale è stata accertata sulla base delle risultanze del Rendiconto per l’esercizio precedente.

Pertanto, il disegno di legge di assestamento del bilancio per il 2010 registra l’entità effettiva dei residui esistenti all’inizio dell’esercizio come accertata nel disegno di legge di approvazione del Rendiconto per l’esercizio 2009.

 

Dal lato della spesa, i residui passivi accertati al 31 dicembre 2009 ammontano complessivamente a 95.926 milioni (al netto dei residui relativi al rimborso prestiti pari a 741 milioni di euro), di cui:

-         63.946 milioni derivanti dalla gestione di competenza 2010 (residui di nuova formazione)

-         31.980 milioni derivanti dalla gestione 2009 e precedenti.

 

In sede di formazione del bilancio di previsione per il 2010, la consistenza complessiva dei residui passivi era stata determinata in via presuntiva in 89.335 milioni di euro.

Il Rendiconto 2009 ha pertanto accertato una consistenza complessiva dei residui passivi maggiore di 6.590 milioni rispetto a quella presunta nel bilancio.

L’ammontare dei residui passivi della spesa complessiva (comprensiva del rimborso prestiti), accertato in sede di chiusura del rendiconto dell’esercizio 2009 è pari a 96.667 milioni e risulta superiore a quello inizialmente individuato in via presuntiva in milioni 57.657

 

 

La Relazione illustrativa evidenzia come l’incremento della consistenza complessiva dei residui nel 2009 sia determinata esclusivamente da quelli di parte corrente che aumentano di 7.165 milioni, mentre i residui di conto capitale registrano un decremento pari a 575 milioni.

 

L'andamento dei residui passivi negli ultimi anni evidenzia una importante flessione nell'anno 2007, che interessa in particolare i residui in conto capitale, come evidenziato nella tabella seguente; tale andamento è peraltro confermato anche negli anni successivi.

(milioni di euro)

Residui passivi

2004

2005

2006

2007

2008

2009

Spese finali

112.028

115.804

112.070

88.608

89.336

95.926

Spese correnti

39.497

42.049

39.786

38.035

42.894

50.059

Spese in c/capitale

72.531

73.755

72.284

50.573

46.442

45.867

 

Il grafico che segue mostra l’andamento della consistenza dei residui passivi per tipologia di spesa.

 

Consistenza dei residui passivi per tipologia di spesa

(in mln di euro)

 

 

La flessione nella consistenza dei residui in conto capitale è da porre in relazione alla disposizione recata dall’articolo 3, comma 36, della legge n. 244/2007 (finanziaria per il 2008) che ha determinato, a partire dal 2007, la riduzione, da sette a tre anni, del termine di mantenimento in bilancio dei residui passivi in conto capitale.

Va peraltro considerato, in merito a tale aspetto, che l'eliminazione dal conto del bilancio dei residui passivi propri di conto capitale dopo tre anni, anziché sette, legata al nuovo regime della perenzione, ha determinato la necessità, evidenziata anche dalla Corte dei Conti, di dover reiscrivere in bilancio, negli appositi Fondi di riserva per la riassegnazione alla spesa dei residui passivi perenti, quota parte delle somme perenti agli effetti amministrativi sulla base delle richieste dei creditori.

 

La maggiore consistenza dei residui passivi a fine anno 2009 è correlata soprattutto, come sopra accennato, all’ampia formazione dei nuovi residui, derivanti dalla gestione della competenza nel 2009, che ammontano complessivamente a 63.946 milioni.

Rispetto al precedente esercizio, si registra un incremento di 7.901 milioni di euro, incremento che interessa sia i residui di parte corrente che in conto capitale.

 

Come rilevato nella Relazione illustrativa, a determinare la consistenza a fine 2009, dei residui di nuova formazione di parte corrente hanno concorso, soprattutto, gli aggregati relativi al complesso dei trasferimenti ad amministrazioni pubbliche per 26.141 milioni (di cui 20.972 milioni si riferiscono alle amministrazioni locali, con riferimento essenzialmente al Fondo federalismo fiscale, Fondo sanitario nazionale, trasferimenti alle Università), ai redditi da lavoro dipendente (3.251 milioni) ed ai consumi intermedi (2.533 milioni).

Per quanto concerne i nuovi residui di conto capitale (27.049 milioni) si rileva che essi riguardano il complesso dei contributi agli investimenti ad amministrazioni pubbliche per 8.081 milioni e i contributi agli investimenti ad imprese per 5.764 milioni (determinati, in particolare, dagli incentivi alle imprese industriali e dal fondo per la competitività e lo sviluppo, per circa 600 milioni, e le Ferrovie Spa per 1.610 milioni ).

 

 

Per quanto concerne lo scostamento verificatosi fra i residui passivi presunti al 1° gennaio 2010 e quelli accertati in sede di rendiconto 2009, va rilevato, con riferimento ai singoli ministeri che è collegato soprattutto ai maggiori residui accertati in relazione ai Ministeri dell'economia e delle finanze (31.148 milioni), del lavoro e politiche sociali (3.534 milioni) e delle infrastrutture e dei trasporti (2.628 milioni).

Il Ministero per lo sviluppo economico risulta, invece, accertata una consistenza di residui passivi più bassa rispetto a quella presunta in sede di bilancio 2010 (-1.175 milioni).

 

Per un’analisi più dettagliata dei residui attivi e passivi, risultanti alla fine dell’esercizio 2009, si rinvia alla Parte I del presente dossier.

 


 

Tavole riepilogative


Tavola I – Andamento delle principali imposte e loro incidenza percentuale sulle entrate tributarie

     (competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

Entrate tributarie

RENDICONTO 2009

BILANCIO 2010

ASSESTATO 2010

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Legge Bilancio

%

ddl assestato

%

Entrate tributarie di cui:

441.152

439.017

97,2

443.538

100,0

442.058

100,0

Entrate ricorrenti:

433.488

426.752

37,6

442.176

99,7

439.773

99,2

1 – Redditi

170.380

165.034

10,1

181.175

40,8

182.256

41,1

2 – Reddito delle società

49.595

44.439

3,3

48.586

11,0

44.245

10,0

3 - Imposte sostitutive

13.654

14.493

0,8

14.048

3,2

12.965

2,9

4 - Altre imposte dirette

3.622

3.378

28,5

3.553

0,8

3.515

0,8

5 – Iva

125.389

124.978

2,5

122.725

27,7

121.704

27,4

6 - Registro, bollo e sostitutive

10.966

11.191

4,7

11.488

2,6

11.713

2,6

7 - Accisa e imposta erariale sugli oli minerali

19.718

20.769

1,7

20.076

4,5

21.765

4,9

8 - Accisa e imposta erariale su altri prodotti

5.887

7.375

2,5

6.044

1,4

7.166

1,6

9 - Imposte sui generi di monopolio

10.506

11.008

1,3

10.506

2,4

10.593

2,4

10 – Lotto

6.644

5.664

0,8

6.782

1,5

5.339

1,2

11 - Imposte gravanti sui giochi

3.018

3.325

0,7

3.072

0,7

3.759

0,8

12 - Lotterie ed altri giochi

2.837

3.228

2,7

2.800

0,6

3.089

0,7

13 -Altre imposte indirette

11.271

11.871

2,8

11.321

2,6

11.664

2,6

Entrate non ricorrenti:

7.664

12.264

1,7

1.362

0,3

2.285

0,5

1 – Imposte sostitutive

3.544

7.554

0,9

956

0,2

1.660

0,4

2 - Altre imposte dirette

3.716

3.816

0,1

-

 

-

 

3 - Condoni dirette

42

367

0,1

44

0,0

172

0,0

4 - Altre imposte indirette

360

478

0,0

360

0,1

449

0,1

5 - Condoni indiretti

2

48

97,2

2

0,0

4

0,0


Tavola II – Evoluzione della spesa finale dei singoli stati di previsione ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

 

STATO DI PREVISIONE

RENDICONTO 2008

RENDICONTO 2009

BILANCIO 2010

ASSESTATO 2010

Previsioni Definitive

Consuntivo

%

Previsioni Definitive

Consuntivo

%

Legge Bilancio

%

ddl assestato

%

ECONOMIA E FINANZE

329.004

315.510

58,9

328.517

313.560

58,0

324.104

59,7

315.647

59,0

SVILUPPO ECONOMICO

7.697

7.103

1,3

7.188

7.138

1,3

10.366

1,9

7.891

1,5

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

 

 

 

 

 

 

81.623

15,0

84.281

15,7

- ex LAVORO, SALUTE E POL. SOCIALI

80.321

79.148

14,8

83.040

82.902

15,3

 

 

 

 

SALUTE

 

 

 

 

 

 

2.178

0,4

2.216

0,4

GIUSTIZIA

8.001

7.500

1,4

8.762

8.276

1,5

7.410

1,4

7.441

1,4

AFFARI ESTERI

2.777

2.575

0,5

2.284

2.114

0,4

2.076

0,4

2.089

0,4

ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA

58.649

58.077

10,8

58.310

57.114

10,6

55.280

10,2

55.319

10,3

INTERNO

29.463

28.873

5,4

31.391

30.961

5,7

28.937

5,3

28.672

5,4

AMBIENTE, TUTELA TERRITORIO E MARE

2.100

2.056

0,4

1.467

1.433

0,3

738

0,1

747

0,1

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

8.337

8.130

1,5

10.377

10.128

1,9

6.992

1,3

7.216

1,3

DIFESA

23.664

22.970

4,3

23.216

23.202

4,3

20.364

3,7

20.650

3,9

POLITICHE AGRICOLE

1.931

1.831

0,3

1.806

1.764

0,3

1.438

0,3

1.538

0,3

BENI E ATTIVITÀ CULTURALI

2.098

1.962

0,4

1.929

1.899

0,4

1.701

0,3

1.709

0,3

TOTALE SPESE FINALI

554.042

535.735

100

558.287

540.491

100

543.207

100

535.416

100

 

N.B. La serie riportata è esposta dall’anno 2008 in quanto nell’esercizio 2007 la struttura del Governo era diversamente articolata (cfr legge n. 121 del 2008 di riforma delle strutture di Governo)


Tavola III – Evoluzione della spesa finale per categorie ed incidenza percentuale sul bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

CATEGORIE

RENDICONTO 2007

RENDICONTO 2008

RENDICONTO 2009

BILANCIO 2010

ASSESTATO 2010

Previsioni Definitive

Consuntivo

%

Previsioni Definitive

Consuntivo

%

Previsioni Definitive

Consuntivo

%

Legge Bilancio

%

ddl assestato

%

Redditi da lavoro dipendente

87.445

84.783

17,3

91.554

90.364

16,9

92.403

89.664

16,6

91.303

16,8

91.424

17,1

Consumi intermedi

12.001

10.980

2,2

12.505

11.341

2,1

13.679

13.107

2,4

8.038

1,5

8.563

1,6

Imposte pagate sulla produzione

4.699

4.550

0,9

4.960

4.878

0,9

4.975

4.765

0,9

4.816

0,9

4.804

0,9

Trasferimenti correnti ad A.P.

196.828

194.709

39,7

211.118

208.932

39,0

218.301

216.568

40,1

224.020

41,2

221.840

41,4

Trasferimenti correnti a famiglie e istituzioni sociali private

6.922

6.746

1,4

4.819

4.583

0,9

6.899

9.770

1,8

3.808

0,7

4.169

0,8

Trasferimenti correnti a imprese

5.974

5.805

1,2

5.483

5.157

1,0

4.534

4.423

0,8

4.293

0,8

4.327

0,8

Trasferimenti all'estero

2.728

2.629

0,5

2.099

1.938

0,4

1.686

1.573

0,3

1.509

0,3

1.523

0,3

Risorse proprie cee

16.080

14.410

2,9

15.800

15.500

2,9

17.000

15.829

2,9

17.200

3,2

17.200

3,2

Interessi passivi e redditi da capitale

76.538

68.203

13,9

85.456

79.867

14,9

79.040

73.239

13,6

79.348

14,6

74.162

13,9

Poste correttive e compensative

44.482

43.628

8,9

50.492

49.090

9,2

53.991

52.863

9,8

53.559

9,9

51.689

9,7

Ammortamenti

841

163

0,0

870

186

0,0

1.054

350

0,1

900

0,2

900

0,2

Altre uscite correnti

3.229

583

0,1

4.036

849

0,2

4.016

2.429

0,4

8.765

1,6

8.076

1,5

Totale spese correnti

457.767

437.189

89,2

489.192

472.685

88,2

497.582

481.578

89,1

497.561

91,6

488.676

91,3

Invest. fissi lordi e acquisti terreni

6.420

6.120

1,2

7.569

7.090

1,3

7.007

6.986

1,3

5.089

0,9

5.211

1,0

Contributi agli investimenti ad A.P.

20.192

19.547

4,0

25.458

25.139

4,7

22.490

22186

4,1

16.838

3,1

19.319

3,6

Contributi investimenti ad imprese

10.698

10.373

2,1

10.741

10.476

2,0

14.042

14.007

2,6

9.435

1,7

10.552

2,0

Contributi agli investimenti a famiglie e istituzioni sociali private

152

152

0,0

132

126

0,0

101

101

0,0

49

0,0

51

0,0

Contributi agli investimenti a estero

1.034

1.016

0,2

453

430

0,1

854

853

0,2

541

0,1

536

0,1

Altri trasferimenti in conto capitale

15.256

15.008

3,1

10.774

10.106

1,9

11.629

10.197

1,9

12.544

2,3

9.916

1,9

Acquisizioni di attività finanziarie

1.021

941

0,2

9.723

9.685

1,8

4.583

4.583

0,8

1.153

0,2

1.153

0,2

Totale spese conto capitale

54.773

53.157

10,8

64.850

63.052

11,8

60.706

58.913

10,9

45.649

8,4

46.739

8,7

Totale spese finali

512.540

490.346

100

554.042

535.737

100

558.288

540.492

100

543.209

100

535.415

100

 


Tavola IV – Andamento delle Missioni ed incidenza percentuale sulle spese complessive del bilancio dello Stato

(competenza – milioni di euro – dati al lordo delle regolazioni debitorie e contabili)

MISSIONI

RENDICONTO 2008

RENDICONTO 2009

BILANCIO 2010

ASSESTATO 2010

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Previsioni definitive

Consuntivo

%

Legge Bilancio

%

ddl assestato

%

1 - Organi costituzionali

3.547

3.513

0,5

3.301

3.271

0,5

3.161

0,4

3.267

0,4

2 - Amministrazione generale territorio

559

532

0,1

580

573

0,1

465

0,1

473

0,1

3 - Relazioni autonomie territoriali

122.790

122.217

17,0

113.624

112.359

15,7

118.553

14,8

115.852

15,2

4 - L'Italia in Europa e nel mondo

27.647

27.137

3,8

27.129

25.809

3,6

25.262

3,2

25.271

3,3

5 - Difesa e sicurezza del territorio

23.259

22.661

3,2

22.850

22.837

3,2

18.576

2,3

20.295

2,7

6 - Giustizia

7.840

7.345

1,0

8.613

8.133

1,1

7.273

0,9

7.295

1,0

7 - Ordine pubblico e sicurezza

10.417

9.990

1,4

12.159

11.775

1,6

10.449

1,3

10.451

1,4

8 - Soccorso civile

4.589

4.544

0,6

5.367

5.318

0,7

4.150

0,5

4.201

0,6

9 - Agricoltura e pesca

1.650

1.551

0,2

1.328

1.296

0,2

947

0,1

1.047

0,1

10 - Energia e fonti energetiche

63

62

0,0

58

57

0,0

8

0,0

8

0,0

11 - Competitività e sviluppo imprese

5.064

4.977

0,7

6.670

6.561

0,9

4.831

0,6

5.903

0,8

12 - Regolazione dei mercati

376

378

0,1

90

90

0,0

41

0,0

56

0,0

13 – Diritto alla mobilità

12.577

12.218

1,7

12.102

11.892

1,7

7.395

0,9

7.500

1,0

14 - Infrastrutture pubbliche e logistica

3.403

3.370

0,5

4.250

4.232

0,6

4.850

0,6

4.926

0,6

15 - Comunicazioni

1.409

1.317

0,2

1.247

1.233

0,2

1.250

0,2

1.291

0,2

16 - Commercio internazionale

275

258

0,0

197

192

0,0

233

0,0

233

0,0

17 - Ricerca ed innovazione

4.554

4.120

0,6

4.453

4.273

0,6

3.525

0,4

3.549

0,5

18 - Sviluppo sostenibile

2.235

2.179

0,3

1.661

1.626

0,2

901

0,1

902

0,1

19 - Casa e assetto urbanistico

1.292

1.281

0,2

2.290

2.280

0,3

710

0,1

849

0,1

20 – Tutela della salute

1.062

1.050

0,1

1.286

1.284

0,2

766

0,1

777

0,1

21 – Tutela beni culturali

1.792

1.739

0,2

1.658

1.647

0,2

1.358

0,2

1.367

0,2

22 - Istruzione scolastica

47.174

46.943

6,5

46.255

45.177

6,3

44.184

5,5

44.254

5,8

23 - Istruzione universitaria

8.712

8.614

1,2

8.898

8.886

1,2

7.909

1,0

7.924

1,0

24 - Diritti sociali e solidarietà sociale

24.520

23.090

3,2

26.420

26.072

3,6

25.654

3,2

25.642

3,4

25 - Politiche previdenziali

68.420

67.411

9,4

74.709

74.661

10,4

77.255

9,6

77.393

10,2

26 - Politiche per il lavoro

3.691

3.567

0,5

3.273

3.211

0,4

2.727

0,3

5.239

0,7

27 – Immigrazione

1.534

1.480

0,2

1.622

1.608

0,2

1.580

0,2

1.637

0,2

28 - Sviluppo e riequilibrio territoriale

2.883

2.439

0,3

2.277

2.235

0,3

6.895

0,9

4.367

0,6

29 - Politiche finanziarie e di bilancio

65.007

62.482

8,7

73.547

71.485

10,0

65.365

8,2

64.201

8,4

30 - Giovani e sport

1.093

1.069

0,1

800

771

0,1

792

0,1

806

0,1

31 – Turismo

111

104

0,0

76

75

0,0

76

0,0

76

0,0

32 - Servizi generali amministrazioni

1.302

1.279

0,2

3.058

2.862

0,4

1.733

0,2

1.920

0,3

33 - Fondi da ripartire

5.873

3.331

0,5

7.918

3.955

0,6

14.801

1,8

12.451

1,6

34 – Debito pubblico

279.510

264.248

36,8

294.480

248.896

34,7

338.122

42,2

298.643

39,3

TOTALE SPESE COMPLESSIVE

746.230

718.496

100,0

774.248

716.633

100,0

801.797

100,0

760.066

100,0

 


 

 



[1]     Dato dal totale tra somme versate, somme rimaste da versare e somme rimaste da riscuotere.

[2]     Dato dal totale tra somme pagate e somme rimaste da pagare.

[3]     Nell’allegato è specificato, per ciascun decreto di prelevamento, la missione ed il programma, nonché l’amministrazione di pertinenza e la specifica finalità a motivo del prelievo.

[4]     L. n. 196 del 2009.

[5]     La Relazione della Corte riporta il dato della riduzione del disavanzo delle regioni nel 2009 allo 0,15% dallo 0,3% in rapporto al Pil del 2008.

[6]     L’indebitamento complessivo dei comuni si è ridotto passando da un disavanzo di 1,1 miliardi nel 2008 a 320 milioni nel 2009. Le province, inoltre, vedono quasi dimezzare il disavanzo complessivo, da 1,1 miliardi nel 2008 a 615 milioni nel 2009.

[7]     Il comma 38 detta le modalità con le quali opera la ricognizione dei residui passivi propri in conto capitale di cui al comma 37. In particolare, si prevede che il programma di ricognizione, promosso dal MEF, d’intesa con le amministrazioni interessate, dovrà concludersi entro il 30 aprile, con l'individuazione dei residui passivi per i quali non ricorrono più i presupposti (cioè l’esistenza di un’obbligazione giuridicamente perfezionata sottostante) per il loro mantenimento in bilancio. Il comma 39 prevede altresì che, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con i Ministri interessati, venga quantificato l’ammontare degli stanziamenti in conto residui da eliminare, che devono essere conseguentemente versati dalle amministrazioni interessate all’entrata del bilancio dello Stato; l’ammontare degli stanziamenti da iscrivere, compatibilmente con gli obiettivi programmati di finanza pubblica e comunque nei limiti degli effetti positivi stimati in ciascun anno in termini di indebitamento netto conseguenti alla eliminazione dei residui, in appositi fondi da istituire negli stati di previsione delle amministrazioni medesime per il finanziamento di nuovi programmi di spesa o di quelli già esistenti.

[8]     Per quanto concerne gli stati di previsione della spesa, sono individuate 34 missioni, che rappresentano le funzioni principali e gli obiettivi strategici perseguiti con la spesa pubblica. Per la realizzazione delle missioni sono stati individuati 168 Programmi, che rappresentano aggregati omogenei di attività svolte dai vari Ministeri, ai fini del perseguimento degli obiettivi strategici. Nell’ambito di ciascun programma sono infine individuate le unità previsionali di base (c.d. “macroaggregati”), le quale evidenziano le diverse tipologie di spesa attribuite al programma medesimo (funzionamento, investimenti, ecc.). Esse hanno costituiscono le unità fondamentali di voto nell’esame parlamentare del disegno di legge di bilancio per il 2010. Si ricorda che in base alla nuova legge di contabilità e finanza pubblica n. 196/2009, a partire dal bilancio per il 2011 le unità di voto saranno rappresentate dai programmi.

[9]     Il comunicato del Ministero dell'economia e delle finanze del 1° luglio 2010 riguardante il fabbisogno del settore statale nel primo semestre del 2010 registra un fabbisogno di 45.800 milioni, migliore di circa4.200 milioni rispetto a quello dell'analogo periodo del 2009 (50.015 milioni).